Giovani ed impegno politico. L'esempio (attualissimo) di Piersanti … · 2020. 12. 18. ·...

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FOTO Roberta Pinotti e James Mattis alla Sesta ministeriale anti Isis. Le foto Berlusconi, Bonino, Grasso e Salvini incontrano Confcommercio in vista delle elezioni. Le foto Manlio Di Stefano presenta i candidati del Movimento 5 Stelle a Milano. Tutte le foto Amato e Cassese presentano "Il colle più alto" di Marco Pacelli e Giorgio Giovannelli. Le foto di Pizzi Chi c'era con Calenda alla presentazione del nuovo libro di Susanna Camusso. Le foto Roberta Pinotti incontra il RASSEGNA STAMPA ABBONAMENTI LA RIVISTA PALAZZI SPREAD FELUCHE AL VERDE JAMES BOND PORPORA EASY TRUMP MOBILITÀ AAllffaannoo,, MMaattttaarreellllaa,, PPiinnoottttii ee RReennzzii ssuullllaa nnuuoovvaa GGiiuulliiaa AAllffaa RRoommeeoo.. LLee ffoottoo MMaa""aa CCaappiittaallee,, ttuuttttii ii vvoollttii ddeellllee pprriimmee uuddiieennzzee PPiieerroo GGrraassssoo aallllaa pprriimmaa ddeell ""llmm ssuullllaa vviittaa ddeell mmaaggiissttrraattoo aannttiimmaa""aa RRooccccoo CChhiinnnniiccii.. FFoottoo ddii PPiizzzzii Si è lasciato ispirare dal magistero di PPaappaa FFrraanncceessccoo – che insiste nel dire che “la politica consiste nell’innescare processi, piuttosto che nell’occupare spazi di potere” – il convegno che il Centro Studi A. Cammarata e il Centro Studi P. Mattarella, sorto a Caltanissetta subito dopo l’attentato ma"oso al presidente della Regione cui è intitolato, hanno tenuto a Palermo, ospiti a Villa Zito, nei giorni scorsi. Proprio dalla vicenda politica di PPiieerrssaannttii MMaattttaarreellllaa, (nella foto insieme a Mario Mazzaglia e al vescovo di Nicosia Monsignor Salvatore di Salvo), ha preso spunto la ri#essione sul tema crisi della democrazia e formazione della nuova classe dirigente, quanto mai attuale se si considera ciò che, ancora una volta, è sotto gli occhi di tutti – in Sicilia, come nel resto d’Italia –, mentre i partiti si preparano al prossimo appuntamento elettorale nazionale: si dispiegano, infatti, in tutti gli schieramenti, anguste geometrie pseudo-politiche, motivate più dal tornaconto personale che non dall’interesse comune e dalla necessità di programmare un futuro migliore per la società italiana. E diventa sempre più evidente il vuoto culturale ed etico che da qualche decennio deprime il mondo politico, costringendo gli elettori a cedere alla tentazione di disertare le urne. Nel convegno si è recuperata la memoria di un’iniziativa di formazione all’impegno socio-politico, proposta poco più di quarant’anni fa, nel 1977, da Piersanti Mattarella e da altri suoi giovani amici e collaboratori, che assieme a lui volevano proiettare nel cielo siciliano una nuova “visione del mondo” – come amavano dire – e, perciò, un ideale alto e insieme concreto di società e di comunità da realizzare. Elaborando le idee giuste per riuscirvi. Si trattò di un’esperienza vivace, antesignana di quelle che in seguito sarebbero state le scuole di formazione politica, "orite negli anni Ottanta e Novanta, anche in ambito ecclesiale oltre che partitico, in tante parti d’Italia. Ma l’intento degli organizzatori del convegno non è stato di guardare con nostalgia all’indietro, bensì di sottolineare l’urgenza che oggi di nuovo c’è di e$caci proposte formative. Così, i relatori invitati nell’occasione – il direttore del quotidiano milanese Avvenire, MMaarrccoo TTaarrqquuiinniioo, RRiinnoo LLaa PPllaaccaa e AAnnttoonniioo TTooddaarroo, entrambi membri del Gruppo Politica mattarelliano che fu protagonista di quella vicenda, CCeettttiinnaa CCaammmmaarraattaa e LLaauurraa SSaallaammoonnee, che frequentarono quella “scuola”, e il sociologo AAnnttoonniioo LLaa SSppiinnaa – si sono confrontati tenendo in mano un cofanetto di brochure redatte e stampate nel 1977 per pubblicizzare e spiegare il corso di formazione ideato da Piersanti Mattarella, ma gettando lo sguardo a ciò che sta oggi accadendo e a ciò che potrà succedere nei prossimi mesi sullo scenario politico del nostro Paese. Del resto, l’interrogativo che si ponevano i giovani palermitani del “Gruppo Politica” nel ’77 ha ancora la stessa risposta che essi allora registravano con preoccupazione: “Quando e perché occorre fare formazione all’impegno socio-politico?”, si leggeva nel depliant intitolato Valore e signi"cato del fare politica. E la risposta, che seguiva a tono, tratteggiava la crisi che già montava tutt’attorno a quei giovani di qualità, con sintomi che oggi si sono soltanto cronicizzati: “L’esasperazione del professionismo in politica” e “la tendenza a fare casta a sé”, oltre a “mestierantismo, clientelismo, partigianeria, malcostume, corruzione”, tutti fattori che inducono alla “disistima per chi fa politica”, facendo pericolosamente spazio alla demagogia e al populismo. 0 Don Massimo Naro EEAASSYY Giovani ed impegno politico. L’esempio (attualissimo) di Piersanti Mattarella 0 Don Massimo Naro rilegge l'esperienza del leader democristiano ucciso dalla ma"a. Per una formazione delle nuove generazioni che sia al di sopra del vuoto etico odierno

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Si è lasciato ispirare dal magistero di PPaappaa FFrraanncceessccoo – che insiste nel dire che “la politica consiste nell’innescareprocessi, piuttosto che nell’occupare spazi di potere” – il convegno che il Centro Studi A. Cammarata e il CentroStudi P. Mattarella, sorto a Caltanissetta subito dopo l’attentato mafioso al presidente della Regione cui è intitolato,hanno tenuto a Palermo, ospiti a Villa Zito, nei giorni scorsi.

Proprio dalla vicenda politica di PPiieerrssaannttii MMaattttaarreellllaa, (nella foto insieme a Mario Mazzaglia e al vescovo di NicosiaMonsignor Salvatore di Salvo), ha preso spunto la riflessione sul tema crisi della democrazia e formazione dellanuova classe dirigente, quanto mai attuale se si considera ciò che, ancora una volta, è sotto gli occhi di tutti – inSicilia, come nel resto d’Italia –, mentre i partiti si preparano al prossimo appuntamento elettorale nazionale: sidispiegano, infatti, in tutti gli schieramenti, anguste geometrie pseudo-politiche, motivate più dal tornacontopersonale che non dall’interesse comune e dalla necessità di programmare un futuro migliore per la societàitaliana. E diventa sempre più evidente il vuoto culturale ed etico che da qualche decennio deprime il mondopolitico, costringendo gli elettori a cedere alla tentazione di disertare le urne.

Nel convegno si è recuperata la memoria di un’iniziativa di formazione all’impegno socio-politico, proposta pocopiù di quarant’anni fa, nel 1977, da Piersanti Mattarella e da altri suoi giovani amici e collaboratori, che assieme alui volevano proiettare nel cielo siciliano una nuova “visione del mondo” – come amavano dire – e, perciò, un idealealto e insieme concreto di società e di comunità da realizzare. Elaborando le idee giuste per riuscirvi. Si trattò diun’esperienza vivace, antesignana di quelle che in seguito sarebbero state le scuole di formazione politica, fioritenegli anni Ottanta e Novanta, anche in ambito ecclesiale oltre che partitico, in tante parti d’Italia.

Ma l’intento degli organizzatori del convegno non è stato di guardare con nostalgia all’indietro, bensì disottolineare l’urgenza che oggi di nuovo c’è di efficaci proposte formative. Così, i relatori invitati nell’occasione – ildirettore del quotidiano milanese Avvenire, MMaarrccoo TTaarrqquuiinniioo, RRiinnoo LLaa PPllaaccaa e AAnnttoonniioo TTooddaarroo, entrambi membridel Gruppo Politica mattarelliano che fu protagonista di quella vicenda, CCeettttiinnaa CCaammmmaarraattaa e LLaauurraa SSaallaammoonnee,che frequentarono quella “scuola”, e il sociologo AAnnttoonniioo LLaa SSppiinnaa – si sono confrontati tenendo in mano uncofanetto di brochure redatte e stampate nel 1977 per pubblicizzare e spiegare il corso di formazione ideato daPiersanti Mattarella, ma gettando lo sguardo a ciò che sta oggi accadendo e a ciò che potrà succedere nei prossimimesi sullo scenario politico del nostro Paese.

Del resto, l’interrogativo che si ponevano i giovani palermitani del “Gruppo Politica” nel ’77 ha ancora la stessarisposta che essi allora registravano con preoccupazione: “Quando e perché occorre fare formazione all’impegnosocio-politico?”, si leggeva nel depliant intitolato Valore e significato del fare politica. E la risposta, che seguiva atono, tratteggiava la crisi che già montava tutt’attorno a quei giovani di qualità, con sintomi che oggi si sonosoltanto cronicizzati: “L’esasperazione del professionismo in politica” e “la tendenza a fare casta a sé”, oltre a“mestierantismo, clientelismo, partigianeria, malcostume, corruzione”, tutti fattori che inducono alla “disistima perchi fa politica”, facendo pericolosamente spazio alla demagogia e al populismo.

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Giovani ed impegno politico.L’esempio (attualissimo) diPiersanti Mattarella

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Don Massimo Naro rilegge l'esperienza del leader democristiano ucciso dalla mafia. Peruna formazione delle nuove generazioni che sia al di sopra del vuoto etico odierno