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LA REDAZION E Amadei Simone Caputo Raffaele Greco Annina Mallardo Diana Pescatore Lorenzo Prosciutto Erasmo Santorelli Mariafrancesca Stabile Luca Anno 2 Numero 1

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LA RED

AZION

E

Amadei Simone Caputo Raffaele Greco Annina Mallardo Diana Pescatore Lorenzo Prosciutto Erasmo Santorelli Mariafrancesca Stabile Luca

Anno 2 Numero 1

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Lettera dalla redazioneLettera dalla redazioneLettera dalla redazioneLettera dalla redazione

Libera...mente in Web , giunto alla seconda edizione, nasce

dalla voglia di comunicare di noi studenti e dalla necessità di

avere uno strumento rappresentativo che possa far conoscere

il nostro pensiero agli altri. Il giornalino è un modo differente

per esprimersi, dove con immagini e decorazioni possiamo

farvi non solo divertire, ma anche invogliarvi a leggere. I pro-

tagonisti siamo noi alunni, “giornalisti dilettanti”, ma pieni di

entusiasmo e, soprattutto, con tanta voglia di imparare e di

approfondire la conoscenza dei nuovi mezzi di informazione

senza dimenticare il profumo della carta stampata. La redazio-

ne quest'anno è cambiata e speriamo di essere all'altezza dei

nostri compagni che ormai sono alle “superiori”. Una cosa è

certa… non ci manca l’entusiasmo e la voglia di fare bene!

Speriamo che il nostro lavoro sia apprezzato e vi piaccia.

Buona lettura.

Indice Lettera dalla redazione pag. 2

Dal Convitto con amore pag.3

Una comunità multietnica pag.4

L’angolo della Storia pag. 5

Natale a Napoli pag. 6

Natale nel Mondo pag. 7

Paese che vai… pag . 8

Lo sapevi che .. pag. 9

Attualità pag. 10

Inquinamento pag 11 Arrivederci pag.12

Libera...Mente

in web

Foto della redazione

Realizzare un giornalino scolastico, proprio perché non rientra tra le

classiche materie di rito, è un’esperienza molto piacevole, sia per i

docenti sia per gli alunni: sulla “carta” gli studenti esprimono esigen-

ze, voglia di mettersi in gioco e di conoscere. Riuscire a trasformare

un gruppo di ragazzi volontari in una

vera e propria redazione giornalistica è una impresa non sempre faci-

le , ma quando ciò riesce si attua una collaborazione educativa in

cui ogni soggetto può sentirsi parte di una comunità di persone che

apprendono le une dalle altre e che collaborano per il raggiungimento

di un fine comune.

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Dal Convitto con amore

Ancora una volta Il Convitto

va…….. ….a bordo

Una visita su una nave da crociera?

Per molti sembrerà noioso, ma vi assi-

curo che la Costa Diadema, non è una

nave qualunque, bensì la "regina del

Mediterraneo", chiamata così perché è

la nave da crociera più grande e bella

di tutto questo mare.

La Costa Diadema mette a disposizio-

ne dei suoi ospiti librerie, centri per

bambini, vasche idromassaggio, nume-

rosi ristoranti, cinema 4D e poltrone in

piscine coperte, vasche idromassaggio

a strapiombo

sul mare,

campi da ba-

sket e giochi

acquatici per

bambini. Il

teatro non è

molto spazio-

so, ma con un cartellone ricco e diver-

tente. Il giorno sei Novembre, l'Ammi-

raglia delle Costa è approdata a Napoli

perché ha aderito al progetto” la

scuola va a bordo; tra le scuole che

hanno partecipato al progetto, sono

stati scelti due o più alunni delle classi

terze per "esplorare" la nave e tutti i

suoi optional E’ stata un' esperienza

unica e indimenticabile. Per prima co-

sa abbiamo fatto il check-in per imbar-

carci, proprio come se avessimo dovu-

to partire per una crociera. Abbiamo,

poi, incontrato due hostess che ci han-

no accompagnato in questo viaggio,

soddisfacendo tutte le nostre curiosità.

Questa nave è riuscita a stregare Napo-

li con la sua imponenza e bellezza e

rappresenta l'eccellenza italiana dei

nostri cantieri navali e può essere con-

siderata ambasciatrice delle bellezze

italiane nel mondo.

……...al Cinema

Il progetto “Cineforum”,quest’anno propone

“LA SFIDA” intesa come obiettivo da raggiungere. I film

che vedremo sono: Maleficent ,La mafia uccide solo

d’ estate, Belle e Sebastien e Giraffada.

Maleficent

La rilettura della Bella Addormentata dal punto di vista del-

la cattiva, Malefica. Una bella e giova-

ne donna dal cuore puro con impres-

sionanti ali nere, Malefica vive una

vita idilliaca immersa nella pace della

foresta del regno, fino a quando, un

giorno, un esercito di invasori umani

minaccia l'armonia di quei luoghi. Ma-

lefica diventa la più fiera protettrice

delle sue terre, ma rimane vittima di

uno spietato tradimento, ed è a questo punto che il suo cuo-

re comincia a tramutarsi un pietra. Decisa a vendicarsi, Ma-

lefica affronta una battaglia epica con il re degli umani e,

alla fine, lancia una maledizione contro la piccola Aurora.

Quando la bambina cresce, Malefica capisce che Aurora

rappresenta la chiave per farle trovare la vera felicità e ri-

portare la pace nel regno. Il merito maggiore di questo adat-

tamento va alla realizzazione visiva: in un quadro spettaco-

lare e mozzafiato, esaltato da un magistrale 3D.

La Mafia Uccide Solo Di Estate

Il film narra l'educazione sentimentale e civile di un bambi-

no, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito

Ciancimino, mafioso di rango, è stato eletto sindaco. E' una

storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conqui-

stare il cuore della sua amata Flora, una

compagna di banco di cui si è invaghi-

to alle elementari che vede come una

principessa. Attraverso questa tenera ma

divertente storia d'amo- re, il pubblico

verrà coinvolto emoti- vamente negli

eventi più tragici della nostra storia re-

cente. Arturo infatti è un ragazzo come

tanti altri dell'Italia degli anni '70 ma, a differenza dei suoi

coetanei del nord, è costretto a fare i conti con le infiltrazio-

ni e le azioni criminose della mafia nella sua città.

E’un film delicato – e in certi punti leggero – ma anche for-

te e drammatico, capace di raccontare attraverso gli occhi

innocenti di un bambino le atrocità della mafia.

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Ormai la nostra comunità diventa sem-

pre più multietnica, s’incontrano sem-

pre più persone di varie nazionalità

vuoi per lavoro, vuoi per studio o sem-

plicemente per amore. In tutte le scuole

ci sono molti bambini stranieri che

hanno grandi difficoltà ad intraprende-

re rapporti sia con i professori che con

i compagni. In Italia, naturalmente, per

mancanza di fondi il Ministro non

manda gli interpreti per facilitare l’in-

serimento aumentando sempre di più le

difficoltà dei ragazzi stranieri. Nella

mia classe, ci sono due ragazzini cinesi

che non riescono a seguire le lezioni e

non possono comunicare con i compa-

gni in quanto conoscono pochissimo la

lingua italiana. Noi compagni di classe,

ed i Professori, ce la mettiamo tutta ma

non è sufficiente, anche perché sono di

una nazionalità non molto vicina all’I-

talia e la loro lingua è totalmente diver-

sa dalla nostra. In classe ci sono altre

due ragazze straniere: una Russa ed

una Polacca. Mi auguro che ci sarà

maggiore impegno da parte delle varie

Istituzioni per rendere più facile l’inse-

rimento nella nostra società di queste

“persone speciali” che aumenteranno

sempre più e che dobbiamo essere or-

gogliosi di accogliere perché per tutti è

una grande ricchezza, ovviamente cul-

turale.

Una comunità multietnica

Da Napoli a Parigi Per iniziare il nostro viaggio culturale e turistico partiamo dalla no-

stra città Napoli nàpule in napoletano, gode di un clima mediterrane-

o, con inverni miti e piovosi e estati

calde e secche, ma comunque rinfre-

scate dalla brezza marina che sul

golfo non manca mai.

L'identità napoletana è rappresentata

dal Vesuvio, che si specchia nel gol-

fo, dalle superstizioni popolari o’

cuorno e o’ munaciello; dalla tradi-

zione culinaria, la mozzarella la piz-

za e la sfogliatella. I Napoletani sono

grandi giocatori : la tombola è il

tipico gioco natalizio che viene ac-

compagnato alla smorfia napoleta-

na, altra invenzione popolare , usata

anche per il gioco del lotto, molto diffuso in città; e cosa dire

di Pulcinella?, una delle maschere napoletane più famose e spesso

usata per rappresentare le caratteristiche dei Napoletani. Ma il cuore

di Napoli è il vicolo, dominato dai bassi e dai panni stesi lungo la

strada.

Continuiamo con…….. la Francia La lingua ufficiale è il francese, ma esistono diverse lingue locali

come il basco, bretone, catalano,corso, olandese ecc.

La cucina francese offre piatti rinomati :gli antipasti sono composti

quasi sempre di verdure cotte e accompagnate da salse di ogni ti-

po, patè di selvaggina o pesce serviti "en croûte", cioè in crosta di

pane, o "en terrine" se cotti in apposite terrine da forno. Meno popo-

lari e molto più costosi sono le lumache “les escargots”, le ostriche ,

huitres, i molluschi ,moules, e l'astice.

Famosa nel mondo è la pasticceria francese con la

sua pâtisserie (tarte, pâte, gâteau, galette, biscuit,

flan ecc.), confiserie (caramelle e confetti), crème glacée (gelati e

sorbetti) e chocolaterie.

In un viaggio in Francia non potete non visitare la Tour Eiffel e non

scoprire con mano tutte le curiosità esistenti su questo grandioso

edificio. Durante il soggiorno parigino, potrete affittare uno dei me-

ravigliosi appartamenti sulla Senna e fare un giro in BATEAUX

MOUCHES…

Qui termina il nostro viaggio!!!

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L’ angolo della Storia Pagina 5

Il 9 Novembre il

mondo ha celebrato il

25° anniversario di

un avvenimento stori-

co: la caduta del Mu-

ro di Berlino; con

questo articolo vo-

gliamo provare a ri-

costruire e commen-

tare la vicenda di

questo simbolo che

ha diviso per decenni

la città (ma, ideal-

mente, l’intera Euro-

pa) in due parti.

Berlino, 9 novembre1989 - Tra incredulità, lacrime di gioia

e abbracci la sera del 9 novembre 1989 cadeva il Muro di

Berlino. Quella parete di cemento alta quattro metri e lunga

centosessanta chilometri, di cui quaranta dentro Berlino, e-

retta il 13 agosto del 1961, cessava così di dividere la città,

cadendo sotto i colpi della perestroika di Mikhail Gorbaciov

e la pressione di centinaia di migliaia di manifestanti pacifi-

ci. "Per le strade c'era una fiumana di gente e tutti, sia quelli

che vivevamo all'Ovest, che tutte le centinaia di migliaia di

persone che erano arrivate dall'Est, erano increduli.

Berlino, 9 novembre2014

Da quella notte sono passati 25 anni e per ricordare questo

storico anniversario, la capitale tedesca ha organizzato un

fine settimana di festeggiamenti e acceso un'installazione di

8.000 palloncini di elio lungo l'ex tracciato centrale del mu-

ro, un'immagine pensata per rievocare la fine della Guerra

Fredda. I palloncini bianchi, ognuno affidato a un "padrino",

sono stati liberati in cielo la sera del 9: una creazione artisti-

ca per dire no a qualsiasi passata e futura divisione. Il "Volo

" dei palloncini è stato accompagnato dalle note dell' "Inno

alla gioia", della Nona Sinfonia di Beethoven.

Penso che la Caduta del Muro di Berlino sia un grande frutto

del sogno di libertà che tanti uomini e donne hanno seguito

nei secoli, anche al prezzo del sacrificio di tante vite; credo

anche che tutti gli Europei debbano fare tesoro di questa e-

sperienza, di fronte a tanti luoghi del mondo che oggi sono

in guerra ed a tanti che vengono nel nostro continente cer-

cando pace e libertà.

Ricordare i momenti belli della storia è segno di civiltà e

speranza in un futuro migliore.

Tutti gli uomini li-

beri, ovunque si trovino, sono cit-

tadini di Berlino.

Come uomo libe-

ro, quindi, mi

vanto di dire: Io sono un Berline-

se”.

(J.F.Kennedy).

“Una buona testa ed un

buon cuore sono sempre u-

na formidabile combinazio-

ne “

Il Sudafrica ricorda Nelson Mandela,

nel primo anniversario della sua morte.

L'ex presidente e simbolo dei diritti

civili è morto il 5 dicembre 2013 a 95

anni, dopo una lunga malattia. A Preto-

ria, la vedova Graca Machel lo ha ri-

cordato in una cerimonia formale ai

piedi della statua di bronzo alta 9 metri

che lo raffigura. Erano presenti oltre

alla famiglia di Madiba anche il suo

legale George Bizos e il suo stretto a-

mico e compagno di prigionia Ahmed

Kathrada. Dopo la cerimonia, nel me-

moriale all'aperto Freedom Park è stata

celebrata una funzione interreligiosa.

Non solo Pretoria, però, oggi ricorda

l'uomo che cambiò il destino del Suda-

frica. Commemorazioni sono in pro-

gramma in tutto il Paese, tra cui a Qu-

nu, villaggio natale di Mandela.

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Natale a Napoli... Pagina 6

Natale a Napoli propone eventi di grande prestigio e suggestione capaci

di amalgamare arte, tradizioni, cultura locale, divertimento unitamente

a luoghi ricchi di fascino .

Forte del successo raccolto nelle scorse stagioni, il calendario degli e-

venti del Natale a Napoli vuole valorizzare i luoghi della nostra città

offrendo spettacoli natalizi di ogni genere.

Canti gospel, artisti di strada, musica live, spettacoli della tradizione

partenopea, danza, parate in maschera per grandi e per piccini, aperitivi

e degustazioni, arricchiranno le strade del quartiere Chiaia per vivere

insieme la suggestiva e gioiosa atmosfera del Natale.

Il risultato sarà un’ atmosfera capace di emozionare ogni età, di coin-

volgere partecipanti e spettatori in un evento che partirà il 14 dicembre

e proseguirà fino alla vigilia di Natale.

A differenza delle grandi città in cui si svolgono i tradizionali mercatini

per le strade e per le piazze durante il mese di dicembre, a Napoli il

Natale è presente tutto l’anno.

Infatti nel cuore del centro storico, nella zona compresa fra Via San

Gregorio Armeno e Spaccanapoli, è tutto un susseguirsi di botteghe

artigiane aperte tutto l’anno specializzate nella realizzazione di presepi

ricchi di pastori e capanne artigianali affiancate sia da statuine tradizio-

nali sia da quelle raffiguranti personaggi famosi antichi e contempora-

nei presi dalle notizie e dal gossip, oltre agli intramontabili Pulcinella,

Totò e Maradona, a grandezza standard o addirittura naturale!

Ovviamente sotto le feste di Natale il quartiere si ammanta di un’atmo-

sfera tutta gioiosa e pittoresca, dove potrete assaporare lo spirito del

Natale tradizionale napoletano.

Suggestive le luci che illuminano già dalla fine di novembre molti quar-

tieri di Napoli: uno spettacolo di luminarie natalizie innovative, origina-

li, a basso consumo di energia e tematiche.

Natale a Napoli significa anche buon cibo condiviso in famiglia. I tradi-

zionali pranzi e cenoni natalizi sono parte integrante della cultura parte-

nopea. Spaghetti alle vongole, insalata di rinforzo, insalata russa, capi-

tone fritto, minestra maritata, struffoli, roccocò e persino la pastiera,

prima un dolce tipicamente pasquale e oggi sempre più diffuso anche a

Natale sulle tavole napoletane. Tante, insomma , le ricette partenopee

che rendono davvero speciali e golose le festività natalizie.

RICETTA DEGLI STRUFFOLI

difficoltà: media

Tempo di preparazione: 20 min.

+ tempo frittura

porzione: per 10 persone

ingredienti:

- Farina 600 gr

- Uova 4 + 1 tuorlo

- Zucchero 2 cucchiai

-Burro 80 gr (

1 bicchierino di limoncello o

rum,

- Scorza di mezzo limone grat-

tuggiata

- Sale un pizzico

- Olio (o strutto) per friggere

Per condire e decorare:

-Miele 400 gr

-Confettini colorati (a Napoli si

chiamano "diavulilli")

Confettini cannellini (confettini

che all'interno contengono aromi

alla cannella)

-100 gr di arancia candita, 100 gr

di cedro candito, 50 gr di zucca

candita

(si trova solo a Napoli: si chiama

"cucuzzata")

Ma che bellu presebbio…

Quant’è bello!!

(Natale in Casa Cuppiello)

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Alaska: le feste di Natale in iniziano appena dopo il

Ringraziamento e terminano con le famiglie che ballano

per le strade e che si godono lo spirito di festa. I bambini

portano le tradizionali stelle di Natale in processione per

le strade e vanno in visita di casa in casa dove vengono

serviti dolci e prodotti tradizionali di Natale: biscotti,

caramelle, ciambelle, salmone affumicato.

Francia: le celebrazioni cominciano il 5 dicembre con

San Nicola, ma il momento più importante è quello della

vigilia di Natale. Le campane delle chiese e le voci dei

cori intonano canti francesi chiamati “Noels”. Il giorno

di Natale le famiglie vanno in Chiesa e dopo usciti van-

no ad una festa ricca di piatti succulenti che terminano

con il tradizionale “Buche de Noel”, una crema di burro

glassata. Una delle feste più belle in Francia è la Fête

des Lumières, il Festival delle Luci di Lione, una cele-

brazione di quattro giorni per la Vergine Maria.

Cina: il piccolo numero di cristiani in Cina chiama il

Natale “Sheng Dan Jieh”, che tradotto significa “Festival

della Santa Nascita”. Essi decorano le loro case con

piante sempreverdi, manifesti, carta e catene luminose.

L’albero di Natale non manca, ma è chiamato “albero di

luce” e viene decorato con lanterne, fuori bellissimi, ca-

tene di carta rossa che simboleggiano la felicità.

Germania: come noi, i tedeschi si preparano le settimane

prima di Natale per festeggiarlo. Già quattro domeniche

prima di Natale usano fare una “corona di Avvento” fat-

ta di rami di abete o di pino

con quattro candele colorate.

Ogni domenica accendono una

candela della corona, cantano

canzoni natalizie, mangiano

biscotti. In queste settimane le

case sono piene di odori deli-

ziosi di pagnotte di pane dolce

da forno, dolci con frutta can-

dita, biscotti speziati detti

“Lebkuchen”.

In Germania inoltre si usa fe-

steggiare San Nicola,

che viaggia a dorso di un mulo nel bel mezzo della notte

del 6 dicembre e lascia piccole sorprese, come monete,

cioccolato, arance e giocattoli ai bambini buoni di tutta

la Germania. San Nicola visita anche i bambini nelle

scuole e nelle case ed in cambio i bambini preparano

Pagina 7

In Inghilterra: in Inghilterra il Natale è freddo, umido e

nebbioso. La vigilia di Natale è molto impegnativa e

molto importante per le famiglie inglesi. Avvolgono re-

gali, biscotti da cuocere, appendono calze sopra il cami-

no. Poi tutti si raccolgono attorno all’albero e si racconta

una classica storia natalizia, come ad esempio “A Chri-

stmas Carol”. I bambini dopo aver scritto la lettera a

Babbo Natale la gettano nel fuoco, così che i loro desi-

deri possono andare su per il camino ed essere “letti”

durante la sua visita notturna qualcosa per lui: poesie,

dolci, canzoni.

Australia: in Australia, il 25 dicembre corrisponde alle

vacanze estive, così molte feste natalizie si svolgono

all’aperto. L’evento popolare più importante è il Carols

by Candlelight, in cui le persone si riuniscono di notte

per accendere candele e cantare canti natalizi .

… e nel mondo

Non importa cosa trovi sotto l’albero, ma chi

trovi intorno.

Stephen Littleword,

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Pagina 8

Paese che vai……. Natale che trovi

ITALIANO: Hey Scozzese! Tu cosa hai chiesto per Natale?

SCOZZESE: Ancora niente, non vedo l’ora di bruciare la mia lettera nel camino!

RUSSO: Bruciarla? E perché?!

SCOZZESE: In Scozia, i bambini scrivevano le loro lettere a Babbo Natale, espri-

mendo i loro desideri. Queste lettere venivano gettate nel camino, e Babbo Natale le

leggeva attraverso il fumo prodotto.

FRANCESE: Ma, quindi, tutti hanno i camini nelle case?

SCOZZESE: No, infatti ci si può rivolgere a Babbo Natale tramite telefonata o addirittura di persona! Cosa ha di

particolare il Natale in Francia?

FRANCESE: Da noi, i bambini usano lasciare le proprie scarpette vicino al camino, per essere riempite con frutta,

dolci e noci da Babbo Natale. E in Russia?

RUSSO: C’ era una tradizione, ormai in disuso, che consisteva nel mettere delle colombe in una gabbia e nascon-

derla in un abete. Poi venivano liberate come buon augurio. Nella mia famiglia lo facciamo tutti gli anni!

ITALIANO: Quali sono le specialità culinarie? Da noi, gli struffoli sono tra i dolci di Natale più famosi. Sono del-

le palline di pasta fritte, poi passate nel miele, infine decorate con confettini e frutta candita. Una bontà!

FRANCESE: Il dolce rappresentativo in tutta la nazione è la Bûche de Noël, il tipico fagotto al cioccolato di Na-

tale. Ha la forma di un ceppo d'abete, decorato proprio come un albero di Natale.

SCOZZESE: Noi facciamo la Dundee Cake, è una torta ricoperta di mandorle, fatta con una pasta leggermente

burrosa e molto profumata, arricchita con frutta secca tritata, uvette e marmellata.

CINESE: In Cina, Buon Natale si dice:“Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun”. Non ci sono piatti natalizi tipici e la

maggior parte delle persone non celebra il Natale e forse non ne ha mai sentito parlare! La cosa strana è che gli

alberi di plastica, e le decorazioni natalizie sono fatti proprio in Cina, ma la gente che li fa probabilmente non ne

sa il motivo. Babbo Natale, noi lo chiamiamo “Dun Che Lao Ren”. Che Lao Ren”. UCRAINO: A casa mia, conserviamo le tradizioni dell’Ucraina: i regali vengono portati la

notte tra il sei e il sette gennaio, da…

RUSSO:…. da Ded Moroz, il nostro Babbo Natale! Già dal sei Gennaio iniziamo a preparare

la tavola, la ricopriamo di paglia e mettiamo dell’aglio agli angoli, contro le malattie, e al cen-

tro del tavolo va il piatto principale: Socivo, un mix di cereali.

UCRAINO: Nella mia famiglia, seguiamo un’ importante tradizione: mettiamo vicino alla

finestra un piatto di kotia, per le anime dei defunti. Prima di scartare i regali, i ragazzi vanno

in giro per le strade per cantare canzoni natalizie porta a porta.Le specialità sono: pollo arro-

sto, kvas di barbabietole, zuppa di crauti, puree di acciughe, burro alla mostarda, maiale con i

funghi e stinco in fiori di lavanda.

POLACCO: La tradizione che mi piace di più del mio paese… Quella di sedersi ad aspettare all’aperto, la com-

parsa della prima stella….. è l’inizio dei festeggiamenti che iniziano con la cena.

BRASILIANA: Il venticinque Dicembre è caratterizzato dalla Grande Sfilata su un carro natalizio siede Babbo

Natale circondato da tante decorazioni colorate e luminose.

DOMENICANA: Wow che allegria! Invece nel mio paese a Natale si raduna tutta la famiglia e si organizza un

grande e allegro cenone, i miei piatti preferiti sono il riso e fagioli e il maiale arrosto. Infine dopo la cena e una

bella digestione, al suon di musica ad altissimo volume …… SI BALLA TUTTI INSIEME!!!!

PERUVIANO: Gli abitanti ballano le Galas, Layqas o Tuscup, danze di origine medioevale, dove si dimostrano

abilità di illusionismo. Ad Ayacucho si festeggia la natività con oggetti artigianali della zona, piatti tipici e gruppi

di ballerini, musica e personaggi mascherati che percorrono le vie. Si preparano biscotti per i bambini, si mangia

pesce, yucca e si beve masato, una bevanda fatta con il mais. A Chachapoyas e in altri villaggi della regione Ama-

zonas, escono "Las Pastorcitas", gruppi di collegiali travestite con abiti tipici della zona, composti da gonne, cintu-

re colorate e cappe bordate.

TUTTI: E’ proprio vero...Paese che vai...Natale che trovi

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Pagina 9

• La sindrome di CAPGRAS vi fa credere che tutte

le persone a voi care siano state sostituite da sosia

• Le mucche sanno salire le scale ma non sanno scen-

derle

• La paura è la causa più frequente di morte per i koa-

la

• In Etiopia ci sono 13 mesi all’anno

• Mangiando sedano si consumano più calorie di quel-

le assunte

• Gli scorpioni possono trattenere il fiato per 6 giorni

• Ogni tre secondi la terra si sposta di 1400 metri

• Dopo la morte si perdono 21 grammi; si pensa che

sia il peso dell’anima

• Mentre leggi questa frase 22000 cellule del cervello

muoiono e altrettante nascono

• Le meduse non muoiono di vecchiaia

• Il cervello umano fa più di 7000 pensieri al giorno

• Appena nati si vede in bianco e nero

• Se fate 8000 passi al giorno è come se in tutta la vo-

stra vita aveste fatto 5 volte il giro della terra

• Le mele, le patate e le cipolle hanno lo stesso sapore

se mangiate con il naso tappato

• E’ impossibile ingoiare e respirare contemporanea-

mente

• Le stelle marine non hanno cervello

• In Giappone si possono affittare cani da compagnia

Come si sente un maiale innamorato?

Cotto

Come si chiama la città dei sassi al suolo?

Sas-suolo

Quale nazione produce più frutta al mondo?

la macedonia

Cosa fanno due api dopo il matrimonio?

La luna di miele

Perché i mostri vanno nelle città d'arte?

Per vedere le mostre

Dove si sposano le mucche?

Al muuuunicipio

Cos' è che più è caldo più è fresco?

Il pane

Cos'è che ha i denti ma non mangia?

Il pettine

Cos'è che di notte senza che nessuno le met-

ta compaiono e di giorno scompaiono?

Le stelle

Ridi che ti passa Papà sei sicuro che la pizza si faccia così?

zitto e rimettiti in forno

Il cervello deve essere buono, se lo bevono

tutti.

Colmo della sventura: morire di fame presso

le isole Sandwich

Ridi... Fa bene

Ah ah ah

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ATTUALITA’ Pagina 10

25 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.

Tale iniziativa venne istituita dall’Assemblea Generale

dell’ONU nel 1999 allo scopo di mettere in luce questo

preoccupante fenomeno e mobilitare l’opinione pubbli-

ca, ma soprattutto per non dimenticarne la sua tragicità.

Causa predominante di questo increscioso fenomeno

sono la religione e l’amore. La violenza sulle donne

non conosce confini ma, purtroppo, troppo spesso ha le

chiavi di casa. Ma si può amare qualcuno fino a procu-

rargli la morte? Amare qualcuno non significa adope-

rarsi per il suo bene, per la sua felicità? Io penso che

all’amore inteso quale sentimento si sia sostituito all’a-

more quale possesso, che per motivi di varia natura e a

volte banali, porta a tragiche conseguenze. Purtroppo,

quasi sempre, le donne per paura di ritorsioni o per ver-

gogna non denunciano

e lasciano che questi

atti violenti restino

impuniti. Mi chiedo,

per quale motivo una

donna al primo segna-

le o alle prime parole

di minaccia non allon-

tana da sé e per sem-

pre l’uomo che la sta

oltraggiando, ma non solo gli resta accanto cerca di

coprire il responsabile dei segni che porta addosso di-

cendo ai figli, ai colleghi o agli amici di aver nuova-

mente sbattuto contro una porta. E’ mia convinzione

che occorre parlare, raccontare la propria storia senza

alcuna vergogna, incontrarsi, muoversi assieme allo

scopo di una presa di coscienza della gravità dell’atto

di violenza. Una delle cause spesso non menzionate è

la totale assenza di colloquio che dovrebbe esistere in

una coppia e nell’ambito familiare. Sempre più spesso

accade che in una casa, per motivo di lavoro, viene a

mancare il collante necessario per alimentare e se mai

rinsaldare un rapporto. Manca la condivisione di inte-

ressi, manca un vero e proprio progetto di vita. Si fini-

sce per diventare estranei pur vivendo sotto lo stesso

tetto. Quindi ritengo che il colloquio, la discussione

pacata, il chiarimento su alcuni aspetti o su alcuni mo-

menti della propria giornata sia necessario. Non sedia-

moci intorno ad un tavolo per mangiare una minestra

che magari si raffredda perché continuiamo a giocare

con il cellulare, a leggere il giornale o guardare la TV,

ma guardiamoci negli occhi e con grande tenerezza

apriamoci al confronto!

CON LA MARMELLATA COMBATTIAMO LA

VIOLENZA

Dolci e marmellate per sfuggire a un marito violen-

to o a un padre aguzzino. Melone e pepe bianco,

mela e liquirizia, peperoncino e pomodori verdi: è

questo il gusto della libertà a Casal di Principe, nel

casertano, dove il centro antiviolenza Casa Lorena

ha inaugurato una linea di confetture di qualità.

Non solo perché fatte con ingredienti equo e solida-

li, dei presidi Slow Food e delle cooperative agri-

cole del territorio. Ma perché a prepararle sono

donne e ragazze sfuggite alla violenza domestica o

alla tratta sessuale. E che, per essere davvero libe-

re, devono lavorare. Impresa facile per nessuno,

tanto più al Sud.

RIFLESSIONI DA UNA PICCOLA DONNA:

“NINA”

Martedì 25/11/2014 in occasione della giornata sui

diritti delle donne, noi delle classi medie abbiamo

assistito allo spettacolo “Nina”: un viaggio da Na-

poli a Palermo di una famiglia raccontato dalla ma-

dre e dal fratello della protagonista. Durante il viag-

gio Nina si chiederà il perché dei pochi diritti che

hanno le donne sia in ambito familiare che lavorati-

vo. Ricco di battute e video, lo spettacolo risulta

divertente e coinvolgente . Durante il viaggio in na-

ve si sviluppano due fazioni contrapposte formate,

la prima dal padre e il fratello la seconda da Nina e

sua madre: entrambe discuteranno, sulla posizione

della donna nella società . Il dibattito continuerà

fino alla fine del viaggio, tra un mal di mare e una

risata . Alla fine dello spettacolo noi ragazzi abbia-

mo avuto la possibilità di intervenire facendo do-

mande agli attori. Abbiamo riflettuto e discusso arri-

vando alla conclusione che siamo nel 2014 e ancora

le donne vengono maltrattate e sfruttate. Quello che

colpisce dello spettacolo è la curiosità di Nina che la

spinge a scoprire cose che difficilmente vengono

chieste da una bambina, ma anche la sua determina-

zione : il futuro siamo noi e possiamo plasmarlo

solo se lo vogliamo veramente. Lo spettacolo finisce

con l’arrivo a Palermo accolti dalla loro nonna che

Nina saluta : Nonna… da grande farò il presidente

della repubblica

Page 11: giornalino ultima correzione completodatrasformare in pdfIl film narra l'educazione sentimentale e civile di un bambi-no, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito ...

L’Inquinamento nel mondo La terra nella sua prima forma era semplicemente perfetta, noi umani ci siamo evoluti sempre di più imparando

sempre più cose e combinando sempre più guai, ma niente di ciò che abbiamo fatto è paragonabile a come abbia-

mo trasformato la terra. Il nostro mondo è trascurato ed è stato rovina-

to da tutti noi, in sintesi stiamo parlando di un problema di cui sicura-

mente tutti ne avrete sentito parlare "L'INQUINAMENTO" .

Esistono diversi tipi di inquinamento: atmosferico, idrico, del suolo,

urbano, acustico, domestico, chimico, fotochimico, biologico elettro-

smog, luminoso, termico, genetico, radioattivo, nucleare, naturale, ar-

chitettonico, agricolo ed industriale. Se vi dovessi parlare di tutti do-

vrei usare tutto il giornalino dato che ne sono tanti,ma ,anche per non

annoiarvi, parlerò solo di quelli più importanti.

L'INQUINAMENTO IDRICO

Questo tipo di inquinamento è dovuto allo scarico di rifiuti nei fiumi,

mari, laghi ecc. questi rifiuti raggiungono le falde acquifere (le nostre

fonti di acqua pulita) e le sporcano non permettendoci di bere. In sinte-

si l'inquinamento idrico è l'inquinamento dell'acqua

L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Questo tipo di inquinamento è dovuto a tutti i gas tossici emanati da macchine, fabbriche ecc. tutti questi gas rag-

giungono l'atmosfera e la sporcano rendendo impossibile la respirazione in quella zona. In sintesi l'inquinamento

atmosferico è l'inquinamento dell'aria.

L'INQUINAMENTO ACUSTICO

Questo tipo di inquinamento è dovuto a tutte le onde sonore emesse

da: auto, auricolari, microfoni, ma anche il semplice parlare ad alta

voce è un inquinamento acustico! Tutto ciò infastidisce il nostro cor-

po stancandolo e stressandolo .

Ci sono diversi modi per cercare di risolvere questi problemi. Uno dei

tanti è fare la raccolta differenziata che consiste nel dividere i rifiuti

in diversi tipi: vetro, plastica ecc. Un altro è limitare l'uso delle mac-

chine che producono smog .

Tutti noi possiamo e dobbiamo partecipare al miglioramento della

pessima situazione che il nostro mondo è costretto ad affrontare.

Uniamoci e combattiamo l’inquinamento perché il Mondo è Nostro!

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Page 12: giornalino ultima correzione completodatrasformare in pdfIl film narra l'educazione sentimentale e civile di un bambi-no, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito ...

UN MONDO INASPETTATO

Al telegiornale, ogni sera

c'è sempre chi si dispera.

Alluvioni e terremoti

creano intorno solo vuoti.

La natura è infastidita

e rende la terra inaridita.

La mano dell' uomo prepotente

trasforma ogni essere vivente.

La cattiveria umana non ha fine,

nel nostro mondo troppe spine.

Molte donne sono maltrattate

invece di essere coccolate.

E genitori che diventano assassini

dei loro stessi bambini.

Voglio che cambi questa terra

senza vivere più in guerra.

Le speranze non devono essere sogni

ma trasformarsi in veri bisogni.

E' sempre bello sognare

ma qui si deve realizzare.

Insieme, uniti con amore

ritroviamo un po' di candore

Riscopriamo cosa la natura ci ha dato

prima che venisse trasformato.

Via tutto il male oscuro

per un posto più sicuro.

Convitto Nazionale “ Vittorio Emanuele II”

Libera...Mente

in web

La Redazione ringrazia per il lavoro

svolto e si scusa se ,per mancanza di

spazio, non sono stati pubblicati tutti

gli articoli inviati

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