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SETTEMBRE/OTTOBRE A.S. 2014/2015 PERIODICO BIMESTRALE n° 22 EDITORIALE di M. Grisolia e S. Piscopo 3ªA In questo nono anno di attività redazionale in cui la nostra scuola pubblica il Giornalino “La Romeo in...forma “ gli alun- ni continuano a partecipare con grande entusiasmo e molto impegno nel raccontare fatti di attualità e di rilievo sociale. Tra gli articoli di questo numero tro- verete un drammatico caso di violenza sui minori, si parlerà delle nuove tecnologie, in parti- colare dell’ uscita del nuovo iPhone 6 e dell’entusiasmo che suscita tra noi coetanei. A parti- re da questo numero e per l’in- tero anno scolastico si svilup- peranno temi relativi ai social network e ai rischi connessi. Infine da non perdere il raccon- to della fantastica esperienza vissuta a Roma, da alcuni stu- denti della Nicola Romeo in onore di Roberto Mancini che è stato ricordato in un conve- gno in suo onore, sabato 25 ottobre nella sala polifunziona- le della Chiesa “Gesù Cristo Lavoratore” e di cui troverete gli approfondimenti a pag. 9. Anche le parole possono uccidono A cura della Redazione Vi ricordate quel ragazzino che a Napoli era stato vittima di un grave episodio di bullismo perché considerato troppo grasso? E' uno dei tanti, tantissimi atti di discriminazione che ogni giorno, spesso in maniera silente, avvengono nel nostro Paese. Ed è proprio per questo, per non lasciare spazio al silenzio, che nasce «Anche le parole possono uccidere» un’iniziativa senza precedenti che vuole dire a voce alta "No" a quel grande mostro chiamato discrimina- zione. A pagina 5 troverete un articolo su quel terribile atto di bullismo o meglio di violenza di cui fu vittima un ragaz- zo in sovrappeso e che suscitò tanto orrore. Le parole vanno utilizzate con parsimonia, con coscienza di saperne esattamente il significato e l'etichetta che spes- so possono essere per molti individui. Il bambino era cic- cione, la donna dell'est Europa inevitabilmente ladra, l'ara- bo è terrorista, e il naufrago negro. Per non pensare poi a certi epiteti poco gentili che a volte accompagnano questi termini. Ogni giorno, si leggono, si ascoltano episodi che fanno accapponare le pelle, accadimenti che portano con sé l'etichetta per il protagonista . "Diciamo quindi un “no” alla discriminazione, ma insieme un “sì” a una società più sensibile, attenta, accogliente. La campagna sociale "Anche le parole possono uccidere", presentata alla Camera dalla Presidente Laura Boldrini, è nata per sensibilizzare le persone all' attento uso delle pa- role, contro le diffuse forme di razzismo, discriminazione ed emarginazione. Informazioni dell’agenzia A.N.S.A

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SETTEMBRE/OTTOBRE A.S. 2014/2015

PERIODICO BIMESTRALE n° 22

EDITORIALE di M. Grisolia e S. Piscopo 3ªA

In questo nono anno di attività

redazionale in cui la nostra

scuola pubblica il Giornalino

“La Romeo in...forma “ gli alun-

ni continuano a partecipare

con grande entusiasmo e molto

impegno nel raccontare fatti di

attualità e di rilievo sociale. Tra

gli articoli di questo numero tro-

verete un drammatico caso di

violenza sui minori, si parlerà

delle nuove tecnologie, in parti-

colare dell’ uscita del nuovo

iPhone 6 e dell’entusiasmo che

suscita tra noi coetanei. A parti-

re da questo numero e per l’in-

tero anno scolastico si svilup-

peranno temi relativi ai social

network e ai rischi connessi.

Infine da non perdere il raccon-

to della fantastica esperienza

vissuta a Roma, da alcuni stu-

denti della Nicola Romeo in

onore di Roberto Mancini che

è stato ricordato in un conve-

gno in suo onore, sabato 25

ottobre nella sala polifunziona-

le della Chiesa “Gesù Cristo

Lavoratore” e di cui troverete gli

approfondimenti a pag. 9.

Anche le parole possono uccidono A cura della Redazione Vi ricordate quel ragazzino che a Napoli era stato vittima di un grave episodio di bullismo perché considerato troppo grasso? E' uno dei tanti, tantissimi atti di discriminazione che ogni giorno, spesso in maniera silente, avvengono nel nostro Paese. Ed è proprio per questo, per non lasciare spazio al silenzio, che nasce «Anche le parole possono uccidere» un’iniziativa senza precedenti che vuole dire a voce alta "No" a quel grande mostro chiamato discrimina-zione. A pagina 5 troverete un articolo su quel terribile atto di bullismo o meglio di violenza di cui fu vittima un ragaz-zo in sovrappeso e che suscitò tanto orrore. Le parole vanno utilizzate con parsimonia, con coscienza di saperne esattamente il significato e l'etichetta che spes-so possono essere per molti individui. Il bambino era cic-cione, la donna dell'est Europa inevitabilmente ladra, l'ara-bo è terrorista, e il naufrago negro. Per non pensare poi a certi epiteti poco gentili che a volte accompagnano questi termini. Ogni giorno, si leggono, si ascoltano episodi che fanno accapponare le pelle, accadimenti che portano con sé l'etichetta per il protagonista . "Diciamo quindi un “no” alla discriminazione, ma insieme un “sì” a una società più sensibile, attenta, accogliente. La campagna sociale "Anche le parole possono uccidere", presentata alla Camera dalla Presidente Laura Boldrini, è nata per sensibilizzare le persone all' attento uso delle pa-role, contro le diffuse forme di razzismo, discriminazione ed emarginazione.

Informazioni dell’agenzia A.N.S.A

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ATTUALITÀ

Nuove tecnologie nel mondo del lavoro …

quale futuro?

di P. Esposito 3ªE

O ggi con lo sviluppo delle nuove tecno-logie si è rivoluzionato anche il mondo del lavoro, molte fabbriche sono dotate

di apparecchiature automatizzate che lo facili-tano, ma allo stesso tempo sostituiscono l’uo-mo che si trova soppiantato dalle macchine. Le fabbriche introducono la tecnologia so-prattutto per ridurre i costi ed aumentare la produzione. È anche vero però, che la tecnolo-gia ha reso possibile ottimizzare il lavoro in molti uffici pubblici, tramite i computer infatti, è facile effettuare qualsiasi pagamento con carte di credito o prepagate. Con l’evoluzione della tecnologia molti scienziati si sono impegnati a costruire e ideare macchine a noi simili, non solo per aiutarci in lavori, principalmente pe-santi, ma anche per aiutare persone anziane con problemi di deambulazione. Queste picco-le “creature robotiche” possono assumere an-che sembianze umane, toni vocali umani o ad-dirittura riprodurre i nostri stessi movimenti. Molti definiscono i robot come un aiuto per la società, altri invece li ritengono molto dannosi perché temono che un giorno possano sosti-tuire del tutto l’uomo.

Il mondo impazzisce per il nuovo iPhone 6

di G. Cerbone, A. Palmentieri, T. Roghi 3ªE

L a Apple ha “sfornato” il nuovissimo mo-dello di cellulare, l’iPhone 6; tutti stanno ormai impazzendo per questa nuova “

diavoleria”. Nel nostro Paese, i seguaci della Mela si sono indirizzati verso la “vera” novità dell’azienda: il modello “phablet”, sebbene, coloro che già l’avessero comprato il 19 set-tembre, avevano riscontrato qualche disagio a causa del display incline a piegarsi. Purtroppo, non si tratta degli innovativi display flessibili, che verranno probabilmente realizza-ti in un prossimo futuro, ma di un dispositivo troppo fragile, che si piega in tasca. Alla pre-sentazione di questo modello “phablet” molti avevano dubbi circa le sue dimensioni troppo grandi, ma ora il problema non riguarda tanto le misure, ma il fatto che il telefono risulti trop-po fragile e sottile. Sono sempre di più le nuove tecnologie, che automatizzano le nostre azioni che compiamo ogni giorno, ma fino a dove possiamo spinger-ci? E sono davvero così importanti? Sicuramente le tecnologie ci tengono informati tramite internet, o permettono di messaggiare a due o più persone, ma presentano dei difet-ti: 1.Vietano sempre di più la socializzazione tra i ragazzi perché gli stessi sono troppo presi dal loro iphone, che diventa un rischio quando usato alla guida di un auto o di un motorino. 2.Tolgono posti di lavoro perché i dipendenti vengono sostituiti da computer o robot. 3.Diventa un’ossessione o una rischiosa di-pendenza dalle quale è difficile uscirne. Siamo veramente sicuri di essere sulla strada

giusta?

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SOCIAL PRIVACYSOCIAL PRIVACYSOCIAL PRIVACY

I social Network di V. Gaetano 3ªE

I nternet è quello strumento che ci collega con il mondo e ci mantiene aggiornati, spesso e volentieri ci facilita i compiti a ca-

sa...Oggi è difficile trovare qualcuno che non lo utilizzi; anche perché in ogni campo è sempre utilissimo. Soprattutto nel facilitare la comunica-zione. Avere un account Twitter, Facebook , In-stagram... è ormai di tendenza. E come ogni moda che si rispetti, c'è sempre più gente che vi si aggrega. Tutti, dai neo-adolescenti fino agli anziani, possono condividere foto e video sulla loro vita privata. Ma è specialmente in questo ambito che si creano problemi. Come possiamo proteggere la nostra privacy e tutelarci? A que-sto proposito stanno lavorando molte istituzioni. La privacy va protetta utilizzando vari piccoli ac-corgimenti; come registrarsi con una password alquanto improbabile e di non diffonderla in giro. Però oltre alla nostra privacy dobbiamo tutelare specialmente le nostre vite. Come possiamo sa-pere se quello sconosciuto che ci ha "chiesto l'amicizia" su Facebook, è davvero chi dice di essere? Non possiamo. Ecco che quindi siamo tutti invitati a fidarci solo di cose certe, e non di aprire una porta nuova...perchè non si sa mai chi c'è dietro.

Francesco Sole

youtubers

E. Contemi. 2ᵃC

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ATTUALITÀ

Halloween…avete preparato le zucche?!

di E. Imperatore e N. Volpicelli 3ªE

“Halloween” deriva da una variante scozzese, che vuol dire “prima della festa di ognissanti”. All’ini-zio si pensava che derivasse dall’antico inglese, ma nel 1556 si scoprì la vera origine. Questa festa è maggiormente significativa in In-ghilterra; è tradizione che gruppi di bambini bussi-no alle porte del proprio vicinato, mascherati con abiti spaventosi e stravaganti, ponendo la tradizio-nale domanda:“ Dolcetto o scherzetto?”( in ingle-se “Trick or treats?”). Se non ricevono dolci, sono anche disposti a fare scherzi. Secondo i giovani di oggi, Halloween è una festa molto divertente, che non viene affrontata con il “timore” di essere spaventati dai presunti “morti viventi”: ,infatti si trascorre la serata in compagnia, divertendosi. Allora … avete preparato le zucche?

Don Giovanni CaffèDon Giovanni CaffèDon Giovanni Caffè

Il caffè...un’ intensa pausa per i tuoi sensi

COLAZIONI A DOMICILIO

L’aperitivo...delizia per il tuo palato

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ATTUALITÀ

Non uno scherzo ma pura violenza di M. Grisolia e S. Piscopo 3ªA

U n ragazzo di 14 anni, Vincenzo, in un autola-

vaggio del quartiere Pianura è stato preso in

giro da tre ragazzi, tutti poco più che ventenni, per-

ché aveva solo qualche taglia in più rispetto ai suoi

coetanei. E' stato afferrato, seviziato, denudato, ferito

con la pistola ad aria compressa, danneggiandolo

gravemente all' intestino, quasi fino ad ucciderlo. Vin-

cenzo ha subito un intervento chirurgico ed è stato in

rianimazione nell' ospedale S. Paolo, lottando per

due giorni contro la morte. Gli aggressori di Vincen-

zo sono stati denunciati ed arrestati per tentato omi-

cidio. Ma la cosa che rende ancora più grave l’acca-

duto è che uno di loro è padre di una bambina. I pa-

renti dell' aggressore l' hanno difeso dicendo che era

stato solo uno scherzo, niente di più, quando la realtà

dei fatti dimostra tutt'altro: non si tratta di uno scherzo

o di bullismo ma di un vero e proprio atto di violenza.

Inoltre i parenti non hanno avuto proprio pudore a

giustificarlo! Ma perché così tanta violenza nei con-

fronti di un ragazzo che non ha nessuna colpa del

suo aspetto fisico? Perché ancora oggi persone sen-

za scrupoli si scagliano contro coloro che considera-

no “diversi”? Come al solito non possiamo dare rispo-

ste a queste domande, anche perché questi atti so-

no conseguenze di vuoti educativi delle famiglie che

non hanno saputo trasmettere i valori fondamentali

della vita ai propri figli. Non crediamo che sia stata

inconsapevolezza perché un ventiquattrenne do-

vrebbe conoscere le conseguenze causate da un

compressore ad aria compressa, in poche parole non

è stato capace di frenare il suo istinto bestiale ed è

giusto che paghi per questa azione violenta che ha

calpestato anche la dignità di Vincenzo.

#migliorisipuò

I manifesti della Campagna “Anche le

parole possono uccidere» ( vedi

copertina) stanno arrivando in tutta

Italia per essere diffusi in parrocchie,

oratori, scuole. Il soggetto della cam-

pagna presenta dei volti “trafitti” da

parole denigratorie, frutto di pregiudizi

o critiche che assumono la forma di

proiettili. L’iniziativa è iscritta dentro un

progetto articolato, denominato

#migliorisipuò, che prevede lo svilup-

po di altre future iniziative analoghe,

con l’obiettivo di promuovere la consa-

pevolezza, far riflettere, stimolare la

crescita personale e della società.

Uno dei manifesti della campagna “#migliori si può”

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NOTIZIE DAL PLESSO

SCUOLA DELL’INFANZIA

A cura della docente Rosa Visone

L’entrata nella scuola dell’infanzia costituisce una tappa fondamentale nel processo di cre-scita del bambino. Una buona accoglienza rappresenta una condizione essenziale per una positiva esperienza scolastica. Un ambiente sereno e gioioso in cui è piacevole ritrovarsi per giocare ed impara-re insieme, si rileva un elemento essenziale per caratterizzare la qualità del percorso educa-tivo.

La mia scuola

La mia scuola è tutta colorata e la maestra ci ha offerto anche la cioccolata. Ho tanti nuovi amici insieme facciamo un po’ di pa-sticci e non mancano neanche i bisticci, ma con la maestra fac-ciamo il girotondo, e ci vogliamo un bene, grande come il mondo

Il girotondo del primo giorno

Girotondo del primo giorno i bambini tutti in tondo gira, gira, ogni bambino col sorri-so sul faccino. Se facciamo una risata, ben co-mincia la giornata.

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NOTIZIE DAL PLESSO

Si ritorna a scuola e al mondo dei social network, forse un po’ “trascurato” durante l’estate quando

hanno avuto il sopravvento le vacanze all’aria aperta, che hanno favorito nuovi incontri e amicizie

“reali”. Al contrario i rapporti on-line rischiano di essere spesso “virtuali”, superficiali, così veloci da

impedire di esprimere le proprie emozioni e tanto meno i sentimenti. Possono diventare ripetitivi, ma

anche falsare la realtà: ci si mostra a volte per quello che non si è, si millantano false attitudini e identi-

tà.

Il rapporto prolungato con lo schermo e la tastiera, le risposte telegrafiche, spesso schematiche prive di

contenuti, sono di ostacolo alla riflessione e all’espressione delle proprie emozioni. La fretta della co-

municazione via chat toglie tempo al sentimento. È la solitudine, l’insicurezza, la paura che inducono i

ragazzi a preferire questo genere di comunicazione “virtuale”. “Socializzare via chat è molto più asetti-

co e meno impegnativo che incontrare una persona, guardarla negli occhi, relazionarsi con lei. E poi si

può far credere di essere diversi da ciò che si è, per sentirsi grandi, affermati e gratificati.

I PERICOLI DEI SOCIAL NETWORK Ragazzi e genitori non hanno sufficiente consapevolezza dei pericoli che si trovano su internet, anzi entrambi sono troppo

sicuri delle proprie conoscenze per evitare davvero le insidie della rete. I ragazzi condividono il proprio indirizzo di casa,

il nome della propria scuola, scambiano foto e video, anche di amici, l’indirizzo di posta elettronica. Evidentemente anche

solo una di queste informazioni, condivisa senza attenzione nel web, può permettere ad eventuali malintenzionati di aprire

un fronte pericoloso di contatto. Un primo fondamentale problema che può emergere da un uso non attento delle reti di

relazione su internet riguarda la scelta delle informazioni personali da condividere. I social network sono strumenti che

danno l’impressione di uno spazio personale o di piccola comunità. Si tratta però di un falso senso di intimità che può spin-

gere gli utenti a esporre troppo la propria vita privata, a rivelare informazioni estremamente personali, provocando “effetti

collaterali”, anche a distanza di anni che non devono essere sottovalutati. Quando si inseriscono dati personali in un social

network se ne perde il controllo. I dati possono essere utilizzati, rielaborati, diffusi anche a distanza di anni. Una volta cari-

cata una fotografia, un video, un file audio, è possibile per chiunque copiarla sul proprio computer e poi diffonderla. Per

questo, anche se si cancella la propria copia del file, è possibile che ne esistano altre copie. Un altro pericolo diffuso all’in-

terno delle reti di relazione on-line, sono i falsi profili, cioè persone che si spacciano per altre. Altro aspetto negativo dei

social network è rappresentato dal fatto che i malintenzionati hanno sempre maggiori possibilità di orchestrare delle truffe

ai danni degli utenti che corrono rischi frequenti di virus che infettano i computer, creando danni non indifferenti, come la

violazione delle password. La rete è un potente amplificatore delle informazioni, consente di comunicare in modo veloce e

capillare: un vantaggio che si può trasformare in un problema, quando il contenuto diffuso è dannoso. La caratteristica dei

social network nell’essere acceleratori e organizzatori di relazioni e socialità non deve spaventarci, se tali relazioni hanno

la capacità di arricchirsi di affettività e significati profondi. Anche i social network, quindi, se ben utilizzati, sono utili. Non

ci sono vere e proprie strategie, se non quella del buon senso: come ci si dà delle regole di comportamento nella vita reale,

occorre farlo nel mondo virtuale. Un uso consapevole e attento di questi strumenti di comunicazione scongiura la maggior

parte dei rischi e consente di godere solo del bello di internet.

SCUOLA PRIMARIA

A cura del docente F. Scognamiglio

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INSIEME A TAVOLA...

Cheesecake alle noci di M. Ronchi 3ªE INGREDIENTI (per 8 persone) Per la base: -2 cucchiai di zucchero di canna -150g di biscotti Digestive (o secchi) -80g di burro Per la crema: -succo di mezzo limone -2 albumi e 1 tuorlo -100g di zucchero -1 bustina di vanillina -600g di formaggio spalmabile (Philadelphia) -100ml di panna liquida -noci sbriciolate Per la decorazione: -zucchero a velo (q.b.) -miele (q.b.) -noci secche (q.b.)

ESECUZIONE 1.Tritare i biscotti con lo zucchero di canna in un mixer. 2.Mettere il composto sabbioso in una cioto-la e aggiungere il burro fuso. 3.Trasferire tutto in una tortiera con carta da forno, e schiacciare con un cucchiaio sulla base. Dopodiché mettere in frigo per 1ora o per 30minuti in freezer. 4.In una ciotola, versare 2 albumi, 1 tuorlo e lo zucchero, e mescolare a crema. 5.Aggiungere il formaggio fresco e le noci sbriciolate. Successivamente versare il suc-co di mezzo limone e anche la panna liqui-da. 6.Prendere la tortiera e versare il composto sulla base biscottata, stendendolo con un spatola. 7.Infornare a 180° per mezz'ora, e a 140° per la rimanente mezz'ora. 8.Realizzare la crema per la copertura con la panna montata e un cucchiaio di zucche-ro a velo. 9.Distribuire uniformemente la crema, e de-corare con un pò di miele e qualche noce intera. 10.Dopo averla fatta stare un pò in frigo, sarà pronta per essere gustata.

Pane alle noci

di T. Roghi 3ªE

INGREDIENTI:

200 g di acqua;100g di latte tiepido;10g di zucchero; 1 cubetto di

lievito di birra; 500g di farina bianca; 20g di olio di oliva; 10g di

sale; 150gr. di noci

ESECUZIONE:

Mettere in un boccale. farina, sale, zucchero, olio, latte tiepido, lievi-

to, e impastare. Lasciare levitare per circa un ora. Dare all'impasto

una forma rettangolare utilizzando il martello. Mettere le noci

sull'impasto. Arrotolare l'impasto su se stesso. Infarinare e tagliare a

pezzi. Sistemarli sulla placca del forno. lasciare lievitare ancora per

30min. Cuocere in forno caldo statico a 180 gradi per circa 30min

fin quando la superfice diventerà dorata

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REPORTAGE

PER NON DIMENTICARE …

A. Ederle 3ᵃG

La scuola era iniziata già da 2 settimane, quando mi fu comunicato che il 26 settembre io ed altri 6 alunni saremmo andati a Roma per l’inaugurazio-ne di un teatro dedicato a Roberto Mancini, sosti-tuto commissario che si occupò del legame tra ca-morra e sversamento dei rifiuti tossici. Noi rappre-sentavamo, insieme agli alunni della Benedetto Croce e della De Curtis, la Provincia di Napoli. L’idea mi piacque moltissimo anche se mi sarei dovuto svegliare alle 5:30… Ben presto però, ap-profondendo l’argomento dello smaltimento illega-le dei rifiuti tossici con i professori, capii che anda-re a Roma sarebbe stato qualcosa di molto più se-rio ed importante di una semplice gita. Così, ve-nerdì 26 settembre raggiungemmo in pullman la Scuola Elementare Aurelio Saffo del quartiere San Lorenzo della Capitale. Qui, insieme a varie auto-rità, venimmo accolti in un teatro dove, uno alla volta, vari personaggi e familiari ,tra cui la moglie e la figlia, parlarono di Roberto, vice Commissario di P.S. Egli fu il primo a sospettare di un traffico illegale di rifiuti provenienti dalle aziende del nord Italia che la camorra “smaltiva” nelle nostre terre e per indagare, si immerse letteralmente in que-ste aree contaminate, dove contrasse il tumore che il 30 aprile 2014 lo portò alla morte. Mi piace ricordare la frase incisa sulla targa posta all’ingresso del teatro: “Si dona ben poco quando si dà ciò che si pos-siede. E’ quando si dona se stessi che si dona vera-mente …” Il Teatro dedicato a Roberto Mancini aiuterà a non dimenticare il suo operato; io lo farò pensando a lui come un eroe dei nostri giorni.

UN’ESPERIENZA EMOZIONANTE

V. Gaetano 3ᵃE

Emozionante. Ecco la parola che potrem-mo utilizzare per descrivere questo even-to. Il tema trattato era "la Terra dei Fuo-chi", argomento molto vicino a noi napo-letani, il quale ci ha reso più sensibili ai problemi di salute. Avere la consapevo-lezza di vivere in una zo-na completamente distrutta dal nostro comportamento incivile, aggravato poi in modo disastroso dal "lavoro" della mala vita organizzata, fa aprire gli occhi su tut-to un altro mondo; un mondo fatto di sof-ferenze, imbrogli, e nel peggiore dei casi, anche di morte. Le principali vittime di queste ingiustizie sono i bambini. Bambini innocenti che hanno, o avrebbero potuto avere, tutta la vita davanti, se solo gli fos-se stato concesso." La nostra Campania Felix, non é più tanto Felix" constata la signora Dobrowolska,"e questo non ci sta bene" continua. Ma quello della Terra dei fuochi non é un fenomeno che riguarda solo la nostra Regione; vi fanno parte an-che Lombardia, Puglia, Calabria e altre regioni del sud, ma anche del centro Ita-lia. Tante istituzioni, piccole e grandi, danno un contributo per rimediare a un "danno" che esiste da 20 anni ormai. Ma chi si dovrebbe attivare sicuramente di più é lo Stato. Il quale per non creare pa-nico tra la popolazione, vista la forte emergenza, preferisce diffondere attra-verso i media notizie spesso sbagliate, sulla situazione attuale del fenomeno. Il messaggio che si vuole, quindi, lanciare é: Non mollate. Combattete, e protestate se necessario. Non fidatevi di ciò che po-treste sentir dire, perché l'emergenza c'é e ci sarà fin quando tutti non decideranno di cambiare la situazione. Armatevi di co-raggio, perché qui é in gioco il nostro fu-turo

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ATTUALITÀ

Le spose bambine

di R. De Stefano e D. Matarese 3ªC

Ogni anno, nel mondo, ci sono 10.000 bam-

bine minori di 18 anni che si sposano. Que-

ste "spose bambine" sono costrette a spo-

sarsi a causa della povertà delle proprie fa-

miglie; uno dei principali Paesi in cui si regi-

strano maggiori percentuali di questo feno-

meno è il Niger.

A favore di queste spose bambine ci sono

dei diritti che le tutelano e delle leggi che

non permettono di effettuare questi matri-

moni. Le leggi purtroppo vengono comun-

que violate e lo Stato non fa niente per l'au-

mento di questo fenomeno. L'Unicef e altre

organizzazioni si sono attivate per la tutela

di queste bambine, a cui viene negata l'i-

struzione, l'infanzia e l'adolescenza.

Le spose bambine restano incinte e la mag-

gior parte di loro perde sia il proprio figlio

che la propria vita non avendo un apparato

riproduttivo ancora ben sviluppato.

La violenza sui minori dI E. Piscopo 1ªC La violenza sui bambini è un reato grave.

Sono tanti i tipi di violenza : fisica, psico-

logica e verbale. Un esempio ? L’insegnan-

te che picchia e sgrida in modo minaccioso

un bambino, i genitori che litigano in pre-

senza dei figli, o che non se ne prendono

cura in modo adeguato, lasciandoli abban-

donati a sé stessi. Insomma la violenza si

esprime in vari modi ma lascia sempre se-

gni indelebili in chi la subisce. Pertanto chi

ha il compito di tutelare i minori deve farlo

con senso di responsabilità per evitare con-

seguenze gravi sul loro sviluppo.

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Gli articoli vanno inviati a:

[email protected]

Sito della scuola www.istitutocomprensivoromeo.

it

Indirizzo della scuola : Via Campanariello n°3

Tel: 081/7380264

Abbiamo anche un blog:

www.gliasininonesistono.com

Editore

I.C. "N. Romeo" Casavatore

Coordinamento di redazione Prof. ssa Maria Giovanna Di Palo

Hanno collaborato a questo numero

i docenti:

R. Visone

F. Scognamiglio

Segreteria di redazione gli alunni:

V. Gaetano 3ªE

P. Esposito 3ªE

P.Petriglieri 3ªE

M. Grisolia 3ªA

S. Piscopo 3ªA

Hanno collaborato a questo numero

G. Cerbone 3ªE

A. Palmentieri 3ªE

T. Roghi 3ªE

R. De Stefano 3ªC

D. Matarese 3ªC

M. Ronghi 3C

A. Ederle 3ªG

E. Iavarone 3ªE

N. Volpicelli 3ªE

P.Petriglieri 3ªE

E.Esposito 1ªC

E.Luongo 1ªc

M. Cesa 2ªC

J .M.Patierno 2ªC

D. Esposito 2ªC E. Emanuele 2ªC

Libreria TARCIO

di Raffaella Tarcio

Libri nuovi ed usati - servizio fax - cartoleria

fotocopie e rilegature - gadget - merceria

Via Campanariello, 6

Casavatore (Na) tel./fax 081/6584549

Per questo numero un ringraziamento particolare

per la valida collaborazione : M. Grisolia, S. Pisco-

po, V. Gaetano, P. Petriglieri e P. Esposito

Ricerca immagini : M. Ronchi 3ªE

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PUBBLICITÀ PROGRESSO

Facebook deve essere come

“un lucchetto”

E. Luongo 1ᵃC

M. Cesa 2ᵃC

D. Esposito 2 ᵃC

J. M. Patierno 2ᵃC

Progettazione e realizzazione grafica di S. Piscopo e M. Grisolia 3ᵃA