Giornalino N-1 - anno 2014 - in formato pdf

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TRENTINO N° 1 - Dicembre 2013 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI La goccia che vale

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TRENTINON° 1 - Dicembre 2013DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI

L a go c c i a c h e v a l e

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2TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Michele Gretter, Direttore responsabile

Inizio del 2013 denso di appuntamenti per tutti i soci avisini, visto che sono state rinnovate tutte le cariche, partendo dalla più piccola Avis di base per arrivare alla sommità del movimento, con il nuovo Consiglio Nazionale, nominato a Rimini nello scorso mese di maggio, che ha confermato come guida l’uscente Vincenzo Saturni. Abbiamo assistito all’ingresso di molti volti nuovi all’interno dei direttivi,un elemento che caratterizza positivamente la vita della nostra associazione:

una persona nuova affronta i problemi con un’ottica diversa e non “inquinata” dalle logiche che magari da anni perme-ano una precisa realtà locale; è indubbio che ogni persona tende ad adagiarsi dopo qualche tempo, proprio per questo il pungolo di una mente fresca, non intesa come giovane necessariamente, produrrà effetti positivi. Non vogliamo con questo dimenticare l’importanza di avere al proprio in-terno anche gente con esperienza, anzi, rappresentano un tesoro immenso per l’associazione, visto che dispongono di “merce” non reperibile sul mercato.Dopo un quadriennio pieno d’attività, registriamo il cam-bio della guardia alla guida dell’Equiparata Regionale: al posto di Aldo Degaudenz, cui vanno i ringraziamenti per quanto svolto sinora, è stata nominata Adriana Faccini, alla quale auguriamo quattro anni ricchi di iniziative e di con-tinua crescita. Anche la “Goccia che vale” cambia e dovrà sempre essere pronta a cambiare, per andare incontro alle esigenze dei donatori-lettori, ma anche per cogliere quali siano i temi più importanti per la vita della nostra Associa-zione. Nella riunione tenutasi a Pergine la scorsa primavera abbiamo chiesto a tutti i presidenti convenuti un buon pro-posito per il proprio mandato, un pensiero che troverete riportato nel paginone centrale: un breve messaggio, che diventa un impegno personale per il presidente, ma anche per il rispettivo consiglio e per tutti i donatori del territorio.Un monito, quello della continua crescita, emerso con for-za anche all’Assemblea Nazionale svoltasi a Rimini: i for-matori che si sono alternati sul palco hanno sottolineato a più riprese come il donatore-dirigente non può fermarsi ad un semplice atto di volontariato, ma deve continuamente crescere, formandosi ed acquisendo sempre nuove cono-scenze.Chiudiamo con gli auguri di buone feste rivolto a tutti i no-stri volontari e collaboratori: buon sangue non mente!!!

INDICE_____________________________________________

Pag. 2 – EditorialePag. 3 – Saluto del PresidentePag. 4-5 – AVASPag. 6 – Onoreficenza ad Aldo DegaudPag. 7 –DomandePag. 8 – Problemi frequentiPag. 9 – Dubbi ricorrenti - Consiglio nazionalePag. 10-11 – La consulta nazionale giovaniPag. 12-15 –Buoni propositiPag. 16-17 – Assemblea Regionale 2012Pag. 18 – Nuovo Consiglio DirettivoPag. 19-20 – I principi di AVISPag. 21 – Donazione e comunicazionePag. 22-23 – Scuola di formazionePag. 24 - Pieve di BonoPag. 25 - AnniversariPag. 26 - Trofeo AVIS Mezzocorona

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“LA GOCCIA CHE VALE”Pubblicazione periodica dell’Avis equiparata

Regionale del Trentino.

Direttore ResponsabileMichele Gretter

Comitato di RedazioneAlessio Zeni, Camilla Bernardi, Federico Roat,

Gianluca Piva, Nora Adami

Hanno collaboratoAldo Degaudenz, Aldo Francescatti,

Fabrizio Trentin, Francesca Oss, Franco Valcanover, Isabella Ferrari

Valentina Maffei

CAMBIARE CRESCENDOAlla ricerca del miglioramento

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3TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

ADRIANA FACCINIIl saluto della nuova presidentessa

Mi accingo ad intraprendere il mandato conferitomi dal Consiglio alla guida della nostra AVIS del TRENTINO EQUIPARATA REGIONALE nel ruolo di Presidente, consapevole delle problematiche e della comples-sità di una struttura associativa così importante dal punto di vista sanita-rio e di volontariato. E’ comunque mia ferma intenzione la divulgazione ed attuazione di quella che è la mission di Avis e delle sue implicazioni. L’attuale crisi economica che ci investe tutti non può non produrre effetti negativi anche sull’azione della nostra associazione, provocando crisi di identità e mancanza di punti di riferimento. Avis, se da una parte subisce questi fenomeni, dall’altra, con i propri valori e con le altre componenti che caratterizzano il terzo settore, è tenuta a fornire dei riferimenti che concorrano ad un recupero di coesione sociale supportando e integran-do quanto le istituzioni pubbliche e private non riescono a fare. L’ottimo rapporto di collaborazione e di coinvolgimento nelle scelte mediante la Commissione tecnica, il Piano sangue e il Comitato per il buon uso del sangue con i nostri interlocutori quali la Provincia, la Apss, i servizi trasfusionali e i centri di raccolta non può che favorire il raggiungimento degli obiettivi strate-gici quali:- autosufficienza regionale;- autosufficienza nazionale;- autosufficienza di emocomponenti;- autosufficienza di farmaci plasmaderivati.

Anche le norme europee ci chiedono adeguamenti strutturali, tecnologici e organizzativi che noi e i nostri partner stiamo attuando per rientrare nei parametri di dette norme e per assolvere all’accordo Stato-Regioni e Province autonome entro il 31/12/2014.

Se i nostri punti di forza sono:- perseguimento dell’autosufficienza in emocomponenti e plasmaderivati in sicurezza e qualità;- inserimento nei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) della medicina trasfusionale con la garan-zia di donatori e riceventi;- assoluta gratuità della donazione;- programmazione coordinata della raccolta;- Legge 219/2005.

Al fine di raggiungere i nobili obiettivi che ci distinguono, dobbiamo concentrare i nostri sforzi anche sulle criticità da superare:

- trovare forme di coinvolgimento dei cittadini (soprattutto giovani) al tema della donazione;- introdurre corsi di formazione / informazione sulla donazione di sangue da cordone ombelicale;- favorire forme di comunicazione e divulgazione con le altre associazioni di carattere etico, sociale, sanitario quali AIDO, ADMO e AIL.

Voglio infine ringraziare quanti mi hanno dato fiducia ed in particolare l’Esecutivo regionale ed il Consiglio che si stanno adoperando per far crescere AVIS e per rendere più efficiente il nostro servizio a favo-re degli ammalati e dei più bisognosi.

Con affetto, Adriana

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4TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

AVASLa sorella argentina di AVIS

L’Argentina fa parte di quei Paesi in cui la legi-slazione sulla raccolta del sangue volontaria e periodica è molto recente ed il sangue raccol-to non è sufficiente a coprire il fabbisogno na-zionale. Le donazioni avvengono ancora oggi prevalentemente, oltre il 90%, attraverso la chiamata dei familiari del paziente che neces-sita di trasfusioni, la così detta donacion de re-posición. Annualmente vengono registrati solo 800.000 donatori, avendone bisogno di circa 1.300.000 l’anno con un deficit di 500.000 dona-tori. Tale situazione compromette la possibilità sia di far fronte alle emergenze che di effettua-re un’idonea e indispensabile programmazione.Per cercare di risolvere o almeno migliora-re questa situazione, il Ministero della Salute ha promosso nel 2002 il Plan Nacional de San-gre, che si propone di modificare le pratiche dell’emoterapia per raggiungere la sicurezza trasfusionale e l’autosufficienza nel quadro dei principi generali dell’universalità, dell’equità e dell’efficienza. Nonostante gli sforzi attuati, esi-

stono però molte barriere in questo processo.In questo contesto si è inserita Avas, Associazio-ne Volontari Argentini del Sangue, nata con un progetto promosso e finanziato da Avis nel 2006 per migliorare la disponibilità di sangue sicuro in Argentina, attraverso un aumento dei donatori e delle donazioni di sangue volontarie, periodiche e gratuite, cercando di cambiare le attuali abitu-dini e giungere all’autosufficienza della nazione. Attualmente, attraverso la collaborazione con le associazioni e le comunità d’italiani locali, si sono

costituite 7 Avas (Buenos Aires, San Nicolas, Ro-sario, Necochea, Santiago del Estero, San Justo e Córdoba), in 5 delle 24 giurisdizioni argentine, con Statuto e caratteristiche simili a quelle ita-liane, attribuendo ad ogni entità piena libertà di

sviluppo per via dell’eterogeneità del territorio.Il progetto iniziale prevedeva, di comune accor-do, l’assegnazione di una Provincia argentina a un’Avis Regionale, che aderisce allo stesso, con la costituzione di organi di governo e di controllo. In realtà nonostante il progetto sia incominciato da diversi anni, gli accordi di gemellaggio stipu-lati effettivamente sono ben pochi, così come i controlli sui finanziamenti e il coordinamento tra Avis aderenti. Le difficoltà riscontrate sono molte ma i primi risultati stanno lentamente arrivando.Dal 2009 anche l’Avis del Trentino, in collabo-razione con la Provincia di Trento, l’Associa-zione Trentini nel Mondo e le Avis presenti sul territorio provinciale, ha iniziato a promuo-vere e sostenere la nascita e il consolidamento di un’Avas, quella della Provincia di Córdoba.L’Avas di Córdoba ha sede presso il Circolo Tren-tino di Córdoba ed ha ottenuto il 15 marzo 2012 la personalità giuridica. Avis Trentino ha de-ciso di operare sul territorio argentino con un coordinatore locale assunto a tempo pieno ed attuare un maggior controllo-coordinamento sulle attività e le spese sostenute. Questa strate-gia sta portando a risultati molto positivi, an-che rispetto a quelli ottenuti nelle altre realtà.I consensi locali al progetto Avas a Córdoba sono

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5TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

AVASLa sorella argentina di AVIS

stati numerosi, prima di tutto da parte dagli stessi partecipanti del Circolo Trentino locale, i quali sono stati i primi a diventari soci donatori dell’as-sociazione, ma anche da parte dei rappresentan-ti politici, degli amministratori, degli ospedali, dell’università, delle associazioni in generale e dei singoli cittadini, non solo della città capoluogo, ma anche in numerose altre località della provincia.L’impegno del coordinatore Gustavo Cristofoli-ni, della presidentessa Avas Córdoba Laura Bri-darolli, del presidente Avas Nazionale Argentina Alberto Denacimiento e di tutti i volontari della provincia, ha permesso la diffusione e il ricono-scimento del principio della donazione del san-gue volontaria, gratuita, periodica e anonima come il modo più efficace per garantire la quanti-tà di sangue necessaria al servizio sanitario e nel-lo stesso tempo per garantire qualità e sicurezza.Dall’altra parte però, come nel resto delle Avas, il numero di soci è ancora molto basso e le diffi-coltà ad ottenere finanziamenti pubblici per au-tofinanziarsi sono molte. Spesso la non gratuità della sanità, la presenza di strutture pubbliche e private che operano in modi diversi, la pau-ra che Avas operi per enti terzi per il commer-

cio illegale di sangue e la mancanza dello spiri-to di un volontariato sociale nella popolazione crea una barriera all’operato dell’associazione.Avas forte dei propri soci e dirigenti, dell’appog-gio italiano e delle solide basi fornite sta conti-nuando a spingere per avere un dialogo e una collaborazione sempre maggiore, al fine di diffon-dere gli ideali dell’associazione, riuscire a coin-volgere nuovi soci, e ricercare un riconoscimento formale da parte delle autorità politiche e sanita-rie, in modo che queste possano contribuire allo sviluppo e alla collaborazione con l’associazione.Probabilmente lo sviluppo e l’assetto finale dell’as-sociazione sarà diverso rispetto a quello di Avis, il fine di Avis però non era quello di creare un’as-sociazione identica a se stessa, ma quella di cre-are un’associazione portatrice degli stessi valori che permetta di raggiungere l’autosufficienza del Paese, risolvendo i problemi di carenza di san-gue, e creare un contesto sociale più ricco, par-tecipativo e sensibile alle problematiche nazio-nali. Fine che piano piano si sta raggiungendo.

Valentina Maffei

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6TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

ALDO DEGAUDENZFIODS gli conferisce la Croce al Merito

Durante i lavori della 77ª Assemblea Generale di AVIS Nazionale, svoltisi a Rimini nei giorni 17 – 19 maggio 2013, in una specifica cerimonia, la FIODS (Federazione Internazionale Organizza-zioni Donatori di Sangue), ha assegnato le CROIX DU MÉRITE INTERNATIONAL DU SANG (Croce al Merito Internazionale del Sangue) ai soci AVIS che si sono distinti nella cooperazione internazionale finalizzata alla promozione della donazione del sangue volontaria, gratuita, anoni-ma, periodica ed associata.I premiati sono stati: Vincenzo Saturni, presiden-te di AVIS Nazionale, Giuliano Maiolatesi, dell’ Avis della Regione Marche, Roberto Rondin, dell’Avis del Veneto e delegato di AVIS Nazio-nale per la cooperazione internazionale ed Aldo Degaudenz, ex presidente dell’Avis del Trentino equiparata regionale. Alla consegna dei riconoscimenti ha provveduto direttamente il presidente FIODS, ing. Gianfran-co Massaro che, con la sua partecipazione, ha vo-luto sancire l’importanza dell’avvenimento.Aldo Degaudenz è stato premiato per il lavoro svolto per l’AVAS (Associazione Volontari Argen-tini del Sangue) a Còrdoba, città capoluogo della omonima provincia dell’Argentina e seconda cit-tà, dopo la capitale Buenos Ayres, per numero di abitanti.Il progetto AVAS Còrdoba, avviato ancora nel 2009 in collaborazione con l’Associazione Tren-tini nel Mondo e finanziato dalla Provincia di Trento, con il contributo anche della Regione

Trentino Alto Adige e di numerose Avis presenti in Trentino, ha promosso la formale costituzione di AVAS ed ha consentito di avviare un intenso lavoro di consolidamento e di diffusione dell’im-portanza e del valore della donazione volontaria, periodica, gratuita e anonima del sangue.- Con l’impegno della presidente Laura Bri-darolli e del direttore generale Gustavo Cristofo-lini (oriundi trentini e residenti rispettivamente a Sampacho e Còrdoba) l’AVAS Còrdoba si è ormai radicata, ottenendo anche la personalità giuridica da parte del Ministero di Giustizia del Governo di Còrdoba nel marzo 2012; ha consolidato rappor-ti con l’Università di Còrdoba (la più importante di tutto il Sud America per i servizi trasfusionali ed i farmaci derivati), con diversi ospedali e con le autorità municipali delle più importanti città della provincia (Còrdoba, Sampacho e Rio Cuar-to); è coinvolta sistematicamente nelle attività di volontariato promosse da altre organizzazioni e dagli enti pubblici, e nella sensibilizzazione e pro-mozione sul dono del sangue attraverso incontri e convegni; ha promosso la raccolta di sangue da parte di propri associati.Aldo Degaudenz ha elaborato il progetto, ha cu-rato il reperimento dei finanziamenti, segue il la-voro che si sta svolgendo, propone eventuali ini-ziative specifiche e cura la verifica delle attività e dei risultati ottenuti per conto dell’Avis del Tren-tino e della Associazione Trentini nel Mondo.L’Avis esprime ad Aldo Degaudenz le proprie con-gratulazioni per il prestigioso riconoscimento.

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Nel secondo opuscolo erano riportate alcune domande, che frequentemente ci sentiamo rivolgere da nuovi donatori o aspiranti tali, alle quali alcune volte non sappiamo rispondere. Il titolo del volantino è posso donare se….

Sono cittadino extracomunitario? “E’ previsto un apposito questionario per verificare il possesso di alcuni requisiti necessari e vincolanti per diventare donatori: la residenza in Italia da almeno due anni; il possesso di regolari documenti; l’iscrizione a Servizio Sanitario nazionale e la buona padronanza della lingua italiana. Una volta compilato il questionario seguiranno lo stesso percorso dei cittadini comunitari.”

Faccio uso della pillola anticoncezionale? “Sì, perché si tratta di un farmaco a base di ormoni con ca-ratteristiche molto simili a quelli contenuti nell’organismo delle donne, per cui la sua assunzione non controindica la donazioni, anzi regolarizzando le mestruazioni, ne riduce l’intensità e la durata, per-mettendo così di donare più facilmente.”

Sto prendendo antibiotici per il mal di gola? “L’assunzione di un ciclo di antibiotici determina una so-spensione del donatore di 15 giorni da tutte le donazioni, prendendo come riferimento la sua guari-gione e l’ultima dose assunta.”

Mi sono fatto un tatuaggio o un piercing? “Tali pratiche sono considerate a rischio di trasmettere l’epatite b, C e l’Aids, per cui determinano sospensione di 4 mesi in quanto non essendo effettuate da personale sanitario in grado di attestare la loro completa sterilità rientrano nei comportamenti a rischio. Si tratta di una sospensione stabilita da normative nazionali ed internazionali da cui non è possibile derogare.”

Ho avuto rapporti sessuali con sconosciuti/e usando il preservativo? “Ogni volta che un donatore sosten-ga un rapporto sessuale con un nuovo partner dev’essere sospeso 4 mesi, indipendentemente dall’uso del preservativo.”

Mi sono fatto una “canna” qualche mese fa? “La cannabis è l’unica droga che determina una sospensio-ne relativamente breve: 14 giorni. Infatti una sua assunzione saltuaria non controindica la donazione, salvo che non crei una dipendenza, inoltre, a differenza di tutti gli altri stupefacenti la sua assunzione non predispone a comportamenti a rischio.”

Nell’ultimo foglio, invece, si potevano leggere altre domande, maggiormente legate alla donazione ed alle eventuali problematiche correlate ad essa.

Per quale motivo dovrei donare il mio sangue? “Donare il sangue è un gesto di solidarietà e ciò significa dire che mi preoccupa la vita di chi sta soffrendo. Il sangue è un prodotto naturale e non riproducibile artificialmente e per il fatto che è raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri che si tro-vano in una situazione di bisogno.”

Donare sangue fa male? “La donazione non comporta alcun rischio: per quanto riguarda i materiali usati per il prelievo si utilizzano prodotti sterili e monouso. Per legge la quantità di sangue per ogni donazione è di 450 ml e si può effettuare ogni tre mesi per l’uomo ed ogni sei mesi per la donna. Ad ogni donazione viene controllato lo stato di salute del donatore a tutela sua e del ricevente.”

DOMANDEPosso donare il sangue se...

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Durante l’Assemblea Annuale, tenutasi a Rimini lo scorso mese di maggio, i soci dell’Avis loca-le hanno distribuito alcuni opuscoli con riportate notizie molto interessanti e condensate in alcu-ne brevi, ma molto significative tabelle, che abbiamo deciso di riproporre anche per i nostri lettori.

PROBLEMATICHE PIU’ FREQUENTI TEMPO DI SOSPENSIONEAborto 6 mesi se entro il primo trimestre oppure 1 anno

Agopuntura 4 mesi se eseguita da personale non autorizzato con materiali non sterili, altrimenti nessuna sospensione

Allergia ed assunzione di antistaminico Non dona fino alla risoluzione della fase acuta e dopo aver sospeso il farmaco per almeno 10 giorni

Antibiotici, Antimicotici, Cortisone (compresse e/o iniezioni)

15 giorni dall’ultima somministrazione e/o dopo la guarigione

Aspirina, Antidolorifici, Antinfiammatori (assunzio-ne occasionale o per pochi giorni)

Nessuna sospensione da STO e PLA); no donazione di PLT in aferesi

Ciclo mestruale 4/5 giorni prima e dopo il cicloDentista per Pulizia dentale, Carie, Lavoro Protesico 48 oreEstrazione dentale, Devitalizzazioni (no antibiotico) 7 giorni dalla guarigioneDentista per intervento chirurgico di impiantologia 1 mese

Diabete non insulinodipendente Valutazione medicaEndoscopie 4 mesi e successiva valutazione medica

Esposizione accidentale a sangue e/o strumenti con-taminati 4 mesi

Herpes labiale Completa guarigione delle lesioniMalattie infettive quali Infezioni Respiratorie, Urina-

rie (cistite), Diarrea, Vomito, Febbre > 38° C15 giorni dopo la scomparsa dei sintomi e dalla com-

pleta guarigioneParto 12 mesi dal parto, finito l’allattamento

Pillola Anticoncezionale o sostitutiva in menopausa Nessuna sospensionePuntura di Zecche 3 mesi

RMN – TAC - Scintigrafia 15 giorni se con mezzo di contrastoSieroprofilassi 4 mesi

Tatuaggi, Foratura dei lobi, Piercing 4 mesiTrasfusioni di Sangue, Plasma o Piastrine 4 mesi

Vaccino desensibilizzante per allergia 72 oreVACCINAZIONI: Epatite A-B, Tetano, Influenza, Difterite, Pertosse, Febbre Tifoide e Paratifoide per bocca, Colera, Meningococco, Pneumococco, Pa-pillomavirus, Peste, Antipolio per iniezione, Rabbia

(senza morso animale)

48 ore

VACCINAZIONI: Rosolia, Tubercolosi, Febbre Gial-la, Morbillo, Vaiolo, Antipolio orale, Parotite, Febbre

Tifoide e Paratifoide intramuscolo30 giorni

PROBLEMI FREQUENTIPeriodi di sospensione dopo interventi medici

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Perché è meglio che i donatori siano “periodici”? “La periodicità è in questo caso sinonimo di Sicurezza. I donatori periodici essendo molto controllati dal punto di vista medico risultano molto più affidabili dei donatori occasionali. E’ possibile in questo caso: programmare la raccolta del sangue, effettuare la conversione da sangue intero a derivati del sangue (mediante aferesi), gestire le situazioni d’emergen-za, promuovere educazione sanitaria e della salute ai donatori.”

L’anemia può precludere alla donazione o ci sono alternative? “Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quella tradizionale di sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate (dette aferesi), cioè solo di alcuni componenti del sangue e, tra questi, il plasma. Nell’aferesi, attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità, restituendogli contemporaneamente i restanti elementi.”

Quali cibi posso assumere il giorno precedente la donazione? “Non esiste una limitazione qualitativa per la giornata precedente il dono del sangue. La raccomandazione è quella di evitare cibi “pesanti”, ma soprattutto un occhio particolare alle quantità, evitando abbondanti libagioni o bevute.”

DUBBI RICORRENTIInformazioni utili

Dopo la donazione posso riprendere il mio ritmo di vita normale? “Certa-mente sì. La donazione non ha con-troindicazioni per le abitudini “nor-mali” di vita. Vanno evitati lavori o sport eccessivamente pesanti. Par-ticolare attenzione alle attività che comportano un utilizzo notevole del braccio con cui si è donato.”

Quanto tempo occorre per reintegra-re il sangue? “Le piastrine ed i glo-buli bianchi vengono reintegrati nel giro di qualche ora dalla donazione. Il plasma, essendo formato da oltre il 90% da acqua, richiede solamente una idratazione adeguata nel corso di due/tre ore dalla donazione. Il midol-lo osseo impiega invece alcuni giorni per ripristinare il numero dei globuli rossi.”

Esiste un rischio di contrarre infezioni donando sangue? “No, nella maniera più assoluta. Tutto il materiale utiliz-zato è monouso o è stato sottoposto a sterilizzazione e il personale sani-tario è professionalmente preparato e particolarmente formato in tema di disinfezione.”

Nel corso dell’estate è stato eletto il nuovo Direttivo del Consiglio Nazionale dell’Avis: pur confermando alla guida il presidente uscente, Vincenzo Saturni, non è stato rinno-vato l’incarico di segretario al nostro Renato Mattivi, che rimane comunque come consigliere. Questi i membri del nuovo Direttivo:Vincenzo Saturni (Lombardia - Presidente), Alberto Ar-gentoni (Veneto – Vice Presidente Vicario), Domenico Al-fonzo (Sicilia – Vice Presidente), Antonio Ragazzi (Emilia Romagna – Segretario Generale), Giorgio Dulio (Piemon-te – Tesoriere), Carmelo Agostini (Friuli Venezia Giulia), Claudia Firenze (Toscana), Rina Latu (Sardegna), Franco Rizzuti (Calabria).

CONSIGLIO NAZIONALEIl nuovo direttivo

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ventata imprescindibile anche per l’associazioni-smo, che non deve guardare ad essa con sospetto ma con interesse e lungimiranza. La risorsa on-line rappresenta un nuovo modo di fare volon-tariato: il web è un universo diversificato, ma con poche barriere, l’ideale per una promozio-ne e sensibilizzazione a 360 gradi. L’importante è capire come usare al meglio gli strumenti che

LA CONSULTA NAZIONALE GIOVANIStrumento per lo scambio d’idee

La partecipazione dei giovani alle attività di Avis è cresciuta significativamente negli ultimi anni, segno di un interesse crescente delle nuove ge-nerazioni verso i valori e gli obiettivi perseguiti dall’Associazione, ma anche della “spinta” data ad alcuni giovani per uscire dal Trentino ed in-contrarsi con pari età di altre regioni italiane. Sicuramente parte del merito va attribuito alla creazione di una Consulta Nazionale Giovani, che ha facilitato l’incontro dei giovani provenien-ti da tutte le parti d’Italia e lo scambio di idee, opinioni e progetti. Progetti che sono diventati una realtà (come per esempio la web radio targa-ta Avis, chiamata Radio Sivà, ascoltabile su inter-ner all’indirizzo www.avis.it), confermando l’im-pegno e la serietà dei soci giovani, unitamente al grande entusiasmo e coinvolgimento.In base alle nostre esperienze, fatte in diverse zone del nostro paese, nonché durante due As-semblee Nazionali, abbiamo visto come non sia sempre facile far incontrare ragazzi e ragazze dal Nord al Sud d’Italia: lo strumento dei forum però si è rivelato fondamentale a tale scopo, producen-do risultati molto incoraggianti da cui partire per sviluppare poi il lavoro vero e proprio a livello locale, anche se talvolta un po’ dispersivo, visto l’alto numero di partecipanti. Abbiamo pensato quindi di fare un breve sunto degli incontri ai quali abbiamo partecipato.Va ricordato in particolare il weekend dedicato al tema “Volontariato, social media e nuove tec-nologie di comunicazione Avis”, tenutosi a Piom-bino l’8 e 9 ottobre 2011. Sotto la guida dell’Avis regionale Toscana si è parlato di promozione dell’attività sociale, secondo il principio che “solo la donazione è impossibile on-line, tutto il resto è fattibile”. Con l’aiuto di alcuni esperti relatori sono state indagate le dinamiche di connessione tra mondo del volontariato e nuove tecnologie, scoprendo come la comunicazione on line sia di-

che il tema scelto è stato quello del connubio tra “Comunicazione ed associazionismo”. Ancora una volta dunque un argomento di estrema at-tualità e concretezza, fondamentale soprattutto per la nostra realtà provinciale e per gli obiettivi che si intendono realizzare in termini di svilup-po di una nuova strategia di comunicazione. La formula di questo forum prevedeva alcuni inter-venti realizzati da esperti del settore su alcune tematiche ritenute importanti a livello nazionale: la parte teorica ha fornito quindi le basi per pro-durre in un secondo momenti 4 lavori di gruppo relativi agli altrettanti temi affrontati quali Carta Etica e cittadinanza attiva, codice etico, carta del volontariato e fund raising, social network e web radio. Ma per i giovani è arrivato anche il tempo dei bilanci: l’occasione è stato l’incontro dello scorso febbraio a Milano, nella sede nazionale di via-le Forlanini. I partecipanti sono stati coinvolti in una vera e propria analisi SWOT. Per chi non la

la tecnologia mette a disposizione. Altro momento im-portante per i gio-vani avisini è stata la Consulta Nazionale a Palermo, il 17 e 18 marzo 2012. Sem-pre la comunicazio-ne il tema portante dell’incontro, visto

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conoscesse stiamo parlando di “Una tecnica volta a valutare i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto, di un’impre-sa o in ogni altra situazione in cui un’organizza-zione o un individuo devono prendere una deci-sione per raggiungere un obiettivo. L’analisi può riguardare l’ambiente interno, analizzando punti di forza e debolezza, o esterno di un’organizzazio-ne, analizzando minacce ed opportunità” [fonte Wikipedia].I ragazzi si sono così trovati ad analizzare tutte queste variabili riferite alla realtà della Consulta Giovani: è stato un momento importante per ti-rare le somme di un lavoro di anni, che verosimil-mente ha evidenziato successi ma anche punti da migliorare. Il forum di Milano ha riservato uno spazio anche all’incontro con il cosiddetto ese-cutivo “senior”, per rafforzare i punti di incontro e confronto tra queste due componenti e i loro

In settembre a Milano s’è formata la nuova Con-sulta Giovani per il prossimo quadriennio: questi gli obiettivi espressi dai partecipanti alla riunio-ne, che dovranno sviluppare sul territorio per far crescere il movimento: “ [..] è necessario un rin-novamento; nuove idee devono nascere e nuovi programmi vanno attuati, chi meglio dei giovani può dare una svolta decisiva, cambiare il modo di pensare e agire in modo nuovo come pensano e credono i ragazzi di oggi? Questo è quello che I’Avis vuole fare, questo è il proposito del gruppo giovani delI’Avis nelle nostre città: scegliere l’Avis e il gruppo giovani per concretizzare la propria disponibilità verso gli altri. Un modo nuovo di stare insieme per costruire qualcosa, chiacchie-rare, ridere, scherzare e certamente crescere nel modo più sano possibile creando qualcosa nel buon nome dell’Avis, ecco cari ragazzi non iscrit-ti, una motivazione per entrare a far parte della grande famiglia avisina, rendersi utili, crescere, maturarsi apprezzando di più le piccole cose di ogni giorno [..]”Per quanto riguarda la composizione della nuova

LA NUOVA CONSULTAConsulta, il ruolo di coordinatore è stato affidato alla friulana Sara Iob, che sarà coadiuvata da Elisa Amadori (Sardegna), Antonino Calabrese (Basi-licata), Francesco Marchionni (Lazio), Ciro Ales-sio Marrone (Sicilia), Alice Simonetti (Marche) e Marica Venditti (Lombardia), membri dell’Ese-cutivo. Nella Consulta troviamo anche tre ragaz-zi trentini, che porteranno il nostro contributo a livello nazionale: Stefano Baldessarini, Giacomo Pasquazzo e Giorgio Tommasi. In bocca al lupo e buon lavoro!

meccanismi di azione, puntando l’attenzione su 4 specifiche aree: formazione, amministrazione, direzione e gestione economica.Quello che emerge da questi forum è sicuramen-te la complessità della vita associativa all’interno delle diverse Avis a livello locale e delle loro pro-blematiche. Ma il confronto è di estremo aiuto e sostegno per la soluzione delle criticità, oltre ad essere il momento per eccellenza dove confron-tarsi e trarre nuovi stimoli e motivazioni per il proseguo del progetto di donazione.Chiudiamo con una breve parentesi sulle due As-semblee Nazionali di Montecatini Terme e Rimi-ni, due esperienze per imparare come funziona il “mondo dei grandi”, guardando da vicino il la-voro del Direttivo nazionale ed ascoltare come si muovono altre Avis in giro per l’Italia, cercando di capire le differenze ed i punti di forza per con-tinuare il cammino di crescita.

Nora Adami

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BUONI PROPOSITIper il nuovo mandato...

Corrado Pinter - Ala e Avio

Alberto Vecchi - Alto Garda e Ledro

L’obiettivo primario è senza dubbio aumentaresempre di più la base sociale, facendoci conoscere meglio sul territorio.

Rafforzare il contatto con la gente;stiamo organizzando una manifestazione in collaborazione con altre associazioni, da riproporre in futuro. Inoltre vogliamo entrare nelle

scuole, coinvolgendo la Provincia.

In occasione dell’annuale assemblea regionale dello scorso 14 aprile a Pergine abbiamo incontrato i neoeletti presidenti delle Avis Comunali. Abbiamo chiesto loro cosa vorrebbero realizzare nei prossi-mi quattro anni di mandato, sintetizzando il tutto in un tweet, quasi uno slogan per il futuro. Abbiamo pensato sia una cosa carina proporveli con una grafica stile social network, abbinando al pensiero anche una foto dell’interessato: anche questa è informazione. Non ci resta che augurare buon lavoro a tutti!

Francesca Trombini - Alta Valrendena

La nostra sezione è piuttosto piccola e puntiamo ad aumentare la base associativa, coinvolgendo maggiormente i volontari, anche se spesso

risulta difficile rendere partecipi i giovani.

Daniele Tomio - Borgo Valsugana e Tesino

I giovani ed il loro coinvolgimento attivo nell’associazione,non solo come donatori, sono le nostre priorità.

Ma sentiamo anche il bisogno di migliorare le strutture regionali,ottimizzandone il funzionamento.

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13TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Giorgio Baldessari Antoniolli - Caldonazzo

Il mio obiettivo è di continuare il lavoro portato avanti dai miei predecessori, in particolar modo la collaborazione con Levico,

per farci conoscere meglio sul territorio e trovare nuovi donatori.

Elvis Dean - Castello Tesino

La crescita della nostra associazione è fondamentale,come lo è il coinvolgimento dei giovani nelle nostre attività: lo spirito

della donazione sta un po’ scemando e noi invece vogliamo sollecitarlo.

Franco Branze - Cles

Ho sempre creduto nell’utilità di fare qualcosa per il bene comune. Voglio mantenere il lavoro di chi mi ha preceduto, coinvolgendo di più i

giovani, che spesso non partecipano alla vita associativa.

Michele Faccini - Condino

E’ importante portare avanti al meglio il nostro lavoro,come è stato fatto fino ad oggi,

soprattutto aprendo il mondo dell’associazionismo ai giovani, nsegnandogli l’importanza del gesto di donare.

Roberto Daldoss - Dimaro

Vorremo rafforzare le attività e gli interventi di promozionedell’associazione e del gesto di donare,rivolgendoci in particolare ai giovani.

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14TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Mario Biasiolli - Martignano

Lavoriamo per aumentare i donatorie mantenere la costanza del gesto. Siamo presenti alle manifestazioni,

ma anche nel quotidiano, cogliendo ogni occasione per farci conoscere e creare una rete di contatti.

Valentina Maffei - Mattarello

Mettiamo il coinvolgimento della popolazione e dei cittadini al primoposto tra i nostri obiettivi, senza dimenticare l’importanza di instaurare

un clima positivo e propositivo all’interno del direttivo.

Antonio Bettin - Mezzolombardo

Ci riproponiamo di raccogliere nuovi donatori ed informaremaggiormente la popolazione del nostro territorio: siamo sempre

presenti agli eventi organizzati dal comune e nel liceo Martini.

Giorgio Framba - Pejo

Continuità e costanza della donazione sono fondamentali.Ci sembra infatti che la difficoltà maggiore sia nel mantenere l’impegno

del gesto nel tempo,piuttosto che nel reperimento di nuovi volontari.

Mauro Fruet - Pergine Valsugana

Ci proponiamo una serie di incontri con i giovanie con i “nuovo perginesi”, gli stranieri presenti sul nostro territorio,per rafforzare l’integrazione e ricordare che donare non ha confini.

Emiliano Facchini - Pieve di Bono

Bisogna aumentare i donatori e ci stiamo riuscendo. Vogliamo proseguire l’esperienza di avere un associato dove si

effettuano le donazioni con il compito di fornire assistenza, soprattutto ai nuovi donatori.

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15TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Tiziana Zambaldi - Ravina/Romagnano

Puntiamo su azioni mirate per la promozione, in particolare puntando sui giovani: siamo convinti che attraverso la

donazione si possano proporre altri valori, come la scelta di uno stile di vita sano e la prevenzione.

Michele Trentini - Rovereto

Il bilancio sociale, perché identifica il modo di lavoraredell’associazione con un linguaggio semplice, e la collaborazione con il

servizio civile, per sensibilizzare all’interno delle scuole.

Felice Ventura - Tione

Giovani e pubblicizzazione sono le nostre parole d’ordine:il contatto con le nuove generazioni è fondamentale e per realizzarlo

dobbiamo farci conoscere.

Michele Faccini - Condino

Vogliamo migliorare la diffusione della cultura della donazione, specialmente tra i giovani, mantenendo altresì l’attività di quanti già si

adoperano per il raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e emoderivati.

Giovanna Cimadom - Valle dei Laghi

Intendiamo realizzare degli interventi di promozionedell’associazione, partecipando a diverse manifestazioni locali. Solo con

una buona visibilità possiamo raggiungere i giovani e contattare nuovi donatori.

Anna Corradi - Villazzano

Migliorare sempre, soprattutto nel coinvolgimento dei giovani.I tre nuovi membri del direttivo ci aiuteranno

a far partecipare di più i ragazzi, puntuali nelle donazioni ma poco presenti nelle altre attività.

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16TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Il 2012 è stato particolarmente positivo per l’A-vis del Trentino: durante l’anno che si è da poco concluso si è infatti registrato un aumento del 8,84% nella raccolta sangue e del 3% del nume-ro di donatori. Numeri che portano sicuramen-te soddisfazione, ma che ancora non bastano.L’atmosfera che si è respirata in occasione dell’as-semblea ordinaria elettiva, svoltasi a Pergine il 14 aprile scorso, è stata senza dubbio di fiducia e ottimismo, ma non per questo sono mancate le proposte per continuare a crescere ed a rinno-varsi. L’indice di donazione medio in Provincia di Trento (valore che indica quante donazioni, in media, effettua ogni donatore in un anno) è di 1.46, cifra lontana dalla media nazionale, che si attesta su un valore di 1,72; ciò significa che abbiamo ancora margini di aumento nelle do-nazioni pro capite. L’indice di penetrazione (che indica quanti donatori ci sono ogni 100 abitan-ti) si attesta sul 3,2%, un risultato lusinghiero, che pone la Provincia di Trento al 6° posto tra le Regioni italiane. E’ emerso chiaramente dai discorsi ufficiali, così come nei momenti infor-mali di scambio tra i presenti, la voglia di per-fezionarsi ed ottimizzare il servizio fornito.I presidenti e delegati si sono confrontati rispetto ai dati raccolti, al bilancio presentato e alle attivi-tà svolte dall’associazione., di cui vi forniamo una breve sintesi. Sul piano delle attività svolte duran-te il quadriennio appena conclusosi il presidente uscente, Aldo Degaudenz, ha sottolineato come si è continuato a costruire rapporti proficui con le altre realtà presenti sul territorio nazionale: sono sono state numerose le occasioni che hanno per-messo un confronto sui temi che interessano le Avis a livello nazionale, così come i momenti formativi. Per affrontare al meglio l’amministrazione delle associazioni locali che, anche se di piccole di-mensioni, devono rispettare determinate regole vista l’autonomia organizzativa e finanziaria che

comprende la gestione di risorse pubbliche, nel-lo scorso quadriennio sono state organizzate otto conferenze per presidenti e amministratori delle Avis della nostra provincia. Nel 2012 ha inoltre preso avvio la Scuola di Formazione delle Avis del Triveneto, con corsi riservati agli amministratori Avis, con particolare attenzione ai giovani. Vari i temi trattati, tra cui le normative nazionali e re-gionali, il marketing e la comunicazione esterna e la gestione delle risorse umane e finanziarie.Le iniziative proposte da diverse Avis sotto or-dinate sono state numerose, degne di nota non solo per l’impegno profuso ma anche perché ol-tre a dare visibilità all’associazione concorrono a trasmettere i valori che la contraddistinguo-no. Alcune attività sono state svolte nelle scuo-le, ma tali esperienze sono ancora occasionali e affidate alla disponibilità di pochi volontari. Una lettera inviata ad ogni istituto scolastico nel cor-so del 2012 ad opera degli assessori provinciali alle politiche della Salute ad all’Istruzione, Ugo Rossi e Marta Dalmaso, ha invitato i dirigenti ad inserire nei programmi scolastici momen-ti informativi sulla salute, sulla prevenzione e sulla donazione di organi. Lentamente inizia-

ASSEMBLEA REGIONALE 2012Informazione e comunicazione per migliorarsi

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17TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

no a comparire i primi risultati, ma è indubbio che l’Avis debba lavorare per promuovere un intervento più organico nelle scuole, per il qua-le sarà necessario prepararsi in modo adeguato. L’area della comunicazione continua a rappre-sentare un punto debole per l’associazione. L’ob-biettivo posto nel 2011 di pubblicare una rivista interna, affidata a giovani associati, si sta concre-tizzando proprio in questi mesi e in occasione dell’assemblea ne è stato presentato il numero zero, per raccogliere impressioni, critiche e sug-gerimenti e permettere di affinare questo utile strumento di comunicazione e renderlo il più efficace possibile. Da qualche anno, su iniziativa personale del socio Aldo Francescatti, è in fun-zione un sito informatico che sta ottenendo un significativo successo, in particolare tra i giovani. Più di 400 persone hanno utilizzato questo mezzo per informarsi rispetto alle modalità di iscrizione all’Avis, dimostrando come internet possa essere utile nel reclutamento di nuovi donatori. Avrà infine una valenza informativa e formativa il bi-lancio sociale che sarà a breve presentato. Il vice presidente Aldo Valcanover ha svolto un lavoro molto impegnativo non solo nel raccogliere i dati ma anche nell’elaborarli per ottenerne un docu-mento che consenta una lettura semplice ed agile.I rapporti con la Provincia e con l’Azienda Pro-vinciale per i Servizi Sanitari continuano ad es-sere positivi ed improntati alla collaborazione. La Giunta ha approvato in data 25 maggio 2012 la nuova convenzione tra l’Azienda Sanitaria e l’Avis del Trentino, che rispetto a quella precedente ha visto apportare alcune modifiche proposte dall’as-sociazione. La collaborazione tra queste due real-tà si è anche concretizzata lo scorso anno nella sti-pula di contratti temporanei da parte di Avis con due medici esperti per risolvere i problemi presso la U.R. di Arco nella raccolta di sangue, conse-guenti al pensionamento di due specialisti. Resta

da risolvere la questione della valutazione sani-taria delle idoneità dei nuovi donatori e della so-spensione temporanea delle donazioni, visti i casi di difformità nell’interpretazione delle norme da parte dei sanitari coinvolti nelle valutazioni. Infi-ne in occasione dell’assemblea si è segnalato che da oltre un anno non viene convocata la Com-missione Tecnica Provinciale per i Servizi Trasfu-sionali, realtà che permette ad Avis un concreto coinvolgimento nell’attività di programmazione.Si è infine concluso il progetto di cooperazione in-ternazionale che ha visto l’Avis coinvolta nella cre-azione di Avas (Associazione Volontari Argentini del Sangue), nella provincia di Còrdoba in Argen-tina. L’obiettivo del consolidamento dell’associa-zione e del suo radicamento presso la popolazione è stato raggiunto e costituisce un indispensabile punto di partenza per un futuro più favorevole.Il presidente uscente, Aldo Degaudenz, ha dedica-to la parte finale dell’assemblea all’analisi dei punti di forza e di debolezza, con la convinzione che sia indispensabile partire da essi per una program-mazione futura. Rimangono infatti nodi aperti le difficoltà di coinvolgere i giovani, di stimolare gli amministratori alla formazione, di sviluppare attività promozionali nelle scuole, di potenziare la comunicazione e di coinvolgere nelle attività dell’associazione rappresentanti di varie etnie. Si è ricordato infine la fusione tra l’Avis Tridentina equiparata provinciale e l’Avis del Trentino equi-parata regionale, che secondo il direttivo porterà reali vantaggi sul piano della programmazione e della gestione delle attività di coordinamento.

Francesca Oss

ASSEMBLEA REGIONALE 2012Informazione e comunicazione per migliorarsi

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18TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Lo scorso 14 aprile l’Avis Equiparata Regionale ha svolto la propria assemblea annuale in quel di Pergi-ne, illustrando quanto ha fatto nel quadriennio appena trascorso, ma soprattutto cosa intende fare nel prossimo. La fusione con la Tridentina, comporterà uno snellimento burocratico e la cessazione di ca-riche doppie, che spesso hanno creato confusione, ma porterà anche un nuovo carico di lavoro al nuo-vo Direttivo, votato per l’appunto a Pergine: cominciamo questo articolo con gli auguri di buon inizio!All’assemblea annuale erano presenti 35 presidenti più 2 deleghe, ovve-ro il 74%, 80 delegati su 85 (94%), per un totale di 16.037 voti su 17.016 (94%).

IL NUOVO CONSIGLIOQuattro anni per crescere

NOME AVIS

FACCINI Adriana Condino

TRENTIN Fabrizio Bassa Valsugana e Tesino

TRENTINI Michele Rovereto

TOMIO Daniele Bassa Valsugana e Tesino

SULIGOI Patrizia Trento

TOMMASI Giorgio Alto Garda e Ledro

CSAKO Rita Trento

VALCANOVER Franco Pergine Valsugana

ZAPPATERRA Fabrizio Valle dei Laghi

POJER Adriano Cembra

MENEGALDO Giovanni Trento

MALVONE Adalgisa Rovereto

ZAMBALDI Tiziana Trento

CEOLAN Fortunato Mezzocorona

TAMANINI Cristina Valle del Noce

FRANCESCATTI Aldo Bedollo

IANES Giancarlo Trento

SALTORI Daniela Trento

GIANNI Stefano Pergine Valsugana

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19TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

E’ ormai prassi parlare dappertutto di bilancio sociale, un termine ormai entrato nel vocabolario familiare di tutti, anche se molti non conoscono cosa effettivamente sia: “il bilancio sociale è un documento con il quale un’organizzazione, che sia un’impresa o un ente pubblico o un’associazione, comunica periodicamente in modo volontario gli esiti della sua attività, non limitandosi ai soli aspetti finanziari e contabili. [fonte wikipedia.it]”Proprio dall’analisi dei dati raccolti per la ste-sura di tale testo sono emersi alcuni principi fondamentali, dei punti di partenza per il lavo-ro da svolgere nel prossimo mandato da tutti i dirigenti avisini: secondo me dobbiamo parti-re dal presupposto logico per noi donatori, ma non altrettanto per altri cittadini, che il sangue è un bene comune e che ognuno di noi dovrebbe donare per aiutare il prossimo, secondo le linee guida della nostra associazione, ovvero in modo volontario, consapevole, anonimo e gratuito. Vo-glio porre l’attenzione su questo ultimo aggettivo perché è nostro dovere vigilare sul corretto uti-lizzo del sangue, affinché non diventi un puro bene merceologico da vendere al migliore offe-rente. Per fare sì che la donazione sia utilizzata al meglio, dobbiamo rispettare il principio etico degli ammalati, ovvero ricordare sempre che essi devono essere tutelati al di là di ogni questione politica o economica. Va’ di pari passo la tutela del donatore: ognuno di noi deve essere messo in condizione di donare nella massima sicurezza, puntando alla massima qualità. Per raggiungere questo obiettivo, tuttavia, bisogna che il singolo individuo assuma un comportamento responsa-bile quando viene chiamato per il prelievo, sa-pendo che il proprio sangue servirà per salvare la vita ad un’altra persona. Spetta agli amministra-tori, partendo dal livello nazionale per finire nel-la singola Avis di base, il compito di mantenere costante la pressione sulle istituzioni, ricordando

ai politici l’importanza della nostra associazione e del nostro lavoro di volontariato, che ha come obiettivo principale il raggiungimento dell’auto-sufficienza; il dono, infatti, non è una questione di campanile oppure una gara tra diverse Avis, bensì un cammino comune per portare il no-stro aiuto agli ammalati, migliorandoci costan-temente per arrivare alla massima sicurezza ed alla massima qualità, nei confronti di chi riceve, ma anche dei nostri donatori, garantendo con-dizioni ottimali all’interno dei centri di raccolta.Per raggiungere questi obiettivi Avis ha incontra-to nel passato diverse problematiche, che si ritro-veranno nuovamente lungo il cammino, quindi è necessario formare i donatori per essere in grado di superarle, continuando la nostra crescita. In primo luogo emergeranno ostacoli di carattere culturale: chi di noi non ha mai incontrato perso-ne scettiche rispetto ad Avis? Commenti del tipo “Non si sa dove va’ a finire”, “Sicuramente qual-

I PRINCIPI DI AVISDono volontario, gratuito, consapevole ed anonimo

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20TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Un cammino tortuoso ci aspetta, ma le sfide ci devono stimolare, non abbattere. Per arrivare pre-parati a tali confronti, che sicuramente ci saranno in futuro anche se non sappiamo ancora quando, dobbiamo costruire un metodo di lavoro basato su obiettivi e progetti, che possano essere facilmente misurabili per capire quali sono i nostri risultati.

cuno lucra su questo” oppure “Non sarà di certo il mio sangue a cambiare la situazione” sono frasi già sentite e di certo non mancheremo di risen-tirle in futuro. A questo dobbiamo aggiungere la crisi che sta vivendo il mondo del volontariato a livello globale: sempre meno persone, infat-ti, sono disposte a regalare il loro tempo libero agli altri. Proprio per questo risulta necessario crescere, oltre che a livello numerico, anche a li-vello qualitativo: i nostri dirigenti devono “tor-nare sui banchi di scuola”, ampliando le proprie conoscenze per poterle distribuire all’interno del-la propria comunale. Un altro passo importante da fare è quello di migliorarci nel settore dell’in-formazione, incrementando la nostra visibilità. Nell’epoca dell’internet 2.0 e degli smartphone, dove le notizie non sono proposte ai lettori, ma spesso interagiscono con loro (ad esempio i siti d’informazione dove sono i lettori ad inserire le notizie), non possiamo pensare solamente al dia-logo frontale vecchio stampo. Rimanere invisibili ora è controproducente, quindi dobbiamo con-quistare il nostro spazio sui quotidiani, dando co-municazione periodica delle nostre iniziative, sul nostro sito, fornendo ai responsabili dello stesso tempestivamente le notizie relative ai progetti re-alizzati, e sul nostro giornalino, che deve diventa-re un collegamento tra tutti i donatori provincia-li. Ora immagino che molti si chiederanno “bei discorsi, ma cosa dico al giornale?” La risposta è molto semplice: i nostri valori, che sono la soli-darietà, l’amicizia e la competenza; punti cardine che hanno fatto crescere Avis fino a farla diventa-re la maggiore associazione di volontari a livello nazionale. Allo stesso tempo, visto che riceviamo soldi pubblici per promuovere la nostra attività, dobbiamo essere il più trasparenti possibili ver-so l’esterno, utilizzando tali fondi nella maniera più appropriata e rendicontarli al centesimo, per fugare quei pregiudizi di “affaristi del sangue”.

I PRINCIPI DI AVISDono volontario, gratuito, consapevole ed anonimo

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21TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

La donazione di sangue consapevole si fonda su una corretta informazione, un costante aggiorna-mento, e una condivisione dell’esperienza del vo-lontariato. Per questo vi proponiamo un’intervista ad Aldo Francescatti, che oltre ad essere Presidente dell’Avis comunale di Bedollo, è amministratore del sito internet dell’Avis trentina www.avistrenti-no.org e della pagina Facebook Avis del Trentino.

Ciao Aldo. Avis ha recentemente rinnova-to le vesti del sito internet regionale e atti-vato una pagina Facebook. Qual è il bilan-cio dopo due anni dall’avvio del progetto? Posso affermare con sicurezza che negli scorsi mesi il sito internet e la pagina Facebook ci han-no permesso di tenere i soci costantemente ag-giornati sulle iniziative in corso e di coinvolgere un numero maggiore di donatori, soprattutto tra le giovani generazioni. Una parte molto impor-tante del sito internet, infatti, è costituita dal link Diventa donatore, dove è possibile compilare un modulo per essere contattato dal personale Avis e fissare il primo incontro con gli operatori, nel quale sarà verificata l’idoneità alla donazione.

Quali vantaggi ha Facebook?Facebook è uno strumento di comunicazione più snello rispetto al sito internet. Ha due vantaggi principali. Innanzitutto, permette di entrare in contatto diretto con i donatori, che si sentono coinvolti attraverso la pubblicazione di fotografie e commenti. Inoltre, Facebook consente di pro-muovere le iniziative Avis in maniera immediata, perché un messaggio avvisa i donatori iscritti alla pagina che una nuova notizia è stata pubblicata.

Oltre al sito internet e alla pagina Face-book i donatori possono fare riferimen-to a questa rivista, La goccia che vale. Esatto. Il sito internet e la pagina Facebook ri-

DONAZIONE E COMUNICAZIONEIl sito avistrentino.org

entrano in un progetto più ampio volto a indivi-duare gli strumenti più efficaci per promuovere la partecipazione attiva e il dialogo costante tra i do-natori Avis. Come anticipavi, in questo progetto rientra anche il giornalino che avete tra le mani. Queste modalità di comunicazione rispondono a tre esigenze principali. Uno, la volontà di facilitare la conoscenza del mondo del volontariato e della donazione; due, la voglia di incoraggiare il dialogo e lo scambio di informazioni tra donatori. tre, la necessità di farci conoscere in maniera capillare sul territorio, specialmente tra le nuove generazioni.

Grazie Aldo. Per concludere, quale mes-saggio vorresti lanciare ai nostri lettori?In chiusura, vorrei ricordare che il sito internet e la pagina Facebook sono strumenti dinamici, che vivono grazie al contributo di tutti i volontari Avis. Con ciò intendo dire che ognuno può collaborare al loro buon funzionamento, segnalando gli even-ti, le attività e i progetti portati avanti dalle Sezioni, dai Gruppi Giovanili o dai Direttivi. Noi le pubbli-cheremo, aiutandovi a promuovere le iniziative!

Segnala le novità e le iniziative, verranno pubblicate sul sito

internet e sulla pagine Facebook AVIS del

[email protected]

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22TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Uno degli obiettivi che il nuovo Consiglio Regio-nale vuole perseguire nel suo mandato è il mi-glioramento della preparazione di tutti gli asso-ciati, ma specialmente di coloro che occupano posizioni dirigenziali (presidenti, vicepresidenti, tesorieri e segretari). A differenza di alcuni de-cenni orsono, quando l’opera principale di ogni Avis era quella di reclutare persone volenterose per le donazioni, oggi ogni avisino devo conosce-re alcune nozioni sull’attività, sul sangue e sull’u-tilizzo di esso, per continuare il nostro cammino di crescita. Un bisogno, quello della formazione, avvertito anche nelle altre regioni e che ha por-tato alla collaborazione con i nostri “cugini” al-toatesini, friulani e veneti nella creazione del Gruppo Interregionale Triveneto “Formazio-ne e Scuola”. Un percorso cominciato a Cam-posampiero, in provincia di Padova, con questi obiettivi: “Sviluppare le competenze dei quadri dirigenti dell’associazione a tutti i livelli: locale, provinciale e regionale del Triveneto. Costruire

una Scuola permanente di formazione, in gra-do di promuovere varie iniziative informative e formative, mettendo in comune problematiche, esperienze, soluzioni e rafforzando la rete delle relazioni. Un percorso pluriennale […] non solo una formazione frontale, ma attivare un insieme di laboratori su temi di attualità ed interesse, che svolgeranno funzione di osservatorio, sede di analisi e discussione come base per eventua-le elaborazione, produzione e manutenzione di linee guida che contribuiscano ulteriormente a sostenere i componenti degli esecutivi comunali, provinciali e regionale nella loro opera di ammi-nistrazione delle strutture a cui sono preposti.” Sono state identificate anche le aree di attività dei dirigenti avisini, suddivise per figura associativa, evidenziando quali sono le materie da migliora-re durante i seminari. Resta comunque sottinteso che tali attività possano essere svolte anche dai singoli consiglieri, nello spirito di collaborazione che ci contraddistingue.

Figura associativa: SEGRETARIO

Aree di attività Attività

COMUNICAZIONEINTERNA

(soci, dirigenti)

▶ Redigere i verbali ▶ Protocollare la posta in entrata ed uscita ▶ Tenere schede personali degli associati ▶ Organizzre gli eventi ▶ Realizzazione di un giornalino o giornale ▶ Curare assicurazioni dirigenti e collaboratori

NORMATIVA INTERNA ED ESTERNA(civilistica ed

amministrativa)

▶ Conoscere lo statuto ▶ Verificare che lo statuto sia rispettato ▶ Verificare che le delibere siano realizzate ▶ Conoscere ed applicare la privacy ▶ Conoscere le norme legali e fiscali

RAPPORTI COL PERSONALE

(dipendenti, collaboratori)

▶ Conoscere le norme ▶ Tenere rapporti con il commercialista ▶ Ricerca di personale

CONTATTI ESTERNI(web, internet)

▶ Organizzare la raccolta fondi ▶ Realizzare corsi di aggiornamento ▶ Ideare e realizzare gadget promozionali ▶ Tenere contatti con i fornitori ▶ Promuovere seminari per informazione dettagliata ▶ Aggiornare sito internet

SCUOLA DI FORMAZIONE

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23TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Figura associativa: PRESIDENTE

Aree di attività Attività

STRATEGIA

▶ Decidere gli eventi ▶ Decidere le uscite economiche associative ▶ Organizzare le feste sociali ▶ Diffondere la cultura del volontariato ▶ Conoscere la storia dell’associazione

RAPPRESENTANZA(rapporti col territorio,

enti pubblici e comunicazioni istituzionali)

Tenere i rapporti con i seguenti soggetti: ▶ Soci di base ▶ Avis territoriali ▶ Enti ed associazioni partner (es. Aido, Admo, Fidas…) ▶ Organi superiori (Avis provinciali, regionali, nazionale) ▶ Conoscere lo statuto ai vari livelli ▶ Comunicazione interna delle iniziative e proposte

COMUNICAZIONE ESTERNA E

PROMOZIONE DEL DONO

▶ Tenere i contatti con i media e la stampa ▶ Sensibilizzare le scuole alla cultura della solidarietà

POLITICHE SANITARIE –

RAPPORTI CON I SERVIZI SANITARI

▶ Conoscere le problematiche sanitarie ed il piano sangue ▶ Gestire e coordinare le politiche sanitarie ed associative ▶ Gestire i rapporti con le comunità scientifiche ▶ Gestire l’innovazione medico-tecnologica per donazioni ▶ Tenere i rapporti con i referenti sanitari pubblici e privati

SVILUPPO E ORGANIZZAZIONE

DELLE RISORSE UMANE

▶ Promuovere seminari per formazione ed informazione dettagliata

▶ Coordinare riunioni di direttivo ed assemblee

Figura associativa: TESORIERE

Aree di attività Attività

GESTIONE ECONOMI-CO-FINANZIARIA

(acquisti – fornitori – fiscalità – contratti – pa-

trimonio)

▶ Predisporre i bilanci ▶ Gestire la cassa associativa ▶ Verificare le spese sostenute ▶ Verificare la regolarità di riscossioni e pagamenti ▶ Realizzare il piano economico e finanziario ▶ Gestire i libri contabili ▶ Tenere la prima nota di cassa ▶ Conoscere le norme fiscali ▶ Gestire il patrimonio

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24TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Domenica 21 aprile l’Avis Comunale di Pieve di Bono ha festeggiato i 50 anni di attività: sono già trascorsi cinque decenni, dall’aprile del 1963. At-tualmente contiamo 190 donatori, che provengo-no dai comuni di Pieve di Bono, Bersone, Daone, Praso e Prezzo, ai quali ultimamente si è aggiun-to anche quello di Lardaro, mentre le donazioni vengono effettuate presso l’ospedale di Tione. Il traguardo del mezzo secolo andava onorato e ricordato, e così è stato. Al mattino ci siamo ri-trovati al Centro scolastico di Pieve di Bono, dove è iniziata la sfilata verso la chiesa: ad aprire il corteo c’era lo striscione dell’Avis, seguito dal-la banda comunale, quindi il labaro di Pieve di Bono seguito dalle altre delegazioni (Storo e Bon-done, Condino, Tione, Alta Rendena, Giudicarie Esteriori, Alto Garda e Ledro, Ala-Avio, Bedollo, Borgo Valsugana e Valle dei Laghi). Erano inoltre presenti i sindaci di Pieve di Bono, Praso, Prezzo e Daone. Padre Artemio ha celebrato la Messa, ricordando il valore cristiano e civile di chi dona. La celebrazione ufficiale si è poi tenuta nell’Au-ditorium del Centro scolastico, dove ha preso la parola per primo il presidente Emiliano Facchini, che ha portato il saluto agli ospiti e ringraziato gli avisini locali per quanto hanno fatto in questi cinquant’anni, ricordando tra l’altro il lavoro che si sta tuttora portando avanti. E’ toccato poi al

PIEVE DI BONO50 anni di vita per gli altri

primo presidente, nonché fondatore, Claudio Fo-resti, giunto appositamente da Trento, ricordare gli inizi, ricordando in particolare modo Achille Pollini, Fiorino Butterini ed il dottor Mario Piffer che tanto lo sostennero nel fondare la benemerita associazione. Il sindaco di Pieve di Bono, Mae-stri, ha ringraziato anche a nome degli altri sin-daci, dicendosi onorato di questo sodalizio che da onore ai nostri paesi. E’ toccato al presidente uscente dell’Avis Regionale, Aldo Degaudenz, ti-rare le conclusioni, spiegando come funziona la raccolta del sangue, toccando anche i rapporti che intercorrono colle istituzioni, infine ha ringrazia-to pubblicamente il presidente Facchini, definen-dolo “ uomo di poche parole ma di molti fatti!”. Sono poi seguite le consegne degli omaggi ri-cordo, agli ex presidenti Claudio Foresti, Achil-le Pollini, Claudio Armani, Roberto Armani, quindi i segretari che si sono succeduti: Fiori-no Butterini, Arnaldo Pressari e Renato Mae-stri. Infine sono state conferite le benemerenze d’argento a 40 avisini, argento dorato a 20 avi-sini, e la spilla d’oro ad Emiliano Facchini, per le sue cinquanta donazioni, consegnatagli dal sindaco Maestri e dal Presidente Degaudenz.

Il segretario Avis di Pieve di BonoAntonio Armani

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25TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

Ne sono passati di anni dal lontano 1928, quando Vittorio Formentano mise per iscritto le prime regole della sua idea, un’associazione di volontari che avrebbe donato gratuitamente ed anonima-mente il proprio sangue alle persone bisognose. Dopo 85 anni di vita, oggi Avis è diventata la più grande associazione di volontari sul suolo italico, contando un milione e mezzo di soci, un traguar-do fantastico, ma che tutti vogliamo superare nel più breve tempo possibile, avvicinandoci a grandi passi ai due milioni d’iscritti. E’ normale quan-do sono passati tanti anni guardarsi indietro, per vedere cosa è stato realizzato e cosa si deve ancora fare, stilando un personale bilancio del-la propria attività: così è stato anche in Trentino. Tanti infatti, ben 9, sono stati gli anniversari or-ganizzati in questo 2013 giunto ormai alla fine: abbiamo cominciato in aprile, quando abbia-mo festeggiato il mezzo secolo raggiunto dalla

comunale di Pieve di Bono, un cammino lento, ma costante come quello di tutte le altre sorelle. A fine maggio doppi appuntamento, visto che nella stessa data (26 maggio) Tuenno celebra-va il suo 50esimo, così come Borgo; nello stesso giorno nel comune valsuganotto è stato inaugu-rato il monumento al donatore, un’opera voluta per omaggiare tutte quelle persone che in questi decenni hanno pensato al bene degli altri, pri-ma del personale. Dopo aver “occupato” piazza Duomo in occasione della Giornata Mondiale del Donatore, i nostri amici di Mezzolombardo hanno organizzato la festa del 60°, ultimo appun-tamento estivo. Autunno denso d’impegni, con ben cinque anniversari per le nostre Avis comu-nali: 50° dell’Alta Val Rendena (15 settembre), 60° di Ala – Avio (6 ottobre), 60° di Tione (20 ottobre), 60° di Cles (24 novembre), per chiu-dere in bellezza col 40° di Malé (1 dicembre).

ANNIVERSARI2013, un anno ricco di appuntamenti

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26TRENTINO La g o c c i a c h e v a l e

27 trofeo “AVIS Mezzocorona”10 “Memorial dottor Francesco Martini”

Sabato 18 maggio donazione e sport sono andate a braccetto in occasione della gara ciclistica or-ganizzata dalla società ciclistica Mezzocorona in collaborazione con l’Avis comunale, che organiz-zato un punto di ristoro presso piazza Leonardelli (luogo dedicato per la preparazione delle squa-dre e le iscrizioni) e l’allestimento del palco delle premiazioni, con i trofei, le coppe e gli asciuga-mani firmati Avis. Alla gara, dedicata ad atleti della categoria giovanissimi, ovvero ciclisti dai 6 ai 13 anni di età suddivisi in 6 categorie maschili e femminili, hanno partecipato circa 300 ragaz-zi. Grazie alla bella giornata,la manifestazione è riuscita perfettamente, con soddisfazione delle società organizzatrici, ed il plauso dei direttori ed allenatori delle diverse squadre, che hanno voluto essere presenti per onorare questa gara. Le gare sono cominciate ad ore 15, per finire tre ore più tardi, con le premiazioni ad ore 18.30. Prima della consegna delle coppe, hanno fatto un breve inter-vento i presidenti della ciclistica e dell’Avis. E’ sta-

to ribadita l’importanza della presenza dei dona-tori, i quali donano in modo volontario, anonimo e gratuito; in Trentino siamo circa 17.000 e gra-zie al loro contributo, siamo in grado di fornire l’87 % di sangue o derivati che sono necessari alla sanità trentina per le diverse pratiche mediche, chirurgiche o di cure della medicina specialistica. Un’altra bella notizia è stata quella relativa al pro-lungamento di età per le donazioni: anche i do-natori ultra 65enni, come afferma il regolamento recentemente approvato, potranno donare una volta all’anno fino al 70° anno di età, con l’avvallo del medico dedicato Avis, dottor Claudio Dalrì. L’Avis di Mezzocorona vuole porgere un grazie ai componenti del direttivo e/o soci collaboratori che hanno reso possibile la buona riuscita della mani-festazione. informo anche che per quanto riguarda

Il Direttivo dell’ Avis di MezzocoronaZiller Eugenio

presidente

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del Trentinoequiparata Regionale

NOTE INFORMATIVEPerchè donare sanguePer rispondere alla crescente necessità di sangue negli ospedali, nelle cliniche e nelle case di riposo. Per esprimere solidarietà umana e sociale. Per partecipare concretamente ai bisogni sanitari della comunità e per collaborare alla autosufficienza provinciale e nazionale

La proposta AVIS

Chi può donare

AVIS considera il dono del sangue un atto di grande sensibilità verso gli altri. Il donatore AVIS dona in forma anonima, gratuita, periodica, consapevole ed associata. I periodici controlli sulla salute del donatore garantiscono la massima qualità del sangue raccolto.

Tutte le persone in età da 18 a 65 anni (60 anni per i nuovi donatori) che siano esenti da malattie inva-lidanti, che pesino almeno 52 Kg e che conducano una vita sana e regolare. Non si fanno distinzioni di sesso, razza, religione e origini etniche.

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Centri di raccolta del sangue

Banca del Sangue di Trento Via Malta, 8Rovereto Ospedale Arco Ospedale Borgo Valsugana Ospedale Cavalese Ospedale Cles Ospedale Mezzolombardo Ospedale Pergine Valsugana Ospedale Tione Ospedale

Sangue intero

Banca del sangue di Trento Via Malta, 8Rovereto Ospedale

Modalità di iscrizione

si compila un modulo di iscrizione riitirabile direttamente o richiesto via mail a:

Sede AVIS di Trento

Via Sighele n. 7 - tel. 0461.916173 - fax 0461.916988 - E-mail: [email protected] apertura ufficio da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 17.00

Sede AVIS di Rovereto

Via Mozart n. 3 - tel. 0464.410017 - E-mail: [email protected] ufficio da lunedì a venerdì dalle 8.15 alle 12.15

Alla presentazione della domanda viene rilasciata richiesta per esami, gratuiti, di laboratorio da ese-guire presso il centro di raccolta scelto dal richiedente. Al termine degli esami di idoneità, il richiedente viene invitato a visita medica sempre gratuita. Superate positivamente le verifiche il richiedente viene invitato alla prima donazione. Tra la domanda di iscrizione e la prima donazione trascorrono al massi-mo 60 giorni.

Per informazioni visitare il sito: www.avis.it/regioni/trento

Aferesi (solo alcune componenti del sangue)