Giornalino La Fiammata n° 10

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Gruppo Scout Livorno 10° LA FIAMMATA Numero 10 Settembre 2014 ROUTE NAZIONALE 2014 DELL'AGESCI: Che cos’è La Route nazionale, è la “strada” che i Rover e le Scolte dell’Agesci (Associazione guide e scouts cattolici italiani) percorreranno nell’estate 2014. 30.000 giovani dai 16 ai 21 anni, ragazzi e ragazze provenienti da quasi 1.500 differenti gruppi locali delle 20 regioni italiane, cammineranno a piedi, zaino in spalla, sulle strade di coraggio d’Italia, per poi ritrovarsi a San Rossore (PI). Percorreranno insieme strade in montagne, città e villaggi. Incontreranno e conosceranno le tante realtà dell’Italia e della storia del nostro Paese e le storie di coraggio che i territori raccontano. Sarà questo il terzo incontro nazionale delle migliaia di giovani Rover e Scolte dell’Agesci dal 1986. Ospiti dell’evento anche 200 giovani stranieri provenienti da Paesi europei, arabi, africani. Quando Dal 1 al 6 agosto 2014 si svolgeranno 456 campi mobili. Dal 7 al 10 agosto 2014 si realizzerà il grande incontro nel campo fisso. Dove I campi mobili si svolgeranno in tutte le regioni italiane. I partecipanti cammineranno in unità di formazione costituite da comunità provenienti da realtà diverse dell’Italia e del mondo e vivranno esperienze di scoperta, entusiasmo, riflessione, spiritualità, festa, dialogo, incontro. Il campo fisso, la città delle tende, sarà allestita nel Parco regionale di San Rossore (Pisa), ex tenuta presidenziale. Sarà il momento del confronto, della condivisione, della festa e delle esperienze vissute. Il tema Il coraggio è il tema sostanziale di questo evento: la sua tela di fondo. Un argomento, questo, divenuto caldo nella cultura e nel linguaggio sociale, politico e religioso di questi ultimi mesi, ma elemento che caratterizza il metodo scout da oltre cento anni. Lo scautismo, infatti, fonda tutta la sua coraggiosa azione educativa sul protagonismo e l’implicazione dei giovani nella loro crescita e nella crescita e sviluppo della società. Carta del Coraggio Durante la Route, alla luce di questa esperienza e del cammino di preparazione già in atto, verrà redatta una Carta del Coraggio. L’impegno dei Rover e delle Scolte sarà al servizio del futuro del nostro Paese per “lasciarlo migliore di come lo hanno trovato”, come invita il fondatore dello scautismo Lord Baden Powell nel suo ultimo messaggio. (dal Sito Web della Route) Libretto regionale (http:// www.routenazionale.it/wp-content/ uploads/2014/07/RN-Libro- routesregionali.pdf ) LA ROUTE N.202 DEL NOSTRO CLAN GUAVORNO INSIEME AI CLAN TREVISO 7, LIVORNO 3 E CARPI 2 Venerdì 1 Agosto Il viaggio per noi da Livorno è iniziato alle ore 07.30 con un pullman e il pulmino del gruppo in direzione Carpi , verso la comunità RS che ci avrebbe ospitato per il periodo della route mobile. Arrivati intorno alle 11.00 presso la parrocchia di san Francesco, in via TrentoTrieste dove ci siamo conosciuti. Il pomeriggio abbiamo iniziato il percorso proposto dalla comunità del Carpi sul tema della memoria. Abbiamo conosciuto luoghi, persone, storie, nel periodo del fascismo durante la seconda guerra mondiale in stile scout (ovvero attraverso giochi, racconti, immagini, rappresentazioni )fino ad arrivare al poligono di tiro di Cibeno . http://www.deportati.it/ approfondimenti_fossoli/ifucilati_cibeno.html Gruppo Scout Livorno 10 – Piazza Due Giugno n17 e Largo Don Nesi ,3 57100 Livorno

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Giornalino gruppo scout Livorno 10° - numero 10 2014

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Gruppo Scout Livorno 10° LA FIAMMATA

Numero 10 Settembre

2014

ROUTE NAZIONALE 2014

DELL'AGESCI:

Che cos’è La Route nazionale, è la “strada” che i Rover e le Scolte dell’Agesci (Associazione guide e scouts cattolici italiani) percorreranno nell’estate 2014. 30.000 giovani dai 16 ai 21 anni, ragazzi e ragazze provenienti da quasi 1.500 differenti gruppi locali delle 20 regioni italiane, cammineranno a piedi, zaino in spalla, sulle strade di coraggio d’Italia, per poi ritrovarsi a San Rossore (PI). Percorreranno insieme strade in montagne, città e villaggi. Incontreranno e conosceranno le tante realtà dell’Italia e della storia del nostro Paese e le storie di coraggio che i territori raccontano. Sarà questo il terzo incontro nazionale delle migliaia di giovani Rover e Scolte dell’Agesci dal 1986. Ospiti dell’evento anche 200 giovani stranieri provenienti da Paesi europei, arabi, africani. Quando Dal 1 al 6 agosto 2014 si svolgeranno 456 campi mobili. Dal 7 al 10 agosto 2014 si realizzerà il grande incontro nel campo fisso. Dove I campi mobili si svolgeranno in tutte le regioni italiane. I partecipanti cammineranno in unità di formazione costituite da comunità provenienti da realtà diverse dell’Italia e del mondo e vivranno esperienze di scoperta, entusiasmo, riflessione, spiritualità, festa, dialogo, incontro. Il campo fisso, la città delle tende, sarà allestita nel Parco regionale di San Rossore (Pisa), ex tenuta presidenziale. Sarà il momento del confronto, della condivisione, della festa e delle esperienze vissute. Il tema Il coraggio è il tema sostanziale di questo

evento: la sua tela di fondo. Un argomento, questo, divenuto caldo nella cultura e nel linguaggio sociale, politico e religioso di questi ultimi mesi, ma elemento che caratterizza il metodo scout da oltre cento anni. Lo scautismo, infatti, fonda tutta la sua coraggiosa azione educativa sul protagonismo e l’implicazione dei giovani nella loro crescita e nella crescita e sviluppo della società. Carta del Coraggio Durante la Route, alla luce di questa esperienza e del cammino di preparazione già in atto, verrà redatta una Carta del Coraggio. L’impegno dei Rover e delle Scolte sarà al servizio del futuro del nostro Paese per “lasciarlo migliore di come lo hanno trovato”, come invita il fondatore dello scautismo Lord Baden Powell nel suo ultimo messaggio. (dal Sito Web della Route) Libretto regionale (http://www.routenazionale.it/wp-content/uploads/2014/07/RN-Libro-routesregionali.pdf )

LA ROUTE N.202 DEL NOSTRO CLAN

GUAVORNO

INSIEME AI CLAN TREVISO 7, LIVORNO 3 E CARPI 2

Venerdì 1 Agosto Il viaggio per noi da Livorno è iniziato alle ore 07.30 con un pullman e il pulmino del gruppo in direzione Carpi , verso la comunità RS che ci avrebbe ospitato per il periodo della route mobile. Arrivati intorno alle 11.00 presso la parrocchia di san Francesco, in via TrentoTrieste dove ci siamo conosciuti. Il pomeriggio abbiamo iniziato il percorso proposto dalla comunità del Carpi sul tema della memoria. Abbiamo conosciuto luoghi, persone, storie, nel periodo del fascismo durante la seconda guerra mondiale in stile scout (ovvero attraverso giochi, racconti, immagini, rappresentazioni )fino ad arrivare al poligono di tiro di Cibeno . http://www.deportati.it/approfondimenti_fossoli/ifucilati_cibeno.html

Gruppo Scout Livorno 10 – Piazza Due Giugno n17 e Largo Don Nesi ,3 57100 Livorno

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Sabato 2 Agosto Il sabato è stata una giornata di gita in giro per la città di Carpi dove abbiamo avuto modo di visitare il Museo del Deportato. La sera siamo andati a Fossoli dove il vescovo della città di Carpi ha celebrato la messa con tutte le comunità RS in route a Carpi ; con una processione siamo arrivati al campo di deportazione di Fossoli dove abbiamo fatto la veglia rover tra le baracche del campo di prigionia. Domenica 3 Agosto 4 Ore di Strada previste Siamo stati accompagnati con il pullman verso la seconda parte del nostro percorso di route mobile dove avremmo fatto un po’ di strada , con lo zaino sulle spalle . Siamo arrivati a Gombola da dove abbiamo iniziato a camminare in direzione del parco santa Giulia, dove ci siamo accampati per la notte. (Il parco è stato creato in memoria dei caduti emiliani morti ammazzati nel periodo fascista)

Lunedi 4 Agosto 4 Ore di strada previste Dal parco santa Giulia siamo arrivati a Montefiorito dove abbiamo incontrato un testimone vivente del periodo nazi-fascista. Un anziano signore ha raccontato di quando, all’età di sette anni, ha visto uccidere di fronte ai suoi occhi e a quelli della sua mamma il padre e bruciare la casa dai nazi-fascisti. Martedì 5 Agosto

Da Montefiorito siamo arrivati a Palagano , ultima tappa della nostra route mobile. Mercoledì 6 Agosto

Partenza con i pullman verso lo stop & go a Bologna e dopo direzione san Rossore. 10:30 partenza prevista del nostro pullman verso San Rossore Siamo passati dal portale di ingresso del campo di San Rossore intorno alle 14.30 . Siamo stati accolti dai membri del comitato nazionale , che davano la mano e accoglievano con un caloroso benvenuto TUTTI I PARTECIPANTI ALLA ROUTE. Dopo il montaggio tende e l’accoglienza dei

capi campo del nostro sottocampo giallo , abbiamo cenato e serata con festa di inizio di sottocampo. (il nostro sottocampo era il + grande 6100 persone)

Giovedì 7 agosto Fino alle 18.00 circa non abbiamo avuto attività sebbene la vita di un sottocampo con 6100 persone sia molto difficile: mangiare, lavarsi, fare bisognini, trovare un po’ di ombra, gestire i silenzi , gli spostamenti, trovare momenti per il nostro clan 202… Alle ore 15.00 ci siamo riuniti di fronte al palco principale del nostro sottocampo per procedere allo spostamento verso il campo futuro per l’apertura ufficiale del campo con tutti i 30.000 scout. L’orario sembra un po’ assurda al pensiero di fare solo 4 km (circa 1 ora di cammino ) ma eravamo il sottocampo ‘fortunato’ quello estratto per fare le prove di evacuazione richieste dai vigili del fuoco ..(acc .. proprio noi che eravamo i più lontani!!! ). Arrivo campo futuro intorno alle 21.00 circa e al via con la cerimonia di apertura: alzabandiera , inno...

Venerdì 8 agosto gg di laboratori / tavole rotonde. I ragazzi, avevano dato le preferenze su arre tematiche specifiche durante l’anno , hanno partecipato a: laboratori con circa 30 partecipanti dove

venivano effettuate attività e percorsi diretti sulla tematica scelta secondo le modalità degli animatori (scout e non);

tavole rotonde con circa 2000 partecipanti, con ospiti animati da comunità RS che si erano offerte per questo servizio . Qualcuno dei nostri ha avuto modo di incontrare la presidente della Camera, Laura Boldrini, la sorella di Paolo Rita Borsellino, il prete Luigi Ciotti, fondatore di Libera/gruppo abele…

La sera abbiamo partecipato, nel nostro sottocampo, a una veglia rover organizzata da 2 comunità RS

Sabato 9 agosto Seconda gg di laboratori / tavole rotonde e la sera , di nuovo al campo futuro , per la veglia di preghiera, trasmessa in diretta su TV2000 (veramente ben fatta ,molto emozionante )e inizio del percorso meditativo che ci avrebbe accompagnato ad attendere l’alba: SENTINELLA QUANTO RESTA DELLA NOTTE.

Domenica 10 agosto Dalle 9.00 a campo futuro per messa, ammaina bandiera e saluti finali. Il nostro treno è partito dalla stazione centrale di Pisa alle ore 16.33

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11-13 Agosto Pulizia San Rossore da Parte dei capi in servizio One Team

IL NOSTRO CLAN SUL PALCO DELLA

ROUTE

LA CANZONE DELLA ROUTE STRADE

DI CORAGGIO

La canzone ufficiale della route nazionale sintetizza molte delle cose dette e vissute : Clan del Falco - Modena 4 e Clan La sorgente - Modena 7 Autori: Marco Lodi, Marco Costantini http://www.routenazionale.it/wp-content/uploads/2014/05/STRADE-DI-CORAGGIO_Mo.mp3

Sento nel profondo un desiderio nascere è la voglia di partire che continua a crescere verso l'orizzonte possiam camminare ricorda che solo chi sogna può volare Cammino con la saggezza del viaggiatore vivo con gli occhi di un sognatore la felicità non è un semplice

traguardo ma la direzione del nostro sguardo

Rit. E' giunta l'ora, è giunto il momento di essere protagonisti del nostro tempo la strada è la stessa anche se siamo lontani servire è la sfida, il futuro è domani affrontiamo con coraggio ogni salita diritti al futuro sulle strade della nostra vita Un cielo stellato, un fuoco e il suo calore ogni momento ha un suo dolce sapore vediamo in lontananza una stella brillare certezza di qualcuno a cui potersi affidare Insieme, la bellezza della condivisone le semplici emozioni di una canzone insieme, costruiamo un mondo migliore liberiamo il futuro col coraggio nel cuore

Rit. E' giunta l'ora, è giunto il momento...

Viviamo per l'oggi, il futuro è sullo sfondo sporchiamo le nostre mani in questo mondo non si può più stare fermi ad aspettare il nostro sorriso ha ancora molto da dare Sentiamo che l'amore non è mai abbastanza a tutti vogliam gridare che c'è ancora speranza a chiunque incontriamo vogliam far capire che il nostro stile è sempre "pronti a servire"! La promessa che orgogliosi portiamo nel cuore ci ricorda che a ogni istante dobbiam dar colore l'idea di un cambiamento possiam realizzare se siamo uniti nulla ci può fermare e io non sono ancora stanco di pensare che noi questo mondo lo possiam cambiare! Rit. E' giunta l'ora, è giunto il momento...

FOTO DEI CLAN DELLA ROUTE 202

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I CAPI DEL CLAN GUAVORNO ALLA

ROUTE

RIFLESSIONE ROVER -

GABRIELE BACCI:

Tra il 10 e l’11 agosto circa 30.000 ragazzi sono tornati nei propri paesi e nelle proprie città, con un seme di vita nuova dentro di sé. Quel seme si chiama “esperienza”, una parola ad oggi tanto abusata e fraintesa da molti, soprattutto tra noi giovani. Quello che hanno vissuto questi ragazzi è stata una vera esperienza che li ha strappati realmente dal meccanismo di una società che si fa forte delle debolezze, che ci aliena in noi stessi e ci tiene invischiati dentro di lei. E ciò lo posso dire poiché vi ero anche io. Questa esperienza ci ha fatto dimenticare l’egoismo, quella “forza” che ferisce, che ammala, inaridisce ed è fautrice di noia e impoverimento. L’egoismo che crea una carestia, quella della vita, l’egoismo che possiamo abbattere soltanto stando con gli altri e dimenticandosi un po’ di se stessi. E’ infatti il contatto, non il collegamento virtuale, unito ad un’autentica dimensione spirituale a darci la vita, il contatto con gli altri, con la natura e con un oltre ineffabile, un oltre irraggiungibile dalle limitate logiche umane, l’oltre che noi ci sentiamo di vivere e esprimere con la preghiera. Tutte queste esperienze spazzano via le paure e la negatività, ci rendono capaci di fidarsi ancora e aggiungono un bastone a bloccare le pale rotanti di quel meccanismo egoistico che comanda dall’alto, governato dal capitale e alla cui base s’annida l’interesse personale . I soldi, gli oggetti, il benessere materiale non bastano; non basta neppure la salute. Persino la malattia infatti non nega la vita. Vivere non vuol dire soltanto mangiare, bere, camminare e lavorare, il vivere si incarna nell’umiltà della fratellanza e del dono. Il benessere materiale senza queste prerogative trasforma l’uomo in oggetto, in una massa senza vita. Penso che gli impegni presi nel corso di

questa route si possano riassumere in uno solo; rompere l’egoismo, con cui la società ci persuade, nella vita di tutti i giorni . Soltanto chi ha provato quella dimensione di vita alternativa può capire cosa essa significa; questo perché certe cose si vivono senza spiegazioni e si chiamano “esperienze”. Questa che ho cercato di raccontarvi è l’unica dimensione in cui si concretizza la vita, al di là tutto è inerzia, è un agglomerato di individui morti. E questa vitalità positiva viene realizzata con efficacia dallo scoutismo . In questi giorni infatti è stato dimostrato che c’è possibilità di vivere ancora, la possibilità di “risorgere”. Per tutti è possibile cambiare il mondo e il proprio modo di vivere, e non lo scrivo con presunzione, lo scrivo perché durante questi dieci giorni ho visto molte persone riuscirci e nei loro occhi apparire una gioia che difficilmente nasce nella vita ordinaria. Grazie a tutti i compagni di viaggio, mi auguro che questa positività resti in noi e che non venga sporcata dalla miseria che abita la società e che troppo spesso ci condiziona. Sono intervenuti alla Route: Matteo Renzi

La presidente della Camera Boldrini:

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Don Ciotti:

Don Mazzi:

L’Economista Zamagni Stefano

E tanti ...tanti altri.

ROUTE NELLA NOSTRA SEDE

Anche la nostra sede ha partecipato alla

Route:

CLAN DI PASSAGGIO A LIVORNO

Provenienti da Volterra, dopo 5 giorni di

cammino, Martedì 5 Agosto hanno sostato e

dormito, ospiti della nostra parrocchia in San

Giuseppe, 65 scout , che partecipano alla

Route Nazionale AGESCI. Sono Scout dei

Gruppi Pisa 2,Pisa 3 e Nardò 2(Lecce); di

buon ora questa mattina si sono diretti alla

volta del Parco di San Rossore per completare

la loro Route Nazionale insieme ad altri

30.000 Rover e Scolte AGESCI provenienti da

tutta Italia. Hanno ringraziato della ospitalità

ricevuta e gradito la nostra accoglienza ,

semplice, sobria ma soprattutto fraterna.

Buona Strada!!!!

UNA NOTA STORICA :

70 anni sono trascorsi da quando nel 1944 le

Forze Alleate liberarono la Toscana; da allora

nessun accampamento è stato mai fatto nella

tenuta di San Rossore.

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Agli Scout l'onore di farlo , con immenso

ringraziamento a chi lo ha permesso

(Ente Parco e Regione Toscana), rendendo

alto e nobile lo scopo, ricco di valenza

educativa e di stimolo alle nuove generazioni

che non dimentichino chi siamo e da dove

veniamo. .

ARCO ALL’INGRESSO DEL CAMPO

I NOSTRI CAPI IN ROUTE E NELL’ONE

TEAM:

Veronica Capo Clan

Giacomo Capo Clan

Marino :Servizio Informatico

Laura : Servizio Sicurezza

Simone : Servizio Sicurezza

Matteo : Servizio Stand

Stefano :Incaricato Regionale R/S

CONTRIBUTO : MARINO MARINELLI

La mia avventura

per la route è

iniziata a settembre

2013 perché faccio

parte del settore

specializzazioni che

curava anche la

parte informatica

della route. E oltretutto ero quello

geograficamente più vicino a San Rossore,

elemento che mi ha consentito anche riunioni

e sopralluoghi con le ditte che lavoravano per

stendere la fibra ottica nel parco.

Ci sono state riunioni, anche a Roma, di staff-

route in cui erano presenti TUTTI coloro che si

occupavano di ogni aspetto

dell'organizzazione. Poi tante emails e

telefonate per individuare e definire le

persone "informatiche" che sono state

utilizzate molto anche PRIMA della route per

scrivere i programmi software, per

l'installazione dei servers virtuali e per il

sistema operativo dei raspberry-PI gli 80

computers su scheda utilizzati alla route per la

gestione di quella enorme massa di persone,

degli eventi e quant'altro.

Da aprile 2014 tantissime riunioni via skype,

utilizzando il programma opensource Mumble.

E infine dai primi di agosto il servizio di

installazione dei computer e delle stampanti

nella polvere di San Rossore, e il servizio "IT"

di supporto che io ho vissuto nel sottocampo

"B".

Sicuramente per la parte informatica le ore-

uomo per la preparazione della route sono

state tantissime, tanto che mi chiedevo come

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facessero i miei "colleghi" a trovare il tempo

di dormire e lavorare. Soprattutto per quelli

che si occupavano dei dati per la mensa!!

E' stata un'occasione unica di incontrare capi,

persone non solo tecnicamente ma

soprattutto umanamente, veramente

SPECIALI, di ogni parte d'Italia. E comunque,

almeno per me, tutta la fatica è sembrata

svanire quando abbiamo visto arrivare,

veramente CARICHI, i ragazzi dei clan a San

Rossore il 6 agosto.

Le emozioni più forti nel riconoscere le scolte

e i rovers (e i capi) che ho visto entrare da

cuccioli in branco, e nella cerimonia

inaugurale di sottocampo.

La cerimonia di chiusura me la sono persa

perché ero a far servizio per allineare i

pullman sul vialone che va dall'ippodromo alla

sterpaia.

A freddo in estrema sintesi, come ho scritto

ad un mio amico:

"abbiamo dato una grande occasione di auto-

carica a questa generazione senza diritti

acquisiti"

WON-TOLLA

RIFLESSIONE

SIMONE BACCI:

Parlare della route nazionale non è facile per chi

l’ha vissuta, soprattutto per il forte e continuo

bombardamento di emozioni, tuttavia voglio

farlo perché sento il bisogno di rendere

partecipe chi non c’era.

Il mio racconto non è quello di un rover, il mio

racconto è quello di un capo scout che appena

finito il clan si è detto quasi senza pensarci “io ci

voglio essere”, perché ci volevo essere?! In

questa route ho sentito tante motivazioni per

essere presenti, vi racconto la mia, io ci volevo

essere perché ho creduto fortemente nel

potenziale di questa esperienza per l’AGESCI e

soprattutto per i ragazzi, ci volevo essere perché

credo in quello che facciamo come AGESCI. Così

mi sono deciso a mettermi a servizio

dell’organizzazione della route come capo, ecco

che qualche mese dopo mi arriva la

comunicazione che farò parte del One Team: la

comunità capi della Route Nazionale, circa 860

capi che si sono messi a disposizione perché la

route potesse riuscire.. Il 4 agosto, giorno dei

primi arrivi a San Rossore di noi capi. Arrivo alla

stazione di Pisa ed in bici mi porto zaino e tenda

fino al parco di San Rossore.

Appena arrivato, a metà mattina, trovo davanti

a me tanti scout, tanti tendoni ed un prato

enorme con molte tende per dormire, lavabi,

docce e sebach tutti montati, mi rendo conto

che molte persone erano là da giorni prima. Mi

registro in segreteria e mi viene dato il pass

“One Team, E4 – SIC” che voleva dire che

dormivo nel sottocampo “One Team” –

sottocampo del servizio e che avrei svolto il mio

servizio nel sottocampo E (il più lontano) nella

comunità capi di formazione 4 come

responsabile della sicurezza.

Montiamo le tende e subito al lavoro! Dopo

pranzo mi reco nel capannone della sicurezza

dove trovo i responsabili della sicurezza (Tutti

della Protezione Civile) e gli altri capi come me,

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ci accordiamo sui turni di quel giorno, e subito

prendo la bici e mi vado a fare un giro per San

Rossore, il campo fisso andava da Cascine

Vecchie fino a Cascine Nuove, una striscia di

circa 4 km (c’è chi dice 6 ma ho verificato su

Google Maps), mentre lascio il campo del One

Team per imboccare via delle cascine i

responsabili del settore specializzazioni insieme

alla pattuglia costruzioni stavano montando la

parte superiore del portale d’ingresso alla “città

delle tende”.

Inizio a pedalare e alla mia destra si aprono

campi enormi mentre sul ciglio della strada

rimangono numerosi capannoni (utilizzati per

sfamare la città), passo davanti al Media Center,

la sede della pattuglia informatica che si occupa

della gestione della fibra ottica e di

programmare i server dei computer utilizzati

nelle segreterie di ogni sottocampo.

Risalgo in bici e proseguo verso Cascine Nuove,

ad un certo punto sempre a destra trovo una

piazza con un tendone da circo viola, capisco

subito che quella è Piazza del Coraggio e che

quel tendone è il Parlamento dei rover e delle

scolte dove andrà scritta, emendata e votata la

Carta del Coraggio.

Proseguo fino a Cascine Nuove e sulla destra

vedo un gigantesco palco: il palco delle

cerimonie, asfissiato dal caldo torno indietro per

prepararmi all’inizio dei turni.

Ho già detto che la route è stata un

bombardamento continuo di emozioni allora

forse il miglior modo di parlarne è elencando le

esperienze più forti.

La prima senza dubbio è la fatica, noi del One

Team abbiamo dormito poco, i nostri turni di

servizio erano di 8 ore: 10-18, 18-2 e 2-10. I

turni andavano svolti in questo modo: 8 ore di

turno, riposo e 8 ore di turno, quindi 16 ore su

24 di lavoro e 8 di riposo, pensate che a chi

toccava il turno 2-10 poi poteva riposarsi dalle

10 alle 18 ma dormire era impossibile visto il

caldo.

Detto questo ci sono molte cose che non

dimenticherò mai, come durante il turno di notte

vedere la nebbia levarsi tra le tende e tirare

avanti fino al sorgere del sole un po’ infreddoliti

e assonnati.

Le risate durante il turno di notte quando la

felicità era qualcuno che dal sottocampo più

lontano ci veniva a trovare con una scatola di

biscotti, vedere migliaia di volti sorridenti e

ricevere dei sinceri “grazie” per il nostro

servizio. Le scuse assurde dei ragazzi che non

volevano andare a dormire. L’attesa dell’alba la

notte prima della Messa finale. L’ultimo turno di

notte fatto con dei ragazzi del sud conosciuti il

pomeriggio stesso,. . La Messa finale dove gli

occhiali da sole mascheravano occhiaie di

stanchezza e lacrime di gioia. La telefonata di

Papa Francesco. I canti, le danze, le preghiere i

cori.

Vedere 30.000 ragazzi girare tra laboratori e

tavole rotonde tenute da capi scout, politici,

membri della società civile e del mondo del

volontariato.

Vedere una città di 30.000 giovani nascere e

morire in soli 5 giorni, i cori al loro arrivo. I

fiumi di tende e camicie azzurre. Vedere gli

abbracci e le lacrime dei saluti finali tra i

ragazzi.

Poi è arrivato il 10 sera e per noi volontari è

iniziata una nuova fase. I turni sono spariti,

molti volontari erano già tornati a casa e noi del

One Team eravamo rimasti poco più di cento

persone.

Abbiamo iniziato a conoscerci meglio, a pulire il

parco per lasciarlo meglio di come l’abbiamo

trovato, a fare dei bivacchi stupendi ed è iniziata

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una seconda route di soli tre giorni, breve ma

intensa come non mai. In questi giorni si è

creata una bella comunità che ha pulito il Parco

in maniera più che efficiente lasciandolo davvero

meglio di come era prima. Sono nate molte

amicizie e molti amori a giro per l’Italia, pensate

che io mi sono ritrovato a fine agosto in Puglia

con 3 pugliesi due siciliani ed una calabrese

conosciuti in route e penso che ci ritroveremo

ancora appena gli studi e il lavoro lo

permetteranno.

Lo stare tutti insieme, la condivisione, il fare

strada ci spingono a dimenticarci del nostro ego

per stare con gli altri e quando succede si è

capaci di amare davvero e di vivere felici. Chi è

stato in quei dieci giorni a San Rossore lo ha

provato, sa di cosa parlo.

Ha ragione Alex Bellini, uno dei “testimoni di

coraggio” durante la serata finale, quando ha

detto che senza la paura non c’è coraggio,

perché chi non ha paura è un incosciente e non

un coraggioso.

Queste esperienze per quanto forti sono

comunque momenti eccezionali che servono per

sbloccare le coscienze, sono una parte della vita

reale, quello a cui tutto è finalizzato è cambiare

il nostro modo di vivere. Le persone si possono

rincontrare se scegliamo di farlo, i momenti

passati serviranno per darci forza nei momenti

difficili.

Ringrazio Dio per questa esperienza e spero che

un’intera generazione possa trarre spunto dalla

route per costruire davvero un mondo migliore.

CONTRIBUTO

MATTEO LELLI:

Lo ammetto: sono un incapace.

Avrei dovuto fare una cosa apparentemente

semplice: scrivere 2 righe per un giornalino da

dare a ragazzi e genitori e spiegare in poche

parole cos'era la route nazionale, questo mega

evento che ci ha costantemente accompagnato,

fino alla noia, durante il percorso di quest'anno.

Avrei dovuto scrivere in maniera semplice,

organica e comprensibile

perchè fare route

cosa avevano fatto i ragazzi

cosa avevano vissuto i capi

considerazioni varie

dare un minimo di chiarezza a tutti quei

termini che, chi ha cercato di informarsi un

minimo, si è trovato davanti.

Semplice e conciso.

Non ce l'ho fatta.

Anche io che di solito amo la sintesi mi sono

arreso, non è possibile di condensare e ordinare

in

maniera coerente il risultato dei giorni trascorsi

a Pisa.

Sì perchè quella che per molti (non

presenti,intendiamoci) è stato un raduno,

grosso, enorme, nazionale, ma pur sempre un

banale raduno. In realtà era qualcosa di più.

E' difficile dire cosa questi giorni hanno

rappresentato per noi capi e per i clan, 30000

microstorie sono difficili da raccontare.

Me l' hanno chiesto più volte i miei amici e ho

dovuto giustificare ai miei parenti perchè, un

giorno prima che l' evento cominciasse, dopo

aver ricevuto una chiamata ho meditato un

secondo, ho chiuso gli occhi e ho detto “va

bene, ci sarò anche io''. Sì perchè io non avrei

dovuto esserci, in quei giorni avrei dovuto

studiare per dare gli ultimi esami universitari.

Ma un occasione del genere capita davvero una

volta nella vita e quando mi hanno chiamato per

sentire se potevo andare alla route come capo in

servizio, per rimpinguare un po' il numero dei

volontari ho accettato.

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Io. Io che fino a qualche giorno prima ''No io in

route no, troppo Woodstock, troppo poco scout,

si vabbè ti diverti ma poi che ti rimane ?”.

E' l'anno del coraggio dopotutto.

A distanza di poco posso dire di aver fatto

benissimo a esserci.

Ecco, quello che è successo in quei giorni io

posso spiegarlo, non si può far vivere il clima a

chi non c'era, farne capire l'importanza,

raccontarne ogni sfaccettatura. D' altra parte il

rischio che avete corso è quello di trovarvi un

elenco con le attività elencate giorno per giorno.

Inutile e noioso per voi e per me.

Quindi ho imbrogliato, vi ho riproposto quella

che è una conversazione che ho fatto dopo quei

giorni con un amico rigorosamente non-scout, di

quelli che ti prendono in giro perchè ti svegli la

domenica presto e per i pantaloni,

rigorosamente corti, l'inverno. Premetto: non

sarà sicuramente esaustiva, forse qualcosa vi

chiarirà ma non molto, ha il solo pregio di

essere diretta, sincera e comprensibile a chi

sfiora ma non vive quella strana e ricca

esperienza che è lo scautismo.

Drin-drin ''pronto?''

''Matte ciao sono Tizio, sei tornato? Come è

andata?''

''Si ieri sera, come è andata non lo so devo

ancora realizzare, sai io ho visto solo una piccola

parte eravamo più 33000 persone e dovevo

stare nel punto vendita delle cooperative, ho

visto un po' quello che potevo, i ragazzi mi

raccontavano...comunque credo bene'' ''Ma è

vero che c'era Renzi?''

''Verissimo ma non solo, c'erano la presidente

della camera Boldrini, il ministro della difesa e

un sacco di personaggi interessanti ma magari

un po' meno conosciuti. Non lo so hai presente

Don Ciotti ?”“Don chiii?!”

“Ecco appunto... Tutta gente ganza,comunque,

hanno parlato con i ragazzi durante degli

incontri e ho sentito commenti solo entusiastici”

“Però io non ho capito, cosa ci facevano a San

Rossore tutti quei BOY-scout?''

''Ma sai è difficile da spiegare... in pratica hai

presente il clan? Sono i ragazzi più grandi, 16-

20 anni per farti un idea. Ecco tutti i clan hanno

lavorato su un capitolo,un argomento,

quest'anno il CORAGGIO. Certo lo fanno tutti gli

anni, ma stavolta tutti i clan da nord a sud (isole

comprese) hanno lavorato sullo stesso

argomento e hanno concluso incontrandosi a

San Rossore'' ''Ma tipo una ricerca?''

''No seee quelle le fai a scuola, certo un po' ne

ragionano, ma la cosa interessante è che

devono compiere un' AZIONE DI CORAGGIO una

gesto concreto di cambiamento di impegno''

''Tipo quando aiutate le vecchiette ad

attraversare la strada?''

''sììì...tipo...Però molto più in grande per

esempio un clan di Arezzo, mi pare, ha aperto

una mensa Caritas e si sono presi l' impegno di

mantenrla anche quando finiranno il loro

percorso, oppure i nostri hanno deciso che

sistemeranno un percorso nei pressi dell'

acquedotto del Cisternino. Cioè mica noccioline''

''Boia ganzo ma per davvero? Ma una volta lì?''

''I ragazzi sono arrivati tra il 6 e il 7 e ripartiti il

10. Ci sono stati momenti comuni e altri in cui

erano divisi, gestire tutte quelle persone non è

facile, pensa che durante la cerimonia d' inizio ci

siamo spostati tutti in un campo, una fila

celeste di kilometri per spostare tutti e poi l'

alza bandiera tutti insieme mentre cantavamo

l'inno d'italia e poi ancora lo spettacolo finale. Pif

e jovanotti hanno lasciato un video poi ci sono

venuti a trovare un sacco di persone e poi c'è

stata la veglia, molto toccante. E ancora la

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conclusione con l' intervento di Renzi, dei vari

incaricati e la messa di Bagnasco''

''però gente ce n'era...''

'' Tanta. Descrivere il clima è quasi impossibile.

Una cosa incredibile, dovresti chiedere ai

ragazzi. E poi guarda io ero tra quelli che

pensavano che con i grandi numeri il senso della

cosa un po' si perdesse invece è stato proprio

nei momenti tutti insieme che ho sentito più

chiaro il messaggio di questa route''

''Cioè?''

''Banalmente è proprio avere coraggio, ma un

coraggio di quelli ''concludenti'',passami il

termine, che ti spinga a fare qualcosa un po' per

te come persona, per metterti in gioco, per

vedere dove puoi arrivare e un po' per gli altri,

le azioni di coraggio che ti dicevo non sono

qualcosa di personale ma sono rivolte alle altre

persone e poi c'è stato un esortare

continuamente tutti a impegnarsi anche in ''cose

grosse''.''

''Non credo di capire''

''E' difficile da spiegare, vediamo...Ecco in questi

anni pensa a tutti i disastri di grandi dimensioni

che sono successi tipo i terremoti in Emilia e all'

aquila oppure alla guerra dei balcani, ecco in

tutti questi momenti l' Agesci e gli scout c'erano,

oppure a tutti i politici che sono stati scout.

La proposta è forte gli ideali validi. Non voglio

banalizzare, non so se lo noti o se è un

impressione mia ma è un momento di grande

cambiamento.

La sensazione è che siamo arrivati a un punto di

stacco netto rispetto al passato e i ragazzi si

sono resi protagonisti ora e si sono impegnati

per esserlo anche in futuro, direi che è una

presa di posizione forte.

Insieme hanno steso un documento la CARTA

DEL CORAGGIO che sarà pubblicata a breve

dove hanno manifestato le loro idee riguardo

temi come l' amore, la legalità, la pace e il

servire in maniera per nulla scontata e hanno

detto in maniera forte e chiara che loro ci

saranno,diventeranno i protagonisti di un

cambiamento che ormai non può più aspettare e

che coinvolgerà l' agesci stessa.

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...è stato emozionante quando hanno letto il

loro lavoro davanti a tutti.

Sai l' ultima sera, durante la veglia, è stato

letto un brano della bibbia, quello di Isaia sulla

sentinella che aspetta il sorgere del sole. Ecco,

alla sentinella chiedono quanto manca perchè la

notte finisca, la risposta l'ha data chi leggeva ''io

quanto manca alla fine della notte non lo so, ma

di sicuro l' alba è vicina'',direi che approvo in

pieno. E poi...”

“Sì sì poi me lo racconti, ora devo uscire che

sennò faccio tardi, l' ultima cosa importante..''

''dimmi''

''Ma bimbe, nulla?”“...Ciao Tizio..''

DALLA VEGLIA ROVER DEL

SOTTOCAMPO GIALLO

(E' UN PO' LUNGA,MA NE VALE LA PENA)

(POSTATO DA MATTEO LELLI SUL FB DI GRUPPO

L’11 AGOSTO)

Se non fossi stato scout penserei che

un foulard sia solo un semplice fazzoletto

alla francese e che il nodo piano sia solo

un nodo da fare più lentamente degli altri.

Se non fossi stato scout crederei

ancora che uno zaino non può contenere i

ricordi di una vita e che un guidone sia

solo una guida turistica più importante

delle altre.

Se non fossi stato scout saprei ancora

vestirmi e non andrei girando in

pantaloncini in pieno inverno, rispondendo

a chiunque mi dica “ma dove vai vestito

cosi”, con un espressione al limite tra una

smorfia di dolore ed un sorriso: “no, ma

non fa così freddo”.

Se non fossi stato scout non farei la

figura dello spazzino ogni volta che vedo

una cartaccia a terra e non avrei le tasche

piene di fogli e bustine di plastica.

Se non fossi stato scout crederei che

le ore 6:00 di mattina siano solo una

trovata degli orologiai per riempire gli

spazi vuoti di un orologio, ma non avrei

idea dell’infinito che si spalanca

all’orizzonte quando il sole torna nel cielo

dopo una notte d’amore con la luna.

Se non fossi stato scout non avrei

mai conosciuto il mio più grande amore, la

mia chitarra, ma avrei risparmiato i

timpani dei miei fratelli del reparto

durante i vari campeggi insieme.

Se non fossi stato scout avrei passato

l’estate al mare, ignorando il fatto che

solo la montagna ti fa comprendere “il

senso della tua piccolezza e la dimensione

infinita della tua anima”.

Se non fossi stato scout penserei ad

arrivare prima degli altri durante

un’escursione, ed ignorerei totalmente la

bellezza di un sorriso che ti regala una

compagna in difficoltà quando la aiuti ad

andare avanti.

Se non fossi stato scout me ne starei

a casa al caldo quando fuori piove, ma

non avrei mai ascoltato la voce della

pioggia sulle foglie degli alberi ed il

profumo del sottobosco dopo un

temporale.

Se non fossi stato scout avrei tanti

amici in meno, ma in particolar modo non

avrei mai conosciuto fratello fuoco che ti

fa compagnia nelle notti più dure, quando

la paura di non farcela ti assale la mente e

le forze vanno sempre di più a svanire.

Se non fossi stato scout crederei che

le storie di ragazzi che, con zaino in

spalla, camminano per giorni e giorni

macinando decine di chilometri in

montagna, siano solo leggendarie

montature cinematografiche.

Se non fossi stato scout non avrei

mai combattuto contro Shere Kan e

penserei davvero che una pantera ed un

orso non possano crescere un cucciolo

d’uomo.

Se non fossi stato scout non avrei

mai scalato una montagna con uno zaino

di 10kg in spalla, ma non saprei che

quando sei su, il vento può affogare tutti i

tuoi pensieri se ne bevi abbastanza.

Se non fossi stato scout non avrei

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mai passato notti insonni in una tenda con

una pietra a tormentarmi dietro la

schiena, ma non mi sarei mai divertito a

nascondermi, nelle tende degli altri, dai

capi.

Se non fossi stato scout, la mattina,

invece di fare ginnastica, sarei stato nel

letto a dormire, ma non avrei mai “fatto

quattro salti in su e mosso un po’ la testa

in giù”.

Se non fossi stato scout non avrei

mai dormito all'addiaccio sobbalzando dal

sacco a pelo ad ogni piccolo rumore, ma

non avrei mai confidato tutti i miei segreti

alle stelle e giocato ad afferrare la luna.

Se non fossi stato scout non mi sarei

mai innamorato in route, e non avrei mai

passato le notti a cercare il coraggio di

parlarle il giorno dopo.

Se non fossi stato scout non sarei un

uomo con il cuore di un Lupetto, i sogni di

un Esploratore e la coscienza di un

Rover…

LA ROUTE NAZIONALE DI SAN

ROSSORE SI È CONCLUSA IL 10

AGOSTO.

Le strade di Coraggio sono appena

cominciate.

CARTA CORAGGIO:

Comunicato Stampa Agesci su http://www.agesci.org/news.php?readmore=732

Il Testo della CARTA DEL

CORAGGIO elaborata durante la

Route di San Rossore lo puoi

trovare nel link sottostante : https://lacambusa.agesci.org/asa/uploads/level3/1411392807364_RN2014_OneWay.pdf

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