Giornalino dell’ Istituto Comprensivo di Roncadelle · Mauthausen è stata una visita...

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1 Giornalino dell’ Istituto Comprensivo di Roncadelle Anno 10, Numero 1 Giugno 2010 Redazione Responsabile: Staff : Antonio Saponaro Marina Rosa Martino Mattei Direttore Onorario: Antonio Di Leo Omero Sala Daniela Preti Ornella Competiello Mario Casalicchio Impressioni su Mauthausen A conclusione della Campagna di Comunicazione Ambientale promossa dall’Amministrazione Comunale di Roncadelle, i bambini delle classi terze e quinte della scuola primaria G. Rodari hanno partecipato alla festa organizzata dalla Cooperativa Cauto. La festa si è tenuta il 25 Febbraio nella palestra delle scuole medie dove i concetti di riciclo e salvaguardia dell’ambiente, temi portanti del progetto, sono stati riproposti ai bambini attraverso attività ludiche. I bambini hanno dato sfoggio della loro creatività realizzando in poco tempo una serie di elaborati: “case dei rifiuti”, slogan e stendardi. Presenti alla festa in occasione delle premiazioni, sono intervenuti il sindaco Michele Orlando e l’assessore Gianni Gorno. Ad ogni classe coinvolta, è stato assegnato un premio per la creazione delle bellissime strutture, ideate e realizzate dai bambini durante il progetto con materiale di riciclo, sotto la magistrale regia delle insegnanti ed esposte per l’occasione nei locali del municipio. Durante la gita in Austria del Maggio scorso, alla quale hanno partecipato le classi terze della Scuola Media, svoltasi al termine delle attività dedicate alla “Giornata della memoria”, abbiamo avuto l’occasione di visitare il campo di concentramento di Mauthausen. Questo luogo ha suscitato in noi una serie di emozioni e sensazioni che ogni persona dovrebbe provare. Noi ragazzi, durante la visita, stando al giudizio espresso dagli insegnanti, abbiamo mantenuto un comportamento composto e rispettoso di un ambiente teatro di una delle tragedie più cupe della storia dell’umanità. All’interno del campo abbiamo visitato le baracche che ci hanno trasmesso molta angoscia e tristezza: lì abbiamo pensato a tutte le persone che vi furono ammassate in condizioni disumane.In seguito siamo entrati nei locali che ospitavano le camere a gas. Anche lì le emozioni sono state molto forti, forse più che in ogni altro luogo, poiché in quelle camere sono morte migliaia di Ebrei e di nemici di Hitler. Successivamente abbiamo visto da vicino i forni crematori. E’ stato molto interessante anche se molto pesante da sopportare.Siamo rimasti colpiti dal vedere appese alle pareti numerose targhe che ricordavano le migliaia di deportati provenienti da tutti i Paesi europei. La visita si è conclusa con l’ingresso ad un museo che, tramite fotografie ed oggetti di uso quotidiano, appartenuti ai detenuti, documenta,in modo drammatico, le condizioni di vita cui erano sottoposti. Alla fine della visita ci siamo diretti verso “la scala della morte”,nei pressi del campo: 180 scalini che i prigionieri dovevano salire portando sulla schiena massi da 50 chili. Il sentiero per arrivarci era costeggiato da monumenti eretti dalle varie nazioni vittime della Shoah. Il più toccante di tutti è stato quello dedicato ai bambini. L’Italia, come simbolo, ha scelto un muro con incisa una scritta in oro che invoca pietà e invita al ricordo. Le emozioni suscitate in tutti noi sono state molto forti.In particolare abbiamo provato tristezza. Esse sono state utili per la nostra crescita. Secondo me Mauthausen è stato il fulcro della gita scelto dai professori proprio per il suo carattere storico ed emotivo. Auguro a molte persone di aver l’occasione di visitare questo campo di concentramento in cui morirono migliaia di persone senza colpa alcuna, solo per volontà di “un uomo”, se si può definire così. Questo pensiero ha fatto emergere dentro di me anche una profonda rabbia che,ho constatato parlando con i miei compagni, è stata provata da molti altri. Mauthausen è stata una visita drammaticamente istruttiva che non esiterei a rifare tra qualche anno, per percepire ancora una volta il sentimento di pietà che ho provato e per rinsaldare la convinzione che una tragedia del genere non debba ripetersi mai più. Andrea Bartoli 3^B

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Giornalino dell’ Istituto Comprensivo di Roncadelle

Anno 10, Numero 1 – Giugno 2010

Redazione

Responsabile: Staff :

Antonio Saponaro Marina Rosa

Martino Mattei

Direttore Onorario: Antonio Di Leo

Omero Sala Daniela Preti

Ornella Competiello

Mario Casalicchio

Impressioni su Mauthausen

A conclusione della Campagna di Comunicazione Ambientale promossa dall’Amministrazione Comunale di Roncadelle, i bambini delle classi terze e quinte della scuola primaria G. Rodari hanno partecipato alla festa organizzata dalla Cooperativa Cauto. La festa si è tenuta il 25 Febbraio nella palestra delle scuole medie dove i concetti di riciclo e salvaguardia dell’ambiente, temi portanti del progetto, sono stati riproposti ai bambini attraverso attività ludiche. I bambini hanno dato sfoggio della loro creatività realizzando in poco tempo una serie di elaborati: “case dei rifiuti”, slogan e stendardi. Presenti alla festa in occasione delle premiazioni, sono intervenuti il sindaco Michele Orlando e l’assessore Gianni Gorno. Ad ogni classe coinvolta, è stato assegnato un premio per la creazione delle bellissime strutture, ideate e realizzate dai bambini durante il progetto con materiale di riciclo, sotto la magistrale regia delle insegnanti ed esposte per l’occasione nei locali del municipio.

Durante la gita in Austria del Maggio scorso, alla quale hanno partecipato le classi terze della Scuola Media, svoltasi al termine delle attività dedicate alla “Giornata della memoria”, abbiamo avuto l’occasione di visitare il campo di concentramento di Mauthausen. Questo luogo ha suscitato in noi una serie di emozioni e sensazioni che ogni persona dovrebbe provare. Noi ragazzi, durante la visita, stando al giudizio espresso dagli insegnanti, abbiamo mantenuto un comportamento composto e rispettoso di un ambiente teatro di una delle tragedie più cupe della storia dell’umanità. All’interno del campo abbiamo visitato le baracche che ci hanno trasmesso molta angoscia e tristezza: lì abbiamo pensato a tutte le persone che vi furono ammassate in condizioni disumane.In seguito siamo entrati nei locali che ospitavano le camere a gas. Anche lì le emozioni sono state molto forti, forse più che in ogni altro luogo, poiché in quelle camere sono morte migliaia di Ebrei e di nemici di Hitler. Successivamente abbiamo visto da vicino i forni crematori. E’ stato molto interessante anche se molto pesante da sopportare.Siamo rimasti colpiti dal vedere appese alle pareti numerose targhe che ricordavano le migliaia di deportati provenienti da tutti i Paesi europei. La visita si è conclusa con l’ingresso ad un museo che, tramite fotografie ed oggetti di uso quotidiano, appartenuti ai detenuti, documenta,in modo drammatico, le condizioni di vita cui erano sottoposti. Alla fine della visita ci siamo diretti verso “la scala della morte”,nei pressi del campo: 180 scalini che i prigionieri dovevano salire portando sulla schiena massi da 50 chili. Il sentiero per arrivarci era costeggiato da monumenti eretti dalle varie nazioni vittime della Shoah. Il più toccante di tutti è stato quello dedicato ai bambini. L’Italia, come simbolo, ha scelto un muro con incisa una scritta in oro che invoca pietà e invita al ricordo. Le emozioni suscitate in tutti noi sono state molto forti.In particolare abbiamo provato tristezza. Esse sono state utili per la nostra crescita. Secondo me Mauthausen è stato il fulcro della gita scelto dai professori proprio per il suo carattere storico ed emotivo. Auguro a molte persone di aver l’occasione di visitare questo campo di concentramento in cui morirono migliaia di persone senza colpa alcuna, solo per volontà di “un uomo”, se si può definire così. Questo pensiero ha fatto emergere dentro di me anche una profonda rabbia che,ho constatato parlando con i miei compagni, è stata provata da molti altri. Mauthausen è stata una visita drammaticamente istruttiva che non esiterei a rifare tra qualche anno, per percepire ancora una volta il sentimento di pietà che ho provato e per rinsaldare la convinzione che una tragedia del genere non debba ripetersi mai più.

Andrea Bartoli 3^B

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INFANZIA

C’era un’aquila grande che viveva sulla montagna più

alta del mondo. Era un’aquila buona e dava da

mangiare ai suoi piccoli ma anche agli altri uccelli che

erano rimasti senza mamma e senza papà.Ma su

questa montagna c’era un lupo cattivo: era tutto nero,

con i denti aguzzi e la lingua rossa e lunga fino

a….qui. Questo lupo voleva mangiare l’aquila e

allora le corre dietro. L’aquila scappa e il lupo corre,

corre veloce, ma poi si stanca e si ferma. Gli batte il

cuore forte e si arrabbia e stringe i pugni, ma l’aquila

è già scappata e si è messa in salvo. L’aquila pensa “è

meglio se cambio montagna”. E allora va su un’altra

montagna e si costruisce un altro nido. Ma forse è

anche peggio, perché su questa montagna vive un orso

bruno. Ma per fortuna l’orso era buono e così l’aquila

e l’orso diventano amici e giocano a nascondino.Una

volta l’orso si nasconde in una grotta (perché era

l’aquila che contava), e trova uno scoiattolo, poi trova

un pipistrello. Fanno conoscenza:”Piacere Orso

Bruno”, “Piacere Pipistrello”, “Piacere Scoiattolina

Codalunghina”. Diventano amici per la pelle, così

vanno dall’aquila che si presenta anche lei “Piacere

Aquila Aquilone”.Rimangono amici per sempre.

L’illustratoere Jonatan è poi venuto nella nostra

scuola e ha illustrato su grandi fogli alcuni personaggi

delle nostre storie. E’ stato molto bravo e i bambini si

sono mostrati molto interessati.

-Voglio leggere il libro dall’Incomincio

(dall’inizio)

-Maestra ho il vuomito! Non si dice così

(dice un bambino) si dice Gomito!

-Il dirigente, uscendo dalla scuola, saluta i

bambini dicendo:”Salamelek”.Un bambini

gli risponde con lo stesso saluto mentre

un’altra bambina gli dice:”l mio papà il

salame lo tiene in cantina”.

L’anno scolastico è ormai al termine.

Due appuntamenti importanti scandiscono l’ultimo periodo della scuola:

-La festa della consegna dei diplomi ai bambini grandi, a quei piccoli

“Leoni” che si apprestano a passare alla scuola primaria.

- La festa di fine anno dove tutti i bambini, insieme ai loro genitori,

hanno partecipato con musiche e canti.

A tutti l’augurio di trascorrere liete vacanze per ritrovarsi pronti a

settembre e ricominciare l’avventura!

Buone vacanze!!!

Giochiamo a l’INVENTASTORIE!!!

Abbiamo tirato fuori da un sacco diversi oggetti e

li abbiamo utilizzati per inventare alcune storie.

Ecco che ve ne raccontiamo una e speriamo che

vi piaccia!

dolce mammina, tu che sei sempre così

carina, bella e profumata …

Sei la mia mammina adorata!

Con te vorrei sempre stare , ma purtroppo tu

devi lavorare!

Oh, cara mamma sei sempre nei miei

pensieri

Dolci, lieti e sinceri!

Ben presto ti abbraccerò e tanti baci ti darò.

Frasi buffe

“PER LA MIA MAMMINA”

(poesia inventata dai bambini)

“L’aquila gentile e i suoi amici”

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PRIMARIA

PROGETTO SOLIDARIETÀ

P ER S APER

R EGALARE O SSERVARE

Sapete chi è venuto a trovarci nell’ambito del progetto biblioteca?

Guido Quarzo, un bravissimo scrittore per bambini.

Scrive di fantasmi, animali, bambini, streghe…

Scrive anche di PIRATI . Ma anche noi bambini di 1A e di 1E non siamo da meno e ve lo dimostriamo.

Leggete un po’queste filastrocche.

IL NOSTRO PIRATA

E’ VESTITO DI ROSSO

GLI PIACE NAVIGARE

NEL MARE MOSSO.

E’ IL PIU’ GRANDE

E IL PIU’ GROSSO

DEI PIRATI CHE CONOSCO.

QUANDO LO GUARDO

MI PARE UN MOSTRO.

FINALMENTE I PIRATI

SULL’ISOLA SONO ARRIVATI.

HANNO TROVATO UN TESORO

PERLE, DIAMANTI E TANTO ORO.

LO PORTANO SUL VELIERO

E VANNO IN GIRO

PER IL MONDO INTERO.

ALTRI TESORI VOGLIONO SCOPRIRE

E PER QUESTO SON DISPOSTI A MORIRE.

Il rispetto è fondamentale in ogni situazione.

A volte ci si scorda di questo e si commettono azioni scorrete ai danni dell’ambiente in cui si vive

(come è successo, purtroppo, nella nostra scuola).

Per evitare questo il C.C.R. ha messo in atto un’iniziativa interessante.

Sono state realizzate delle simpatiche VIGNETTE per sensibilizzare tutti gli alunni

dell’Istituto al rispetto dell’ambiente scuola, degli arredi e del materiale scolastico.

Tali “opere d’arte” sono state affisse nei punti “strategici” (laboratori, palestra, biblioteca, …)

della SCUOLA PRIMARIA e SECONDARIA.

Esse intendono richiamare l’attenzione degli studenti, in modo spiritoso ed ironico, e invitarli a

RIFLETTERE, prima di compiere azioni che possano danneggiare l’ambiente scolastico, IL NOSTRO

AMBIENTE. Bellandi Nicolò (5^ B)

Il giorno 19 marzo 2010, noi alunni delle classi 5^ B e 5^ D della scuola primaria “ G. Rodari ” di Roncadelle, siamo

andati in visita al “ Giornale di Brescia ”, per avvicinarci al

mondo giornalistico.

Appena arrivati siamo stati accolti dal giornalista Valerio Di Donato che con grande disponibilità ci ha guidati nella nostra

scoperta.

La prima tappa è stata la REDAZIONE, chiamata “CUCINA”,

in gergo giornalistico. Innanzitutto il giornalista ci ha spiegato che le notizie arrivano

al giornale grazie alle Agenzie di Stampa (l’ ANSA è la più

importante), ai corrispondenti e ai collaboratori.

Dalle notizie si passa alla elaborazione degli articoli e questo è il compito dei giornalisti in redazione.

In seguito il sig. Di Donato ci ha spiegato il METODO DI

IMPAGINAZIONE del giornale.

Lo schema su cui i giornalisti lavorano si chiama MASTER (in passato MENABÓ); ci è stata fornita una dimostrazione

pratica al COMPUTER di come si scrive un articolo e lo si

posiziona all’interno della pagina.

È stato interessante per noi leggere alcune notizie in

“ANTEPRIMA”.

NOI RAGAZZI IN VISITA AL GIORNALE

ALLA SCOPERTA DEL MONDO GIORNALISTICO IL GIORNALE DI BRESCIA APRE LE SUE PORTE

Successivamente abbiamo visitato l’EMITTENTE

TELEVISIVA di TELETUTTO . Siamo andati addirittura

sul SET del TG e della trasmissione “CON TE IN

FAMIGLIA”. Davanti alle telecamere che ci riprendevano abbiamo fatto gli AUGURI ai nostri papà , poiché il

19 marzo è la loro festa.

La cosa straordinaria è che siamo andati veramente in onda

nel TG della sera e i nostri papà sono stati orgogliosi di noi.

Dopo questo breve, ma eccezionale “

NTERVALLO TELEVISIVO ”, la nostra visita è continuata

al “ CENTRO STAMPA QUOTIDIANO ” di Erbusco. Là abbiamo visto la ROTATIVA , la macchina che stampa i

giornali.

Siamo rimasti colpiti dalle enormi bobine di carta

utilizzate per la stampa. Si tratta di rotoli del peso di circa 15 q.li ciascuno. Il nastro di carta avvolto è lungo circa 23

km. Siamo rimasti incantati dai robot che spostano questi

rotoli verso la rotativa.

Soddisfatti dell’esperienza e muniti di graditi omaggi ( biro e copia del giornale ciascuno) abbiamo fatto

ritorno alla nostra scuola. Con orgoglio il giorno

successivo, il 20 marzo, abbiamo visto pubblicata la nostra

FOTO RICORDO sul Giornale di Brescia.

SIAMO DIVENTATI FAMOSI !

Sofia Piccinotti 5^ D

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SECONDARIA

La colonna sonora della vita…

Martedì 13 aprile ho partecipato alla cerimonia di premiazione del concorso musicale Cerri, all’Auditorium S. Barnaba, a Brescia. L’incontro con gli studenti è iniziato con l’esecuzione musicale di un giovane pianista che è riuscito a far calare nella sala un’atmosfera fiabesca. In un primo momento sono rimasta colpita dallo stupore suscitato da questa musica nei membri della commissione giudicatrice, compiaciuti dalla bravura dimostrata da quel ragazzo. Non riuscivo a rendermi conto del perché di tanta ammirazione. Poi, quando finalmente mi sono lasciata trasportare da quella melodia, sono entrata in un “altro mondo”, nel quale mi sono resa conto che la musica va oltre a quella moderna e ho capito che era per questo che non riuscivo, al momento, a cogliere quell’ essenza classica, più profonda.

La musica moderna, per noi ragazzi, è, o più precisamente, vorremmo che fosse una sorta di colonna sonora che accompagna la nostra vita. Bene, non è così. Ascoltando autori come Mozart e Chopin, capisci che solo i grandi musicisti hanno il diritto di ritenere la musica la colonna sonora della loro vita. Prima non ero in grado di pensare questo. L’ascolto di quel pianista mi ha fatto riflettere su quei grandi uomini che hanno dedicato tutta la loro vita alla musica, per i quali la vita era la musica. Al momento di recarmi nell’auditorium non pensavo che avrei vissuto un’esperienza così significativa. Partendo dal presupposto che non amo la musica classica, io per prima mi sono stupita di pensare che, per i giovani, dovrebbero esserci più esperienze come questa, capaci di allargare gli orizzonti e suscitare emozioni. La cerimonia si è conclusa con la consegna di un riconoscimento ai vincitori. Sono uscita con la convinzione di aver imparato qualcosa di nuovo, di importante e di significativo: la musica classica può costituire un’esperienza umana e culturale di arricchimento e ampliamento della nostra cultura Sandra Brocchi

La festa del 25 aprile è la festa della LIBERAZIONE dall’occupazione nazista e ci riguarda ancora: liberi da una dittatura, liberi da una occupazione straniera e quindi – da allora fino ad oggi - liberi di esprimerci, liberi di circolare, liberi di scegliere. Tutte queste libertà di cui godiamo ci rendono responsabili di quanto facciamo, responsabili di ogni nostra azione e delle nostre scelte. LIBERTA’ E RESPONSABILITA’: ecco le due parole chiave a base della società. La Libertà è la base per il riconoscimento della dignità e delle capacità delle persone. La Responsabilità nasce dalla coscienza e si nutre della morale ed è pronta a imporsi autonomamente limiti e obblighi. A scuola si impara il significato delle regole non come obbligo o imposizione, ma come misura delle azioni proprie e altrui. Per questo è importante che anche dopo 65 anni si continui a ricordare questa data e che le nuove generazioni siano informate e rese consapevoli delle origini della libertà di cui godono.

Daniele Archetti

Semplicemente unico… Semplicemente unico! Il nostro campione Andrea

Stabile con due record di 1.40.43 nel dorso e

1.59.07 nello stile, è riuscito ad ottenere due

primati italiani, battendo tutti i suoi avversari. Il

tutto è accaduto domenica 13 dicembre 2009,

nella piscina La Marmora di Brescia. È stato

magnifico! Una scheggia! Andrea si è aggiudicato

il primo scalino del podio. Andrea ora è molto

felice e sappiamo che diventerà, in futuro, il più

bravo nuotatore del mondo. Siamo molto

orgogliosi di avere in classe un campione come

lui. La nostra classe, entusiasta e orgogliosa, ha

voluto conoscere ogni particolare sulla gara.

Andrea ci ha raccontato che è molto importante

credere in se stessi ed essere sicuri di sé. Grazie ai

genitori di Andrea, Graziella e Ivano, che l’hanno

sempre aiutato, incoraggiato e portato agli

allenamenti. Dopo questi record, Andrea non ha

più timore di sbagliare ed è sempre pronto ad

affrontare le gare, perché sa che tutti i suoi amici

e i genitori lo sosterranno e gli vorranno un

mondo di bene. Quindi forza e coraggio, Andrea!

Vincerai ancora e per te ci saranno senz’altro altre

medaglie!!

(gli alunni della II A)