Giornalino CUSSIGNACCO 2011 definitivo - …...tire dalla roggia. La roggia ha irrorato i campi, la...

22Perdòn

Sant Antoni

Bollettino ParrocchialeLa Voce

di

CUSSIGNACCO

eSUPPLEMENTO AL N. 5

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Giornalino CUSSIGNACCO 2011 definitivo.qxd 2-08-2011 19:57 Pagina 1

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Lunedì 22 agosto - ore 21.15PARCO FESTEGGIAMENTI

PIAZZA GIOVANNI XXIII,13 - CUSSIGNACCOposto unico € 5,00

durante lo spettacolo i chioschi rimarranno chiusi

con il contributo della


2011:102°perdòn!

Ed eccoci anche quest’anno puntuali per unodegli appuntamenti di aggregazione e diver-timento più importanti del nostro paese.

Quale momento migliore per rivedere persone,amici o conoscenti che durante l’anno è difficileincontrare per via dei mille impegni e della vitafrenetica di ogni giorno. Un ambiente accoglientecontornato da chioschi dove poter bere un buonbicchiere di vino in compagnia, una bibita o unabirra fresca. Una fornitissima cucina dove degu-stare le prelibatezze cucinate dai nostri amicicuochi, una pesca di beneficenza dove sognaredi vincere il primo premio sapendo comunqueche, già il fatto di giocare e contribuire alla sagra,ci rende vincitori moralmente. Tutto questo conin sottofondo musica delle migliori orchestre dellazona, c’è chi passa la serata al tavolo mangiandoe chiacchierando con amici e chi invece si buttain pista per un po’ di movimento che fa semprebene.La soddisfazione più grande per i componenti del

comitato festeggiamenti e dei ragazzi che dannouna mano alla sagra, oltre al fatto naturalmentedi vedere che ogni sera c’è il tutto esaurito sia neitavoli che nella pista da ballo, non è l’attesa del-l’ultimo giorno per fare i conti di quello che hareso a livello economico l’evento, bensì il fatto diportare di anno in anno delle migliorie alle strut-ture esistenti e renderle fruibili anche per il loroutilizzo durante i mesi autunnali, invernali e pri-maverili da chi ne avesse bisogno per feste, in-contri, ritrovi paesani ed altri eventi legati alpaese.Vi invito numerosi presso il parco festeggiamentiper gli ultimi due week end di Agosto, con consi-gli e nuove idee per questo lieto evento. Diverti-mento ed allegria non mancheranno sicuramente!Da parte mia e del comitato festeggiamenti,come di consueto, non mi resta che dirvi:us spieti duç a sagre…..

Martino

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La 102a edizione del Perdòn diSant Antoni è un evento specialenon solo per questo nostro mera-

viglioso Borgo Antico, ma per tutta lapiù ampia comunità udinese e friulana!

Il Perdòn era una Fiera e una Festa, maera anche un’occasione per celebrarei valori religiosi comuni, per ricordareun momento di difficoltà superata in-sieme, come l’epidemia di colera di

due secoli fa, e per riconoscere, attraverso la richiesta di asso-luzione, appunto il perdono, la nostra fragilità di uomini. Fragilitàche si trasforma in forza solo quando la comunità è unita in nomedi valori condivisi! Messaggio valido ancor di più al giorno d’oggi.

Il fatto di voler ricordare, a partire questa edizione, la storia dellachiesa di Cussignacco e dei sacerdoti che qui si sono succedutiin 200 anni, inoltre, conferisce alla manifestazione un importantesignificato, perché vuol dire raccontare la storia del quartiere at-traverso una delle figure più importanti per la comunità.

Quest’anno, poi, abbiamo accettato con piacere l’invito a parte-cipare con tutta la giunta a un incontro con i residenti del quar-tiere. Un modo per essere vicini ai cittadini, per ascoltare le loroproposte e presentare le nostre attività in un’ottica di dialogo.

Siamo convinti, infatti, che solamente condividendo la chiarezzadegli obiettivi e dei risultati ottenuti è possibile operare concre-tamente e progettare realisticamente il futuro.

Un ringraziamento forte e convinto al Comitato organizzatore peril suo generoso impegno a rinnovare questa antica tradizione ar-ricchendola di tanti intrattenimenti e attività culturali.

Questa Festa della Parrocchia di S.Martino Vescovo, è ancheun’occasione straordinaria per far conoscere la storia e la bel-lezza di Cussignacco, borgo di antiche tradizioni, ma sempreproteso verso il nuovo e giustamente orgoglioso del suo ecce-zionale patrimonio culturale, ambientale e territoriale. Oggi piùche mai contribuisce a rendere Udine una città ricca di storia edi opportunità.

Il mio augurio più sincero che l’edizione di quest’anno possa es-sere memorabile per tutti i cittadini di Cussignacco, ma ancheper tutti gli altri udinesi e turisti che spero partecipino numerosia questa bella manifestazione che si fonda sui più autentici va-lori e sulle più radicate tradizione friulane!

Furio HonsellSindaco di Udine

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Un caloroso e affettuoso saluto a tutti i cittadini diCussignacco!


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DIVAGAZIONI SUL TORNEO DEI BORGHI

Ame viene spontaneo mettere il Torneo dei Bor-ghi in relazione alla sagra pur essendo l’uno in-dipendente dall’altra.

Quali le ragioni di questo accostamento?Non è certamente la durata. Il torneo dei Bor-

ghi è alla sua seconda edizione; la sagraalla 102a.Non certamente la sede anche se en-trambe ( almeno per il momento) si svol-

gono in parrocchia.Tanto meno le unifica il contenuto. L’una è

una manifestazione popolare scaturita da un fatto re-ligioso, l’altra è una manifestazione sportiva, amato-riale. Riprende, grazie all’iniziativa di cinque giovani( Andrea, Antonio, Marco, Silvia, Viviana), un qualcosadi similare interrotto una quindicina d’anni fa.Credo comunque che alcuni dei pro-motori del Torneo siano stati spinti a pro-vare questa simpatica avventura oltreche da un robusto appetito di sport ecompetizione anche dal fatto di avere peranni militato nell’organizzazione della sagra edavere assunto in essa compiti di responsabilità.Il successo che il Torneo ha avuto lo scorso anno li haovviamente entusiasmati ed insieme li ha ispirati a in-trodurre e a provare qualcosa di nuovo.Anche in questo essi sono stati sorretti dalla speranzadi sfondare.

Hanno diviso il quartiere, a suo modo in-sofferente della sua condizione di fra-zione di Udine, in sei borghi un po’ storicied un po’ costruiti sulle tracce del pas-sato.Ivan e Alessia hanno composto per cia-

scuno di essi uno stemma gentilizio dovehanno trovato sede animali ed edifici presenti nellamemoria storica.Infine hanno deciso per ognuno di essi dei coloricome fossero una bandiera. Bisognava a questo punto far accettare dal quartiere

questa in parte fantasiosa e simpatica articolazione e,in parte, collegata alla storia.Non si sono limitati a proporla, ma, intelligentemente,l’hanno in un certo senso messa in atto.Armati di nastri colorati, si sono sparpagliati fra le seicontrade cominciando a sciorinarli suringhiere, pali della luce, balconi e porte.A parte qualche pigro contradaiolo cheavrebbe volentieri approfittato del loroimpegno, tanti altri si sono lasciati pren-dere da una serie di magie.La prima è la magia dello sport, in questo caso dellosport più diffuso, protagonista del torneo: il calcio.Avevamo anche previsto un intervento di Antonio DiNatale capitano dell’Udinese e capocannoniere per la

seconda volta. Gli è dispiaciuto non poter es-sere il 5 giugno perchè impegnato altrove.La seconda è la magia della competi-zione in questo caso diventata più ag-guerrita perchè richiamava vecchi e,tutto sommato, sani campanilismi.

La terza è la magia dei colori che in questocaso diventavano come una specie di bandiera dicontrada (Uso questo termine per darci arie. Con-trade, infatti, sono i settori in cui è divisa Siena per ilsuo famosissimo palio).La quarta magia sta nella bellezza che il quartiere an-dava acquistando, grazie ai colori e nell’atmosfera cheil tutto veniva a creare.Quanto accaduto in questa circostanza,permette di sperare che nel quartiere sirisveglino altri interessi (quello sportivonon può essere l’unico).Sarà così possibile cancellare da essol’immagine di dormitorio (anche se il traffico di v. Ve-neto e le dispute che ogni tanto l’animano in realtànon conciliano il sonno) o quella peggiore di quartiereabbandonato all’indifferenza nei confronti dei valoriche contano.

don Pierpaolo

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BRICIOLE DI STORIA PARROCCHIALE

Sono sicuramente meno che briciole non del tuttodegne di chiamarsi ‘storia’.

Per arrivare ad una storia della parrocchia ci vorrebbeben altro.Cussignacco, che ridendo e scherzando magari in oc-casione di un 1° d’aprile vagheggia nostalgie di quandoera contea, ha una sua storia come comunità civile.Ha una storia voluminosa e assai ricca di informazioni.Ce l’ha regalata la fatica di Moreale Renzo per gli aspetti

storici e Paolo Munini per gliaspetti naturalistici. Egli a questastoria ha dato un particolare taglionel senso che l’ha costruita a par-tire dalla roggia.La roggia ha irrorato i campi, laroggia ha favorito i mulini, la roggiaha dato origine ad una fabbricatessile, ad un pastificio e ad unacentralina elettrica.Qui mi fermo, perchè chi legge illibro capisce che cosa la roggiadall’epoca del decreto patriarcale(vedi pag. 19 del libro: Cussi-gnacco e la sua roggia) con il qualeveniva concessa in uso, ha volutodire per Cussignacco.Ora essa scorre silenziosa, quasitimorosa di essere di disturbo,contenta di soddisfare il desideriosportivo di qualche pescatore e dialleviare la fatica di irrigare l’orto acoloro che hanno la fortuna di pos-sederlo accanto al suo corso.La storia del paese nasce dalle sueacque e da ciò che esse dannovita, in primo luogo, ad un agglo-merato umano dove si lavora, si vi-vono relazioni sociali ed esisteanche una vita religiosa.In particolare questa realtà di fedecristiana, era già presente primaancora che la roggia cominciassea scorrere.L’input è arrivato come in tutte le

comunità cristiane del Friuli e non solo da Aquileia, pro-babilmente evangelizzata da Marco l’evangelista, il glo-rioso personaggio di cui Venezia conserva le spoglie.Il Moreale nel suo libro, quando la narrazione lo richiede,sottolinea alcuni aspetti che più specificamente riguar-dano la dimensione religiosa e le sue manifestazioni.Ma la sua non è una storia della parrocchia e tanto menomi accingo ora a scriverne una.Per fare una storia, dicevo, ci vuol altro e ci vuole unaltro.Soltanto in una delle sette parrocchie che ho avutomodo di reggere mi sono adoperato per dotarla di unastoria.Ma non l’ho scritta io.Ho trovato un appassionato di queste cose e non eradel paese. Egli è entrato in archivio e mentre raccoglieva tutti i libricontabili mi ha spiegato che quel tipo di storia si co-struisce a partire proprio dai documenti contabili.A proposito di spese, da questo punto di vista le par-rocchie erano ben organizzate. Avevano i loro fabbricieri,

cioè le persone addette ai fabbricati che si preoccupa-vano comunque oltre che della loro ordinaria e straordi-naria manutenzione anche del loro arredamento, delmateriale di consumo (candele, olio...), delle spese per levarie feste dell’anno.Sono conservati nell’archivio della parrocchia libri cheraccontano delle faccende economiche della parrocchiadal 1676.In essi si accenna anche ad atti che risalgono al secoloprecedente.Senza pudori, possiamo dire che l’economia è nata conl’organizzazione stessa della Chiesa e per volontà degliapostoli.Si racconta, infatti, negli Atti che li riguardano che da su-bito si è imposto alla comunità credente il problemadelle vedove e poi quello dei poveri e, naturalmente,dopo la concessione della libertà religiosa, quello dellechiese.Possiamo dire che la vera storia della Chiesa è quellache prende contatto con queste realtà in nome del Van-gelo.La Chiesa che in qualche modo ha copiato l’organizza-zione territoriale dell’Impero nel quale essa si è svilup-pata (diocesi e parrocchie) ha messo, attraverso i pastoriche la presiedevano, anche qualcosa di suo che le erastato dettato dallo spirito evangelico.A proposito di pastori, è su uno di essi che quest’annola pubblicazione della sagra vuole diffondersi.Si tratta di Mons. Della Rovere un parroco di prim’ordineper generosità e capacità di promozione sociale in nomedel vangelo.È morto nel 1910. Sono appena passati cent’anni.Anche per questo ci fa piacere ricordarlo.Prima di parlarne, farò precedere una lista di sacerdoti

che dal 1399 si sono susseguiti nella cura pastorale.Prima contemplate l’elenco sulla vetusta copia fotoco-piata dal libro storico e poi, se vi interessa, passate allasua decifrazione con l’aiuto della pagina accanto.

Il secolare ci-presso colto al tra-monto di uno deitantissimi giornidella sua lungavita e presenza alcentro del paese.

È lì dal MDCCCLVIII (1858)Il suo era il tempo dell'acqua nei secchi, oggi è il tempo del-l'acqua in bottiglie. Il suo era tempo in cui chi vi attingeva,spegneva anche la sete di compagnia di dialogo, di pette-golezzo, di incontro. Oggi questa sete si soddisfa altrove. Ilsuo era tempo in cui lʼacqua veniva sentita “umile, et pre-tiosa et casta”. Che lo sia anche per noi, nel nostro tempo.

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Parrocchia di s. Martino vescovo di Cussignacco

Fu di libera Collazione del Capitolo di Udine fino al 22 luglio 1615 indi l’elezione dell’ordinariato, Istituzione delCapitolo con condizione, però, mai verificata.

N.B. Gli atti del Capitolo di Udine hanno principio l’anno 1389, benchè esso Capitolo fosse istituito dal PatriarcaGregorio di Montelongo con Bolla 15 Dicenbre 1262 e confermato ed accresciuto dal B. Bertrando con Bolla 23Dficembre 1334 nè i suoi membri e nelle sue rendite.

Le pagine che seguono, sono un’esatta trascrizione, di quello che mons. Somma ha lasciato scritto sull’attivitàdi mons. Della Rovere.Mons. Della Rovere, non si sa perchè, nulla ha lasciato di quello che riguarda la sua generosità e la suacreatività sociale.Mons. Somma è stato suo cappellano dal 1906. Gli è vissuto accanto per quattro anni. Sono stati un tempo suf-ficiente per rendersi conto della sua opera precedente e stendere la memoria che segue.

1399. 13 Dicembre. Collazione del Benefizio di Cussignacco a pre Francesco (que=2) Gregorio di Portogruaro.116. 1?

1407. 28 Aprile. Collazione era a D ......................il quale si obbliga di stare per un anno129. 11443. 13 Novembre R.D. Donatoi Zanutto 431455. 4 Aprile R.D. Floreano 17

R.D. Marino di VeglaR.D Antonio Pichini

1511. 29 Giugno R.D. Pietro Fontana, ad nutum et beneplacitum Capituli ( = all'ordine e beneplacito del Capitolo) 106

1516. 10 Agosto R.D. Paolo De Agostinis Can.co di Udine 1821540. 23 Novembre R.D. Pietro Antonio Capetto 281547. 8 Giguno R.D. Bertrando de Ssannis Can.co Decano di Aquileia 97.98

R.D. Gregorio Regino1589. 5 Luglio .D. Livio Dojense di Tolmezzo 183.1841597 . ) Luglio R.D. Bernardino de Bernardis di Lavariano 451639. 2 Maggio R.D. Francesco Contrino di Udine 114

R.D. Gio Batta Canciani1680. 25 Maggio R.D. Antonio Sabbadini di Torsa 481706. 14 Settembre R.D. Pietro Cavalieri 61.631730. 17 Maggio R.D. Vincenzo Colusso 211.11743. 31 Luglio R.D. Gio Batta Grillo 1041730 R.D. Antonio Serafini1784. 22 Gennaio R.D. Nicolò Plai 221818. 4 Agosto R.D. Antonio Modesti .......+ 5 febbr(aio) 1850 2551850. 27 Aprile R.D. Felice Della Rovere .+ 14 febbr(aio) 1910 1801910. 8 aprile R.D Stefano Somma ..........+30.11.19511952. 18 Maggio R.D. Santo Sant1979 febbraio Don Aldo Tonizzo1982 5 settembre Don Giuseppe Mucig1990 14 gennaio Don Giorgio Fabro1999 17.10 Don Pierpaolo Costaperaria

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Il 7 aprile 1906 si trasferì da Casanova di

Tolmezzo a Cussignacco il sac. Stefano

Somma nominato cooperatore domestico del

Rev. Mo Parroco Della Rovere, più che ot-

tantenne e in istato di quasi completa cecità.

Col 1 dicem-

bre 1907 in-

cominciarono

i modestis-

simi depositi

alla cassa di

risparmio di

Cussignacco,

fondata con

27 soci gra-

zie al zelante

impulso del

Dr Biavaschi

e alla coope-

razione di

parecchie per-

sone volente-

rose; e il Rev.

mo Parroco

don Felice

Della Rovere

a incoraggia-

mento del-

l’opera, versò

£. 100 come

primo fondo

di riserva.

Don Faustino

Calligaro fu

trasferito da

Cussignacco dov’era cappellano fin dal 1903

a Sclaunicco il 31 marzo 1909.

Nel 21 agosto 1909 d. Ermanno Fabris neo

sacerdote, venne a Cussignacco quale cap-

pellano e il giorno successivo è stata ence-

niata l’immagine di s. Antonio di Padova su

piedestallo in legno dorato portatile, opera

dell’udinese Sgobaro.

Mons. Fortunato De Santa rettore del Semi-

nario benedisse prima della messa solenne-

mente l’immagine che poi alla sera venne

portata processionalmente lungo il paese con

grande concorso di popolo, memore delle tri-

sti date 1873 e 1893 in cui infierì il colera in

questa villa, mietendo numerose vittime

(vedi registro canonico dei morti).

Il 14 gennaio 1910 morì colpito da paralisi

cardiaca nella grave età di 87 anni il Rev.mo

Parroco don Felice Della Rovere, avendo te-

nuta per 60 anni la reggenza di questa par-

rocchia.

I funebri, celebrati il 17 riuscirono solennis-

simi. In paese furono chiusi durante i fune-

rali i quattro opifici di circa 500 operai e tutti

i pubblici esercizi.

Oltre la popolazione tutta di Cussignacco

(anche i fanciulli, benchè nel tempo le scuole

comunali del luogo fossero tenute aperte per

tener alta la bandiera della nuova e civile

educazione) e la popolazione e la scolaresca

di Terenzano coi loro stendardi sacri velati a

mezz’asta, all’imponente accompagnamento

vi prese parte anche un numero grande di sa-

cerdoti, larga rappresentanza del Seminario

e degli istituti cittadini particolarmente bene-

ficiati dal defunto.

Il Municipio di Pozzuolo era rappresentato

dalla persona del Sindaco. Il Municipio di

Udine dal cav. Spezzotti assessore.

Il rev. Canonico Visintini celebrò la s. messa

cantata dai chierici del Seminario diretti dal

M. Trinko e, dopo le esequie di rito, portata

al cimitero, la salma venne deposta nel mo-

numento dei sacerdoti posto entro la cella

stessa del cimitero.

Il Della Rovere nei settant’anni di reggenza

della parrocchia aveva assai meritato spe-

cialmente per la sua munificenza, dotato es-

sendo di cospicuo patrimonio.

La metafora di un bosco è quantomai adatta ad essere applicata aduna comunità in generale e, quindi,in particolare ad una parrocchia.Di cosa vive un bosco? Delle foglieche in un lontano ieri sono cadute aipiedi degli alberi. Queste sono lenta-mente marcite e hanno formato quel-l'humus che lo mantiene nel presentee prepara il futuro.Mons. Della Rovere ( in foto) è statoun albero che ha dato molto alla co-munità. Essa tuttora si avvantaggiadella sua generosità.Gli attenti lettori di queste note stori-che che, tra l'altro, non sono statescritte da lui, ma dal suo successoremons. Somma, scopriranno di checosa lo dobbiamo ringraziare.Incaricato pro tempore come parrocodi gestire in particolare la chiesa,spontaneamente penso a lui. Dovun-que, infatti, volga lo sguardo quandomi trovo a celebrare esso cade suqualcosa che è frutto della sua incre-dibile liberalità.

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Nel 1851 fece costruire sul posto della vec-

chia in pessimo stato l’attuale ampia casa

parrocchiale.

A tale scopo ebbe un sussidio di £. 10.000

dal Comune di Udine; £. 346 dal Fondo culti

e £. 222 dagli eredi del suo predecessore

Modesti.

Tutto il resto della spesa fu sostenuto

da Lui.

Mancando la chiesa di organo, fu commesso

il lavoro a GB De Lorenzi vicentino nel 1854,

versò la somma convenuta di £. 3.000. Il

pagamento fu fatto con £. 700 dalla signora

Motti e col ricavato da lavori stradali ese-

guiti in Comune dai frazionisti sotto l’indi-

rizzo del parroco. Questi poi a sue spese fece

eseguire la cassa dell’organo e l’orchestra,

versando a tal fine £. 900.

La cella campanaria era crollante e nel 1879

pensò a ricostruirla. Trovando difficile ac-

cordarsi coi capifamiglia, fece eseguire il la-

voro tutto a sue spese sommanti £. 2.166.

A carico della fabbriceria restò la spesa di

£. 326 per il castello delle campane nuove,

fuse poi e accresciute da G. Battista De Poli,

Mi è stato raccontato che tanti anni fa quest'atrio acco-glieva i carri che nella stagione autunnale portavano ilquartese al parroco.Entravano da v. Veneto e uscivano verso il cortile.Oggi è diventato in un certo senso un salotto, una salamuseale. Ma le dimensioni sono quelle che la generositàdi Della Rovere gli hanno dato al tempo della costruzionedella canonica.Per trasformare in un ambiente quasi aristocratico quelloche serviva anche per unʼoperazione così modesta, manel medesimo tempo vitale, è bastato concentrare e di-sporre in un certo modo alcuni elementi che si trovavanoin soffitta coperti di polvere, assediati dagli antiquari, pro-tetti dai parroci che si sono rifiutati di venderli. Il resto lo ha fatto il volontariato, quello che con i suoiprovvidenziali interventi aiuta la parrocchia ad essere si-gnificativamente presente sul territorio. Esso rimanda allametafora del bosco, delle foglie che da vive lo fanno re-spirare, da morte lo tengono in vita nutrendolo.Sul cancello di una chiesa molto antica dedicata ai de-funti c'è una scritta che non mi è subito parsa chiara.A quel tempo avevo pochi anni. La scritta diceva: “Qui imorti vivono”.Lo stesso possiamo dire di tutto quello che c'è in parroc-chia. Esso fa vivere in un certo senso tutti coloro chehanno contribuito a farlo esistere.

L'organo della chiesa parrocchiale alla fine ha trovato lasua definitiva collocazione proprio nella parte opposta aquella nella quale era nato.Come accadeva lungo il corso del 1800 tanti organi ven-nero costruiti sopra la porta d'ingresso. Le bussole, ne-cessarie per creare un'intercapedine fra il rumore ed ilfreddo dell'esterno e lo spazio interno, costituivano unbuon elemento di supporto che, opportunamente am-pliato, oltre allo strumento, ospitavano anche la cantoria.Nel caso della nostra chiesa l'organo che era stato fattocostruire appunto dal Della Rovere con buon materiale,ma di seconda mano, nel 1935, dopo le feste pasquali,cominciò ad essere smontato per essere ricompostonello spazio corale sopraelevato dalla parte della sagre-stia.Nell'agosto dello stesso anno la ditta Zanin aveva com-pletato il suo lavoro. Naturalmente quella fu anche l'oc-casione per la sostituzione di alcuni vecchi registri condei nuovi più consoni al gusto del momento (spesa£. 3.450).Un terzo viaggio l'organo lo fece da lassù a dietro l'altare.Questo spostamento voluto da don Santo Sant, venneinaugurato nel 1961. Per la realizzazione di quest'opera fu provvidenziale lamunificenza testamentaria della signora Geretti Ada. L'or-gano attuale contiene al suo interno le parti meglio con-servate dell'organo fatto costruire dal Della Rovere.L'ultimo considerevole intervento di revisione è stato pro-mosso da don Giorgio Fabro nel 1993. Lo ha affidato alladitta Jenko Anton di Lubiana. Questa volta va ringraziatoGianni Moreale. La generosa offerta da lui fatta lo hareso possibile.

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contribuendovi anche i paesani, ma più di

tutti ancora il Parroco.

Nel 1883 arricchì la Chiesa parrocchiale di

due quadri. La Direzione delle Reali Galle-

rie dell’Accademia di Venezia comunicava al

R.mo Della Rovere che con dispaccio del

reale Ministero della Pubblica Istruzione n.

11408 e 12076 in data 16 settembre 1882 ve-

nivagli accordate in deposito due tele rettan-

golari (m. 2,15 e 3,15) una rappresentante

la cena di Gesù coi due discepoli in Emmaus

(autore di scuola veneta secolo

diciottesimo); l’altra rappresentante la Ver-

gine seduta col Bambino, avente alla sua de-

stra s. Giovanni ev. e alla sinistra s. Rocco

(autore scuola del Piazzetta).

Fu incaricato del restauro il professore G.B.

Ferrari di Venezia e montate su cornici do-

rate, le tele vennero poscia trasferite a Cus-

signacco e collocate a ornamento delle pareti

laterali del coro.

Il 26 settembre 1885 fece sopraluogo un im-

piegato governativo per verificare l’esistenza

e il buon collocamento delle due tele e a cia-

scuna vi appose il suggello ufficiale.

Il sullodato Parroco sostenne tutte le spese

relative alla concessione delle tele, ripara-

zioni, cornici, trasporto e collocamento, spese

che sommano assieme £. 1.100.

Nel 1889 fece eseguire dal Masutti che rice-

vette a saldo £. 1.100 la decorazione del coro.

Possiamo dire grazie a questi lavori di consolidamentose cent' anni dopo, nel1976 il terremoto nonprovocò danni mag-giori alla cella campa-naria? Gliene procuròcomunque abbastanzaper costringere le cam-pane al silenzio.Questo silenzio duròfino al 4 luglio 1980quando, finiti i lavori dimessa in sicurezza, la

popolazione, commossa, riascoltò il suono delle cam-pane.I lavori di consolidamento sono stati predisposti da donAldo Tonizzo a quel tempo parroco di Cussignacco.L'inaugurazione ufficiale di questi lavori ebbe luogo in oc-casione della festa di s. Antonio di quello stesso anno.Cussignacco non ha un campanile particolarmente alto,cosa di cui usavano andare orgogliosi i paesi che se lopotevano permettere. Può vantare di avere in esso unacostruzione che affonda le sue origini nel medioevo e difar parte di una costruzione posta su un'altura di inte-resse archeologico (vedi Cussignacco e la sua roggia diMoreale Renzo. Pag 222).Ultimamente le bifore prospicienti la piazza ed il cortilesono state illuminate dai volontari della parrocchia al finedi accompagnare con la loro luce le manifestazioni par-rocchiali e le feste più significative.

Non è possibile evitare di buttare l'occhio su quelle duecornici private della tela che hanno per oltre 110 anniospitato due bellissime opere di pittura. Esse sono state richieste dalle stesse Gallerie venezianeche nel 1882 le avevano concesse in prestito. Giuridica-mente si trattava di un deposito.Le condizioni del medesimo prevedevano che ogni diecianni la parrocchia lo rinnovasse. Questa condizione pre-sente fra le carte dell'archivio io non la conoscevo. Con lettera del 9 settembre 2004 la Sopraintendenzaspeciale per il polo museale veneziano mi chiede la re-stituzione della tela dipinta da G. Angeli (1710 – 1798)raffigurante la Madonna con Bambino e i santi Rocco eGiovanniLe ragioni ad-dotte sono due:il non averprovveduto alrinnovo deldeposito, maanche la vo-lontà della So-paintendenza diriportare co-munque la tela al museo di appartenenza sia per l'altovalore intrinseco del dipinto sia al fine di ricostituire alleGallerie l'originario arredo artistico dell' Antica Accademiadei Pittori e scultori.Già il predecessore don Giorgio non riuscì, pur vivace-mente protestando, a riportare la cena di Emmaus(F. Pittoni 1687 – 1767) nella parrocchiale dopo che neera uscita richiesta per una mostra in città.Grazie ad una diligente parrocchiana, membro della com-missione economica e amante dell'arte e che era in pos-sesso di una fotocopia di questa pagina del libro storicodove di queste cose si parla, ho potuto rivendicare pressola Sopraintendenza veneziana la proprietà della cornice.Quindi ho spedito la tela, trattenuto la cornice e pretesoche mi fosse restituita quella della cena di Emmaus. Ho fatto valutare le cornici da una ditta di restauro udi-nese molto quotata.Mi è stato detto che, a parte il valore d'antiquariato, quellorelativo all'esecuzione di un'opera dello stesso stile, legnoe doratura a foglia oro oggi verrebbe a costare attorno ai10.000 euro l'una.

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Nel 1890 da Leonardo Rigo (fece eseguire)

il dipinto rappresentante s. Martino a ca-

vallo pagando £. 2.000 allo stesso e £. 430

per la cornice.

All’antico pavimento di terracino, già in

parte corroso, fece sostituire nel corpo della

Chiesa l’anno 1901 il pavimento in grossi

pezzi quadrati di marmo bianco e nero e la

spesa di £. 4.350 fu pure pagata intera-

mente da Lui.

La navata della Chiesa fu decorata nel 1902

dal Barazzutti di Gemona e il Della Rovere

pensò al pagamento di £. 2.500 dovuto al

Giuseppe Bergamini ex direttore dei civici musei e attualedirettore del museo diocesano definisce il Masutti un de-coratore che ha molto lavorato di fantasia per chiese epalazzi di Udine.Le sue decorazioni incorniciano quattro figure di sante.La palma sta a significare che si tratta di sante che hannosubito il martirio. È chiaramente individuabile accanto ad una di loro la pre-senza di un organo che inequivocabilmente fa ricono-scere in quella martire s. Cecilia.Neanche farlo apposta è stata dipinta, prima ancora chel'organo trovasse la sua sede definitiva dietro l'altare,nella parte di volta che lo sovrasta. È la santa giusta alposto giusto essendo il coro parrocchiale intitolato as. Cecilia.

Il pittore Leonardo Rigoaveva nella sua arte, se-condo il giudizio di GiuseppeBergamini, l'ambizione diproporsi come continuazionedella tradizione dell'affrescoveneto. Egli seppe coniugarepiacevolmente tradizione emodernità anche nelle opereche il Rigo fu incaricato direalizzare nelle chiese di Pla-sencis, di Mereto di Tomba edi s. Marco del Friuli.

La cornice del quadro viene da Pradamano ed espres-samente dalla falegnameria Tami.Quand'ero parroco a Pradamano ho conosciuto l'arti-giano Tami Mario, ultimo di una stirpe di falegnami insigni.Qualche anno fa mi è capitato di incontrarlo in chiesa aipiedi dell'altare maggiore nell'atteggiamento di osservareattentamente il quadro. È stato lui a rivelarmi la paternitàdi quella cornice, uscita dalle mani del nonno assieme aiquattro eleganti inginocchiatoi che fanno bella figura disé sotto le arcate del presbiterio.

Possiamo solo immaginare, ma con fatica, perchè le co-mode abitudini che abbiamo acquisito sono ormai con-solidate, diventate una seconda natura, possiamo soloimmaginare la sensazione dei parrocchiani di 110 anni faquando hanno potuto rientrare in chiesa e calcare il pa-vimento che è il nostro attuale.In una casa porte e pavimenti sono determinanti nel dareuna qualità estetica ad una casa.Si sa che l'eleganza, lo stile, il bello non sono solo e sem-pre ostentazione di ricchezza, ma anche un mezzo per-chè l'uomo che vi abita abbia a percepire prima di tutto lasua dignità. Nel caso di una chiesa possiamo dire che la bellezza chela contraddistingue, bellezza che nessun parroco o fe-dele può finalizzare a sé, è un elemento che aiuta a ca-pire la grandezza di chi la abita, delle cose che sicelebrano e del come chi la frequenta dovrebbe predi-sporre il suo animo.

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Barazzutti e di £. 330 per altre relative spese incontrate.

Questi due affreschi del Barazzutti hanno un tema difondo: il tema della morte e risurrezione. Quello a sini-stra raffigura la risurrezione del figlio della vedova diNaim.“Donna non piangere” le aveva detto Gesù.Solitamente Gesù operava i miracoli su richiesta e inpresenza della fede. In questo caso l'iniziativa è sua.Essa parte, dal punto di vista umano, dal suo cuore difiglio; dal punto di vista della sua missione, invece, sipreoccupa di lasciare chiari segnali di quello che è ve-nuto ad annunciare.

Questo annuncio è esplicitato nell'affresco di destra. At-traverso il perdono, reso efficace dal pentimento, Gesùsi rivela donatore di una vita autenticata dalla risurrezionee che nasce dall'amore di chi ha scoperto in Lui, del-l'amore, il vero modello.Lʼepisodio raffigurato rimanda al racconto evangelicodella peccatrice che unge i piedi di Gesù, li bagna con lelacrime e li asciuga con i capelli.Gesù tranquilizza il padrone di casa scandalizzato, assi-curandolo che quanto sta vedendo sono tutti gesti diamore che, tra lʼaltro, egli aveva dimenticato di compiere.

Mi permetto un gioco di parole che non spiego, per viadello spazio. Lo lascio alla riflessione di chi vuole ci-mentarsi a decifrarlo.Il peccato originale dei cristiani di oggi sta nel non volerdare importanza al racconto del peccato originale.Scambiano questo racconto per una favoletta adatta aibambini. Ritengono che i personaggi siano puramenteimmaginari. Al massimo ne fanno uso per costruirequalche barzelletta.

Il racconto va letto e interpretato con lʼintelligenza dichi sa che la Bibbia ha un suo particolare modo diesprimersi.Adamo ed Eva non vanno considerati come due per-sonaggi storici nel senso che diamo noi a questotermine. Sono due personaggi che nel loro comporta-mento ricordano la tentazione che accompagnalʼuomo di tutti i tempi. (Noi non ne siamo esclusi).Si tratta della tentazione di sentirsi in grado di sosti-tuirci a Dio, sostituendo a lui il nostro egoismo.La qual cosa ci riesce molto bene e provoca non pochimalanni.

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PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI RELIGIOSEDEL CENTODUESIMO PERDÒN DI SANT ANTONI

Lunedì 22 agostoGiornata dedicata alla celebrazione del perdono co-munitario.Ore 08,30 s. messaore 19,00 Liturgia della riconciliazione comunitaria.

Martedì 23 agostoGiornata di riflessioneore 19,00 s. messa

Mercoledì 24 agostoGiornata del ringraziamento.Noi siamo soliti dire anche ad una sola persona checi fa un piacere: “Mille grazie”.La parrocchia per quello che è in tutti i suoi aspetti(pur avendo ancora molto da fare) si rende conto chedeve dire “grazie” a mille di loro. Si fas par mut di dì,ma neanche tanto.Ore 19,00 s. messa

Giovedì 25 agostoGiornata marianaore 17,15 Dal piazzale della chiesa si avvia il gruppodei parrocchiani che desiderano, visto che ne ab-biamo la possibilità, rispettare i canoni di un pellegri-naggio che, secondo la tradizione, prevede che iltragitto venga percorso a piedi.Ringrazio in particolare modo quelle famiglie che cer-cheranno di trasmettere questa abitudine ai proprifigli.Ore 19,00 s. messa presso il Santuario della Ma-donna delle Grazie

Venerdì 26 agostoGiornata dell'ammalatoore 09,30 s. messaSeguirà il rinfresco offerto dal Comitato festeggia-menti e servito dal Gruppo promozione umana edagli alpini.

Sabato 27 agostoore 19,00 s. messa prefestiva

Domenica 28 agosto102° Perdòn di s. Antoniore 08,00 Prima messaore 10,30 Messa solenne celebrata da mons. GuidoGenero Vicario generale della diocesi.Ore 17,30 Canto dei vesperi e processioneaccompagnata dalla nuova banda di Orzano.

A COSA SERVONO I SANTI?

È una domanda appositamente formulata inmaniera grossolana.

È probabilmente simile a quelle che frullanoper la testa dei cristiani che vivono nel timore diaver sbagliato ad esserlo.

Un simpatico e ironico scrittore inglese, cri-stiano cattolico tutto d'un pezzo, amava descri-vere certi cristiani come persone che, timide,camminano rasentando i muri.

Rasenta i muri e cammina così il fifone, l'insi-curo, colui che teme di essere visto, preso sulserio, portato in mezzo alla strada, alla piazza,costretto a dare ragione di sé, di quello che fa, diquello che crede.

Chi vive in questo modo la sua fede, certa-mente non sarà in grado di capire cosa significhiessere santi, il loro porsi nel bel mezzo dei pro-blemi della storia e di tentare di dare ad essi unasvolta evangelica a favore dell'uomo.

Noi tutti conosciamo quello che scrive Ber-tolt Brecht nella vita di Galileo: “Fortunato quelpopolo che non ha bisogno di eroi”.

Ragionandoci su, se i santi sono eroi, e losono, sia pur silenziosi, in un certo senso ci qua-lificano come un popolo sfortunato perchè haavuto bisogno in loro di eroi! E quanti!

Gettiamo lo sguardo anche sull'attualità checi circonda. Che giudizio possiamo dare di essa?

Ho paura proprio di trovarci ancora nella ne-cessità di avere degli eroi.

In attesa che nella società nascano gli eroi dicui essa oggi ha bisogno, invochiamo l'aiuto el'esempio di quelli che un tempo lo sono stati,come s. Antonio per esempio, e tutti insieme aduna voce imploriamo: “Pregate per noi”.

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Sono opere di sua munificenza anche i due altari in marmo dello scultore Carlo Marini da

Pietrasanta eseguiti l’anno 1904 e imporanti un pagamento di £. 6.000 allo scultore e altre

£. 1.000 per spese di collocamento e accessori.

Questo affresco è del 1803. Non è stato fi-nanziato da mons. Della Rovere.Ma è troppo bello per non aggiungerloin questa che è la prima, anche se incom-pleta pubblicazione, dove, chi ama la pro-pria chiesa e il bello, può gustare i suoitesori, grazie alla generosità dei suoisponsorizzatori.L'autore è Domenico Molinari.Secondo il Bergamini, direttore dei museidiocesani, l'autore aveva negli occhi il di-pinto del Tiepolo che si trova nella cappelladella Purità presso il Duomo di Udine. L'ar-gomento è lo stesso. Certamente il Molinarinon raggiunse lo stesso risultato, ma com-pose egualmente un'opera insigne che, as-sieme al resto della decorazione del soffitto,riempie di armoniosa bellezza gli occhi dichi lo contempla

È difficile che ci sia una chiesa,soprattutto se preconciliare,senza un altare alla Madonna. Nel medesimo tempo non c'èchiesa senza un altare dedi-cato al santo di cui quella co-munità è devota. La molteplicità degli altari, oltreche soddisfare queste esi-genze devozionali, risolvevanoanche il problema di permet-tere la celebrazione dellamessa ai numerosi sacerdotipresenti nelle parrocchiequando ancora non era in attola più significativa concelebra-zione.

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Nel 1900 commise al Gorgacini i dipinti delle cappelle degli altari laterali compensandolo

con £. 600.

Il 1 luglio 1909 versò £. 5.000 al rettore del Seminario

per supplire con £. 100 annue alla paga del Cappel-

lano di Cussignacco per quelle famiglie povere che non

fossero in grado di soddisfare e con altre £. 100 annue

per compensare due esattori i quali si assumessero di

riscuotere l’intero contributo spettante al Cappellano lo-

cale pro tempore citando in giudizio i morosi giusta i

patti firmati.

Se qualche parrocchiano non ha mai rivolto lo sguardo allepitture che arricchiscono le cappelle in cui sono collocati glialtari laterali della Madonna e di s. Antonio, ora le puòtranquillamente osservare, apprezzare e conoscerne ilsoggetto.Nella colonna di sinistra a partire dall'alto, il pittore ha volutorappresentare l'incoronazione di Maria Regina del cielo edella terra (Quinto mistero glorioso).Di seguito, andando verso il basso, sono raffigurati quattromisteri gaudiosi: “L'annunciazione, la visita a s. Elisabetta,la nascita di Gesù e la sua presentazione al tempio”.Nella colonna di destra, partendo sempre dall'alto doveanche per s. Antonio è prevista una glorificazione al co-spetto della Trinità, incontriamo successivamente la rap-presentazione di quattro fra i miracoli che la tradizionepopolare gli attribuisce.C'è la famosa predica dei pesci tenuta a Rimini, la guari-gione di un bambino, la sfida con un miscredente che rifiu-tava di credere alla presenza di Cristo nell'eucarestia. S. Antonio lo invitò a tenere a digiuno la sua mula. Essa poidi fronte a del fieno e all'eucarestia a suo modo si inchinò adessa, rifiutando di mangiare. L'ultimo dipinto rappresental'apparizione a s. Antonio del Bambino Gesù, apparizione perla quale egli viene rappresentato con il Bambino in braccio.

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Nel testo poi di donazione il R.mo Della Rovere dava facoltà al predetto Rettore, nel caso che le

famiglie di Cussignacco fossero notabilmente infedeli nell’adempimento di questi doveri, di devol-

vere il frutto in parola a vantaggio di altre pie opere.

Dotava il Beneficio parrocchiale di Cussignacco con passaggio ad effetto un anno dopo la sua

morte di pertiche 11.89 di prato in mappa di Cussignacco n. 905 ponendovi l’onere annuale di 12

s.s. Messe e di pertiche 3,50 di aratorio .................unito all’orto della casa canonica con l’obbligo

dell’ufficiatura anniversaria.

Presso il Seminario diocesano costituiva anche un alunnato per aspirante della parrocchia al sa-

cerdozio.

Anche verso la filiale di Terenzano diede molte e preziose prove di sue generosità.

Nel 1869 pagò al fonditore De Poli la fattura di una campana nuova.

Nel 1875 fece l’offerta di £. 800 per la fabbrica di quella Chiesa. In antecedenza aveva fatto una

prima offerta di £. 1800, ma i frazionisti avevano insistito per un disegno, l’attuale, al quale Egli

era molto contrario. Ridusse l’offerta aggiungendo nelle sue note private che non restava più con-

siderata l’oblazione di £. 1.800.

Venuti poi alla decisione di demolire la casa di abitazione crollante del cappellano curato locale

e di ricostruirla, il Parroco favorì l’opera e la sollecita costruzione.

Fece un prestito grazioso di £. 3.000 e di questa somma devolveva a titolo di totale offerta perso-

nale £. 1.300.

Arricchì poi la Chiesa di due altari di marmo opera dello scultore udinese Isidoro Zuccolo. Dietro

l’altar maggiore si legge inciso: “Il Parroco di Cussignacco Felice Della Rovere - correndo l’anno

santo 1900 memorando per solenne Giubileo in Roma e a lui caro per cinquantesimo della sua cura

in questa Parrocchia - dona alla Chiesa filiale di Terenzano - questo altare marmoreo - in

segno di gratitudine - per docile affetto - che i buoni terenzanesi dimostrarono costante

al loro pastore”.

Le due statue: s. Giuseppe e l’Immacolata

furono scolpite da Buselli in quercete di To-

scana. L’altare e le statue importano una

spesa complessiva di £. 4.350 pagate per

intiero dal donatore.

Lo Zuccolo poi fra il 1903 e 1904 eseguì

successivamente l’altare della B.V. e di s.

Antonio per la somma convenuta di

£. 6.200 alla quale però devesi aggiungere

£. 300 circa per spese accessorie. Queste

forse le più rilevanti, ma non le sole opere

della munificenza del parroco Della Ro-

vere verso la sua Parrocchia. Ben altre ne

sono scritte di Lui nel libro della Vita.

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Dedicato a...Queste colorite pagine sono dedicate ovviamente e soprattutto a mons. Felice Della Rovereparroco di Cussignacco dal 1850 al 1910.L'anno scorso 2010 ricorrevano i cent'anni dalla sua morte.Sono contento che una persona del consiglio pastorale mi abbia proposto come tema perquesto bollettino l'arte che c'è nella nostra chiesa.L'aver voluto assecondare questo spunto mi ha suggerito di mettere insieme la bellezza(anche se non ancora tutta quella di cui siamo in possesso) con la bontà, la generosità di chil'ha promossa, cioè di mons. Della Rovere.Egli è in un certo senso se non un caso unico, certamente raro. A suo modo ha imitato il me-cenatismo rinascimentale. Ha chiamato gli artisti e li ha pagati di tasca sua.In secondo luogo esso è dedicato a tutti i parroci che gli sono susseguiti e che si sono ado-perati per la conservazione restaurativa di questi nostri piccoli capolavori. Inoltre si sentano onorati anche coloro che con le offerte, con il consiglio o con la manodo-pera hanno messo i parroci nella condizione di poter provvedere a questa conservazione.Approfitto per ringraziare il sig. Adami Guido per il dono alla parrocchia della sala Eden, la si-gnora Geretti Ada e Moreale Gianni (già ricordati nel testo) la signora Brezigar Gina, LodoloLuigino e Nonis Giuseppe per i loro consistenti lasciti testamentari grazie ai quali essi possonoessere considerati benefattori insigni e tutti i parrocchiani che fanno la loro parte ogni voltache ne hanno l’occasione (offerte durante le messe, in occasioni di celebrazioni sacramen-tali, offerte nella busta parrocchiale e liberalità manuali).A questo proposito ricordo che ogni anno il mercoledì della quarta settimana d'agosto vienecelebrata una messa per tutti i benefattori. Per ultimi, ma non ultimi, un grazie ai sagrestani (Tarcisio ci ha lasciato da poco) alle cui manidi volta in volta è stato affidato questo importante edificio e il decoro stesso delle celebrazioniche in esso si svolgono ed un grazie a tutti coloro che li coadiuvano nel loro compito.

don Pierpaolo

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Le pagine di questo giornalino, vi presentano la 102° sagra di Cussignacco in diversi momenti: i saluti del coordinatore Martino e del SindacoFurio Honsell, gli articoli curati da don Pierpaolo che si soffermano nel descrivere la munificenza di Mons. Della Rovere e nel documentarlacon immagini che favoriscono un’immersione nel sacro, l’importanza della raccolta differenziata con il sostegno dell’assessore Lorenzo Cro-

attini e il programma dei festeggiamenti che allieterà questi otto giorni di sagra il cui nome è imparentato con il sagrato, lo spazio esterno dellachiesa antistante ad essa.Vi raccontiamo in breve cosa succederà quest’anno… Ci saranno molte novità tra cui la tombola, il teatro all’aperto, gli intrattenimenti per bambini e nuovi spazi per la raccolta differenziata; inoltre avretemodo di conoscere le migliorie apportate ai chioschi grazie alla collaborazione di tutti.Si comincia Venerdì 19 agosto a partire dalle ore 18.30 con la tradizionale apertura dei chioschi e della pesca di beneficenza per poi proseguirecon la serata danzante country, visto il successo dello scorso anno. Sabato 20 agosto serata dedicata al ballo liscio, mentre Domenica 21 ago-sto sarà una giornata dedicata allo sport con il 3° Giro cicloturistico del colli orientali. Lunedì 22 agosto spettacolo teatrale in friulano “Don Chi-sciotte” con il Teatro Incerto: un appuntamento che ha riscossa grande successo in tutto il Friuli. La serata prevede l’ingresso a pagamento (5,00€), ma garantiamo una serata divertente ed indimenticabile. Dopo una breve pausa per ricaricarci, ripartiamo Giovedì 25 agosto alle 18:30 per un appuntamento importante con il Sindaco Furio Honsell edalcuni assessori rivolto a tutta la comunità, gli esercenti, i commercianti e non solo, per affrontare insieme e discutere sulle problematiche del quar-tiere. La serata dalle 20:00 sarà allietata da musica revival. Venerdì 26 agosto dalle 16:30 l’immancabile pomeriggio in compagnia degli amici del Salotto d’Argento e a seguire ancora musica per i giovanie non solo con un tributo ai Pooh e con Dj Daniele DM. Sabato 27 agosto serata dedicata agli amanti del liscio con la musica della Romagna.E arriviamo all’ultima giornata di festeggiamenti, ma non per questo la meno importante anzi, è proprio Domenica 28 agosto che si concentral’importanza della sagra perché raggiungiamo i festeggiamenti religiosi del 102° Perdòn di Sant Antoni con il Canto dei Vesperi e processione ac-compagnata dalla nuova Banda di Orzano. La serata avrà poi il sapore del liscio e la novità della tombola con un montepremi di 1000 €!In entrambe le domeniche non mancheranno gli intrattenimenti per i bambini e l’intramontabile pranzo della domenica a 7,50 €. Ma in ogni se-rata potrete giocare alla pesca di beneficenza curata da Andrea, gustare i manicaretti preparati dai nostri cuochi della cucina sotto l’occhio vigiledi Luisa; le bevande servite da Matteo nel gazebo; gli ottimi vini dell’enoteca di Bepi e Luciano e le fresche bibite e le pesche al vino del chiosco“da Renato”. Uno staff di circa 80 persone è pronto ad accogliervi e preparato a soddisfare i vostri desideri per una serata in allegria e in com-pagnia. Quindi perché rinunciare a tutto questo? Noi siamo pronti! La 102° sagra di Cussignacco è alle porte, a voi il compito di aprirle ed entrare a farfesta con noi!

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Cussignacco è un quartiere storico e speciale di Udine e anche la sua sagra man-tiene queste caratteristiche di specialità che la fanno diventare attrattiva per tuttii cittadini di Udine e non solo. Quest’anno gli organizzatori della sagra, in colla-

borazione con il Comune e con la Net, continuano anche nell’attenzione all’impattoambientale della sagra implementando la possibilità di raccolta differenziata. Anche al-l’interno della sagra sarà possibile la raccolta differenziata dell’umido e alcune stovi-glie saranno in plastica ma non in PS (polistirolo che non si ricicla) ma in PLA che dàla possibilità, raccolto separatamente, di essere riciclato (i simboli sono riportati inogni confezione delle stoviglie ma normalmente su ogni prodotto in plastica). Sonoqui a chiedere, quindi, la partecipazione attenta di tutti gli avventori, che auspico nu-merosi, ovviamente per acquistare i deliziosi piatti e le bevande offerti dai chioschi maanche per effettuare attentamente, come fate nelle vostre case, la separazione per losmaltimento/recupero finale.

Lorenzo CroattiniAssessore alla Qualità della città dei suoi fini.

COME DIFFERENZIARE I RIFIUTI

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CARTA, CARTONIE CARTONI PER BEVANDE

Imballaggi in carta, sacchetti, scatole, cartoni per bevande, giornali, riviste, quaderni, libri. Gli imballaggi in cartone di grandi dimensioni devono essere ridotti di volume

Carta contaminata da alimenti, carta oleata o plastificata, materiali non cellulosici

Contenitoricelesti osacchi celesti

IMBALLAGGI IN PLASTICA, FERROSIE ALLUMINIO

Bottiglie, flaconi, contenitori per alimenti, borsette, buste di surgelati,pellicole per imballaggi, buste per abbigliamento, lattine in alluminio, barattoli in banda stagnata (es. tonno, pomodoro ecc.), vaschette per alimenti in polistirolo, bicchieri e posate in plastica

Rifiuti pericolosi come barattoli di metallo per vernici, solventi e oli minerali, oggetti in gomma e polistirolo espanso di imballaggi

Campanestradali verdi

VETRO Bottiglie di vetro, barattoli e vasetti di vetro, lattine ed alluminio (AL), scatolame per alimenti, bicchieri, vasi, ecc.

Oggetti in plastica, rifiuti pericolosi, stoviglie e oggetti in ceramica, lampadine e neon

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Foglie, sfalci e piccole potature Nylon, sacchetti e cellophane, lettiere per animali domestici, sassi e terra, cartoni

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INDUMENTI USATI Capi d’abbigliamento in buone condizioni, accessori, scarpe, borse, biancheria per la casa

Stracci, indumenti deteriorati ed inservibili

Appositi contenitoristradali

PILE E FARMACI Pile scariche, farmaci scaduti, sciroppi, pastiglie, pomate (privi di confezioni in carta)

Tutti i rifiuti pericolosi provenienti da attività non domes-tiche

Cassonetti stradaliverde scuro osacco nero

RIFIUTI GENERICIE INDIFFERENZIATI

Tutti i rifiuti che non sono oggetto di raccolta differenziata, tutto ciò su cui si hanno dei dubbi

Tutti i rifiuti riciclabili: carta, lattine, vetro, plastica, pericolosi

Centri di raccolta oppureritiro a domicilio suchiamata allo 0432 601221

INGOMBRANTI Reti per letto e materassi, mobili vecchi, damigiane e grosse taniche, lastre di vetro e specchi, beni durevoli ed elettrodomestici

Veicoli a motore, parte di veicoli, tutto ciò che può essere raccolto con il normale servizio di raccolta

Cassonetti stradalimarrone

ORGANICO Resti di frutta e alimenti, piccoli ossi, fondi di caffè, fazzoletti e tovaglioli di carta, gusci d'uovo, filtri del tè, ceneri spente

Pannolini e assorbenti, mozziconi di sigaretta, stracci,potature di siepi, sfalci d'erba, cozze, vongolequalsiasi altro materiale di origine non organica

MODALITÀ DI RACCOLTA COSA SÌ COSA NO

NOVITÀ

COME DIFFE

MODA

CARTA CART

ERENZIARE I RIFI

ALITÀ DI RACCOLTA

ContenitoriTONI

IUTI

gialli Imballaggi in carta

COSA SÌ

a sacchetti scatole cartoni per

r bevande Carta co

COSA NO

ntaminata da alimenti carta ole

eata o plastificata

CARTA, CARTE CARTONI PBEVANDE

IMBALLAGGIPLASTICA, FEE ALLUMINIO

VETRO

Contenitori o sacco gia

TONIER

Contenitoricelesti osacchi celes

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sti

oc,inocalf,eilgittoBallabmirepelocilleptsadnabniilottaraboloritsilopniitnemila

diBottiglie di vetro, b(AL), scatolame p

a, sacchetti, scatole, cartoni peruaderni, libri. Gli imballaggi in cao essere ridotti di volume

ub,ettesrob,itnemilarepirotinetnoittal,otnemailgibbarepetsub,igga

cceorodomop,onnot.se(atangatacitsalpnietasopeireihccib,o

barattoli e vasetti di vetro, lattineer alimenti, bicchieri, vasi, ecc.

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Carta comateriali

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Rifiuti pesolventi eespanso

e ed alluminio Oggetti inceramica

ntaminata da alimenti, carta olenon cellulosici

ericolosi come barattoli di metalle oli minerali, oggetti in gommadi imballaggi

n plastica, rifiuti pericolosi, stova, lampadine e neon

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PILE E FARMA

INGOMBRANT

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ATURE

Appositi constradali gial

SATI

Appositi conACI

Centri di raccolta oppritiro a domicilio suchiamata allo 0432 6

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stradalio

Foglie, sfalci e pic

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Capi d’abbigliameborse, biancheria

ntenitori Pile scariche, farm

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ccole potature

ento in buone condizioni, accessper la casa

maci scaduti, sciroppi, pastiglie,

aterassi, mobili vecchi, damigiavetro e specchi, beni durevoli ed

Nylon, sadomestic

sori, scarpe, Stracci, i

pomate (privi di Tutti i rifi

ne e grossed

Veicoli a essere ra

acchetti e cellophane, lettiere peci, sassi e terra, cartoni

ndumenti deteriorati ed inservib

uti pericolosi provenienti da atti

motore, parte di veicoli, tutto ciaccolto con il normale servizio d

er animali

bili

vità non domes-

iò che può di raccolta

PILE E FARMA

RIFIUTI GENEE INDIFFEREN

ORGANICO

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Cassonetti sverde scurosacco nero

ERICINZIATI

Cassonetti smarrone

,confezioni in carta

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Tutti i rifiuti che nociò su cui si hanno

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uti riciclabili: carta, lattine, vetrosi

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Foto r

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ricordo 2010...

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3° GIRO CICLOTURISTICODEI COLLI ORIENTALI

21/08/2011Località Orario Distanze

hh.mm. Km.

CUSSIGNACCO (partenza) 08.30 0,000

UDINE 08.41 5,000

Molin Nuovo, Cavalicco, Adegliacco, Ribis e Remugnano

REANA DEL ROJALE 09.07 15,500

Valle, Vergnacco e Qualso

NIMIS 09.22 22,000

ATTIMIS 09.34 26,500

Racchiuso e Poiana

FAEDIS 09.48 32,000

Campeglio e Togliano

CIVIDALE DEL FRIULI (ristoro, sosta di circa 20 min.) 10.11 42,000

PREMARIACCO 10.43 47,000

Ippis, Azzano, Oleis e Case di Manzano

MANZANO 10.56 56,500

Manziello e Percoto

PAVIA DI UDINE 11.27 65,000

Paparotti

CUSSIGNACCO (arrivo) 11.44 72,000

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VENERDÌ 19VENERDÌ 19ORE 18.30 APERTURA CHIOSCHI E PESCA DI BENEFICENZAORE 20.30 SERATA COUNTRY

CON CROSSROADS COUNTRY BAND & DJ ELVIS

SABATO 20SABATO 20ORE 18.30 APERTURA CHIOSCHI E PESCA DI BENEFICENZAORE 20.00 SERATA DANZANTE CON L’ORCHESTRA SELENA VALLE

DOMENICA 21DOMENICA 21ORE 08.30 PARTENZA CICLOTURISTICA ORE 11.30 APERTURA CHIOSCHI E PESCA DI BENEFICENZAORE 16.30 MAXI BOLLE DI SAPONE SPETTACOLARIORE 20.00 SI BALLA CON I FANTASY

LUNEDÌ 22 ORE 21.15LUNEDÌ 22 ORE 21.15TEATRO DON CHISCIOTTESPETTACOLO AD INGRESSO UNICO 5 EURO

I CHIOSCHI SERVIRANNO SOLO PIATTI FREDDIE SARANNO CHIUSI DURANTE LO SPETTACOLO

PRANZO IN SAGRA

A EURO 7,50

DOMENICA 21 E 28 AGOSTO

RICCA PESCADI BENEFICENZA

Programma Programma

PARROCCHIA SAN MARTINO VESCOVOCUSSIGNACCO - Udine

Registrato al Tribunale di Udine al n.22/06 del 12 maggio 2006Editore: Parrocchia di S. Martino – Cussignacco

Direttore responsabile: Fuccaro GraziaStampa: Tipografia Graphis snc

V. Porta Ferrea 7 – Fagagna – 33034 – Udine

Bollettino ParrocchialeLa Voce

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COLUGNA

Le carni delle nostre grigliate sono del:

rinfrescati la serata con:sorbetto, gelatopesche al vino


specialità alla griglia

e fornitissima

enoteca con

vini DOC

GIOVEDGIOVEDÌÌ 2525ORE 18.30 APERTURA CHIOSCHI E PESCA DI BENEFICENZAORE 18.30 IL SINDACO DI UDINE HONSELL ASSIEME AD ALCUNI ASSESSORI

INCONTRA I CITTADINI DI CUSSIGNACCO PER UN CONFRONTO SULLEPROBLEMATICHE DEL QUARTIERE

ORE 20.00 MUSICA SPETTACOLO ANNI 60-90 CON IL GRUPPO “RETROSPETTIVA BAND”

VENERDVENERDÌÌ 2626ORE 16.30 POMERIGGIO IN COMPAGNIA DEL SALOTTO D’ARGENTOORE 18.30 APERTURA CHIOSCHI E PESCA DI BENEFICENZA

SERATA GIOVANE E NON SOLO...ORE 20.00 TRIBUTO AI POOH CON GLI STOPORE 22.30 IN PISTA CON IL DJ DANIELE DM

SABATO 27SABATO 27ORE 18.30 APERTURA CHIOSCHI E PESCA DI BENEFICENZAORE 20.00 ESIBIZIONE DI BALLO GRUPPO PLANET ROCK STUDIOORE 21.00 DIRETTAMENTE DALLA ROMAGNA SI BALLA CON MAURIZIO GUZZINA TI

DOMENICA 28DOMENICA 28

102° PERDÒN DI SANT ANTONI102° PERDÒN DI SANT ANTONIORE 10.30 SANTA MESSAORE 11.30 APERITIVO OFFERTO DAL COMITATO FESTEGGIAMENTIORE 12.30 PRANZO IN SAGRA 7.50 EUROORE 13.30 cera una volta la natura: intrattenimento per bambini con a.s.d. chiribaya-team ed. cinofila f.v.g.

ORE 17.30 PROCESSIONEORE 18.30 CONCERTO DELLA NUOVA BANDA DI ORZANOORE 20.00 SERATA DANZANTE CON L’ORCHESTRA LINDA BAND

ORE 22.30 ESTRAZIONE DELLA TOMBOLAMONTEPREMI 1.000 EURO

festeggiamenti festeggiamenti 20112011

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TOMBOLAestrazione


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Giornalino CUSSIGNACCO 2011 definitivo - …...tire dalla roggia. La roggia ha irrorato i campi, la...

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