Giornalino Croce Verde Castelnovo Monti

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Con queste poche righe proverò a raccontare la mia esperienza appena conclusasi in Etiopia come volontaria del GAOM, “Grup- po Amici Ospedali Missionari”, onlus fondata negli anni ottanta a Castelnovo ne’ Monti dal dottor Riccardo Azzolini. Questa è stata la mia prima volta in Africa, ma non ultima spero, e desidero sottolineare l’importanza di scrivere questo articolo con la consapevolezza che ciò che leggerete è solo una parte di quello che racchiude la gran- dezza di questa esperienza e solo una briciola di quello che il GAOM sta costruendo. La decisione rispetto alla mia partenza per l’Etiopia nasce dall’amore per la mia professio- ne, infermieristica, e da quello per l’Africa, terra che da sempre mi affascina ed incuriosisce. A luglio ho deciso di parlare con Alberto Campari, presiden- te del GAOM, per poter ottene- re maggiori informazioni rispet- to al loro lavoro sia a Shashe- mene sia a Gambo, due realtà etiopi completamente differenti in cui il GAOM si reca ogni anno a gennaio da più di vent’anni. Gambo è situata completamente in mezzo al verde, popolata di capanne al cui interno si raccolgono in media 8/10 persone che sopravvivono grazie all’agricoltura e all’allevamento di bovini; parte del gruppo della missione opera qui: nell’ospedale “Gambo General Rural Hospital” (nel quale lavora personale locale forma- to ed istruito) e nella stalla, fiore all’occhiello del GAOM perchè struttura tecnologicamente avanzata e che produce preziose ri- sorse alimentari per tutta la comunità. Io mi trovavo a Shashemene, città-baraccopoli la cui popolazione stimata è di circa 160.000 abitanti. Il mio lavoro da neolaureata in- fermiera si svolgeva principalmente nella “Catholic Clinic Gaom”, piccola ma grandissima clinica costruita dal dottor Azzolini, la quale dispone di ambulatorio dentistico, otorinolaringoiatrico, pediatrico, ginecologico, farmacia e laboratorio; per poter acce- dere alle cure offerte dalla clinica, la popolazione deve pagare un piccolissimo contributo pari a circa 10 birr, l’equivalente dei nostri 40 centesimi di euro; lo scopo di questo pagamento non è tanto quello di avere un risultato economico dalla clinica, bensì quello di educare la popolazione, trasmettendo il messaggio del “dare per ricevere”, del costruire ed investire per ottenere, del pagare o donare qualcosa ogni volta che si riceve un servizio. In base alla nostra organizzazione quotidiana, ci ritagliavamo a turni alcune mattine da passare presso le Sisters de Foucauld, suore missionarie che da anni spendono la loro vita per la co- munità e che ogni mattina accolgono le mamme dello slum (le baraccopoli, equivalente delle favelas brasiliane) per lavare e sfa- mare i loro bambini, l’85% dei quali è denutrito e malato. Descrivere in poche parole le mie giornate in Etiopia e la grandez- za di questa esperienza credo sia impossibile; l’Africa, l’Etiopia e Shashemene sono tante, sono complicate, contraddittorie, vive e morte, ricche e povere, tristi e felici, buone e cattive, caritatevoli e vendicatrici. Forse la vera bellezza e la vera grandezza di vivere in questi luo- ghi è proprio questa, l’entusiasmo di potersi sorprendere ogni giorno, ogni momento di fronte a chiunque si incontra, bambini e adulti. Condividere le mie giornate, sensazioni e vita con la gente africana è stata in assoluto la parte più bella e ricca di questa esperienza che sempre mi porterò nel cuore. Tre settimane non sono molte, ma come Alberto ci disse pochi giorni prima di partire “dobbia- mo andarcene, è il momento giusto: gli etiopi stanno comin- ciando ad adagiarsi, a sdraiarsi con la nostra presenza”. Quando sei là non capisci tante cose: molte ti sembrano ingiu- stizie, tante volte l’arroganza di te stesso vorrebbe prendere il sopravvento; così ti dai tempo e, solo al ritorno, qui dove ab- biamo tutto e ci lamentiamo di niente, inizi a capire e a darti ri- sposte. Lo spirito con cui credo si debba partire per l’Africa deve essere privo di aspettative: non partia- mo per salvare il mondo ne’ per cambiarlo: partiamo per condivi- dere, non per dare, partiamo per provare ad insegnare nel nostro piccolo quello che sappiamo, con la speranza di poter vedere un cambiamento e un miglioramento graduale; non pretendendo ne’ desiderando di cambiare una cultura così radicata, così anti- ca, così particolare ed estremamente diversa dalla nostra, Non si parte per fare, creare e costruire ad ogni costo, ci si “afri- canizza” un po’ alla volta, si parla, si ride, si crea, si vive con la popolazione africana, facendoci scivolare addosso giorno dopo giorno tutti i pregiudizi che ci portiamo dalla nostra bella Europa. La parte più triste? Sicuramente gli ultimi giorni, in cui sei consa- pevole che tutto sta per finire, che non sai più se quei meravigliosi sorrisi bianchi come il sale torneranno a splendere davanti ai tuoi occhi; in cui non sai se le donne che hai conosciuto sopravvi- veranno alla furia, alla cattiveria e all’ignoranza di parte di quel- la cultura che le considera nulla, solo procreatrici di vita e corpi senza mente e spirito; in cui non sai se i ragazzi di Casa Famiglia, salvati dalla strada, potranno tornare a portarti per mano dentro quella città così povera e, allo stesso tempo, così ricca di vita e sorrisi. Mi auguro tan- to di poter tornare e di dare continuità a que- sta esperienza. Concludo ringraziando tutti coloro che con me hanno condiviso que- sta esperienza, in par- ticolare il dott. Azzolini ed Alberto. “Per poter tornare, biso- gna sempre andarsene e partire”. Ilaria Zanni Amesigenalehu Shashemene (Grazie Shashemene) Claudio Ferrari e Ilaria Zanni anno 5 - n. 10 Notiziario della P.A. Croce Verde, via Boschi 22, 42035 Castelnovo ne’ Monti - Tel. 0522 612164 - Cell. 327 1610236 - www.croceverdecm.it - [email protected]

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Marzo 2013

Transcript of Giornalino Croce Verde Castelnovo Monti

Con queste poche righe proverò a raccontare la mia esperienza appena conclusasi in Etiopia come volontaria del GAOM, “Grup-po Amici Ospedali Missionari”, onlus fondata negli anni ottanta a Castelnovo ne’ Monti dal dottor Riccardo Azzolini.Questa è stata la mia prima volta in Africa, ma non ultima spero, e desidero sottolineare l’importanza di scrivere questo articolo con la consapevolezza che ciò che leggerete è solo una parte di quello che racchiude la gran-dezza di questa esperienza e solo una briciola di quello che il GAOM sta costruendo.La decisione rispetto alla mia partenza per l’Etiopia nasce dall’amore per la mia professio-ne, infermieristica, e da quello per l’Africa, terra che da sempre mi affascina ed incuriosisce.A luglio ho deciso di parlare con Alberto Campari, presiden-te del GAOM, per poter ottene-re maggiori informazioni rispet-to al loro lavoro sia a Shashe-mene sia a Gambo, due realtà etiopi completamente differenti in cui il GAOM si reca ogni anno a gennaio da più di vent’anni. Gambo è situata completamente in mezzo al verde, popolata di capanne al cui interno si raccolgono in media 8/10 persone che sopravvivono grazie all’agricoltura e all’allevamento di bovini; parte del gruppo della missione opera qui: nell’ospedale “Gambo General Rural Hospital” (nel quale lavora personale locale forma-to ed istruito) e nella stalla, fiore all’occhiello del GAOM perchè struttura tecnologicamente avanzata e che produce preziose ri-sorse alimentari per tutta la comunità.Io mi trovavo a Shashemene, città-baraccopoli la cui popolazione stimata è di circa 160.000 abitanti. Il mio lavoro da neolaureata in-fermiera si svolgeva principalmente nella “Catholic Clinic Gaom”, piccola ma grandissima clinica costruita dal dottor Azzolini, la quale dispone di ambulatorio dentistico, otorinolaringoiatrico, pediatrico, ginecologico, farmacia e laboratorio; per poter acce-dere alle cure offerte dalla clinica, la popolazione deve pagare un piccolissimo contributo pari a circa 10 birr, l’equivalente dei nostri 40 centesimi di euro; lo scopo di questo pagamento non è tanto quello di avere un risultato economico dalla clinica, bensì quello di educare la popolazione, trasmettendo il messaggio del “dare per ricevere”, del costruire ed investire per ottenere, del pagare o donare qualcosa ogni volta che si riceve un servizio.In base alla nostra organizzazione quotidiana, ci ritagliavamo a turni alcune mattine da passare presso le Sisters de Foucauld, suore missionarie che da anni spendono la loro vita per la co-munità e che ogni mattina accolgono le mamme dello slum (le baraccopoli, equivalente delle favelas brasiliane) per lavare e sfa-mare i loro bambini, l’85% dei quali è denutrito e malato.Descrivere in poche parole le mie giornate in Etiopia e la grandez-za di questa esperienza credo sia impossibile; l’Africa, l’Etiopia e Shashemene sono tante, sono complicate, contraddittorie, vive e morte, ricche e povere, tristi e felici, buone e cattive, caritatevoli e vendicatrici.

Forse la vera bellezza e la vera grandezza di vivere in questi luo-ghi è proprio questa, l’entusiasmo di potersi sorprendere ogni giorno, ogni momento di fronte a chiunque si incontra, bambini e adulti. Condividere le mie giornate, sensazioni e vita con la gente africana è stata in assoluto la parte più bella e ricca di questa esperienza che sempre mi porterò nel cuore.

Tre settimane non sono molte, ma come Alberto ci disse pochi giorni prima di partire “dobbia-mo andarcene, è il momento giusto: gli etiopi stanno comin-ciando ad adagiarsi, a sdraiarsi con la nostra presenza”. Quando sei là non capisci tante cose: molte ti sembrano ingiu-stizie, tante volte l’arroganza di te stesso vorrebbe prendere il sopravvento; così ti dai tempo e, solo al ritorno, qui dove ab-biamo tutto e ci lamentiamo di niente, inizi a capire e a darti ri-sposte.Lo spirito con cui credo si debba partire per l’Africa deve essere privo di aspettative: non partia-

mo per salvare il mondo ne’ per cambiarlo: partiamo per condivi-dere, non per dare, partiamo per provare ad insegnare nel nostro piccolo quello che sappiamo, con la speranza di poter vedere un cambiamento e un miglioramento graduale; non pretendendo ne’ desiderando di cambiare una cultura così radicata, così anti-ca, così particolare ed estremamente diversa dalla nostra,Non si parte per fare, creare e costruire ad ogni costo, ci si “afri-canizza” un po’ alla volta, si parla, si ride, si crea, si vive con la popolazione africana, facendoci scivolare addosso giorno dopo giorno tutti i pregiudizi che ci portiamo dalla nostra bella Europa.La parte più triste? Sicuramente gli ultimi giorni, in cui sei consa-pevole che tutto sta per finire, che non sai più se quei meravigliosi sorrisi bianchi come il sale torneranno a splendere davanti ai tuoi occhi; in cui non sai se le donne che hai conosciuto sopravvi-veranno alla furia, alla cattiveria e all’ignoranza di parte di quel-la cultura che le considera nulla, solo procreatrici di vita e corpi senza mente e spirito; in cui non sai se i ragazzi di Casa Famiglia, salvati dalla strada, potranno tornare a portarti per mano dentro quella città così povera e, allo stesso tempo, così ricca di vita e sorrisi. Mi auguro tan-to di poter tornare e di dare continuità a que-sta esperienza.Concludo ringraziando tutti coloro che con me hanno condiviso que-sta esperienza, in par-ticolare il dott. Azzolini ed Alberto.“Per poter tornare, biso-gna sempre andarsene e partire”. Ilaria Zanni

Amesigenalehu Shashemene (Grazie Shashemene)

Claudio Ferrari e Ilaria Zanni

anno 5 - n. 10

Notiziario della P.A. Croce Verde, via Boschi 22, 42035 Castelnovo ne’ Monti - Tel. 0522 612164 - Cell. 327 1610236 - www.croceverdecm.it - [email protected]

In questo numero del giornalino due dei tre personaggi sono particolarmente noti sia all’interno dell’associazione che fuo-ri, anche perché sono i “protagonisti” della nostra campagna di sensibilizzazione “pensionato a chi”, che pone in risalto quanti usciti dal mondo del lavoro offrono il loro tempo alla Croce Verde e permettono così di svolgere importanti servizi di tutela e di aiuto ai cittadini.

Terminata la premessa, iniziamo col citare il “famoso” pen-sionato Walter Davoli, che nonostante sia entrato da poco nella nostra famiglia, è diventato in breve tempo uno dei pilastri portanti, tanto da meritarsi una maglia con la dicitura “I cordonali li faccio tutti io”. In effetti, spaziando dall’emergenza ai trasporti ordinari, pas-sando appunto per i trasporti degli organi e del sangue cor-donale, Walter è orarmai onnipresente in sede o alla guida dei mezzi associativi, senza per questo trascurare le varie iniziative sociali che lo vedono sempre in prima linea e che – ci suggerisce qualche buon tampone – sono diventate la “delizia” per la consorte Giuliana che ha trovato dove… par-cheggiarlo. Scherzi a parte, Walter Davoli si è dimostrato uno dei migliori “acquisti” per la Croce Verde negli ultimi anni.Nella foto allegata lo vediamo insieme alla simpatica arianna Ferrari, altra testimonial della suddetta campagna di sensi-bilizzazione. Ari - come da tutti chiamata - è stata nomina-ta “mascotte ufficiale” già da un paio d’anni, quando allora quattordicenne è entrata a far parte della Croce Verde in qua-lità di centralinista, per poi bruciare le tappe della “carriera” e superare corsi professionali davvero importanti ed arrivare a svolgere i servizi d’emergenza con molta competenza e

La Pubblica AssistenzaCroce Verde di Castelnovo ne’ Monti

Il Presidente e tutto il Direttivo

serietà. Purtroppo da ormai tre mesi la ragazza ci ha temporanea-mente abbandonati, per approdare dopo il trasvolo atlantico nientemeno che in Canada, dove fra le gelide temperature polari dovrà rimanere un anno per imparare la lingua in un contesto di scambio interculturale. Speriamo che questo las-so di tempo trascorra in fretta perché Ari ci manca terribil-mente e non vorremmo trovasse il “moroso” e così gli passi la voglia di tornare a casa (dove comunque già l’aspettano frotte di pretendenti). Ti vogliamo bene e soprattutto qui, Ari!Ma veniamo ora al terzo personaggio, ma non in ordine d’importanza, perché anche se è da poco che condivide i nostri obiettivi, si è già inserito brillantemente meritandosi la responsabilità della formazione autisti e del controllo dei mezzi; compiti che il simpatico Carlo Pellati - detto Carlet-to - svolge con professionalità e competenza, garantendo all’Associazione un notevole salto di qualità nel costante ag-giornamento professionale di coloro che devono guidare un veicolo d’emergenza. Nonostan-te la serietà nello svolgimento dei suoi compiti, è bene sottolineare che il Carletto è anche un simpa-tico burlone, sempre pronto alla battuta ed a far sorridere gli altri, portando così una salutare venta-ta di allegria nella nostra sede.Queste persone, come d’altron-de tutte le altre già descritte nelle precedenti puntate del nostro no-tiziario, hanno alcune grandi qua-lità in comune, che si riassumono nell’altruismo, nella solidarietà, nella disponibilità al sacrificio ed un cuore enorme, che fa di loro persone veramente spe-ciali. Grazie ragazzi!

Andrea Zini

I nostrI volontarI

OFFICINA FERRARI MA-RIO ??????????

DIvEnta anCHE tU soCIo DElla CroCE vErDE!

socio amico (25,00 euro)- N.2 servizi gratuiti all’interno del Comune- Tessera socio personalizzata- Calendario annuale in omaggio- Partecipazione alla vita associativa

socio onorario (50,00 euro)- N. 5 servizi gratuiti all’interno del Comune oppure N. 2 servizi per l’Ospedale di Reggio Emilia- Tessera socio personalizzata con scontistica dedicata

nei negozi e strutture associate- Calendario annuale in omaggio- Attestato personalizzato- Gadget associativo in omaggio- Partecipazione alla vita associativa

Le donazioni si possono effettuare tramite bollettino postale o bonifico bancario:C/C Postale n. 11155421 intestato a Croce Verde Castelnovo ne’ MontiBanca CAVOLA E SASSUOLO Filiale di Castelnovo ne’ MontiIBAN: IT 10 I 08623 66280 000040121184Causale: Tesseramento 2013

Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.

Anche il tuo piccolo contributo può fare la differenza!

Il contributo per la tua comunità.

Campagna Tesseramento 2013

Carissimi Concittadini,Grazie per averci sostenuto fino ad ora, desi-

dero ricordarVi che è possibile richiedere ancora il Calendario e le modalità di tesseramento 2013, con le scontistiche riservate ai soci che i gestori delle attività del nostro territorio hanno riservato a chi decide di aiutarci.La Croce Verde è al servizio di tutta la collettivi-tà e si sostiene grazie a Voi con le donazioni, le lotterie, le manifestazioni e con i servizi che svolge quotidianamente. Nell’anno 2012 abbiamo otte-nuto un record: sono stati effettuati più di 12.000 servizi.La risorsa fondamentale per la nostra associazio-ne è quella dei volontari, senza i quali nulla si po-trebbe fare; per questo siete invitati a partecipare ai nostri corsi di formazione che vengono organiz-zati a Castelnovo ne’ Monti a cadenza mensile.Non dovete fare altro che a chiedere informazio-ni alla nostra centrale operativa oppure passare presso la sede.Cogliamo l’occasione per ringraziarVi e farVi gli Auguri di Buona Pasqua, sperando di vedervi presto tra i nostri sostenitori.

“L’opera umana più bella è essere utile al prossimo” (Sofocle).

Il Presidente Fiorentini Iacopoe tutto il consiglio direttivo

5 x 1000 ALLA CROCE VERDE DI CASTELNOVO NE’ MONTI La legge Finanziaria permette di destinare il 5 per mille della denuncia dei redditi alle associazioni ed enti senza finalità di lucro per sostenerne le loro attività istituzionali. La P.A. CROCE VERDE di Castelnovo ne’ Monti rientra fra queste associazioni. Non costa nulla, parlane con il tuo Commercialista, CAF, Consulente o chiunque prepari la Tua denuncia dei redditi. Per sostenerci chiediamo un semplice gesto, destina il 5 per mille dell’IRPEF indicando nell’apposito spazio della tua denuncia dei redditi il seguente

CODICE FISCALE: 00767730351 Il ricavato del 5x1000 negli anni passati ci ha permesso di rinnovare i mezzi ed acquistare materiale sanitario di alta qualità: Defibrillatore Semiautomatico (2010); Monitor Defibrillatore, Auto di servizio Fiat Panda, Sensore Drager,Materiale Sanitario Avanzato ACLS (2011); Panda 4x4 (2012)

nel 2013 l’obiettivo è quello di finanziare l’ampliamento della sede con due coperture per i veicoli di servizio e l’acquisto di Defibrillatori da collocare nel paese

Un Natale pieno di sorprese...Come ogni anno, nel periodo festivo, la nostra Associazione ha organizzato diverse manifestazioni.La prima e più partecipata è stata senza ombra di dubbio l’annuale cena sociale; quest’anno la si è abbinata ad un evento speciale, la consegna di un assegno da 19.000 euro (!!!) donato alla P.A. Croce Blu di Mirandola. I fondi sono stati raccolti per la ricostruzione della sede associativa mi-randolese.Proprio per questo motivo erano presenti un centinaio di volontari, i nostri “gemelli” di Busnago Soccorso, alcuni volontari di Livorno e numerose autorità, oltre naturalmente al Presidente del sodalizio mirandolese Casetta Gigio coi suoi ragazzi.Durante la serata sono stati raccolti anche altri fondi per l’acquisto di un defibrillatore semiautomatico che sarà messo a disposizione di tutta la popolazione; lo stesso sarà instal-lato probabilmente presso la Banca di Cavola e Sassuolo, nostro partner nell’operazione.Tutto questo succedeva il 22 dicembre, mentre il giorno successivo nella piazza di Felina - in collaborazione con la locale Proloco - i nostri ragazzi (indossati i panni di Babbo Natale) distribuivano regali ai bambini, per poi rivolgersi il giorno successivo - Vigilia di Natale - presso il nosocomio locale e le case protette del territorio, cari-chi di altrettanti doni per i meno fortunati e quanti costretti a rimanere lontano da casa durante le fes-tività più casalinghe che esistano.Finalmente è giunto Natale e una giornata di riposo, natural-mente per chi non era impegnato nei servizi d’emergenza, ma la pausa è stata breve e per Santo Stefano si è svolta una “tombolata’’ presso il Centro Sociale Insieme per proseguire nella raccolta di fondi dedicata all’acquisto del defibrillatore (l’idea è di donarne almeno due alla popolazione di Castel-novo ne’ Monti). Alle ore 18, puntualissimi, eravamo alle griglie di partenza, ma la risposta dei castelnovini non è stata altrettanto pronta e l’afflusso veramente modesto. A farla da padrone lo sco-ramento, ma l’attesa alla fine ha premiato tanti sforzi e nel giro di mezz’ora una decina di avventori ci ha reso convinti di provare ed iniziare la tombolata, certi che saranno in “pochi ma buoni’’.Alla fine il sogno si è avverato e ancora una volta, grazie a questi amici che si sono giocati fino all’ultimo euro di quanto avevano in tasca (per un fine nobile, naturalmente), si sono svolte ben cinque tombolate, per la gioia di chi vince ma anche di chi, pur perdendo, si è impegnato per un opera meritoria a favore di tutta la popolazione. La promessa è di tornare al circolo in una secona serata ed ottenere maggiore consenso e dunque partecipazione.Per ora, prima di andare in stampa non è previsto null’altro, perciò mi congedo da voi, con l’augurio di trascorrere le fes-tività pasquali in serenità e allegria.

Andrea Zini

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sIslEY YoUnG CastElnovo nE’ MontI Via Roma - Castelnovo ne’ MontiSCONTO 10% SU PREZZO INTERO (MERCE NON IN SALDO)

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FalEGnaMErIa lEUrInI FElIna Via Tegge - FelinaSCONTO 10% SU SERRAMENTI E LAVORAZIONI

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ConvEnZIonI

nUMErI UtIlIsoccorso medico di urgenza/emergenzaCentrale operativa: 118ospedale Castelnovo ne’ Monti: 0522.617111Guardia medica: 848.880.261servizio prenotazione autoambulanze: 0522.612164servizio prenotazione Cuptel: 0522.617100Farmacia Baldini Castelnovo ne’ Monti: 0522.611390Farmacia Manfredi Castelnovo ne’ Monti: 0522.812348Farmacia comunale di Felina: 0522.814108Comune di Castelnovo ne’ Monti: 0522.610111Polizia stradale Castelnovo ne’ Monti: 0522.612911Carabinieri Castelnovo ne’ Monti: 0522.728500Corpo Forestale dello stato (Cast.vo Monti): 0522.812272Polizia Municipale Castelnovo ne’ Monti: 0522.610218vigili del Fuoco Castelnovo ne’ Monti: 0522.611211taxi (noleggio con conducente): 335.8053005

EvEntI

Comitato di Redazione: Iacopo Fiorentini, responsabile del notizia-rio; arianna Ferrari, Matteo Ferri, andrea Zini, redattori; roberto roc-chi, coordinatore di redazione. Impaginazione e stampa: la nuova tipo-lito - Felina di Castelnovo ne’ Monti (RE)FInIto DI staMParE In CastElnovo nE’ MontI In Data 23 MarZo 2013