GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un...

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www.umbriaradio.it Periodico settimanale - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Fil. di Perugia Uff. A/P GIOR- NALE LOCALE ROC 7 Fecondazione eterologa, i veri problemi in gioco di Elio Bromuri giudici della Corte costituzionale bocciano la norma contenuta nella legge 40 del 2004 secondo cui era proibito usare la fecondazione eterologa. Ciò significa che una coppia sterile può ricorrere a un donatore esterno per avere un figlio. Sono dieci anni che si discute e si combatte su fronti opposti su questa legge in generale, e su questa norma in particolare. Non entro nei particolari, che non mi competono e nei quali non saprei districarmi. Da quello che ho letto, posso trascrivere che da questo momento sarà possibile ricorrere a donatori di ovociti e spermatozoi quando uno dei due partner è sterile. Sarà lecita l’ovodonazione; qualsiasi uomo fertile potrà donare il proprio sperma. La sentenza ha valore di legge e non è oppugnabile: non potrà essere di nuovo annullata. Tale decisione vale per tutti i cittadini italiani che hanno problemi di sterilità. I primi a sollevare il dubbio di costituzionalità della procreazione eterologa sono stati gli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, legali del procedimento di Firenze, che hanno seguito 17 casi su 29, rispettivamente segretario dell’associazione “Luca Coscioni” e docente dell’Università di Firenze. Sembra che la prossima battaglia che sarà ingaggiata contro la legge 40 sarà per l’abolizione del divieto di fare ricerca sugli embrioni. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin intanto prende tempo, in attesa di verificare le conseguenze che tale sentenza potrà portare in concreto, e le modalità con cui potrà essere adottata la pratica della procreazione eterologa, per quanto ad esempio riguarda l’anonimato del donatore esterno, che si concretizza nella domanda se i bimbi nati abbiano diritto a conoscere i veri genitori. Questo tipo di problemi scalda i dibattiti, che poi si allargano e vanno a toccare altri temi della sfera della sessualità, affettività, procreazione. C’è un clima di rincorsa su questi temi, esaltati e sbandierati come grandi conquiste di libertà, liberazione dai tabù, emancipazione, esaltazione di vittorie di civiltà, conquiste di potere, aumento della sfera dei diritti... Manca un qualche accenno al diritto dei figli, ad esempio sapere da quale ceppo biologico si proviene, in quale utero ci si è formati e quindi chi siano i “veri” (biologici) genitori. Non dice la scienza medica che conoscere i propri antenati aiuta a conoscere se stessi, per tutto il patrimonio genetico, tendenze, malattie, durata della vita? Un tale faceva il calcolo: mio padre è vissuto 96 anni e mia madre 80... Siamo nel campo dell’empirico, evidentemente, ma scivoliamo in un ambito freddo, asettico, forse meno umano, poco umano, disumano? Penso che, anziché grida di vittoria da una parte, e lamentele e rivalse dall’altra, si dovrebbero affrontare questi temi con sobrietà e modestia, come ricorsi di necessità per difetti, sofferenze, mancanze, frustrazioni, e quindi cercando in molti casi soluzioni ponderate. È sempre una sconfitta quando un difetto della natura costringe a snaturare un processo perdendo qualcosa della natura stessa. Non si tratta quindi di condannare alcuno, ma di introdurre una mentalità diversa nel campo dei diritti e delle pretese, perché il limite del comportamento umano non sia eluso con superficialità, e non ci si presti a soddisfare speculazioni e interessi economici. I 3 13 Parola a... Mons. Benedetto Tuzia offre una serie di commenti a margine del recente Convegno naziona- le della Caritas sulle nuove “periferie” sociali 5 Università Inaugurazione dell’anno accademico: le linee guida del magnifico rettore Moriconi, le risorse offerte dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini Elezioni europee Contro la disaffezione al voto e il populismo anti-Ue scen- dono in campo i Vescovi del Continente e l’associazione laicale “Iniziativa dei cristiani per l’Europa” 17 18 20 23 24 26 La Voce / Umbria Radio Trent’anni fa il nostro setti- manale iniziava il nuovo corso e nasceva la radio cat- tolica regionale. Se ne parlerà al Festival internazionale del giornalismo 1,10 euro Venerdì 11 Aprile 2014 l’editoriale il fatto N. 14 DIOCESI PERUGIA StarCup: riparte il torneo di calcio degli oratori DIOCESI CASTELLO Gli insegnanti di Religione dicono “gioie e dolori” TODI Libro di Debora Bartolini contro la tratta delle donne DIOCESI TERNI Veglia dei giovani in vista della Pasqua e della Gmg FOSSATO DI VICO Le Acli in assemblea e meditazione a Fonte Avellana GUBBIO Va a François Dolbeau il premio Bandiera 2014 CONTIENE I.P. 2 - 9 - 28 Questa domenica inizia la celebrazione della Pasqua con il rito delle Palme. Ci accostiamo al Mistero con una riflessione liturgica di padre Viola sulla Croce, anticipando la “novità” del Giovedì santo di Papa Francesco, e dando uno sguardo agli eventi della Settimana santa in Umbria

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Periodico settimanale - PosteItaliane S.p.A.

Spedizione in AbbonamentoPostale D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1,DCB Fil. di Perugia Uff. A/P GIOR-

NALE LOCALE ROC

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Fecondazione eterologa,i veri problemi in gioco

di Elio Bromuri

giudici della Corte costituzionale bocciano lanorma contenuta nella legge 40 del 2004 secondocui era proibito usare la fecondazione eterologa.

Ciò significa che una coppia sterile può ricorrere aun donatore esterno per avere un figlio. Sono diecianni che si discute e si combatte su fronti opposti suquesta legge in generale, e su questa norma inparticolare. Non entro nei particolari, che non micompetono e nei quali non saprei districarmi. Daquello che ho letto, posso trascrivere che da questomomento sarà possibile ricorrere a donatori diovociti e spermatozoi quando uno dei due partner èsterile. Sarà lecita l’ovodonazione; qualsiasi uomofertile potrà donare il proprio sperma. La sentenzaha valore di legge e non è oppugnabile: non potràessere di nuovo annullata. Tale decisione vale pertutti i cittadini italiani che hanno problemi disterilità. I primi a sollevare il dubbio dicostituzionalità della procreazione eterologa sonostati gli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini,legali del procedimento di Firenze, che hannoseguito 17 casi su 29, rispettivamente segretariodell’associazione “Luca Coscioni” e docentedell’Università di Firenze. Sembra che la prossimabattaglia che sarà ingaggiata contro la legge 40 saràper l’abolizione del divieto di fare ricerca sugliembrioni. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzinintanto prende tempo, in attesa di verificare leconseguenze che tale sentenza potrà portare inconcreto, e le modalità con cui potrà essere adottatala pratica della procreazione eterologa, per quantoad esempio riguarda l’anonimato del donatoreesterno, che si concretizza nella domanda se i bimbinati abbiano diritto a conoscere i veri genitori.Questo tipo di problemi scalda i dibattiti, che poi siallargano e vanno a toccare altri temi della sferadella sessualità, affettività, procreazione. C’è unclima di rincorsa su questi temi, esaltati esbandierati come grandi conquiste di libertà,liberazione dai tabù, emancipazione, esaltazione divittorie di civiltà, conquiste di potere, aumento dellasfera dei diritti... Manca un qualche accenno aldiritto dei figli, ad esempio sapere da quale ceppobiologico si proviene, in quale utero ci si è formati equindi chi siano i “veri” (biologici) genitori. Non dicela scienza medica che conoscere i propri antenatiaiuta a conoscere se stessi, per tutto il patrimoniogenetico, tendenze, malattie, durata della vita? Untale faceva il calcolo: mio padre è vissuto 96 anni emia madre 80... Siamo nel campo dell’empirico,evidentemente, ma scivoliamo in un ambito freddo,asettico, forse meno umano, poco umano,disumano? Penso che, anziché grida di vittoria dauna parte, e lamentele e rivalse dall’altra, sidovrebbero affrontare questi temi con sobrietà emodestia, come ricorsi di necessità per difetti,sofferenze, mancanze, frustrazioni, e quindicercando in molti casi soluzioni ponderate. Èsempre una sconfitta quando un difetto della naturacostringe a snaturare un processo perdendoqualcosa della natura stessa. Non si tratta quindi dicondannare alcuno, ma di introdurre una mentalitàdiversa nel campo dei diritti e delle pretese, perchéil limite del comportamento umano non sia elusocon superficialità, e non ci si presti a soddisfarespeculazioni e interessi economici.

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13Parola a...Mons. Benedetto Tuzia offre una serie dicommenti a margine delrecente Convegno naziona-le della Caritas sulle nuove“periferie” sociali 5

UniversitàInaugurazione dell’annoaccademico: le linee guidadel magnifico rettoreMoriconi, le risorse offertedal ministro dell’IstruzioneStefania Giannini

Elezioni europeeContro la disaffezione al votoe il populismo anti-Ue scen-dono in campo i Vescovi delContinente e l’associazionelaicale “Iniziativa dei cristianiper l’Europa”

17 18 20 23 24 26

La Voce / Umbria RadioTrent’anni fa il nostro setti-manale iniziava il nuovocorso e nasceva la radio cat-tolica regionale. Se ne parleràal Festival internazionale delgiornalismo

1,10 euro

Venerdì 11 Aprile 2014

l’editoriale il fatto

N. 14

DIOCESI PERUGIA

StarCup: riparteil torneo di calciodegli oratori

DIOCESI CASTELLO

Gli insegnanti diReligione dicono“gioie e dolori”

TODI

Libro di DeboraBartolini contro latratta delle donne

DIOCESI TERNI

Veglia dei giovaniin vista della Pasquae della Gmg

FOSSATO DI VICO

Le Acli in assembleae meditazione aFonte Avellana

GUBBIO

Va a FrançoisDolbeau il premioBandiera 2014

CONTIENE I.P.

2 - 9 - 28Questa domenica inizia la celebrazione della Pasqua con il rito delle Palme. Ciaccostiamo al Mistero con una riflessione liturgica di padre Viola sulla Croce,anticipando la “novità” del Giovedì santo di Papa Francesco, e dando uno sguardo aglieventi della Settimana santa in Umbria

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altare interamentespoglio, senza croce,senza luci, senza

tovaglie; le vesti liturgiche delcolore del sangue; il silenziodell’assemblea; laprostrazione dei ministri: cosìla comunità cristiana inizia lacelebrazione della Passionedel suo Signore. Tutto penetradentro di noi e scuote nelprofondo il nostro mondointeriore: la forza austera dellapietra dell’altare, che lascia levesti della mensa per mostrarela nudità del sacrificio; le vestiintrise di quel sangue nelquale il Figlio ha inaugurato ilmistero pasquale; l’intensità diun silenzio che amplifica ognigesto e ogni parola; ladrammaticità del corpo nellapolvere della terra, a mostrarefragilità, penitenza, supplicaintensa, consegna totale.L’azione liturgica del Venerdìsanto si apre invitandoci afissare gli occhi del cuoresulla Passione del Signore,evento nel quale si concentratutta la storia. Di questacelebrazione noi abbiamobisogno per vivere. Ungaretti,contemplando l’orrore dellacittà di Roma devastata dallaguerra, scrive: “Vedo ora nellanotte triste, imparo, / so chel’inferno s’apre sulla terra / sumisura di quanto / l’uomo sisottrae, folle, alla purezzadella Tua passione”. Il misterodi questo giorno è dominatodalla Croce perché non accadache ci sottraiamo alla purezzadella Passione del Signore,senza la quale il dolore delmondo altro non sarebbe chel’inferno sulla terra.

“Dentro” la PassioneTre sono i momenti di questacelebrazione: la liturgia dellaParola; l’adorazione dellasanta croce; la santacomunione. Non si tratta distare a guardare da spettatoriuno strano genere dirappresentazione dellaPassione: l’azione celebrativaci fa partecipi dell’evento dellamorte di Gesù che si rendepresente. Ci viene anzitutto

’L

annunciata una Parola che cipermette di fare nostri -scrutandoli “da dentro” - isentimenti di Gesù nella suaPassione. È per noi unapossibilità inaudita: non sitratta di immaginare lo statod’animo di Gesù, sperandoche i nostri cuori pietrificatipossano avvertire un qualchecoinvolgimento emotivo. LaParola del quarto Canto delServo sofferente del profetaIsaia ci permette di conoscereda dentro il contenuto precisodell’obbedienza del Figlio. Perquesto ci impressiona laperfetta corrispondenza traquesta Parola e la descrizionedella Passione di Gesù, dellaquale Giovanni ci mostra ilsenso glorioso. Gesùobbedisce alla Parola del Servo versetto per versetto:per questo si carica dellenostre sofferenze e comeagnello condotto al macello

non apre la bocca. Torna allamente ancora il poeta: “Santo,Santo che soffri, / maestro efratello e Dio che ci saideboli”. La compagnia cheGesù ci offre con la suaPassione è l’unica veraconsolazione capace di daresenso al nostro dolore con ilsuo amore: “D’un pianto solomio non piango più, / ecco Tichiamo, Santo, / Santo, Santoche soffri”. Questa suasolidarietà con noi peccatori,al punto da impararel’obbedienza da ciò che patì(cfr Eb 5,8), è la novità delsacerdozio di Cristo, che -come annuncia la secondalettura - è divenuto “causa disalvezza eterna per coloro chegli obbediscono” (Eb 5,9).

Sì, proprio adorazioneL’obbedienza di Gesù è,dunque, la nostra forza, e laChiesa nel Venerdì santo nemanifesta una pienaconsapevolezza: per questo laliturgia della Parola siconclude con la preghierauniversale nella qualeinvochiamo l’efficacia delsacrificio di Cristo sullaChiesa e sul mondo intero.Una esortazione indical’intenzione per la qualepregare, a questa segue lapreghiera silenziosadell’assemblea che vieneraccolta dall’orazione delsacerdote. Il silenzio orantedell’assemblea è il respiro diquesta solenne preghiera dellaChiesa. Alla liturgia dellaParola segue l’adorazionedella santa croce. Il Messale cioffre due possibilità: inentrambe abbiamo unaprogressiva ostensione del“legno della croce al quale fuappeso il Salvatore delmondo”. La croce viene poiofferta all’adorazione di tutti ifedeli. Quando mai ci capita diaccostare alla parola “croce” ilverbo “adorare”? Tutti gli altrigiorni dell’anno usiamo iltermine “croce” comesinonimo di disgrazia,sfortuna, maledizione: ilVenerdì santo ci insegna ad

adorarla, cioè a riconoscerenella nostra croce, in forzadella sua, il luogo dellaglorificazione di Dio in noi.Inginocchiarsi davanti allegno della croce e baciarlo,più che essere espressionedella nostra compassione perle sofferenze di Gesù, èl’adorazione stupita della suacompassione per noi, che conil suo amore fa nuove tutte lecose, anche la nostra morte. Civiene dato di adorare - nellesue piaghe che lui ha preso danoi - le nostre stesse feritedivenute nel suo corpomanifestazione dell’amore.

Amore che va gustatoIn questo giorno, come nelsabato che segue, la Chiesanon celebra l’eucaristia matiene fissi gli occhi del cuoresul contenuto stessodell’eucaristia, vale a dire lacroce del Signore. Se ilSignore non avesse anticipatonel pane spezzato la consegnadella sua morte, noi nonavremmo potutocomprenderla. Senza il panespezzato, la morte in croce diGesù sarebbe rimasta per noiil fatto aberrante dellacondanna di un uomo giusto;ma senza la sua morte, il pane

spezzato non sarebbe statoaltro che un rito vuoto. Perquesto abbiamo bisogno dimangiare il suo Corpoeucaristico che la Chiesacustodisce dalla celebrazionedella Cena del Signore, pergustare l’amore del suo donoper noi. L’azione liturgica siconclude con un’orazione sulpopolo carica di speranza:“Scenda, o Padre, la tuabenedizione su questo popolo,che ha commemorato lamorte del tuo Figlio nellasperanza di risorgere con lui;venga il perdono e laconsolazione, si accresca lafede, si rafforzi la certezzadella redenzione eterna”.L’assemblea si scioglie insilenzio, l’altare torna a esserespoglio in attesa che nellaVeglia pasqualel’acclamazione alla luce diCristo rompa il silenzio el’altare venga ornato cometavola del banchetto per lafesta della risurrezione delSignore, nel quale tutti noiviviamo eternamente.

Padre Vittorio Viola, ofmdocente di Liturgia all’Istitutoteologico di Assisi,coordinatore dellaCommissione Ceu per laliturgia

Papa Francesco all’adorazione della Croce nel Venerdì Santo del 2013

VENERDÌ 11 APRILE 2014

Si conclude con l’aspetto liturgico la serie di riflessioni sullaCroce proposte da esperti in preparazione al Venerdì santo

“Santo che soffri,Dio che ci sai deboli”

Senza la purezzadella Passione delSignore - dice il poeta- il dolore del mondoaltro non sarebbe chel’inferno sulla terra

LA VOCE FEDE&CULTURA2

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VENERDÌ 11 APRILE 2014

VERSO IL VOTO DI MAGGIO. L’appello dell’Iniziativa dei cristiani per l’Europa

All’Europa serve nuovo slancio

ì alla dimensione effetti-vamente europea deiprogrammi elettorali, no

alle liste che prendono in ostaggiol’Europa per egoistici fini naziona-li. Sì a una seria analisi dei limitidell’Ue, no alle tentazioni populi-ste. Sì a una nuova comprensionedegli interessi nazionali”, ma alcontempo “sì a una identità euro-pea che valorizzi le specificità na-zionali e regionali”. Sono alcunidei punti fermi indicati nell’appel-lo in vista delle elezioni per l’Eu-roparlamento diffuso il 2 aprile aBruxelles dall’Iniziativa dei cri-stiani per l’Europa (Ixe), che rac-coglie numerose organizzazionilaicali di vari Stati. L’intento, hanno spiegato i promo-tori, è di “contrastare la disillusio-ne e lo scoraggiamento” che sonostati alimentati dalla crisi, di“diffondere fiducia e speranza” le-gate al progetto europeo, di mette-re in guardia dai pericoli derivan-ti dai nazionalismi, dalla xenofo-bia e dai movimenti populisti chesi rafforzano in prossimità del vo-to di maggio.

Il documento - intitolato Perun’Europa dei valori e della frater-nità - è stato presentato da Jérô-me Vignon a nome delle Semai-nes sociales de France (Settimanesociali di Francia), e da Stefan Ve-sper del Zentralkomite der deut-schen Katholiken (Comitato cen-trale dei cattolici tedeschi). Il testoinvita i cittadini Ue a sostenere ildisegno di costruzione dell’Euro-pa unita, sottolinea la crescenteimportanza dell’Europarlamentonel processo legislativo e politicodell’Ue, ricorda le attuali difficoltàlegate alla lunga recessione. L’ap-pello ribadisce la necessità diun’Europa “vicina ai cittadini”,mette in guardia da una legisla-zione comunitaria incomprensibi-le per gli stessi cittadini, indica lavia di un altro modello di sviluppofondato sulla solidarietà.

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Per l’Ixe, le “prossime elezionirappresentano un’opportunitàconcreta, alla nostra portata, perdomandare un nuovo soffio, unnuovo slancio per l’Europa... È ilParlamento europeo che incarnadirettamente i popoli. Competenteoggi sulla totalità delle politichedell’Unione, esso deve diventare lavoce della comune coscienza eu-ropea”. Il testo ricorda però che la

crisi ha portato l’Ue “sulla sogliadi una crisi esistenziale”, che sievidenzia con modalità differenti,legate fra l’altro alla mancanza dilavoro da una parte, e dalla diffu-sione del populismo dall’altra.

Il documento richiama alcuni da-ti storici (fra cui gli anniversaridelle guerre mondiali e della ca-duta del Muro di Berlino) e di at-

tualità, con le delicatissime situa-zioni createsi in Ucraina e sullesponde mediterranee. Vi sono po-poli - è il messaggio - “che ri-schiano la loro vita per godere deidiritti e delle libertà di cui noi giàbeneficiamo” e per questo, “l’a-stensione” dal voto di maggio “sa-rebbe una grave colpa morale”.Nell’appello si sottolinea poi il va-lore della fraternità, che richiedegiustizia verso i più deboli, l’aper-tura internazionale (“no a un Con-tinente indifferente alle miserie ealle speranze del mondo”), la soli-darietà verso i migranti, il rispettodell’ambiente.

“Infòrmati, ascolta, agisci” sono itre verbi che scandiscono l’orga-nizzazione del sito web promossodall’Iniziativa dei cristiani perl’Europa per “aiutare i credenti adiventare soggetti responsabili eprotagonisti” nel processo di inte-grazione europea. Il sito(www.theeuropeexperience.eu)s’intitola “The Europe Experience- Get informed, get inspired, goahead!” ed è stato presentato daJohanna Touzel, coordinatricedel progetto, e da alcune persona-lità del laicato europeo. Alla pre-sentazione era presente padre Pa-trick Daly, segretario generale del-la Comece, Commissione degliepiscopati della Comunità euro-pea. Una parte del sito - disponibile in7 lingue - è di carattere informati-vo (Fatti un’idea delle politiche eu-ropee e pensa alle sfide che ne deri-vano); quindi figura una parte diapprofondimento (Confrontati conla dottrina sociale cristiana e guar-da come la pensano le Ong cristia-ne; vi sono riportati testi preparatida un’équipe di teologi di vari Pae-si europei); infine un angolo inte-rattivo (Mettiti nei panni di un eu-rodeputato e fai le tue proposte). In particolare l’attenzione si con-centra su cinque grandi tematicheinerenti le competenze Ue: politi-che economiche e sociali; migra-zioni e asilo; sostenibilità; politicheper i giovani e la famiglia; l’Ue nelmondo. Gli organizzatori hannoespresso la possibilità che il sito di-venti, al di là delle prossime ele-zioni, “un punto di riferimento sta-bile” per il confronto sul processod’integrazione, provando anche amettere in rete gruppi locali e as-sociazioni nazionali di cristiani im-pegnati in campo culturale, socia-le e politico”.

L’intento è“contrastare ladisillusione” e“diffondere fiducia esperanza”. Creatoanche un sito internetper sensibilizzaresul tema

ltre all’Ixe - vedi articolo qui sopra - anche i Vescovi europei(Comece) hanno rilasciato una Dichiarazione in vista delleprossime elezioni europee. Il testo completo lo si può leggere

sul nostro sito www.lavoce.it. La Comece invita gli episcopati deisingoli Paesi dell’Ue a fare propria e rilanciare la Dichiarazione. Tra ipunti che essa sottolinea, l’“incremento della povertà per un grandenumero di cittadini” al punto che “la situazione è drammatica, permolti addirittura tragica”. Per questo, a maggior ragione, “Noi Vescovieuropei chiederemmo che il Progetto europeo non venga messo arischio o abbandonato... Abbiamo troppo da perdere da un eventualederagliamento del Progetto europeo”. La Dichiarazione della Comeceelenca una serie di aree specifiche che dovrebbero calamitarel’attenzione delle istituzioni Ue: il principio di sussidiarietà, il principiodi solidarietà, “una visione dell’uomo radicata in un profondo rispettodella dignità umana” (“La vita umana deve essere protetta dalmomento del concepimento fino a quello della morte naturale”), lafamiglia, il fenomeno dell’immigrazione (“La responsabilitàdell’accoglienza e dell’integrazione... deve essere condivisa”),l’ecologia, la libertà religiosa, la salvaguardia della domenica, la curadegli anziani e le “nuove opportunità per i giovani”.

ODichiarazione dei Vescovi Ue

A Strasburgo “corro per la famiglia”

Così canta l’intitolazionedella Preghiera eucaristicaV/D: “La Chiesa in cammi-no”. Bene. Ma l’intestazioneaggiunge: “... verso l’unità”.Come “in cammino versol’unità”? Ma non era già uni-ta, la Chiesa, come diciamoogni domenica al terminedelle lettura: “Credo laChiesa una, ecc.”. Allora?Continua il testo sacro: “Permezzo del tuo Figlio, splen-dore d’eterna gloria fattouomo per noi, hai raccoltotutte le genti nell’unità dellaChiesa”. “Hai raccolto”: giàfatto. E grazie a questo fattocompiuto, il Padre “conti-nua a radunare in una solafamiglia i popoli della Ter-ra, e offre a tutti gli uominila beata speranza del Suoregno”. Occorre fare un passo in-dietro, e riprendere in manoi testi del Concilio. Il Conci-lio ha introdotto distinzionifondamentali nel cuore del-la nostra comprensione delmondo e della sua storia,prima fra tutte la distinzionefra Chiesa e Regno.La Chiesa, oggi come maiper il passato, è il pusillusgrex (piccolo gregge) delquale ha parlato Gesù. Suquesto fatto ha influito mol-to la crescita esponenzialedella popolazione mondiale,ma forse molto maggiore èstato l’effetto della culturadelle autonomie, che ha sot-tratto alla Chiesa competen-ze che ieri le venivano attri-buite, visto che scelte diver-se non erano possibili. Oggila filosofia, le scienze, la po-litica rivendicano un pro-prio ambito esclusivo e del-le leggi proprie, che le auto-rizzano a parlare come par-lano le realtà umane adulte. Il Regno è tutt’altra cosa: ilRegno è la crescita com-plessiva della verità e delbene, a qualsiasi titolo, nel-le coscienze e nelle struttu-re; una crescita che il suospazio lo chiede innanzitut-to alla coscienza di ogni uo-mo, e poi alle strutture chelo accolgono.La Chiesa è il cuore del Re-gno, ed è veramente Chiesasolo quando ne provoca inmassimo grado la crescitanella verità e nel bene. Dalei si irradia la forza di Dio.Il cui tragitto solo per unaminima parte è visibile,mentre tutto il resto è unpercorso di tipo carsico, s’i-nabissa, riaffiora, s’inabissadi nuovo… solo all’ultimotutto sarà chiaro.In questo senso, grazie allanatura carsica di gran partedel suo percorso, la Chiesavive in funzione del Regno.E aveva ragione la Preghie-ra V/C a concludere chie-dendo al Padre una Chiesaesemplare sul piano dellaverità e della libertà, dellagiustizia e della pace, macon una finalità precisa:“Perché tutti gli uomini siaprano alla speranza di unmondo nuovo”.La Chiesa in funzione delRegno. E il cuore esce fuoridall’archivio parrocchiale ese ne va per il mondo can-tando le lodi del Dio onni-potente nella misericordia.

ABAT JOURA cura di Angelo M. Fanucci

Il Forum delle associazionifamiliari propone ai candidatialle elezioni Ue di firmare il“manifesto” per la famiglia

Il palazzo della sede del Parlamento Europea di Strasburgo

La Chiesa in cammino

LA VOCE ELEZIONI EUROPEE 3

n qualità di candidato alle elezionieuropee, mi impegno a tener contosistematicamente delle necessità

della famiglia nel momento in cui dovròassumere decisioni politiche che abbianoun impatto sulla società, al fine di rafforzarel’istituzione familiare, per il benedell’Europa e nel pieno rispetto, oggi e infuturo, del principio di sussidiarietà”. Sonole prime righe del Manifesto per la famigliache la Fafce (Federation of Catholic FamilyAssociations in Europe: Federazioneeuropea delle associazioni familiaricattoliche) lancia in vista delle elezioni peril Parlamento europeo del 22-25 maggio.Un documento in dodici punti che ribadiscela centralità della famiglia nella società

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europea e chiede, ai candidatiall’Assemblea Ue che lo sottoscriveranno,un atteggiamento coerente, a tuteladell’istituto familiare, basato sul principio disussidiarietà.

In Italia il manifesto è rilanciato dal Forumdelle associazioni familiari. Il presidente Francesco Belletti spiega: “Dobbiamoessere consapevoli che le decisioni prese aBruxelles sono di fondamentale importanzaanche per noi, per la nostra vita quotidiana.Siamo convinti europeisti, e proprio perquesto desideriamo cambiare l’Europaaffinché l’Europa faccia gli interessi deipopoli europei”. Il manifesto è diffusomediante una campagna paneuropeaintitolata “Vote for Family 2014 - Corro perla famiglia, anche in Europa”. Lo scopodichiarato è “di incoraggiare i candidati asostenere e promuovere politiche a misuradi famiglia”. A chi ambisce a un posto aStrasburgo viene chiesto di sottoscrivere ilmanifesto per poi “impegnarsi a difendere,se eletti, la famiglia basata sul matrimonio

tra uomo e donna e la vita dalconcepimento al termine naturale, ariconoscere la famiglia come soggettosociale”, a “sostenere politiche diconciliazione famiglia-lavoro”.

“La campagna - aggiunge Belletti - èun’occasione per convincere i candidati chei valori della famiglia e della vita sonoirrinunciabili per costruire un’Europa piùgiusta, più solidale, più rispettosa dei dirittidella persona”. Il presidente del Forumprosegue: “Vogliamo mandare” alParlamento Ue “persone che abbiano acuore un’Europa che parte dal basso, e chericonosce che sono prima di tutto i cittadinie le famiglie a costruire la società”. Dopo leelezioni, spiega Belletti, dovrà esserecompito delle associazioni delle famiglienon lasciar soli gli eletti, aiutandoli “aperseguire questi obiettivi, ma ancheverificando che alla firma del manifestocorrisponda poi un impegno concreto”. Inomi dei candidati che sottoscriveranno ilmanifesto verranno resi noti in tutta Europail 15 maggio in occasione della Giornatainternazionale della famiglia.

Gianni Borsa

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omogenea delle tre classi di età tra i 25 e34 anni, tra i 35 e 44 anni e tra i 45 e i 54anni, segno che la crisi ha colpitoprincipalmente e in modo indistinto dai25 ai 54 anni. Dal punto di vista delgenere, non si hanno forti differenze: il52,6 per cento sono uomini. La maggiorparte ha bassi titoli di studio. Sono quasi700 le aziende che sicuramente hannovisto i propri lavoratori partecipare alleattività finanziate dai Fondi pariteticiinterprofessionali, circa 2000 quelle chehanno visto i propri dipendentipartecipare alle attività di formazionecontinua regionali e provinciali e “solo”262 quelle interessate dalla cassaintegrazione in deroga. La pubblicazioneè disponibile “on line” nel sitodell’Agenzia Umbria Ricerche (www.aur-umbria.it).

VENERDÌ 11 APRILE 2014

AMMINISTRATIVE. Definiti i cinque nomi in lizza I candidati di Perugia

opo tante discus-sioni, il quadro deicandidati per la ca-

rica di sindaco di Perugiaappare chiaro: in lizza cisaranno Wladimiro Bocca-li (centrosinistra), CristinaRosetti (M5S), Urbano Ba-relli e Dramane Waguècon le loro liste civiche eAndrea Romizi (centrode-stra). Sul nome di que-st’ultimo, avvocato e con-sigliere comunale di For-za Italia, c’è stato l’accordotra le varie componenti delcentrodestra, rimasto unpo’ spiazzato dalla rinun-cia di Corrado Zaganelli. “Mi piacerebbe che neiprossimi giorni – ha scrit-to Romizi sulla sua pagi-na Facebook – non si par-lasse tanto e solo del mionome, frutto di una diffici-le e accidentata convergenza tra parti, madel progetto che da qui nasce. Quello checonta è ciò che, pur consapevole dei mieilimiti, ho accettato di rappresentare: laferma e diffusa volontà di tante persone dirifondare Perugia, economicamente, so-cialmente e culturalmente. Per questo hodeciso di esserci”. Lo sostiene aperta-mente l’on. Pietro Laffranco: “Una scel-ta congrua alla sfida del 25 maggio, allor-quando i cittadini dovranno decidere selasciare il capoluogo regionale al suo de-stino di irreversibile declino, conferman-do Boccali, oppure riaccendere la spe-ranza di un nuovo rinascimento civile, vo-tando l’alfiere del cambiamento, Romizi.Andrea, che dimostra il coraggio politicodella sfida qual è certamente la corsa perdiventare primo cittadino merita il soste-gno di tutti coloro che amano Perugia”.

D

Boccali è sicuro che la consultazioneelettorale “non sarà un referendum su dime, bensì una scelta su quella che è la piùseria proposta per la città”. Rimarca l’im-portanza della candidatura di Perugia co-me capitale europea della cultura. Il pro-gramma con cui chiedere un secondomandato ai cittadini è in fase di stesurama il sindaco uscente sottolinea la neces-sità di realizzare opere molto importantiper far tornare a girare l’economia. Per il2015 lavoriamo per togliere la tassa di

soggiorno con il sostegno di Regione e Ca-mera di commercio. Sempre per il bilan-cio 2015 ho in mente una revisione dellafiscalità in senso progressivo a favore del-le categorie produttive. Ci sono le condi-zioni per un abbassamento della pressio-ne fiscale già nel 2015”. Boccali intendefare una campagna elettorale “non stra-bica, rivolta a tutti i cittadini”, segnata dainiziative, assemblee e incontri diretti conle persone e non sembra preoccupato dalconfronto con gli altri candidati. Lancia una frecciata alla Rosetti: “Non ve-do tanti elementi di novità – ha detto – seuno fa attività politica mascherata dietroun’associazione alimentata con fondipubblici”. Riferendosi a Romizi si limita adire: “L’ho sentito intervenire un paio divolte in Consiglio comunale”.

E. Q.

Regione. Presentati i dati del Rapporto

La formazione in Umbrian Umbria, nel biennio 2011-2012,sono circa 7mila i lavoratori, oltremetà dei quali presenti in aziende in

crisi o in difficoltà, formati con gliinterventi di formazione continua diRegione e Province. È uno dei dati delsecondo Rapporto sulla formazionecontinua in Umbria, presentato nelcorso di un incontro nella sededell’Agenzia Umbria Ricerche, a Perugia.L’obiettivo, è stato ricordato, è quello diriportare le diverse componenti dellaformazione continua realizzate inUmbria, sia sul versante di quellafinanziata attraverso il Fondo socialeeuropeo sia su quello dei Fondi pariteticiinterprofessionali. Nel biennio 2011-2012la programmazione della RegioneUmbria in materia di politiche formativee occupazionali rivolte alle personeoccupate è stata fortemente influenzatadalla presenza della crisi economica. LaRegione ha concentrato l’attenzione sulleattività necessarie a contrastarne emitigarne gli effetti sia sui lavoratori chesull’intero sistema economico e socialeumbro. Sono 265 i corsi collettivi diformazione continua conclusi nel

I biennio di riferimento e gestiti dallaRegione Umbria e dalla Provincia diPerugia (quelli finanziati dalla Provinciadi Terni si sono conclusi nel 2010),finanziati nel periodo tra il 2008 e il 2010,i quali hanno riguardato 3340 lavoratori.Sono state erogate 6027 ore diformazione, concentrate principalmentenel 2011 (5206). In prevalenza, si ètrattato di corsi per l’aggiornamento intema di salute e sicurezza del lavoro (il20,4% del totale); seguono i corsi perl’aggiornamento di competenze ingestione e amministrazione aziendale(17 per cento) e in assistenza all’infanziae servizi per i giovani (11,3 per cento). Icorsi o moduli formativi per i dipendentidelle imprese interessate dagliammortizzatori sociali in deroga, confrequenza obbligatoria, sono stati circa1900 corsi e le partecipazioni sono statecirca 19000. I lavoratori coinvolti sonostati 3704. Nel biennio di riferimento delsecondo Rapporto, analizzando le fascedi età dei 3704 destinatari (provenientidalle 1987 unità produttive coinvolte inrichiesta di ammortizzatori sociali inderoga), si rileva una presenza quasi

Per Romizi “Quello checonta è la ferma e diffusavolontà di rifondare Perugia,economicamente,socialmente, culturalmente”

Consiglieri regionali. Per i vitalizi oltre 3 milionidi euro sottratti alle famiglie ed alle imprese

ell’ultima seduta del Consi-glio regionale tenutosi il 1°aprile, è stato approvato il

“Bilancio di previsione dell’assem-blea legislativa regionale per l’eserci-zio finanziario 2014”, l’atto che sta-bilisce e indirizza la spesa pubblicada parte di un organismo istituzio-nale importante per tutti i cittadiniumbri.“Ma, ancora una volta - denuncianoin un comunicato Cisl regionale, Cit-tadinanzattiva e Libera Legambien-

N te - come ormai avviene da molti an-ni, abbiamo dovuto registrare, nerosu bianco, che il Consiglio regionalecon risorse pubbliche frutto delle im-poste e tasse pagate dai cittadini, ri-pianerà il fondo previdenza dei com-ponenti l’Assemblea regionale con ol-tre 3.000.000 (tre milioni e oltre) dieuro.L’importo esorbitante ed eccessivo,rispetto ai contributi versati, dei Vi-talizi non viene messo in discussio-ne, nonostante le diecimila firme rac-

colte dalle nostre organizzazioni”.“In Umbria, invece, - continuano -regna l’immobilismo, non vi è nessu-na volontà politica di legiferare perriportare i vitalizi all’effettivo versatodai Consiglieri”. “Denunciamo inol-

tre - prosegue la nota - che rispetto ai3 milioni del 2014, nei prossimi annila spesa aumenterà di oltre il 20%,grazie ad una legge che dice di abo-lire i vitalizi, ma, invece, aumenta laspesa a carico dei cittadini, delle fa-miglie e delle imprese. I Consiglieriregionali devono percepire il vitaliziorapportato all’effettivo versato, comeil resto dei cittadini italiani”. “Le Associazioni scriventi - concludo-no - continuano a sentirsi impegnateed intraprenderanno altre strade perraggiungere l’obiettivo di sconfiggereil privilegio e destinare le risorse re-cuperate a finalità di interesse gene-rale.

Palazzo dei Priori sede del Comune di Perugia

La sede del consiglio regionale

SetteGIORNIa cura di Enzo Ferrini

CALCIATORE TORNA INCAMPO DOPO TUMORE

“Dio mi ha fatto provare questa cosa per far-mi scoprire il vero senso della vita”. La “co-sa” è quella “pallina” (come la chiama lui) di3 centimetri nel cranio. Un tumore benignoche gli è stato rimosso all’ospedale di Peru-gia. Così tra qualche mese Carlo Vicedomi-ni, giovane centrocampista del Castel Rigo-ne (Seconda Divisione), dopo tante paure eun intervento chirurgico di otto ore, potràtornare ad allenarsi e alla sua vita normale.“Vorrei che la mia storia - ha detto ancoraVicedomini - servisse anche a dare forza achi deve affrontare un problema di salute:non bisogna lasciarsi travolgere dalla paura.A me questa forza è venuta dalla fede e dal-la mia famiglia”.

TRENI PUNTUALI, UTENTI SODDISFATTI?

Parliamo ancora di ‘fede’, ma non religiosa.Si può credere alle statistiche? Quelle di Tre-nitalia affermano che nel primo trimestre diquest’anno, su 100 treni regionali umbri, 91sono stati puntuali (nel 2008 erano 85) e chesono soddisfatti del servizio (puntualità, pu-lizia, comfort) 85 viaggiatori su 100 (erano70 nel 2010). Un resoconto fedele della si-tuazione? La risposta a viaggiatori abituali ependolari.

SUPERSTRADE TRA RITARDI E POLEMICHE

Dalle ferrovie alle strade. Per gli umbri, lamarcia di avvicinamento alle spiagge mar-chigiane è ancora lenta e faticosa. Il pro-getto “Quadrilatero”, per una spesa previstadi più di due miliardi di euro, procede a sin-ghiozzo. La superstrada Foligno - CivitanovaMarche dovrebbe essere completata nel2015, mentre per la Perugia- Ancona (i cuiprimi cantieri risalgono agli anni ’70 del se-colo scorso) non ci sono neanche previsioni.La situazione è stata illustrata dall’ammini-stratore delegato della Quadrilatero, Euti-mio Mucilli. I cantieri sulla Perugia-Anconasono fermi da tanto tempo dopo una seriedi vertenze legali e amministrative e per ledifficoltà finanziarie delle varie aziende chesi sono succedute nello svolgimento dei la-vori. Per la E45 invece ci sarebbe il progettodi trasformarla in autostrada. Non tutti so-no daccordo, e si è anche formato un comi-tato (“No E45 autostrada”) per promuovereuna petizione popolare contro la trasfor-mazione. Intanto però, mentre si discute,qualcuno intervenga a tappare le buche!

SI VUOL PRIVATIZZAREISOLA POLVESE

Che bello il Trasimeno, con così tanta acquache non si vedeva da più di vent’anni! E al-lora è il momento di... cedere ai privati l’i-sola Polvese, perché la Provincia di Perugianon ha più soldi “per gestire in proprio unpatrimonio di tale portata”. Parole dell’as-sessore provinciale Piero Mignini, il qualeha annunciato che l’ente intende affidarnela “gestione e l’uso” a privati per 21 anni,con l’impegno di mettere in sicurezza unaserie di edifici e di realizzare opere - ancheimpianti sportivi - per renderla più appeti-bile ai turisti. Sempre che con la riforma del-le Province varata dal Parlamento il proget-to di “privatizzazione” sia ancora realizza-bile.

MULTATA PESCHERIA A CAUSA DEL... LATINO

Una multa di 1.166 euro è arrivata al titola-re di una pescheria di Foligno, che nel car-tellino dei vari tipi di pesce in vendita ave-va scritto solo il nome italiano e non quelloscientifico in latino. Violando così una nor-mativa europea. Ma - si chiede il Corrieredell’Umbria che ha pubblicato la notizia -“chi è mai entrato in pescheria chiedendouna Spaurus aurata (orata) o una Soleas vul-garis (sogliola)?”.

4 LA VOCE ACCADE IN UMBRIA

Page 5: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

na nota caratteristica di Perugia è chela sua antica, famosa e nobile Univer-sità degli Studi ufficialmente istituita

con bolla papale del 1308 celebra l’inizio del-l’Anno accademico nella Chiesa dell’Univer-sità o Cappella universitaria. Questo avvieneda ben 56 anni, da quando l’illuminato rettoreGiuseppe Ermini tra le varie costruzioni e ri-costruzioni di ambienti per la ricerca e la di-dattica delle varie facoltà fece edificare un’im-ponente aula magna, restituendo la chiesa al-la sua funzione religiosa. Da allora nella Chie-sa dell’Università hanno celebrato la messa diinizio Anno accademico i vescovi Parente,Lambruschini, Pagani, Antonelli, Chiaretti eoggi Bassetti, e vi hanno partecipato i RettoriErmini, Dozza, Calzoni, Bistoni e oggi Mori-coni. Questa storia i perugini la stanno rece-pendo sia pure gradualmente e con fatica, le-gandosi affettivamente all’Università come adun bene prezioso e utile per la vita cittadina. Nota caratteristica dell’inaugurazione di que-st’anno è stata la messa celebrata dal cardina-le. È la prima volta che l’inaugurazione avvie-ne con un cardinale, accolto e applaudito dal-le numerose persone presenti.

Bassetti ha par-lato con il cuoredichiarandosidisposto a pre-gare e collabora-re con docenti,studenti e am-ministrativi pertutto quello chesarà consideratoutile. Nel corsodell’omelia nellaquale ha affron-tato la famosafrase del Vange-lo secondo Giovanni “conoscerete la verità e laverità vi farà liberi (8,32), ha raccomandato aidocenti di farsi carico degli studenti e di in-trattenere con loro un rapporto di docente -discente, declinazione laica del rapporto mae-stro - discepolo. Il discorso di Bassetti è statomolto apprezzato dai docenti presenti che lohanno ringraziato riconoscendo il richiamopiù che opportuno, anche se le condizioni at-tuali dell’Università rendono questo rapportodifficile e problematico.

U

VENERDÌ 11 APRILE 2014

❖ REGIONEFondi per i centridi Perugia e TerniCentro commerciale naturale e innovazione:sono queste le chiavi di volta su cui scommetteun bando della Regione di prossima uscita,con una dotazione di circa 2 milioni di euro,per il rilancio del centro storico di Perugia eTerni e delle imprese commerciali in essooperanti. Per una ottimale gestione del bandoe degli interventi che grazie a questofinanziamento (derivante dal FSC - Fondosviluppo e coesione) si potranno mettere incampo è stata costituita una task-forceistituzioni-associazioni d’impresa, i cui

rappresentanti hanno sottoscrittoformalmente un protocollo d’intesa che è allabase della successiva fase di collaborazioneoperativa per la concreta creazione dei centricommerciali naturali e che è stato presentatoin una conferenza stampa. La pubblicazionedel bando è prevista per i prossimi mesi - mafin da subito si lavorerà per dare attuazione alprogramma di finanziamento. Una parte dellerisorse disponibili - che saranno equamentedivise tra i due capoluoghi - sarà destinata adinvestimenti di tipo innovativo messi in campodalle imprese commerciali. Un’altra parteandrà invece a finanziare progetti e azionid’insieme del centro commerciale naturalesempre attinenti all’innovazione e al concettodi “smart city.

All’inaugurazioneufficiale del nuovo annoaccademico il rettoreMoriconi indica le lineeguida per il futuro

è il senso forte della cri-si, ma c’è anche, altret-tanto forte, la determina-

zione al rilancio nell’inaugurazio-ne dell’anno accademico 2013-2014 dell’Università degli studi diPerugia. Sia nelle parole dell’exrettore dell’Università per Stra-nieri, ora ministro del Miur, Stefa-nia Giannini, sia in quelle del ret-tore dell’ateneo perugino, FrancoMoriconi.La crisi, si diceva, è l’immancabi-le punto di inizio di tutti i discorsi.Cinquecentomila posti di lavoropersi negli ultimi anni – ricordanoGiannini e Moriconi -, tre milionidi disoccupati, nelle Università il20% di iscritti in meno in diecianni e il boom di abbandoni (il40% degli iscritti). Dati che fissa-no gli obiettivi imprescindibili delfuturo: in una parola, rinascere.Il rettore Moriconi lo sottolineacon forza: l’Università è il luogodella cultura e del sapere su cui sibasa tutta la storia e la grandezzadell’Europa, “è solo da qui chepossiamo ripartire: dalla fiduciache dobbiamo ai giovani che si af-fidano a noi e dalla forza che rica-viamo dalle nostre ricerche”.Come farlo? Il “magnifico” elencai vari punti della sua attività, riba-dendo alcuni degli impegni chia-ve del suo mandato, già sottoli-neati dal pro-rettore Fabrizio Fi-

’C

gorilli nell’intervista a La Vocedella scorsa settimana. In primis,la sinergia con la città. “Non mistancherò mai – sottolinea Mori-coni – di promuovere l’idea di ‘Pe-rugia città universitaria’ qualeprogetto complessivo da realizza-re con il concorso di tutte le isti-tuzioni cittadine e territoriali. Pro-prio in questa direzione va il pro-getto di realizzazione nell’areadella Pallotta di una ‘città dellosport’ che possa costituire nel-l’ambiente naturale che la circon-da un punto di riferimento per leattività sportive e ricreative, non-ché di tutela della salute e del be-nessere”.

I due pilastriIl rettore, ovviamente, batte piùvolte sui due pilastri dell’ateneo:didattica e ricerca, studenti e do-centi. Nel primo ambito, Moriconipunta a rivedere l’offerta formati-va sulla base delle esigenze con-crete del mercato e della società,come avvenuto per il nuovo corsodi laurea magistrale in Geologiadegli idrocarburi, totalmente ininglese e organizzato in strettacollaborazione con l’Eni, tanto daaver avuto richieste di iscrizioneda ogni parte del mondo. Si puntapoi a incentivare l’internaziona-lizzazione del sapere. “Abbiamo

deciso – spiega il rettore – di de-stinare il ricavato del 5 per milleper incentivare esperienze inter-nazionali dei nostri laureati piùmeritevoli”. E poi i servizi: il ri-torno delle Segreterie nei rispetti-vi dipartimenti, sconti sui traspor-ti e un ambulatorio medico gra-tuito per i fuori sede.Sul fronte della ricerca, “oltre allostanziamento - spiega Moriconi -,per la prima volta dopo vari anni,

di un Fondo mini-mo iniziale per laricerca di base, èstato avviato unprocesso di incen-tivazione per mol-tiplicare la parteci-pazione dei ricer-catori ai bandi eu-ropei”. Imprescindibile,infine, il legamecon il mondo dellavoro per trasferi-re i risultati dellaricerca in concreteattività produttivee occupazionali: “Ègià stato stanziato– sottolinea il ma-gnifico – un primo

sostanziale finanziamento per larealizzazione di quell’incubatored’impresa che aspettavamo datanti anni, struttura essenziale perla tutela e la valorizzazione dei ri-sultati della ricerca, per il suo tra-sferimento al mondo delle impre-se e dell’economia in generale,nonché per l’impulso all’impren-ditorialità e all’occupazione gio-vanile”.

Laura Lana

IN BREVE

❖ PUBBLICHE ASSISTENZEL’associazione nazionale festeggia i 110 anni a SpoletoL’Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas) sabato 12aprile torna a Spoleto per festeggiare i 110 anni dopo la fondazionenella città umbra. Presso la Sala Consiliare del Comune di Spoletoautorità locali di Regione, Provincia e Comune si ritroverannoinsieme alle delegazioni delle pubbliche assistenze provenienti datutta Italia per ricordare la fondazione del movimento divolontariato che è oggi è il più grande d’Italia (876 pubblicheassistenze e 90mila volontari). Dalle origini del volontariato dellesocietà operaie di Mutuo soccorso della fine dell’Ottocento allanascita della federazione nazionale Pubbliche assistenze, daldecreto firmato da Vittorio Emanuele che nel 1911 dichiara laFederazione nazionale pubbliche assistenze Ente morale, passandoper la chiusura delle associazioni durante il fascismo, i congressi, gliinterventi dei volontari durante terremoti e alluvioni, fino allariforma del sistema sanitario e l’obiezione di coscienza. “Centodiecianni di vita sono una meta significativa per una libera associazionedi volontariato: attesta un’operosità nel tempo, è testimonianza divalori vissuti e un momento propulsivo per reinterpretare uncammino percorso”, dichiara il presidente di Anpas FabrizioPregliasco. Anpas è un organizzazione di volontariato laica che sioccupa di soccorso e trasporto sanitario, protezione civile eambientale, servizi sociali, cultura e cooperazione internazionale.Nata nel 1904 proprio a Spoleto (dove si svolse il primo congressodelle Pubbliche assistenze, un evento che coinvolse tutta lacittadinanza con manifestazioni culturali, turistiche e sportive) oggiconta novantamila volontari attivi e quattrocentomila soci in tuttele regioni d’Italia con l’ausilio di 7.333 mezzi.

Messa all’Universitàcon il card. Gualtiero Bassetti

Celebrazione per studenti e docenti per l’inaugurazione

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI

“Le risorse ci sono”a strada per rilanciare il mondodell’Università italiana c’è. Lo ha ribadito

con forza il ministro Stefania Giannini nel suointervento all’inaugurazione dell’annoaccademico. Le risorse ci sono: “Grazie ai Fondieuropei, con il cofinanziamento nazionale, cisono 55 miliardi di euro a disposizione dellaricerca. Dobbiamo creare progetti per attirarli”.Tre gli ingredienti per farlo: ricerca,internazionalizzazione e mobilità. “Questa nonè fuga dei cervelli, è arricchimento - haribadito -. Ai rettori dico: non abbiatetimidezza, investite in mobilità, e il Ministerosarà al vostro fianco”.

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5LA VOCE ACCADE IN UMBRIA

Il Ministro Stefania Giannini con il Rettore Franco Moriconi

❖ SENATO ACCADEMICORicevuto dalla Marinie dal sindaco BoccaliIl Senato accademico dell’Università degli Studi diPerugia, guidato dal Rettore dell’Università degliStudi di Perugia, Franco Moriconi, comeconsuetudine in occasione dell’inaugurazione delnuovo anno accademico, è stato ricevuto nellastessa giornata a Palazzo Donini dalla Presidenzadella Regione Umbria. Nel corso del cordiale“brindisi” i rappresentanti delle due istituzionihanno sottolineato l’importanza e la positività dellerelazioni tra l’Università e la Regione Umbria e lacooperazione che tra i due enti si è sviluppatasoprattutto in questi ultimi tempi per garantire

all’Umbria la centralità del ruolo dell’Ateneo neipercorsi di formazioni degli studenti e dell’attivitàdella ricerca scientifica, anche in relazione alsistema delle imprese umbre. La presidenza dellaRegione ha manifestato al Rettore tutta l’attenzioneche la Regione ha verso l’Università ed ha inoltresottolineato quanto sia importante una universitàautorevole e di alto livello per lo sviluppocomplessivo dell’Umbria. Il Senato accademico èstato poi ricevuto dall’Amministrazione comunale(presente il sindaco Boccali) si è parlato delprogetto comune di costruzione di una cittàuniversitaria e di città-regione europea, in unavisione condivisa che metta a sistema le Istituzionilocali, le due Università (degli Studi italiani e perStranieri) gli Istituti di Alta formazione e le altrerisorse del territorio.

Il cardinaleGualtiero

Bassetti in unmomento

dellacelebrazionenella chiesa

dell’Università

Page 6: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

l 14 e 15 aprile si svolgerà adAssisi il Meeting nazionale dellescuole per la pace, la fraternità e il

dialogo. Vi parteciperanno 3.000studenti, insegnanti, amministratorilocali ed esperti provenienti da tuttaItalia. L’evento è promosso dallarivista San Francesco patrono d’Italia,dal Coordinamento nazionale deglienti locali per la pace e i diritti umanie dalla Tavola della pace, incollaborazione con il ministerodell’Istruzione. Sarà il punto diintersezione di tanti percorsi: quelloiniziato da 151 scuole e 64 enti localiall’inizio dell’anno scolastico,intitolato “Pace, fraternità e dialogo.Sui passi di Francesco”; il programma“La mia scuola per la pace” che dal1995 promuove l’inserimentopermanente dell’educazione alla pacee ai diritti umani nella scuola italiana;la Marcia per la pace Perugia-Assisi

che con il passare degli anni haassunto una dimensione sempre piùeducativa, centrata sulla promozionedel protagonismo dei giovani; eancora, l’opera dei tanti insegnantiche da tempo sono impegnati nellavoro quotidiano dell’educazione allacittadinanza democratica, quella degliamministratori locali e delleassociazioni che cercano di sostenereil lavoro degli insegnanti “di buonavolontà” facendo “sistema” sulterritorio. Lunedì 14, dopol’accoglienza da parte di padre MauroGambetti, custode del SacroConvento, l’introduzione sarà affidataa padre Enzo Fortunato direttore di San Francesco patrono d’Italia, FlavioLotti direttore del Coordinamentoenti locali per la pace, il sindaco Ricci,Eros Brega presidente del Consiglioregionale, e il vescovo Sorrentino.Agli interventi di studenti e insegnanti

parteciperà il giornalista delle “Iene”Giulio Golia; interverrà quindi ilministro dell’Istruzione StefaniaGiannini. Alla sera, incontro con lascrittrice Susanna Tamaro. Martedì15, assemblea plenaria con il card.Bassetti, la governatrice Marini, laTamaro, Giuseppe Giulietti di“Articolo 21” e Vincenzo Morgante delTgr. Alla sera, conversazione conAldo Nove e Lorenzo Cherubini (ilcantante Jovanotti).

I

VENERDÌ 11 APRILE 2014

Scuola e educazione contro la mafia

CHIESA IN UMBRIA. Per gli incontrieducativi propostidalla Cresu, il direttore di“Avvenire” haintervistato donCiotti, fondatore di “Libera”

Da sinistraAnnaritaCaponera,MarcoTarquinio,don LuiginoCiotti e mons.DomenicoSorrentino

n percorso dedicato ai genitori, agli educatorie, più in generale, agli adulti, per comprende-re i nuovi linguaggi dei giovani con un occhio

particolare al gergo della Rete: è il progetto di soste-gno alla genitorialità organizzato dall’assessorato re-gionale alle Politiche sociali, con la direzione scienti-fica di “Mi fido di te” onlus. L’iniziativa si intitola “Co-sa (non) ci vogliono dire: mondo giovanile, nuovi lin-guaggi”. Il progetto, che si articolerà in una serie di incontri sulterritorio regionale, nasce dall’esigenza di analizzareil bisogno naturale alla comunicazione e la deriva chequesta assume in età adolescenziale, per poi fornireagli insegnanti, ai genitori e a tutti gli adulti interes-sati gli strumenti per interpretare questa esigenza. Negli incontri, la cui partecipazione è gratuita, saran-no trattati vari temi che percorrono un itinerario ver-so la comprensione della complessità e la ricchezzadella comunicazione giovanile, anche attraverso l’a-nalisi dei nuovi linguaggi della Rete e degli strumentiofferti dalla tecnica. Gli incontri prevedono una parteteorica con esperti, e una parte basata su esperienze,con l’obiettivo di rimettere in contatto due generazio-ni che hanno sviluppato linguaggi differenti.

U

“In questa società - ha dettodon Ciotti - c’è chi ha scelto lalegalità ‘malleabile’, ma noidobbiamo essere comeFrancesco, andando avanti conla ricchezza d’animo e di spirito”

Scuole impegnate per la pace

6 LA VOCE ATTUALITÀ

Meeting nazionale ad Assisi con relatori illustriCorso per insegnare agli adulti il linguaggio dei ragazzi

on la sentenza della Cortecostituzionale, che travalicala funzione politica del

Parlamento su temi complessi cheriguardano la società civile e i proprimodelli di riferimento culturali,prosegue lo smantellamentoprogressivo a mezzo giudiziario della

C“

legge 40. Una normativa forse darivedere dopo dieci anni, ma che haavuto il merito di porre un quadro diriferimento scientifico ed etico intema di procreazione assistita”,commentano Paola Ricci Sindoni eDomenico Coviello, Presidente ecopresidente nazionalidell’Associazione Scienza & Vita. “Intal modo si apre un inesorabile vuotonormativo che prelude al ritorno aquel far west procreatico che in questiultimi dieci anni era stato possibilecontenere. Con la cancellazione del

divieto di fecondazione eterologaviene legittimata ogni pratica diriproduzione umana, con il solopretesto che tutti, comunque, hannodiritto a veder garantiti i propridesideri. La cultura giuridica sirimette in tal senso al dominio dellatecnoscienza, legittimandone lostrapotere. Questa sentenza apreinoltre lo scandalo del mercato deigameti: nessuno garantisce che nonavverrà - come già ora all’estero - conlo sfruttamento di chi si trova indifficoltà economiche”. “Una

sentenza nel solco di quellapronunciata ieri in materia di utero inaffitto e che, anche in questo caso,rimette in questione i capisaldi dellaciviltà occidentale al cui internol’esperienza della trasmissione dellavita viene segnata dall’accoglimentodel dono senza la pretesa dideterminarlo in modospersonalizzante. In questo modoinvece non vi è riguardo per i dirittidei bambini, chiamati al mondo a tuttii costi in virtù di un non identificato‘diritto alla genitorialità’”.

La Corte Costituzionale cancella il divietoalla fecondazione eterologa. Scienza &Vita: così avanza la “babele procreativa”

nsieme sulla strada, consobrietà, con semplicità macon forza, con il morso del

più. Basta essere cristiani adintermittenza! Basta commuo-versi, occorre muoversi, e an-che la politica deve fare la suaparte perché la Chiesa nonpuò essere una “ortopedia so-ciale”. Don Luigi Ciotti, coordinatoredi Libera, ad Assisi relatorenel terzo incontro della Com-missione regionale Ceu perl’Educazione, la scuola e l’U-niversità (Cresu), intervistatodal direttore di Avvenire, Mar-co Tarquinio, ha dato di cheriflettere ai professori presen-ti come ai volontari di Liberache in Umbria portano avantil’impegno di don Ciotti peruna società libera dalle mafie. Anche questo incontro dellaCresu ha avuto come punto dipartenza la visita di PapaFrancesco ad Assisi. “Esattamente sei mesi fa - haricordato Tarquinio - ero nellasala della Spoliazione dove Pa-pa Francesco ha spiazzato tut-ti, anche noi giornalisti, ripor-tandoci all’essenziale con il di-

I scorso sulla spoliazione, di-cendo che ci riguarda tutti”.Tornare all’essenziale e dun-que si è rivolto a don Ciottichiedendogli dove fosse natala sua storia, la sua vocazione.Il leader del gruppo Abele, in-trodotto da Annarita Capone-ra coordinatrice della Cresu,dal vescovo mons. DomenicoSorrentino e sollecitato dalledomande di Tarquinio è unfiume in piena. Racconta della sua vocazionevissuta “sulla strada” così co-me era nata con l’incontro, a17 anni a Torino, con un bar-bone che incontra ogni giornoall’uscita di scuola. Legge esottolinea un libro, sempresulla stessa panchina, finchèun giorno gli si avvicina peroffrirgli un caffè e quell’uomonon risponde neppure quandogli chiede se preferisce un tè.“Testardo lui, testardo io” rac-conta don Ciotti, finchè dodicigiorni dopo rompe il silenzioper dirgli, indicando dei ra-gazzi che uscivano dal bar difronte, “Dovresti fare qualcosaper loro”. Quel barbone era unmedico e ogni giorno vedeva

quei ragazzi farsi la “bomba”mescolando alcol e farmaci, lo“sballo” prima che arrivassel’eroina. “Cinque mesi dopo ilbarbone non c’era più, era las-sù. Certi incontri ti cambianola vita. Lì ho iniziato e tre an-ni dopo è nato il Gruppo Abe-le”. Don Ciotti è appassionato, ècoinvolgente nel ripercorre lasua storia di uomo sanamentetestardo che parla sempre alplurale; è sconvolgente nelraccontare i problemi di unasocietà dove si è persa la ric-chezza dell’umanità e che de-ve recuperare il significatodella parola responsabilità.“Mai parlare di una persona,siamo un gruppo che lotta, che

fa piccole, piccolissime coseperché in questa società ilgruppo di maggioranza ce loha Dio”. Arriva in profondità,al centro dei problemi, rac-conta della mafia e dell’ultimoincontro con il Papa.È una catechesi a tutto tondo,quella di don Ciotti che snoc-ciola numeri sulla crisi “9 mi-lioni di persone in povertà re-lativa, 5 milioni in povertà as-soluta, 7 milioni che vivono ildisagio lavorativo” e mette inevidenza le fragilità di una so-cietà in cui il “confine tra in-clusione ed esclusione è sem-pre più incerto, frammentato,fluido. Non possiamo pensareperò di fare sviluppo - ha tuo-nato il leader di Libera - senzauna maggiore educazione, conl’attuale fragilizzazione deiservizi e la diminuzione di ri-sorse. Noi continueremo a fa-re la nostra parte ma non pos-siamo essere quelli dell’orto-pedia sociale. La testimonian-za cristiana - ha continuato -deve saldarsi alla responsabi-lità civile”. Poi il richiamo allaChiesa e ai cristiani, ad immi-schiarsi, come ha sottolineato

anche Tarquinio, “a far sentirela propria voce, a riprendersi ilvalore e il senso delle parole, araccontare e testimoniare ivolti, le storie, le persone”. “In questa società - ha dettoancora don Ciotti - c’è chi hascelto la legalità malleabile esostenibile ma dobbiamo es-sere come Francesco che si èspogliato delle cose inutili, an-dando avanti con la ricchezzad’animo e di spirito. Dobbia-mo essere ricchi di umanità econtrastare chi vive un’ano-ressia esistenziale”. Un richia-mo poi all’importanza dell’e-ducazione che ”deve essere ilprimo investimento per il fu-turo”. In questo contesto sia Tarqui-nio con una sfilata di numeriallarmanti che don Ciotti han-no tuonato contro la vergognadel gioco che porta una mise-ria nelle casse dello Stato matanta disperazione in chi ci ca-de. L’esortazione poi a recupe-rare le relazioni dirette a di-spetto della dilagante e preoc-cupante diffusione degli stru-menti virtuali soprattutto tra igiovani.

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el dicembre 2013abbiamo dedicato unricordo al primo numero

de La Voce uscito 60 anni prima;e con l’incontro di preghierapresieduto da padre BrunoPennacchini, svoltosi nelladeliziosa cappella di SantaChiara a Santa Maria degliAngeli, abbiamo iniziato unariflessione sul nostro impegnodi comunicazione socialeispirata cristianamente e conl’intento di diffondere il“profumo del Vangelo” nellasocietà attuale. Ora siamo qui apresentare una seconda fase diquesto ricordo, che si svolgeràsabato 3 maggio. Sarà inseritonella giornata conclusiva delFestival internazionale delgiornalismo. Tale contestorisulta per noi importante perveicolare l’idea che i cristianinon sono una categoriaseparata dal mondo e chiusa inuna “riserva protetta”, ma,come dice la Lettera a Diogneto,vivono nel mondo, pienamenteinseriti, non distinguibili persegni esteriori ma per il sensodel loro dire e agire. In questaoccasione si vuol ricordare,oltre al 60° di fondazione delsettimanale cattolico regionale,anche il suo rilancio avvenutoper opera di mons. Pagani e deiVescovi umbri nel 1983, che

N portò a pubblicare nel gennaio1984 il primo numero con lafirma del nuovo direttore donElio Bromuri. Questa nuovafase fu un segnale di novità perl’impostazione del giornale eper i collaboratori sia perifericiche centrali. C’era aria dientusiasmo e voglia di novità edi futuro. Non possiamo nonricordare don AntonioSantantoni, Marco Tarquinio,Luca Diotallevi, DarisGiancarlini, Maurizio Maio ecollaboratori volontari di primopiano come don Remo Bistoni,don Agostino Rossi, donNazareno Amantini e tanti altri.L’entusiasmo e la volontà diincidere nella società con glistrumenti della comunicazionesociale portò il vescovo Pagani amettere in campo una radiorinnovata e ampliata nel suoraggio di azione, e soprattuttocon un direttore che avesseprovate capacità. L’uomo giustoper questo compito fuindividuato in don GiulioGiommini, un prete già espertonella pastorale parrocchiale edella comunicazione che avevafondato una radio nella suaparrocchia di Castiglione delLago. Il 1984 è pertanto anchel’anno della radio e siamo oraper farne memoria. A questoscopo il 3 maggio si terrà una

tavola rotonda per fare il puntosulla comunicazione dellaChiesa in Umbria oggi neiconfronti anche delle nuovetecnologie e della nuova culturadei media. L’iniziativa però piùincisiva ed eclatante saràl’esecuzione della Messa in Siminore di Bach nel duomo diSan Lorenzo alle ore 21.Qualcuno si domanderà checosa c’entra Bach con questaricorrenza. La risposta puòessere brevissima come puòanche dilungarsi molto.Brevissima: è la musicareligiosa più bella, alta eprofonda che sia stata maiscritta da un uomo. Vogliamodire a tutti che la Chiesa in

Umbria e coloro che svolgono ilcompito della comunicazionesono dentro questo orizzonte.L’orizzonte del Bello, del Sacro,di ciò che eleva l’anima e puòsuggerire pensieri di bontà e dipace a ogni persona,travalicando i confini della fedecristiana. Risposta più elaborata:un coro e un’orchestraespressioni del nostro territorio,hanno preparato questaesecuzione già realizzata alcunimesi fa nella basilica di SanPietro a Perugia. È sembratogiusto valorizzare l’impegno ela preparazione e lacompetenza che, per una volta,

fa dell’Umbria nonsolo un palcoscenicoper attori eprotagonisti, venutida fuori, ma unaespressione in primapersona di unapropria vitalità. LaChiesa umbra vuolesituarsi anche sulfronte dellavalorizzazione dellerisorse, delle energiee della collaborazioneregionale. È segnoanche di un momentofelice segnato dalfatto che la porporacardinalizia, postasulle spalledell’arcivescovoBassetti insieme alleresponsabilità checomporta, fa salire diun gradino tutta lanostra storiaecclesiale e civile,che si vuole cosìesaltare.

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❖ PREMIOGiovani innovatoriPremiare il coraggio di giovaniimprenditori e manager chefanno innovazione dando lapossibilità di condividere laloro storia e avere un sostegnofinanziario per assumerenuove risorse in azienda. Èquanto si proponeUnioncamere con il Premio“Giovani innovatorid’impresa” il cui bando,aperto sino al 4 maggio, è

disponibile online su www.innovatoridimpresa.it.L’iniziativa parte del progettoWe4Italy (la piattaformaonline che prevede attività estrumenti finalizzati avalorizzare la condivisione distorie e progetti dei giovaniimprenditori), è diretta alleimprese gestite o guidate dagiovani imprenditori conmeno di 40 anni che si sianoparticolarmente distinte per lapropria capacità di introdurrenuove idee in grado dimigliorare le performanceeconomiche e produttive

dell’azienda o la qualità dellavita delle persone che cilavorano. Le imprese vincitricibeneficeranno di uncofinanziamento di 38milaeuro che dovrà esseredestinato all’assunzione dinuovi collaboratori. Possonocandidarsi al riconoscimentole imprese di tutti i settorieconomici. Per partecipare alPremio è necessariopresentare la propriacandidatura tramite il sitointernet www.innovatoridimpresa.itentro il 4 maggio 2014.

❖ LIBROCapitini discutela religione di Pio XIICon la prefazione di Goffredo Fofiè stato ripubblicato un testo diAldo Capitini intitolato Discuto lareligione di Pio XII (edizionidell’Asino, pp. 146, euro 12). Conquesto testo Capitini mette sottoaccusa praticamente tutto il dogma cristianoattribuendolo a Pio XII quando in realtà èsoltanto la verità fondamentale della Chiesacattolica. Probabilmente si tratta di un testoche anziché esaltare l’intelligenza,l’ispirazione, la genialità dell’autore perugino

ne mostra un lato piuttostodiscutibile rispetto allafondamentale ispirazione, aperta,pacifista e tollerante di Capitini. Iltesto infatti è aspro, fortementecritico e consideratoindubbiamente molto lontano daiprimi lavori che esaltano lacompresenza, la compassione e lanuova spiritualità di stampofrancescano e gandiano. Questa

presa di posizione mostra, se ce ne fosseancora bisogno, la grande distanza dalpensiero cattolico di colui che ha inventato lo“sbattezzo” e cioè la richiesta di esserecancellato dalla lista parrocchiale deibattesimi.

Aria di novità,con la Messa

Il 3 maggio, in chiusura del Festival delgiornalismo, si celebra il 30° anniversariodella “nuova” Voce e della Radio

Tavola rotonda congrandi nomi, poi la“Messa in Si minore” in cattedrale

LA VOCE - UMBRIA RADIO

SABATO 3 MAGGIOSala del Dottorato, ore 18Celebrazione dei 60 anni del settimanale La Voce e dei 30 anni dell’emittenteUmbria Radio. Intervengono:Marco Tarquinio, direttore AvvenirePaolo Bustaffa, già direttore SirAntonio Preziosi, già direttore di RadioUno e del Giornale radioElio Bromuri, direttore La VocePaolo Giulietti, direttore Umbria Radio

Cattedrale, ore 21J. S.Bach, Messa in Si minore - BWV 232Saluto del card. Gualtiero Bassetti aipartecipantiEsecuzione a cura del coro Accademiadegli Unisoni e dell’Orchestra da cameradi Perugia, direttore: Leonardo Lollini,solisti: Marinella Pennicchi (soprano), M.Grazia Pittavini (soprano), GloriaBanditelli (contralto), Baltazar Zuniga(tenore), Mauro Borgioni (basso).

Aldo Capitini

7LA VOCE ACCADE IN UMBRIA

I settimanali cattolici hannoradici locali e ponti europei

ire Europa per dire confini supe-rati, muri abbattuti, frontiere di-latate. Anche questa è una visio-

ne - non certo l’unica - della costruzioneeuropea, che a partire dalle prime Co-munità economiche (Ce-ca, Cee), negli anni Cin-quanta del ’900, ha via viapreso forma, accrescen-do il numero dei Paesipartecipanti, la popola-zione, le competenze del-le istituzioni che hannosede a Bruxelles e Stra-sburgo. È però convinzione diffu-sa che l’informazione adisposizione dei lettoriitaliani sulle vicende eu-ropee sia molto modesta,frammentaria, incompleta, troppe voltemarcata da “pre-giudizi” e da uno stri-sciante messaggio euroscettico. Così èdifficile rendersi conto del lavoro svoltoda Commissione, Europarlamento eConsiglio Ue; comprendere la direzioneche assumono le politiche comunitarie;valutare gli innumerevoli progetti Ue in

D

corso di realizzazione nelle sfere di suacompetenza; verificare i risultati dellacomplessiva azione Ue. Quando, il 25maggio, gli elettori dovranno esprimereil loro voto per il nuovo Parlamento eu-ropeo, sulla base di quali informazionipotranno scegliere i loro rappresentan-ti, tenuto anche conto che la campagna

elettorale rischia di svolgersi, come av-venuto in passato, non attorno a una se-ria discussione politica sull’Europa masulle beghe nazionali?Anche di questo si è discusso al conve-gno promosso a Gorizia dal settimanalecattolico Voce isontina, in collaborazionecon la Federazione italiana dei settima-nali cattolici (Fisc) e con l’Ufficio Cei perle comunicazioni sociali. Una tre-giorninon a caso intitolata “Europa e confini”,che ha analizzato nel corso di una tavo-la rotonda il tema “In Europa da giorna-listi cattolici”. Ne è emerso il convinci-mento che il deficit informativo esiste,eccome, ma che possa essere colmatoanche grazie al contributo dei giornalidel territorio quali sono i settimanali dio-cesani, vicinissimi - per loro storia e vo-cazione - ai lettori, alle famiglie, ai sog-getti vivi delle città e regioni italiane.

Giornali radicati nella comunità cristia-na, interpreti delle specificità territoria-li del Bel Paese, senza per questo cade-re nella tentazione dei particolarismiche attraversano la Penisola. Giornalicapaci di essere, al contempo, “di confi-ne”, nel raccontare una determinata ecircoscritta realtà diocesana, e al con-tempo “ponti” fra la realtà locale e quel-la più ampia, facendo proprio quell’uni-versalismo che è un tratto caratterizzan-te la fede cristiana.L’Europa che ha sempre avuto dallaChiesa cattolica un’attenzione benevolae forti incoraggiamenti. I settimanalidiocesani possono essere, con il lorocompito informativo, parte viva di quel-la Ecclesia in Europa tratteggiata da Gio-vanni Paolo II con la sua esortazioneapostolica del 2003. I giornali “vicini al-la gente” interpreterebbero in tal senso,e in maniera originale, una sorta di“principio di sussidiarietà informativa”,portando nelle case dei lettori quell’Eu-ropa così apparentemente lontana e cheinvece è ormai parte della nostra vitaquotidiana.

Gianni Borsa

Il programma

Se n’è discusso alconvegno di Gorizia. I giornali più vicinialla gente possonooffrire una sorta di “principio disussidiarietàinformativa”

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bambino e lo rimproveradolcemente e gli dice:‘Questo non si fa, per que-sto…’, e gli spiega con tan-ta pazienza, questo è sa-pienza di Dio? Sì!... Ecco,questo è il dono della sa-pienza. Che venga a casa,che venga con i bambini,che venga con tutti noi!”Ma tutto questo - ha riba-dito Francesco - “non siimpara: questo è un rega-lo dello Spirito santo. Perquesto, dobbiamo chiede-re al Signore che ci dia loSpirito santo e ci dia il do-no della saggezza, di quel-

la saggezza di Dio che ci insegna a guar-dare con gli occhi di Dio, a sentire con ilcuore di Dio, a parlare con le parole di Dio.E così, con questa saggezza, andiamoavanti, costruiamo la famiglia, costruiamola Chiesa, e tutti ci santifichiamo. Chie-diamo oggi la grazia della sapienza. Echiediamola alla Madonna, che è la Sededella Sapienza, di questo dono: che Lei cidia questa grazia. Grazie!”.

10,1). Non si annuncia ilSignore da soli ma insieme. Èla comunità che “si mettemediante opere e gesti nellavita quotidiana degli altri,

accorcia ledistanze, siabbassa finoall’umiliazione seè necessario eassume la vitaumana, toccandola carnesofferente diCristo nel popolo”(Evangeliigaudium, 24). Èquindi lacomunità cheevangelizza e cheè chiamata adandare avanti per

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PAPA FRANCESCO. Le catechesi del mercoledì

Con gli occhi di DioTerminate leriflessioni suisacramenti,iniziano quellesui sette donidello Spiritosanto

erminate le riflessioni sui sacra-menti, Papa Francesco ha comin-ciato questo mercoledì una serie di

udienze che hanno per tema i sette donidello Spirito santo (testi completi, comesempre, sul sito www.vatican.va).“Voi sapete - ha esordito Ber-goglio - che lo Spirito santo co-stituisce l’anima, la linfa vitaledella Chiesa e di ogni singolocristiano: è l’Amore di Dio chefa del nostro cuore la sua di-mora ed entra in comunionecon noi. Lo Spirito santo stasempre con noi, sempre è innoi, nel nostro cuore.Lo Spirito stesso è il dono diDio per eccellenza (cfr Gv4,10), è un regalo di Dio, e asua volta comunica a chi lo ac-coglie diversi doni spirituali.La Chiesa ne individua sette,numero che simbolicamentedice pienezza, completezza... I doni delloSpirito santo sono: sapienza, intelletto,consiglio, fortezza, scienza, pietà e timoredi Dio”.Ha quindi cominciato ad approfondire ildono della sapienza. “Ma non si tratta sem-plicemente della saggezza umana, che èfrutto della conoscenza e dell’esperienza...La sapienza è questo: è la grazia di potervedere ogni cosa con gli occhi di Dio. Èsemplicemente questo: è vedere il mondo,

T vedere le situazioni, le congiunture, i pro-blemi, tutto, con gli occhi di Dio. Alcunevolte noi vediamo le cose secondo il no-stro piacere o secondo la situazione del no-stro cuore, con amore o con odio, con in-vidia… No, questo non è l’occhio di Dio...

Quando siamo in comunionecon il Signore, lo Spirito santo ècome se trasfigurasse il nostrocuore e gli facesse percepire tut-to il Suo calore e la Sua predile-zione”.Lo Spirito rende il cristiano sa-piente “non nel senso che hauna risposta per ogni cosa, chesa tutto, ma nel senso che sa diDio, sa come agisce Dio, cono-sce quando una cosa è di Dio equando non è di Dio; ha questasaggezza che Dio dà ai nostricuori. Il cuore dell’uomo saggioin questo senso ha il gusto e ilsapore di Dio. E quanto è impor-

tante che nelle nostre comunità ci sianocristiani così! Tutto in loro parla di Dio ediventa un segno bello e vivo della Suapresenza e del Suo amore”. “E questa - ha aggiunto - è una cosa chenon possiamo improvvisare, che non pos-siamo procurarci da noi stessi: è un donoche Dio fa a coloro che si rendono docili al-lo Spirito santo. Noi abbiamo dentro di noi,nel nostro cuore, lo Spirito santo; possiamoascoltarlo, possiamo non ascoltarlo... Que-

sta è la sapienza che ci regala lo Spiritosanto, e tutti noi possiamo averla. Soltan-to, dobbiamo chiederla allo Spirito santo.Pensate a una mamma, a casa sua, con ibambini, che quando uno fa una cosa l’al-tro ne pensa un’altra, e la povera mammava da una parte all’altra, con i problemi deibambini. E quando le mamme si stancanoe sgridano i bambini, quella è sapienza?No! Invece, quando la mamma prende il

“La sapienza è lagrazia di potervedere ogni cosacon gli occhi diDio. È vedere ilmondo, vedere le situazioni, iproblemi, tutto,con gli occhi di Dio”

preparare l’arrivo delSignore. Con qualeatteggiamento dobbiamoportare agli altri Gesù? Comel’asina e il puledro che idiscepoli sono andati aprendere. Quanto sarebbestato più glorioso agli occhidel mondo un ingresso acavallo, o meglio ancora incarrozza! Gesù ci sconvolgeanche su questo aspetto. Ilpuledro è il figlio di un

animale umile, “figlio di unabestia da soma” (Gn 49,11). Lascelta di un asino rappresental’orientamento di fondo diGesù. Non è esibizionista, nonsfoggia potenza, non si impone.Come l’asina, egli avanzalentamente, discretamente. Lacomunità cristiana è chiamataa essere come l’asina e ilpuledro che hanno portatoGesù, consapevole che in realtàè Lui che la porta. È infattil’Agnello che si è immolato eha preso su di sé il peso delnostro peccato. Lui cercal’asina e il puledro, ovveroutilizza la nostra povertà perfare il suo ingresso nella gloria,e la trasforma, la redime con lasua misericordia. Gesù entrapertanto in Gerusalemme,

Portiamo Gesù... come l’asina Vangelouando furono vicini a Gerusalemme e giunsero aBetfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò duediscepoli, dicendo loro: “Andate nella borgata che è di

fronte a voi; troverete un’asina legata, e un puledro con essa;scioglieteli e conduceteli da me. Se qualcuno vi dice qualcosa,direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà”. Questoavvenne affinché si adempisse la parola del profeta: “Dite allafiglia di Sion: Ecco il tuo re viene a te, mansueto e montatosopra un’asina, e un asinello, puledro d’asina”. I discepoliandarono e fecero come Gesù aveva loro ordinato.

Q

Commento alla liturgia della Domenica

Nel suo ingresso a Gerusalemme,Gesù sceglie unostile che invitaall’umiltà. Esoprattutto, è Luia portare noi

DOMENICA DELLE PALME - ANNO A

ntroducendo la liturgiadelle Palme, il celebranteannuncia che “Gesù entra

in Gerusalemme per darecompimento al mistero dellasua morte e resurrezione”. IlSignore prepara con curaquesto momento, mandandodue discepoli nel villaggio difronte a quello dove si trovaper prendere un’asina e unpuledro. Come i discepoli,anche noi siamo chiamati apreparare l’entrata gloriosa diGesù: essi vengono mandatinon da soli ma a due a due (Mc6,7), nelle “città e nei luoghidove stava per recarsi (Lc

I

come il Messia preannunciatodai profeti Isaia e Zaccaria: ilSalvatore che porta la pace. IlVangelo stesso sottolinea chesolo la folla festeggia la suaentrata; i capi non lo accolgonoperché non lo riconoscono enon si aprono alla salvezza.Mentre infatti viene gridato“osanna”, appare evidente ilfreddo rifiuto delle autorità: lacittà si interroga su chi siaquell’uomo a cui inneggia lafolla e che viene acclamatofiglio di Davide e ritenutoprofeta. Dio ci ha lasciato liberidi accoglierlo o meno, ma, ognivolta che permettiamo a Gesùdi entrare nella nostra vita,abbiamo l’occasione disperimentare gioia e salvezza.Tutto ciò è negato a chi lorifiuta. Accogliere o rifiutare lavenuta del Signore è questionedi vita o di morte, perché in lui

“riviviamo” e scorgiamo la suapresenza dappertutto. “Tuttociò che mi circondava miparlava di Lui, il cielo miparlava di Lui, la terra miparlava di Lui, il mare miparlava di Lui… Era come ilPersonaggio più importanteche entrava nella mia vita econ cui avrei dovuto vivere persempre” (Carlo Carretto). Lafolla esulta e inneggia al suo Remanifestando tutta la gioia evenerandolo. “Stese i proprimantelli sulla strada, mentrealtri tagliavano rami deglialberi e li stendevano sullastrada” (Mt 21,8). I mantelliche vengono stesi al passaggiodi Gesù dalla gente che locirconda sono un simboloimportante: sono un beneinalienabile. Anche nei pegnidati dai poveri il mantello nonpuò essere preso o trattenutoper più di un giorno. Sta scrittonel libro dell’Esodo: “Se prendiin pegno il mantello del tuoprossimo, glielo renderai primadel tramonto del sole, perché èla sua sola coperta, è ilmantello per la sua pelle; comepotrebbe coprirsi dormendo?”(22,25-26). Stendere il mantellosotto i piedi di Gesù vuol direaffidargli tutta la propria vita.Anche noi dovremmo stenderei nostri mantelli davanti aGesù: niente infatti è piùprezioso della suaamicizia!

Silvia Reali Alessandro Pacchioni

“FIRMATO” Famiglia

LA PAROLAdella Domenica

PRIMA LETTURADal libro del profeta Isaia 50,4-7

SALMO RESPONSORIALESalmo 21

SECONDA LETTURADalla Lettera ai Filippesi 2,6-11

VANGELODa Matteo 21,1-11 e 26,14 - 27,66

(Le soluzioni del cruciverba nel prossimo numero)

SOLUZIO-NE DELCRITTO-CRUCI-VERBADELNUMEROSCORSO:

La frasechiave è: Gli amicidi Gesù

A cura di Michela MassaroSPAZIO CRUCIVERBA PER GRANDI E PICCINISPAZIO CRUCIVERBA PER GRANDI E PICCINI

1. Lo erano i Dodici quando Gesù disse che uno di loro lo avreb-be tradito. 2. Così pianse Pietro dopo aver rinnegato tre volte Ge-sù. 3. Per trenta “...” d’argento Giuda tradì Gesù. 4. Implorare, in-vocare. 5. Levigate... con anagramma. 6. Bisogna pregare e ve-gliare per non entrarvi. 7. Furono crocifissi con Gesù. 8. Canoro…con anagramma e spine. 9. Cicale… con anagramma 10. Così lafolla voleva Gesù. 11. Anagramma di “ridotta”. 12. Giuseppe diArimatea ne fece scavare uno nuovo nella roccia.

CRUCIVERBA ORIZZONTALEInserisci orizzontalmente nella griglia le parole secondo il numerodi riferimento. A lavoro ultimato, nelle caselle in grigio, troverai lafrase-chiave del Vangelo (5, 1, 6).

LA VOCE CHIESA&RELIGIONE8

Icona bizantina della “Divina Sapienza” o “Sophia”

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BREVI DA S. MARTA

Spunti dalle omelie mattutine di PapaFrancesco nella cappella di casa Santa Marta.Testi completi su www.vatican.va, sezione“Meditazioni quotidiane”.

Giovedì 3 aprileMosè maestro di preghieraPregare è come parlare con un amico: perquesto “la preghiera deve essere libera,coraggiosa, insistente”, anche a costo di arrivarea ‘rimproverare’ il Signore. Questo piccolomanuale di preghiera è stato suggerito al Papadal passo di Esodo 32,7-14. La preghiera di Mosèè “una vera lotta con Dio, la lotta del capo delpopolo per salvare il suo popolo, che è il popolodi Dio”. Mosè “parla liberamente davanti alSignore”. E così “ci insegna come pregare: senzapaura, liberamente, anche con insistenza”.Mosè “insiste, è coraggioso: la preghiera deveessere così!”. Si deve anche saper “negoziare”con Dio”. Alla fine, “il nostro Dio èmisericordioso, sa perdonare, torna indietronelle sue decisioni, è un Padre!”. Tutte cose cheMosè già “sapeva, ma le sapeva più o menooscuramente. È nella preghiera che le ritrova”.Ed è “questo che fa la preghiera in noi: cicambia il cuore, ci fa capire meglio com’è ilnostro Dio”.

Venerdì 4 aprileCristiani perseguitatiÈ un fatto - ha sottolineato Bergoglio - che“sempre nella storia della salvezza, nel tempodi Israele e anche nella Chiesa, i profeti sonostati perseguitati”. Infatti il profeta è un uomo“che dice: ‘Voi avete sbagliato strada, tornatealla strada di Dio!’ Questo è il messaggio di unprofeta. E non fa piacere alle persone chehanno il potere su quella strada sbagliata”.Nella Chiesa ci sono “perseguitati da fuori eperseguitati da dentro... Quando noi leggiamola vita dei santi” ci troviamo di fronte a tante“incomprensioni e persecuzioni. Anche tantipensatori nella Chiesa sono stati perseguitati.Ancora oggi i cristiani sono perseguitati. Osodire che forse ci sono tanti o più martiri adessoche nei primi tempi”. E sono perseguitati“perché a questa società mondana, a questasocietà tranquilla che non vuole problemi,dicono la verità e annunciano Gesù Cristo”.Addirittura in alcune parti “c’è la pena di morte,c’è il carcere per avere il Vangelo a casa, perinsegnare il catechismo. Mi diceva un cattolicodi questi Paesi che loro non possono pregareinsieme: è vietato! Si può pregare soltanto dasolo e nascosto”.

Lunedì 7 aprileIl perdono in una carezzaCommentando il brano evangelicodell’adultera, Papa Francesco ha rimarcato:“Gesù perdona. Ma qui c’è qualcosa di più delperdono. Perché, come confessore, Gesù vaoltre la legge... Non le dice: non è peccatol’adulterio. Ma non la condanna con la legge.Questo è il mistero della misericordia di Gesù.La misericordia è qualcosa di difficile da capire:non cancella i peccati”, perché a cancellare ipeccati “è il perdono di Dio”. Ma “lamisericordia è il modo in cui perdona Dio”.Gesù consiglia alla donna “di non peccare più.Qui si vede l’atteggiamento misericordioso diGesù: difende il peccatore dai nemici, difende ilpeccatore da una condanna giusta... Così è lamisericordia di Dio: una grande luce di amore,di tenerezza. Dio perdona non con un decreto,ma con una carezza”.

Martedì 8 aprileLa croce non è un ciondolo“Il cristianesimo - ha detto Francesco martedì -non è una dottrina filosofica, non è unprogramma di vita per sopravvivere, per essereeducati, per fare la pace. Queste sonoconseguenze. Il cristianesimo è una Persona,una persona innalzata sulla croce, una personache annientò se stessa per salvarci; si è fattapeccato. E così come nel deserto è statoinnalzato il peccato, qui è stato innalzato Dio,fatto uomo e fatto peccato per noi. E tutti inostri peccati erano lì. Non si capisce ilcristianesimo senza capire questa umiliazioneprofonda del Figlio di Dio, che umiliò se stessofacendosi servo fino alla morte e morte dicroce, per servire... Questo è il mistero dellaCroce. Non è un ornamento, che noi dobbiamomettere sempre nelle chiese, sull’altare, lì. Nonè un simbolo che ci distingue dagli altri. LaCroce è il mistero dell’amore di Dio”.

VITA CONSACRATA. Nota della Cei sull’Ordo virginum

Carisma da incoraggiareOrdo virginum è una partico-lare espressione di vita consa-crata rifiorita nella stagione

post-conciliare. In Italia oggi è pre-sente in 113 diocesi: alle circa 500consacrate se ne affiancano quasi al-trettante in fase di discernimento e diformazione. Tra i tratti distintivi checoncorrono a descriverne il carisma visono la sequela di Cristo vergine, po-vero e obbediente, la dedizione allaChiesa particolare e la vita nel mondo,nonché un rapporto specifico con ilvescovo, responsabile del discerni-mento, dell’ammissione alla consa-crazione (e della sua celebrazione),della formazione e dell’accompagna-mento. La Commissione episcopale per il cle-ro e la vita consacrata della Cei dedi-ca ora una Nota pastorale, L’Ordo vir-ginum nella Chiesa in Italia, che offreorientamenti e indicazioni per elabo-rare criteri comuni e attivare prassicondivise. Essa esprime “un’attenzio-ne incoraggiante” nei confronti dellevergini consacrate, insieme con l’a-spettativa che “con il tempo questa

’L esperienza evangelica consenta diportarne a più compiuta maturità ipercorsi formativi, il loro stile di pre-senza nella Chiesa, le forme della lo-ro missione e i tratti della loro spiri-tualità”, come sottolinea nell’in-troduzione alla Nota mons. Francesco Lambiasi, presiden-te della Commissione episcopa-le per il clero e la vita consacra-ta. La Nota pastorale consta di trecapitoli: “La vocazione all’Ordovirginum”; “Il discernimento ela formazione”; “La vita e la te-stimonianza delle vergini con-sacrate”. Segue una breve con-clusione, nella quale si precisache le indicazioni della Notapossono servire al vescovo dio-cesano “per stabilire, secondo lasua competenza, norme piùconcrete per la propria diocesi,per dare un volto stabile e orga-nico all’Ordo, per far conosceree proporre ai fedeli questa spe-ciale forma di vita consacrata”.

Gigliola Alfaro

9LA VOCE CHIESA&RELIGIONE

PAPA. Messa del Giovedì santoalla FondazioneDon Gnocchi

Papa Francesco presiederà il Giovedìsanto, 17 aprile, alle 17.30 la messa inCoena Domini in uno dei luoghi sim-bolo della solidarietà a Roma, il Centro“Santa Maria della Provvidenza” dellaFondazione “Don Carlo Gnocchi”. Allacelebrazione parteciperanno gli ospitidel Centro, accompagnati dai loro fa-miliari, dal personale e dai responsabi-li. Un commento del Sir, l’agenzia distampa della Cei.

cristiani vivono nell’attesa di Coluiche deve tornare e cui rivolgiamo ilnostro grido: Marana thà! Vieni Si-

gnore Gesù! Viviamo nella storia, nellosvolgersi del tempo, di ogni minutoche, una volta scandito, non può piùtornare. Si crea così un vuoto?... Il Si-gnore Gesù, il Maestro che tanto ha at-tirato le folle, le ha magnetizzate e haannunziato loro il regno di Dio, ci hagettati in baratro vischioso? Se così fos-se, sarebbe la negazione assoluta e di-mostrabile della falsità della sua incar-nazione.Così non è. Fra di noi, Egli ha voluto ri-manere con il dono supremo, per noiinimmaginabile, della Sua presenza nelpane e nel vino eucaristici. Ogni giornoEgli è fra i suoi, fra coloro che lo rico-noscono, e anche fra coloro che non loriconoscono ma che Egli attende. Ogni

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domenica si dona e rinnova la promes-sa di stare con noi, di essere Pane chenutre, sostiene, Via su cui poter cam-minare con sicurezza. Il Giovedì santo di ogni anno rinnovaquesto misterioso legame in modo so-lenne, esponendosi agli occhi di tutti etutti sollecitando ad avvicinarsi. In ognicattedrale, in ogni duomo, Egli è fra isuoi: poveri e affamati pellegrini nellastoria, stracolma di inciampi e diffi-coltà. Quale cattedrale, quale duomo,antico e bagnato nella preghiera che siinanella nei secoli, oppure modernoche sfida l’assenteismo odierno con ilsuo richiamo a questa Presenza, reggeal confronto con la cattedrale viva, incarne e ossa, di chi soffre ed è poveronella propria umanità dolente?Francesco non rimarrà nello splendoredi San Pietro ma si porterà nel luogodel dolore che grida sempre il suo,troppo spesso inascoltato “perché? Per-ché a me?”. A questa umanità ferita edolorante, il Vescovo di Roma spezzeràil Pane che dona senso, che dona vigo-re, che soccorre gratuitamente e non tipromette una rivincita post mortem mati indica qui, proprio, qui, la chiave nonrisolutiva ma donante di ogni sofferen-za che Egli, il Cristo crocifisso, ha as-sunto nella Passione.La Fondazione “Don Carlo Gnocchi”

non è un luogo povero, misero, abban-donato, anzi è un luogo specializzato,all’avanguardia, ma è il luogo per ec-cellenza in cui Egli, Pane sempre pre-sente alla storia e nella storia di cia-scuno e di ciascuna, si offre nella po-vertà e nella quotidianità del segno,perché ogni povero, nostro fratello, col-pito nella sua umanità e privo della sa-lute, sia posto al centro del mistero, alposto d’onore. Grande segno di miseri-cordia, di quell’utero del Creatore chesi commuove e condivide la propriasorte fino a perdere la vita.Ultimo Lui, che pende dal legno male-detto, ultimi i malati; Ultimo Lui, chearranca per giungere al Golgota e su-bire l’infamia; ultimi fra gli ultimi: glioppressi dai lacci della mafia, della’ndrangheta, dell’usura, delle slot ma-chine, della droga.La Via crucis al Colosseo, che emergeràda un territorio colpito e guidata dal Pa-store che ne conosce le cicatrici, sarà,miracolosamente, segno di guarigione;e il Pane che risplenderà sulla mensadell’altare sarà Luce vera che illuminae porta, nell’alchimia dell’amore di Dio,a una trasformazione piena e totale.Il dono di Francesco nel segno dellaBellezza assoluta e gratuita, si china su-gli ultimi fra gli ultimi.

Cristiana Dobner

La “Don Gnocchi”a Fondazione “Don Carlo Gnocchi”sorge in via Casal del Marmo, nella

zona Casalotti-Boccea. Fino al 2003,prima di essere acquisito dallaFondazione, era noto come istituto“Madre Nasi” del Cottolengo. Da allora, ilCentro ha proseguito l’attività di cura eassistenza a favore dei più svantaggiati,attivando anche nuovi ambitid’intervento, con una ristrutturazionedurata fino al 2009. Oggi è una strutturariabilitativa che dispone di 150 posti lettosuddivisi tra una residenza sanitariaassistenziale, un reparto di riabilitazioneestensiva e un reparto “in solvenza” per lariabilitazione neuromotoria.

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Incontro con Benedetto XVI dopo la beatificazione di don Carlo Gnocchi il 10 marzo 2010

Il Pane spezzato chedona senso e vigore

In Umbria ci sono 13consacrate Ordo virginum

Ordo virginum in Umbria ha avutoinizio a Perugia quando l’allora

arcivescovo mons. Ennio Antonelli compreseil desiderio espressogli da due ragazze diconsacrarsi restando però nel mondo a tuttigli effetti. Le stesse ricevettero laconsacrazione il 30 maggio 1998 durante laveglia di Pentecoste, in cattedrale, per lemani di mons. Giuseppe Chiaretti.Attualmente nelle dicoesi dell’Umbria cisono 13 consacrate (6 a Perugia, 1 a Gubbio,1 a Terni, 3 ad Assisi e 2 a Orvieto) e aPerugia 3 candidate che hanno fatto unanno di discernimento e stanno seguendo idue anni di formazione specifica.

(Nella foto alcune consacrate umbre)

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VENERDÌ 11 APRILE 2014

Pagine sull’Umbria, belle e sconosciute

LIBRI. Dal “Diario” di un grande scrittore polaccoIN BREVE

❖ LIBRODon Mazzolari il parroco d’ItaliaAncora un libro su don Primo Mazzolari. Lo ha scrittoBruno Bignami, presidente della fondazione dedicata alsacerdote. L’autore è convinto che i destini del mondo simaturano in periferia. Il titolo Don Primo Mazzolariparroco d’Italia (Edizioni Dehoniane Bologna, pag. 194,euro 15) ricorda quello che fece il sacerdote: don Primonon si ritirò nella sua Bozzolo, bassa padana, ma decisedi partecipare con convinzione alla vita del paese. Tempidolorosi quelli dei primi del Novecento. Mazzolari èsoldato e cappellano militare nella prima guerramondiale; ancora, antifascista, è resistente fino alla fine,sostenitore delle istanze della pace, costruttore diriconciliazione in diverse piazze italiane, saggista,promotore del dialogo tra differenti anime della società.La sua voce inconfondibile raggiunge la Sicilia e laSardegna. Un fiume di persone giunge da ogni parte allacanonica di Bozzolo per ascoltare la parola dell’arciprete.L’autore del volume, ricostruisce, utilizzando un’ampiadocumentazione, l’azione pastorale di don Mazzolarinelle sue parrocchie. I successi, le crisi, le fatiche e letensioni suscitate dai suoi interventi e dai suoi scritti sonotutti evocati nel testo. Il coraggioso esporsi di don Primodiventa un monito efficace anche per ogni cristiano che“deve proclamare, deve parlare, deve prendere posizionee non può restare neutrale. Deve schierarsi”. (F. M.)

❖ AMICI DELLA MUSICAViaggio nelle epoche con StraussProsegue il programma di “Viaggio nelle epoche dellastoria musicale” promossa dagli “Amici della musica”.Tema degli incontri (Sala delle Conferenze della Gallerianazionale dell’Umbria) è “Richard Strauss, tra crepuscolodel Romanticismo e alba del Novecento”. L’11 aprile, ore17.30, Stefano Ragni “Le sanguinarie: Salome e Elektra”.Prossimo incontro il 24 aprile, ore 17.30, con AlbertoBatisti “Il cavaliere della rosa”. Ingresso libero.

La Filarmonica di Pila compie 90 anni. I progettion si può certo parlare di unasemplice banda musicalequando si parla della

Filarmonica di Pila… una storia lunganovant’anni. Abbiamo incontrato ilmaestro Fabio Lombrici al quale gliabbiamo chiesto di raccontarci la suaesperienza. “Non è facile per me - dice- parlare sulla Filarmonicadi Pila, non per mancanza diidee o argomenti, ma per ilsemplice fatto che in questoanno e mezzo ho conosciutopersone meravigliose con lequali ho condiviso belleesperienze musicali che nonsaprei da dove o da chicominciare… Provo a partiredall’inizio. Quando AndreaCavallucci mi ha presentatoil presidente Cesare Miseriae insieme mi hannochiamato proponendomi didirigere la Filarmonica diPila sinceramente hopensato: ‘O scherzano osono matti’. L’unicaesperienza che avevo fino aquel momento era lagestione di un gruppogiovanile, e subentrare alladirezione di una verafilarmonica con 90 anni di

N storia alle spalle e soprattuttosuccedere al m° Paolo Ciacci misembrava follia, però vista la fiduciache sia Andrea sia Cesare mi hannodato ho detto fra me e me ‘perché nonprovare?’. Così è nata questaavventura”. Oggi come valuta taleesperienza? “A distanza di un annoposso dire che ho fatto davvero benead accettare questa sfida. Ad oggiabbiamo all’attivo una decina diconcerti svolti, abbiamo ripresovecchie tradizioni come il concerto diSanta Cecilia e ne vogliamo riprenderealtre come il concerto per il Ss.Crocifisso, abbiamo avviatocollaborazioni con realtà pilesi quali lacompagnia teatrale Astrolampo diLuca Biancalana con la quale abbiamorealizzato un progetto, ‘L’arte è donna’,per la festa della donna che abbiamoeseguito sia al sodalizio di San Martinosia a Pila nella stagione teatrale.Stiamo portando avanti un progettocon la poetessa Anna Maria FarabbiSalmi, presentato a Pila il 2 febbraio ereplicato domenica scorsa a Castel delPiano. Abbiamo ricostituito la scuola dimusica che oggi conta circa 25 iscrittitra propedeutica musicale, flauto, sax,clarinetti, trombe e percussioni. Con legiovani leve abbiamo in programmaun saggio finale che terremo il 31

maggio, e molto altro ancora…”. Altroda aggiungere? “Voglio ringraziare icolleghi e le colleghe Alice Boggi,Lucia Alunni, Arianna Felicioni,Filippo Pambianco e Cesare Vincenti, iragazzi che si impegnano nello studioe tutti i genitori per la disponibilità chedimostrano. Infine ma non per ultimivoglio ringraziare il presidente CesareMiseria per averci creduto, SilviaMiseria per la disponibilità eprofessionalità con le quali adempie ailavori di segreteria, Mario Terraduraper la presenza e l’aiuto fondamentale,e soprattutto tutti i musicanti che sianostorici, riavvicinati o nuovi. Liringrazio, oltre che per l’impegno,l’entusiasmo, la pazienza e la voglia dimettersi in gioco che hanno;soprattutto per il bell’ambiente chesiamo riusciti a ricreare insieme, è unpiacere lavorare con loro. La banda èlo specchio della società, dentro ci sitrova di tutto, e vedere signori di quasi80 anni che danno consigli escherzano con i più giovani o dannodel ‘lei’ a un maestro che ha quasi unquarto dei loro anni, oltre che farmisorridere, mi fa pensare che la societàdovrebbe guardare più alle bandemusicali per trovare davvero buoniesempi di civile convivenza”.

Marta Ginettelli

Intervista almaestro FabioLombrici che da un anno emezzo dirige la formazionebandistica

La Filarmonica di Pila augurando una buona Pasqua a tutti

vi ricorda che è a disposizione perqualsiasi evento civile e religioso,pubblico e privato, offrendo un ampiorepertorio di brani e marce, chespaziano dal classico al moderno.

Per informazioni e contatti:Silvia Miseria (segreteria): 349.6965230e-mail: [email protected]: Via della Torre, 13 - 06132 Pila (PG)

È stata riaperta la scuola di musica, che oggi conta circa 25 iscritti trapropedeutica musicale, flauto, sax,clarinetti, trombe e percussioni. Inprogramma un saggio il 31 maggio

LA VOCE CULTURA10

ubblicare delle pagine ineditedi uno scrittore consideratotra i maggiori della sua terra,

la Polonia, è certo un punto di orgoglioe di soddisfazione”, scrive Rita FanelliMarini a nome dell’associazione OrfiniNumeister di Foligno presentando unrecente libro del concittadino ArnaldoPicuti intitolato Pagine sull’Umbriascritte da Gustaw Herling, uno dei piùgrandi scrittori polacchi del secolo scor-so.Noto soprattutto per le memorie deglianni da lui trascorsi in un gulag sovie-tico, al termine delle guerra Herling sistabilì definitivamente a Napoli, ovesposò una figlia di Benedetto Croce,partecipando attivamente alla vita let-teraria italiana con saggi e articoli su ri-viste e giornali nonostante l’ostracismo– per i suoi trascorsi politici - da parte dicerta intellighenzia politicamente con-notata. In seguito a varie visite ad alcune cittàdell’Umbria - “regione che prediligo dipiù in Italia” e “le città a cui mi sento piùlegato”, come si legge nel suo Diarioscritto di notte - scrive: “Sarei volentie-ri andato ad abitare in questi piccolicentri ‘a misura d’uomo’, poiché nonamo e rifuggo dal senso di anonimatodelle grandi metropoli. (…) C’è in ognicosa un che di irreale, di sonnolento, dirallentato, ed è così che rimarrà im-pressa nella mia memoria tutta l’Um-

P“ bria. Una regione a parte, un paese oveil tempo trascina, poi si ferma e di nuo-vo riprende il suo pigro corso”.“Di Assisi - scrive - sono stato letteral-mente innamorato”. Di Todi ricorda “lameravigliosa piazza con la gradinatache sale alla cattedrale”; di Spello “i roc-ciosi corridoi delle stradine”, di Bettona“le mura in origine etrusche”; di Peru-gia “il piccolo oratorio dei camaldolesi,San Severo, che viene aperto soltantofacendone richiesta al guardiano”; diOrvieto, gli anziani sulle panchine “ten-dere l’orecchio alle voci del tempo chepassa osservando immobili la facciatadel Duomo”. E vede Bevagna come un“gioiello in miniatura, con la sua piaz-za che ha tutto il diritto di comparirenella prima fila delle celebri piazze del-le rinomate cittadine umbre”. In occasione di un settimanale soggior-no in un monastero di quest’ultima cit-tadina, di Foligno scrive: “Ecco la suapiazza, la grande piazza che, nella cittàdeturpata dagli edifici moderni, rilucecome una perla in un intarsio di sca-dente fattura. Qui, annuncia una lapidesulla parete della cattedrale, nell’anno1206 il giovane figlio di un mercante diAssisi, il futuro san Francesco, ‘compì ilprimo passo verso la sua vita evangeli-ca, vendendo le merci e il cavallo chepossedeva per ricavarne i denari ne-cessari per ricostruire la chiesa di S. Da-miano nella vicina Assisi.’ E di fronte,

nel palazzo del Comune, il bibliofilo Or-fini offrì al mondo nell’anno 1472 il pri-mo esemplare a stampa della DivinaCommedia”.Il nuovo libro dell’avv. Picuti, appassio-nato anch’egli della storia e delle tradi-zioni di questa regione come testimo-nia anche la sua splendida “guida” del-la collana Le città d’arte, dedicata a No-cera Umbra, è arricchito da dieci origi-nali disegni dell’artista folignate LuigiFrappi.Queste pagine che Herlig dedica al-l’Umbria come dichiarazioni d’amoreper il suo peculiare ambiente naturalee lo straordinario patrimonio artisticomeritavano dunque di essere pubblica-te. Non tanto per solleticare l’orgoglio diesserci nati o di viverci, quanto per ri-cordare che solo apprezzando il patri-monio dei padri è possibile assicurareun degno futuro ai figli.

Vittorio Peri

Piazza Silvestri a Bevagna

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VENERDÌ 11 APRILE 2014

iovedì 10 aprile presso laSala Barberini del Museodiocesano di Spoleto, è stata

inaugurata la mostra “Ave VerumCorpus, Temi ed iconografie dellaPassio Christi”, visitabile fino al 7settembre. Con l’occasione sonostati presentati il restauro e il nuovoallestimento dell’opera“Deposizione di Cristo” provenientedalla chiesa di S. Giuseppe diArimatea in Roccatamburo diPoggiodomo, che negli ultimi anniera esposta al Museo civico ediocesano la “Castellina” in Norcia:si tratta di un gruppo di sculturelignee policrome della metà del XIIIsecolo. È stato illustrato anche ilrestauro di due piccoli, preziosimanufatti del XIV secolo dellacollezione del Museo diocesano diSpoleto: un dittico-reliquiario invetro graffito e dorato con la storiadi Gesù e una piccola crocebifacciale d’altare dipinta a temperasu tela. “La mostra – afferma ladott.ssa Stefania Nardicchi,conservatore del Museo diocesano -è di natura iconografica ediconologica e si pone comeobiettivo la comprensionedell’intimo rapporto esistente nelmedioevo fra i testi sacri, lascultura lignea e la musica. Vieneproposto – prosegue - lo studio dialcuni ‘usi’ delle opere d’arte sacrache sono giunti quasi inalterati finoa noi e l’analisi particolare diun’epoca in cui le statue erano‘impiegate’ nelle chiese sia perl’allestimento di scene

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tridimensionali che per lapartecipazione in processioni esacre rappresentazioni, realizzatesoprattutto in occasione dellaSettimana santa. L’ambizione dellamostra – conclude la Nardicchi - èdocumentare al visitatore che,qualunque sia stato il loro uso inantico, le sculture erano dei‘personaggi’ di un teatropartecipato da attori e fedeli,

capace di fissare i principalicontenuti della fede cristiana e, allostesso tempo, di coinvolgereemotivamente e di appassionare gliuditori attraverso una sorta di‘visibile parlare’”. Allapresentazione sono intervenutimons. Renato Boccardo,arcivescovo di Spoleto-Norcia,Fabio De Chirico, soprintendenteper i Beni storici, artistici eetnoantropologici dell’Umbria;Giovanna Sapori, professoreordinario di Storia dell’Artemoderna all’Università di RomaTre; Bruno Bruni, restauratoreCoo.be.c. Spoleto. Al termine, ilcoro dei Laudesi Umbri ha eseguitoun’elevazione spirituale sulla Passio Christi.

L’uso dell’arte sacranelle “Passio Christi”

Museo diocesano di Spoleto:inaugurata la mostra “AveVerum Corpus, Temi ediconografie della PassioChristi”

IN BREVE

❖ GALLERIA NAZIONALEVisite guidate gratuite“Una Domenica a Quadri” è la nuova iniziativa propostadalla Galleria nazionale dell’Umbria da aprile a dicembre2014. Ogni ultima domenica del mese offrirà a tutti ivisitatori una visita guidata gratuita a tema. Ingresso apagamento. Il 27 aprile alle 16.30 la visita riguarderà laPala del Signorelli che, in occasione della grande mostradedicata all’artista nel 2012, è stata sottoposta a restauro.Saranno illustrate le tecniche diagnostiche che sono stateutilizzate e le operazioni di restauro, durate quasi unanno, che hanno portato la Pala all’antico splendoreprima che rientrasse nel percorso espositivo della Gallerianazionale. Prenotazione allo 075.58668415.

❖ DODECAPOLI ETRUSCACandidatura Patrimonio Unesco È stato firmato a Chiusi il 1° aprile, con Perugia qualecittà capofila del progetto, il protocollo d’intesa con lealtre città di origini etrusche facenti parte dell’anticaDodecapoli etrusca (risalente al 750 a. C): Arezzo,Cerveteri, Chiusi, Cortona, Grosseto, Piombino, Tarquinia,Volterra, Castiglione della Pescaia, Formello e Montalto diCastro. L’accordo prevede di candidare la Dodecapoliall’iscrizione al patrimonio Unesco. Si tratta di valorizzarel’idea stessa di città, che in Italia fu reinventata dagliEtruschi e poi trasmessa a Roma, non soltanto comeconformazione urbanistica ma anche come modello diconvivenza e di organizzazione sociale. Con una deliberadell’ottobre 2012, il Comune di Perugia decise di avviarequesto percorso insieme alle altre città della Dodecapoli,elaborando un progetto che valorizzasse i singoli luoghi,ma soprattutto l’idea di rete di città, anche in relazione alterritorio ed al paesaggio. La direzione del progetto èstata affidata a Mario Torelli, etruscologo di famamondiale, e a Paola Falini (Università La Sapienza). DelComitato scientifico fanno parte anche FrancescoScoppola (Direttore Mibac Umbria), GiovannangeloCamporeale (Università di Firenze), Isabella Lapi(Direttore generale Mibac Toscana) e Alfonsina Russo(Soprintendente ai beni archeologici dell’Etruriameridionale). I soggetti istituzionali responsabili dellacandidatura sono: Comune e Università di Perugia,Regione Umbria e Regione Toscana.

Particolare dell’immagine della locandina pubblicitaria dell’evento

LA VOCE CULTURA 11

In mostra la “Deposizionedi Cristo” della chiesa diS. Giuseppe di Arimateadi Roccatamburo diPoggiodomo

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12 LA VOCE LETTERE&OPINIONI VENERDÌ 11 APRILE 2014

HUMOUR Disegni di Marcello Cruciani

Fecondazioneeterologa sì o no?

n questo numero de La Voceci sono altre informazioni aproposito della sentenza della

Corte costituzionale sullafecondazione artificialeeterologa. Mi limito quindi aqualche annotazione collaterale.Anzitutto, che cosa ha detto laCorte? Ha detto che, se la leggeammette la fecondazioneartificiale “omologa” (ossiaall’interno della coppia), ilprincipio di uguaglianza nonconsente di vietare lafecondazione artificiale“eterologa” (ossia conl’intervento di un estraneodestinato a rimanere anonimo)alle coppie che altrimenti nonpotrebbero procreare. Ma ilprincipio di uguaglianza, benchéfondamentale, può essere moltocontroverso. Infatti esso obbliga atrattare in modo ugualesituazioni uguali, e non vieta - e avolte anzi impone - di trattare inmodo diverso situazioni diverse.Quindi il problema diventa quellodi stabilire chi è uguale e chi èdiverso; ossia di stabilire qualisiano le differenze che contano equelle che non contano. Lepersone sono tutte uguali, e non èaccettabile che una persona siatrattata in modo diverso soloperché diverso è il colore dellasua pelle; ma è normale che chiha una laurea in Medicina possafare il medico e chi non ce l’ha,no. Quindi, quando la Corteapplica il principio diuguaglianza fa, in realtà, unascelta etica, perché vede che unadifferenza c’è, ma dice che nondeve contare. Altri potrebberofare la scelta etica opposta.Insomma, queste decisioni sonouno dei tanti modi nei qualil’etica e il diritto, che pure sonocose diverse, interferiscono fraloro. Ma è anche vero che nontutto ciò che viene condannatodall’etica debba esserecondannato anche dal diritto.Come la legge rinuncia a punirel’adulterio, così può ammettereanche la fecondazione eterologa,che può essere vista come unaforma speciale di adulterio. Matutto questo è secondario davantial valore della nuova creaturache nasce, quale che sia il modoin cui è stata concepita. Il delittoinaccettabile è l’aborto, non lafecondazione eterologa.

Pier Giorgio Lignani

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IL PUNTO Papa Francesco offre“assist” al comunismo...

entile Direttore,ennesimo assist di Papa Bergoglio

al comunismo (volontario oinvolontario, lo dirà la storia): “Lapovertà è la bandiera del Vangelo, nondel comunismo: è la povertà senzaideologia” è concetto che riconosce alcomunismo una naturale opzione per ipoveri, quando ogni evidenzia mostrache il comunismo è la più sicurafabbrica di poveri, mentre la Chiesa neisecoli ha creato o favorito, tra tantealtre cose, il credito, le università, icommerci, base del benessere di massae del primato europeo e occidentale,che hanno ridotto la povertà afenomeno assolutamente marginale erelativo.

Luigi FressoiaPerugia

Credo che si tratti di una svistainterpretare la frase di PapaBergoglio come un “assist” alcomunismo, che la Chiesa hacondannato e osteggiatoteoricamente e praticamente apartire dalla seconda metàdell’Ottocento fino a oggi. Èindubbio però che il comunismoabbia monopolizzato e persinostrumentalizzato il discorso suipoveri in contrasto con i ricchi e i“padroni”, anche se - come lei dice- negli Stati in cui si è impostonon ha risolto il problemi dellapovertà e della giustizia sociale,ma semmai li ha aggravati, comeè successo nell’Unione Sovietica enei Paesi dell’Est Europa. Ora,però, se dico che neppure ilcapitalismo ha risolto i problemirealizzando ricchezza e benessereper tutti come pretendeva epretende di fare, non per questofaccio un “assist” al comunismo.Secondo il pensiero socialecattolico, elaborato dalla “Rerumnovarum” (1891) di Leone XIIIalla “Deus Caritas est” diBenedetto XVI (2005) eall’esortazione apostolica“Evangelii gaudium” di PapaFrancesco, soprattutto nelsecondo capitolo, si trovano iprincipi fondamentali propridell’agire sociale e politico rivoltial perseguimento del benecomune al di fuori delle ideologiedel passato. Purtroppo suicristiani si abbatte sempre lacondanna riduttiva e liquidatoriadi posizioni ideologiche opolitiche o economiche che non ciappartengono.

Che cosa spinge tantigiovani a “buttarsi”?

aro Direttore,ho letto (Sir) che la settimana

scorsa in due giorni si sono sfracellati aterra, dopo un lancio, ben tre giovaniche si sono buttati con l’ormai tristesport fasullo detto balcony jumping. Miè venuito in mente che qualche annofa (2002) una tragedia simile è giàaccaduta a Terni. Due giovani sonomorti durante un lancio di bungeejumping a Ponte Canale, in una gola traPolino e Arrone in provincia di Terni. Imoschettoni che assicurano la funeelastica alla base di lancio hannoceduto e i ragazzi sono precipitati nelvuoto senza alcuna possibilità di

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salvarsi. La tragedia è avvenuta quandol’impianto era ormai chiuso. I duegiovani hanno però pregato il titolaredi riaprirlo per permettere loro di fareun lancio in coppia. Ma secondo lei,che cosa spinge questi giovani amisurarsi e mettersi in situazioni dicosì elevato pericolo? Che cosavogliono dimostrare?

A. M.

Non so rispondere. Noto che moltihanno “paura di avere paura” evogliono dimostrare a se stessi eagli altri di averla superata.Vogliono dimostrarsi coraggiosi,forti, superuomini, amanti delrischio, e invece sono solotemerari e sciocchi. Mettere arischio la vita si può e si deve faresolo se e quando è richiesto dauna situazione di emergenza persalvare qualcuno, per difendereuna persona in pericolo,seguendo il buon senso e lacapacità di discernimento. Lavita è un valore sacro e preziosoche non si deve mettere arepentaglio. Si pensi allaleggerezza con cui ciò avvienenella guida di auto e moto enell’amore alla velocità. Non sideve tentare Dio né la sorte.

Il mito della velocità e della novità

a qualche tempo si parla molto di“innovazione”, “creatività”,

“energia”, “cambiamento”,“giovinezza”, “velocità”. Capita così inpolitica ma anche nelle arti, nellospettacolo, nella didattica, nelgiornalismo, nei media. Osservandol’uso di queste parole ci si rende contodi un fenomeno: il tramonto di ogni“ismo” (progressismo, riformismo,moderatismo, comunismo, ecc.)tramonto coevo a quello delleideologie. Ogni “ismo” allude a unsistema di pensiero; invecel’innovazione veloce ha più l’apparenzadi un fatto: un fatto non ancora

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compiuto, un fatto nel suo compiersi,ma un fatto concreto. Se tutti sono perla veloce innovazione, e neppure iconservatori tengono allaconservazione, significa che la disputapolitica oggi è tutta sulla “genuinitàdella velocità e della novità”. Ildesiderio di creatività assegna unvalore massimo alla velocità verso ilnuovo, ma “nuovo” è un aggettivo cheha diversi significati e applicazioni.Non è lo stesso se viene anteposto oposposto. Chi oggi guida il Governo èun nuovo politico o un politico nuovo?Il Jobs Act è un restyling di vecchiestrategie liberiste o una veloce econcreta novità? Le Province sarannodavvero abolite o resteranno lì dovesono, mascherate da qualcos’altro? Lastrategia di Beppe Grillo, per esempio,è tutta tesa a negare la novità e lavelocità di ciò che nuovo e veloce,almeno sembra. Il Presidente delConsiglio con l’eloquio, col modo diapparire, col modo di proporre èinvece tutto teso a sembrare nuovo eveloce a tutti i costi. I modulicomunicativi trasferiti in politica daaltri ambiti hanno questa funzione:assegnare una credibile marca dinovità alle proprie azioni. Ma“apparire” non è, di per sé, “essere”.Nella società contemporanea, però, èproprio l’“apparire nuovo” ad essereprivilegiato. Per questo i richiami alleesperienze del passato, alla “tradizioneriformista” e all’“anima progressista”,non hanno successo: parlano dicontinuità e non di stacchi, di identitàe non di trasformazioni. Ciò che èdavvero nuovo, ma non appare tale,non ha valore nell’odierno ambitopolitico. Ma fuori dalla “retorica deicrono-programmi”, l’innovazione e lavelocità debbono dotarsi di criteri etempi di verifica e di efficacia. È vero,cresce il clima di aspettativa che l’exSindaco ha saputo attivarepositivamente attorno a sé, maaumentano anche le perplessità,perché si teme prevalga quella frettache è nemica della velocità. Fretta efrenesia infatti non sono sinonimi di

celerità ma di guai. La gatta veloce èprudente. Quella frettolosa fa i gattiniciechi. La velocità si nutre di tempo.Perfino il più stringato e veloceaforisma è frutto di un lungo tempomeditativo; ed è così che in pochissimerighe può trovare dimora il senso diuna vita intera.

Pier Luigi GalassiPerugia

Con celerità intanto Renzi haottenuto un risultato: tutti gli entipubblici stanno facendo risparmie revisioni di costi. Sarà, nonsarà, sufficiente per risolvere iproblemi? Intanto cambia iltrend. Non è poco in un’Italiaspendacciona, scialacquona,sbruffona impersonata da gentesenza faccia.

Urgono politiche europeea favore dell’acqua

aro Direttore,più volte si è parlato della

necessità di risparmiare l’acqua, dalmomento che viviamo in un momentoin cui se ne spreca tanta e, seguitandocosì, alla fine ci verrebbe a mancare. Intempi rapidi i Paesi europei potrebberoconcentrare i loro sforzi nella difesadell’ambiente e sviluppare un nuovomodo di produrre. Dovrebberodisincentivare le produzioni industrialiinquinanti e che necessitano diquantità enormi di acqua. Dovrebberoagevolare la ricerca e le produzioniecocompatibili come la plasticaecologica e biodegradabile.Dovrebbero favorire i carburantiecologici. Dovrebbero produrre nuovimateriali ecologici in particolare perimballaggi ed edilizia. Dovrebberorecuperare e trasformare ciò cherimane degli scarti. Questi prodottiinnovativi, insieme alla produzione dienergia rinnovabile, ridurrebberodrasticamente l’inquinamento e ilconsumo d’acqua. I Paesi europeidovrebbero investire di più sui trasportidi merci e di persone su rotaia e, doveè possibile, sulle vie fluviali emarittime, per abbassare i costi,inquinamento e incidenti. Dovrebberoevitare la formazione di metropolicostose, inefficenti e ingestibili.Dovrebbero impedire la costruzione dinuove autostrade e nuove colate dicemento lungo le coste, lungo learterie stradali in pianura, in collina ein montagna. L’acqua, se cadesull’asfalto e sul cemento, va sprecata;se invece si deposita sulla terra torna incircolo. Bisogna incentivare lecoltivazioni agricole con metodi diirrigazione che consentano il risparmiodi acqua. Bisogna estendere le zoneverdi, le zone umide e i boschi. Peravere più occupazione stabile inEuropa bisogna valorizzare le bellezzenaturali, i laghi, i fiumi, le lagune e igolfi. L’aumento ingiustificato del costodell’acqua e le mancate opereinfrastrutturali hanno provocato inmolti Stati proteste e contestazioni neiconfronti delle multinazionalistraniere. I conflitti fra Stati a causadell’acqua finora sono stati contenuti,ma in futuro le dispute aumenteranno,perché del petrolio, teoricamente, sene potrà fare a meno, dell’acqua no!

Salvatore BottinoNocera Umbra

Certo, tutto è legato a“dovrebbero”.

C

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Page 13: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

on il Vangelo nelleperiferieesistenziali” era il

tema del 37º Convegnonazionale delle Caritas che si èsvolto recentemente aCagliari. Il titolo del convegnosi collegava in forma diretta almagistero di Papa Francesco,collocando in modoinequivocabile il tema dellapovertà, anzi, dei poveri alcentro della riflessioneecclesiale. Il Papa ci sprona aricercare Cristo nella “carneviva” delle persone, attraversoun’uscita da noi stessi,nell’incontro, nell’accoglienzafraterna, nella solidarietà e nelservizio. Questo rappresentaun costante stimolo di verificaper la comunità cristiana. Lasituazione di crisi stagnante,confermata dai molteplicirapporti sulla povertà,interroga in modo insistente lenostre comunità in ordine aquali siano gli strumenti, iluoghi e i percorsi da animareal fine di rimanere testimonicredibili dell’Evangelo eannunciatori di liberazionenelle periferie esistenziali esociali dell’umanità. Ripetutigli inviti che ci giungono daparte di Papa Francesco aessere cristiani in grado diincontrare gli uomini là dovesono, a tornare ad abitare i

C“

contesti esistenzialipiù periferici e lontaniper incontrarvil’Uomo negli ultimi. Èstato detto che ilConvegno delloscorso anno aMontesilvano era “ilcalcio di inizio”,Cagliari la continuazione dellapartita. A Montesilvano ci siera interrogati intorno al “dadove” arriviamo e al “verso”dove sentiamo di dovercamminare, ma non ci si eraancora interrogati rispetto al“come” poter arrivare là dovepensiamo che sia lo scenariodel futuro. Il lavoro svolto daiconvegnisti ha cercato ditrasformare lo scenariointravisto lo scorso anno inpiste di lavoro più concrete,guidati da altri interrogativi,inerenti appunto al “come”arrivare a un porto sicuro.

Il convegno è stato illuminatodalla meditazione del priore diBose, Enzo Bianchi: una

riflessione che haindicato la via dellaricerca di Cristoattraverso l’incontrocon il volto delprossimo, a partire daquello più deturpato,facendogli dono nonsolo dei beni ma

soprattutto di noi stessi. In unaparola: la pratica dellamisericordia, la carezza di Diosulle ferite delle nostremiserie. “La povertà è di tutti.È quasi una ‘parola prima’,grazie e attorno alla quale sipuò costruire il lessicodell’umano. Senza la povertànon saremmo umani, ma pienidi noi stessi e dunque vuoti…”.Sono alcuni passaggi di unaseconda relazione che invita ipartecipanti a scoprire lapovertà come datoantropologico, originario diogni uomo. A Cagliari si sonoritrovate anche le Caritasumbre, con i loro responsabilie i loro direttori; Caritas datanti anni impegnate a

promuovere la carità nellerispettive Chiese. Un serviziodi animazione che, attraversola pedagogia dei fatti, forniscesostegno immediato a quantisi trovano nella necessità:dall’offrire un pasto alcontributo per l’affitto dellacasa, dall’aiuto per la perditadi lavoro al sostegno dellafamiglia, dalla vicinanza a chiè nella malattiaall’accompagnamento di chi èfragile psicologicamente.L’auspicio è che la Caritasprosegua “con passione e con

equilibrio” il proprio lavoro,che coniuga testimonianza eservizio, profezia e realismo,condivisione sugli altri valori,“senza cui è difficileimmaginare autenticaprossimità evangelica”. Il“convenire” a Cagliari delleCaritas diocesane e, poi,l’occasione per lo scambio diesperienze e speranze hariacceso nei cuori di ciascunole motivazioni profonde perseguire Gesù nel servizio allaChiesa e agli uomini.* Vescovo di Orvieto - Todi

13

Le “periferie” umane:cantieri di carità

† Benedetto Tuzia*

VENERDÌ 11 APRILE 2014

Un momento del Convegno della Caritas a Cagliari (foto F.M.Carloni)

SABATO 3 MAGGIOPerugia - Sala del Dottorato, ore 18

Celebrazione dei 60 anni del settimanale La Vocee dei 30 anni dell’emittente Umbria Radio

Intervengono:Marco Tarquinio, direttore Avvenire

Paolo Bustaffa, coordinatore di Eurocom - Giornalisti perl’Europa

Antonio Preziosi, già direttore di Radio Uno Elio Bromuri, direttore La Voce

Paolo Giulietti, direttore Umbria Radio

Cattedrale di San Lorenzo, ore 21J. S.Bach, Messa in Si minore - BWV 232

Saluto del card. Gualtiero Bassetti ai partecipantiEsecuzione a cura del coro Accademia degli Unisoni

e dell’Orchestra da camera di Perugia, direttore: Leonardo Lollini,

solisti: Marinella Pennicchi (soprano), M. Grazia Pittavini(soprano), Gloria Banditelli (contralto), Baltazar Zuniga (tenore),

Mauro Borgioni (basso).

La Voce & Umbria Radio 30 anni da protagonisti

Page 14: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

gri-col-tu-

ra, impre-sa, com-mercio,artigiana-to, coope-

rative e terzo settore. Il mondo del lavoro è sta-to sicuramente il settore più eterogeneo chel’Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve ab-bia deciso di incontrare nell’ambito della visitapastorale. Eterogeneo e complesso, nelle di-versità di esigenze e di vissuti fra i vari settori,ma anche nella difficoltà della contingenza eco-nomica attuale che ha colpito tutti gli ambiti,senza distinzioni. La mancanza di lavoro, il crescente peso fisca-le, il gravoso obbligo della burocrazia, il sensodi scoraggiamento e sfiducia, la voglia, al con-tempo, di portare avanti la propria professionesvolta con passione e determinazione. Tuttoquesto (e molto di più) è stato oggetto dei variincontri a cui il card. Bassetti ha partecipatoper tutto il mese di marzo: la visita alle aziendeTrafomec e Clam, Confcoperative, il Circolo di-pendenti di Perugia, il mondo dell’agricoltura,del pubblico impiego, la piccola e media im-

presa. Un tessuto economico e sociale che co-stituisce la spina dorsale della città di Perugiae che è in una sofferenza comune e prolunga-ta. Quante le testimonianze di fatica di fronte aiconti che non tornano, e quante quelle di com-passione verso i tantissimi che ogni giorno bus-sano alle porte delle diverse attività in cerca diun lavoro. Ma non solo. Se c’è un dato incon-trovertibile è la passione dei lavoratori che sisono raccontati all’Arcivescovo; la determina-zione, la creatività di rinnovarsi, il coraggio difare scelte difficili e di scommettere su se stes-si e il proprio futuro.A dare una parola unitaria sulle varie espe-rienze è mons. Fausto Sciurpa, direttore del-l’ufficio per i Problemi sociali e il lavoro, che haseguito i vari incontri al fianco dell’Arcivesco-vo. Sono tre, secondo la sua visione, i punti damettere in evidenza. “In primo luogo – sottoli-nea mons. Sciurpa – il grande apprezzamentoche questi incontri hanno riscosso. I presentihanno sentito un’attenzione importante e posi-tiva da parte del Cardinale nei loro confronti ene sono rimasti colpiti, tanto da chiedere ulte-riori incontri futuri. Quello che si è percepito èstata la vicinanza della Chiesa, nella figura del-l’arcivescovo, in un momento così difficile, la

sensazione di una presenza reale che prescin-de anche da quello che poi, fattivamente, si puòe si potrà fare”.“In secondo luogo – continua don Fausto – è in-negabile che emergono delle forti preoccupa-zioni legate alla crisi. La lamentela più fre-quente che abbiamo sentito è stata quella neiconfronti dei troppi vincoli burocratici che loStato impone e che aggravano un’attività lavo-rativa quotidiana già impegnativa, sottraendoenergie e costituendo degli inciampi al motoreeconomico. Il problema centrale resta, comun-que, il lavoro che non c’è. Abbiamo sentito chia-ramente la pesantezza della situazione attuale,i cui problemi vanno al di là della nostra città eassumono una dimensione sovranazionale”.“In ultima analisi – conclude mons. Sciurpa – lanota positiva che abbiamo percepito nel corsodi questi incontri nel mondo del lavoro è statala maggiore consapevolezza, da parte degli ope-ratori, delle realtà e delle persone che li cir-condano. Una maggiore solidarietà e una mag-giore condivisione tra gli operatori sono puntiemersi fortemente nel corso delle visite. Le dif-ficoltà comuni hanno risvegliato l’idea di aiu-tarsi gli uni gli altri, così da trovare e dare piùspazio a tutti”.

L. L.

A

Bassetti risponde al saluto dei carcerati che lo chiamano da dietro le sbarre delle celle mentre sta lasciando il carcere di Capanne

VENERDÌ 11 APRILE 2014

La voce degli studenti

Il vescovo Bassetti raccontaparole ed emozioni della Visitapastorale fatta tra immigrati,lavoratori, malati, studenti

na sfidaeducativa chepassa, prima di

tutto, attraverso lacrescita umana. Èquesta la grande metaa cui puntal’Università, tanto piùin una cittàaccademica pereccellenza comePerugia, terra di benquattro atenei (inclusiConservatorio eAccademia). A essi,dove si formanogiovani menti,professionisti masoprattutto uomini delfuturo provenienti daogni parte d’Italia e -nel casodell’Università perStranieri - del mondo,il cardinalearcivescovo GualtieroBassetti non potevanon dedicare lapropria attenzione.Studenti, docenti,personale, collegi sisono raccontati neivari incontri iniziati ilmercoledì delle Cenericon la tradizionalecelebrazione nellaChiesa dell’Università e terminatimercoledì scorso con la visita alConservatorio. In mezzo la visitaall’Università degli studi, alla Stranieri,all’Accademia, nonché all’Onaosi;l’incontro con gli studenti in mensa, fuorisede, con le associazioni, i confronti condocenti, ricercatori e con i gestori deicollegi cattolici.

Gli studentiI veri protagonisti delle “attenzioni diambiente” del mondo universitario sonostati i ragazzi. Con loro il Cardinale hacondiviso momenti di riflessione e scambioche lo hanno piacevolmente colpito, comelui stesso ha ribadito in varie occasioni. Iragazzi hanno interrogato l’Arcivescovo sugrandi temi di carattere etico, ma hannoanche manifestato le loro fragilità. “Nonvogliamo essere solo dei numeri - è statol’appello di molti - ma persone capaci direalizzarsi professionalmente eumanamente. Non pretendiamo di essere ilcambiamento, ma vogliamo farne parte”.Un appello a cui Bassetti ha risposto con lametafora dell’acqua: “Ciascuno di noi èuna goccia - ha ribadito in più occasioni -,

ma queste gocce pernon disperdersi,hanno bisogno di uncontenitore. Io, laChiesa, vi dò questemani per raccoglierlee farle diventarequalcosa di piùgrande”. Tante anchele esperienze diaccoglienza efratellanza, come nelcaso dei ragazzi dialtri Paesi chestudiano alla Stranierio dei giovani fuorisede ospitati nei novecollegi cattolici dellacittà. Per tutti Perugiaha saputo essere una“seconda famiglia”,piena di rapportiumani sinceri, affettoe tolleranza.

I docentiL’incontro principaleche ha riguardato ilmondo docente è statoquello che si è svoltoil 1° aprile al centroMater Gratiae diMontemorcino. Inquell’occasione (ma lestesse tematiche sonostate riprese anche in

altri incontri) professori e ricercatorihanno raccontato la loro esperienzaeducativa. L’esiguo numero di professoriha consentito una analisi approfonditadella situazione. Cosa è emerso? Di sicuroil cambiamento che ha investito in questianni il mondo accademico – costretto aritmi molto veloci e a una carenza dirisorse ormai consolidata – e quellostudentesco. Agli occhi dei loro docenti, iragazzi appaiono sempre più fragili, soli ein cerca di punti fissi, ed è sempre più fortel’esigenza di istituire, al fianco del lavorogià in corso da parte della Pastoraleuniversitaria, nuovi percorsi di sostegnoper gli studenti, affinché non si scoraggino,non abbandonino gli studi, possanodiventare uomini e donne soddisfatti eappagati professionalmente eumanamente. Dalle testimonianze deiprofessori sono risultate anche le difficoltàdella professione di educatori. Storie diricercatori e docenti precari, non retribuitio attualmente senza lavoro nei vari ateneidella città, a riprova di una sofferenza deiprofessionisti della cultura che stainvestendo tutto il nostro Paese.

Laura Lana

U Gli incontri del card. GualtieroBassetti con il mondodell’Università e dei collegi cattolici, in ascolto dei “discenti” e dei docenti

Tra i lavoratori che lottano contro la crisiVISITA PASTORALE. Gli incontri con dipendenti e imprese

roseguendo la visita pastorale,il card. Bassetti ha visitato al-cune comunità cattoliche di

immigrati presenti a Perugia. La sin-tesi di queste giornate è nelle paroledel Vescovo: “Il percorso d’integra-zione è difficile, ma si può fare”. In-fatti, provando a fare un bilancio in-sieme all’ incaricato pastorale deimigranti padre Jean Koutua, daquesta serie di incontri è emerso chele maggiori difficoltà sono legate altema dell’integrazione. A soffrirne maggiormente è la co-munità africana. Come precisato dapadre Jean, “chi emigra dall’Africasente molto la differenza dovuta alcolore della pelle. E purtroppo a vol-te, solo per questo motivo, subiscediscriminazioni”. Anche il Cardinaleha tenuto a sottolineare che “gli afri-cani sono coloro che, tra gli immi-grati, ricevono più umiliazioni”. Aconfermarlo è stata la testimonianzadi una ragazza secondo cui le perso-ne di colore vengono percepite co-me esclusivamente bisognose di aiu-to. “Sarebbe necessario - ha aggiun-to - trovare un modo per far sì che lecomunità si integrino con le parroc-chie. Bisognerebbe far capire che an-che noi immigrati abbiamo qualcosada offrire”. La comunità africana è rappresenta-ta a Perugia da gruppi del Camerun,Costa d’Avorio, Togo, Benin e Nige-ria. Si riunisce regolarmente a Vil-laggio San Francesco per celebrarela liturgia. Come specifica padreJean, l’unica distinzione tra anglofo-ni e francofoni: “In Africa, anche al-l’interno della stessa nazione, ci sonomolteplici etnie. Per questo si è cer-cato di evitare ulteriori divisioni”.

“Di passaggio” dall’EstLe popolazioni dell’Europa dell’Estsembrano invece meglio integrate.Dalla Polonia e dall’Ucraina arrivanoprincipalmente donne che lavoranocome badanti. Tuttavia anche in que-ste comunità si riscontrano proble-matiche, sebbene di natura diversarispetto a quelle africana. Come af-ferma padre Jean: “Non sempre lefamiglie presso le quali queste per-sone prestano servizio concedono lo-ro del tempo per andare a messa, equesto è un duro colpo per l’immi-grato”. Lo stesso incaricato pastora-le ha poi rimarcato: “Per ogni immi-grato la presenza di un Padre è fon-damentale”, ad evidenziare la ne-cessità di un sacerdote che faccia lo-ro da guida. La comunità ucraina è presente a Pe-rugia da dieci anni; la chiesa è il suoprincipale punto di riferimento e puòcontare su don Igor Kupra. PadreJean ha sottolineato che non si puòdire la stessa cosa per la comunitàpolacca: “Non ha un Padre, una gui-da su cui fare affidamento. Attual-mente c’è padre Miroslav, apparte-nente ai Missionari di Gesù Miseri-cordioso, ma la sua presenza a Peru-gia è legata solo a motivi di studio”. Da questi incontri è emerso ancheche sono molto diversi i motivi chehanno spinto le persone a emigrare.Ci sono infatti coloro che vengononel nostro Paese con lo scopo di la-vorare, guadagnare, permettere ailoro figli di studiare, e poi fare ritor-no nella loro terra natale (ucraini epolacchi). Invece, coloro che pro-vengono dall’Africa e dall’AmericaLatina cercano una permanenza piùstabile e, per questo motivo, a spo-starsi è l’intera famiglia, figli com-presi. Tuttavia, negli ultimi anni, a

causa della crisi che attanaglia il no-stro Paese, si è registrato che moltiemigranti africani vengono qui sola-mente “di passaggio” poiché speranodi raggiungere altri Paesi comeFrancia, Belgio e Inghilterra.

Le difficoltà dei “latinos”Proseguendo nel bilancio, padreJean ha affermato che gli immigratiprovenienti dall’America Latina (Pe-rù, Ecuador, Brasile, Messico) pre-sentano principalmente due proble-matiche. “Questa comunità, che facapo alla chiesa di San Sisto, è moltoframmentata al suo interno. Ognunotende a creare la propria associazio-ne e a venerare la propria ‘statuetta’.È accettabile che ognuno abbia lapropria devozione, ma non si devemai perdere di vista il fatto che si de-ve essere un’unica comunità cristia-na”. L’altro problema inerente questa co-munità, evidenziato da padre Jean, èl’educazione dei giovani: “Molti ge-nitori sono impegnati tutto il giornocon il lavoro e non riescono a dedi-carsi a sufficienza ai propri figli. Il ri-sultato è che i ragazzi sono spessoabbandonati a se stessi, frequentanocattive compagnie ed entrano, tal-volta, in alcuni mondi pericolosi co-me quello della droga. Molte ragaz-ze, seppure giovanissime, sono giàmadri”.

Ecumenismo romenoIn queste giornate, il card. Bassettiha incontrato anche la Chiesa orto-dossa romena, coordinata da padre Ionut Radu. Lo stesso Radu ha sot-tolineato come questa collaborazio-ne tra le due Chiese sia fondamenta-le: “Se oggi possiamo parlare di co-munità ortodossa romena e festeg-giare i cinque anni dalla prima litur-gia per fedeli ortodossi a Perugia, èsolo grazie all’aiuto che ci offre laChiesa cattolica”. Come spiegato dallo stesso sacerdo-te, in Italia ci sono comunità orto-dosse che, pur essendo numerose,non hanno un luogo dove celebrareil proprio culto. Qui a Perugia, inve-ce, hanno a loro disposizione la chie-sa di San Fiorenzo, nella quale cele-brano la liturgia, si incontrano e fan-no catechismo ai loro figli. Come ri-badito dal Cardinale, “questi incontridimostrano l’unità della nostra Chie-sa. Abbiamo tradizioni proprie e ce-rimonie diverse, ma rimaniamo pursempre una sola Chiesa”.

Michele Mencaroni

IMMIGRATI A PERUGIA

Secondo i dati Istat, risalenti al 2011 (datadell’ultimo censimento), i cittadini noncomunitari residenti a Perugia sono52.582. Tra questi i più numerosi sono glialbanesi (12.999), seguiti da marocchini(9.609) e ucraini (3.361). Rilevante anche lapresenza asiatica con cinesi (1.912) efilippini (1.055). I dati dell’Istat circa iresidenti stranieri in generale - inclusi icittadini Ue - attestano che le primacollettività estera nella nostra regione pernumerosità è quella romena. Il ministerodegli Interni ha invece analizzato i motividel soggiorno nella nostra regione, edall’elaborazione dell’Istat è emerso che ilprincipale motivo è quello familiare,seguito dal lavoro, dallo studio e, infine, daquello di asilo politico o umanitario.

P

Il Vescovo incontra i cattolici di originestraniera che vivononel capoluogo

l senso della morte e deldolore, la vocazione di medico,l’assistenza quotidiana delle

persone malate, la dignità umanaa prescindere dallo stato fisico, lefragilità, fisiche e psicologiche,della nostra contemporaneità.Attraverso i circa quindici incontriche l’arcivescovo di Perugia - Cittàdella Pieve, mons. GualtieroBassetti, ha riservato al mondodella sanità si è esplorata nelprofondo la dimensione piùdifficile e delicata della vitaumana. “Il Cardinale – racconta il

dott. Stefano Cusco,direttore dell’ufficiodiocesano per laPastorale della salute –ha saputo incontrarel’uomo in modo diretto,fraterno e discreto.Questa sua grandeumanità è statapercepita e apprezzata,tanto che l’Arcivescovoha ricevuto una grandeaccoglienza in tutti gliincontri. Sicuramente –continua – una dellepunte più significative

della visita è stata la giornatatrascorsa all’ospedale Santa Mariadella Misericordia di Perugia il 25febbraio, in particolare durante levisite ai reparti più difficili, comequelli di Ematologia eOncoematologia pediatrica, dove ibambini hanno preparato unpiccolo spettacolo per il Cardinalee gli hanno scritto una lettera.L’Arcivescovo è entrato nellestanze e ha visitato i malati inmaniera semplice e fraterna,volutamente con pochissimepersone al seguito. Lo stesso sipuò dire per la visita all’hospice diMonteluce e al Csm per il mondodella malattia psichica, cosìcomplesso e ancora pococompreso e conosciuto. Un altroappuntamento molto interessante– aggiunge il dott. Cusco – è statoquello con i medici di famiglia,che sempre più del parrocodiventano ricettori dei bisogni deiloro pazienti. Attraverso le loroesperienze, i medici hannoesposto le fragilità e le povertà concui si trovano tutti i giorni a doverfare i conti: anziani soli, giovanicoppie in difficoltà, disabili…”.

Volendo delineare un filo rossoche ha unito i vari incontri, sonotre i punti da sottolineare secondoil dottor Cusco. “Per prima cosa, èemerso con grande forza – spiega– la richiesta del significatoprofondo dell’esistenza umana edel valore della dignità dell’uomo,a prescindere dal suo stato disalute, e la volontà di riscoprirenei medici, soprattutto in quellicattolici, la vocazione emotivazione al servizio,incontrando l’uomo e non lamalattia. In secondo luogo, èevidente la solitudine e la fragilitàcrescente che sta investendo lanostra società nei suoi vari livelli.Molto importante, infine –conclude Cusco –, anche larichiesta dei vari operatori sanitaridi potersi riconoscere, di fare reteper mantenere un filo conduttoretra di loro e aiutarsi a vicenda.L’esperienza della collaborazionecon la Caritas già attiva in varisettori ed emersa nel corso degliincontri è un esempio concreto diquesta spinta all’unione e allacondivisione”.

L. L.

IIn corsia accanto ai malati in modo semplice e fraternoNel corso della visitapastorale, ilcard. Bassetti ha riservato una quindicinadi incontri almondo dellasanità

A tu per tu con i problemidelle comunità immigrate

nche ora ch’è Cardinale GualtieroBassetti fa il possibile per continuare adessere l’arcivescovo della diocesi

perugino pievese. Così, quando gli chiediamo dipoterlo incontrare per tirare le fila di questaprima parte della Visita pastorale dedicata alle“Attenzioni d’ambiente” (gli appuntamenti sisono conclusi questa settimana), non dice di noe riesce a ritagliarsi un po’ di tempo in unagiornata piena, iniziata al mattino presto. Tral’altro è una giornata particolare perché il 7aprile è il suo compleanno. Anche per questo iltelefono squilla, ripetutamente. Lo chiamanoper fargli gli auguri. Prima di arrivare inepiscopio è passato in ospedale a far visita a deimalati, e prima ancora è stato a Città della Pievedove i preti che erano seminaristi negli anni incui è stato Rettore del Seminario di Firenze sisono dati appuntamento per far festa con il lorovecchio rettore oggi cardinale. In tuttoun’ottantina, che quando è entrato hannocominciato a dirsi “ecco il Cardinale!”. E lui,Bassetti, s’è girato verso la porta per vedere ilCardinale che arrivava! Il discorso sulla Visitapastorale inizia proprio con una battuta sull’età.“La visita pastorale è stata preparata moltobene dal Vicario e dai responsabili pastorali.Solo che - fa pausa, e sorride - il programma eracalibrato sulle sue forze e non su quelle d’unodi 72 anni!”. Nonostante la fatica, però, gli si è

A

confermata come buona “l’intuizione venuta dalConsiglio presbiterale di anteporre alla Visitapastorale nelle parrocchie questo periodo diincontri con il mondo del lavoro, della salute,dell’università e degli immigrati”. Nella visitaalle parrocchie incontrerà le realtà ecclesiali,gruppi dei catechisti, della Caritas, per laliturgia e così via, e potrà verificare anche “se ecome funzionano le unità pastorali” la cuirealizzazione rappresenta “la sfida piùimpegnativa perchè la tentazione è diproseguire come prima evitando il nuovo che èdifficile da affrontare, fa problema”. Ma inquesto modo “non si evangelizza” se è vero,come dice Papa Francesco, che nelle nostreparrocchie “c’è molta attività pastorale e pocaevangelizzazione”. Tema che affronterà nellasua prossima Lettera pastorale, alla quale stalavorando. La Visita è stata ricca di incontri aiquali l’Arcivescovo si è presentato come unoche ascolta e così ha raccolto emozioni,problemi, racconti, richieste di aiuto. “Sono un

pastore” dice Bassetti quando gli chiedo se laparola che meglio rappresenta questi incontripuò essere “misericordia”. “A stare con tantagente ho capito che il cuore di Dio è più grandedel tetto della Chiesa. La Chiesa deve imitare,annunciare la misericordia di Dio, ma non è lamisericordia di Dio”. Bassetti non fa un bilanciodi questi mesi perchè “sarà compito del Vicarioe dei responsabili degli uffici pastorali”, ma ivolti incontrati, le voci ascoltate ora sono partedella sua vita. Ha in mente le “situazioni dipovertà e fragilità inimmaginabili” di cui hannoparlato i medici di famiglia “che conoscono lesituazioni familiari come i nostri preti, anzirispetto a loro hanno un monitoraggio dellasituazione più ampio perché incontrano tutti,anche credenti di altre religioni e non credenti”.Ha nel cuore i volti delle madri che tra le muradell’ospedale “vivono in simbiosi con i lorobambini malati”, e in particolare quel bambinodi 7 o 8 anni di cui gli avevano detto “non sa piùcos’è un sorriso”, tanto era il tempo che lamalattia lo teneva in ospedale. “M’è venutospontaneo mettergli sulla testa lo zucchettorosso e lui m’ha guardato allo specchio e hasorriso divertito. Per dare consolazione a quellagiornata - racconta Bassetti - sarebbe bastato ilsorriso di quel bimbo!”. Anche l’incontro con icarcerati gli ha regalato sorprese, come quellepersone “anche di religione musulmana,

uomini, che mi chiedevano come si fa acambiare? Cosa vuol dire convertirsi e rientrarein se stessi? Qualcuno - aggiunge - mi ha ancheparlato dell’importanza della confessione!”. Egli immigrati, prosegue Bassetti “mi hanno fattocapire che la crisi che viviamo tutti e che mihanno ben raccontato i lavoratori che hoincontrato, per loro è dieci volte peggioreperché per la lingua hanno difficoltà a farsicapire dalla gente, sono più soli e a volte hannodifficoltà anche ad avvicinare i sacerdoti chepensano che vadano solo a chiederel’elemosina”. Ed è con gli occhi degli immigratiche guarda alle devozioni popolari, come laprocessione dei “Milagros” per fare un esempio,che “per loro sono un modo importante divivere la fede”. Negli incontri con il mondodell’univerità ha incontrato molti giovani che lohanno accolto con curiosità e con interesse.Non ha ricevuto nè contestazioni nè offese.“Oggi i giovani non sono più arrabbiati ma sonofragili”. Tra i tanti ricorda le parole di unostudente, rappresentante della sinistrauniversitaria, che si è definito agnostico. “Mi hadetto - racconta Bassetti - ‘noi siamo comegocce d’acqua e le gocce si disperdono. VoiChiesa, voi professori e educatori, dovete esserecome due mani che si congiungono eraccolgono le gocce d’acqua’”.

Maria Rita Valli

LA VOCE Visita Pastorale Perugia.Città della Pieve14 LA VOCE Visita Pastorale Perugia.Città della Pieve 15

Page 15: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

gri-col-tu-

ra, impre-sa, com-mercio,artigiana-to, coope-

rative e terzo settore. Il mondo del lavoro è sta-to sicuramente il settore più eterogeneo chel’Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve ab-bia deciso di incontrare nell’ambito della visitapastorale. Eterogeneo e complesso, nelle di-versità di esigenze e di vissuti fra i vari settori,ma anche nella difficoltà della contingenza eco-nomica attuale che ha colpito tutti gli ambiti,senza distinzioni. La mancanza di lavoro, il crescente peso fisca-le, il gravoso obbligo della burocrazia, il sensodi scoraggiamento e sfiducia, la voglia, al con-tempo, di portare avanti la propria professionesvolta con passione e determinazione. Tuttoquesto (e molto di più) è stato oggetto dei variincontri a cui il card. Bassetti ha partecipatoper tutto il mese di marzo: la visita alle aziendeTrafomec e Clam, Confcoperative, il Circolo di-pendenti di Perugia, il mondo dell’agricoltura,del pubblico impiego, la piccola e media im-

presa. Un tessuto economico e sociale che co-stituisce la spina dorsale della città di Perugiae che è in una sofferenza comune e prolunga-ta. Quante le testimonianze di fatica di fronte aiconti che non tornano, e quante quelle di com-passione verso i tantissimi che ogni giorno bus-sano alle porte delle diverse attività in cerca diun lavoro. Ma non solo. Se c’è un dato incon-trovertibile è la passione dei lavoratori che sisono raccontati all’Arcivescovo; la determina-zione, la creatività di rinnovarsi, il coraggio difare scelte difficili e di scommettere su se stes-si e il proprio futuro.A dare una parola unitaria sulle varie espe-rienze è mons. Fausto Sciurpa, direttore del-l’ufficio per i Problemi sociali e il lavoro, che haseguito i vari incontri al fianco dell’Arcivesco-vo. Sono tre, secondo la sua visione, i punti damettere in evidenza. “In primo luogo – sottoli-nea mons. Sciurpa – il grande apprezzamentoche questi incontri hanno riscosso. I presentihanno sentito un’attenzione importante e posi-tiva da parte del Cardinale nei loro confronti ene sono rimasti colpiti, tanto da chiedere ulte-riori incontri futuri. Quello che si è percepito èstata la vicinanza della Chiesa, nella figura del-l’arcivescovo, in un momento così difficile, la

sensazione di una presenza reale che prescin-de anche da quello che poi, fattivamente, si puòe si potrà fare”.“In secondo luogo – continua don Fausto – è in-negabile che emergono delle forti preoccupa-zioni legate alla crisi. La lamentela più fre-quente che abbiamo sentito è stata quella neiconfronti dei troppi vincoli burocratici che loStato impone e che aggravano un’attività lavo-rativa quotidiana già impegnativa, sottraendoenergie e costituendo degli inciampi al motoreeconomico. Il problema centrale resta, comun-que, il lavoro che non c’è. Abbiamo sentito chia-ramente la pesantezza della situazione attuale,i cui problemi vanno al di là della nostra città eassumono una dimensione sovranazionale”.“In ultima analisi – conclude mons. Sciurpa – lanota positiva che abbiamo percepito nel corsodi questi incontri nel mondo del lavoro è statala maggiore consapevolezza, da parte degli ope-ratori, delle realtà e delle persone che li cir-condano. Una maggiore solidarietà e una mag-giore condivisione tra gli operatori sono puntiemersi fortemente nel corso delle visite. Le dif-ficoltà comuni hanno risvegliato l’idea di aiu-tarsi gli uni gli altri, così da trovare e dare piùspazio a tutti”.

L. L.

A

Bassetti risponde al saluto dei carcerati che lo chiamano da dietro le sbarre delle celle mentre sta lasciando il carcere di Capanne

VENERDÌ 11 APRILE 2014

La voce degli studenti

Il vescovo Bassetti raccontaparole ed emozioni della Visitapastorale fatta tra immigrati,lavoratori, malati, studenti

na sfidaeducativa chepassa, prima di

tutto, attraverso lacrescita umana. Èquesta la grande metaa cui puntal’Università, tanto piùin una cittàaccademica pereccellenza comePerugia, terra di benquattro atenei (inclusiConservatorio eAccademia). A essi,dove si formanogiovani menti,professionisti masoprattutto uomini delfuturo provenienti daogni parte d’Italia e -nel casodell’Università perStranieri - del mondo,il cardinalearcivescovo GualtieroBassetti non potevanon dedicare lapropria attenzione.Studenti, docenti,personale, collegi sisono raccontati neivari incontri iniziati ilmercoledì delle Cenericon la tradizionalecelebrazione nellaChiesa dell’Università e terminatimercoledì scorso con la visita alConservatorio. In mezzo la visitaall’Università degli studi, alla Stranieri,all’Accademia, nonché all’Onaosi;l’incontro con gli studenti in mensa, fuorisede, con le associazioni, i confronti condocenti, ricercatori e con i gestori deicollegi cattolici.

Gli studentiI veri protagonisti delle “attenzioni diambiente” del mondo universitario sonostati i ragazzi. Con loro il Cardinale hacondiviso momenti di riflessione e scambioche lo hanno piacevolmente colpito, comelui stesso ha ribadito in varie occasioni. Iragazzi hanno interrogato l’Arcivescovo sugrandi temi di carattere etico, ma hannoanche manifestato le loro fragilità. “Nonvogliamo essere solo dei numeri - è statol’appello di molti - ma persone capaci direalizzarsi professionalmente eumanamente. Non pretendiamo di essere ilcambiamento, ma vogliamo farne parte”.Un appello a cui Bassetti ha risposto con lametafora dell’acqua: “Ciascuno di noi èuna goccia - ha ribadito in più occasioni -,

ma queste gocce pernon disperdersi,hanno bisogno di uncontenitore. Io, laChiesa, vi dò questemani per raccoglierlee farle diventarequalcosa di piùgrande”. Tante anchele esperienze diaccoglienza efratellanza, come nelcaso dei ragazzi dialtri Paesi chestudiano alla Stranierio dei giovani fuorisede ospitati nei novecollegi cattolici dellacittà. Per tutti Perugiaha saputo essere una“seconda famiglia”,piena di rapportiumani sinceri, affettoe tolleranza.

I docentiL’incontro principaleche ha riguardato ilmondo docente è statoquello che si è svoltoil 1° aprile al centroMater Gratiae diMontemorcino. Inquell’occasione (ma lestesse tematiche sonostate riprese anche in

altri incontri) professori e ricercatorihanno raccontato la loro esperienzaeducativa. L’esiguo numero di professoriha consentito una analisi approfonditadella situazione. Cosa è emerso? Di sicuroil cambiamento che ha investito in questianni il mondo accademico – costretto aritmi molto veloci e a una carenza dirisorse ormai consolidata – e quellostudentesco. Agli occhi dei loro docenti, iragazzi appaiono sempre più fragili, soli ein cerca di punti fissi, ed è sempre più fortel’esigenza di istituire, al fianco del lavorogià in corso da parte della Pastoraleuniversitaria, nuovi percorsi di sostegnoper gli studenti, affinché non si scoraggino,non abbandonino gli studi, possanodiventare uomini e donne soddisfatti eappagati professionalmente eumanamente. Dalle testimonianze deiprofessori sono risultate anche le difficoltàdella professione di educatori. Storie diricercatori e docenti precari, non retribuitio attualmente senza lavoro nei vari ateneidella città, a riprova di una sofferenza deiprofessionisti della cultura che stainvestendo tutto il nostro Paese.

Laura Lana

U Gli incontri del card. GualtieroBassetti con il mondodell’Università e dei collegi cattolici, in ascolto dei “discenti” e dei docenti

Tra i lavoratori che lottano contro la crisiVISITA PASTORALE. Gli incontri con dipendenti e imprese

roseguendo la visita pastorale,il card. Bassetti ha visitato al-cune comunità cattoliche di

immigrati presenti a Perugia. La sin-tesi di queste giornate è nelle paroledel Vescovo: “Il percorso d’integra-zione è difficile, ma si può fare”. In-fatti, provando a fare un bilancio in-sieme all’ incaricato pastorale deimigranti padre Jean Koutua, daquesta serie di incontri è emerso chele maggiori difficoltà sono legate altema dell’integrazione. A soffrirne maggiormente è la co-munità africana. Come precisato dapadre Jean, “chi emigra dall’Africasente molto la differenza dovuta alcolore della pelle. E purtroppo a vol-te, solo per questo motivo, subiscediscriminazioni”. Anche il Cardinaleha tenuto a sottolineare che “gli afri-cani sono coloro che, tra gli immi-grati, ricevono più umiliazioni”. Aconfermarlo è stata la testimonianzadi una ragazza secondo cui le perso-ne di colore vengono percepite co-me esclusivamente bisognose di aiu-to. “Sarebbe necessario - ha aggiun-to - trovare un modo per far sì che lecomunità si integrino con le parroc-chie. Bisognerebbe far capire che an-che noi immigrati abbiamo qualcosada offrire”. La comunità africana è rappresenta-ta a Perugia da gruppi del Camerun,Costa d’Avorio, Togo, Benin e Nige-ria. Si riunisce regolarmente a Vil-laggio San Francesco per celebrarela liturgia. Come specifica padreJean, l’unica distinzione tra anglofo-ni e francofoni: “In Africa, anche al-l’interno della stessa nazione, ci sonomolteplici etnie. Per questo si è cer-cato di evitare ulteriori divisioni”.

“Di passaggio” dall’EstLe popolazioni dell’Europa dell’Estsembrano invece meglio integrate.Dalla Polonia e dall’Ucraina arrivanoprincipalmente donne che lavoranocome badanti. Tuttavia anche in que-ste comunità si riscontrano proble-matiche, sebbene di natura diversarispetto a quelle africana. Come af-ferma padre Jean: “Non sempre lefamiglie presso le quali queste per-sone prestano servizio concedono lo-ro del tempo per andare a messa, equesto è un duro colpo per l’immi-grato”. Lo stesso incaricato pastora-le ha poi rimarcato: “Per ogni immi-grato la presenza di un Padre è fon-damentale”, ad evidenziare la ne-cessità di un sacerdote che faccia lo-ro da guida. La comunità ucraina è presente a Pe-rugia da dieci anni; la chiesa è il suoprincipale punto di riferimento e puòcontare su don Igor Kupra. PadreJean ha sottolineato che non si puòdire la stessa cosa per la comunitàpolacca: “Non ha un Padre, una gui-da su cui fare affidamento. Attual-mente c’è padre Miroslav, apparte-nente ai Missionari di Gesù Miseri-cordioso, ma la sua presenza a Peru-gia è legata solo a motivi di studio”. Da questi incontri è emerso ancheche sono molto diversi i motivi chehanno spinto le persone a emigrare.Ci sono infatti coloro che vengononel nostro Paese con lo scopo di la-vorare, guadagnare, permettere ailoro figli di studiare, e poi fare ritor-no nella loro terra natale (ucraini epolacchi). Invece, coloro che pro-vengono dall’Africa e dall’AmericaLatina cercano una permanenza piùstabile e, per questo motivo, a spo-starsi è l’intera famiglia, figli com-presi. Tuttavia, negli ultimi anni, a

causa della crisi che attanaglia il no-stro Paese, si è registrato che moltiemigranti africani vengono qui sola-mente “di passaggio” poiché speranodi raggiungere altri Paesi comeFrancia, Belgio e Inghilterra.

Le difficoltà dei “latinos”Proseguendo nel bilancio, padreJean ha affermato che gli immigratiprovenienti dall’America Latina (Pe-rù, Ecuador, Brasile, Messico) pre-sentano principalmente due proble-matiche. “Questa comunità, che facapo alla chiesa di San Sisto, è moltoframmentata al suo interno. Ognunotende a creare la propria associazio-ne e a venerare la propria ‘statuetta’.È accettabile che ognuno abbia lapropria devozione, ma non si devemai perdere di vista il fatto che si de-ve essere un’unica comunità cristia-na”. L’altro problema inerente questa co-munità, evidenziato da padre Jean, èl’educazione dei giovani: “Molti ge-nitori sono impegnati tutto il giornocon il lavoro e non riescono a dedi-carsi a sufficienza ai propri figli. Il ri-sultato è che i ragazzi sono spessoabbandonati a se stessi, frequentanocattive compagnie ed entrano, tal-volta, in alcuni mondi pericolosi co-me quello della droga. Molte ragaz-ze, seppure giovanissime, sono giàmadri”.

Ecumenismo romenoIn queste giornate, il card. Bassettiha incontrato anche la Chiesa orto-dossa romena, coordinata da padre Ionut Radu. Lo stesso Radu ha sot-tolineato come questa collaborazio-ne tra le due Chiese sia fondamenta-le: “Se oggi possiamo parlare di co-munità ortodossa romena e festeg-giare i cinque anni dalla prima litur-gia per fedeli ortodossi a Perugia, èsolo grazie all’aiuto che ci offre laChiesa cattolica”. Come spiegato dallo stesso sacerdo-te, in Italia ci sono comunità orto-dosse che, pur essendo numerose,non hanno un luogo dove celebrareil proprio culto. Qui a Perugia, inve-ce, hanno a loro disposizione la chie-sa di San Fiorenzo, nella quale cele-brano la liturgia, si incontrano e fan-no catechismo ai loro figli. Come ri-badito dal Cardinale, “questi incontridimostrano l’unità della nostra Chie-sa. Abbiamo tradizioni proprie e ce-rimonie diverse, ma rimaniamo pursempre una sola Chiesa”.

Michele Mencaroni

IMMIGRATI A PERUGIA

Secondo i dati Istat, risalenti al 2011 (datadell’ultimo censimento), i cittadini noncomunitari residenti a Perugia sono52.582. Tra questi i più numerosi sono glialbanesi (12.999), seguiti da marocchini(9.609) e ucraini (3.361). Rilevante anche lapresenza asiatica con cinesi (1.912) efilippini (1.055). I dati dell’Istat circa iresidenti stranieri in generale - inclusi icittadini Ue - attestano che le primacollettività estera nella nostra regione pernumerosità è quella romena. Il ministerodegli Interni ha invece analizzato i motividel soggiorno nella nostra regione, edall’elaborazione dell’Istat è emerso che ilprincipale motivo è quello familiare,seguito dal lavoro, dallo studio e, infine, daquello di asilo politico o umanitario.

P

Il Vescovo incontra i cattolici di originestraniera che vivononel capoluogo

l senso della morte e deldolore, la vocazione di medico,l’assistenza quotidiana delle

persone malate, la dignità umanaa prescindere dallo stato fisico, lefragilità, fisiche e psicologiche,della nostra contemporaneità.Attraverso i circa quindici incontriche l’arcivescovo di Perugia - Cittàdella Pieve, mons. GualtieroBassetti, ha riservato al mondodella sanità si è esplorata nelprofondo la dimensione piùdifficile e delicata della vitaumana. “Il Cardinale – racconta il

dott. Stefano Cusco,direttore dell’ufficiodiocesano per laPastorale della salute –ha saputo incontrarel’uomo in modo diretto,fraterno e discreto.Questa sua grandeumanità è statapercepita e apprezzata,tanto che l’Arcivescovoha ricevuto una grandeaccoglienza in tutti gliincontri. Sicuramente –continua – una dellepunte più significative

della visita è stata la giornatatrascorsa all’ospedale Santa Mariadella Misericordia di Perugia il 25febbraio, in particolare durante levisite ai reparti più difficili, comequelli di Ematologia eOncoematologia pediatrica, dove ibambini hanno preparato unpiccolo spettacolo per il Cardinalee gli hanno scritto una lettera.L’Arcivescovo è entrato nellestanze e ha visitato i malati inmaniera semplice e fraterna,volutamente con pochissimepersone al seguito. Lo stesso sipuò dire per la visita all’hospice diMonteluce e al Csm per il mondodella malattia psichica, cosìcomplesso e ancora pococompreso e conosciuto. Un altroappuntamento molto interessante– aggiunge il dott. Cusco – è statoquello con i medici di famiglia,che sempre più del parrocodiventano ricettori dei bisogni deiloro pazienti. Attraverso le loroesperienze, i medici hannoesposto le fragilità e le povertà concui si trovano tutti i giorni a doverfare i conti: anziani soli, giovanicoppie in difficoltà, disabili…”.

Volendo delineare un filo rossoche ha unito i vari incontri, sonotre i punti da sottolineare secondoil dottor Cusco. “Per prima cosa, èemerso con grande forza – spiega– la richiesta del significatoprofondo dell’esistenza umana edel valore della dignità dell’uomo,a prescindere dal suo stato disalute, e la volontà di riscoprirenei medici, soprattutto in quellicattolici, la vocazione emotivazione al servizio,incontrando l’uomo e non lamalattia. In secondo luogo, èevidente la solitudine e la fragilitàcrescente che sta investendo lanostra società nei suoi vari livelli.Molto importante, infine –conclude Cusco –, anche larichiesta dei vari operatori sanitaridi potersi riconoscere, di fare reteper mantenere un filo conduttoretra di loro e aiutarsi a vicenda.L’esperienza della collaborazionecon la Caritas già attiva in varisettori ed emersa nel corso degliincontri è un esempio concreto diquesta spinta all’unione e allacondivisione”.

L. L.

IIn corsia accanto ai malati in modo semplice e fraternoNel corso della visitapastorale, ilcard. Bassetti ha riservato una quindicinadi incontri almondo dellasanità

A tu per tu con i problemidelle comunità immigrate

nche ora ch’è Cardinale GualtieroBassetti fa il possibile per continuare adessere l’arcivescovo della diocesi

perugino pievese. Così, quando gli chiediamo dipoterlo incontrare per tirare le fila di questaprima parte della Visita pastorale dedicata alle“Attenzioni d’ambiente” (gli appuntamenti sisono conclusi questa settimana), non dice di noe riesce a ritagliarsi un po’ di tempo in unagiornata piena, iniziata al mattino presto. Tral’altro è una giornata particolare perché il 7aprile è il suo compleanno. Anche per questo iltelefono squilla, ripetutamente. Lo chiamanoper fargli gli auguri. Prima di arrivare inepiscopio è passato in ospedale a far visita a deimalati, e prima ancora è stato a Città della Pievedove i preti che erano seminaristi negli anni incui è stato Rettore del Seminario di Firenze sisono dati appuntamento per far festa con il lorovecchio rettore oggi cardinale. In tuttoun’ottantina, che quando è entrato hannocominciato a dirsi “ecco il Cardinale!”. E lui,Bassetti, s’è girato verso la porta per vedere ilCardinale che arrivava! Il discorso sulla Visitapastorale inizia proprio con una battuta sull’età.“La visita pastorale è stata preparata moltobene dal Vicario e dai responsabili pastorali.Solo che - fa pausa, e sorride - il programma eracalibrato sulle sue forze e non su quelle d’unodi 72 anni!”. Nonostante la fatica, però, gli si è

A

confermata come buona “l’intuizione venuta dalConsiglio presbiterale di anteporre alla Visitapastorale nelle parrocchie questo periodo diincontri con il mondo del lavoro, della salute,dell’università e degli immigrati”. Nella visitaalle parrocchie incontrerà le realtà ecclesiali,gruppi dei catechisti, della Caritas, per laliturgia e così via, e potrà verificare anche “se ecome funzionano le unità pastorali” la cuirealizzazione rappresenta “la sfida piùimpegnativa perchè la tentazione è diproseguire come prima evitando il nuovo che èdifficile da affrontare, fa problema”. Ma inquesto modo “non si evangelizza” se è vero,come dice Papa Francesco, che nelle nostreparrocchie “c’è molta attività pastorale e pocaevangelizzazione”. Tema che affronterà nellasua prossima Lettera pastorale, alla quale stalavorando. La Visita è stata ricca di incontri aiquali l’Arcivescovo si è presentato come unoche ascolta e così ha raccolto emozioni,problemi, racconti, richieste di aiuto. “Sono un

pastore” dice Bassetti quando gli chiedo se laparola che meglio rappresenta questi incontripuò essere “misericordia”. “A stare con tantagente ho capito che il cuore di Dio è più grandedel tetto della Chiesa. La Chiesa deve imitare,annunciare la misericordia di Dio, ma non è lamisericordia di Dio”. Bassetti non fa un bilanciodi questi mesi perchè “sarà compito del Vicarioe dei responsabili degli uffici pastorali”, ma ivolti incontrati, le voci ascoltate ora sono partedella sua vita. Ha in mente le “situazioni dipovertà e fragilità inimmaginabili” di cui hannoparlato i medici di famiglia “che conoscono lesituazioni familiari come i nostri preti, anzirispetto a loro hanno un monitoraggio dellasituazione più ampio perché incontrano tutti,anche credenti di altre religioni e non credenti”.Ha nel cuore i volti delle madri che tra le muradell’ospedale “vivono in simbiosi con i lorobambini malati”, e in particolare quel bambinodi 7 o 8 anni di cui gli avevano detto “non sa piùcos’è un sorriso”, tanto era il tempo che lamalattia lo teneva in ospedale. “M’è venutospontaneo mettergli sulla testa lo zucchettorosso e lui m’ha guardato allo specchio e hasorriso divertito. Per dare consolazione a quellagiornata - racconta Bassetti - sarebbe bastato ilsorriso di quel bimbo!”. Anche l’incontro con icarcerati gli ha regalato sorprese, come quellepersone “anche di religione musulmana,

uomini, che mi chiedevano come si fa acambiare? Cosa vuol dire convertirsi e rientrarein se stessi? Qualcuno - aggiunge - mi ha ancheparlato dell’importanza della confessione!”. Egli immigrati, prosegue Bassetti “mi hanno fattocapire che la crisi che viviamo tutti e che mihanno ben raccontato i lavoratori che hoincontrato, per loro è dieci volte peggioreperché per la lingua hanno difficoltà a farsicapire dalla gente, sono più soli e a volte hannodifficoltà anche ad avvicinare i sacerdoti chepensano che vadano solo a chiederel’elemosina”. Ed è con gli occhi degli immigratiche guarda alle devozioni popolari, come laprocessione dei “Milagros” per fare un esempio,che “per loro sono un modo importante divivere la fede”. Negli incontri con il mondodell’univerità ha incontrato molti giovani che lohanno accolto con curiosità e con interesse.Non ha ricevuto nè contestazioni nè offese.“Oggi i giovani non sono più arrabbiati ma sonofragili”. Tra i tanti ricorda le parole di unostudente, rappresentante della sinistrauniversitaria, che si è definito agnostico. “Mi hadetto - racconta Bassetti - ‘noi siamo comegocce d’acqua e le gocce si disperdono. VoiChiesa, voi professori e educatori, dovete esserecome due mani che si congiungono eraccolgono le gocce d’acqua’”.

Maria Rita Valli

LA VOCE Visita Pastorale Perugia.Città della Pieve14 LA VOCE Visita Pastorale Perugia.Città della Pieve 15

Page 16: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

tolici e evangelicali sulla mis-sione, il primo, e il secondosulla koinonia, che vuol direcomunione e quindi il sensodell’unità della Chiesa. Nel primo Rapporto è signifi-cativo l’incontro tra questedue componenti del cristia-nesimo sull’urgenza di evangelizzareil mondo: “Tutta la Chiesa, tutto ilVangelo per tutto il mondo” è l’ap-pello degli evangelicali, che hannoriconosciuto come anche i cattolici,con il Vaticano II e l’insegnamento diPaolo VI sull’evangelizzazione(Evangelii nuntiandi), condividono lastessa ansia di portare il messaggiodi Cristo a tutto il mondo. Nei due incontri sul tema svolti alCentro ecumenico, le questioni af-frontate hanno mostrato che, al di làdelle diverse denominazioni, il mes-

Domini presieduta dal Cardinale arcivescovo.16 aprile - Mercoledì santoOre 17, messa crismale. Sono invitati apartecipare anche tutti i fedeli laici e i ragazziche nell’arco dell’anno riceveranno ilsacramento della confermazione.17 aprile - Giovedì santoOre 9, ufficio delle letture e lodi mattutine;anima il gruppo corale Armonioso Incanto.Ore 18, messa in Coena Domini e lavandadei piedi presieduta dal Cardinale.Ore 21-24, adorazione eucaristica all’altare della

Reposizione. La preghiera sarà animata daiseminaristi della diocesi.18 aprile - Venerdì santoOre 9, ufficio delle letture e lodi mattutine;anima il gruppo corale Armonioso Incanto.Ore 18, celebrazione della Passione del Signorepresieduta dal Cardinale.Ore 21, tradizionale Via crucis per le vie delcentro storico (in zona del Verzaro).19 Aprile - Sabato santoOre 9, ufficio delle letture e lodi mattutine;anima il gruppo corale Armonioso Incanto. Ore 22, Veglia pasquale nella notte santapresieduta dal Cardinale.

ConfessioniDurante i giorni del Triduo, incattedrale, i confessori sarannodisponibili dalle ore 10 alle 12 e dalle 16alle 18; il Sabato santo, fino alle ore 19.

Nella Veglia pasquale, incattedrale di San Lorenzo, 13 giovani adulti riceveranno i sacramenti dell’iniziazionecristiana

VENERDÌ 11 APRILE 2014

BREVI

❖ FUCI PERUGIAFrassati raccontato dall’amico SermariniChi fosse entrato a conferenza iniziataavrebbe pensato che il relatore stavaparlando di un amico di nome Pier Giorgio.E non avrebbe sbagliato perché per ilrelatore, invitato dal Gruppo Fuci di Perugia“Giuseppe Toniolo” a parlare nella sala delDottorato, martedì scorso, Pier GiorgioFrassati è realmente un amico. “Ho undebito di gratitudine per Piergiorgio, perchèincontrarlo ha dato tanto alla miaformazione umana e spirituale” ha dettoMarco Sermarini, fondatore della“Compagnia dei Tipi loschi del beato PierGiorgio Frassati” così chiamata dal vescovodi allora, mons. Giuseppe Chiaretti. Dalracconto di Sermarini, vivace e colorato disentimenti, è emerso un Pier Giorgio moltonormale e nello stesso tempo moltoappassionato e determinato a raggiungerein ogni cosa la santità, e questo senzarinunciare agli amici, alla montagna, aglistudi universitari, vivendo fino in fondo econ passione, ogni attimo della sua giovanevita interrotta a 25 anni, da una meningitefulminante probabilmente contratta nellevisite che qotidianamente faceva ai poveri,nelle loro case, portando, da volontario dellaSan Vincenzo, cibo e vestiario e, sopratutto,l’annuncio di un Dio misericordioso.

❖ CONCERTODella Corale Frà Giovanni da Pian di CarmineSabato 12 aprile, alle ore 21, nella chiesaSan Giovanni Battista di Magione, si tiene ilconcerto della corale Frà Giovanni da Pian diCarpine “Passio Domini: MeditazioniMusicali sulla Passione di Cristo” diretta dalmaestro Sergio Briziarelli. In programmabrani di Morales, Carissimi, Martini, Witt,Duruflé, Pärt, Gjeilo, Mealor. Al saxofono,Fabio Lombrici; organo Jacopo Zembi;mezzosoprano Damiana Pinti, lettoriSimonetta Ferranti, Maria Vittoria Taravelli,Matteo Castellani, luci Francesco Moretti,Giacomo Biancalana, regia Damiana Pinti,direttore Sergio Briziarelli. La corale è natanel 1999 ad opera di alcuni giovani nellaparrocchia di Magione, dove tuttora svolge ilservizio liturgico. Ingresso libero.

❖ ACCADEMIA DÒNCACarducci a Perugiacon lettura di poesieLunedì 14 aprile, alle 17, al teatro Morlacchidi Perugia nell’ambito degli incontridell’Accademia del Dònca, Sandro Allegrinipresenta “Carducci a Perugia: tra storia,fiction e poesia”. Saranno presenti ilmagistrato A. Cannavale e Marcello Fruttini,biografo carducciano. Lettura di poesiededicate a personaggi e al paesaggio umbro.

DIOCESI. I riti dellaSettimana santapresieduti dal Vescovo

arcivescovo, card. GualtieroBassetti apre a Perugia laSettimana santa presiedendo la

celebrazione delle Palme nellacattedrale di San Lorenzo. Unasettimana intensa anche per lecelebrazioni che farà per i carcerati eper i lavoratori. Il mercoledì santocelebrerà a messa degli oli insieme atutti i parroci della diocesi, rendendoquesto appuntamento immagineconcreta dell’unità della Chiesa localeattorno al proprio vescovo. La Settimanasanta avrà il suo culmine nella Vegliapasquale, celebrazione nella quale findai primi secoli la Chiesa accogliequanti hanno chiesto di divenirecristiani ricevendo il battesimo. NellaVeglia pasquale, in cattedrale di SanLorenzo, tredici giovani adultiriceveranno i sacramentidell’iniziazione cristiana (battesimo,cresima, eucaristia). Tra loro, diecidonne, di età media 35 anni, dinazionalità italiana ed estera (inmaggioranza di Paesi del Continenteafricano) che hanno svolto il loropercorso di fede, denominatocatecumenato, nelle rispettive comunitàparrocchiali. I catecumeni sono statiseguiti nella loro preparazione daiparroci e dagli accompagnatori.

CELEBRAZIONI IN CATTEDRALE

13 aprile - domenica delle PalmeOre 10.30, in piazza IV Novembre benedizionedelle palme, processione e messa in Passione

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16 LA VOCE Perugia.Città della Pieve

Settimana santa: le Quarant’orepiù “illustri” erano a Castel Rigone

ll’avvicinarsi della Settimana santa,molte sono le devozioni antiche emoderne che accompagnano i

fedeli in questo sacro tempo. Una tra lepiù belle manifestazioni della pietàpopolare delle nostre parrocchie dicampagna era lacelebrazione delleQuarant’ore: unaspeciale supplica conpreghiere, canti eadorazione praticataper 40 ore consecutivedavanti al SantissimoSacramento. L’origine,secondo alcuni, si farisalire a GiuseppePlantanida che leintrodusse inmemoria delle ore cheGesù Cristo passò nel Sepolcro.Clemente VIII, sulla scia della granderiforma tridentina, nel 1592 neintrodusse l’obbligo in Roma, da dovel’uso si allargò in tutto il mondo cattolico;con il tempo, molti Papi le arricchironodi indulgenze. Un tempo il Dirittocanonico comandava al Vescovo di

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organizzarle in tutto il suo territoriosecondo un orario fisso. Il parrocodivideva il numero delle famiglie per 40e componeva la lista con i turni diadorazione che ogni famiglia del paesedoveva compiere, per il tempo di un’ora(la cosiddetta “Ora santa”). Normalmentele Quarant’ore di adorazione erano

distribuite in tre giorni: lunedì, martedì emercoledì santo, ma non di rado Ordini ocongregazioni religiose avevano lafacoltà di celebrarle in modo ininterrottoper 40 ore di fila. Nella zona delTrasimeno erano tra la più famose quellecelebrate presso il santuario dellaMadonna dei miracoli a Castel Rigone.Rinomatissime per la costruzione delreticolo ligneo dal quale fuoriuscivano ipuntali in ferro nei quali si infilavano lelunghe candele, che veniva posto dietrol’altare maggiore, creando immagini esimboli eucaristici. Si tenevano a partiredalla domenica di Pasqua, dopo la messasolenne della Risurrezione, e sichiudevano coi vespri solenni il martedìdi Pasqua. Vi era un vero e propriocomitato che provvedeva alla paraturadell’altare maggiore. Ma dopo le riformeliturgiche del Concilio Vaticano II tale

tradizione venne meno, addiritturacensurata tanto da parlare, per quantoconcerneva la preparazione del “castellodei lumi”, di “espressione anti-liturgica”e sconsigliarne la costruzione. Davantiall’incomprensibilità di un taleatteggiamento, e non volendo perderequesta pia tradizione, i castelrigonesi siimpuntarono e, ricostituito il comitato,con il premesso dell’allora vicariogenerale mons. Antonio Fedeli,ricostruirono la “macchina” ecelebrarono le santissime Quarant’orecon grande solennità. Le ultime si sonotenute nel 1982, prima della chiusura deltempio per lavori di consolidamento.Attualmente, dopo i grandi lavori direstauro - che hanno tra l’altro restituitoalla collocazione originaria, sopral’altare, la grande macchina di legnopolicromo, opera del peruginoBernardino di Lazzaro del 1528, cheincornicia la pala raffigurante l’epifania(copia dell’originale dell’Alfani) - leQuarant’ore non si sono più tenute anchea causa del danno arrecato alle opered’arte dal fumo delle candele.

Umberto Benini

Da un reticolo ligneofuoriuscivano puntali di ferro in cui siinfilavano lunghecandele; veniva postodietro l’altare maggiore,creando simbolieucaristici

L’Altare delle Quarantore

Al Centro ecumenico di Perugia, il secondo incontro di approfondimento sugli “evangelicali”

Preghiera in un centro di culto

na locandina affissa alla por-ta della chiesa di San Martinoin via del Verzaro a Perugia

ha incuriosito alcuni, che si sonochiesti di che cosa si trattasse. La lo-candina proponeva una relazione su“Il dialogo tra cattolici ed evangeli-cali”. La parola “evangelicali” è sem-brata una storpiatura o un errore dibattitura. Invece è un nome che si èimposto in ambito anglosassone: evangelicals, e poi è tracimato anchenell’italiano. Si tratta di “evangelici”, sì, ma chenon amano essere identificati cometali perché può essere equivoco, in-ducendo a pensare che si tratti di unaqualche denominazione legata allaRiforma protestante. Gli evangelicaliinsomma sono evangelici ma nonprotestanti; non sono luterani o rifor-mati o battisti, e via di seguito. Sono

U e pretendono di essere una cosa nuo-va, non facilmente etichettabile, per-ché molto informale e lontana daogni forma istituzionale. Ciò nono-stante, si sono dati una confedera-zione mondiale ossia l’Alleanza mon-diale, e un programma basato sul Documento di Losanna (1974). In Ita-lia vi sono le Assemblee di Dio (Adi).La cosa che può particolarmente in-teressare è che hanno condiviso coni cattolici due documenti, anzi Rap-porti, che non hanno valore dottri-nale e autoritario per nessuno, masono espressioni di un modo di pen-sare la fede che corrisponde alle esi-genze dell’uomo di oggi, “spoglian-dola” dalle incrostazioni del passato. Questi due Rapporti (pubblicati ri-spettivamente sull’Enchiridion oecu-menicum n. 3 e 7) riportano le rifles-sioni fatte da un gruppo misto di cat-

saggio cristiano sta lavorando inprofondità e va a cercare nuovi di-scepoli che nel dialogo riescono a far-si apprezzare, e ad apprezzare queglialtri cristiani che non conoscevano edisprezzavano. In questo modo cre-sce il desiderio di unità nella testi-monianza della carità, nell’annunziodel Vangelo e nella ricerca del regnodi Dio. Questa nuova componentecristiana sembra che oggi sia rappre-sentata da circa 600 milioni di per-sone in tutto il mondo.

E. B.

Page 17: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

i faceva chiamare “don Bruno”anche quando era diventatopresidente del Tribunale ec-

clesiastico regionale dell’Umbria, vi-cario generale della diocesi di Peru-gia, e poi anche arcivescovo di Ca-merino (1964). Questa caratteristicache lo ha accompagnato per tuttala vita è messa bene in evidenza nellibro di un sacerdote che ha colla-borato con lui per tutti gli anni delsuo episcopato nella diocesi mar-chigiana (1964-1989), mons. Giu-

seppe Tozzi, nel volume intitolato Lieti attingerete alla sorgente. L’epi-scopato camerinese di mons. BrunoFrattegiani (Camerino 2013, pp.305). Questo lavoro di ricerca mette inevidenza la personalità di questo ve-scovo che ha svolto il suo ministeroin un periodo segnato dal ConcilioVaticano II, cui prese parte nellaquarta sessione, la parte decisivadella conclusione cui diede un con-tributo con alcuni interventi. L’at-

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BREVI

❖ PONTE S. GIOVANNIMessa del card. BassettiParole di conforto per chi soffre e di speranzaper chi è in difficoltà, nell’omelia rivolta dalcard. Gualtiero Bassetti ai fedeli raccolti inpreghiera durante l’ormai tradizionalecelebrazione eucaristica che conclude, ognianno, la benedizione pasquale di abitazioni,aziende, attività commerciali e artigianali diPonte San Giovanni. Alle 7 in punto, con unachiesa gremita, è iniziata la concelebrazione:il Cardinale era attorniato dai parroci di PonteSan Giovanni e delle frazioni del territorio.Durante la celebrazione è stato ricordatomons. Annibale Valigi, scomparso proprio il 4aprile di 5 anni fa, parroco di Ponte SanGiovanni per oltre 50 anni. Al termine dellacelebrazione il parroco, don Gianluca Alunni,ha ringraziato il card. Bassetti e tutti inumerosi presenti a sottolineare l’interesseper questa celebrazione e l’apprezzamentoper la vicinanza e l’operato del Vescovo diPerugia nei confronti di Ponte San Giovanni.

❖ UNITRECuccini presidente nazionaleGustavo Cuccini è il nuovo presidentedell’Associazione nazionale delle Universitàdelle Tre Età. Succede a Irma Maria Re che,dopo trentadue anni, lascia l’alto incarico erimane presidente onoraria a vita. GustavoCuccini, fin da giovanissimo attivonell’associazionismo e nel volontariato, dal1990 è in Unitre come docente e direttore deicorsi della sede di Perugia. Eletto consiglierenazionale Unitre nel 2000, dal 2003 è vicepresidente vicario nazionale. Già docente diEstetica e Storia dell’arte presso l’Universitàper Stranieri di Perugia, ha insegnato ArteSacra presso l’Istituto Teologico di Assisi,Facoltà di Teologia della Pontificia UniversitàLateranense e al momento continua la suaattività di docenza nel Corso triennale diformazione in Arteterapia presso il Centroculturale internazionale della Pro CivitateChristiana di Assisi.

❖ PASSIGNANOFormazione sul turismo Si è svolto giovedì 10 aprile a Passignano sulTrasimeno l’evento conclusivo del progetto“Comunicare intorno al Lago: favorire ledinamiche interculturali del turismo e dellemigrazioni” che la Cooperativa FrontieraLavoro ha attivato e realizzato nell’Ambitoterritoriale del Trasimeno coinvolgendo gliotto comuni che circondano il lago. Il progettoprevedeva 8 percorsi formativi di cui 3 dilingua inglese, 2 di lingua italiana permigranti, 2 di informatica e 1 sulle tecnichedel disegno e della pittura. Si è rivolto a 120allievi, di cui il 66% di sesso femminile e il 34%di sesso maschile, con età compresa tra i 25 e i64 anni residenti nella Provincia di Perugia.Gli allievi che hanno terminato la formazionesono stati 111.

Star Cup: pallae “altro” al centro

Perugia ricorda mons. Frattegianituazione del Concilio nella sua dio-cesi è stato per Frattegiani un im-pegno fervente e gioioso, in quantoera in perfetta sintonia con il climae lo spirito che il Vaticano II stavaportando nella Chiesa e nel mondo. L’autore, invitato a presentare il li-bro a Perugia insieme allo storicomons. Mario Sensi e all’avv. Giusep-pe De Rosa, ha illustrato, anche conepisodi inediti, gli aspetti salientituttora attuali del suo stile pastora-le e soprattutto della sua ricca uma-nità. La presentazione a Perugia nel-la sala del Dottorato si è tenuta sa-bato 5 aprile e ha aperto una rifles-sione anche sulla parte di vita diFrattegiani svolta nella diocesi pe-rugina e nel suo amato paese Mi-giana di Montemalbe, dove tuttorasono vive le sue radici. Non potevamancare un cenno su questo perio-do perugino già grazie a don RemoBistoni con un agile libretto con il

quale ha reso una affezionata, spi-gliata e fresca memoria dell’amicodon Bruno. Il legame che Frattegiani ha sempreavuto con la sua diocesi si può rav-visare anche solo osservando il suostemma episcopale, nel quale è raf-figurata la stupenda Fontana mag-giore di Perugia. Notiamo che Frat-tegiani ha avuto sempre il contattocon il nostro settimanale, di cui èstato anche per un periodo non bre-ve una “penna nera” di spiccata ef-ficacia. Nella presentazione del volume aPerugia, un ricordo tra lo storico e ilpersonale è stato reso da don ElioBromuri, che ha illustrato alcunimomenti ‘caldi’ di quando Fratte-giani era vicario dell’arcivescovo Pa-rente, divenuto poi cardinale ed haricordato di averlo sostituito nell’in-segnamento alla Stranieri quandodivenne vescovo.

poco più di un mese dalla mortedi Amelia Arcangeli,l’associazione per lo Zambia ha

voluto ricordare la sua figura digenerosa animatrice, che ha svoltoun’azione di beneficenza eccezionaleper aiutare i missionari francescani coni quali è stata a contatto per tanti anni,trascorrendo presso di loro i periodi divacanza dai suoi impegni professionali.La signora Miranda Goga con gliabitanti di Porto sono stati iprotagonisti di questa serata che havisto riunite insieme 120 persone,convenute dalle varie parrocchie dellaVII Zona pastorale. Se ne era parlato il22 febbraio, il giorno del Concistoro aRoma in cui il nostro arcivescovoGualtiero ha ricevuto le insegnecardinalizie. Le persone che avevanoaccolto l’invito a ritrovarsi insieme percontinuare l’opera di Amelia hannopartecipato con entusiasmo alla cenache i portolani hanno preparato e

offerto. Nel corso della serata don Piero ha voluto ricordare Amelia e hapresentato i nipoti della benefattrice,Marco e Paola. Poi ha preso la parolala signora Miranda ricordando il beneche Amelia è riuscita a compiere, einvitando i presenti a farsi portavoceper continuare e sostenere questainiziativa. Tra gli altri, erano presenti ilpresidente della Crediumbria, PalmiroGiovagnola, e il sindaco di Castiglionedel Lago Sergio Batino, il quale haavuto parole di compiacimento perl’iniziativa e di augurio perché continuiquesto gemellaggio tra l’Umbria e loZambia nel nome di Amelia. Dopo ildolce e il caffè, una pesca dibeneficenza che ha divertito tutti haconcluso la serata che di Quaresimaaveva... solo il periodo. Nessuno infattiha fatto digiuno, mentre tutti hannopotuto gustare le buone cose che dagliabitanti di Porto ci sono statepreparate.

APoveri cipressi del Monumentale!

n cimitero monumentale che fa lette-ralmente piangere. I quattro gigante-schi cipressi all’ingresso: rasi al suolo,

volatilizzati. Altrettanto dicasi per un tratto dioltre 100 metri nel viale centrale, con ventipiante secolari abbattute, a far capo dalla tom-ba Calderini fino alla maestosa piramide Vi-talucci. Anche nei vialetti laterali c’è stataqualche caduta, tanto che si vedono tombe fa-sciate da pesanti teli in plastica, in attesa d’in-tervento.Ma il grosso delle sepolture, al monumentaledi Perugia, è salvo. Grazie - si dice - all’azio-ne tempestiva ed efficace dei vigili del fuoco.“Le piogge - dichiara un esperto - insistenti eabbondanti, che hanno marcato l’invernoscorso sono state la causa scatenante dell’in-stabilità dei cipressi”. Ma perché il cipresso domina nei cimiteri?Oltre a essere da sempre collegato all’oltre-tomba, viene identificato, in quanto sempre-verde, come simbolo di vita eterna. È inoltreritenuto uno dei quattro legni (insieme a pal-ma, cedro e ulivo) con cui sarebbe stata co-struita la croce di Gesù.

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Presto al via la 9aedizione del torneodegli oratori, contestimonianze di vitacristiana

Al monumentale, dunque, è stata un’ecatom-be. Ma anche a Monterone, nei pressi del cre-matorio, sono avvenuti distacchi consistenti.Gli operai del Comune sono al lavoro. Ma esi-ste l’obbligo del reimpianto, specie in siti co-me il cimitero di Perugia, soggetti a vincoloambientale-paesaggistico. Gli alberi monu-mentali sono censiti e tutelati da leggi nazio-nali e regionali. Comunque, non c’è da farneun dramma. “I cipressi verranno ricostituiti –si assicura – utilizzando essenze già adulte edotate di un apparato radicale consistente”.

Sandro Allegrini

Mons.Bruno Frattegiani

I lavori di ripristino dopo i danni del maltempo

al 24 al 27 aprile, al Green Club diOlmo, Perugia, si svolgerà la StarCup, il torneo di calcio a 5 riservato

agli oratori della diocesi. Lamanifestazione, giunta alla nona edizione,è dedicata ai gruppi parrocchiali chedurante l’anno si riuniscono per portareavanti un cammino spirituale. Le adesionihanno superato ogni previsione.“Quest’anno - dice il presidente delcomitato organizzatore, FrancescoBiancalana - ben 93 squadre siaffronteranno sul campo, 61 quellemaschili e 32 quelle femminili. Se teniamoconto anche degli accompagnatori, siamoriusciti a coinvolgere circa 1.000 ragazzi”.Lo slogan che fa da sfondo allamanifestazione è “Il primo torneo che sigioca dentro e fuori dal campo”, mentre ilmotto scelto per l’edizione 2014 è “Playyour life” (gioca la tua vita). È statoestratto dal discorso di Papa Francesco del4 ottobre ad Assisi nel quale il Ponteficeaveva esortato i giovani a “non aver pauradi fare scelte definitive”. Quindi “gioca latua vita” si può tradurre con “non averpaura di mettersi in gioco”. La Pastoralegiovanile, promotrice e organizzatrice deltorneo, lavora affinché il torneo non silimiti alla mera competizione. Comesottolineato da don Riccardo Pascolini,responsabile dell’ufficio diocesano diPastorale giovanile e Coordinamento

D oratori: “In questi quattro giorni vogliamocreare occasioni nelle quali i ragazzipossano cogliere la presenza di Dio”. Ed èproprio per questo scopo che, oltre allepartite, ogni giorno sono previsti per ipartecipanti alcuni momenti di riflessionee di condivisione. Il 24 aprile gli “atleti”saranno divisi in gruppi e ascolteranno leesperienze di suor Roberta Vinerba, donLuca Delunghi, Marco Briziarelli e donAlessandro Scarda, che, fin da giovani,hanno deciso di dedicare la propria vita aDio. Per il pomeriggio del 25 aprile èprevista la testimonianza di SimonaAtzori, ballerina e pittrice priva degli artisuperiori, che è riuscita ad affrontare lasua “diversità” attraverso la fede. La stessasostiene che “il fatto di essere nata così, hosempre pensato che fosse il modo in cuiDio mi aveva disegnata”. Il giornoseguente a parlare ai giovani sarà invecedon Davide Banzato della comunità Nuoviorizzonti, noto per la sua partecipazione adalcuni programmi televisivi. Nel corsodella manifestazione sarà inoltre lasciatospazio anche alla proiezione, in diretta,della canonizzazione di Karol Wojtyla(domenica 27). Oltre a questi eventi, saràmessa a disposizione dei ragazzi unacappella nella quale sarà esposto ilSantissimo per l’adorazione e sarà anchepossibile confessarsi.

Michele Mencaroni

17LA VOCE Perugia.Città della Pieve @[email protected]

Presentata la biografiadel sacerdote, primavicario da noi, poidiventato vescovo diCamerino

CASTIGLIONE DEL LAGO. Gli abitanti di Portoricordano Amelia Arcangeli e la sua missione

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❖ CORALE ABBATINIConcerto di PasquaSabato 12 aprile alle ore 21.15 presso ilCampanile cilindrico della cattedrale di Città diCastello la schola cantorum “Anton MariaAbbatini” proporrà l’evento culturale “Passio alCampanile cilindrico” inserito nell’ambito delprogramma di “Pasqua in Altotevere Umbro”realizzato dalla Direzione del Museo delduomo.

❖ MONTONE - CLARISSEIncontro sulla ParolaDomenica 13 aprile alle ore 18, presso lacappella del monastero “S. Agnese” di Montonele Clarisse proporranno un incontro percondividere un tempo dedicato alla catechesi ealla preghiera. Nella prima parte sarà propostala meditazione sull’apostolo Pietro; a seguire lapreghiera e l’adorazione eucaristica silenziosa.Tutti sono invitati a partecipare.

❖ GIOVEDÌ SANTOLa messa crismaleGiovedì santo 17 aprile alle ore 10.30 incattedrale il Vescovo presiederà la messacrismale. Sarà il giorno adatto per ricordarel’istituzione del sacerdozio ordinato. In modoparticolare sarà fatta memoria di alcuni giubileiche cadono nel corso dell’anno: il prossimo 70ºdi sacerdozio di mons. Benni Benso (3 giugno1944), il 50º di mons. Gino Capacci (29 giugno1964), il 10º anno di sacerdozio di donFrancesco Mariucci (26 settembre 2004). Unapreghiera partciolare sarà fatta per i seminaristiDavid e Simone che il 7 giugno saranno ordinatisacerdoti.

❖ DIOCESIPer Madre Speranza L’ufficio diocesano Evangelizzazione e catechesie l’Ufficio liturgico hanno intenzione diorganizzare, in occasione dell’evento dellabeatificazione di Madre Speranza il 31 maggio,uno o più pullman dalla diocesi perCollevalenza. Le persone, i gruppi o leparrocchie interessate possono comunicarlo,fornendo nominativi e recapiti telefonici, entroil 15 aprile alla e-mail dell’Ufficio catechistico [email protected], oppure presso lalibreria Sacro Cuore o contattando direttamentedon Paolo Martinelli al cell. 347 6479119.Secondo la disponibilità dei bus, i partecipantiverranno selezionati in base all’ordine diprenotazione. Il programma di massimaprevede la partenza da Città di Castello alle ore7 circa; la partecipazione alla messa dibeatificazione a Collevalenza, il pranzo al saccoin luogo limitrofo, quindi il ritorno in sede.

❖ IN LIBRERIAGuide alla preghieraIn vista alle celebrazioni della Settimana santapuò essere utile il sussidio di Domenico Craveroe Luca Gazzoni intitolato La Croce: celebrazionidi fronte al Crocifisso nell’anno liturgico (Elledici,pag. 280, euro 19). La croce, ne siamo tutticonsapevoli, da duemila anni accompagna eorienta la vita del cristiano. La si ritrovaveramente dappertutto, in casa, nelle vie, alcollo, sulle tombe… È simbolo che dice morte,sofferenza, dolore, silenzio, amore… Questosussidio mescola insieme liturgia e devozione eaccompagna la preghiera dei fedeli per variecircostanze. Sono 10 schemi di preghieraorganizzati attorno a cinque situazioni in cui sipuò pregare: in cammino, in ginocchio, insilenzio, in letizia, in pace. I testi si propongonodi accompagnare i fedeli a penetrare semprepiù in profondità il mistero che è proprio delVenerdì santo. Fulvio Rampi ha pubblicato ilvolume Inni per l’assemblea liturgica (Elledici,pag. 150, con cd musicale allegato, euro 19.90).Il volume raccoglie 106 inni e valorizza la formamusicale consegnataci dalla Tradizione. Dagliinni si può forse ripartire per un progetto dicanto per l’assemblea aperto al futuro econfortato dalla plurisecolare esperienzaecclesiale. La provenienza dei testi è varia: sipassa dall’innario di Bose agli inni del breviario,fino alle ispirate composizioni di David MariaTuroldo. Il repertorio segue i tempi e leprincipali ricorrenze dell’anno liturgico. (Francesco Mariucci)

INSEGNANTI DI RELIGIONE. Incontro del tempo diQuaresima con il Vescovo

Vangelo nelle scuolel 29 marzo pressola sala conferenzedella parrocchia

degli Zoccolanti si èsvolto l’incontro diQuaresima degli inse-gnanti di Religionedella nostra diocesicon il Vescovo. L’occa-sione è stata preziosavisto che mons. Do-menico Cancian, do-po aver ricordato l’im-portanza per l’inse-gnante di Religione difare vita ecclesiale, inquanto il suo è unmandato che vienedalla Chiesa stessa,ha coinvolto tutti i do-centi invitandoli aparlare della loroesperienza a scuolatra fatiche, gratificazioni e motivazioni.Cosicché l’incontro si è trasformato pia-cevolmente in un confronto aperto esincero sul ruolo strategico dell’inse-gnante di Religione oggi nella scuolapubblica. Alcuni insegnanti hanno messo in evi-denza la fatica e a volte l’inefficacia diquesto insegnamento che va ad incon-trare bambini e ragazzi che vivono e re-spirano una scristianizzazione progres-siva della società. Dall’altra, il Vescovoha voluto sottolineare come proprio perquesto sostrato cristiano che viene sem-pre più a mancare l’insegnante di Reli-gione può diventare punto di riferi-mento per chi cerca orizzonti di sensopiù ampi e una ricerca della pienezzache va oltre il vivere quotidiano. Del resto lo stesso Gesù è andato allaricerca dei più lontani, e i suoi incontri,da Zaccheo alla samaritana, dalla pec-catrice a Matteo, sono andati sempre

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nella direzione di cercare ciò che è nel-l’uomo vi è di più bello e profondo. Laricerca della pienezza di vita presuppo-ne una sincerità del cuore che è propriadei “lontani” da Dio o di chi noi giudi-chiamo tali ma che in realtà sono mol-to vicini a incontrare Dio. Il Vescovo ha confermato questo ‘picco-lo esercito’ di insegnanti che quotidia-namente tenta di trasmettere culturacristiana a scuola e di far conoscere,contro questo analfabetismo religioso,la persona di Gesù come colui che hacambiato la Storia dell’uomo, e non so-

lo quella della nostra Europa. Nell’ulti-ma parte dell’incontro il responsabiledell’ufficio Scuola diocesano, Alessan-dro Manfucci, ha portato a conoscenzadegli Irc i dati diocesani circa coloro chesi avvalgono dell’insegnamento dellaReligione cattolica: l’88,9% degli stu-denti. Sono dati che ricalcano quelli na-zionali e che stanno a testimoniare diun insegnamento che ‘tiene’ nel suocomplesso, anche se presenta unaparabola discendente che negli ultimi20 anni ha fatto perdere 5 punti per-centuali tra gli avvalentesi. Gli insegnanti si ritroveranno prossi-mamente per un incontro di aggiorna-mento didattico sulle nuove tecnologiee un confronto su nuovi testi per l’inse-gnamento, che devono sempre più es-sere usati insieme alle strumentazionitecnologiche e al Web per coinvolgeremaggiormente i bambini e i ragazzi.

A. M.

Mons. Cancian hacoinvolto i docentiinvitandoli a parlare dellaloro esperienza tra fatiche e gratificazioni

DIOCESI. La scomparsa di don Piero Luigi Guerri, uomo della gioia e della fraternità

i sono svolti domenicascorsa i funerali di don Piero Luigi Guerri,

morto proprio una settimanafa. Nato a Monte Santa MariaTiberina il 6 maggio 1929, donLuigi (così era da tutticonosciuto) aveva compiuto lapreparazione al sacerdozionei seminari di Città diCastello e di Assisi ed era statoordinato prete il 28 giugno1953 dal vescovo FilippoMaria Cipriani. Negli ultimimesi si era ritirato nella casaparrocchiale di Titta dove èstato amorevolmente assistito

S dal personale e daiparrocchiani. Tutto il paese siè stretto attorno a don Luigidurante la celebrazione delfunerale, presieduto dalVescovo. Durante il lungoservizio pastorale don LuigiGuerri è stato parroco a S.Martin Pereto, poi a Trestina,quindi a Paterna, Riosecco,Marzano, Belvedere e diUserna - Titta dal 1984 al2013. Per lunghi anni haabitato in Seminario vescovile,svolgendovi il compito direttore e servendo lacomunità di preti là residente.

Tra l’altro è stato direttoredell’ufficio diocesano per laPastorale familiare. Ilsacerdozio esercitato da donLuigi è stato caratterizzatodalla semplicità e dalla gioia,

dall’attenzione alle radici, maanche dall’apertura allenovità, dalla passione per lastoria e dalla riflessione sulpresente. Pienamente inseritonel presbiterio diocesano,amava trascorrere il tempoinsieme ai confratelli,ricordando aneddoti e fatti delpassato grazie a unaeccezionale memoria. Unanaturale affabilità gli rendevafacile le relazioni umane, cheha coltivato a fondo. Ha avutoattenzione anche per levocazioni sacerdotali e loscorso 31 agosto ha vissuto lagioia di vedere ordinatidiaconi futuri preti, David eSimone, due seminaristi aiquali impartì il battesimo.

Un momento dell’incontro dei docenti Irc con il Vescovo

18 LA VOCE Città di Castello

Don Luigi Guerri

Il mio “sì” per semprea Gesù tra le Clarisse

Suor Maria Filomena di Gesù ci ha inviato unalunga lettera ricca di considerazioni dopo la suaprofessione solenne dei voti tra le Clarisse di Cittàdi Castello. Volentieri ne pubblichiamo ampistralci.

l 25 marzo, Annunciazione del Signore, conla professione solenne ho pronunciato il

mio “sì” per sempre all’amore del Signore trale Clarisse del monastero di Santa Cecilia aCittà di Castello. L’“eccomi” della Vergine si èincrociato con il mio, il mio “sì” nel “sì” diGesù e di Maria! È stato un momento intensodi grazia e di gioia quello che ho vissutodurante la celebrazione, una grazia e unagioia che toccano il cuore e fanno sgorgareun’immensa gratitudine al Signore per il donopiú prezioso che mi ha fatto: essere Sua sposasulle orme della nostra Madre santa Chiara.[…] Nella celebrazione eucaristica, che è statapresieduta dal Vescovo di Città di Castello, hocolto sempre piú il significato e il profondocontenuto della mia offerta e di ciò che mi

apprestavo a compiere. Tutta la liturgia haespresso il dialogo tra lo Sposo, Cristo Gesú, eio la Sua sposa, tra il Suo dono di grazia e ilmio definitivo impegno. Molto bello e incisivoè stato il momento della prostrazione duranteil canto delle litanie: io, polvere e terra, acontatto con la terra, ho visto con chiarezzada dove sono venuta e dove Dio mi hainnalzata: terra che fiorisce! Dall’abisso dellamia miseria ho percepito che tutta la miapiccolezza era totalmente presa dal Signore:io tanto piccina e misera, ma, allo stessotempo, tanto grande per dignità ed elezione![…] Quella del 25 marzo è stata per me unatappa quanto mai significativa, frutto di unlungo cammino sostenuto dalla fede e dallasperanza nel Signore, che ha i Suoi tempi, mache porta sempre a compimento ciò chechiede. Un percorso spirituale che si collega aun progetto che Dio ha coltivato per me sindall’eternità. Sì, la mia storia, come la storiadi ognuno di noi, è una storia amata da Dio,avvolta dalla Sua misericordia e guidata eprotetta dalla Sua provvidenza. Da sempreDio ha pensato a me e mi ha chiamataall’esistenza perché su di me si realizzasse il

suo progetto di amore: essere piúintimamente unita a Lui: “Ti farò mia sposaper sempre!”. Il Suo amore chiede e concedela soprannaturale intimità e pervade ditenerezza e amabilità. Il legarsi con un sìdefinitivo a Dio, alla Sua volontà, ci libera ealimenta la capacità di donazione, e ci fagustare già in questa vita la gioia del Regno.Questa unione con il Signore significa anchepartecipazione alla Sua missione di salvezza.[…] Ringrazio ancora il Signore per questodono straordinario e assolutamente gratuitodi cui mi ha voluta arricchire.

Sr. Maria Filomena di Gesù

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❦ A TE LA PAROLA Lettere in redazione

Professione di suor M.Filomena

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VENERDÌ 11 APRILE 2014

BREVI

❖ MOSTRALampade d’artistaÈ stata inaugurata il 5 aprile la collettivadi arte contemporanea “Luci al colmo”presso il Quadrilatero di palazzo Bufalini.L’evento, organizzato da “Immagina artecontemporanea” in collaborazione con ilgruppo Fai e l’associazione Artefare, sisviluppa intorno al soggettodell’illuminazione: sono esposte 22lampade d’artista ovvero interpretazionisul tema realizzate da artisti, locali e non.La mostra resterà visibile fino al 19 aprilenei giorni di giovedì, sabato e domenicacon orario 10-12.30 e 16-19.30 e nei giornidi martedì, mercoledì e venerdì solo inorario pomeridiano. I volontari del Faisaranno presenti per offrire dettagli storicie artistici riguardanti la sede espositiva einformazioni di carattere generale sulleattività dell’associazione. Presso lo spazioespositivo di “Immagina” in corso VittorioEmanuele 52 è visitabile la sezione dellamostra a tema libero, non riferita allelampade.

❖ CASTELLOSaperi tradizionaliIl 5 aprile il comitato “Dichiariamo illegalela povertà” di Città di Castello haorganizzato, nell’ambito di un ciclo di 6lezioni itineranti nazionali, il quintoincontro sul tema “Educazione, benecomune”. Ha partecipato il prof. RiccardoPetrella in collegamento skype e sonoseguiti interventi da parte dei ragazzi deldoposcuola della parrocchia di Riosecco edi soggetti che operano nella società cometestimoni di saperi, di abilità e diconoscenze concrete. L’ambito è statoquello della cultura in senso stretto maanche dell’agricoltura, dell’artigianato edel sociale in un confronto che mira alla

costruzione di una proposta dirinascita di quelle attività che,oltre a essere “mezzi diproduzione”, costituisconofondamenta del vivere comune,elementi della tradizione e dellastoria del territorio. L’iniziativa erapatrocinata dai Comuni diCastello, Sansepolcro e SanGiustino, con l’associazioneInsieme, L’altrapagina, Caritas,Alto Tevere senza frontiere eAltrocioccolato.

❖ ANGHIARILibro & scalinataAvanti alla chiesa dellePropositura di Anghiari si ècelebrato il ringraziamentoufficiale al maestro Felice Acquistiche ha contributo, con parte deiricavi della vendita del suo libro, ailavori della scalinata di SantaMaria delle Grazie. Un esempio disincero amore verso la terra diBaldaccio e di produttivacollaborazione conl’Amministrazione comunale el’assessorato ai Lavori pubblici.“Qualche tempo fa - ha ricordatodurante la cerimonia l’assessoreFabrizio Scartoni - in nome dellabella amicizia che ci lega, ilmaestro Felice Acquisti micontattò per parlarmi di un belprogetto che stava per portare atermine. Stava ultimando il suolibro Storia di un maestrino dallaValtiberina alla Val di Fiemme. Midisse che con il ricavato dellavendita avrebbe voluto farequalcosa per la sua amataAnghiari. Io gli dissi che stavamorimettendo apposto la scalinatadavanti alla chiesa dellaPropositura e lui, con la generositàche lo contraddistingue, si offrìper contribuire donando alComune metà del ricavatoottenuto dalla vendita del suolibro (l’altra metà è stata devolutaall’Anffas di Cavalese). Un gestoforte che ci inorgoglisce perchéfatto con estremo amore verso ilnostro paese”.

DIOCESI. L’evento“Famiglie in gioco”organizzato daPastorale familiare e dal Csi

Il seme del battesimo

nsolita messa quella di dome-nica 6 aprile celebrata dal ve-scovo mons. Domenico Can-

cian nella pista di atletica dellaCittadella dello sport “Belvedere”,dove si è svolta la manifestazione“Famiglie in gioco” organizzatadall’ufficio diocesano per la Pa-storale familiare e dal gruppo lo-cale del Centro sportivo italiano(Csi).Durante la mattinata i bambini ele loro famiglie si sono sfidati ingiochi e attività sportive fino alle12 quando è iniziata la celebra-zione liturgica. Mons. Cancian hasubito ringraziato la comunitàMagnificat che ha animato lamessa, il Csi e l’oratorio Don Bo-sco, sempre presenti e disponibi-li con il loro contributo, e natu-ralmente tutti i bambini che han-no partecipato ai giochi. Nel commento al Vangelo dellarisurrezione di Lazzaro, a pochigiorni dalla Pasqua, il Vescovo haofferto una riflessione sul signifi-cato della vita eterna. “In che co-sa consiste la vita eterna?” hachiesto. Il cristiano - ha risposto -già con il battesimo è inserito nelprogetto di vita eterna che Dio havoluto per lui. Come un piccoloseme che può diventare un albe-ro, se curato con costanza, il sa-cramento del battesimo ci condu-ce alla vita eterna che significaAmore: quel sentimento perfettocon la A maiuscola che viene dalPadre, non quello che troppo

I

spesso riempie le nostre espres-sioni verbali ma non le nostreazioni. Nella vita eterna vivremoe saremo sempre nell’amore diDio. Prima dell’offertorio i bambinihanno consegnato al Vescovo deidisegni: da un lato del foglio eraraffigurata la Sacra Famiglia conal centro Gesù, e dall’altro lato ibambini avevano illustrato la pro-pria famiglia con genitori, fratel-li e anche amici.Durante la messa è stata più vol-te richiamata la figura di don Lui-gi Guerri, scomparso pochi gior-ni prima; un omaggio a un sacer-dote che è stato esempio di unamore quotidiano costante e

gioioso nelle piccole cose, e chetanto impegno ha profuso a favo-re della pastorale familiare. Per continuare il cammino sulleorme lasciate da don Luigi, il Ve-scovo e gli organizzatori hannoproposto la creazione di un even-to commemorativo. L’occasionepotrebbe essere proprio l’appun-tamento con “Famiglie in gioco”da ripetersi annualmente magaripresso la stessa sede della pista diatletica, messa a disposizione dal-l’Amministrazione comunale, chesi è rivelata la cornice perfetta an-che in una giornata come quelladi domenica scorsa con condizio-ni climatiche non proprio ideali.

Sabina Ronconi

Mons. Cancianha affrontato ladomanda: “Inche cosa consistela vita eterna?”.Per portareavanti il lavorodello scomparsodon Luigi, sipensa a unevento fisso

CULTURA. Come tornare ad apprezzare la musica anziché ridurla a sottofondo anonimo

enerdì scorso nell’ambito di“Accordi della mente - Accordidell’anima” promosso

dall’associazione “Le fatiche di Ercole”è intervenuto presso il Museo delduomo il prof. Marco Moschini sultema “Lo spirito della musica”. Docentedi Filosofia teoretica all’Università diPerugia, Moschini è stato introdotto daErrico Landi, presidentedell’associazione promotricedell’iniziativa, e da Saulo Scopa per laUsl Umbria 1. “Far cogliere - ha detto -

V lo spirito della musica è uno sforzoculturale importante, ha detto ilrelatore. Oggi infatti si è fatto di tuttoper trasformare la cultura in business,dalle notti bianche ai canali televisividedicati, ma tutto questo clamore nonfavorisce lo spirito culturale. Siamosottoposti a una sovraesposizioneeccessiva alla musica, che non è vissutacome un tempo raro e prezioso macome un sottofondo anonimo a ogniistante della nostra giornata”. Nellanecessità di recuperare una

dimensione di semplicità per cogliereal meglio il senso della musica edell’arte, Moschini ha citato il filosofotedesco Arthur Schopenhauer il qualeaffermava che, senza arte, filosofia ereligione nella vita resterebberosoltanto una moltitudine di pensieritediosi e negativi; da qui l’esigenza diritrovare una visione del mondo cheesuli dalla mera rappresentazione chel’uomo stesso ne fa. La relazione delprof. Moschini è stata intervallata damomenti musicali realizzati daglistudenti delle classi di viola, violoncelloe clarinetto della Scuola di musica“Giacomo Puccini”.

S. R.

l 7 aprile si è te-nuta, a cura delPartito democrati-

co, una riunione pertrattare il tema del-l’economia nel mo-mento attuale. Vihanno partecipatoPaolo Polinori, do-cente di Economiapolitica all’Università di Perugia, l’on. MatteoColaninno, membro della commissione Finanze,Enrico Carloni, assessore comunale alle Politi-che economiche, Gabrio Renzacci, presidente diSviluppumbria. Coordinatrice Rossella Cestini,segretaria del Pd di Città di Castello. Nel salutare i presenti, quest’ultima ha fatto pre-sente come l’Europa tenda a mantenere il rigo-re per quanto riguarda la spesa pubblica, ma bi-sogna anche lavorare alla sua crescita e sonomolti gli aspetti che vanno ‘aggrediti’ a questo fi-ne: alleggerimento della macchina pubblica,considerazione del sistema credito, far partire isettori manifatturieri e di impresa. L’assessore Carloni ha osservato che, se il mon-do sta crescendo da diversi anni, l’Italia crescepoco. Necessario trovare nella capacità proget-tuale strategie di medio-lungo periodo. Il prof.

I Polinori si è sofferma-to sul problema dellasostenibilità in relazio-ne all’energia, e ha af-fermato come sia ne-cessario un consumointelligente a base loca-le, a seconda delle vec-chie e nuove energie. L’ing. Renzacci ha par-

lato della competizione dei Paesi europei e os-servato come in Italia si sia fatto poco. Tra i pas-si necessari, il rafforzamento della legalità e ilsostegno alle imprese. Agire inoltre sulla levadella formazione dei giovani, con la convinzio-ne che dare stimoli alle imprese è un vantaggioper tutti: gli utili delle imprese tornano nelle cas-se dello Stato. L’on. Colaninno ha riferito della situazione del-le imprese nell’Alta Valle del Tevere e del nu-mero di quelle chiuse dal 2008. Ha menzionatole troppe norme e micro-competenze che dan-neggiano l’imprenditoria. Ha ricordando che lacompetizione sarà sempre più dura, e additatocome strategia vincente quella di andare neimercati del mondo e intercettare ciò che il con-sumatore vuole. Molti e articolati gli interventi.

Eleonora Rose

CITTÀ DI CASTELLO. Incontro sul futuro dell’economia

Imprese: che cosa tenere d’occhio

Lo chef promuoveMontone

on solo il concorso organizzatodal programma Rai Alle falde

del Kilimangiaro e i servizi televisividedicati: Montone continua a farparlare di sé e stavolta grazie aun’eccellenza locale. Sabato scorsoalle ore 20.30, presso la suggestiva“Locanda del Capitano” nel pienocentro storico, è stata organizzatauna serata speciale che ha visto incucina la creazione di piatti dellochef e patron della locanda Giancarlo Polito. Di originepugliese, ma stabilitosi nel borgo diBraccio Fortebraccio da molti anni,Polito ha portato in giro per ilmondo il nome di Montone nellesue numerose apparizioni televisive,teatrali e con una sua recentepubblicazione. Ad accompagnarlo,in una serata molto interessante,sono stati Fausto Arrighi, per 35anni direttore generale della GuidaMichelin, e il giornalistagastronomico Davide Di Corato. Erapresente alla serata anche uno deicritici enogastronomici piùautorevoli e amati d’Italia, LuigiCremona, ingegnere ‘convertito’ allatavola per gusto, amante dei piattidi qualità in qualunque forma,raffinata o casereccia. Per questoevento unico, che mai ha visto inUmbria una partecipazione cosìnutrita della “grande tavola”, sonointervenuti anche la presidentedella Regione Catiuscia Marini edell’assessore al Turismo FabrizioBracco. “Polito - ha affermatoBracco - è uno chef che sainterpretare l’anima del luogo e deiprodotti del territorio, con cui entrain sintonia cucinando. Il suoimpegno costante nell’ambitoculinario diventa negli anni semprepiù una promozione per Montone eil suo territorio”.

Roberto Persico

N

Mons.Cancian con i ragazzi durante la celebrazione

19LA VOCE Città di Castello @[email protected]

Un momento dell’incontro

Page 20: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

Il Giubileo della Parrocchia di S.Andrea

VENERDÌ 11 APRILE 2014

abato 5 aprile, alla presen-za di un vasto pubblico,presso la sala del Consiglio

dei palazzi comunali di Todi si èsvolto un incontro dedicato altema della tratta e dello sfrutta-mento della prostituzione. Erano presenti il sindaco di To-di Carlo Rossini, il direttore del-la Caritas diocesana MarcelloRinaldi, la scrittrice e giornali-sta Vanna Ugolini e la prof.ssaCarla Maria Cavallini, oltre allapresidente della Regione Catiu-scia Marini, che ha voluto por-tare il suo contributo a conclu-sione dell’incontro.L’assessorato alla Cultura e laBiblioteca comunale hanno vo-luto promuovere questo appun-tamento, dal titolo “Restiamoumani”, in occasione della pre-sentazione del romanzo Stradedi Debora Bartolini, giovanescrittrice tuderte che ha recen-temente pubblicato questa suaopera prima. Partendo dalla sua esperienzacome volontaria prima e poi co-me operatrice e mediatrice lin-guistica per conto dell’istitutoCrispolti di Todi nell’ambito deiprogetti regionali “Non si trat-ta” e “Fuori dal labirinto”, e ispi-randosi alle storie vere di tantevittime della tratta che ha avutomodo di conoscere, la Bartoliniha voluto scrivere di un temacosì arduo e complesso, ancheper scardinare la visione che lamaggior parte delle persone ha

S

di questo fenomeno.Il romanzo racconta le storie ditre donne e i loro percorsi di vi-ta, in cui si intrecciano violenza,sopruso, ribellione, fino al rac-conto della “svolta” della vita diqueste donne che, in modi di-versi tra loro, riusciranno a li-berarsi dalle catene della schia-vitù e riappropriarsi delle loroesistenze.Inoltre, come hanno ricordato irelatori, in particolare il diretto-re della Caritas, Rinaldi, l’at-tenzione al fenomeno della trat-ta e l’aiuto alle vittime è statauna delle primarie istanze dellarifondata Caritas diocesana in-torno agli anni che precedetteroil Giubileo del 2000, per espres-so volere dell’allora vescovomons. Grandoni. Da quella chefu una sensibilità della Caritaslocale, nacquero poi i progettidedicati all’aiuto e al recuperodelle vittime della tratta, dal pri-mo “Elena e Flora”, più di diecianni fa, presso l’istituto Crispol-ti.Anche il sindaco Rossini ha af-

fermato l’impegno co-stante dell’Amministra-zione comunale, checontribuisce con 20 milaeuro all’anno, soprattut-to erogati in servizi, aiprogetti locali a sostegnodelle vittime della trattaa Todi. Un contributoforse piccolo, ma signifi-cativo di un’attenzione

particolare alla tutela dei dirittiumani.Comunque, come ha ricordato lagiornalista Vanna Ugolini, che daanni si interessa al fenomeno dellaprostituzione nella nostra Regione(suo il libro-denuncia Tania e le al-tre del 2007), l’Umbria resta unadelle regioni maggiormente inte-ressate dal traffico di esseri umani,in base all’ultimo rapporto dellaDirezione nazionale antimafia.C’è però la consapevolezza del pro-blema e la volontà da parte delleistituzioni regionali di intervenireper contrastare il fenomeno dellatratta. La presidente Marini haconfermato che la Regione Umbriacontinuerà a impiegare risorseeconomiche e progettuali per con-trastare questa piaga, come sta giàfacendo mediante i progetti “FreeWomen” e “Fuori dal labirinto”,che operano in diverse realtà (Pe-rugia, Todi, Terni, Narni) grazie al-l’operato di soggetti del terzo set-tore (associazioni e cooperative) egrazie al contributo di istituti dio-cesani o delle Caritas.

Francesca Carnevalini

La presentazione del libro“Strade” della tuderte DeboraBartolini è stata l’occasioneper tornare a parlare del fenomeno della “tratta” e della prostituzione

Il tavolo deirelatori allapresentazionedel libro

BREVI

❖ ORVIETOLe celebrazionidella settimana santaNella cattedrale di Orvieto i ritidella Settimana santa si apronocon la solenne celebrazione dellamessa delle Palme, domenica 13aprile, presieduta dal Vescovoalle ore 11. Il mercoledì santo 16aprile, poi, alle ore 17 mons.Tuzia presiederà la messa delcrisma, con la partecipazione deiragazzi che quest’annoriceveranno la Cresima.Offriranno l’olio le parrocchie diOrvieto e di Bolsena. Giovedìsanto 17 aprile alle ore 18 ilVescovo presiederà lacelebrazione della messa inCoena Domini, con la lavanda deipiedi, e al termine la riposizionedel SS. Sacramento. Alle ore 21.30si svolge la veglia di preghieracomunitaria. Venerdì santo 18aprile alle ore 15 il Vescovopresiede l’Azione liturgica dellapassione del Signore. Alle ore 21via Crucis da piazza san Giovenalealla chiesa di S. Andrea. Lasolenne Veglia pasquale dellaRisurrezione di sabato 19 aprileavrà luogo alle ore 23.15, è unicaper tutta la città e sarà presiedutada mons. Tuzia. Il giorno diPasqua, 20 aprile, il Vescovopresiederà una solenne liturgiaeucaristica alle ore 17.30 con ilCapitolo della cattedrale e ilpresbiterio cittadino. Tale liturgiasarà preceduta dai vespri solenni.In duomo saranno presentisempre dei confessori per ilsacramento della Penitenza.

❖ TODILe celebrazionidella settimana santaA Todi la benedizione delle palmedi domenica 13 aprile si svolgeràalle ore 11 nella chiesa del Montein piazza Garibaldi, seguirà laprocessione in duomo per lacelebrazione della messa.Mercoledì santo 16 aprile alleore 21 nella chiesa del SS.Crocifisso si svolgerà lacelebrazione della penitenza convari confessori. Giovedì santo 17aprile, la celebrazione della Coena Domini con la lavanda deipiedi e la riposizione del SS.

Sacramento si svolgerà in duomoalle ore 18, alle ore 21 nellachiesa del SS. Crocifisso e semprealle 21 nella chiesa dellaConsolazione. Venerdì santo 18aprile alle ore 18 in duomo,celebrazione della Passione delSignore. La processione del Cristomorto partirà alle ore 20.45 dallachiesa di San Filippo, poi sosteràin piazza del Mercato Vecchio perla rappresentazione dellaPassione del Signore con deiquadri viventi e la lettura delleLaudi di Jacopone riguardanti lapassione del Signore; laconclusione in duomo con ilbacio del Cristo morto; lacelebrazione sarà presieduta dalVescovo. La solenne Vegliapasquale della Resurrezione sisvolge in duomo alle ore 22iniziando dal sacrato con labenedizione del fuoco nuovo.Domenica 20 aprile alle ore 11.30in duomo il Vescovo presiederà lasolenne messa di Pasqua.

❖ SCUOLA PAROLAIncontro conVittorino Andreoli

Martedì 15aprile alleore 21 nellaSala delConsigliocomunale diTodi si svolgeun incontrocon il

professor Vittorino Andreoli. Taleiniziativa è sorta nell’ambito dellaScuola della Parola promossadall’Azione cattolica diocesana. Ilprofessore è uno fra i piùautorevoli studiosi italiani dellapsiche, autore di numerosepubblicazioni di grande successoe collaboratore di rubrichegiornalistiche e televisive. Puntodi riferimento per capire igiovani, il disagio, la malattia, lasocietà. Pur definendosi noncredente è molto sensibile alledomande che la fede suscita edha una visione antropologicacristiana. Nell’ambito delcammino della Scuola dellaParola che affronta il tema “Igiorni dell’amore”, il professoreparlerà sui “Valori e modelli perricostruire le dinamichefamiliari”.

S. Andrea di Orvietocompie 1.000 anni

Diocesi - 25 aprile

Giubileo della famigliae per i bambini

arà una giornataimportante quella del 25aprile a Orvieto, in cui

si svolgeranno incontemporanea il Giubileodella famiglia e il Giubileodei bambini della primacomunione. Le famigliearrivano a questo attesoevento dopo un percorso dipreparazione fatto di diversiincontri organizzati dal competente ufficio pastoralediocesano e tenutisi a Montesanto di Todi. Temadell’evento giubilare sarà “L’eucaristia modello efonte dell’amore sponsale”. La giornata, illuminatadalla parola del card. Ennio Antonelli e del vescovodiocesano Benedetto Tuzia e arricchita datestimonianze, sarà condivisa con tanti genitori deibambini della prima comunione. Questi ultimivivranno il loro giubileo approfondendo, invece, iltema “Date loro voi stessi da mangiare”, attraversoattività e momenti di gioco. Per tutti l’inizio è alle ore9.30 e la conclusione con la messa alle ore 16.30. Ilpranzo è al sacco e sarà curato uno spazio per gli altribambini che verranno con le loro famiglie. Ulterioriinfo su www.diocesiorvietotodi.it.

M. M.

S

20 LA VOCE Orvieto.Todi

a parrocchia di Sant’Andrea in Orvietofesteggia il primo giubileo parrocchiale, amille anni dalla consacrazione dell’attuale

chiesa Collegiata dei Santi Andrea e Bartolomeo,avvenuta nel 1013 a opera di papa Benedetto VIII.Per celebrare il giubileo, il parroco e il Consigliopastorale hanno organizzato diversi eventi nelperiodo 2013-2014, tra i quali il pellegrinaggio aRoma sulle tombe degli Apostoli. Il 2 aprile scorso,circa 80 persone della parrocchia si sono recate aRoma per assistere all’udienza generale di PapaFrancesco e per visitare la tomba di Pietro. Se lafede è anche storia e memoria, allora la visitaall’antico luogo storico della nostra fede, come

L

cristiani e occidentali, là dove da più di duemilaanni si fa memoria ininterrotta dell’Apostolo,costituiva il momento culminante delpellegrinaggio. Dopo la visita alla basilica vaticana,la comunità parrocchiale ha quindi sostato nelpunto più prossimo alla tomba di Pietro perraccogliersi in riflessione e preghiera. La giornatadel pellegrinaggio ha avuto come conclusione lacelebrazione della messa nella chiesa di SantaMaria in Traspontina. In questa occasione lacomunità ha ricevuto l’affettuosa accoglienza dimons. Giovanni Marra, già amministratoreapostolico della diocesi Orvieto - Todi, il quale hacelebrato la liturgia con il parroco, don LucaConticelli, e con don Danilo Innocenzi. Le parolepronunciate da mons. Marra nell’omelia e nelsaluto finale sono state motivo di riflessione sutemi forti come la Pasqua, il Giubileo eucaristico2013-2014 e il giubileo parrocchiale. Le iniziativeper i festeggiamenti possono essere consultate sulsito della parrocchia www.santandrea-orvieto.it.

Paolo Zanetti

Nel programmadelle celebrazioni,l’udienza dal Papae la preghierapresso la tomba di san Pietro

Da Todi, romanzocontro lo sfruttamento

Page 21: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

❖ DIOCESICrocifisso pellegrinante

Il 5 aprile si è aperta la peregrinatio dell’AmoreMisericordioso anche nella Vicaria della città di Orvieto.Dopo l’accoglienza del Crocifisso e dell’immagine diMadre Speranza, i fedeli della Vicaria hanno varcato lasoglia della Porta santa e hanno meditato sulla figuradella nostra beata; a seguire, la messa presieduta dalVescovo. Le immagini hanno poi visitato Sferracavallo il 6aprile, S. Giovenale il 7, l’8 S. Andrea, S. Domenico il 9,Ponte del Sole il 10, l’11 Orvieto Scalo; sarà ora la volta diCiconia il giorno 12. Degna di nota per l’alto valoreecclesiale, la Via crucis animata dai giovani di Orvieto,Orvieto Scalo, Ciconia nella chiesa parrocchiale dellaStazione venerdì 11 alle 21. Anche a Todi, nella vicaria di

San Fortunato e San Filippo Benizi, le immagini delCrocifisso dell’Amore Misericordioso e di Madre Speranza,portate processionalmente da una rappresentanza diAncelle e Figli dell’Amore Misericordioso, sono stateaccolte il 5 aprile. Dopo il momento iniziale, svoltosi inpiazza del Popolo alla presenza di mons. BenedettoTuzia, di padre Aurelio Perez, superiore generale Fam, delsindaco Carlo Rossini e di tutte le autorità civili, inumerosi fedeli intervenuti si sono recati in duomo, doveil Vescovo ha presieduto una veglia di preghiera. La festadi sabato è stata un momento di autentica speranza cheil Signore ha donato attraverso Madre Speranza, con laquale Todi (nel cui Comune è la frazione di Collevalenza)e la Chiesa locale hanno un legame del tutto speciale. Neigiorni successivi le immagini hanno visitato le varieparrocchie della Vicaria. Sulla peregrinatio nelle dueVicarie, approfondimenti sul prossimo numero.

VENERDÌ 11 APRILE 2014

uomo ha bisogno diessere amato e di amare.Affidarsi completamente

a Dio, accogliendo il Suoimmenso amore e crescendoquindi nell’amore e nel servizioai fratelli, è quanto ci insegnano,con il loro esempio, i grandi santidell’Umbria: san Francesco,santa Chiara, san Benedetto,santa Rita, santa Scolastica,sant’Angela da Foligno. Fino agiungere al nostro tempo con unesempio splendido di santità:Madre Speranza di Gesù (AlhamaValera) che, nata in Spagna, haculminato il suo camminoproprio in terra umbra, vivendo aCollevalenza. Qui ha portato atermine la sua opera più grande,il santuario dell’AmoreMisericordioso, da dove si irradiaininterrottamente l’opera dimisericordia e speranza. È moltobello allora che, per prepararcinel modo migliore alla suabeatificazione, che si terrà il 31maggio a Collevalenza, la diocesidi Orvieto - Todi le abbia dedicatola venerazione che si deve ai suoifigli santi. Con gioia, la Vicaria diS. Cristina (parrocchie diBolsena, Castel Giorgio, CastelViscardo, Monterubiaglio, Viceno,

’L

Canale, Porano, Sugano, Torre S.Severo, Allerona, Allerona Scalo)ha partecipato alla solenne peregrinatio che si sta tenendodurante la Quaresima,accogliendo il Crocifissodell’Amore Misericordioso el’immagine di Madre Speranza eavendo così l’opportunità diincontrare una donna che hadonato tutta se stessa per farconoscere al mondo l’amore e lamisericordia di Gesù. NellaVicaria il Crocifisso e l’immaginedi Madre Speranza sono statiaccolti il 28 marzo a CastelGiorgio, poi il cammino èproseguito nelle altre parrocchie.A Bolsena, le due immagini sonostate accolte il 4 aprile sul sagratodella basilica da numerosi fedeli.È seguita la messa e l’esposizione

del Santissimo Sacramento. Ilgiorno successivo la venerazioneè proseguita con la meditazionesull’opera di Madre Speranza,con la celebrazione delle messein basilica e infine con lapartenza del Crocifisso edell’immagine della Madre per ilduomo di Orvieto. I fedeli di tuttala Vicaria hanno così potutoconoscere le opere buone di unadonna che ha accolto appienol’insegnamento di Gesù e haavuto la forza di annunciareinstancabilmente quell’amoremisericordioso che spessoappare, a noi deboli peccatori,tanto difficile da accogliere evivere.

Contemporaneamente la peregrinatio delle due immagini

ha attraversato tutta la Vicaria diS. Martino I papa e martire.Questo cammino è stato pensatocome compendio di tre aspetticari a Madre Speranza e a PapaFrancesco: la misericordia,l’eucarestia e l’amore. Attraversoil sacramento dellariconciliazione si è sperimentatala misericordia che il Padre haper i suoi figli; con l’adorazioneeucaristica si sono vissutimomenti forti ed intensi dicolloquio con Dio attraverso suoFiglio; e infine le testimonianze,che sono state momenti dicondivisione e di amoreautentico e pratico. La Vicaria diS. Martino I (parrocchie diAmmeto, Fratta Todina,Montecastello di Vibio, Spineta,Casalalta, Collazzone, Collepepe,

Gaglietole, Piedicolle,Ripabianca, Ilci, Pantalla) sisviluppa quasi a forma circolare;la peregrinatio, partita daAmmeto sabato 29 marzo, èterminata sabato 5 aprile aRipabianca. Certamente, FrattaTodina ha vissuto con piùintensità questa visita. Le Ancelledell’Amore Misericordioso,infatti, lì hanno e gestiscono ilCentro Speranza, voluto daMadre Speranza stessa, che dal1984 opera per la riabilitazione el’educazione di bambini e adulticon gravi disabilità. In tutte leparrocchie del territorio, inoltre, ibambini sono stati i veriprotagonisti di questi incontri e,attraverso loro, anche le famigliesi sono sentite coinvolte. I piccolihanno conosciuto la vita e leopere che Madre Speranza hapotuto realizzare grazie a unafede forte e incondizionata nelGesù sofferente e misericordioso.I grandi hanno riscoperto eritrovato questa suora chericordano di aver vistodirettamente o conosciutoattraverso i racconti e la fede deipropri genitori.

Luigi BurlaAnna Elena Franzoni

❖ DIOCESIVerso l’ordinazione sacerdotaledi Emanuele e Lorenzo

ervono i preparativi per l’ordinazione presbiterale di don Emanuele Frenguelli e don Lorenzo Romagna, presieduta dal

Vescovo in cattedrale domenica 4 maggio alle ore 17. Lapreparazione spirituale a questo grande appuntamento diocesanoè stata affidata agli uffici di Pastorale vocazionale, giovanile,catechetica e scolastica, che hanno proposto una novenavocazionale per tutte e nove le Vicarie della diocesi e che vedràcoinvolti tutti i fedeli, in maniera particolare i consacrati, i giovani,i catechisti e gli insegnanti di Religione. Si comincia a CastelGiorgio, il 23 aprile, poi sarà la volta di Fratta Todina (il 24),Ciconia (il 26), Fabro Scalo (il 28), S. Terenziano (il 29), S. Venanzo(il 30), Baschi (il 1° maggio), Acquasparta (il 2) e per concludere, lasolenne veglia preparatoria presieduta da mons. Tuzia, sabato 3maggio alle 21.30 nel tempio della Consolazione a Todi, con lapartecipazione dei due ordinandi. In queste giornate i sacerdoti diogni Vicaria celebreranno insieme la messa e animerannomomenti di preghiera, adorazione eucaristica e incontrivocazionali, conditi da momenti di fraternità e svago. Possa esserequesta un’occasione per ridare vita a una pastorale che abbiainteresse per ogni vocazione, dettata dall’amore vero per Dio e peril prossimo, e che riparta dall’attenzione alla preghiera come fonteprimaria per capire e abbracciare la volontà di Dio tramite lamediazione della Chiesa. Possa anche essere un momentopropizio per far riscoprire a tutti la bellezza dell’essere preti el’importanza del sacerdozio ministeriale per la trasmissione di unafede autentica, basata sui sacramenti, sulla carità e sul vivere laChiesa come la più grande di tutte le famiglie.

Don Danilo Innocenzi

F

Accogliamo l’AmoreMomento di preghiera a Bolsena,vicaria di S.Cristina

DIOCESI. La“peregrinatio”dell’immagine delCrocifisso diCollevalenza nelleVicarie di SantaCristina e di SanMartino

Per tante persone,piccoli e grandi,l’evento hasignificato unariscoperta delmessaggio di amoredi Madre Speranza

“Non dimentichiamo che il rigore e il bastone non aiutano mai i deboli”

el nostro lavoro educativo - scrive Ma-dre Speranza nei Consigli pratici del1933 - dobbiamo sforzarci di far capire a

chi ci è affidato che Gesù è per tut-ti un Padre buono, che ci ama diamore infinito, senza distinzioni.L’uomo più perverso, il più mise-rabile e perfino il più abbandona-to è amato con immensa tenerez-za da Gesù, che è per lui un Padree una tenera Madre”.E nei Consigli del 1941 esorterà leeducatrici: “Dobbiamo essere pa-zienti anche con le persone male-ducate. Esse sono sgarbate, gros-solane, scorrette, ma noi, incon-

trandole, pensiamo che se abbiamo avuto un’edu-cazione più raffinata dobbiamo trasmetterla a chinon ce l’ha, compatendole e usando loro carità”.Madre Speranza ricorderà poi, alle superiore e allesue figlie, che tutta l’attività educativa per portarefrutto dovrà essere pervasa d’amore per tutti i sog-getti affidati dalla Provvidenza e sempre impronta-ta a spirito materno, perché “il nostro spirito uma-no è fatto in modo tale che si ribella al rigore, macede alla bontà; per questo vi raccomando che co-mandiate sempre con mitezza e mai per forza; te-

nete presente che la durezza manda tutto in rovina:rende aspri i cuori, allontana la carità, genera odio,rende il bene antipatico al punto che nessuno logradisce; invece la mitezza fa ciò che desidera delcuore dell’educando e lo modella secondo i suoiprogetti”. “È molto facile irritarci, comandare con cattivo vi-so, minacciare e castigare; in questo non abbiamobisogno di maestri perché la nostra natura lo portacon sé; mentre ci è molto difficile dominare le pas-sioni, moderare il temperamento, sopportare conpazienza e carità i difetti del nostro prossimo, sop-portare che il fuoco dell’impetuosità e della collerasia passato, prendere le cose con pazienza, pregareprima di fare una correzione e scegliere con veracarità i mezzi di correzione. Tutto questo esige unavirtù risoluta e un grande amore al nostro Dio; seamiamo il nostro prossimo facilmente riusciremo asopportare i suoi difetti; se non lo amiamo, nonavremo pazienza per sopportare le sue debolezze enon staremo lavorando per la sua correzione”. Per correggere, scrive la Madre, “aspettiamo che lapace e la serenità si siano ristabilite nella nostraanima; non dimentichiamo che il rigore e il basto-ne non aiutano mai i deboli: sono più adatti a ucci-dere un vivo che a risuscitare un morto”. (Continua)

Antonio Colasanto

N“

Madre Speranza

MADRE SPERANZAVerso la beatificazione

21LA VOCE Orvieto . Todi @[email protected]

Fedeli in preghiera nella vicaria di San Martino

❖ CASTEL VISCARDOConcerto di primavera

Si è svolto il 5 aprile presso il Museo delleterrecotte di Castel Viscardo il “Concerto diprimavera”, tenuto dalla giovane pianistaalleronese Flavia Possamai. Sono state eseguitemusiche di Mozart, Brahms e Debussy. L’evento erapromosso dal Comune e dall’associazione turisticaPro loco Castel Viscardo. Duplice la finalità degliorganizzatori: avvicinare il pubblico, soprattuttoquello più giovane, alla musica classica; evalorizzare lo spazio del Museo, recentementeristrutturato, rendendolo sempre più centro diaggregazione per realizzare appuntamenti musicalie culturali, convegni e giornate didattiche.

❖ MASSA MARTANAPiazza rifatta

Sabato 5 aprile è stataufficialmente inaugurata a MassaMartana la nuova piazza di SantaMaria della Pace. Per l’occasionesono intervenuti il sindaco MariaPia Bruscolotti, il direttore deilavori ing. Umberto Tassi,l’architetto Anna di Bene,soprintendente ai Beniarchitettonici dell’Umbria, padreAlessio Maglione, padre provincialeFrati Tor, e Catiuscia Marini,presidente della Regione Umbria.

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VENERDÌ 11 APRILE 2014

ervono i lavoridi ristrut-turazione e

qualificazionedell’ospedale “SantaMaria” di Terni a colleObito. Da tempoquesti lavori sisarebbero dovutiiniziare: l’ospedale èstato costruitocinquant’anni fa, i lavori sono necessari per evitareulteriore degrado per il trascorrere del tempo,l’invecchiamento delle strutture, e per provvedere alrifacimento degli impianti per adeguarli alle nuove

F

normative e ritrovatitecnologici. Il direttoredell’azienda ospedaliera Andrea Casciari, nominato dapoco più di un anno, dimostrasolerzia e iniziativa peraffrontare i nodi ancorairrisolti. Per ora si tratta dimanutenzione ordinaria perun importo complessivo di 17milioni di euro; presto siavvierà la ristrutturazionestraordinaria per un importoprevisto di circa 30 milioni.Lungo è l’elencoparticolareggiato dei lavori incorso, che interessano quasitutti i reparti, e l’adattamentoper installare nuovestrumentazioni diagnostiche ecurative. Inoltre il 14 aprile

sarà inaugurata la Pet-Tacacquistata ben tre anni fa dallaFondazione Carit e da allora inattesa di installazione. L’attesacosì lunga è dipesa daproblemi tecnici e legali delladitta cui erano stati affidati ilavori di muratura e altronecessari al posizionamento efunzionamento dellamodernissima Pet-Tac. Altrabuona notizia è che, sempreall’ospedale, è finalmentepossibile partorire senzadolore mediante unacoordinazione tra i reparti diOstetricia e Anestesiologia. Purprendendo atto di quanto sista facendo, si deveevidenziare che molti sonoancora i problemi da risolvere

per una sanità sempre piùefficiente, e la stradaintrapresa lascia ben sperare.Oltre che all’aziendaospedaliera occorre porreattenzione all’aziendaterritoriale Asl 2, cui è affidatala sanità cosiddetta di base, laprevenzione e cura, laveteriniara e la vigilanza suigeneri alimentari.Complessivamente la Regionedell’Umbria in quanto a sanitàè prima fra tutta le regionid’Italia; però ciò non autorizzaalcuno a sedersi sugli allori, inquanto la qualità della vita deicittadini è uno dei primicompiti della politicapropriamente intesa.

Nicola Molè

Incontro dipreghiera eapprofondimentonel tempo diQuaresima,rivolto aglioperatori evolontariimpegnati inambito caritativo

BREVI

❖ NARNIPercorso verdeLa zona lungo la vecchia ferrovia che daNarni arriva a Orte, ora dismessa e liberataanche dai binari, sarà recuperata con larealizzazione di una percorso cilo-pedonale. Un’oasi ecologica lungo un trattodel fiume Nera particolarmente bellopaesaggisticamente. Sei km attrezzati perarrivare alla stazione di Nera Montoropartendo dal romano ponte di Augusto,dove sono disponibili i parcheggi per ivisitatori, fin dentro l’oasi di San Liberato,che oggi è la prima tappa della migrazioneper moltissime specie di uccelli.

❖ SCUOLEIl buon uso di internetHa fatto tappa a Terni la campagnaitinerante “Un vita da social”, progetto dellaPolizia - in collaborazione con il ministerodell’Istruzione - sulla sicurezza nell’usodella Rete, rivolto agli utilizzatori dei socialnetwork e in particolare agli oltre 200alunni delle scuole medie e superiori chehanno aderito all’iniziativa, ai loroinsegnanti e ai loro familiari. Guardare ainternet come un’opportunità e non unpericolo, quindi, il messaggio della polizia ein particolare di questa iniziativa itinerante.In piazza Ridolfi a Terni ha sostato unautoarticolato contenente materialedidattico, allestito con tecnologie di ultimagenerazione, all’interno del quale ipoliziotti hanno illustrato le principaliinsidie della Rete, fornendo consigli peruna navigazione sicura. I ragazzi hannoseguito con attenzione i consigli,partecipando attivamente alla lezione, coninterventi mirati e anche con esercitazionipratiche.

❖ IMPRESEServizio informativoNasce un nuovo strumento dicomunicazione a servizio delle imprese edel territorio. Si chiama TerniEconomia,messo a punto dalla Camera di commerciodi Terni per offrire un canale dicomunicazione diretto alle imprese, ingrado di rispondere alle esigenze oggisempre più richieste di tempestivitàdell’informazione ed efficacia del servizio.Una newsletter on-line verrà spedita concadenza mensile alle mail delle impreseprovinciali, delle associazioni di categoria,consulenti del lavoro e rappresentanti deiconsumatori, proponendo informazioniriguardanti l’apertura di bandi, laconcessione di contributi, l’organizzazionedi seminari e percorsi formativi e leinformazioni più aggiornate in ambitonormativo e di adempimenti a carico delleimprese. Un focus è previsto anche per lenews di carattere nazionale, in particolareriguardanti bandi europei a sostegnodell’occupazione o dell’innovazione.

❖ TECNOLOGIATerni al Maker DayI maker dell’associazione HackLab Ternihanno presentato i loro progetti e tenutoworkshop legati al mondo della tecnologiacreativa durante ArduinoDay - MakerDay2014, importante evento internazionalesvoltosi a Roma su iniziativa della Cameradi commercio della Capitale edell’associazione per la divulgazionescientifica DiScienza. L’evento è dedicatoalla rivoluzione dei maker, un fenomenoconnesso ai nuovi strumenti tecnologiciaccessibili e condivisibili con tutti.L’HackLab Terni ha suscitato grandeinteresse da parte di tutta la plateaintervenuta e tra i vari progetti presentatihanno ricevuto particolare attenzione“Insettoteca” - in pratica un terrariotelecontrollato via internet - e l’esibizionedel Chaotic Robots Show, nel quale piccoliveicoli in grado di muoversi nello spaziocircostante tracciano percorsi imprevedibili,seguendo traiettorie “caotiche” in sensofisico-matematico. Anche i laboratori per iragazzi hanno riscosso grande successo, congiochi interattivi progettati dall’HackLab,come il Kumit. (Claudia Sensi)

La carità riparte da Cristoe comunità cristiane devonoripartire da Cristo” è l’incon-tro di preghiera e approfondi-

mento nel tempo di Quaresima, orga-nizzato dalla commissione diocesanaper la Pastorale della carità e dalla Cari-tas diocesana, rivolto agli operatori e vo-lontari impegnati a vario titolo in ambi-to caritativo, sia in parrocchia che nelleassociazioni e movimenti. L’incontro è stato presieduto da mons. Ernesto Vecchi, amministratore apo-stolico della diocesi, che ha propostouna riflessione sulla Quaresima, tempodi grazia e propizio per una profonda re-visione di vita che significa anche usci-re dagli schemi usuali. “Ripartire da Cri-sto - ha detto il Vescovo - significa imi-tarlo: uscire da sé per andare incontroagli altri. Il cuore dell’operatore della ca-rità, riscaldato da Cristo, vive sempre ilmovimento di sistole / diastole: unionecon Gesù e incontro con l’altro. Se man-ca uno di questi movimenti, il cuore del

L“ cristiano si ferma. Ripartire da Cristo si-gnifica non avere paura di andare conLui nelle ‘periferie’. Non dobbiamo ave-re paura di uscire dai nostri schemi, per-ché lo Spirito di Gesù ci rende creativi.Ma per essere creativi bisogna sapercambiare, in modo da adeguarsi alle cir-costanze, per annunciare il Vangelo disempre, che non cambia”. “Indubbiamente, per entrare nella pro-spettiva di una piena testimonianza cri-stiana, è necessario farsi ‘piccoli’ comesan Francesco: spogliarsi delle zavorreche appesantiscono la nostra esistenza.Anzitutto, san Francesco ci dice che es-sere cristiani significa avere un rappor-to vitale con la persona di Gesù. In sanFrancesco, questo rapporto è iniziato dalsuo sguardo su Gesù in croce. Il Croci-fisso non ci parla di sconfitta, di falli-menti; paradossalmente ci parla di unamorte che è vita, che genera vita, perchéci parla di amore. Chi si lascia guardareda Gesù crocifisso viene ri-creato, di-

venta nuova creatura. Da qui parte tut-to: è l’esperienza della grazia che tra-sforma, l’essere amati senza merito, puressendo peccatori”.L’incontro è proseguito con l’interventodi Paolo Carloni, vicario per la Pastora-le della carità: “Le diverse vocazioni nelservizio alla carità trovano nella comu-nione intorno alla eucarestia l’unità nel-la diversità”, una riflessione su come vi-vere e testimoniare il proprio essere cri-stiano nella quotidianità e a servizio deipiù bisognosi, nella comunità parroc-chiale, nel quartiere, in città, nel mondo.La conclusione al direttore della Caritas Claudio Daminato che, facendo riferi-mento al recente convegno nazionale te-nutosi a Cagliari, ha ricordato come an-che in quell’assise sia stata ribadita “lanecessità, seguendo gli inviti del Papa, dinon dimenticarsi di comunicare la spe-ranza, anche quando non ci sono possi-bilità materiali di sostegno”.

E. L.

Viene ristrutturatol’ospedale di Terni

Terni, bilancio sociale di mandatol termine dei cinque anni di attivitàdell’Amministrazione comunaleuscente, è stato presentato il bilancio

sociale di mandato: 44 pagine che riper-corrono le azioni salienti dal 2009 al 2014,partendo dagli obiettivi programmatici delSindaco. Aspetti positivi riguardano il recu-pero dei simboli della città, da quello - invia di completamento - della fontana dipiazza Tacito all’avvio del restauro del Ver-di, alle grandi trasformazioni urbane comeil completamento di corso del Popolo, l’areadella stazione ferroviaria, le piscine comu-nali di viale dello Stadio, il parco di Carde-to e il completamento della Terni-Rieti. Il bilancio dà conto del lavoro svolto per lascuola, intensa sia come edifici che attivitàprogettuali e iniziative formative. Poi la col-laborazione tra il Comune e il mondo dellavoro, le grandi imprese come le piccole,e le grandi vertenze per la chimica e per la

siderurgia. E ancora, il potenziamento dello Sportellounico delle attività produttive, la sensibiliz-zazione sui programmi comunitari qualifonti di finanziamento anche per la proget-tualità imprenditoriale. Un capitolo è dedicato al turismo, conun’attenzione particolare alle emergenzenaturalistico-architettoniche del territorio,a cominciare dalla cascata delle Marmorecon la risistemazione dei sentieri, il recu-pero della specola di Pio VI, la riqualifica-zione dell’infopoint e l’ampliamento deiparcheggi. Investimenti fatti anche su Car-sulae, inserita in un progetto di promozio-ne della via Flaminia insieme al porto del-l’antica Otricoli e al ponte di Augusto diNarni, e interessata da un piano per il ri-pristino funzionale del suo teatro romano,o Piediluco con interventi tesi alla valoriz-zazione del centro federale e olimpico di

canottaggio.Molte le promesse non mantenute: in pri-mis il palazzetto dello sport, poi la messa insicurezza di villa Palma, la precaria manu-tenzione del verde e delle strade, ma an-che le critiche sulle politiche ambientali,che non sempre hanno ottenuto gli effettisperati, dalla riduzione di rifiuti all’instal-lazione di impianti per la depurazione e ilfiltraggio del particolato da parte dellegrandi aziende, all’inquinamento ambien-tale e veicolare.

A

Un momento dell’incontro

Palazzo Spada sede del Comune di Terni

L’Ospedale di Terni

22 LA VOCE Terni.Narni.Amelia

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BREVI

❖ SAMBUCETOLEConcerto “doppio”Il Consiglio pastorale di Sambucetoleorganizza per sabato 12 aprile alle ore 21.30presso il santuario dell’AmoreMisericordioso di Collevalenza il concerto“Solo grazie” ideato e diretto dal maestroAdriano Grassi; si esibirà la corale diSambucetole. L’evento si inserisce nellacornice dei festeggiamenti per labeatificazione di Madre Speranza e in onoredel 99enne don Giuseppe Marinozzi, giàparroco di Sambucetole, ora ospite dellacasa di Collevalenza. Sarà un pellegrinaggioquaresimale con partenza alle ore 15 daSambucetole e sosta alle catacombe diMassa Martana, per proseguire per ilsantuario dove ci si raccoglierà in preghierainsieme a don Marinozzi. La serata siconcluderà con la cena presso la Casa delpellegrino.

❖ CONVEGNOFamiglia a rischio“Sarà ancora possibile dire mamma e papà?La famiglia al tempo della questioneantropologica” è il tema dell’incontro che siterrà domenica 13 aprile alle ore 16.30presso la sala convegni del Museodiocesano, promosso dal movimento Manifpour tous Italia. Interverranno JacopoGucciardi coordinatore Lmpt “Terni”,Gianfranco Amato presidente Giuristi per lavita, Assuntina Morresi Comitato nazionalebioetica, Simone Pillon consigliere nazionaledel Forum delle associazioni familiari.

❖ IST. LEONINOConcerto di PasquaIn occasione della Pasqua, l’istituto Leoninocon il patrocinio del Comune e della diocesi,organizza un concerto del gruppo vocale“Giovanni Francesco Anerio”, compostodagli studenti della scuola diretti dalmaestro Luca Garbini. Il concerto si terràmartedì 15 aprile alle ore 21 a palazzoGazzoli a Terni. Un evento con scopobenefico per il completamento delledotazioni multimediali dell’istituto Leonino.

PASTORALE GIOVANILE. Veglia di preghierasabato 12, alla vigiliadelle Palme, per laGiornata dei giovani

lla vigilia della domenica delle Pal-me, sabato 12 aprile, i giovani del-la diocesi si incontreranno per ri-

flettere e pregare insieme in preparazio-ne alla Giornata mondiale della gioventù,che come tradizione, si celebra quest’an-no nelle singole diocesi.Sarà la parrocchia di San Matteo a Terniad ospitare i giovani e ragazzi delle varieparrocchie, associazioni e movimenti del-la diocesi, a cominciare dalle ore 18 conun primo momento di accoglienza conmusica ed animazione. “‘Beati i poveri in spirito, perché di essi èil Regno dei cieli’ è il tema su cui riflette-remo - spiega don Matteo Antonelli del-la Consulta di pastorale giovanile - comeindicato da Papa Francesco che ha sceltoquesto versetto delle Beatitudini per laprossima Gmg. Riscoprire il significatodelle Beatitudini e cercare di viverle nel-la propria vita è, infatti, l’unico mezzopossibile perché la vita di ognuno possadirsi veramente felice”. Ed è su questo tema i giovani e i ragazzidi Terni - Narni - Amelia si ritroverannoper celebrare la giornata loro dedicata.“Sarà una bella occasione, come lo è sta-ta negli anni passati per vivere in comu-nione la preparazione alla Pasqua, a sim-boleggiare l’unità di tutti i giovani delladiocesi, attorno a Cristo crocifisso e ri-sorto, annunciato loro, dal Vescovo, suovicario nella nostra Chiesa diocesana”

A

conclude don Matteo.A guidare la riflessione dopo l’accoglien-za sarà una coppia che ha scelto di fon-dare la famiglia sulla carità, vissuta nel-l’accoglienza e nella povertà, e che suquesto darà testimonianza. Poi gli stessiragazzi, suddivisi in gruppi, condivide-ranno le loro impressioni e produrranno

eventuali quesiti da sottoporre. Si arriveràcosì al momento della cena frugale, of-ferta dal servizio diocesano di Pastoralegiovanile, grazie alla collaborazione divolontari della parrocchia ospitante. Alle 21 nella chiesa parrocchiale l’incon-tro con il vescovo Ernesto Vecchi, chepresiederà una veglia di preghiera nellaquale benedirà i rami di ulivo che ver-ranno consegnati ai rappresentanti diogni parrocchia o associazione presenti,con l’impegno di portarli il giorno doponelle proprie parrocchie per la domeni-ca delle Palme. Il Vescovo ne presiederàla celebrazione nella cattedrale di Ternialle ore 10.30, mentre la celebrazione del-la messa crismale del mercoledì santo siterrà nella cattedrale di Terni alle ore 17.

A ospitare l’evento sarà laparrocchia di San Matteo. Il tema della Gmg, indicato da Papa Francesco, è “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli”

Le Beatitudini rendono felici

Giovani in processione con le palme e la Croce

23LA VOCE Terni.Narni.Amelia @[email protected]

INCONTRI IN DIOCESI

VENERDÌ 11 APRILE, ore 17, salaparrocchiale San Francesco, incontro inpreparazione alla Pasquadell’associazione Maestri cattolici, ilgruppo Insegnanti in laboratorio,l’associazione Salesiani cooperatori e laCommissione pastorale familiare:“Educare è dare vita” a cura di donHumberto Bravo, salesiano.

SABATO 12, ore 11, Terni, Sant’Antonio,messa per gli studenti dell’istitutoLeonino presieduta dal vescovo ErnestoVecchi.

Ore 18, Terni, San Matteo, Giornata dellagioventù diocesana, con veglia dellacelebrazione delle Palme.

DOMENICA 13, ore 10.45, Terni, cattedrale,il Vescovo presiede la celebrazione delladomenica delle Palme.

Ore 16, Terni, Acciaieria, celebrazione infabbrica in preparazione alla Pasqua.

MARTEDÌ 15, ore 10.30, Narni, il Vescovopresiede la celebrazione inpreparazione alla Pasqua per ilavoratori dell’Alcantara.

MERCOLEDÌ 16, ore 17 in cattedrale diTerni, messa crismale con benedizionedegli oli sacri: il sacro crisma, l’olio deicatecumeni e l’olio degli infermi.

GIOVEDÌ 17, ore 18.30 in cattedrale diTerni messa in “Coena Domini”presieduta dal Vescovo, in cui si ricordal’istituzione dell’eucaristia da parte diGesù nell’Ultima Cena e la lavanda deipiedi.

VENERDÌ 18, ore 18.30 nella cattedrale diTerni il Vescovo presiede la celebrazionedella Passione del Signore.

Ore 21, Terni, processione del Cristo mortodalla chiesa di San Francesco allacattedrale di Terni.

ALVIANO. A tre mesi dall’inizio dell’Anno mariano

Il rosario ci fa sentire Chiesa❖ ECUMENISMOSaggio di don Enzo Grecosullo “spirito di Assisi”

l dialogo tra le religioni è un segno dei tempi chela Chiesa cattolica ha accolto come dono delSignore a partire dal rinnovamento avviato con il

Vaticano II. La vicinanza dei mondi e dei popoli hareso il dialogo tra la Chiesa cattolica e le altre religioniuna vera necessità, per evitare lo “scontro di civiltà” ecamminare insieme agli uomini e alle donne dibuona volontà che credono in Dio. L’intuizioneprofetica di Giovanni Paolo II, fece soffiare “lo spiritodi Assisi”: un dialogo tra fratelli e sorelle, tra popoli eculture, tra le religioni. Da questo dialogo puònascere una nuova fraternità universale, riconciliata.Di tutto questo parla don Vincenzo Greco,direttore dell’ufficio Ecumenismo della diocesi, nelsaggio Assisi, icona di pace. Lo spirito di Assisida Giovanni Paolo II a Benedetto XVI, editriceTau, che ha per canovaccio la profezia di Assisi, quellaluce del Poverello che continua ancora oggi ailluminare comunità, popoli, Chiese e leader religiosiaffinché l’impegno per la pace, la giustizia e lasalvaguardia del creato tocchi il cuore dei potenti edei semplici, di ogni essere vivente. Ci si augura chequesto breve saggio, scritto con linguaggio semplice eimmediato - introducendo alla profezia della paceche parte da Assisi - raggiunga i cuori di quanti,credenti e non credenti, sono alla ricerca del sensodella vita e impegnati concretamente per la pace e lagiustizia, riconoscendo che ogni persona umana è pernoi fratello o sorella, perché Dio è Padre di tutti.

I re mesi sono trascorsi dall’iniziodell’Anno mariano ad Alviano, chehanno portato il rosario nelle fa-

miglie con grande partecipazione. “Que-sti appuntamenti stanno divenendo verieventi - spiega Luca Regoli. - In questiprimi tre mesi hanno preso parte alla re-cita del rosario più di 2.000 persone.Ogni incontro è un appuntamento in cui,oltre alla preghiera, le persone si ferma-no a parlare e a confrontarsi su temati-che varie, dalla vita alla fede. Inoltre stia-mo arricchendo l’Anno mariano da tan-ti piccoli o grandi momenti comunitari,concerti, testimonianze, catechesi”. Paola Barberi dà la sua testimonianzaricordando come “questo inizio di Annomariano parrocchiale ci ha fatto risco-prire la bellezza della comunità, di esse-re Chiesa. È una preghiera semplice, chein queste sere sta unendo bambini, ra-gazzi, giovani, adulti e anziani nello sta-re insieme tra loro, con Maria e Gesù.Mettendo insieme gioie, tristezze, fati-che, conquiste, amicizie, preoccupazio-ni, desideri, progetti, speranze, delusio-ni, incomprensioni, facendoci sentiretutti meno soli e parte di qualcosa di più

T grande. Sono sicura che ciò che contanon sono quanti rosari abbiamo detto,quante volte la mente durante la recitaha vagato altrove: in fondo il pensiero vasempre a persone care, a preoccupazio-ni, e forse è un modo anche questo dipregare nella preghiera. Credo che l’im-portante sia esserci e provare a ritagliar-ci nelle nostre strapiene giornate unamezz’ora per il nostro rapporto con Lui,grazie a Lei”. “Infine - aggiunge - credo che ci sianotante maniere per partecipare in modoproficuo a quest’Anno mariano parroc-chiale: uno comunitario e uno più per-sonale, come unirsi in preghiera da ca-sa, recitare una decina ogni tanto, leg-gere una pagina in più di Vangelo, par-tecipare a una messa infrasettimanale,pregare invece di arrabbiarsi per una si-tuazione che non ci va giù, una confes-sione in più...”. Per Pasqua inoltre, sabato 19 aprile alleore 21 ritrovo presso la chiesa delle Ron-dini e alle 21.30 partenza tradizionalefiaccolata animata dai ragazzi della Gifrae dai giovani; ore 22 Veglia pasquale concelebrazione della messa.

Mons.Vecchi durante la liturgia

DIOCESI. Celebrazione pasquale del Vescovo per gli appartenenti alla Guardia di finanza

a prima celebrazione delVescovo in preparazione allaPasqua è stata quella per la

Guardia di finanza, con i finanzieriin servizio e in pensione, allapresenza del comandante regionaledella Finanza gen. CristianoZaccagnini, del comandanteprovinciale di Terni col. AmedeoFarruggio. Il vescovo Ernesto Vecchiha presieduto nella cattedrale diTerni la messa, concelebrata dal

L cappellano militare della Guardia difinanza dell’Umbria don VincenzoArturo Grillo. “Celebrare la Pasqua -ha detto il Vescovo - significa andareverso la vita. Dio si è fatto carne peramore, per poter far sì che il riscattodel nostro peccato fosse totale eaprirci la strada verso la gioia piena.È necessario allora cercare la verità eviverla nella carità, con stile,chiedendo al Signore di vivere benequesta Pasqua che significa il

passaggio dalla morte alla vita,dall’egoismo all’amore. Questopassaggio non è indolore, ma con lagrazia di Dio possiamo farlo,soprattutto se manteniamo ilrapporto con l’eucarestia che è la

nostra salvezza, che è il pane per lavita del mondo. Contemplare Cristocrocifisso significa vedere l’amore diDio che si sacrifica per me, ed è uninvito a fare altrettanto nel donare enel diffondere l’amore”. È statoquindi il col. Farruggio asottolineare l’importanza dellacelebrazione del precetto pasqualenella comunione e condivisione:“Qui attingiamo quelle energie perservire la nostra comunità, quelleenergie che servono per svolgere ilnostro lavoro con il cuore e il buonsenso, nel migliore dei modi aservizio del bene comune”.

E. L.

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BREVI

❖ PASQUAIl Vescovo con i bambiniUna benedizione pasquale caratterizzatadall’allegria, dai colori, dalla simpatia e curiositàdei bambini della scuola Sant’Antonio di Assisiche venerdì 4 aprile hanno ricevuto la visita delVescovo e del parroco don Cesare Provenzi. Inrappresentanza dell’Amministrazione comunalepresente l’assessore all’Istruzione FrancescoMignani. Accolti dalla dirigente scolastica TeclaBacci e dalle altre insegnanti del plesso, i piccoliallievi hanno salutato con partecipazione igraditi ospiti, in particolare il Vescovo che, primadell’aspersione, ha sottolineato il valoredell’acqua e la sua importanza quale “segno divita”. Poi lo scambio degli auguri e dei piccolidoni pasquali realizzati dai bambini che hannoallietato l’incontro con applausi e canti.

❖ PREMIO LETTERARIOA Vittorio CiminoUna nuova lusinghiera affermazione hapremiato le fatiche letterarie di Vittorio Cimino(n. Casalnuovo di Napoli, 1926) residente inUmbria dal 1960, attualmente inserito ed attivoa Bastia Umbra. Con il suo recente romanzoautobiografico Il peso del silenzio - Viaggio nellamemoria è stato classificato all’ottavo posto dellagraduatoria del premio letterario nazionaleorganizzato a Rende (Cs) dall’associazione Gueci(derivazione del nome del padre dellafondatrice, Guerino Cittadino, morto permalasanità nel 2003) al quale hanno partecipato740 autori di tutta Italia valutati da una giuriache ha selezionato i 30 finalisti. Il patrociniodell’Unesco ha conferito particolare rilevo allamanifestazione, giunta alla sua terza edizione.

❖ S. M. DEGLI ANGELI/1Direttivo della Pro locoA seguito della tornata elettorale avvenuta allapresenza dell’assessore comunale MorenoMassucci, si è insediato il 20 marzo il nuovoConsiglio direttivo della Pro loco di Santa Mariadegli Angeli che ha ratificato la conferma allapresidenza Moreno Bastianini, alla vicepresidenza Adelio Tacconi e Marcello Betti, e nelcompito fondamentale di tesoriere LanfrancoMartelli. Collaboreranno nella gestione deldinamico sodalizio altri 9 consiglieri, tra i qualialcuni esordienti, mentre la funzione di addettostampa sarà condiviso tra Lollini Elisa e TacconiMaria Elena.

❖ S. M. DEGLI ANGELI/2Tornano le carrozzelleCon recente delibera della Giunta municipale diAssisi sono state accolte due richieste diattivazione di un servizio di piazza a trazioneanimale. Torneranno quindi in funzione lecarrozzelle tanto amate dai turisti nel secoloscorso, ma la novità risulterà gradita anche airesidenti, specialmente a coloro che per motivianagrafici non hanno mai provato il piacere diuna passeggiata insolita e suggestiva cullata dalbattito ritmico degli zoccoli.

❖ ASSISIVisite dal CaucasoI ministri degli Esteri degli Stati caucasicidellìOssezia del Sud (David Sanakoev) edell’Abkhazia (Viacheslav Chirikiba) sono giuntiad Assisi in visita ufficiale e sono stati ricevutinella residenza municipale dall’assessoreFrancesco Mignani, che non ha mancato disottolineare l’importanza dell’incontro qualeoccasione di interscambio culturale ecommerciale.

❖ AUTISMOGiornata mondiale Nella serata del 2 aprile, i monumenti di Assisi(Rocca maggiore e facciata della basilicasuperiore di San Francesco) e di Bastia Umbra(Rocca baglionesca e Conservone di via SanCostanzo) sono stati illuminati di luce blu inadesione al progetto internazionale “Light it upblue” lanciato in tutto il mondo per richiamarel’attenzione sul problema dell’autismo e sullanecessità di interventi adeguati alla gravità delfenomeno.

a cura di Pio de Giuli

ACLI. Il circolo “Ora et labora” diFossato di Vico tiene l’assemblea aFonte Avellana, conuna meditazione del priore

Rivoluzione nella “Chiesa”

annuale assembleaper l’approvazionedelle linee program-

matiche e del bilancio delcircolo Acli “Ora et labora” diFossato di Vico, come è or-mai tradizione da lunghi an-ni, è stata l’occasione per unariflessione ben più profondae meno contingente. Teatrodell’iniziativa, l’eremo di Fonte Avella-na, lo scorso 30 marzo. Anche per questo, a guidare l’iniziativaè stato il priore don Gianni Giacomel-li, che è stato protagonista di una ri-flessione che, prendendo spunto dall’e-sortazione Evangelii gaudium di PapaFrancesco, è giunta a delineare quellache, a livello ecclesiale, si sta delinean-do come una “rivoluzione” che superaperfino il Concilio Vaticano II. “Il grande rischio del mondo attuale - èl’esordio dell’esortazione apostolica -,con la sua molteplice e opprimente of-ferta di consumo, è una tristezza indi-vidualista che scaturisce dal cuore co-modo e avaro, dalla ricerca malata dipiaceri superficiali, dalla coscienza iso-lata”. Ma il tempo contemporaneo – os-serva don Giacomelli – mostra ancheuna realtà ecclesiale ugualmente tor-

’L

mentato, tanto che “occorre un risve-glio e una riflessione di tutta la Chiesa,occorre un nuovo sentire, un nuovo de-siderio”. Non si può che convenire, osserva ilpriore di Fonte Avellana, sull’invettivadi Papa Francesco contro l’economiadell’esclusione e l’idolatria del denaro,contro il consumismo che svuota diogni dimensione umana l’oggetto dapossedere e lo trasforma in reale fetici-smo. Il cristiano, al contrario, non puòprescindere dalla dimensione umana diogni sua azione. Anche la Chiesa, di pa-ri passo, deve prendere le distanze net-tamente da ogni possibile compromes-so con tale ideologia disumanizzante. “Siamo nel pieno di una rivoluzionenon violenta, pacifica - osserva donGianni - ma determinata a resettare ilmodello di Chiesa vecchia e arcaica

fondato sul ministero pietrino”. Nonuna rivoluzione “di facciata” ma uncammino comune, che vede la Chiesamuoversi, in primo luogo, tramite lesue associazioni, specie quelle che fan-no leva sul volontariato e sul servizio,verso quelli che sono “gli scarti” di que-sta società di consumismo disumaniz-zante, vale a dire le vittime dell’econo-mia del profitto: i precari, i disoccupati- specialmente i giovani - e i pensiona-ti”. “Questi saranno, in primo luogo, gliobiettivi dell’azione pastorale dellaChiesa. Un organismo che dovrà ri-nunciare al suo verticismo e al suo ge-rarchismo, per tornare a essere la chie-sa con la ‘c’ minuscola”. La chiesa de-gli ultimi e per gli ultimi, ha conclusodon Giacomelli.

Pierluigi Gioia

asceva nel 1914 don AldoBrunacci, e nel 1929 il ve-scovo emerito Sergio Go-

retti: entrambi nello stesso mesee nello stesso giorno, il 2 aprile.Tale coincidenza ha suggerito unricordo dei due personaggi nelcorso di una messa officiatapresso la cappella di “Casa PapaGiovanni” in Assisi dall’assisten-te spirituale don Luigi Merli. Lo stesso celebrante, nell’inter-vento letto ai presenti, ha men-zionato la generosità di don Aldovolta soprattutto a perseguitati esofferenti, la sua fede cristallina,la squisita cultura, la lungimi-ranza testimoniata dalle operevolute e realizzate. Altrettanto significative le paroledestinate al vescovo emerito Go-retti, particolarmente impegnatonell’organizzazione della Gior-nata interreligiosa del 1986, fau-tore delle unità pastorali, “purnon sempre riuscendo in questointento”, concretamente parteci-pe al tragico evento del terremo-

N to del 1997, coerente e concretonella promozione della carità edella solidarietà. Gli articoli de-stinati da don Luigi - su incaricodell’allora vicario mons. OrlandoGori - al vescovo Goretti in occa-sione del 25° di episcopato e del50° di sacerdozio evidenzianoinoltre i rapporti “premurosi”con l’intero presbiterio, confer-mati nell’ultima lettera pastorale.Era “titubante” Goretti per la no-mina episcopale, così ha riferitoil celebrante, ma venne incorag-giato da Giovanni Paolo II in pri-ma persona. La rievocazione del presule trovapieno riscontro nell’opuscolo cu-rato da p. Giovanni Raia intito-lato Sergio Goretti, vescovo e pa-dre, essenziale nel contenuto, re-so agile anche grazie a un sa-piente corredo di piccole foto, in-trodotto dalla presentazione delvescovo Sorrentino e concluso dauna affettuosa testimonianza didon Cesare Provenzi.

Francesco Frascarelli

DIOCESI. Anniversari don Brunacci e mons. Goretti

Doppia memoria❖ GUALDO TADINOEasp ridimensionato,anzi a rischio chiusura

accordo di programma tra Comune di GualdoTadino, Regione Umbria e Asl n. 1 sulla

destinazione dell’ex ospedale Calaiè da considerarsi, allo stato attuale,niente più che carta straccia, el’Easp rischia, nella migliore delleipotesi, un forteridimensionamento se non

addirittura la chiusura”. Lo ha denunciato il consigliereregionale Udc Sandra Monacelli. A seguito di uncolloquio con il direttore generale della Asl, è venuta aconoscenza dell’intenzione dell’Azienda sanitaria di dareseguito a quanto previsto dalla programmazione 2014-2016 del Prina (Piano regionale integrato per la nonautosufficienza). L’ospedale di Branca diventerebbe cosìl’unica sede comprensoriale per la Residenza sanitariaassistenziale (Rsa), oggi presente sul territorio in strutturecome l’Easp di Gualdo. “È - ha concluso Monacelli - unasituazione esplosiva per la città, già fortemente gravatadalla crisi economica e sociale, che vedeva nellariapertura del Calai una luce per il proprio futuro. Tral’altro il trasferimento della Rsa all’ospedale Brancaindebolirà il nosocomio stesso, il quale si vedrà diminuirei posti-letto fino al limite imposto dalla legge, rischiandocosì esso stesso un grave ridimensionamento. Ciò porteràanche alla soppressione del servizio di guardia medicanei comuni Gualdo Tadino, Gubbio e Scheggia,unitamente a quelli di vaccinazione e prelievo”.

Marta Ginettelli

’L“

Il tavolo dei pertecipanti all’assemblea

24 LA VOCE Assisi.Nocera.Gualdo

on puoi farla a un frate,recitava un anticoproverbio toscano. Ed è

andata proprio così a GualdoTadino, ma non con un frate,bensì con due: per la precisione,padre Mario ed Emidio, i duefrancescani che risiedono daqualche anno all’interno delconvento della SantissimaAnnunziata, più comunementeconosciuto come “gli Zoccoianti”.

N Sabato scorso, mentre uno deidue si dedicava ai lavori dell’orto,un uomo - risultato poi essere unpregiudicato già noto alle forzedell’ordine per vari furti - si èintrodotto nella chiesa e quindiin sagrestia, dove, dopo averrovistato, è riuscito adappropriarsi di un portafogli conun centinaio di euro all’interno.Messo in allarme dalla presenzadella bicicletta, il frate è rientrato

in fretta dall’orto in sagrestia, hascoperto il furto e ha datol’allarme al confratello, mentrel’uomo si dileguava in bicicletta.A questo punto, dopo aver

avvertito i carabinieri, i due fratisi sono dati all’inseguimentodell’uomo, mentre i carabinierifacevano la stessa cosa.L’inseguimento ha dato i suoifrutti, visto che alla fine ilpregiudicato è stato intercettatodai carabinieri mentre tentava diallontanarsi lungo la stataleFlaminia, ed è finito in carcere.Dopo tanti personaggi dellafinzione letteraria ecinematografica, insomma,anche nella realtà tonaca e saionascondono, spesso, un buonfiuto da detective.

Pie. Gio.

Il convento degli “Zoccolanti”

GUALDO TADINO. Due “zoccolanti”all’inseguimento di un ladro

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Iniziative di solidarietà Caritas a Bastia Umbra

VENERDÌ 11 APRILE 2014

BREVI

❖ BASTIA/1Settimana santa La parrocchia di S. Michele Arcangelo in BastiaUmbra rende noto il programma dellecelebrazioni della Settimana santa. Domenica13 aprile: alle ore 10.45, presso le Benedettine,benedizione delle palme con una breveprocessione fino alla chiesa parrocchiale emessa alle ore 11. Alle 15 nella chiesaparrocchiale inizieranno le Quarantore. Lunedì14 aprile: ore 21 celebrazione comunitaria dellaconfessione. Giovedì 17 aprile: ore 21 lavandadei piedi; seguirà una breve processione con ilSantissimo Sacramento dalla chiesaparrocchiale fino alla chiesa di S. Rocco, dove cisarà l’adorazione fino a mezzanotte. Venerdì 18aprile: ore 21 celebrazione della morte delSignore; seguirà la processione per le vie delpaese. Sabato 19 aprile: ore 22 Veglia pasquale.Domenica 20 aprile (Pasqua del Signore): ore 17messa vespertina e poi in piazza Mazzini la“Rinchinata”; seguirà la processione.

❖ BASTIA/2Papa benedice prima pietraLa prima pietra della nuova chiesa dellaparrocchia di San Marco di Bastia Umbra è statabenedetta da Papa Francesco. Mercoledì 9aprile, a margine della consueta udienza, unadelegazione della nostra diocesi, guidata damons. Domenico Sorrentino, ha incontrato ilPontefice proprio per fargli benedire la primapietra della futura chiesa che verrà costruita inzona XXV Aprile. Ad accompagnare il vescovoc’era anche mons. Marcello Bartolucci,originario di Bastia, per diversi anni parroco aValfabbrica e ora segretario dellaCongregazione per le cause dei santi. Insieme aloro anche il parroco don Francesco Santini eun pullman di pellegrini di Bastia, cheaspettano con emozione l’avvio dei lavori delnuovo edificio religioso in una zona in forteespansione demografica. “Questo incontro - hacommentato il vescovo mons. Sorrentino -rappresenta un momento di speranza perquesta comunità che è cresciuta nelle suerelazioni ma ora ha bisogno di una strutturaadeguata. Con la benedizione del Santo Padresperiamo di andare avanti con speditezza nellarealizzazione della chiesa e del centroparrocchiale”.

❖ BASTIA/3Dolci per la CaritasLa parrocchia S. Marco Evangelista in Bastiaorganizza la Festa del dolce. La Caritas invitatutti a preparare un dolce che sarà offerto perraccogliere fondi da destinare alle famiglie indifficoltà di Bastia. Il dolce (senza panna nécreme) dovrà essere portato sabato 12 aprile,dalle ore 14.30 in poi, nelle sale adiacenti allachiesa di San Marco. I dolci saranno vendutidomenica 13 all’uscita delle messe del mattino,fuori dalla chiesa.

❖ ROTARYConcerto delle PalmeRispettando una tradizione iniziata nel 1996, ilRotary club di Assisi offrirà alla città e ai suoiospiti, nella serata di sabato 12 aprile (ore 18,sala della Conciliazione), il “Concerto dellePalme” con l’eloquente sottotitolo “Musiche epoesia per la pace in Medio Oriente”. L’evento,organizzato, come nelle precedenti 15 edizioni,dalla valente musicologa Paola Maurizi, sociadel club e docente presso il Conservatorio diPerugia, avrà come protagonista il coro Città diBastia diretto dal maestro Piero Caraba,docente e direttore del Conservatorio diPerugia, ideatore dell’articolato palinsesto checomprende 12 brani musicali che spaziano dalCinquecento ai nostri giorni (con lo Stabat Materdello stesso maestro Caraba). Al vasto repertoriomusicale del coro - accompagnato da IlariaRonchi (flauto) e Agnese Menna (violoncello) -sono abbinate, per le voci recitanti di FedericaAscioti e Simone Marcelli, letture tratte dal libroContro il fanatismo di Amos Oz, scrittore esaggista nato a Gerusalemme nel 1939, e branipoetici dei maggiori poeti palestinesi edell’italiano Alfonso Ottobre. Da questapolifonica antologia, nata dalla calibratafusione di preghiera (aperta dalla struggenteinvocazione del Salmo 55) e poesia, verràespresso il dolore per l’assenza di pace el’anelito a un mondo migliore. (Pio de Giuli)

BASTIA. “Censimento” dellaparrocchia nell’Ottocento

ASSISI. Nasce l’Associazione notai cattolici. Presto ad Assisi anche il primo Convegno

l 5 aprile presso l’Istituto Seraficodi Assisi si è costituita per attopubblico notarile l’Ainc,

Associazione italiana notai cattolici. Siè trattato di un duplice evento: è laprima associazione che vede ilnotariato di uno dei Paesi latiniperseguire finalità e obiettivi ispiratiai valori cristiani. Inoltre, questa èl’associazione costituita per attopubblico in Italia con il più altonumero nella storia di partecipantiall’atto notarile. Oltre 300 notaiprovenienti da ogni parte d’Italiahanno partecipato di persona o perprocura. L’iniziativa è nata dalbisogno di creare nuove sinergie tra ilmondo cattolico e il mondo delnotariato. Le numerose adesionitestimoniano l’enorme entusiasmoanimato da notai di fede cattolica,pronti a “uscire” dai loro uffici perandare incontro alla gente. “Si respirache questa iniziativa nasce con unachiara ispirazione - ha dichiaratomons. Domenico Sorrentino - in cuipersone come voi non hanno nessuna

I remora e nessun imbarazzo apresentarsi con il grande dono dellafede”. Obiettivo principale dell’Ainc èdare vita ad un’organizzazione stabilee costante che possa giorno per giornoessere attivo nel tessuto dellerelazioni tra il mondo notarile e ilmondo cattolico. “La disponibilità delmondo notarile - ha dichiarato ilnotaio Roberto Cogliandro,promotore dell’iniziativa - a scenderetra la gente è il momento in cui ilnotaio si sveste da una sorte di formaarcaica che lo tiene dietro la scrivania,e tramite le Conferenze episcopaliregionali offre un segnale tangibile divicinanza e disponibilità. A tal fine gliassociati saranno impegnati in attivitàdi consulenza notarile non solo alleistituzioni ecclesiastiche, ma allepersone e alle famiglie proprio nelleloro parrocchie. L’associazione cureràla promozione di iniziative socialid’ispirazione cristiana, senzatrascurare la promozione delcoordinamento tra le organizzazionilaicali cattoliche proprio perché, in un

periodo storico di crisi sociale edeconomica, è necessario creare nuovesinergie e rendere testimonianzaattraverso gesti tangibili”. Tra leiniziative in programma, il I°Convegno nazionale di notai cattolicisi terrà ad Assisi il 9-10 maggio, sultema “Valori cristiani, etica e notariatoa sostegno della famiglia”, al qualeprenderanno parte, tra gli altri, ilpresidente del Consiglio nazionale delnotariato M. D’Errico, il prof. A.Marini, presidente emerito della Cortecostituzionale e componente delConsiglio supuperiore dellamagistratura, R. Bonanni segretatioCisl, il prof. A. Riccardi, il prof. A.Giannola, l’economista C. Passera, ilcard. G. Bassetti, mons. D. Sorrentino,M. Milone, direttore di Rai Vaticano.Dalla costituzione dell’Ainc un gestotangibile a favore dell’ambiente: èstato un evento a impatto zero, incoerenza con i valori che ne hannoportato alla costituzione, tra i quali lacustodia del creato.

Marta Ginettelli

Un momento dell’incontro presso l’Istituto Serafico di Assisi dove si è costituita per atto pubblico notarile l’Ainc,Associazione italiana notai cattolici

Antonio Mencarelli

25LA VOCE Assisi.Nocera.Gualdo @[email protected]

Notai al servizio della gente

stato ultimato e verrà presto consegnato alle stampe ilnuovo lavoro del prof. Antonio Mencarelli, scrupolosoe apprezzato studioso di storia locale, nonché ricercato-

re universitario a Perugia. Si tratta di un’indagine a tutto ton-do in merito al censimento pontificio della parrocchia di Ba-stia Umbra nell’anno 1853, in quella che allora era chiamatala parrocchia di S. Croce e S. Michele Arcangelo. La comunitàparrocchiale contava 406 famiglie mentre il totale degli abi-tanti era di 2.379. C’era una Collegiata, cioè un gruppo di 10sacerdoti, il cui capo era il parroco con titolo di priore. Il censimento riveste una grande importanza nel campo de-

È

mografico, economico, sociale, toponomastico. I nomi di al-cune vie, ad esempio non esistono più, come la via Papale, cheandava dalla chiesina di S. Rocco allo sbocco in piazza del-l’Aggiunta (che oggi costituisce il tratto urbano di via Roma),oppure la via Solitaria, un tratto che metteva in comunicazio-ne la circonvallazione a partire dal campo del Mercato fino al-la Porta romana. Si possono conoscere i mestieri, la condizione delle famiglie.Molti risultano gli “esposti” provenienti dall’ospedale degli or-fani di Perugia; tante le vedove, le persone di condizione po-vera. Particolarmente estesa la campagna, dove vivevano le fa-miglie con numerosa prole, coloni, braccianti e piccoli possi-denti. Interessante conoscere i cognomi, o scomparsi o resta-ti nel tempo.

R. B.

ancano pochigiorni alla Pa-squa. Gli operato-

ri della Caritas parrocchia-le di Bastia sono in conti-nuo movimento per orga-nizzare attività finalizzatea sostenere le numerose ri-chieste d’aiuto che giungo-no dalle famiglie che sitrovano in situazioni disa-giate. Si è appena conclusala Festa del dolce, organiz-zata dai giovani della Ca-rità, il cui ricavato va a sup-portare le necessità delle povertà locali. Terminata un’iniziativa, un’altra se ne stapredisponendo: la Pesca di solidarietà,che è organizzata con i ragazzi dell’Ope-razione Mato Grosso. La pesca, collocatapresso il fonte battesimale, aprirà sabato

M pomeriggio 12 aprile e ri-marrà aperta fino a qual-che giorno dopo la Pasqua,seguendo i seguenti orari:nei giorni festivi si potrà vi-sitare, prima e dopo le ce-lebrazioni liturgiche e inquelli feriali, di pomerig-gio, dalle ore 15.30 fino al-le 19. La Caritas, in colla-borazione con i ragazzidell’Operazione MatoGrosso, invitano la comu-nità a venire alla “pesca”,poiché acquistando un bi-

glietto, da un lato, si possono vincere me-ravigliosi premi, e dall’altro si può com-piere un gesto di fraternità verso i più bi-sognosi. Il salvadanaio Caritas, altro segno impor-tante, consegnato ai bambini, ragazzi del

catechismo dell’iniziazione cristiana e al-le loro famiglie potrà essere riportato ilGiovedì santo. La somma che verrà rac-colta è destinata per il progetto Javarì incollaborazione con la Caritas diocesana. È attivo il Centro di distribuzione indu-menti per bambini fino a 12 anni circa, si-tuato in via dell’Arco, a Bastia. In questopunto, la Caritas distribuisce vestiario perneonati, carrozzine, passeggini per coloroche ne facciano richiesta, per aiutare lemolte famiglie con bambini che si trovanoa vivere in condizioni economiche di pre-carietà. Altra iniziativa considerevole è quella pre-vista per domenica 27 aprile. In tale gior-nata è programmato un pranzo di solida-rietà insieme all’Unitalsi al Centro San Mi-chele. Chi volesse partecipare, può con-tattare la Caritas.

O. S.

La parrocchia di Bastia

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VENERDÌ 11 APRILE 2014

BREVI

❖ GIOVANI - ACIncontro sul temagiovani e famiglia Sabato 12 aprile, alle ore 16.30 nei localidella chiesa della Misericordia in viaBaldassini, si terrà un incontro-dibattito,organizzato dall’ufficio diocesanoPastorale sociale e lavoro, presieduto daMatteo Andresini, in collaborazione conl’Università Cattolica Sacro Cuore, ilservizio di Pastorale giovanile e l’Azionecattolica, sulla questione giovani efamiglia. Interventi di Rita Bichi, docentedell’Università Cattolica e di PaoloMontesperelli dell’Università di Perugia.

❖ UMBERTIDE/1Tre grandi della canzone italianaTre serate tra musica e teatro peromaggiare tre personaggi che hanno fattola storia della canzone italiana: PaoloConte, Ivan Graziani e Rino Gaetano. Sonoi “Tributi” che l’Accademia dei Riuniti e ilComune di Umbertide hanno promossoper venerdì 11 e giovedì 24 aprile alle ore21.15 al teatro dei Riuniti. La rassegna èuna novità assoluta, finalizzata adapprocciare il teatro in maniera inusualee mira ad essere riproposta con cadenzaannuale. Per informazioni e prenotazioni,tel. 075 9412697.

❖ UMBERTIDE/2I celebri “bronzetti”andranno a Santa CroceSono stati presentati in anteprima pressoil museo di Santa Croce i famosi bronzettidi Monte Acuto, figure dalle formeantropomorfe e animali risalenti al VI-IVsecolo a.C., rinvenute durante gli scaviavvenuti tra il 1986 e il 1995; andrannoad arricchire il Museo mediante larealizzazione di un’apposita sezionearcheologica. I bronzetti costituisconosoltanto una piccola parte dellacollezione di reperti archeologici oggiconservata presso la Soprintendenza per ibeni archeologici dell’Umbria che, nelprossimo autunno, sarà collocata a SantaCroce insieme ad altri reperti risalentiall’epoca romana. (F. C.)

❖ GUBBIOIl Coro della Madonnava finalmente dal PapaNel 1963 due studenti universitari diLettere classiche, Franco Salciarini e donAngelo M. Fanucci, ricostituirono il “Corodella Madonna”, il gruppo che durante laprocessione del Cristo morto canta ilbellissimo Miserere vicino alla “Madonnadelle sette spade”. Da quel momento ilprof. Salciarini ne prese la direzione e loportò ai livelli di perfezione che oggiconosciamo. Nel 2013 si doveva celebrareil cinquantenario di quell’evento:secondo gli accordi presi con la Prefetturadella Casa Pontificia, il Coro dellaMadonna ne avrebbe cantato un versettodurante l’udienza di Papa Benedetto XVInella sala Nervi: il Papa lo avrebbe poiripetuto in italiano e commentato. Questodoveva accadere il 13 marzo 2013, maprima di quel giorno, il 28 febbraio PapaBenedetto aveva rinunciato al Papato; eproprio quel giorno, il 13 marzo, venivaeletto Papa Francesco. Quod differtur nonaufertur (quello che si rinvia non vienecancellato): così il 2 aprile 2014, alle 3 delmattino, un nutrito gruppo di cantori èpartito da Gubbio per essere puntualeall’incontro con Papa Francesco,nell’udienza generale del mercoledì inpiazza San Pietro. Al Papa gli eugubinihanno donato una “battistrangola” e uncd con l’intero canto appassionato, ilcanto di Davide peccatore pentito. Nelpomeriggio il Coro della Madonna si ètrasferito a Santa Maria Maggiore, accoltodal card. Ennio Antonelli, dove haeseguito per intero il Miserere. Grandecommozione: era anche l’anniversariodell’ordinazione sacerdotale delCardinale.

GUBBIO. Allo studioso FrançoisDolbeau il premioBandiera 2014

l rapporto di un popolo con il suosanto patrono: è stato questo il filoconduttore della consegna al prof.

François Dolbeau, studioso e ricerca-tore francese di fama internazionale,dell’edizione 2013 (la ventottesima inordine di tempo) del premio “BandieraGubbio”. Il prestigioso riconoscimento,istituito dal gruppo Sbandieratori conl’avallo della civica amministrazione,viene riservato alla città a quanti hannocontribuito a valorizzarne il patrimoniodi storia, arte, cultura e tradizione chetrova nella “bandiera” sintesi e docu-mentata testimonianza. Dolbeau ha meritato il riconoscimentoper aver scoperto nel 1977 nella Biblio-teca universitaria di Bologna la Vita disant’Ubaldo scritta dal priore tifernateGiordano, coevo del patrono di Gubbio.Un documento fondamentale a lungoinseguito, tradotto da don Angelo Fa-nucci e pubblicato dalla famiglia deiSantantoniari nel 1979. “Sono felice - scrisse allora Dolbeau -di aver riportato l’attenzione sulla bio-grafia eccezionale di un santo eccezio-nale” che “ha lasciato a noi moderni unquadruplice messaggio: di concordia al-l’interno della città, di resistenza con-tro i nemici esterni, di compassione ver-so i malati, di liberazione nei confrontidegli ostaggi”. Il premio gli è stato consegnato dal prof.

I

Giuseppe Sebastiani, fondatore e animadegli Sbandieratori, mentre la motiva-zione “per averci restituito la parte piùpreziosa del nostro spirito” è stata lettadal dirigente comunale Raul Caldarelli,in rappresentanza del commissario Ma-ria Luisa D’Alessandro, impossibilitataa intervenire. La cerimonia è stata introdotta da unbrano di “Lume della fede” eseguito dai

Cantores beati Ubaldi, cui ha fatto se-guito un efficace saluto del prof. Seba-stiani, un’efficace presentazione delprof. Cesare Mirabelli (premio Bandie-ra 2006), presidente emerito della Cor-te costituzionale, che è riuscito a de-scrivere con efficacia la personalità delpremiato. Da parte sua Dolbeau si è detto onora-to del riconoscimento, così come hagradito la nomina a presidente onorariodel Centro studi ubaldiani conferitaglinei locali attigui alla basilica del Patro-no, presenti il vescovo Ceccobelli, l’e-merito Bottaccioli, il rettore Panfili, ilpresidente dei Santubaldari, Minelli, lostudioso prof. Barbi. “Da nessuna parte- ha commentato Dolbeau - ho trovatolo stesso affetto che gli eugubini nutro-no per il loro Patrono”.

Giampiero Bedini

Dolbeau ha meritato ilriconoscimento per aver scoperto nel 1977 nellaBiblioteca universitaria diBologna la “Vita di sant’Ubaldo” scritta dal priore Giordano

DIOCESI. Orari dei riti della Settimana santa a Gubbio e a Umbertide

ui di seguito i riti della Settima-na santa a Gubbio e Umbertide. GUBBIO - con il Vescovo - 13

aprile domenica delle Palme, ore 10.45cappella Ranghiasci (Piazza grande), be-nedizione dei rami di ulivo, processio-ne al duomo e messa. 16 aprile: Mer-coledì santo, ore 18 cattedrale, messacrismale. 17 aprile Giovedì santo, ore 18chiesa di San Giovanni, messa nella Ce-na del Signore e adorazione eucaristicafino a mezzanotte. 18 aprile Venerdìsanto, chiesa di San Domenico, ore

Q 17.30 celebrazione della Passione delSignore; ore 19 processione del Cristomorto da S. Croce (con la novità intro-dotta nell’itinerario: il “giro” dell’edifi-cio scolastico anche per rendere omag-gio ai 40 Martiri). 19 aprile Sabato san-to, ore 22 cattedrale, Veglia pasqualenella notte santa. 20 aprile domenica diPasqua, ore 11.15 cattedrale, messa so-lenne.

UMBERTIDE, 13 aprile, domenica del-le Palme: a Cristo Risorto ore 9.30, al

Parco Ranieri, Collegiata a San France-sco alle ore 11, e a Santa Maria alle ore10.30. 17 aprile, Giovedì santo, ore 18 aCristo Risorto e San Francesco, 20.30 aSanta Maria. Veglia di preghiera inter-parrocchiale: San Francesco ore 22. 18aprile, Venerdì santo, liturgia della Pas-sione e preghiera universale della Chie-sa a San Francesco alle 17; alle 20.45processione del Cristo morto. Il 19 apri-le, Sabato santo, nel pomeriggio, in tut-te le parrocchie si terranno le confes-sioni e la solenne Veglia pasquale alleore 23 a San Francesco e Cristo Risorto,alle 21.30 a Santa Maria. Venerdì 25,sabato 26 e domenica 27 aprile le “40ore” nella chiesa di San Francesco.

a Azienda intercomunalemetano (Aimet) haorganizzato nei giorni scorsi

al museo Santa Croce di Umbertideil convegno “Aimet incontra ilterritorio. Il ruolo dell’operatoreenergetico e la responsabilitàsociale dell’impresa”. La Aimet èuna società pubblico-privata che sioccupa della vendita di gas metanoe, dallo scorso anno, anche dienergia elettrica, e che oggi è ingrado di soddisfare il fabbisognoenergetico di oltre 10.000 clienti.Nata nel 2002 per volontà dei“Comuni soci” di Umbertide, SanGiustino e Montone, dal dicembre2012 ha visto l’ingresso di un socioindustriale, Italtrading spa,soggetto tra i 10 maggiori playernazionali nel settore energetico.Grazie al nuovo assetto societario,Aimet è riuscita a potenziarel’offerta ai clienti e ad ampliare ilterritorio di riferimento. Ilconvegno è nato come occasione diconfronto e riflessione suglisviluppi futuri

L dell’approvvigionamentoenergetico, facendo proprio loslogan di Expo Milano 2015“Nutrire il pianeta. Energia per lavita” ed essere un momento diincontro tra i vari soggettiinteressati, a diverso titolo, allepolitiche energetiche. All’iniziativahanno partecipato Matteo Baldellie Patrizio Nonnato, rispettivamentepresidente e amministratoredelegato Aimet, Fabrizio Longaamministratore delegato Gruppoenergetico italiano, Marco Locchisindaco di Umbertide, WladimiroBoccali presidente Anci Umbria,Giampiero Giulietti deputato,Gianluca Rossi commissioneFinanza e tesoro del Senato; hacoordinato i lavori il giornalista delTg Uno Alessio Zucchini. Altermine degli interventi, unapartecipata tavola rotonda, allaquale sono intervenuti associazionidi categoria e rappresentanti deltessuto imprenditorialeumbertidese.

Fabrizio Ciocchetti

UMBERTIDE. Convegno organizzato dall’Aimet

Energia e cittadinanza

Gubbio

Il Vescovo rilancial’ipotesi Lumsa

razie alla collaborazione tra diocesi,Comune di Gubbio, Fondazione Cassadi risparmio di Perugia, sembrano

riaprirsi prospettiveinteressanti per unasignificativa presenza incittà della Lumsa -Libera università MariaSantissima Assunta,riprendendo un progettoimpostato da anni che hacome sede il complessodi San Domenico inpiazza San Martino.Mercoledì mattina il

vescovo mons. Mario Ceccobelli si èincontrato a Roma con la prof.ssa Carmela DiAgresti, madre generale delle Missionariedella Scuola, l’Ordine religioso che ha istituitola Lumsa, fondato a Gubbio dalla venerabileLuigia Tincani nel 1924, proprio nel quartieredi San Martino dove ha avuto la casa madrefino al 1954. Mons. Ceccobelli ha illustratonella circostanza un articolato progettoelaborato dalla diocesi con l’apportodell’ufficio Beni culturali. Un colloquio dalquale pendono grandi aspettative.

G

Ci ha restituito un tesoro

Da sinistra:il prof.Sebastiani ed il prof.Dolbeau in Piazza Grande a Gubbio con gli Sbandieratori

Mons.Ceccobelli

26 LA VOCE [email protected]@lavoce.it

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VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA VOCE SPAZIOCSI @[email protected] 27

CSI nazionale: seminario per riflettere sui gruppisportivi e sul farsi missionari in parrocchia

e finali regionalirappresentano il secondopasso per le squadre che

mirano alle finali nazionalidegli sport di squadra.Partecipano di diritto alle finaliregionali i vincitori deicampionati territoriali e lemiglior classificate dellaclassifica “fair play”. Particolareda sottolineare, la coppa FairPlay (“gioco corretto”), chetiene conto sia della mediapunti sia delle sanzioniaccumulate dalla squadra. Daalcuni anni la Presidenzaregionale ha deciso di svolgerele finali in modo residenziale,scegliendo location che, oltread avere ottimi impiantisportivi, siano anche luoghi conun valore culturale,paesaggistico e spirituale

L aggiunto. Ecco spiegata lascelta di Cascia e Roccaporenadi quest’anno, mentre l’annoscorso era stata scelta Norcia.Le finali a carattere residenzialepermettono agli atleti di viveredue giorni in stretto contatto edi passare da avversari adamici, pur contendendosi lavittoria finale. Due giorni chepermettono anche farconoscere meglio (dove fossenecessario) il progetto e lefinalità del Csi. I campioniregionali rappresenterannol’Umbria alle finaliinterregionali, che quest’annosi svolgeranno a Tortoreto l’1-2giugno. Le finali vedranno lapartecipazione dei campioniregionali di Lazio, Marche,Abruzzo e Molise. I vincitoriapproderanno alle finali

nazionali: un percorso tortuosoe impegnativo, comed’altronde la vita di tutti igiorni, ma al tempo stessopieno di soddisfazioni,divertimento, gioco e fede.L’attività non finisce qui: intutti i Comitati territorialiumbri ripartono i campionati;in alcuni le iscrizioni sonotuttora aperte. I torneiaccompagneranno le squadrefino alla pausa estiva, perchésolamente attraverso unattività continuativa e seria siottengono i risultati che il Csi siprefissa, ovvero educareattraverso lo sport; e lo sport èper tutti, più o meno dotati,bravi e meno bravi. Tutti hannoil diritto al gioco, e per tuttol’anno.

C. M.

Secondo passo verso le finali

egli ultimi giorni di marzo si è svoltoa Roma il seminario per riflettere suigruppi sportivi in parrocchia e sul far-

si missionari in parrocchia. Promotore don Alessio Albertini, consulente ecclesiasticonazionale del Csi. Ecco alcune sue riflessionisullo sport come mezzo di educazione, e suirapporti tra sport e parrocchie.Secondo don Alessio, per essere educativo losport deve mettere al centro il ragazzo e nonl’atleta. Il ragazzo che vuole e deve crescere.Bisogna rivedere il concetto di agonismo, chedeve esserci, ma non deve essere scambiatocon “vittoria a tutti i costi”. La più grande vit-toria è guardarsi alle spalle ed essere consa-pevoli di aver dato tutto, il massimo. Nel rap-porto con le parrocchie, e all’interno del Co-

N mitato - territoriale o regionale che sia - ilconsulente è fondamentale, serve ad orien-tare e a ricordare costantemente la direzio-ne e stare vicino alle persone. Il Csi valorizzala dimensione spirituale anche nelle finalinazionali e interregionali e regionali, garan-tendo la messa e l’ ascolto e lettura del Van-gelo.La Chiesa abbia il coraggio - continua donAlessio - di fare propria anche la scelta dellosport tra le varie attività pastorali. Allo stes-so tempo, chi propone lo sport in parrocchiasi senta parte della Chiesa. Negli itenerarisportivi del Csi, starebbe bene più attenzio-ne pastorale ed ecclesiale per capire che nonsi è parte di una “società sportiva” ma di unacomunità più grande.

L’associazione nata da CsiUmbria, Azione cattolica diPerugia, Acli provinciali di Perugia: come funziona

‘Sussidia’ per il bene comune

Tanti i progetti nei quali Sussidia è impegnata in favore delle famiglie e degli immigrati

BREVI DAL CSI

❖ DAL PAPASuperata quota 14.000A oggi, si sono registrati sul sito www.societasportivedalpapa.org (scaricandol’apposito pass) più di 14.000 persone perl’evento del 7 giugno a Roma con il Papa.L’obiettivo è arrivare a quota 30 mila.L’infopoint è attivo presso la segreteria CsiUmbria il martedì e il giovedì dalle ore 17 alle20 in strada Bellocchio San Faustino 22/A,Perugia, tel. 075 5156071.

❖ CSI UMBRIAC’è il presidente del ConiIl Presidente del Coni regionale, DomenicoIgnozza, sarà presente sabato 12 aprile alle ore10 al Palatennistavolo di Terni per iCampionato nazionale Csi di tennistavolo, esuccessivamente si sposterà a Cascia perpresenziare alle Finali regionali degli sport disquadra del Csi Umbria.

❖ CITTÀ DI CASTELLOFesta della famigliaSi è svolta a Città di Castello nella giornata del6 aprile la manifestazione sportiva per lefamiglie organizzata da Pastorale familiare eCsi, “Famiglie in festa - La partita più bella”. Legare (pallavolo, pallacanestro, hockey su prato,corsa a piedi e con i sacchi) si sono svolte allaCittadella dello sport “Belvedere” dalle ore9.30 in poi. Alle ore 12, restando all’aperto eapprofittando delle tribune della pista diatletica, si è celebrata la messa presieduta damons. Domenico Cancian, ricordandonell’occasione il ritorno al Padre di don LuigiGuerri. Diverse le famiglie che hannopartecipato all’evento con i propri figli; si èrimasti soddisfatti di questo appuntamento,proponendo di ripeterlo e dedicarlo proprio adon Luigi.

u iniziativa dell’Azione cattolicadiocesana di Perugia, insieme alleAcli provinciali di Perugia e al

Centro sportivo italiano - Comitatoregionale è stata costituital’associazione Sussidia(www.sussidia.eu). Sussidia si ispira aiprincipi della dottrina sociale dellaChiesa e si pone come scopo quello di“dare le gambe” al bene comune,perché non resti un principio ispiratoregenerale, ma diventi una prassiconsolidata da promuovere e realizzareall’interno del nostro tessutocomunitario e territoriale. Pensiamoche essere concreti oggi significhiinformare, comunicare, condividere,contribuire a nuove forme diprogettualità sociale e lavorativa.Pensiamo che significhi soprattuttopartecipare con l’altro le proprie risorseper metterle a disposizione del bene ditutti. Quel bene, che è di tutti e diciascuno, va individuato a partire dallalettura della realtà e delle sue urgenze,che mutano al mutare del contesto. Inquesto primo anno il nostro impegno siè rivolto al mondo del lavoro, con unaparticolare attenzione alla condizionegiovanile; si è rivolto alla famiglia e allapersona, con particolare riferimento aquelle più fragili. Una campagna dicomunicazione continua attraverso ilnostro profilo Facebook: ha veicolato,settimana dopo settimana, opportunità

S

di lavoro e di formazione, messo aconoscenza famiglie e giovani coppiecirca contributi, sgravi fiscali eagevolazioni e altre possibilità offerteda parte di Regione e Comuni. Sussidiasi è impegnata a collaborare allastesura di progetti rivolti ai giovani conil progetto “Coworking & start up”, allastesura di progetti per le famiglie ecittadini migranti con “Family Village”,ha prospettato interventi anche afavore di anziani con “I colori dellasicurezza” e con “Terzo tempo”, cosìcome e sul tema della fruizioneculturale con “Maratona della cultura”.Nella prospettiva di impegno cheabbiamo delineato, superando iparticolarismi di ogni singolaassociazione, con Sussidia vieneposposta una raccolta fondi attraversoun unico codice fiscale (C. F.94146010544) con l’obiettivo di

realizzare un Fondo unico per erogarefinanziamenti e contributi alle buoneidee di bene comune. Abbiamo volutosuperare la visione classica del 5xmille,rendendolo uno strumento diredistribuzione di risorse non a unospecifico target, né tantomeno ad usoesclusivo delle associazioni affiliate, main favore di buona occupabilità,progettualità sostenibili per definireuna nuova mappa del bene comune.Siamo ancora in attesa di conoscerel’entità del contributo dell’anno 2013,ma sappiamo che l’88% di esso andrà abeneficio di molti, secondo criteri ditrasparenza e di merito. Invitiamo finda ora ogni singolo e le altreassociazioni laicali a contribuire aquesto progetto, consapevoli che, seognuno sosterrà il bene di tutti, questosi trasformerà in bene comune.

Alessandro Moretti

Page 28: GIOR- NALE LOCALE ROC - La VoceGesù sarebbe rimasta per noi il fatto aberrante della condanna di un uomo giusto; ma senza la sua morte, il pane spezzato non sarebbe stato altro che

VENERDÌ 11 APRILE 2014

CIVITELLA D’ARNA

Domenica 13 aprile, ore 21,Civitella d’Arna, La mì passione indialetto perugino: La Passione diCristo come era recitata nellacampagna perugina. Lo spettacolo,che ha carattere itinerante, saràmesso in scena dal “Gruppoteatrale Arna” con lapartecipazione di oltre 50 tra attorie figuranti.

VALLO DI NERA

Domenica 20 aprile, ore 10,colazione di Pasqua in piazza SanGiovanni con salumi, formaggi,uova sode, frittate, pizze di pasquadolci e salate, uova di cioccolata.

FOLIGNO

Domenica 18 aprile, ore 21, aFiamenga, processionepenitenziale e Sacrarappresentazione, “Tentato in ognimodo, rimase fedele” (cfr Ebrei,2,18), dramma sacro in otto quadri.Tra le manifestazioni di anticatradizione religiosa e popolarelegate al Venerdì Santo, quella diFiamenga ha sempre avuto unavasta risonanza e un forterichiamo. La sua origine risale al1867, quando l’allora parroco padreBenedetti introdusse la Processionedella Penitenza nella notte delVenerdì santo. Dal 1974 laprocessione cominciò ad essereintegrata da una Sacrarappresentazione ideata e direttada Francesco Fratini con lapartecipazione di alcuni giovani delpaese. È stato inoltre creato uncentro di documentazione deldramma sacro. Ogni anno, conscenografie e testi diversi, ildramma viene riproposto.

MONTONE

Lunedì 21 aprile, a partire dalleore 10.30, a Montone, celebrazioniper la rievocazione storica dellaDonazione della Santa Spina. Sicomincia con la Lettura delproclama del Gran Gonfaloniero, acui seguirà l’arrivo del conteBraccio Fortebraccio e dei suoisoldati a cavallo e corteo storicodella Donazione della Santa Spina,accompagnato dai tamburi e lechiarine del Castello. Il reliquiario

della Santa Spina è visitabiledurante tutto il pomeriggio pressola Chiesa Collegiata. Il borgo inquesta giornata propone atmosferemedievali tra mercatini ed arcieri,dame e cavalieri.

MONTEFALCO

Venerdì 18 aprile, ore 21, chiesa diSan Bartolomeo, rievocazione dellaPassione - Sacra Rappresentazione.Drammatizzazione di alcune scenedella Passione di Nostro SignoreGesù Cristo. Al termine, recitadella Lauda di Jacopone da Todi,“Pianto della Vergine”.

Sabato 19 aprile, ore 22.30, chiesadi San Bartolomeo, Gloria delCristo Risorto, rievocazione di unaantica usanza di tradizionereligiosa e popolare. La notte delSabato Santo, al Gloria della messadella veglia pasquale, la stupendastatua lignea settecentesca delCristo Risorto, tra scoppi dimortaretti e squilli di trombe,irrompe improvvisamente nellachiesa che, come d’incanto, siincendia di luci mentre si sciolgono

le campane di tutti i campanilidella città. La statua del Cristoviene portata a spalla, di corsa, finoai piedi dell’altare da uomini cheindossano i camici e le cappe delle

Confraternite. Gli ostiari attendonoal difficile compito di spalancare,con perfetto sincronismo, d’uncolpo, i battenti della grande portadella chiesa.

SPELLO

Venerdì 18 aprile, ore 20.30,Collegiata Santa Maria Maggiore,“Alleluia Pascha nostrum” - ViaCrucis d’autore. In occasione dellatradizionale processione delVenerdì santo, il centro storico sitrasforma in un unico spazioespositivo. Le 14 stazioni dellaPassione del Cristo ispirano artistinazionali ed internazionali dandovita alla mistica e suggestiva ViaCrucis d’Autore giunta alla sua XVIedizione con la direzione artisticadel maestro Elvio Marchionni.Quest’anno per la prima volta saràaccompagnata da cantiprocessionali medievali.Rappresentazione sacra VisitatioSepulchriDomenica 20 aprile, ore 17.30,chiesa S. Maria Maggiore, laprocessione del Cristo Risorto saràaccompagnata da brani vocaliprocessionali medioevali. Altermine la sacra rappresentazione“Visitatio Sepulchri” all’internodella chiesa di Santa MariaMaggiore.

COLLEVALENZA

Domenica 13 aprile, ore 16, evenerdì 18, Piazzale antistante laBasilica dell’Amore Misericordioso,sacra rappresentazione, incostume, il 13 dell’ingresso di Gesùa Gerusalemme e il 18 della viaCrucis che terminerà con laCrocifissione e Resurrezione.

CITTÀ DELLA PIEVE

Domenica 20 e lunedì 21 aprilealle ore 16 - 19 - palazzo Orca, ViaRoma, XXIV Edizione dei “I QuadriViventi”. Nel suggestivo scenariodei sotterranei di Palazzo Orca,vengono rappresentate le scenesalienti della Passione, Morte eResurrezione di Cristo. Alla lucesoffusa di torce e candele, circa 40figuranti interpretano sei “QuadriViventi”’ incentrati su: “L’UltimaCena”, “L’Orto del Getsemani”,“L’Ecce Homo”, “La Flagellazione”,“La Pietà sul Cristo Morto”, “LaResurrezione”.

LA VOCE EVENTI IN UMBRIA28

Settimanasantain Umbria

La Passione di Gesùviene ancora rievocatain molti paesi della regione conrappresentazioni in costume e lapartecipazione della comunità

Sacra rappresentazione a Fiamenga

Parte del centro storico di Montefalco

“Alleluia Pascha nostrum” a Spello