GIOCHIAMO CON IL PROBLEM-SOLVING€¦ · problem solving può emergere l’importanza del processo....
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GIOCHIAMO CON IL
PROBLEM-SOLVING
Istituto Comprensivo Scarperia e San Piero
Scuola dell’infanzia C.Lorenzini - Sezione gialla – a.s. 2015/16
Insegnanti : C. Ciappelli - A. Zito
Tirocinante : A. Romgnoli
In questo anno scolastico ho avuto la possibilità di seguire la
formazione svolta dal professor Di Martino nel nostro istituto
dal titolo “LA PRATICA DEL PROBLEM SOLVING
SECONDO LE NUOVE INDICAZIONI” ma anche presso
l’Accademia dei Lincei e Normale per la scuola a Pisa, sul
tema “LAVORARE SULL’ARGOMENTAZIONE E LE
COMPETENZE LINGUISTICHE IN CONTESTI
MATEMATICI”.
Ciò mi ha portata ad una riflessione sulla necessità di dare
importanza ai processi di pensiero degli allievi e alla loro
esplicitazione. Solo attraverso l’argomentazione in contesto di
problem solving può emergere l’importanza del processo.
“La richiesta di attivare un pensiero produttivo porta spesso a
far emergere che possono esistere diversi modi di poter
arrivare ad una risposta. Discuterne in classe,
argomentando, enfatizza il senso di cercare più modi di
arrivare alla soluzione e di confrontarne l’efficacia rispetto
ad un determinato obiettivo” (Di Martino).
Saper argomentare è una competenza che va costruita nel tempo (lasciare agli allievi tutto il tempo necessario per strutturare pensieri, per avere delle curiosità,…)
Si basa anche sul rispetto e sulla fiducia verso sé e verso gli altri (io ho il diritto di essere ascoltato, io sono capace di ascoltare, ho il diritto di sbagliare, …)
L’insegnante è un esempio (stabilisco rapporti con tutti, organizzo tempi e spazi, costruisco consegne mirate, l’errore è valutato positivamente …)
Contratto didattico
MATEMATICA: PERCHÉ? COSA
Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione culturale delle persone e delle comunità, sviluppando le capacità di mettere in stretto rapporto il “pensare” e il “fare” e offrendo strumenti adatti a percepire, interpretare e collegare tra loro fenomeni naturali, concetti e artefatti costruiti dall’uomo, eventi quotidiani.
In particolare, la matematica dà strumenti per la descrizione scientifica del mondo e per affrontare problemi utili nella vita quotidiana; contribuisce a sviluppare la capacità di comunicare e discutere, di argomentare in modo corretto, di comprendere i punti di vista e le argomentazioni degli altri.
(Indicazioni Nazionali)
Tutte le discipline dell'area hanno come elemento
fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo
fisico (aula, o altro spazio specificamente
attrezzato) sia come momento in cui l'alunno è
attivo, formula le proprie ipotesi e ne
controlla le conseguenze, progetta e
sperimenta, discute e argomenta le proprie
scelte, impara a raccogliere dati e a
confrontarli con le ipotesi formulate, negozia
e costruisce significati interindividuali, porta a
conclusioni temporanee e a nuove aperture la
costruzione delle conoscenze personali e
collettive.
INDICAZIONI NAZIONALI 2007:
APPROCCIO LABORATORIALE
1° STEP
CHE COSA TI FA VENIRE IN MENTE LA PAROLA PROBLEMA?
Andrea: Che non fa la bici.
Olivia: Se ci prendono qualche giocattolo
Christian: Quando la mia macchina è rotta , non posso venire a scuola.
Tosca: Quando si buca la ruota della macchina.
Lapo B.: Quando si sgonfia la ruota di Teddy, è la mia bici.
Sofia Pi: Quando un compagno prende una cosa che è tua.
Cristiano: Quando la mia bici era bucata, non vado più.
Thomas: Quando si fa un incidente alla macchina nuova.
Andrea: Quando avevo 4 anni e volevo andare in bicicletta senza rotelle e la
mia mamma mi faceva andare con le ruote.
Aurelio: Quando si rompe un giocattolo elettronico.
Christian: Quando io ero piccolo ,volevo andare con la bici , solo che ancora
non ce l’avevo.
Lapo R.: Quando andava via dall’orto il nonno ha trovato una macchina che
prendeva fuoco.
Olivia: Quando ci prendono un gioco e ce lo rompono.
Lapo B.: Quando sono caduto da Teddy e mi sono sporcato di terra.
Diego: Il mio cane ha fatto male alla nonna e gli è uscito il sangue.
Yanka: Quando non abbiamo niente per mangiare ed è domenica.
Sofia Pe.: Quando la mamma non ci fa mangiare
Sofia P.: Quando la mamma non ci fa giocare.
Mathias: Quando il babbo non mi lascia guardare il cartone.
Lorenzo: Quando la mamma non mi fa giocare.
Lapo B.: Quando un giorno a calcio mi hanno fatto lo sgambetto e mi è uscito il sangue.
Yanka: Quando siamo in punizione e non ci fa mangiare la mamma.
Emma: Quando il babbo non mi fa stare in terra.
Ritej: Quando la mamma non cucina.
Christian: Quando ci si spacca tutto.
Mia: Quando si casca dal letto.
Cristiano: Quando si rompe tutte le bici cioè quando si va a sbattere.
Lorenzo: Quando la mamma mi da le botte per andare a letto.
Anna: Quando io non ce la faccio ad aprire la porta
ABBIAMO SCELTO COME SITUAZIONE-PROBLEMA QUELLA DI ANNA,
“QUANDO IO NON CE LA FACCIO AD APRIRE LA PORTA”.
I BAMBINI SONO STATI INVITATI A DRAMMATIZZARE LA SITUAZIONE
TROVANDO VARIE POSSIBILI SOLUZIONI.
IPOTESI EMERSE …..
Vieri: Mi arrampico.
Diego: Salto per arrivare al pomello.
Olivia: Salgo sulle punte.
Aurelio: Si butta giù la porta.
Maddalena. Si suona il campanello.
Lorenzo: Con le chiavi si apre la porta.
Lapo B.: Si mette una scala e poi si apre.
Sofia Pi.: Si prende lo sgabello.
Yanka: Ci tira su il babbo per prendere la maniglia.
OGNI BAMBINO HA RAPPRESENTATO
GRAFICAMENTE IL PROBLEMA CON LA
POSSIBILE SOLUZIONE
SOLUZIONI EMERSE DALLE
RAPPRESENTAZIONI …..
Chiamo la mamma /babbo 5 bambini
Prendo la sedia/scala e monto sopra 3 bambini
Salto 7 bambini
Mi allungo/alzo la mano/Mi metto in punta di
piedi 4 bambini
Suono il campanello 4 bambini
Vado in taverna e prendo le chiavi 1 bambino
Predno le scarpe con i tacchi 1 bambina
2° STEP
E’ STATA PROPOSTA LORO UN’ ALTRA SITUAZIONE –PROBLEMA
EMERSA DURANTE LA CONVERSAZIONE INIZIALE.
“UN COMPAGNO MI PRENDE UN GIOCATTOLO …”
SOLUZIONI EMERSE DALLE
RAPPRESENTAZIONI …..
Lo vado a dire alla maestra 3 bambini
Piango 1 bambina
Chiamo il carabiniere che lo arresta 1 bambino
Gli do una botta/gli faccio lo sgambetto/ glielo
rubo di mano …. 15 bambini
3° STEP
AI BAMBINI È STATA LETTA LA STORIA “LA STELLA DI LAURA” ALLO SCOPO DI
FAR INDIVIDUARE A LORO LA SITUAZIONE PROBLEMATICA DESCRIVENDONE GLI
ELEMENTI. E’ SEGUITA LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLA SITUAZIONE
PROBLEMATICA RACCONTATA.
4° STEP
INVENZIONE DI STORIE-PROBLEMA PARTENDO DA UN’IMMAGINE
CON 3 ELEMENTI.
I bambini, divisi in 3 sottogruppi, hanno costruito
e condiviso una storia-problema partendo
dall’osservazione dell’immagine data.
Ogni immagine aveva 3 elementi:
I. Gruppo: Lago – bambina – barchetta
II. Gruppo: Bicicletta – chiodo – bambino
III. Gruppo: Albero – bambina – aquilone
1° GRUPPO:
LAPO B. – DIEGO - SABINA-
ALESSANDRO – PIETRO - SOFIA PI.
- THOMAS
Un giorno la bambina va al lago con la barca fatta
di carta ma trova una papera che gli rompe la
barchetta.
Il giorno dopo la bambina porta nuovamente la
barca, la mette in acqua ma da sotto arriva
l’anatra, inizia a beccare la barchetta, la rompe e
affonda.
2° GRUPPO:
YANKA – MATHIAS – OLIVIA
– TOMMASO – VIERI –
CRISTIANO – CHRISTIAN –
RITEJ - LORENZO
Un bel giorno Lorenzo decide di andare al parco
con la sua bicicletta.
Quando tornò a casa si accorse che la ruota della
bicicletta era bucata perché era passato sopra un
chiodo appuntito.
Così Lorenzo, facendosi aiutare dal suo babbo,
sostituisce la ruota della sua bicicletta con
un’altra.
3° GRUPPO:
ANDREA – AURELIO – TOSCA
– LORENZO – SOFIA PET. –
EMMA – LAPO R.
Giulia giocava con l’aquilone, voleva dire una cosa al babbo e alla mamma e allora ha legato l’aquilone al ramo dell’albero.
Il vento ha sciolto il filo e l’aquilone è volato su in cielo . Poi è passato un uccello l’ha preso e l’ha smontato perché gli servivano i bastoncini per fare il nido.
Giulia piangeva così la mamma e il babbo le hanno ricomprato l’aquilone della fiorentina .
5° STEP
PRESENTAZIONE DI TRE VIGNETTE DI CUI SOLO UNA È
SITUAZIONE-PROBLEMA
Presentazione di 3 situazioni
di cui solo 1 problema. I
bambini, chiamati
individualmente, sono
stati invitati ad indicare la
situazione problema
argomentando la loro
scelta.
Pochi bambini hanno
riconosciuto la situazione-
problema pensata dalle
insegnanti come tale però
tutti hanno saputo
motivare la loro scelta.
PRIMA VIGNETTA:
SCELTA DA 4 BAMBINI
Alessandro: Il problema è che il bambino tira troppo in alto la palla e la bambina non ci arriva.
Tommaso: Il problema è l’uovo (tondo nero sul tronco dell’albero) che sta per cascare e le bambine non lo vedono.
Lapo B.: La bambina grande con quella faccia vuole tirare in faccia la palla alla bambina piccola che si metterà a piangere.
Emma: I bambini vogliono giocare a palla ma ci sono i fiori e allora devono stare attenti.
SECONDA VIGNETTA:
SCELTA DA 7 BAMBINI
Christian: Il problema è la cosa da mangiare che è una e i bambini sono tre.
Mathias: La torta è una e la deve mangiare solo uno. Soluzione: la tagliano in tre parti.
Maddalena: Se vogliono mangiare la torta tutti e tre dovranno dividerla in tre.
Sara: Nella seconda non hanno abbastanza torta e allora la mamma ne cuoce un’altra.
Sofia Pi.: Secondo me dovrebbe essere il bambino accanto alla mamma e al babbo nella 2° immagine e dovrebbe stare nel mezzo perché almeno può tagliare la focaccia per darne un pezzo alla mamma e un pezzo al babbo.
Anna: Nella seconda sono tre e c’è una cosa da mangiare. Devono dividere.
Matilde: Nella seconda sono tre ma non ci sono tre torte. Soluzione: la tagli.
TERZA VIGNETTA:
SCELTA DA 7 BAMBINI
Olivia: La bambina bassa ha fatto una linea che va in giù e
ha sbagliato e allora ha preso un foglio e l’ha cancellato.
Tosca: La bambina dipingendo potrebbe sporcarsi la mano
e potrebbe non venirgli più via.
Andrea: I bambini pitturano, si sporcano ed è un problema.
Mia: Il problema è che gocciola la pittura.
Lorenzo: Se i bambini si sporcano poi non sanno come fare.
Thomas: Il problema è la bambina in fondo che colora con le
mani.
Il bambino nel mezzo ha fatto i puntini e ha sbagliato
perché guardava la bambina.
SCELTA DI 2 O 3 VIGNETTE:
4 BAMBINI
Yanka: Nella terza immagine perché la prima bambina dipinge l’acquario con un pennello ma dentro ci sono i pesci. Poi anche la prima perché la bambina più piccola può sbattere il pallone nella fronte della bambina grande e poi potrebbe anche schiacciare il fiore. La natura va rispettata!
Sabina: La seconda perché tutti vogliono la torta. Anche la terza immagine perché il bambino nel mezzo vuole colorare sulla bambina bassa, sulla sua pittura. Poi anche la prima perché la bambina lata ha la faccia arrabbiata.
Sofia Pe.: La prima perché perché mi sembra che la bambina più piccola tira la palla all’altra più grande in faccia. La terza immagine perché la prima bambina fa il rigo fuori dal foglio. Poi anche la seconda immagine perché il panino lo vogliono i 2 maschi e la femmina e non la possono mangiare tutti insieme.
Matteo: Nella terza perché il bambino, il primo, non arriva a dipingere. Nella seconda solo uno mangia e nella prima uno è più piccolo e uno è più grande. Il bambino la tira più poco e lei non riesce a prenderla.
NON CI SONO PROBLEMI :
6 BAMBINI
Vieri: Non ci sono problemi perché nella prima due signori giocano a palla, nella seconda dei signori mangiano la pizza e nella terza dei signori dipingono.
Ritej : Non ci sono problemi perché nella prima immagine sono felice, nella seconda mangiano la pizza e nella terza sono tre bambini come dice il cartellino.
Aurelio: Non ci sono problemi perché nella prima immagine giocano a palla, nella seconda immagine ci sono tre bambini che vogliono la pizza e nella terza immagine sono felici quindi non ci sono problemi.
Diego: Nella prima c’è una bambina che tira la palla, nella seconda i bambini hanno fatto una torta, nella terza hanno fatto la pittura. Non ci sono problemi.
Lapo R.: Nella prima i bambini giocano a palla, nella seconda mangiano la pizza e nella terza dipingono.
Pietro: non ci sono problemi perché nella prima immagine giocano a palla , nella seconda mangiano la pizza e nella terza pitturano.
6° STEP
INVENTARE IL FINALE ALLA STORIA TROVANDO LA SOLUZIONE AL
PROBLEMA.
Cristiano e Matteo sono due amici ed un giorno , insieme
alle loro mamme, decidono di andare la parco per giocare a
pallone; Matteo porta anche il suo cagnolino. Arrivati al
parco le mamme si mettono a sedere su di una panchina e
parlano, mentre i bambini cominciano a giocare. Ad un
tratto Cristiano si accorge che il cagnolino, che era sempre
stato vicino a loro, non c’è più perché…..
Olivia: Era andato a nascondersi nel cespuglio.
Thomas: E’ andato a casa a mangiare.
Sabina: E’ andato a casa a mangiare i suoi croccantini.
Ritej: E’ andato a casa.
Emma: E’ scappato ed è andato nel bosco.
Sofia Pet.: E’ scappato a giocare con un gatto.
Sara: Il cane è andato a casa.
Alessandro: Il cane è scappato via dopo aver visto un altro cane in lontananza.
Tosca: Il cane si è messo ad inseguire un gatto.
Andrea: E’ andato a giocare con un altro cane.
Vieri: Si era nascosto dietro il muro.
Cristiano: E’ andato via, a casa.
Pietro: Si è nascosto dietro la casa.
Maddalena: Il cagnolino era voluto tornare a casa.
Lapo B.: Si era perso nel bosco.
Yanka: Ha visto un regalo ed è andato a prenderlo.
Sofia Pi.: Il cane era andato a casa per fare una sorpresa.
Lapo R.: E’ andato via il cagnolino perché voleva trovare un’altra casa.
Mia: E’ andato a casa perché voleva mangiare.
Mathias: Il ladro lo aveva preso.
Tommaso: E’ andato a casa a fare una sorpresa a Matteo.
Diego: Lo ha preso un ladro.
Lorenzo: Il cane è scappato, è andato a casa a mangiare i croccantini
7° STEP
TROVA LA SOLUZIONE AL
PROBLEMA E SPIEGA COME
HAI RAGIONATO …..
OLIVIA HA PORTATO A SCUOLA 4
PALLONCINI PER MATILDE E SOFIA CHE
DEVONO SPARTIRSELI IN PARTI UGUALI ….
Sabina: Sofia ha 2 palloncini e Matilde 2 perché
formavano 4.
Olivia: Ho dato 2 palloncini a sofia e 2 a Matilde
perché c’erano 4 palloncini e allora ho fatto 2 e 2.
Sofia Pi.: Olivia ha dato 2 palloncini a ciascuno.
Emma: A Sofia da 2 palloncini e a Matilde 2.
Anna: Due a lei e 2 a lei. Due a ognuno bambino.
Yanka: 2 a Matilde e 2 a Sofia perché erano 4.
Andrea: Da 2 palloncini a Matilde e 2 a Sofia, ne
aveva 4 e quindi ne da 2. Non poteva dare 3 a
Sofia e 1 a Matilde.
Cristiano: Olivia da 2 palloncini a Matilde e 2 a
Sofia.
Lapo B.: Ne regala 2 a Matilde e 2 a Sofia.
Maddalena: Parti uguali significa 2 ciascuna.
Mathias: Ne ha dati 2 a Matilde e 2 a Sofia.
Matteo: I palloncini gli ho divisi a 2 mani. Due
palloncini a Matilde e 2 a Sofia.
Sofia Pe.: Gliela dati 2 per loro.
Sara: Si danno 2 palloncini a Matilde e 2 a Sofia.
Tommaso: Ho ragionato 2 e 2 perché sennò 3 e 1 non
andavano bene. I palloncini erano 4 e la Sofia
piangeva.
Thomas: Ho dato a Matilde 2 palloncini e a Sofia 2.
Vieri: Da 2 palloncini a tutti e 2 perché se ne da 3 a
Sofia, la Matilde gliene resta 1.
Ritej: 2 e 2.
Tosca: Sofia 2 palloncini e Matilde 2 perché i
palloncini erano 4. Così sono in parti uguali.
Alessandro: 2 palloncini per bambini.
8° STEP
INVENTARE IL FINALE AD UNA STORIA E TROVARE LA
SOLUZIONE AL PROBLEMA
“ALICE CON IL SINGHIOZZO”
Era già tanto tempo che Alice aveva il singhiozzo, aveva un bel tapparsi il naso, contare fino a cento senza respirare, fare la ruota, ma non riusciva a farselo passare. Un bel giorno lesse in un libro che il miglior rimedio contro il singhiozzo è uno spavento …..
ELEMENTI DA UTILIZZARE NELLA STORIA: castello e armadio.
I bambini divisi in 3 gruppi completano il finale della storia utilizzando i 2 elementi dati. Successivamente sono stati invitati a rappresentare la storia.
FINALE INDIVIDUATO DAL PRIMO GRUPPO
Alice andò in America con l’aereo a cercare il castello. Lo trova in un prato fiorito, Alice entra nel castello e vede un armadio, lo apre ed esce un fantasma tutto bianco con il sangue sugli occhi e sulla pancia e gli dice: “voglio mangiare i bambini”. Alice si spaventa e scappa e gli va via il singhiozzo.
Mia, Thomas, Aurelio, Sofia Pi.,
Sofia Pe., Emma, Matteo, Yanka,
Lapo R.
FINALE INDIVIDUATO DAL SECONDO
GRUPPO
C’è un grande castello senza luce ma qualche cosa si muoveva.
Nell’armadio c’era la mamma travestita da fantasma. Dall’armadio usciva
un coccodrillo che le faceva paura. Apriva l’armadio e le faceva “bum”!
Dallo spavento gli era passato lo spavento. Ora Alice era contenta e felice
e passeggiava nel castello.
Mathias, Pietro, Cristiano,
Diego, Alessandro, Tommaso,
Olivia, Matilde, Tosca, Andrea.
FINALE INDIVIDUATO DAL TERZO GRUPPO
Era notte e Alice stava dormendo nella camera del castello. Ad un certo
punto sentì dei rumori provenire dall’armadio e incuriosita decide di
aprire l’anta dell’armadio ma subito si trovò a sé il fantasma “scheletrix”.
Lo spavento fu così tanto che Alice iniziò a scappare via e il singhiozzo le
passo all’improvviso.
Ritej, Maddalena, Lapo B.,
Sabina, Christian, Anna.
9° STEP
TROVA LA SOLUZIONE AL PROBLEMA
CI SONO DUE BAMBINI CHE GIOCANO CON
LA PALLA: DOPO UN PO’ ARRIVANO ALTRI
DUE. SOLUZIONE : ORA CI SONO ….
BAMBINI.
AI BAMBINI OLTRE AL RISULTATO È STATO
CHIESTO COME AVEVANO RAGIONATO …
Sabina: 4 perché 2 più 2 fa quattro.
Emma: 5 bambini, 2 e 2.
Tosca: 4 perché li ho contati.
Cristiano: 4 perché ho disegnato altri 2 bambini.
Aurelio: 5, ci sono 2 bambini e 2 bambine.
Christian: 4 ho contato i capelli (teste).
Matteo: 4 perché si conta 1,2,3,4. Arrivano 2 e fa quattro, se arrivano altri 2 fa sei.
Pietro: Ora ci sono 4 bambini perché 2 più 2 fa 4.
Anna: 4, gli ho contati.
Sara: 4 perché gli ho contati.
Yanka: 4 bambini, ho contato le teste.
Tommaso: 4 bambini, gli ho contati.
Alessandro: 4 bambini, li ho fatti e ora sono venuti 4.
Olivia: 4 perché ho contato.
Vieri: 4 bambini perché 2 più 2 fa 4.
Lapo B.: 4 perché 2 c’erano di già e poi sono arrivati altri 2.
Maddalena: 4 bambini perché 2 più 2 fa 4.
Mia: 4 ho contato i bambini.
Ritej: 4 bambini, ho contato.
Andrea: 4 perché 2 da una parte e 2 dall’altra è 4.
Lapo R.: 4, me lo ha detto il cervello che sono 4.
Sofia Pi: 4, gli ho contati.
Matilde: 4 bambini perché gli ho contati.
Thomas: 4 bambini perché ne ho fatti due.
Sofia Petr.: 4 perché sono arrivati altri 2 bambini.
10° STEP
TROVA LA SOLUZIONE AL PROBLEMA
TRE BAMBINI SONO A MENSA, DOPO UN PO’
ARRIVANO ALTRI 3 BAMBINI. QUANTI SONO
I BAMBINI ORA?
AI BAMBINI OLTRE AL RISULTATO E’ STATO CHIESTO COME AVEVANO RAGIONATO …
Tommaso: 6 perché 3 più 3 fa sei.
Aurelio: Sei. Tre bambini e poi altri tre.
Tosca: Sei perché gli ho contati.
Lapo R.: 21
Diego: 3 e 3, in tutto 6.
Lapo B.: 6 perché arrivano altri 3.
Mathias: Sei.
Vieri: Sei, gli ho contati.
Christian: 6 perché 3 erano là e altri 3 sono venuti. Tre e tre fa sei.
Maddalena: sei perché tre più tre fa sei.
Cristiano: Tre c’erano, arrivano altri 3, in tutto
sono 6.
Sofia Pi.: Sei perché ne ho fatti altri 3.
Andrea: 6 perché 3 da una parte e 3 dall’altra è 6.
Sofia Pet.: 3 arrivano altri 3, in tutto fa sei.
Olivia: 6 gli ho contati.
Matilde: 3 poi altri 3, in tutto sono 6.
Sara: 6 ho contato.
Emma: 6 perché ne ho fatti altri 3.
Pietro: 6 perché ne ho fatti altri.
Yanka: 6 perché ho contato.
Ale: 3 gli ho disegnati, ora sono 6.
Lorenzo: 3 e 3 e quindi 6.
11° STEP
TROVA LA SOLUZIONE AL PROBLEMA
Quattro bambini stanno giocando a carte, uno si
alza per andare in bagno. Soluzione sono rimasti
… bambini.
Anche se i bambini sono riusciti a rappresentare la giusta
soluzione, hanno trovato difficoltà nell’argomentare il loro
ragionamento.
Cristiano: E’ successo che uno è andato in bagno e
rimangono tre.
Tommaso: Uno va in bagno e rimangono tre.
Sofia Pet.: Uno è andato in bagno (conta i 4 bambini
rappresentati lasciando 1 bambino fuori).
Matilde: Perché uno è andato in bagno.
Lorenzo: Con le dita ho fatto 4 e poi ho tolto 1 e sono
3.
Aurelio: Tre è meno, uno è andato a fare la pipì.
Sabina: Ne conta 3 perché 1 è andata in bagno.
Emma: Perché l’altra bambina è andata in bagno.
Olivia: Con la mano ho coperto 1 bambino che è
andato in bagno e sono 3.
Olivia: Uno è andato in bagno e sono rimasti in 3.
Lapo R.: Tre.
Sara: Uno è andato in bagno e sono rimasti 3.
Pietro: Tre. Perché uno è andato in bagno.
Anna: Tre, ho contato.
Ritej: Perché lui (indica 1 bambino) è andato in bagno.
Vieri: Uno è andato in bagno e quindi sono rimasti in tre.
Tosca: Tre. Ho contato.
Matteo: Tre. Perché uno è andato in bagno. Dopo 4 c’è 5.
Alessandro: Faccio scomparire la bambina (la copre con la mano) e sono 1, 2, 3 (conta).
Mathias: Uno va in bagno e rimangono tre.
Thomas: Uno va in bagno e rimangono 3.
Lapo B.: un bambino è andato in bagno, 3 è la misura corta.
Diego: Tre perché un bambino è andato in bagno e diventano meno.
12° STEP
TROVA LA SOLUZIONE AL PROBLEMA
Sei al mercato con la mamma quando ti fermi a
guardare un pallone al banco dei giocattoli.
Quando ti volti, ti accorgi che non c’è più la
mamma, che fai?
Ogni bambino ha disegnato la propria soluzione.
Sofia Pi.: Mi metto a cercarla.
Cristiano: Gli dico a un signore che non c’è la mamma e gli dico il nome e il cognome della mia mamma.
Sofia Pet.: Vado a casa e la cerco.
Anna: La vado a cercare a una casa.
Tommaso: Chiedo ai vicini.
Andrea: Fermo un signore, gli dico il numero della mamma e la chiama.
Emma: Mi metto a piangere.
Lapo R.: Non piango, vado a cercarla.
Olivia: Mi metto a piangere.
Sara: Mi metto a piangere.
Vieri: Chiedo ai miei vicini di casa se hanno visto la mamma.
Maddalena: Mi metto a piangere.
Sabina: Vado a casa.
Matilde: Inizio a piangere.
Lapo B.: Vado a cercarla.
Lorenzo: Dico a un signore il numero di telefono della mamma, la chiama con il suo telefono. Io però non so il numero.
Matteo: Vado a casa e aspetto che arrivi la mamma.
Alessandro: Io vado a cercarla con il babbo e la ritrovo.
Mia: Vado a cercare la mamma da tutte le parti.
Tosca: Vado con la nonna e il nonno a cercarla.
Pietro: Scappo e vado a casa.
Aurelio: Mi metto a chiamare la mamma ma non a piangere.