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    Cambiti, VenturinoGioachino Rossini

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    NOTIZIElO&RAFICHE, ARTISTICHE E ANEDDOTICHE

    RACCOLTEDA

    'V. CDJ^J^J^XTX(Ricordo del 3 Maggio 1887) Q ,^O

    FIRENZETIPOGRAFIA COPPINI E BOCCONI

    Via deirOrivoIo, 331887

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    PROPRIET LETTERARIA

    rrlL.

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    AL LETTOREQuasi india di quanto concerne Rossini e sfuggitoalla penna de' suoi molti biografi, perloche il lettore non

    trover in questo breve scritto nessuna notizia, trannepochissime^ che non sia gi stata narrata o dall'Aze-vedo (i)f dallo Zanolini (2), o dal Beyle (j), o dalBiaggi (4.), dal Foresi (^)^ dal Montazio (), dalBlaze de Biirry (y), dal RegliC^), dal Vanzolini(g),o dallo Strafforello (10)^ specialmente dal Silvestri (ii),il quale ha compilato il suo lavoro su tutte le biografiedi questo celebre Italiano, come lo stesso autore scrivein fronte al suo libro, da altri parecchi, che omettoper brevit. Per ci di sovente riporto qualche brano diquesto o di quelV autore, piuttosto che ripetere C07i di-verseparole quanto prima dime stato scritto intornoa Gioachino Rossiti, ed anche perche spero di renderein questa guisa pi vario e pi gradito il volumetto.

    In qtianto ai giudizi della stampa italiana e stra-niera sulle opere del grande compositore, che il Sil-vestri riporta in grandissima copia, ho creduto benedi ometterli, p'ima perche ormai il mondo tutto cono-sce il valore del genio Rossiiiiano, poi perche le pochepagine di qiesto libro non mi permettono d iiitratte-nermi su tale argomeito.

    *V. ^amaiti.

    (i) Rossini, sa vie e ses oeuvres.(2) L'Ape italiana rediviva.(3) Vie de Rossini.(4) Della vita e delle opere di Gioacchino Rossini. Nuova Antologia, 1868 e 1869.(5) Il Piovano Arlotto.(b) Gioacchino Rossini. Trentanovesimo volume dei Contemporanei Italiani.(7) Rossini, sa vie e ses oeuvres, Revue des deux Mondes, 1854 e 1869.(8) Dizionario Biografico.(9) Della vera patria di Gioacchino Rossini.(10) Rossiniana. Romanziere contemporaneo.i) Della vita e delle opere di Gioacchino Rossini.

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    Della nascita, dello stemma, della patriae della prima giovinezza di Gioachino Rossini.

    Gioachino Rossinibraio 1792.

    nacque in Pesaro il 29 Feb-

    Il cognome cos annunziato accenna alla r/ens Russinia, per la quale fu ideato lo stemma parlante della luscinia (usignuolo) sulla rosa ; con quello scambio della Z in r e vi- civersa, tanto comune anche oggid in bocca romana ed anche toscana. >

    Cosi parla dello stemma del Rossini il dotto cav. L.C. Ferrucci in una lettera al cav. Giuseppe Spada.E giacch mi uscito dalla penna il nome del chia-rissimo cav. Ferrucci, mi cade in acconcio di parlareun istante intorno all'antica questione sorta fra Pe-saro e Lugo sulla vera patria di Gioachino Rossini.L'una e l'altra si sono disputata la maternit di quelgrande ; l'una perch gli dette i natali, l'altra perchvide nascere il padre, l'avolo e il bisavolo di lui. Frai principali han combattuto strenuamente per Lugoil cav. Giuseppe Compagnoni ed il nominato Ferrucci ;per Pesaro, fra gli altri, il Vanzolini. Anche secondo

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    6 r illustre Alessandro Biaggi, Rossini dovrebbe chia-marsi Lughese, poich : non patria ogni terra natale, ma quella sola nella quale nato il padre naturale, quella onde si oriundi. (1)Non voglio discutere su questo argomento, perch

    nulla mi rimarrebbe da dire dopo le battaglie da annie anni combattute in pr dell'una e dell'altra citt ;noto soltanto che Rossini da ognuno detto il Cignodi Pesaro.

    Giuseppe, il padre del gran riformatore della mu-sica, fu un modesto suonatore di corno, per quantodiscendesse da una famiglia patrizia, detta dei Rus-sini; la madre, Anna Guidarini, avvenen tissima, can-tava pei villaggi. Gioachino fu tenuto al fonte bat-tesimale dalla nobil donna Caterina Semproni e dalconte Paolo Macchirelli Giordani. Fra gli avi diGioachino si notano un Fabrizio ed un Pietro Rossini,l'uno governatore di Ravenna, l'altro autore di unaGuida di Roma.Per quanto fosse miserabile la condizione di Giu-

    seppe e di Anna, pure con mille stenti riuscirono araggranellare un gruzzoletto di danaro, e si stabi-lirono in Bologna, dove la Guidarini cant come primadonna.Primo maestro di musica del giovinetto Rossini fu

    il Prinetti, ma non confacendosi l'umore vivace delloscolare con l' indolenza del maestro, fu messo allascuola del contrappuntista Palmerini. Anche con questodur poco, per lo che suo padre lo condann a la-vorare nella bottega di un tal Giulietti, fabbro. Il fan-

    (1) Op. cu. 1868.

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    ciullo, umiliato, si corresse, e fatto proposito di stu-diare, dal padre gli furori dati a maestri il Tesei edil Mattei, sotto dei quali il suo genio si rivel. Do-tato di un' eccellente voce di soprano, cantava nellacattedrale ; d' ingegno precocissimo, a dieci o dodicianni suonava parecchi strumenti, dirigeva l'orchestradel Liceo di Bologna e componeva sinfonie. A trediciscrisse il Pianto d Armonia i^&r la morte df Orfeo,cantata che ottenne il primo premio nel detto Liceo.

    Rossini era gi maestro.

    IL

    Delle prime opere di Rossini e dellasua facilit nel comporre.Il .primo lavoro teatrale di Gioachino Rossini, che

    venne rappresentato, fu La Cambiale di Matrimonio,.che egli scrisse a diciotto anni per il S. Mois di Ve-nezia, e tanto successo ottenne, che si fondarono lepi belle speranze sul giovanissimo compositore. Spro-nato dalle liete sorti del suo primo tentativo e dallastraordinaria fecondit del suo genio, in meno di dueanni scrisse altre sette opere, che furono sette incon-trastati successi e che servirono a spargere il suonome per ogni dove.Giunto al termine del suo ventesimo anno, egli do-veva andar soldato, ma il nuovo trionfo ottenuto dalui a Milano con La Pietra del Paragone^ opera buffain due atti, consigli il vicer Eugenio Beauharnaisa concedergli 1' esenzione dal servizio militare.

    Rossini scriveva come sentiva, come gli piaceva ; degh al-* trui giudizj non teneva conto, si rideva di tutto, di tutti e

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    8 di s medesimo. Ma frattanto mirava ad una grande riforma; trovata la via per arrivarvi, proseguivala con molto ardore, indifferente ai plausi e ai biasimi, non curavasi del pre- sente e confidavasi nell' avvenire. Quindi niun impedimento ebbe forza di ritenerlo e di sgomentarlo. Di tutti i maestrie di musica Rossini era il pi ricercato dagli impresari e le scrit- ture teatrali gli piovevano gi da ogni parte. (1)Fra le molte altre opere scrisse nel 1813 pei teatri di

    Venezia il Tancredi, opera seria in due atti, che su-scit un vero fanatismo, la quale fu causa di un aned-doto che credo opportuno di non omettere, poichprova chiarissimamente quanta fosse la prontezza delgenio del Rossini.Mentre si eseguiva l' ultima prova, la signora Mala-

    notti disse al maestro che non avrebbe cantato, se eglinon le avesse cambiato V aria di sortita. Rossini escedai gangheri, ma la capricciosa cantatrice tien duro.Tornato all' albergo, il cameriere domanda all' infu-riato se gli devono preparare i risi. Si risponde,e si pone al cembalo. Cinque minuti dopo gli sonoserviti, che a Rossini piaceva il riso mezzo crudo, edegli mangia allegramente. In quei cinque minuti aveacomposto la bellissima aria Di tanti palpiti ^ che poivenne detta L aria dei risi.

    Sempre intorno alla pi unica che rara facilit dicomporre del nostro Gioachino riporto un brano diEnrico Montazio.

    Nessuno fu pi di lui amante della posizione orizzontale,'< e tanto g' incresceva lo alzarsi da letto che un giorno, es- sendogli caduto in terra il foglio di musica su cui era scritto un duo quasi compiuto, piuttosto che raccattarlo ne scrisse un altro di pianta. Allora scriveva II Figlio per azzardo.

    (1) Lodovico Settimo Silvestri, Op. cit.

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    9 Beyle racconta che quando il secondo duo fu terminato, ca- pit un amico a cui Rossini fece giudicare quale dei due fosse migliore, e siccome 1' amico fece obiezioni all' uno e all'altro, Rossini ne scrisse un terzo l sul tamburo che mand subito al copista. Il pi bello si che i tre dui non avean nulla che fare 1' uno coli' altro. (1)E giacch sono su questo argomento, ricordo cheRossini scrisse la famosa preghiera del Mos in menodi dieci minuti, senza V aiuto del piano forte e inmezzo al fracasso di molti amici ; che compose la Se-miramide in cinque settimane; V Otello in venti giorni ;il Conte Ory in un mese ; dodici canzoncine (Soiresmusicales) iu pochissime ore : una messa solenne intrentasei. Ma la lista sarebbe troppo lunga se volessicompletarla, e credo opportuno di riprendere l'ordinecronologico della mia rapida narrazione.

    m.Rossini a Napoli.

    Un impresario, una prima donna e un librettista.Ricco di gloria, ma povero di tasca, Rossini pens

    che soltanto Don Domenico Barbala era l'impresarioche avrebbe potuto formargli una splendida posi-zione, e senza indugio si rec a Napoli, dove Bar-baia era il factotum del S. Carlo e del Fondo.

    Costui, scrive il Montazio, era stato dapprima garzone di caff, mercante di cavalli, provvigioniere di salmerie, con altri impieghi ed occupazioni assai meno onorevoli che il Blaze nomina e che a noi fa schifo il menzionare. Nel 1814 Barbaia era a Napoli impresario ed appaltatore dei giuochi(1) op. cu.

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    10 d' azzardo, teneva corte e serraglio in un magnifico palazzo, e a forza d' industria, di sfacciataggine, d' impudenza, di di- sonest e di astuzia era giunto all' apice del credito e del potere. La sua persona era una caricatura ambulante. Por-* tava buccole alli orecchi, degni di fare invidia al re Mida,* e suir enorme ventraia sciorinava una intiera vetrina di gioiellerie. (1)

    Il Silvestri dice che Barbala era onestissimo. Maal lettore non interessa affatto se fosse onesto o no,ed io non mi curo d' indagare la verit.

    Rossini fu scritturato dal ricco impresario per do-dicimila lire air anno, alloggio, tavola e carrozza,senza contare i sorrisi della celebre Colbrand, la fa-vorita del lazzarone Barbala, a cui costava un oc-chio del capo. Rossini aveva Y obbligo di comporredue opere all' anno e di correggere e di dirigerele opere tutte che Don Domenico avrebbe dato alS. Carlo ed al Fondo.La Colbrand nacque il 2 Febbraio 1785 a Madrid,

    mori a Bologna il 7 Ottobre 1845. Nel 1809 esordialla Scala e fino al 1825 fu una delle pi famose edelle pi belle cantanti d' Europa.La prima opera che Rossini scrisse in Napoli fu YEli-

    sabetta Regina d' Inghilterra, sopra il libretto del-l' abate Tettola, meschinissimo poeta, che campava lavita scrivendo libretti per l' obeso impresario, il qualeglieli pagava invariabilmente sessanta lire 1' uno

    L* Elisabetta dest fanatismo.

    (1) Op. cit.

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    11 IV.

    Rossini a Roma.Pochi mesi dopo la rappresentazione dell'^^/sa&e^fa, il

    S. Carlo and in fiamme. La compagnia di canto e quelladi ballo furono conseguentemente congedate, rimanendoa Napoli la sola favorita del sultano Barbala. Rossinisi rec a Roma.

    Quivi compose l'opera semiseria in due atti Torvaldoe, Dorlisha, poi il Barbiere di Siviglia ^ che la primasera and a rifascio per le seguenti cagioni :

    Il pubblico si rec in teatro con la prevenzione didisapprovare, perch sembrava a tutti una temeritl'aver Rossini musicato un libretto gi musicato dalgran Paesiello ; (1) il tenore Garcia, accompagnandocon la chitarra la prim'aria d'Almaviva, ruppe lecorde ; Don Basilio cadde e si spacc il naso. Di quirisate, fischi, urli che sembrava il finimondo. Non fupossibile terminare l'esecuzione, ma la sera seguentetanto fu r entusiasmo destato dalla sublime opera,che la folla and con le fiaccole alla casa di Rossini,il quale non aveva voluto assistere alla seconda rap-presentazione, e lo colm d' indicibili applausi.

    Il Barbiere il capolavoro dell'opera buff'a, e Mon-tazio lo dice il pili splendido lavoro rossiniano.

    (l) Si noti che Rossini, prima di dare il Barbiere, scrisse in pro-posito una cortese lettera al Paesiello e pubblic un Avvertimentoal pubblico, nel quale dichiar che a scrivere sul tema trattato dalsuo illustre predecessore non era stato mosso da nessun sentimentodi rivalit.

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    12 V.

    Come Gioachino Rossini scrisse il Barbiere.Tolgo dall' opera del Montazio :

    Il maestro R. Hquet, cronista musicale d' un giornale pa- rigino (1) ha narrato i particolari del modo con cui fu com-ic posto II Barbiere. Probabilmente Hquet n' ebbe i raggua- gli da Rossini stesso, perci di buon grado li riferiamo.

    Nella casa stessa ove abitavano Rossini e Zamboni, abi- tava pure Garcia. Ciascuno avea una camera che dava in un salotto comune ove trovavasi il pianoforte. Rossini col-te loc sul leggio di questo strumento il libretto : divent se-te rio, non usc pi fuori di casa, non indirizz pi motto ad alcnno : era tutto assorto nel suo lavoro. I suoi compagni si guardavano bene dal disturbarlo. Durante sette giorni e sette notti egli interruppe quel lavorio indefesso solo per prendere leggiere refezioni e dormire tre o quattro ore. Pas- seggiava nel salotto, ora a passi concitati, ora lenti ; an-te dava alla finestra e soffermavasi dinanzi al pianoforte sul quale provava qualche accordo : di melodia non si occupava n colle mani, ne colla voce. In capo alla prima settimana non aveva peranco scritto nulla. La sera del settimo giorno Garcia e Zamboni stimarono opportuno di tenergliene parola.

    Or bene.... che cosa pensi ?... che cosa intendi di fare ?... Di notte fai un fracasso col pianoforte che ci toglie

    di chiuder occhio. E intanto il tempo passa e non hai ancora fatto nulla.... Non ho ancora fatto nulla ? (sclam Rossini) Vuoi che

    ti canti r aria d' Almaviva ?...* Ci avr tanto gusto. Sta' a sentire. E Rossini cant la cavatina : Ecco ridente in cielo. E tu, Zamboni, vuoi sentir 1' aria di Figaro : Largo

    al factotum della citt ?... vuoi la cavatina di Rosina ?...(1) L' Illastration, 24 Ottobre 1854.

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    13 l'aria di Don Bartolo ?... e quella di Don Basilio ?... e ilduetto del Conte ?... e il duetto di Figaro con Rosina ?... eil quintetto ?... e il finale ?... Rossini aveva terminato la sua opera. Lo spartito interoera nella sua testa, e non gli restava pi che da scriverlo. Quella notte dorm profondamente. Alla domane fece venire i copisti del teatro che accorseroin sei o sette. Fu collocata in mezzo al salotto una grantavola rotonda alla quale si assisero tutti col maestro chesi mise a scrivere il suo capolavoro con incredibile velocit.Non si fermava mai, n tampoco rileggeva quanto gli uscivadalla penna. Di mano in mano che una pagina di carta damusica era piena, la passava, senza voltarla ai copisti, iquali scrivevano immediatamente le parti d' orchestra. Ap-pena un pezzo era finito, lo si portava al teatro e le provecominciavano. Nella sua fretta di comporre, Rossini aveva trascurato dimusicare la piccola romanza che Almaviva deve cantaresotto la finestra di Rosina : Io son Lindoro.... Garcia reclam la sua romanza. Vivaddio (sclam Rossini) io ne ho abbastanza. Se tula vuoi, fattela da per te. E cos fece Garcia. La romanza graziosissima e maleadoperano molti tenori italiani tralasciandola. Zamboni, dalsuo lato, scrisse tutti i recitativi, che non sono la pi hellacosa del mondo .

    V.Utre opere di Rossini e suo matrimonio con la Coibrand.Compose quindi per il teatro Fiorentini di Napoli

    a Gazzetta, e per il Fondo Y Otello. Di quest'operaosi parla il dottissimo Raffaello Foresi :

    E il trapasso ardimentoso dal genere melodico e dilettevolet all'armonico e severo, dalla fantasia all'intelletto, dalla vo- lutt attica all'amore romantico, dal bello di forma al bello* di sostanza e di significato.

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    14 Si narra che durante una rappresentazione dell' Otello

    due popolani, privi ciascuno di un braccio, applaudi-rono con le due mani che loro restavano.E pi tardi scrisse la Cenerentola pel Yal'le di Roma;la Gazza ladra (1) per la Scala di Wid^no \YArmida (2)per il S. Carlo di Napoli ; YAdelaide di Borgogna eV Ottone re d'Italia per l'Argentina di Roma ; il Mos,Ricciardo e Zoraide e VErmione pel S. Carlo; Edoardoe Cristina pel S. Benedetto di Venezia ; la Dorina delLago pel S. Carlo ; Bianca e Faliero per la Scala ; ilMaometto II pel S. Carlo ; la Matilde di Shahran (3)per l'Apollo di Roma ; la Zelmira (4) pel S. Carlo.

    Vorrei parlare dell' esito ottenuto dalle nominateopere e riportare i giudizi dei critici, ma l'angustia dellospazio non me lo' consente ; cosicch son costretto dirimandare il lettore al citato libro del Silvestri.

    Seguiamo il Rossini a Vienna, dove and (con doloredel Ricordi, che si era arricchito con le sue opere) in-sieme alla Colbrand, che aveva sposata il 15 Marzo 1822a Bologna, al certo senza il gradimento dell' impre-sario Barbala.

    VI.Rossini a Vienna.

    L' entusiasmo con cui Rossini fu accolto a, Viennanon si descrive facilmente ; avrebbe avuto bisogno di(1^ Rossini fu il primo a dar parti importanti ai bassi, come, fra

    le altre, in quest'opc^ra.(2) Unica opera italiana di Rossini in cui sono danze.(3) Quest' opera fu le prime tre sere diretta dal celeberrimo

    Paganini.(i) Per quanto Rossini si copiasse di sovente, in quest'opera non

    e' nulla, se togli un piccolo passo in un'aria, che risenta delle altreopere di lui.

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    15 centuplicarsi per poter accettare g' inviti che a luipiovevano da ogni parte ; al teatro imperiale, nelle sale,in ogni dove si eseguiva la sua musica, e il fanatismoera tale che ogni mattino una gran folla di personesi recava sotto le finestre del maestro e non partivase egli non si presentava al balcone.

    Rossini dimor soltanto tre mesi a Vienna, nei qualifurono rappresentate cinque sue opere ; la ZelmirctjMatilde di Shabran^ VElisabetta^ La Gazza ladra eRicciardo e Zoraide ; in quei tre mesi non gli fupossibile di trovare il tempo di scrivere una nota, perquanto avesse divisato di comporre un' opera.

    Si raccontano due fatti del breve soggiorno delmaestro nella grande capitale, ed io li riporto di buongrado, poich l'uno dimostra in quanto pregio fossetenuto Rossini, l'altro la nobilt dell' animo suo.

    Era la festa onomastica della Colbrand-Rossini, edegli dava una gran cena in onore di lei. Il banchettonon era ancor terminato, quando parecchie migliaiadi persone si recano dinanzi alla casa del maestro,avendo sentito dire che gli si doveva fare una sere-nata. Era una favola, ma Rossini, non volendo chetutta quella gente se ne partisse con le pive nel sacco,fa portare il cembalo sul balcone, e s' improvA'isa unconcerto. Cantarono la Colbrand, la Eckerlin, il Noz-zari, David, lo stesso Rossini, e Tentusiasmo della folladivenne delirio.

    Mentre, poche ore prima della sua partenza, Rossinipranzava con la Colbrand, un suonatore d' organettosi mette a girare fiaccamente il manubrio del suo stru-mento in un corridoio contiguo alla sala da pranzo.Il maestro, invece di spazientirsi, va a trovare il suo-

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    16 natore girovago, lo ringrazia e gli domanda il nomee la condizione. Mi chiamo Ignazio Haller, queglirisponde, ed ho moglie e cinque figli. Rossini glichiede anche dove abita, e saputolo, saluta il di-sgraziato, dicendogli che presto avrebbe sue nuove.Ed infatti poco dopo Rossini si reca alla casa di lui,e trovato una donna e cinque bambini nella pi squallidamiseria, commosso, scrive in una pagina del suo por-tafogli :

    Signor Banchiere Sina, favorite di pagare mille fiorini alporgitore del presente. E consegnato lo scritto alla poveretta, dicendole didarlo al marito, esce col cuore gonfio d' amarezza ein un di gioia.

    VII.

    Rossini a Verona, a Venezia, a Parigi ed a Londra.Lasciata Vienna, Rossini, chiamato dal principe di

    Metternich, and a Verona, in cui tenevasi un fa-moso congresso, e vi scrisse quattro cantate ; posciapass a Venezia, ove compose la Semiramide, chefu r ultima opera da lui scritta in Italia, ed il IONovembre 1823 giunse a Parigi, accompagnato dallaColbrand. A Parigi ebbe accoglienze entusiastiche,pari a quelle ricevute a Vienna, ma un mese dopogli venne desiderio di visitar l' Inghilterra.Detto fatto, and in Inghilterra, dove divenne amico

    di Giorgio IV, e dimor cinque mesi in Londra. Inquesta citt dovea scrivere un'opera intitolata LaFiglia dell' aria, ed il primo atto era gi ultimato,quando, fallito l' impresario, Rossini fu lieto di la-

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    17 sciare in tronco il nuovo spartito, nemico com'era dicomporre su soggetti fantastici.

    Dirigendo diversi concerti, il gran maestro guada-gn a Londra centocinquantamila lire, e quando parti,ricevette dall'aristocrazia inglese un dono che ne valevacinquantamila.

    Vili.In cui si parla di altri lavori e di altri viaggi di Rossini

    e delle sue malattie.Rossini torn a Parigi e vi si stabili. (1) Quivi funominato ispettore della musica vocale con l'annuo sti-

    pendio di venticinquemila lire, e per prima opera scrisseil Viaggio a Rheims. Raffazzon quindi il Maometto i/,presentandolo come nuovo sotto il titolo di Assediodi Corinto ; modific ed arricch il Mos ; scrisse ilCoite Orij, un vero gioiello, e nel 1829 il GuglielmoTeli. (2) Dopo il Teli, che il capolavoro Rossiniano,il maestro non iscrisse pi nulla per il teatro, forseperch aveva gi troppo scritto, forse perch la vitaParigina gli avea tolta la fecondit, forse, ed lapi vera, perch fa disgustato dal modo con cui futrattato il pi potente lavoro del suo immortale ge-nio d' artista. Infatti, dopo la rivoluzione del 1830,

    CI) A Parigi Rossini fu socio dei sigg. Robert e Severini impresaridel teatro Italiano, guadagnando di sua parte centomila franchi per ognistagione, ed il banchiere barone Aguado lo associ a certe operazionilinanziarie che fruttarono larghi guadagni al maestro.

    (2) Il Guglielmo Teli Vopera di un ingegno musicale stvaovdi- nario e, insieme, di una gran mente : il capolavoro dell arte mc' lodram,matica : alla musica ci che alla poesia la Divina Cora-* media-

    A. Biaggi Op. cit. 18G9.t

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    18 passato il i;eatro dell' Opera dall' amministrazione dellareal casa in mano di privati impresari, il GuglielmoTeli fu messo da parte, e raramente se ne rappre-sentava un atto due per servire come lever de ri-deau. (1) Racconta il Montazio che un giorno Du-ponchel, direttore del Grand Opera, imbattendosi inRossini gli disse : Dovete esser contento. Questasera vien rappresentato il terz' atto del GuglielmoTeli. E Rossini : Tutto intiero ? Ma il gran la-voro in capo ad otto anni risorse per opera del te-nore Duprez, e dopo quella morte apparente fu tro-vato pi bello, pi vivo, pi forte di prima, tantoforte da sfidare quanti secoli vedr passare il mondo.

    Nel 1832 Rossini si trovava in Ispagna, dove scrisseil famoso Stai) ai per l'abate Varela, il quale in com-penso, povero al confronto ma gentile regalo, donavaal celeberrimo compositore una tabacchiera d'oroincastonata di brillanti, del valore di cinquemila lire,dono che a Rossini fu graditissimo, perch egli fin dagiovinetto prendeva tabacco, che gli era, come eglistesso diceva, fonte d' inspirazione. In Italia lo Stabatfu eseguito la prima volta nel 1842 a Bologna e de-st fanatismo ; poi in ogni dove, e tutti sanno conquali entusiastici successi.

    Nel 1836 Rossini fece con Rothschild un viaggionel Belgio ed in Germania, passando di trionfo intrionfo, poi si rec a Bologna, e vi si sarebbe trat-tenuto, se non fosse stato costretto nel Maggio del 1843^a ritornare a Parigi, per farsi curare dall' amico suoCiviale, medico illustre. Rossini era malato alla ve-

    ci) N miglior sorte tocc al Mos, diY Assedio di Corinto e alConte Ory,

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    19 scica, ed aveva una forte affezione nervosa, malannicausati dalla vita che avea menata in Parigi. (1) Inquesto viaggio fu accompagnato dalla signora Olim-pia Pelisier, che tre anni dopo diveniva sua moglie.

    Migliorato, nel Settembre dello stesso anno torna Bologna, ma per cagioni politiche, se n'esili nel 48,e and a Firenze, dove dimor nella villa Medici enel suo palazzo di via Larga fino al 55. (2)

    In questi lunghi anni Rossini visse ritiratissimo e,dietro preghiere di Leopoldo II e della moglie di lui,acconsenti soltanto a dirigere una rappresentazionedel Guglielmo Tellj avvenuta nella gran sala delSavonarola in Palazzo Vecchio.Ma peggiorato di nuovo, fu costretto a tornar nuo-vamente a Parigi, ove visse il resto dei suoi giorninella sua villa di Passy, di cui egli stesso fu architetto.

    IX.

    Delle abitudini di Rossini settantenne.Cosi ne parla il pittore Guglielmo De-Sanctis : (3). Ora che sta in villa, si alza alle 7 del mattino, fa accu-

    ratamente la sua toilette e quindi si pone a scrivere. Alle 10 \2 scende nel piano terreno nella sala da pranzo a far colazione, dopo la quale risale in camera a studiare sino air ora del passeggio, 1' una dopo il mezzogiorno. Di aolito va al Bois de Boulogne, che a poca distanza dalla sua casa. Al ritorno si cambia gli abiti, se in traspirazione si toglie la parrucca e si pone in capo un asciuttamano pie-ci) Rossini, non avendo troppa fiducia nei medici, studi medicina

    e vi si fece esperto, allo scopo di curarsi il pi possibile da s.(2) Adesso : Via Cavour, N. 7.(3) Gioacchino Rossini. Appunti di viag;gio.

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    20 gato in due ed in quella guisa passeggia su e gi per la camera, sino a che non sia del tutto liljero dal sudore. In quei momenti egli non si lascia vedere da chicchessia ; pur nondimeno, un giorno, tornando insieme dalla passeggiata, fui, per ispeciale favore, fatto da lui entrare in camera e po- tei vederlo in quella strana foggia, la quale mi dette agio di osservare il cranio di Rossini, di bellissima forma e com- pletamente calvo, da ricordare la testa di Cicerone o di Sci- pione africano Dopo breve riposo si pone nuovamente al lavoro rimanendo in camera sin quasi all' ora del desinare, prima del quale passeggia alcun poco in giardino tra le aiuole, da lui gra-t ziosamente disposte allorch divenne possessore di questo terreno, che egli ebbe dal governo francese a prezzo di fa- vore, non gi gratis, come si crede da molti.

    Finito il desinare, anche quando invita a mensa gli amici, brama rimaner solo in un salottino attiguo alla sua ca- mera a fumare un sigaro d' avana ; quindi si sciacqua ben bene la bocca, prende una pastina di menta e torna lieto a conversare con gli amici sino alle 10, ora del suo riposo.

    X.Della morte di Rossini.

    Al principiare dell'autunno 1868, Rossini, che eragi nel suo 76. anno, fu colto da pneumonite. Incapo ad una settimana la pneumonite si dissip, mala postema che lo affliggeva divenne fistola. Le se-crezioni di questa non erano copiose, ed un' opera-zione chirurgica sarebbe stata pericolosissima, perchRossini era troppo vecchio e troppo debole. I suoimedici curanti Barthe e Vio Bonato ed il dottor Ne-laton disperavano.

    Mezza Parigi ogni giorno si recava a Passy peraver notizie dell'illustre malato, giungevano a migliaia

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    21 lettere e telegrammi da ogni dove, i giornali non sioccupavano che di lui.

    Sopraggiunse 1' agonia, e fu agonia lunga e stra-ziante.

    L'ultima parola di Rossini fu il nome della signoraPellissier, (1) che era sua moglie da ventidue anni,e che gli fu affettuosissima.

    Rossini mori il 13 Novembre 1868, alle 9 di sera (2).XI.

    Dei funerali di Rossini.

    Avvennero il 21 Novembre a Parigi. La chiesadella Trinit era affollatissima.

    La messa fu maravigliosa. Era composta di pezzidi Rossini, di Mozart, di Pergolese ; vi cantarono lesigg. Patti, Alboni, Grossi, Krauss, Bloch e Nilsson, edi sigg. Niccohni, Tamburini, Gardoni, Bonnehe, Caron,Agnesi, e Belval ; Paure cant il Pro peccatis delloStahat del Rossini ; organista era Chauvet e JulesCohen dirigeva. Fra i pi illustri personaggi che as-sistevano alla cerimonia si notavano Auber, le prin-cipesse Matilde e Giulia Bonaparte, il principe Met-ternich, il Visconte de la Ferrire, rappresentante l'im-peratore, il Maresciallo Yaillant, il conte Yienwkerke.

    Uscito di chiesa il feretro, ne tenevano i cordoniNigra, ministro d'Italia, Camillo Doucet, Cerutti, con-sole generale, e Ambroise Thomas. Pesaro avevamandato una deputazione.

    (1) Rossini non ebbe figli n dalla prima n dalla seconda moglie.(2) Per il testamento di Rossini, V. la citata Opera del Silvestri.

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    22 Sulla tomba, nel cimitero del Fere Lachais, par-

    larono molti illustri oratori.

    XII.Elenco d tutte le composizioni di Gioachino Rossini. (1)I. Il Canto d'Armonia per la morte d'Or-

    feo Cantata, eseguita l'il Agosto 1808nel Liceo di Bologna.

    II. Demetrio e Polibio Opera seria indue atti, su libretto della sig. ViganoMombelli, rappresentata nell' autunno del1812 al teatro Valle di Roma. (2)

    III. La Cambiale di matrimonio Farsa,su libretto di G. Rossi, rappresentata nel-r autunno del 1810 al teatro S. Mois diVenezia.

    IV. Bidone abbandonata Cantata^ scrittanel 1811.

    V. L'Equivoco stravagante Opera buffain due atti, rappresentata nell' autunnodel 1811 al teatro del Corso di Bologna.

    VI. L'Inganno felice Farsa, su librettodi Giuseppe Foppa, rappresentata nel car-novale del 1812 al S. Mois.

    (1) Olii vuol conoscere i nomi degli artisti che ebbero parte nellaprima rappresentazione delle opere che registrp con ordine cro-nologico, i successi teatrali, i giudizi che ha emessi la stampa ita-liana e straniera su di esse, l'epoche in cui furono rappresentate inMilano e i guadagni che fruttarono a Rossini, ricorra alla citata operadel Silvestri, dalla quale ho tolto questo elenco.

    (2) Assegno il primo posto fra le opere a questa, perch, sebbenefosse rappresentata nel 1812, fu scritta da Rossmi nel 1808 e 1809. Cosha fatto anche il Silvestri.

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    23 VII. Ciro in Babilonia Oratorio sacro in

    due atti, su libretto del M. Aventi, rap-presentato nella quaresima del 1812 alteatro Comunale di Ferrara.

    Vili. La Scala di seta Farsa, su librettodel Rossi, rappresentata nella primaveradel 1812 al S. Mois.

    IX. La Pietra del paragone Oj^era buffain due atti, su libretto di Luigi Roma-nelli, rappresentata nell'autunno del 1812al teatro della Scala di Milano.

    X. L'Occasione la il ladro Farsa^ sulibretto di Luigi Prividali, rappresentatanell' autunno del 1812 al S. Mois.

    XI. Il Figlio per azzardo Farsa ^ su librettodel Foppa, rappresentata nel carnevaledel 1813 al S. Mois.

    XII. Tancredi in Siracusa Opera seria indue atti, su libretto del Rossi, rappre-sentata nel carnovale del 1813 al teatrodella Fenice di Venezia.

    XIII. L' Italiana in Algeri Opera luffa indue atti, su libretto di Angelo Anelli, rap-presentata neir estate del 1813 al teatroS. Benedetto di Venezia-Egle ed Irene Cantata ^ scritta nel 1814.Aureliano in Palmira Opjcra seriain due atti, su libretto del cav. FeliceRomani, rappresentata nel carnovale del1814 alla Scala.

    XVI. Il Turco in Italia Opera buffa in due

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    24 atti, su libretto del Romani, rappresentataneir autunno del 1814 alla Scala.

    XYII. Il Sigismondo Opera seria in dueatti, su libretto del Foppa, rappresentatanel carnovale del 1815 alla Fenice.

    XYIII. Inno Nazionale Scritto nel 1815.XIX. Elisabetta regina d'Inghilterra Opera

    seria in due atti, su libretto dell'abate Tot-tola, rappresentata nell'autunno del 1815al teatro S. Carlo di Napoli.XX. Torvaldo e Borlisha Opera semiseriain due atti, su libretto di Cesare Sterbini,rappresentata nel carnovale del 1816 alValle.

    XXI. Il Barbiere di Siviglia Opera luffa indue atti, su libretto dello Sterbini, rap-presentata nel carnovale del 1816 al tea-tro Argentina di Roma. (1)XXII. Teti e Peleo Cantata, eseguita nel 1816al teatro del Fondo di Napoli.XXIII. La Gazzetta Ojyera buffa in due atti,su libretto del Tottola, rappresentata nel-r estate del 1816 al teatro Fiorentini diNapoli.

    XXIV. Otello Opera seria in due atti, su li-bretto del marchese Berio, rappresentataneir estate del 1816 al Fondo.XXV. La Cenerentola Opera luffa in dueatti, su libretto del Ferretti, rappresen-tata nel carnovale del 1817 al Valle.

    (1) Il Barbiere fu chiamato risorsa degV impresari.

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    25 La Gazza ladra Opera semiseria indue atti, su libretto del D. G. Gherardini,rappresentata nella primavera del 1817alla Scala.Armida Opera seria in tre atti, sulibretto di Schmith, rappresentata nell'au-tunno del 1817 al S. Carlo.Adelaide di Borgogna Opera seria indue atti, su libretto del Ferretti, rappre-sentata nel carnovale del 1818 all'Ar-gentina.Ottone re d'Italia Opera seria in dueatti, rappresentata nel carnovale del 1818air Argentina.Mos Azione tragico-sacra in due atti,su libretto del Tettola, rappresentata nellaquaresima nel 1815 al S. Carlo. (1)Adina o il Califfo di Bagdad Operasemiseria in due atti, rappresentata nel 1818al teatro S. Carlo di Lisbona.Kicciardo e Zoraide Opera s^ria indue atti, su libretto del Berlo, rappresen-tata nell'autunno del 1818 al S. Carlo.Partenope Cantata, eseguita il 20Febbraio 1819 al S. Carlo.Ermione Opera seria in due atti, sulibretto del Tettola, rappresentata nellaquaresima del 1819 al S. Carlo.Igea Cantata, eseguita il 9 Maggio1819 al S. Carlo.Ad onore di S. M. l' Imperatore d'Au-

    (1) n Mos, per i Tedeschi, il capolavoro di Rossini.

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    XXXIX.

    XL.

    stria Cantata, eseguita nel 1819 alS. Carlo.XXXVII. Edoardo e Cristina Opera srta indue atti, su libretto del Rossi, rappresen-tata nella primavera del 1819 al S. Be-nedetto.

    XXXVIII. La Donna del lago Opera seria indue atti, su libretto del Tettola, rappre-sentata neir autunno del 1819 al S. Carlo.Bianca e Faller Opera seria in dueatti, su libretto del Romani, rappresentatanel carnovale del 1820 alla Scala.Maometto II. Opera seria in due atti,su libretto del duca di Ventignano, rap-presentata nel carnovale del 1820 al S.Carlo. (1)Inno popolare Scritto nel 1820.Matilde di Shabran Opera semiseriain due atti, su libretto del Ferretti, rap-presentata nel carnovale del 1821 al teatroApollo di Roma.La Riconoscenza Cantata^ eseguitail 27 Decembre 1821 al S. Carlo.Zelmira Opera seria in due atti, sulibretto del Tottola, rappresentata nelcarnovale del 1822 al S. Carlo.Semiramide Opera seria in due atti,su libretto del Rossi^ rappresentata nelcarnovale del 1823 alla Fenice.Il Viaggio a Reims o L'Albergo delgiglio d' oro Operetta giocosa in un

    XLI.XLII.

    XLIII.

    XLIV.

    XLV.

    XLVI.

    (U n Maometto II divenne in Francia UAssedio di Corinto.

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    27 atto, su libretto del Balocchi, rappresen-tata ncir estate del 1825 al teatro del-l' Opera Italiana in Parigi.L' Assedio di Corinto Opera seriain tre atti^ su libretto del Balocchi, e delSouraet, rappresentata nell' Ottobre del1826 al Grand' Opera di Parigi.Moise Opera seria in quattro atti^ sulibretto del Balocchi e del Jouy, rappre-sentata il 2Q marzo 1827 al Grand'Opra.II Conte Ory Melodramma comico indue atti, su libretto di Scribe e Delestre-Poirson, rappresentatoli 20 Agostodel 1828al Grand' Opera.Guglielmo Teli Opera sema in quattroatti, su libretto di Jouy e Bis, rappresen-tata neir Agosto del 829 al Grand' 0-pra. (1)Roberto Brnee Opera seria in treatti, su libretto di Alfonso Royer e Gu-stavo Vaiz, rappresentata nel carnovaledel 1847 al teatro dell'opera in Parigi. (2)Lo Stabat mater Scritto nel 1832.La Petite messe Scritta nel 1863. (3)

    a ci Rossini ha composto una Sinfonia aorchestra alcuni Quartetti per istrumenti una Messa per il valentissimo contrab-(1) Del Guglielmo Teli cosi disse il Donizetti ; Il primo ed il terzoto li ha fatti Rossini ; il secondo l'ha fatto Iddio. (2) L'ultima opera teatrale del Rossini il Guglielmo Teli; il Ro-rto Bruce non che un centone fornito da diverse opere delloesso Rossini, fra le quali La Donna del lago, la Zelmira, VArmida.(3) Fu l'ultima composizione di Rossini, settantenne, e fu splendida.

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    28 bassista ravennate Triossi Il T'ero omaggio, L'Au.gurio felice, La Sacra alleanza, Il Bardo, Cantate Il Ritorno, Cantata in omaggio a Lord Byron I Pastori, Cantata il prim'atto della Figliadell'aria le Stanze a Pio IX il Tantumergo il Quoniam una Cantata per V esposi-zione di Parigi Notturni Duetti Ariette le Serate musicali (dodici fra Duetti e Ariette) Fede,Speranza e Carit, Cori religiosi L'Abbandonata,Romanza Il Carnovale di Teaezia, Quartetto l'Inno popolare a Pio IX Alla voce del gloria.Scena ed Aria Il Trovatore, L'Amante discreto.Ariette Gorgheggi e Solfeggi per soprano VArietta: Se il vuol la Molinara (1) la Cantata:Non posso, ob Dio, resistere il Duettino: Ohquanto son grate l'Aria : Sperai trovar la pace la Canzone : Il Pianto delle Muse il Quartit-tino : Rdiamo, cantiamo, che tutto sen va ilQuartetto: Dall'oriente l'astro del giorno VAna-creontico : La Passeggiata la Canzonetta : Ch'iomai vi posso lasciar d' amare la Canzonetta :Nice La Notte di Natale, Arietta e un Bolero.

    XIII.Aneddoti.

    Giuseppe Rossini, padre di Gioachino, era facetis-simo, e il suo costante buon umore gli procacci ilsoprannome di Vivazza. Di lui si racconta il seguenteaneddoto :

    Anna, sua moglie, aveva i dolori del parto, e le(1) Sua prima composizione.

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    29 vote comari sue amiche credettero di venirle inuto con l'accendere alcune candele dinanzi alle pic-)le statue dei dodici Apostoli, che erano in unaanzetta vicina alla camera della partoriente. Le co-ari pregavano, ma il parto non si compiva. Vivazza)mincia a prendersela con gli Apostoli, ne dice loroL tutti i colori, poi afferra un bastone, e gi legnatei orbi. Vivazza urla come un forsennato, le comarilappano inorridite, le candele cascano da tutte leirti, e le statuette di gesso vanno in frantumi. Tre*an gi spezzate, quando il feto nacque. Allora ilribondo si arresta, cade in ginocchio dinanzi allalarta statuetta, e veduto che era l' imagine di S. Gi->mo, esclama : San Giacomo, vi ringrazio, che3te il titolare della mia parrocchia in Lugo, e cirete aiutato anche di l Fu tra tanto fracasso che Gioachino Rossini videluce.

    Nel 1818 in Pesaro fu aperto il nuovo teatro, eossini fu invitato a dirigervi La Gazza ladra.[loggiato nella casa del conte Giulio Perticari, funato e ammirato moltissimo da lui e da sua moglie)stanza Monti, distinta poetessa, la quale un belorno comand alla cameriera di spiare quando Ros-( si alzasse da letto; e avvertita che il celebreaestro si era alzato ed era uscito di casa, entrtta nuda in quel letto, per assorbire, diceva lei, unairte di cotanto genio.

    * *Rossini e il basso Galli amoreggiavano con una.ntante. Essendo Galli il preferito, Rossini pens di

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    30 vendicarsi e, sapendo che quel basso stuonara alcunenote, le introdusse in una sua parte. Galli stuonterribilmente, la cantante ne rimase nauseata, e sidiede a Rossini.

    ** *Giovanni Ricordi che, come ho detto, arricch con

    le opere di Rossini, seccava continuamente il maestroper ottenere qualche battuta. Una volta Rossini, stiz-zito, gli scrisse alcune pagine di note col titolo: In-troduzione bacchica per bicchieri, piatti, fiaschi e pa-delle, con assolo di clarinetto. Ricordi non se n'ebbea male e pubblic l'assolo, intitolandolo: Da un'intro-duzione inedita per istrumenti insoliti di Rossini.

    Il successo di questo assolo fu immenso.* *

    In un piccolo teatro di Parigi si assassinava il DonGiovanni di Mozart. Rossini, che assisteva alla bar-bara esecuzione, domanda di chi la musica, e ildirettore d'orchestra premurosamente gli risponde che di Mozart. Grazie, soggiunge Rossini; io nonl'aveva riconosciuta.

    * *Ecco un altro simile aneddoto :La duchessa di.... cant in una sala un'aria di Ros-

    sini, aggiungendovi a capriccio moltissime fioriture.Rossini compliment la duchessa dicendole : Ella hacantato benissimo; di chi l'aria?

    ** *Rossini si trovava a Bologna allorch Napoleone

    sbarc a Cannes. Di principj liberali, il Pesarese

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    31 compose un Inno nazionale in cui Napoleone era por-tato ai sette cieli. Rientrati in Bologna gli Austriaci,il generale Tedesco Stephanini scrisse il nome di Ros-sini in una lista di proscrizioni. Egli stette alquantigiorni nascosto in casa del suo antico maestro Mattei,ma annoiato di una simile prigionia, cerc e trov ilmezzo di farla in barba ai Croati. Si present allostesso generale, e mostrandogli un manoscritto legatoda un gran nastro giallo e nero, gli disse che inonore del gran Francesco d'Austria avea musicato IIBitorno d'Astrea del Monti, e che desiderava fosseeseguito dalle bande musicali dei reggimenti Austriaci.Lo Stephanini lesse le parole soltanto, che di musicanon conosceva neppure una nota, e siccome Rossini10 pregava di lasciarlo uscir da Bologna, dovendo re-carsi altrove pe' fatti suoi, gli disse : Avete postoin musica un inno in lode del mio magnanimo im-peratore, ed io voglio compensarvene e scrisse inuna carta: Si lasci passare liberamente il Sig. Ros-sini, loatriota di nessuna imjoortanza. Rossini parti,e allorch le bande musicali Austriache intonarono lasua composizione, si accorsero, ma, ahim troppo tardi,che la musica del Ritorno d'Astrea, scritta per l'im-peratore Francesco, era quella delV Inno nazionale^scritta per Napoleone

    *

    Siamo a Napoli nel palazzo del lazzarone Barbala.11 sole gi alto, ma il nostro Gioachino se ne stasempre a letto, quando un monsignore viene a farglivisita. La conversazione si aggira intorno alla musica,ed il prelato intesse un panegirico al maestro, lodando

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    32 specialmente l'opera Elisabetta regina d'Inghilterrache pochi giorni innanzi aveva riportato un verotrionfo. Rossini, che avea in uggia le sperticate lodide' suoi ammiratori, esclama: Monsignore non sa cheio posseggo qualche altra bella cosa oltre l'ingegno mu-sicale. E balzato da letto, si d a camminare, tuttonudo, per la camera, e prendendo or questa, or quellaposizione, dice allo stupefatto monsignore : Ho ser-vito di modello a Canova Guardate che braccia, chegambe, che....

    Quello che Rossini mostrasse al malcapitato dopo lebraccia e le gambe non voglio dirlo; vi basti sapereche il povero monsignore scapp inorridito....** *Rossini dovendo fare un viaggetto ed avendo per-duto il possaporto, che in allora era indispensabileanche per far quattro passi, si rec alla polizia perottenerne un altro. Chi siete? gli chiese l' impiegato. Gioachino Rossini. Il vostro mestiere ? Scrivo note.

    L' impiegato verg sul passaporto: Gioachino Ros-sinij computista.

    * *Il maestro Mermet fece rappresentare al teatro del-

    l'opera a Parigi Roland Roucevaux, che non ebbetroppo felice successo. 11 maestro s' imbatt in Rossini,e leggendogli il malcontento in viso, improvvis unadifesa dicendo: Che volete, il tenore era malazzato,i coristi affaticati dalle continue prove, e per giuntala sala cosi sorda ...

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    33 Beata lei sospir il grande compositore.Lascio imaginare come restasse l' infelice Mermet,

    ** *Rossini fu chiamato da Cera, impresario aVenezia, per

    omporre una farsa. Attendendo il libretto, il nostrorioachino entr in trattative con la direzione della'enice. Cera se ne sdegn, e, per vendicarsi, ordin1 suo poeta di scrivere un pessimo libretto. Rossinii accorse della cosa e disse all' impresario che avrebbecconciato il libretto in modo da renderlo assai mi-liore della musica che avea in mente di scriverci su.] mantenne la parola, scrivendo una musica senti-lentale per una scena forte e viceversa, note acuteei bassi, basse pei soprani, fioriture a sacca per irivi d' agilit e diverse battute che i violinisti do-eano eseguire percuotendo i riverberi dei leggii conli archetti. Non importa dirvi che la farsa and aifascio.

    * *Sempre a Venezia.Tutte le volte che rappresentavasi Edoardo e Cri-

    tina, un Napolitano, che la facea da saccente, gri-ava al plagio, dicendo che questo e quel pezzo glirno notissimi. Rossini, per chiudere la bocca a |co-tui, pens una burla. Fece cantare un' aria alla primaonna Carolina Cortesi, e quando tutti corsero a ral-sgrarsi col maestro pel felice successo, egli domand,' suoi entusiastici ammiratori : C nessuno che abbia riconosciuto quest* aria ? No. Chi dovrebbe riconoscerla se nuova ?

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    34 V ingannate a partito. nella Cenerentola ;non ho cambiato che il tono ed il tempo ; le notesono le stesse dalla prima all' ultima

    * *Sono tanti gli aneddoti di Rossini, che se ne po-

    trebbe empire un grosso volume, ma la ristrettezzadi queste pagine non mi permette di troppo dilun-garmi su tale argomento, onde pongo termine a questocapitolo narrando una burla che il celebre maestrofece in Parigi ad un messere arricchito con le droghee con le confetture.

    Questi, passando per una via, vide una bottega di-nanzi alla quale si accalcavano moltissime persone, espinto dalla curiosit, rivolse la parola ad un vecchiodalla fisonomia aperta e dall'occhio vivace, chieden-dogli di che cosa si trattava. Un creditore fa ven-dere gli oggetti di un antiquario, per rimborsarsi diseicento lire rispose il bel vecchio. E un brutto mestiere quello dell'antiquario, loho fatto trent'anni il droghiere, e adesso posseggo

    sessantamila lire di rendita. Rispetto le droghe, ma anche le arti.... Le amo anch' io le arti, e molto.Chiacchierando, l'ex droghiere ed il vecchio si erano

    allontanati dalla bottega, quando quest' ultimo presecommiato dal suo interlocutore^ dicendo che volevaassistere alla vendita, nella speranza di acquistarequalche oggetto d'arte.

    Di li a poco il riccone, bramoso di abbellire le saledel suo palazzo con qualche capolavoro, torn indietro,e si uni alle persone che facevano ressa dinanzi alla

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    35 bottega del disgraziato antiquario. Il vecchio era l.Venduti alcuni oggetti, fu bandito per dieci lire

    un quadro che rappresentava 1' incoronazione diCarlo V. Trenta grida il vecchio.= Sessanta grida pi forte l'ex droghiere. Cento Duecento Tutti credono che il quadro sia di Rubens, ed ilnuovo venuto certissimo che trattasi di un vero

    capolavoro. Mille Duemila Tremila Seimila Il vecchio non aggiunse parola, ed il quadro tocc

    all'arricchito negoziante di droghe^ il quale pochigiorni appresso riceveva una lettera in questi termini :

    Signore, con qual modo posso mai esprimervi la mia am- mirazione per la maniera delicata e notile onde voi aiutaste a ripristinare il dissesto del povero antiquario che ricevette ultimamente la vostra visita ? E bello rifiutare di far l'ele- mosina brutalmente ad un galantuomo, ma la anche cosa che vedesi tutti i giorni. Ci eh' pi bello e pi raro si il mascherare l'elemosina sotto la forma d'un acquisto, si il pagar seimila franchi un cerotto che non valeva i dieci franchi chiesti in origine dal banditore. Uomo generoso * accogliete i ringraziamenti d'una famiglia che preservaste dalla miseria, e serbate preziosamente un quadro che vi ri- corder la gratitudine di coloro che faceste felici. (1)

    Ognuno ha compreso che il vecchio era GioachinoRossini.(1) Tolta dal Silvestri Op. cit.

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    36 XIV.

    Accuse e difese.Le accuse che la calunnia ha lanciato contro Rossini

    sono molte : stato tacciato di codino^ d' irreligioso,d' invidioso, di accidioso, di avaro.

    In quanto all'accusa di codineria, cos parla nel 1862Enrico Montazio. (1)

    Rossini da parecchi anni in qua si scrocc la reputazione di reazionario politico, o per dirla toscanamente di codino.

    Noi crediamo sinceramente esser codesta una fra le tante reputazioni usurpate che l' ignoranza, la intolleranza o la malignit degli uomini si piacquero a fabbricare. Noi siam d'avviso, e ne abbiam prove convincenti, codesta stolida opi- nione radicata in Italia, e anche pi in Francia, non aver altro fondamento fuorch nella fuga di Rossini da Bologna^ nauseato e ributtato delle esorbitanze demagoghe del 48, nel rifiuto di versare servili tributi nelle mani di una ple- baglia demoralizzata e inferocita, nella sua gratitudine verso Carlo X, nella sua apparente apatia pei moti rigeneratori della italiana nazionalit. Ma i fatti addimostrarono quanto codesto suo scetticismo sia apparente e non vada oltre alla buccia esterna. Non diremo del calore che ei mette nel parlar dell' Italia e della sua rigenerazione ogni qualvolta il di- scorso vi cada, e dell' ammirazione sua per la figura leggen- darla di Garibaldi e per quella cavalleresca di Vittorio Ema- nuele, il quale test gli tributava a buon diritto le insegne di commendatore dell'ordine mauriziano ; non diremo dei suoi*c voti, comunque volgessero i tempi, sempre apertamente e< risolutamente espressi a pr dell' Italia : tali dichiarazioni sono oziose e mal si confanno alla grandezza dell'animo e dell' intelletto di Rossini, ma soff'ermandoci per ora solo al compositore, diremo recisamente non apparirci musicista,

    (1) Op. cu.

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    37 coetaneo o precursore del Rossini, che al pari di esso abbia posseduto il sentimento patriottico e abbia fatto vibrar pi possentemente la fibra nazionale.

    Qualche anno fa (scrive un amico appendicista, Pietro Ferrigni) nella musica era rifugiato quanto di vita libera e d* ira compressa e di speranza vivace si annidava nel cuore degli Italiani, onde Enrico Heine ammirava in Rossini il pi grande rivoluzionario del mondo. E Giuseppe Mazzini, il quale non davvero un codino, n un amico dei codini, disse ai lui : Rossini un titano. Rossini ha compito nella musica ci che il romanticismo ha compito in letteratura : ha sancito Y indipendenza musicale : negato il principio di autorit che i mille inetti a creare volevano imporre a chi crea, e dichiarata l'onnipotenza del genio. E valga il vero, da quale bocca, nei tristi anni che susseguirono la caduta del colosso napoleonico, uscirono accenti pi marziali e pa-* triottici di quelli che risuonano nell'Assedio di Corinto e nel Guglielmo Teli Qual voce inspirata sciolse pi sublime e patetico il canto della redenzione come Rossini la innog- giava nel Mos ?... La fervida musa rossiniana la scaturire< a volte la elettrica favilla patriottica dalla selce istessa. Ella scoppietta, guizza e rifulge laddove men parea dovesse ce- larsi : la sinfonia battagliatrice della Gazza ladra ne una prova ; il rondeau finale delVltaliana in Algeri ne un'altra e cento pi se ne potrebbero citare, disaminando anco su- perficialmente il vastissimo suo repertorio.

    Cosi il Montazio intorno alla taccia di codino, in-giustamente affibbiata al nostro Rossini ; in quantopoi a quella d' irreligioso, sappiano coloro che ci ten-gono, che il grande maestro ha scritto non poca mu-sica sacra e che quando il curato di Passy, dandoglil'estrema unzione, gli chiese se avesse fede, Rossinirispose : Quello che ha scritto lo Stahat deve averfede.

    Passiamo al primo dei peccati capitali di cui, come

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    40 Quando gli mori la moglie, Isabella Colbrand, ne

    senti profondissimo dolore. E per giunta cade in ac-concio di rammentare il dono di mille fiorini al suo-natore girovago Haller, ed il colpo che ricev l'animodi Rossini per la morte di Mejerbeer.E falso che Rossini avesse poco amore e poca curapei suoi lavori.

    Quando, per causa della decadente voce della Col-brand, per le stonazioni del Nozzari e per il cattivoprocedere del Barbala, venne disapprovata al S. CarloLa Donna del lago, Rossini svenne.

    Egli stesso ha compilato il catalogo delle proprieopere.E falso che Rossini si ridesse proprio di tutto edi tutti.

    Avverso al far pubbHche le proprie dispiacenze e all'ac- cattare l'altrui commiserazione, pronto alla barzelletta, al* frizzo e al motto arguto, si disse sempre, e ora ha ripetuto per la millesima volta il signor De Bury nella Revue des Deux Mondes, che il Rossini se moquait de tout et de tous. commencer par lui-mme. Ma nell'istesso tempo, non escluso il signor De Bury, ammettono tutti ch'egli non rise mai del pi santo degli aifetti, dell'amor figliale; che non rise mai dell'amicizia ; che non rise mai delle promesse fatte agli altri e a se stesso, che non rise mai della sua onoratezza e della sua dignit di uomo e di artista. Le con- dizioni inerenti alla natura umana non eessano nemmeno Allora che l'ingegno divino. E il Rossini fu uomo e, come tutti, ebbe anch'egli senza dubbio i suoi momenti di debo- lezza. Ma, prese nel loro insieme tutte le sue azioni e tutta la sua vita, riesce evidentissimo che le doti del carattere e del cuore non erano in lui n meno nobili n meno alte di quelle della mente. (1)

    (1) Op. cit. 1869.

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    41 falso cheMa qui non c' da mettere in campo nessuna di-

    fesa, perch Rossini era davvero ghiotto. Oltrechbuongustaio era anche eccellente cuoco, e si dice chefosse inarrivabile nel cucinare i maccheroni, di cuiera appassionatissimo, come era appassionatissimo perun certo pasticcio di pollo con gamberi al burro. E siricordano i molteplici e succulenti pranzi che a Ros-sini imbandiva l' arcivescovo Ferdinando Minucci,quando il nostro Gioachino dimorava in Firenze.Ecco la ricetta di un' insalata composta dal maestro :

    Prendete olio di Provenza, senape inglese, aceto fran-ge cese, un p* di limone, pepe e sale ; sbattete bene insieme il tutto, dipoi aggiungete alcuni tartufi tagliati a pezzetti. >

    Dice lo stesso Rossini che il cardinale segretario distato gli dette per questa scoperta la sua apostolicabenedizione

    Del resto, la ghiottornia non un delitto e ciascun one ha la propria parte ; e se io ho parlato di que-st'accusa, r ho fatto soltanto per finire allegramenteun capitolo che molti troveranno troppo lungo e troppograve.

    XV.Aggiunte.

    Alcuni credono che Rossini^ come il Metastasio,abbia trascorso la vita in continua felicit, amato datutti. Non vero : Rossini fu mal trattato dai Fran-cesi, dai Tedeschi ed anche dagl' Italiani. In Franciasi mutilarono per diversi anni alcuni suoi lavori ; inGermania venne formata una societ fra compositori,

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    42 detta deWArmonia^ con a capo Weber, allo scopod* impedire che si diffondessero in quel paese le operedi Rossini; in Italia ebbe a combattere contro lascuola vecchia, e lo Zingarelli, direttore del Conser-vatorio di Napoli, proib a* suoi scolari le opere diRossini.

    La musica di Rossini un mare a cui hanno at-tinto e attingeranno tutti ; anche nelle opere delWeber, nemicissimo di Rossini, si trovano i ritmi e imovimenti del gran maestro.

    ** *Rossini diceva che la musica fatta per dilet-tare lo spirito, non per affaticarlo con astruserie

    scientifiche.

    Rossini avea grande stima del maestro Pacini.*

    Molti credono che il crescendo sia un' invenzionedel Rossini, ma non cosi, perch trovasi prima nelleopere di Jommelli, poi in quelle dell'Anfossi e delGenerali ; come pure molti credono che fosse il primoad introdurre il tamburo nell'orchestra, mentre vi fuadoprato molto innanzi e, fra le altre, nel 1654.Le innovazioni a cui diede sviluppo Rossini sono

    molte, fra le quali non la meno importante quelladelle fioriture, che egli introdusse nella sua musicanon perch le stimasse necessarie, ma perch i can-tanti aveano il malvezzo d' infarcirla di mille fiori-ture a modo loro.

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    43 XVI.

    Onorificenze.

    Non intendo di far la completa enumerazione ditutti gli onori tributati a Rossini in vita e dopo morte,che se anche scrivessi un intero volume su tale ar-gomento, non ne giungerei a capo.Ne cito alcuni per ordine cronologico.

    Nel 1819 l'Accademia Pesarese eresse un busto dimarmo a Rossini, con sotto una bella lode latina.

    Nel 1823 Rossini fu nominato in Francia membrodell' Istituto, in surrogazione di Paesiello.

    Nel 1840 il Comune di Pesaro eresse al maestro unbusto nell'atrio del teatro.

    Nel 1843 le stesso Comune fece porre questa la-pide sulla casa dove ebbe i natali Rossini :

    QUI NACQUEGIOACCHINO ROSSINIALLI 29 FEBBRAIO 1792

    IL MUNICIPIO NEL 1843 POSENel 1846 fu inaugurata una statua di marmo aRossini al Grand Opera di Parigi.Nel 1854 il Comune di Pesaro eresse una statua

    al gran compositore nella facciata di S. Domenico.Nel 1864, per opera dei Sigg. Salamanca e Dela-

    hante, fu eretta in Pesaro un'altra statua al maestro,opera in bronzo del Marocchetti, l' illustre autore del-l' Emanuele Filiberto.

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    44 Nelle stesso anno fu posta sulla porta principale

    del Liceo filarmonico di Bologna questa epigrafe :QUI ENTR STUDENTE DI QUI USC PRINCIPE

    DELLE SCIENZE MUSICALIGIOACHINO ROSSINIE

    BOLOGNAPER DOCUMENTO PERENNE IN ONORE

    AL FIGLIO ADOTTIVOINTITOL DEL SUO NOME

    LA CIRCOSTANTE PIAZZAEQ. L. P.

    IL 21 AGOSTO 186411 23 Aprile 1866 la R. Accademia dei Solleciti de-

    liber di dare il nome di Rossini al teatro di Bor-gognissanti. Rossini rispose all'onorificenza con questalettera, che il Sig. Filippo Rosati, attuale provveditoredi queir Accademia, gentilmente mi permette di pub-blicare :

    Prestantissimo Sig. Rosati, Mi affretto riscontrare la Preg.ma sua, in un, colla copia

    della deliberazione di questa Reale Accademia dei Solleciti consegnatami dal Sig. G. Franchi. Niuna cosa potea riuscirmi si gradita e onorevole di detta Deliberazione emanata la sera del 23 p. p. dalla R.le Accademia, colla quale fu stabilito voler dare al nuovo suo Teatro il nome del vegliardo Pe- Barese Memore e riconoscente come il sono ognora della generosa e sentita ospitalit conferitami durante il mio troppo

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    45 breve soggiorno dagli abitanti della bella Firenze, mi caro e glorioso accordare la mia piena adesione a quanto ha pia- ciuto stabilire la sud. Accademia, onore da me forse imme- ritato 1 1

    Voglia per grazia Sig. Segretario essere mio valente in- prete presso i Sigg. Componenti la sud. Accademia, facendo loro aggradire i sentimenti della pi calda e sentita mia gra- titudine, e non le sia discaro eh' io mi dica

    Suo Candido Estimatore G. Rossini.

    Parigi Primo Maggio 1866.

    Nel 1872 il municipio di Roma fece porre la se-guente epigrafe sulla facciata della casa ove dimoril maestro :

    ABITANDO QUESTA ^ASAGIOACHINO ROSSINITROV LE MEMORIE SEMPRE NUOVE

    DELBARBIERE DI SIVIGLIA

    S. P. Q. R.1872.

    Rossini fu insignito Grande Ufficiale della Legiond'onore e di molti ordini Imperiali e Reali di Fran-cia; Gran Cordone dei SS. Maurizio e Lazzaro; ebbecommende e decorazioni dal Brasile, dalla Grecia, dalBelgio, dal Portogallo, dalla Svezia, dalla Spagna,dalla Turchia, dalla Prussia, dal Granducato di Baden;fu Direttore dell'Accademia Reale di musica in Pa-rigi; membro della Grande armonia di Bruxelles, del-

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    46 r Is tituto di Francia, delle musicali Accademie dVienna, di Berlino, di Colonia e di tutta Italia; Ispet-itore della Musica vocale in Francia ; vi sono vie,piazze e teatri che portano il suo nome ; molte statuee molte epigrafi ricordano e ricorderanno ai posteridi Rossini V immensit del suo genio.

    Adesso Firenze per il trasporto delle ceneri di quelgrande in S. Croce si prepara ad onorarlo. Mi limitoper ora a pubblicare il programma di tali onorificenze,riserbamdomi poi a farne il resoconto, se questo libroavr la fortuna di una nuova edizione.

    Marted 3 Maggio a ore 2 pom.ARRIVO A FIRENZEDELLE CENERI DI G. ROSSINIE TRASPORTO AL TEMPIO DI S. CROCEDurante il passaggio per Piazza S. Maria Novella le 4 bande

    militari del P e 2 reggimento Granatieri e 93^ e 94 * Fante-ria suoneranno la Sinfonia dell' Assedio di Corinto di Rossini.Durante il passaggio per Via Cavour verr scoperta una la-pide alla casa ove per molti anni abit Rossini.Nel momento che le ceneri entreranno nel tempio di S. Croceverr cantata la preghiera del MOS: Dal tuo stellato soglio >col gentile concorso di signore, signori e bande militari.

    Mercoledi 4 Maggio a ore 2 pom.STABAT M:A.TER di RossiniNEL SALONE DEI CINQUECENTO

    Gioved 5 Maggio a ore 2 pom.COMMEMORAZIONE DI GIOACHINO ROSSINInelle sale del Circolo Filologico, letta dal Cav. Prof.RICCARDO GANDOLFI, con esposizione di manoscritti,composizioni inedite ed oggetti appartenuti al grandemaestro, ed esecuzione di musica rossiniana (in parteinedita).

    Sabato 7 Maggio a ore 8 pom.GRAN CONCERTO DI MUSICA DI G. ROSSINIAL R. TEATRO PAGLIANO

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    47 XVII.

    Di Rossini artista.Ecco come di Rossini artista parla Alessandro

    Biaggi : A tener vva ed alta la gloria dell'arte italiana non eranvi

    in qiie'giorni che due soli musicisti: il Cherubini e lo Spontini. Ma il Cherubini e lo Spontini avevano gi varcato i 50 anni quando Rossini scrisse la prima sua opera ; e, di pi, per istudio e per genio, piegavano piuttosto alla musica stra-de niera che alla nostra. 1 loro capolavori, per la natura stessa di que' pregi e di quelle bellezze per cui vennero in fama, non potevano operare nell' arte nostra ci che operarono i capolavori del Rossini. La musica italiana, in que'giorni, se gi non l'aveva perduto, era per perdere l'antico suo primato.

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    48 dal Cav. Francesco Regli nel Palazzo Municipale diPesaro, per V inaugurazione della statua in bronzoche s' innalzava al maestro in quella citt il 21 Ago-sta 1864:

    Signore del ritmo, imprime ai numeri novello splendore. Signore del tempo, accelera 1' avvicendare dei suoni, e im- pone al vinto orecchio le canore sue immagini. Signore del moto, etereo fuoco ne' suoi concenti trasfonde. Ora co' giri dell* armonia corre rapido e arguto : or lene lene i vanni dispiega e ne' cuori scolpisce le profonde emozioni, ond' eccitator prepotente : or suona grave e un' enfasi di note fa rimbombare d' intorno, che i nervi e le fibre ci scuotono. Sicuro conquistatore delle etadi vegnenti, invidia allo stra- niero, raggio della patria, vive a fruire della sua nominanza quasi postumo a se medesimo, ed ha il conforto di farci grandi e lodati per tutto 1' orbe-. Se fuvvi un uomo creato musico con ispeciale intenzione della natura, fu quell' uno Rossini

    *< Egli nuovo senza dare in istranezze : egli un tesoro di sapere, di eleganza, d' inspirazione e di buon gusto ; v' ha quello in lui che manca in quasi tutti gli altri, la sapienza del passato che ammaestra il presente, e prepara la sa- pienza dell' avvenire Rossini non ha riposato e non riposer mai, imperocch anche il suo spirito sar 1' angelo rianimatore dei giovani,< che impareranno da lui quanto apprezzabile sia un ingegno non mai profanato. Al paro di tutti i genii, egli esercita un' operosa influenza sull' arte del suo tempo, e codesta in- fluenza non apparisce soltanto dall' abbondanza de' suoi fau- tori, ma dalla trasformazione completa dell' organizzazione musicale del suo paese.E finisco questo mosaico con le parole di EnricoMontazio :

    L' Italia gli deve saprattutto il vanto d' essere proclamata regina e d' aver dominato pur tuttavia sul mondo intiero appunto nelle epoche pi funeste del suo morale abbatti- mento e del politico suo servaggio.

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