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CDS7855 (DDD)

“Giulianate” Op. 148 36:31Parte I 21:54

La Risoluzione 06:38

Lo Scherzo 03:53

L’Amoroso 05:41

Giocoso 05:42

Parte II 14:37

L’Armonia 04:28

Il Sentimentale 04:20

La Melanconia 02:57

L’Allegria 02:52

Cavatina “Bel Raggio Lusinghiero” nella Semiramide di Rossini 08:06

Choix de mes Fleurs chéries Op. 46* 20:41

Le Myrte 01:37

La Pensée 01:16

Le Lis 01:25

Le Jasmin 01:59

Le Romarin 01:40

L’Œillet 01:31

Le Narcisse 01:57

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Le Bouquet EmblématiqueMusic by Mauro Giuliani (Bisceglie, 1781 – Naples, 1829)

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La Violette 01:35

La Rose 02:52

Le Laurier 04:49

RUNNING TIME 65:27

* WORLD PREMIÈRE RECORDING

Christian El Khouri, guitar(Gioachino Giussani “Fabricatore” model, 2011)

Special thanks to Danilo Prefumo, Lena Kokkaliari, Lorenza Marelli, Associazione A. M. O., Michael El Khouri and my family

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MAURO GIULIANI. Le Giulianate op. 148 –Choix de mes fleurs chéries op. 46 –Cavatina Bel raggio lusinghiero nellaSemiramide di Rossini.

I primi decenni del diciannovesimo secolovidero un’eccezionale fioritura della letteraturaper chitarra. L’esplosione del fenomeno fupressoché concomitante con una importantemodifica nella struttura dello strumento che,verso la fine del Settecento, venne ad aggiun-gere una sesta corda alle cinque che già pos-sedeva. Nella nuova versione a sei corde, lachitarra divenne rapidamente assai popolarein tutta Europa. Fu così che, specialmente inItalia e Spagna, si affermò una schiera di chi-tarristi che, partendo dai loro paesi natali, por-tarono il verbo chitarristico nelle grandi capita-li musicali europee, e in special modo aVienna e Parigi, che per quasi mezzo secolofurono dunque i principali centri di produzio-ne e smercio editoriale della musica per chi-tarra. Questi chitarristi-compositori si chiama-vano Mauro Giuliani, Ferdinando Carulli,Fernando Sor, Dionisio Aguado, FilippoGragnani, Matteo Carcassi, etc.; ai loro nomiè legato uno dei periodi più splendidi dellastoria della chitarra. Mauro Giuliani nacque a Bisceglie, pressoBari, il 27 luglio del 1781. Poco o nulla sappia-mo dei suoi anni di formazione in Italia; ma nel1806 lo troviamo già artista completo aVienna, dove trascorrerà il periodo miglioredella sua carriera pubblicando le sue opereper chitarra e dove conoscerà Beethoven,

Hummel, Moscheles e molti dei più importantistrumentisti e compositori che nella capitaleaustriaca erano attivi e con i quali ebbe rap-porti di amicizia e di collaborazione. A ViennaGiuliani fu attivo fino al 1819, anno in cuidovette far ritorno in Italia; nel suo paese nata-le, in cui la musica strumentale era ben lungidal godere della popolarità che le arridevaoltralpe, il chitarrista pugliese non riuscì a rin-novare i successi viennesi. Morì a Napoli l’8maggio 1829. Dotato di uno spirito profondamente ricettivo,Giuliani seppe fondere con grande abilitànelle sue opere l’eredità della tradizione stru-mentale italiana del diciottesimo secolo, dacui direttamente discendeva, con le acquisi-zioni della civiltà musicale viennese, alloraall’avanguardia in Europa. Le sue opere sonoconcepite nel più puro stile classico, ma rive-lano una grazia ed una spontaneità melodicache sono tipicamente italiane. La sua produ-zione comprende centocinquantuno numerid’opus, tra cui anche i tre Concerti per chitar-ra e orchestra op. 30, 36 e 70, più diverse altreopere non numerate. Tutte le opere per chitar-ra sola, dalle più modeste alle più impegnati-ve e ambiziose, rivelano sempre una sapienzadi scrittura che le rende immediatamente rico-noscibili nel panorama chitarristico del primotrentennio del XIX secolo, pur così ricco diesperienze musicalmente interessanti, primatra tutte quella dello spagnolo Fernando Sor. La raccolta Choix de mes Fleurs chéries, ouLe Bouquet Emblématique op. 46 fu pubblica-ta per la prima volta nel 1814 con una dedica

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a «Monsieur Jules Giraud». Sia il titolo che ilcontenuto della raccolta, comprendente 10pezzi, ciascuno dei quali porta come titolo ilnome di un fiore o di una pianta, sollevanonon poche domande. Innanzitutto, non si sacon precisione chi fosse il dedicatario. Comeha scritto Angelo Gilardino, «la raccolta […]forma un mazzolino emblematico, ma di checosa mai è l’emblema? Pare semplicisticosupporre che Giuliani fosse un appassionatodi floricultura (ciò non risulta in alcun mododalla sua biografia): lo ha forse immaginatoper compiacere un dedicatario-committenteal quale piacevano i fiori? O non erano queifiori simboli (più che emblemi) di altre e nonvegetali bellezze, la cui valorizzazione Giulianiprofessò, com’è noto, in modo assiduo eimpenitente? Ma allora perché la dedica a Mr.Giraud? È anche lecito supporre che i fiorisimboleggiassero valori emblematici di qual-cuna delle associazioni più o meno segreteche, nella capitale austriaca, riunivano cultoridi varie forme di esoterismo e sapienza, ed èdel tutto probabile che Giuliani, inserito nel-l’alta società, abbia fatto parte di essa». Comeche sia, la raccolta dei dieci pezzi, qui incisaintegralmente per la prima volta da ChristianEl Khouri, presenta tratti musicali assai varie-gati, com’è lecito supporre da una raccolta dimorceaux caractéristiques. Da essa sonoquasi del tutto assenti spunti virtuosistici rile-vanti, e non è affatto facile, tranne forse in unpaio di casi, cogliere nei vari pezzi (i cui titolisono dati sempre in francese) un esplicitosimbolismo musicale. I brani, del resto, sono

in genere molto brevi e, tranne un caso, tuttiin tonalità maggiori e di carattere prevalente-mente gioioso. L’ipotesi, avanzata da AngeloGilardino, che la raccolta sia stata scritta inun’epoca antecedente a quella della sua pub-blicazione, appare in fin dei conti quanto maiverosimile. Ritornato in Italia nel 1819, Giuliani trovò nelsuo paese natale un ambiente assai poco inte-ressato alla musica strumentale. Nondimeno,continuò a comporre per il suo strumento.Nacquero così le sue ultime composizioni, tracui le Rossiniane opp. 119/124 e, appunto, leGiulianate op. 148 qui integralmente incise, daascriversi senza alcun dubbio a quanto dimeglio il musicista pugliese abbia mai dedica-to alla chitarra sola. Giuliani, a quanto pare, sitrovava in condizioni economiche tutt’altro chebuone, mentre gli editori sembravano non par-ticolarmente interessati a dare alle stampe isuoi nuovi lavori, che invece l’autore pareva sti-mare parecchio e che definiva, in una lettera aRicordi del 6 febbraio 1821, «pezzi Musicali diuno stile giammai conosciuto». Come apprendiamo dalla fondamentalemonografia Mauro Giuliani di Marco Riboni, il31 luglio 1827 il compositore indirizzò al suoeditore viennese Domenico Artaria una letterain cui gli proponeva l’acquisto di alcuni suoinuovi lavori, tra cui l’op. 148, da lui citataesplicitamente come «Ultimi CapricciGiulianeschi». È questo il primo accenno a noinoto a quelle che avrebbero assunto il titolodefinitivo, di lì a poco, di Giulianate op. 148.Dopo aver a lungo tergiversato, nel settembre

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del 1828 Artaria pubblicò solamente due dellesei composizioni che Giuliani gli aveva propo-sto, cioè le opp. 147 e 148, rinunciando stoli-damente a dare alle stampe il Maestoso delConcerto n. 4 per chitarra e orchestra op. 129,un lavoro di cui si sono perse per sempre letracce. Il titolo stesso dato alla raccolta diquesti 8 pezzi, Giulianate, indica che il com-positore stava affidando al suo editore qual-cosa di molto intimo e particolare, che riassu-meva gli aspetti più significativi del suo ultimostile e del suo linguaggio chitarristico, giuntoormai alla sua piena maturità. Purtroppo,meno di un anno dopo aver pubblicato l’op.148, Mauro Giuliani sarebbe morto a Napoli,non ancora quarantottenne.Anche questi sono dunque, almeno esterior-mente, dei morceaux caractéristiques; ma laconsapevolezza e la qualità artistiche sonoqui infinitamente superiori. Come ha scrittoRuggero Chiesa, «nell’op. 148 appare eviden-te il distacco dagli schemi usati negli anniviennesi, e la ricerca di un mondo espressivosemplice, incisivo, ma anche più maturo». LeGiulianate sono divise in due fascicoli di quat-tro pezzi ciascuno. Il primo fascicolo si aprecon La risoluzione, in Do maggiore, che altronon è che un primo tempo di sonata, conesposizione di due temi contrastanti, brevema avventurosa sezione modulante, riesposi-zione alla tonica del solo secondo tempo ecoda brillante. Il n. 2, Lo scherzo, è un minuet-to in Sol maggiore con relativo trio alla sotto-dominante e un finale. Il n. 3 si intitolaL’amoroso, ed è una deliziosa pagina in Re

maggiore, di semplice forma ABA, con unasezione centrale in minore. Conclude il primofascicolo il Giocoso, in La maggiore, concepi-to come uno Scherzo con relativo Trio.Al principio del secondo fascicolo troviamo iln. 5, L’armonia, forse il brano più “schubertia-no” dell’intera raccolta. È un lungo arpeggio,una sorta di soliloquio che partendo da Mimaggiore passa attraverso varie tonalità perpoi concludersi gloriosamente nella tonalitàd’impianto. Il n. 6, intitolato Il sentimentale, è in6/8, nella prediletta tonalità di La maggiore:una pagina molto elegante e nient’affatto “sen-timentale” nel senso tradizionale del termine,dallo svolgimento libero e fantasioso; la tonali-tà passa da La maggiore a La minore nel suc-cessivo n. 7, La melanconia, pensoso e riflessi-vo, di grande espressività. Chiude la raccolta eil secondo fascicolo delle Giulianate il n. 8,L’allegria (anche questo in La maggiore), unbrano effervescente con effetti di consumatabrillantezza strumentale. Completa il nostro CD una composizionesenza numero d’opus, la cavatina Bel raggiolusinghiero nella Semiramide di GioachinoRossini. Come per Niccolò Paganini, la musi-ca di Rossini costituì sempre un punto di rife-rimento ineludibile per Giuliani, che ad essa siispirò in molteplici occasioni, come ad esem-pio nelle già citate – e splendide – Rossinianeop. 119/124 per chitarra sola, che costituisco-no uno dei punti più alti della sua arte musica-le. Rappresentata per la prima volta il 3 feb-braio 1823 al Teatro La Fenice di Venezia,Semiramide fu l’ultima opera data in Italia da

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Rossini prima del suo trasferimento a Parigi.L’adattamento chitarristico di Giuliani, comesempre assai felice e idiomatico per lo stru-mento, rientra dunque nel novero delle operecomposte dopo il rientro in Italia del composi-tore, e fu pubblicato dall’editore Lorenzi diFirenze. Questa edizione italiana è particolar-mente interessante perché contiene numero-se diteggiature per la mano sinistra (non si sase originali di Giuliani oppure no), compren-denti anche, tra l’altro, l’uso del pollice sullasesta corda.

Danilo Prefumo

Christian El Khouri, nato a Segrate (MI) nel1988, si avvicina giovanissimo allo strumentoseguito da Stefano Leone. Nel 2003 effettua ilsuo ingresso al Conservatorio “Giuseppe Verdi”di Milano, nella classe di Paolo Cherici, diplo-mandosi nel 2010 con il massimo dei voti e lalode. Inoltre, ottiene la laurea ad indirizzo didat-tico presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” diComo, seguendo il corso del Maestro MaurizioGrandinetti. Si è perfezionato con Enea Leone eha frequentato masterclass tenute da RobertoMasala, Carlo Marchione e Jukka Savijoki.Si è inoltre perfezionato con Oscar Ghiglia fre-quentando i corsi presso l’“AccademiaChigiana” di Siena e ottenendo il diploma dimerito nel 2012.Dal 2007 ottiene prestigiosi risultati come solistain numerosi concorsi nazionali e internazionali(Festival “N. Paganini” di Parma, Concorso

Internazionale “Claxica” di Castel d’Aiano,“Sernancelhe International Guitar Competition”in Portogallo, Concorso internazionale di chitarra“R. Chiesa - Città di Camogli”)Ha al suo attivo numerosi concerti, sia in Italiache all’estero, come solista e in ensemble e for-mazioni cameristiche; la sua attività concertistical’ha portato a esibirsi per importanti associazionimusicali (Società Umanitaria, Circolo FilologicoMilanese, Guitar’ Essonne, A.M.O.).Nel 2014 il suo concerto per il 7° “Festival deMusica da Primavera” di Viseu (Portogallo) èstato trasmesso in diretta dalla radio nazionaleportoghese Antena 2.Nel 2011 ha inciso per la rivista “Seicorde” il cd“Sonata”, incentrato sul repertorio sonatistico delXX secolo e ha all’attivo diverse pubblicazioniedite da Armelin Musica.Fin da giovanissima età ha mostrato interesseanche per l’attività didattica: attualmente è pro-fessore di chitarra presso il Liceo Musicale“Paolina Secco Suardo” di Bergamo. Christian El Khouri è Endorser Ufficiale di AquilaCorde Armoniche.

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MAURO GIULIANI. Le Giulianate Op. 148 –Choix de mes fleurs chéries Op. 46 –Cavatina Bel raggio lusinghiero fromRossini’s Semiramide.

The first decades of the 19th century saw anexceptional flourishing of guitar music. Thisphenomenon occurred simultaneously withan important modification in the instrument’sstructure: the addition, towards the end of the1700s, of a sixth string to the five in use up tothen. With six strings, the guitar quicklybecame popular all over Europe. In Italy andSpain, several guitarists gained recognitionand, from their countries of origin, spreadword of the guitar to the great Europeanmusic capitals, especially Vienna and Paris,which for almost half a century became themain centres for the production and publish-ing of this instrument’s music. These gui-tarists-composers were the likes of Giuliani,Ferdinando Carulli, Fernando Sor, DionisioAguado, Filippo Gragnani, Matteo Carcassi,among others, and they brought about one ofthe most magnificent periods in the history ofguitar music.Mauro Giuliani was born in Bisceglie, nearBari, on 27th July 1781. Little is known abouthis training years in Italy, but in 1806 he wasalready an accomplished artist living inVienna, where he would spend the best peri-od of his career and publish his guitar works,and meet Beethoven, Hummel, Moschelesand many of the most important performersand composers then active in the Austrian

capital, with whom he established relation-ships of friendship and cooperation. Giulianiremained in Vienna until 1819, when hereturned to Italy; back in his native country,where instrumental music was far from beingas popular as across the Alps, the guitaristfailed to achieve the success he had enjoyedin Vienna. He died in Naples on 8th May 1829.Endowed with a deeply receptive spirit,Giuliani skilfully merged, in his works, thelegacy of the Italian 18th-century instrumentaltradition, from which he directly descended,with the achievements of the Viennese musicculture, then at the vanguard in Europe. Hisworks are in pure classical style, but with agrace and melodic spontaneity that are typi-cally Italian. His output consists of 151 opusnumbers, including three guitar concertos(Ops. 30, 36 and 70), and several unnum-bered pieces. All his works for solo guitar,from the simplest to the most demanding andambitious, are so accomplished, stylistically,to be immediately recognizable in the guitarmusic panorama of the first three decades ofthe 19th century, despite the wealth of inter-esting music then produced, first and fore-most that of the Spaniard Fernando Sor.The collection Choix de mes Fleurs chéries,ou Le Bouquet Emblématique Op. 46 was firstpublished in 1814 with a dedication toMonsieur Jules Giraud. The title and nature ofthis collection, which consists of ten pieces,each of which bearing as title the name of aflower or a plant, raise not a few questions.First, we do not know precisely who the dedi-

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catee was. As Angelo Gilardino wrote, “thecollection forms an emblematic bouquet, butof what? It is too simplistic to assume thatGiuliani might have been a lover of floriculture(nothing in his biography suggests it): did heperhaps conceive it to please a dedicatee-patron who was fond of flowers? Or were theflowers symbols (rather than emblems) ofother non-herbal beauties, whose apprecia-tion Giuliani exercised, that we do know,assiduously and unrepentantly? But if so, whythe dedication to Mr. Giraud? It is also possi-ble that the flowers symbolized emblematicvalues of one of the more or less secret soci-eties, in the Austrian capital, where scholarsof various forms of esoterism and wisdomgathered, and it is quite probable that Giuliani,having been accepted into high society, waspart of it”. Be that as it may, the collection often pieces, here recorded for the first time byChristian El Khouri, has quite diversified musi-cal traits, as should be expected from a col-lection of morceaux caractéristiques. It almostcompletely lacks virtuosic passages and,except perhaps in a couple of cases, it is noteasy to perceive in the various pieces (thetitles of which are always in French) an explicitmusical symbolism. The pieces, after all, arevery short and, except for one, all in majorkeys and mostly lively in character. AngeloGilardino’s theory that the collection mighthave been written in a period predating that ofits publication appears, all things considered,quite plausible. After returning to Italy in 1819, Giuliani found,

in his country, an environment that was ratheruninterested in instrumental music, but thisdid not stop him from composing for hisinstrument. Among these last compositionsare the Rossiniane Ops. 119/124 and theGiulianate Op. 148 here recorded, which areundoubtedly the musician’s best solo guitarwork. It appears that Giuliani was in economicdifficulties and publishers did not seem partic-ularly interested in his new works, whereasthe musician must have deemed them ofgreat worth, for in a letter to Ricordi dated 6thFebruary 1821 he defined them “Music piecesin a style never heard before”.As we read in Marco Riboni’s fundamentalmonography Mauro Giuliani, on 31st July1827 the composer sent a letter to hisViennese editor Domenico Artaria offering himthe purchase of some new works, amongthem Op. 148, which he explicitly mentions as“Ultimi Capricci Giulianeschi”. It is the earliestknown reference to the work that shortly after-wards would take the final title of Giulianate.After a long procrastination, in September1828 Artaria only published two of the sixcompositions Giuliani had offered him, Ops.147 and 148, injudiciously rejecting theMaestoso of the Guitar Concerto No. 4 Op.129, a work that has since vanished without atrace. The very title of this eight-piece collec-tion, Giulianate, indicates that the composergave his editor something that was intimateand special, which summed up the mostimportant aspects of his style and of his guitarlanguage, by then in its full maturity. Less

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than a year after publishing Op, 148, unfortu-nately, Marco Giuliani would die in Naples,before his forty-eighth birthday.The Giulianate then are, at least at first sight,also morceaux caractéristiques; but the com-poser’s know-how and artistic quality here areinfinitely superior. As Ruggero Chiesa wrote,“in Op. 148 the distance from the patternsused during his Vienna years is evident, aswell as the quest for a simple, incisive but alsomore mature expressivity”. The Giulianateconsist of two collections of four pieces each.The first opens with La risoluzione, in C major,which is structured as the first movement of asonata, with the exposition of two contrastingthemes, a short but adventurous modulatingpassage, the recapitulation solely of the sec-ond theme in the tonic key, and a lively coda.No. 2, Lo scherzo, is a minuet in G major withrelative trio in the subdominant and a finale.No. 3, entitled L’amoroso, is a delightful pagein D major, in simple ABA structure, with acentral section in minor. The first collectionends with Il giocoso, in A major, conceived asa Scherzo with relative Trio.Opening the second collection, L’armonia, No. 5,is perhaps the most Schubert-like piece of all. Itis a long arpeggio, a sort of soliloquy that beginsin E major and, passing through various keys,gloriously ends in the home key. No. 6, Il senti-mentale, in 6/8 time and in Giuliani’s favouritekey, A major, is a very elegant page, not at all“sentimental” in the traditional sense of the word,free and imaginative in its development. A majorbecomes A minor in the following No. 7 La

melanconia, a meditative and very expressivepiece. The two collections end with No. 8,L’allegria, again in A major, a sparkling piece withknowledgeable and brilliant instrumental effects.The programme of this CD ends with a compo-sition without opus number, the cavatina Bel rag-gio lusinghiero from Rossini’s Semiramide. As forNicolò Paganini, Rossini’s music was anunavoidable reference point for Giuliani, andmore than once a source of inspiration for him,as for the already mentioned and beautifulRossiniane Ops. 119/124, for solo guitar, whichare one of the heights of his artistry. First stagedon 3rd February 1823 at Venice’s Teatro LaFenice, Semiramide was the last of Rossini’sworks to be staged in Italy before the maestromoved to Paris. Giuliani’s guitar adaptation, asalways excellent and well-suited to the instru-ment, is among the pieces written by Giulianiafter his return to Italy and was published byLorenzi in Florence. This Italian edition is particu-larly interesting, for it contains numerous left-hand fingerings (we do not know if original byGiuliani or not), which include the use of thethumb on the sixth string.

Danilo Prefumo(Translated by Daniela Pilarz)

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He is currently Guitar Professor at the “LiceoMusicale P. Secco Suardo” in Bergamo, Italy.Christian El Khouri is Offical Endorser of AquilaCorde Armoniche.

Christian El Khouri was born in Segrate (Milan,Italy) in 1988; he began to study guitar at ayoung age, with Stefano Leone.In 2003 he was admitted to Milan’s “GiuseppeVerdi” Conservatory, where he studied withPaolo Cherici and achieved his diploma in 2010.He also earned a Teacher’s diploma at Como’s“Giuseppe Verdi” Conservatory under MaurizioGrandinetti. He furthered his studies with EneaLeone and attended master classes withRoberto Masala, Carlo Marchione and JukkaSavijoki.He attended the courses of the “AccademiaChigiana” in Siena held by Oscar Ghiglia,obtaining the Merit Diploma (2012).From 2007 he has achieved important results assoloist in several Italian and International com-petitions (“N. Paganini” in Parma, “Claxica” inCastel d’Aiano, “Sernancelhe InternationalGuitar Competition”, “R. Chiesa - Città diCamogli”)His lively performing activity leads him to con-certize extensively in Italy and abroad, as soloistas well as a member of ensembles and cham-ber music orchestras; he is also often invited toperform by important music societies (SocietàUmanitaria, Circolo Filologico Milanese, Guitar’Essonne, A.M.O.). In 2014 his concert for the 7th“Festival de Musica da Primavera” of Viseu(Portugal) was broadcast live by the nationalPortuguese radio Antena 2.In 2011 he recorded, for the magazine“Seicorde”, the CD “Sonata”, focused on 20th-century Sonatas for guitar. He has had severalpublications published by Armelin Musica.

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