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GIAPPONE Sviluppo socio-economico ed analisi del settore delle Biotecnologie

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GIAPPONE

Sviluppo socio-economico ed analisi del settore

delle Biotecnologie

INDICE SEZIONE 0

PREMESSA .................................................................................................................. 4 1.1.1 Rassegna analitica di Regioni, Prefetture e Città del Giappone ........................................... 9

Le regioni del Giappone ............................................................................................................ 9 Lista delle prefetture .............................................................................................................. 13 1.4 L’economia ...................................................................................................................... 26 1.6 I cardini dell’economia ...................................................................................................... 32

- Punti di forza e debolezze dell’economia giapponese ............................................................ 32 2. Risorse industriali/strumentali .................................................................................... 37

2.1 Ambiente e protezione ambientale ...................................................................................... 46 3. Giappone: il mercato del Biotech ........................................................................................ 51

Kawasaki City .................................................................................................................. 71

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Premessa

Una Collana di Studi per la conoscenza dei mercati e dei popoli

L’analisi sul settore dell’e-Goverment in Tunisia si inserisce all’interno di una collana di studi curata da Sviluppo Lazio S.p.A. per diffondere conoscenze, informazioni e dati economici di paesi strategicamente rilevanti nel processo di internazionalizzazione delle PMI del Lazio.

Le pubblicazioni si collocano tra le attività che la Regione Lazio, attraverso Sviluppo Lazio S.p.A., promuove in materia di politica di internazionalizzazione industriale e commerciale delle aziende laziali, con l’obiettivo di accrescerne la presenza sui mercati esteri ed aumentarne il grado di proiezione a livello internazionale.

Il successo delle imprese passa attraverso l’economia della conoscenza che permette di guardare “oltre” e di aprirsi ad altre realtà produttive ed a nuovi mercati. Gli interventi regionali puntano, infatti, a sostenere la competitività ed a valorizzare le specializzazioni sul mercato mondiale, permettendo nel contempo alle imprese di rimanere radicate sul territorio.

Della collana fanno parte :

Albania - Il mercato dell'energia, opportunità per le PMI del Lazio Cina - ICT, analisi di settore su opportunità e prospettive di collaborazione Cina - Ambiente, fabbisogno ed opportunità nello sviluppo economico del Paese Cina - Comprendere la Cina, suggerimenti pratici per avvicinarsi al mercato cinese Giappone - Sviluppo socio-economico e analisi del settore delle biotecnologie India – ICT, Agroindustria, Audiovisivo. Fattori di sviluppo ed elementi di competitività del sistema economico indiano Lituania - Fattori di sviluppo ed elementi di competitività del sistema economico lituano Lituania - Il sistema di Comunicazione e la logistica in Lituania e nei paesi baltici Lituania - ICT, analisi di settore su opportunità e prospettive di collaborazione Lazio - Il settore della Nautica. Analisi e prospettive del sistema produttivo della cantieristica navale e della nautica da diporto Montenegro - Analisi di settore sul trattamento delle acque Tunisia - Studio paese ed analisi delle prospettive di Internazionalizzazione nel settore dell’e-Government Romania - Il Paese ed i rapporti con il sistema Lazio Romania - Aspetti normativi e legislativi

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INTRODUZIONE METODOLOGICA

Lo studio mira ad individuare le opportunità offerte dal mercato giapponese nell’ambito delle biotecnologie. Nella progettazione di azioni di supporto alle azioni di interscambio fra l’Italia/Lazio ed il Giappone volte all’incremento dello sviluppo di politiche di collaborazione, l’analisi socioeconomica e ambientale dell’area in esame è riconosciuta come momento fondamentale per la realizzazione di interventi efficaci. Da qui nasce l’esigenza di un’azione che ci permetta di:

• focalizzare meglio il contesto di riferimento attraverso l’analisi degli ambiti tecnologici, economici e ambientali a cui potersi riferire;

• valutare le potenzialità di interscambi specifici sulla ricerca e sull’applicazione biotecnologica.

A questo scopo l’analisi e i conseguenti dati raccolti consentono di:

• delimitare e descrivere il contesto socioeconomico e ambientale giapponese entro cui le PMI laziali potranno misurarsi;

• porre in evidenza lo scarto esistente tra competenze presenti e competenze necessarie per determinare il potenziale interscambio fra i due Paesi nella materia in oggetto;

• conciliare domanda e offerta in materia di tecnologia e biotecnologia. Lo studio si traduce quindi in una linea guida a “misura d’impresa” utile a trasmettere conoscenze e informazioni in materia di applicazione e diffusione delle biotecnologie promuovendo lo scambio di conoscenze e di tecnologie tra il Lazio e il Giappone. Obiettivo è infatti creare le basi conoscitive bilaterali tra le due realtà al fine di conciliare in maniera coerente domanda e offerta in materia di economia industriale e di innovazione biotecnologica in particolare, alimentando opportunità di crescita in nuovi mercati.

A tal fine, prima si prenderà in analisi il contesto in cui lo studio si sviluppa e poi le coordinate di riferimento territoriale e ambientale entro il quale inserire le informazioni tecniche e i riferimenti operativi riguardanti il settore di riferimento: le biotecnologie.

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SEZIONE 1

- Il Giappone: contesto socio-economico e territoriale

1. Il Contesto

«Una ricerca sulle origini delle nazioni, siano esse recenti o avvolte in antichi miti e tradizioni, è un'interessante guida alla nazione moderna. Molto spesso gli inizi della storia di una nazione implicano tensioni, contraddizioni e difficoltà che continuano ad operare, apertamente o latentemente, per molti secoli. Anche se le forme esterne di vita subiscono cambiamenti - perfino cambiamenti radicali - molti

degli antichi concetti, tendenze e credenze mantengono una sorprendente vitalità, influenzando la nazione lungo tutta la sua storia. Ciò è stato sicuramente vero per il Giappone.»

Donald L. Philippi, dalla Prefazione alla traduzione del Kojiki1

Secondo le leggende tradizionali, l'Impero giapponese sarebbe stato fondato nel 660 a.C. dall'imperatore Jimmu, discendente dalla dea Amaterasu. In realtà, non si trova menzione di un vero e proprio Stato nel territorio dell'arcipelago in un periodo anteriore ai primi secoli dell'era volgare. Gli archeologi non hanno finora scoperto alcuna traccia evidente dell'esistenza di una civiltà paleolitica nell'arcipelago giapponese, ma sono generalmente d'accordo nel riconoscere due culture neolitiche, la più recente delle quali si collocherebbe intorno agli inizi dell'era volgare. Anche se di estremo interesse non ripercorreremo in questo ambito la storia millenaria di un Paese che vanta una grande tradizione culturale da cui ne deriva il suo stesso sviluppo. Vale però senz’altro la pena delineare alcune delle tappe fondamentali del secolo scorso, anche per gli intrecci che queste hanno intessuto con la storia recente dell’occidente, e per le conseguenze sulle relazioni internazionali del paese del Sol Levante. La prima guerra mondiale permise al Giappone, che combatté al fianco degli alleati vittoriosi, di espandere la propria sfera di influenza in Asia e i suoi possedimenti coloniali nel Pacifico. Nel 1920 il Giappone si unì alla Lega delle Nazioni divenendo un membro del consiglio di sicurezza, ma nel 1933 se ne ritirò, in seguito alle critiche per l'occupazione della Manciuria, avvenuta nel 1931. Nel 1936 firmò il patto Anticomintern con la Germania nazista, unendosi all'Asse nel 1941. Il Giappone attaccò la Cina e molte altre nazioni e isole dell'Asia orientale, iniziando così la seconda guerra sino-giapponese (1937-1945). In risposta alle sua azioni alcune nazioni occidentali, tra cui principalmente gli Stati Uniti, il Regno Unito e i Paesi Bassi, imposero un embargo delle forniture di petrolio e altre sanzioni. Il 7 dicembre 1941 il Giappone attaccò la base navale

1 Il Kojiki [古事記] [Cronaca degli avvenimenti antichi] (712) è la più antica opera scritta in lingua giapponese (in realtà un misto di giapponese e cinese) a noi pervenuta; tratta delle origini mitologiche del Giappone, della dinastia Yamato e delle principali famiglie nobili dalle divinità celesti ed elenca i regni degli imperatori fino all'Imperatrice Suiko (592-628).

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statunitense di Pearl Harbor, dichiarando guerra a Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi. A seguito di quest’attacco gli Stati Uniti furono coinvolti attivamente nella seconda guerra mondiale: quattro giorni dopo, infatti, dichiararono guerra alla Germania nazista. Con progressione costante le forze giapponesi furono respinte o distrutte dalle forze statunitensi sino alla tragica distruzione atomica di Hiroshima e Nagasaki. Il Giappone accettò allora una resa incondizionata, che venne firmata il 21 settembre 1945. Venne organizzato un tribunale militare per perseguire i leader giapponesi per crimini di guerra. L'imperatore Hirohito ricevette l'immunità e mantenne la posizione di imperatore. La guerra è costata al Giappone milioni di vite e la distruzione della maggior parte delle infrastrutture pubbliche e industriali. Nel 1947 il paese ha adottato una nuova costituzione pacifista, cercando la cooperazione internazionale ed enfatizzando i diritti umani e le pratiche democratiche. L'occupazione statunitense si è protratta ufficialmente fino al 1952 e anche grazie al suo aiuto il Giappone è riuscito a conquistarsi un posto di tutto rispetto sulla scena mondiale creando un’economia fiorentissima, con un tasso di crescita medio del 10% per quattro decadi. Tuttavia, la crescita spettacolare del Giappone, dovuta in modo significativo all’industria automobilistica e all’elettronica, ha subito una grave battuta di arresto negli anni Novanta: solo adesso il paese comincia a mostrare significativi segni di ripresa. La lunga deflazione che ha caratterizzato il paese per due decadi sembra ora giunta al termine. Il Giappone è oggi una grande potenza economica: un'espansione dell’economia iniziata negli anni 1950 e praticamente ininterrotta fino agli anni Novanta gli ha permesso di divenire la seconda potenza mondiale dopo gli Stati Uniti, con un prodotto lordo pro capite di 38.160 dollari annui. Oggi il Paese si trova al sesto posto per volume di esportazioni e importazioni, e il suo prestigio a livello internazionale è dimostrato dal fatto che è membro delle Nazioni Unite (dal 1957), del G8, del G4 e dell'APEC.

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1.1 Il territorio

L’arcipelago giapponese, situato nell'oceano Pacifico, si trova a est di Cina, Corea e Russia e si estende dal mare di Okhotsk a nord fino al Mar Cinese Meridionale a sud. I caratteri che compongono il nome del Giappone significano letteralmente "Origine del sole", perciò esso è a volte chiamato «Paese del Sol Levante», un nome che deriva dalla posizione orientale del paese rispetto alla Cina. La sua capitale e principale città è Tōkyō. Con una superficie di 377.866 km², il Giappone è la sessantaduesima nazione per dimensioni. Comprende oltre 3.000 isole, le più grandi delle quali sono Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku. Le isole che formano il paese costituiscono la parte emersa di una grande catena montuosa, in origine appartenente al continente asiatico, dalla quale si staccarono nell'era cenozoica. La lunga e stretta isola principale, Honshu, ha un'ampiezza massima inferiore ai 322 km: in nessun punto del Giappone la distanza dal mare supera i 161 km. Il litorale del Giappone, molto lungo in proporzione alla superficie totale del paese, si estende, con numerose baie e

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insenature, per 29.750 km. Le coste sul Pacifico sono in prevalenza frastagliate, in conseguenza dell'azione erosiva delle maree e di violente tempeste. La costa occidentale di Kyushu, sul mar Cinese orientale, rappresenta la parte più irregolare del litorale giapponese. Qualche insenatura navigabile si trova sulla costa orientale sopra Tokyo, ma è a sud dell'omonima baia che sono situati molti dei più importanti porti del Giappone. Tra Honshu, Shikoku e Kyushu si trova il Mare Interno, disseminato di isole e collegato all'oceano Pacifico e al mare del Giappone da tre esigui stretti raramente colpiti dalle tempeste oceaniche. La linea costiera occidentale, che si affaccia sul calmo mare del Giappone, è relativamente poco articolata e ha un'estensione inferiore ai 4.830 km; sole insenature rilevanti sono la baia di Wakasa e la baia di Toyama nell'isola di Honshu. Il territorio, molto irregolare, è caratterizzato dal succedersi di alte montagne e vallate profonde, con pianure alluvionali di limitata estensione poste sui fondi valle e presso gli sbocchi costieri dei fiumi. A causa di questa frammentazione delle aree pianeggianti, il terreno coltivabile è modesto, circa il 13,3% della superficie totale del Paese. La caratteristica dominante del territorio è dunque rappresentata dai rilievi, che fanno parte di un unico allineamento montuoso, diviso in diverse catene. L'altezza massima raggiunta, 3.776 m, è rappresentata dal monte Fuji, un vulcano in fase di quiescenza situato nei pressi di Yokohama. Esso costituisce uno dei soggetti preferiti dell'arte giapponese per la sua altezza incomparata, la forma singolare e l'eccezionale bellezza. Per i giapponesi rappresenta uno degli elementi territoriali di maggior carica simbolica, sia perché è il vertice dell'arcipelago, sia perché è un vulcano, sia perché la sua ascensione è una sorta di sacra iniziazione alla conoscenza della natura. Tra le catene che formano la massa montagnosa centrale è quella che per la sua imponenza e per la maestosità del suo paesaggio è conosciuta come Alpi giapponesi. A testimonianza dell'intenso vulcanismo che, insieme alla forte instabilità sismica, ha caratterizzato la formazione geologica del paese, sul territorio giapponese sorgono ancora circa 200 vulcani, una cinquantina dei quali tuttora attivi, mentre numerosissime sono le sorgenti termali. Le zone pianeggianti più estese, situate perlopiù intorno ai corsi inferiori dei principali fiumi e lungo la costa, si trovano nel Hokkaido: lungo il corso del fiume Ishikari nella parte occidentale dell'isola, lungo il fiume Tokachi a sud-est e intorno alle città di Nemuro e Kushiro sulla costa centro-orientale. Nell’isola di Honshu vi sono diverse zone pianeggianti; le maggiori sono la piana di Osaka, all'interno della zona del Kansai, dove sorgono le città di Kobe, Kyoto e Osaka; quella del Kanto, dove si trovano Tokyo e Yokohama; Nagoya è la principale città della piana di Nobi. Nell’isola di Kyushu la pianura più estesa è quella di Tsukushi.

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1.1.1 Rassegna analitica di Regioni, Prefetture e Città del Giappone

Le regioni del Giappone2

I dati essenziali relativi alle isole principali sopra citate sono riassunti nella seguente tabella:

Isola Superficie Popolazione (km2) (milioni di ab.)

Hokkaidô 83.500 5.7 Honshû 231.100 100.3 Shikoku 18.800 4.2 Kyûshû 42.200 13.4 Okinawa 2.300 1.3

Il Giappone odierno è ripartito in 47 suddivisioni amministrative che comprendono 43 prefetture o province (ken), le 2 prefetture urbane (fu) di Kyôto e Ôsaka, la provincia speciale (to) che comprende l'area metropolitana di Tôkyô, e lo Hokkaidô. Le 47 province sono raggruppate nelle seguenti regioni: Hokkaido, Tohoku, Chubu, Kinki (o Kansai) Chugoku, Shikoku, Kyushu.

Le Regioni del Giappone non sono un'unità amministrativa ufficiale, ma sono contesti: per esempio mappe e testi di geografia dividono il Giappone in otto regioni, le previsioni del tempo vengono date riferite alla regione e molte socieà ed istituzioni usano il nome della loro regione di appartenenza come parte del loro nome (Kinki Nippon Railway, Banca Chugoku, Università di Tohoku, ecc.).3

2 Per le regioni del Giappone, si veda http://www.hogaku.it/geografia/regioni.html 3 http://it.wikipedia.org/wiki/Regioni_del_Giappone

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Hokkaidô È la più settentrionale delle 4 isole principali dell'arcipelago giapponese; amministrativamente costituisce un'unica provincia. Anticamente l'isola era abitata dagli Ainu ed era chiamata Ezo; fino al periodo Edo non veniva considerata parte del Giappone. Il nome "Hokkaidô" [lett. "via del Mare del Nord"] venne assegnato dopo la restaurazione Meiji.

Tôhoku Costituisce la parte più settentrionale dell'isola di Honshû; comprende le 6 prefetture di Aomori, Iwate, Akita, Yamagata, Miyagi e Fukushima.

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Kantô Costituisce la parte centro-orientale di Honshû e attualmente comprende le 6 prefetture di Chiba, Saitama, Kanagawa, Gunma, Ibaraki e Tochigi e l'area metropolitana di Tôkyô. Il nome Kantô significa letteralmente "ad est della barriera" e veniva usato all'inizio del periodo Heian per indicare tutti i territori che si estendevano ad oriente della barriera doganale di Ôsakayama (situata dove attualmente si trova la città di Ôtsu nella prefettura di Shiga, nel Kinki) e quindi comprendeva anche tutta l'attuale regione del Chûbu.

In seguito all'espansione dello stato di Yamato a spese dei territori degli Ainu, il confine della regione è stato spostato verso est fino alla sua ubicazione attuale.

Chûbu Parte centrale di Honshû, comprendente le 9 prefetture di Niigata, Toyama, Ishikawa, Fukui, Yamanashi, Nagano, Gifu, Shizuoka e Aichi. È divisa nelle tre zone dello Hokuriku (costa settentrionale, affacciata sul Mare del Giappone), dell'Altipiano Centrale o Tôsan e del Tôkai (costa meridionale, sull'Oceano Pacifico).

Kinki Parte centro-occidentale di Honshû, comprendente le 5 prefetture di Hyôgo, Shiga, Mie, Wakayama e Nara e le 2 prefetture urbane di Ôsaka e di Kyôto. È la regione da cui si è sviluppato lo stato di Yamato e comprende le antiche capitali di Kyôto (Heian) e Nara.

Chûgoku Estremità occidentale dell'isola di Honshû; comprende le 5 prefetture di Hiroshima, Okayama, Shimane, Tottori, Yamaguchi.

Shikoku È la più piccola delle 4 isole maggiori dell'arcipelago giapponese; comprende le 4 prefetture di Ehime, Kagawa, Tokushima e Kôchi.

Kyûshû È l'isola più meridionale tra le 4 maggiori dell'arcipelago; comprende le 7 prefetture di Nagasaki, Saga, Fukuoka, Ôita, Kumamoto, Miyazaki e Kagoshima.

Isole Ryûkyû Piccolo arcipelago situato a sud-ovest del Kyûshû; comprende la prefettura di Okinawa.

Un altro termine geografico usato molto spesso è Kansai, che significa letteralmente "ad ovest della barriera" (in contrapposizione a Kantô). Attualmente non corrisponde ad una divisione amministrativa e quindi i suoi confini non sono definiti con precisione, ma corrisponde all'incirca alla regione del Kinki.

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Le prefetture

Le Prefetture del Giappone sono le 47 suddivisioni subnazionali: una "metropoli" (都; To), Tokyo; un "circuito" (道; Dō), Hokkaidō; due prefetture

urbane (府; Fu), Ōsaka e Kyōto; e 43 altre prefetture (県; Ken). In

giapponese, ci si riferisce comunemente ad esse come Todōfuken (都道府県).

Il sistema corrente è stato stabilito dal Governo Meiji nel 1871, ed è noto come abolizione del sistema han. Le prefetture rimpiazzarono anche le precedenti province. Sebbene queste fossero inizialmente più di 300 il loro numero venne ridotto a 47 nel 1888. La Legge delle Autonomie Locali del 1947 diede maggior potere politico alle prefetture e prevedeva governatori localmente eletti. Nel 2003 il Primo Ministro Junichiro Koizumi propose di consolidare le prefetture correnti in circa 10 stati regionali. Il piano prevede che ogni regione abbia un'autonomia maggiore di quella delle prefetture esistenti. Secondo la Legge sulle Autonomie Locali vigente ogni prefettura è ulteriormente suddivisa in città (市 shi) e contee (郡 gun). Ogni contea è

ulteriormente suddivisa in città (町 chō o machi) e villaggi (村; son o mura).

Hokkaidō possiede 14 sottoprefetture, ognuna come sottoufficio (支庁 shichō) della prefettura. Alcune altre prefetture possiedono sottouffici che eseguono funzioni amministrative della prefettura al di fuori della capitale.

Mappa delle prefetture del Giappone.4

4 http://it.wikipedia.org/wiki/Prefetture_del_Giappone

Lista delle prefetture5

Note: ¹ alla data del 2000

Prefettura Capitale Regione Isola Popolazione¹

Superficie Densità di

km² popolazione

per km²

Aichi Nagoya Chūbu Honshū 7.043.235 5.153,81 1.366

Akita Akita Tōhoku Honshū 1.189.215 11.612,11 102

Aomori Aomori Tōhoku Honshū 1.475.635 9.606,26 154

Chiba Chiba Kantō Honshū 5.926.349 5.156,15 1.149

Ehime Matsuyama Shikoku Shikoku 1.493.126 5.676,44 263

Fukui Fukui Chūbu Honshū 828.960 4.188,76 198

Fukuoka Fukuoka Kyushu Kyushu 5.015.666 4.971,01 1.009

Fukushima Fukushima Tōhoku Honshū 2.126.998 13.782,54 154

Gifu Gifu Chūbu Honshū 2.107.687 10.598,18 199

Gunma Maebashi Kantō Honshū 2.024.820 6.363,16 318

Hiroshima Hiroshima Chūgoku Honshū 2.878.949 8.476,95 340

Hokkaido Sapporo Hokkaidō Hokkaidō 5.682.950 83.452,47 68

Hyogo Kobe Kinki Honshū 5.550.742 8.392,42 661

5 Tratta da: http://it.wikipedia.org/wiki/Prefetture_del_Giappone

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Prefettura Capitale Regione Isola Popolazione¹

Superficie Densità di

km² popolazione

per km²

Ibaraki Mito Kantō Honshū 2.985.424 6.095,62 490

Ishikawa Kanazawa Chūbu Honshū 1.180.935 4.185,32 282

Iwate Morioka Tōhoku Honshū 1.416.198 15.278,51 93

Kagawa Takamatsu Shikoku Shikoku 1.022.843 1.861,70 549

Kagoshima Kagoshima Kyushu Kyushu 1.786.214 9.132,42 196

Kanagawa Yokohama Kantō Honshū 8.489.932 2.415,42 3.515

Kochi Kochi Shikoku Shikoku 813.980 7.104,70 115

Kumamoto Kumamoto Kyushu Kyushu 1.859.451 6.908,45 269

Kyōto Kyōto Kinki Honshū 2.644.331 4.612,93 573

Mie Tsu Kinki Honshū 1.857.365 5760,72 322

Miyagi Sendai Tōhoku Honshū 2.365.204 6.861,51 325

Miyazaki Miyazaki Kyushu Kyushu 1.170.023 6.684,67 175

Nagano Nagano Chūbu Honshū 2.214.409 12.598,48 163

Nagasaki Nagasaki Kyushu Kyushu 1.516.536 4.092,80 371

Nara Nara Kinki Honshū 1.442.862 3.691,09 391

Niigata Niigata Chūbu Honshū 2.475.724 12.582,37 197

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Prefettura Capitale Regione Isola Popolazione¹

Superficie Densità di

km² popolazione

per km²

Oita Oita Kyushu Kyushu 1.221.128 5.804,24 210

Okayama Okayama Chūgoku Honshū 1.950.656 7.008,63 278

Okinawa Naha Kyushu Okinawa 1.318.281 2.271,30 580

Ōsaka Ōsaka Kinki Honshū 8.804.806 1.893,18 4.652

Saga Saga Kyushu Kyushu 876.664 2.439,23 359

Saitama Saitama Kantō Honshū 6.938.004 3.767,09 1.827

Shiga Otsu Kinki Honshū 1.342.811 4.017,36 334

Shimane Matsue Chūgoku Honshū 761.499 6.707,32 114

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Le Megalopoli

TOKYO

Tokyo (東京, che significa "capitale orientale", infatti è più a oriente della precedente capitale imperiale Kyoto) si trova nella regione del Kantō, sull'isola di Honshu. Viene considerata come una delle 47 prefetture del Giappone e comunemente indicata come la sua capitale, dato che il governo e l'imperatore risiedono nel quartiere di Chiyoda. Con una popolazione superiore ai 12 milioni, pari al 10% degli abitanti del Giappone, è di gran lunga la prefettura più popolosa e più densamente popolata.

Il centro di Tokyo si trova più o meno alla stessa latitudine di Atene, Los Angeles e Teheran, ma, per quanto riguarda la longitudine, è la capitale più orientale del mondo. Confina con la prefettura di Chiba a est, di Yamanashi a ovest, Kanagawa a sud e Saitama nord. Tokyo ha un PIL pari a quello della Francia (1400 miliardi di $).

Anche se Tokyo è riconosciuta come una delle maggiori città del mondo, per la legge giapponese è considerata una "metropoli" (都 -to) piuttosto che una

città, e sotto molti aspetti simile alle altre prefetture (県 -ken). Consiste di 23

quartieri speciali (区 -ku) che comprendono quella che in precedenza era la Città di Tokyo, suddivisa ora in municipalità che si autogovernano, e comprende inoltre altre 26 città (市 -shi), 5 paesi (町 -cho o machi) e 8

villaggi (村 -son o mura), ognuno dei quali possiede un governo locale.

I confini di Tokyo si estedono fino alle Isole Ogasawara nell'Oceano Pacifico, distanti fino a 1.000 km. Il Governo Metropolitano di Tokyo è condotto da un governatore pubblicamente eletto e da un'assemblea metropolitana con sede nel quartiere di Shinjuku.

Nei 23 quartieri vivono oltre 8 milioni di persone e di giorno la popolazione aumenta di altri 2 milioni e mezzo di persone tra lavoratori e studenti, che fanno i pendolari dalle prefetture vicine. La popolazione totale dei tre quartieri centrali di Chiyoda, Chuo e Minato ammonta a meno di 300.000 persone di notte, ma sale a oltre 2 milioni durante il giorno. Essendo il centro di politica, affari, finanza, educazione, mass media e cultura, Tokyo possiede la più grande concentrazione di quartieri generali di corporazioni, istituzioni finanziarie, università, college, musei, teatri, negozi e luoghi di divertimento del paese.

Vanta un sistema di trasporto pubblico altamente sviluppato con numerose linee ferroviarie e metropolitane. Questa concentrazione estrema è sia un vantaggio che uno svantaggio che scatena un continuo dibattito riguardo al trasferire la capitale della nazione in un’altra regione. Esiste anche il timore

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che un terremoto catastrofico colpisca Tokyo, paralizzando di fatto l’intera nazione. Nonostante ciò la città continua ad attrarre persone da tutto il Giappone e da molti paesi, per cui una percentuale sostanziale della popolazione non è nativa di Tokyo e lo rende un luogo dove incontrare persone provenienti da tutto il paese e dal mondo. Complessivamente gli abitanti della prefettura sono 12.379.928 (dicembre 2003), anche se il vero agglomerato urbano consta di oltre 26 milioni di persone, che diventeranno più di 28 nei prossimi anni.

Il suo nome precedente era Edo, che significa foce del fiume. È al centro della più popolosa area urbana del mondo ed é sicuramente una delle più importanti metropoli del pianeta.

In definitiva, Tokyo è distinguibile, dal punto di vista amministrativo, in città propriamente detta, prefettura e area metropolitana di Tokyo.

Tokyo, una città fatta di villaggi-stazione

A Tokyo non esistono le piazze, i luoghi d'incontro che sono una caratteristica fondamentale della città occidentale (si pensi all'agorà greco, o al foro romano).

Tokyo, piuttosto, è una città fatta di villaggi, piccoli nuclei urbani risalenti ad uno o due secoli fa, fondati ciascuno intorno ad una stazione ferroviaria. La capitale giapponese, infatti, non è che uno sterminato assembramento di quartieri, ognuno distinto e separato per ruoli e funzioni, che riveste nel panorama cittadino. Ognuno ha un proprio centro, che è la sua maggiore stazione ferroviaria. Ecco perché non si può parlare del "centro di Tokyo" se non da un mero punto di vista geografico: Tokyo ha tanti centri quante sono le sue grandi stazioni, che fungono da luogo d'incontro, di socializzazione, ma anche di shopping, di ristorazione... Orientarsi a Tokyo, città peraltro dove non esistono i numeri civici (gli edifici sono infatti stranamente numerati dal più antico al più recente), è impossibile senza avere chiaro il quadro delle sue linee ferroviarie: la capitale ruota infatti attorno alla Yamanote-sen o Yamanote Line, una sorta di circonvallazione ferroviaria che descrive un ovale con 29 stazioni, percorribile in circa un'ora. Ma non è l'unica: vi sono infatti anche la Chuo Line, la Seibu Shinjuku Line, tutti assi ferrati che convogliano insieme le innumerevoli stazioni della metropoli. Forse l'unica città al mondo, dove non si sentirà mai dire "ci vediamo in piazza", ma invariabilmente "ci vediamo alla stazione".

Dopo la seconda guerra mondiale Tokyo venne ricostruita con un sistema ferroviario e metropolitano eccellente, che venne esibito al mondo durante le Olimpiadi del 1964. Gli anni '70 portarono un nuovo sviluppo edilizio, nel 1978 venne costruito un nuovo e controverso aeroporto e la popolazione crebbe fino a circa 11 milioni di abitanti. Negli anni '80 il prezzo delle proprietà terriere schizzò alle stelle: molte compagnie e persone si arricchirono rapidamente, ma negli anni '90 la bolla economica scoppiò e

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molte compagnie, banche ed individui fallirono a causa del crollo del prezzo dei terreni.

A Tokyo vengono continuamente proposti piani di sviluppo o rinnovamento urbano. I progetti recenti includono Ebisu Garden Place, Tennozu Isle, Shiodome, Roppongi Hills, Shinagawa (ora anche stazione per gli shinkansen), e Tokyo Station (sul lato di Marunouchi). I progetti di recupero della terra dal mare vanno avanti da secoli. Il principale è l'area di Odaiba, ora un grande centro di negozi e di divertimenti.

Il sito web ufficiale della città di Tokyo è http://www.metro.tokyo.jp/ENGLISH/ , che contiene un dettagliato resoconto sulla situazione ambientale della città, insieme alla misure che vengono implementate per porvi rimedio.6

YOKOHAMA7

Yokohama (横浜市, Yokohama-shi) è la seconda città del Giappone. È il capoluogo della prefettura di Kanagawa, situata nel Kantō, nell'isola di Honshu. Al primo gennaio 2005 a Yokohama risiedevano 3.559.867 persone, il 3% della popolazione del Giappone. La municipalità si estende su un area di 437,12 km2.

Yokohama era un piccolo villaggio di pescatori fino alla fine del periodo Edo, durante il quale il Giappone non commerciava con altri Stati. Quando nel 1854 il commodoro americano Matthew Perry entrò con la sua flotta di 9 navi nella baia di Edo, costringendo il Giappone a firmare un trattato per l'apertura di alcuni porti al commercio estero, Yokohama venne prescelta come sede per l' istituzione di uno di essi.

Il Porto di Yokohama fu aperto nel 1859 e divenne rapidamente il principale centro per il commercio estero in Giappone, grazie anche alla sua vicinanza a Edo (oggi Tokyo). Gli stranieri occupavano un distretto della città chiamato 'Kannai' ("dentro la barriera"), circondato da un fossato.

Durante la restaurazione Meiji il porto di Yokohama si specializzò nel commercio della seta e nel 1872 fra Tokyo (oggi Shinbashi) e Yokohama (oggi la stazione Sakuragicho) fu costruita la prima ferrovia giapponese.

Nel 1923 la città fu devastata da un forte terremoto e durante la seconda guerra mondiale gli USA vi effettuarono bombardamenti incendiari. Oggi

6 Si veda http://www.metro.tokyo.jp/ENGLISH/PROFILE/policy06.htm 7 http://it.wikipedia.org/wiki/Yokohama e

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Yokohama fa parte della grande megalopoli giapponese composta anche da Tokyo e Kawasaki, una delle più popolose del mondo.

Geografia

Yokohama è situata su una penisola affacciata sul lato occidentale della baia di Tokyo. Nonostante la città sia in gran parte una città dormitorio per persone che lavorano a Tokyo, ha anche una forte base economica locale, costituita in particolare da industrie portuali, biotecnologiche e di semiconduttori. La Nissan, ad esempio, sposterà la propria sede centrale da Tokyo a Yokohama, entro il 2010.

Fra le zone da vedere a Yokohama ci sono il quartiere dei grattacieli Minato Mirai 21, con la Torre Panoramica (296 m., il più alto edificio del Giappone), la Torre marittima (che è il faro più alto del mondo) e il quartiere cinese, la zona di Yamate (il cimitero degli stranieri e la vista sul porto), e il giardino Sankeien. Le aree di Isezakicho e Noge hanno un atmosfera internazionale con numerosi ristoranti e negozi gestiti da persone provenienti da diverse zone dell'Asia.

Trasporti

A causa della vicinanza a Tokyo (30 km), non esiste un aeroporto cittadino. Ci sono due importanti stazioni, Yokohama, e Shin-yokohama (Nuova Yokohama) per lo Shinkansen. Per i trasporti urbani esiste una metropolitana e autobus municipali e privati. Gli autobus privati servono anche i collegamenti con le città vicine. Per Yokohama passa l'autostrada Tokyo-Nagoya (Tomei Kosoku Doro), ed esistono anche altre due autostrade che collegano la città con la capitale. In passato il porto di Yokohama era anche passeggeri, oggi è solo merci.

1.1.2 Clima e sue conseguenze Prima terra asiatica a ovest dell'Oceano Pacifico, il Giappone è battuto dal monsone, ma il rilievo e l'insularità del territorio ne modificano le conseguenze. L'alternarsi degli influssi temperato – continentale e tropicale è all'origine dei contrasti registrati nel clima (Tokyo: temperatura media di gennaio, 3,1 ºC; a luglio, 27 ºC). La notevole estensione del territorio in latitudine e la presenza di venti e di correnti marine di origine tropicale in piena zona temperata determinano la coesistenza, nel Giappone centrale, di una flora temperata e di una tropicale, e la loro sovrapposizione in altitudine nel Giappone meridionale; in Kyushu, Shikoku e nella zona meridionale di Honshu, dove l'inverno è appena sensibile, gli alberi di canfora e le magnoliacee si elevano sopra il sottobosco di bambù, di felci arboree e di orchidee; sono presenti anche palme e banani. Nel nord dell'arcipelago e sui medi e alti versanti del Giappone centrale, alle specie tropicali si sostituiscono foreste di querce, castagni, faggi, aceri, betulle

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e conifere. Nel centro, nella parte inferiore dei versanti montuosi, i due tipi di flora si fondono formando i tipici paesaggi che costituiscono il tema favorito degli artisti e dei poeti giapponesi, i quali celebrano la fioritura dei ciliegi, a primavera, e del loto tropicale, d'estate.

Tifoni, tsunami, terremoti8 I tifoni sono cicloni con pressione molto bassa al centro che si possono formare solo se la temperatura delle acque marine raggiunge in superficie almeno i 27 gradi centigradi, condizione che si può verificare solo nella fascia tropicale. I tifoni che si formano per effetto del riscaldamento dell’aria sull’Oceano Pacifico vengono spinti verso Nord durante la stagione del monsone estivo di sud-est, e raggiungono il Gippone da agosto a ottobre, con un periodo di punta che va dal 16 al 26 settembre. Particolarmente esposte ai tifoni sono le coste occidentali dell’arcipelago, colpite da forti precipitazioni che possono superare i 200mm giornalieri. Il tifone che si abbatté sul Giappone tra il 21 e il 28 settembre 1959 provocò gravissimi danni al centro urbano di Nagoya e alla città di Akita, che subì violentissimi rovesci di pioggia.

1.2 Demografia Densità

Il Giappone è il secondo paese al mondo dopo la Finlandia per copertura boschiva, pari al 68% dell'intero territorio, il 7% del quale è area protetta. Proprio la particolare configurazione del territorio, costituito da 80.000 km² di pianure, fa sì che il Giappone abbia una densità demografica molto alta, per la precisione pari a 335 abitanti/km². Questa particolarità ha determinato la creazione di enormi megalopoli, a partire dalla capitale Tokyo. Lo spettro della sovrappopolazione ha assillato a lungo il paese, e ha portato all'ingegnosa valorizzazione delle regioni di montagna e litoranee, alla colonizzazione di Hokkaido a partire dall'era Meiji (1868), all'emigrazione in entrambe le Americhe (ancora 16.000 persone tra il 1947 e il 1956) o in Australia (fino alla seconda guerra mondiale) e, infine, a una politica di limitazione delle nascite (legge eugenetica del 1948).

Il coefficiente di natalità è sceso da 34‰ (nell’intervallo 1934 -1947) a 17‰ nel 1960, a 15‰ nel 1980 ed è oggi leggermente superiore all'11‰. Il tasso di mortalità è del 6,2‰, ma dal 1965 il coefficiente di accrescimento annuo è inferiore al 10‰ e si aggira intorno al 5‰. Ciò significa che, se la tendenza si mantiene, la popolazione giapponese continuerà ad aumentare fin verso il 2008, raggiungendo allora circa i 130 milioni di ab., per poi diminuire ritornando in 35-40 anni a 120 milioni di ab. Ma allora più di un quinto della popolazione sarà sopra i 65 anni, contro il circa 8% attuale.

8 http://www.giapponemania.net/Giappone/geografia/

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La popolazione femminile è leggermente superiore a quella maschile e la durata media della vita è di 75,1 anni per gli uomini e di 80,8 per le donne.

La mortalità infantile è del 5,3‰.

La popolazione urbana rappresenta oltre i tre quarti di quella complessiva, di cui, in ogni caso, più della metà risiede in centri di oltre 5.000 ab. Questa tendenza all'urbanesimo si esprime anche nella diversa ripartizione della popolazione attiva nei tre settori professionali rispetto al 1872 e, soprattutto, al 1950: il settore primario (agricoltura, pesca, sfruttamento forestale) è sceso dal 79% a meno del 9%, quello secondario (industria) e quello terziario (servizi) sono invece saliti rispettivamente dal 7 al 35% circa e dal 14 al 57% circa.

Densità per Megalopoli Yokohama (3.579.133 ab.), Osaka (2.640.097 ab.), Nagoya (2.214.958 ab.), Sapporo (1.882.424 ab.), Kobe (1.525.389 ab.), Kyoto (1.474.764 ab.),Fukuoka (1.400.621 ab.), Kawasaki (1.317.862 ab.), e Saitama (1.185.030 ab.). Condizioni sociali

A partire dal 1868, l'Occidente si è sostituito alla Cina come fonte di influenza culturale dominante, il che ha consentito al Giappone di evitare, modernizzandosi, il destino delle altre nazioni asiatiche. Il notevole dominio esercitato dal popolo giapponese sul proprio ambiente naturale (la sua ricchezza in rapporto alla densità demografica e alle scarse risorse naturali disponibili) si spiega con una tradizione feudale (fino al 1868) fondata su una forma di confucianesimo che ha reso essenziali i legami personali e con l'onnipotenza del modello familiare (l'adozione ha qui lo stesso valore del legame di sangue) attraverso tutte le forme possibili di raggruppamento (dal cascinale e dall'officina alla più grossa impresa e anche allo Stato).

Questa coesione spiega il "paternalismo" giapponese (preesistente qui alle relazioni professionali) e si accompagna con il "campanilismo" o frazionamento in piccoli gruppi, in cui possono contare solo i legami personali (partiti politici, sette religiose, ecc.). I legami verticali sono ovunque dominanti e la "coscienza di classe" di stampo europeo ha faticato notevolmente a imporsi in una società in cui l'individuo si definisce anzitutto in rapporto a coloro che sono sopra e sotto di lui. Questo inserimento di ognuno in una collettività nazionale così omogenea presuppone l'adesione di tutti a valori comuni (estetici, religiosi, tecnici), della cui persistenza fino alla seconda guerra mondiale era forse espressione, nelle sue forme, la casa tradizionale, da un capo all'altro del paese. L'imitazione così non è altro che l'attaccamento a un insegnamento giudicato superiore e, in parte, a un passato che si vuol preservare e dal quale si attingono i principi stessi dell'ammodernamento.

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1.3 La costituzione politica Da un punto di vista politico il Giappone è, formalmente, una monarchia costituzionale ereditaria, ma il ruolo dell'imperatore è esclusivamente simbolico, come stabilito dalla costituzione del 3 novembre 1946. L'ordinamento istituzionale giapponese è quindi identificabile con le moderne democrazie parlamentari, ma è contraddistinta da una più marcata differenziazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), che è dovuta all'influenza degli Stati Uniti durante la stesura della costituzione. Il potere legislativo è affidato alle due camere della Dieta: la Camera dei Rappresentanti (Shugi-in), composta da 480 membri eletti a suffragio universale per 4 anni, e la Camera dei Consiglieri (Sangi-in), composta da 252 membri eletti per 6 anni, rinnovabili per metà ogni tre anni. Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro e dal Gabinetto, nominato dal Primo Ministro. Il Primo Ministro è scelto dalla Dieta e i Ministri del Gabinetto devono essere in maggioranza membri della medesima. Il potere giudiziario è amministrato da una Corte Suprema e da corti inferiori, i cui giudici sono nominati dal Gabinetto per dieci anni. I giudici della Corte Suprema sono confermati o sfiduciati dagli elettori in occasione della prima elezione della Camera dei Rappresentanti successiva alla nomina. I principali partiti giapponesi sono:

• il Partito Liberal Democratico (che governa quasi ininterrottamente dal 1946 ad oggi riscuotendo sempre un grande consenso dal popolo);

• il Partito Socialista; • il Partito Comunista.

L'attuale Imperatore è Akihito. Il Primo Ministro, invece, è Shinzo Abe, successore di Junichiro Koizumi: Abe ha ottenuto la fiducia dal Parlamento il 26 settembre 2006. Con i suoi 52 anni, Abe è il più giovane primo ministro dai tempi della Seconda Guerra Mondiale e, secondo l’opinione corrente, proseguirà la linea di riforme inaugurata da Koizumi ricercando un ruolo di punta per il Giappone sulla scena mondiale. Abe è a favore di un’alleanza ancora più stretta con gli Stati Uniti, e di una revisione della costituzione pacifista del 1947. Il fattore umano Il più importante fattore umano nel processo di formazione delle decisioni è l'omogeneità delle élite politiche ed economiche. Esse tendono a laurearsi in un numero relativamente piccolo di università di prestigio, come l'Università di Tokyo e l'Università Keio. La formazione in ambienti simili incoraggia il loro senso della comunità più di quanto possano le origini regionali o di classe; ciò

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si riflette nella fitta rete di matrimoni d'alleanza tra burocrati d'élite e famiglie dell'alta finanza (zaikai).

Anche l'istituzione della pensione anticipata incoraggia l'omogeneità. Nella pratica del amakudari, o discesa dal cielo, come è meglio conosciuta, i burocrati che vanno in pensione a circa cinquant'anni di età assumono spesso posizioni di rilievo nelle imprese pubbliche e private o entra in politica. Alla fine degli anni Ottanta, la maggior parte dei primi ministri avevano avuto un passato nella burocrazia.

Questa omogeneità facilita il libero flusso delle idee tra i membri dell'élite in incontri informali. I burocrati e gli uomini d'affari di un singolo comparto industriale, ad esempio l'elettronica, tengono spesso dei meeting informali negli hotel e nei ristoranti di Tokyo. Lo scienziato della politica T.J. Pempel ha sottolineato come la concentrazione del potere politico ed economico a Tokyo, in special modo nella piccola zona centrale, rende facile per i leader, che sono quasi tutti originari della capitale, avere ripetuti contatti personali.

Un altro fattore rimarcato spesso è la tendenza degli uomini dell'élite a non avere molta vita familiare. Il lavoro fino a tarda notte e i continui appuntamenti nei vari locali offrono molte opportunità di discutere di politica e di praticare l'haragei (ossia, l'arte di discutere secondo difficili formalità rituali e facendo ricorso all'esperienza personale), o di una comunicazione più intima, spesso nemmeno verbale. Paragonandole ai guerrieri dell'antica Sparta, che vivevano nelle caserme separati dalle loro famiglie per gran parte della loro vita, le élite burocratiche e economico-finanziarie sacrificano le loro vite private per il bene della nazione.

La Politica Estera

Il Giappone è uno stato membro delle Nazioni Unite e un membro non permanente del suo Consiglio di Sicurezza; è al momento uno dei membri del G4 in cerca di un posto permanente nel Consiglio di Sicurezza.

La Costituzione del Giappone attualmente proibisce l'uso della forza militare per muovere guerra contro altri paesi. In ogni modo, il governo mantiene una "Forza di Autodifesa" che include aeronautica, marina ed esercito. L'invio di truppe di supporto non militare in Iraq è stato il primo spiegamento di forze oltre oceano dalla seconda guerra mondiale.

Come potenza economica, il Giappone è membro del G8 e dell'APEC e ha relazioni sviluppate con l'ASEAN, come membro dell'"ASEAN più tre" dell'East Asia Summit. È un grande donatore nell'aiuto internazionale e nella cooperazione allo sviluppo: ha donato lo 0,19% del PIL nel 2004. [2]

Rimangono ancora aperte le dispute territoriali con la Russia sulle Isole Kurili, con la Corea del Sud su Takeshima, con Cina e Taiwan sulle Pinnacle Islands e con la Cina per lo status di Okinotori. Queste dispute sono in parte per il

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controllo delle risorse marine e naturali, come possibili riserve di petrolio e gas naturale.

Organismi che si occupano di contatti economici con l’estero I due principali organi governativi che si occupano di economia internazionale e di contatti con l’estero sono il METI e il JETRO.

METI (Ministry of Economy, Trade and Industry)9 Ha cambiato nome nel 2001, infatti fino a quella data il ministero preposto alla cura del commercio estero si chiamava MITI, e cioè Japan’s Ministry of International trade and Industry.10

Il Ministry of International Trade and Industry (MITI) era stato creato nel 1949, e nacque dall’unione dell’Agenzia di Commercio (Trade Agency) e del Ministero del Commercio e dell’Industria (Ministry of Commerce and Industry), come tentativo di superare l’inflazione del dopoguerra e di fornire una leadership governativa, e assistenza per il ripristino della produttività industriale. Il MITI aveva la responsabilità di formulare le strategie di commercio internazionale, e lo faceva cercando il consenso tra tutte le parti interessate (tra cui vanno menzionati il Ministero degli Esteri e il Ministero delle Finanze). Il MITI aveva anche il compito di coordinare le strategie di commercio, in campi di comune interesse, con la Economic Planning Agency, con la Banca del Giappone e con i Ministeri dell’agricoltura, delle costruzioni, delle foreste e della pesca, della salute, delle poste e telecomunicazioni, e dei trasporti. Con l’aumento dell’importanza del commercio, questi altri ministeri sono diventati sempre più importanti nel commercio internazionale, e di conseguenza alla fine degli anni Ottanta il MITI aveva meno poteri nella formulazione di strategie di commercio internazionale rispetto agli anni Cinquanta e Sessanta.

Il MITI non era solo responsabile nell’area dell’import/export, ma anche per tutte le imprese e le industrie nazionali che non fossero specificamente ascrivibili ad altri ministeri nel settore degli investimenti, del controllo dell’inquinamento, dell’energia.

Uno degli obiettivi più importanti del Ministero era quello di rafforzare la base industriale del Paese. Non gestiva il commercio e l’industria sulla falsariga di una economia pianificata a livello centrale, ma offriva alle industrie una guida amministrativa e supporto di altri tipi, sia formale sia informale, sulla modernizzazione, la tecnologia, gli investimenti, e la competizione a livello internazionale. Il MITI ha favorito lo sviluppo di quasi tutte le grandi imprese di oggi, fornendo protezione dalla competizione straniera, know-how tecnologico, aiuti per brevettare tecnologie straniere, accesso a scambi internazionali, e assistenza nel caso di merger.

9 http://www.meti.go.jp/english/ è il sito ufficiale. 10Si veda http://www.fas.org/irp/world/japan/miti.htm per una descrizione del MITI.

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Japan External Trade Organization (JETRO) Il JETRO (Japan External Trade Organization) fu creato dal MITI nel 1958 per consolidare gli sforzi del Giappone per la promozione dell’export. Il governo ha fornito più di metà del budget operativo annuale del Jetro. Nel 1989, il JETRO aveva 78 uffici in 57 paesi e 30 uffici in Giappone, con un personale totale di 1.200 persone. All’inizio, le attività del JETRO erano per lo più concentrate sulla promozione dell’export verso altri paesi. Quando gli esportatori si sono inseriti stabilmente sui mercati mondiali e il bilancio del commercio è passato in attivo, comunque, il ruolo del JETRO è mutato, per comprendere una maggiore varietà di attività. Tra queste, l’approfondimento della mutua comprensione tra partner commerciali, la promozione delle esportazioni, le liaision tra piccole imprese giapponesi e le loro controparti all’estero, e la diffusione di dati. Tra i servizi per la promozione delle esportazioni ci sono pubblicazioni, promozione di fiere, seminari, e missioni commerciali.

Il JETRO ha attirato molta attenzione per la grande importanza data alle informazioni economiche perché le sue attività si concentrano per lo più nei paesi amici del Giappone, gli Stati Uniti e l’Europa Occidentale. Il JETRO è uno dei migliori esempi di una vera organizzazione informativa giapponese per il commercio. Infatti, è impegnato nella raccolta di informazioni per il business con metodi legali ed etici. Dall’80 al 90% di queste informazioni può essere ottenuto da fonti a disposizione di tutti, come articoli di giornale, riviste specialistice, archivi della SEC (Security & Exchange Commission), database specializzati e materiali per fiere. Il JETRO mette tutto questo materiale a disposizione di organizzazioni commerciali giapponesi, grandi industrie, medie imprese, etc. Già nel 1994 aveva 84 uffici nazionali, con 33 uffici informazioni per il commercio e 51 centri per l’internazionalizzazione. Nel mondo, aveva 48 uffici all’estero e 28 Centri Specializzati. In totale, tra uffici in Giappone e all’estero, il personale ammontava a circa 1200 persone.

EU-Japan Centre for Industrial Cooperation11 L’EU-Japan Centre for Industrial Cooperation è un’organizzazione unica, creata dalla Commissione europea (Direzione Generale Imprese e Industria12) e dal METI. Il Centro è stato creato come organizzazione no profit per incrementare la cooperazione tra le due autorità. Il suo principale obiettivo è quello di promuovere la cooperazione industriale tra le imprese europee e giapponesi.

Da quando è stato istituito, nel 1987, il Centro ha perseguito il suo obiettivo e risposto ai bisogni degli imprenditori in Europa e Giappone con programmi formativi sul management (Japan Industry Insight, Missioni a tema), stage di studenti presso le impreses (Vulcanus), e servizi d’informazione, come

11 http://www.eujapan.com/europe/centre.html 12 http://ec.europa.eu/enterprise/index_en.htm

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seminari sulle strategie dell’UE, e curato l’organizzazione dell’EU-Japan Business Dialogue Round Table, che si tiene ogni anno.13 Gestisce anche il Programma per l’Energia Alternativa e in Europa coordina il Global Venture Forum. Ai programmi di formazione hanno partecipato più di 1500 persone, e le attività del Centro sono ritenute efficaci dalle Autorità europee e giapponesi. Nello scenario della UE, che cambia con grande rapidità, il Centro cerca di soddisfare le aspettave e di funzionare da ponte tra i due mondi nel settore del business.

Il Centro e le sue attività sono finanziate dalla Direzione Generale per Imprese e Industria della Commissione Europea e dal METI. Riceve inoltre generose donazioni da società private.

1.4 L’economia

L'ammodernamento, energicamente avviato con l'era Meiji (1868), ha beneficiato di una manodopera sovrabbondante e a basso costo, come pure dei princìpi di coesione sociale sopra accennati. È stata questa l'epoca della grande industria fondata sul carbone e rivolta essenzialmente all'esportazione di articoli a buon mercato e di qualità mediocre, mentre, all'interno, vigeva una politica di austerità.

Dopo il 1950, il periodo di crescita accelerata che ha portato il Giappone al rango di seconda potenza economica mondiale si è fondato sempre sui medesimi princìpi collettivi, ma ha poggiato sul petrolio e sull'energia elettrica e ha mirato ad alimentare un mercato interno di tipo moderno, pur esportando prodotti altamente elaborati, mentre, contemporaneamente, l'integrazione della vita economica e amministrativa si è irrigidita e la localizzazione degli uomini e delle ricchezze del paese si è concentrata nella sola Megalopoli.

Il motore del "miracolo giapponese" è stato il volume degli investimenti, favorito dal ricorso sistematico ai prestiti bancari, questo a sua volta incoraggiato dal risparmio elevato e dall'ampiezza degli utili delle grandi imprese. Dal 1959 al 1973 i coefficienti di crescita della produzione industriale e del reddito nazionale sono stati i più alti del mondo, e, negli anni successivi, il paese ha reagito notevolmente bene alla "crisi del petrolio" e all'incertezza che ha contrassegnato e contrassegna l'economia mondiale. Negli ultimi anni non sono tuttavia mancati i primi segni di rallentamento economico-finanziario.

Il settore agricolo

La riforma agraria del 1946, che ha ridistribuito 2 milioni di ha, portando a 1 ha la dimensione media delle proprietà, ha provocato un'eccessiva parcellizzazione della superficie coltivata (4.024.000 ha, pari al 10,6% della superficie territoriale) ed è stata di minore aiuto ai contadini del sostegno

13 http://www.eujapan.com/europe/roundtable.html

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sistematico accordato dallo Stato alla risicoltura (acquisto di tutta la produzione a un prezzo garantito). Dal 1945 la produttività è aumentata vertiginosamente (grazie alla meccanizzazione, all'uso di sementi selezionatissime e di fertilizzanti e al movimento cooperativistico), ma l'esigua estensione delle aziende segna il limite di questo progresso. Così, nonostante i due raccolti annui nel Giappone meridionale e centrale e nonostante il considerevole aumento delle rese dovuto al miglioramento delle tecniche, l'agricoltura contribuisce in misura sempre minore alla formazione del prodotto nazionale lordo e circa i tre quarti degli agricoltori svolgono un'attività integrativa. Le campagne meno produttive si spopolano e l'area coltivata va progressivamente contraendosi. Dato l'aumento della popolazione e l'evoluzione della dieta alimentare, dal 1945 in poi (meno riso e pesce; più carne, latte, frutta e dolci) l’agricoltura è sempre meno in grado di soddisfare il fabbisogno alimentare del paese, che deve importare oltre un terzo dei prodotti di base. La risicoltura occupa da sola più della metà della superficie coltivata (2.212.000 ha) e ha una produzione (14.976.000 t) nettamente superiore al fabbisogno interno; è invece molto bassa, rispetto al consumo interno, la produzione di frumento (565.000 t), mentre è in aumento il consumo di pane di orzo (225.000 t) e di soia (99.000 t), che serve, sotto diverse forme, alla preparazione degli alimenti tradizionali. Vi è una rilevante produzione di legumi e ortaggi e fra le colture fruttifere sono di grande importanza gli agrumi, specialmente arance (139.000 t) e mandarini (1.512..000 t). Fra le colture industriali sono importanti il tabacco (74.000 ha e 124.000 t), la barbabietola da zucchero (72.000 ha e 3.853.000 t) e le oleaginose. Prodotto di grande valore, infine, è il tè, diffuso sui pendii montani di Kyushu, Shikoku e Honshu meridionale (60.000 ha e 86.000 t). L'allevamento, soprattutto quello bovino, è in forte espansione, in rapporto sia alla crescente domanda del mercato interno sia alla possibilità di importare foraggi (prati e pascoli permanenti coprono solo 621.000 ha, ossia l'1,6% della superficie territoriale). Il patrimonio zootecnico giapponese comprende in particolare 4.989.000 bovini (dei quali 2.103.000 sono vacche da latte); 10.621.000 suini e 324 milioni di volatili. Prodotti dell'allevamento sono carne (3.334.000 t), uova (2.562.000 t), latte (8.365.000 t), burro (80.000 t) e formaggio (98.000 t). Di notevole importanza è la bachicoltura, che, con una produzione di seta greggia intorno alle 9.000 t, pone il Giappone al secondo posto nella graduatoria mondiale, sia pure con un forte distacco dalla Cina. Lo sfruttamento razionale di foreste e boschi, che coprono oltre 25 milioni di ha (il 66,4% della superficie territoriale), fornisce una considerevole produzione di legname (oltre 32 milioni di m³), che non arriva tuttavia a coprire il fabbisogno interno.

Il settore ittico

Per quantità di pescato (oltre 8 milioni di t. di sardine, sgombri, tonni, salmoni, ecc.) il Giappone è al primo posto nel mondo. Nonostante sopravviva marginalmente un settore artigianale antiquato, il Giappone dispone di una flotta peschereccia modernissima (navi laboratorio, ecc.) che opera in tutte le acque internazionali appoggiandosi a basi costiere. Negli ultimi anni il fatto che

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parecchie nazioni abbiano esteso le proprie acque territoriali (per quanto concerne la pesca) a 200 miglia nautiche ha creato difficoltà al Giappone, che si è visto costretto a intensificare lo sfruttamento delle proprie acque costiere e interne, e a sviluppare gli allevamenti marini (pesci, crostacei, ostriche, ecc.).

Per quanto in diminuzione, infatti, il consumo interno di pesce rimane tuttora elevato, al punto che è necessario importarne una sia pur modesta parte per coprire il fabbisogno. Elevato è anche il consumo di alghe commestibili. Il Giappone è al primo posto nel mondo anche per la caccia alla balena (oltre 300 catture all'anno) e per la produzione di olio di balena. Inoltre le coste meridionali di Shikoku e di Kyushu danno coralli e perle naturali (pescate queste nella baia di Omura, presso Nagasaki), mentre le perle di coltura sono ottenute specialmente nei vivai di Toba all'imbocco della baia di Ise (Honshu).

L’industria

L'agricoltura perde ogni anno migliaia di ettari di pianura, divorati dall'urbanizzazione e dalle installazioni industriali. Nel corso della crescita accellerata degli anni 1953-1973 e dopo lo smembramento dell'URSS, il Giappone è divenuto infatti la seconda potenza industriale del mondo dopo gli Stati Uniti. L'industria giapponese presenta però alcune caratteristiche che le sono peculiari, oltre al modo in cui viene finanziata, come si è già accennato. Anzitutto, dato che il Giappone dispone di scarse risorse naturali, poggia su massicce importazioni di materie prime: tutto il cotone e tutta la lana, la quasi totalità del minerale di ferro, circa la metà del rame (l'unico prodotto minerario, oltre allo zolfo, di cui vi sia una relativa abbondanza), tutti i minerali per leghe come pure sale e fosfati. Dai giacimenti di Hokkaido (Ishibari, Kushiro, ecc.), Kyushu (Chikuho, Miike, Sakito-Matsushima, ecc.) e Honshu (Joban) il Giappone ormai estrae soltanto 7,2 milioni di tonnellate di carbone all'anno, che non coprono neppure un settimo del consumo, e il resto deve venir importato. Lo stesso dicasi per il petrolio, estratto soprattutto nell'Honshu nordoccidentale (Akita, Niigata, Chiba), la cui produzione è soltanto di 570.000 tonnellate circa, pari cioè a una frazione minima del petrolio raffinato dalle numerose raffinerie giapponesi, disseminate per lo più lungo la costa del Pacifico (Sendai, Yokohama, Kawasaki, Negishi, Chiba, Shimizu, Wakayama, Sakai, Mizushima, Kudamatsu, Owase, Oita, ecc.), che perciò lavorano essenzialmente greggio d'importazione.

Viene sfruttato tutto il potenziale idroelettrico, che fornisce 88 degli oltre 906 miliardi di kWh prodotti annualmente; il resto, salvo poco meno di 1,8 miliardi di kWh prodotti da centrali geotermiche, proviene da centrali termoelettriche e nucleari (Fukushima, Mihama, ecc.), le une e le altre alimentate con combustibili di importazione. L'industria giapponese vede poi coesistere grandi imprese (i vecchi zaibatsu) più o meno ricostituite [Mitsui, Mitsubishi, Sumimoto, Yasuda, Nihon Steel], più quelle nuove [Matsushita, Sony, Honda] e innumerevoli piccole ditte che raggruppano circa la metà della manodopera

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in fabbriche di meno di 100 operai, funzionanti in condizioni (orari di lavoro, ambienti di lavoro e salari) tradizionali, vale a dire decisamente arretrate.

L'industria giapponese inoltre si è distinta a lungo per il basso costo dei suoi prodotti grazie alla disponibilità di manodopera rurale sovrabbondante e sottopagata. Ma con la "crescita accelerata" e l'innalzamento del livello di vita il Giappone è entrato nella spirale ascendente dei salari e dei prezzi, mentre la penuria di manodopera specializzata incitava a sviluppare l'automazione e a pagare meglio i lavoratori. Per di più i prodotti giapponesi esportati vengono ormai solo in parte trasportati dalla marina mercantile nazionale, altro fatto che contribuiva al loro basso prezzo. Infine l'industria giapponese è rigorosamente localizzata sulle coste, poiché dipende dall'estero per la fornitura delle materie prime di cui necessita e, in parte, anche per la vendita dei suoi prodotti. Da principio le fabbriche si sono installate sulle tre baie di Tokyo, di Ise (Nagoya) e di Osaka, là dove sorgevano i principali centri commerciali dell'epoca feudale. Una quarta base industriale venne creata dal governo Meiji sullo stretto di Shimonoseki (miniere di carbone di Chikuho, acciaierie di Yahata), e queste quattro Santiche" aree manifatturiere rimangono tuttora i bastioni dell'industria pesante: Keihin (Tokyo- Yokohama), Chukyo (Nagoya) e Hanshin (Osaka-Kobe) forniscono da sole quasi la metà, in valore, della produzione giapponese. La quarta zona (Kita-kyushu) sembra invece aver rallentato il ritmo. Nonostante gli sforzi rivolti al decentramento, soprattutto a partire dagli anni Sessanta, miranti a impiantare basi manifatturiere nelle regioni rimaste rurali (Shikoku, Tohoku, Hokuriku, Sanin, ecc.), le nuove basi dell'industria pesante create nel quadro della "crescita accelerata" (e che forniscono oltre la metà, in valore, della produzione totale) sono scaglionate lungo la costa del Pacifico e del Mare Interno e completano così l'allineamento abbozzato dai quattro centri originari.

Negli intervalli fra questi ultimi, da Kashima (a nord di Tokyo) fino alla baia di Ariake (Kyushu), su una fascia lunga circa 1.200 km (la cosiddetta Megalopoli), si è infatti sviluppata tutta una serie di complessi manifatturieri: le principali eccezioni sono il complesso cartario di Tomakomai (Hokkaido) e il complesso chimico di Nobeoka sulla costa orientale di Kyushu.

L'industria manifatturiera giapponese è ben diversificata e completa; contribuisce per quasi il 30% alla formazione del prodotto nazionale lordo e impiega circa il 24% della popolazione attiva. Nonostante sia stato particolarmente provato dalla recessione mondiale per via della sua forte dipendenza dall'estero per quanto concerne le materie prime, il settore principale è ancora quello metallurgico, che, partendo da semilavorati d'importazione, realizza prodotti tecnologicamente molto avanzati.

Prima di tutto la siderurgia, che pone il Giappone ai primi posti tra i produttori mondiali sia per l'acciaio (oltre 98,2 milioni di t) sia per la ghisa e le ferroleghe (oltre 73,7 milioni di t). Grande importanza hanno anche la metallurgia dell'alluminio, nonostante il Giappone manchi di bauxite, e quella del rame;

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seguono, anch'esse notevoli, quelle del nichel, dello stagno, dello zinco e del magnesio.

Connesse con la siderurgia sono le costruzioni navali (Kobe, Nagasaki, Tamano, Yokohama, Iroshima, ecc.), che, tecnologicamente avanzatissime, pongono il Giappone al primo posto nella produzione mondiale (oltre 8,6 milioni di t di stazza lorda varate nel 1994).

L'industria automobilistica, sviluppatasi in epoca relativamente recente, fa del Giappone il primo produttore mondiale sia di autovetture (oltre 7,8 milioni) sia di veicoli industriali (oltre 2,7 milioni).

Grande espansione ha avuto anche la meccanica fine e di precisione, che produce ed esporta specialmente strumenti ottici (macchine fotografiche, binocoli, microscopi, ecc.), strumenti geodetici e orologi; come pure le industrie elettronica e radiotecnica (calcolatori, apparecchi radio, televisori, ecc.).

L'industria chimica è anch'essa di grande rilevanza nel settore delle produzioni di base (acido solforico, soda caustica), in quelli delle materie plastiche, dei coloranti, del caucciù sintetico e, in particolar modo, in quello dei fertilizzanti, in espansione.

Fra le industrie tessili, meno importanti di un tempo in termini relativi, ma sempre di notevole entità, continua l'industria tradizionale del setificio; sono tuttavia di ben maggior rilievo l'industria delle fibre artificiali (il Giappone è il primo produttore mondiale di fibre cellulosiche) e sintetiche e il cotonificio (Osaka e Aichi). Più modesto è il lanificio.

Sono infine ben sviluppati il cementificio e le industrie del vetro, della ceramica e della carta. Va ricordato infine il tuttora vivo artigianato, che vanta antiche e raffinate tradizioni: oltre a quelle delle celebri sete, sono tuttora numerose le fabbriche di oggetti di lacca (Takaoka, Takamatsu, Tottori, Shizuoka), di bambole, di oggetti di legno, bambù (Tsuyama, Shizuoka), fibre vegetali, carta e bronzo (Takaoka) e di porcellane (Imari, Seto).

Il settore logistico

Nonostante l'ostacolo rappresentato dalle difficoltà morfologiche dell'arcipelago, il Giappone dispone di un'efficiente rete ferroviaria, che si sviluppa per 20.250 km (di cui quasi la metà elettrificata) con linee ad alta velocità. La rete stradale si estende complessivamente per 1.119.000 km (il 58% dei quali asfaltati). Grande importanza hanno ovviamente le comunicazioni marittime, che svolgono la maggior parte del traffico internazionale. I principali porti (Chiba, Yokohama, Kobe [prevalentemente importatore], Nagoya, Osaka, ecc.) sono tutti sulla costa del Pacifico. La flotta mercantile giapponese conta 9.706 navi con una stazza lorda complessiva di

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oltre 22 milioni di t nel 1994. Ampiamente sviluppati sono anche i trasporti aerei, e l'aeroporto di Tokyo (Narita) è uno dei maggiori scali internazionali.

Il Commercio estero

Il Giappone ha basato il suo sforzo di produzione e di esportazione su determinati prodotti che sono diffusi nel mondo intero. Navi, veicoli industriali e automobili, motociclette, apparecchi radio, registratori e televisori, macchine fotografiche e altri strumenti ottici, apparecchi elettronici di ogni tipo e dimensione, ecc. alimentano tutti un massiccio flusso di esportazioni, delle quali rappresentano, in valore, la parte preponderante (insieme con il ferro e l'acciaio). Le importazioni sono invece costituite in prevalenza (e in una misura che non si verifica in nessun altro paese industrializzato) da prodotti primari: petrolio anzitutto (quasi il 16%, in valore) e alimentari, seguiti da minerali, fibre tessili, legname, ecc. Principale fornitore/cliente del Giappone sono gli Stati Uniti (23,1% delle importazioni e 29,8% delle esportazioni). Seguono Cina (10,1%), Australia, Corea del Sud, Indonesia e Germania sullo stesso piano. La bilancia commerciale è da vari anni decisamente in attivo.

Problemi dell’economia giapponese moderna

I progressi della "terza grande potenza" sono avvenuti tanto a spese quanto a beneficio dei Giapponesi. Con un prodotto nazionale pro capite di 11.310 dollari, il Giappone si colloca fra i quindici paesi più ricchi del mondo. Il livello di vita è migliorato in modo eccezionale sotto tutti gli aspetti (consumo, alloggio, prevenzione sociale) e la durata media della vita dei Giapponesi è la più lunga del mondo sia per gli uomini sia per le donne. Dal 1965 il reddito medio annuo di una famiglia è salito a 34.630 $ e la percentuale delle spese per l'alimentazione è scesa dal 36 al 20%. Praticamente ogni nucleo familiare dispone di telefono, la quasi totalità di televisore, frigorifero, lavatrice, aspirapolvere e automobile. Ma questi progressi sono stati ottenuti a prezzo di uno sforzo di produzione accanito, che ha minato sotto molti aspetti l'equilibrio generale del paese e che interessa prima di tutto soltanto una fascia lunga circa 1.200 km e larga in media 10 tra Tokyo e Fukuoka.

Parecchie regioni sono state dimenticate dal progresso (il Tokoku, il Chubu, il Chugoku, Shikoku e tutto il versante del Mar del Giappone) e conducono un'esistenza ancora in ampia misura tradizionale, perdendo la propria manodopera e il proprio potenziale di iniziative. Nella regione sviluppata, una massa di oltre 60 milioni di persone è in continuo movimento, dal cuore delle metropoli o dalle regioni rimaste in disparte alle città rivierasche intermedie del Pacifico o del Mare Interno, considerate meno inquinate e dove il costo della vita è meno caro. Il prezzo esorbitante dei terreni, in continuo aumento causa la speculazione, rende molto difficile ai più trovare alloggio nelle grandi città, e anche a notevole distanza dal centro, il che si traduce in ulteriori disagi negli spostamenti e in una disordinata invasione del paesaggio rurale. Inoltre questa

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immensa fascia urbana e parecchie regioni rurali, da che vi è stata impiantata una fabbrica, sono esposte a gravi nocività, cui solo una tardiva presa di coscienza ha cominciato a porre fine.

1.5 I cardini dell’economia

Punti di forza e debolezze dell’economia giapponese La cooperazione tra governo e industria, una grande etica del lavoro, l’eccellenza nel campo dell’high tech e una spesa per la difesa relativamente bassa (1% del PIL) hanno aiutato il Giappone a progredire con straordinaria rapidità fino a diventare la seconda potenza mondiale per avanzamento tecnologico , e la terza potenza mondiale in campo economico dopo gli USA e la Cina, secondo i criteri PPP (purchasing power parity).

Una caratteristica significativa dell’economia giapponese è la capacità di produttori, fornitori e distributori di lavorare insieme in gruppi caratterizzati da grande sinergia, che si chiamano keiretsu. Una seconda caratteristica fondamentale è stata fino ad oggi la capacità di garantire un posto fisso a vita per una parte sostanziale della forza lavoro urbana. Oggi, entrambe le caratteristiche si stanno affievolendo.

Per tre decenni la crescita economica è stata eccezionale, attestandosi intorno al 10% annuo negli anni Sessanta, intorno al 5% negli anni Settanta e a circa il 4% negli anni Ottanta. Crescita che ha subito un brusco rallentamento negli anni Novanta, scendendo a una medie dell’1.7%, in gran parte a causa degli effetti di investimenti eccessivi fatti alla fine degli anni Ottanta e di strategie di mercato interne volte a neutralizzare gli eccessi speculativi in borsa e nel mercato immobiliare e a imporre una ristrutturazione dell’economia.

La tabella seguente, tratta da «The Economist», mostra i dati più significativi dell’andamento economico per il 2006, in rapporto alla media dell’andamento negli anni 2002-0614:

Annual data 2006(a) Historical averages (%)

2002-06

Population (m) 127.5 Population growth 0.1 GDP (US$ bn; market exchange rate)

4,377.5 Real GDP growth 1.7

GDP (US$ bn; purchasing power parity)

4,091.1 Real domestic demand growth

1.1

GDP per head (US$); market exchange rate)

4,343 Inflation -0.2

GDP per head (US$); purchasing power parity)

32,097 Current-account balance (% of GDP)

3.4

Exchange rate (av) :US$ 116.2(b) FDI inflows (% of GDP) 0.2 (a) Economist Intelligence Unit estimates. (b) Actual.

14 http://www.economist.com/countries/Japan/profile.cfm?folder=Profile-FactSheet

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Può inoltre essere utile fornire uno schema stringato, ma aggiornato al 14 febbraio del 2007, dei nodi più significativi per l’andamento dell’economia giapponese:

Contesto Le strutture industriali del Paese sono state praticamente distrutte durante la seconda guerra mondiale. Da allora, investimenti significativi ed efficienti tecniche industriali hanno condotto a un tasso di crescita molto elevato, soprattutto negli anni Sessanta. Il processo di crescita è stato favorito da ottimi livelli di istruzione, da un buon rapporto tra mondo del lavoro e management, e dalla guida del governo per alcune industrie selezionate. Verso la fine degli anni Ottanta si è registrata una rapida crescita dei prezzi delle attività. Costi che hanno iniziato a ridursi bruscamente all’inizio degli anni Novanta, quando la Banca del Giappone (BOJ, la Banca Centrale) ha alzato i tassi di interesse e il Governo ha introdotto delle misure per limitare le speculazioni immobiliari. Dopo un periodo abbastanza difficile negli anni Novanta, a partire dal 2003 l’economia giapponese ha avviato una delle riprese più significative dagli anni del dopoguerra.

Nodi strategici della politica economica

Deregolamentazione e liberalizzazione sono due politiche di estrema importanza, ma il cambiamento è molto lento. Il rapido invecchiamento della popolazione ha implicazioni significative per la struttura della futura forza lavoro, per il tasso di risparmio e per il budget del governo. La recente ripresa economica ha aiutato a sostenere le banche più importanti, ma ci sono ancora dubbi sulla reale tenuta di quelle più, le banche regionali. Anche la posizione fiscale del Governo si va modificando rapidamente, a causa di una implementazione nel corso degli anni Novanta di una serie di pacchetti di incentivi fiscali con una valore combinato di più di 100 trilioni di yen (925 miliardi di dollari USA), e anche a causa della crescita lenta delle entrate fiscali.

Imposte Lo standard nazionale delle imposte per le imprese è del 30%. Includendo anche le tasse locali, lo standard effettivo è del 40.9%. La tassa sui consumi è del 5%.

Commercio estero Il surplus del bilancio commerciale si è attestato a 93.7 miliardi di dollari USA nel 2005, con esportazioni pari a 568 miliardi e importazioni pari a 474 miliardi. La situazione corrente registra un surplus di 166 miliardi di dollari USA, pari al 3.6% del PIL.

Tabella descrittiva del livello di esportazioni e importazioni che incidono sulla valutazione dell’andamento economico del Paese:

Main exports 2006 % of total Main imports 2006 % of totalTransport equipment 24.2 Mineral fuels 27.8 Electrical machinery 21.4 Electrical machinery 12.9

Non-electrical machinery

19.7 Non-electrical machinery 9.3

Chemicals 9.0 Food 8.5

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Metals 4.6 Chemicals 7.3 Leading markets 2006 % of total Leading suppliers 2006 % of total

US 22.5 China 20.5 China 14.3 US 11.8

South Korea 7.8 Saudi Arabia 6.4 Taiwan 6.8 UAE 5.5

Hong Kong 5.6 South Korea 4.8

SINTESI DI CONTESTO

Anagrafica Paese15 Superficie 377.835 kmq

terra: 374.744 kmq acqua: 3.091 kmq

Posizione Si trova nell’Asia Orientle, ed è un arcipelago situato tra l’Oceano Pacifico settentrionale e il mar del Giappone, a est della Penisola della Corea

Topografia Il territorio giapponese è per lo più montagnoso e accidentato.

Non confina con altri paesi.

Estensione delle coste: 29.7512 km.

Cima più elevata: Fujiama, 3.776 m. Clima Ha caratteristiche tropicali al sud, mentre a nord è temperato. Risorse naturali Trascurabili risorse minerarie; pesce. Rischi naturali Molti vulcani spenti e alcuni ancora attivi: circa 1.500 fenomeni sismici all’anno (per lo più

tremori), tsunami, tifoni. Problemi ambientali

Inquinamento dell’aria dovuto alle emissioni delle centrali per la produzione di energia elettrica, che produce pioggia acida; inquinamento dell’aria (gas serra, particelle di biossido di zolfo) dovuti all’uso del carbone come fonte di energia primaria; piogge acide; scarsità di acqua (soprattutto al nord); inquinamento delle falde a causa di scarichi industriali; deforestazione; perdita di circa il 5% del terreno coltivabile dal 1949, causato dall’erosione del suolo e dallo sviluppo economico; desertificazione; commercio di specie animale in via di estinzione.

Popolazione 127.463.611 (stima del luglio 2006) Distribuzione per fascia d’età

0-14 anni: 14.2%%

15-64 anni: 65.7%

> 65 anni: 20% Gruppi etnici Giapponese (99%), altri 1% (Coreani, cinesi, brasiliani, filippini, e altri).

NB: Circa 230.000 brasiliani di origine giapponese sono emigrati in Giappone negli anni Novanta per lavorare nell’industria.

Religioni Scintoista e buddista (84%), altre religioni 16% (tra cui 0.7% di cristiani). Lingue Giapponese. Governo Nome ufficiale Nihon- Koku, o Nippon-koku Forma istituzionale

Monarchia costituzionale con governo parlamentare

Capo di Stato Imperatore Akihito Primo ministro Shinzo Abe

15 I dati contenuti nella tabella sono stati ricavati dal CIA World Factbook .

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Capitale Tokyo Divisioni amministrative

47 prefetture

Prefetture Aichi, Akita, Aomori, Chiba, Ehime, Fukui, Fukuoka, Fukushima, Gifu, Gunma, Hiroshima, Hokkaido, Hyogo, Ibaraki, Ishikawa, Iwate, Kagawa, Kagoshima, Kaganawa, Nara Niigata, Oita, Okayama, Okinama, Osaka, Saga, Saitama, Shiga, Stimane, Shizuoka, Tochigi Tokushima, Tokyo, Dottori, Toyama, Wakayama, Yamagata, Yamaguchi, Yamanashi.

Sistema giudiziario

Modellato sul sistema europeo, con influenze inglesi e americane, revisione giudiziale degli atti legislativi da parte della Corte Suprema

Potere Esecutivo

Capo di Stato: Imperatore Akihito (dal 7 gennaio 1989)

Capo di Governo: Primo Ministro Shinzo Abe (dal 26 settembre 2006)

Governo: Governo nominato dal Primo Ministro

Elezioni: il parlamento sceglie il primo ministro: la Costituzione richiede che il Primo Ministro sia a capo della maggioranza parlamentare; dopo le elezioni legislative, il capo del partito di maggioranza o il capo della coalizione di maggioranza nella Camera dei Deputati in genere diventa primo ministro; la monarchia è ereditaria.

Risultati elettorali: Abe è stato eletto primo ministro con 339 voti su 476 nella Camera dei deputati e 136 su 240 nella camera dei Consiglieri.

Elezioni camera dei consiglieri: • ultime elezioni: 11 luglio 2002 • prossime elezioni: luglio 2007

Elezioni camera dei rappresentanti: • ultime elezioni: 11 settembre 2005 • prossime elezioni: settembre 2009

Potere legislativo

Il parlamento bicamerale (Kokkai) comprende il Sangi –in (242 seggi) e il Shugi-in (480 seggi)

Potere giudiziario

Corte suprema (Il capo della Corte Suprema è nominato dal sovrano dopo designazione del Gabinetto (consiglio dei ministri): gli altri membri sono eletti dal consiglio dei ministri

Finanza Moneta Yen (JPY) PIL (PPP, cioè a parità del potere di acquisto)

4.22 trilioni di dollari USA (stima del 2006)

PIL (col cambio ufficiale)

4.911 trilioni di dollari USA (stima del 2006)

PIL – tasso di crescita

2.8% (stima del 2006)

PIL pro capite (PPP)

33.100 dollari (stima del 2006)

PIL – composizione per settori

Agricoltura: 1.6%

Industria: 25.3 %

Servizi 73.1% (stima del 2006) Forza lavoro 66.44 milioni (stima dl 2006) Impiego per settore

Agricoltura 4.6%

Industria 27.8%

Servizi 67.7%

(stima del 2004) Tasso di disoccupazione

4.1% (stima del 2006)

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Popolazione sotto la soglia di povertà

Non applicabile

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SEZIONE 2

- Il Giappone : lo stato dell’Ambiente

2. Risorse naturali

Risorse minerarie ed energetiche

Il Giappone dispone di diverse risorse minerarie, ma generalmente in quantità limitata, per cui è costretto a forti importazioni di materie prime, necessarie alla sua poderosa attività industriale, di trasformazione e manifatturiera. Vi sono generalmente giacimenti di carbone, rame, piombo, zinco e quarzite, ma tutti in quantità insufficienti a soddisfare la domanda interna. Il Paese è tra i principali produttori mondiali di energia elettrica, di cui circa il 63,7% proviene da centrali termiche, alimentate a carbone o a petrolio; gli impianti idroelettrici forniscono il 10,23% e le centrali nucleari il 23,3%; sono attivi 55 reattori.

In mancanza di sufficienti risorse energetiche interne, il Giappone dipende dalle importazioni di combustibili. Grazie ai progressi raggiunti nella resa e nel risparmio energetici, il tasso di consumo annuo di energia è calato dal 6,1% del periodo tra il 1965 e il 1980 all’1,9% nel periodo dal 1980 al 1988, mentre la quota annua rappresentata dai prodotti combustibili sul totale delle importazioni è scesa dal 19% al 14%.16

Energia: dati, statistiche, analisi.17

Il Giappone è il terzo consumatore di petrolio al mondo, dopo gli Stati Uniti e la Cina, e il secondo importatore di petrolio a livello mondiale.

Il Giappone è praticamente privo di riserve di petrolio o di gas naturale. Nel 2005 si è posizionato al secondo posto nella classifica mondiale di importatori di petrolio greggio. Nonostante la penuria di risorse di idrocarburi, le imprese giapponesi hanno perseguito attivamente progetti all’estero per petrolio e gas naturale. Il Giappone rimane uno dei maggiori esportatori di attrezzature per il settore dell’energia e le imprese interne offrono servizi di ingegneria specializzata, costruzioni e gestione per progetti di settore. Nel gennaio del 2006, l’OGJ (Oil and Gas Journal)18 stimava che il Giappone avesse 59 milioni di barili di riserve comprovate di petrolio. Nel corso dei primi tre quarti del 2006, il Giappone ha prodotto circa 125.000 barili al giorno di petrolio, di cui

16 http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761566679_4____27/Giappone.html#s27 17 http://www.eia.doe.gov/emeu/cabs/Japan/Full.html 18 http://www.ogj.com/index.cfm

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meno del 5% era greggio. La stragrande maggioranza della produzione petrolifera del Giappone è sotto forma di prodotto raffinato, grazie alla presenza delle molteplici raffinerie di cui il Paese dispone. Per il 2006, l’EIA prevede che il Giappone consumerà 5.3 milioni di barili al giorno di petrolio.

Anche se il Giappone non è un grande produttore di petrolio esso gode di un notevole settore petrolifero, composto di diverse imprese statali, private e straniere. Il paese è aperto a investimenti stranieri nel settore energetico, ma le restrizioni imposte dal governo e le regolamentazioni hanno limitato, nel passato, la presenza di imprese petrolifere internazionali.

Negli ultimi anni, le regolamentazioni che penalizzano le imprese straniere sono diventate meno severe, e questa scelta ha portato a un maggior livello di competizione nel settore di raffinamento del petrolio. Le raffinerie del Paese hanno anche dovuto superare un lungo periodo di consolidamento a partire dal 1999, durante il quale c’è stato un emergere di molte grandi imprese di raffinazione. Imprese giapponesi come la Nippon Oil continuano a occupare un ruolo chiave nel settore, ma imprese internazionali come la Shell e la ExxonMobil detengono una considerevole fetta di mercato sul territorio.

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Japan’s Refining Sector as of January 2006

Company Number of Refineries Refining Capacity (bbl/d)

Nippon Oil 6 1,157,000

Idemitsu Kosan 4 608,000

TonenGeneral 3 590,000

Cosmo Oil 4 565,250

Others 16 1,751,690

Total 31 4,671,940

Japan’s Largest Refineries

Operator Location Refining Capacity (bbl/d)

Nippon Oil Negishi 340,000

TonenGeneral Kawasaki 296,000

Nippon Oil Mizushima 250,000

Cosmo Oil Chiba 228,000

Showa Sekiyu Yokkaichi 222,000

Idemitsu Kosan Ichihara, Chiba 209,000

Fuji Oil Sodegaura 192,000

Japan Energy Co. Mizushima 190,190

Source: OGJ (January 2006)

Gas naturale

Il Giappone è il maggiore importatore di gas naturale liquefatto del mondo (dati del Oil & Gas Journal). Nel gennaio 2006 il Paese poteva contare su una riserva accertata pari a 1.4 trilioni di piedi cubici (Tcf). Nonostante le risorse limitate il Giappone è un grande consumatore di gas naturale che importa quasi totalmente da altri paesi. Poiché sul territorio mancano connessioni a gasdotti internazionali, tutte le importazioni sono sotto forma di gas naturale

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liquefatto (GNL). Il Giappone ha cominciato a importare GNL dall’Alaska nel 1969, ed è stato uno dei primi paesi a commerciare GNL.

La Osaka Gas, la Tokyo Gas e la Toho Gas sono le principali imprese che vendono gas naturale, con uno share combinato del 75% del mercato.

Carbone

Il Giappone dipende completamente dalle importazioni di carbone per soddisfare i bisogni interni e detiene solo piccole riserve, pari a 396 milioni di short ton.19

19 1 short ton = 2000 libbre.

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Il Paese ha abbandonato la produzione di carbone nel gennaio del 2002 con la chiusura dell’ultima miniera ancora attiva, quella di Kushiro, sull’isola di Hokkaido, nel nord del Paese. A causa delle sue riserve limitate e della mancanza di produzione, il paese è il maggiore importatore a livello mondiale di carbone per caldaie,20 usato per la generazione di energia, per le cartiere e per la produzione di cemento. Esso è, inoltre, un compratore importante di carbon coke21, che utilizza per le industrie siderurgiche.

Elettricità

Il Giappone è il terzo produttore al mondo di energia nucleare.

Nel 2004, il Giappone aveva 243.5 gigawatt (GW) di potenziale di produzione di elettricità installati, collocandosi così al secondo posto dopo gli Stati Uniti. Nel 2004 il Paese ha generato 974 miliardi di kilowattore e ha consumato 906 miliardi di kilowattore di energia elettrica. Il 61% dell’energia elettrica veniva da fonti termiche convenzionali, il 28% da fonti elettriche nucleari, il 10% da fonti idroelettriche e meno del 2% da altre fonti rinnovabili.

20 L’inglese legge: “steam coal” 21 L’inglese legge: “coking coal”.

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L’industria elettrica giapponese è caratterizzata da 10 compagnie energetiche private e integrate che funzionano come monopoli regionali: la più grande di esse è la TEPCO (Tokyo Electric Power Company). Queste imprese detengono i tre quarti della capacità elettrica del Giappone e controllano anche la infrastruttura di trasmissione e di distribuzione regionale, lasciando poco spazio ai produttori di elettricità indipendenti (IPP, Independent Power Producers). Le 10 imprese collaborano tra loro per assicurare la stabilità della fornitura di elettricità e lavorano insieme per scambiare o fornire elettricità quando ci sono situazioni di emergenza o ammanchi di elettricità. Altri attori nel mercato dell’elettricità sono la JAPC (Japan Atomic Power Company), che gestisce tre centrali nucleari, e la J-Power (Electric Power Development Company) che gestisce 16GW di impianti idroelettrici e termici. La J-Power, un tempo impresa statale, è stata privatizzata nel settembre 2004.

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Anche se le 10 imprese energetiche regionali sono private e soggette a un certo grado di competizione, la regolamentazione storica del settore ha loro garantito una sorta di monopolio di fatto. Il Giappone ha deciso di liberalizzare e deregolamentare il settore dell’energia elettrica in modo graduale. Il parlamento giapponese ha approvato una legge nel maggio del 1999 che modificava la legge sulle industrie elettriche per consentire un’apertura parziale alla competizione. A partire dal marzo 2000, i grandi compratori di energia industriale, che rappresentano circa un terzo del mercato giapponese, possono scegliere i loro fornitori. Nell’aprile 2005, la portata della liberalizzazione si è espansa includendo i compratori di elettricità di dimensioni medie. Il governo giapponese vuole prendere in considerazione l’ipotesi della liberalizzazione completa all’inizio dell’aprile 2007. Nel febbraio 2004 è stato creato l’ESCJ (Electric Power System Council of Japan), con lo scopo di controllare il programma di liberalizzazione e deregolamentazione. Il METI (Ministry of Economy, Trade and Industry) ha la massima autorità di regolamentazione nell’industria dell’energia. All’interno del METI, la ANRE (Agency of Natural Resources and Energy) e le sue varie suddivisioni per l’energia elettrica controllano il settore. La Commissione per la sicurezza nucleare in Giappone controlla le operazioni nelle centrali nucleari del Paese.

Termica convenzionale

Nel 2004, il Giappone aveva circa 175 GW di capacità di produzione di energia elettrica e termica (con un aumento dell’8% rispetto al 2000). Il Paese ha un grande numero di centrali alimentate a petrolio, anche se gran

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parte di questa capacità è usata soprattutto come riserva per soddisfare le domande nei periodi di massima richiesta. Stanno aumentando anche le centrali alimentate a gas naturale. Il carbone resta un’importante fonte di combustibile per molte strutture che generano energia, anche se il governo giapponese ha incoraggiato l’uso di tecnologie meno inquinanti. Tuttavia, per cercare di diminuire la dipendenza del paese dalle importazioni di idrocarburi dal Medio Oriente per la produzione di elettricità, al momento vengono promosse tecnologie emergenti per il carbone. La J-Power e le imprese energetiche regionali hanno creato la Clean Coal Power R&D (Energia dal Carbone Pulito), una joint-venture che ha l’obiettivo di costruire una centrale sperimentale da 250 megawatt per la gassificazione del carbone. Questa centrale avrà l’efficacia termica più alta del mondo.

Nucleare

Il Giappone ha 55 reattori nucleari in funzione, con una capacità generativa installata di circa 50 GW; si colloca così al terzo posto nel mondo, dopo gli Stati Uniti e la Francia. Il Paese ha promosso l’elettricità nucleare nel corso degli anni per differenziare le fonti di energia e per ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma la sicurezza e l’affidabilità, per molti dei reattori presenti sul territorio del paese, sono diventate fonte di gravi preoccupazioni. Infatti, l'ubicazione delle centrali pone notevoli rischi ambientali e di sicurezza per i pericoli in caso di terremoto. Il Paese dispone di enormi scorte di plutonio fin dai primi anni Novanta.

Idroelettrico

Il Giappone aveva installato una capacità generativa idroelettrica di 22 GW nel 2004, circa il 9% della capacità totale. Il Paese vorrebbe sviluppare ulteriormente il settore idroelettrico per incrementare la sua indipendenza energetica, ma studi effettuati dal Governo indicano che sono stati quasi esauriti i siti in cui poter installare progetti idroelettrici su vasta scala. La J-Power ha cancellato i progetti per creare due nuove centrali idroelettriche nelle prefetture di Fukui e Niigata.

Energy Overview22 Proven Oil Reserves (January 1, 2006E)

59 million barrels

Oil Production (2006E) 125,700 barrels per day, of which 5% was crude oil.

Oil Consumption (2005E) 5.4 million barrels per day

Crude Oil Distillation 4.7 million barrels per day

22 http://www.eia.doe.gov/emeu/cabs/Japan/Full.html

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Capacity (2006E)

Proven Natural Gas Reserves (January 1, 2006E)

1.4 trillion cubic feet

Natural Gas Production (2004E)

104 billion cubic feet

Natural Gas Consumption (2004E)

2,950 billion cubic feet

Recoverable Coal Reserves (2003E)

395.7 million short tons

Coal Production (2004E) None

Coal Consumption (2004E)

203.7 million short tons

Electricity Installed Capacity (2004E)

243.5 gigawatts

Electricity Production (2004E)

974.4 billion kilowatt hours

Electricity Consumption (2004E)

906.2 billion kilowatt hours

Total Energy Consumption (2004E)

22.6 quadrillion Btus*, of which Oil (48%), Coal (21%), Natural Gas (14%), Nuclear (12%), Hydroelectricity (4%), Other Renewables (1%)

Total Per Capita Energy Consumption (2003E)

175.6 million Btus

Energy Intensity (2004E) 6,531.9 Btu per $2000-PPP**

Environmental Overview Energy-Related Carbon Dioxide Emissions (2004E)

1,262.1 million metric tons, of which Oil (53%), Coal (34%), Natural Gas (13%)

Per-Capita, Energy-Related Carbon Dioxide Emissions ((Metric Tons of Carbon Dioxide) 2004E)

9.9 metric tons

Carbon Dioxide Intensity (2004E)

0.4 Metric tons per thousand $2000-PPP**

Environmental Issues air pollution from power plant emissions results in acid rain; acidification of lakes and reservoirs degrading water quality and threatening aquatic life; Japan is one of the largest consumers of fish and tropical timber, contributing to the depletion of these resources in Asia

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and elsewhere

Major Environmental Agreements

party to: Antarctic-Environmental Protocol, Antarctic-Marine Living Resources, Antarctic Seals, Antarctic Treaty, Biodiversity, Climate Change, Climate Change-Kyoto Protocol, Desertification, Endangered Species, Environmental Modification, Hazardous Wastes, Law of the Sea, Marine Dumping, Ozone Layer Protection, Ship Pollution, Tropical Timber 83, Tropical Timber 94, Wetlands, Whaling

Oil and Gas Industry Organization The Japanese government began breaking up former

state-owned enterprise Japan National Oil Corporation (JNOC) in 2001. Japan’s oil and natural gas sectors are open to foreign involvement, although the government still plays a small role in the industry.

Major Refineries (capacity, bbl/d)

Nippon Oil (Negishi - 340,000; Mizushima – 250,000); TonenGeneral (Kawasaki – 296,000); Cosmo Oil (Chiba – 228,000); Showa Shell Sekiyu (Yokkaichi – 222,000); Idemitsu Kosan (Ichihara, Chiba – 209,000)

* The total energy consumption statistic includes petroleum, dry natural gas, coal, net hydro, nuclear, geothermal, solar, wind, wood and waste electric power. The renewable energy consumption statistic is based on International Energy Agency (IEA) data and includes hydropower, solar, wind, tide, geothermal, solid biomass and animal products, biomass gas and liquids, industrial and municipal wastes. Sectoral shares of energy consumption and carbon emissions are also based on IEA data. **GDP figures from OECD estimates based on purchasing power parity (PPP) exchange rates.

Ambiente e protezione ambientale

Il Giappone soffre dei problemi ambientali tipici dei paesi industrializzati. Produce forti quantitativi di emissioni di gas nell’atmosfera, che, accumulandosi, contribuiscono all'effetto serra. L'inquinamento atmosferico è aggravato dall'elevata concentrazione delle aree urbane, dove vive il 79% della popolazione. Le città di Tokyo e Osaka, attorno alle quali si estende una grande conurbazione, sono particolarmente colpite da inquinamento acustico e atmosferico. Le emissioni di anidride solforosa si sono significativamente ridotte in conseguenza delle normative ambientali, ma gli ossidi di azoto, che contribuiscono alle piogge acide e creano danni alla salute, costituiscono ancora un problema. La qualità dell'acqua è migliorata costantemente a partire

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dal 1970, anche se molte riserve idriche superano ancora i limiti relativi alle sostanze organiche. L'aumento dei rifiuti domestici negli anni Ottanta è stato fra i più alti al mondo, e il Giappone si trova a fronteggiare una grave carenza di luoghi da adibire a discariche. L'etica della conservazione della natura in Giappone risale all'introduzione del buddhismo nel VI secolo a.C. Aree protette e speciali riserve di caccia erano già presenti da lungo tempo, ben prima dell’era moderna. Le foreste coprono oggi il 64% del paese, anche se si tratta spesso di piantagioni commerciali. Malgrado le sue considerevoli riserve, il Giappone è fra i maggiori importatori di legname, proveniente soprattutto dal Borneo. Esistono attualmente 28 grandi parchi nazionali e più di 350 parchi minori, che coprono oltre il 14% della superficie del paese. Un'ampia serie di riserve faunistiche e di santuari speciali si estendono per oltre l'8% del territorio. Sono inoltre stati istituiti almeno 28 parchi marini. La Legge per la conservazione della natura del 1972 prevede che tutti i sistemi naturali siano inventariati ogni cinque anni, un mandato che il governo ha rispettato con l'ausilio di volontari e di organizzazioni non governative. La frequenza di visite da parte dei cittadini ai parchi nazionali è fra le più alte del mondo e fin dagli anni Ottanta si è imposto un forte movimento ambientalista. Tra le principali aree protette vi sono il parco nazionale dei Monti Daisetsu, sull’isola di Hokkaido, il Joshin-Etsu-Kogen (1949) e il Bandai-Asahi (1950), entrambi sull’isola di Honshu. Il Giappone possiede undici World Heritage Sites, tra cui i monumenti buddhisti di Horyu-ji e i monumenti per la pace di Hiroshima. Nel 1980 il governo ha dichiarato 4 riserve della biosfera nell'ambito del programma MAB (Man and the Biosphere, l'uomo e la biosfera) dell’UNESCO. Il Giappone ha ratificato la Convenzione di Ramsar sulla salvaguardia delle zone umide (cui non hanno aderito molti paesi dell’area asiatica), i Trattati per il legname tropicale del 1983 e del 1994 e il Trattato Antartico. Fra gli altri accordi ambientali internazionali vi sono quelli relativi alla biodiversità, al cambiamento del clima, alle specie in via d'estinzione, alle modificazioni dell'ambiente, allo smaltimento dei rifiuti pericolosi, allo scarico dei rifiuti in mare, all’abolizione dei test nucleari, alla protezione dell’ozonosfera e all'inquinamento navale.23

Inquinamento atmosferico Controllare l’inquinamento atmosferico è un problema cruciale sia a livello locale che a livello nazionale in Giappone. Il problema è stato affrontato per la prima volta con la Legge di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico del 1968 (Air Pollution Control Law), che è stata emendata l’ultima volta nel 1996. Questa legge stabilisce che ci siano stazioni di controllo per la qualità dell’aria in diverse parti del paese, che verificano se qualità dell’aria sia in linea con gli standard nazionali.

23 http://www.liceoberchet.it/ricerche/geo4d_03/Giappone/ambiente.htm

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Anche se le leggi del Giappone sono riuscite a ridurre in modo significativo la concentrazione di biossido di zolfo nei decenni passati, il MOE (Ministero dell’Ambiente) riconosce che, invece, non sono calate le concentrazioni di biossido di azoto. Questo riflette il continuo aumento dell’uso di automobili.

Inquinamento dell’acqua L’ambiente acquatico del Giappone è migliorato in modo significativo negli ultimi decenni, poiché l’inquinamento delle acque di matrice industriale è stato ridotto drasticamente. Tuttavia, il Ministero dell’Ambiente è costretto a riconoscere che i suoi standard ambientali per la qualità in materia di inquinamento idrico organico non sono rispettati in circa il 30% delle acque del Giappone. Causano particolari preoccupazioni i fiumi che scorrono in aree urbane e le superfici acquatiche chiuse, come mari interni, insenature, laghi e bacini idrici.

Oltre alle cause interne di inquinamento delle acque, il Giappone è anche influenzato da fattori internazionali. Per esempio, il traffico di petroliere nel Mar del Giappone è diventato di recente un problema ambientale. Poiché alcune nazioni che si affacciano sul Mar del Giappone hanno regolamentazioni ambientali piuttosto deboli sul traffico delle petroliere, ci sono state numerose perdite di petrolio di piccola entità.

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SEZIONE 3

- Il Giappone: le biotecnologie e loro applicazione

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3. Giappone: il mercato del Biotech24

Il mercato dell’industria biotech è cresciuto del 7.5% nel 2002 rispetto al 2001, passando a 1.433 miliardi di yen. Di questo totale, al mercato biomedico vanno attribuiti 818.7 miliardi di yen (cresciuto del 7.3% rispetto all’anno precedente). Il mercato biomedico a sua volta si divide in farmaci biotech, per un valore di 539.24 miliardi di yen e trattamenti biomedici, prodotti collegati ai farmaci, servizi per un valore di 279.45 miliardi di yen. Il mercato è in crescita da quattro anni (dal 1998 al 2002) e il tasso di crescita medio si è attestato sul 6.7%. I prodotti principali del settore dei farmaci biotech sono quelli prodotti utilizzando la tecnologia transgenica, la tecnologia della fusione cellulare e la tecnologia della cultura delle cellule.

Le tecnologie per lo sviluppo dei farmaci sulla base dei genomi ”FARMACOGENOMICA”, la terapia cellulare e la medicina rigenerativa oggi sono allo stadio base della ricerca e sviluppo presso grandi industrie farmaceutiche, università e istituti di ricerca pubblici, e poche sono prodotte su base commerciale. Dei farmaci biotech prodotti nel 2002, i ricavati più alti (120 miliardi di yen) sono venuti dall’eritropoietina25, seguita dalla produzione di anticorpi monoclonali (65 miliardi di yen); alcuni esempi che possono essere menzionati sono per il cancro della mammella l’ERCEPTIN che è un anticorpo monoclonale in grado di legarsi ed inibire il pathway del recettore di membrana HER-2 che risulta amplificato nel 30% dei tumori della mammella nella popolazione europea, e il CETUXIMAB un anticorpo monoclonale utilizzato nel cancro del colon per inibire l’overespressione dell’EGFr (Epidermal Growth Factor receptor) e dall’ormone di crescita umano (forse è meglio specificare l’ormone HGH Human Growth Hormone (60 miliardi di yen). I farmaci rapresentati da anticorpi monoclonali definifi “targeted theraphy” perchè diretti contro una molecola target sono quelli che hanno segnalato la crescita più significativa; le vendite sono aumentate dai 900 miilioni di yen del 2001 ai 13 miliardi di yen del 2002.

Intanto, le imprese attive nel mercato di supporto al biotech stanno diventando società di capitali a rischio (venture business). Nei settori di supporto alla ricerca (come attrezzature e reagenti, sistemi di analisi come il sequenziatore DNA, la bioinformatica e vari servizi depositati, oltre alla cromatografia liquida convenzionale) hanno creato mercati stabili.

Opportunità di crescita

Sviluppo dei farmaci sulla base dei genomi Dovendo affrontare una competizione sempre più intensa per lo sviluppo di nuovi farmaci, molte case farmaceutiche giapponesi stanno creando alleanze e tie-up con imprese biofarmaceutiche straniere, per rendere più efficienti i loro sforzi di sviluppo e anche per ripartire costi e rischi, intensificando al tempo stesso le loro funzioni di ricerca e sviluppo. Ciò accade perché oggi, nel settore dello sviluppo di 24 http://www.jetro.org/content/157/215 25 http://www.albanesi.it/Corsa/epo.htm

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nuovi farmaci, sta diventando ancor più necessario ottenere tecnologie e informazioni per tale sviluppo grazie a nuovi approcci, diversi dai metodi di sviluppo tradizionali e sta diventando più difficile farlo se si può contare solo sulle tecnologie e sui ricercatori che fanno già parte della propria impresa.

Terapia cellulare Tra le imprese più significative del settore, la Kirin Brewery Co. ha introdotto tecnologie Dendreon Corp., e la Takara Bio Inc. dalla Nexell Therapeutics, entrambe statunitensi, per sviluppare attrezzature per la terapia cellulare. Tra le imprese venture che hanno avuto successo in questo settore ricordiamo la Lymphotec Inc. e la Medinet Co. Medicina rigenerativa Tra le grandi e medie imprese, sono attive sul mercato la Terumo Corp. (impegnata in un tie-up con la statunitense Diacrin, Inc.) e la Kyowa Hakko Kogyo Co. (stanno conducendo ricerche sulla tecnologia dell’utilizzazione delle cellule staminali mesenchimali, in collaborazione con la School of Medicine della Keio University). Evoluzione del Biotech in Giappone Il governo giapponese prevede che entro il 2010 il mercato del biotecnologia arriverà a fatturare 25 trilioni di yen e creerà almeno 1000 nuove imprese con base biotech, nate in primis dalla necessità di trasferire la ricerca e lo sviluppo di base in industrie imprenditoriali. Sono state create delle società di capitali a rischio (venture companies), e le regolamentazioni sono meno severe di un tempo. Le innovazioni biotecnologiche incorporano i materiali di biomasse o le informazioni in processi, servizi, beni o attrezzature che possono essere applicati allo sviluppo di nuove medicine e nuovi cibi, creare nuove forme di energia, o generare nuovi organi. La scoperta di farmaci e di trattamenti medici ottiene l’attenzione più grande per via della potenzialità di grandi guadagni che rappresentano. A oggi, il 40% del mercato giapponese è da ascriversi ai biofarmaci.

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Figure 0: Adapted from guidelines issued by Government for the development of biotechnology in Japan

Al contrario di quando accade negli Stati Uniti, dove sono state piccole imprese dai forti caratteri imprenditoriali ad avventurarsi per prime nel mondo del biotech, passi simili in Giappone sono stati intrapresi da grandi imprese già accreditate. Da un punto di vista storico, in Giappone sono state proprio queste grandi imprese a mettere le basi e a far crescere le innovazioni che alla fine creano industrie nuove – è il processo esattamente opposto a quello che si è riscontrato negli Stati Uniti. In genere, le grandi imprese giapponesi curano all’interno della loro struttura un dipartimento o progetto speciale che ha la potenzialità di diventare una società di capitali rischio (venture companies), fino a quando essa non è in grado di stare sul mercato autonomamente. Spesso, questi spin-out, che magari hanno origine dalla medesima impresa, si uniscono per creare una rete di supporto per l’azienda madre. Il governo giapponese è anche attivo come finanziatore del biobusiness, e ha sostenuto economicamente progetti a lungo termine che non avrebbero ottenuto da soli supporto nel mercato. Il 46% delle imprese biotech sono spin-out da imprese più grandi che stanno cercando di commercializzare la ricerca svolta in seno alle università. Tuttavia, questo stato di cosa sta cambiando, da quando in Giappone viene creato un numero sempre più alto di imprese con capitale a rischio (venture capital companies).Si stanno anche creando dei servizi di supporto per il business per le piccole e medie imprese. Nella loro Analisi Statistica delle “Bio-Venture” del 2003, la JBA (Japan Bioindustries Association) ha reso noto di aver identificato più di 330 imprese bio-venture che guadagnavano un totale di 105 miliardi di yen in vendite. Un terzo e oltre di queste imprese venture, 154, appartenevano al settore biomedico e si trovavano nell’area di Kanto. I primi quattro settori commerciali erano i seguenti:

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• Prodotti farmaceutici e diagnostica 94 • DNA e Analisi delle Proteine 78 • Bioinformatica 41 • Reagenti e strumenti di ricerca 38

Opportunità di mercato nella biotecnologia Il JETRO ritiene che i finanziamenti per il capitale a rischio delle imprese biotech aumenteranno, specialmente nei settori in cui il Giappone ha dimostrato di avere delle eccellenze: informatica, manifattura e ingegneria molecolare. La deregolamentazione delle industrie, inoltre, renderà più facile per le società di capitali a rischio e per le imprese straniere di ottenere un accesso rapido al mercato, di condurre esperimenti clinici in Giappone e controllare le operazioni. Le imprese farmaceutiche, in Giappone, rimangono piccole e frammentate, ma sono evidenti dei segnali di crescente consolidamento. Maggiori investimenti nella Ricerca e Sviluppo da parte del settore privato dovrebbero generare la creazione di più imprese spin off e offrire opportunità per joint venture e collaborazioni di ricerca con imprese di livello internazionale Le strutture di ricerca di base, specialmente concentrate nel settore della genomica e dell’analisi delle proteine, stanno anche producendo tecnologie nuove che sono disponibili per progetti di collaborazione e creazione di società di capitali a rischio. Da un punto di vista sociale, ci sono due tipi di mercato ben identificabili per le innovazioni biotecnologiche. La popolazione del Giappone, che sta invecchiando, trarrà dei benefici da nuovi trattamenti diagnostici, da nuove attrezzature mediche e da altre applicazioni per la casa e per la salute. Il secondo tipo di mercato riguarda le innovazioni che alleviano problemi sempre più pressanti di carattere ambientale ed energetico. Biotecnologia in Giappone Nel 2002 il Governo giapponese ha creato un piano strategico, con l’obiettivo di concentrare ricerca e sforzi commerciali sulle tecnologie emergenti nel settore bio. Lo scopo era quello di stimolare l’economia e, al tempo stesso, di impegnarsi su due problemi pressanti, e cioè, come premesso, l’invecchiamento della popolazione e l’impoverimento delle risorse naturali. Trovare il modo di fornire un’assistenza sanitaria di qualità migliorando, al tempo stesso, la salute dell’ambiente che ci circonda, dovrebbe anche stimolare la crescita economica in svariate regioni del Paese.26

Il piano si concentra su 4 aree di capitalizzazione della ricerca sulla base dei punti di forza del Giappone nella ricerca genomica e nelle eccellenze tecnologiche:

26 http://www.pref.chiba.jp/syozoku/f_rich/bio/biotechinjapan.html . Per un’ulteriore discussione sulla biotecnologia in Giappone, si vedano anchegli articoli Biotechnology in Japan, ca 2004, http://www.valutech.com.au/Media/Biotechnology%20Japan%20Arta.pdf, Whither Biotechnology in Japan?, 2002, http://web.mit.edu/lipoff/www/hapr/fall02_science/biotech.pdf , e Changing attitudes to biotechnology in Japan, 2000, http://www.agbios.com/docroot/articles/2000253-B.pdf .

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• Settore farmaceutico • Forniture e attrezzature mediche • Ingegneria microbica e dei bioprocessi • Cibi funzionali La seguente tabella riassume le linee guida dello sviluppo dell’industria bio diffuse dal Biostrategy Council nel 2002.

BioStrategy 2002 Sviluppo di strategie

che migliorano la qualità di:

Sviluppo di BioIndustrie Attraverso maggiori

finanziamenti per R&D funding, deregolamentazione,

e promozione grazie alla

2010 Un mercato di 25-trilioni di

yen

Salute

B I O | R I V O L U Z I O N E

Creazione di : • Joint venture, • Collaborazioni di Ricerca, • Partnership Industriali,

E porre le basi per la creazione di: • Società di capitali a rischio, • Distretti di sviluppo, • Nuove industrie

Industrie Biomediche 8.4 trilioni di yen

Industrie BioAgricole 6.3 trilioni di yen

Cibi Industrie Bio-ecologiche 4.2 trilioni di yen

Ambiente Bio-apparecchiature e IT (Information technologies) 5.3 trilioni di yen

Bio-Distretti (o Biocluster)

Il JETRO identifica 7 biocluster principali in Giappone. Ognuno rappresenta un’area contraddistinta da un’alta concentrazione di istituti di ricerca, università e imprese concentrate sullo sviluppo di industrie basate sulle biotecnologie. La ricerca medica e relativa alle bioscienze e sviluppo di industrie sono concentrate a Kanto (soprattutto a Kanagawa e Chiba) e a Kansai (a Kobe e a Osaka). La ricerca ambientale e bioagricola si concentra invece a Hokkaido e Fukuoka.

Società e Organizzazioni

• Japan Association of Bioindustries Executives (JABEX) Japanese: http://www.jba.or.jp/jabex/ English: http://www.jba.or.jp/jabex/english%20version/index2.htm

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• Japan Bioindustry Association Japanese: http://www.jba.or.jp/ English: http://www.jba.or.jp/index_e.html

• Japan Biological Informatics Consortium (JBiC) Japanese: http://www.jbic.or.jp/ English: http://www.jbic.or.jp/bio/english/

• Japan External Trade Organisation (JETRO) Japanese: http://www.jetro.go.jp/indexj.html English: http://www.jetro.go.jp/

• Japan Health Sciences Foundation (JHSF) Japanese: http://www.jhsf.or.jp/ English: http://www.jhsf.or.jp/English/index_e.html

• Japan Pharmaceutical Manufacturers Association (JPMA) Japanese: http://www.jpma.or.jp/ English: http://www.jpma.or.jp/12english/

• Japan Society for Bioscience, Biotechnology, and Agrochemistry (JSBBA) Japanese: http://www.jsbba.or.jp/ English: http://www.jsbba.or.jp/e/index_e.html

• NPO Kinki Bio-industry Development Organization (KBDO) Japanese: http://www.kinkibio.com/ English: http://www.kinkibio.com/english/01.html

• Society for Techno-innovation of Agriculture, Forestry and Fisheries(STAFF) Japanese: http://www.gene.staff.or.jp/ English: http://www.gene.staff.or.jp/STAFF/English/HomePage-E.html

Agenzie di Regolamentazione distinte per settore

• Ricerca, Scienza e Tecnologia Ministry of Education, Culture, Sports, Science and Technology (MEXT) Japanese: http://www.mext.go.jp/ English: http://www.mext.go.jp/english/

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Ministry of the Environment Japanese: http://www.env.go.jp/ English: http://www.env.go.jp/en/

• Agricoltura, pesca e foreste

Ministry of Agriculture, Forestry and Fisheries (MAFF) Japanese: http://www.s.affrc.go.jp/ English: http://www.s.affrc.go.jp/docs/sentan/ Ministry of the Environment Japanese: http://www.env.go.jp/ English: http://www.env.go.jp/en/

• Cibo e farmaci Ministry of Health, Labour and Welfare (MHLW) Japanese: http://www.mhlw.go.jp/ English: http://www.mhlw.go.jp/english/topics/food/ Ministry of the Environment Japanese: http://www.env.go.jp/ English: http://www.env.go.jp/en/

• Produzione liquori Ministry of Finance Japanese: http://www.mof.go.jp/ English: http://www.mof.go.jp/english/ Ministry of the Environment Japanese: http://www.env.go.jp/ English: http://www.env.go.jp/en/

• Applicazioni industriali Ministry of Economy, Trade and Industry (METI) Japanese: http://www.meti.go.jp/ English: http://www.meti.go.jp/english/ Ministero dell’ambiente Japanese: http://www.env.go.jp English: http://www.env.go.jp/en/

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Giappone: le statistiche Sul sito della OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development)27 è disponibile la Statistica sulla Biotecnologia per l’anno 2006 in cui sono presenti i dati su 23 paesi, tra i quali il Giappone:28 La Biotecnologia

• La JBA (Japanese Bioindustry Association) compila un’indagine sull’industria biotecnologica dal 1997. Dal 2000, l’indagine viene condotta sotto contratto dal METI (Ministry of Economy, Trade and Industry), e questo ha aumentato il tasso di risposta delle industrie in modo significativo: nel 1999 il tasso era del 37.9%, mentre nel 2003 era balzato al 75.7%, con risposte ricevute da 1.162 aziende. Non si è tenuto conto di chi non ha compilato una risposta.

• L’indagine si proponeva di indagare la “biotecnologia tradizionale e/o

moderna”. La prima comprende la fermentazione tradizionale, la coltivazione, la mutagenesi e la tecnologia di trattamento dell’inquinamento, e questo spiega il motivo per cui i dati sono maggiormente orientati verso il settore agroalimentare. La biotecnologia moderna comprende il DNA ricombinante, la fusione delle cellule, la coltura dei tessuti e la tecnologia biomimetica.

• Lo share maggiore delle imprese giapponesi è nel settore delle manifatture

agroalimentari (21%), seguito dal settore della Chimica industriale (11%) e dal settore farmaceutico (11%). Il 61% di queste aziende ha meno di 300 dipendenti.

• Il 61% di queste aziende ha meno di 300 dipendenti.

• La fermentazione convenzionale e le tecnologie di coltivazione e mutagenesi

ammontavano al 77% della produzione totale.

• I prodotti della biotecnologia tradizionale ammontavano all’82% della produzione biotecnologica, mentre i prodotti della biotecnologia moderna ammontavano al 18%. La produzione è misurata come valore delle spedizioni nazionali, e cioè 45,626.3 milioni di dollari (PPP) per i prodotti della biotecnologia tradizionale e 9,886.3 milioni di dollari (PPP) per quelli della biotecnologia moderna.

• I prodotti alimentari ammontavano al 62% della produzione totale di aziende

biotecnologiche e al 75% delle spedizioni di biotecnologia tradizionale.

• Prodotti farmaceutici, reagenti diagnostici e strumenti medici rappresentavano il 58% di tutti i prodotti che usano la biotecnologia moderna.

27 Si veda http://www.oecd.org/statisticsdata/0,2643,en_2649_37437_1_119656_1_1_37437,00.html 28 Per consultare le statistiche, si veda http://www.oecd.org/dataoecd/51/59/36760212.pdf alle pp. 102 – 105, 146-148.

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• La produzione nazionale di prodotti della biotecnologia moderna è aumentata dai 8.359.2 milioni di dollari (PPP) del 2000 a 9.886.3 milioni di dollari (PPP) del 2003. Lo share della produzione totale della biotecnologia moderna proveniente da prodotti basati sul DNA è aumentata dal 36.2% del 2000 al 39.9% del 2003.

I distretti Biotech del Giappone L’organizzatissimo sito del JETRO (Japan External Trade Association) offre informazioni dettagliate suddivise per regione, ma anche per cluster industriali29.

Ecco i risultati ottenuti consultando le informazioni disponibili per il settore della biotecnologia. Innanzitutto, le aree con una forte presenza di industrie legate alla biotecnologia sono:

Chiba, Saitama, Saitama City, Kanagawa, Kawasaki City, Shizuoka, Nagahama City, Osaka, Kobe City, Hiroshima.

Chiba

Dati generali30:

Popolazione 6.06 milioni (maschi: 3.03 milioni, femmine: 3.03 milioni) (2005)

Forza lavoro 4.20 milioni (maschi: 2.15 milioni; femmine: 2.06 milioni) (2004)

29 http://www.jetro.go.jp/en/invest/region/bio/ 30 Per queste informazioni,visitare il sito del JETRO, alla voce General Business Information.

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Superficie 5.157km2 (2005)

PIL 19.161 miliardi di yen (2003)

Industrie principali

Chimica, acciaio, carbone/petrolio, macchinari elettrici, macchinari per il trasporto e l’agricoltura (al secondo posto per produttività in Giappone).

Industrie in via di sviluppo

Si lavora alla creazione di basi per dar vita a nuove industrie, per promuovere la ricerca e lo sviluppo del volume di affari, e far progredire le industrie esistenti. Tra i progetti in corso, il Kazusa DNA Research Institute and il Tokatsu Techno Plaza.

Trasporti Narita International Airport, Chiba Port (porto merci internazionale) Makuhari New City, un città di servizi internazionali,è ad appena trenta minuti da Tokyo e dall’aeroporto internazionale Narita.

Istruzione 26 università, 17 college, 202 scuole medie superiori. Molte università specializzate in materie scientifiche e in ingegneria, tra le quali la Tokyo University, stanno partecipando attivamente alla collaborazione tra industria, mondo accademico e governo attraverso il Tokatsu Techno Plaza. Molte istituzioni offrono formazione nel settore della comprensione internazionale, si sta sviluppando la collaborazione tra scuole superiori e università, e ci sono scuole in cui alcuni corsi si insegnano regolarmente in inglese.

Aziende straniere in espansione

IBM Japan, Ltd., UMC Japan, BMW Japan Corp., Nike Japan Corp., Chanel K.K. IKEA Japan, etc.

Ufficio del JETRO Chiba

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JETRO WBG Marive East 23F, 2-6 Nakase, Mihama-ku, Chiba City, Chiba Prefecture 261-7123 TEL: +81-43-271-4100 FAX: +81-43-271-4480 E-mail: [email protected]

La prefettura di Chiba ha tutte le carte in regola per assumere un ruolo centrale in Giappone, nel settore della biotecnologia (in piena espansione) che si occupa di diagnosi e terapie mediche. Chiba si trova vicino a Tokyo e a Kanagawa, e a mezza giornata di viaggio dagli Istituti di ricerca RIKEN. Il METI, nella sua Iniziativa Cluster 2002, ha anche designato Chiba come cluster per la scienza medica. Di conseguenza, le università e gli istituti di ricerca di Chiba sono in grado di sviluppare partnership e collaborazioni scientifiche strategiche, e le aziende che decidono di lavorare in sinergia con questi centri di ricerca trovano tutto il supporto possibile.31 Chiba University32 Dispone di molti laboratori che si occupano di ricercare modelli di perfezionamento o innovazione gli approcci medici e farmacologici allo sviluppo e alla scoperta di farmaci. Il Centro di Ricerca Funghi Patogeni e Tossicosi Microbiche (Research Centre for Pathogenic Fungi and Microbial Toxicoses) fa parte del National BioResource Project e contribuisce al progetto fornendo informazioni e campioni di microrganismi patogeni. Altri istituti di ricerca affiliati all’Università sono elencati di seguito: • Research Center for Pathogenic Fungi and Microbial Toxicoses • Chemical Analysis Center • Research Center for Frontier Medical Engineering • Center for Environment, Health and Field Sciences • Biomedical Research Center • Center for Frontier Electronics and Photonics • Radioisotope Research Center Kazusa Akademia Park33 Raggruppa diversi istituti, con lo scopo di incoraggiare una collaborazione più articolata tra ricerca e industria e per favorire le attività commerciali relative all’industria biotecnologica, farmaceutica e medica. Tra gli istituti che si trovano in questo complesso, ricordiamo il Kazusa DNA Research Institute e il NITE Biological Resource Centre. • National Institute of Technology and Evaluation (NITE) http://www.nite.go.jp/index-e.htm 31 http://www.pref.chiba.jp/syozoku/f_rich/bio/biotechinchba.html 32 http://www.chiba-u.ac.jp/e/aca/ 33 http://www.pref.chiba.lg.jp/business/kazusa/index-e.html

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• Kazusa DNA Research Institute http://www.kazusa.or.jp/eng/index.html National Cancer Centre34 Si trova vicino a un altro nodo importante della ricerca medica e farmaceutica di Chiba. L’Università di Tokyo e svariate compagnie di biotech hanno aperto dei centri accanto al Centro per il Cancro, per trarre beneficio dalle attività di ricerca ivi in corso. Chiba sta sviluppando con grande rapidità il suo ruolo nella ricerca biomedica e nello sviluppo industriale, ma le sue industrie più importanti sono di tipo agricolo. Grazie alle competenze nel capo dell’analisi genomica e delle proteine che si stanno potenziando in questa prefettura, è molto probabile che emergeranno anche delle industrie bio-agricole. Industrie biotecnologiche Industrie biotecnologiche che utilizzano microrganismi, piante e altre funzioni organiche (cibi ad alta funzionalità, etc.)

Eccellenze Includendo anche il centro internazionale di Ricerca e Sviluppo (R&D) del Kazusa Academia Park, più di 100 aziende che si occupano di biotecnologia, cure mediche, welfare e servizi per la salute hanno aperto la loro attività nella prefettura di Chiba. Aziende più importanti La Kikkoman Corporation, un’azienda che ora sta ampliando il suo giro di affari su scala mondiale (prodotti biotecnologici basati sulla tecnologia della fermentazione), insieme ad altre aziende, ha aperto una sede a Chiba.

Valore delle spedizioni di beni prodotti

Previsioni di crescita del settore Biotech Mercato: 1996 circa ¥1 trilione → 2010 circa ¥10 trilioni Impiego: 1996 circa 30.000 lavoratori→ 2010 circa 150.000 lavoratori.

Principali aziende giapponesi del settore

Vedi schema sotto.

Principali aziende straniere

Biotech Life Science Cluster • Nel suo complesso, la prefettura di Chiba comprende il

distretto di Kazusa, famoso per le scoperte all’avanguardia nella ricerca sull’analisi del menoma per la flora e la fauna, i microrganismi e altri campi di

34 http://www.ncc.go.jp/

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ricerca: il distretto di Tokatsu, con un’alta concentrazione di società di capitali a rischio nel settore biotech (biotech venture companies), istituti di formazione e altri punti di forza; il distretto di Chiba, caratterizzato da un cluster operativo nel campo della medicina, e concentrato sulla ricerca per le cure mediche e preventive e sulla ricerca applicata e clinica. Sulla base di queste strutture, più di 100 aziende che si occupano di biotecnologia, medicine e servizi relativi alla salute hanno avviato la loro attività nella prefettura di Chiba.

• Un caso particolare è quello del distretto di Kazusa, con caratteristiche di eccellenza nella ricerca genomica in piante e microorganismi per sviluppare cibi funzionali, farmaci e altri prodotti; ricerca nei geni umani allo scopo di sviluppare nuovi servizi medici e nuovi farmaci, chips per il DNA, agenda diagnostici e altro, insieme ad altri tipi di ricerca. Questa area è famosa per il grande sviluppo della ricerca congiunta, basata sulla collaborazione tra industria, governo e università con altri attori interessati.

• Nei distretti di Chiba e Tokatsu, università e istituti di ricerca, società di capitali a rischio (venture businesses) nel settore della biotecnologia e altri attori si occupano di ricerca e sviluppo (R&D) focalizzati su servizi medici, scoperta di nuovi farmaci, agenti diagnostici, strumenti analitici, nanotecnologia e altri settori, con lo scopo di raggiungere l’integrazione transdisciplinare.

Zone speciali

• “Zone speciali per la creazione di nuove industrie”. Le misure implementate in queste zone includono una semplificazione delle procedure per ottenere visti e la promozione della presenza di ricercatori e altro personale straniero. Al momento si sta cercando di creare delle squadre di ricercatori di grande valore nei distretti di Tokatsu, Kazusa e Chiba, e di favorire in ogni modo la ricerca congiunta attraverso la collaborazione tra industria, governo e università.

• “Zona speciale per la scolarizzazione internazionale a Chiba” Si stanno implementando dei piani per creare un asilo nido e una scuola elementare nella città di Chiba che accetti scolari giapponesi di ritorno da un periodo trascorso all’estero, e per i figli di uomini di affari

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stranieri. Si tratterà di una scuola creata secondo le norme dell’articolo 1 della School Education Law, e sarà aperta nel 2008.

Risorse umane disponibili

• Le risorse umane sono coltivate nelle 37 università ubicate nella prefettura di Chiba (tra loro, la University of Tokyo Graduate School, la Chiba University, e la Tokyo University of Science).

• Progetti di formazione delle risorse umane sono promossi da strutture specializzate negli scambi tra industria, governo e università.

• Al Tokatsu Techno Plaza vengono offerti programmi di formazione che vanno dall’istruzione generale a corsi e percorsi di formazione finalizzati all’applicazione pratica in settori altamente avanzati e specializzati. I corsi sono diretti a manager, tecnici e altri membri del personale delle PMI.

Principali istituti di ricerca

• Kazusa DNA Research Institute • Dipartimento di Biotecnologia del National Institute of

Technology and Evaluation (NITE) • Facoltà di Orticoltura della Chiba University e Center for

Environment, Health and Field Sciences, sempre della Chiba University

• Chiba Prefectural Agriculture Research Center

Tecnologie, brevetti e prodotti chiave

Tecnologie sviluppate Kazusa DNA Research Institute Decifrazione di tutti i genomi della Synechocystis, dell’Arabidopsis, dei batteri presenti alla radice del lotus corniculatus e della soia, etc.

Collaborazione tra industria, governo e mondo accademico

Chiba Bio Lifescience Network Si occupa di fornire informazioni e scambi tra industrie che si occupano di biotech life science, di collaborazioni e scambi tra i membri, dello sviluppo di progetti congiunti attraverso la formazione di gruppi di ricerca, di cooperazioni con istituti individuali per creare un polo di eccellenza di livello internazionale nella zona di Tokyo per lo studio dei genomi, e per altre attività. Vi partecipano 137 tra aziende, governi locali, gruppi industriali del settore biotecnologico. - Kazusa Bio Venture Network Il Chiba Industry Advancement Center è stato creato per

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dare supporto alle imprese biotech con capitali a rischio, alle PMI e ad altre aziende della Prefettura di Chiba. Del centro fanno parte, oltre alle imprese del settore biotecnologico che insistono sul territorio della prefettura, 63 gruppi e 4 individui facenti parte di aziende ed enti, dentro e fuori della prefettura, che hanno uno speciale interesse nell’industria biotecnologica. Il Centro sponsorizza e propone eventi per annunciare nuove idee nel settore della ricerca, sponsorizza scambi tra i cluster biotech della Prefettura, organizza incontri business to business e propone altri elementi di supporto strategico degli affari – il tutto, in qualità di azioni promosse attraverso la collaborazione tra industria, governo e mondo accademico.

Ricercatori eccellenti

Dr. Michio Oishi (Direttore del Kazusa DNA Research Institute)

Elenco di Aziende e Istituti di ricerca presenti a Chiba35:

Category Company

Agriculture Mikado Seed Growers Co. Ltd.

Sakata Seed Co.

Bioinformatics Genaris, Inc.

Maze K.K.

NS Solutions Corporation

Bioinformatics (Genome analysis, SNP) Dynacom Co.,Ltd.

Biomass Agritech Marketing Co., Ltd.

Biog-Ben Co., Ltd.

Ntec Inc.

KanTec Systems

Kanto Sun Biken Inc.

Sankyo Kosan Co., Ltd.

Biomass, Agriculture Kanagawa Funiture Co,.Ltd.

Bioprocess DAINIPPON INK AND CHEMICALS Inc.

Category Company

35 http://www.pref.chiba.jp/syozoku/f_rich/bio/companylist.html

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Biotool Asahi Techno Glass Corporation

Microtec Co., Ltd.

Mitsubishi Kagaku Iatron, Inc.

NARC Corporation

Precision System Science Co., Ltd.

Protein Express Co., Ltd.

Tokken Inc.

BioTool, Clinical tools Kaken Geneqs Inc.

BioTool, Distribution Nepa Gene Co., Ltd.

BioTool, Regeneration Medicine ABI Corporation Ltd.

Brewery Iinuma Honke Co., Ltd.

Chemical AZmax. co

Biox Technologies Inc.

ESPO, Ltd.

Mitsui Chemicals, Inc.

TOKIWA PHYTOCHEMICAL CO., LTD.

Toyogosei Co,. Ltd.

Clinical ALCARE Co., Ltd.

Elquest Corporation

Clinical, BioTool, Others TUM Gene Inc.

Contract Analysis KAWASAKI STEEL Techno-research Corporation

Contract Research Nisshinbo Industries, Inc

Unitech Co., Ltd.

Cosmetics CAC Co., Ltd.

Custom service Sigma Aldrich Japan K.K.

Custom service for Biotechnology MessengerScape Co., Ltd

Drug Discovery Celestar Lexico-Science, Inc.

ProteGene Inc.

Category Company

Electronics Futaba Corporation

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INSTEC Corporation

Matsuda Micronics Corporation

mediXtec Japan Corporation

Mitsui Co., Ltd.

NANOTEC CORPORATION

SATO CORPORATION

Seiko Giken Co., Ltd.

Seiko Instruments Inc.

Seiko Precision Inc.

Technical Brains Co., Ltd.

Electronics/Biotool TAT Co., Ltd.

Electric & Instrumentation, Engineering APEC Corporation Ltd.

Engineering Chisso Engneering Co., Ltd.

Futaba Kagaku Co., Ltd.

Harukawa Tekkou Co., Ltd.

Mitsui Chemicals Engineering Co., Ltd.

Sakaguchi Giken Co., Ltd.

ASAHIKOGYOSHA Inc.

Techno Earth Corporation

Enzyme Oriental Yeast Co., Ltd.

Enzyme & Chemical Toyo Enzyme & Chemical Co., Ltd.

Category Company

Food Chiba Flour Milling Co.,Ltd.

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FURUYA MILK PRODUCTS CO.,LTD

Godo Shusei Co., Ltd.

Higeta Corporation

Kikkoman Corporation - Functional Food -

Kikkoman Corporation - Chemicals -

Nihon Ecology Co., Ltd.

Shida Kanzume Co. Ltd.

TAKARA SHOYU Co., Ltd.

Yamasa Corporation

Yokoi Jozo Co., Ltd.

Food (Beverage) Tampopo Sangyo Co., Ltd.

Functional Food Bellrich Co., Ltd.

Choshi Ocean Medical Supplies Institute co.,ltd

Prozatech. Inc.

Funded Research BIO MATRIX RESEARCH, INC.

General Contractor Takenaka Corporation

Glass Okamoto Glass co., Ltd.

Heavy Industry Mitsui Engineering & Shipbuilding Co., Ltd.

Informatics Kameda Healthinformatics Institute Inc.

Manufacture Alex Corporation

Paper Kimica Co., Ltd.

Takedashiki Co., Ltd.

Category Company

Pharmaceutical Daiichi Pharmaceutical Co.,Ltd.

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Mitsubishi Pharma Corporation

NanoCarrier Co., Ltd.

Nihon Mediphysics K.K. Research Center

Nihon Pharmaceutical Co., Ltd.

Sato Pharmaceutical Co., Ltd.

SHIRATORI PHARMACEUTICAL Co., ltd

Pharmacy Genomec Co.,Ltd.

Proteome Research Reverse Proteomics Research Institute Co., Ltd (REPRORI)

Petroleum chemistry Idemitsu Kosan Co. Ltd.

Other Institute of Bioscience Co., Ltd.

Taiyo Sha

Ushigoe Institute of Physiology Co., Ltd.

Category Institute

Business Support Kazusa Akademia Center ( Kazusa ARC )

College Kisarazu National College of Technology

Institute Chiba Prefectural Agricultural Research Center

Hospital, Medical Center Chiba Cancer Center

Hospital, Research Inst. National Cancer Center Research Institute, East/Kashiwa Campus

Research Center Chiba Prefectural Livestock Research Center

Research Institute Chiba Environmental Research Center

Research Institute Chiba Industrial Technology Research Institute

Research Institute CHIBA PREFECTURAL FORESTRY RESEARCH CENTER

Research Institute Chiba Prefectural Institute of Public Health

Research Institute CHIBA PREFECTURAL FISHERIES RESEARCH CENTER

Category Institute

Research Institute Institute of Research and Innovation

Research Institute The Kazusa DNA Research Institute

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Research Institute National Institute of Technology & Evaluation

Research Institute National Institute of Radiological Sciences

Research Institute Noda Institute for Scientific Research

Support Service Tokatsu Techno Plaza

University Agricultural College of Chiba Prefecture

University Chiba Institute of Technology

University National Univ. Corporation Chiba University

University Graduate School of Frontier Science, Univ. of Tokyo

University Juntendo University Graduate of School and Health and Sports Science

University Josai Int. University

University Nihon Univ. College of Industrial Technology

University Toho Univ. Pharmaceutical Science

University Toho, Univ, Faculty of Science

University Tokyo Denki University

University Tokyo Dental Univ.

University Tokyo University of Information Science

University Tokyo Univ. of Science Fac. of Fundamental Technology

University and Hospital Nihon Univ. School of Dentistry at Matsudo

University, Research Institute The Institute for Solid State Physics,Univ.of Tokyo

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Kawasaki City

Informazioni generali

Popolazione 1.33 milioni (maschi: 0.69 milioni, femmine: 0.64 milioni) (2005)

Forza lavoro 0.68 milioni(2004)

Superficie 143 km2 (2005)

PIL 4.704 miliardi di yen (2003)

Industrie principali Manifatturiera (elettronica e comunicazione, macchinari di precisione, petrolchimica), servizi di informazione.

Industrie in via di sviluppo Nuove tecnologie di manifattura, di informazione e comunicazione, nuove tecnologie per l’ambiente, la bioscienza e la moda.

Trasporti Kawasaki ha un porto, una rete ferroviaria e una rete stradale (ricordiamo la Tomei Expressway e la Tokyo Wan Aqua Line), che permette un’estrema facilità di movimento. E’ facilissimo raggiungere Tokyo,

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Yokohama, e gli aeroporti Haneda e Narita.

Education Il Ministero dell’istruzione, dell’educazione, dello sport e della Scienza e Tecnologia (Ministry of Education, Culture, Sports, Science and Technology)ha designato Kawasaki come una regione modello per i sistemi di istruzione che offre a studenti stranieri e a quelli di ritorno in patria dopo un periodo trascorso all’estero. Ci sono scuole speciali, chiamate “center school” e studiate in special modo per soddisfare i bisogni di questa fetta della comunità. Ci sono due center school per la scuola elementare e una per la scuola media interiore. C’è anche una scuola media superiore con un percorso di studi strutturato su temi internazionali.

Aziende straniere in espansione

Circa 109 aziende straniere hanno aperto a Kawasaki, al quinto posto su scala nazionale come meta preferita di aziende straniere. Circa 60 di queste sedi svolgono funzioni di quartiere generale. Tra esse ricordiamo Dell Inc., Tyco Electronics AMP, TOYS "R" US, Minit Asia Pacific.

Ufficio JETRO JETRO Yokohama

Industry & Trade Center Building, 9th Floor 2, Yamashita-cho, Naka-ku, Yokohama, Kanagawa 231-0023 TEL: +81-45-222-3901 FAX: +81-45-662-4980 E-mail: [email protected]

Profilo della regione Kawasaki si trova praticamente al centro dell’arcipelago giapponese e gode di un clima caldo. A nord della città si trova Tokyo, mentre a sud c’è Yokohama, la seconda città giapponese per dimensioni. La sua posizione strategica colloca

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Kawasaki al centro del più grande mercato di consumo del Giappone.

Concentrazione di Istituti di Ricerca e Sviluppo (R&D) e di tecnologie industriali. La grande esperienza nella concentrazione di tecnologie industriali e di istituti di R&D è un ulteriore vantaggio che la città offre ad aziende e investitori. Aziende che si occupano di automobili, di macchinari elettrici, di chimica e di ambiente hanno aperto le loro sedi qui, nell’entroterra e nella zona costiera. In questa zona non si trovano solo grandi aziende, ma anche molte piccole imprese uniche, tecnologicamente avanzate, attive in settori dinamici come quello dei macchinari, dell’elettronica e la manifattura di piccole parti in metallo. Per tradizione, Kawasaki è considerata una città prettamente industriale per via del suo sviluppo come famoso centro manifatturiere. Nel corso degli anni, comunque, molte imprese di dimensioni piccole e grandi sono arrivate a sviluppare le proprie strutture di ricerca e sviluppo. Di conseguenza, combinando il numero di imprese private con le istituzioni di ricerca e sviluppo (183) con il numero di Istituti legati all’università (21), si vede che la città racchiude ben 204 istituti di ricerca; inoltre, la città è molto rinomata a livello internazionale per la sua grande esperienza nel campo, appunto, della ricerca. Poiché la percentuale di occupati in ricerca scientifica e ricerca per l’innovazione e lo sviluppo, nonché nel settore dell’Information Technology, è la più alta di tutto il Giappone, si può dire che Kawasaki è il “punto di ritrovo dei cervelli” del paese. Eccellenti performance aziendali Kawasaki ospita un grande varietà di aziende: da imprese che si occupano di informazione e comunicazione e il cui nome è famoso in tutto il mondo ( per esempio NEC, Canon, TOSHIBA, and FUJITSU), ad aziende leader mondiali nel settore della tecnologia per la conservazione dell’ambiente, come la JFE Steel, o nel settore degli strumenti di precisione, come la Ajinomoto, fino al settore della produzione di cibo e di prodotti legati agli aminoacidi.

Piccole aziende note in tutto il mondo per la loro esperienza tecnica di altissimo livello si trovano per lo più all’interno della città, dove si produce un’immensa quantità di manufatti di grande qualità. Inoltre, grazie all’uso di Internet, tutte queste aziende

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collaborano alla produzione e alla fornitura dei manufatti di alta qualità, per offrire un servizio rapido ed efficiente.

Più di cento notissime imprese straniere hanno aperto una sede a Kawasaki. Tra le più famose, ricordiamo Dell INC., Tyco Electronics AMP, TOYS "R" US and Minit Asia Pacific: tutte hanno stabilito i loro quartieri generali per il Giappone.

Tre parchi scientifici dedicate alla creazione di nuove opportunità di business

Kanagawa Science Park (KSP) contiene le strutture di incubazione più grandi di tutto il Giappone; il New Kawasaki Science Park contiene il "K2 Town Campus" (dove si trova un progetto di ricerca della Keio University, e il Kawasaki Business Incubation Center (KBIC); il Techno Hub Innovation Kawasaki (THINK) offre una guida fondamentale importanza al settore privato.

Questi tre parchi scientifici separati promuovono la ricerca e sviluppo più avanzata nel campo della scienza e della tecnologia, dello sviluppo dei prodotti grazie alla collaborazione tra industria e università, insieme a una vasta gamma di aiuti per le nuove aziende, nel tentativo di creare nuove business venture e di esplorare settori innovativi.

KSP

KBIC

THINK

Programmi di sostegno degli affari e sviluppo delle infrastrutture sociali

La città, oltre a essere la sede di tanti centri dedicati alla ricerca e allo sviluppo, è ricca di una serie di grandi complessi industriali: si tratta di un luogo ideale per un’azienda che pensa si creare una nuova sede all’estero: le infrastrutture sociali sono di altissima qualità e Kawasaki

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può anche contare su un approvvigionamento stabile di elettricità elettrica, acqua per l’industria e altre forniture. Oggi la città è una della principali fonti di rifornimento energetico della zona nota come Greater Tokyo, con la possibilità di fornire un volume di energia tre volte superiore a quello consumato in tutta la regione.

In città si trovano anche moltissime istituzioni finanziarie, che sono in grado di offrire una vasta gamma di soluzioni a chi desidera ottenere prestiti: qui si possono ottenere prestiti alle condizioni più vantaggiose di tutto il Giappone.

Le imprese possono avvalersi di sussidi sia a livello nazionale che di prefettura, di programmi di sostegno e del trattamento preferenziale offerto dalla città. Kawasaki fa di tutto per offrire servizi il più possibile completi per le imprese che desiderano lavorare qui, e cercano di soddisfare tutti le loro necessità di affari.

La direzione del futuro sviluppo industriale

Nel XXI secolo saranno sempre più necessari servizi e prodotti che contribuiscano a migliorare la qualità della vita delle persone: in questa ottica, le industrie chiave del futuro saranno nei settori della SICUREZZA, dell’AMBIENTE, della SALUTE e della PREVIDENZA. Sarà possibile fare questo grazie al potenziamento di settori all’avanguardia come comunicazione delle informazioni, nanotecnologia, biotecnologia.

Nel processo avviato per risolvere i problemi dell’inquinamento, la Città di Kawasaki ha maturato una grande esperienza in varie tecnologie ambientali, ed ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale per aver utilizzato questo know-how tecnologico con l’obiettivo di potenziare ulteriormente la ricerca e lo sviluppo nei settori del riutilizzo dei rifiuti, del riciclaggio delle risorse naturali e nello sviluppo di tecnologia robotica utilizzabile per salvataggi in caso di disastri naturali. Per di più, si stanno adottando misure per utilizzare questo stesso bagaglio tecnologico nel campo dei servizi sanitari e della previdenza.

Di conseguenza, si può dire che Kawasaki è diventata un polo all’avanguardia per la creazione di nuove industrie, ed è oggi uno dei più importanti centri high-tech di tutto il Giappone. Le autorità cittadine vogliono continuare verso la direzione dello sviluppo costante e la promozione delle nuove industrie innovative.

SICUREZZA - SALVATAGGIO

Grazie alla creazione di istituti di ricerca in questa zona, la regione costiera di Kawasaki è stata riconosciuta come base di un progetto speciale che ha lo scopo di diminuire l’entità del danno e delle perdite umane nel caso che un disastro naturale colpisca l’area metropolitana denominata “Greater Tokyo”. Di conseguenza, le aziende e le industrie che si occupano di questo settore hanno iniziato ad operare anche in zona. Per promuovere e sviluppare ulteriormente i sistemi innovativi di prevenzione/ preparazione in caso disastri (è previsto, as edempio, della robotica

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in operazioni di salvataggio), le autorità cittadine stanno cercando attivamente di implementare questa tecnologia a livello internazionale, nel tentativo di garantire la sicurezza a livello internazionale.

AMBIENTE

Grazie alla creazione di relazioni di cooperazione con l’UNEP (United Nations Environment Programme), Kawasaki spera di affrontare i problemi ambientali in un’ottica globale. Oggi il contesto sociale del mondo sta attraversando una fase di transizione dalla “crescita” alla “sostenibilità”, e questo secolo viene spesso definito “il secolo dell’ambiente”: contromisure e strategie per la protezione dell’ambiente devono essere adottate su scala globale.

In quanto centro dell’industria giapponese del periodo post bellico, caratterizzato da una strabiliante crescita economica, Kawasaki è stata colpita da varie forme di inquinamento industriale. Tuttavia, la città è riuscita a sconfiggere i problemi di inquinamento riunendo autorità cittadine, corporazioni del settore privato e cittadinanza.

Proprio grazie alla sua storia particolare, e a come è riuscita a sconfiggere l’inquinamento ambientale, la città ha sperimentato come nel futuro il supporto delle attività industriali debba essere basato su una serie di valori nuovi, incentrati su “considerazioni ambientali”.

SALUTE E PREVIDENZA / BIOSCIENZA

In futuro sarà importante creare industrie collegate allo stile di vita delle persone, soprattutto nei settori della salute, dell’assistenza e della previdenza, e anche nel settore della bioscienza: tutti questi settori arricchiscono e migliorano la vita delle persone. Nel ventunesimo secolo, le autorità di Kawasaki progettano di diffondere nel mondo questo tipo di industrie collegate al miglioramento dello stile di vita, applicando il know-how della città nel campo delle manifatture legate al settore della salute e dell’assistenza/ previdenza.

Kawasaki – Comunità di coesistenza multiculturale

Attratti dal suo ottimo stile di vita, 26.508 stranieri si sono stabiliti a Kawasaki (dati della fine di marzo 2006). Nel 1996, Kawasaki ha creato la "Kawasaki City Representative Assembly for Foreign Residents" (Assemblea Rappresentativa dei Residenti Stranieri della Città di Kawasaki), che è il primo tentativo organizzato in Giappone per prendere in considerazione i bisogni e i desideri dei cittadini stranieri all’interno dell’amministrazione del governo municipale. Nel marzo del 2005 ha preso il via la "Kawasaki City Guide to Promoting a Community of Multicultural Symbiosis" (Guida della Città di Kawasaki per Promuovere una Comunità di Simbiosi Multiculturale), l’ultima iniziativa, questa volta con lo scopo di creare una comunità di coesistenza multiculturale che permetta agli stranieri di vivere e prosperare come membri della società a tutti gli effetti.

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Anche la Kawasaki International Association, che offre aiuto agli stranieri in sei lingue, contribuisce a fornire un ambiente di vita sicuro ai residenti stranieri, per esempio grazie alla pubblicazione, nel 2005, di Mappe di Evacuazione di Emergenza.

Infrastrutture

Aeroporti

Il Narita International Airport —la porta del Giappone— si trova a circa 90 minuti di treno o di macchina. Visto che è un nodo di traffico riconosciuto a livello ufficiale, il Narita offre voli diretti verso tutte le maggiori città del mondo. Inoltre, l’Haneda International Airport, che offre collegamenti interni con tutte le regioni del Giappone, può essere raggiunto in soli 13 minuti dalla stazione di Kawasaki-Keikyu.

Grazie agli ampliamenti previsti per il futuro, l’aeroporto Haneda potrà ospitare un numero maggiore di voli internazionali, accorciando ancora le distanze tra Kawasaki e le più grandi città asiatiche entro il 2009. Di conseguenza, è previsto un ulteriore sviluppo di esercizi commerciali, hotel e strutture per la ricerca e lo sviluppo nelle aree circostanti: tale sviluppo incrementerà ancora il potenziale già eccellente della città.

Ferrovie

La stazione di Kawasaki è solo a 18 minuti dalla stazione di Tokyo, il centro della rete ferroviaria del paese: è possibile raggiungere velocemente e con facilità tutte le più grandi aree urbane del Giappone grazie allo Shinkansen (il “treno proiettile”36). Ne consegue che la posizione della città, anche in termini di strade e autostrade, consente di raggiungere qualsiasi zona o città con estrema facilità e velocità, in paragone ad altre zone.

Porto

Il porto di Kawasaki, con la sua combinazione di funzioni industriali e commerciali, ha collegamenti regolari con tutti i più grandi porti del mondo. Inoltre, visto che è situato sulla Baia di Tokyo, il porto si caratterizza per la sua estrema accessibilità tramite la rete stradale e autostradale: lo stesso può dirsi per i porti di Yokohama e di Tokyo. Si tratta insomma di una rete di porti ideale per la distribuzione e la spedizione.

Biotecnologia e bioscienza

36 http://it.wikipedia.org/wiki/Treno_ad_alta_velocit%C3%A0

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Eccellenze A Kawasaki City è presente una notevole concentrazione di imprese biotecnologiche basate su Ricerca e Sviluppo, e di industrie manifatturiere all’avanguardia che lavorano per incorporare la biotecnologia nelle loro tecniche di produzione. Kawasaki può vantare la presenza nel suo territorio di una ricca varietà di imprese attive nel settore della bioscienza, da grandi industrie come la Fujitsu Laboratories Ltd e la Ajinomoto, fino a piccole imprese biotecnologiche.

Principali aziende giapponesi

• Ajinomoto Co., Inc. • Brain Functions Laboratory, Inc. • Hitachi Ltd. • Fujitsu Laboratories Ltd.

Principali aziende straniere

• Tecan Japan Co., Ltd. • Nihon L'Oreal K.K. • H.J.L (stands for Humancell Japan Laboratories), Inc.

Progetti in corso e future per la formazione di un industry cluster (creazione di una zona business, promozione di legami d’affari, etc.)

Con la designazione del progetto di nuovo sviluppo noto come Creation of an International Base for Genomic Research in the Tokyo Area (Creazione di una base internazionale per la Ricerca Genomica nell’area di Tokyo), istituti di ricerca, industrie e otto tra autorità cittadine e delle prefetture (Tokyo, Kanagawa, Saitama, Ibaraki, Yokohama, Kawasaki, Chiba Prefecture e Chiba City) stanno collaborando in questa vasta area geografica per realizzare il progetto.

Risorse umane disponibili

La Meiji University School of Agriculture conduce ricerche nel campo della bioscienza, e ci sono due facoltà di medicina a Kawasaki (St. Marianna University School of Medicine and Nippon Medical School), che sfornano laureati altamente specializzati. Inoltre, la Kawasaki City High School for Science and Technology è l’unica Scuola Media Superiore della prefettura il cui dipartimento di scienze include una scuola di medicina.

Principali istituti di ricerca e principali campi di ricerca

Aziende

• Ajinomoto Institute of Life Sciences (ipermolecole organiche e biologia sistemica, neurochimica del cervello, nuovi materiali biochimici, biochimica del gusto e dei sapori)

• Brain Functions Laboratory, Inc. (funzioni del cervello) • Systems Development Laboratory, Hitachi Ltd. (biometrica) • Fujitsu Laboratories Ltd. (bio-informatica)

Organizzazioni goovernative indipendenti e Fondazioni incorporate

• Kanagawa Academy of Science and Technology (bioreattori per la medicina rigenerativa, tecnologia ipermolecolare nanomedica, bioprinting)

• The National Institute of Industrial Health

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(tecnologia biomedica) • Central Institute for Experimental Animals

(crea animali sperimentali come strumenti per la calibrazione chimica)

Università

• Keio University Shin-Kawasaki TownCampus (farmaci genomici - School of Science and Technology), analisi dei genomi (School of Medicine))

• St. Marianna University, School of Medicine (funzioni degli esseri viventi, controllo dei proteomi, sviluppo delle cure mediche, studi medici sui genomi).37

• Institute of Gerontology, Nippon Medical School (Scienza dei genomi e dei post genomi, morfologia di un livello molecolare, scienza della mitocondria, neuroendocrinologia, analitica delle informazioni vitali).38

• Meiji University, School of Agriculture (ricerca di base in biologia molecolare e cellulare, ricerca nel campo dell’ingegneria genetica come base della medicina rigenerativa)

Tecnologie, brevetti e prodotti chiave

• Kanagawa Academy of Science and Technology List of patents awarded (Solo in giapponese)

• Central Institute for Experimental Animals Research activities

• Incurable Disease Research Center, St. Marianna University School of Medicine Products from research discoveries and List of patents awarded (Solo in giapponese)

Collaborazione industria – governo – università

Le università, gli istituti di ricerca e le industrie di Kawasaki stanno lavorando insieme su progetti di sviluppo e ricerca in settori legati alla bioscienza, grazie alla Kawasaki Life Sciences Network Association. Inoltre, in collaborazione con la Keio University, è stato creato nella primavera del 2000 un istituto di ricerca all’avanguardia, il Keio University Shin-Kawasaki Town Campus, con la partecipazione dell’industria oltre a quella del governo e delle istituzioni accademiche.

Ricercatori eccellenti • Prof. Nobuyoshi Shimizu, Keio University (genomi umani) • Prof. So Iwata, Imperial College, London (cristallografie dei raggi

x, biologia strutturale delle membrane proteiche) • Prof. Shigeyuki Yokoyama, Project Director, RIKEN Genomic

Sciences Center (Chimica organica, biologia molecolare, bioingegneria)

• Prof. Shigeo Ohta, Istituto di Gerontologia, Nippon Medical

37 L’inglese legge: “living body functions proteome control, tip medical care development, genome medical department studies.” 38 L’inglese legge: “genome and post-genome science, morphology of a molecule level, mitochondria science, neuroendocrinology, life information analytics.”

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School (Mitocondria) Ambiente

Eccellenze Kawasaki City vanta una concentrazione di compagnie attive nel settore ambientale: esse possono contare su tecnologie all’avanguardia che sono state sviluppate quando ancora si tentava di risolvere i problemi di inquinametno del Giappone, durante il periodo di grandissima crescita del paese. Principali aziende di Kawasaki Showa Denko (la prima azienda chimica al mondo che sia riuscita ad ottenere il 100% di reciclaggio della plastica di scarto) e JFE Steel39 (la prima industria siderurgica al mondo a utilizzare la plastica riciclata come carburante per gli altoforni)

Valore delle spedizioni di beni prodotti

Entità delle operazioni di riciclaggio del materiali grezzi a Kawasaki: Plastica di scarto prodotta: 90.000 t. all’anno Ammoniaca prodotta: 58.000 t. all’anno Resina prodotta per le bottiglie da cui bere: 22.300 t. all’anno Carta igienica riciclata: 54,000 t. all’anno

Principali aziende giapponesi del settore

• JFE Steel Corp. Struttura di reciclaggio di plastica di scarto per gli altoforni

• Showa Denko K.K. Impianto per la produzione di ammoniaca che usa la plastica di scarto come materiale grezzo.

• PET Rebirth Co., Ltd. Impianto di reciclaggio delle bottiglie PET (bottiglie per bere di plastica)

• Corelex Group Struttura per il reciclaggio di tipi di carta difficili da reciclare.

Principali aziende straniere del settore

• Nippon Autotrol K.K. produttore e distributore di un sistema di dischi rotanti per il reciclaggio delle acque reflue, azienda collegata alla Mitsubishi Kakoki Kaisha Ltd. e con base negli Stati Uniti.

• FECO Ltd. Società con capitale a rischio che si occupa di riciclaggio, con base in Cina.

Piani in corso di realizzazione e futuri per la formazione di cluster industriali (creazione di business zone, promozione di legami

Kawasaki è stata designata come Zona Speciale per la Riforma Strutturale (Zona speciale internazionale per l’ambiente) nel maggio 2003. Tra le azioni promosse da questa iniziativa c’è un progetto che promuove l’assunzione di ricercatori stranieri eccellenti come misura speciale. L’obiettivo di condurre ricerche congiunte di altissimo livello internazionale è quello di creare una sinergia tra le

39 Si veda http://www.jfe-steel.co.jp/en/index.html e in particolare http://www.jfe-steel.co.jp/en/research/index.html .

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commerciali, etc.) tecnologie ambientali e industriali delle imprese sul porto di Kawasaki e le scoperte di ricercatori stranieri, per produrre nuove tecnologie che potrebbero trovare un’applicazione pratica. Al tempo stesso, il progetto ha lo scopo di incoraggiare scambi commerciali e di persone e di formare manager, per creare opportunità di affari a livello internazionale.

Principali istituti e principali aree di ricerca

Aziende

• JFE Steel Research Laboratory (super-riduzione dell’impronta ambientale per massimizzare l’efficienza energetica)

• JFE R&D Corp. (smaltimento rifiuti, utilizzo di biomasse, smaltimento di materiali pericolosi)

• Showa Denko K.K. Corporate R&D Center (tecnologie energetiche pulite)

NPO - Organizzazioni Non Pubbliche

NPO Liaison Center for Creation of Industry & Environment (Riduzione delle emissioni di anidride carbonica nella regione, grazie all’utilizzo di energia non utilizzata dalle industrie e dalla comunità. Conversione dei rifiuti in risorse utili grazie alla cooperazione locale tra varie industrie. Promozione del reciclaggio.)

Tecnologie, brevetti e prodotti chiave

Brevetti

• Hyper 21 stoker system (JFE Engineering Corporation) Questo sistema utilizza la tecnologia della combustione dell’aria ad alte temperature per ottenere una combustione stabile esignificative riduzioni nella emissione di gas di scarico, diossine e ossido nitroso.

• HICLEAN - DX Next-Generation Technology for Removing Dioxin from Fly Ash

Tecnologie Utilizzo di biomasse

Prodotti

JFE Power Fluid – generatore di energia eletrica con bollitore a flusso circolare (JFE Engineering Corporation) Generatore di energia elettrica a boiler adatto a una vasta gamma di carburanti e di situazioni ambientali.

Collaborazione industria – governo – ricerca

NPO Liaison Center for Creation of Industry & Environment : si tratta di una piattaforma per la creazione di progetti di cooperazione tra industria, governo e settore accademico nella zona di Kawasaki. Tra le organizzazioni che fanno parte ci sono il governo

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municipale di Kawasaki (Kawasaki City), la Toyo University e 14 grandi industrie situate nel distretto sul lungomare.

Ricercatori eccellenti Prof. Tsuyoshi Fujita, Center for Regional Industrial Symbiosis Research, Toyo University (Centro per la ricerca sulla simbiosi nell’industria regionale).

Kanagawa

Informazioni generali

Popolazione 8.79 milioni (maschi: 4.44 milioni, femmine: 4.35 milioni) (2005)

Forza lavoro 6.11 milioni (maschi: 3.15 milioni, femmine: 2.96 milioni) (2004)

Superficie 2.416 km2 (2005)

PIL 30.762 miliardi di yen (2003)

Industrie principali

Attrezzature elettriche e per i trasporti, attrezzature in generale, prodotti chimici e derivati dal petrolio

Industrie in corso di sviluppo

Biotecnologia, ambiente, informazione e comunicazione, medica e di assistenza, e nuove tecnologie di manifattura

Trasporti Dista circa un’ora e mezzo dal Narita International Airport (il nuovo aeroporto internazionale di Tokyo), e circa 30 minuti dalla Stazione di Tokyo o dal Haneda Airport (l’aeroporto internazionale di Tokyo).

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Ci sono tre porti: il porto di Yokohama (Yokohama Port), il porto di Kawasaki Port e il porto di Yokosuka.

Istruzione 44 università, 34 scuole di specializzazione, 26 junior college, 253 scuole medie superiori. La Prefettura di Kanagawa vanta uno dei livelli di istruzione più alti: il 51.7% dei suoi studenti va all’università e ci sono più di 200.000 studenti a livello di junior college e a livello superiore. Tra le università ci sono la Kanagawa University, la Yokohama National University e il Kanagawa Institute of Technology.

Imprese straniere in espansione

426 imprese straniere affiliate si trovano nella Prefettura di Kanagawa, e tra esse 282 hanno situato qui i loro quartieri generali. Sono circa l’8.58% di tutte le imprese straniere affiliate del Giappone, e la Prefettura è al secondo posto per numero di imprese straniere affiliate in Giappone, dopo Tokyo.

Consolati Repubblica di Corea

Ufficio del JETRO

JETRO Yokohama

Industry & Trade Center Building, 9th Floor 2, Yamashita-cho, Naka-ku, Yokohama, Kanagawa 231-0023 TEL: +81-45-222-3901 FAX: +81-45-662-4980 E-mail: [email protected]

Profilo della regione

Più di 150 anni fa, Kanagawa fu la prima regione in Giappone ad aprirsi ai contatti con paesi stranieri. Con l’atmosfera progressiva e arricchita da diverse culture che vi si respira, Kanagawa è un luogo accogliente per gli stranieri che decidono di stabilirsi qui. Molte imprese giapponesi e straniere che si servono di tecnologie avanzatissime sono concentrate in questa zona. Kanagawa è un centro di ricerca, sviluppo e manifattura con molte industrie di alta tecnologia.

Kanagawa si trova molto vicina all’area di Tokyo, e la sua è una posizione ideale, poiché gode di ottimi servizi di trasporto, tra cui un avanzatissimo sistema ferroviario e autostradale che la collega direttamente alle più importanti città giapponesi, e i porti di Yokohama e di Kawasaki per trasporti rapidi e su scala internazionale. Le infrastrutture di trasporto sono di grande aiuto ad attività di affari rapide ed efficienti. A Kanagawa il progresso si accompagna alla storia, e lo sviluppo urbano è immerso nella natura: l’ambiente che ne risulta è ideale per le imprese straniere, da tutti i punti di vista.

Concentrazione di molte imprese straniere affiliate

426 imprese straniere affiliate hanno aperto i loro uffici nella Prefettura di Kanagawa (296 di questi hanno funzione di quartieri generali: è il numero di imprese straniere più alto, dopo

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quello che si trova nella Municipalità di Tokyo (fonte: Gaishikei Kigyo Soran 2006: [Foreign affiliated companies in Japan, a comprehensive directory] basato su un rapporto del 2005 a cura della Tokyo Keizai Inc..

Molte imprese considerano Kanagawa il posto più conveniente per aprire una sede. Sono stati aperti dei Centri di Supporto per le aziende che desiderano espandersi sul mercato giapponese in Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, e altri paesi, con lo scopo di aiutare queste imprese a creare una situazione solida quando cominciano a fare affari in Giappone.

Da quando è stato aperto il porto di Yokohama, molti stranieri si sono trasferiti nella Prefettura di Kanagawa, contribuendo alla creazione di un’atmosfera in cui culture diverse sono accettate subito. Nella prefettura si trova anche un centro internazionale per le conferenze, dotato di un apparato per la traduzione simultanea, di un’area per le esposizioni dove è possibile organizzare eventi di portata internazionale: ci sono anche altre strutture studiate per attività di affari a livello mondiale. Il KEEP (Kanagawa International Economic Exchange Promotion Council) supporta attivamente lo scambio e la condivisione di informazioni tra regioni e aziende diverse (tra queste sono incluse le aziende straniere).

Concentrazione di Istituzioni per la Ricerca e lo Sviluppo e per la Formazione

Con circa 1.100 istituti di ricerca, la Prefettura di Kanagawa è una delle più importanti prefetture del paese nei settori della scienza e tecnologia. Questi istituti di ricerca sono altamente internazionalizzati. Ci sono scambi tra i vari istituti di ricerca della prefettura e altri istituti di ricerca del mondo, e il trasferimento di tecnologie è parte attiva dei network di produzione dei prodotti.

Kanagawa Academy of Science and Technology40

La Kanagawa Academy of Science and Technology (Accademia di scienza e tecnologia di Kanagawa), base della creatività scientifica e tecnologica simbolo della collaborazione tra industria, istituzioni accademiche e governo, è coinvolta in ricerca avanzata e creativa, in conferenze per post laureati e in assistenza per la ricerca creativa. Oggi l’Accademia è impegnata in ricerche a progetto, grazie al reclutamento aperto di nuove risorse, e nello sviluppo di applicazioni della ricerca. Si sta concentrando anche negli sforzi per perfezionare il trasferimento tecnologico e la condivisione di informazioni tra le imprese che insistono sul territorio della Prefettura.

Kanagawa Industrial Technology Center41

Il Kanagawa Industrial Technology Center (Centro per la Tecnologia Industriale di Kanagawa) è stato creato con funzioni di organizzazione centrale per lo sviluppo tecnologico e la ricerca a livello regionale, raggruppando quattro dei laboratori di sperimentazione industriale della prefettura, per migliorare la ricerca e le potenzialità di sviluppo delle PMI, rafforzando al tempo stesso le loro strutture commerciali e facilitando le transizioni. Questa struttura fornisce supporto completo alle attività delle PMI offrendo ricerca e sviluppo su tecnologie avanzate e informazioni tecnologiche all’avanguardia, e fornendo un luogo di incontro per gli scambi tra scienziati e ingegneri.

Istituti per l’istruzione

40 Il suo acronimo è KAST: si veda http://www.newkast.or.jp/english/index.html e, per i progetti di ricerca in corso, http://www.newkast.or.jp/english/projects/index.html . 41 Si veda http://read.jst.go.jp/public/cs_kkn_004EventAction.do?action5=event&lang_act5=E&kcd1_act5=E190000000&judge_act5=2

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La Prefettura di Kanagawa conta 94 tra junior college, università e scuole di specializzazione, tra cui 12 università che hanno facoltà di ingegneria. Nella facoltà di ingegneria della Yokohama National University,42 il numero limitato di studenti ammessi in ogni classe consente loro di ricevere una formazione di prima classe. Questa facoltà da’ enorme importanza ai progetti di ricerca creati in vista della laurea.

Il cuore della struttura educativa che porta il nome di Shonan International Village,43 un progetto industriale regionale che ha lo scopo di attirare una concentrazione di strutture di ricerca e formazione avanzate, è la Graduate University for Advanced Studies. E’ utilizzata in comune da 11 università a livello nazionale e ha strutture di ricerca eccellenti: il suo scopo è quello di formare scienziati dotati di una visione ampia dei problemi, e che siano in grado di assumere il ruolo di leader in nuove attività di ricerca accademica, con un punto di vista internazionale e creatività originale.

Infrastrutture

Aeroporto

La stazione di Yokohama dista meno di trenta minuti dall’aeroporto di Tokyo (Haneda Airport), un nodo di collegamento tra le città del Giappone, che si trova al di là del fiume Tama, nella Prefettura di Tokyo. L’Haneda Airport verrà molto ampliato e diventerà un aeroporto internazionale con voli regolari alla fine di questo decennio. L’internazionalizzazione di questo aeroporto aumenterà considerevolmente l’accessibilità dall’estero.

Porti

Nel territorio della Prefettura di Kanagawa ci sono il porto di Yokohama e quello di Kawasaki, entrambi riconosciuti come porti di importanza specifica; c’è anche il porto di Yokosuka, anch’esso molto importante. Dal 1964, entrano nel porto di Yokohama più navi straniere rispetto a tutti gli altri porti del Giappone. Nel 2003 esso ha trattato merci per un valore di circa 9 trilioni di yen, collocandosi così al terzo posto, dopo i porti di Nagoya e di Tokyo. Il porto di Yokohama è anche uno dei porti principali al mondo per traffico di container. Il volume totale di cargo che passano per il porto è raddoppiato nel corso degli ultimi dieci anni, ed è al diciottesimo posto (statistica del 1998) tra i porti per container più importanti del mondo.

Strade

La prefettura di Kanagawa è servita da un network di strade che permette spostamenti rapidi, e che comprende la Tomei Expressway, una delle arterie principali del Giappone, che collega l’area di Tokyo con le regioni di Chubu e Kinki. Il Narita Airport è raggiungibile in circa 90 minuti dalle principali stazioni della prefettura (come le stazioni di Yokohama e Kawasaki).

E’ prevista anche la costruzione di altre arterie che renderanno il traffico ancora più scorrevole ed efficace.

Ferrovie

La linea Tokaido Shinkansen line attraversa la Prefettura di Kanagawa da est a ovest, fornendo facile accesso alle zone costiere sul pacifico, tra cui le aree di Chubu e Kinki.

Biotecnologia

Eccellenze La Prefettura di Kanagawa può vantare il quarto posto tra le zone con le più alte concentrazioni di imprese con capitali a rischio nel

42 Si veda http://www.ynu.ac.jp/index_en.html e in particolare http://www.ynu.ac.jp/cooperation_en/office.htm . 43 Si veda http://www.shonan.ne.jp/~mura/english/institution/index.html

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settore della biotecnologia.

Aziende principali

Qui si trovano i quartieri generali e gli istituti di ricerca di aziende di importanza mondiale, come la Ajinomoto.44

Principali aziende giapponesi del settore

Ajinomoto, Shiseido, Sankyo

Risorse umane a disposizione

40 università (tra cui la Yokohama National University, la Keio University, e la Kanagawa University) e 30 scuole di specializzazione

Principali Istituti di ricerca

Kanagawa Academy of Science e Technology RIKEN Yokohama Institute.

Osaka

Informazioni generali

Popolazione 8.82 milioni (maschi: 4.28 milioni, femmine: 4.54 milioni) (2005)

Forza lavoro 6.03 milioni (maschi: 2.99 milioni, femmine: 3.04 milioni) (2004)

Superficie 1.894 km2 (2004)

PIL 38.323 miliardi di yen (2005)

Industrie Prodotti di metallo, apparecchi elettrici, attrezzature per

44 Si veda http://www.ajinomoto.com/ e http://www.euroland.com/SiteFiles/company/company.asp?GUID=22CB259653780B4B9211560B453F47A8&CompanyCode=JP-AJI&Isin=&Customer=1&MenuItem=90&wtLang=Italian

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principali macchinari, prodotti tessili e in plastica

Industrie in corso di sviluppo

Biotecnologiche, legate alla informazione e comunicazione, ambientali, legate al settore della salute e della assistenza/ previdenza.

Trasporti The Kansai International Airport, il primo aeroporto off shore aperto 24 ore su 24, ha un ruolo importante come base di distribuzione internazionale, insieme all’aeroporto internazionale di Osaka, che ha un ruolo di distribuzione più legato a destinazioni nazionali. I porti internazionali centrali, soprattutto quelli di Osaka Port e di Sakai-senboku hanno piene funzioni distributive.

Istruzione 53 Università, 39 junior college, 287 scuole medie superiori [dati del maggio 2005]. La scuole medie superiori sono in corso di ristrutturazione per diventare strutture moderne, altamente tecnologiche. Inoltre, molti istituti per l’istruzione stanno migliorando alcuni settori, come quello della ricerca e dello sviluppo, in cooperazione con rappresentanti del mondo accademico, di quello degli affari, del governo e delle università cittadine.

Imprese straniere in espansione

Ci sono più di mille imprese straniere sul territorio (tra quartieri generali e sedi), provenienti dagli Stati Uniti, dall’Europa e dall’Asia. Tra i settori ricordiamo la chimica, i prodotti medici, il tessile, i macchinari di precisione e software.

Consolati Australia, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Paesi Bassi, Repubblica di Korea, Filippine, Russia, Singapore, Svizzera, Tailandia, Regno Unito,Stati Uniti , Vietnam

Ufficio del JETRO JETRO Osaka

Nakanoshima Mitsui Bldg. 5F, 3-3-3, Nakanoshima, Kita-ku, Osaka Prefecture 530-0005 TEL: +81-6-6447-2309 (IBSCOsaka) FAX: +81-6-6447-2336 E-mail: [email protected]

Biotecnologia (servizi medici e farmaceutici, etc.)

Eccellenze La Prefettura di Osaka, con particolare riferimento al distretto di Doshomachi, vanta un cluster di molte delle più importanti industrie

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farmaceutiche giapponesi, tra cui la Takeda Pharmaceutical Co., la Shionogi & Co. e altre. Imprese principali Takeda Pharmaceutical Company Limited, Shionogi & Co., Ltd.

Valore delle spedizioni di beni manufatti

Valore della produzione farmaceutica (Prefettura di Osaka): 847.794 milioni di yen (con il 13.0% di mercato è al primo posto in tutto il paese). Fonte: FY2004 Annual Report on Survey of Pharmaceutical Industry Productions (Ministry of Health, Labor and Welfare). (Rapporto annuale 2004 sulle produzioni dell’Industria farmaceutica, a cura del Ministero della Salute, del Lavoro e della Previdenza).

Principali aziende giapponesi del settore

• Takeda Pharmaceutical Company Limited

• Shionogi & Co., Ltd.

Principali aziende straniere del settore

• AstraZeneca K.K.

• Bayer Yakuhin, Ltd.

Piani in corso di realizzazione e futuri per la creazione di cluster per l’industria (creazione di una business zone e di business tie-up)

• Collaborazione per il piano Industrial Cluster Come parte del Second Term Medium-Range Industrial Cluster Plan, i progetti Bio Cluster nella zona di Kansai, che comprendono anche l’avanzamento del Saito Life Science Park nella parte settentrionale della Prefettura di Osaka, si sono anche dati come obiettivo la collaborazione internazionale con attività per la formazione di cluster, preparando il terreno per creare sforzi concreti e significativi per ottenere la cooperazione con i cluster di biotecnologia stranieri.

• Collaborazione con la Zona speciale per il Bio Medical Cluster Development. Tutta l’espansione del Saito Life Science Park, insieme a parti dei distretti di Ibaraki City, Suita City e Toyonaka City, si è guadagnata la designazione di Bio Medical Cluster Development Special Zone, e si stanno implementando misure per attrarre aziende straniere attive nei settori della biotecnologia.

• Collaborazione con il Bio Medical Cluster nella Parte Settentrionale della Prefettura di Osaka (SAITO) – il Cooperative Link of Unique Science and Technology for Economy Revitalization (CLUSTER). Per ottenere risultati all’avanguardia nella ricerca, sono stati createi tre cluster di ricerca: "Creazione farmaceutica", "Strategie immunitarie e anti-infezione" e "Ingegneria medica collegata".

Risorse umane disponibili • La Osaka University e altre scuole della Prefettura hanno riunito più di 2300 ricercatori nel campo delle biotecnologie (con titoli che vanno da quello di professore a quello di ricercatore).

• Ci sono anche molti ricercatori e medici: questo garantisce accesso a personale di ricerca altamente qualificato.

• Nella Prefettura ci sono la Osaka Bio Medical Professional School, l’Osaka College of High Technology e altre scuole, con personale qualificatissimo che arriva a Osaka da tutto il

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Giappone.

Principali Istituti di ricerca

• Osaka University

• Osaka University Hospital

• National Cardiovascular Center45

• Osaka Bioscience Institute46

• National Institute of Biomedical Innovation47

Tecnologie, brevetti e prodotti chiave

Tecnologie Attraverso il “Center for Advanced Science and Innovation”,48 la Osaka University, l’Osaka University Intellectual Office49 e altri organismi, è possibile l’accesso alla ricerca congiunta con aziende farmaceutiche, trasferimento di tecnologie, uso congiunto di macchinari e altri vantaggi.

Collaborazione industria – governo –mondo accademico

Il numero di progetti di ricerca congiunta industria – università condotti dalla Osaka University nel 2004 ammontava a 457, collocando l’università al secondo posto per numero di progetti in tutto il Giappone.

Ricercatori eccellenti Un grande numero di ricercatori giapponesi molto noti e apprezzati per il loro lavoro nel settore biomedico a livello mondiale, grazie alle loro pubblicazioni, vive e lavora nella regione settentrionale di Osaka. Tadamitsu Kishimoto, ex rettore della Osaka University (Immunologia).

Hiroshima

Informazioni generali

45 Anche NCVC, si veda http://www.ncvc.go.jp/english/indexe.html , e in particolare le informazioni relative all’Istituto di Ricerca che ne fa parte: http://www.ncvc.go.jp/english/res/rese.html . 46 Il suo acronimo è OBI: si veda http://www.obi.or.jp/index2.html . 47 Forse più noto come NIBIO: si veda http://www.nibio.go.jp/english/. 48 Forse più noto come CASI: si veda http://www.osaka-u.ac.jp/eng/academics/facilities/joint-use/crcast.html e http://www.casi.osaka-u.ac.jp/index-e.html . 49 Si veda http://133.1.8.18/eng/about/feature/05.html .

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Popolazione 2.88 milioni (maschi: 1.39 milioni, femmine: 1.49 milioni) (2005)

Forza lavoro 1.88 milioni (maschi: 0.94 milioni, femmine: 0.95 milioni) (2004)

Superficie 8.478 km2 (2005)

PIL 10.961 miliardi di yen (2003)

Industrie principali Vendite all’ingrosso e al dettaglio, trasporti e comunicazioni, attrezzature per il trasporto, ferro e acciaio, macchinari in generale.

Industrie in corso di sviluppo

Servizi finanziari e assicurativi, IT(Information Technology), biotecnologia, natotecnologia, ambiente.

Trasporti Aeroporti internazionali Aeroporto di Hiroshima (voli da e per Seoul, Shanghai, Dalian, Beijing, Taipei, Bangkok e Guam) Porti Porto di Hiroshima e di Fukuyama (collegamenti con Pusan, Ulsan, Tianjin, Dalian, Shanghai, Qingdao, Ningbo, Hong Kong, Haikou, Kaohsiung, Keelung, e Manila) Treno Shinkansen50 Fukuoka (1 ora), Osaka (1 ora e 20 minuti), Nagoya (2 ore e 15 minuti) Autostrade In tutte le direzioni, e garantiscono facile accesso a tutte le zone del Giappone.

Istruzione 21 università e 10 junior college (tecnici)

Imprese straniere in via di espansione

Molte imprese hanno stabilito qui i quartieri generali del loro distaccamento in Giappone. Tra le imprese principali che operano qui: Webasto Japan Co., Ltd., Visteon Japan, Ltd., Autoliv Hiroshima, Gate Gourmet Japan Ltd., Baxter International Inc., Bosch Corporation, Benteler Automotive K.K., etc.

Consolati Repubblica di Corea

JETRO office JETRO Hiroshima

50 http://it.wikipedia.org/wiki/Shinkansen

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Hiroshima Chamber of Commerce and Industry Building 4F, 5-44 Moto-machi, Naka-ku, Hiroshima City, Hiroshima Prefecture 730-0011 TEL: +81-82-228-2563 FAX: +81-82-228-2596 E-mail: [email protected]

Profilo Regionale Hiroshima è stata definita un microcosmo del Giappone, grazie al suo vario e lussureggiante ambiente naturale. Viene usata da molte imprese come mercato-test per sondare il Giappone, e ha un ruolo nello sviluppo di prodotti nuovi di ogni tipo. Avere successo sul mercato di Hiroshima significa avere successo in tutto il mercato giapponese. E’ in costante aumento la concentrazione di industrie avanzate, come quelle elettroniche e per gli strumenti per l’informazione/comunicazione, e ci sono anche molte imprese eccellenti caratterizzate da tecnologie avanzate originali. La Prefettura di Hiroshima desidera creare una base per la ricerca e lo sviluppo per le nuove generazioni, usando nel modo migliore la concentrazione di tecnologie ed insieme all’abbondanza di risorse umane altamente qualificate. Concentrazioni tecnologiche

A partire dalla prima metà del ventesimo secolo, la Prefettura di Hiroshima ha sempre giocato un ruolo primario nell’industria manifatturiera giapponese, grazie alla sua concentrazione di tecnologie sofisticate. Il volume della sua produzione nei settori dell’abbigliamento, dell’acciaio e del legno, delle automobili e della costruzione di navi è all’avanguardia in Giappone. In una vasta gamma di settori, la Prefettura vanta molte imprese note in tutto il mondo per le loro tecnologie originali. Negli ultimi anni, la Prefettura di Hiroshima è diventata un luogo dove le tecnologie sofisticate del passato e del presente si uniscono, mentre le concentrazioni industriali crescono nei settori delle varie aree di tecnologia avanzata (congegni elettronici, parti elettroniche e apparecchiature destinate al settore delle informazioni e comunicazioni). Ricerca e sviluppo sono attivissimi negli istituti di ricerca e nelle università; ogni anno oltre 2000 brevetti sono presentati per l’approvazione nella Prefettura.

Hiroshima Central Science Park51

Questo parco è stato creato per promuovere la concentrazione di funzioni di ricerca nell’area

prossima alla Hiroshima University. Molti istituti di ricerca, tra cui il National Research Institute

of Brewing, e strutture supportate dalla collaborazione tra industria, mondo accademico e

governo sono localizzate qui, oltre che nell’Hiroshima Techno Plaza, altra struttura preposta

allo sviluppo dell’industria nella Prefettura di Hiroshima.

51 http://www.pref.hiroshima.jp/soumu/nowe/now02-2.html

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Infrastrutture Vie di terra

Quattro arterie autostradali intersecano la prefettura, permettendo alle imprese di avere sotto controllo tutte le attività industriali nelle regioni di Chugoku e Shikoku, fino alla regione che va da Kyoto/Osaka/Kobe fino a Kyushu. Aeroporti Gli aeroporti di Hiroshima offrono il più grande numero di collegamenti di qualsiasi altra struttura aeroportuale nella zona di Chugoku/Shikoku area. Ci sono voli diretti in sette città dell’Asia (per esempio, Seoul and Bangkok) e altre destinazioni internazionali, oltre a 15 voli giornalieri andata e ritorno per Tokyo. Vie di mare I porti di Hiroshima, Kure, Fukuyama e Onomichiitozaki sono tutti porti a designazione speciale. Poiché sono porti dediti in special modo al commercio internazionale, Hiroshima e Fukuyama hanno collegamenti regolari con Corea del Sud, Taiwan, Cina e altri paesi.

FEDEX, UPS, e altre compagnie di spedizione internazionale hanno dei distaccamenti sul territorio della prefettura.

Progetti 1. Collaborazione industria – ricerca – governo

• Hiroshima Medical Venture Consortium

La Hiroshima University ha un ruolo centrale nella promozione di ricerca e sviluppo insieme ad organizzazioni industriali e governative. L’obiettivo è quello di sviluppare industrie basate su necessità mediche e biomediche, per ottenere servizi sanitari più avanzati e, al tempo stesso, per mettere le basi di una nuova industria tecnologica al servizio della medicina.

• Hiroshima TLO52

E’ stato creato un TLO regionale, progettato da una vasta gamma di partecipanti (dalle università ai distretti industriali) e creato grazie alla collaborazione tra industria, governo e mondo accademico. L’implementazione del progetto è stata avviata nel 2003 nella Hiroshima

Industrial Promotion Organization.

2. Sviluppo di cinque tecnologie all’avanguardia nei settori informazione, bioscienza, nanotecnologia, ambiente, salute

52 Si tratta di un Technology Licensing Office. Per ulteriori informazioni, si veda http://home.hiroshima-u.ac.jp/techrd/CTRD-2003.ppt#19 e http://ricchi.hiwave.or.jp/ricchi/english/aratana/tlo.htm .

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• Tecnologie per l’informazione Aziende private e la Hiroshima University stanno conducendo ricerche congiunte sullo sviluppo del DRAM, e più imprese attive in questo settore stanno creando sedi a Hiroshima. Tra queste, ricordiamo la Elpida Memory Inc., la Sharp Corporation (tre fabbriche), la Nitto Denko Corporation, la Dai Nippon Printing Co., Ltd., e la Disco Corporation.

• Tecnologie per la bioscienza Si stanno conducendo ricerche all’avanguardia a livello internazionale nel settore della bioscienza, sotto l’egida dell’Hiroshima Bio Cluster concept. L’Hiroshima Prefectural Institute of Science and Technology ha un ruolo centrale in queste ricerche. Una serie di ricerche nel settore della bioscienza vengono condotte da aziende private, e tra queste ricordiamo la Wakunaga Pharmaceutical Co., Ltd. Nel settore dei reagenti, e poi la Satake Corporation, la Towa Kagaku Co., Ltd., la Chugoku Electric Power Co., Inc., e la Nishikawa Rubber Co, Ltd.

• Tecnologie per la nanotecnologia Dell’Università di Hiroshima fanno parte due basi centrali per la ricerca: l’Hiroshima Synchrotron Radiation Center e il Research Center for Nanodevices and Systems. Nel settore privato, esiste una tradizione di procedimenti tecnologici ad alta precisione per la produzione di aghi, mole, componenti autumobilistiche, etc. Si stanno creando sul territorio Uu numero elevato di aziende attive in settori ad alta specializzazione, come quello della produzione di semiconduttori.

• Tecnologie per l’ambiente Per promuovere la concentrazione di imprese nel settore dell’ambiente, affinché diventino un nuovo tipo di industria, si stanno facendo molti sforzi per supportare la ricerca congiunta tra aziende del territorio che abbiano dimostrato eccellenze nel settore delle tecnologie per l’ambiente. Lo scopo è quello di creare un complesso industriale tutto dedicato all’ambiente nella Prefettura di Hiroshima.

• Tecnologie per la salute e l’assistenza Si è attivi nel settore della ricerca e sviluppo per lo sviluppo pratico di attrezzature per l’accessibilità, con la guida del Cocoon Hiroshima 21, che è il sistema informativo del Consiglio per il progetto di creazione dell’industria per la salute e assistenza della Prefettura di Hiroshima (un altro organismo creato dall’industria, dal mondo accademico, dal governo e da settori privati).

Industrie mediche e per le attrezzature mediche La Prefettura di Hiroshima vanta uno dei livelli più alti di agglomerazione tecnica, insieme a uno dei più alti livelli di produzione del paese nei settori dell’abbigliamento, del ferro e dell’acciaio, dei prodotti derivati dal legno, dell’automobile e delle costruzioni navali. Serve

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anche come base di molte imprese53 appartenenti a diversi settori industriali contraddistinti da tecnologie all’avanguardia ed è caratterozzata da una struttura industriale a più strati che ha prodotto una concentrazione di tecnologia avanzatissima nel campo dei macchinari e di altri settori. Utilizzando il potenziale di queste industrie, si stanno creando industrie nuove e specificamente indirizzate verso i settori delle cure mediche.

Industrie nel settore dell’ambiente La Prefettura di Hiroshima è una delle più grandi regioni industriali del Giappone nel settore dell’alta tecnologia, poiché le sue tradizioni in questo campo risalgono addirittura al XIX secolo. I settori dei macchinari per il trasporto, dell’acciaio e di altri macchinari in generale sono particolarmente fiorenti. La Prefettura è il leader del Giappone occidentale per le spedizioni industriali, che ammontano a qualcosa come 7.415.3 miliardi di yen (di cui circa il 50% è costituito da spedizioni per il settore dell’industria pesante). Questo è il motivo per cui la domanda di tecnologie ambientali è particolarmente alta. Si sta creando attivamente una serie di nuove industrie per l’ambiente, e sul territorio sta crescendo la presenza di società impegnate in settori legati all’ambiente (misurazioni, pulizia, riciclaggio).

Dati sulle industrie del settore ambientale

Eccellenze La Prefettura di Hiroshima è molto attiva nella creazione di nuove industrie, poiché ha anche creato una serie di industrie attive nel settore dell’ambiente a causa della presenza concentrata di industrie pesanti e ad alta tecnologia

Aziende principali

L’associazione della Prefettura di Hiroshima per la Creazione e la Promozione di Industrie nel settore dell’ambiente (Hiroshima Prefecture Association for the Creation and Promotion of Environment-Related Industries) è stata creata da 83 imprese membri, tra cui la Babcock Hitachi e la Mitsubishi Heavy Industries, e ha un ruolo centrale nella creazione di industrie legate all’ambiente sul territorio della prefettura.

Valore delle spedizioni di prodotti manufatti

Valore delle spedizioni di prodotti: 7.790.5 miliardi di Yen (FY 2005 Census of Manufacturers)

Principali aziende giapponesi del settore

Babcock Hitachi KK MHI Solution Technologies Co.,LTD JFE Engineering Corporation Hokoku Kogyo Co.,Ltd. Aziende membri della Hiroshima Prefecture Association for the Creation and Promotion of Environment-Related Industries.

Piani in corso di realizzazione e futuri per la formazione di cluster

Industrial Cluster Project to Form Recycling-oriented and Environmentally- friendly Society Il progetto di un cluster industriale per creare una società orientata

53 Per informazioni sulle imprese di Hiroshima, si veda http://ricchi.hiwave.or.jp/invest/english/companies/index002.asp

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industriali (creazione di zone di affari e di legami di affari, etc.)

al riciclaggio e attenta all’ambiente ha l’obiettivo di costruire strutture per il riciclaggio all’avanguardia e industrie attive nel recupero e nel rispetto dell’ambiente, utilizzando il personale specializzato e le tecnologie in uso presso molte imprese/ industrie di Hiroshima (tra esse, imprese attive nel riciclaggio, nella pulizia ambientale e nel settore delle nuove tecnologie per la produzione di energia).

Risorse umane disponibili • La Prefettura di Hiroshima è al quarto posto per numero di studenti universitari in Giappone.

• Ci sono 21 università, 10 junior college e 2 college tecnici (67.000 studenti).

• La Prefettura è attiva nel campo della ricerca generale per supportare le industrie del settore ambientale, e, al tempo stesso, vuole potenziare attivamente le aree di ricerca che hanno un ruolo chiave nello sviluppo delle tecnologie ambientali. Tra queste ricordiamo i settori delle bioscienze, tra cui vanno menzionate la genetica e la biotecnologia, il settore dei materiali per la nanotecnologia, e il settore della tecnologia per la comunicazione. La Prefettura, inoltre, forma tecnici altamente specializzati e ricercatori in grado di sviluppare le tecnologie del futuro.

• Con la partecipazione del governo, della Prefettura e di grandi imprese private, come Mazda e Sharp, Hiroshima Technoplaza Corporation si occupa di formazione tecnica per aumentare il livello tecnologico nelle industrie della prefettura e per sviluppare personale tecnico di altissimo livello.

Principali istituti di ricerca • Hiroshima University

• Hiroshima Institute of Technology

• Hiroshima Kokusai Gakuin University

• National Institute of Advanced Industrial Science and Technology, Chugoku

• Hiroshima Prefectural Institute of Industrial Science and Technology

Tecnologie, brevetti e prodotti chiave

Tecnologie Tecnologie all’avanguardia in settori relativi all’ambiente, sviluppate da istituzioni come la Hiroshima University

Brevetti - informazioni rilevanti

L’ Hiroshima Technology Licensing Office (TLO) è responsabile dell’amministrazione dei brevetti e in materia di trasferimento di tecnologie.

Collaborazione industria – governo – mondo accademico

• Hiroshima Prefecture Association for the Creation and Promotion of Environment-Related Industries Comprende in totale 109 organizzazioni, di cui fanno parte 83

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industrie operative in settori vari (macchinari, costruzioni, acciaio, prodotti chimici, agroalimentare, energia, ambiente); 10 istituti di ricerca sperimentale come il National Institute of Advanced Industrial Science and Technology, la Hiroshima University, l’Hiroshima Institute of Technology e associazioni ad esso affiliate, e enti governativi. L’Associazione ha lo scopo di creare nuove industrie.

• Hiroshima Organization for the Promotion of a Recycling-Based Society E’ un’organizzazione non profit formata dalla Hiroshima University e da imprese associate. Vuole contribuire alla creazione di una società basata sul reciclaggio attraverso lo sviluppo tecnologico e la formazione di esperti tecnici.

Ricercatori eccellenti Hiroshima Institute of Technology Department of Global Environment Studies (Facoltà di Studi Ambientali Globali) Tsutomu Imaoka

Tecnologia medica / industrie per le apparecchiature mediche e di assistenza

Eccellenze Aziende che vantano alcune delle migliori tecnologie del Giappone sono raggruppate qui a diversi livelli, e sono create nuove industrie in settori all’avanguardia della medicina e dell’assistenza

Aziende principali Sul territorio si trovano molte aziende uniche nel loro settore (produzione di parti per automobili, biotecnologia e apparecchiature elettroniche).

Valore delle spedizioni di prodotti manufatti

Valore delle spedizioni di prodotti finiti: 7.790.5 miliardi di yen (fonte: FY2005 Census of Manufacturers) Costi delle cure mediche: 479.8 miliardi di yen (2004)

Principali aziende giapponesi

JMS.CO.,LTD MARUZEN PHARMACEUTICALS CO., LTD. Wakunaga Pharmaceutical Co.,Ltd. Mitsubishi Heavy Industry Co.,Ltd Imprese che fanno parte dell’Hiroshima Bio Venture Network

Principali aziende straniere SCHILLER Japan Ltd.

Piani in corso di realizzazione e futuri per la creazione di cluster industriali

• The Hiroshima Biocluster Questo Biocluster è impegnato nella creazione di nuove industrie – comprese quelle che richiedono lo sviluppo di farmaci e trattamenti medici all’avanguardia, e si basa sugli sforzi congiunti della Hiroshima University e dei suoi “semi di ricerca” all’avanguardia nel mondo (research seeds), sull’ Hiroshima Prefectural Institute of Industrial Science and Technology, e su imprese con capitali a rischio del settore biotecnologico (bio-venture companies).

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• Chugoku Advanced Medical Equipment Industry Cluster Si stanno creando nuove industrie anche nel settore delle apparecchiature mediche grazie allo sviluppo di una più sofisficata tecnologia industriale per la creazione di macchinari.

Risorse umane a disposizione

• La Prefettura di Hiroshima è al quarto posto nel Paese per numero di studenti che decidono di proseguire gli studi all’università.

• La Hiroshima University, la Hiroshima International University, e la Fukuyama University sono tra le istituzioni che stanno conducendo ricerche mediche accuratissime per supportare le industrie mediche e farmaceutiche. L’ Hiroshima Institute of Technology è impegnato nella ricerca su nanotecnologia e sistemi per macchinari e offre formazione a ricercatori e ingegneri responsabili dello sviluppo di tecnologie nuove per il settore delle cure mediche e delle apparecchiature mediche.

• L’Hiroshima Techno Plaza, creato con la partecipazione delle autorità della prefettura e di aziende private come la Mazda Motor Corporation e la Sharp Corporation, offre formazione tecnica per migliorare il livello tecnico delle industrie nella Prefettura di Hiroshima, e forma dunque personale preparatissimo.

Principali Istituti di ricerca • Hiroshima University Graduate School of Biomedical Sciences

• Hiroshima Institute of Technology

• National Institute of Advanced Industrial Science and Technology, Chugoku

• Hiroshima Prefectural Institute of Industrial Science and Technology

Tecnologie, brevetti e prodotti chiave

Tecnologie sviluppate Tecnologie all’avanguardia nel settore medico e in altri settori sono state sviluppate alla Hiroshima University e in altri istitui di ricerca

Prodotti sviluppati

Spettrografo di massa, videoscopio cellulare (Hiroshima University) [Patent names and relevant URLs] Patent management, technology transfer at the Hiroshima Technology Licensing Office

Collaborazione industria –governo – mondo accademico

Hiroshima Medical Venture Consortium Questo Consorzio è la prima organizzazione di collaborazione guidata da un’università in Giappone. La Hiroshima University Graduate School of Biomedical Sciences e altri istituti di ricerca creano legami e contatti con imprese che si occupano di macchinari, elettronica, biotecnologia, software e altri settori e con la Hiroshima Industrial Promotion Organization. Crea contatti

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anche con istituzioni di ricerca all’interno della prefettura e a livello nazionale:questa collaborazione ha permesso l’accumulazione di un know-how all’avanguardia nei settori della medicina, dei farmaci e delle apparecchiature mediche.

Ricercatori eccellenti Hiroshima University Graduate School of Biomedical Sciences Tsutomu Masujima

Kobe City

Informazioni generali

Popolazione 1.52 milioni (maschi: 0.72 milioni, femmine: 0.80 milioni) (2006)

Forza lavoro 0.72 milioni (2000)

Superficie 552 km2 (2004)

PIL 5.878 miliardi di yen (2006)

Industrie principali

Macchinari in generale, macchinari per il trasporto, macchinari elettrici, ferro/ acciaio, agroalimentare

Industrie in corso di sviluppo

Industria medica, ICT, nanotecnologia, moda, macchinari di precisione

Trasporti Grazie all’apertura dell’aeroporto di Kobe Airport, la città è raggiungibile per vie di terra, mare e aria. Sette grandi città giapponesi sono raggiungibili da Kobe in poco tempo (da una a tre ore). Inoltre, il Kansai International Airport dista solo 29 minuti grazie al traghetto ad alta velocità (Bay Shuttle ferry). Il porto di Kobe è uno dei principali porti commerciali del Giappone e offre attrezzature all’avanguardia.

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Istruzione Kobe ha 8 nove scuole internazionali frequentate da circa 2.500 studenti stranieri. Ci sono 18 università, 8 junior college, e 61 scuole medie superiori.

Aziende straniere in via di espansione

Procter & Gamble Far East, STN Atlas Marine Japan, Nestle Japan, Eli Lilly Japan, etc.

Consulato Panama

Uffici del JETRO JETRO Kobe

Kobe Commerce Industry and Trade Center Building 6F, 5-1-14 Hamabe-dori, Chuo-ku, Kobe 654-0051 TEL: +81-78-231-3081 FAX: +81-78-232-3439 E-mail: [email protected]

Kobe ha sviluppato un porto internazionale da quando la città è stata aperta al mondo esterno nel 1868. In città vivono circa 44.500 residenti stranieri che provengono da 115 paesi: ciò dimostra che nella città si respira un clima favorevole, positivo e aperto. Il grande rispetto per gli stranieri è testimoniato anche dal fatto che 90 imprese straniere (o imprese affiliate a imprese straniere) hanno stabilito a Kobe i loro quartieri generali giapponesi.

Kobe cerca attivamente di richiamare imprese straniere e la sua sede per il business, il centro multifunzionale che si chiama Kobe International Business Center (KIBC),54 che include uffici, istituti di ricerca e spazi per la manifattura, offre laboratori e uffici in affitto a prezzi modici e garantisce supporto per espandere la propria attività con tipologie varie.

1. Progetto di sviluppo per l’industria medica a Kobe nei settori biotecnologia e nanotecnologia al servizio della medicina

Il Kobe Medical Industry Development Project è in corso di implementazione per promuovere le industrie legate alla salute, all’assistenza pubblica, alle cure mediche, che sono le industrie chiave del XXI secolo. Con base a Port Island, questo progetto comprende lo sviluppo di ricerca medica avanzata e di basi di sviluppo, come l’Institute of Biomedical Research and Innovation e la creazione di nuove industrie, insieme alla concentrazione di industrie giapponesi e straniere che si occupano di cure mediche a vari livelli.

54 http://www.kobe-toshi-seibi.or.jp/ibsc/ibsc_e/index.html

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Intanto, grazie alla creazione di un sistema sanitario di nuova generazione, il progetto ha anche l’obiettivo di stimolare l’economia di Kobe, di contribuire alla conversione della sua struttura industriale, e di migliorare il livello dei servizi sanitari per migliorare la tecnologia medica nei paesi asiatici e, di conseguenza, dare un contributo alla società in generale.

Core institutions of the Kobe Medical Industry Development Project • Institute of Biomedical Research and Innovation

RIKEN Center for Developmental Biology • Translational Research Informatics Center • Business Support Center for Biomedical Research and Innovation • Kobe Biotechnology Research and Human Resource/Human Development Center /

Kobe Univ. • Business Incubation Center • Kobe Medical Device Development Center (MEDDEC)

Infrastrutture

• Kobe offre una collocazione ideale come centro di affair: dista solo da 1 a 3 ore da Tokyo, Nagoya, Sapporo, Fukuoka, Hiroshima e da altre importanti città del paese; grazie all’apertura dell’Aeroporto, la città è accessibile oltre che via terra e via mare, ora anche via aria.

• Un nuovo sistema di trasporto collega l’aeroporto con il centro della città in solo 16 minuti e si unisce alle già eccellenti strutture stradali e ferroviarie della zona.

• La città gode di un’ottima posizione anche da un punto di vista logistico perché uno dei migliori porti container del mondo si trova a poca distanza dall’aeroporto. Grazie al porto, sono possibili collegamenti facili e veloci tra le vie d’aria e le vie di mare/terra.

Industria della medicina rigenerativa

Eccellenze Il Kobe Medical Industry Development Project, che cerca di istituire delle basi di ricerca e sviluppo (R&D) per tecnologie mediche all’avanguardia e di creare una concentrazione di imprese impegnate nel settore medico nell’area di Kansai, attraverso una intensa collaborazione tra industria, governo e università, è in corso di implementazione a Port Island. Aziende principali Molte aziende che si occupano di medicina rigenerative si stanno espandendo con nuove sedi a Kebe City, e tra queste la Olympus Corporation (che fa ricerche sulla rigenerazione delle ossa) e la Terumo Corporation (che fa ricerche sulla rigenerazione dei muscoli del cuore. Sul territorio operano 87 aziende del settore medico (dati del 30 giugno 2006)

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Principali aziende giapponesi

Arblast Co., Ltd. (ricerche sulla rigenerazione alveolare di ossa e cornea)

Principali aziende straniere

Stem Cell Sciences KK (Australia)

Piani in corso di realizzazione e futuri per la creazione di cluster industriali

Kobe Medical Industry Development Project

• Questo progetto ha l’obiettivo di creare un’accumulazione, con base a Port Island, di imprese attive nel settore dell’industria medica, uno dei settori chiave del XXI secolo, grazie alla collaborazione di governo, industrie e università dell’area di Kansai.

• Il progetto vuole dare nuova spinta all’economia di Kobe creando delle basi per la ricerca e lo sviluppo nei settori della tecnolgia medica avanzata, migliorando il livello della tecnologia nelle industrie già esistenti e garantendo così più posti di lavoro; vuol inoltre garantire condizioni di vita migliori per i residenti fornendo loro servizi meidici all’avanguardia, e vuole aiutare gli altri paesi dell’asia e tutti i paesi del mondo grazie ai suoi studi sulla ricerca medica.

• I settori principali della ricerca sono: (1) applicazioni cliniche della medicina rigenerativa, (2) R&D fper le attrezzature mediche, e (3) ricerca clinica per supportare lo sviluppo di prodotti farmaceutici.

Deregulation Zone for Advanced Medical Industry

Si sta lavorando alacremente per creare un super-cluster nel settore della bioscienza che interessi tutt l’area di Kansai, sia accellerando il Kobe Medical Industry Development Project, sia collaborando con i cluster dell’area di Kansai.

1. Promozione della ricerca traslazionale grazie alla collaborazione industria - università

2. Promozione della collaborazione tra istituti di ricerca e di formazione per le bioscienze

3. Supportare la creazione di BioVentures, etc.

4. Garantire la collaborazione di medici, ricercatori e tecnici, etc. di grande professionalità che si occupino di bioscienze, provenienti dal Giappone e dall’estero.

Risorse umane disponibili • Si trovano in questa zona molte Università nel settore medico e farmaceutico, tra cui università famose come la Kobe University, la Kyoto University e la Osaka University, e formano il personale necessario per la ricerca nel campo della medicina rigenerativa.

• Ci sono piani per inaugurare una Facoltà di Scienze Farmaceutiche alla Kobegakuin University e di fondare il College of Medicine (nome non ancora certo ) nei primi stadi di Port Island nel 2007.

Principali Istituti di • Institute of Biomedical Research and Innovation (Istituto di

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Ricerca Ricerca e Innovazione Biomedica - IBRI) gestito dalla Foundation for Biomedical Research and Innovation (Fondazione per la Ricerca e Innovazione Biomedica - FBRI) (Direttore: Hiroo Imura, già Rettore della Kyoto University e Membro del Council for Science and Technology Policy). Effettua ricerca di vario tipo: dalla ricerca di base alle applicazioni cliniche nel campo della medicina rigenerativa, etc.

• RIKEN Center for Developmental Biology (CDB)55 (Direttore: Ryoji Noyori, Premio Nobel per la Chimica) Un Istituto di Ricerca di livello mondiale nel campo della generazione/rigenerazione

• Kobe Medical Device Development Center (MEDDEC)56 Strutture per l’incubazione con una struttura per la coltivazione di cellule umane

Collaborazione Industria- governo – mondo accademico

Pro-Cluster Kobe Il Pro-Cluster Kobe, che fa parte della Foundation for Biomedical Research and Innovation fornisce supporto a tutto tondo per la collaborazione industria – governo – mondo accademico volta alla formazione di un cluster di istituti di ricerca impegnati del settore e di imprese R&D.

• Presentazione a ricercatori e mediciIntroduction

• Sussidi per la commercializzazione del consorzio

• Sostegno alla commercializzazione (inclusivo di ricerche sulla proprietà intellettuale, ricerche di marketing, e sostegno per le applicazioni di prodotti farmaceutici)

Ricercatori eccellenti Shin'ichi Nishikawa (Ricerca sulle cellule staminali) Takayuki Asahara (Ricerca traslazionale sulle cellule staminali)

Nagahama City, Prefettura di Shiga

Informazioni generali

55 http://www.cdb.riken.jp/en/index.html 56 http://www.meddec.jp/english/index.html

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Popolazione 1.38 milioni (maschi: 0.68 milioni, femmine: 0.70 milioni) (2005)

Forza lavoro 0.92 milioni (maschi: 0.47 milioni, femmine: 0.45 milioni) (2005)

Superficie 4.017km2 (2005)

PIL 5.690 miliardi di yen (2003)

Indusitre principali

Attrezzature elettriche, attrezzature in generale, attrezzature per i trasporti, prodotti chimici e in plastica.

Industrie in via di sviluppo

Ambiente, salute, biotecnologia e IT

Trasporti Strade: Meishin Expressway, Hokuriku Expressway, e le autostrade nazionali 1, 8, e 161. Ferrovie: Tokaido Shinkansen, Linea JR Biwako Line, Linea Hokuriku, Linea Kosei , etc. Aeroporti: Osaka International Airport, Kansai International Airport, Nagoya Airport, etc.

Istruzione 10 Università, 3 junior college, 58 scuole medie superiori. Ogni università della prefettura ha un Ufficio preposto alle consultazioni per la collaborazione tra università e mondo accademico, ed è attiva nei campi della ricerca congiunta e delle consultazioni tecnologiche.

Imprese straniere in espansione

DU PONT-TORAY CO.,LTD., Coca-Cola (Japan) Company, Limited., JAPAN Vilene Co,Ltd, IBM Japan,Ltd., The Procter & Gamble Company, Schering-Plough K.K., Bayer Yakuhin,Ltd., AstraZeneca K.K., NEC SCHOTT Components Corporation, TSUBAKIMOTO MAYFRAN INC.

Uffici del JETRO JETRO Osaka

Nakanoshima Mitsui Bldg. 5F, 3-3-3,Nakanoshima, kita-ku, Osaka Prefecture 530-0005 TEL: +81-6-6447-2309(IBSC OSAKA) FAX: +81-6-6447-2336 E-mail:[email protected]

JETRO Shiga Information Desk

Collabo-Shiga 21 2F,2-1 Uchidehama,Otsu City,Shiga Prefecture TEL: +81-77-521-6638 FAX: +81-77-511-1418

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E-mail:[email protected]

Profilo regionale L’obiettivo della Prefettura di Shiga è quello di creare nuove industrie distintive utilizzando attivamente le risorse e le potenzialità a disposizione sul territorio della Prefettura. Più specificamente, Shiga sta promuovendo varie iniziative per la promozione industriale, concentrate nei settori della biotecnologia, dell’ambiente, delle cure mediche e dell’IT, e sta cercando di attrarre imprese attive nei settori appena menzionati.

Biwako Biotechnology Stage Promotion Project57 (Settore Biotecnologia) Obiettivo: Creare un network di promozione che coinvolga l’industria, il governo e il mondo accademico e incentrato sui settori ambiente, salute e agricoltura, per utilizzare così i tratti distintivi della Prefettura di Shiga per creare e sviluppare industrie biotecnologiche, che includano anche le tecniche di formazione e la generazione di informazioni legate alla biotecnologia. Azioni:

• Promuovere l’istruzione e creare un ambiente particolarmente favorevole alla biotecnologia

• Articolare e dettagliare il progetto Biwako Environment and Health Biotechnology Stage Promotion Project (nome provvisorio)

• Progettare azioni per promuovere e creare industrie biotecnologiche a Shiga

• Studiare la progettazione per una struttura di incubazione

• Creare un sistema di collaborazione tra industrie, mondo accademico e governo per promuovere le industrie biotech.

• Biotecnologia (Settori collegati: farmaceutico, attrezzature e macchinari medici)

Eccellenze Eccellenze Il Nagahama Science Park, situato accanto al Nagahama Institute of Bio-Science and Technology (che è l’unica università giapponese interamente dedicate alla bioscienza), offre un ambiente ideale per la ricerca congiunta con l’Università. Imprese principali Tra le imprese che si sono stabilite a Nagahama ci sono grandi corporation che possono vantare tecnologie all’avanguardia in una serie di industrie, come la Nagahama Canon Inc., la Mitsubishi

57 Per informazioni sul progetto, si veda http://www.eujapan.com/europe/fdi/map/part2_2_4.pdf

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Plastics, Inc. e la Yanmar Co., Ltd.. Oltre a queste ci sono imprese biotech come la Oriental Yeast Co., Ltd. e la AstraZeneca K.K., tutte situate in città o negli immediati dintorni Progetti biotecnologici Nagahama City e la Kyoto University sono i partner principali del progetto ZEROJIYOBO, ora in corso, che ha l’obiettivo di individuare la causa delle malattie attraverso l’analisi dei geni, per trovare misure preventive più efficaci per le malattie associate allo stile di vita.

Valore delle spedizioni di beni prodotti

339.879.02 milioni di yen (FY2004 Census of Manufactures; spedizioni di manufatti da imprese di Nagahama City che contano quattro o più dipendenti)

Principali imprese giapponesi

• Oriental Yeast Co., Ltd.58

• Mitsubishi Plastics, Inc.59

Principali imprese straniere

AstraZeneca PLC60

Piani in corso di realizzazione e futuri per la creazione di cluster industriali (creazione di business zone, business tie-up, etc.)

Nagahama Life-Science Specified Area Plan Nagahama City ha creato il Nagahama Life Science Specified Area Plan, che ha l’obiettico di rafforzare le industrie del settore biotech sulla base di progetti di collaborazione tra industria, governo e mondo accademico, con il Nagahama Institute of Bio Science and Technology. Il Nagahama Science Park,61 il luogo dove questo piano deve essere realizzato, è stato designato come zona di sviluppo economico speciale della Prefettura di Shiga, ed per questo è stato preparato un intenso programma di incentive fino al 2008.

Risorse umane disponibili • A Nagahama City:

o Nagahama Institute of Bio-Science and Technology (una università specializzata in bioscienze). Una facoltà che offre 5 corsi, con 200 studenti. Nell’aprile del 2007 dovrebbe essere inaugurata la scuola di specializzazione (Graduate School)

o Nagahama Prefectural Agricultural High School (una scuola media superiore con una tradizione che dura da più di un secolo). Quattro corsi, 160 studenti.

• Nella Prefettura di Shiga:

o Shiga University of Medical Science (Università pubblica nazionale. Facoltà di Medicina: 85 studenti.

o University of Shiga Prefecture (un’università pubblica 58 Si veda http://www.oyc.co.jp/e/fre_06.htm e 59 Per l’R&D portato avanti dal gruppo, si veda http://www.mpi.co.jp/english/corporate/03.htm . 60 http://www.astrazeneca.com/article/11163.aspx 61 http://www.city.nagahama.shiga.jp/section/nagahama_corpora/en/location01.html

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con lo scopo di trovare armonia tra ambiente e industria). Facoltà di Scienze Ambientali: 180 studenti. Facoltà di Ingegneria: 120 studenti. Altre università: Ritsumeikan University eRyukoku University (Faculta of Scienca and Tecnologia, Graduate School)

Principali Istituti di Ricerca

Nagahama Institute of Bio-Science and Technology

Tecnologie, brevetti e prodotti chiave

Tecnologie sviluppate

• Sviluppo di vegetali di alta qualità e di tecniche di coltivazione basate su un sistema in stile industriale

• Strumentazione analitica per i cristalli di proteine microscopici utilizzando la tecnologia sincrotron62

• Inchiostro DNA biometrico di seconda generazione63

Collaborazione industria – governo – mondo accademico

Industry-government-academia Joint Research and Business Development Center (Centro di ricerca congiunta e sviluppo del business) del Nagahama Institute of Bio-Science and Technology

Ricercatori eccellenti Nagahama Institute of Bio-Science and Technology

• Tamio Mizukami (ingegneria genetica, virologia, Scienza della formulazine di farmaci gnomici, [Genome Drug Formulating Science], chimica dei prodotti naturali)

• Atsushi Ohshima (ingegneria genetica, microbiologia)

• Yoshisuke Nishi (Ingegneria degli anticorpi, ingegneria dell’evoluzione molecolare, chimica delle proteine, tossicologia citogenetica [Cytogenesis Toxicology], oncologia molecolare).

Prefettura di Shizuoka

Informazioni generali

62 L’inglese legge: “Extremely small-scale protein crystal analytical equipment using synchrotron technology”. 63 L’inglese legge: “Second-generation biometric DNA ink”.

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Popolazione 3.79 milioni (maschi: 1.87 milioni, femmine: 1.92 milioni) (2005)

Forza lavoro 2.51 milioni (maschi: 1.28 milioni, femmine: 1.24 milioni) (2004)

Superficie 7.780 km2 (2005)

PIL 15.748 miliardi di yen (2003)

Industrie principali

Attrezzature per i trasporti, strumenti musicali, macchinari elettrici, ingegneria chimica, agroalimentari

Industrie in corso di sviluppo

Optoelettronica, servizi medici, cibi funzionali e distribuzione fisica.

Trasporti Facile accesso autostradale e ferroviario a tre importanti aree metropolitane, grazie alla Tomei Expressway e al treno Tokaido Shinkansen.

Aeroporti: l’ aeroporto di Shizuoka verrà aperto nel 2008 e offrira voli su 4 destinazioni nazionali, nonché su nove destinazioni internazionali, permettendo un accesso ancora più facile alla regione.

Porti: porto di Shimizu (designato Specific Important Port) e porto di Omaezaki. In particolare il porto di Shimizu ha una grande importanza commerciale, perché qui è attivo l’utilizzo di 16 servizi regolari di container, nonché il primo sistema di carico e attracco del paese che funzioni 24 ore su 24. Il porto è direttamente connesso a molte strade, tra cui la Tomei Expressway.

Istruzione 1 junior college tecnico.

Le Università nazionali Shizuoka University e Hamamatsu University School of Medicine formano risorse umane creative, come base per l’istruzione e la ricerca nel distretto Hamamatsu Technopolis. Tre progetti creati dalla Shizuoka University, dalla Hamamatsu University School of Medicine, e dalla University of Shizuoka sono incorporati nel 21st Century COE Program supportato dal Ministero dell’Istruzione, della Cultura,dello Sport,

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della Scienza e della Tecnologia ( Ministry of Education, Culture, Sport, Science and technology – MEXT). Di conseguenza, le risorse umane che ricevono una formazione tecnologica all’avanguardia saranno in grado di migliorare ulteriormente le loro capacità.

Imprese straniere in via di espansione

190 imprese straniere (tra cui imprese europee e americane, e in

particolare più di 50 imprese manifatturiere su larga scala ).

Il motivo principale per cui le imprese straniere scelgono Shizuoka è il costo bassissimo delle terre, nonostante il vantaggio che deriva dalla connessione a tre importantissime aree metropolitane. Il settore maggiormente presente è quello manifatturiero (in particolare, imprese ad alta tecnologia).

Ufficio del JETRO

JETRO Shizuoka

Shimizu Marine Building 5F, 9-25 Shimizu-ku Hinode-cho, Shizuoka City, Shizuoka Prefecture 424-0922 TEL: +81-543-52-8643 FAX: +81-543-52-2798 E-mail: [email protected]

Profilo regionale La Prefettura di Shizuoka giace ai piedi del monte Fuji, simbolo del Giappone, e si trova circa al centro del paese. Su questo territorio si sta sperimentando una nuova strategia, riassunta dallo slogan “Prosperi e Civili”, con lo scopo di rivitalizzare l’industria e la società di tutta la regione; infatti, grazie alle condizioni favorevoli agli affari, qui nascono moltissime nuove realtà industriali.

Progetto per la Strategia 2010 Si vuole adottare una strategia primaria per l’implementazione di industrie creative e di condizioni di vita ospitali, sulla base di sette progetti fondamentali concentrati sul 2010, per creare nuove industrie e per sviluppare risorse umane che siano in grado di supportare le nuove industrie e di garantire nuove opportunità di business.

Progetto Distretto Hamamatsu per i cluster di Optronica Il gran numero di industrie tecnologiche all’avanguardia (e tra queste ricordiamo in modo particolare l’industria optoelettronica) offrirà grandi opportunità per la creazione di nuove realtà aziendali. Le imprese high tech che si trovano nella Hamamatsu Technopolis.

Progetto Shizuoka TLO YARAMAIKA Project - Descrizione

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Organo amministrativo Hamamatsu Foundation for Science and Technology Promotion (Fondazione Hamamatsu per la Promozione di Scienza e Tecnologia; fa parte della Facoltà di Ingegneria della Shizuoka University).

Inizio 17 gennaio 2002

Università membri Shizuoka University, Hamamatsu University School of Medicine, University of Shizuoka, Shizuoka Institute of Science and Technology, Shizuoka Sangyo University, Shizuoka University of Art and Culture, Tokai University, Numazu College of Technology, National Institute of Genetics

Ricercatori 163 ricercatori, tra università e istituti

Membri 53 imprese, 16 organizzazioni

Servizi Le imprese membri hanno priorità assoluta per l’accesso alle informazioni sui brevetti di tutte le ricerche universitarie, prima della pubblicazione delle informazioni.

Iniziative Fuji Pharma Valley

Molte industrie all’avanguardia nel settore della salute si trovano riunite in questa area: si creeranno grandi opportunità di affari, soprattutto grazie al Fuji Pharma Valley Center, il principale istituto di supporto e di promozione per il progetto.

Nella parte orientale della Prefettura di Shizuoka c’è una grande concentrazione di industrie farmaceutiche (la prefettura è al secondo posto in Giappone per il valore della produzione farmaceutica): sono presenti anche l’Istituto Nazionale di Genetica e altre università, nonché Istituti di ricerca. L’obiettivo delle iniziative Fuji Pharma Valley è di condurre ricerche per i servizi medici avanzati e di promuovere e favorire lo sviluppo delle industriie del settore medico, sfruttando al massimo il potenziale delle università e degli Istituti di ricerca.

Fuji Pharma Valley Initiatives – Presentazione

Durata del progetto Dal 2001 al 2010

Obiettivo primario Accelleare la Ricerca e lo Sviluppo (R&D), promuovere e creare una concentrazione di industrie collegate alla salute, con l’obiettivo di sviluppare tecnllogie e servizi medici all’avanguardia nel mondo.

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Tre strategie 1. Strategia per migliaore la qualità di R&D e delle cure mediche

1. R&D sulla diagnostica innovativa e sulle attrezature mediche: ruolo centrale del Shizuoka Cancer Center and Research .

2. Promozione dello sviluppo dei nuovi farmaci sturidati a Shizuoka grazie al Center for Drug Discovery (centro per la Scoperta di Farmaci) della Facolta di Farmacia della University of Shizuoka.

3. Promozione dello sviluppo e della diffusione di prodotti farmaceutici avanzati attraverso il network di sperimentazione clinica della Prefettura di Shizuoka.

4. Promozione della condivisione e della standardizzazione delle informazioni mediche tramite l’utilizzo di un sistema elettronico di archiviazione sviluppato nella Prefettura di Shizuoka.

2. Strategia per creare nuove industrie e dare nuova linfa alle imprese regionali

1. Creare una rete di Ricerca e Sviluppo (R&D) incentrato intorno ai pazienti e formare una “rete intorno al letto” ("bedside cluster") per garantire supporto a tutto il processo, dallo sviluppo del prodotto alla vendita.

2. Supporto per la rivitalizzazione dell’industria.

3. Strategia per uno sviluppo urbano orientato verso la salute

1. Creare un cluster- benessere che tragga tutti i vantaggi possibili dalle sorgenti di acqua calda che abbondano nell’are di Izu, dall’uso di ingredienti genuini per la preparazione dei cibi, e altre risorse.

2. R&D, sviluppo pratico e diffusione di un nuovo sistema formativo incentrato sulla salute e basato su metodi scientifici.

Strategia di supporto Strategia per lo sviluppo di risorse umane per supportare la realizzazione del progetto (creando così dei cluster di conoscenza)

Istituzione di riferimento per la promozione e il supporto del progetto

Pharma Valley Center

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Science Hills Project - agroalimentare

Nella parte centrale della Prefettura ci sono molte industrie agroalimentari (tra le specialità locali ricordiamo il tè giapponese, il rafano giapponese, il mandarino e i prodotti di mare).

Da quando, nel 2002, l’Università di Shizuoka è stata scelta come una delle organizzazioni del Programma 21st Century Center of Excellence (COE) del MEXT (Ministry of Education, Culture, Sport, Science and Technology), due facoltà dell’Università, la Scuola di Specializzazione di Scienze Nutrizionali e ambientali64 (che ha lo scopo di mantenere e migliorare la salute e la prevenzione delle malattie) e la Scuola di Specializzazione di Scienze Farmaceutiche65 (il cui scopo è quello di produrre e usare in modo corretto medicine per trattamenti medici, e non solo medici) hanno collaborato per studiare le influenze reciproche tra cibo e medicine, per sviluppare cibi funzionali e per produrre medicine basate sulla ricerca, nel quadro di un nuovo modo di concepire il rapporto medicine e cibo come un unico concetto. In un report provvisorio diffuso nel novembre del 2004 dalla Japan Society for the Promotion of Science (JSPS), un’agenzia amministrativa indipendente, l’Università di Shizuoka è stata l’unica università pubblica a ottenere il punteggio massimo in una valutazione che comprendeva cinque stadi di valutazione. Inoltre, la CITY AREA, cioè la Cooperation of Innovative Technology and Advanced Research in Evolutional Areas (Cooperazione per la Tecnologia Innovatica e la Ricerca Avanzata nelle Aree Evoluzionali) lavora anche con istituti regionali di ricerca e imprese per studiare materiali antistress e applicarli a prodotti agroalimentari e medicinali, e ad altri materiali.

Programma 21st Century Center of Excellence (COE)

Obiettivo Unire i settori agroalimentare e medicina, e creare prodotti nuovi in un comparto nuovo, sulla base di due principi fondamentali: vita lunga e in buona salute; un concetto diverso di cibo e medicina.

Contenuto del

- Studio dell’azione reciproca tra cibo e medicine - Sviluppo di cibi funzionali e produzione di nuovi medicinali sulla base della ricerca

64 Graduate School of Nutritional and Environmental Sciences 65 Graduate School of Pharmaceutical Sciences

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programma - Sviluppo di metodi avanzati di valutazione della funzione, degli effetti medici e della sicurezza quando cibo e medicinali sono assunti nello stesso momento - Valutazione e applicazione dei risultati di studi di intervento sulle persone

Gruppi responsabili della promozione del programma

Graduate School of Nutritional and Environmental Sciences, e Graduate School of Pharmaceutical Sciences in the University of Shizuoka (Scuola di specializzazione di scienze nutrizionali e ambientali, e Scuola di Specializzazione di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Shizuoka).

Durata del programma

Dal 2002 al 2006

Cooperation of Innovative Technology and Advanced Research in Evolutional Areas (CITY AREA)66 (Cooperazione per l’Innovazione tecnologica e la ricerca avanzata nelle aree evotuzionali – CITY AREA)

Obiettivo Ricerca e sviluppo su prodotti agroalimentari in grado di ridurre lo stress e su prodotti chimici medici; sviluppo di applicazioni in campo industriale. Lo scopo è quello di favorire una vita confortevole per il XXI secolo, in cui la mente è un fattore molto più importante rispetto al passato.

Contenuto del progetto

- Ricerca congiunta industria, mondo accademico e governo - Feasibility tests - Working group study committees - Gruppi di studio Gruppi di studio per sviluppare nuovi prodotti alimentary con benefici per la salute * Seminari * Incontri di scambio e condivisione

Durata del progetto

Dal 2005 al 2007

Partecipantii al progetto:

The University of Shizuoka, Shizuoka University, Tokai University, Shizuoka Industrial Research Institute of Shizuoka Prefecture, Shizuoka Fisheries Research Institute of Shizuoka prefecture e imprese della regione

Quartier generale

Incorporated foundation Shizuoka Institute for promoting industries

3. Optronics Clusters Project Un plusvalore all’avanguardia nel mondo presente nella Prefettura di Shizuoka è l’industria optoelettronica. Tra gli istituti di ricerca vale la pena di menzionare l’Hamamatsu Photonics K.K., che ha creato un tubo fotomoltiplicatore grazie al lavoro del Dottor Koshiba, lavoro che gli è valso un premio Nobel. Ci sono poi la Shizuoka University e la Hamamatsu University

66 Per maggiori chiarificazioni sul progetto, si veda http://www.ric-shizuoka.or.jp/area/english/index.htm

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School of Medicine, che stanno conducendo ricerche avanzate nell’industria optoelettronica. Nella Prefettura di Shizuoka verrà creato un COE (Center of Excellence) per lo sviluppo dell’optoelectronica, e incoraggiare l’accumulazione di industrie optoelectroniche. Industrie per i servizi medici e per la salute (Settori: farmaceutico, macchinari/attrezzature elettriche, biotech, assistenza)

Eccellenze Collaborazione tra industria, governo, e mondo accademico per mobilitare le caratteristiche distintive di ogni regione, e cioè: servizi medici per la salute all’est, cibi funzionali nel distretto centrale, industrie ottiche nella parte occidentale. Imprese principali Asahi Kasei Pharma Corporation, Ono Pharmaceutical Co., Ltd., Terumo Corporation, Toray Industries Inc., Yaizu Suisankagaku Industry Co., Ltd., Pola Chemical Industries, Inc., Hamamatsu Photonics K.K.

Valore delle spedizioni di prodotti

Valore della produzione farmaceutica e relative a furniture mediche della Prefettura di Shizuoka (FY2004) (Ministry of Health, Labor and Welfare: FY2004 Annual Report on Survey of Pharmaceutical Industry Productions)

Valore della produzione farmaceutica:

702.3 miliardi di yen

Secondo posto nel paese

Valore della produzione di forniture mediche:

144.2 miliardi di yen

Terzo posto nel paese

Totale 846.5 miliardi di yen

Secondo posto nel paese

Principali imprese giapponesi del settore

CanBas Co., Ltd. Tauns Co., Ltd. Maruhachi Muramatsu Inc. Yamato Industrial Co., Ltd.

Principali imprese straniere del settore

Zimmer K.K. JANSSEN PHARMACEUTICAL K.K.

Piani in corso e programmi futuri per la formazione di cluster industriali (creazione di zone business, promozione di legami di affari, etc.)

La Prefettura di Shizuoka sta promuovendo la Ricerca e Sviluppo con tre progetti di cluster industriale, che fanno parte della Triangle Research Cluster Initiative. Il progetto Pharma Valley project, ai piedi del Monte Fuji, mira a creare industrie R&D di importanza mondiale, dalla medicina alla salute. La University of Shizuoka è uno dei centri del Progetto Foods Science Hills, incentrato sul R&D di un sistema di valutazione dello stress e delle sostanze antistress contenute nei prodotti locali, marini e agricoli. E’ in corso di

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sviluppo il cluster per l’Optoelectronica attraverso la cooperazione con imprese, come la Hamamatsu Photonics, e università per applicare la tecnologia ottica nel settore medico.

Risorse umane disponibili

Importanti università e scuole di specializzazione nel settore della scienza e della tecnologia: The University of Shizuoka, Shizuoka University, The Hamamatsu University School of Medicine, School of High-Technology for Human Welfare Tokai University, Fuji Tokoha University, Shizuoka Institute of Science and Technology, The Graduate University for Advanced Studies (The National Institute of Genetics), Numazu National College of Technology

Principali stituti di ricerca

• The National Institute of Genetics (NIG) • Shizuoka Cancer Center Reach Institute • The University of Shizuoka (Center for Drug Discovery) • Shizuoka University (Research Institute of Electronics

Shizuoka University, Innovative Joint Research Center, Shizuoka University)

• The Graduate School For The Creation Of New Photonics Industries

• The Hamamatsu University School of Medicine (Photon Medical Research Center, Japan)

Tecnologie, brevetti e prodotti chiave

[Tecnologie sviluppate] Risultati del Progetto Photon Valley Project (per tutti i casi, si tratta dei primi risultati al mondo)

• Commercializzazione di uno strumento per imaging a raggi X in grado di distinguere l’energia.

• Sistema di saldatura laser a diodo di grande potenza per uso generale.

• PupilMouse • Microscopia confocale (= Fiber-coupled real-time confocal

microscopy). • Sistema imaging per ottenere con precisione e riprodurre i

colori. • Prototipo per misurare la profondità dei buchi in tempo reale

per processing laser al femtosecondo (Il femtosecondo è pari ad un milionesimo di miliardesimo di secondo) [Hole depth real-time measuring prototype for femtosecond (one-quadrillionth of a second) laser processing].

• Tecnologia di trasmissione delle fibre a raggio laser al femtosecondo [Femtosecond laser beam fiber transmission technology].

• Prototipo di sistema laser al femtosecondo compatto con grandi prestazioni [Compact, high-output femtosecond laser system prototipe].

Nomi dei prodotti sviluppati Risultati del Progetto Foods-Science

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• Cioccolato contenente GABA (effetti rilassanti). • Tè verde contenente teanina67 (Effetti di riduzione dello

stress)

Collaborazione industria – governo – mondo accademico

Progetto Pharma Valley (Zona Est) Progetto Foods-Science Hills (Zona centrale) Progetto Photon Valley (Zona Ovest)

Bio Japan 2007 – World Business Forum

La crescente importanza che in Giappone è riconosciuta al settore biotech è anche ravvisabile in questa manifestazone, ripetuta a Yokohama anche nel settembre 2007, dopo una ediziona fortunata nel 2006. BioJapan 2006 si è tenuta a Osaka dopo una pausa dii 12 anni: erano presenti 383 espositori e, in tre giorni, è stata visitata da 20.000 persone.

In tale occasione sarà presentato il nuovo impianto per la produzione di etanolo per carburanti con batteri ogm68. L'additivo ecologico sarà prodotto da biomassa legnosa, l'impianto produrrà fino a 2.000 tep/anno. La società giapponese Marubeni Corporation ha avviato la produzione di etanolo tramite l'utilizzo di batteri ogm.

L'etanolo è un alcool di origine vegetale che viene usato come componente per i carburanti a basso impatto ambientale e questa volta la Marubeni per ottenerlo ha sfruttato del materiale cellulosico ottenuto attraverso tecniche di manipolazione genetica di alcuni microrganismi.

La tecnologia è stata fornita dalla società americana Celunol ed è basata sull'utilizzo di batteri Escherichia Coli geneticamente modificati in modo da renderli capaci di trasformare gli zuccheri presenti nella biomassa legnosa in cellulosa e emicellulosa.

La particolarità di questa tecnologia è che consente la conversione quasi completa di tutti gli zuccheri presenti nella biomassa in cellulosa. Inoltre verranno utilizzati come materia prima in ingresso tutti gli scarti legnosi e residui di lavorazione dei cereali e anche biomassa proveniente da colture dedicate quali ad esempio pioppo, miscanthus.

In questo caso la resa per ettaro è, nel medio periodo, dell'ordine di 12 tep di etanolo, mentre con le attuali tecnologie di fermentazione degli zuccheri utilizzando cereali le rese raggiungono i 2 tep. Le rese utilizzando canna da zucchero sono inferiori a 4 tep per ettaro.

67 Per notizie più appronfondite sulla teanina, si veda: http://www.anagen.net/teanina.htm . Si tratta di una molecola caratterizzata da una struttura aminoacidica. Il carbonio che reca i gruppi aminico e carbossilico è un centro chirale in configurazione levogira (L). La catena laterale è quella dell’acido L-glutamico con un gruppo etilaminico legato al carbonio carbonilico. Nonostante l’estrema somiglianza con il più noto aminoacido la teanina non rientra nella composizione di alcuna proteina. 68 http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4973

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Il primo impianto di produzione verrà realizzato ad Osaka, in Giappone e sarà in grado già nei primi due anni di produrre 700 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) e in seguito la produzione dovrebbe salire a 2.000 tep/anno.

La materia prima da trasformare sarà costituira dagli scarti di lavorazione del legno raccolti nel distretto di Osaka.

La stessa Celunol sta realizzando un altro impianto commerciale a Jennings in Louisiana, questo dovrebbe diventare produttivo dal giugno 2007 e la produzione di etanolo dovrebbe essere di 700 tep all'anno. 69

69 Fonte: Molecularlab.it (09/03/2007)

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Ricerca e Sviluppo nel Lazio

R&D nel Lazio

Ricerca ed Innovazione nel Lazio70

La Regione Lazio è diventata negli ultimi anni una tra le prime regioni italiane per creazione, produzione di innovazione e capacità di adeguarsi ai mutamenti dell'economia. Inoltre è la prima regione in Italia a produrre un Quadro regionale di Valutazione dell'Innovazione (Innovation Scoreboard Regione Lazio), uno strumento, che, basato sul Modello dell'European Innovation Scoreboard, misura il livello d'innovazione di un’area territoriale attraverso una sintesi di oltre 20 indicatori specifici riferiti sia agli aspetti economico-industriali sia alla creazione e trasmissione della conoscenza. La sua funzione è costituire un "tool" di monitoraggio per le imprese e per chi si occupa di politiche dell'innovazione.

Ed è proprio il secondo Quadro regionale di Valutazione dell'Innovazione della Regione Lazio a confermare il dinamismo mostrato negli ultimi anni dal sistema economico e sociale della regione Lazio registrando che il Lazio è la prima regione in Italia in termini di innovazione.

70 http://cordis.europa.eu/lazio/it/regional1.htm