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GIACOMO TIMPANARO INSEGNARE AGLI ALUNNI SORDI ITIS “MARCONI” CATANIA 6 marzo 2006 Proposte metodologico- didattiche

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GIACOMO TIMPANARO

INSEGNARE AGLI ALUNNI SORDI

ITIS “MARCONI”

CATANIA

6 marzo 2006

Proposte metodologico-didattiche

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Proposta metodologica

La storia dell'educazione dei sordi, con particolare riguardo ai metodi

proposti e ai risultati ottenuti Le dimensioni esistenziali,

psicologiche, sociali e linguistiche dei sordi

I più recenti studi, soprattutto a livello pedagogico e linguistico

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Conseguenze della sordità

Acquisizione del linguaggio verbale Comunicazione con il linguaggio

verbale Carenze esperienziali (probabili) Difficoltà socio-relazionali (possibili)

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Sordità grave o gravissima

Acquisizione indotta del linguaggio verbale

Lettura labiale Integrazione mentale

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Finalità educativo-didattiche

Sviluppo e maturazione di tutte le potenzialità della persona sorda

Maturazione globale

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È fondamentale che i sordi siano quanto più

precocemente possibile avviati alla contemporanea acquisizione del linguaggio gestuale codificato e del linguaggio verbale (quest' ultimo facendolo veramente vivere al sordo anche a livello esistenziale e non facendolo percepire come uno sterile strumento meccanico)

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Per conseguire le finalità educativo-didattiche e per superare le difficoltà derivanti dalla sordità è prioritario comunicare con il soggetto sordo

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Ogni comunicazione si differenzia per il suo fine e in base a questo si utilizzano in modo diverso modalità comunicative e linguaggi Per educare il sordo è fondamentale entrare in comunicazione e in relazione con lui E' basilare sapere quali linguaggi utilizza e quali privilegia, ma non per rimanere ancorati a questi, ma per allargare i suoi orizzonti

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Non si educa alla comunicazione insegnando solamente a parlare, ricorrendo esclusivamente al linguaggio verbale, non si utilizza la sola parola per insegnare la parola

Si educa alla comunicazione e si educa il soggetto nella sua globalità partendo dalla sua realtà ed utilizzando tutti i linguaggi che sono funzionali alla sua maturazione

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Metodi Linguaggi

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Eclettismo funzionale

Principi Variabili

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Principi

1. nell' educazione dei sordi è indispensabile trovare un equilibrio nell’utilizzazione dei vari linguaggi

2. equilibrio che scaturisce dal soggetto che si ha di fronte

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Variabili

1. grado e tipo di sordità

2. periodo di insorgenza della sordità

3. periodo della diagnosi e dell'inizio dell' educazione alla comunicazione

4. qualità dell'azione educativa e didattica

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Evitare

Assolutizzazioni Generalizzazioni Sclerotizzazioni

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L' attività didattica si può strutturare, a seconda delle circostanze e realtà, utilizzando:

il linguaggio verbale orale il linguaggio verbale scritto il linguaggio iconico il linguaggio corporeo il linguaggio gestuale spontaneo il linguaggio gestuale codificato (LIS, IS, ISE) le loro possibili combinazioni

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Il rapporto tra i linguaggi e le loro modalità di utilizzazione dipendono essenzialmente dal soggetto sordo che si ha di fronte

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In ogni caso non è possibile fare scuola ai sordi senza:

FAR FARE ( far agire, operare, realizzare, rappresentare, manipolare)

FAR VEDERE

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POF

Inserimento e/o il potenziamento di determinate discipline e/o attività più funzionali per l’alunno sordo (es. educazione linguistica, verbale e segnica, drammatizzazione)

un loro diverso abbinamento (educazione linguistica e informatica)

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Scelte metodologiche comunicative (modalità e funzioni

comunicative) linguistiche ( lingua prioritaria, rapporto

tra i vari linguaggi)

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Presenza di specifiche figure professionali (es. interprete) e del loro ruolo

Tipologia di rapporto con le famiglie, le altre agenzie, le associazioni e gli enti (ripresa nel PEP)

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Destrutturazione della scuola (dalla destrutturazione del gruppo classe alla destrutturazione della scuola)

Tipologia di strutturazione dei gruppi di alunni (apertura orizzontale o verticale, obiettivi, numero alunni, attività)

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Differenziazione sistematica di discipline e/o attività (es. potenziare alcune ore di educazione linguistica verbale o di lingua dei segni)

Unità di lezione Tipo di presenza dei docenti (unica,

compresenza, contemporaneita)

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Tipologia di accoglienza degli alunni Orario flessibile Progettualità compatta Flessibilità progettuale a vantaggio

dell’alunno sordo (strutturazione di attività specifiche, singole-comuni più funzionali)

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Spazi, attrezzature, sussidi (e loro utilizzazione)

Specifici spazi attrezzati per l’alunno sordo (sussidi multimediali, lavagna luminosa, videoregitratore, film e documentari sottotitolati)

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Percorso didattico

attività comune obiettivo uguale, differente

strutturazione, contenuti,metodologie, sussidi, attività

verbo uguale prodotto della prestazione diverso

obiettivo differenziato

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OBIETTIVI

Alcuni sono differenti e, in base all’età e alla classe frequentata, non possono mancare in un percorso personalizzato per un alunno sordo

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OBIETTIVI INDISPENSABILI

leggere dalle labbra degli altri ... integrare mentalmente ... ampliare la conoscenza lessicale ... strutturare la frase minima ampliare la frase strutturare un periodo complesso o

composto coordinare i periodi comprendere vari tipologie di testi

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È indispensabile avviare l’alunno sordo: alla sistemazione concettuale alla visione prospettica alla riflessione all’astrazione e alla generalizzazione alla assunzione di responsabilità alla valutazionein base alle sue variabili personali

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OBIETTIVI

Gli altri obiettivi saranno individuati in base: alla realtà dell’allievo alla classe frequentata

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CONTENUTI

In presenza dell’alunno sordo i contenuti possono essere: uguali diversamente strutturati semplificati potenziati

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Bisognerà distinguere tra ciò che è fondamentale accessorio di approfondimento

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STRATEGIE METODOLOGICHE

valorizzazione del vissuto comunicazione educativo-didattica equilibrata utilizzazione didattica dei

linguaggi gradualità passaggio dall’attivo, all’iconico al simbolico

per arrivare ad un apprendimento significativo

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METODOLOGIE PARTECIPATIVE

lezione partecipata lezione a spirale metodo maieutico attività tutoriale gruppi di lavoro lavori di gruppo

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METODOLOGIE PARTECIPATIVE

lavoro a coppie rapporto uno a uno alternanza del metodo induttivo con il

deduttivo eventualmente ricorso al metodo

euristico e semieuristico far fare far vedere

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uso di un linguaggio chiaro e preciso, ma mai banale

lineare struttura linguistica ricorso sistematico al linguaggio

iconico schematizzazioni utilizzazione di lucidi utilizzazione di supporti multimediali

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Evitare assolutamente

glottocentrismo gestocentrismo

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SUSSIDI

Il ricorso ad alcuni sussidi diventa fondamentale: lavagna (sintesi dei principali punti trattati) lavagna luminosa episcopio (correzione dei compiti) videoregistratore (immagini in movimento,

preparare l’ alunno prima della proiezione) televisore computer videoproiettore

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Testi

vanno adattati, da specialisti disciplinari all’alunno sordo

nell’ era informatica possiamo strutturare dei testi modulari

non bastano i quadernoni personali, ci vuole in ogni caso un “testo”

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Valutazione

Diagnosi funzionale Profilo dinamico funzionale (anche

dimensione educativo-didattica)

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VARIABILI

OGGETTIVE ambientali sociali economiche culturali familiari

SOGGETTIVE capacità abilità conoscenze competenze comportamenti motivazioni attitudini interessi

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PARAMETRI DI RIFERIMENTO

Comuni Specifici

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Parametri

Tenendo conto: delle finalità della scuola della scuola dove si opera della specificità del soggetto

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PROVE DI VERIFICA

Aperte Strutturate

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INDICAZIONI STRATEGICHENelle verifiche: far ricorso a tutti i linguaggi, evitando una

indiscriminata e massiccia utilizzazione del linguaggio verbale (sia nelle formulazioni che nella esecuzione delle consegne)

far partecipare attivamente, coinvolgere l’allievo nelle prove di verifica

valorizzare le verifiche incrociate, ricorrendo a linguaggi, modalità e tempi differenti (prove verbali e non verbali, prove diverse, tempi differenti)

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In primo luogo è indispensabile verificare quali linguaggi conosce, privilegia, utilizza l’allievo

perché in base a questo si strutturano le successive prove di verifica

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DOCUMENTI

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Collegialità Cooperazione

Coerenza Coesione

Quotidiana realtà didattica

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POF Programmazione

consiglio di classe Programmazioni

disciplinari PEP

POF (Programmazione

équipe pedagogica) Piano di studio

personalizzato (UDA) PEP

(Riforma)

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LA MATURAZIONE GLOBALE

DEGLI ALUNNI SORDIÈ SEMPRE STRETTAMENTE VINCOLATA

AGLI EDUCATORI, ALLE LORO COMPETENZE, ALLA LORO CAPACITÀ

DI AGIRE IN SINERGIA

COME ADULTI SIGNIFICATIVI,

ANCORATI AI VALORI