Gestire la conoscenza per migliorare l’efficienza e garantire continuità al cliente

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S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO DA PROFESSIONISTA A MANAGER 11° MEETING NAZIONALE EVOLUZIONE DEI SERVIZI PROFESSIONALI DELLA CONSULENZA ORGANIZZARE L’ “IMPRESA STUDIO” 13 ottobre 2011 - Sala Falck, Fondazione Ambrosianeum

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DA PROFESSIONISTA A MANAGER

11° MEETING NAZIONALE EVOLUZIONE DEI

SERVIZI PROFESSIONALI DELLA CONSULENZA

ORGANIZZARE L’ “IMPRESA STUDIO”

13 ottobre 2011 - Sala Falck, Fondazione Ambrosianeum

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Gestire la conoscenza per migliorare l’efficienza e garantire continuità al cliente Dal progetto: “Il valore della Gestione della Conoscenza nell’Impresa di Consulenza” di ASSOCONSULT – Gruppo di lavoro “Gestione dell’Impresa di Consulenza” – Sottogruppo “Sistema informativo interno” / Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Ingegneria Economico-Gestionale

Alessandra Damiani Managing Partner Barbieri & Associati Dottori Commercialisti

Consulente per l’organizzazione degli studi professionali

11° MEETING NAZIONALE EVOLUZIONE DEI SERVIZI

PROFESSIONALI DELLA CONSULENZA

(R)INNOVARE LO STUDIO

13 Ottobre 2011 - Sala Falck, Fondazione Ambrosianeum

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UNA DEFINIZIONE DI “GESTIONE DELLA CONOSCENZA”

L’insieme di tutte le attività sistematiche che un’organizzazione utilizza per creare, acquisire e condividere conoscenza (OECD – Organisation for Economic Co-operation and Development, 2002)

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LE FONTI

• Partner / Direzione • Personale non appartenente alla Direzione • Università • Istituti di ricerca pubblici • Consulenti esterni • Fornitori di soluzioni ICT • Clienti • Studi partner / associati in progetti condivisi • Concorrenti

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LE FONTI

• Pubblicazioni scientifiche • Documenti e database interni • Documenti e database reperibili all’esterno • Forum di discussione interni • Forum di discussione esterni • Eventi

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I TIPI DI CONOSCENZA IMPIEGATA

• Sistema delle relazioni di mercato (Analisi di

fabbisogni e feedback dei clienti)

• Progettazione e riprogettazione dei servizi (Elaborati

tecnici ed amministrativi)

• Erogazione dei servizi (Monitoraggio avanzamento

pratiche/controllo del processo tecnico ed amministrativo)

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I TIPI DI CONOSCENZA IMPIEGATA

• Organizzazione (Processi interni / Qualità / Risorse

umane / Gestione documentale)

• Sistema delle relazioni strategiche (Acquisizione

risorse / Gestione delle partnership sugli incarichi)

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LA NATURA DELLA CONOSCENZA

• Non formalizzata e/o codificabile • Poco formalizzata e/o codificabile • Sia incorporata negli individui che formalizzata • Altamente formalizzata e/o codificabile • Completamente formalizzata e/o codificata

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IL LIVELLO DI CONDIVISIONE

• Personale interno • Consulenti esterni • Gruppo di lavoro interno • Studio • Partnership • Clienti

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LE FASI DEL KNOWLEDGE MANAGEMENT

• Acquisizione • Formalizzazione (controllo, validazione, codifica) • Archiviazione (in database, archivi, manuali,

memoria delle persone, ecc.) • Recupero (definizione di metodologie precise,

semplici e veloci)

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LE FASI DEL KNOWLEDGE MANAGEMENT

• Distribuzione e Presentazione (uso delle tecnologie

informatiche, uso di formati di presentazione) • Applicazione (uso di procedure standard per

ridurre gli errori ed aumentare l’efficienza) • Innovazione (creazione di nuova conoscenza a

partire dall’esperienza e dall’elaborazione della conoscenza precedente)

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GLI STRUMENTI

• Sistema di gestione dei dati (fogli di calcolo, database, ecc.)

• Sistema di gestione documentale • Data repositories e Data warehousing

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GLI STRUMENTI

• Data mining (metodi automatici o semi-automatici

per l’estrazione dei dati) • Videoconferenza • Gruppi di lavoro • E-mailing e newsletter

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GLI OBIETTIVI DI INTRODUZIONE

• Esplicitazione e condivisione della conoscenza dello Studio

• Identificazione e sistematizzazione della conoscenza posseduta dalle persone che lavorano nello studio

• Aumento della collaborazione interna tra le diverse aree funzionali

• Supporto alle attività di ricerca e sviluppo

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GLI OBIETTIVI DI INTRODUZIONE

• Supporto al Controllo di Gestione (costi, risorse,

ecc.) • Gestione della Qualità • Proteggere l’organizzazione dalla perdita di

conoscenza connessa all’uscita di persone dallo Studio

• Condivisione con i dipendenti/collaboratori degli obiettivi strategici dell’organizzazione

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GLI OBIETTIVI DI INTRODUZIONE

• Facilitare il rapporto con clienti e fornitori • Facilitare la condivisione ed il trasferimento di

conoscenza con i partner in alleanze strategiche, consorzi o joint venture

• Facilitare l’apprendimento di conoscenza prodotta all’esterno dello Studio

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GLI UTILIZZATORI

• Tutto il personale interno

• Personale interno autorizzato

• Altri studi con cui si collabora

• Consulenti

• Fornitori

• Clienti

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GLI OSTACOLI

• Non conoscenza delle potenzialità e dei benefici apportati

• Mancanza di tempo e risorse umane • Barriere finanziarie • Insufficiente supporto manageriale • Strumenti tecnologici inadeguati • Conoscenza difficilmente formalizzabile e

trasferibile

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GLI OSTACOLI

• Mancanza di fiducia nei benefici ottenibili • Mancanza di competenze del personale • Difficoltà di integrazione del sistema con i processi

esistenti • Sicurezza delle informazioni • Mancanza di un linguaggio legittimato, condiviso e

compreso da tutti • Strategie, mission, valori aziendali non concordi

con il SGC

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COME SUPERARE GLI OSTACOLI

• Partecipazione ad eventi di sensibilizzazione sul tema

• Organizzazione attività di condivisione/formazione interna

• Adozione soluzioni ICT dedicate

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GLI IMPATTI POSITIVI

• Reattività • Riduzione dei costi • Servizio al cliente • Profittabilità • Capitale intellettuale • Capacità di innovazione tecnologica

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I VANTAGGI DI UNA RETE DI CONDIVISIONE DELLA CONOSCENZA

• Facilitare lo sviluppo di rapporti collaborativi con gli altri Studi

• Migliore conoscenza delle opportunità di mercato

• Migliore accesso a fonti di finanziamento / valorizzazione delle attività congiunte

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GLI OSTACOLI ALL’ADOZIONE DI UNA RETE DI CONDIVISIONE DELLA CONOSCENZA

• Barriere finanziarie • Mancanza di risorse umane in grado di gestire tale

sistema • Conoscenza difficilmente trasferibile su una

piattaforma tecnologica (tacita, non formalizzata, ecc.)

• Necessità di proteggere le informazioni

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GLI OSTACOLI ALL’ADOZIONE DI UNA RETE DI CONDIVISIONE DELLA CONOSCENZA

• Mancanza di tempo e risorse da dedicare alla gestione di relazioni con gli altri Studi

• Mancanza di fiducia nei confronti dei potenziali interlocutori

• Resistenza da parte delle aziende consorziate nel condividere informazioni o conoscenze rilevanti

• Possibile impatto sulle certificazioni acquisite (qualità, sicurezza, ecc.)

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LE INFORMAZIONI CONDIVISIBILI ATTRAVERSO UNA PIATTAFORMA DI GESTIONE DELLA CONOSCENZA

• Condivisione acquisti • Processo di erogazione del servizio • Lavori/servizi realizzati • Utilizzo di specifici tools (SW, DMS, ERP, ecc.) • Sviluppo di nuovi prodotti/servizi/processi • Fiscali/amministrativa; legale/contrattualistica

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LE INFORMAZIONI CONDIVISIBILI ATTRAVERSO UNA PIATTAFORMA DI GESTIONE DELLA CONOSCENZA

• Gestione della Qualità • Gestione e acquisizione delle Risorse Umane • Attività di formazione • Opportunità di mercato • Opportunità di finanziamento • Rapporto con le istituzioni

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TEMPO LIBERO ????

Grazie

dell’attenzione !!

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11° Meeting Nazionale Evoluzione dei Servizi Professionali della Consulenza

Per ulteriori approfondimenti, materiale e per proseguire il dibattito online

vi rimandiamo al sito:

www.economiaefinanza.org

Si ringraziano i partner tecnici

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