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Gestione dell’attività fisica: il punto di vista del diabetologo e del nutrizionista Elena Gamarra SCDU Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo Città della Salute e della Scienza - Torino Michela Del Torchio Biologa Nutrizionista Cuneo

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Gestione dell’attività fisica: il punto di vista del diabetologo e del

nutrizionistaElena Gamarra SCDU Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo Città della Salute e della Scienza - Torino

Michela Del Torchio Biologa Nutrizionista

Cuneo

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QUESTA MATTINA PARLIAMO DI

ATTIVITA’ FISICA

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Perché? Come?

Quando? Cosa?

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Perché?PRO CONTRO

Migliora la sensibilità all’insulina Rischio ipoglicemie durante e dopo

Riduzione delle complicanza del diabete, soprattutto cardiovascolari

Difficoltà a conoscersi

Migliora la microcircolazione, riducendo le problematiche relative ad un cattivo

assorbimento dell’insulina

Faticoso e a volte difficile avere un allenamento settimanale

Migliora lo stato di salute psico-fisica

Permette di fare qualche “sgarro” alimentare di più

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Riduzione del rischio di morte

3206 paz, indagine su tutte le cause di

mortalità, correzione per fattori

“confondenti”

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Protezione dagli

eventi CV

2361 paz, indagine su correlazione tra

VO2picco e rischio cardiovascolare

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E’ divertente!!!

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Come?

Cosa succede durante l’attività fisica?

In base all’allenamento i muscoli bruciano più zuccheri delle altre cellule, per fare questo però necessitano

d’insulina ma, la loro sensibilità è maggiore…quindi???

La situazione migliore è quella di avere il quantitativo necessario, ma altamente soggettivo,

d’insulina a compiere un certo sforzo (attività fisica) e CONOSCERSI

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È importante conoscere alcune regole per poter praticare un’attività motoria in sicurezza; in particolare, dell’attività

fisica bisogna valutare:

1. tipo e durata

2. condizioni di allenamento (più sei allenato, meno rischi le ipoglicemie)

3. ora del giorno (dopo i pasti rischi più spesso le ipoglicemie) -> “quando?”

4. livello della glicemia

5. tipo e quantità di carboidrati ingeriti

6. grado di insulinizzazione

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1. Tipo e durata dell’attività fisica

AEROBICA ANAEROBICALunga durata, sforzo medio (non troppo

basso, ne troppo elevato)Durata molto breve ma, molto intensa

Usa prevalentemente come risorsa energetica gli zuccheri (sia del sangue che del muscolo in deposito) e dopo circa 20

minuti i grassi

Usa come risorse energetiche fonti presenti nei muscoli

Fa ridurre i livelli di zucchero nel sangue durante lo svolgimento – Ipoglicemie

Non manda in ipo durante l’esecuzione, perché troppo breve. Inoltre per essere

eseguita necessita di ormoni che normalmente sono iperglicemizzanti

Fa ridurre i livelli di zucchero nel sangue durante il recupero per ripristinare le

scorte dei muscoli e del fegato- Ipoglicemie post attività

Non vengono uste le scorte ma bisogna farle prima

Sono tutti quegli sport durante i quali si HA IL FIATONE

Sono tutti quegli sport brevissimi e velocissimi (100m), molte attività

atletiche

E’ l’attività migliore per dimagrire

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L’in

tens

ità

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Uno sprint per combattere l’ipoglicemia!

Significativo incremento della

noradrenalina e della lattacidemia

dopo 10-s sprint

7 paz DMT1, HbA1c 7.4%: colazione + bolo —> riposo vs 10 sprint prima di bici al 40% VO2max per 20 min

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urat

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2. L'allenamento

Ra appearance rate (immissione di

glucosio in circolo)

Rd disappearance rate

(rimozione di glucosio dal circolo)

Ox ossidazione del

glucosio

20 soggetti, allenati per 10

settimane (allenamento 5 gg/settimana a VO2max

tra 50 e 75%)

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3. Quali sono gli orari migliori per lo sport?

L’ora di effettuazione dell’esercizio fisico condizionerà fortemente il comportamento glicemico, a seconda che l’attività fisica sia effettuata in fase postprandiale, interprandiale o preprandiale.

Poiché il diabetico deve artificialmente mimare la naturale secrezione pancreatica realizzando un esercizio fisico in condizioni di basso livello insulinico, la raccomandazione è di effettuare l’attività fisica almeno 2-3 ore dopo l’iniezione di un analogo rapido dell’insulina.

Pertanto, gli orari ideali possono essere:

❖ il primo mattino (prima dell’iniezione dell’insulina pre-colazione)

❖ nella tarda mattina

❖ nel tardo pomeriggio.

Nel caso in cui non si possa rispettare questa norma di prudenza, è indispensabile aumentare l’apporto di carboidrati intra e post-esercizio nella misura di 25-50gr di glucosio per ogni ora di attività.

Quando?

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4. Livello di glicemia

Bisogna ricordare che ci sono numerose situazioni, e l’attività fisica è una di queste, in cui i valori della glicemia possono cambiare notevolmente. Pertanto, diventa necessario effettuare controlli:✤ prima✤ durante, se l’attività è superiore a 60 minuti✤ dopo✤ durante la notte (tra le 2 e le 3) per il rischio di ipoglicemia tardiva,

soprattutto se la si svolge durante le ore pomeridiane o serali.

IL RUOLO DELL’AUTOMONITORAGGIO

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5. Quali e quanti CHO?

✤ Se l’alimentazione del giovane diabetico di tipo 1 non è sostanzialmente diversa da quella salutare che si consiglierebbe a un suo coetaneo non diabetico, così anche l’alimentazione dello sportivo diabetico non differisce in linea di principio da quella dello sportivo non diabetico.

✤ E’ inoltre indispensabile un adeguato apporto di ACQUA: bere 300 ml di acqua 2 ore prima dell’evento sportivo e 250 ml ogni 20-30 minuti di attività.

✤ I cosiddetti INTEGRATORI ALIMENTARI (aminoacidi, creatina, carnitina, e via dicendo), per non dire degli anabolizzanti, non sono assolutamente utili e molto spesso sono dannosi.

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L’ipoglicemia

CORREZIONE dell’ipoglicemia

va fatta assumendo spuntini contenenti zuccheri semplici, meglio se in soluzione acquosa (acqua e zucchero o succhi di frutta o simili, minimo 15-20 g).

PREVENZIONE dell’ipoglicemia

va fatta con carboidrati complessi (cracker, biscotti: 25-30 g per ogni ora di attività), che assicurano un apporto di zuccheri meno rapido, ma più duraturo nel tempo. Nei fondisti può essere utile assumere un alimento misto contenente CHO e proteine-grassi (per esempio panino al prosciutto o formaggio).

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6. Grado di insulinizzazione

Nella persona con diabete di tipo 1 l’insulina nel sangue dipende da 3

principali parametri:

✤ tipo e quantità di insulina iniettata: rapida o lenta?

✤ sito di somministrazione: arti o pancia?

✤ tempo intercorso dall’ultima iniezione: IOB (Insulin On Board o insulina attiva)

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Se il soggetto diabetico ha troppo poca insulina nel sangue al momento dell’attività fisica l’organismo non riesce a utilizzare

il glucosio a livello muscolare, ma utilizza acidi grassi, con produzione di corpi chetonici e rischio di crisi iperglicemiche.

Viceversa, in caso di eccessiva insulinizzazione, favorita anche dall’accelerato assorbimento in corso di attività e dalla temperatura caldo-umida, vi è il rischio di crisi ipoglicemica.

L’ideale livello dell’insulina nel sangue durante l’attività fisica sarà una quantità minore di quella

abituale e decrescente nel tempo, ma non così bassa da risultare insufficiente per permettere il metabolismo degli zuccheri. L’esperienza pratica, supportata dal

costante autocontrollo glicemico, ti guiderà nella scelta delle dosi appropriate per te.

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La “quantità” d’insulina necessaria dipende da:

✤ Quale sport sto per compiere (intensità, durata e tipologia)

✤ Quanto sono allenato: più sono allenato meno zucchero consumano i miei muscoli per compiere un certo esercizio e questo riduce di molto i rischi di ipoglicemie durante e dopo l’attività fisica. Inoltre più sono allenato prima i miei muscoli usano i grassi al posto degli zuccheri per compiere attività.

✤ Quando e cosa ho mangiato

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Il quantitativo d’insulina cambia non solo durante lo svolgimento dell’attività fisica ma anche DOPO,

questo perché il muscolo e il fegato devono ripristinare le scorte di glicogeno consumate

durante l’attività; inoltre il muscolo deve ricostruire la sua struttura proteica, anche questo fenomeno

avviene tramite l’impiego dell’insulina.

… inoltre …

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Cosa?

Quella che piace,

all’intensità che si vuole e si può…

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E quindi? alcune “regolette"

✤ Svolgere l’attività fisica almeno 3-4 ore dopo i pasti in modo da non effettuare l’attività quando il livello di insulina nel sangue sia troppo elevato.

✤ L’insulina del pasto che precede l’attività dovrebbe essere possibilmente iniettata nella pancia (l’iniezione nella spalla o nella coscia determina un accelerato assorbimento durante il movimento, con il conseguente rischio ipoglicemico) ed adeguata all’attività che si intende praticare.

✤ Svolgere l’attività fisica in ambienti idonei, prendendosi cura dei propri piedi e utilizzando calzature e abbigliamento sportivo idonei.

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Misurare la glicemia prima di iniziare l’attività fisica:

✤ glicemia <70: assumere zuccheri, attendere 15-20 min e misurare nuovamente la glicemia

✤ glicemia tra 70-100: assumere una quantità di zuccheri differente in funzione del tipo di sforzo da praticare e dell’allenamento (20-25 g se leggero, 25-30 g se moderato)

✤ glicemia tra 100-180: assumere una quantità di zuccheri differente in funzione del tipo di sforzo da praticare (nessun supplemento se leggero, 15 g se moderato, 25 g se intenso)

✤ glicemia tra 180-300: non assumere alcun supplemento, bere acqua e valutare una eventuale correzione con insulina rapida in base al proprio fattore di correzione e al tipo di attività

✤ glicemia >300: non praticare alcuno sforzo fisico, bere acqua e correggere con un bolo di rapida, misurare nuovamente la glicemia dopo 60 min.

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✤ Monitorare la glicemia ALMENO ogni 45 minuti (dipende dall’allenamento) e avere più interesse per il trend glicemico che per il valore di per se

✤ Se necessario consumare carboidrati (la tipologia dei carboidrati dipende dalla durata, dalla tipologia e dall’allenamento)

✤ Bere almeno ogni ora

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✤ Controllare la glicemia dopo un’ora dalla fine dell’attività sportiva, soprattutto se si è poco allenati e lo sforzo è effettuato nelle ore serali o pomeridiane. Inoltre, se lo sforzo è intenso e prolungato, è opportuno misurare la glicemia anche durante la notte.

✤ Assumere carboidrati complessi (cereali o patate)

✤ Assumere alimenti proteici (carne, uova, pesce)

✤ Ridurre la basale e/o le rapide in base allo sforzo e all’andamento glicemico monitorato

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Tali regole possono essere molto utili per cominciare a svolgere un’attività motoria senza correre alcun rischio.

Tuttavia, possono essere modificate e perfezionate attraverso il consiglio del proprio medico curante, ma soprattutto

tramite la propria esperienza personale.

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