Gestione della fornitura e Scm Prospettive a confronto.

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Gestione della fornitura e Scm

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Mappare e rappresentare la VC: good practices – il caso Patagonia

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Brembo

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Shimano

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Coasting Bikes (Shimano)

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Gore - Tex

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Queen Victoria: il ruolo delle Pmi nella GVC della crocieristica

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La value chain: Cunard

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Turn-key supplier: Fincantieri

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Pmi locali: indotto vs. fornitori strategici

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Locale/globale

• Nel caso della Queen Victoria– Fincantieri gioca il ruolo di impresa leader in grado di

interfacciarsi con il mercato e di farsi carico della costruzione secondo le specifiche del buyer

– L’indotto, lontano dalla logica del subappalto al fine di ridurre i costi, è composto di fornitori strategici, inteso come serbatoio di competenze sofisticate ed in grado di attivarsi sulle richieste della committenza

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L’internazionalizzazione in MSLV Il caso Atelier Speedy

Internazionalizzazione produttiva Filiale indiana: Les Ateliers de Pondicherry PVD LTD (Ponducherry) Contoterzisti italiani: - Terzista in provincia di Caserta prod.ne manifatturiera - Terzisti nella Riviera del Brenta per outsoucing fasi parallele

Internazionalizzazione commerciale Hub distributivo di Parigi Rete di negozi monomarca di proprietà LV (430 punti vendita)

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La Global Value Chaindella calzatura sportiva LV (2)

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Come gestire la complessità delle relazioni di filiera?

Quali sono le decisioni rilevanti per attivare rapporti di fornitura?

Come si valutano le prestazioni e le competenze dei supplier?

Come si identifica il fit tra supplier e fabbisogno dell’impresa?

Quale ruolo rivestono i fornitori nella generazione di valore?

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Aspetti chiave nella gestione della filiera

Make or buy?:

insourcing vs. outsourcing

Se “Buy”, da chi e in che modo?

Selezione dei fornitori

politiche di fornitura

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Make or buy?

• Aspetti chiave nella gestione delle relazioni di filiera: make or buy?– Numerosi fattori concorrono al posizionamento

dell’impresa nella propria filiera (il passato, il know-how, le valutazioni economiche, ecc.)

– Il posizionamento dell’impresa nella propria filiera è (o dovrebbe essere) una delle fonti del vantaggio competitivo

• Se buy, da chi?– IL criterio economico: valutazione basata sui costi di

fornitura– E’ un criterio sempre valido?

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Outsourcing: motivazioni e benefici

• Motivazioni aziendali generali– Incremento di efficacia in virtù della focalizzazione su ciò che si sa fare meglio– Aumento della flessibilità per adeguarsi al mercato– Trasformazione dell’organizzazione aziendale

• Il miglioramento– Migliora le prestazioni operative (qualità, produttività, tempi-ciclo)– Garantisce competenze abilità e tecnologie non reperibili facilmente– Migliora la gestione ed il controllo interni– Migliora la gestione del rischio– Permette di acquisire idee innovative

• Motivazioni finanziarie– Riduce investimenti in asset– Genera liquidità trasferendo asset al fornitore

• Incremento dei ricavi– Aumenta il potenziale di accesso a nuovi mercati attraverso la rete del fornitore– Accelera l’espansione grazie all’utilizzo di capacità “pronta”– Sfrutta competenze commerciali esistenti

• Costi– Riduzione dei costi (compressione costi fornitore)– Converte i costi fissi in variabili

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I costi di fornitura

• Costi di transazione: avvio della relazione, sostituzione del fornitore, coordinamento e negoziazione, …

• Costi di gestione delle scorte: costi di mantenimento a scorta, costo/opportunità delle immobilizzazioni, obsolescenza e deperimento,…

• Costo di qualità della fornitura: difettosità, livello tecnico, capacità innovativa, …

• Costi di competitività: ?

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Il costo nelle relazioni di filiera

• Si tratta di una dimensione molto importante, ma…– Non sempre è la principale o più importante– Che cosa sono i costi? Come definirli più

compiutamente?– Non sempre il minor costo è coerente con gli obiettivi

strategici dell’impresa

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Due prospettive sulle relazioni di filiera

• Due domande diverse riflettono due diversi orientamenti verso il tema della gestione dei rapporti di filiera: – 1. Che tipo di relazioni con i fornitori è più conveniente

per l’impresa? (Politiche di fornitura in ottica tradizionale)

– 2. Che tipo di relazioni con i fornitori genera maggior valore per l’impresa e la filiera? (politiche di fornitura in ottica di SCM)

• Dalla filiera alla Catena del valore

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Catena del valore

• Ciascuna impresa si specializza in base alle proprie competenze distintive

• Per trarre le massime potenzialità dalla propria specializzazione occorre relazionarsi efficacemente con le imprese a monte e a valle della filiera

• La capacità di un’impresa della filiera di creare valore si ripercuote sull’intera filiera

• Questa visione orientata al valore (alla sua creazione vs. “costo”) cambia l’ottica con la quale le imprese si relazionano con le imprese della propria filiera

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Casi

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Il caso Dell

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Il modello di business

• Vendita diretta (web+telefono)• Velocità e riduzione dei prezzi• Technology selector• Virtual integration

– Orchestrazione di una complessa rete di fornitori e condivisione di informazioni sulle dinamiche della domanda

– Riduzione delle scorte, riduzione del lead time

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La “caduta”

• Fiducia eccessiva nella single formula: – Vendere Computer custom e venderli a prezzi bassi– Focus sul mercato Business (70%) mentre i segmenti a

maggior crescita sono stati laptop (e il consumer market in generale) e mercati emergenti

– Applicazione del modello di business ad altri prodotti in cui la customizzazione non è un fattore rilevante (TV, stampanti)

– Scarsa attenzione ai nuovi driver di crescita nel mercato dell’informatica: design, servizio, try and buy

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Le relazioni di fornitura: Win-lose

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Le relazioni di fornitura: Win-Win

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Gestione della filiera in ottica tradizionale

• Decisioni make or buy: in base a know-how ed efficienza relativa

• Valutazione del rapporto: in base all’economicità della singola transazione

• Relazione di filiera: gioco a somma zero• Regolazione dei rapporti di filiera: orientamento al

contratto ed alle condizioni dello scambio

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Vantaggi e limiti dell’ottica tradizionale

• Vantaggi: – Riduzione dell’incertezza– Efficace per relazioni “semplici” (low tech, bassa

competitività)

• Limiti: – Non considera le implicazioni strategiche delle scelte

make or buy– Non considera le implicazioni strategiche delle

interdipendenze tra le diverse fasi produttive della filiera

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Supply chain management: una risposta alla complessità

• Complessità dell’ambiente competitivo– Dinamismo della tecnologia e dei mercati (in questo

quadro le decisioni make or buy divengono strategiche)– Interdipendenza crescente delle fasi produttive (è

necessario un elevato grado di coordinamento)– Difficoltà tecnico-organizzative per l’integrazione

verticale (nuovi modelli di coordinamento)

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SCM: criteri e valutazioni

• Decisioni make or buy: in base alle capacità di coordinamento

• Valutazione del rapporto: in base a valutazioni di medio-lungo termine

• Relazioni di filiera: gioco a somma positiva• Regolazione dei rapporti di filiera: orientamento

ad obiettivi comuni

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Prospettive a confronto

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Variabili rilevanti per le scelte di negoziazione

• Costi di avvio e di gestione della relazione• Grado di personalizzazione della fornitura• Complessità del prodotto ed ibridazione

tecnologica• Criticità della fornitura• Reperibilità della fornitura sul mercato• Obiettivi fornitore vs. obiettivi cliente

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Variabili rilevanti

• Costi di avvio e di gestione della relazione

• Minimizzare la somma dei costi, non la singola voce

• Contratti aperti vs. contratti chiusi (risk sharing)

-Costi di transazione-Costi di gestione degli approvvigionamenti-Costi legati alla qualità della fornitura

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Supply contracts: risk e revenue sharing

• I contratti di fornitura consentono una gestione delle scorte nella quale l’ottimizzazione sequenziale lascia il posto ad una ottimizzazione globale (a livello di S.C.)

• Strumento: Risk sharing, tramite contratti di BuyBack o Revenue Sharing– Contratti che incoraggiano il buyer a comprare maggiori

quantità di merce accrescendo la quantità di prodotto disponibile

– Il fornitore, a sua volta, condivide parte dell’incertezza e del rischio che gravano sul buyer

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Supply contracts: il caso Blockbuster

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Il complicato mondo dei film

• La domanda (noleggio) per un titolo appena pubblicato tipicamente parte da livelli molto alti per decrescere rapidamente– Peak demand di circa 10 settimane

• Tradizionalmente Blockbuster acquistava una copia del titolo dalle major a 65 $ per noleggiarla a 3$– Break-even a 22 noleggi per copia

• Difficile per un franchisee blockbuster acquistare abbastanza copie per coprire la peak demand– Dati di Blockbuster del 1998 evidenziano che il 20% dei

clienti non trovava il film desiderato

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Supply contract

• Dal 98 Blockbuster ha avviato un accordo di revenue sharing con le major– 8$ per copia– Blockbuster paga il 30-45% degli introiti da noleggio alle

major

• Breakeven:– Ridotto a 6 noleggi per copia

• Conseguenze: – Maggior numero di copie nei negozi, meno clienti

insoddisfatti– Aumento del 75% dei noleggi nei test markets– Incremento della quota di mercato (dal 25% al 31%)

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E ora?

• Blockbuster in Chapter 11!

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Variabili rilevanti

• Grado di personalizzazione della fornitura

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Variabili rilevanti

• Complessità del prodotto e ibridazione tecnologica

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Variabili rilevanti

• Criticità della fornitura• I criteri:

– Contributo al valore, surrogabilità, …

• Reperibilità della fornitura sul mercato– Reperibilità diffusa vs. Diffusione localizzata

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Obiettivi: cliente e fornitore

• Obiettivi del fornitore vs. obiettivi del cliente

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Logiche di negoziazione

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Logiche di negoziazione (2)

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Logiche di negoziazione (3)

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Le politiche di fornitura: uno schema

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Come possono essere i fornitori?

• Fornitori di merci standard che forniscono prodotti e componenti attraverso relazioni di mercato

• Fornitori captive, forniscono merci non standard e/o producono per un buyer con macchinari e tecnologie specializzate

• Fornitori turn-key, una tecnologia per più clienti (rimpiazzabili)

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Evoluzione delle forme di organizzazione della SC

• Smart sourcing• Outsorcing + organizzazione per livelli• Progettazione per moduli e piattaforme• Coordinamento ed integrazione informativa

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Smart sourcing

• Problema: definire il numero ed il tipo di rapporto per ciascun codice in base a specifiche opportunità e/o esigenze– Sole sourcing– Multiple Sourcing– Parallel sourcing

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Sole sourcing

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Multiple sourcing

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Parallel sourcing

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Outsourcing + org. Per livelli

• Delegare i business e le attività che sono non-core (value-chain principle)

• Razionalizzare la struttura delle relazioni

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L’esito

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Progettazione per moduli e piattaforme

• Razionalizzazione progettuale e produttiva

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I principi della modularità

• Si parla di modularità se ogni componente funziona individualmente ed autonomamente contribuendo, tuttavia, al funzionamento di un sistema complesso (the whole)– Strong inner connection– Loose connection to other parts

• Prodotti: forma e funzione– Allocare ogni funzione ad uno specifico componente

• Architetture: – Integrali vs. modulari

• Nearly-decomposable systems (Simon)– Scomponibilità dei sistemi (o dei problemi) in sub-sistemi e moduli le

cui relazioni reciproche sono limitate• Transfer vs. transaction (Baldwin and Clark)

– Una transazione è più di un transfer nella misura in cui è (i) counted (quantificabile) (ii) standardized (iii) compensated

• Interfaccia standard (interfaccia materiale ed informativa)