GERMAN PHYSIKS BORDERLAND MK IV - DDD · PDF filegli altoparlanti, con una visione del...

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  • Costruttore: German Physiks, DDD Manufaktur GmbH, Gutenbergstrasse4, D 63477 Maintal, Germania. www.german-physiks.comDistributore per lItalia: LP Audio, Strada Nuova per Opicina 29/2, 34151Trieste. Tel.040 569824 - Fax 040 5705748 - www.lpaudio.it [email protected]: Euro 36.000,00

    CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE Tipo: cassa chiusa da pavimento. Potenza massima applicabile: 300watt continui, 600 watt per brevi periodi. Amplificazione richiesta:minimo 160 watt su 4 ohm. Sensibilit: 86,1 dB con 1 watt ad 1 metro.Risposta in frequenza: 80-30.000 Hz 3 dB. Impedenza: 4 ohm (minimo3,7 ohm a 375 Hz). Numero delle vie: due. Frequenza di incrocio: 190Hz. Crossover: 12 dB/ott. DDD, 18 dB/ott. woofer (elettrico). Driver: 1DDD in fibra di carbonio ed un woofer da 12 pollici. Dimensioni (LxAxP):404x1229x404 mm. Peso: 54 g. Garanzia: cinque anni

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    50 AUDIOREVIEW n. 295 novembre 2008

    La storia della German Physiks inizia ufficialmente nel1992 ma parte da molto pi lontano, dal 1978, quandoPeter Dicks, ingegnere e matematico, pur non essendoparticolarmente attratto dalla riproduzione audio si interessalle problematiche della costruzione e del funzionamento de-gli altoparlanti, con una visione del disegno degli altoparlantiabbastanza originale. Nel 1980 complet una serie impressio-nante di calcoli che consentivano di definire con buona preci-sione le caratteristiche di emissione di una membrana moltoparticolare che rappresentava una sorta di rivoluzione coper-nicana nel tipo di emissione. Dopo aver consultato diversi co-struttori ed aver notato una sostanziale indifferenza da partedi tutti si diede da fare per perfezionare il perfezionabile e ren-dere sempre pi precisa la modellazione matematica del dri-ver. Fu incoraggiato dai pareri di numerosi audiofili che ave-vano ascoltato i suoi prototipi ma non riusciva a trovare un co-struttore che volesse produrre un trasduttore cos originale.Invece di sbroccare e prendersela con tutto il genere umano,come fanno tanti misconosciuti ricercatori nostrani, Dicks con-tinu testardo a cercare uno sbocco industriale per il suo tra-sduttore e finalmente allinizio degli anni 90 fu contattato dalpatron della Mainhattan Acustik, una azienda che si occupavadi diffusori acustici. Holger Mller, questo il nome dellindu-striale, volle ascoltare il componente di Dicks restandone tal-mente impressionato da decidere di produrlo. Nasceva cosquesta azienda, col progettista che inizi a studiare tutte lemodifiche possibili per migliorare il driver e rendere commer-ciale la costruzione del suo trasduttore e Mller che si occupa-va di tutto quanto riguardava lestetica e la commercializza-zione. Nel 1992 veniva prodotto il primo diffusore GermanPhysiks, il Borderland, modello del quale testiamo oggi la re-lease MK IV.

    La costruzione

    Mettere le mani su un diffusore di questo tipo costituisce perme un elemento di grande curiosit, una forza incontenibileche mi ha spinto, con tutte le precauzioni possibili, ad avvici-narmi assieme al buon Matteo mani di fata Piemontese ar-mato del solito svitatore elettrico. Per guadagnare laccesso al-la camera di lavoro dellunit DDD che caratterizza questoBorderland ho rimosso con reverente decisione tutte le nume-rose viti con cui tale unit fissata al cabinet. Appena sconnes-si i due faston polarizzati che bloccano i cavi mi accorgo che ilvolume interno totalmente riempito con tre materiali assor-benti differenti. Come possiamo vedere dal disegno di Figura3 in sezione del diffusore c un primo strato di poliuretanobugnato a media densit che copre un rotolo di acrilico biancoche a sua volta copre uno strato di feltro ad alta densit. Sem-brerebbe finita qui, ma rimuovendo appena lo strato di feltroho notato una sorta di materiale plastico leggerissimo diviso inquadrati da 1,5x1,5 centimetriche conteneva allinterno delmateriale simile a delle bigliedi piccolo diametro. Premendosui quadratini le sentivo muo-versi allinterno e devo ammet-tere che l per l non ho saputofornire una spiegazione razio-nale a questa ennesima dia-voleria assorbente. Solo dopoho saputo che si trattava di unmateriale particolarissimo dicui riempito anche il volumeinferiore. La sua denominazio-ne Hawaphon, ed compo-sto da una cella di polimeroleggerissimo che contiene dellepalline di materiale smorzanteche muovendosi sotto la spintadellonda sonora incidente

    GERMAN PHYSIKSBORDERLAND MK IV

    Figura 3.

  • Come al solito lanalisi circuitale del crossover ci permette di analiz-zarne la configurazione e di poter ipotizzare le caratteristiche cheil progettista ha inteso ottenere dal punto di vista musicale. In questocaso particolare possiamo notare come a fronte di un passa-basso edun passa-alto in realt poco complessi nella loro funzione primaria,ovvero quella di attuare un incrocio corretto tra due altoparlanti, si siacercato di linearizzare quanto pi possibile le caratteristiche di emis-sione sia del woofer che dellunit DDD. Un primo sguardo alla Figura1 mette in evidenza infatti la quantit di componenti impiegata e lapresenza di ben sette circuiti risonanti oltre a quello ottenuto, comesappiamo, per via meccanica allinterno del cabinet del woofer. Chi si letto con attenzione i vari commenti ai circuiti di crossover sa chequando lo schema comprende un altoparlante incrociato molto in bas-so quasi sempre ad un ordine elettrico ben definito corrisponde un or-dine acustico praticamente coincidente. Nel caso della Borderland pos-siamo notare, sullo schema fornitoci dallo stesso costruttore, che al pas-sa-basso acustico a 190 Hz con 18 decibel per ottava di pendenzacorrisponde un passa-basso elettrico ottenuto con i primi tre compo-nenti che vediamo sulla cella del woofer. Induttanza-condensatore-in-duttanza attuano proprio questa pendenza, anche se seguiti da duecelle risonanti-serie poste verso massa. Il primo dei due circuiti risonan-ti utilizza un condensatore da 400 microfarad ed uninduttanza da ben22 millihenry per una frequenza di intervento di circa 53 Hz, probabil-mente utilizzato per allineare qualche irregolarit della risposta, men-tre il secondo circuito, che utilizza valori mediamente pi bassi, funzio-na poco oltre i 200 Hz. La resistenza utilizzata quella di perdita dellastessa induttanza, realizzata con un filo di rame abbastanza sottile, inmodo da ottenere un valore di 3,87 ohm. Bene, questo valore abba-stanza contenuto testimonia un intervento decisamente visibile nella ri-sposta che pu contribuire ad ottenere un ginocchio della risposta inlinea con le intenzioni del progettista, per mettere daccordo le fasi ogli stessi livelli di pressione. Lultimo elemento costituito da un con-densatore di valore notevole ma non esagerato, che costituisce un pas-sa-alto in verit abbastanza strano. Da un lato il valore contenuto perun carico di 8 ohm porterebbe la frequenza di taglio a circa 67 Hz, edallaltro si potrebbe ipotizzare che proprio questo valore moduli inqualche modo il picco di impedenza alla frequenza di risonanza, uni-ca a poter vantare una componente reattiva prossima a zero. Comun-que sia la pendenza del passa-alto naturale aumenta, in modo da con-tenere lescursione a bassissima frequenza, ma facendo assomigliareun carico in cassa chiusa a quella di un blando accordo reflex, proba-bilmente appena pi esteso alle basse frequenze anche se con un an-damento della fase elettrica spostato su valori negativi. La cella delpassa-alto di certo quella pi complicata: allingresso del ramo di fil-tro riconosciamo immediatamente un passa-alto del secondo ordineelettrico pesantemente smorzato dalla resistenza in metal oxide di ben16,5 ohm. Questa cella seguita soltanto da circuiti risonanti la cuiazione pu aiutarci a capire cosa effettivamente succede. Per avere leidee notevolmente pi chiare ho sconnesso sui morsetti di ingresso ilwoofer e ho misurato il solo satellite in tutto lo spettro audio, ottenendoil grafico di Figura 2. Come possiamo vedere da questa risposta siamoin grado di trovare tutti i punti di intervento delle celle notch. La primaattenuazione, quella posta a 105 Hz, ottenuta con la prima RLC-serieche troviamo sul filtro. Facile capire che la mancanza di una resistenzaanche in questo caso affida tutta la sua azione agli 0,29 ohm dovutiallinduttanza. Per fortuna in quel punto limpedenza del satellite si ap-prossima velocemente alla risonanza, motivo per il quale non abbiamoun minimo di impedenza veramente minimo. Lattenuazione a 340Hz ottenuta col secondo ramo RLC-serie. Il primo circuito risonante-parallelo e lultimo RLC-serie, quello pi vicino al satellite, attuanounazione di attenuazione alla stessa frequenza, prossima a 730 Hz,frequenza che guarda caso quella che appare estremamente linearenel grafico della risposta. Come possiamo vedere alla cella del passa-alto viene data una mano dalla prima cella notch che ne regola inqualche modo la pendenza per ottenere una risposta assolutamentepiana. Nello stesso grafico ho riportato per comodit anche la rispostadel woofer, ove possiamo notare lintervento appena visibile a 53 Hz everificare lattenuazione a 210 Hz che serve anche in questo caso amodellare il passa-basso, cos come avevamo ipotizzato.

    G.P. Matarazzo

    ANALISI DI UN FILTRO CROSSOVER CHE TAGLIA E CUCE VERAMENTE TANTO

    Figura 1. Schema elettrico.

    Figura 2.

    AUDIOREVIEW n. 295 novembre 2008 51

    Il diffusore visto da sotto una volta rimosso il woofer. Si nota il rivestimento interno in feltro,i due supporti del filtro crossover, la grossa induttanza avvolta su nuclei di lamierini e

    lapertura per il risonatore interno.

  • La sessione di misure di questo diffusore potrebbe apparire decisamente facile vista da un latolassenza del reflex e dallaltro la presenza di un solo altoparlante a larga banda per satellite.Come ampiamente previsto invece si trattato di una sessione particolarmente delicata, datoc