GEOTERMIA IN ITALIA Aree geografiche - produzione.

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GEOTERMIA IN ITALIA Aree geografiche - produzione

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GEOTERMIA IN ITALIA

Aree geografiche - produzione

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INTRODUZIONE

L’energia geotermica è una forma di energia ricavata dallo sfruttamento del calore terrestre; lo stesso termine “geotermia” deriva dal greco e significa letteralmente “calore della terra”.

Questo calore può essere utilizzato dall’uomo solamente in specifiche aree terrestri, ovvero quelle che si trovano nei pressi dei margini delle zolle crostali, corrispondenti a zone di fragilità e di forte fratturazione della crosta, caratterizzate

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da un’ elevata sismicità, dalla presenza di molti vulcani e, a causa della risalita di materiali fusi caldi verso la superficie, da un flusso di calore terrestre elevato.

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AREE GEOGRAFICHE

Dal punto di vista geologico e vulcanico, l’ Italia rappresenta una zona straordinaria, essendovi sotto di essa la parte più sottile di crosta terrestre, dove si inabissa la piattaforma ionica, spinta dalla grande placca africana.

Infatti, l’arco vulcanico delle Eolie e vari vulcani sottomarini sono stati proprio creati da bolle di magma (di questa piattaforma) che risalivano in

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superficie. La penisola italiana e i suoi mari è caratterizzata da almeno quattro grandi aree di calore sotterraneo:

1. La prima è la Toscana, con i suoi campi geotermici di Larderello, che si estende fino alla caldera di Bolsena;

2. I Campi Flegrei, in Campania;

3. Tirreno Meridionale;

4. Il canale di Sicilia.

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PRODUZIONE

Ad oggi la produzione di energia geotermica copre il 25% del fabbisogno di energia della regione Toscana e circa l’1,5% di quello nazionale. La ricerca in questo settore è portata avanti da molti paesi, si studiano nuovi metodi di esplorazione geotermica, nuovi materiali e tecnologie e si cerca addirittura di creare nuovi siti come quello di Larderello artificialmente.

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È stato stimato che in Italia l'espansione di impianti in aree geotermiche pregiate quali quelle toscane, laziali e alcune aree vulcaniche, e l’utilizzo di tecnologie che permettono di produrre energia elettrica anche a temperature relativamente basse (impianti binari) potrebbe portare nel 2020 la potenza geotermoelettrica complessiva installata dagli attuali 800 MWe a circa 1500 MWe, con un risparmio in combustibili fossili di 1,2 milioni di TEP. Per abbassare i costi unitari di produzione di elettricità è auspicabile affiancare a questi sistemi

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il recupero dei cascami di calore con la connessione a reti di teleriscaldamento. L’utilizzo del calore geotermico per il condizionamento di ambienti, sia in forma di teleriscaldamento che con pompe di calore geotermiche, potrebbe contribuire efficacemente al fabbisogno annuo di calore, portando la potenza termica installata dagli attuali 650 MWt (MW termici) a 6000 MWt. Questo valore rappresenta il 5,3% del consumo annuo di calore attuale in Italia, superiore all’attuale 4,7% di tutte le fonti rinnovabili (in questo momento il contributo geotermico è dello 0,1%) con un risparmio di 1,8 milioni di TEP.

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La geotermia è la forma di approvvigionamento energetico rinnovabile più affidabile per soddisfare le richieste energetiche di base load in quanto gli impianti geotermici riescono a lavorare tutto il giorno e tutto l’anno, eccetto durante le fasi di riparazione o manutenzione ordinaria. Questo ne fa una risorsa eccellente soprattutto in aree non provviste di collegamento diretto alla rete elettrica, laddove non ci si voglia dotare di sistemi di immagazzinamento di energia termica o elettrica.