Geografia urbana e regionale - UniBG. urb. 28 - 29, finale... · La carta una rappresentazione...

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Geografia urbana e regionale Renato Ferlinghetti Università degli Studi di Bergamo Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’ Bergamo, 8 gennaio 2018 Anno accademico 2017-2018 Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione

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Geografia urbana e regionale

Renato Ferlinghetti

Università degli Studi di Bergamo

Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’

Bergamo, 8 gennaio 2018

Anno accademico 2017-2018

Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione

Programma

Visioni della territorializzazione (determinismo, possibilismo, strutturalismo o funzionalismo, geografia umanistica)

Il concetto di regione e le ragioni della regione

Le invarianti strutturali del territorio lombardo

Ambienti, territori, paesaggi del contesto

lombardo

La rappresentazione cartografica

Il clima e la sua distribuzione sulla Terra

Itinerari di studio ed attività sperimentali

Caratteri territoriali del paesaggio lombardo

• Le Unità tipologiche di paesaggio (PTPR, 2001)

• Fascia alpina (2)

• Fascia prealpina (3)

• Fascia collinare (2)

• Fascia dell’alta pianura (2)

• Fascia della bassa pianura (2)

• Oltrepò pavese (3)

• Paesaggi urbanizzati (3)

I documenti di riferimento del Piano Paesaggistico Lombardo

Dalla home page scegliere il Quadro di Riferimento Paesaggistico

Quindi l’allegato I Paesaggi di Lombardia

Interessante per lavori professionali e didattici anche l’allegato Osservatorio dei

paesaggi Lombardi

Dalla traccia cartacea all’osservazione dei luoghi, saliamo sulla terrazza di

Sant’Agostino per una cultura dei luoghi

Veduta da Palazzo Baroni della fascia prealpina, collinare e dell’alta pianura. Negli assetti

contemporanei spesso il paesaggio urbanizzato si sovrappone in modo totalizzante alle

unità tipologiche del paesaggio omologandole.

Quali tipologie di paesaggio rappresentano le frecce?

1 5 4 3 2

7

6

saper vedere, passare dal panorama al paesaggio!

Criterio di classificazione. Unità tipologiche di paesaggio

1……………….

2……………….

3……………….

4……………….

5………………

6………………

Criterio di classificazione. Paesaggi urbanizzati

5……………….

6……………….

7……………….

Ambiti geografici

1………………..

3………………..

5……………….

Dal sapere, al saper fare, al far sapere

• Leggere la sezione del documento relativa all’Oltrepo

pavese.

• Identifica nella lettura i seguenti aspetti

• Disposizione geografica

• Ambientali e paesaggistici (le invarianti strutturali aspetti

geomorfologici, tipo di copertura evidenziando una

specie arborea caratteristica con eventualmente un

richiamo al suo ruoli territoriale, )

• Le tipologie d’insediamento

• I valori

• Le dinamiche

• Gli indirizzi di tutela

• Ricerca alcune immagini che esemplifichino gli aspetti

evidenziati!

Ultimo Elaborato La megalopoli intorno a noi

Stendi una relazione che illustri brevemente i principali paesaggi

megalopolitani che incontri nel tragitto tra la tua residenza e

l’Università di Bergamo.

Struttura la relazione secondo il seguente indice:

Copertina

Premessa

L’itinerario

Rassegna dei principali paesaggi megalopolitani incontrati

Per aiutarti verifica la presenza di alcuni di quelli descritti a lezione

Aggiungi eventualmente anche altri paesaggi non descritti a

lezione

Conclusioni

Bibliografia

Ultima Attività sperimentale La megalopoli intorno a noi

Struttura la relazione secondo il seguente indice:

Copertina (Autore, titolo, immagine evocativa e contesto)

Premessa (significato e scopi dell’elaborato)

L’itinerario (tratto residenza Università, o altro percorso

alternativo; indica distanza, tempo di percorrenza, mezzo

utilizzato e inserisci una carta con l’illustrazione del tragitto)

Rassegna dei principali paesaggi megalopolitani incontrati

lungo l’itinerario prescelto

Per ogni paesaggi inserisci una o due immagini e una breve

didascalia che ne descriva la diffusione, il significato, l’origine, il

ruolo sociale, ecc. , non superare la decina (minimo 5 o 6 – max

13 -15) di paesaggi scelti tra quelli più significativi

Conclusioni (il peso della città diffusa nel tuo itinerario, la sua

qualità, gli aspetti positivi e quelli negativi, ecc.)

Bibliografia

Un possibile elenco dei principali categorie di paesaggi

megapolitani

Spazi aperti (agricoli recenti e tradizionali, aree agricole

dell’eccellenza – prodotti DOC, biologici, tipici, orticoltura in serra

o in tunnel, incolti sociali, ecc.), rete infrastrutturale (autostrade,

strade a rapido scorrimento, linee ferroviarie, ecc.), insediamenti

lineari lungo le direttrici stradale all’esterno dei centri urbani

(Centri commerciali, ambiti per la fruizione turistica (stazioni

sciistiche, centri termali, balneari, ecc.), aree di naturalità

(boschi, parchi regionali e locali), insediamenti produttivi

(capannoni, siti di archeologia industriale, poli tecnologici, aree

dismesse, ecc.), centri storici o edifici isolati di valore storico-

architettonico o identitario (castelli, santuari, ville storiche), i

luoghi dell’abitare (il caseggiato prigione, il condominio

affacciato sulle strade d alta frequenza, le villettopoli, le gate

comunity, ecc.), i nuovi volti spettacolari e televisivi dei

contesti urbani, i paesaggi ibridi delle frange metropolitane…

Bibliografia • Norme da seguire

• Autore (Cognome, nome in maiuscoletto!), titolo (in corsivo), Casa editrice, Luogo e anno di pubblicazione.

• TURRI EUGENIO, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia 2000.

• PAGANI LELIO, Bergamo. Lineamenti e dinamiche della città, Bergamo, Bergamo University Press – Sestante, 2000.

• PELANDI LUIGI, Il borgo di Pignolo, Bergamo, Bolis, 1962.

• I testi consultati in rete citali nel seguente modo:

• SIEVERST T., Al centro del margine: da periferia a paesaggio urbano regionale, passando per la città intermedia. In: Nella città diffusa. Idee, indagini, proposte per la nebulosa insediativa veneta, Fondazione Benetton Studi Ricerche, materiali dal XIV corso sul governo del paesaggio, 2003, www.fbsr.it/media/2010/corso03031sieverts_628.pdf, visitato il 25 giugno 2015.

• Effetti megapolitani sui nostri paesaggi quotidiani

• 1. Inversione dei rapporti tra ambiti rurali e urbani, i primi un tempo dominanti sono oggi interclusi tra gli spazi urbani di dimensioni regionali

• 2. Sommersione della campagna da parte dei paesaggi e degli stili di vita urbani (con gli assi di comunicazione, con le linee di trasporto dell’elettricità, impianti industriali svincolati dal diretto contatto con la città, aeroporti, aziende agricole intensive, ecc.); sviluppo dell’incolto sociale

• 3. Nelle campagne padane l’urbanizzazione si è diffusa generalmente agganciandosi ai centri preesistenti, ma anche, in modi del tutto nuovi, alle cittadelle del consumismo (centri commerciali), alle nuove aree industriali, alle infrastrutture lineari

• Effetti megapolitani sui nostri paesaggi quotidiani

• 4. Maggior densità della fascia urbanizzata nelle aree pedemontane

• 5. Formazioni delle città lineari in molte valli prealpine

• 6. Preminenza Infrastrutturale delle autostrade che seguono longitudinalmente le direttrici della fascia più densa dell’urbanizzato sia sul fronte appenninico che alpino

• 7. Sviluppo dell’urbanesimo lungo le direttrici stradali, dando vita a insediamenti lineari, filiformi ( crescita per peri-urbanizzazione!)

• 8. Creazione di ambiti urbani per la fruizione turistica (es. la conurbazione romagnola po’ essere considerata una proiezione della megalopoli padana)

• 9. Presenza di spazi agricoli in larga parte destinati a produrre per i mercati della stessa megalopoli

• 10. Creazione di aree di eccellenza paesaggistica e ambientale a servizio della megalopoli. Il caso della Franciacorta

• Effetti megapolitani sui nostri paesaggi quotidiani

• 11. Ruolo primario del capannone e dell’area produttiva, con il loro indotto estetico, nel paesaggio megalopolitano

• 12. I centri storici costituiscono i cuori palpitanti della megalopoli e i suoi primi riferimenti territoriali che continuano ad attrarre anche se hanno perduto la funzione di perni esclusivi che avevano un tempo

• 13. I nuovi modi dell’abitare nella megalopoli sono fortemente condizionati dal costo dello spazio edificato, che aumenta intorno ai centri più dotati di servizi

• 14. Le nuove vesti spettacolari dei centri urbani

• 15. Creazione di sistemi urbani funzionalmente forti ma paesaggisticamente ed emotivamente fragili

• 16. Disordine territoriale e formazione di paesaggi ibridi in cui dominano alcuni elementi, il capannone industriale, l’area industriale, i centri commerciali, le autostrade e le strade a veloce scorrimento e di penetrazione

Cosa illustra l’immagine?

La città lineare della Val Seriana, un effetto megalopolitano

Quali interpretazioni per queste immagini del periurbano?

Gli esiti della terza valutazione formativa la

conferma di un lusinghiero successo

• Valutazione complessiva: positivi gli esiti degli elaborati

• Sperimentazione di alcune attività del linguaggio geo-

grafico ( tabulazione di dati, consultazione di fonti

differenziate per tipologia ed epoca).

Gli esiti, una prima valutazione formativa per

favorire il pieno successo

• ˂ 23 6

• 23 -25 9

• 26-27 5

• 28 -29 10

• 30 – 30 Lode 2

Gli esiti, una prima valutazione formativa per

favorire il pieno successo

• Scala di valutazione complessiva

• 17 ottimo ( da 27-30)

• 12 buono (da 23 a 26)

• 5 sufficiente (da 18 a 22)

• 0 insufficiente (val. ˂ 18)

• Copertina 8 punti (2 X 4)

• Presentazione 8 punti (2 x 4)

• Processo di territorializzazione 8 punti (6 + 2)

• Narrazione denominazione 10 punti (5 + 5)

• e reificazione

• Tabulazione denominazione

• e reificazione 6 punti ( 3 + 3)

• Conclusioni 8 punti (4 x 2)

• Bibliografia 8 punti

Le imprecisioni più diffuse

• Testo non giustificato

• Pagine non numerate

• Prima il cognome e poi il nome

• Mancanza o scorretta descrizione delle didascalie delle

immagini

• Titolo dell’elaborato non geografico

• Limitati richiami geografici, abbondanti citazioni alla storia

• Diffusi e banali errori nella bibliografia

Gli esiti, una prima valutazione formativa per

favorire il pieno successo

• Gli esiti possibili:

• Siamo fatti così….

• Meglio lasciar perdere……

• Siamo dei campioni………..ma un po’ stanchi!

• Gli esiti ottenuti:

• 17 ottimo ( da 27-30)

• 12 buono (da 23 a 26)

• 5 sufficiente (da 18 a 22)

• 0 insufficiente (val. ˂ 18)

La Geografia scienza del

territorio

• Geografia: scienza che indaga e

rappresenta le manifestazioni prodotte

sulla superficie terrestre dalla presenza

umana e dalla sua interazione con la

natura

Varietà delle geografie

• Originario e universale è il problema di

rapportarsi allo spazio, localizzando

(dove?) sé stessi e gli altri oggetti

geografici gli uni rispetto agli altri, nonché

qualificandoli nella loro tipicità, cioè

descrivendoli (come?) qualitativamente

e, progressivamente, classificarli e

interpretarli (perché?).

• (Corna-Pellegrini, 2002, p. 128)

La carta una rappresentazione approssimata, ridotta e simbolica

della realtà.

I cartografi trasferiscono la superficie terrestre, sferica, in una superficie piana, la

carta, mediante la tecnica della proiezione a cui segue lo sviluppo. Nella fase di

proiezione di una superficie sferica su un piano si originano deformazioni che

modificano le distanze, le aree e i valori angolari della superficie cattografata.

La fase di proiezione

La carta una rappresentazione approssimata della realtà.

La fase di sviluppo

La carta una rappresentazione approssimata della realtà. Per quanto accurato sia il lavoro, ogni carta geografica introduce tuttavia deformazioni

rispetto alla realtà che si vuol rappresentare. Maggiore è la superficie terrestre

cartografata maggiore è la deformazioni. Per piccole porzioni, ad esempio una regione

d’Italia, gli errori sono modesti se però si rappresentano interi continenti o un emisfero le

deformazioni diventano vistosissime soprattutto in certe zone della carta. Esempio di

deformazione 1) proiezione prospettica ortografica 2) proiezione cilindrica

Due rappresentazioni, due visioni per un unico mondo

Planisfero di Mercatore. L'Europa

(10.521.324 kmq), risulta più vasta

del Sud America (17.842.000 kmq),

che invece è quasi il doppio.

Il mondo in una carta, la carta fa il mondo

Il mondo in una carta, la carta fa il mondo, il mondo visto dalla

Cina

Rappresentazione in anamorfosi, tecnica cartografica che permette di

evidenziare il dato sociale rispetto a quello cartografico, Diathesis, 2010

La carta geografica una rappresentazione grafica,

approssimata, ridotta, simbolica e in piano della superficie

terrestre

La carta rappresenta su una superficie molto piccola un territorio enormemente

più grande, che va quindi adeguatamente rimpicciolito. Chiamiamo scala il

rapporto tra le misure sulla carta e quelle reali. Il rapporto si esprimi in una

frazione che ha al nominatore l’unità e al denominatore un numero che indica

quante volte la realtà è stata ridotta.

Ad esempio in una carta con scala

1: 25.000

Le dimensioni reali sono state rimpicciolite 25.000 volte e un centimetro sulla

carta corrisponde a 25.000 cm reali, cioè 250 m.

La scala può essere espressa numericamente e graficamente, In

quest’ultimo caso da una linea divisa in segmenti a ognuno dei quali è attribuito

un valore pari alla distanza reale corrispondente alla lunghezza del segmento

sulla carta. In una carta 1: 1.000.000 la scala grafica può essere costituita, ad

esempio, da una linea divisa in tratti di 1 cm, ognuno dei quali corrisponde alla

distanza reale di 10 km.

La carta geografica una rappresentazione grafica,

approssimata, ridotta, simbolica e in piano della superficie

terrestre

Le carte sono classificate generalmente mediante due criteri: la

scala e il tipo di informazioni riportate. In base alla scala sono

distinte in:

Piante e mappe per riduzioni fino a 1:10.000.

Carte topografiche per riduzioni fino a 1:50.000

Carte corografiche o regionali per riduzioni fino a 1: 1.000.000

Carte geografiche con riduzioni superiori a 1: 1.000.000.

I planisferi rappresentano l’intera superficie terrestre in un foglio

Le carte topografiche e la produzione dell’Istituto Geografico

Militare italiano di Firenze

Le carte topografiche sono carte di riferimento che rappresentano in modo

dettagliato gli elementi fisici e antropici (centri abitati, strade, sentieri,

costruzioni di vario tipo) del territorio.

Le migliori carte topografiche italiane sono quelle redatte dall’Istituto

Geografico Militare (IGM). L’Ente, che ha sede a Firenze, produce carte in

scala 1:25.000 dette tavolette,

in scala 1: 50.000 denominati quadranti,

in scala 1: 100.000 chiamati fogli.

La carta topografica d’Italia e la sua partizione

Le tavolette dell’IGM sono insostituibili per l’escursionismo grazie all’enorme quantità di

informazioni che fornisce sul territorio attraverso le curve di livello, le quote di punti

significativi (cime, alpeggi, ponti, pozze, giogaie, ecc.), i toponimi, il tipo di copertura

vegetale e le essenze arboree dominanti, le infrastrutture (strade, mulattiere, sentieri,

funivie, ecc.). Sulla rappresentazione è sovrapposto il reticolo chilometrico (maglia di

quadrati di 1 km di lato) che rende agevole la definizione di una qualsiasi posizione

mediante coordinate.

La legenda di una tavoletta dell’IGM

Proviamo a far parlare la carta

• Evidenzia, in rosso, i limiti comunali di Albano S. Alessandro

• Qual è la sua quota massima e quella minima?

• Colora in azzurro il principale corso d’acqua. Come si

chiama? Identifica una sorgente

• E’ un centro abitato compatto o polinucleato?

• Identifica sei segni antropici (opificio a forza elettrica,

cimitero, tabernacolo o cappella votiva, ferrovia, fermata

ferroviaria, mulattiera)

• Identifica il paesaggio vegetale e agricolo intorno al Monte S.

Giorgio.

• Delimita in verde i Boschi della Valle di Albano. Con quale tipo

di gestione sono condotti?

• Identifica un designatore referenziale e uno simbolico

Le principali tecniche di rappresentazione del rilievo

La rappresentazione del rilievo

In particolare il rilievo del territorio, cioè la presenza di

monti, valli, pianure è rappresentata mediante l’uso delle

isoipse o curve di livello, ossia linee che uniscono i

punti della medesima altitudine. Nella legenda della

carta viene spiegata quale differenza di altitudine vi sia

fra le isoipse contigue.

Dalla densità delle isoipse sulla carta topografica si può

dedurre la maggiore o minore pendenza della superficie

terrestre rappresentata.

Isoipse molto vicine indicano forte pendenza perciò in

poco spazio si sale o si scende di molto, mentre isoipse

lontane significano pendenza lieve.

La rappresentazione del rilievo: le isoipse o curve di livello

Rappresentazione dell’orografia mediante le curve di livello

I versanti orografici pendii tridimensionali riportati al piano

I versanti orografici pendii tridimensionali riportati al piano

Le doline, forme carsiche depresse

Calcolo della distanza, dalla carta alla realtà

D sulla carta : D reale = 1: scala

4 cm : X cm = 1 : 25.000 X = 100.000 cm = 1 Km

Quali sono le coordinate che contraddistinguono il foglio con la

città di Bergamo della Carta Tecnica della Regione Lombardia?

Determina le coordinate che identificano il foglio relativo a

Bergamo della Carta Tecnica Regionale della Regione Lombardia

Le carte tematiche. Rappresentano un particolare aspetto

territoriale

Stralcio Tavoletta IGM Bergamo scala 1:25.000

Stralcio Carta Tecnica Regionale a scala 1:10.000

Come prepararsi all’esame

I contenuti

Bibliografia Modulo 1 Geografia urbana

(frequentanti e non frequentanti)

• G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una

geografia urbana, UTET, II ed., Torino 2014.

• Uno a scelta tra:

• L. Pagani, Bergamo, lineamenti e dinamiche della città,

Bergamo, Sestante, 2000, pp. 1-177 e pp.267-300.

• M.A. Breda, M.C. Zerbi, Rinverdiamo la città. Parchi, orti

e giardini, Giappichelli, Torino 2013

• Materiali forniti durante il corso e gli itinerari di studio,

elaborati individuali.

• Ulteriori variazioni potranno essere concordate

lungo il corso per gli studenti frequentanti

Bibliografia Modulo 2 Geografia regionale

( frequentanti)

• Fabrizio Bartaletti, Geografia. Teoria e prassi, Bollati

Boringhieri, Torino, 2012 (escluso cap. 16-25).

• E. Turri, La conoscenza del territorio. Metodologia per

un'analisi storico-geografica, Venezia, Marsilio, 2002

(pp. 1-71).

• Materiali proposti

• Attività sperimentali

• Ulteriori variazioni potranno essere concordate

lungo il corso per gli studenti frequentanti

Bibliografia Modulo 2 Geografia regionale

( non frequentanti)

• Fabrizio Bartaletti, Geografia. Teoria e prassi, Bollati

Boringhieri, Torino, 2012.

• E. Turri, La conoscenza del territorio. Metodologia per

un'analisi storico-geografica, Venezia, Marsilio, 2002.

• M.C. Zerbi, R. Ferlinghetti ( a cura di), Metamorfosi del

paesaggio, Milano, Guerini, 2010. (pagine/pages: 250)

Gli itinerari di studio, l’incontro con i luoghi parte qualificante del

corso di Geografia

Il nostro percorso disciplinare

• La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra

(slides)

• Il processo di territorializzazione (slides)

• La varietà della geografia (F. Bartaletti, Geografia teoria e

prassi, capp. 1-2)

• La lettura geo-storica di una città, il caso di Bergamo (L.

Pagani, Bergamo Lineamenti e dinamiche della città, cap. 1 e

cap. 2; osservare con attenzione l’iconografia!! E le slides)

• Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città (G.

Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia

urbana, cap.1, approfondimento su Dalmine città fabbrica)

• Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo (G.

Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia

urbana, cap.2 )

La chiusura della sezione di Geografia urbana

• Dalla città alla campagna: espansione e dispersione

urbana (G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una

geografia urbana, cap.3)

• Funzioni e crescita delle città (G. Dematteis, C. Lanza, Le

città del mondo. Una geografia urbana, cap.4, pp. 79 - 87)

• Ambiente e paesaggio(G. Dematteis, C. Lanza, Le città del

mondo. Una geografia urbana, cap.5, pp. 109 - 126)

• Sistemi territoriali urbani e reti di città (G. Dematteis, C.

Lanza, cap. 8 introduzione, 8.1, 8.6, 8.7. Approfondimento la

megalopoli padana, caratteri e dinamiche paesaggistiche,

sliders)

• Politiche urbane (G. Dematteis, C. Lanza, cap. 9.

Approfondimento il cammino verso la sostenibilità, l’Agenda 21

locale, la carta di Aalborg, nuove forme di pianificazione)

• Le città del mondo: Singapore la città del futuro? Sydney

la città dei primati (slides)

Programma

Visioni della territorializzazione (determinismo, possibilismo, strutturalismo o funzionalismo, geografia umanistica) Slides e F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, capp. 1-2

Il concetto di regione e le ragioni della regione Slides e F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, capp. 1-2

Le invarianti strutturali del territorio lombardo Slides

Ambienti, territori, paesaggi del contesto lombardo Slides e documento regionale i Paesaggi di Lombardia

La rappresentazione cartografica Slides e F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, cap. 12

Il clima e la sua distribuzione sulla Terra Slides e F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, cap. 13

Gli elaborati individuali

• -

• -

• -

• I materiali scaricati dalla rete e forniti dal

docente

• Le dispense utilizzate negli itinerari di

studio

• La carta di Aalborg

• I paesaggi della Lombardia

Come prepararsi all’esame

il foglio di presentazione individuale

Predisponi per l’esame un foglio di presentazione personale

così strutturato:

Cognome e nome

Denominazione corso, anno di riferimento

Frequentante o non frequentante

Bibliografia

Un argomento a scelta per ogni volume

(puoi scegliere gli argomenti in modo da presentare un

percorso contenutistico coerente!)

Itinerari di studio svolti

Elaborati prodotti

Accompagna il tuo foglio di presentazione con il tuo quaderno

disciplinare

Riferimenti internazionali per la realizzazione di spazi urbani di maggior

qualità ambientale • Nuove linee d’azione:

• Contenimento della dispersione insediativa

• Riqualificazione delle periferie e rivalorizzazione delle identità locali

• Rimozione e mitigazione delle barriere e delle discontinuità che

intaccano la connettività degli ecosistemi, l’integrità e la fruibilità dei

paesaggi determinando l’insularizzazione delle risorse naturali e

culturali.

• Riuso sistematico (non episodico) delle aree dismesse non solo per

riusi residenziali, produttivi e per servizi, ma anche per incrementare

prioritariamente la dotazione e l’interconnessione degli spazi verdi

pubblici.

• Coordinamento delle reti verdi e delle reti blu e loro inserimento nel

sistema integrato della mobilità.

• Integrazione nel sistema del verde urbano della campagna agricola

peri-urbana con conseguente reinterpretazione multi-funzionale degli

spazi rurali.

• Integrazione-coordinamento delle “reti verdi” con i sistemi storico-

culturali, sia in termini di reciproche connessioni fruitive che in

termini di valorizzazione integrata di tutela paesistica.

Il Clima e il tempo

• Il clima è la risultante di tutti quei fenomeni

metereologici che, considerati nel loro valori

medio (annuale o stagionale) riferito a un arco di

tempo sufficientemente ampio (almeno

trent’anni), caratterizzano una determinata

regione o località.

• Il tempo esprime le condizioni atmosferiche

(temperatura, piovosità, umidità, ecc.) di un

breve perioso: un pomeriggio, una giornata o un

week -end

Gli elementi e i fattori del clima

• Elementi, componenti essenziali del clima

costituiti da grandezze fisiche che si possono

misurare (temperatura, piovosità, umidità,

soleggiamento, vento).

• I fattori sono le cause che influenzano gli

elementi facendoli variare (altitudine, latitudine,

l’esposizione topografica, la distanza dal mare,

la copertura boschiva, la natura delle rocce e del

suolo, la circolazione atmosferica generale, la

circolazione oceanica, ecc. )

I diagrammi ombrotermico di

Gaussen

I diagrammi ombrotermico di

Gaussen

Esempi di climi in Italia