GEOGRAFIA UMANA a.a. 2009-2010

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Le basi teoriche della geografia umana 1^ LEZIONE Corso di Laurea in Scienze e Tecniche del Turismo culturale [email protected]

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Le basi teoriche dellageografia umana

1^ LEZIONE

Corso di Laurea in Scienze e Tecniche del Turismo culturale

[email protected]

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geografia = descrizione della Terra

Tappe della geografia

• età moderna = produzione delle carte geografiche, descrizione delle terre conquistate …

• età greco-romana = obiettivo di rappresentare la Terra

• XIX nasce la geografia moderna = la Geografia diviene una scienza con metodi e obiettivi specifici

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Scopo della geografia moderna è spiegare in modo razionale il rapporto tra l’uomo e la superficie terrestre e

analizzare e confrontare le diversità degli spazi terrestri e lavarietà dei diversi e differenti gruppi umani

conseguenza dei fermenti intellettuali sviluppatisi in Europa alla fine del XVIII secolo ILLUMINISMO

Diffusione degli scritti di Emmanuel Kant in cui si introduce la NOZIONE DI SPAZIO

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• Tradizione spaziale = riconoscimento dell’importanza per l’uomo di aspetti come distanza, forma, direzione e posizione. Attenzione alla localizzazione e alla rappresentazione cartografica

• Tradizione degli studi di area (regioni geografiche) = studio della natura dei luoghi e della loro differenziazione

• Tradizione degli studi delle relazioni uomo-ambiente = si occupa delle risorse e della loro conservazione (geografia culturale che interpone nella relazione uomo-ambiente la dimensione culturale)

• Tradizione della geografia come scienza della terra = ampio campo di studi che comprende gli elementi che compongono l’ambiente naturale terrestre (forte specializzazione)

William Pattison propone una delle prime “visioni pluralistiche della geografia” e individua 4 tradizioni fondamentali

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LA SCUOLA GERMANICAprima metà del XIX secolo

Prima formulazione sistematica della geografia contemporanea

Alexander von Humboldt (1769 – 1859)

Esploratore (America e Siberia)

Con l’opera Kosmos getta le basi della metodologia della ricerca geografica moderna: indagine su terreno; ricerca delle leggi che regolano la distribuzione spaziale dei fenomeni; applicazione dei principi di casualità e correlazione.

Karl Ritter (1779 – 1859)

Fonda le basi della di una geografia scientifica fondata sulla storia: attenzione alle relazioni fra ambiente fisico e attivitàumana.

Nell’opera Erdkunde analizza lo sviluppo storico dei popoli attraverso l’analisi delle condizioni fisiche di un dato ambiente naturale.

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Friedrich Ratzel ( 1844 – 1904)

Introduce la distinzione tra geografia fisica e geografia umana considerando la prima fondamentale per comprendere il comportamento dell’uomo nello spazio terrestre.

Nell’opera Anthropogeographie (1882-1891) per la prima volta oggetto di studio non è la Terra, ma l’UOMO osservato nel suo rapporto continuo con l’ambiente in cui vive.

La geografia antropica di Ratzel è ispirata agli studi di Charles Darwin sull’origine delle specie (1859) e alla nuova disciplina fondata da Ernst

Haekel nel 1866, l’ecologia

Sostiene che la NATURA condiziona in maniera determinante ogni atto umano

Clima o ambiente di vita possono influenzare le capacità intellettuali e operative degli uomini, le caratteristiche sociali e culturali ed economiche di

un dato popolo ….

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Al determinismo geografico va la responsabilità di avere fornito il sostegno a teorie politiche e sociali che sono state la causa del

COLONIALISMO

PRETESE TERRITORIALI(ambizione dei “confini naturali”)

RAZZISMO

TEORIE NAZIESTE(“spazio vitale”)

CONCEZIONI ASSOLUTISTICHE DELLO STATO(diritto naturale si opprimere o sopprimere organismi più deboli)

L’impostazione determinista data da Ratzel trovò largo consenso tra i geografi di molti paesi europei

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LA SCUOLA GEOGRAFICA FRANCESE

fine XIX secolo - inizio XX secolo

Nuova interpretazione delle relazioni tra gruppi umani e ambiente letti attraverso il loro evolversi nella storia

Paul Vidal de la Blache (1845 – 1918)

Introduce nell’analisi geografica una visione storica = l’Uomo, in base alle sue esigenze, cultura, capacità tecnologica … ha la possibilità di intervenire sulla natura e modificarla

Il complesso delle interazioni fra uomo e natura crea delle

UNITÁ TERRITORIALI o REGIONI

definite ed individuabili

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La concezione possibilista ha portato la ricerca geografica a sviluppare tre fondamentali temi di studio

• REGIONE = entità socio-territoriale (il numero delle regioni varia a seconda della scala utilizzata per l’analisi)

• PAESAGGIO = l’insieme degli oggetti distintivi e caratterizzanti un territorio

• GENERE DI VITA = insieme delle modalità materiali con cui i gruppi umani provvedono alle loro esigenze in stretto rapporto con l’ambiente geografico

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LA NEW GEOGRAPHY

A partire dagli anni ’50 del XX secolo, con lo sviluppo delle scienze statistiche e della tecnologia e la possibilità di poter usufruire di dati quantitativi relativi ai fenomeni umani, i geografi abbandonano il metodo descrittivo per dedicarsi all’analisi quantitativa.

L’analisi geografica si focalizza sulle strutture di funzionamento di un dato territorio si pone come obiettivo quello di individuare delle leggi generali che le regolano attraverso l’utilizzo di regole matematiche.

Analizza le relazioni fra uomo e ambiente (relazioni verticali) ma anche le relazioni orizzontali = relazioni che intercorrono tra luoghi ed aree

diverse dovute alle interrelazioni tra diversi gruppi umani

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La geografia quantitativa ha prodotto dei modelli interpretativi utili all’analisi della distribuzione nello spazio di precisi fenomeni come le

attività primarie, industriali e dei servizi, delle merci o delle informazioni, l’organizzazione politica …

per questo in ambito anglosassone è definita come spatial science

Passaggio dal metodo induttivo della geografia ideografica che analizza le peculiarità di un dato territorio

al metodo deduttivo da cui deriva la geografia nomotetica, che tende a generalizzare i fenomeni isolando le costanti di un dato territorio e la

sua organizzazione

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LE GEOGRAFIE RADICALI

Nuove geografie si sviluppano a partire dagli anni ’60 del 1900 a seguito degli sconvolgimenti culturali e sociali che interessano il mondo occidentale

Dissenso con l’impostazione della geografia quantitativa

Necessità di indirizzare la ricerca verso obiettivi soci ali

• geografia marxista: problematiche sociali derivate dagli squilibri economici regionali, Terzo Mondo, sviluppo ineguale (tra i maggiori esponenti l’inglese David Harvey e il francese Yves Lacoste)

• geografia comportamentale o geografia della percezione: analisi dei percorsi che fa l’uomo nello spazio (mental map), percezione del rischio ambientale, la percezione del paesaggio

• geografia umanistica: la conoscenza è possibile solo attraverso l’esperienza personale (uomo posto al centro dell’analisi dello spazio)

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GEOGRAFIA UMANA MODERNA

Diversità degli studi geografici

• analizzano la varietà costituita dalla presenza sul territorio di diversi gruppi sociali (uomini e donne, ricchi e poveri, immigrati e locali, gruppi appartenenti a religioni o etnie diverse …)

• grandi problemi economici che hanno sempre rilevanza territoriale (multinazionali, competizione dei mercati, differenza nel costo del lavoro), cause e conseguenze dei conflitti politici …

• analisi dei problemi ecologici derivati dalla crescita demografica, intensificazione delle attività produttive, industrializzazione inquinamento, esaurimento delle risorse …

Non presenta una impostazione predominante ma è divenuta un contenitore di idee e metodidi ricerca che adottano approcci diversificati a seconda della posizione intellettuale del geografo

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Relazione tra i campi della geografia umana e i campi affini al di fuori della disciplina

(H.J. Blij – A. B. Murphy, 1999)

GEOGRAFIAUMANA

RelazioniUomo-Ambiente Geografia culturale

Geografia sociale

Geografia della popolazione

Geografia medica

Geografiaeconomica

Geografia politica

Geografia delcommercio

Geografia delcomportamento

Geografia storica

Geografia della religione

Geografia delle lingue

Geografia urbana

Geografia fisica

Ecologia AntropologiaGeologiaBiologia

Climatologia

UrbanisticaProgettazione

urbana

Sociologia

Demografia

Medicinae salute

Economia

Scienze politiche

Linguistica

Religione

Storia

Psicologia Economia aziendale

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La rappresentazione dello spazio

CARTOGRAFIA

2^ LEZIONE

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DEFINIZIONEDELLA CARTA GEOGRAFICA

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Una carta geografica è una figura piana che rappresent a la superficie della terra, o parte di essa (Lagrange, 1779, p. 161)

… uno strumento per presentare informazione geografica co n una modalità che può essere visuale, digitale o tat tile(International Cartographic Association, 1992, p. 57)

Nella storia troviamo diverse tipologie di rappresentazi one cartografica e svariati materiali su cui è effettuato il disegno

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Le carte geografiche esprimono le opinioni e le conoscenze, più o meno limitate, di chi le ha costruite … (Humboldt, 1836, p. 326)

Il metodo con cui è realizzata una carta rispecchia le conoscenze del cartografo ma rivela anche il livello c ulturale

raggiunto da un popolo (nella carta si fondono conoscenze astronomiche, mat ematiche,

filosofiche, geografiche, letterarie, antropologiche …)

Nell’impostare il disegno il cartografo attinge le inf ormazioni dalla concezione politica del suo Paese …

una carta non è mai NEUTRA

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La carta geografica è una riproduzione ridotta , approssimata e

simbolica di tutta la terra o di parte di essa:

simbolica perché per la rappresentazione dei diversi aspetti della superficie terrestre ci si avvale di simboli conven zionali

Ad una scala di 1:50.000 una strada larga 3 m dovre bbe essere rappresentata con un segno dello spessore di 0,06 mm!

ridotta perché viene disegnata secondo una scala di riduzione prescelta

la scala cartografica è il rapporto tra la lunghezza misurata sulla carta ed una corrispondente sul terreno : Scala 1:100.000 > 1 cm sulla carta = 100.000 cm sul terreno (1 km)

approssimata perché in ogni carta è presente un certo grado di imprecisione (errori di rilevamento o di rappresent azione)

per trasferire su un piano una porzione della superficie del globo terrestre (geoide) è necessario ricorrere a delle proiezioni che comportano delle distorsioni nella rappresentazione

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FORMA DELLA TERRA

COORDINATE GEOGRAFICHE

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Per localizzare la posizione di un punto sul globo si utilizza un sistema di coordinate cartesiane adattato alla forma della Terra

RETICOLATO GEOGRAFICO

La figura geometrica più vicina alla forma della Terra(che è un solido unico)

è il geoide la cui forma si avvicina a quella di una sfera

Le coordinate formano una rete di circonferenzeimmaginarie data dai meridiani e dai paralleli

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Meridiani = archi di circonferenza massima che hanno gli estremi sui due poli terrestri (direzione nord-sud); il meridiano fondamentale è oggi quello di Greenwich

Considerando la Terra una sfera

Paralleli = circoli minori dati dall’intersezione tra la superficie terrestre e piani perpendicolari all’asse terrestre (direzione est-ovest); il circolo massimo èl’equatore

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RETICOLATO CARTOGRAFICOinsieme di linee ortogonali ed equidistanti che hanno come riferimento

l’equatore e il meridiano fondamentaleservono a definire le coordinate piane di un punto

LATITUDINE = lunghezza in gradi dell’arco di meridiano tra un punt oe l’equatore e può essere nord o sud

Varia da 0° all’equatore fino ai 90° sud o nord ai due poli

LONGITUDINE = lunghezza in gradi dell’arco di parallelo tra un pu nto e il meridiano scelto come riferimentoVaria tra 0° e 180° est o ovest

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Classificazione delle carte geografiche in riferimento alla scala:

Carte a grandissima scala = mappe catastali (1:1.500 o 1:2.000), piante di città (maggiore di 1:10.000), planimetrie (1:200 o 1:100)

Carte a grande scala = carte topografiche con scale comprese tra 1:10.000 e 1:200.000

Carte a media scala = carte corografiche (raffigurano regioni o territori abbastanza estesi come uno Stato) comprese tra 1: 200.000 e 1:1.000.000 (tra esse rientrano le carte itinerarie e turistiche)

Carte a piccola e piccolissima scala = carte generali o geografiche con scale inferiori da 1:1.000.000 (carte degli atlanti) a 1:30.000.000 (mappamondi, planisferi)

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ORIGINI DELLA CARTA

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La parola carta ha lo stesso significato in molte lingue indoeuropee (francese, romeno, tedesco ecc.), ma accanto ad essa sussiste, con significato analogo, la parola mappa

(termine adottato da inglesi, spagnoli e portoghesi)

Per quanto riguarda la cartografia storica il temine CARTA è usato solo in rapporto al significato della raffigurazione

non nel senso stretto del materiale

Nel Medioevo l'espressione imago mundi equivale a carta geograficamappa mundi indicava una rappresentazione geografica del mondo in piano

(oggi la parola mappamondo indica l’oggetto che i cartografi antichi chiamavano globo ed oggi planisfero)

I Romani per indicare una rappresentazione cartografica usavano la parolatabula

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RAPPRESENTAZIONI CARTOGRAFICHE PRIMITIVE

Le prime testimonianze grafiche che sono state interpretate in

senso topografico risalgono alNeolitico

Mappa di Bedolina (Valcamonica) ca. 1400 a. C.

Rappresentazioni topografiche

Rappresentazioni della volta celeste

Immagini cosmologiche

Graffiti rupestri sono stati ritrovati in Venezuel a, Africa, Francia, Paesi Bassi, Russia, Siberia, Caucaso

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Esempio di carta nautica realizzata nelle Isole Marshall

Bastone esquimese che rappresenta la linea di costa

Mappe incise su corteccia d’albero sono molto comun i in Siberia, tra gli Esquimesi e tra gli Indiani del Nord America.

Il fatto di essere facilmente trasportabili e ha co ntribuito alla loro diffusione

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CIVILTÀMESOPOTAMICA

Primi reperti databili a cui viene attribuito un valore di rappresentazione

cartografica

La necessità di estendere le terre coltivabili porta allo sviluppo della scienza matematica che trova il suo supporto nella riproduzione grafica, realizzata su tavolette di argilla

Mappe che riguardano l’assetto del territorio interno, posto in relazione alla disponibilità dell’acqua.

Mappe che riportano la pianta di una città, di distretti o accampamenti militari

Ai Babilonesi si deve la prima carta del mondo in cui sono condensate tutte le conoscenze acquisite in quasi due millenni di storia

Tavoletta babilonese - VI sec. a.C.(Britisch Museum)

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CIVILTÀ EGIZIA

L’attestazione di una diffusa produzione cartografica viene dalle testimonianze di autori greci (Erodoto, Apollonio Rodio)

I testi su papiro e le epigrafi ricordano l’esistenza di mappe catastalicaratterizzate da uno stretto rapporto tra società e territorio basato sulla presenza

dell’acqua, il fiume Nilo

Mappa datata al 1184 – 1087 a.C. (conservata al Muse o di Torino)

Riproduce una stretta porzione della Nubia dove si trovava un giacimento d’oro:sono disegnate le montagne, le str ade che portavano dalla miniera al Mar Rosso, la via di un centro abitato

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LA CARTOGRAFIANEL MONDO CLASSICO

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CIVILTÀ GRECASviluppo della cartografia da strumento pratico a disciplina che affianca e si compenetra con

la geografia

La cartografia greca risponde a due necessità fondamentali

Pratica/politica Filosofico/teorica

Produzione dei periploi Produzione di trattati sullo studio della Terra e l’origine

dell’Universo

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PERIPLOI

TIPOLOGIE(età arcaica)

•peripli circoscritti al mare particolare

•peripli che riguardano tutto il Mediterraneo

•peripli che trattano le coste dell’Oceano

Itinerari scrittidescrivono la morfologia della coste, indicano gli approdi e forniscono informazioni sulle città di ma re e loro abitanti, le distanze (computate in ore di via ggio o in misure lineari)

resoconti dei viaggiatori (naviganti) relazioni delle spedizioni intraprese per colonizzare nuove terre

Degli antichi peripli sono giunti sino a noi solo alcuni frammenti (rielaborati) numerosissime le citazioni negli autori greci e latini (Ecateo, Erodoto ecc.)

Nell’ Iliade e Odissea di Omero (ca. VIII sec. a. C.) troviamo precise descrizioni delle coste dell’Italia meridionale ed altri particolari geografici

FONTI

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SCUOLA FILOSOFICA DI MILETO(VI sec. a. C.)

Speculazione filosofica intorno al problema di disegnare una

carta del Mondo abitatoECUMÈNE

La città di Mileto è uno dei maggiori porti ed empori dell’epoca in cui confluiscono tutte le notizie relative alle colonie fondate dagli Ioni (Grecia, Italia meridionale, Mar Nero) e dagli altri centri commerciali , per primi quelli etruschi

ANASSIMANDRO(610 - 546 a. C.)

considerato il primo cartografo della storiaa lui si deve la prima

rappresentazione grafica della terra abitata

ECATEO(550 – 480 a. C.)

Riprende la carta del mondo di Anassimandro, perfezionandola

grazie alle notizie dirette ricavate dai suoi viaggi

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Pinax di Anassimandro (ricostruzione) Ecumene di Ecateo (ricostruzione)

La terra è raffigurata come una circonferenzal’anello esterno rappresenta l’Oceano che circonda le terre emerse

al centro il Mediterraneo divide il mondo in due grandi parti

Alla cartografia cosmogonica, incentrata sulla speculazione filosofica, si dedicò anche Pitagora, sostenendo la sfericità della Terra

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In età arcaica si ha lo sviluppo della cartografia pr atica a supporto alla vita sociale e alle necessità milit ari

progetti urbanistici legati alla fondazione delle colonie (V sec.) e

delle città

IPPODAMO DA MILETO uno dei più importanti architetti greci

a lui si deve il progetto della nuova città di Mileto dopo la distruzione dei

Persiani (479 a. C.)

la cartografia a fini militari legata alla potenza macedone e poi persiana ed interessa l’Asia

occidentale

Erodoto ricorda una carta incisa su bronzo posseduta da Aristagora (tiranno

di Mileto) sulla quale… era inciso tutto il mondo terrestre e

tutto il mare e tutti i fiumi …

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A partire dalla metà del IV sec. a. C. sviluppo di una cartografia “scientifica”

Alle conoscenze di nuovi popoli e territori si accomp agna l’applicazione della matematica

Ragionamento legato alla soluzione dei problemi dell ’orientamento e della reciproca posizione delle terre da raffigurare

Attraverso le esperienze dei viaggi si era sviluppato l’immagine di una maggiore estensione della terra nel senso est – ov est, ovvero nella lunghezza ( longitudo ) rispetto alla direzione nord – sud, la

larghezza ( latitudo )

Grazie all’applicazione della matematica, nel IV sec . la geografia greca aveva già elaborato un sistema di meridiani e di paralleli

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DICEARCO DA MESSINA(350 – 290 a.C.)

Costruisce la prima carta del Mondo di forma quadrangolare

Si serve di una linea di orientamento (diáfragma ) che, in direzione est - ovest, passava per le Colonne d’Ercole, la Sicilia, Atene, Rodi, il Monte Tauro e il Monte Immaus

Queste luoghi erano considerate come se sifossero trovati alla stessa latitudine

L’uso del diáfragma rese possibile unamaggiore precisione nella delineazione dellecoste mediterranee

Ad Eudosso dI Cnido (395 – 342 a.C.), allievo della scuola pitagorica, si attribuisce l’elaborazione di procedimenti astronomici per la misurazione della latitudine e del meridiano e la definizione dei termini di latitudine, equatore e tropici

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Ecumene di Dicearco da Messina (ricostruzione)

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ERATOSTENE(276 - 195 a. C.)

Applicazione della misura angolare e di concetti as tronomici al disegno cartografico

Calcolo della distanza tra le città di Siene (Assuan ) ed Alessandria basandosi sulla diversa inclinazione de i raggi del sole nel giorno del solstizio d’estate

Tale distanza venne utilizzata per calcolare la gra ndezza della Terra, da lui considerata una sfera perfetta

La misura della terra così calcolata era pari a 250.000 stadi = 46.000 Km, con uno scarto dalla misura reale di poco più del 10%L’errore è imputato al fatto che le due città erano ritenute sullo stesso meridiano

Eratostene traccia un sistema di linee rette orizzontali e verticali, poste a distanze uguali e passanti per località note

tale griglia anticipa il reticolato geograficoL’ecumene di Eratostene è ampliata rispetto alle precedenti rappresentazioni sia per

quanto riguarda i paesi posti a latitudini settentrionali che per l’Asia orientale

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Ecumene di Eratostene (ricostruzione)

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A partire dal II sec. i progressi della cartografia si legano al formarsi di una cultura e di una tradizione cartografica

CLAUDIO TOLOMEO(90 – 168 d.C.)

Visione geocentrica del sistema solare

la Terra è posta al centro del sistema solare e intorno ad essa a diverse distanze e in ordine crescente si trovano i pianeti (Luna,

Mercurio, Venere, Sole …)

Tolomeo è autore di due trattati fondamentali: • l’Almagesto, opera astronomica •la Geografia, opera cartografica composta di 8 libri, giunti sino a noi grazie a copie manoscritte di età bizantina

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L’importanza e la fortuna di Tolomeo si mantiene per tutto il Medioevo e anche dopo le grandi scoperte geografiche

L’impianto cartografico di Tolomeo continua ad essere considerato un modello matematico di riferimento e il sistema

geocentrico da lui proposto rimarrà valido fino alla rivoluzione di Copernico

Errori: •misurazione della terra imprecisa (scarto del 30% rispetto a quella stabilita da Eratostene)

•coordinate geografiche errate (Tolomeo individua le posizioni di ca. 8.000 località) dovute ad un calcolo impreciso delle posizioni astronomiche

Formulazione di regole precise per la costruzione dei globi e dei planisferi e rappresentare con una proiezione idonea il profilo delle terre emerse e

delle località principali

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CIVILTÀ ROMANA

Rilevanza dell’agrimensura (misurazione della terra) con il duplice fine di:

• delimitare i confini delle nuove città

• determinare l’ampiezza degli appezzamenti delle terre da assegnare ai coloni e ai veterani

Civiltà agricola in cui il legame con la terra è fondamentale

Cartografia pratica, legata alle finalità della gestione e del controllo del territorio

Le misurazioni venivano svolte da tecnici militari o civili ( mensores ) in collaborazione con i sacerdoti vaticinatori ( auguri ) che individuavano nel cielo il segno dell’approva zione divina

all’operazione

Per osservare gli auspici gli auguri dovevano rivolgersi verso est o sud, quindi anche i mensorescominciarono ad orientarsi in tale modo

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CENTURIAZIONERappresenta storicamente il primo intervento di panificazione di area vasta che portò ad una parcellizzazione geometrica di vasti comprensori planiziali

Suddivisione di uno spazio pianeggiante in maglie uguali di superficie

CENTURIE

tramite la realizzazione di una serie di assi perpendicolari e paralleli rispetto ai due allineamenti principali, ortogonali tra loro:

il decumanus maximus con direzione est – ovest

il cardo maximus con direzione nord- sud

Le centuria misuravano in genere 200 iugeri = ca. 50,4 ha

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Le più importanti rappresentazioni cartografiche di età romana sono le carte che venivano prodotte per le campagne di g uerra

ITINERARI

1. itineraria scripta o adnotata = annotazioni scritte che riportano in forma letteraria la descrizione e la posizione dei luoghi, le distanze, le strade …

2. itineraria picta = disegni a colori che rappresentano la morfologia del territorio, le città e gli avamposti militari, il percorso delle strade … realizzati su papiro o pergamena

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Esempi di carte militari pervenute fino a noi risalgono al Tardo Impero

Itinerario delle guarnigioni romane lungo il Nilo incluso nella NotitiaDignitarum

Nati come carte militari, gli itinerari nel corso del tempo vennero elaborati per scopi civili ad uso dei funzionari imperiali e dei viaggiatori

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Tabula Peutingeriana

Più nota testimonianza di itineraria picta giunta a noi in una copia dell’XI o XII sec.

Si tratta di una carta elaborata probabilmente tra il 250 e il 270 d. C., periodo di massima espansione dell’Impero

striscia di pergamena lunga 6,752 m, larga 34 cm

suddivisa in 11 fogli (segmenta)di ca. 60 cm ciascuno

L’originale romano doveva forse essere più lungo (7,40 m) e contare 12 segmenta (mancano infatti tutta l’Iberia e la Britannia che dovevano trovarsi nel

primo foglio)

Gli oggetti geografici sono allineati lungo un asse ideale orizzontale con direzione nord – sud e l’est in alto

Questo determina una costrizione della latitudine e una deformazione per la posizione delle diverse località

Sono rappresentati i tre continenti Europa, Africa e Asia: l’Europa è separata dall’Africa dal Mediterraneo, il fiume Tanais (Don) divide l’Europa dall’Asia e il Nilo l’Africa dall’Asia

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Tabula Peutingeriana

Tabula Peutingeriana , segmenta V e VI (parte dell’Italia settentrionale e centrale )

Nella Tabula Peutingeriana sono riprodotte strade per un totale 100.000 Km e sono localizzate oltre 3.000 stazioni stradali con la denominazione e le distanze esistenti tra l’una e le altre

Sono citati i popoli e le denominazione delle province di appartenenza e descrizioni dei paesaggi che il viaggiatore avrebbe potuto incontrare (deserta, salina, paludes ecc.), gli idrononi e gli oronimi ecc.

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LA CARTOGRAFIANEL MEDIOEVO

3^ LEZIONE

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Il concetto di medioevo si riferisce ad un millennio di storia europea

compreso fra il V e il XV sec.

Ruolo dominante della Chiesa nel campo della cultura

Produzione di matrice religiosa Produzione con finalità pratiche

Mappamondi e Itinerari Carte nautiche e Portolani

La produzione cartografica medievale può essere su ddivisa in due tipologie

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MAPPAMONDI Carte geografiche emisferiche ed ecumeniche definite a “T-O”

I raggi superiori della T rappresentano il fiume Tanais, il Ponto Eusino, il Mare Siriaco e il Nilo e dividono l’Asia dall’Europa e dall’Africa, separate dal Mar Mediterraneo

L’ECUMNE è contenuta in un cerchio (O)che rappresenta l’Oceano

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Entro lo schema “T-O” si colloca la maggior parte delle rappresentazioni ecumeniche elaborate tra l’VIII e il XV sec., anche se molte delle

realizzazioni più tarde sono copie di originali più antichi

FONTI

La tradizione religiosa dell’esegesi dei Testi Sacri (la Bibbia, i Vangeli, anche apocrifi)

La cultura ellenistica da cui deriva la forma circolare data alla Terra (il concetto disfericità della superficie terrestre matura nel tra l’VIII e i III sec. a. C. con Pitagora e la scuola filosofica di Mileto)

La tradizione cartografica romana degli ultimi secoli dell’Impero e le opere storiche(nelle Historiae di Sallustio - I sec. a. C. - compare la tripartizione dell’ecumene in Europa, Africa e Asia (trifaria orbis divisio)

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La cultura classica viene assorbita e re-interpretata secondo i dettami del cristianesimo

S. Agostino (IV – V sec.) accoglie la tradizione classica della tripartizione della Terra e la perfeziona accennando alla rispettiva grandezza delle 3 parti: l’Asia occupava una intera metà della Terra, l’altra metà era divisa equamente tra Europa e Africa

Teoria ripresa da S. Isidoro di Siviglia (VI – VII sec.)

I mappamondi T-Osono orientati con l’est in alto (est = origine della luce divina)

la città di Gerusalemmesi trova al centro del disegno (Gerusalemme = la Chiesa, custode della civiltà occidentale)

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Varianti allo schema “T-O” sono le mappe del tipo “T-Z(ONEN)” in cui laTerra è suddivisa in zone o in base al clima

(queste ultime suddividono l’ecumene in sette tipi di clima, secondo gli insegnamenti tolemaici)

Esempi di mappe zonali. A sinistra da un manoscritt o di Macrobio (XIII sec.), a destra dall’ Orbis Breviarium (1495)

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Rappresentazioni del paradiso terrestre e dei luoghi santi della cristianità, di paesi inventati come del Prete Gianni, dei regni biblici di Gog e Magog, delle 10 tribù perdute di Israele ed altre rappresentazioni fantastiche

Le rappresentazioni dell’ecumene non seguono principi scientifici, ma assolvono essenzialmente una funzione decorativa e didascalica

in quanto inserite all’interno di manoscritti

Uso di elementi simbolico – decorativi per colmare i vuoti della carta

La terra può essere inscriita in un quadrato secondo l’interpretazione del Vangelo di Matteo e dall’Apocalisse di Giovanni in cui si fa riferimento ai quattro angoli della terra e ai quattro venti

I tre continenti possono essere simboleggiati dai figli di Noè, che ne simboleggiano la comune matrice etnico religiosa: Sem = Asia, Cam = Africa, Jafet = Europa

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Mappamondo del XII sec. (?)da un manoscritto della Biblioteca Nazionale di Torino

quarta pars transoceanum(Antartide)

Secondo la teoria degli antipodi, maturata in età classica, come esistevano gli uomini dell’estremo nord (Iperborei) dovevano esistere gli uomini dell’estremo sud (Ipernotoi), potrebbe essere ricavata da Erodoto

Terra inscritta in un quadrato con rappresentati i 4 venti o angeli dell’apocalisse

Paradiso terrestre

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Costruita nel monastero benedettino di Ebstorf, presso Ülzen, fu scoperta nel1830,

Consisteva di 30 tavole di pergamena che unite davano un diametro di 3,58 x 3,56 m

Probabile autore in Gervasio di Tilbury, un inglese insegnante di legge canonica a Bologna poi prevosto a Ebstorf (1234)

Destinate ad un pubblico più vasto erano sicuramente due carte del XIII sec., la carta di Ebstorf e la carta di Hereford, compendio

grafico del sapere e della cultura medievale(valenza enciclopedica)

Misura 1,34 x 1,65 metri e si trova ancora oggi come pala d’altare della cattedrale di Hereford

L’autore, Richard di Haldingham, svela il suo nome in un’iscrizione in francese normanno

La sua realizzazione è compresa tra il 1260 e il 1270

La carta di Ebstorf La carta di Hereford

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Mappamondo di Ebstorf (ricostruzione) Mappamondo di Hereford

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Orientamento con l’est in alto e al centro la città di Gerusalemme

Tripartizione dell’ecumene e presenza di tutto l’immaginario medievale: a luoghi reali se ne affiancano altri di fantastici, in cui troviamo la presenza di animali e popoli frutto della fantasia

Elementi comuni

Elementi innovativiCompaiono i primi elementi legati alle nuove conoscenze geografiche come l’acquisizione della maggiore estensione dell’Africa

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Nel tardo medioevo la cartografia ecumenica circolare si arricchisce di nuovi elementi, derivati dalle testimonianze dei crociati, dei pellegrini e

dei naviganti

Saldatura tra le carte a “T-O” e la cartografia nautica

Mappamondo di Fra Mauro (1457-59)

Fonti (dichiarate) sono i portolani ed i racconti dei viaggiatori

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ITINERARI

Prototipi: gli itineraria scripta romani, ma in genere sono redatti sulla scorta di notizie fantastiche

La loro realizzazione viene collegata all’opera svo lta dalle scholae peregrinorum, nate a Roma intorno all’VIII sec., punto di riferimento per tutti i pellegrini d’Europ a

Elaborate da religiosi che raccolgono le impression i di viaggio dei pellegrini, si configurano sotto forma di elenchi con descrizioni dei luoghi santi (chiese, basiliche )

Tra i più notiItinerario di Einsiedeln (IX sec.) che riporta un elenco dei monumenti di Ro ma, allineati lungo le strade che entrano in città attr averso 12 porte

Mirabilia Urbis Romae (XI sec. ?), riporta un elenco dei monumenti cristia ni e pagani di Roma e corredato di spiegazioni fantastiche sugl i avvenimenti dell’antichità e sui luoghi visitati da santi e martiri

Carta dei crociati (XIV sec.), opera realizzata con rigore scientifico che propone descrizioni loro cammino da Londra a Gerusalemme

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La cartografia nel mondo Islamico

Contrapposto alla cultura dell’Europa, l’Islam conosce la sua espansione economico-politica in età medievale

In questo periodo al pensiero religioso esposto da Maometto nel Corano si affianca la rielaborazione delle dottrine cristiana ed ebraica ed il pensiero scientifico derivato dalla cultura persiana, egiziana ed indiana oltre che dalla cultura greca classica

Tra l’VIII e il X sec. vennero tradotti in lingua araba i testi fondamentali della scienza greca e tra le prime opere tradotte furono quelle di Tolomeo

(Almagesto e Geografia)

Nell’ 828 viene fondato a Bagdad, capitale del califfato, un grande osservatorio astronomico

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Dall’XI sec. nella cartografia islamica si comincia a riflettere il contatto con l’Europa grazie alle relazioni economiche tra Venezia e Bisanzio e alle conquiste

dei califfati di Spagna

Maggiore cartografo del tempo è considerato al Idrisi (Edrisi), nato Ceuta nel 1100 e formatosi a Cordova

Edrisi operò a Palermo presso la corte di Ruggero II per il quale realizzò un testo in cui erano raccolte tutte le notizie per realizzare una descrizione geografica del mondo ( Libro di Re Ruggero ) Il manoscritto conteneva una carta generale del mondo ( Tabula Rogeriana ) in cui viene adottata la divisone della Terra in zone climatiche e l’orientamento è dato dal sud

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PORTOLANI

Guide alla navigazione per mare

La loro produzione si associa alla ripresa dell’economia agricola e delle attività commerciali interrotta dopo il crollo dell’Impero romano d’Occidente e alla ripresa dei trasporti marittimi, più economici e veloci di quelli terrestri

I portolani sono espressione delle nuove entità statali il cui potere politico ed economico aveva origine nel commercio e nella

navigazione

Repubbliche marinare di Genova, Amalfi, Pisa e VeneziaBarcellona, isole Baleari e Durazzo

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Il più antico portolano che riguarda la totalità del Mediterraneo è datato 1296 conosciuto con il nome di Compasso da Navegare

È scritto in una sorta di lingua franca, il sabìr, parlata dai marinai e derivata dalla fusione di più idiomi

Contiene la descrizione in senso orario di tutte le coste del Mediterraneo (dalla penisola iberica fino a quella balcanica, dall’Asia minore alla Palestina, Egitto e Marocco atlantico)

Contiene la segnalazione di percorsi in mare aperto (pelei o pileggi) e termina con la descrizione dei litorali delle isole maggiori e agli arcipelaghi

La completezza del Compasso da Navegare fa supporre che per la sua realizzazione ci si basati su documenti precedenti, portolani parziali i cui

primi esemplari risalgono tra la fine del XII e l’inizio del XIII sec. (in coincidenza con la diffusione nel Mediterraneo della bussola)

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Carte nautiche o compassitraduzione grafica delle ricerche che il portolano rendeva in forma discorsiva

Le carte nautiche descrivono solo la linea di costa e venivano abbozzate dai nocchieri (in mare) mentre la stesura definitiva veniva fatta in terra ferma, nelle varie botteghe sorte nelle città marinare

La definizione di comppasso deriva dal disegno della rosa dei venti

La suddivisione in venti (16 o 32) adottata nella carta assume lo stesso valore negli effetti di calcolo che la scala ha per le carte terrestri

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Un altro tracciato che si ritrova in alcune carte nautiche è dato da un sistema di quadrati più grandi e più piccoli articolati in modo che i lati dei quadrati più grandi costituiscano la diagonale di quelli più piccoli

Questo è l’unico tracciato, insieme alla toponomastica, a comparire sulle carte; non ricopre mai tutta la superficie della carta ma solo in periferia, collegato alla rosa dei venti

Tale quadrettatura ha valore geometrico e consentiva di posizionare sulla carta i diversi elementi

Tipo di doppio reticolato utilizzato dall’autore della Carta Pisana per tracciare la linea di costa

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La prima carta prodotta in area mediterranea che consideri le coste americane atlantiche risale all’inizio del XVI sec. ed è opera dell’ammiraglio corsaro Piri Reis

La carta, scoperta nel 1929 a Instambul durante i lavori di adattamento a museo del palazzo di Topkapi, faceva parte di una grande carta di tutte le terre allora conosciute

Piri Reis si avvalse di elaborazioni antiche per definire l’Asia e l’Africa, delle conoscenze dei suoi contemporanei per l’Europa e per l’America di una carta in possesso di Cristoforo Colombo prima di accingersi a varcare l’Atlantico