Geografia Economica

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Geografia Economica, P. MORELLI McGraw-Hill 2010 Capitolo 1: Le categorie geografiche nel contesto della globalizzazione dell’economia 1.1 Definire la geografia economica INIZIALEMENTE: La Geografia Economica come ramo della statistica descrittiva dei fenomeni economici POI: la geografia economica si afferma successivamente come “conoscitiva” e “scientifica”. Massi 1979: “la geografia economica è scienza di analisi nello studio dei microspazi, ma persegue la sintesi nello studio dei macrospazi”. Toschi: è la scienza che ha per oggetto i fenomeni economici: differenziati e distribuiti sulla superficie terreste che si coordinano nell’insieme del mondo economico e negli insiemi parziali spaziali, assumono rilievo sia nella dimensione quantitativa che qualitativa : la distribuzione dei bisogni, delle risorse e il tramite spaziale riferiti alle varie scale dalla globale alla locale e viceversa. In tale definizione si ritrovano le interconnessioni e i rapporti tra la geografia economica e le altre geografie. I compiti del geografo economico sono: - comporre dati ed elementi - scoprire le interazioni che vengono dall’ambiente - finalizzare il tutto a obiettivi di sviluppo/equilibrio 1.2 I Metodi e i Modelli La definizione di geografia economica ha insiti nella propria enunciazione i due principali metodi/Ragionamenti di indagine, che non si escludono a vicenda, bensì interagiscono: - metodo induttivo: è l’osservazione dei fenomeni, della loro distribuzione e delle loro dinamiche evolutive per giungere alla formulazione di ipotesi generali; - metodo deduttivo: è il metodo che si fonda su ipotesi generali e, verificandole nella loro reale manifestazione, perviene all’individuazione dei fenomeni. Le linee fondamentali che hanno guidato il pensiero geografico-economico sono state: - Il determinismo predominanza assoluta ai fattori fisico-natural i nella regolazione delle azioni umane: attività economiche e interrelazioni tra 1

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Riassunti per esame universitari

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Geografia Economica, P. MORELLI McGraw-Hill 2010Capitolo 1: Le categorie geografiche nel contesto della globalizzazione delleconomia1.1 Definire la geografia economicaINIZIALEMENTE: La Geografia Economica come ramo della statistica descrittiva dei fenomeni economici POI: la geografia economica si afferma successivamente come conoscitiva e scientifica.Massi 1979: la geografia economica scienza di analisi nello studio dei microspazi, ma persegue la sintesi nello studio dei macrospazi.Toschi: la scienza che ha per oggetto i fenomeni economici: differenziati e distribuiti sulla superficie terreste che si coordinano nellinsieme del mondo economico e negli insiemi parziali spaziali, assumono rilievo sia nella dimensione quantitativa che qualitativa : la distribuzione dei bisogni, delle risorse e il tramite spaziale riferiti alle varie scale dalla globale alla locale e viceversa. In tale definizione si ritrovano le interconnessioni e i rapporti tra la geografia economica e le altre geografie. I compiti del geografo economico sono: comporre dati ed elementi scoprire le interazioni che vengono dallambiente finalizzare il tutto a obiettivi di sviluppo/equilibrio

1.2 I Metodi e i ModelliLa definizione di geografia economica ha insiti nella propria enunciazione i due principali metodi/Ragionamenti di indagine, che non si escludono a vicenda, bens interagiscono:-metodo induttivo: losservazione dei fenomeni, della loro distribuzione e delle loro dinamiche evolutive per giungere alla formulazione di ipotesi generali;-metodo deduttivo: il metodo che si fonda su ipotesi generali e, verificandole nella loro reale manifestazione, perviene allindividuazione dei fenomeni.

Le linee fondamentali che hanno guidato il pensiero geografico-economico sono state:- Il determinismo predominanza assoluta ai fattori fisico-naturali nella regolazione delle azioni umane: attivit economiche e interrelazioni tra ambiente e uomo sarebbero fortemente regolate da determinanti di ordine ecologico. (Si sviluppa nel XIX di Carl Ritter e Friedrich Ratzel parallelamente alla teoria Evoluzionistica di Darwin)- Il possibilismo il paradigma che riconosce alluomo la possibilit di trasformazione dellambiente; Lambiente naturale offre una serie di opportunit, che per saranno tradotte in effettive soltanto dallazione delluomo, il quale influenzato dalla propria cultura, preparazione e volont di approfittarne e valorizzarle (In seguito allo sviluppo industriale (di Paul Vidal de la Blache)- Il volontarismo la predominanza assoluta dellazione umana. Nel XX secolo sostituisce il P. sotto laccelerazione dei processi localizzativi delle nuove attivit economiche e la volont di intervenire sui processi di sviluppoIn tale ottica si affermano le nuove ideologie del pensiero socio-politico, come la lettura marxiana dei fenomeni e laffermazione di una logica di tipo deduttivo, che si riflettono nelle indagini geografico-economiche, che saranno le fondamenta del metodo quantitativo, cio dellutilizzazione di modelli spaziali per linterpretazione geografica.

Metodo Quantitativo: lutilizzazione di modelli spaziali per linterpretazione geografica:1.Modello di Von Thunen: Distribuzione Attivit agricole 2.Modello di Weber: Localizzazione Industriale3.Modello di Cristaller: Studio delle Citt

Con lanalisi delle conseguenze derivanti dal deterioramento ambiente naturale Il volontarismo verr sostituito dalla teoria generale dei sistemi, quale studio delle relazioni che intercorrono tra gli elementi del sistema (complesso di strutture interagenti tra di loro, mosse da uno stesso processo), e tra questi e lambiente esterno. In questa teoria vige il principio del feed-back , secondo il quale il mutamento di qualsiasi elemento del sistema va a ripercuotersi su tutti gli altri, provocando una serie di reazione e retroazioni. (vi Discendono Teorie di Sostenibilit a compatibilit)1.3 Il nostro lessico1.3.1 Loggetto e il luogoI fenomeni economici costituiscono lambito di indagine della geografia economica (e non solo), esaminati nellottica della loro distribuzione sulla superficie terrestre, delle dinamiche dei processi di localizzazione, della loro modificazione qualitativa e quantitativa e del modellamento della superficie terrestre.Nellattuale ottica della concezione sistemica, secondo la quale lintero pianeta (il geosistema) ingloba sia il sistema ecologico sia il sistema socio-economico, i fatti economici devono essere investigati nelle loro forti interrelazioni con gli altri componenti del sistema stesso.LUOGO= porzione della superficie terrestre i cui caratteri geografici si vogliono descrivere. In genere, implicita la dimensione piccola di porzione di superficie terrestre: il luogo costituisce infatti lunit elementare di una regione, individuata come un insieme di luoghi contigui.Tra i termini derivati da luogo troviamo:-localizzazione: il processo con il quale si colloca qualcosa su un punto della superficie terrestre;-localismo: il riconoscimento e la valorizzazione di specificit locali.

1.3.2 Lo spazio e il territorio.SPAZIO: entit illimitata e indefinita, dotata o no di determinate propriet geometriche, nella quale sono situati corpi.Luomo nel tempo ha trasformato lo spazio naturale in spazio umanizzato, avviando una dinamica dellorganizzazione socio-economica dello spazio.

TERRITORIO: un complesso di rapporti orizzontali e verticali presenti nei diversi luoghi.Si identifica come unarea nella quale uno stato in grado di esercitare la propria sovranit (riconoscimento interno e internazionale di tale potere)In realt, quando ci si riferisce al territorio si assegna rilievo ai singoli elementi e strutture che lo compongono, in relazione agli obiettivi della ricerca e alla scala di dettaglio con cui si vuole condurre lindagine.

Nel determinismo per identificare il territorio si osservavano gli elementi naturali predominanti in modo da capire lorganizzazione socio-economica.Con il possibilismo si afferma il paradigma citt-campagna, il quale indica il complesso dei rapporti tra aree urbane e aree rurali. II paesaggio e il genere di vita sono le espressioni massime della organizzazione che la comunit che esprime su un determinato territorio.

Successivamente, questo paradigma stato sostituito con il paradigma citt-regione (volontarismo), che descrive il complesso dei rapporti che si instaurano tra centri urbani; area in cui le attivit socio-economiche fanno capo a centri urbani, puntando lattenzione pi sullorganizzazione funzionale che alle caratteristiche dellambiente naturale.Sistema Territoriale: una unit territoriale complessa che si evolve nel tempo/spazio.1.3.3 La regione e il sistema.REGIONE (Vallega 1984): sistema spaziale in quanto composto da elementi fisici e umani, interconnessi, mossi da un processo e condotti spontaneamente o volontariamente verso un traguardo.La regione il risultato di un processo definito regionalizzazione, con il quale si indica il modo con cui si organizzano effettivamente su un determinato territorio i flussi di beni e di persone, le reti infrastrutturali in un rapporto di interazione con gli ecosistemi naturali: il modo con cui si scandisce, si individua e disegna la regione.

I processi di regionalizzazione hanno dato origine alla:1. Regione naturale, che il risultato di processi di regionalizzazione scanditi dalle condizioni naturali (fase del pensiero del determinismo ambientale) e integrati, poi, con le implicazioni storiche e con la ripartizione amministrativa, fino a proporre un mosaico di regioni storico-naturali.2. Regione omogenea: (possibilismo Vidal) Le tipologie dei flussi, delle reti e dei sistemi insediativi della regione sono omogenee.Carattere prevalente: staticit nellorganizzazione delle attivit umane.

CARATTERI FONDAMENTALI: GENERE di vita: insieme delle pratiche economiche e sociali e dei comportamenti territoriali, che tendono a permanere quasi immutati nel tempo PAESAGGIO: insieme delle fattezze-lineamenti visibili e sensibili che caratterizzano i luoghi

3. Regione funzionale (volontarismo). Ha per fondamento una regionalizzazione basata sul volontarismo. Costituisce una costruzione nella quale linterazione citt-citt supera completamente quella di citt-campagna, che non scompare ma assume un ruolo complementare. QUANDO SI SVILUPPA? Sviluppo attivit industriali ed espansione attivit terziarie: commercio assicurazioni e trasporto, velocizzazione dei Flussi di beni e di personeSi afferma con la nascita e lo sviluppo delle attivit industriali.

Per la regione funzionale sono fondamentali sono i concetti di:

Gravitazione, che la base dei fenomeni di polarizzazione e tende a spigare i fenomeni di interazione fra pi centri, dei quali uno costituito dal polo Polarizzazione, che il fondamento della regione funzionale. Questa infatti si affermata con il graduale spostamento di interesse verso lo studio dellarticolazione spaziale dei processi economici. Si individuano quei poli che esercitano una forza di attrazione maggiore degli altri e sui quali gravitano una serie di processi provenienti dallarea di gravitazione. La gravitazione verso il polo economico si determina perch il suo centro in grado di produrre una quantit superiore di funzioni ai residenti. Alle indagini sulla regione funzionale si ricollega lindividuazione dellHINTERLAND delle aree di gravitazione e quindi lindividuazione di quei centri che esercitano attrazione nei confronti dei territoti circostanti.

4. Regione sistemica: segna una fase di evoluzione della regione funzionale legata allevoluzione dei processi reali. Con riferimento alla teoria generale dei sistemi la regione pu essere definita come un sistema spaziale aperto, ovvero un ecosistema organizzato.Oggetto della ricerca la REGIONALIZZAZIONE.

1.4 I sistemi territoriali e i processi di regionalizzazioneSISTEMI TERRITORIALI = unit territoriali complesse, la cui costituzione di rilevanza strategica ai fini dello sviluppo economico e sociale delle popolazioni. (REGIONE un sistema spaziale aperto ossia un insieme di elementi interagenti mossi da uno stesso processo)

LEVOLUZIONE DEI SISTEMI TERRITORIALI pone attenzione alla trasformazione delle strutture produttive e sociali che tende a rafforzare le interazioni e la coesione delle forze interne. il processo di TERRITORIALIZZAZIONE, cio il processo di trasformazione e di identificazione delle strutture economiche e sociali che rafforzano la coesione, contemporaneamente causa e effetto dei processi di strutturazione del territorio, che dipendono dagli obiettivi, dalle azioni e dalle sinergie delle componenti economiche e sociali.

Si possono avere percorsi di DETERRITORIALIZZAZIONE che si possono verificare qualora venga meno la coesione tra le diverse forze del sistema territoriale, che perdono loriginaria capacit di aggregazione e di organizzazione, sia per cause interne che per eventi esterni.

1.5 Competere nella globalizzazione La globalizzazione della produzione e del mercato GENERA spinta alla competizione. La ricerca di nuove quote di mercato per compensare quelle perdute la motivazione che predomina nelle strategie di molte aziende in Paesi come Europa, Usa, Russia e Giappone per fronteggiare lavvento di Cina e India.La capacit competitiva, ossia quella crescita elevata e sostenuta da produttivit richiesta dallUE per fronteggiare la competizione internazionale, si sviluppa sia nellambito delle imprese, che in interventi come adeguamenti strutturali, ricerca e innovazione, tecnologie dellinformazioni

Tra i principali indicatori della capacit competitiva troviamo:-la competitivit, quale la capacit di aumentare il livello gerarchico alla scala mondiale;-la vulnerabilit, quali i diversi livelli di rischio (tecnologico, organizzativo e territoriale) che deprimono la capacit competitiva di un Paese.

Capitolo 2: Geografia delle attivit agricole e delleconomia rurale.Legata alla valorizzazione del territorio, fondamentali per la formazione delle zone urbane

2.1 Attivit primaria e il territorioSETTORE PRIMARIO: legato allagricoltura allevamento. Il settore agricolo legame UOMO/SOCIETA/AMBIENTE. Si intende il settore agricolo come soggetto che agisce nellorganizzazione dello spazio, e nella consapevolezza della necessit di soluzione di talune emergenze.Con la globalizzazione dobbiamo fare attenzione al rapporto globale/locale: il ruolo delleconomia rurale nella promozione e affermazione di nuove forme produttive e nellincremento dei volumi di beni di origine agricola, come i prodotti DOP (MARCHIO alimenti le cui caratteristiche qualitative sono dipendenti dal territorio in cui sono prodotti) e IGP (MARCHIO attribuito ai prodotti agricoli e alimentari di qualit, la cui produzione avviene in unarea geografica determinata)Necessit:1. ORGANIZZARE LO SPAZIO AGRICOLO estensione di luoghi, attraversato da flussi materiali e immateriali dove prevalente luso agricolo del suolo2. ORGANIZZARE IL TERRITORIO sul quale lagricoltura interagisce con gli altri settori economici. GARANTIRE ALIMENTAZIONE attraverso nuove forme di organizzazione della produzione (vd. organismi geneticamente modificati OGM), pi capitali o mezzi tecnologici. GARANTIRE SOPRAVVIVENZA, le attivit agricole si basano sullo sfruttamento di risorse in modo da produrre la quantit di cibo sufficiente alle richieste di alimentazione degli individui, ripetute per lintero arco di vita.

Combinazione di principi alimentari (organizzare la loro produzione e la loro distribuzione)CRESCITA DEMOGRAFICAUmberto Toschi ha individuato i fattori che condizionano lattivit agricola dividendoli in:1. Esterni, che agiscono allesterno del processo produttivo. a) CLIMAb) SUOLOc) CONDIZIONI BIOSFERICHE

2. Interni, che sono fortemente influenzati dallattivit delluomoa) CONQUISTA TERRE (lagricoltura era collettiva, oggi propriet privata)b) IRRIGAZIONEc) STRUMENTI LAVORAZIONE DEL SUOLOd) FATTORE ORGANIZZATIVO -- sistemi di conduzione (latifondo) -- sistemi di produzionePaterson ha individuato, invece, due condizionamenti:3. I fattori naturalia) TEMPERATURAb) UMIDITAc) SUOLOd) RILIEVO4. La remora socio-economica, cio il condizionamento operato dalluomo e dalle comunit umane nellorganizzazione sociale.a) IGNORANZA - PREGIUDIZIb) PROPRIETA FONDIARIAc) MANCANZA ORGANIZZAZIONEd) MANCANZA CAPITALIFORME DI UTILIZZO DEL SUOLO AGRICOLO: studiate da .. 2.2., 2.31) Modello teorico-deduttivo di Von Thunen2) Modello di Sinclair

1) MODELLO DI VON THUNEN (MODELLO DI RENDITA) Modello sulla destinaizone delluso del suolo INDIVIDUAZIONE SCELTE RAZIONALI da parte di operatori che destinano i loro prodotti a citt, superando la fase di unagricoltura tradizionale, indirizzata allautoconsumo. IPOTESI:1) esistenza di uno stato isolato, dominato da una grande citt ricevente dei prodotti agricoli;2) tale citt si trova in una pianura indifferenziata, dove non esistono difformit di fertilit dei suoli e gli spostamenti sono facili;3) gli agricoltori hanno come atteggiamento razionale la massimizzazione del profitto.RP = R ( p c ) Rdt

RENDITA DI POSIZIOONE PER OGNI COLTURA

RP = rendita di posizione per unit di superficieR = resa unitaria (quantit prodotta)p = prezzo di mercato per unit di prodottoCONDIZIONE NECESSARIA PER IL FUNZIONAMENTO DLE MODELLO: ogni curva di rendita abbia una pendenza negativa e contemporaneamente intercetti lasse delle ordinate in un punto pi elevato.

c = costo di produzione per unit di prodottot = tariffa di trasporto per unit di distanza ( | al crescere della distanza)d = distanza dal mercato Rdt = costo di trasportoLa rendita assicurata dal PREZZO BENI (al netto del costo di TRASPORTO). La rendita | se | la distanza.CONSIDERAZIONI insite in ogni prodotto: IL PREZZO BENE dipende da domanda/offerta di mercato Il COSTO TRASPORTO varia a seconda del prodotto ma cresce con la distanza Il COSTO DI PRODUZIONE costante nello spazio Una determinata RESA per unit di superficie

CRITICHE AL MODELLO: Con riguardo al modello, stato criticato linserimento della produzione di legname nella seconda fascia partendo dalla citt, dimenticando per gli usi e i prezzi di tale bene nel periodo in cui stato formulato il modello; 2)MODELLO DI SINCLAIR: ipotizza un andamento del valore agricolo del suolo speculare rispetto a quello della rendita di von Thunen (che si identifica con landamento del valore del prezzo del suolo agricolo) e cio pi basso vicino al centro urbano.2.4 Sviluppo settore agricoloCon il passare del tempo, ci si spostati da:Geografia rurale: carattere morfologico e territoriale delle aree agricoleGeografia agraria carattere economico o giuridico delle attivit agricoleGeografia agricola, ponendo attenzione alla globalit degli aspetti delle attivit agricole.Nel settore primario sono i fattori di produzione (terra, capitale e lavoro) a determinare le forme e i caratteri dei sub sistemi, quali lagricoltura contadina e lagricoltura capitalistica, entrambe si differenziano per la sostituzione del capitale al lavoro, per le forme di conduzione, per lestensione delle aziende.2.4.1 Settore di contraddizioniIl settore agricolo presente in tutte le economie mondiali, con caratteristiche e ruoli molto difformi tra loro. PAESI ALTO REDDITOPAESI BASSO REDDITO

N. ADDETTI SETTORE AGRICOLOMolto basso

Settore Agricolo/PIL2% del pil27%

IMPORTAZIONI 20056,53%6,75%

ESPORTAZIONI 20056,07%9.45%

La produzione di alimenti pu contare su una superficie agricola pari al 37,01% della superficie totale.Nei contesti delle economie avanzate, vi uno scarso peso della superficie agricola ma un alta quota di superficie arabile e a colture permanenti.2.4.2 Spazio utile e ridimensionamento= parte di superficie terrestre nella quale si attuano e organizzano le attivit agricole. BONIFICA: azione volontaria tesa alla conquista di spazio utile per lagricoltura. Si classificano in: BONIFICA IDRAULICA: messa a coltura di superfici acquitrinose e sotto il liv. Mare (molta organizzazione) BONIFICA DI MONTE: messa a coltura di terreni con sterili ma resi tali a causa dei regimi delle acque superficiale non regolari BONIFICA TERRENI ARIDI: immagazzinamento delle acque piovane (scarse) e sfruttamento acque sotterranee o derivate da fiumi/torrentiPer ogni azioni si devono considerare s i benefici ma anche i costi.Due elementi fanno riflettere sul grado di sviluppo delle economie agricole:Consumo di fertilizzanti

Meccanizzazione (introduzione di mezzi meccanici nel lavoro agricolo in sostituzione di strumenti tradizionali)

2.4.3 Il settore agricolo nellorganizzazione dello spazio economico Tra i settori primario secondario terziario c INTERDIPENDENZA; infatti difficoltoso scindere il lavoro strettamente agricolo da quello impiegato per la conservazione o una prima lavorazione dei prodotti, definibili come industria, cos come da quello attinente alla promozione sul mercato, definibile come terziario. Inoltre nel settore primario vi compresa non solo lattivit agricola, ma anche la caccia, la pesca, lattivit mineraria.Sono avvenute trasformazioni che hanno portato a modificare i fattori interni ed esterni, definiti dal Toschi, con una conseguente caratterizzazione delle aziende che si avvicina alla tipologia industriale.Permangono tuttavia alcuni caratteri tipici del comparto agricolo tradizionale che sono forme dinterdipendenza tra agricoltura e settore primario o secondario:1. lintegrazione e interazione2. la complementarit si fondano sul lavoro part-time e in generale sullintegrazione dei redditi conseguiti contemporaneamente nei diversi settori3. la competitivitforme di concorrenzialit per limpiego della manodopera, soprattutto per luso dei suol

4. la conflittualit5. la requisizione6. la neutralit 7. lestraneit attivit di carcereDipendenza del Primario dal Secondario e Terziario: si ha quando la quota di produzione agricola ha raggiunto un livello che nel mercato garantisce la commercializzazione. Costruzioni di infrastrutture e urbanizzazione, che modificano profondamente le rendite fondiarie, sono elementi di polemica.2.4.4 Dalla riforma agraria alla RURAL PLANNINGPer sopperire ai forti condizionamenti derivanti da fattori sia socio-economici sia di origine fisico-naturale RIFORMA AGRARIA: complesso di misure dirette a superare condizionamenti naturali e socio-economiciObiettivi: pianificazione degli insediamenti, le attivit ricreative rurali per la popolazione urbana e il controllo del loro uso, la gestione e la conservazione del paesaggio rurale. CAUSA: distorsione tra domanda e offerta di lavoro agricolo adeguare lorganizzazione produttiva del settore primario a unofferta di lavoro agricolo estremamente eccedentaria. La riforma agraria, in generale, agisce sullindividuazione della dimensione aziendale giudicata ottimale in quel momento e nel luogo. (Accorpamento suddivisione terreni). In alcuni casi, pu prevedere il passaggio della propriet da forme individuali a forme collettive o addirittura il contratto agrario.DOVE INCIDONO? Sui paesaggi agrari e sullorganizzazione produttiva del settore. Sostituita da

RURAL PLANNING: complesso di attivit di pianificazione per conseguire specifici scopi nellambiente rurale. Obiettivi: mantenimento e il miglioramento degli standard di vita rurale nelle aree pi remote e il controllo e la gestione dellurbanizzazione nelle aree perturbane. 2.5 Emergenze = cause/effetto dello sviluppo del settore agricolo e altre attivit urbaneSono:sicurezza alimentareQUALITA dei prodotti - letichettatura, lelencazione degli ingredienti, la scadenza, gli eventuali additivi adoperati al fine di rendere disponibile per ogni singolo individuo laccesso e luso della quantit e qualit di principi nutritivi essenziali per la propria esistenza.

imprese multinazionaliInvestimenti diretti allestero (IDE). Queste hanno una capacit di controllo che varia dal 10% al 25% del capitale dellimpresa operante allestero e hanno un numero minimo di filiali allestero al fine di raggiungere il profitto globale e non locare.

si espandono seguendo logiche di integrazione orizzontale, vale a dire produzioni identiche rispetto al Paese dorigine; integrazione verticale; allorch ci si avvale della stessa filiera, dalla produzione di mezzi tecnici fino allindustria di trasformazione; diversificazione delle attivit nei vari mercati, che si misura con la specializzazione in singoli settori e che deve tener conto delle specificit dei singoli mercati.

risorse idrichescarse, tanto da far ipotizzare che possono rappresentare un possibile elemento di frizione tra i vari Paesi e le varie comunit.A livello mondiale, allagricoltura destinato il 70% dei consumi idrici totali, mentre lindustria ne assorbe il 20% e i consumi civili appena il 10%.

desertificazioneprogressiva espansione dei deserti a seguito di fattori naturali (variazioni climatiche) e fattori antropici (deforestazione, eccessivo sfruttamento dei pascoli); inoltre da aggiungere lurbanizzazione.

la desertificazione interessa le aree di oltre 100 Paesi, mentre si calcola che nelle zone aride minacciata circa il 70% dellintera superficie: si stima che ogni anno si perdono a causa di questo fenomeno circa 6 milioni di ettari, specialmente in Africa, in Asia e il Sud Italia.

Questione ambientale

AGRICOLTURE SOSTENIBILI *Scarso impatto ambientale. E inteso di lungo termine che pu portare ad uno sviluppo futuro

AGRICOLTURE NON SOSTENIBILI Agricoltura con utilizzo di tecnologie di risparmio energetico, energie rinnovabili.

* SOSTENIBILITA 3 principi:1- difesa ecosistema (va contro il biologico e alla lotta integrata)2- tutela biodivesit 3- equit infra-generazionale (pi equit tra le risosrse)

AGRICOLTURA BIOLOGICA: sistema di produzione agricola, vegetale, animale, che privilegia la pratica di gestione piuttosto che il ricorso a fattori di produzione di origine esterna.Anni40 sono nati 3 diversi metodi a conduzione agricola elaborati in EU: agricoltura biodinamicaComune denominatore: legame agricoltura ed ecosistema naturale che comporta la scelta di avvalersi di qualit

agricoltura organica agricoltura biologica

OGM: Organismi Geneticamente ModificatiCon gli OGM e gli ORGANISMI TRANSGENICI si tende ad aumentare le rese di prodotti agricoli e il rendere le colture pi resistenti ai condizionamenti esterni.ASPETTI POSITIVI: 1) > produzione derrate alimentari a prezzi + bassi2) < uso di sostanze chimiche per la difesa dei raccolti3) prodotti mediamente pi graditi ai consumatori4) produzione di alimenti di > valore per lindustria alimentare5) possibilit di accesso ai prodotti alimentari da parte dei Paesi meno sviluppatiASPETTI NEGATIVI: 1) effetti nocivi (allergie)2) contaminazione ambientale3) incroci tra specie4) riduzione biodiversitDi solito si vendono semi di OGM non prodotti nei P.V.S.

Capitolo 3: Geografia dellenergia e delle altre materie prime minerali3.1 La crescita esponenziale delleconomia, la paura dellesaurimento delle risorse minerarie e la problematica ambientaleIl processo di industrializzazione, bruscamente interrotto dalla Seconda Guerra Mondiale, ripreso negli anni 50-60 con ritmi di crescita esponenziale in un numero crescente di Paesi, come gli USA o lInghilterra, la Francia, lItalia e il Giappone che prima si sono sottoposti ad un processo di ricostruzione post-bellico e successivamente alla crescita economica.Dopo gli anni 60, lattenzione si rivolta alla valutazione delle risorse naturali, circa le materie prime e le fonti denergia, ritenute scarse, finite e quindi non rinnovabili.In particolare, soprattutto per il petrolio, incominciavano a delinearsi prospettive meno rassicuranti sia per lentit delle risorse sia per le implicazioni geopolitiche inerenti le regioni pi dotate vi era infatti unasimmetria tra le aree pi produttive e quelle consumatrici. Combustibili fossili e materie prime sono oggetto di scontri politici e bellici.Con la progressiva industrializzazione della Repubblica Popolare Cinese, dellIndia e degli stati dellEst Asiatico, si sono sviluppate politiche di cooperazione, da parte della prima, che offrono grandi opere strutturali contro materie prime.3.2 Le risorse e le riserve delle fonti di energia e delle materie prime mineraliSCENARIO: Nei Paesi gi sviluppati: aumento dei consumi e delle fonti denergia principalmente nel terziario. Nei Paesi emergenti: fase dellindustrializzazione, con processi chiamati Energy intensive, con consumi intensivi sia di fonti denergia sia di materie prime.

| DOMANDA fonti denergia e materie prime mineraliPROBLEMA: durata delle risorse, sia a livello scientifico che divulgativo.PRODUZIONE INDUSTRIALE E CONSUMO DI RISORSECRESCITA ESPONENZIALEESAURIMENTO RISORSE MINERARIE

COMPROMISSIONE AMBIENTALECONDIZIONAMENTI POLITICI E TECNICI

La prima fondamentale constatazione che si pu fare che lintero processo dinformazione afflitto da 2 condizionamenti necessari:1. Il primo, di carattere strettamente politico, riguarda la strumentalizzazione che le informazioni subiscono a causa dei rapporti di forza esistenti nella contrattazione internazionale, al fine di consolidare uno status quo di posizione dominante nel rapporto di scambio;2. Il secondo riguarda elementi oggettivi di carattere tecnico che hanno impedito la formulazione di criteri univoci,non solo nei confronti di una valutazione globale, ma anche di quelli inerenti le singole materie prime minerali.

1. RISORSE: quantit di minerale presente in un territorio conosciuto, la cui concentrazione di materiale utile maggiore rispetto al valore medio della distribuzione dello stesso nella litosfera (rocce) e negli oceani.2. RISERVE: parte di risorsa utilizzabile alle condizioni economico-tecniche attuali.

Nascono 2 concetti

1. RISORSELe risorse si suddividono in: RINNOVABILI: sono dei flussi che si rigenerano, tutto ci che caratterizza la biosfera (terra, acqua, aria). Sono soggette ad USO. Hanno dei LIMITI: - CAPACITA AUTOPOIETTICA: capacit dellambiente di smaltire le scorie/rigenerarsi- RESIDENZA: misura della soglia di aggressione ma al di sopra della quale lambiente viene danneggiato.

NON RINNOVABILI: stock, sono soggette ad CONSUMO.

Le risorse sono legate a PROBLEMATICHE AMBIENTALI: RINNOVABILI: Linquinamento cresce su un ambiente debole NON RINNOVABILI: finitezza. Nel 1970 dopo lo schock petrolifero OPEC: cartello economico, per negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni.

2. RISERVESono quella parte delle risorse scoperte, economiche, che si definiscono:1) INDOTTE2) DIMOSTRATE3) INDICATE4) MISURATE

3.3 La valutazione delle risorse e delle riserveMATRICE DI VALUTAZIONE RISORSE/RISERVE

CLASSIFICAZIONE DELLE RISORSE: operazione complessa che si svolge con valutazioni su 4 livelli:1) LIVELLO PRIMARIO: delimitazione delle risorse globali.2) LIVELLO SECONDARIO: lattendibilit geologica3) LIVELLO TERZIARIO: la fattibilit economica4) LIVELLO QUATERNARIO: grado di recupero

1)LIVELLO PRIMARIO: delimitazione delle risorse globaliAnni 60: preoccupazione per esaurimento delle fonti denergia.Questo livello pu essere ottenuto facendo riferimento a alcune concezioni:- Concezione ottimistica (Zimmermann): non c alcun limite alle risorse, in quanto qualsiasi minerale pu diventarlo- Concezione geologica: le risorse globali vengono indicate in relazione alla loro disponibilit geologica, espressa in termini di giacimenti (aree in cui si individua una concentrazioni di minerale utile maggiore rispetto al valore medio della distribuzione dello stesso nella litosfera e negli oceani)- Concezione economico-geologica (Associazione degli Ingegneri Minerari Metallurgici della Repubblica Federale di Germania): le risorse globali vengono delineate in base a considerazioni economiche.2) LIVELLO SECONDARIO: lattendibilit geologicaDiversi gradi di attendibilit geologica, riferibili alle risorse globali delimitate nel primo livello e basato sui valori di profondit, spessore, estensione degli strati. I gradi possono essere certi se le stime sono comprese tra il 90-100%, incerti tra 10-30%, aleatori tra 0-10%.

3)LIVELLO TERZIARIO: la fattibilit economica praticabilit dello sfruttamento attuale e futuro delle risorse.

E riferita alle condizioni economiche, istituzionali e tecnologiche in atto al momento della classificazione e espressa in termini di profitto. le valutazioni economiche risentono molto della stabilit o instabilit del mercato.In sede internazionale: difficolt di unificare gli schemi di classificazione, le valutazioni monetarie vengono sostituite da valori fisici, come la profondit, lo spessore degli strati, le impurit e simili, che lasciano supporre un diverso andamento dei costi.4)LIVELLO QUATERNARIO: grado di recuperoIndica la % del minerale effettivamente estraibile.Sempre < 100% causa delle perdite ordinarie legate alle caratteristiche organolettiche e a causa di una generale impossibilit di trovare tecnologie idonee al recupero integrale della risorsa.

3.4 Il potenziale delle risorse energetiche tradizionali I carbon fossili = combustibili estratti dalla Terra in miniere sotterranee o a cielo aperto derivanti dalla fossilizzazione di vegetali; sono presenti soprattutto nei bacini sedimentari continentali.Caratteristiche.- Il potere calorifico dei carboni dipende dalla percentuale di presenza del carbonio che di circa il 60% per la torba; tra il 60-90% per il carbone sub-bitumisoso; il 90% per il bituminoso; il 95% per lantracite.PARAMETRI: Profondit, Estensione, Spessore.- In base alla profondit, si hanno: giacimenti sotterranei (UNDERGROUND): si dividono in: Sfruttabili a parete continua (LONGWALL MINING) dove si estrae il minerale, creando delle gallerie che venuto meno il carbone possono crollare estrazione pericolosa e costosa Sfruttabili a parete a pilastro (ROOM AND PILLAR) la profondit non eccessiva e gli strati sono molto spessi e con sviluppo orizzontale, lo strato carbonifero viene sfruttato modellando le gallerie destrazione, intorno a un altro strato di carbone che funge da sostengo; si estrae oltre il 60%. giacimenti a cielo aperto (OPEN PIT) che consentono metodi molto simili a quelli delle cave.

Una volta pronto per luso, il carbone fossile si suddivide in alcune categorie fondamentali: carbone termino o da vapore, usato negli impianti termini; carbone da coke, impiegato nellindustria siderurgica per creare circa i due terzi della produzione mondiale dacciaio.Oggi, i carbon fossili contribuiscono al 25% del bilancio energetico mondiale e al 40% della produzione totale di elettricit.Il carbone una risorsa non rinnovabile, la fonte denergia fossile che al momento ha i pi elevati tassi despansione, oltre ad essere la pi abbondante e ad essere distribuita in quantit notevoli in circa 40 Paesi. PRODUZIONE NEL MONDO:1 CINA 2 USA 3AUSTRALIA 4SUD AFRICA PAESI CON RISERVE:1 USA2 RUSSIA3CINA4AUSTRALIA (esportatore)5INDIA

Petrolio = base fondamentale delleconomia in tutti i Paesi del mondo. Essenziale per le industrie delle chimica di base.Nato a met del 19 secolo in Pennsylvania. Il suo stato liquido ha permesso il trasporto per lunghissime distanze (navi + grandi)

Il Medio Oriente possiede oltre 2/3 delle riserve estraibili mondiali, tende a espandersi ai ritrovamenti nellAsia centrale.Da un punto di vista geomorfologico, il petrolio presenta una gamma di tipologie, dovuta alla profondit e alla giacitura dei giacimenti e, allinterno degli stessi, a una posizionatura delle sacche o una diversa complementariet delle rocce madri e delle rocce magazzino. C poi presenza di acqua e gas che contribuiscono sulleconomicit di tutte le fasi che vanno dalla ricerca, agli accertamenti fino allestrazione. Questi parametri influiscono sulla stima delle risorse e delle . COSA INTENDIAMO COME PETROLIO? Si fa riferimento al petrolio convenzionale che esclude il grezzo estraibile dai carboni, dagli scisti bituminosi e altre formazioni geologiche, dalle quali provengono i petroli definiti pesanti. QUANTO DURA? Dalla formula: Riserve / Produzione AnnuaMA oggi, il WEC ritiene che, con la sua quota nel bilancio energetico mondiale pari al 37%, si prevede che il primato del petrolio sulle altre fonti durer per qualche altro decennio DOVE SI TROVA? Il 62% Medio Oriente; 13% nellAmerica del Nord e del Sud; 15% in Africa (Libia, Algeria, Nigeria, Egitto, Sudan e Guinea equatoriale) e il restante 10% nella Federazione Russa. Mare del Nord: costi elevati, il giacimento pi importante norvegese QUANTO COSTA? Speculazione PREZZO DEL PETROLIO

MA..i luoghi di estrazione = i luoghi di consumo! RIVOLUZIONE TRASPORTIIl suo elevato potere calorico lo ha reso altamente competitivo con le altre fonti denergia, con le quali spesso interagisce, come nel caso degli impianti termoelettrici.

Gas Naturale = gas prodotto dalla decomposizione in assenza di ossigeno, di materiale organico.E impiegato in maniera corrente nelle centrali termoelettriche e per il riscaldamento domestico. E al 3 posto dopo petrolio e carbone, contribuendo alla domanda mondiale annua per il 23,5%.Il suo stato gassoso favorisce il TRASPORTO (gasdotti/trasporti sottomarini). Dal 1980 le riserve di gas naturale sono cresciute con una media del 3,4% annuo grazie a nuove scoperte. La domanda in espansione ovunque, estendendosi in Asia, Africa, America Latina, soprattutto in quei Paesi che registrano una forte crescita economica; in aumento anche la domanda non solo come combustibile, ma anche come materia prima per la produzione di fertilizzanti.PAESI PRODUTTORI1 MEDIO ORIENTE2FED. RUSSA 3USA/CANADA4ASIA CENTRALELa crescita produttiva del gas naturale in competizione con il mercato del carbone soprattutto nelle centrali termoelettriche dove contribuisce in maniera diretta allabbattimento dei gas a effetto serra. E stimato essere uno dei combustibili fossili che contribuir nella misura dell83% agli incrementi dei consumi denergia fino al 2030.

Energia idroelettrica = prodotta da un corso dacqua in presenza di un dislivello.E una fonte tradizionale perch anche se unenergia rinnovabile in molti Paesi sono stati raggiunti tetti massimi di producibilit.PAESI PRODUTTORI: alla Cina, che contribuisce alla produzione di elettricit nella misura del 16%, seguono Canada 60% dellenergia totale, Francia, Italia 19%, Norvegia, Federazione Russa, Stati UnitiNUOVE OPPORTUNITA: Cina, India, Asia, America Sud, Africa (poco)Italia: grazie allestensione della rete fluviale alpina (DIGHE..) dislivelli e masse idriche hanno reso disponibili dei potenziali idrogravitazionali sfruttati con sbarramenti e turbine. Il primato industriale acquisito dallItalia settentrionale strettamente legato allenergia idroelettrica ricavata dalle acque dei suoi fiumi a regime perenne. GRANDE RISORSA ENERGETICA. PROBLEMA: le pioggie dipendono dalle stagioni cmq c una QUANTITA MEDIA PER SODDISFARE LA DOMANDA

Energia elettronucleare e luranio (nucleotermoelettrica)= tipo di energia termica che permette di produrre elettricit grazie al vapore, proveniente dalla fissione degli atomi duranio 235, in acqua pesante, bombardati da neuroni. Protagonista in 4 distinte fasi:1. ANNI 50, DOPO LA 2GM: La prospettiva era quella di unenergia pulita e praticamente inesauribile, data anche lopportunit ventilata di una rigenerazione delle scorie della combustione;2. Piccoli incidenti: nel Regno Unito e negli Stati Uniti, hanno creato terreno fertile per la nascita di un movimento antinucleare, rafforzatosi dopo la strage di Chernobyl (in Italia attraverso un referendum) o ignorato da altri paesi come la Francia.3. Fase attuale: caratterizzata da un rinascente interesse per lenergia nucleare come fonte pulita, abbondante e economicamente competitiva rispetto ai combustibili fossili. Consumo in | in diversi Paesi: Cina, Russia, Corea Sud, Africa.Italia: circondata da centrali, economicamente sarebbe conveniente, MA ZONE SISMICHE. Per sicurezza si evita.4. Silenzio dopo Fukushima Lattuale produzione duranio inferiore alla domanda, anche se sfruttato commercialmente in 19 Paesi, di cui almeno la met ne produce quantit apprezzabili che stanno considerando di riaprile le loro miniere. Le RISORSE sono ILLIMITATE, RISERVE ABBONDANTI.Lenergia prodotta con luranio pu dare unautonomia di 85-675 anni MA dobbiamo considerare: scoperta di nuovi giacimenti (Asia centrale, Kazakistan, Fed. Russa) il fabbisogno energeticoQUANTO COSTA? Dobbiamo considerare il quadro geopolitico. Per mantenere P. STABILI fiducia scoperta nuovi giacimentiPAESI PRODUTTORI: Australia, Canada, Fed. Russa, Africa, USA, Ucraina, Kazakistan 95% prod. Modiale == PAESI VS/ NUCLEARE: Italia, Danimarca, Austria, IrlandaVANTAGGI URANIO: tecniche estrattive in superficie con produzione del rame e delloro. Risorsa illimitata (presente anche nel mare).Non produce emissioni che danneggiano la qualit dellarea, non contribuisce allacidit delle piogge e estraneo al cambiamento climatico.MA divisione nellopinione pubblica mondiale: In Europa, per esempio, mentre in alcuni Paesi il governo ha fatto una scelta netta a favore, in altri si va avanti con esitazione e in alcuni altri si nettamente contrari.I pessimisti del nucleare non fanno soltanto riferimento ai rischi di incidenti, ma danno grande rilievo al problema dello smaltimento dei residui radioattivi della combustione, per il quale esistono due alternative:1. La prima consiste nel riprocessare i residui per estrarre i minerali riutilizzabili di uranio e plutonio o depositarli per un futuro riciclaggio2. La seconda consiste nel considerare i residui come rifiuti che, introdotti in appositi contenitori, dovrebbero essere stoccati in luoghi di massima sicurezza.IMPIANTI DI GENERAZIONE: in EU, compresa la Federazione Russa, con 204 centrali. In Europa spicca la Francia, con 59 centrali, 16% della produzione; 79% della produzione di elettricit nazionale. Seguono Germania, Regno Unito, Giappone, Stati Uniti, America Latina

3.5 Energie alternative e risparmio energeticoCONDIZIONI che hanno portato alla ricerca di energie alternative:1) Ricerca di risparmio energetico evitare shock petroliferi, bollette energetiche sempre + costose 2) Differenziazione del rischio di approvigionamento 3) Dipendenza dal petrolio4) Esaurimento risorse inquinamento/ effetto serra/ cambiamento climaticoNecessit di RIFORME del sistema energetico mondiale. Nascono i concetti di: Fonte energetica alternativa: pu sostituire una o pi fonti tradizionali per necessit e per convenienza economica Fonte energetica rinnovabile: non si esaurisce dopo la sua trasformazione e il suo consumo.Riduzione anidride carbonica e degli altri gas a effetto serra + limitare la dipendenza dalle importazioni di fonti fossili.ENERGIA SOLARECome fonte alternativa e rinnovabile, illimitata, si considerer soltanto la radiazione solare.Lenergia che il sole fornisce costantemente 10000 volte superiore a tutta lenergia usata.E la pi abbondante nel suo intervento diretto (radiazione solare) ed indiretto (vento, biomassa, idraulica).Lenergia solare che raggiunge la Terra pari solo al 60%, mentre il resto riflesso nello spazio o trattenuta dellatmosfera.Si divide in: SOLARE TERMICO: consolidato nelle tecnologie e ud usato per uso domestico. DEBOLEZZE: scarsa densit, cielo sereno, locale SOLARE TERMODINAMICO: soddisfa fino al 7% dei fabbisogni energetici mondiali entro il 2030. Come funziona? Sfruttare lenergia termica del sole con gli specchi ustori di Archimede, cio ampi specchi piani o parabolici che concentrano i raggi solari in un punto nei quali si trovano dei tubi dove scorre un fluido termovettore al fine di trasformare lenergia termica in vapore che mette in funzione delle turbine, come nelle centrali termoelettriche. SOLARE FOTOVOLTAICO: costituito da uno o pi moduli e da un regolatore di carica, per trasformare la radiazione in energia elettrica proprio nei luoghi in cui essa necessaria e nella quantit vicina alleffettiva domanda. Vantaggio: essere indipendenti dal gestore + vendita energia in surplus

TORBAStadio iniziale della formazione del carbone, in depositi di materiali vegetali e acqua. E una fonte rinnovabile molto lenta. Paesi Nord EU.

BIOENERGIEBIOMASSA: complesso di materiali vegetali impiegati per la produzione di energia. Finalndia. I combustibilI derivantI dalla biomassa sono:1. Il legname e carbone da legna sono i tradizionali prodotti forestali;2. I residui chimici sono un prodotto residuo della lavorazione chimica del legno, chiamato black liqueurBIOCOMBUSTIBILE: propellente ottenuto in modo indiretto da alcune formazioni vegetali che sono anche commestibili. BIODIESEL: prodotto da oli vegetali, grassi animali e grasso per esterificazione. Germania

GEOTERMICOEnergia generata da acque surriscaldate provenienti dal sottosuolo in presenza di fenomeni vulcanici. Sfruttata solo dai Paesi che ne dispongono.Si produce CALORE (Cina, Svezia, USA) o ENERGIA ELETTRICA (USA, Filippine, Mexico)Italia: Toscana + Campania

EOLICOI venti costituiscono la pi importante attivit dellatmosfera in base a sollecitazioni che provengono dal calore del sole, dalla rotazione terrestre, dagli effetti delle temperature degli oceani e delle calotte polari.ZONE COSTIERE.Paesi: Germania il 1.Le risorse totali ottenibili dal moto dei venti sono stimate in circa 1 milione di giga watt per tutta la superficie terrestre.N.B La loro produttivit dipende dallaltezza della torre e dal diametro del rotore; allaltezza dovuta anche la maggiore velocit del vento e quindi la quantit di energia producibile.QUANTO COSTA? Il periodo di ammortamento dei costi iniziali non supera i sei mesi, ma linquinamento atmosferico nullo; per sussistono due aspetti negativi: il rumore e limpatto estetico sul paesaggio.

MAREE= variazione di livello giornaliera di grandi masse dacqua, quali gli oceani e i mari, generata dallinterazione della gravit terrestre e quella lunare.SFRUTTARE LENERGIA DELLE MAREE: sfruttare il ciclo, trattenendolo nelle sue fasi: si costruiscono ampi sbarramenti, dove il dislivello medio tra bassa e alta marea di 10m incanalare i flussi in condotte in modo che agiscano su delle pale sfruttare le escursioni termiche degli oceani: convertire in fonte denergia rinnovabile il divario di temperatura tre le acque superficiali tropicale, e subtropicali, e le acque di profondit, circa 1000m, provenienti dalle regioni polari.

RISPARMIO ENERGETICO: razionalizzazione delluso dellenergia per ottenere con la medesima entit di energia una quantit maggiore di PIL.Nel 1992, a Rio de Janeiro, sono state messe le basi per il Protocollo di Kyoto, nel quale richiesto ai Paesi partecipanti di attribuire un ruolo fondamentale allefficienza e quindi al risparmio energetico.Secondo lIEA (International Energy Agency) nei prossimi decenni lefficienza energetica potrebbe abbattere il 65% delle emissioni legate alla gestione integrale delle fondi denergia. Gli investimenti nelle tecnologie idonee hanno raggiunto 1,6 miliardi di dollari nel 2007 e comportano non solo una riduzione delle emissioni, ma anche una riduzione dei costi unitari delle varie fonti.America settentrionale e UE sono coloro che realizzano le performances migliori.INTENSITA ENERGETICA: consumo di energia / PIL. misura il risparmio. Dipende da mutamenti strutturali dei sistemi economici nazionali.EFFICIENZA ENERGETICA :capacit di nuove tecnologie di ridurre lintensit energetica.

3.6 Il mercato dellenergia: valenze geoeconomiche e geopoliticheIl consumo denergia elemento geoeconomico fondamentale per gli attuali equilibri geopolitici mondiali per quanto riguarda i temi delleconomia, della politica internazionale e dellambiente.Il consumo di energia segue levoluzione economica e sociale di un Paese. Si guarda al PIL: in un Paese arretrato il consumo denergia molto basso, proprio come il suo PIL.Y = F(x)dove x = PIL, y = consumo MA la funzione non lineare.

Il consumo denergia pu essere influenzato:-dalle differenze, tra Paesi, dei valori medi delle temperature;-dalla composizione per fondi, che ha delineato due diversi periodi:Prima degli anni 70: il petrolio ha quasi superato laliquota del 70% nei bilanci energetici di alcuni Paesi, come lItalia in alcuni Paesi si sono intraprese delle politiche energetiche tese a far diminuire la dipendenza del petrolio importato.Dopo anni 80: prima i consumi denergia cominciano a crescere, ancora in maniera meno che proporzionale al crescere del PIL; successivamente, quando si verifica il take off (decollo) i consumi denergia sono cresciuti in maniera pi che proporzionale al PIL reale. Il motivo che in quella fase il sistema produttivo caratterizzato da settori primari Energy intensive, cio a alto consumo denergia per unit di PIL.Le fonti denergia a livello primario danno luogo ai flussi import export, in termini di peso e di valore, pi importanti del mondo. PETROLIO: 2000milioni di tonnellate di esportazioni nel 2008.ANNI 90: GAS NATURALE EXPORT elemento strategico per la Federazione Russa, dal quale dipende una notevole quota del consumo dellUE. IMPORT: Giappone, USA, Italia per luso nelle centrali termoelettriche.CARBON FOSSILE: esigenze di trasporto aumentano. Allestimento di UNITS TRAIN (treni merci dedicati, con partenza dalla bocca di miniera). Per i trasporti marittimi i BULK CARRIERS (porta rinfuse) hanno subito degli aumenti di stazza sullonda delle importazioni di carbone doltremare che sono diventate competitive nei porti europei gi dagli anni Sessanta. I costi del carbone comunitario sono cresciuti e si ritenuto di chiudere quasi totalmente i giacimenti che erano stati tenuti aperti con sovvenzioni della Comunit Europea.Con il trasporto del petrolio RIVOLUZIONE TRASPORTI MARITTIMl (Canale di Suez). Un altro mezzo di trasporto del petrolio e del gas naturale per via terrestre rispettivamente loleodotto e il gasdotto che costituiscono delle reti nazionali e internazionali.3.7 Le materie prime mineraliDopo la macchina a vapore e il motore a scoppio, lenergia elettrica e il suo ampio utilizzo hanno causato unevoluzione tecnologica che ha ridotto la manodopera; linvenzione del chip da computer ha facilitato la creazione di nuovi prodotti.ANNI 70: 2 rivoluzione industriale: elettronica, miniaturizzazione Processi di sostituzione di mp come ferro, rame e piombo.MINERALI RARI: incidono sui costi e sul valore aggiunto di un prodotto, necessari a creare prodotti molto sofisticati. (nichel, il litio, largento e loro)XX secolo: esperimenti e invenzioni sono intervenute nella metallurgia, con prodotti sempre pi puri: leghe.AUMENTO PRODUZIONE INDUSTRIALE inquinamentoLe principali risorse delle materie prime minerali sono i minerali metalliferi, come lalluminio, il ferro, il rame, il piombo e il nickel abbastanza concentrati in tanti Paesi. Altri invece possiedono una dotazione monoculturale, cio lattivit economica o il settore produttivo di un unico tipo di risorsa, come in Cile, in India, in Per.Capitolo 4: Geografia dellindustria4.1 LindustriaMediante lindustria possibile avere a disposizione i prodotti. LINTRECCIO di rapporti tecnico-funzionali con i quasi abbiamo a disposizione i prodoti si distinguono in: Verticali: processi produttivi legati in successione, che consentono la graduale trasformazione delle materie prime nel prodotto finito Laterali: processi produttivi distinti e destinati a convergere in unindustria di assemblaggio; Di servizio: lutilizzo di processi produttivi o di servizi, organizzati da altri operatori, presenti in una determinata area.Lindustria si avvale di fattori produttivi e di attivit svolte anche da altre imprese che operano nei tre settori delleconomia. Lindustrializzazione un fenomeno complesso e dinamico che coinvolge le imprese interconnesse.Nuovo modello di produzione e nuove forme di utilizzazione dello spazio geografico.

Classificazione delle industrie per merci: 1. Industrie estrattive delle materie prime minerarie e energetiche;2. Industrie manifatturiere in senso stretto, che trasformano i fattori produttivi in beni di consumo, di consumo durevole e strumentali;3. Industrie delle costruzioni, volte alledificazione dei manufatti;4. Industrie energetiche, dedicate alla trasformazione e alla distribuzione delle fondi di energia.

EVOLUZIONE DELLINDUSTRIA IN 3 FASI:1. PRIMA rivoluzione industriale (Inghilterra). MACCHINA A VAPORE (1783, Watt), imprime un rapido sviluppo allestrazione del carbone, che sostituisce la legna, contribuendo alla diffusione di miniere, in Europa occidentale, Stati Uniti e Russia europea benefici siderurgia, comparto tessile. Si afferma una nuova organizzazione del lavoro (manodopera a bassa costo, flussi migratori)2. SECONDA rivoluzione industriale (FINE XIX secolo). Cambiamento delle fonti energetiche (il carbone viene sostituito dallidroelettricit e dal petrolio) favorisce la nascita e la diffusione di nuove industrie.Produzione automobilistica nuovi modelli di organizzazione aziendale, dalla standardizzazione e fabbricazione in seria alla disintegrazione del processo produttivo.3. TERZA rivoluzione industriale (FINE XX secolo) avvento tecnologie KONW-HOW nei loro processi aziendali (Risorsa strategica indispensabile) > livelli di competitivit. Il rinnovamento tecnologico diminuisce la quantit di occupati industriali, modifica le caratteristiche degli addetti e dei contratti, afferma una flessibilit del lavoro diversa.

IL RUOLO INNOVAZIONEINVENZIONE: frutto dellimmaginazione e della riflessione umana. Sviluppo per la scoperta di nuovi prodotti (INVENZIONI. Secondo Shumpeter, il processo innovativo dovr attraversare quattro fasi: prosperit, recessione, depressione e ripresa.

Le innovazioni si distinguono in:- Radicali, ossia fenomeni discontinui che si diffondono nel sistema economico con un lungo ciclo;- Incrementali, ossia fenomeni continui, diretti al miglioramento del prodotto e del processo;- Tecnologiche, in grado di incidere trasversalmente sullintera organizzazione economica e socialeprosperit

recessioneripresa

depressione

Per comprendere il ruolo delle innovazioni produttive bene utilizzare lo schema del CICLO DI VITA DEI PRODOTTI, di Vernon, che costituito da quattro fasi:Fase iniziale, che richiede elevati input progettuali, scientifici e tecniche;Fase di sviluppo, che richiede sia grandi capacit manageriali per pianificare e organizzare la nuova fase produttiva e il conseguente mercato di vendita, sia grandi investimenti per avviare le produzioni;Fase di maturit, ossia la produzione in serie e si caratterizza per la stabilit della tecnologie e per la standardizzazione della produzione;Fase di declino.

Attuate in Paesi avanzati

Necessaria manodopera non specializzata. Decentramento produzione (| costi, anche lavoro).

Ruolo Stato: intervento con CRESCITA IMPRESE, SOSTEGNO DOM. INTERNA, SOSTEGNO ATT. TERZIARIO

Limpresa innovatrice deve sempre innovare per mantenere la competizione.

4.2 Localizzazione industrialeA partire dal 1909, con la teoria economica della localizzazione elaborata da Alfred Weber, si avvia una serie di analisi e interpretazioni sulle logiche di localizzazione delle industrie.

MODELLO DI WEBER: modello della localizzazione industriale. Spiega quali sono le preferenze dellindustria in termini di localizzazione. Si tiene conto dei seguenti obiettivi:1) Minimizzare i costi di trasporto

2) Disporre di un ampio bacino di manodopera

3) Usufruire di economie esterne

4) Incrementare i margini di profitto

1) Minimizzare i costi di trasporto: analisi sulle caratteristiche della produzione e sui fattori necessari e quindi sulla loro disponibilit e prezzo. Weber si focalizza sui costi di trasporto perch uno degli elementi preponderanti della 1 fase di industrializzazione.2) Disporre di un ampio bacino di manodopera: qui influisce il fattore LAVORO, immediata diponibilit e basso costo.3) Usufruire di economie esterne: la presenza di uno o pi impianti industriali interconnessi poteva costituire un importante fattore di attrazione per le future localizzazioni, in quanto si configura un risparmio di agglomerazione: vantaggio economico esterno allimpresa, che discende dalle condizioni favorevoli innescate dal preesistente tessuto industriale. C la possibilit di avviare relazioni funzionali tra imprese operanti nello stesso segmento produttivo; allo scambio e diffusione di informazioni e innovazioni; allapprezzamento delle produzioni da parte del mercato.Nella seconda fase dellindustrializzazione le economie di agglomerazione diventano economie di urbanizzazione, in quanto lo sviluppo delle nuove e diverse imprese manifatturiere privilegia i luoghi di mercato.4) Incrementare i margini di profitto: meno attenzione ai costi di produzione e una costante attenzione alla massimizzazione delle vendite. Il processo di urbanizzazione > produzione. MA leccessiva concentrazione di attivit diminuire le originarie economie esterne tanto da trasformarle in diseconomie di agglomerazione e di urbanizzazione.COSA FARE? Le imprese industriali si vedono costrette allora a invertire la rotta e in tal senso si osservano tre diversi orientamenti:RIOCALIZZAZIONECAUSA: aumento del costo del suolo urbano e trasportoSOLUZIONE: Ubicazione in aree periferiche delle grandi concentrazioni urbane o in centri urbani minori.

DEVERTICALIZZAIZONE

Scomposizione dei segmenti produttivi. Lanalisi dei costi aziendali si trasferisce sui cicli di produzione pi costosi e pi banali che possono essere gestiti da PMI. Abbandono del modello di organizzazione fordista (sistema di accumulazione che poggia sulla crescita reciproca di produzione e di consumo. Si riferisce a una divisione del lavoro fortemente specializzata e differenziata, con una produzione orientata allofferta di massa di beni in serie poco costosi) per pervenire ad un modello di organizzazione post-fordista(che indica i sistemi di produzione flessibile che sfruttano specifici segmenti o nicchie di mercato);

FORMAZIONE SISTEMI INDUSTRIALI PERIFERICI

processo autonomo di sviluppo, determinato dal livello di interazioni raggiunte dal contesto sociale, economico e territoriale.

SLIDE: LOCALIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE

IL PENSIERO DI UMBERTO TOSCHIUmberto Toschi (1960) : tutti i fattori geografici agiscono economicamente sul processo di localizzazione in quanto elevano o deprimono i costi di produzione, i prezzi e i profitti. Tutti i fattori economici, come costi e ricavi, agiscono in funzione geografica, orientando con la loro distribuzione spaziale ogni successiva localizzazione. I fattori si distinguono in: 1) influenti: orientano le scelte delle imprese: condizioni fisiche e naturali; condizioni demografiche; condizioni storiche; condizioni topografiche dei fattori produttivi; condizioni tecnico-ingegneristiche degli stabilimenti; leggi proprie dei processi di localizzazione;

2) essenziali: determinano le scelte delle imprese: fattori tecnici (mp, consumo, trasporti, tecnologie) fattori paratecnici (inerzia e intraprendenza) fattori politici

4.3 Le imprese e il territorioLimpresa differenziata per attivit economica, per struttura organizzativa e per comportamento spaziale DIMENSIONE DELLIMPRESA: quantit di input e output del ciclo produttivo.Dipende da: 1. N. occupati2. parametro economico in grado di rappresentare la portata delle attivit svolte (fatturato e bilancio annuo). pu variare nel tempo per crescita interna o esterna.MICROIMPRESE