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Carlo Scataglini STUDIARE CON I RIASSUNTI Un modello operativo per imparare a riassumere i testi espositivi di storia, geografia e scienze operativo per insegnare a riassumere testi espositivi disciplinari Materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completare e da realizzare con aiuti graduali CON I RIASSUNTI Scuola PRIMARIA (4 a e 5 a ) e SECONDARIA di primo grado

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Carlo Scataglini

STUDIARE CON I RIASSUNTI

Un modello operativo per imparare a riassumere i testi espositivi di storia, geografia e scienze

Riassumere un testo espositivo disciplinare è un’attività chiave nell’apprendimento scolastico, perché permette di rielabo-rare attivamente le informazioni, così da comprenderle e

ricordarle meglio, e di potenziare numerose abilità che costituiscono il metodo di studio. Riassumere, però, è anche un’operazione com-plessa che va insegnata fornendo indicazioni e procedure specifiche.Questo volume propone un approccio metodologico e un modello operativo per insegnare a riassumere testi espositivi disciplinari in maniera agevole ed efficace, con aiuti calibrati in funzione delle reali esigenze di ogni alunno. Questo approccio, in linea con quella che può essere definita una normale didattica inclusiva, garantisce una buona qualità dell’intervento didattico sia per gli studenti con disabilità, DSA o altri bisogni educativi speciali, sia per tutti gli altri. Il percorso operativo fornisce:

• il modello operativo di aiuto• esercizi preparatori progressivi per l’acquisizione

delle abilità di:– leggere o ascoltare e comprendere un testo– dividere il testo in parti significative– individuare le informazioni principali in ciascuna unità di testo– dare un titolo sintetico a ciascuna unità di testo– riassumere ciascuna unità di testo

• materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completaree da realizzare con aiuti graduali

• materiali specifici per riassumere testi tratti da Internet e realizzareriassunti collaborativi in classe.

Il volume si rivolge a insegnanti della scuola primaria (classi quarta e quinta) e secondaria di 1° grado.

Carlo Scataglini

RIASSUNTI FACILIStrategie metacognitive e modelli operativi

per imparare a riassumere testi

STUD

IARE

CON

I RI

ASSU

NTI

€ 19,50

operativo per insegnare a riassumere testi espositivi disciplinari

Materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completare e da realizzare con aiuti graduali ◆ 141

SCIENZE CLASSE 5A SCUOLA PRIMARIA

Osserva i disegni che illustrano le informazioni essenziali del testo.

Materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completare e da realizzare con aiuti graduali

Un modello operativo di aiuto per imparare a fare i riassunti dei testi espositivi disciplinari ◆ 37

ORGANIZZATORI ANTICIPATI

Idea principale illustrataDopo la fine della Prima guerra mondiale, la situazione degli Stati Uniti conosce un periodo di

splendore economico e poi di crisi. Anche in Europa c’è una forte crisi economica e nascono regimi

dittatoriali, come quelli di Mussolini in Italia, di Hitler in Germania e di Stalin in Unione Sovieti-

ca. In questo modo si arriva alla Seconda guerra mondiale.

Mappa anticipatoria

Sviluppo economico

Crisi del ’29

Roosevelt e ripresa economica

Stati Uniti

Lenin Stalin

Unione sovietica

Hitler – ideologia nazionalsocialista

Seconda guerra mondiale

Olocausto degli ebrei

Germania

Mussolini e regime fascista

Seconda guerra mondiale

Fine del regime

Italia

Età dei totalitarismi

MODELLO OPERATIVO DI AIUTOSTORIA CLASSE 3A SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

CON I RIASSUNTI

Scuola PRIMARIA

(4a e 5a) e SECONDARIA di primo grado

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Carlo Scataglini

STUDIARE CON I RIASSUNTI

Un modello operativo per imparare a riassumere i testi espositivi di storia, geografia e scienze

Riassumere un testo espositivo disciplinare è un’attività chiave nell’apprendimento scolastico, perché permette di rielabo-rare attivamente le informazioni, così da comprenderle e

ricordarle meglio, e di potenziare numerose abilità che costituiscono il metodo di studio. Riassumere, però, è anche un’operazione com-plessa che va insegnata fornendo indicazioni e procedure specifiche.Questo volume propone un approccio metodologico e un modello operativo per insegnare a riassumere testi espositivi disciplinari in maniera agevole ed efficace, con aiuti calibrati in funzione delle reali esigenze di ogni alunno. Questo approccio, in linea con quella che può essere definita una normale didattica inclusiva, garantisce una buona qualità dell’intervento didattico sia per gli studenti con disabilità, DSA o altri bisogni educativi speciali, sia per tutti gli altri. Il percorso operativo fornisce:

• il modello operativo di aiuto• esercizi preparatori progressivi per l’acquisizione

delle abilità di: – leggere o ascoltare e comprendere un testo – dividere il testo in parti significative – individuare le informazioni principali in ciascuna unità di testo – dare un titolo sintetico a ciascuna unità di testo – riassumere ciascuna unità di testo

• materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completare e da realizzare con aiuti graduali

• materiali specifici per riassumere testi tratti da Internet e realizzare riassunti collaborativi in classe.

Il volume si rivolge a insegnanti della scuola primaria (classi quarta e quinta) e secondaria di 1° grado.

Carlo Scataglini

RIASSUNTI FACILIStrategie metacognitive e modelli operativi

per imparare a riassumere testi

STUD

IARE

CON

I RI

ASSU

NTI

€ 19,50

operativo per insegnare a riassumere testi espositivi disciplinari

Materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completare e da realizzare con aiuti graduali ◆ 141

SCIENZE CLASSE 5A SCUOLA PRIMARIA

Osserva i disegni che illustrano le informazioni essenziali del testo.

Materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completare e da realizzare con aiuti graduali

Un modello operativo di aiuto per imparare a fare i riassunti dei testi espositivi disciplinari ◆ 37

ORGANIZZATORI ANTICIPATI

Idea principale illustrataDopo la fine della Prima guerra mondiale, la situazione degli Stati Uniti conosce un periodo di

splendore economico e poi di crisi. Anche in Europa c’è una forte crisi economica e nascono regimi

dittatoriali, come quelli di Mussolini in Italia, di Hitler in Germania e di Stalin in Unione Sovieti-

ca. In questo modo si arriva alla Seconda guerra mondiale.

Mappa anticipatoria

Sviluppo economico

Crisi del ’29

Roosevelt e ripresa economica

Stati Uniti

Lenin Stalin

Unione sovietica

Hitler – ideologia nazionalsocialista

Seconda guerra mondiale

Olocausto degli ebrei

Germania

Mussolini e regime fascista

Seconda guerra mondiale

Fine del regime

Italia

Età dei totalitarismi

MODELLO OPERATIVO DI AIUTOSTORIA CLASSE 3A SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

CON I RIASSUNTI

Scuola PRIMARIA

(4a e 5a) e SECONDARIA di primo grado

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7 Introduzione

11 CAP. 1 Perché riassumere i testi di storia, geografia e scienze

Dal testo disciplinare di partenza al riassunto Le abilità essenziali e gli strumenti di aiuto per realizzare un riassunto di un testo disciplinare

17 CAP. 2 Un modello operativo di aiuto per imparare a fare i riassunti dei testi espositivi disciplinari

La logica degli aiuti e l’apprendimento senza errori Come si costruisce e come si utilizza il Modello operativo di aiuto • Il Modello operativo di aiuto per riassumere un testo disciplinare • Modello operativo di aiuto – Storia, classe 4a scuola primaria • Modello operativo di aiuto – Scienze, classe 5a scuola primaria • Modello operativo di aiuto – Geografia, classe 1a scuola secondaria di primo grado • Modello operativo di aiuto – Storia, classe 3a scuola secondaria di primo grado

41 CAP. 3 Il training preparatorio per imparare a fare i riassunti dei testi disciplinari: schede operative

• Saper leggere o ascoltare e comprendere un testo espositivo disciplinare • Saper dividere il testo espositivo disciplinare in parti significative • Saper individuare ed evidenziare le informazioni principali • Saper dare un titolo sintetico a ciascuna unità di testo • Saper riassumere ciascuna unità di testo

75 CAP. 4 Fare riassunti collaborativi in classe

Riassumere un testo tratto da Internet Chiusura del lavoro di gruppo: «Un riassunto cooperativo: Quanta energia, ragazzi!» Spunti per gli insegnanti: ipotesi di lavori in gruppi cooperativi per la ricerca e il riassunto di informazioni

113 CAP. 5 Materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completare e da realizzare con aiuti graduali

Classe 4a scuola primaria Classe 5a scuola primaria Classe 1a scuola secondaria di primo grado Classe 2a scuola secondaria di primo grado Classe 3a scuola secondaria di primo grado

I n d i c e

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Introduzione

Nella scuola dell’inclusione è necessario che tutti gli studenti vengano mes-si nelle condizioni di vivere una significativa esperienza educativa. Vale la pena ricordare, allora, quelli che sono i principi base che determinano l’inclusione o meno di ciascun alunno della classe.

Esistono tre elementi che rappresentano cardini formali di inclusione: lo spazio, il tempo e il gruppo. Ciascun alunno vive un’esperienza inclusiva se può condividere la stessa aula, per lo stesso tempo e, soprattutto, se può condividere lo spazio e il tempo con il suo gruppo-classe. Si tratta di elementi formali perché sono in qualche modo assicurati dal diritto all’inserimento che ciascun alunno detiene, a prescindere dalla propria condizione (disabilità, bisogno educativo speciale o altro). Niente di straordinario, quindi, questa dovrebbe essere la normalità. Ma poniamoci una domanda: chiunque passi le proprie giornate scolastiche nell’aula della 1a A, dalle 8.30 alle 13.30, insieme ai suoi compagni, può dirsi incluso o integrato pienamente in quella classe? Non è così automatico. Esiste infatti un quarto cardine essenziale, il più importante, quello che amo definire «il principio funzionale dell’inclusione», che è la condivisione delle attività. Ciascun alunno, cioè, può dirsi veramente incluso se, oltre a stare in uno spazio, in un tempo e con un gruppo, condivide le stesse attività didattiche dei compagni.

Ciascun insegnante che opera ogni mattina in classi fortemente eterogenee come sono quelle delle nostre scuole sa come questo principio essenziale dell’in-clusione non sia sempre agevolmente applicabile. Conosce le difficoltà che molto spesso derivano non tanto dalla presenza di alunni con gravi difficoltà determinate da disturbi dell’apprendimento, di qualsiasi natura essi siano, ma conseguenti soprattutto ad altri fattori. Paradossalmente, per le situazioni apparentemente più difficili esiste nelle scuole italiane una tradizione inclusiva, costruita attraverso interventi di sostegno condotti dagli insegnanti specializzati in collaborazione con quelli disciplinari, che riescono a costruire un punto di contatto operativo tra bisogni, abilità e potenziali di sviluppo dei singoli con le attività previste nella programmazione di classe. Frequentemente le difficoltà maggiori sono invece a carico di quegli studenti che, come si usa spesso dire, «potrebbero ma non ce la fanno». La demotivazione, la bassa autostima, il disinteresse generalizzato verso qualsiasi proposta provenga dal mondo scolastico sono elementi di allontanamento per diversi studenti della classe. Sono elementi di esclusione, di non inclusione.

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8 ◆ Studiare con i riassunti

La possibilità di includere tutti, nessuno escluso, nelle attività comuni è un obiettivo ambizioso, difficile, ma a mio avviso possibile. Certo, si tratta di un obiettivo che richiede ai docenti uno sforzo particolare. Richiede soprattutto agli insegnanti di rimettersi in discussione, ogni volta, di fronte a una classe diversa, ad alunni differenti l’uno dall’altro. Richiede agli insegnanti quello sguardo sottile che consente di vedere in ciascuno dei bambini e dei ragazzi che ci viene affidato le risorse, gli interessi e i desideri di cui è portatore. Richiede di smontare quelle norme rigide della didattica tradizionale del «Io spiego, voi studiate e poi io vi interrogo e vi do il voto!». Non è mia intenzione criticare questo sistema che, no-nostante il cambiamento evidente di rotta della maggior parte dei docenti, ancora sopravvive nel nostro sistema di insegnamento. Non voglio criticarlo. Voglio solo dire una cosa lapalissiana: quel sistema non funziona più. Rimettersi in discus-sione vuol dire aprire all’inclusione e per farlo occorrono una didattica inclusiva e delle strategie inclusive. Strategie che permettano a tutti gli alunni di stare nelle attività comuni e di vivere nel benessere esperienze di apprendimento significa-tive. Ogni giorno, in ogni attività che si svolge in classe. Le strategie operative inclusive permettono alla didattica, al modo di fare scuola, al clima che si respira nelle aule, di diventare inclusivi. Permettono agli insegnanti stessi di crescere pro-fessionalmente attraverso un approccio costruttivista che pone l’alunno al centro del processo insegnamento-apprendimento. L’approccio costruttivista ci invita a non prescindere dagli alunni, dalle loro conoscenze, competenze e motivazioni di partenza, ma a partire proprio da quelle. Coinvolgere tutti significa calare un argomento disciplinare, di storia, geografia o scienze che sia, nel vissuto di ogni singolo allievo. E utilizzare le risorse di ogni singolo, mettendole a disposizione di tutti. La circolarità delle risorse sta alla base dell’approccio costruttivista e di tutte quelle strategie operative che su di esso si fondano.

Utilizzare un libro di testo, scoprire un nuovo argomento di storia, conoscere gli aspetti geografici di un territorio, addentrarsi nelle informazioni di un testo scientifico sono attività che possono includere tutti se vengono condotte partendo dal bagaglio cognitivo, esperienziale ed emozionale di ciascun alunno della classe. Con questi presupposti, qualsiasi attività può diventare inclusiva, può cioè acco-gliere tutti gli studenti che formano un gruppo classe.

La strategia operativa che proponiamo in questo volume, per imparare a fare riassunti di testi disciplinari di storia, geografia e scienze, si basa proprio sui presupposti appena illustrati. Si basa ancora sulla convinzione che fornire i giusti aiuti agli alunni possa favorire la partecipazione e la riuscita di tutti. Gli aiuti ben calibrati permettono il successo educativo e tutti gli insegnanti sono consapevoli del fatto che il successo porta motivazioni, alza il livello di autostima, costruisce negli studenti l’idea che, in fondo, anche la scuola sa proporre cose interessanti o divertenti.

Quanto appena detto vale per qualsiasi tipo di attività. Quella del fare rias-sunti è spesso un’attività considerata tra le più difficili, proprio perché è un’attività complessa e completa. Saper fare un riassunto significa aver compreso così bene un testo disciplinare da essere capaci addirittura di rielaborarlo in modo da ren-derlo sintetico, ma rispondente, per i concetti espressi e per lo stile di scrittura, al testo di partenza. Difficile, certo! Proprio per questo la nostra proposta è quella di

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Introduzione ◆ 9

insegnare a fare i riassunti utilizzando un Modello operativo che consente di cali-brare il livello di aiuti in base alle capacità di ogni singolo alunno. Che consente, inoltre, di attenuare gli aiuti forniti in maniera progressiva con il crescere delle abilità degli studenti. Che consente, infine, di realizzare in gruppi cooperativi una ricerca di informazioni e successivamente di riassumere le informazioni trovate collaborando con i propri compagni, scrivendo un riassunto cooperativo di classe.

Siamo convinti che la strategia didattica presentata in questo volume possa fornire spunti operativi molto utili agli insegnanti e possa fornire loro un contributo concreto alla costruzione di una didattica inclusiva non occasionale, che diventi cioè prassi quotidiana per una scuola realmente inclusiva. Per tutti, ogni giorno.

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Perché riassumere i testi di storia, geografia e scienze

Fare un riassunto è un’operazione complessa e spesso non amata dagli studenti che trovano difficoltà nel realizzarlo. Di solito, a tale difficoltà si accompagna la scarsa consapevolezza che gli stessi studenti hanno riguardo all’utilità di tale sforzo. Ebbene, è importante che gli insegnanti sappiano spiegare loro a cosa servono i riassunti. Per questa ragione, iniziamo il percorso operativo presentato in questo volume proprio dalla definizione di riassunto.

Riassumere significa partire da un testo originale e produrre un nuovo testo meno esteso, ma altrettanto chiaro e completo, che presenti gli elementi essenziali e lo stesso stile del testo di partenza.

Spesso l’attività di riassumere resta legata a un solo obiettivo a brevissimo termine, quello di comprendere un testo e riscriverlo in forma sintetica per impa-rarlo e ricordarlo meglio.

Non che questo sia un obiettivo per cui non vale la pena di spendere tempo e fatica, ma il riassunto può essere molto di più.

Il riassunto è il tratto d’unione tra la comprensione e la produzione scritta, è uno strumento potente di rielaborazione attiva delle informazioni e dei materiali.

Il riassunto è un’attività che, da sola, riesce a stimolare e potenziare numerosi repertori che costituiscono il metodo di studio di uno studente. Il riassunto, inol-tre, è un percorso metacognitivo che porta alla piena consapevolezza rispetto alla struttura e ai contenuti di un’informazione di una qualsiasi disciplina.

Percorrendo questo testo, avremo modo di sottolineare quanti passaggi me-tacognitivi prevedono la strutturazione e l’acquisizione delle abilità necessarie per imparare a riassumere un testo disciplinare.

La consapevolezza, la necessità di comprendere in profondità il testo, di scoprirne le idee principali, i concetti chiave, le parti essenziali, la possibilità di smontarlo e rimontarlo, di riscriverlo addirittura scegliendo le modalità di sintesi più opportune, fanno del riassunto una straordinaria attività di comprensione, rie-laborazione e produzione allo stesso tempo. Riuscire a raccontare e a informare, utilizzando meno parole del testo originale ma mantenendo il suo stesso grado di chiarezza e completezza, è un ambizioso e magnifico obiettivo. Lo scopo di questo libro è proprio quello di facilitare il percorso, di scandirne le varie fasi, di agevolarne l’apprendimento. Saper realizzare un riassunto è un’abilità molto importante per

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12 ◆ Studiare con i riassunti

i bambini e i ragazzi della primaria e della scuola secondaria di primo grado ed è giusto dedicare a questa attività tutto il tempo e le energie necessari.

Dal testo disciplinare di partenza al riassunto

Non si nasce abili realizzatori di riassunti ma si impara a farli! Si impara e quindi occorre che qualcuno insegni utilizzando le strategie più adeguate.

Per insegnare a fare riassunti è necessario interrogarsi su quali siano le abilità indispensabili da sviluppare e allenare, sulle migliori modalità di aiuto che per-mettono nelle prime fasi dell’apprendimento di acquisire consapevolezza rispetto al compito, sulle possibili collaborazioni da favorire all’interno della classe per evitare che il riassunto resti un arduo ostacolo che ciascun alunno deve affrontare in completa solitudine, sulla possibilità di liberare l’attività del fare riassunti dal vecchio stereotipo che ne riduce la funzione a un semplice «Per capire e imparare meglio il testo!», trascurando aspetti sicuramente più intriganti per gli studenti, molto interessati alle nuove tecnologie e alle nuove modalità di ricerca e fruizione di testi e immagini.

Fare i riassunti, quindi, è un’attività solo individuale o può avere aspetti collaborativi in classe? Può e deve restare legata al libro di testo o piuttosto può allargare il proprio sguardo verso informazioni multimediali e ipertestuali? Di questi aspetti ci occuperemo in un’apposita sezione di questo volume nella quale, come vedremo, le abilità e i criteri da noi proposti per la realizzazione di un rias-sunto tradizionale verranno adattati e utilizzati anche per un compito cooperativo in classe che sta a metà tra il riassunto e la ricerca delle informazioni, che sono in fondo due facce della stessa medaglia.

Prima di affrontare gli aspetti metodologici e operativi del «come si fa un riassunto» e conseguentemente del «come si insegna a fare un riassunto», è neces-sario riflettere sul tipo di testo che caratterizza le unità di studio disciplinari dei comuni libri di testo. Si tratta soprattutto di testi di tipo espositivo. Nei testi espo-sitivi vengono presentate informazioni riferite a una qualsiasi tematica. In questo caso, il testo può essere diviso in singole unità informative all’interno delle quali vanno individuate e riassunte le informazioni principali. La strategia operativa per riassumere un testo espositivo, come vedremo, offre la possibilità di sviluppare quelle abilità metacognitive molto utili nella comprensione e nello studio degli argomenti disciplinari. Entrare nell’argomento attraverso la sua idea principale e i diversi concetti chiave presentati, infatti, attiva un meccanismo dinamico e consa-pevole nello studio che permette di comprendere in modo significativo le diverse unità informative e di rielaborarle e riassumerle agevolmente.

Le abilità essenziali e gli strumenti di aiuto per realizzare un riassunto di un testo disciplinare

Cosa bisogna saper fare, dunque, per riuscire a realizzare riassunti completi ed efficaci? Riteniamo sia di grande importanza individuare con precisione le abilità necessarie, allo scopo di strutturare un percorso didattico che consenta di sviluppare, potenziare e allenare tali abilità attraverso l’uso di determinati strumenti

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Perché riassumere i testi di storia, geografia e scienze ◆ 13

di aiuto. Proviamo quindi a proporre un elenco di tali abilità e a riflettere sulle migliori strategie operative di aiuto per sviluppare ciascuna di esse:

• saper leggere o ascoltare e comprendere un testo disciplinare;• saper dividere il testo disciplinare in parti significative, le unità informative;• saper individuare ed evidenziare le informazioni principali in ciascuna unità di

testo;• saper dare un titolo sintetico a ciascuna unità di testo;• saper riassumere ciascuna unità di testo.

Saper leggere o ascoltare e comprendere un testo disciplinare

Sembra inutile sottolineare che per riuscire a riassumere efficacemente un testo disciplinare è indispensabile prima di tutto leggerlo e comprenderlo bene. Così com’è ovvio che non può essere un problema di lettura, legato a un disturbo specifico di apprendimento o ad altro bisogno educativo speciale, a escludere determinati alunni da un’attività così importante.

Rispetto alla lettura del testo, è necessario adottare le strategie utili a mettere tutti gli alunni in condizione di trarre il massimo beneficio dalla lettura stessa. Per questo, l’insegnante deciderà in base alle singole situazioni l’opzione da scegliere tra le seguenti possibilità:

• lettura autonoma di ciascun alunno;• lettura dell’alunno guidata dall’insegnante;• lettura rivolta a tutta la classe effettuata dall’insegnante o da un alunno;• lettura rivolta a un singolo alunno effettuata dall’insegnante o da un compagno;• lettura da sintesi vocale.

Quale che sia il tipo di lettura scelto, è importante che venga favorita al massimo la comprensione dei nuclei fondamentali del testo allo scopo poi di riassumerli. Ciò può essere facilitato grazie all’utilizzo di organizzatori anticipati della comprensione. Per «organizzatore anticipato» si intende qualsiasi stimolo che possa permettere una prima riflessione operativa sulle informazioni contenute in un testo, addirittura prima che il testo stesso venga letto. Gli organizzatori anticipati hanno l’obiettivo di stimolare lo studente a fare previsioni sulle informazioni che leggerà poi nel testo e collegamenti con ciò che già conosce.

Nei testi di tipo espositivo, come organizzatori anticipati possono essere utiliz-zati i concetti chiave, le idee principali del testo e le cosiddette mappe anticipatorie, vale a dire delle mappe in cui sono contenute solo alcune delle informazioni o delle idee presentate dal testo, ordinate secondo uno schema logico ed eventualmente illustrate da piccoli disegni o immagini.

Saper dividere il testo disciplinare in parti significative, le unità informative

Come abbiamo visto, ciascun tipo di brano disciplinare può essere suddiviso a sua volta in unità di testo. Tale operazione è essenziale per riuscire a elaborare un riassunto in maniera efficace. Non sempre gli studenti sono in grado di operare tale suddivisione, per cui hanno bisogno di utilizzare strumenti di aiuto. Gli interventi di aiuto che è possibile apportare direttamente nel testo sono soprattutto di natura

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14 ◆ Studiare con i riassunti

grafica: una numerazione delle unità informative inserita a margine, una diversa colorazione o evidenziazione delle varie unità. L’obiettivo è sicuramente quello di rendere autonomi gli studenti nel compiere tale operazione, per cui un aiuto inter-medio può essere quello di utilizzare le mappe anticipatorie dei testi disciplinari.

L’alunno, in sostanza, può imparare a dividere autonomamente il testo in parti significative attraverso tre fasi distinte:

1. testo già suddiviso in unità informative da evidenti elementi grafici;2. testo da suddividere in unità informative in base alle indicazioni fornite dalle

mappe anticipatorie;3. testo da suddividere in unità informative in modo autonomo e senza aiuti.

È importante sottolineare come le diverse tipologie di aiuto necessarie per imparare a svolgere questa operazione possano stimolare le collaborazioni e la circolazione delle risorse all’interno della classe. Come vedremo nel quarto capitolo di questo volume, la divisione del testo in parti significative può coinvolgere gruppi di lavoro cooperativo nei quali i singoli componenti si occupano rispettivamente di:• inserire elementi grafici nel testo di partenza (evidenziazioni, sottolineature,

grassetto, ecc.);• realizzare disegni relativi ai concetti chiave o all’idea principale del testo;• realizzare mappe anticipatorie sulle unità informative presenti nel testo.

Saper individuare ed evidenziare le informazioni principali in ciascuna unità di testo

Siamo arrivati al cuore del riassunto! Probabilmente la capacità di individuare gli aspetti rilevanti di un testo, di evidenziarli e di separarli da quelli meno signifi-cativi è alla base non solo della capacità di fare riassunti, ma più in generale della maggior parte dei repertori di abilità del metodo di studio di ciascuno studente. È per tale ragione che è fondamentale insistere nella fase di esercitazione preparatoria su questo aspetto. Nel momento in cui un alunno è in grado di individuare agevol-mente un’informazione principale nel testo in maniera autonoma vuol dire che è pronto per un’efficace e completa rielaborazione del testo stesso. Se, al contrario, tale abilità non è sufficientemente strutturata, non si può pensare che lo studente sia in grado di produrre dei validi riassunti di qualsiasi genere di testo. Come si agisce in questo caso? Semplicemente utilizzando una serie di aiuti e di esercizi per insegnare tale abilità.

Gli aiuti in questo senso possono essere rappresentati, in prima battuta, dai disegni anticipatori delle idee principali e dei concetti chiave, oppure dalle mappe anticipatorie delle unità di testo.

In secondo luogo, risultano molto efficaci le domande-stimolo fornite in modo da facilitare l’individuazione delle parti essenziali del testo. Le domande-stimolo sono uno strumento formidabile in quanto permettono di calibrare gli aiuti secondo le effettive necessità. Una domanda-stimolo posta in maniera efficace, come vedremo più avanti, può agire a tre livelli diversi:

1. facilitare il compito di individuare ed evidenziare le parti rilevanti del testo;2. facilitare il compito di riassumere le varie parti del testo;3. fornire indicazioni sulle parole-legame da utilizzare per creare i collegamenti

tra una sequenza e l’altra.

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Fare riassunti collaborativi in classe ◆ 79

GRUPPO 1

COMPITO ASSEGNATO: LE CENTRALI IDROELETTRICHE FONTE PER LA RICERCA: SITO DI UN ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE

Il gruppo 1 ha trovato e selezionato sul sito di un istituto di istruzione superiore le seguenti informazioni (testo di partenza).

La centrale idroelettrica

L’energia elettrica viene prodotta in stabilimenti particolari che si chiamano centrali elettriche. Per la produzione dell’energia si utilizzano materie prime diverse. Le centrali che usano l’acqua come materia prima sono dette idroelettriche. Ovviamente, perché la centrale possa funzionare in manie-ra continuativa, è necessario che l’acqua sia sempre disponibile.Esistono diversi tipi di centrale idroelettrica. Una centrale idroelettrica «a bacino» preleva l’acqua da un lago artificiale, che viene realizzato costruendo una diga che sbarra lo scorrimento di un fiume. Le acque, non potendo più proseguire il loro corso, formano un lago artificiale. Il lago ar-tificiale permette di avere acqua anche quando il fiume è in magra (cioè ha poca acqua) o perfino quando è in secca (privo d’acqua). Un canale a lieve pendenza porta l’acqua dalla diga alla vasca di raccolta. Da qui l’acqua raggiunge la centrale idroelettrica per mezzo di grosse tubature, le condot-te forzate. Queste tubature, che hanno una pendenza fortissima, si chiamano così perché forzano l’acqua, cioè la costringono a scendere a grande velocità. Arrivata alla centrale l’acqua inizia a «lavorare» producendo energia elettrica. Nella centrale l’acqua aziona una macchina che si chiama turbina. La turbina è costituita da una grande ruota di metallo con numerose pale, pure di metallo, e trasforma l’energia cinetica (dell’ac-qua) in energia meccanica (il movimento rotatorio della turbina). L’acqua, uscendo dalle condotte forzate con grande irruenza, colpisce le pale e fa girare la ruota. Ci sono particolari dispositivi che regolano la quantità d’acqua che esce e, di conseguenza, la velocità con cui la ruota della turbina gira. La turbina, a sua volta, mette in azione un’altra macchina: l’alternatore. L’alternatore tra-sforma la forza che la turbina gli trasmette con il movimento in energia elettrica. Quindi, mentre la turbina produce forza, l’alternatore produce energia elettrica. A questo punto l’energia elettrica va trasportata dalla centrale ai luoghi dove verrà utilizzata. Prima di essere convogliata nelle linee di trasmissione che la porteranno ai luoghi di utilizzazione, la corrente elettrica passa attraverso uno speciale apparecchio: il trasformatore. Il trasformatore abbassa l’intensità della corrente prodotta dall’alternatore, elevandone però la tensione a migliaia di Volt. Giunta sul luogo di impiego, prima di essere utilizzata, la corrente passa di nuovo in un trasformatore, che questa volta alza l’intensità e abbassa la tensione così da renderla adatta agli usi domestici.

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80 ◆ Studiare con i riassunti

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met

tono

di

utili

zzar

e ne

lle n

ostr

e ca

se

l’ene

rgia

ele

ttric

a pr

odot

ta.

Dis

egna

in q

uest

o sp

azio

lo s

chem

a di

una

ce

ntra

le id

roel

ettr

ica

con

tutt

e le

sue

par

ti

esse

nzia

li

NC

once

tti c

hiav

e da

evi

denz

iare

Test

o di

par

tenz

a di

viso

in u

nità

info

rmat

ive

Dom

ande

-sti

mol

oSot

tolin

ea e

Ria

ssum

iR

iass

unto

de

lle u

nità

info

rmat

ive

1En

ergi

a el

ettr

ica

Cen

tral

i el

ettr

iche

Acq

ua

L’en

ergi

a el

ettr

ica

vien

e pr

odot

ta i

n st

abili

men

ti

part

icol

ari

che

si c

hiam

ano

cent

rali

elet

tric

he.

Per

la

prod

uzio

ne

dell’

ener

gia

si

utili

zzan

o m

ater

ie

prim

e di

vers

e. L

e ce

ntra

li ch

e us

ano

l’acq

ua c

ome

mat

eria

pri

ma

sono

det

te id

roel

ettr

iche

. Ovv

iam

en-

te,

perc

hé l

a ce

ntra

le p

ossa

fun

zion

are

in m

anie

ra

cont

inua

tiva

, è

nece

ssar

io c

he l

’acq

ua s

ia s

empr

e di

spon

ibile

.

Dov

e e

con

cosa

vie

ne p

rodo

tta

l’ene

rgia

el

ettr

ica?

Com

e si

chia

man

o le

cen

tral

i che

pr

oduc

ono

ener

gia

elet

tric

a us

ando

l’a

cqua

?

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2La

go a

rtif

icia

le

Dig

a

Fium

e

Can

ale

Vas

ca d

i ra

ccol

ta

Esis

tono

div

ersi

tip

i di

cen

tral

e id

roel

ettr

ica.

Una

ce

ntra

le id

roel

ettr

ica

«a

baci

no» p

rele

va l’

acqu

a da

un

lag

o ar

tifi

cial

e, c

he v

iene

rea

lizza

to c

ostr

uend

o un

a di

ga c

he s

barr

a lo

sco

rrim

ento

di

un f

ium

e.

Le a

cque

, no

n po

tend

o pi

ù pr

oseg

uire

il l

oro

cors

o,

form

ano

un l

ago

arti

fici

ale.

Il

lago

art

ific

iale

per

-m

ette

di

aver

e ac

qua

anch

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ando

il

fium

e è

in

mag

ra (

cioè

ha

poca

acq

ua)

o pe

rfin

o qu

ando

è i

n se

cca

(pri

vo d

’acq

ua).

Un

cana

le a

lie

ve p

ende

nza

port

a l’a

cqua

dal

la d

iga

alla

vas

ca d

i rac

colt

a.

Da

dove

pre

nde

l’acq

ua u

na c

entr

ale

«a

baci

no»?

Cos

a si

cost

ruisc

e pe

r rea

lizza

re il

lago

ar

tific

iale

?

Com

e si

form

a il

lago

art

ifici

ale?

Cos

a su

cced

e gr

azie

a u

n ca

nale

a li

eve

pend

enza

?

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MODELLO OPERATIVO FORNITO DAGLI INSEGNANTI AL GRUPPO 1GRUPPO 1

Page 13: Sudiare con i riassunti - shop.erickson.it · i testi espositivi di storia, geografia e scienze R ... economica Stati Uniti Lenin Stalin vietica Hitler – ideologia nazionalsocialista

Fare riassunti collaborativi in classe ◆ 81

MODELLO OPERATIVO FORNITO DAGLI INSEGNANTI AL GRUPPO 1GRUPPO 1

3Con

dott

e fo

rzat

e

Pende

nza

Gra

nde

vel

ocit

à

Da

qui

l’acq

ua r

aggi

unge

la

cent

rale

idr

oele

ttri

ca

per

mez

zo d

i gr

osse

tub

atur

e, l

e co

ndot

te f

orza

te.

Que

ste

tuba

ture

, ch

e ha

nno

una

pend

enza

for

-ti

ssim

a, s

i ch

iam

ano

così

per

ché

forz

ano

l’acq

ua,

cioè

la

cost

ring

ono

a sc

ende

re a

gra

nde

velo

cità

. A

rriv

ata

alla

cen

tral

e l’a

cqua

ini

zia

a «la

vora

re»

prod

ucen

do e

nerg

ia e

lett

rica

.

In c

he m

odo

l’acq

ua v

iene

por

tata

fino

al

la c

entr

ale

idro

elet

tric

a?

Perc

hé le

con

dott

e fo

rzat

e si

chia

man

o co

sì?

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4Tu

rbin

a

Ener

gia

cinet

ica

Ener

gia

mec

canic

a

Nel

la c

entr

ale

l’acq

ua a

zion

a un

a m

acch

ina

che

si c

hiam

a tu

rbin

a. L

a tu

rbin

a è

cost

itui

ta d

a un

a gr

ande

ruo

ta d

i met

allo

con

num

eros

e pa

le, p

ure

di

met

allo

, e

tras

form

a l’e

nerg

ia c

inet

ica

(del

l’acq

ua)

in e

nerg

ia m

ecca

nica

(il

mov

imen

to r

otat

orio

del

la

turb

ina)

. L’

acqu

a, u

scen

do d

alle

con

dott

e fo

rzat

e co

n gr

ande

irr

uenz

a, c

olpi

sce

le p

ale

e fa

gir

are

la

ruot

a. C

i so

no p

arti

cola

ri d

ispo

siti

vi c

he r

egol

ano

la q

uant

ità

d’ac

qua

che

esce

e,

di c

onse

guen

za,

la

velo

cità

con

cui

la r

uota

del

la t

urbi

na g

ira.

Cos

a su

cced

e ne

lla c

entr

ale

idro

elet

tric

a?

Com

e è

fatt

a la

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ina?

Qua

le tr

asfo

rmaz

ione

di e

nerg

ia a

vvie

ne

in q

uest

o m

omen

to?

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5A

lter

nat

ore

Ener

gia

elet

tric

a

La t

urbi

na,

a su

a vo

lta,

met

te i

n az

ione

un’

altr

a m

acch

ina:

l’al

tern

ator

e. L

’alt

erna

tore

tra

sfor

ma

la

forz

a ch

e la

tur

bina

gli

tras

met

te c

on il

mov

imen

to

in e

nerg

ia e

lett

rica

. Qui

ndi,

men

tre

la t

urbi

na p

ro-

duce

for

za, l’a

lter

nato

re p

rodu

ce e

nerg

ia e

lett

rica

.

Cos

a m

ette

in a

zion

e la

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ina?

Cos

a è

in g

rado

di f

are

l’alte

rnat

ore?

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6Li

nee

di

tras

mis

sion

e

Tras

form

ator

e

Usi

dom

esti

ci

A q

uest

o pu

nto

l’ene

rgia

ele

ttri

ca v

a tr

aspo

rtat

a da

lla c

entr

ale

ai l

uogh

i do

ve v

errà

uti

lizza

ta.

Pri -

ma

di e

sser

e co

nvog

liata

nel

le li

nee

di t

rasm

issi

one

che

la p

orte

rann

o ai

luog

hi d

i uti

lizza

zion

e, la

cor

-re

nte

elet

tric

a pa

ssa

attr

aver

so u

no s

peci

ale

appa

-re

cchi

o: i

l tr

asfo

rmat

ore.

Il

tras

form

ator

e ab

bass

a l’i

nten

sità

del

la c

orre

nte

prod

otta

dal

l’alt

erna

to-

re,

elev

ando

ne p

erò

la t

ensi

one

a m

iglia

ia d

i V

olt.

G

iunt

a su

l luo

go d

i im

pieg

o, p

rim

a di

ess

ere

utili

z -za

ta,

la c

orre

nte

pass

a di

nuo

vo i

n un

tra

sfor

ma-

tore

, ch

e qu

esta

vol

ta a

lza

l’int

ensi

tà e

abb

assa

la

tens

ione

cos

ì da

rend

erla

ada

tta

agli

usi d

omes

tici

.

Dov

e de

ve e

ssere

tras

port

ata

l’ene

rgia

el

ettr

ica

a qu

esto

pun

to?

In q

uale

app

arec

chio

pas

sa l’

ener

gia

elet

tric

a?

Cos

a si

fa u

na v

olta

che

la c

orre

nte

arriv

a ne

i luo

ghi d

i im

pieg

o?

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Page 14: Sudiare con i riassunti - shop.erickson.it · i testi espositivi di storia, geografia e scienze R ... economica Stati Uniti Lenin Stalin vietica Hitler – ideologia nazionalsocialista

82 ◆ Studiare con i riassunti

Le c

entr

ali

idro

elet

tric

heM

odel

lo o

pera

tivo

com

plet

ato

dai c

ompo

nent

i del

GRU

PPO

1

Legg

i l’id

ea p

rinc

ipal

e di

que

sto

bran

o

Nel

le c

entr

ali

idro

elet

tric

he v

iene

pro

dott

a l’e

nerg

ia e

lett

rica

sf

rutt

ando

il

mov

imen

to d

ell’a

cqua

. U

na t

urbi

na,

un a

ltern

ator

e e

un t

rasf

orm

ator

e ci

per

met

tono

di

utili

zzar

e ne

lle n

ostr

e ca

se

l’ene

rgia

ele

ttric

a pr

odot

ta.

Dis

egna

in q

uest

o sp

azio

lo s

chem

a di

una

ce

ntra

le id

roel

ettr

ica

con

tutt

e le

sue

par

ti

esse

nzia

li

NC

once

tti c

hiav

e da

evi

denz

iare

Test

o di

par

tenz

a di

viso

in u

nità

info

rmat

ive

Dom

ande

-sti

mol

oSot

tolin

ea e

Ria

ssum

iR

iass

unto

de

lle u

nità

info

rmat

ive

1En

ergi

a el

ettr

ica

Cen

tral

i el

ettr

iche

Acq

ua

L’en

ergi

a el

ettr

ica

vien

e pr

odot

ta i

n st

abili

men

ti

part

icol

ari

che

si c

hiam

ano

cent

rali

elet

tric

he.

Per

la

prod

uzio

ne

dell’

ener

gia

si

utili

zzan

o m

ater

ie

prim

e di

vers

e. L

e ce

ntra

li ch

e us

ano

l’acq

ua c

ome

mat

eria

pri

ma

sono

det

te id

roel

ettr

iche

. Ovv

iam

en-

te,

perc

hé l

a ce

ntra

le p

ossa

fun

zion

are

in m

anie

ra

cont

inua

tiva

, è

nece

ssar

io c

he l

’acq

ua s

ia s

empr

e di

spon

ibile

.

Dov

e e

con

cosa

vie

ne p

rodo

tta

l’ene

rgia

el

ettr

ica?

Com

e si

chia

man

o le

cen

tral

i che

pr

oduc

ono

ener

gia

elet

tric

a us

ando

l’a

cqua

?

L’en

ergi

a el

ettr

ica

vien

e pr

odot

ta

nelle

ce

ntra

li el

ettr

iche

, us

ando

va

rie

mat

erie

pri

me.

Le c

entr

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he p

rodu

cono

ene

rgia

el

ettr

ica

usan

do l

’acq

ua s

i ch

ia-

man

o ce

ntra

li id

roel

ettr

iche

.

2La

go a

rtif

icia

le

Dig

a

Fium

e

Can

ale

Vas

ca d

i ra

ccol

ta

Esis

tono

div

ersi

tip

i di

cen

tral

e id

roel

ettr

ica.

Una

ce

ntra

le id

roel

ettr

ica

«a

baci

no» p

rele

va l’

acqu

a da

un

lag

o ar

tifi

cial

e, c

he v

iene

rea

lizza

to c

ostr

uend

o un

a di

ga c

he s

barr

a lo

sco

rrim

ento

di

un f

ium

e.

Le a

cque

, no

n po

tend

o pi

ù pr

oseg

uire

il l

oro

cors

o,

form

ano

un l

ago

arti

fici

ale.

Il

lago

art

ific

iale

per

-m

ette

di

aver

e ac

qua

anch

e qu

ando

il

fium

e è

in

mag

ra (

cioè

ha

poca

acq

ua)

o pe

rfin

o qu

ando

è i

n se

cca

(pri

vo d

’acq

ua).

Un

cana

le a

lie

ve p

ende

nza

port

a l’a

cqua

dal

la d

iga

alla

vas

ca d

i rac

colt

a .

Da

dove

pre

nde

l’acq

ua u

na c

entr

ale

«a

baci

no»?

Cos

a si

cost

ruisc

e pe

r rea

lizza

re il

lago

ar

tific

iale

?

Com

e si

form

a il

lago

art

ifici

ale?

Cos

a su

cced

e gr

azie

a u

n ca

nale

a li

eve

pend

enza

?

Una

cen

tral

e a

baci

no p

rend

e l’a

c-qu

a da

un

lago

art

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iale

.

Per

real

izza

re i

l la

go a

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icia

le s

i co

stru

isce

una

dig

a ch

e sb

arra

lo

scor

rim

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di u

n fi

ume.

L’ac

qua

del

fium

e no

n pu

ò pi

ù sc

orre

re e

si a

ccum

ula.

Un

cana

le a

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ve p

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nza

port

a l’a

cqua

in u

na v

asca

di r

acco

lta.

MODELLO OPERATIVO COMPLETATO DAL GRUPPO 1GRUPPO 1

Page 15: Sudiare con i riassunti - shop.erickson.it · i testi espositivi di storia, geografia e scienze R ... economica Stati Uniti Lenin Stalin vietica Hitler – ideologia nazionalsocialista

Fare riassunti collaborativi in classe ◆ 83

Le c

entr

ali

idro

elet

tric

heM

odel

lo o

pera

tivo

com

plet

ato

dai c

ompo

nent

i del

GRU

PPO

1

Legg

i l’id

ea p

rinc

ipal

e di

que

sto

bran

o

Nel

le c

entr

ali

idro

elet

tric

he v

iene

pro

dott

a l’e

nerg

ia e

lett

rica

sf

rutt

ando

il

mov

imen

to d

ell’a

cqua

. U

na t

urbi

na,

un a

ltern

ator

e e

un t

rasf

orm

ator

e ci

per

met

tono

di

utili

zzar

e ne

lle n

ostr

e ca

se

l’ene

rgia

ele

ttric

a pr

odot

ta.

Dis

egna

in q

uest

o sp

azio

lo s

chem

a di

una

ce

ntra

le id

roel

ettr

ica

con

tutt

e le

sue

par

ti

esse

nzia

li

NC

once

tti c

hiav

e da

evi

denz

iare

Test

o di

par

tenz

a di

viso

in u

nità

info

rmat

ive

Dom

ande

-sti

mol

oSot

tolin

ea e

Ria

ssum

iR

iass

unto

de

lle u

nità

info

rmat

ive

1En

ergi

a el

ettr

ica

Cen

tral

i el

ettr

iche

Acq

ua

L’en

ergi

a el

ettr

ica

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e pr

odot

ta i

n st

abili

men

ti

part

icol

ari

che

si c

hiam

ano

cent

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he.

Per

la

prod

uzio

ne

dell’

ener

gia

si

utili

zzan

o m

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prim

e di

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e. L

e ce

ntra

li ch

e us

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l’acq

ua c

ome

mat

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pri

ma

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det

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iche

. Ovv

iam

en-

te,

perc

hé l

a ce

ntra

le p

ossa

fun

zion

are

in m

anie

ra

cont

inua

tiva

, è

nece

ssar

io c

he l

’acq

ua s

ia s

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e di

spon

ibile

.

Dov

e e

con

cosa

vie

ne p

rodo

tta

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rgia

el

ettr

ica?

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e si

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man

o le

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oduc

ono

ener

gia

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tric

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l’a

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?

L’en

ergi

a el

ettr

ica

vien

e pr

odot

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nelle

ce

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ettr

iche

, us

ando

va

rie

mat

erie

pri

me.

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ene

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el

ettr

ica

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do l

’acq

ua s

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ia-

man

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roel

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iche

.

2La

go a

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icia

le

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a

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ale

Vas

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ccol

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tono

div

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roel

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ica.

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ce

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le id

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ica

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un

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r rea

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art

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port

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cqua

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acco

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MODELLO OPERATIVO COMPLETATO DAL GRUPPO 1GRUPPO 1

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e

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la c

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e co

ndo

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cinet

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Ener

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ale

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rbin

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num

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di

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nerg

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mov

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la

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rzat

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to

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ia e

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la t

urbi

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ro-

duce

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rodu

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Cos

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La t

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ette

in a

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ator

e.

L’al

tern

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nte

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no s

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ale

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hio:

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rasf

orm

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e. Il t

rasf

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rent

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odot

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all’a

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rnat

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one

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Giu

nta

sul lu

ogo

di i

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ego,

pri

ma

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re u

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zata

, la

cor

rent

e pa

ssa

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uovo

in

un

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form

ator

e, c

he q

uest

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alza

l’int

ensi

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tico

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84 ◆ Studiare con i riassunti

RIASSUNTO ottenuto dal GRUPPO 1

Le centrali idroelettriche

L’energia elettrica viene prodotta nelle centrali elettriche, usando varie materie prime. Le centrali che producono energia elettrica usando l’acqua si chiamano centrali idroelettriche. Una centrale a bacino prende l’acqua da un lago artificiale. Per realizzare il lago artificiale si co-struisce una diga che sbarra lo scorrimento di un fiume. L’acqua del fiume non può più scorrere e si accumula.Un canale a lieve pendenza porta l’acqua in una vasca di raccolta. L’acqua viene portata alla cen-trale idroelettrica attraverso le condotte forzate. Le condotte forzate si chiamano così perché fanno scendere l’acqua a grande velocità. Nella centrale l’acqua muove una turbina. La turbina è formata da una grande ruota con pale di metallo. La turbina trasforma l’energia cinetica dell’acqua in energia meccanica. La turbina mette in azione un alternatore. L’alternatore trasforma la forza di movimento della turbina in energia elettrica. A questo punto l’energia elettrica deve essere trasportata ai luoghi in cui deve essere utilizzata. L’energia elettrica passa in un trasformatore, che abbassa l’intensità della corrente. Una volta che arriva nei luoghi di impiego, la corrente passa di nuovo in un trasformatore che ne eleva l’intensità e la rende adatta all’uso domestico.

GRUPPO 1

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106 ◆ Studiare con i riassunti

Spunti per gli insegnanti: ipotesi di lavori in gruppi cooperativi per la ricerca e il riassunto di informazioni

Dopo aver presentato lo sviluppo completo di un lavoro di ricerca basato sui riassunti delle informazioni trovate in Internet, può risultare utile agli insegnanti la proposta di altre attività cooperative da svolgere in classe, seguendo lo stesso procedimento operativo.

I temi generali e la divisione dei compiti in quattro gruppi possono prendere lo spunto dalle seguenti tabelle:

Classe 4a scuola primaria

STORIA – TEMA DELLA RICERCA: Le grandi civiltà dei fiumi

Gruppo Argomento Compiti dei gruppi

1 Civiltà della Mesopotamia • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno riepilogativo di alcuni

elementi significativi delle civiltà mesopotamiche

2 Civiltà egizia • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno riepilogativo di alcuni

elementi significativi della civiltà egizia

3 Civiltà dell’Indo e del Gange • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno riepilogativo di alcuni

elementi significativi delle civiltà dell’Indo e del Gange

4 Civiltà cinese • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno riepilogativo di alcuni

elementi significativi delle civiltà cinese

GEOGRAFIA – TEMA DELLA RICERCA: Il clima

Gruppo Argomento Compiti dei gruppi

1 I fattori del clima • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di uno schema sui diversi fattori che

determinano il clima

2 Gli elementi del clima • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di uno schema sui diversi elementi

del clima

3 I climi del mondo • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di una mappa dei climi nel mondo

4 Le regioni climatiche italiane • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di una mappa delle regioni climatiche

italiane

SCIENZE – TEMA DELLA RICERCA: Gli animali vertebrati

Gruppo Argomento Compiti dei gruppi

1 I pesci • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno significativo che illustri

le principali informazioni sul tema del gruppo

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Fare riassunti collaborativi in classe ◆ 107

2 Gli anfibi • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno significativo che illustri

le principali informazioni sul tema del gruppo

3 I rettili • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno significativo che illustri

le principali informazioni sul tema del gruppo

4 Gli uccelli • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno significativo che illustri

le principali informazioni sul tema del gruppo

5 I mammiferi • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di un disegno significativo che illustri

le principali informazioni sul tema del gruppo

Classe 5a scuola primaria

STORIA – TEMA DELLA RICERCA: Gli edifici della Roma imperiale

Gruppo Argomento Compiti dei gruppi

1 Le abitazioni • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Disegno della struttura delle abitazioni romane

2 Il foro • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Disegno del foro romano con gli edifici più importanti

che lo circondavano

3 L’anfiteatro • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Disegno di un anfiteatro romano

4 Le terme • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Disegno della struttura delle terme romane

GEOGRAFIA – TEMA DELLA RICERCA: Le regioni d’Italia

Gruppo Argomento Compiti dei gruppi

1 Ambiente naturale e clima della re-gione scelta dalla classe

• Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di una tabella riepilogativa dei princi-

pali aspetti fisici della regione

2 Economia della regione scelta dalla classe

• Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Realizzazione di una tabella riepilogativa dei princi-

pali aspetti economici della regione

3 Le città e la popolazione della regio-ne scelta dalla classe

• Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Raccolta di immagini e fotografie sulle città della

regione

4 Storia, arte, tradizioni, racconti, leg-gende della regione scelta dalla classe

• Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Presentazione di un racconto o di una festa popolare

tipico della regione

SCIENZE – TEMA DELLA RICERCA: Il corpo umano

Gruppo Argomento Compiti dei gruppi

1 L’apparato locomotore • Riassunto di informazioni ricercate in Internet• Disegno dell’apparato locomotore umano

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178 ◆ Studiare con i riassunti

Osserva i disegni che illustrano le informazioni essenziali del testo.

GEOGRAFIA CLASSE 3A SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

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Materiali e schede da utilizzare in classe: riassunti da completare e da realizzare con aiuti graduali ◆ 179

Leggi l’idea principale del testo e osserva l’immagine e la mappa delle informazioni.

Idea principale illustrata

Negli ultimi anni si parla dei mutamenti climatici del nostro pianeta. Gli esperti parlano di due problemi in particolare: il riscaldamento della Terra e l’assottigliamento dello strato dell’ozono che ci protegge dai raggi solari dannosi per l’uomo.

Mappa anticipatoria

GEOGRAFIA CLASSE 3A SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Passaggio dei raggi solari dannosi

Causato dai gas degli spray

Scioglimento dei ghiacci

Innalzamento del livello dei mari

Mutamenti climatici

Assottigliamento dello strato dell’ozono

Riscaldamento della Terra