GEOFISICA E METEOROLOGIA -...

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f-' = GEO FISICA E METE OR OLOG IA BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ ITALI ANA DI GEOFISICA E METEOROLOGIA - GENOVA, Via Balbi 5 - VoI. VIII (1960), N . 3-4 SOMMARIO Bilan des mesures de radioactivit é arti fici elle pendant l'Année Géoph ysique Int ernationale (. L. Facy) . .. . Pago Ou ava Assemblea Generale dei Soci della S.I.G.E.M. : Ge- nova, 22-24 Aprile I960 ... . .................... )) Indici K del carattere geomagnetico trio rari o : Maggio- Agosto I960 (Osservato rio di Mon /.e Capellino, Ge - nova) .. .. .... ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Variazione del livello marino con la pressione atmos ferica nei porti di Tri este e Venezia ( S. Poll i) ... . .. . . )) Variazioni stagionali delle cos tanti armoniche delle maree (S. Polli) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Risultati di alcune ricerche geomagnetiche, sismiche ed oce anografiche effettuate in Spagna (C . Gaibar-Puer- cas) .............. .. ............... . ...... .. .. )) « Flusso medio )) della circolazione atmosferica entro pe- riodi statisticamente determinati e suo co mp ortamento annuale (B. L ecce & F. Del Trono ) ..... .. .. ..... ), Le ricerche sui tests chimici al termine della Coopera zione Geofisica Int ernazionale (G. Piccardi) .... .... ... . )) Immi ssione elettrica di liqui di n el sottosuolo ( A. Belluigi) ) La determinazione della costa nt e di polari zzazione pr o- vocata e la sua applicazione alla prospezione delle formazioni geologiche (. G. Pe! rucci & S. Coppolino) » Les pulsations du champ magnétique terrestre (G. Grenec) » Esiste una correlazione tra l'incidenza dell'infarto del mio- cardio e l'a ndamento del test P? ( A. Giordan o) )) Sull'influenza delle esplosioni sui chicchi di grandine ( G. R on cali) ... ........ . ... . ......... ... .......... )) Sull'influenza delle esplosioni sui chicchi di grandine (E. R osin i & O. Viuori) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Ancora sull'influenza delle esplosioni sui chicchi di gran- dine ( G. R oncali ) . .. .. ..... .. ........ .. .. .. ... . )) Il Simposio di Aeronomia di Copenhage n (I9-22 Luglio 19 60 ) . ..... .. .. ... ... .. .. . ......... . ........ . )) Libri nuovi .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ») Ricerche di fisica marina nell'Anno Geofisico Internazio- nale I957-58 & I959: III (M. B ossolasco & I. Da- gnino ) . ... .. .... . ..... . ................. . ..... )) 4I 45 53 57 60 75 80 .. ...

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GEO FISICA E METE OR OLOGIA

BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ ITALI ANA DI GEOFISICA E METEOROLOGIA - GENOVA, Via Balbi 5 - VoI. VIII (1960), N . 3-4

SOMMARIO

Bilan des mesures de radioactivité arti ficielle pendant l'Année Géophysique Internationale (.L. Facy) . .. . Pago

Ouava Assemblea Generale dei Soci della S.I.G.E.M. : Ge-nova, 22-24 Aprile I960 ... . .................... ))

Indici K del carattere geomagnetico trio rari o : Maggio­Agosto I960 (Osservatorio di Mon/.e Capellino, Ge-nova) .. .. . . . . ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ))

Variazione del livello marino con la pressione atmosferica nei porti di Trieste e Venezia (S. Polli) ... . .. . . ))

Variazioni stagionali delle costanti armoniche delle maree (S. Polli ) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ))

Risultati di alcune ricerche geomagnetiche, sismiche ed oceanografiche effettuate in Spagna (C. Gaibar-Puer-cas) .............. .. ............... . ...... .. .. ))

« Flusso medio )) della circolazione atmosferica entro pe­riodi statisticamente determinati e suo comportamento annuale (B . Lecce & F. Del Trono) ..... .. . . ..... ),

Le ricerche sui tests chimici al termine della Cooperazione Geofisica Internazionale (G. Piccardi) .... .... ... . ))

Immissione elettrica di liquidi nel sottosuolo (A. Belluigi) ) La determinazione della costante di polarizzazione pro­

vocata e la sua applicazione alla prospezione delle formazioni geologiche (. G. Pe!rucci & S. Coppolino) »

Les pulsations du champ magnétique terrestre (G. Grenec) » Esiste una correlazione tra l'incidenza dell'infarto del mio-

cardio e l 'andamento del test P? (A. Giordano) )) Sull'influenza delle esplosioni sui chicchi di grandine (G.

Roncali ) ... ........ . ... . ......... . . . .......... )) Sull'influenza delle esplosioni sui chicchi di grandine (E.

Rosini & O. Viuori) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Ancora sull 'influenza delle esplosioni sui chicchi di gran-

dine (G. Roncali ) . .. . . ..... .. ........ .. .. .. ... . )) Il Simposio di Aeronomia di Copenhagen (I9-22 Luglio

1960) . ..... .. .. ... . . . .. .. . ......... . ........ . )) Libri nuovi .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »)

Ricerche di fisica marina nell'Anno Geofisico Internazio­nale I957-58 & I959: III (M . Bossolasco & I . Da-gnino) . ... . . .... . ..... . ................. . ..... ))

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Sull'influenza delle esplosioni SUL chicchi di g randine

di GIORGIO RONCALI

Il Dott. O. VITTORI ha presentato recentemente un rapporto sull'effetto delle onde di pressione provocate da esplosioni sui chicchi di grandine (I) le cui conclu­sioni sono state riprese dal Prof. E. ROSINI (2) ed anche dai due Autori insieme (3). La conclusione è così ri­portata dal primo Autore (,I) « Tutte le risultanze sp~­rimentali e le considerazioni surriportate portano a concludere che l'esplosione di l Kg di tritolo in aria può innescare entro una certa distanza il feno~eno della cavitazione su chicchi di grandme m fase di fu­sione in maniera tale da portare al loro spappolamento all'impatto con il suolo ». Più avanti dice « che il raggio d'azione dell'esplosione di un Kg di TNT in aria, per quanto riguarda la cavitazione, va da un minimo di 45 metri (acqua perfettamente degassata) a un mas­simo di r60 metri (acqua gassata) ". . ROSINI e) nel riassumere i risultati del VITTORI dice " Tale spiegazione è esauriente e. così evidente che d'ora in poi nessuno, salvo rinunziare ad ogni ragio­nevolezza, potrà più metterla in dubbio ».

I! risultato sopra indicato avrebbe avuto una indi­scutibile importanza nello studio degli effetti dei razzi esplosivi nella lotta antigrandine, ma per il fatto che il dato più importante trovato dall'Autore (un raggio di azione di metri 160 dal punto di scoppio), non era stato ottenuto mediante una prova sperimentale ma con una estrapolazione, e quello che a tale distanza la punta di pressione dell'onda esplosiva di un Kg di tritolo è dell'ordine di grandezza di soli 6 gr/cm2 e rimane su tale valore solo meno di un millesimo di minuto secondo, appariva molto difficilmente com­prensibile come da essa, sia pure attraverso fenomeni secondari quali la cavitazione, potessero prevenire ef­fetti di disgregamento del chicco. Pertanto abbiamo fatto degli esperimenti di campagna nella zona di Monte Massimo a circa 20 km da Roma, in modo da chiarire la questione. In essi abbiamo messo una carica di 800 gr di tritolo appesa ad un sostegno a circa un metro e mezzo di altezza sul suolo in un tratto di terreno pianeggiante ed abbiamo posto, pure ad un metro e mezzo dal suolo varii campioni di gl'andine artificiale con inclusioni di acqua colorata in rosso fatti con la tecnica indicata dal VITTORI nella sua nota .

In una prima esperienza abbiamo posto campioni a: 5, ro, r 5, 20, 40, 80, 160 metri dal punto dell'e­splosione onde identificarne l'effettiva portata. Si è ottenuto un risultato totalmente negativo perchè dopo l'esplosione tutti i chicchi erano ancora intatti.

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Visto questo è stata fatta una seconda prova por­tando i chicchi di grandine artificiali a l , 2, 3, 4, 5, 6 metri dal razzo. Anche questa seconda prova come la

,

G

,

, \

\ o .......

2 " 6 lO la ro ~ ~

T empo (millesimi di secondo)

Fig. I - Variazione nel tempo dell'intensit.à dell'onda sono ra iII ,/Il dato posto (G) .

precedente, malgrado le distanze fortemente ridotte, ha avuto un esito negativo. Notevole che i chicchi a I e 2 metri di distanza per la vicinanza dell'esplosione sono stati strappati dalle reticelle che li reggevano e lanciati al suolo, ciò nonostante non hanno mostrato alcuna incrinatura.

Una terza prova di controllo, con 6 chicchi messi a distanza tra i tre e i cinque metri ha dato esito egual­mente negativo.

Abbiamo anche fatto tutta una ulteriore serie di prove di controllo con chicchi di grandine artificial e di varie forme e provenienze intese ad indicarci se variando alcuni fattori si potevano ottenere dei ri­sultati diversi, riservandoci in tal caso di approfon­dire l'indagine nella direzione indicata, ma tutte queste prove ci hanno mostrato con maggiore o minore evi­denza una completa assenza di effetti dell'esplosione sui chicchi. Ti'a queste dU'e prove ne segnaliamo al­cune fa tte con chicchi a tre metri di altezza lateral­mente a poca distanza dalla carica esplosiva in modo da avere un diretto elemento di confronto con le pro­ve del VITTORI.

Allo scopo di evitare che chi volesse ripetere queste esperienze possa cadere in equivoco avvertiamo che dalle prove eseguite è anche risultato evidente come molte volte si abbia una immediata infiltra­zione del liquido colorato nel corpo del ghiacciolo ed altre volte questa infiltrazione avviene gradualmente

nel tempo. Infine altri ghiaccioli che pure in assenza di sole si conservavano senza dare luogo a infiltra­zioni, le hanno invece mostrate non appena esposti al sole. T utto ciò bene inteso senza alcuna influenza di esplosione vicina o lontana.

Concludendo, le prove sperimentali concrete hanno dimostrato l'assenza dell'effetto trovato.

Abbiamo però ritenuto opportuno estendere l'inda­gine anche in un altro campo. L'Autore ha appoggiato

suoi esperimenti con due 'ordini di considerazio ni .

I ) Considerazioni teoriche sulla cavitazione: L'autore parte dal risultato ottenuto da GRAF (') che per innescare la cavitazione nell'acqua è necessaria una potenza dell 'onda sonora di l Watt per cm' nel­l'acqua accuratamente degassata mentre è invece suf­ficiente 0.1 Watt per cm' con acqua contenente gas; l 'Autore, basandosi sulla formula :

p2 1 =--

2 P c

dove [ è l'intensità, P la pressione del picco, p la densità del mezzo e c la velocità del suono nel mezzo stesso, calcola le pressioni che corrispondono Izell'aria alle sopradette intensità dell 'onda sonora e trova :

per potenza di 1 Watt P = 25 glcm' per potenza di 0. 1 Watt P = 8.2 glcm'

e comparando questi dati con la curva di decadimento dell'onda esplosiva ne deduce che la cavitazione si può innescare fino a 45 metri dal punto di scoppio e fino a r60 metri qualora l'acqua contenga gas.

Osserviamo però che valori trovati per la pressione se corrispondono nell'aria rispettivamente a I Watt e a l / IO di Watt corrispondono invece nell 'acq~a,. per la stessa formula, rispettivamente a 3 rrulleslml di Watt e a 3 decimillesimi di Watt, cioè .valori del tutto insignificanti rispetto a quelli necessan per IOnescare la cavitazione e cioè perchè nel passaggio dell 'onda sinora tra due mezzi la pressione corrispondente, al massimo, rimane immutata. Questa forte caduta del­l'energia dipende dal fatto che l'onda sonora n el tra­versare una superficie di discontinuità viene m parte riflessa. Nel caso della discontinuità ~a aria a ac.qua la quasi totalità dell'energia sonora mCI dente viene riflessa e per esempio il PERUCCA (a) dice « per la

. ' . 'denza normale solo un coppia ana-acqua con mCI . millesimo dell 'energia incidente viene trasmessa per

rifrazione ». Si deve poi tenere conto che nel nostro caso I.e onde

sonore per arrivare nelle goccioline di acqua mterna . h ' h' d' ndine devono attraversare due super-ai c ICC I I gra . ... con

ficie di discontinuità aria-ghiaccIO eghla~clO:ac~ua. , . . 'fI . . e nduzlOfll dell e-le conseguenti ultenon n eSSIOfll . ,

. d bbe aggiUngere l as-nergia trasmessa. A questo SI ovre . . . I h' . a questo per 11 11-sorbimento propno de g laccIO, m .

'1 debole coeffiCiente mitato spe5sore attraversato e per I b'l di assorbimento può essere consideraro trascura :1 e in confronto alle ben più forti perdite dovu;e ~ a riflessione. Non vi è dubbio che con una appro on ta

analisi che consideri tutti questi fattori il rapporto dell energia trasmessa nspetto all'energia originale sarà ancora molto inferiore a quello sopra citato.

Resterebbe questa considerazione per escludere sen­z'altro ogni effetto di cavitazione nelle esperienze fatte. Vi è una seconda ragione che pure porterebbe da sola ad escludere tale effetto e precisamente il fatto che la cavitazione, specialmente se con l'energia delle onde sonore prossima al minimo necessario non è istan­tanea, ma si innesca dopo un certo numero di oscilla­zioni dell'onda acustica.

Questo fatto non è sfuggito agli autori, anche se non ne hanno tratto le debite conseguenze: difatti par­lano più volte di innesco della cavitazione (9), ora l'in­nesco si ha essenzialmente per un fenomeno che prima di arrivare alla sua maturità ha una fase più o meno lunga di sviluppo, corrispondente a diverse oscillazioni dell 'onda sonora i cui effetti si sommano fino al mo­mento in cui si ha l'inizio o l'innesco della cavitazione. Ora come risulta nella Fig. l nelle onde provenienti da esplosioni si ha un solo ma~simo intenso seguìto da un secondo massimo di assai minore intensità e quindi si è in condizioni completamente diverse da quelle delle onde sonore comunemente considerate nelle quali si ha una successione indefinita di massimi tutt i dello stesso valore.

2) Un secondo gruppo di argomenti portati in appoggio alla teoria della cavitazione consiste nella citazione di rapportini di agricoltori al termine delle grandinate, i quali indicherebbero come, per effetto della difesa, si ha passaggio da grandine dura a grandine

TEMPORALE D(~ li LUGLIO 111H or. 14.20 Zono ~perlmentale di Vpron a

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Fig. 2 - Alldametl!o ilei tempo della caduta di gralldine ill corrispOlldellza delle diverse postazioni di ra:;::;; tlel temporale del 21 luglio 1957, :::olla sperimelltale di Verolla (in ogni postazione si è cominciato contare il tempo dall'inizio della cad uta della grandine, ovvero precedendo dal primo sparo

di razzi).

I

..I

molle « con frequenza così elevata c da parte di com­prensori cosi indipendenti l'uno dall'altro da non la­sciare dubbi sulla loro realtà )) (l0) : anzi proprio da questa considerazione il VITTORI ha tratto spunto per le sue ricerche.

II VITTORI cita 74 rapportini contenenti 77 notizie (11) . Osserviamo incidentalmente tra l'altro che in 36 di essi non si parIa di azione della difesa. Per essi in 12 non si ha passaggio da grandine dura a grandine molle, ma passaggio di grandine dura a pioggia, rim­picciolimento del chicco di grandine, ecc. cioè feno­meni che nulla hanno a che vedere con la cavitazione e conseguente frantumazione dei chicchi di grandine.

Comunque non intendiamo contestare che questa opinione sia largamente diffusa tra gli agricoltori e diciamo anzi che sarebbe possibile con un più ap­profondito esame trovare molte altre relazioni del ge­nere.

TU1POIIAL( O(l n ... c;osrOlt~& ,,~ ~ .UIS Zona sperImentaLe di Verona

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"-,-"

o . ... . _ ......... .t~_

r .. u =

Fig. 3 - Andamento nel tempo della caduta di grandine nel temporale del 25 agosto 1958 (come nella Fig. 2).

porali del 21 Luglio 1957 e 25 Agos to 1958 dai quali si vede che si hanno passaggi da grandine dura a grandine molle e viceversa, ma nessuna relazione evi­dente tra questo passaggio e lo sparo dei razzi.

In essi si rileva che su 238 spari di razzi effettuati durante la caduta di grandine dura, solamente in 28 casi si è avuto grandine molle nei due minuti Succes­sivi allo sparo (12% dei casi). In 55 casi nei quali si è tirato con grandine molle, in 19 casi (oltre 1/ 3 del totale) ha fatto seguito nei due minuti la grandine dura. In 19 casi la grandine da molle è passata a dura .

Pertanto non si vede affatto una indicazione dell'ef­fetto dei razzi nel provocare il passaggio da grandine dura a grandine molle ma, caso mai, l 'effetto contrario.

In conclusione, esaminato da ogni punto di vista, il fatto affermato che le esplosioni portano alla fran­tumazione della grandine non appare corrispondente alla realtà .

BIBLIOGRAFIA

(') O. VITTORI, Rapporto comprendente le basi di uno sllldio sugli eJfet~i di onde di pressione provocate da esplo­slom S II cll/cch, d, grandine. Novembre 1959. - (") E. Ro­SINI, Grand",e e Antigrandine, Italia Agricola, Ottobre 1959, pago 922-924. - (3) E. ROSIN! & O. VITTORI, Lettera al Direttore " A proposito di lotta Antigrandine ", Rivista di Meteorologia Aeronautica, Gennaio !960. - (4) O. VIT­TOR!, ~P. Cit., pago 29. - (S) E. Ros!NI, Op. Ci r. , pago 924. -: ( ) C. S. ROBINSON, ExploslOns, the" Anatomy and De­s;ructlveness, Mc Graw-Hill, New York, 1944, pago 23. _ ( ) O. VITTORI, Op. Cito pago 29. - (8) E. PERUCCA F i ­sica Generale e Sperimentale, VoI. I, pago 502-503. ~ (9) O. VITTORI, Op. Cit., pago 20 e 21; E. ROS INI Op CI' t

lO . J' " pago 924. -: ( ) O. VITTORI, Op. CIt., pago 11. _ (Il) Tre rapporti portano notizie di due località o due casi nella stessa località. - (12) G. RONCALI, Relazione prelimi­nare sulle Campagne Antigrandine, 1956 (Allegati I-I O-II ); Idem 1957 (Allega ti da II a 26); Idem 1958 (Allega ti da II a 18).

Riassunto - Sono state prese in esame le esperienze d­feuuate dal VITTORl e fatte proprie dal ROSINI ci rca un effet­to che l'autore avrebbe trovato secondo il qua le l'esplos ione nell 'atmosfera avrebbe un 'azione disgregante sui chiccll ' d '

d. R I I gran me. ipetuta l'esperienza tale effetto non è stato tro-

Tuttavia sulla realtà di questo fenomeno vi sono fondati dubbi. Dal 1956 al 1958, appunto per chiarire la questione sono state fatte ricerche approfondite non solo raccogliendo i risultati comunicati dagli agricol­tori al termine della grandinata, ma affiancando ogni tiratore con un osservatore avente l'esclusivo compito di riempire un q uadernetto indicante ogni minuto ed ogni mezzo minuto i principali fenomeni osservati d u­rante il temporale. I risultati ottenuti per quanto ri­guarda lo sparo dei razzi e le variazioni della consi­stenza e dell'intensità della grandine sono stati rias­sunti in appositi diagrammi e riportati in estenso nelle relazioni per la Campagna antigrandine 1956 al 1958 (12).

va to. Vengono anche mostrati i punti deboli delle consi­derazioni teoriche che erano state avanzate a favore del­l'effetto sopra indicato.

Nelle Figg. 2 e 3, a titolo di esempio, sono riportati in forma particolarmente evidente i risultati per i tem-

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Sumlllary - An ana lys is has been made of the expe­riments carried out by VITTORI and subsequently approved by ROSIN! on the effect which the author deemed to have found according to . which the explosion in the atmospherc would have a dlsmtegraung effect on hai lstones. When the expenment was repeated, this effect was no t observed. The weak pOlO tS of the theoretical reasoning advanced in supporr the abovementioned effect are also pointed our.

Sull'influenza SUL chicchi

delle esplosioni di grandine

di EZIO ROSINI & OTTAVIO VITTORI

In merito alla nota del Prof. RONCALI dello stesso titolo si possono fare considerazioni di vario genere, di cui in questa sede interessano quelle a carattere scienti fico. Ci limitiamo pertanto a far presente quanto segue:

a) A proposito delle prove sperimentali il RON­CALI cita la « tecnica indicata dal VITTORI )), mentre nel citato Rapporto del VITTORI, dato il suo carattere preli­minare ed informativo, non sono descritti i dettagli di preparazione dei chicchi di grandine artificiale. Vi è mostra ta però la fotografia dei chicchi prima dell 'esplo­sione, nella quale è ben visibile la netta superficie di separazione fra l'inclusione liquida e il ghiaccio. In una discussione sullo stesso argomento in sede ufficiale, alla presenza del Sottosegrerario all'Agricoltura, del Direttore Generale Prof. SCAPACCINO e di altri, il RON­CALI ha dovuto ammettere di avere introdotto nelle cavità preparate nel ghiaccio acqua « calda )), cioè a temperatura superiore allo '-0 C. Evidente risulta la s)iegazione delle infiltrazioni da lui notate nelle prove.

È anche evidente che fin quando non si usino le re c­niche rispondenti alla final ità dell'esperimento questo darà esito negativo. Come verrà specificato nella pros­sima pubblicazione su Rivista scientifica del lavoro in argomento, la soluzione colorata veniva immessa nel ghiaccio già portata a temperatura sotto lo 0° C.

b) A proposito delle osservazioni sulla valutazione della pressione relativa all 'intensità minima necessaria per l'innesco della cavitazione secondo GRAF, l'elemen­tare errore in cui è caduto l 'Autore nell 'usare la rela­zione teorica t ra intensità e pressione, lo ha involonta­riamente portato a contraddire il principio di conserva­zione dell' energia. Infatti se in un punro dello spazIO l'intensità dell'energia ha un determinato valore, cam­biando le condizioni del mezzo sede dell 'energia varie­ranno gli altri parametri, ma l'energia rimarrà ovvia­mente immutata: pertanto nella formula citata, ~a­riando al denominatore della frazione, p e c (acqua In-• vece di aria), dovrà variare il termine a numerato~e"p", in modo da conservare costante il rappolto, che e I In­tensità dell 'energia. Si ricorda che mentre pc vale nel, l'aria circa 40 0 MKS nell 'acqua vale circa 1.5 X 10

6

MKS: si tratta quindi di un rapporto 1 a 4coo ! . c) La riflessione alla superficie di separaZIOne an a-

. . l ' a' " ato Ilei testo scola-ghIaccIO ha veramente elletto Cll . d 'l . gomento stico del PERUCCA, ma non n guar a I caso In ar .

Di rifl essione si p.Uò infatti parlare quando la superfice dI separazIOne del due mezzi sia molto grande rispetto al~a lunghezza d 'onda; nel nostro caso (frequenza do­m'Inante dell'onda esplosiva di circa IO cicli al secondo) SI d~ve parlare, di diffusione. Consultando testi più speCIalIzzatI s ul~ argomento SI trova facilmente che per avere una perdita dell'1 % per diffusione il chicco di grandine dovrebbe avere un raggio non inferiore ad un metro e mezzo.

d) Per quanto riguarda l'innesco della cavitazione risulta ben chiarito dai testi specializzati che per basse frequenze il fenomeno è praticamente istantaneo. Ad esempio in « Sonics )) di HUETER & BOLT è ripor­tato che per frequenze relativamente basse basta un tempo di 0.2 milionesimi di secondo per avere il col­lasso delle bolle di gas e quindi la cavitazione. Pertanto contrariamente a quanto accade con gli ultrasuoni, ai quali evidentemente si riferisce il RONCALI, basta una sola onda lunga per produrre l'effetto in argomento.

e) Per quanto riguarda le altre fonti di informa­zioni cui si fa cenno nell'articolo e cioè: i rapportini degli agricoltori, sia quelli riportati d?l VITTORI sia quelli, sempre di agricoltori, cui si riferisce il RONCALI, molte osservazioni e considerazioni potrebbero foni; ci limiteremo tuttavia a notare che essi possono rive­stire un ruolo di segnalazioni e indicazioni, ma non assur gere a quello di dimosttazione scientifica . Da essi viceversa si distacca per valore probatorio il rapporto del meteorologo austriaco Dott. FRIEDRICH, citato dal VITTORI.

f) Infine, quanto ai Rapporti del RONCALI citati nella sua bibliografia, si uota che essi non sono pubbli­cati né consultabili, perchè mostrati solo in copia dat­tiloscritta nelle riunioni della Commissione Consultiva Antigrandine. Questa, del resto, ha già espresso il suo parere negativo su di essi.

Riassu1lto - Gli autori chiamati in causa dall'articolo di G. RONCALI ' Sull 'influenza delle esplosioni sui chicchi di grandine li replicano confermando la validità dei risultati ottenuti ed esponendo alcune considerazioni che a loro giudizio infirmano le argomentazioni dell'arricolo stesso.

Summary - The Authors concerned by the article of G. RONCALI, l'eply, confirming the validity of thcir results .nd exposing some considerations wich they trunk invalid3tc the argumenrs presenred in the paper it-self.

..I

Ancora sull'influenza SUL chicchi di

delle esplosioni

grandine di GIORGIO RONCALI

Circa la rispos ta di ROSINI & VITTORI al mio scritto " Sull'influenza delle esplosioni sui chicchi di gran­dine » ritengo necessario aggiungere quanto segue:

a) I miei contradditori pensano che l'aver intro­dotto « acqua calda, cioè a temperatura superiore a o DC » nel chicco di grandine artificiale abbia compro­messo l'esito dell'esperimento: elementari considera­zioni portano semmai alla conclusione opposta, però, anche operando con l'acqua preraffreddata, e l'esperi­mento può ripetersi al cospetto dei contradditori, i risul­tati non cambiano.

Inoltre confermo che tutti i chicchi da noi esposti agli spari erano privi di infiltrazioni e tali rimanevano dopo gli spari. Il fa tto più saliente da noi segnalato è che infiltrazioni del tutto analoghe a quelle osservate dal VITTORI si possono avere senza alcun sparo, con una anche breve esposizione al sole del chicco artifi­ciale.

b) A proposito dell'errore che m i avrebbe portato a contraddire il principio della conservazione del­l'energia, rilevo che invece l'errore lo hanno commesso i contradditori. È principio generale, valevole per le onde sonore e per quelle luminose, che dopo il pas­saggio attraverso una superficie di discontinuità l'ener­gia non resta immutata come essi affermano, ma dimi­nuisce poichè una parte di essa viene riflessa : quindi non si ha l'eguaglianza fra energia incidente ed energia trasmessa al di là di una superficie di discontinuità, pu r rispettandosi perfettamente il principio della conserva­zione dell'energia.

c) Le dimensioni della superficie di separazione dei due mezzi in rapporto alla lunghezza d 'onda non influiscono sul fenomeno elementare che dà luogo alla riflessione da cui dipende il rapporto fra l'energia che attraversa la superficie di discontinuità e l'energia che ritorna indietro. Esse influiscono invece nella succes­siva sorte dell'energia riflessa o comunque non pene­trata nelle particelle, sorte che qui non interessa. Il fatto che l'energia diffusa in direzioni sensibilmente diverse da quella iniziale di propagazione da particelle piccole rispetto alla lunghezza d 'onda del suono inci­dente sia in genere piccola, si trova sistematicamente in tutti i processi di d iffusione di questo tipo anche quando, come avviene in genere, si considerano corpi perfettamente riflettenti. Da esso non può quindi dedursi alcuna indicazione circa la parte dell'energia che può venire introdotta nelle particell e.

d) Secondo ROSINI & VITTORI ri sulta ben chiaro « dai testi specializzati li che per bassa frequenza l'in­nesco della cavitazione è praticamente istantaneo. In­vece i testi da loro citati dicono caso mai il contrario.

Difatti : CRAWFORD, op . cir. pago 30, dice: « The acoustic excitation must not only exceed the threshold for growth but also persist for a sufficient length of time in order that cavitation in the usual sense may occur ». Inoltre, H UETER & RICHARD, op. cito pago 23 7, affe rmano : ,' \VIe have been considering cavitation thresholds under continuous radiation of sound waves. Measurements with pulses of varying length have revealed that there is a time delay between the applica­tion of sonic power and the onset of cavitation. The longer a liquid is exposed to intense sound, the lower is the threshold pressure at which cavitation occurs li .

È strano poi come i contradditori che citano il tempo di 0 .2 milionesimi di secondo per aver il collasso delle bolle e mi accusano di riferirmi agli ultrasuoni, non si sono avveduti che il tempo da loro citato si riferisca ad una onda sonora di 5 milioni di periodi per secondo e quindi nel campo estremo degli ultrasuoni: con la conclusione che a considerare gli ultrasuoni sono loro e non io.

e) I contradditori negano il valore scientifico dei rapporrini degli agricoltori, dimenticando che è stato proprio il VITTORI ad introdurli nella presente discus­sione a pago II e a pagg. 31-41 della sua memoria, come mezzo di prova dei suoi risultati. lo mi sono limitato a far vedere come con altri rapportini del genere, re­datti però con cure maggiori e con modalità più pre­cise, si ottenevano dei risultati che contraddicevano n ettamente le conclusioni del VITTORI, e forse per q uesto ora i rapportini non si considerano più come elemento di prova. Per ROSINI & VITTORI, ora, si di­stacca per valore probatorio solo quanto asserito da un meteorologo straniero al quale fanno dire tra l 'altro (pag. 44 della Memoria del VITTORI): « lo credo che il fenomeno dello spappolamento della grandine in se­guito all'invio dei razzi sia dovuto all'azione nucleante dello ioduro di argento sulla superficie del chicco». Ro­SINI & VITTORI ci credano, io no.

f ) Le mie relazioni sono a disposizione di quanl i desiderano consultarle. Non è poi esatto che su esse sia stato espresso un qualsiasi giudizio ufficiale.

Riassu/Uo - L ' A. esa minate le osservazioni fa tte da E. R OSINI & O. VlTTORl al suo a rti colo " Sull'i nfluen za delle esplosioni sui chicchi di grandine » dimostra l'inconsistenza dei ril ievi fa ttigli e conferma la va lidi tà dei risultati da lui ottenuti .

SUlI1l11ary - The author analyses the observations made by E. ROSI N I & O. VI TTORI in connection with his a rride II On the influence of exp losions on hai l stones " and poinrs out the inconsistency of the comments m ade and confi rms rhe validity of the results which he obtained.