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Strada Palazzo dell’Intendenza, 1 70122 Bari

tel. e fax 080.3218945

2017

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Il suo disegno editoriale viene espresso attraverso una serie di collane così organizzate:Ginestre, attenta alle forme della parola letteraria che, in relazione interattiva con altri linguaggi (arte, musica, fotografia), riesce a fiorire anche in condizioni difficili.Origani, rivolta a individuare le espressioni più calde della cultura materiale e dell’identità demo-antropolo-gica di un determinato ambiente culturale.Rosmarini, interessata a fornire guide turistico-cultu-rali di luoghi più o meno insigni con formule agili ma ricche di riferimenti.Mirti, impegnata a realizzare cataloghi d’arte o di mo-stre di diverso genere.Caprifogli, dedicata a valorizzare proposte varie e te-maticamente diversificate.Caprifogli Bisegni, preziosi volumetti di poesia dove la parola incontra il segno grafico.Querce, nata per la descrizione del territorio pugliese attraverso gli strumenti dell’architettura. Gelsomini, dedicata ai bambini e ai ragazzi che fin da piccolissimi vogliono conoscere e capire il mondo che li circonda. Cardi, la collana dedicata a forme di prosa narrativa che abbiano a che fare con l’orizzonte culturale pu-gliese, meridionale, mediterraneo. Melograno, destinata a raccogliere i testi teatrali.Trabaccoli, interessata ai temi del mare.

EditoreCarla Palone

Redazione Veronica Vuoto

La Casa Editrice Gelsorosso è nata volendo per-seguire un chiaro, seppur coraggioso, progetto

editoriale: rinsaldare attraverso i libri un legame forte con il territorio affinché ciò possa favorirne lo sviluppo culturale e sociale.

Il libro è il centro, il cuore della nostra missione per cui ogni pagina, ogni illustrazione, ogni copertina è trattata con passione artigianale, disposizione creativa e rigore formale, in modo tale che ogni titolo, accuratamente sele-zionato da un apposito comitato editoriale, abbia una sua identità e un suo progetto grafico: condizioni indispensabi-li per farne una creatura dotata di unicità e riconoscibilità.

Libri, quindi, pensati e curati con un occhio agli au-tori, che vedono valorizzato il loro ingegno creativo, e l’altro ai lettori, che acquistano un’opera di alta qualità in cui sono i particolari a fare la differenza.

Gelsorosso è un nome calato dentro un orizzonte insie-me mitico e antropologico, dichiarato anche attraverso il marchio: è una rivisitazione della celebre favola ovidiana di Piramo e Tisbe qui non fatalmente interrotta, ma con-sacrata da un possente leone, bramoso di libri e sapere, che si staglia ai piedi di un rigoglioso gelso dai frutti ver-migli. Il nome vuole, altresì, esplicitare un forte legame con la mediterraneità, di cui il gelso è simbolo, al servizio di uno sviluppo culturale in chiave territoriale.

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Ci sono vite che, per una ragione o per l’altra, hanno dovuto apprendere i verbi più difficili e irregolari, sì da potersi dire dal di dentro e poter raccontare quel co-lore particolare che la mente assume dopo l’incontro ravvicinato con il “maldivivere”. L’arte come occasione di approfondimento conosciti-vo da consumare alla ricerca di un varco, non ricetta autoterapeutica con cui alleggerire il peso di un’esi-stenza difficile. Ciò detto, aggiungiamo che questo libro è nato da due spinte motivazionali. La prima, rivolta verso l’autore, vuole contribuire a rinforzarne e sostenere questa sua disposizione a segnare e a disegnare la difficile storia in cui abita, in modo tale che la penna e il pennino con-tinuino ad essere suoi compagni di viaggio; la seconda è, invece, rivolta verso il lettore, affinché si dia la pos-sibilità di avvicinare, intercettare, ascoltare l’enorme fatica compiuta da un uomo il quale ha guardato la vita da un punto e-stremo, poi ha raccolto da terra i petali del suo fiore ammaccato facendolo rinascere in una sofferta liricità.

Lino Angiuli

Marco Savino è nato a Bari nel 1961, vive a Roma dal 1986. Paraplegico a diciotto anni, si è dedicato alla scrittura e alle arti grafiche con un impegno che gli ha dato non solo conforto ma anche importanti riconosci-menti, come quello conseguito nel 1984 nell’ambito del Premio “Marina di Palese” presieduto da Mario Sansone.In famiglia non è l’unico ad aver seguito la via artistica: la sorella, Lunetta Savino, è una nota attrice, impegna-ta in televisione e in teatro.

Di sera, l’orizzonteVersi scritti e disegnati

“Marco Savino è un uomo coraggioso.Un uomo che ama la vita e che

non ha paura di guardarla negli occhianche se, dentro quegli occhi,

c’è sofferenza, buio, fatica”.

Walter Veltroni

Autore: Marco SavinoPrezzo: Euro 10,00Isbn: 88-89735-01-5Collana: Ginestre

Pagine: 96

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La grande humanitas di Francesco è quindi l’oggetto dell’opera, che è stata pensata e realizzata per il teatro, come da un teatro – in fondo – era partita. Utilizzando, peraltro, il linguaggio che mi è da sempre congeniale: quello della poesia. […] Al di là delle sue qualità lette-rarie, l’opera per me assume grande rilevanza per l’im-pegno profuso e per il senso di benessere spirituale che ne ho ricevuto scrivendola. Merito di Francesco, natu-ralmente. Rileggendola e ripensando ai giorni della sua stesura provo, tuttora intatta, la stessa emozione, quella che spero di trasmettere, anche solo in parte, a chi avrà l’occasione di accostarvisi.

Francesco Giannoccaro

Francesco Giannoccaro alterna la professione di me-dico alla scrittura creativa. Ha pubblicato tre sillogi poetiche: Il miele delle mosche (Levante, Bari 1986); Prima che il gallo taccia (Schena, Fasano 1992); La de-sistenza (Stamperia dell’Arancio, Grottammare 2000). Ha collaborato a riviste di letteratura e d’arte contem-poranea ed è incluso in alcune antologie poetiche. È redattore del semestrale «incroci». Vive e lavora a Mo-nopoli (BA) dov’è nato cinquantadue anni fa.

Vanni Boccuzzi (’53) frequenta da anni generi diver-si: rockjazz, musica leggera, musical, elettrosinfonico, colonne sonore per film. Ha prodotto per Majors mu-sicali come Sony, Rca, Cbs. Ha composto e arrangiato musiche per programmi della RAI (tra l’altro: Buona-sera Raffaella, Domenica in, I racconti di fantascien-za). È attualmente impegnato, sempre per la RAI, con i cartoni animati Ulisse di Luciano De Crescenzo, e Federicus di cui firma il soggetto originale.

Bruno Ceccobelli (’52), artista che opera fra la natìa Todi e Roma dove, negli anni Ottanta, ha dato vita alla Nuova Scuola Romana con altri artisti coagulatisi attorno all’ex Pastificio Cerere. Sospesa tra spiritualità ed esoterismo, la sua vena artistico-poetica gode di un costante successo di pubblico e di critica, come dimostrano il vasto curriculum espositivo internazionale e il cospicuo corpus bibliografico.

Il tempo delle allodolequasi un oratorio

“La forza sprituale di Francescoriecheggia nei versi di un laico

e rivive nella passione della musica”.

Autore: Francesco Giannoccaro Tema Musicale: Vanni Boccuzzi

In Copertina: Un’opera originale di Bruno CeccobelliPrezzo: Euro 10,00Isbn: 88-89735-08-2Collana: Ginestre

Pagine: 80

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Da San Catalde a Specchieluohi della poesia dialettale barese

“La prima antologia che raccoglie i più importanti poeti

nati tra il molo di San Cataldo e Torre Specchia ovvero a Bari”.

Curatori: Paolo Testone e Lino AngiuliVoci Cd: Vito Signorile e

Antonella GengaTema Musicale Cd: Pino Di Modugno

Prezzo: Euro 20,00 (libro+Cd)Isbn: 978-88-89735-13-8

Collana: GinestrePagine: 160

È la prima antologia della poesia dialettale barese, a cura di Paolo Testone e Lino Angiuli. Il volume, intito-lato Da San Catalde a Specchie – luoghi della poesia dialettale barese tra Otto e Novecento, propone una carrellata di testi dedicati a Bari da ventritré poeti, che vanno da Francesco Saverio Abbrescia a Pasquale Sor-renti. In particolare sono stati scelti autori e testi che evidenziano le persistenze e le trasformazioni della mentalità barese a partire dai luoghi, fisici e simbolici, che ne segnano la peculiare identità culturale.I testi selezionati, tradotti in modo quanto più “lettera-le” da Lino Angiuli, sono stati interpretati dalle voci di Vito Signorile e di Antonella Genga – nella suggestio-ne delle atmosfere musicali di Pino di Modugno – in un apposito Cd allegato all’edizione, per consentire al dialetto di esprimersi anche attraverso le sue originali sonorità.

Paolo Testone è dottore di ricerca in Italianistica, si è occupato di letteratura dell’epoca rinascimentale e barocca. I suoi interessi si rivolgono ad argomenti della cultura contemporanea di ambito antropologi-co, psicoanalitico e religioso. Per l’editore Laterza è coautore del manuale scolastico Costellazioni lettera-rie. Insegna materie letterarie e latino presso il Liceo Scientifico “Curie” di Monopoli.

Lino Angiuli è poeta in lingua e in dialetto, tradotto in diverse lingue, ha prodotto numerosi interventi sul versante della valorizzazione della cultura tradizio-nale. Collaboratore dei servizi culturali della RAI, di periodici e quotidiani, ha fondato e diretto alcune riviste letterarie, tra cui, attualmente, il semestrale “incroci” con Raffaele Nigro. È il direttore editoriale della Gelsorosso.

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Puglia in versii luohi della poesia, la poesia dei luoghi

“Una mappa di luoghi pugliesi tra i più emblematici che il lettore

potrà visitare seguendola guida eccezionale dei poeti”.

Curatori: Daniele Maria PegorariPrezzo: Euro 15,00

Isbn: 978-88-89735-29-9Collana: Ginestre

Pagine: 160

Un’antologia di quarantaquattro testi poetici di autori pugliesi viventi, e non, dedicati a luoghi emblematici della Puglia; una mappa di luoghi pugliesi tra i più emblematici che il lettore potrà visitare (con la lettura o dal vivo) seguendo la guida “eccezionale” dei poeti, generalmente riconosciuti capaci, per sensibilità e in-telligenza emotiva, di cogliere il significato più profon-do e la metaforicità di un certo luogo.Oltre ai testi poetici firmati da poeti consacrati (Bo-dini, Fiore, Fallacara, Marniti, Fraccacreta) e dai più significativi attualmente attivi (alcuni esempi: Serric-chio, Nigro, Giancane, Custodero, Curci, Angiuli, Bello) il libro presenta anche un notevole apparato bibliografico riferito agli autori ospitati. Il tutto è accompagnato da un corposo saggio del cu-ratore, docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Bari e noto studioso di poesia, in cui viene fornito uno spaccato completo della produzione poetica pugliese contemporanea.

Daniele Maria Pegorari (1970) divide il suo impe-gno scientifico e didattico fra la Letteratura italiana contemporanea e la Filologia dantesca nelle lauree specialistiche delle Facoltà di Lettere e Filosofia di Bari e Foggia. Cofondatore nel 2000 di «incroci» e curatore scientifico di una sezione dell’annuario in-ternazionale «Dante», dirige collane di ricerche e testi (“Officina” di Stilo e “Le ciliegie” di Palomar) e collabora con numerose riviste accademiche e mili-tanti. Tra i suoi libri segnaliamo tre volumi su Mario Luzi (1994, 2002 e 2006) e il Vocabolario dantesco della lirica italiana del Novecento (Palomar, Bari 2000): è in corso di stampa un suo corposo volume di storia della poesia contemporanea.

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Voci del tempola Puglia dei poeti dialettali

“Un’antologia di sei voci poetichepugliesi, emblematiche

della cultura antropologica e letteraria della nostra Regione”

Dei citati poeti sono proposti testi particolarmente portatori di “pugliesità”, dovendo l’antologia viaggia-re verso ambienti nazionali e internazionali, come è accaduto per la precedente edizione di cui si è detto.Nella prefazione al libro, il curatore Sergio D’Amaro scrive: “Generazioni diverse in Puglia hanno elabora-to nell’ultimo quarantennio una singolare riviviscenza naturale. […] Dialetto come neo-lingua, naturalmen-te, come lingua ritrovata all’indomani di un trasloco e all’uscita da una metamorfosi antropologica, pronta a rimettersi in gioco dopo lo scuotimento del boom economico e nella prospettiva di un nuovo spirito democratico”. L’antologia, con schede linguistiche firmate dal su nominato Francesco Granatiero, è do-tata di un CD audio recante la registrazione dei testi antologizzati, letti dagli stessi autori (per i viventi e per lo scomparso Pietro Gatti, a suo tempo registrato) e da un attore (per lo scomparso Nicola De Donno).

Sergio D’Amaro

Sergio D’Amaro collabora a varie riviste e al quo-tidiano «La Gazzetta del Mezzogiorno». Ha scritto saggi storico-letterari, libri di poesia, inchieste e rac-conti ispirati ai “vinti” del Sud. Suoi testi sono inseriti in antologie anche all’estero. È autore, con Gigliola De Donato, della biogra15 a di Carlo Levi Un torinese del Sud (2005). È promotore e corresponsabile di due centri studio sulla storia e la letteratura delle migrazio-ni, per i quali dirige la rivista “Frontiere”.

Francesco Granatiero è originario di Mattinata (Fg)vive a Torino, dove è medico ospedaliero. Nella parla-ta di Mattinata ha pubblicato diverse raccolte. La sua passione verso la lingua dialettale è stata sviluppata anche in diversi lavori scientificamente fondati, tra i quali spicca un poderoso dizionario dedicato alle par-late dell’area garganica, in via di pubblicazione. È uno degli autori antologizzati in Voci del tempo.

Curatore: Sergio D’AmaroNote Linguistiche: Francesco Granatiero

Prezzo: Euro 20,00 (Libro + CD)Isbn: 978-88-89735-76-3

Collana: GinestrePagine: 112

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Questo male di niente

“Poesie che parlano all’anima”

La struttura della composizione poetica appare deli-beratamente slegata da regole codificate o prestabilite, poiché si fonda, appunto, su un nucleo tematico di matrice esistenzialistica, al cui centro sta l’individuo colto, per così dire, nella sua nudità ontologica, quindi senza sovrastrutture teoriche o ideologiche.Nel campo agonico della sua poetica si fronteggiano due elementi basilari, si direbbe fondamentali: da una parte, l’uomo con il suo carico di temporalità sfuggen-te e spesso inespressa e inesprimibile; dall’altra la Vita, con la sua connotazione comunque indeterminabile, fino al limite estremo dell’insensatezza.[…] La prospettiva che ne deriva è come un non-luo-go, un atopos, in cui preminente appare una sorta di desertificazione del tutto, una piatta distesa di rattratta disperazione.

dall’introduzione dell’autore

Francesco Maurogiovanni nasce a Triggiano (Bari) nel 1944. Completati gli studi classici, si laurea in Filosofia della Scienza con una tesi sul “Principio di indeterminazione” della meccanica quantistica di Heisenberg. Successivamente consegue presso il Li-ceo classico “Berchet” di Milano l’abilitazione all’in-segnamento in Filosofia; intraprende gli studi in Psi-cologia presso l’Università di Padova, non riuscendo tuttavia a portarli a termine per attendere alla carriera di Dirigente scolastico.Per un quarantennio circa è, appunto, Dirigente; chiu-de la sua carriera presso l’Istituto “Di Zonno” di Trig-giano, in cui ha operato fino al 2011.

Autore: Francesco MaurogiovanniDisegni: Maria Maddalena Piccinni

Prezzo: Euro 10,00 Isbn: 978-88-89735-94-7

Collana: GinestrePagine: 112

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Il respiro dei millenni

“Poesie che raccolgono una vita”

Ho ritrovato [nelle sue poesie] la testimonianza dell’at-taccamento viscerale alla sua terra, e ad Acquaviva in-nanzitutto; della sua dedizione assoluta alla missione di insegnante, del saldo vincolo di affetto che lo legava ai suoi alunni, e delle gratificazioni che ne ha rice-vuto; della sua sincera – e niente affatto ideologica, ma del tutto spontanea – condivisione delle sofferenze dei più deboli, degli emarginati e degli esclusi, della sua istintiva compassione per la loro fatica di vivere; del suo granitico anticonformismo, della sua libertà di pensiero e della sua autonomia di giudizio, che lo por-tano spesso a sfidare l’opinione corrente, ad assumere posizioni scandalosamente inattuali (come quando biasima il carrierismo, che impone di sacrificare la dimensione più autentica dell’esistenza all’imperativo del guadagno e del successo, o riprova il giovanilismo, che induce le famiglie e le istituzioni a tollerare e per-sino a giustificare la irresponsabile “prepotenza” delle giovani generazioni).

dalla prefazione di Ferdinando Pappalardo

Achille Signorile, 74 anni, è nato e vive con la sua famiglia ad Acquaviva delle Fonti. Ha cominciato a scrivere dall’età di 14 anni, colla-borando a varie riviste e giornali. Risalgono anche a quell’età le sue prime poesie. Dopo aver conseguito i diplomi di maturità classica e di abilitazione magi-strale, è entrato nei ruoli del Ministero della Pubblica Istruzione come insegnante elementare, attività che ha svolto per diciassette anni, per passare poi alle di-pendenze dell’Ospedale Regionale “Miulli”. Politicamente impegnato, è stato sindaco di Acquavi-va, carica che ha abbandonato per motivi di salute. A 54 anni si è laureato in Giurisprudenza e si è scritto all’Albo degli Avvocati di Bari. Ha sempre continuato a scrivere, dando alle stampe il romanzo L’Uomo verrà; un lungo racconto umoristico a sfondo autobiografico dal titolo Rafelina, piglia l’an-guria; ed il romanzo poliziesco per bambini e ragazzi Due favolosi micropiedipiatti. Attualmente, sta completando una raccolta di racconti.L’antologia Il respiro dei millenni raccoglie parte delle poesie da lui composte in un arco di tempo che va dagli anni Cinquanta ad oggi e riflette la sua complessa e poliedrica esperienza.

Autore: Achille SignorileDisegni: Umberto Kuhtz

Prezzo: Euro 10,00 Isbn: 978-88-98286-03-4

Collana: GinestrePagine: 194

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i Luce incantataviaggio sentimentale attraverso il Gargano

“Una passeggiata attraverso il Gargano, luogo che appartiene all’anima, alla sospirosa,

inconsolabile, musica del cuore”.

Antonio Motta

Autore: Antonio MottaFotografie: Angelo Saponara

Prezzo: Euro 10,00Isbn: 88-89735-02-3Collana: Origani

Pagine: 80

Antonio Motta incarna, io credo, l’intellettuale tipico del Sud: cultura lunga e accensione naturale imme-diata, non c’è pagina sua che non brilli di questa istin-tiva sensibilità e insieme di una macerazione letteraria che se arriva al presente parte però dalle origini ance-strali della storia letteraria.Quando passeggia sotto il cielo della sua Puglia, que-sto duplice modo di essere si acuisce all’estremo. Di-ciamo che Motta raggiunge la sua personale felicità e così facendo la comunica a chi lo legge.Sarà perché io amo questa specie singolare di scrittura che è il paesaggio rispecchiato da occhi innamorati, che sanno guardare, che non vedono soltanto: quanti ci vivono accanto ci guardano e non ci vedono, alzano gli occhi al cielo e nelle loro pupille restano solo i tristi frammenti del vivere sulla terra.

Gina Lagorio

Antonio Motta è nato e vive a San Marco in Lamis, comune garganico dove dirige il Centro di Documen-tazione “Leonardo Sciascia - Archivio del Novecento” e i fogli della collana omonima. Editore dell’opera dialettale di Joseph Tusiani, si è occupato a lungo di letteratura meridionale, come pure di scrittori italia-ni e stranieri che hanno avuto rapporti con la Puglia. Ricordiamo Oltre Eboli: la poesia (1979); La terra dell’Ofanto (1998); Ritratti esposti. Mostra fotografica di poeti e scrittori pugliesi e non del Novecento (2003). Autore di numerosi saggi su Sciascia, ha pubblicato in Svizzera Giorni felici con Leonardo Sciascia (2004). Dirige la rivista semestrale «Il Giannone» e collabora, tra l’altro, a «Belfagor», «Nuova Antologia», «incroci», «Quaderni del Fondo Moravia».

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i L’ultima mossaomaggio a Piripicchio

“Era un attore povero, recitava per strada come i grandi giullari di razza di un tempo. E del

giullare aveva il talento a forti tinte,la faccia mobilissima, la voce

intonata e stentorea”.

Michele Mirabella

Fotografie: Angelo SaponaraTesti a cura di: Lino Angiuli

Note Introduttive di: Lino Banfi e Michele Mirabella

Prezzo: Euro 25,00 (Cartonato Euro 35,00)

Isbn: 88-89735-05-8Collana: Origani

Pagine: 150

Certo che sarebbe stato sicuramente felicissimo Piri-picchio di avere oggi un libro dedicato a lui e dei pref/attori che lo ricordano così bene.Se negli anni ’50 ci fosse stata la TV sono sicuro che Piripicchio avrebbe avuto il suo spazio.Non so spiegare l’ansia che mi prendeva quando sape-vo che stava per arrivare a Canosa. Addirittura un mio caro amico, Gino, riusciva a sapere i suoi spostamenti ad Andria, Spinazzola, Minervino e mi avvertiva in anticipo.Io avevo nei suoi riguardi un’ammirazione immensa. Ogni volta che lo vedevo cercavo di assorbire, studiare e codificare ciò che faceva.

Lino Banfi

Michele Genovese, in arte “Piripicchio” nacque nella città di Barletta nel 1907 e visse con quel poco che gli spettatori alle sue esibizioni lasciavano gene-rosamente nel suo cappello. Era il Charlie Chaplin pugliese, una maschera irresistibile a cui bastava una bombetta nera calzata in testa, un paio di baffetti e un bastone sottile che accompagnava con gesti allusivi le sue battute. Con la sua morte, sopraggiunta nel 1980, la tradizione dell’avanspettacolo povero ha perso il suo ultimo testimone.

Angelo Saponara è nato a Lagosta (Jugoslavia), nel 1934; vive a Modugno (Bari) e ha operato e opera in Europa e in particolare in Puglia come etnofotografo. La sua cinquantennale attività è stata completamente dedicata alla documentazione e valorizzazione, at-traverso il mezzo fotografico della cultura popolare. I suoi lavori sono ospitati nell’ambito di musei e rasse-gne, nazionali ed estere, mentre alcune sue ricerche vengono utilizzate da noti studiosi di etno-antropolo-gia come supporto iconografico per pubblicazioni di carattere scientifico.

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i Cento itineraripiù Uno in Puglia

“Un libro per comprendere meglio il ruolo storico che la Puglia ha svolto tra il Mediterraneo e l’Europa

attraverso i secoli”.

Curatore: Giorgio OtrantoPrezzo: Euro 47,00 (Libro e inserto didattico)

Isbn: 88-89735-05-8Collana: Origani

Pagine: 256

Questo volume, pur essendo l’esito finale della Mostra “Cento itinerari più Uno in Puglia”, va al di là della Mostra stessa non solo per gli elementi e i motivi nuovi di cui si è arricchito, ma anche per l’impianto con cui è stato pensato e realizzato. Esso, comunque, non è né un libro né un catalogo nel senso tradizionale del termine, ma, diciamo così, un prodotto culturale che risente della singolare esperienza di lavoro da cui na-sce, un libro-dossier che ripercorre per immagini e per linee generali, talvolta addirittura per semplici cenni, la storia plurisecolare della Puglia, facendo emergere il ruolo storico che la Regione ha svolto tra il Mediter-raneo e l’Europa attraverso i secoli.

Il dossier si articola in quattro parti corrispondenti alle Sezioni comprese inizialmente nel progetto, ma suc-cessivamente modificate e spesso ampliate sulla base di incontri da me tenuti sia con i colleghi Cassano, Pasculli, Soragni, Volpe, che direttamente con i dieci giovani borsisti che hanno prestato la loro opera per un anno nella ricerca e nell’approfondimento dei conte-nuti da “trasformare” prima in Mostra e poi in volume. Si è trattato di un lavoro lungo, paziente, appassionato, prima passato al vaglio dei responsabili delle quattro Sezioni, poi collocato in una dimensione e in una vi-sione d’insieme nell’intento di indirizzare i tanti itine-rari fisicamente e topograficamente individuati verso l’unico itinerario che interessa un’istituzione culturale come l’Università: quello della conoscenza diffusa.

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i Cento itineraripiù Due in Puglia

Curatrici: Alessandra Campione Alessandra Moro e Giorgio Otranto

Prezzo: Euro 35,00Isbn: 978-88-89735-59-6

Collana: OriganiPagine: 232

Il volume riprende e arricchisce il Progetto Cento iti-nerari più Uno in Puglia, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia e realizzato nel 2007 dal Dipartimento di Studi classici e cristiani dell’Universi-tà degli Studi di Bari Aldo Moro. Esso intendeva riper-correre per linee generali e con l’ausilio di significative immagini la storia della Puglia, evidenziandone il ruo-lo di cerniera tra il Mediterraneo e l’Europa.Dopo il successo fatto registrare da quella iniziativa, la Fondazione, nell’intento di promuovere la ricerca sulla Puglia e diffonderne le risultanze anche al di là degli abituali circuiti regionali e nazionali, ha delibe-rato di “esportare” la Mostra e il volume collegato in Argentina, dove vivono migliaia di Pugliesi e di loro discendenti, che seguono con sempre più vigile atten-zione quanto accade in Italia e in Puglia.Il Progetto iniziale è stato così rivisitato e aggiornato, e il volume notevolmente ampliato con altre tre Sezioni destinate a suscitare l’interesse dei nostri corregionali in Argentina: tale rivisitazione rappresenta il valore aggiunto rispetto alla prima edizione del Progetto, il cui titolo, Cento itinerari più Uno in Puglia, diventa così Cento Itinerari più Due in Puglia. È un ulteriore itinerario che mira a riannodare i fili della memoria di tanti Pugliesi e Italiani. Alla realizzazione di questa seconda edizione del Progetto hanno partecipato l’Università degli Studi di Bari, da tempo impegnata in attività di collabora-zione con alcune istituzioni dell’amico Paese latino-americano, l’Ambasciata Italiana a Buenos Aires e la Universidad Argentina de la Empresa.

Giorgio Oranto

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i In Marcia da Due Secoli

“La storia di una Banda musicale è la Storia di una città ... uno strumento con il quale una intera collettività esprime la propria gioia, il

proprio dolore, il proprio sentimento religioso”.

Michele Suma

Autrice: Daniela CavalloPrezzo: Euro 20,00

Isbn: 978-88-89735-21-3Collana: Origani

Pagine: 192

La banda è essa stessa uno strumento con il quale una intera collettività esprime la propria gioia, il proprio dolore, il proprio sentimento religioso.La banda è il mezzo che veicola, attraverso la musica, i sentimenti del popolo, i suoi entusiasmi, le sue pas-sioni, le sue sconfitte. Tutto ciò era ancora più vero nel passato, quando la gente, in misura maggiore rispetto ad oggi, occupava le strade e le piazze e vi riversava la propria umanità.Nelle strade si dispiegava la banda, pronta ad interpre-tare i fermenti collettivi, restituendoli sotto la forma della bellezza e della gioia che la musica esprime, sot-to la forma di quelle arie e di quei brani che il popolo avrebbe imparato a conoscere e amare.Questa straordinaria corrispondenza appare ancora più straordinaria quando si scopre la semplicità de-gli uomini che componevano la banda: gente umile, dall’animo tuttavia sensibile e rapito dalla nobiltà dell’arte, che generosamente comunicavano a chi ascoltava.

Michele Suma

Daniela Cavallo, è nata nel 1982 a Monopoli (Bari) dove ha cominciato la sua formazione artistica e cul-turale frequentando il Conservatorio Musicale “Nino Rota”. Ha proseguito gli studi superiori iscrivendosi all’Università degli Studi di Lecce dove si è laurea-ta, summa cum laude, in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo in Beni Musicali, discutendo una tesi in “Fondamenti della Comunicazione e del Sistema Produttivo Musicale” con la prof.ssa Paola Besutti. L’attento lavoro di ricerca e consultazione do-cumentale, iniziato in occasione della redazione del saggio finale del corso di laurea, ha portato l’autrice a ricostruire le vicende storiche della Banda Musicale di Monopoli che, riunite sistematicamente, hanno dato vita alla presente pubblicazione. Oggi, già ammessa alla scuola di specializzazione per l’insegnamento del-la musica, sta concludendo la formazione per ottenere l’abilitazione alla docenza nelle materie umanistiche nelle scuole medie e superiori presso l’Ateneo barese, alternando allo studio l’insegnamento della chitarra in numerose associazioni culturali.

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Autrice: Raffaella CassanoPrezzo: Euro 15,00

Isbn: 978-88-89735-24-4Collana: Origani

Pagine: 80

Raffaella Cassano insegna ‘Archeologia e Storia dell’arte greca e romana’ e ‘Archeologia delle Pro-vince romane’ presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bari. I suoi interessi di studio riguardano le città e il territorio della Puglia in età romana, soprattutto i centri di Canosa di Puglia, Ruvo di Puglia ed Egnazia, con attenzione alla vicen-da urbanistica, alle modalità insediative extraurbane, all’architettura e alla cultura figurativa. Negli ultimi anni si è dedicata in modo particolare al versante adriatico pugliese, coordinando il progetto interdisci-plinare ‘Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione’, che prevede indagini stratigrafiche, ricognizione nel terri-torio e analisi dei cospicui materiali provenienti dalle ricerche recenti e dagli scavi pregressi. Ha curato l’in-terpretazione e lo studio di alcuni tra i più importanti complessi architettonici della regione come il Tempio di Giove Toro e il Battistero di San Giovanni a Canosa, nonché i monumenti paleocristiani di Egnazia, di cui ha studiato anche i mosaici, nel quadro della produ-zione musiva del Mediterraneo in età tardoantica.Autrice di numerose pubblicazioni, ha curato eventi espositivi di ampia portata come le mostre ‘Principi Imperatori Vescovi. Duemila anni di storia a Canosa’ (1992) e ‘Andar per mare. Puglia e Mediterraneo tra mito e storia’ (1998).

La mostra ‘Sul filo di Lama’, progettata e organizzata dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Uni-versità degli Studi di Bari, si propone di diffondere ad un vasto pubblico di fruitori i risultati conseguiti nell’ambito delle attività di ricerca finalizzate alla conoscenza del comprensorio di Lama Balice e alla elaborazione di proposte per un turismo sostenibile, secondo le linee indicate dal ‘Progetto SITRuS’.L’esposizione infatti raccoglie, analizza e propone contenuti e notizie – talora originali ovvero poco co-nosciute – di cui si è arricchita lungo l’esperienza di lavoro e di indagine condivisa dai Partners di progetto, ma si distingue anche per l’innovativa modalità del-l’‘impianto comunicativo’ adottato.

Sul filo di Lama

“Per conoscere il comprensorio di Lama Balice, tra Bari e Bitonto”.

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Autore: Michele PirrelliPrezzo: 15,00

Isbn: 978-88-89735-43-5Collana: Origani

Pagine: 320

Michele Pirrelli è nato a Monopoli nel 1947, è stato dirigente amministrativo presso l’Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico “Saverio De Bellis” di Castellana Grotte. Socio del Centro Ricerche di Sto-ria religiosa in Puglia, nel 2008 ha ricevuto il “Premio Città di Monopoli” per la Cultura.Ha pubblicato interventi su riviste e numerosi volumi sulla storia della sua Città, tra i quali: Monopoli illu-stre. Casate e cognomi monopolitani, I-II (Fasano 1989 e Monopoli 1998); La chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Monopoli (Fasano 1997); La cappella della Madonna della Madia in Monopoli. L’organismo sette-centesco (Fasano 1997).

Sulla scia degli studi più recenti in materia di storia religiosa, orientati a delineare un tracciato delle ra-mificazioni e interazioni “politiche” delle istituzioni ecclesiastiche e a coglierne i rapporti non univoci tra loro e nell’ambito della società italiana, si colloca il presente, corposo e per certi versi monumentale, lavo-ro di Michele Pirrelli sulla presenza e l’organizzazione degli Ordini religiosi a Monopoli. In questa direzione, più che sugli aspetti istituzionali, organizzativi e religiosi interni, la ricerca, puntuale ed esauriente per vastità di fonti reperite e consultate, oltre che per il copiosissimo repertorio bibliografico, si muove cercando di porre in rilievo il duplice pro-cesso che ne connota nel tempo l’operatività religio-sa e sociale.

Antonietta Latorre

Tra Conventi e MonasteriLe case religiose a Monopoli

“Un affascinante viaggio storico tra conventi e monasteri

di Monopoli”.

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Autore: Antonio V. GelorminiPrezzo: 14,00

Isbn: 978-88-89735-89-3Collana: Origani

Pagine: 80

Antonio V. Gelormini, nato a Troia (Fg) il 24 agosto 1956, vive a Bari, dove ha frequentato i corsi della Fa-coltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi “A. Moro”.Ha diretto importanti strutture turistico-alberghiere di catene nazionali ed internazionali (Club Méditer-ranée, Accor Group e Cit Hotel).Dal 2006 è giornalista pubblicista. Editorialista del quotidiano telematico «Affari Italiani», è redattore-capo della sezione “Puglia”. È stato responsabile della pagina turismo del quotidiano «La Prealpina» di Va-rese, ed è corrispondente di numerose testate online. Collabora con i principali quotidiani pugliesi. È responsabile del progetto Daunia Vetus della Dioce-si di Lucera-Troia, per la nascita di un Distretto Cultu-rale (www.dauniavetus.it).Nel giugno 2009 ha ricevuto il “Premio Giornalistico Città di Riccione” assegnato ogni anno alle migliori firme del giornalismo italiano di viaggi e turismo.

«Kaspar Jr. Van Wittel era letteralmente catturato dall’imponenza affascinante delle Alpi, mentre ne sorvolava le cime innevate e mentre si apprestava a sfogliare le pagine nascoste di una storia senza fine».Il Gran Tour di Kaspar jr. si dipana sulle tracce ac-cattivanti di linee architettoniche familiari e lungo i riverberi di sentimenti devozionali insistentemente tramandati. Un percorso tracciato negli anni della sua infanzia olandese dai racconti di una nonna “incante-vole” che, come un filo d’Arianna, lo guideranno dalla Firenze di Raffaello alla Roma dei Papi, dalla Napoli carolingia alla familiare Reggia vanvitelliana di Caser-ta. Fino al cuore dell’entroterra dauno: Troia.Episcopius troianus “racconta” il Palazzo Vescovile di Troia, nella percezione stessa di “soggetto episcopale”, attraverso le sue vicissitudini, quelle dei Vescovi che l’hanno abitato, quella di un’originale pala d’altare del Solimena, nonché della tribolata vicenda di preziosi volumi e codici emigrati “forzosamente” verso biblio-teche più blasonate.È anche il racconto di una Diocesi e di una Città, Tro-ia, che ha rappresentato un importante pezzo di storia di questo suggestivo angolo di Puglia.

Episcopius TroianusIl taccuino di Troia

“Il racconto di una Diocesi e di una Città, Troia, che ha rappresentato un importante pezzo di storia di questo suggestivo angolo di Puglia”.

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Autore: Michele CassanoPrezzo: 10,00

Isbn: 978-88-89735-93-0Collana: Origani

Pagine: 96

Michele Cassano, nato a Bari nel 1964, sposato, due figli, è cresciuto e risiede nel borgo antico. È sacrista della Cattedrale di Bari. Innamorato della sua Città e della sua gente, appassio-nato di fotografia, ha realizzato calendari e organizzato mostre fotografiche. Numerose le pubblicazioni sulle tradizioni e sui te-sori Bari: Cristo nel bestiario della Cattedrale di Bari (2000), Una bella giornata di sole. I bambini ci inse-gnano a pregare (2001), Acquamare (2002), il volume con dvd allegato Il cammino del sole nella Cattedrale di Bari (2007), A due passi da te (2007), La cattedra del vescovo. Passo dopo passo alla scoperta della Cattedra-le di Bari (2009), Dal buio alla luce. Bari 1156-1292 (2009).

“Sono rimasto sempre qui a Bari Antica e non me ne andrò perché qui ci sono le mie radici, perché qui ho conosciuto l’Amore, perché è bellissima, perché c’è il sole e il mare, perché al mattino per le strade sento gli odori della cucina e riconosco il piatto del giorno del mio vicino, perché si rispettano ancora le tradizioni, perché quando mi reco al lavoro i miei occhi contem-plano il campanile della Cattedrale che si staglia nel cielo azzurro di Bari e mi invita a guardare in alto, perché a marzo si festeggia la madonna Odegitria e a maggio San Nicola, perché quando cammino per le vie conosco tutti e saluto tutti e se, per una distrazione non saluto qualcuno, il giorno dopo, lo stesso, mi dirà: «Ieri non mi hai salutato, è successo qualcosa?».Non me ne andrò perché siamo una grande famiglia, si litiga, si sparla, ma se hai dei problemi e chiedi aiuto tutti si fanno in quattro. Non me ne andrò perché il mio palato esulta quando mangio i ricci di mare e i polpi appena pescati. Non me ne andrò perché non so resistere davanti ad un’im-pepata di cozze, ad una frittura mista di pesce o all’o-dore delle triglie arrostite sulla brace.Non me ne andrò perché non mi so immaginare da nessun’altra parte...”.

Sempre qui!Viaggio in Bari Antica

“Nei luoghi che custodiscono la vera anima di Bari”.

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Autrici: Dea e Vanna GrittaniPrezzo: 10,00

Isbn: 978-88-98286-14-0Collana: Origani

Pagine: 88

Dea e Vanna Grittani, gemelle, nate a Bari, “emi-grate” giovanissime a Barletta, dove attualmente vivo-no, insieme anche in quest’idea di tramandare le loro memorie familiari.Il racconto vivo ed emozionante di una famiglia, dei membri che l’hanno composta e di tutti quelli che hanno percorso con loro un pezzo di strada.Tanti personaggi, tante vite narrate, tanti caratteri in cui ognuno potrà riconoscere un componente della propria famiglia.

La memoria individuale si confonde con quella collet-tiva, la storia vera con quella virtuale. Ti affanni per il lavoro, ti affanni per divertirti, ti affanni per stare bene. […] Finché cominci ad avvertire un senso di disagio, una stanchezza che ti pare immotivata, un male fisi-co ma diffuso “Mi fa male il mondo” cantava Giorgio Gaber negli anni Novanta, in un guizzo di genio pre-monitore. […] Allora apri l’armadio e prendi la “tua” coperta e te l’abbracci. Lì c’è tutto ciò che era vero. Senti le risate amiche, gli odori, le voci familiari, il calore dell’affetto trasparente.La “coperta della Regina” non è stata mai venduta e continua il suo viaggio nel tempo. Ha attraversato incolume guerre e terremoti, fuochi e ricatti, protetta e salvaguardata con amorosa cura da ogni pericolo. Come un prezioso gioiello di famiglia, è passata da generazione a generazione, da tutti custodita con se-verità e rispettosa deferenza. […] Chissà quale destino avrebbero per lei desiderato i vecchi possessori della coperta della Regina, generatori e compagni della sua storia.Chissà, forse solo che la si raccontasse.

La coperta della Reginauna storia (a tutti) familiare

“Un viaggio del tempo su una coperta”.

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Autore: Pasquale B. TrizioPrezzo: 12,00

Isbn: 978-88-98286-28-7Collana: Origani

Pagine: 128

Pasquale B. Trizio (Bari, 1951) è uno studioso di sto-ria moderna e contemporanea che si occupa da tempo della diffusione della cultura del mare nella sua Città. Alle numerose pubblicazioni storiche riguardanti il suo campo di ricerca, la storia del commercio marit-timo e della navigazione, ha fatto seguito la ricostru-zione delle vicende di una prestigiosa famiglia ebraica berlinese originaria di Norimberga che si trasferisce a Bari e che è vittima della persecuzione nazifascista e la cui storia è rimasta sepolta per oltre settant’anni die-tro una lapide di marmo del cimitero di Bari.Collabora inoltre con riviste specialistiche ed è mem-bro della World Ship Society.

Durante una ricerca effettuata presso l’Archivio di Sta-to di Bari, su un argomento di tutt’altro interesse, l’au-tore s’imbatte per caso in un nome a lui ben noto, che ricorda sin da bambino perché apposto su una lapide, situata accanto a quella dei suoi genitori nel cimite-ro della Città, che gli suscita un immediato interesse sino a indurlo a ricostruirne la storia, “nascosta” sino ad oggi dietro una fredda epigrafe.Il nome, il luogo e le date di nascita e di morte, i soli riferimenti in suo possesso, sono quelli di Berthold Uhlfelder, avvocato ebreo e consigliere di Corte di Ap-pello di Berlino, originario di Norimberga che, con la sua famiglia, fugge dalla Germania nazificata per rifu-giarsi a Bari nel 1936 e che, invece, cade vittima delle famigerate leggi razziali che il fascismo, ad imitazione del partner nazista, emana nel 1938, finendo per es-sere internato con la moglie Helene per circa quattro anni in uno sperduto paesino dell’Abruzzo.L’autore, attraverso una sistematica ricerca effettuata presso gli archivi di Roma, l’Aquila come pure presso quelli tedeschi di Norimberga e Monaco di Baviera e, non ultimo, quelli statunitensi del YIVO, ricostruisce la storia di questa storica famiglia ebrea tedesca a Bari, una storia di ansie, paure, privazioni e umiliazioni, ma anche una storia di profondi sentimenti che emergo-no prorompenti da una poesia che Berthold, prima di morire nella “terra sconosciuta” che è per lui l’Italia, dedica alla sua Helene e che rappresenta un vero e proprio manifesto della tragedia degli ebrei di tutta Europa negli anni della persecuzione nazifascista.

La Storia nascostaGli Uhlfelder, una famiglia ebraica berlinese

a Bari negli anni della persecuzione

“La storia, nascosta dietro una fredda lapide,di un ebreo tedesco a Bari”.

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Autore: Alessandro CatucciPrezzo: 12,00

Isbn: 978-88-98286-63-8Collana: Origani

Pagine: 88

Alessandro Catucci è uno psichiatra e terapeuta re-lazionale, nato e vissuto a Ginosa (TA), in cui ha lavo-rato per quattordici anni come medico di base.Dal 1990 fino al suo pensionamento, ha lavorato nella Clinica Psichiatrica, in cui ha diretto il DH dei distur-bi del comportamento alimentare, del Policlinico di Bari, città in cui vive dal 2002. bro della World Ship Society.

«Ginosa, notte del 4 novembre 1922, domenica, cin-que cadaveri giacciono per terra: due donne e tre uo-mini. Se le vite spezzate dei tre giovani, strappati ai loro cari, come dimostra una lapide, possono errone-amente giustificare l’infondata faida di una lotta poli-tica, le due madri barbaramente uccise che, prive di armi, mortalmente ferite si trascinano, sperando, col loro olocausto, di salvare la vita dei figli, sono le vitti-me, come la stampa del tempo riporta, non di dissensi politici, ma di profondi rancori e vendicativi odi. E così, interessi personali, ambizioni di potere, scon-tri di partiti, tutto un passato che non ci è permesso dimenticare, grazie a questa avvincente “ballata dei rimossi” concretizza il ricordo di chi, con la vita, ha elevato a fondamenta il nostro libero vivere di oggi. Ed a mio avviso, questa di Catucci, pur non essendo poesia, contiene momenti che toccano e vengono so-prattutto ricordati col cuore».

La Terra del rimossoLa cultura orale e i fatti

del 4 novembre 1922 a Ginosa

Il ricordo di chi, con la vita, ha elevato a fonda-menta il nostro libero vivere di oggi.

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Autori: Sara Vitucci e Vincenzo Diruggiero

Prezzo: Euro 10,00Isbn: 978-88-89735-22-0

Collana: RosmariniPagine: 80

La cattedrale di Bitonto

“Questa guida vuole essere, attraverso il ricco ap pa rato ico no gra fi co e una sapiente ri co stru-zio ne sto rio gra fi ca che parte dalla edi fi cazione del la Cattedrale fi no ai risultati dei recenti sca-vi, un im por tante stru men to co no scitivo per il vi si ta to re, ma an che per lo studioso della storia

del l’ar te e della cultura pugliese”.

La Cattedrale di Bitonto rappresenta la più com ple ta e ma tura espres sione dell’architettura ro ma nica pu-glie se. Fu costruita tra il 1175 e il 1200 a imi ta zione della Ba si li ca di San Nicola di Bari, pro babilmente per vo lon tà di Fe de ri co II, sui re sti di un piccolo tem pio dedicato al l’As sun ta. La Cat te dra le, come mol tis si me chiese pu glie si, fu ri ve sti ta di stucchi e decori ba roc chi nel Set te cen to, ma suc ces si vi e ripetuti re stau ri, ef fet tua ti a partire dal-l’Ot tocento, le han no re stituito l’aspet to ori gi na rio.La fac ciata è divisa da le se ne in tre se zio ni cor ri spon-den ti al le na va te interne. In al to, al centro del la cu spi-de ter mi na le, si sta glia uno splen di do ro so ne. Quat-tro bi fo re ric ca men te in cor ni cia te so vra sta no in ve ce i tre por ta li d’ingresso. È da am mirare il fian co de stro del la Cat te dra le con sei pro fon de ar ca te so vra sta te da un ma gni fico log gia to composto da al tret tan te esa fo re con tren ta co lon ni ne. L’interno con ser va gli ele men ti ro ma nici ori gi na li che gli do na no un aspet to au ste ro ma ar mo nio so. La pian ta, a cro ce la ti na con tre ab si di se mi cir co la ri, è di vi sa da co lon ne e ar ca te sul le qua li cor ro no i ma tro nei.La na va ta cen tra le e il tran set to so no coperti da una tra va tu ra po li cro ma, men tre le la te ra li da vol te a bot te. Sul la to de stro so no col lo ca ti un per ga mo com po sto con i fram men ti dell’antico altare mag gio re e un pre-zio so am bo ne re a liz za to nel 1229 da Ni co laus, il ma e-stro che eres se anche il cam pa ni le di Tra ni.Di notevole pregio anche il pul pito marmoreo, di for-ma qua dra ta, por ta to a ter mi ne da Gual tie ro da Foggia nel 1240 ed as sem bla to nel XVII se co lo con fram men-ti scul to rei. La cripta è co per ta da vol te a cro cie ra poggianti su co-lonne de co ra te da ricchi ca pi tel li mentre sul le pareti si pos so no ammirare stu pen di af fre schi.L’ultimo re stau ro, ini zia to nel 1991 e terminato nel 2002, ha por ta to alla luce nel soccorpo della Catte-drale i re sti del pa vi men to del la pre ce den te Ba si li ca pa le o cri stiana riccamente de corato con mosaici.

La guida è pubblicata in collaborazione con il Centro Ricerche Storia e Arte – Bitonto.

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Viaggio parallelo

“Un viaggio su due grandi viedi comunicazione: la strada e la ferrovia...

un confronto tra due modi di guardare,di osservare e di leggere il paesaggio”.

Giuseppe Pavone

Autori: Giuseppe Pavone e Vincenzo Velati

Prezzo: Euro 12,50Isbn: 88-89735-00-7

Collana: MirtiPagine: 84

Mentre si trasforma, il paesaggio ci trasforma: potreb-be essere questo, in estrema sintesi, il messaggio che questa mostra consegna alla nostra percezione e alla nostra riflessione. Una mostra alla cui realizzazione hanno partecipato diverse competenze e diversi lin-guaggi espressivi, dalla fotografia, in primis, all’elabo-razione artistica, dalla scrittura creativa allo sguardo filmico all’analisi tecnica: una fertile e interattiva convergenza di prospettive e punti di vista per osser-vare con occhio critico, non routinario, il paesaggio in cui è calata la nostra quotidianità. Guardarlo mentre la sua estetica è sottoposta a continue modificazioni; guardarlo attraverso gli strumenti che l’arte e altri ap-procci conoscitivi sono in grado di attivare.

Giuseppe Pavone, nato a Bari nel 1955, si occupa di fotografia come ricerca, con particolare attenzione al paesaggio. Ha realizzato i volumi: Sguardi oltre e Fer-rovieri e immagini. Ha tenuto numerose mostre perso-nali: a Spalato presso Palazzo Marian, al Teatro Abe-liano di Bari, al Castello Aragonese di Taranto, presso il Bastion Spandau di Berlino, solo per citarne alcune. Nel maggio 2004 il suo progetto “SS 407” viene segna-lato al premio Intenazionale di fotografia “Viaggio in Basilicata. Identità di un territorio”.

Vincenzo Velati, nato nel 1948, è docente di Storia dell’Arte presso l’Istituto “Pino Pascali” di Bari. Socio fondatore della storica associazione “Spazio imma-gine” e dell’associazione di fotografia e cultura “La Corte”, ha partecipato nel 1984 alla ideazione e alla realizzazione di “Viaggio in Italia” con Luigi Ghirri e Gianni Leone. Ha pubblicato saggi sulla storia e l’or-ganizzazione della cultura, l’architettura del Novecen-to a Bari e il libro Le Cattedrali romaniche pugliesi per Laterza nel 2001.

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Un Pozzo di devozioneil culto mariano a Capurso

“Sfogliare le pagine di questo volumesignifica ripercorrere trecento anni di storia

del culto della Madonna del Pozzo”.

Autori: Michele Bellino e Umberto Rizzo

Prezzo: Euro 12,00Isbn: 88-89735-03-1

Collana: MirtiPagine: 108

Questo volume è l’atto conclusivo dei festeggiamenti del Centenario e attraverso i suoi contributi ne esem-plifica le tappe: la storia del culto, la festa, gli ex voto.

È un volume celebrativo, quindi, ma dei volumi cele-brativi non ha la pomposità né i luoghi comuni. In re-altà vi è una perfetta simbiosi di immagini e di parole, di ritratti e di memoria, come nei codici medievali che raccontavano la fede a chi sapeva leggere solo con gli occhi. E a noi, poveri devoti del terzo millennio, poco avvezzi ormai a decifrare simboli e codici comunica-tivi, un libro così può dare una lezione di tradizione religiosa.

In appendice al volume fotografico vi è il viaggio tra carte «impolverate e dimenticate» di Michele Bellino e Umberto Rizzo che, con certosina pazienza, hanno scavato negli archivi dell’Ordine dei Frati Minori e hanno trovato preziose notizie intorno all’invenzione dell’Icona, alla prima comunità custode del Santuario, al “libro della gratitudine”, inventario dei doni prezio-si offerti alla Madonna del Pozzo.

Anna Maria Tripputi

Michele Bellino, sacerdote dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, è Vicario Cooperatore della Chiesa Madre del SS Salvatore di Capurso. Ha conseguito il Bac-cellierato in Sacra Teologia presso l’Istituto Teologico Pugliese di Molfetta. Ha collaborato alla realizzazione del volume L’altra Adultera. Letture storico-critiche di una tela gemella di Cristo e l’adultera del pittore napo-letano Paolo Finoglio (2003); ha curato con Umberto Rizzo Capurso e il culto di San Giuseppe (2005).

Umberto Rizzo, vive e lavora a Capurso svolgendo attività di geometra. Cultore di storia locale, ha col-laborato alle pubblicazioni Puglia Rurale. Il territo-rio tra i vigneti e la Murgia barese (1999), Festa della Madonna del Pozzo di Capurso. Attraverso un percorso fotografico di Giuseppe Pavone e Stefano Pesce (2000), Capurso e il culto di San Giuseppe (2005).

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La collana bianca si colora

“Un’idea semplice si trasforma in opera d’arte...

una copertina biancae pagine di versi

magicamente si colorano”.

Autori: Agata Altavilla e Michele Saponaro

Prezzo: Euro 19,00Isbn: 88-89735-06-6

Collana: MirtiPagine: 168

Cosa diventa un libro se un artista lo assume come interlocutore con cui confrontarsi, in cui specchiarsi, tramite cui raccontarsi? Può diventare un amico, un complice, un confidente oppure un alter ego, oggetto di attenzioni e manipolazioni, lo spazio su cui lasciare tracce e segni, disegnare figure, superficie su cui far aderire materiali, oscuro oggetto del desiderio, da oc-cultare: legandolo, cucendolo, ingabbiandolo.L’incontro con lo spazio bianco di una pagina è sem-pre un viaggio verso l’ignoto, quello tra due autori è un viaggio attraverso universi poetici, linguaggi, modi di stare al mondo o sulla soglia dell’infinito. Una sfida o la parte inevitabile del vivere?

Svariate le tecniche e i materiali adoperati: tempera, acquerello, foto digitale, disegno, inchiostro, cera, olio, ma c’è anche molto filo e cucito e stoffe che ve-stono le pagine, vetri che le frantumano, reti che le coprono fino a trasformare il libro in una reliquia, un pretesto, un punto di fuga. Ed è in questi casi estremi che l’intervento si pone come l’inizio di un evento. Lo spazio del libro diventa campo per la messa in scena di performance visive e tattili.

Anna D’Elia

Agata Altavilla, vive e lavora a Matera dove è Di-rettore del Museo d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, da lei progettato e ordinato. Dal 2005 svol-ge funzioni di Reggente della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico della Basilicata. Ha pubblicato diversi saggi e articoli scientifici, nonché curato cataloghi di mostre e pub-blicazioni.

Michele Saponaro è responsabile dell’Ufficio Stam-pa e della Comunicazione Istituzionale della Soprin-tendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Et-noantropologico della Basilicata, con sede a Matera, dove lavora dal 1980. Ha ricoperto diversi incarichi, tra cui il coordinamento di campagne di catalogazio-ne del patrimonio storico-artistico della Basilicata. Docente in corsi di formazione per operatori in beni culturali, ha curato diverse pubblicazioni.

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Mediterraneodal Mito al Sacro

“Suggestioni provenienti dal fecondo suolo pugliese si intersecano con respiri mediterranei,

aneliti africani e memorie orientali, trasformandosi magicamente in oggetti

tridimensionali”.

Autrice: Anna Maria Di TerlizziPrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978-88-89735-19-0Collana: Mirti

Pagine: 48

L’arte di Anna Maria Di Terlizzi è intrisa di cultura millenaria. Suggestioni provenienti dal fecondo suolo pugliese si intersecano con respiri mediterranei, ane-liti africani e memorie orientali, trasformandosi magi-camente in oggetti tridimensionali. Le sue opere raccontano la vita e la storia dell’uomo; le curve morbide e ammiccanti delle donne; la Prei-storia, il Medioevo e la contemporaneità, attraverso bronzi, resine, collage, metalli preziosi e pietre dure. L’artista, già docente di discipline plastiche presso l’I-stituto Statale d’Arte di Bari, vive e lavora a Bari.Alcune sue sculture in bronzo si possono ammirare a Bari nella Basilica di San Nicola, nelle chiese di Sant’Enrico, Santa Croce, San Rocco, nella Cattedra-le di Grumo e, a Roma, nel Monastero di San Sisto.Per istituzioni pubbliche ha realizzato il busto di Giu-seppe Di Vittorio, esposto a Gravina, quello del mae-stro Capaldi, fondatore del Conservatorio di musica di Bari, e bassorilievi per la Baia San Giorgio e il Porto di Bari.

Vite di Santi, fatti, leggende, credenze e devozioni, che affiorano alla memoria dinanzi alla straordinaria galle-ria di stele di soggetto sacro realizzate da Anna Maria Di Terlizzi; stele dinanzi alle quali, più che ricercare puntigliosamente precisi riferimenti critici (che pur ci sono, e numerosi), sembra più opportuno lasciarsi tra-sportare dall’emozione, cedendo all’attrazione quasi ipnotica che esse esercitano sul riguardante.

Clara Gelao

Nelle opere di Anna Maria Di Terlizzi sembra che il mito fondativo delle cose continui ad essere parte organica del resto del mondo; che continui a vivere indistinto dal mito della nascita delle anime, come ad affermare che le vichiane età del senso e l’età degli eroi non si siano mai del tutto concluse, che non siano addirittura superabili.

Vincenzo M. Spera

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Il percorso di Michele Depalma

“Un percorso rigoroso e coerente, certificato con autorevoli e numerose attestazioni critiche (Apa, Argan, Chieppa, D’Elia, Sperken, Fizzarotti, Ge-lao, Lorenzetti, Marino, Nigro, Orienti, Toniato,

Venturoli, Vergine, Vitiello...)”.

Autori: Lino AngiuliPrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978-88-89735-23-7Collana: Mirti

Pagine: 48

Cercare di conoscere da vicino un artista è come sol-levare il coperchio del vaso di Pandora e immergersi in quel vapore denso, fatto di pensieri, riflessioni, sen-timenti, che da esso promana. Tanto più questo è vero quando si cerchi di accostarsi a Michele Depalma e, forzando i freni imposti dalla sua incoercibile timidez-za e discrezione, si abbia la possibilità di conoscere le sue sottili qualità umane e spirituali, la sua incredibile sensibilità, la sua profondità di pensiero, la sua inesau-sta riflessione sulla sua arte e sulle motivazioni che ne sono all’origine: tutto ciò, insomma, che costituisce il fondamento del suo fare artistico.

Clara Gelao

La scomposizione degli spazi e l’inquietudine figurale erano maturate in vi brazione di colori illimpiditi per segmenti, tocchi, tratti e tagli di secca eleganza ma-tissiana, musicale. Tanto da portare paesaggi e oggetti verso un iconismo segnaletico spin to sin sulle soglie di una astrazione “mediterranea” – passaggio favori-to dalla immer sione nella luce marina di Monopoli. Così Depalma ha interpretato e innovato quella “ri-voluzione del colore” che Vincenzo Ciardo aveva riconosciuto come decisiva per il Mezzogiorno, negli anni Cinquanta.

Pietro Marino

Probabilmente Depalma cercava una pittura che co-niugasse l’esperienza giovanile del futurismo con le moderne espressioni dall’Europa e dall’America, lo spazialismo di Mondrian e di Magnelli e persino la frammentazione della luce e della geometria in mi-crorganismi liberati dallo spazio, geroglifici, triangoli, cubi, cerchi, ideogrammi, come nella pittura di Klee e Mirò [...] con una diversificata posizione di fronte alla luce [...]. Una luce che divide lo spazio infinito in geometrie limitate, geometrie sonore, accarezzate da una musica tesa e che tende al sublime. Una geome-tria metafisica.

Raffaele Nigro

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Fotografia ed oltre…opere di Maurizio Ghiglia

“Un percorso rigoroso e coerente, certificato con autorevoli e numerose attestazioni critiche (Apa, Argan, Chieppa, D’Elia, Sperken, Fizzarotti, Ge-lao, Lorenzetti, Marino, Nigro, Orienti, Toniato,

Venturoli, Vergine, Vitiello...)”.

Curatrice: Barbara AntonelliPrezzo: Euro 15,00

Isbn: 978-88-89735-95-4Collana: Mirti

Pagine: 92

Maurizio Ghiglia (1945-2011), Nato a Roma, è fi-glio d’arte: suo padre Paulo e suo nonno Oscar sono stati pittori di fama internazionale, suo fratello Oscar è un affermato chitarrista.La sua versatilità in campo artistico si è subito manife-stata e, dopo essersi dedicato alla pittura ed al disegno che non ha mai abbandonato, si è appassionato alla fotografia e quindi al video, ritenendoli più idonei alla sua ricerca artistica.Ha lavorato come scenografo e fotografo di scena a Roma, collaborando con Carmelo Bene, ed a Firenze per i teatri dell’Orologio e dell’Oriuolo. Ha seguito per diversi anni il Florence Dance Theatre, collaborando anche come regista degli spettacoli teatrali.Ha realizzato video inerenti alle attività professionali di pittori e scultori fiorentini e stranieri. Ha partecipato a rassegne di arte multimediale come video maker. Ha partecipato alla realizzazione del corto d’autore Baljia, vincitore dei più prestigiosi premi del settore dal 1996 al 1998.Apprezzato ritrattista, ha realizzato copertine per di-schi e CD, soprattutto nel campo della musica clas-sica, manifesti per il teatro, collaborando con riviste e giornali.Ha insegnato fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, di Milano e di Firenze, dal 2000 presso l’Acca-demia di Belle Arti di Bari.È stato membro dell’Accademia Internazionale Me-dicea.

«Mi hanno parlato di lui i suoi appunti, gli articoli e le recensioni sulla lunga attività professionale ed arti-stica, ma continuano a parlarmi di lui le sue opere: i personaggi dei ritratti di Maurizio Ghiglia che guar-dano direttamente l’osservatore. Uno sguardo che vie-ne ricambiato da tutti noi, dai nostri occhi che, per un processo di identificazione, sono gli stessi occhi dell’autore».

Valeria Nardulli

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Michele Marolla ha svolto una lunga attività come giornalista free lance, a partire dalla metà degli anni Settanta, collaborando con giornali locali e naziona-li come Bari Sport, Il Tempo, Zero, Corriere dello Sport, Ore 12 - Il Globo, Conquiste del Lavoro, La Na-zione, La Gazzetta del Piemonte, Avvenire, Corriere della Sera - Inserto Lavoro. Nel 1989 è stato assunto a La Gazzetta del Mezzogiorno, dove si è occupato so-prattutto di tematiche economiche e finanziarie. Dal 2013 è in pensione. Successivamente, è stato direttore del mensile Impresa Metropolitana e del portale di in-formazione economica www.impresametropolitana.it. Nel 2013 è stato curatore, e uno degli autori, della rac-colta di racconti Ultimo desiderio. Se ti tradisco (non) è la fine del mondo, edito da Gelsorosso. Ha ricevuto i premi “Giornalisti del Mediterraneo” alla carriera e “Agorà” per l’impegno sociale e culturale; ha vinto il Premio “Cultura e Progresso” della Provincia di Bari.

Le fotografie che raccontano, fanno emozionare ed entrare nel mondo dell’autore, permettendo al lettore di vivere un’emozione tutta sua, ben

diversa da chi fotografa o scrive.

Autore: Michele MarollaPrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978.88.98286.58.4Collana: Mirti

Pagine: 48

DIARIOluoghi, persone, storie

«Ho inseguito il mestiere di giornalista, l’ho raggiunto e praticato sempre con un obiettivo ben chiaro: rac-contare quello che osservavo, che vivevo, attraverso i miei filtri culturali, la mia sensibilità, le mie esperien-ze, ma sempre con estrema onestà, cercando cioè di avvicinarmi il più possibile a quello che era realmente accaduto.La verità non esiste, esiste il racconto di quello che si è vissuto, o che altri hanno vissuto e raccontano a loro volta. Per raccontare si possono usare le parole, gli sguardi, le immagini. Qualcuno può pensare che la fotografia, congelando il momento sia la verità, perché mostra esattamente quello che accade, basti pensare alle foto in zone di guerra. In realtà non è così, an-che dietro la fotografia ci sono la testa, la personalità, i sentimenti di chi l’ha scattata. E con il digitale le possibilità di falsare la realtà sono aumentate esponen-zialmente, basti pensare che il Word Press Photo, il più importante contest fotografico mondiale, ha varato nuove stringenti regole per evitare trucchi in grado di modificare in maniera sostanziale le foto che vengono candidate al concorso.Con le fotografie di questa mostra, diventata anche un catalogo, provo ancora una volta a raccontare. Non una, ma quaranta storie.»

Michele Marolla

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Preistoria del CiboAlle origini del Pane

“Il pane è uno straordinario prodotto, l’unico nel quale si racchiudono

numerosi saperi dell’uomo.L’unico ad avere una relazione strettissima

con la Natura e con i suoi elememti fondamentali: terra, aria, acqua”.

Curatrici: Francesca Radina e Donata Venturo

Prezzo: Euro 10,00 Isbn: 88-8973504-XCollana: Caprifogli

Pagine: 48

Il pane è uno straordinario prodotto, l’unico nel quale si racchiudono numerosi saperi dell’uomo: dalla cono-scenza della fertilità del territorio ai metodi di coltiva-zione della terra, dalla raccolta delle messi alla trasfor-mazione dei semi, dalle diverse possibilità di consumo dei cereali al loro differente modo di cottura, l’unico ad avere una relazione strettissima con la Natura e con i suoi elementi fondamentali: terra, aria, acqua.

La mostra si propone proprio di analizzare le tappe fondamentali attraverso le quali si è giunti alla conqui-sta, durante il Neolitico, a partire da circa 8.000 anni fa nella nostra regione, delle numerose tecniche che hanno permesso di poter, fin da allora, migliorare la dieta e che, ancora oggi, svolgono questo ruolo.

La mostra è stata realizzata nel Museo di Altamura proprio perché l’uomo della Murgia, agricoltore e pa-store fin da allora, ha forse, più che in altri luoghi, conservato e tramandato per generazioni fino ad oggi i segreti per ricavare da una terra arida e povera i grani migliori e il pane più buono, vero premio per la fati-ca umana che unisce quei primi agricoltori neolitici alla realtà contadina che ancora oggi si vive in questo territorio.

Francesca Radina è Direttore archeologo della So-printendenza per i Beni Archeologici della Puglia dal 1980. Responsabile della tutela di siti e beni preistorici del barese, promuove scavi, ricerche e programmi di valorizzazione in tale ambito. È autrice di numerosi saggi e studi sul tema.

Donata Venturo è Direttore archeologo della So-printendenza per i Beni Archeologici della Puglia dal 1980. È responsabile della tutela di siti e beni preistori-ci della Murgia Alta al confine con la Basilicata, dove promuove scavi, ricerche e interventi di valorizzazione sui quali ha pubblicato numerosi studi.

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Chissà se ieri pioverà

“Un libro per andare al di là delle ipocrisie che talvolta complicano la vita di noi,

gente ritenuta normale”.

Autrice: Olimpia RiccioPrezzo: Euro 10,00 Isbn: 88-89735-11-2Collana: Caprifogli

Pagine: 64

Sono straniera alla normalità. Spesso vuol dire man-canza di attenzione, pregiudizio, competizione ad ol-tranza, bugie, volgarità, superficialità.E che significa integrazione: recuperare i “diversa-mente abili” – o divabili – per integrare la parte matta di noi,quella misteriosa, altrimenti rifiutata ed espulsa dalla nostra cultura? Chi siamo per integrare altri, noi già tanto disintegrati?Libero prende a calci la madre sotto i miei occhi perché non vuole entrare in classe. Sento un leggero malessere. Penso fugacemente ai ragazzi sani che ho lasciato in palestra, alla scelta del sostegno, al contat-to difficile ma intenso con la diversità. Eppure sono attratta dall’affetto senza ambiguità degli eterni puliti bambini che sono i portatori di handicap.Ricordo Antonella, Giuseppe, miei alunni del passato ormai adulti, affetti dalla sordità, dall’epilessia con i quali comunicavo prima di tutto a pelle, a sensazioni, con il tocco delle mani, con gli occhi teneri che un po’ ridevano. All’inizio c’erano stati contrasti, mi avevano messa alla prova, poi ero diventata una di loro: mi scri-vevano messaggi d’amore con i cuoricini rossi e i fiori colorati, al di là delle ipocrisie, che talvolta complica-no la vita di tutti noi, gente “normale”.

Olimpia Riccio

Olimpia Riccio è un’insegnante di educazione fisica che riversa nel sostegno la versatilità motoria della sua formazione professionale e quella espressivo-comu-nicativa dei suoi geni partenopei. Avversa la fretta, il pregiudizio, la chiusura, la parola ‘handicappato’. Ha collaborato con giornali locali, ha pubblicato nel 1995 Piove in palestra e nel 2002 la raccolta Poesie da spe-dire. Vive e lavora a Gioia del Colle (Ba) con frequenti puntate a Napoli, sua città natale.

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Io, la seconda figlia Storia semiseria di una primadonna

“La vita, l’amore, le avventure di un’amatissima attrice barese”.

Autrice: Tiziana SchiavarelliPrezzo: Euro 10,00 Isbn: 88-89735-18-3Collana: Caprifogli

Pagine: 64

«Sono la seconda di due figlie e i secondi figli, come si sa, vengono cresciuti più facilmente, con modi più spicci, senza tutti quegli impacci, tutte quelle attenzioni, quel-le delicatezze che si hanno col primo figlio… e infatti i secondi figli escono più spicci, meno impacciati e meno delicati, più rozzi. Io, per esempio, rispetto a mia sorella sono più zaguana, anche se passo per essere una donna di classe. A volte. Non sempre. Ho un mio stile va’!… Se-condi figli hanno un trattamento da secondi, insomma: vestiti di seconda mano, scarpe di seconda mano. Io che sono sempre stata fissata per le scarpe l’ho vissuta male la storia, perché non solo mi venivano messe le scarpe usate di mia sorella – e che magari non mi piacevano nemmeno da nuove – ma l’estate quando si andavano a riesumare le scarpe dell’anno prima, che ovviamente mi andavano strette, mio padre sbizzarriva il suo estro e le tagliava alla punta. Diventavano, quindi, sandali quelle scarpe che erano nate per essere chiuse».

Tiziana Schiavarelli ha iniziato la sua carriera d’attrice nella seconda metà degli anni Settanta, all’età di quindici anni, debuttando in teatro con la Compagnia Anonima G.R., dalla quale, pur avendo avuto percorsi personali nel cinema e nella televisione, non si è mai allontana-ta. Circa 30 produzioni teatrali con l’Anonima G.R., ha dato vita a diverse caratterizzazioni comiche di personag-gi femminili, spesso con una forte connotazione barese è stata diretta dal regista Nanni Loy in due spettacoli teatrali: Dolce o amaro?, tratto dal film Cafè Express, e L’osso sacro. Con Dante Marmone condivide la propria vita, un lungo percorso teatrale, nonché l’esperienza te-levisiva che li vede tuttora impegnati nella realizzazione, nel doppio ruolo di autori e protagonisti, della sitcom Catene, premiata dalla critica nazionale (Aldo Grasso su “Sette”) come una tra le più interessanti fiction italiane. Si è cimentata anche in ruoli drammatici come nei film La casa delle donne, diretto da Mimmo Mongelli, e La-CapaGira di Alessandro Piva. Molto impegnata anche musicalmente, è interprete di diverse canzoni popolari composte da Dante Marmone, nonché autrice di alcune canzoni comiche.

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RagùAlle radici del popolo barese

“Tutti i sapori della cultura barese”.

Autore: Vito SignorilePrezzo: Euro 20,00

(Libro + Dvd Dello Spettacolo Teatrale)Isbn: 88-89735-20-6Collana: Caprifogli

Pagine: 96

Lo spettacolo, nato vent’anni fa durante la stagione te-atrale 1987-1988 come una raccolta di tiritere, prover-bi, storielle personaggi, piccoli e grandi pezzi di realtà popolare di Bari, ma non solo, col tempo si è arricchi-to di testi, di riflessioni, di indovinelli, battute, canti e filastrocche e soprattutto del vivo apporto del pubblico che è riuscito a “insaporirlo”.Un “ragù” misto di comicità, del buonumore, della ge-nuinità della vecchia tradizione orale barese ma anche di testi della più alta cultura dialettale come brani trat-ti dalla Divina Commedia veltate alla barese del poeta Gaetano Savelli o di un toccante Re Lear “trasportato” a Bari dalla genialità di Vito Carofiglio.Nel volume, arricchito dalle illustrazioni del pittore Mi-chele Damiani, e nel DVD allegato si ritroverà quella Bari che i bisnonni raccontavano ai loro nipoti nelle lunghe serate invernali attorno al braciere o davanti all’uscio di casa alla luce della luna estiva, un patri-monio di cultura e di costume a rischio di scomparsa che, per fortuna, Vito Signorile si ostina a preservare e conservare attraverso la delicata e appagante arte del raccontare, un’arte capace di intrattenere, divertire, sorprendere, meravigliare, commuovere, far sorridere e ridere attraverso il solo suono della parola, la sola into-nazione di voce.

Vito Signorile è nato a Bari nel 1947, è tra i fondato-ri del Gruppo Abeliano di cui è Direttore artistico. È attore, regista, drammaturgo, ricercatore di materiali della cultura orale, cantante, sceneggiatore radiotele-visivo. Come regista ha diretto circa settanta spettacoli in prosa cimentandosi con autori classici e contem-poranei; ha diretto due edizioni del Corteo Storico di San Nicola. Per il cinema è stato diretto da Ermanno Olmi, Sergio Rubini; per la RAI ha curato un ciclo di programmi sulle fiabe tradizionali pugliesi e una tra-smissione radiofonica sul folk italiano.

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Ce se mange iòsce?Madonne ce ccròsce!

Che si mangia oggi? Madonna che croce!

Autore: Vito SignorilePrezzo: Euro 20,00

Isbn 978-88-89735-57-2Collana: Caprifogli

Pagine: 160

Noi siamo quello che mangiamo: questo teorema lo si può sottoscrivere non già in ossequio alla wel-tanshaung di un pensatore tedesco come Feuerbach, ma – più semplicemente, più mediterraneamente – in relazione al pensiero gastroculturale di un “custode della memoria” come il barese, compianto, Luigi Sada, che, attraversando Saverio La Sorsa e dopo aver dimostrato (con Vincenzo Valente) la meridionalità del Liber de coquina, ci ha donato alcuni libri che, da padri putativi, precedono il succulento lavoro di Signorile in quello scaffale speciale che ogni cultore di storia patria, ogni amante della baresità deve tenere in casa insieme ai lari, per potercisi specchiare, ricono-scere e ‘arricreare’. Pertanto, al di là del tono dialogico e “strapaesano”, complice e ammiccante, questo ricettario ha pieno diritto di far parte della mappa di riferimenti identitari che aiutano una comunità a orientarsi nel percorrere il difficile sentiero che porta dal passato al presente.

Lino Angiuli

Vito Signorile è nato a Bari nel 1947, è tra i fondato-ri del Gruppo Abeliano di cui è Direttore artistico. È attore, regista, drammaturgo, ricercatore di materiali della cultura orale, cantante, sceneggiatore radiotele-visivo. Come regista ha diretto circa settanta spettacoli in prosa cimentandosi con autori classici e contem-poranei; ha diretto due edizioni del Corteo Storico di San Nicola. Per il cinema è stato diretto da Ermanno Olmi, Sergio Rubini; per la RAI ha curato un ciclo di programmi sulle fiabe tradizionali pugliesi e una tra-smissione radiofonica sul folk italiano.

“Le tradizioni gastronomiche baresiraccontate da un buongustaio”.

Il lIbro pIù cucInatoV rIstampa

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La Rosa dei Venti e il segreto del Monte Rosso

“Il protagonista del romanzo è il principe-fabbro Voluandro il quale, lasciando alle spalle il fred-do e il buio delle regioni del Nord d’Europa, compie un viaggio il cui approdo è la Puglia. È un viaggio verso la luce e in se stesso, ma è

anche un viaggio alla scoperta delle bellezze e dei sapori di questa terra”.

Autore: Piero FabrisPrezzo: Euro 12,00

Isbn 978-88-89735-65-7Collana: Caprifogli

Pagine: 160

Questo romanzo sottolinea l’amore di Piero per la sua città, Bari, che qui viene rappresentata con una vivaci-tà di colori tale da realizzare ora immagini pittoriche, ora apparizioni mitologiche e leggendarie.La Bari descritta è la rappresentazione viva e reale in stile di prosa poetica: bella, assolata, umida, mitica e nel contempo orgogliosa. Una città abitata da sempre da artigiani e pescatori, da mercanti levantini e popo-lani che non si arrendono e non si stancano mai.Lo stile scorrevole e pittorico crea in chi legge la visio-ne dei luoghi, ma anche i profumi dei cibi, del mare, e lo invitano a visitare e/o ripercorrere vicoli e viuzze.

Annella Andriani

Piero Fabris è nato a Baudour (Belgio) nel 1965. Si occupa attivamente di pittura e poesia. Nella sua produzione artistica trasferisce il frutto delle ricerche nel campo dei simboli e la passione per favole e leggende, soprattutto pugliesi.Ha pubblicato due lunghi racconti – Gessetti per trat-ti incerti (1990) e Testapersa. Dialogo con Rosaluna (1991) – e la fiaba su Castel del Monte Un seme di sole che divenne fiore di pietra (2009). Altre sue fiabe sono state raccolte in Un drappo di stel-le sulle stoppie dorate.

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Più forti della non speranzaPoesie 1948 - 2003

Autore: Michele CampionePrezzo: Euro 20,00

Isbn 978-88-89735-75-6Collana: Caprifogli

Pagine: 304

Cettina Campione, che è stata affianco al marito tutta la vita, dice che Michele usava commentare o ricorda-re ogni avvenimento con una poesia. Cettina dice an-che che quest’uomo, dolce e appassionato, trascorreva molte ore sul luogo del lavoro o in giro per convegni, conversazioni e presentazioni di libri, ma che quando rientrava aveva sempre con sé una manciata di parole tracciate su un taccuino. Era il suo modo di conserva-re le emozioni e le impressioni del momento. La vita vissuta in forma di poesia o compressa nel verso. Perciò la raccolta qui presentata è un’autobiografia in versi, la descrizione, con frasi spesso prosastiche, ma che vanno a capo a un terzo o a metà foglio, di riflessio-ni e di cronache familiari e personali. […] Una scrittura colloquiale sistemata in versi, che spesso sono prose e continui a capo descrittivi propri del sistema poetico. Altre volte una ricerca di aforismi e di descrizioni sinte-tiche. Michele non si preoccupa di scremare, perché la voglia di comunicare al foglio è prepotente, il bisogno di esternare supera quello di sorvegliare la resa formale. Il giornalista si fonde e si confonde col poeta. E la po-esia che sgorga si inserisce in quella linea antiermetica fiorita all’indomani della seconda guerra mondiale col gruppo romano di Portonaccio. La colloquialità vince sull’ermetismo, lo scialo della parola libera, pure nella sua essenzialità, è palese. Esplode la parola che raccon-ta i flussi della coscienza e che offre alla pagina riflessio-ni continue intorno alle cronache della vita.

Raffaele Nigro

Michele Campione Nato a Bari, giornalista profes-sionista dal 1959, è stato un decano del giornalismo pugliese. Ha svolto la sua carriera professionale, da praticante a Direttore della Sede Regionale Rai del-la Puglia presso la sede di Bari, ricoprendo anche l’incarico di Vice Direttore di Testata Giornalistica Nazionale. È stato tra i fondatori del quotidiano «La Calabria» (Cosenza 1956), corrispondente dei quoti-diani «Avvenire» e «Il Messaggero», editorialista del «Corriere del Giorno», quotidiano di Taranto, e re-sponsabile della sede decentrata di Bari del quotidiano (1994-2002). Socio Lions dal 1980, per anni è stato Direttore della rivista «Lions» di Puglia.

“La poesia di un grande giornalista pugliese”.

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La poesia di Buttiglione nasce da una grammatica di immagini alquanto quotidiane e solitamente semplici, ma stravolte da una tensione a scorgere gli indizi di una sapienza segreta, di tanto in tanto affiorante attra-verso trasparenze inaspettate: «Passano comete smarri-te / nel mio cielo d’alabastro / e una lampada magica / sottrae peso al mio corpo» (p. 15).Colori e sapori della civiltà mediterranea – crochi, co-togne, cicale – diventano emblemi di una natura che gioca a nascondere nelle proprie pieghe i misteri della vita e della sorte, salvo poi disvelarli al poeta che si aggira sornione sotto un cielo punteggiato di stelle e galassie lontane.

Daniele Maria Pegorari

Fortunato Buttiglione è nato nel 1951 a Gioia del Colle (Ba), dove vive e insegna presso la Scuola Pri-maria. Ha pubblicato le raccolte poetiche La clessidra infranta con una lettura critica di Daniele Giancane (Edizioni La Vallisa, Bari 1983) e L’eredità del sale, con prefazione di Aldo Carotenuto (Scione Editore, Roma 2000). Più volte premiato e segnalato, ha pub-blicato testi poetici su riviste letterarie. Ha dedicato non poche energie alla fotografia.

Mario Pugliese è nato a Taranto nel 1964, vive e ope-ra a Gioia del Colle. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Bari, si è diplomato alla Scuola “Giovanni da Udine”, specializzandosi in Grafica pubblicitaria. Numerose le mostre personali e collettive e i ricono-scimenti. Tornato dal Friuli, ha fondato con Sergio Gatti l’associazione “Artensione” che promuove le arti visive e sperimentali, anche attraverso appositi corsi.

Lune&lunazioni

“Un lunario poetico”.

Autore: Fortunato ButtiglioneDisegni: Mario Pugliese

Prezzo: Euro 10,00 Isbn: 978-88-89735-16-9

Collana: Caprifogli BisegniPagine: 56

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[…] un andamento strutturale che, nonostante la scansione in quattro tempi, nonostante l’adozione del frammento, si sviluppa come stream of consciousness – un flusso di coscienza –, che può essere letto come un unico racconto scandito da pause mentali. È il raccon-to di una coscienza che, spinta dalla ricerca assetata del “tu”, si trova ad aprire le porte del proprio magma inconscio, dal cui mare sa prelevare immagini sugge-stive, intuizioni illuminanti, visioni alonate di simbo-licità: un materiale raro e difficile da dirsi necessaria-mente con i mezzi e le parole della poesia.

Lino Angiuli

Giuseppina Di Leo è nata a Bisceglie (Bt) nel 1959, è laureata in Lettere. Nel 2007, negli Annali dell’Isti-tuto Superiore di Scienze Religiose, ha pubblicato il saggio storico-bibliografico Pompeo Sarnelli: tra edi-ficazione religiosa e letteratura; nel 2009 la plaquette Dialogo a più voci. Alcune sue poesie, scritti e inter-venti critici sono apparsi su periodici locali, riviste spe-cializzate («incroci»), su blog (“Poeti e Poesia”), su siti dedicati alla poesia (lietocolle.com e alettieditore.it). Apprezzata pittrice, ha partecipato a diverse collettive.

Slowfeetpercorsi dell’anima

“Immagini suggestive, intuizioni illuminanti”.

Autrice: Giuseppina Di LeoDisegni: Giuseppina Di Leo

Prezzo: Euro 10,00 Isbn: 978-88-89735-72-5

Collana: Caprifogli BisegniPagine: 64

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La proposta testuale di Smaldone può rientrare in una fattispecie di scrittura che, per diverse ragioni, la collo-cano ben al di fuori del côté “alto” o del monolingui-smo lirico che dominano tutt’ora il panorama poetico contemporaneo […]. Non gli si può dare del “nipoti-no”, insomma, a questo autore − attivo frequentatore di blog & affini − perché quello che più gli preme non è l’iscrizione a qualche scuola letteraria, né la ricerca di patenti di appartenenza, bensì la possibilità di scor-razzare in lungo e in largo, da freelance, nei territori mentali aperti, liberi e mossi come quelli murgiani in cui egli ha avuto modo di forgiare la sua svelta e sveglia macchina percettiva e nel cui aperto orizzonte intinge spesso la penna».

Lino Angiuli

Bartolomeo Smaldone è autore di testi di canzo-ni, amante dell’arte, lettore onnivoro e appassionato, padre fondatore del movimento culturale “Spiragli”, nasce ad Altamura nel 1972. Compone versi sin da bambino, ma è la lettura di Prévert, Neruda e Pessoa a segnare la sua vis creativa. Partecipa a numerosi premi letterari e pubblica la sua prima raccolta di poesie, Del vento e del rovescio della medaglia, nel 2003. A questa segue Gente nel 2009, un percorso polisensoriale che si avvale, tra gli altri, della collaborazione del cantau-tore Max Manfredi, vincitore del premio Tenco.

Andrea Indellicati è nato a Taranto nel 1955 in una famiglia di artisti. Dai primi anni ’70 ha lavorato nel campo della sperimentazione teatrale, fondando nel 1977 il Collettivo Ricerche Espressive e Sperimen-tazione Teatrale di Taranto. Negli anni dell’appren-distato ha lavorato a Firenze, Roma, Milano, Parigi, San Paolo del Brasile, seguendo la vocazione per le arti plastiche, la comunicazione visiva, l’espressione teatrale. Si occupa di grafica editoriale, di arti visive, di laboratori di attività espressive.

Atomi

“Atomi è il tentativo di decrittare la realtà, il racconto delle vite e dei ricordi che ognuno di noi

si porta dietro”.

Autore: Bartolomeo SmaldoneImmaginazioni: Andrea Indellicati

Prezzo: Euro 10,00 Isbn: 978-88-89735-74-9

Collana: Caprifogli BisegniPagine: 64

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Poetare è un modo umanissimo – ben noti il verso di Friedrich Hölderlin e l’interpretazione heideggeriana del medesimo – per abitare la Terra da parte degli uo-mini, per vivere nel mondo con la propria soggettività interiore. La poesia è la via regia della riconciliazione dell’umano con se stesso, consentendo al poeta di esse-re consapevolmente in esso, in una luce nuova. In quest’ottica, Paola De Marzo ci offre alla lettura i suoi componimenti poetici – “frammenti di Luce” li chiama – perché «a volte dimentichiamo quale sia il nostro compito su questo pianeta, siamo esseri di Luce in un corpo di materia. La rabbia, il dolore, la ma-linconia, il risentimento vanno trasformati in Luce e Amore, solo così potremo ritrovare il nostro splenden-te Spirito».

Dalla prefazione di Carlo De Nitti

Paola De Marzo, nata a Bari, è docente di Lettere nella Scuola Secondaria di Primo grado. Insegna da anni Tecniche di Meditazione e Reiki, an-tica disciplina bioenergetica. Interessata da tempo alle tematiche del Cosmo e dell’Anima.

Lucia de Marco, 22 anni, studia alla facoltà di Lettere e Filosofia di Bari. Dopo una formazio-ne pittorica si appassiona alle illustrazioni e, nel 2014, pubblica la graphic novel “In fondo”.

Frammenti di Luce

“A volte dimentichiamo quale sia il nostro compito su questo pianeta,

SIAMO ESSERI DI LUCE in un corpo di materia”.

Autrice: Paola De MarzoDisegni: Lucia de Marco

Prezzo: Euro 10,00 Isbn: 978.88.98286.32.4

Collana: Caprifogli BisegniPagine: 56

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Racconti da panchina che si spiegano da soli, tra con-fessioni e dialoghi, chiacchiere e chiacchiericcio, de-vozioni e litanie, “santi” e “madonne” e “gesucristi” tra similboccaccio e paravangelo, in maglie di parole, in fiati di sospiri, in schiene rotte dal tribolo quotidiano o coloriti raggiri da amaro far niente. Che Angiuli trae dai siti del suo Sud magnifico e magnanimo: da tipi e situazioni; colori, odori e umori: un immaginario fi-gliato, coerentemente, dalla poetica “post-rurale” che Angiuli persegue da decenni insieme con compagni di viaggio che ne condividono la progettualità culturale, ancor prima che letteraria. Uno di questi, legati da un solido e solidale sodalizio, è Vito Matera, l’autore dei disegni che raccontano i racconti a modo loro, ovvero con un tratto trasognato e fantastico e qualche nuance ludica, che contribuisce a rendere originale questo li-bro, rafforzandone la calda cifra antropologica.

Claudio Toscani

Lino Angiuli è nato e vive in Terra di Bari. Conosciuto soprattutto come poeta, ha all’attivo diverse raccolte di poesia, per le quali ha ricevuto diversi riconoscimenti e traduzioni. Collaboratore dei servizi culturali della RAI, di periodici e quotidiani, ha fondato e diretto alcune rivi-ste letterarie, tra cui, attualmente, il semestrale “incroci”.Una valutazione critica della sua attività letteraria si trova nel volume monografico curato da Daniele Ma-ria Pegorari Dal basso verso l’alto. Studi sull’opera di Lino Angiuli (Lecce 2006), nonché in alcune Storie della letteratura italiana. Tra i fondatori della Gelso-rosso, ne è direttore editoriale. Questa è la sua prima raccolta di racconti, alcuni dei quali sono stati pubbli-cati, tra l’altro, sul sito web di Drammaturgia e segna-lati in concorsi letterari.

Vito Matera è nato a Gravina in Puglia e vive a Bari. Dopo la laurea in Filosofia, nel 1983 aderisce al grup-po barese di “Fragile” con Angiuli, Dell’Aquila, Nigro, Riviello. La sua attenzione si rivolge al recupero dei miti e al fantastico popolare. Collabora con «La Gaz-zetta Del Mezzogiorno» e con riviste di letteratura mi-litante. Per dipingere ha bisogno della luce di Bari e delle armonie forlivesi.

La panchina dei soprannomi

“La vita di ognuno di noi raccontata da una panchina”.

Autore: Lino AngiuliDisegni: Vito MateraPrezzo: Euro 12,00

Isbn: 978-88-89735-77-0Collana: Cardi

Pagine: 112

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Roberto, che da poco ha perso in un incidente stra-dale la moglie Miriam, è indotto dalla tragedia a ri-percorrere la storia della propria vita, con particolare attenzione ai trent’anni di matrimonio con la donna. Egli, gradualmente, si isola dal mondo e affronta un tormentato viaggio al centro di se stesso, fra momenti analitici di bilancio esistenziale e lampi intermittenti della memoria: le figure dell’infanzia, della famiglia, dell’amicizia si ripresentano così una dopo l’altra alla sua mente. Il tuffo nel passato porterà Roberto ad ab-bandonarsi ossessivamente ad un sogno impossibile, quello cioè di rivivere in prima persona quei momen-ti ormai trascorsi, riavvolgendo il nastro del passato, correggendone le imperfezioni e rimuovendone gli errori, nella speranza di ricongiungersi infine con la sua Miriam, troppo presto perduta, al punto di arrivare effettivamente ad ‘un passo’ da lei.

Orazio Menga è nato a Monopoli (Bari) nel 1953. È farmacista dirigente presso il Presidio Ospedaliero Monopoli-Conversano e ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche. È autore, inoltre, di opere di narrativa ambientate nei territori pugliesi: del 2005 Il mio pagliaccio; dell’anno successivo Un quarto di luna; del 2007 e del 2009 ri-spettivamente La cinquecento blu e Sotto un cielo di pietra.

A un passo da Miriam

“Il racconto a ritroso di un amore”.

Autore: Orazio MengaPrezzo: Euro 14,00

Isbn: 978-88-89735-81-7Collana: Cardi

Pagine: 224

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Undici racconti noir che raccontano di una Puglia diversa, non di quella regione che ha saputo caparbia-mente (ri)costruirsi l’immagine, passando in un paio di lustri da vetusto serbatoio di povertà ed emigrazione a mirabolante diapason delle nuove correnti creative musicali, cinematografiche e letterarie, ma quella che serba ancora, al suo interno, uno zoccolo duro di sfa-celo tutto meridionale, qualcosa che l’onda benevola della recente attenzione mediatica preferisce celare, tenere a bada, confinare in qualche recondito mean-dro cui solo il pungolo di un’arte priva di scrupoli può permettersi di risvegliare. In mezzo allo sfolgorio accecante di un sole unico e al ritmo cadenzato dei tamburelli della taranta, voci di dissenso si sono coraggiosamente messe a racconta-re, ricordando a chi credeva che quest’angolo remoto di Sud fosse bonificato dalla mafia, dalla corruttela, dall’abusivismo e dalla malasanità, che quaggiù, ol-tre al sapore dei taralli e alle note della pizzica, pulsa (purtroppo!) ancora un cuore nero come la pece.Nero di Puglia cerca pertanto di offrire uno spazio ul-teriore a quelle scritture che hanno voglia di osare, di oscurare la luce, mettere per iscritto la lunga ombra in cui diguazzano ancora intatti i vecchi mali di una Questione Meridionale mai scientemente affrontata.

Omar Di Monopoli

Nero di Puglia, il noir in tutte le sue gradazioni è anche un concorso letterario nazionale dedicato a racconti giallo-noir inediti ambientati in Puglia. I rac-conti selezionati per questa antologia sono quelli che hanno colpito maggiormente la giuria sia per il livello qualitativo che per l’originalità.

Sergio Carlucci, giornalista, si occupa di comunica-zione, con particolare riferimento alla promozione del territorio e dei prodotti enogastronomici pugliesi.

Valentino G. Colapinto, giornalista freelance, scrit-tore e blogger. Si occupa di cultura, tecnologia e nuovi media su diversi periodici e siti specializzati.

Nero di Pugliail noir in tutte le sue gradazioni

“Undici racconti per una Puglia noir”.

Curatori: Sergio Carlucci e Valentino G. Colapinto

Prezzo: Euro 14,00 Isbn: 978-88-89735-84-8

Collana: CardiPagine: 144

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«È vero che ci sono degli amori che ci marchiano per sempre, ai quali non riusciamo a sottrarci, anche quando crediamo di averli anestetizzati. Sentimenti ir-ripetibili, il più delle volte incompiuti; o meglio, ine-guagliabili, proprio perché irrealizzati, ché se avessero esaurito tutta la loro vitalità, avrebbero corso il rischio di smentire se stessi, e si sarebbero ridotti alla stregua di migliaia di altri amori dolorosi, sfiniti, umiliati. Quelli che hanno avuto il coraggio di andare fino in fondo e hanno corso il rischio di perdere tutto, e spesso è accaduto che si perdesse tutto.Eppure, nei giorni malinconici, nelle letture di alcuni romanzi, nell’ascolto di certe canzoni, sono gli amori incompiuti a restituirci lo splendore di certi sentimen-ti; la ragione stessa dell’amare. A farci sentire, ancora una volta, inesorabilmente vivi».

Bartolomeo Smaldone nasce ad Altamura nel 1972.Pubblica la sua prima raccolta di poesie, Del vento e del rovescio della medaglia, nel 2003. A questa segue Gente nel 2009, un percorso polisensoriale che si av-vale, tra gli altri, della collaborazione del cantautore Max Manfredi, vincitore del Premio Tenco.Riceve riconoscimenti in premi letterari nazionali ed internazionali.Nell’aprile del 2010 fonda il Movimento Culturale “Spiragli”.Scrive e dirige, nel 2011, un’opera teatrale dal titolo “L’amato albero”, messa in scena, per la prima volta, ad Altamura nel giugno del 2011.Per la raccolta di poesie Atomi, edita da questa casa editrice, ha ricevuto il prestigioso Premio Nazionale di Arti letterarie 2011.Se i tuoi occhi un giorno è il suo primo romanzo.

Se i tuoi occhi un giorno

“Amore e redenzione”.

Autore: Bartolomeo SmaldonePrezzo: Euro 14,00

Isbn: 978-88-89735-85-5Collana: Cardi

Pagine: 168

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Piero Rossi nasce a Bari quasi cinquant’anni fa e non scrive un rigo che non sia la letterina a Babbo Nata-le, un tema, un testo di comunicazione istituzionale o una pallosa pubblicazione (sedicente) scientifica, per almeno quarantacinque anni.Poi pubblica Cape Guastate e si incoraggia – visto il risultato e il diffuso apprezzamento, entrambi lusin-ghieri – fino al punto di sentirsi autorizzato a pubbli-care quest’altro romanzo. È criminologo, non fa più l’avvocato, ha una com-pagna e due bambini. Li adora tutti e tre, riadorato, presume. Le cose più rilevanti che fa sono, in ordine sparso: ga-rantire i diritti delle persone limitate nella libertà, in Puglia; promuovere la cultura della cooperazione, in provincia di Bari e nella Bat; inserire lavorativamente soggetti svantaggiati, in Terra di Bari. È anche consi-gliere della Camera di Commercio di Bari.Scriverà ancora, ma su argomenti riguardo ai quali ri-tiene di avere cose da raccontare.

Due tre croci sopraromanzo sui percolati della politica

con la p invisibile

“Affari e malaffari, politica, etica e democrazia partecipata concentrati in un

romanzo avvincente”.

Autore: Piero RossiPrezzo: Euro 14,00

Isbn: 978-88-89735-96-1Collana: Cardi

Pagine: 168

«Quando si parla di politica, si riflette, perlopiù, sui massimi sistemi e quando si approfondisce sugli aspet-ti deleteri, allora si fa riferimento a grandi scandali e a orribili nefandezze. Magari altre piccolezze, certe meschinità si sanno e non si dicono e, invece, temo proprio che si debba trovare il tempo e la voglia per scoperchiare i piccoli ma fastidiosi vasi del malcostu-me, quello pernicioso. Non si tratta mica di coraggio: è più funzionale averci lo stomaco. Del resto si sa: magari muori di malaria per la puntura di una zanzara e sopravvivi al morso di una tigre...».

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Cristiano Carriero è nato a Bari, come la storia di questo romanzo. Vive nelle Marche, dove per lavoro fa il pubblicitario (ma non riesce a spiegarlo alla ma-dre) e per divertirsi crea t-shirt, chiacchiera alla radio (Controradio in Puglia, Radio Vallesina nelle Marche) e scrive del suo amato Bari nella rubrica “U Bàr iè fort” sul suo seguitissimo blog cristianocarriero.meDopo In giro per l’Europa con la maglia di Vieri e Ci sono notti che non accadono mai, questo è il suo primo romanzo con un titolo che non sembra un film di Lina Wertmüller.

Domani noLe canzoni (non si raccontano)

si scrivono

“Un libro che canta quanto sia bello, e possibile, diventare quello che si è

davvero”.

Autore: Cristiano CarrieroPrezzo: Euro 18,00

Isbn: 978-88-89735-99-2Collana: Cardi

Pagine: 360

Nell’estate del 2001 Ernesto Celi, in arte Boavida, rag-giunge la vetta della hit parade con il singolo Ossessione onirica. Un successo inaspettato e difficile da gestire per un ragazzo timido e poco propenso a vivere sotto i riflet-tori. La casa discografica gli impone le canzoni, i mu-sicisti e uno stile da “ragazzo della porta accanto” e da cantante disimpegnato in cui lui non si riconosce affatto. Deve scegliere: accettare tutto questo e vivere di mu-sica, oppure lasciar perdere, tornare a casa e sentirsi rinfacciare le scelte fatte. Un percorso di andata e ritorno. Un romanzo di for-mazione, distruzione e rinascita. Tra alti e bassi, addii e colpi di scena. Intorno c’è l’Italia fatta di escort e di cialtroni, l’in-dustria musicale che crea fenomeni da baraccone, la macchina “trita-arte” dei produttori e delle case disco-grafiche, la perfidia dei talent show. Una storia che scorre tra la Bari della giovinezza e dei rimpianti, la Bologna dell’università e delle band stu-dentesche, la Milano delle riviste musicali, la Roma delle case discografiche e dei provini e i Balcani, in-solito scenario di una tournée sperimentale e ricca di straordinarie sorprese. Tra canzoni, baci rubati e tradi-menti, quello che resta sono i legami: l’amicizia con i compagni della band, gli amori mai realizzati e quelli che non ti aspetti, la passione per la propria città. Una città che, come scrive lo stesso Ernesto in un suo pezzo, “è troppo pigra per farsi una canzone, ha mille talenti ma non un vero campione”. Un romanzo sulla musica, la vita, l’amore.

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Ultimo desiderioSe ti tradisco (non) è la fine

del mondo

“Qual è il tuo ultimo desiderio?”

Autori: Eva Clesis • Berarda Del Vecchio • Gabriella Genisi • Michele Marolla • Michele

Monina • Alberto SelvaggiPrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978-88-98286-04-1Collana: Cardi

Pagine: 128

La fine del mondo rappresenta un archetipo, per dirla con Jung può essere “il contenuto universale e primordia-le dell’inconscio collettivo”. Evidentemente l’occasione serve a liberare ulteriormente i sogni proibiti di uomi-ni e donne. Può essere la fine del mondo o la morte o qualunque altro evento che rappresenta una scadenza inevitabile, una deadline, a mettere in moto meccanismi altrimenti sopiti o semplicemente usati per abitudine e trasformarli nell’incommensurabile “Ultimo desiderio”. Sei autori: tre donne e tre uomini, la doppia visione dell’ultimo desiderio. Dodici racconti, o meglio 6 rac-conti di base e 6 racconti speculari (la stessa storia visto dall’altro protagonista). E un racconto-prolusione. Scrit-tori che raccontano “ultimi desideri” tra commedia e dramma, ricerca interiore e sogni inespressi, con il tra-dimento come elemento unificante delle diverse storie. Qual è il tuo ultimo desiderio? Raccontalo su www.ulti-modesiderio.it, la storia non finisce qui.

Eva Clesis, ha pubblicato i romanzi A cena con Lo-lita, Guardrail; per la Newton Compton il saggio ero-ticomico 101 Motivi per cui le donne ragionano con il cervello e gli uomini con il pisello e il romanzo E intanto Vasco Rossi non sbaglia un disco. Berarda Del Vecchio ha pubblicato per Castelvec-chi L’adorazione del piede e Sdraiami, per Rizzoli Mi tengo le curve. Dal 2009 vive a Stoccolma. Gabriella Genisi ha scritto numerosi libri e racconti. Con Sonzogno ha pubblicato i primi tre episodi del-la serie che vede come protagonista il Commissario Lolita Lobosco: La circonferenza delle arance, Giallo ciliegia e Uva noir. Michele Marolla, inviato speciale della «Gazzetta del Mezzogiorno», è stato anche responsabile “Economia & Finanza” e Capocronista dello stesso quotidiano. Anima-tore culturale, ideatore e curatore della staffetta letteraria “In cerca d’autore” e del progetto “Ultimo desiderio”. Michele Monina, critico musicale, reporter e più in generale autore, ha pubblicato una sessantina di libri nel corso degli ultimi quindici anni. Alberto Selvaggi, giornalista della «Gazzetta del Mezzogiorno», autore di rubriche di grande successo. Ha pubblicato il bestseller Membri di partito. Le av-venture pornopolitiche di Rossana Doll e la bizzarra biografia Tatarella nero variabile.

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Patrizia Rossini nasce a Bari nel 1961. Nel settem-bre del 1983 vince il concorso magistrale, cui aveva partecipato spinta da un’amica. Tre mesi dopo si lau-rea, con il massimo dei voti, in Pedagogia.Insegnante di scuola primaria per 24 anni, oggi è un di-rigente scolastico e formatore in corsi di aggiornamento per docenti.Sempre molto impegnata nel sociale, è membro del co-mitato Komen Italia Onlus Bari e vicepresidente dell’As-sociazione Spesalfa.Nel 2008 ha pubblicato Travolta da uno tsunami che ha ricevuto il 1° premio al Concorso letterario “Poesie e pRosa” 2011; Teste per tutte le teste. Metodo didatti-co per apprendere l’uso della lingua italiana è del 2012. Scrive contributi per convegni e riviste didattiche.

Punto e a capo…in nome dell’amore

“Un inno alla vita dopo la violenza”.

Autore: Patrizia RossiniPrezzo: Euro 18,00

Isbn: 978-88-98286-12-6Collana: Cardi

Pagine: 112

Patrizia Rossini in questo libro racconta la storia di Nina dall’età di sei anni fino all’età matura. La vita di Nina è costellata da varie forme di violenza perpetrate dagli uo-mini ai danni delle donne, di quelle violenze che non si percepiscono visivamente ma che, tuttavia, lasciano pro-fondi segni nell’anima, che ti creano un vuoto profondo, un senso di disagio difficile da colmare.[…] Scrivere una storia di violenze non è facile. è un argomento difficile da trattare perché porta sistematicamente tutti ad allon-tanarsi e a pensare che trattasi di “altro” da noi e che mai ci potrà riguardare. Eppure di violenze ormai si scrive e si parla giornalmente, ma si parla soprattutto di femmini-cidi. Fa più clamore. Si parla e si scrive ancora molto poco di quelle forme di violenza che vengono perpetrate nelle mura domestiche da mariti, compagni, fidanzati, da parenti e, quindi, di stupri e pedofilia, e proprio di queste violenze racconta l’autrice nel romanzo, con una scrittura lieve e morbida, accompagnando il lettore fino all’ultima riga.

dalla prefazione di Maria Pia Vigilante

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Maurizio de Bonfils, nato e cresciuto a Bari, ha la-vorato per moltissimi anni in diversi Istituti Bancari, dirigendo numerose sedi e occupandosi per lo più di Finanza. In questo primo romanzo ha riversato la maggior parte dei dubbi e dei timori che ognuno di noi coltiva nel pro-fondo del proprio io, ponendosi frequentemente doman-de alle quali spesso o sempre non c’è una risposta. A questi timori e dubbi ha voluto dare forma umana con il personaggio di Miki Luna.

Al massimo una vita

“Si può vivere più di una vita?”.

Autore: Maurizio de BonfilsPrezzo: Euro 15,00

Isbn: 978-88-98286-15-7Collana: Cardi

Pagine: 224

L’incredibile risveglio di Francesco, il protagonista del ro-manzo, pone dinanzi ai suoi sbigottiti occhi degli inquie-tanti interrogativi: chi sono diventato e chi sono quelli che mi circondano? Mia moglie e i miei figli dove sono? Così, senza sapere perché, si ritrova a vivere la vita di un altro con il profondo e sentito rimpianto della propria passata esistenza che, invece, non gli appartiene più. Gli eventi, assolutamente impensabili, incalzanti e peri-colosi del suo nuovo mondo prendono subito il soprav-vento. La vita si snoda, non voluta ma accettata, percepita con una sensibilità acuita dalle circostanze, con nuovi sapori odori gioie e piaceri non cercati, ma anche con dolori ansie e paure mai provate. Dovrà salvare la sua nuova vita per non morire un’altra volta. Nel romanzo, di sfondo all’avventura di Francesco, si di-panano vere e forti, lente e dettagliate, quasi un silente coprotagonista, le immagini della terra in cui vive. Della sua città, Bari, con la sua controversa realtà, l’azzurro del suo cielo, la sua campagna che è una striscia verde tra il bianco della pietra e il colore intenso del mare.

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Gianni Spinelli, giornalista professionista. È stato vicecaporedattore de «La Gazzetta del Mezzogiorno». Ha scritto per «Guerin Sportivo», «Il Giorno», «Eu-ropeo», «Noi», «Corriere dello Sport», «Rigore», «Il Nuovo», «Controcampo», «Avvenire», «Meridiani» e «Geo». Collabora con il «Corriere della Sera» ed «EPolis Bari», è editorialista del «Corriere del Mezzogiorno». Fa parte della redazione nazionale «Rivista di Studi Breriani» che ogni anno pubblica I quaderni dell’Arci-matto. I suoi libri Palloni & Palloncini (Premio Cen-tro Sportivo Educativo Nazionale), I figli di Mamma Palla (Premio Unione Stampa Sportiva Italiana) e Il gol di Platone sono stati accolti con molto favore dalla critica e dai lettori.

Settanta volte donna

“La donna ha mille facce. Mille storie. Mille cuori. Mille anime.

Forse più. Forse meno.Diciamo che una donna può racchiudere

in sé settanta donne. O settanta donne possono essere

una donna sola”.

Autore: Gianni SpinelliPrezzo: Euro 14,00

Isbn: 978-88-98286-23-2Collana: Cardi

Pagine: 160

Settanta incipit o un romanzo intero composto di set-tanta incipit? Massimiliano Porturri deve scrivere un libro sulle don-ne, ma le “sue” donne non gli consentono di fare scel-te nette: vogliono tutte un ruolo e lo assillano. L’autore cede, le accontenta. E scrive settanta storie brevissime, ma lunghissime come altrettanti roman-zi. A cominciare da quella di Virna, a 15 anni attrice dell’amore. Continuando con Chanit, la donna-giraf-fa. Per finire, con le tre protagoniste di un singolare e sexy modo di leggere i libri.Viene fuori un affresco evocativo di caratteri, sogni e fantasmi, che dipingono una femminilità talora inti-ma, talora ruvida nella sua quotidiana realtà, talora eterea e surreale.Un inno dolce e ironico alla forza dell’altra metà del cielo.

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L’anno scorso andava il rosso

“Siamo il popolo del «vabbè, ma che c’entra», quello che vale sempre per gli

altri e mai per noi, quelli pronti a castiga-re, catechizzare, censurare i comporta-menti altrui e mai i nostri, qualunquisti

fino all’eccesso, ma, sia ben chiaro, Laqualunque non siamo mai noi.”.

Autrice: Alessandra ColucciPrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978.88.98286.37.9Collana: Cardi

Pagine: 112

Alessandra Colucci, Giornalista professionista, è re-dattore del quotidiano «EPolis Bari».Negli anni ha scritto per i quotidiani «Roma», «La Gaz-zetta del Mezzogiorno», «Nuovo quotidiano di Puglia», «Leggo», occupandosi anche di uffici stampa.È una degli autori del libro Bari, la cultura nella piazza mediterranea (Edizioni del Roma) e ha firmato le note di cronaca dei volumi Siamo da serie A e A Fitto il paradiso (Mario Adda Editore).Nel tempo libero coltiva le sue principali passioni: il ma-ke-up, la Val Pusteria, lo shopping e Colin Farrell.Sa cucinare alla perfezione i canederli, ma va nel panico se deve friggere un uovo.Stima infinitamente le donne che sanno camminare sui tacchi.

Cosa può legare la tradizione del matrimonio barese alla nascita della principessa Charlotte d’Inghilterra? Niente o, forse, molto più di quanto si possa credere.Entrambe sono parte di una società ogni giorno più globalizzata, in cui i social e la tecnologia la fanno da padroni eppure nella quale non si smette di sognare il grande amore o, più banalmente, di andare a comprare un vasetto di verdure sott’olio in una masseria pugliese (con il “rischio” di finire sul set di un film), chiedendosi come possa essere che Kate Middleton sia in forma già il giorno dopo aver partorito.Dalla sfida alla contestazioni sulla Nutella della first lady Agnese Renzi alle ansie provocate da una professoressa di francese particolarmente severa, passando per il moder-no dilemma sulla declinazione dei nomi comuni al fem-minile e sulla ricerca dell’anima gemella, L’anno scorso andava il rosso è uno “zibaldone” contemporaneo sullo stare al mondo, scritto in chiave ironica, con uno sguardo perennemente indeciso tra cinismo e romanticismo.Un manuale per sopravvivere alle liturgie di San Valen-tino, per lottare contro la seduzione dei carboidrati, per non arrendersi all’età che avanza.Un libro divertente per non dimenticare che ridere, a conti fatti, è una cosa maledettamente seria.

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La tirannia della memoria

“Carpe diem, il latino che ho imparato con la testa fra le nuvole a qualcosa serve. Quel motto mi sembra ancora una volta un invito a non subire la vita e la sorte, a cercare la luce dell’alba del tramonto

delle stelle, quel che ci resta del Paradiso. Una fuga verso l’eternità.”.

Autore: Luciana CensiPrezzo: Euro 12,00

Isbn: 978-88-98286-11-9Collana: Cardi

Pagine: 112

Luciana Censi, ha studiato matematica all’Univer-sità di Perugia. Da qualche tempo ha cominciato a scrivere racconti e poesie conseguendo risultati signi-ficativi e vincendo numerosi concorsi letterari in tutta Italia.È stata finalista del concorso letterario e fotografico “Dieci anni Gelsorosso” con il racconto incluso in questa antologia “Volevo dire Gerso”.La prima passione continua, però, ad essere l’insegna-mento della matematica: confessa che raggiungere la tesi di un teorema le dà le stesse sensazioni di una vittoria.Con le sue parole prova a cercare il pezzo mancante di un puzzle chiamato vita e trovarlo è sempre una gran fatica.

Il titolo La tirannia della memoria, a pagine non ancora aperte, mi ha fatto pensare al giovane e bravissimo filo-sofo Diego Fusaro che seguo sempre con attenzione, amando fra l’altro la filosofia. Fusaro dà alla “tirannia della memoria” un significato negativo. Perché è un eser-cizio che condiziona il nostro vivere sociale-economico-politico, in quanto l’uomo non è in grado di rigettare gli errori e le tragedie del passato. Anzi, la “tirannia” condi-ziona il presente e il futuro, scoraggiando passioni nuove. Insomma, “leggendo” male la memoria, con ideologie distorte e conservatrici, l’uomo mette un macigno davan-ti a sé, si autolimita.Questo è il verbo di Diego Fusaro. Il verbo di Luciana, per fortuna, non ci impegna tanto. Non ha voli pindarici e filosofici. E non è un male, essendo la narrativa, specie quella dei racconti, portatrice di evasioni e di godimento. L’archivio della Censi non conserva tragedie o episodi rompi-cervello. Custodisce spaccati di vita familiare, con i nonni, il papà, la mamma, i primi amori, la natura, i sogni.

dalla prefazione di Gianni Spinelli

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Tutta colpa di Eva

“I Miti giudicano tutto e tutti.E sono notevolmente cambiati: Penelo-pe cornifica Ulisse, Beatrice considera

Checco Zalone meglio di Dante, Moana Pozzi è una santa, Gianni Agnelli viaggia in Mercedes, Alfred Hitchcock accetta di

girare un thriller su Cenerentola…”.

Autore: Gianni SpinelliPrezzo: Euro 14,00

Isbn: 978-88-98286-44-7Collana: Cardi

Pagine: 152

Gianni Spinelli, Giornalista professionista. È stato vi-cecaporedattore de «La Gazzetta del Mezzogiorno». Ha scritto per «Guerin Sportivo», «Il Giorno», «Europeo», «Noi», «Corriere dello Sport», «Rigore», «Il Nuovo», «Controcampo», «Avvenire», «Meridiani» e «Geo». Collabora con il «Corriere della Sera» ed «EPolis Bari», è editorialista del «Corriere del Mezzogiorno». Fa parte della redazione nazionale «Rivista di Studi Breriani» che ogni anno pubblica I quaderni dell’Arcimatto. I suoi libri Palloni & Palloncini (Premio Centro Sportivo Educativo Nazionale), I figli di Mamma Palla (Premio Unione Stampa Sportiva Italiana) e Il gol di Platone sono stati accolti con molto favore dalla critica e dai lettori. Con la Gelsorosso, nella stessa collana, ha pub-blicato Settanta volte donna, grande successo editoriale.

I grandi personaggi parlano del mondo di oggi. Sono le interviste… possibili, in cui l’autore, partendo da Adamo ed Eva, pone domande provocatorie, dopo aver studiato a fondo uomini e donne che gli stanno a genio. Il risultato è un libro originale e divertente, anche per il ruolo paritario, con empatia assoluta, che si stabilisce nei faccia a faccia, in location autentiche. Le “vecchie glorie” sono più vive che mai e spesso mandano al diavolo o prendono per i fondelli il folle giornalista che vuole sapere troppo. Amori, passioni, politica, retroscena. Tutta colpa di Eva fa conoscere la verità sulla prima coppia della Terra e quella su Dante e Beatrice, mostra Marilyn Monroe che insegna l’arte seduttiva del “dondolamento”, fa parlare il Principe Totò dei colleghi comici Berlusconi e Renzi, osserva Freud che psicanalizza Grillo.

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Verranno i giorni della pace

“Fu in quella magica notte, in cui perse la sua innocenza, che capì quanto fosse

preziosa la vita. Nel frastuono delle bom-be, con le luci che si avvicendavano in un alternarsi irripetibile di bagliori e tenebre,

si delineò il suo futuro.”.

Autore: Amalia ManciniPrezzo: Euro 14,00

Isbn: 978-88-98286-45-4Collana: Cardi

Pagine: 192

Amalia Mancini, nata a Foggia, si trasferisce a Bari subito dopo la nascita. Si laurea con lode in Filoso-fia con una tesi in Storia contemporanea, successiva-mente entra nel mondo della scuola, insegnando e occupandosi attivamente di progetti lettura. Nel 1990 pubblica un libro di testo: Grammatica italiana. In-namorata della poesia, vi si è spesso cimentata, risul-tando vincitrice con i suoi versi in numerosi concorsi letterari. Lettrice instancabile, è da anni creatrice, animatrice e coordinatrice di gruppi di lettura: a Bari con LeggerMente (ADIRT) e con il Building Apulia; a Mola di Bari con Un treno di libri; a Polignano a Mare con Libri nel foyer. Si dedica da tempo alla stesura di brevi racconti, recensioni e presentazioni di autori presso associazioni culturali e librerie. Verranno i gior-ni della pace è il suo primo romanzo che nasce dal bisogno di non dimenticare, di dare voce a tutti quelli che hanno patito la guerra, che la Storia non conside-ra eroi, ma uomini che hanno lottato solo per ritornare a vedere i giorni della pace.

Il vissuto della gente comune in uno dei periodi cruciali della storia di Bari tra guerra e dopoguerra è al centro di questa incisiva narrazione in forma di romanzo di Ama-lia Mancini. L’autrice, con una significativa operazione di recupero della memoria, pone al centro della rifles-sione le drammatiche condizioni di vita e di lavoro di due giovani, una sarta e un marinaio, vissuti all’insegna della paura e delle privazioni negli anni della dittatura e di un’avventura bellica disastrosa. I diversi aspetti del-le traversie familiari, della violenza e della disperazione vengono compensati dall’amore e dalla solidarietà nel contesto molto difficile di una città che vive i momenti più duri e sconvolgenti della guerra, soprattutto dopo il tragico bombardamento, messo in atto dai tedeschi il 2 dicembre 1943. […] L’autrice ha il merito di offrire in un’efficace visione d’insieme i molteplici aspetti di una città in guerra offrendoci con una fine indagine psico-logica la reazione dei diversi soggetti sociali alle devasta-zioni in atto. Si realizza con questo bel libro il diffuso desiderio di riportare alla luce, rompendo l’isolamento e l’emarginazione, un tassello della memoria fondamen-tale per comprendere importanti eventi storico-sociali di Bari e della Puglia del secolo scorso.

dalla postfazione di Vito Antonio Leuzzi

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La donna giusta

«Mentre piangeva sola su quelle scale, pensava che lei avrebbe fatto di tutto per

lui, sarebbe stata capace di grandi sfide e di

violente battaglie, mentre lui non riusciva a fare nulla per lei.

Era quello che la rattristava di più, il peso diverso dell’amore».

Autore: Cristina AmbrosecchiaPrezzo: Euro 15,00

Isbn:978.88.98286.56.0Collana: Cardi

Pagine: 248

Caterina Ambrosecchia è nata a Matera, dove vive e insegna Scienze umane e sociali e Psicologia.Laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Bari, ha pubblicato Sedano 40, una raccolta di aforismi e brevi racconti, e Ibraforever, un manuale sul mondo del calcio e della scuola.La donna giusta è il suo primo romanzo. z

Un maggio poco assolato. La telefonata giunge mentre Libera è in ufficio: sua madre Luigia è morta. Il ritorno al paese natìo non può essere più triste. La donna vi giunge con il marito e con la figlia Monica. I luoghi sono quel-li del Sud Italia, ma non sono paesaggi geografici, sono mappe dell’anima e ambienti umani. Dopo il funerale Monica, quasi per caso, ritrova una vecchia scritta incisa nella pietra e così inizia un viaggio nel passato che le sve-la ciò che sua madre non le ha mai rivelato. Monica met-te in ordine i tasselli della vita della nonna e contempo-raneamente fa luce su se stessa in un continuo scambio d’identità allo specchio. Passato e presente s’intrecciano in un gioco di appartenenza reciproco.La verità non è mai compiuta, la si incontra e la si defi-nisce strada facendo… non è a disposizione, bisogna di-sporsi verso di essa e Monica scopre che occorre imparare a leggere la vita e che l’amore trascina gli uomini più di quanto essi non lo guidino.Luigia, Libera e Monica, tre donne, tre generazioni, tre storie diverse che si appartengono. Solo il disvelamento del passato potrà avvicinare nella loro autenticità madre e figlia.Dove inizia il presente? Dove si radica, da dove proviene? E infine dove finisce?La donna giusta è un romanzo che racconta il bisogno d’amore, i modi per pervenire a quest’esito, il coraggio di chi decide di vivere i sentimenti al di là di ogni con-venzione, le meschinità degli esseri umani, la difficoltà a esprimere le emozioni, la ricerca dell’identità attraverso la conoscenza delle proprie radici e tutte le complesse esperienze umane: la gioia, il dolore, la speranza, l’ubbi-dienza e la trasgressione.

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Le coincidenze non esistono

Scrive il giovane uomo, scrive senza fermarsi mai.

È la cosa che pensa di saper fare meglio e che, ne è certo, lo fa stare meglio.

Vuole, con tutte le forze di cui dispone, che questa sia la sua àncora di salvezza…

Autore: Stefano MastrolittiaPrezzo: Euro 12,00

Isbn: 978.88.98286.61.4Collana: Cardi

Pagine: 88

«Questo libro è probabilmente quanto di più vicino ad un “testamento” di Stefano.Amava scrivere, era il suo modo per raccogliere e scolpire gli avvenimenti, i pensieri e soprattutto le emozioni forti, che viveva sempre con passione, quella di un bellissimo giovane uomo. I racconti di Stefano parlano di Amore con la A maiuscola. Innanzitutto di Amore per la vita, che, per una persona che soffre di bipolarismo, vale la pena di essere vissuta un giorno sì e l’altro no. La vita di chi vede la fuga come l’uscita di emergenza più vicina per scappare da una pressione incontrollabile. Stefano descrive un sorriso che interrompe il dolore all’improv-viso… un dolore che però torna sempre, inesorabile, ine-vitabile, indomabile. Un uomo con una corazza solida e robusta, ma solo all’apparenza; in realtà l’involucro è sottile e scricchiola, continuamente.[…] Il libro è un viaggio che parte dal cuore, per arriva-re alla mente e ai pensieri di un uomo, che si è trovato, suo malgrado, a vivere un’esistenza sempre divisa in due, up&down, e ha percepito e amplificato ogni emozione come fosse l’impianto di un concerto rock».Dall’introduzione di Daniele Tognacca, Direttore R101

Stefano Mastrolitti nasce a Bari nel 1984. Si laurea in Scienze della Comunicazione, nel 2006, col massi-mo dei voti, discutendo una tesi dal titolo “Newspaper movie. Il mito del giornalismo nel cinema”. Subito dopo la laurea, comincia a lavorare, prima a Roma al Ministero dell’Ambiente e dopo nella Epr (agenzia di comunicazione romana). Dal 2012 al 2014 lavora come speaker a Radio Norba, e poi a Milano in R101, dopo essere arrivato secondo al concorso RDS Aca-demy. “Premio Michele Campione” nel 2012 per un servizio sui militari italiani in Kossovo e Primo classi-ficato come miglior speaker del 2016 in un sondaggio promosso da lifestyleblog.it. Pensando di aver assolto al compito che gli era stato dato, ha scelto di andarsene il 9 maggio 2017, nel gior-no in cui nella sua Città si celebra la “Festa dei Baresi” alla Sagra di San Nicola. z

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Eravamo quattro amiche in chat

«Ora che abbiamo imparato a cammina-re, potremo anche correre…».

«E, perché no, volare?»

Autore: Patrizia RossiniPrezzo: Euro 15,00

Isbn: 978.88.98286.57.7 Collana: Cardi

Pagine: 216

Sospese a un filo di acciaio, a 1200 metri di altezza, li-brate in volo a 120 chilometri all’ora. Sfidano la forza di gravità per realizzare i loro sogni. Vivono così queste donne che Patrizia Rossini racconta, sfidando le emozio-ni e cercando l’amore, sfidando l’amore e soffrendo per amore, purché sia amore.E inizia così, con l’immagine di due amiche imbracate insieme nel volo dell’angelo, sulle Dolomiti lucane, la storia di Marta, Lisa, Betty e Asia. Ognuna con il suo per-corso di vita, ognuna in qualche modo segnata dalla vita o dalla storia familiare, ma comunque determinate nella ricerca di una qualche felicità.Amiche con cui piangere a dirotto e ridere a crepapelle, con cui condividere scherzi ed emozioni. Amiche con cui dividere la vita attraverso la convivenza virtuale di una chat che cinguetta dal primo sorso di caffè del matti-no fino all’ultimo pensiero prima di dormire.Quattro biografie di donne in cui tante, vorremmo dire troppe, potranno riconoscersi. Perché nell’era della falsa emancipazione e della ipocrita parità di genere ancora troppe donne, belle, in gamba, intelligenti e affermate, sprecano la loro vita in amori malati, fino a distruggersi. Per amore, dicono, purché sia amore.E giù storie contorte e complicate, triangoli, tradimenti, matrimoni che finiscono, storie clandestine che vanno avanti per anni fino all’usura del cervello e del cuore con quella convinzione, tutta fanciullesca, che l’infinita pa-zienza o un bacio trasformeranno il rospo, o la bestia, in principe.

Patrizia Rossini, insegnante di scuola primaria per 24 anni, oggi è un dirigente scolastico e formatore in corsi di aggiornamento per docenti.Nel 2008 ha pubblicato Travolta da uno tsunami; Teste per tutte le teste. Metodo didattico per apprendere l’uso della lingua italiana è del 2012.Per la Gelsorosso ha pubblicato il romanzo, che ha avuto un notevole successo di critica e lettori, Punto e a capo… in nome dell’amore, sul tema della violenza sulle donne.Scrive contributi per convegni e riviste didattiche.

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Tanto fra un po’ piove

«La memoria è già un imbroglio di suo. Se, poi, le abbini anche il cuore,

allora è la truffa del secolo».

Autore: Alfredo AnnicchiaricoPrezzo: Euro 15,00

Isbn: 978-88-98286-66-9Collana: Cardi

Pagine: 224

«Ti sei mai chiesto cosa potrebbe significare tornare indietro, anche solo per un attimo? Fissare un ricordo, entrarci fino a toccarlo per stravolgerlo, isolandolo per proteggerlo. Io ne ho uno, per esempio, per cui vorrei fare così. Era settembre e la cena era pronta a tavola, i pomeriggi si accorciavano progressivamente. Di fuori era nuvolo e grigio, c’era un cielo confuso, non saprei definir-lo altrimenti. Erano ormai mesi e giorni che avevo sem-pre meno argomenti da scambiare con il mio mondo di allora; anche Benedetta vagava per casa con i capelli le-gati e gli occhi stanchi e mi passava davanti come un fan-tasma inquieto e silente. Cristo santo, se l’avessi abbrac-ciata in quel preciso momento! Le avrei affondato il viso tra il collo e la nuca, avrei respirato anch’io la sua stessa solitudine, ma solo per condividerla. Perché qualcuno, un giorno, me l’ha pure detto che soltanto due solitudini che si ritrovano possono affrontare la parte migliore del-la vita, l’una dell’altra. Invece non l’ho abbracciata. Per giustificare la mia presenza in quello spazio, ho solo dato fiato alla bocca, dicendo una stronzata qualsiasi: “Dovrò portare l’auto al lavaggio” e mia moglie mi ha risposto con un’altra banalità: “Non ne vale la pena, tanto fra un po’ piove”. Mi sono sempre chiesto se quella sua frase fosse stata solo la ratifica di un atto di pura rassegnazione. La resa alla fine del nostro amore. E non c’era più spazio neanche per una speranza sospesa».

Alfredo Annicchiarico, nato a Foggia nel 1964, ha già all’attivo diversi romanzi: Visita di Stato (2007); Le de-clinazioni affettive (2009); Cadenza d’inganno (2011); Dalla parte di Iago (2014); Gli imperfetti (2015).Ha collaborato con il “Corriere del Giorno” di Taranto e con il “Quotidiano”, edizione di Lece-Brindisi-Taran-to.È stato formatore e consulente aziendale, attualmente lavora per un grande gruppo assicurativo.Nel 2012, il suo romanzo Cadenza d’inganno è stato scelto da una scuola danese come libro da leggere du-rante l’ora di lingua italiana.Questo è il suo primo lavoro per la Gelsorosso.

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Il tema delle torri presenti nel territorio a nord di Bari è di estremo interesse, non solo e non tanto per le loro caratteristiche tipologiche e costruttive, ma soprattut-to per la singolare concentrazione di questi edifici in un’area circoscritta che va da Trani a Bari, lungo la costa, e risale verso l’interno per qualche decina di chilometri fino alle prime propaggini dell’altopiano murgiano.Il lavoro che si presenta in questa pubblicazione ri-entra in un filone di ricerca che ha visto il paesaggio pugliese e la sua architettura indagato attraverso gli strumenti del rilievo e della rappresentazione.

Valentina Castagnolo

Valentina Castagnolo, dottore di ricerca in Rappre-sentazione dell’Architettura e dell’Ambiente. Insegna Disegno dell’Architettura presso la facoltà di Architet-tura del Politecnico di Bari. Ha partecipato a diverse campagne di rilievo archeologico e dei monumenti in Italia e all’estero.

Architettura e paesaggioLe torri nel territorio a nord di Bari

Autrice: Valentina CastagnoloPrezzo: Euro 15,00

Isbn: 978-88-89735-58-9Collana: Querce

Pagine: 176

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i Il mestiere dell’archeologo è uno dei più belli al mondo, ma anche uno dei meno conosciuti. Mol-ti, grandi e piccoli, hanno un’idea fantascientifica e bizzarra della figura dell’archeologo ed ignorano quanta passione, fatica, studio, dedizione, pazienza occorrano per fare questo mestiere, che non è affatto un’avventura alla ricerca di tesori perduti, ma un’in-dagine attenta e minuziosa del passato condotta da veri e propri scienziati. Con questo libro cercherò di spiegarvi in cosa consiste realmente il compito dell’archeologo, quali domande si pone e come cerca di trovarvi risposta, come si allestisce un cantiere di scavo, terrestre o subacqueo, in che modo gli arche-ologi possono contribuire alla tutela del paesaggio e dei monumenti storici che lo arricchiscono. In ogni mia parola è racchiuso l’amore profondo che nutro da sempre per questo mestiere e la speranza che que-sto amore possa diventare contagioso. Domenico Si-colo, con la sua matita magica, ha aggiunto colore, fantasia e vivacità. Ora tocca a voi…

“Un avvincente viaggio alla scoperta dell’affascinante mestiere dell’archeologo”.

Il mestiere dell’archeologo

Autrice: Giovanna BaldasarrePrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978-88-89735-79-4Collana: Gelsomini

Pagine: 64

Giovanna Baldasarre è nata a Terlizzi (Ba) nel 1979 e vive a Bitonto. Laureata in Lettere Classi-che, indirizzo storico-archeologico, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Foggia. Ha partecipato a numerosi cantieri di sca-vo e convegni a carattere archeologico. Attualmente collabora con diverse case editrici pugliesi. Il mestiere dell’archeologo è un quaderno didattico, per ragazzi dai 9 ai 13 anni, realizzato nell’ambito di un progetto di ricerca, ARCHEOQUAD, finanziato dalla Regione Puglia con il bando “Ritorno al futuro”.

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Giovanna Baldasarre è nata a Terlizzi (Ba) nel 1979 e vive a Bitonto. Laureata in Lettere Classi-che, indirizzo storico-archeologico, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Foggia. Ha partecipato a numerosi cantieri di sca-vo e convegni a carattere archeologico. Attualmente collabora con diverse case editrici pugliesi. Il mestiere dell’archeologo è un quaderno didattico, per ragazzi dai 9 ai 13 anni, realizzato nell’ambito di un progetto di ricerca, ARCHEOQUAD, finanziato dalla Regione Puglia con il bando “Ritorno al futuro”.

“Alla scoperta della villa romana di Faragola, uno dei siti archeologici più straordinari

di tutta l’Italia meridionale”.

Alla scoperta della villa romana di Faragola

Autrice: Giovanna BaldasarrePrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978-88-89735-80-0Collana: Gelsomini

Pagine: 64

La villa romana di Faragola è uno dei siti archeologici più straordinari di tutta l’Italia meridionale. A partire dal 2003, gli archeologi dell’Università di Foggia (e tra questi anch’io) hanno riportato alla luce, nel bel mezzo delle assolate campagne pugliesi, in un’area già occupata in epoca preromana, un’enorme villa di proprietà di un ricco aristocratico romano, amante del lusso e delle comodità. In compagnia di Martina e Alessandro, due simpatici e curiosi gemelli di 11 anni, e grazie alle colorate e vivaci tavole illustrate di Francesca Giannetti, vi condurrò – cari ragazzi – alla scoperta della villa, proverò a spiegarvi quando e come è stata costruita, le trasformazioni che ha subito nel corso dei secoli, a cosa servivano i diversi ambienti da cui è composta, chi furono, nel corso del tempo, gli inquilini di questa sontuosa dimora. Spero che il mio racconto susciti in ognuno di voi non solo il desiderio di visitare dal vivo questo sito archeologico (chiedete ai vostri genitori o zii o in-segnanti di accompagnarvi), ma anche la voglia di conoscere meglio, in modo più approfondito, il me-stiere dell’archeologo.

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Enzo Quarto è nato a Taranto, vive e lavora a Bari come giornalista RAI. Ha scritto il libretto per quat-tro opere musicali composte dal maestro Giovanni Tamborrino: L’anello di Egnazia, Elia, Lo sguardo di Abele, e la cantata Exit mundi, eseguita quest’ultima nel Teatro Petruzzelli il 17 settembre del 2011 dall’or-chestra sinfonica e dal coro della Fondazione Lirica Teatro Petruzzelli. Ha pubblicato il libro di poesie E venne il tempo delle ortensie, versi incastonati negli acquerelli di Michele Damiani con la prefazione di Raffaele Nigro; il ro-manzo Le figlie di Federico. Cronache e racconti dal Medioevo; la ninna nanna Il gran pranzo di Natale, con le immagini di Manuela Trimboli e la musica di Paolo Lepore, e Natale è… Gesù che nasce a Bari, un libro denuncia sulla condizione dei minori nei quar-tieri a rischio della città di Bari. È Presidente dell’U-nione Cattolica Stampa Italiana di Puglia e Incaricato delle Comunicazioni Sociali della Conferenza Epi-scopale Pugliese.

“Tre emozionanti racconti che spaziano dalla fiaba classica a quella moderna”.

Pacobiclip e altri raccontitrilogia del viaggio

terra - mare - cyberspazio

Autore: Enzo QuartoPrezzo: Euro 15,00 (libro+Cd)

Isbn: 978-88-89735-87-9Collana: Gelsomini

Pagine: 64

Il volume che ha per sottotitolo “TRILOGIA DEL VIAGGIO: terra - mare - cyberspazio” offre al lettore, dai 9 ai 99 anni, tre emozionanti racconti che spazia-no dalla fiaba classica a quella “moderna”.Il primo narra di un viaggio per terre alla ricerca di valori forse scomparsi; il secondo, ispirato da un’opera di Pino Pascali, narra dell’incontro di un bimbo con un delfino; il terzo è l’avventura nel mondo delle Idee e del cyberspazio. Il libro è illustrato con i bei disegni di Manuela Trimboli.È correlato da un Cd audio con i testi recitati da Tere-sa Ludovico su musiche composte, appositamente per il volume, dal maestro Gian-Luca Baldi.

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“Suggerimenti per genitori consapevoli”.

CIBIAMOCIRicette per bambini scritte dai bambini

Autrici: Nicoletta De Lorenzo Stefania Giammarino

Prezzo: Euro 10Isbn:978.88.98286.17.1

Collana: GelsominiPagine: 64

Addentrandosi nelle scuole italiane, non può passa-re inosservato il numero di alunni in sovrappeso che pare aumentare con il passare degli anni, un serio problema che richiede una soluzione.I bambini sono ormai, purtroppo, abituati a pasticcia-re con bibite gassate, merendine, a mangiare senza orari, in questo modo è inevitabile strutturare con il cibo un rapporto malsano. Alla base dunque abitudini alimentari errate dei bambini a cui, in alcuni casi, si aggiungere la man-canza di un’attività fisica (sono sempre più frequenti i bambini che trascorrono il proprio tempo libero da-vanti ad un videogioco o alla TV e raggiungono la scuola in automobile).È fondamentale allora educare i bambini, partendo dalle famiglie e dalla scuola, a far apprezzare con leg-gerezza i sapori semplici e genuini.Le sane abitudini a tavola sono alla base di quello che diventerà l’adulto sia dal punto di vista fisico che mentale, creando oggi l’uomo di domani.

Questo libro di ricette e di educazione alimentare nasce dalla cooperazione tra un gruppo di specialisti dell’alimentazione, le famiglie, la scuola e natural-mente i bambini che nel corso di un progetto (che dura da tre anni) di prevenzione all’obesità infantile e alle regole del mangiar sano hanno sviluppato un nuovo approccio al cibo. Sono ricette semplici, veloci da preparare e alla por-tata di piccoli cuochi che vogliano scoprire il potere salutare degli alimenti. Colazione, pranzo, merenda e cena all’insegna del gusto e del benessere in un volumetto colorato e di-vertente, utile anche per i genitori consapevoli che vogliano variare l’alimentazione dei propri figli e la propria.

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Laura Fusco, nata a Bari nel marzo del 1983, sco-pre la sua passione per il disegno sin da piccola, pro-seguendo da autodidatta nell’adolescenza. Si diploma nel 2001 come ragioniera, ma c’è ben poco da ragio-nare per una che vive di fantasia e creatività. Nel 2004 consegue il diploma di laurea presso l’Accademia di Illustrazione e Comunicazione Visiva di Roma dove apprende varie tecniche di disegno e approfondisce le sue conoscenze nel campo dell’illustrazione editoria-le, scientifica, per la pubblicità e per l’infanzia. tistici La sua innata creatività e il costante studio fanno della sua passione un modus vivendi.

“La bellezza può portare danno? La superbia può farci diventare migliori? I piccoli difetti che abbiamo possiamo correggerli? Ma come? Pri-scilla, aiutando un bell’anatroccolo a ritrovare la sua “essenza” accompagnerà i giovani lettori in un mondo fantastico che si trova aldilà di un

laghetto fatato…”.

Priscilla e il bell’anatroccolo

Autrice: Anna Maria Di Terlizziillustratrice: Laura Fusco

Prezzo: Euro 10,00Isbn: 978.88.98286.34.8

Collana: GelsominiPagine: 48

Anna Maria Di Terlizzi, già docente di discipline plastiche, partecipa sin dal 1966 a collettive e nu-merose mostre personali. Ha eseguito realizzazioni scultoree in bronzo, pietra e acciaio per Istituzioni religiose e pubbliche.Questa è la sua prima opera di narrativa per ragazzi che apre il ciclo delle avventure della piccola Pri-scilla.Un mondo colorato, vivace come la protagonista di queste favole moderne, in cui la “morale” viene mo-strata ai piccoli con leggerezza e fantasia.

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rano Il Poeta di Dio

Don Tonino Bello

Lino De Venuto, attore, regista, drammaturgo, con-duttore di laboratori teatrali e progetti didattici. Ha interpretato ruoli quasi sempre da protagonista in spettacoli di autori classici e contemporanei con rappresentazioni in Puglia, in altre regioni d’Italia e a Saarbrücken (Germania), con L’Istruttoria di Weiss. Coltiva un interesse particolare per gli epistolari di poeti, artisti, intellettuali e filosofi, interesse che si è tradotto in scritture drammaturgiche e spettacoli tra i quali: De Profundis (Wilde); Il Viandante (Nietzsche); I Colori dell’Anima (Van Gogh). Nella commedia mu-sicale I Promessi Sposi (Regia di Claudio Insegno, con la partecipazione di Orso Maria Guerrini) ha interpre-tato il ruolo del Cardinale Federico Borromeo. Ha cu-rato l’adattamento teatrale, la regia e la lettura scenica di Fahrenheit 451 di Bradbury. Voce recitante nel concerto-spettacolo Dedicato a De Andrè del pianista Danilo Rea. Presso la Feltrinelli di Bari ha proposto la lettura scenica Urlo di Allen Ginsberg.

“La storia di un Santo laico”.

Autore: Lino De VenutoPrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978-88-98286-22-5Collana: Melograno

Pagine: 64

«Il poeta di Dio rappresenta il volto più dolce, più umano, più tenero, di questo vescovo che oggi si vuo-le santo. Ne coglie il tratto evangelico, l’aspirazione ecumenica. L’esasperazione teatrale risulta efficace perché non è mai oltraggiosa, è sempre misurata e ri-spettosa: De Venuto inventa circostanze e situazioni paradossali, teatrali appunto, per forzare la mano alla comunicazione del messaggio spirituale e civile di Don Tonino e più rapidamente raggiungere il cuore dello spettatore (o lettore che sia)».

dal testo introduttivo di Onofrio Pagone

«Il poeta alessanese, che la Chiesa odierna chiama Servo di Dio mentre discerne sulla sua santità, libe-ra, con l’annuncio cristiano e l’esemplarità di vita, il messaggio di pace e di carità insito nella parola di Dio. E lungo la strada, luogo privilegiato della storia della salvezza, accarezza il volto dei fratelli e delle sorelle “difficili” per contemplare e specchiarsi nel volto misericordioso di Dio».

dal testo introduttivo di Renato Brucoli

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rano Paso Pier Paolo Pasolini

pallone poesia passione civile

Lino De Venuto, attore, regista, drammaturgo, con-duttore di laboratori teatrali e progetti didattici. Ha interpretato ruoli quasi sempre da protagonista in spettacoli di autori classici e contemporanei con rappresentazioni in Puglia, in altre regioni d’Italia e a Saarbrücken (Germania), con L’Istruttoria di Weiss. Coltiva un interesse particolare per gli epistolari di poeti, artisti, intellettuali e filosofi, interesse che si è tradotto in scritture drammaturgiche e spettacoli tra i quali: De Profundis (Wilde); Il Viandante (Nietzsche); I Colori dell’Anima (Van Gogh). Nella commedia mu-sicale I Promessi Sposi (Regia di Claudio Insegno, con la partecipazione di Orso Maria Guerrini) ha interpre-tato il ruolo del Cardinale Federico Borromeo. Ha cu-rato l’adattamento teatrale, la regia e la lettura scenica di Fahrenheit 451 di Bradbury. Voce recitante nel concerto-spettacolo Dedicato a De Andrè del pianista Danilo Rea. Presso la Feltrinelli di Bari ha proposto la lettura scenica Urlo di Allen Ginsberg.

Coscienza critica di un’epoca, analista scomodo, acuto, anticonformista, disarmante e preveggente della società italiana, le sue tematiche e i suoi appro-fondimenti mostrano la loro impressionante attualità e intrecciano, di rimando, incessanti e continue ri-flessioni, anche conflittuali, ma sempre vive e fecon-de. Sceneggiatore, regista, pedagogo amato, calciato-re, tifoso, scrittore capace di leggere e interpretare la complessità del proprio tempo, di coglierne l’essenza più profonda e nascosta, di osservare quello che agli altri scivolava sotto gli occhi: ma soprattutto un Poe-ta coraggioso, capace con la sua Poesia (in)civile di parlare di tutto e di condurre aspre battaglie sociali. Ma Paso, così come lo chiama l’autore, è anche uno sportivo ipercinetico e un innovatore nel Te-atro: entrambi gli aspetti sono sviluppati nei due approfondimenti che aprono il volume, seguiti dal testo dell’omonima rappresentazione teatrale.Dalla fuga dall’Eden-Casarsa a Roma, in un periodo di grandi mutamenti sociali, la pièce teatrale coglie pic-coli o grandi segmenti di alcune sue opere, attinge da diversi suoi scritti (anche lettere, sceneggiature, testi teatrali) che conservano intatta la propria vis polemica.

Autore: Lino De VenutoPrezzo: Euro 12,00

Isbn: 978.88.98286.52.2Collana: Melograno

Pagine: 120

Tre saggi e un’opera teatrale su Pasolini, morto quarant’anni fa, ma sempre presente nei dibat-titi culturali e pronto a graffiare le coscienze e

suscitare reazioni contrapposte.

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rano Le due Rose

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«Piero Delfino Pesce, molto attento ai fenomeni po-litici e sociali, non avrebbe potuto ignorare la realtà dell’emigrazione e i problemi che aveva creato anche nelle famiglie dei tanti molesi che cercarono fortuna nel Nuovo Mondo. Non sorprende, quindi, se […] nella sua quarta commedia, Le due Rose (1933), ambientata nella Mola del suo tempo, affronta tale tema. Il titolo fa riferimento alle due donne dal nome Rosa che si contendono Pietro, un molese emigrato in America che al suo ritorno non trova la moglie e la fi-glioletta nella casa acquistata con i dollari inviati dagli USA. Fra i personaggi della commedia non è difficile individuare, nella figura dell’avvocato, lo stesso Auto-re, che espone il suo punto di vista sulle complesse questioni inerenti la fine di un rapporto matrimonia-le in un periodo in cui l’istituzione del divorzio non è stata ancora conquistata e il tradimento della moglie è giudicato più severamente di quello del marito».Dalla prefazione di Vitangelo Magnifico..

Autore: Piero Delfino Pescetraduttore: Vitangelo Magnifico

Prezzo: Euro 15,00Isbn: 978.88.98286.60.7

Collana: MelogranoPagine: 152

Piero Delfino Pesce, attore, regista, drammaturgo, conduttore di laboratori teatrali e progetti didattici. Ha interpretato ruoli quasi sempre da protagonista in spettacoli di autori classici e contemporanei con rappresentazioni in Puglia, in altre regioni d’Italia e a Saarbrücken (Germania), con L’Istruttoria di Weiss. Coltiva un interesse particolare per gli epistolari di poeti, artisti, intellettuali e filosofi, interesse che si è tradotto in scritture drammaturgiche e spettacoli tra i quali: De Profundis (Wilde); Il Viandante (Nietzsche); I Colori dell’Anima (Van Gogh). Nella commedia mu-sicale I Promessi Sposi (Regia di Claudio Insegno, con la partecipazione di Orso Maria Guerrini) ha interpre-tato il ruolo del Cardinale Federico Borromeo. Ha cu-rato l’adattamento teatrale, la regia e la lettura scenica di Fahrenheit 451 di Bradbury. Voce recitante nel concerto-spettacolo Dedicato a De Andrè del pianista Danilo Rea. Presso la Feltrinelli di Bari ha proposto la lettura scenica Urlo di Allen Ginsberg.

«Opera teatrale di un attento interprete di una società in rapido e drammatico mutamento. È questa la cifra peculiare di un intellettuale

che ha saputo leggere la realtà contemporanea come pochi altri nel suo tempo, che ha inteso dare al Mezzogiorno, al Sud, alla periferia la dignità culturale, politica e sociale che da più

parti si intendeva artatamente negare».

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AdriaticaVenezia (1932-2004)

“L’autore ripercorre le pagine più intense della storiadella Marineria Mercantile italiana

attraverso la ricostruzione della vita di una società di navigazione, l’Adriatica di Venezia che, in oltre settant’anni di attività,

ha saputo scrivere una delle pagine più gloriose della storia marinara nazionale”.

Autore: Pasquale B. TrizioPrezzo: Euro 20,00 Isbn: 88-89735-28-2

Collana: TrabaccoliPagine: 136

La Società di Navigazione Adriatica, in una lenta quanto continua opera di concentramento delle ini-ziative marittime sorte lungo le coste italiane e dal-mate tra il primo e il secondo conflitto mondiale, ha finito per rappresentare uno degli elementi più condi-zionanti delle diverse attività economiche delle genti mediterranee, contribuendo a favorire, altresì, l’unio-ne e la civile convivenza in particolare tra le popola-zioni adriatiche.Sullo sfondo della tradizionale immagine rappresenta-ta dalla società veneziana si stagliano, così, l’Oriente mediterraneo e l’Occidente, due luoghi perennemen-te a confronto tra loro. In questo storico confronto commerciale tra due mondi distinti ma sempre biso-gnosi di dialogo, nel quale i mezzi di trasporto a vela o a motore hanno svolto nei secoli un ruolo di indiscuti-bile importanza, l’Adriatica ha rappresentato, nel ’900 appena concluso, la memoria della tradizione che si salda con le sfide di un futuro che proprio l’Europa unita, all’inizio del 2000, ha ormai ridisegnato.Al centro le sue indimenticabili bianche navi che han-no finito con il condizionare per decenni il paesaggio adriatico e mediorientale e il cui ricordo rimane in-delebilmente fissato nell’animo delle genti adriatiche.

Pasquale B. Trizio

Pasquale Trizio, barese, classe 1951. Ufficiale della Marina Militare e Mercantile, dopo un breve periodo di navigazione per i mari del mondo, si è dedicato allo studio della navigazione e alla diffusione della cultura marinara. È autore di numerose pubblicazioni e saggi tra cui La marineria a vapore del Levante d’Italia e La rotta dell’olio, entrambe edite dalla Laterza; Il porto di Bari. Genesi di un progetto per il Centro Studi nico-laiani ed Il porto di Bari. 1925-1950 per l’Autorità Por-tuale di Bari. Attualmente collabora con le più autore-voli riviste marinare specializzate, ha costituito a Bari l’Associazione Marinara “Puglia” e presiede il gruppo di Bari dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

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Questo volume, significativamente intitolato Anime di legno, rievoca la storia della marineria da pesca di Molfetta, leggendola nel momento in cui avvia la sua orgazzazione come attività industriale per la rinascita della vita economica della Nazione. Si delinea, quin-di, una marineria che, ad onta delle ricorrenti crisi del settore ingigantitesi nel presente, resta tra le marinerie più attive d’Italia e dell’Adriatico.

Cap. Biagio De Candia

Piena di voci. Così è la notte a Molfetta nei ricordi di un anziano che da ragazzo imbarcò per alcuni mesi su una bilancella per prendere confidenza col mare e poter poi “aprire il libretto di navigazione”. Piena di voci perché nelle prime ore della notte il più giovane dell’equipaggio di ogni imbarcazione da pe-sca, dalla banchina, dove aveva vegliato in una lancia scrutando nel cielo eventuali segni di cattivo tempo, correva a dare la sveglia agli altri dopo che il padrone aveva deciso di andare a pescare; giunto sotto casa di ognuno chiamava a nome ad alta voce sino a quando non riceveva un segnale di risposta.

Luigi Campo“Un messaggio alle giovani generazioni; un invi-to a riscoprire il fascino di una attività lavorativa che le tecnologie avanzate del presente hanno reso meno esposta ai rischi delle intemperie”.

Anime di legnoStoria e testimonianze

della marineria da pesca di Molfetta

Autori: Luigi Campo, Nicolò Carnimeo

e Michele PaccianoPrezzo: Euro 12,00 Isbn: 88-89735-30-5

Collana: TrabaccoliPagine: 64

Luigi Campo, nato a Molfetta nel 1937, è sociologo, Vice Direttore e Capo Redattore del periodico «As-sopescaInforma» edito dall’Associazione Armatori da Pesca di Molfetta.

Nicolò Carnimeo, nato a Bari nel 1968, è professore aggregato di Diritto della Navigazione e dei Trasporti nella Facoltà di Economia di Bari; giornalista collabo-ra con quotidiani, periodici e riviste a livello nazionale.

Michele Pacciano, nato a Bari nel 1968, è appas-sionato di mare, esperto di temi sociali e di handicap, storico dell’olocausto; giornalista professionista dal 1995 collabora con diversi quotidiani e riviste, anche internazionali.

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I polverosi protocolli notarili che sono gelosamente conservati presso l’Archivio di Stato di Bari contengo-no documenti che sono in grado, da soli, di narrare le vicende d’ogni genere di una comunità.Questo innovativo saggio che Pasquale B. Trizio ha composto, proprio attraverso una lunga e puntuale rilettura durata più anni degli atti che i notai molesi hanno cronologicamente redatto nel corso dei secoli, getta nuova luce sulle vicende che hanno contraddi-stinto la vita della città di Mola di Bari dalla seconda metà del Seicento, con la dolorosa vicenda della peste, sino alle soglie dell’Unità d’Italia, attraverso il Sette-cento, il secolo dei Lumi e della grande apertura alla cultura anche delle popolazioni meridionali.Vicende storiche, politiche, sociali e di folclore senza trascurare quelle marinare – queste ultime da sempre identificative della vera anima della città di Mola – emergono dai protocolli notarili quali anelli di una catena che insieme fanno la storia di un popolo.La storia della città di Mola, con i saggi di Nicola Uva, Pasquale Di Bari e Michele Calabrese, è stata più che documentata; i saggi riportati in questi Frammenti, opportunamente introdotti onde presentarne stori-camente i contenuti e favorirne una corretta lettura, integrano in maniera efficace il già noto ordito storico della città e consentono di leggere in maniera diretta le vicende spesso dolorose, ma anche gioiose e grotte-sche, della vita dei molesi nei secoli interessati, che gli stessi protagonisti hanno descritto davanti al notaio e con tanto di testimoni.

Frammenti di storia moleseSocietà, Cultura e Tradizioni

a Mola di Bari dal XVII al XIX secolo dai protocolli dei notai molesi

Pasquale Trizio, barese, classe 1951. Ufficiale della Marina Militare e Mercantile, dopo un breve periodo di navigazione per i mari del mondo, si è dedicato allo studio della navigazione e alla diffusione della cultura marinara. È autore di numerose pubblicazioni e saggi tra cui La marineria a vapore del Levante d’Italia e La rotta dell’olio, entrambe edite dalla Laterza; Il porto di Bari. Genesi di un progetto per il Centro Studi nico-laiani ed Il porto di Bari. 1925-1950 per l’Autorità Por-tuale di Bari. Attualmente collabora con le più autore-voli riviste marinare specializzate, ha costituito a Bari l’Associazione Marinara “Puglia” e presiede il gruppo di Bari dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

Autore: Pasquale B. TrizioPrezzo: Euro 20,00

Isbn: 978-88-89735-78-7Collana: Trabaccoli

Pagine: 416

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Nicolò Carnimeo, docente di Diritto della Navigazione e dei Trasporti presso la Facoltà di Economia dell’Universi-tà degli Studi di Bari, ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche. È giornalista, scrive stabilmente per «La Gazzet-ta del Mezzogiorno» dove cura la rubrica settimanale “L’An-golo del Mare” e per altre testate giornalistiche nazionali tra cui la rivista di geopolitica «Limes» dove siede nel comitato di redazione.

Lia De Venere, critico d’arte e curatrice indipendente, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accade-mia di Belle Arti e l’Università degli Studi di Bari, collabora-trice di testate prestigiose come «Il Sole 24 ore» e «Il giornale dell’arte». Ha curato mostre per istituzioni pubbliche e per gallerie private in Italia e all’estero.

C’è una bellezza immediata, istintiva, nell’arte della pesca. I colori, i gesti ripetuti, gli odori acri sono nutri-mento per la fantasia che attinge alla primordiale lotta tra uomo e pesce. Che poi lotta non è, perché quel continuo inseguirsi, cacciare gli uni gli altri è l’inelut-tabile che fa parte della vita, è l’energia che si trasfor-ma in un quid novi, è la magia che regala l’inconsape-vole volto di un pescatore nella lotta quotidiana con il mare. Noi siamo solo spettatori. Ed è con questo sguardo, con la prospettiva di chi è assetato d’incanto, che la Vedetta e le organizzazioni della pesca hanno immaginato Sealife la vita nel mare. Ecco la pesca nelle parole di chi ne ha colto l’aspetto lirico, l’ha trasformata in prosa e poesia oppure, attin-gendo al vasto immaginario del mare, ha generato una scintilla d’ispirazione sino a creare un’opera d’arte.

Nicolò Carnimeo

Sealifela vita nel mare

Curatori: Nicolò Carnimeoe Lia De Venere

Prezzo: Euro 12,00 Isbn: 88-89735-09-0

Pagine: 80

“Un volume che rivela l’aspetto lirico della pesca”.

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New entries è la sezione del catalogo GAP in cui si ritrovano le opere inedite di sedici artisti pugliesi un-der trenta. Agli artisti selezionati è stato chiesto di mostrare con ampiezza il proprio lavoro, senza vincoli linguistici o tematici, così da offrire un saggio suffi-cientemente ampio delle rispettive ricerche. Il tema del rapporto con la propria identità è invece al centro dell’altra sezione, Gates, che mette in scena quattro giovani artisti pugliesi già con alcune espe-rienze alle spalle, i quali sono stati invitati a lavora-re in alcuni luoghi pubblici del territorio comunale. I luoghi in questione sono stati individuati tra quelli che costituiscono i punti di arrivo nella città: Porto, Aeroporto, Stazione ferroviaria e Questura. La loro funzione è fortemente simbolica. Sugli stessi spazi sono stati chiamati a lavorare altrettanti giovani artisti stranieri, appartenenti ad alcuni paesi del Mediterra-neo e dell’Europa dell’Est da cui tali flussi più o meno direttamente provengono. I luoghi hanno offerto dun-que l’occasione di riflettere su un vissuto individuale, soggettivo, e di porre in luce le relazioni tra istanze culturali e urgenze sociali differenti. Le coppie di ar-tisti dovranno infatti produrre dei lavori site specific, lavorando sui temi dell’accoglienza, dell’emarginazio-ne, dello scambio, dell’incontro con l’altro.

Lia De Venere, critico d’arte e curatrice indipenden-te, docente di Storia dell’arte contemporanea, colla-boratrice di testate prestigiose come «Il Sole 24 ore» e «Il giornale dell’arte». Ha curato mostre per istituzioni pubbliche e per gallerie private in Italia e all’estero.

Marilena Di Tursi, giornalista, collabora come criti-co d’arte per l’edizione locale del quotidiano «Corrie-re della sera». Ha svolto attività di docenza nei corsi di Storia dell’architettura medievale e moderna, ha prodotto il programma radiofonico “Conversazione d’artista” in 24 puntate per la RAI.

Antonella Marino, giornalista pubblicista, negli ultimi anni conduce un’intensa attività come critica d’arte (con particolare attenzione ai linguaggi “giova-ni” e ai rapporti tra ricerca creativa e nuove tecnolo-gie), curando personali e collettive di artisti in collabo-razione con gallerie private ed enti pubblici.

GAPGiovani Artisti Pugliesi

Curatrici: Lia De Venere, Marilena Di Tursi

e Antonella MarinoPrezzo: Euro 15,00 Isbn: 88-89735-10-4

Pagine: 84

“Uno sguardo all’arte contemporanea dei paesi europei”.

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Michele Saponaro è responsabile dell’Ufficio Stam-pa e della Comunicazione Istituzionale della Soprin-tendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Et-noantropologico della Basilicata, con sede a Matera, dove lavora dal 1980. Nell’ambito delle attività cultu-rali della Soprintendenza, ha curato eventi espositivi in rassegne a carattere territoriale quali il “Festival della Terra delle Gravine” e l’“Estate Sanpaolese” e, a livello nazionale, in occasione del “Salone dei Beni Artistici e Culturali” di Torino e del “Salone Interna-zionale dell’arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali” di Ferrara.

Isabella Valente insegna Storia dell’Arte Contempo-ranea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Uni-versità degli Studi Federico II di Napoli. Si è occupata soprattutto di storia dell’arte napoletana dell’Ottocen-to e del Novecento, pubblicando vari saggi e contribu-ti scientifici, tra i quali il volume La pittura napoletana dell’Ottocento nel 1993, assieme a F.C. Greco e M. Picone Petrusa. Da molto tempo i suoi interessi sono particolarmente rivolti al recupero degli artisti del me-ridione d’Italia.

Nel nostro sistema culturale, in cui le varie situazioni dell’arte napoletana del XIX e XX secolo sono anco-ra in via di sistemazione scientifica, le realtà “perife-riche”, come quella lucana, risentono di un ritardo maggiore; tuttavia, un certo numero di studi, seppure frammentario, principalmente relativo all’Ottocento lucano, è già attivo da qualche anno… Un passo im-portante è stato compiuto dalla mostra Pittori lucani dell’800 e dei primi del ‘900, realizzata dal giugno al settembre 2002, nella Pinacoteca Provinciale di Poten-za. È bastata per toccare con mano la qualità di perso-nalità come Angelo Brando… L’odierna mostra ci per-mette soltanto di avviare un discorso scientifico su di lui, che non può certo esaurirsi in questa sede, ma che attende studi ancora più approfonditi, che consentano di inserire la sua figura al posto giusto, quale tassello mancante nel più ampio panorama storico-artistico napoletano e italiano.

Angelo BrandoProposte per un Museo

Curatori: Michele Saponaro e Isabella Valente

Prezzo: Euro 20,00 Isbn: 88-89735-15-2

Pagine: 84

“Opere scelte dal 1895 al 1946”.

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Il volume, in versione bilingue, dal titolo I Tempi dell'Acqua – The Times of Water dello scrittore Lino Angiuli e del geologo Antonio di Fazio, è un viaggio attraverso l'affascinante mondo dell'acqua.

Una larga e profonda riflessione sul bene-acqua, dunque, per contribuire a perlustrarne e illustrarne le diverse qualità e gli aspetti da molteplici punti di vista; che ne attualizzi la centralità, soprattutto nella prospettiva di una utilizzazione, distribuzione, valoriz-zazione da improntare secondo metodi e criteri inno-vativi.Per il raggiungimento di tale obiettivo si è utilizzato un duplice approccio “umanistico” e “tecnico-scien-tifico”: da un lato l’arte, la letteratura, la speculazione filosofica e dall’altro la tecnica e la scienza.

Attraverso le parole e le immagini di questo volume (anche fotografico) si ripercorre la storia di questo prezioso elemento attraverso il passato il presente e il futuro non solo per cercare di fare un bilancio, ma per gettare le basi per migliori prospettive.

Lino Angiuli, scrittore, è conosciuto anche all’estero come poeta fra i più attivi nel panorama della produ-zione letteraria italiana contemporanea. Si occupa an-che di ricerche nel settore della cultura tradizionale, con particolare riferimento a quella orale. Ha fonda-to e diretto riviste letterarie. Collaboratore dei servizi culturali della RAI e di quotidiani, dirige le edizioni Gelsorosso.

Antonio Di Fazio, geologo, presso l’Istituto di Ricer-ca sulle Acque del C.N.R. ha maturato per un tren-tennio esperienze in fatto di dissalazione, disinquina-mento delle acque reflue, acque sotterranee, tecniche di misura dei parametri idrogeologici, movimento e interazione con la matrice solida degli inquinanti in falda. Esercita la libera professione quale consulente ambientale.

I Tempi dell’AcquaThe Times Of Water

Autori: Lino Angiuli e Antonio Di Fazio

Prezzo: Euro 50,00 Isbn: 978-88-89735-17-6

Pagine: 160

“Un viaggio affascinante per scoprire tutti i segreti del più prezioso elemento”.

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Curatori:Daniela Corbascio, Gianni Leone

e Marina LosappioPrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978-88-89735-25-1Pagine: 156

Verde

“Tutti i colori del Verde”.

Era lì, sola, sospesa. Così ci apparve quella sera d’in-verno. Eravamo in pochi, noi di “Incipit”, seduti in un bar per mettere a punto iniziative e progetti legati alla cultura dell’immagine, della fotografia in particolare. “Incipit”, associazione culturale. Una fotografia è qua-si sempre un incipit, l’inizio di un possibile racconto, di infiniti possibili racconti.Era lì sola, sospesa. Una parola e basta, un segno, forse un suono, libera dal suo naturale (naturale!) labirinto di significati, stratificazioni che il tempo ha prodotto e, dal passato, sempre presenti. Una parola, un nome: verde.Cos’è verde, libera ora da tutto? Restava lì quella sera, con il suo essere messo a nudo: un colore, nient’altro, un fondersi di due colori, il blu e il giallo.È stato allora che decidemmo di lasciarci condurre nei luoghi dove quel colore si riempie di senso. È iniziato così un viaggio dove ognuno di noi, presente in que-sta rassegna, ha scelto di fermarsi e guardare fuori e dentro di sé, in compagnia di questo ospite inatteso e paziente.Non solo noi di “Incipit”, ma artisti, intellettuali, scrit-tori, a cui è stato chiesto, con semplicità cosa si na-sconde dietro quella che, prima di tutto, è e resta una parola.

Gianni Leone

Immaginate di essere daltonici a un solo colore tra quelli primari: il verde. Chiudendo gli occhi forse riu-scite a simulare questa possibilità; o forse potrebbe riu-scirci egregiamente un semplice software che cancelli tutte le gamme del verde dal vostro monitor. Dai prati di fieno sulle montagne di luglio alla pelle dei marzia-ni; dai contorcimenti lussureggianti della vegetazione amazzonica alle tasche della giacca a fine mese; dalle coccarde brillanti dei devoti di San Patrizio d’Irlanda a un impegno per la sostenibilità e l’ambiente; da uno smeraldo a un ramarro. Improvvisamente tutto questo scomparirebbe. Si aprirebbe un vuoto nella natura e nel linguaggio, nell’immaginazione e nella visione. Perché il verde è più di un colore: è un mondo.

Patrizia Calefato

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Curatori:Giorgio Otranto e Immacolata Aulisa

Prezzo: Euro 20,00*Isbn: 978-88-89735-28-6

Pagine: 156

Sulle Ali dell’Angelodal Gargano all’Europa

Punto di partenza del volume è il santuario di San Mi-chele sul Gargano, che lo studioso protestante tedesco Ferdinand Gregorovius (1821-1891) ha definito come «metropoli del culto dell’Arcangelo in Occidente»: tale definizione trova puntuale riscontro in una storia che dura da più di quindici secoli e ha contribuito a cre-are un ricco patrimonio di fede, arte e cultura e a fare del promontorio garganico uno dei luoghi privilegiati della religiosità e della devozione popolari dell’Euro-pa medievale. Ancora oggi mèta di un intenso flusso di pellegrinaggi che si sono perpetuati senza soluzione di continuità sin dalla tarda antichità, il santuario garga-nico è il primo e storicamente più importante di una lunga teoria di santuari dislocati tra la Daunia, la Terra di Bari e il Salento, lungo le vie che attraversavano la Puglia e convogliavano i pellegrini verso la Terrasanta, grazie ad una fitta e funzionale rete portuale (Siponto, Barletta, Bari, Brindisi, Otranto, Taranto). Terra di san-tuari e terra di transito, la Puglia era attraversata da due vie di scorrimento veloce come l’Appia e la Traiana e da una fitta serie di strade secondarie, diverticula, sen-tieri, tratturi, costituenti un complesso sistema viario che ha facilitato i contatti fra Oriente e Occidente. Il pellegrinaggio, infatti, è sempre stato una occasione di incontro tra popoli e culture diverse: con i pellegrini viaggiano idee, concezioni, usi, costumi, atteggiamen-ti mentali diversi, che contribuiscono a creare rapporti nuovi in ogni settore della vita associata. «La coscienza dell’Europa – sosteneva Goethe – è nata peregrinando tra i poli latini, germanici, celti, anglosassoni e slavi». Santo di radicata tradizione orientale, Michele, vene-rato anche da giudeo-cristiani, pagani e gnostici, diede vita, in Puglia, a un culto molto fiorente che attirò, verso la metà del VII secolo, l’attenzione dei Longo-bardi di Benevento, i quali ne fecero il loro Santo na-zionale. Il santuario pugliese visse un periodo di parti-colare splendore tra VI e IX secolo.Da queste poche note si evince che il santuario garga-nico presenta sicuri elementi di unicità, sia per quel che riguarda la configurazione del sito, sia per la con-tinuità di culto che ha interessato la grotta da epoca pre-cristiana fino ad epoca contemporanea.

CUSTOS POR Regione Puglia 2000-2006 Misura 6.2 azione CRegione Puglia Unione Europea

Sulle Alidell’Angelodal Gargano all’Europa

Progetto

CUSTOS

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Curatori:Michele Saponaro e Vito Ventricelli

Prezzo: Euro 35,00 (Libro + tavola del gioco)Isbn: 978-88-89735-32-9

Pagine: 160

Saverio Mercadante La vita, le opere, il gioco del Cigno di Altamura

“Un libro e un gioco per ripercorrere la vita e le opere del musicista Saverio Mercadante”.

Nato “quasi per gioco”, come riporta il titolo della presentazione di Michele Saponaro, il volume, di ben 160 pagine – con un raro e prezioso apparato icono-grafico, proveniente dall’archivio privato Ventricelli – è articolato in tre distinte sezioni: Opere, Artisti e Teatri, Memorabilia, introdotte da brevi testi di Dinko Fabris, autore della prefazione.Nella prima sezione sono state pubblicate gran parte delle le opere melodrammatiche di Mercadante. Ogni opera presenta due parti: una illustrata con le colorate e decorate copertine o i frontespizi dei libretti (in pre-valenza di prime rappresentazioni) e una testuale, dove è stata riportata la trascrizione di quanto stampato nel libretto, più alcune interessanti notizie redatte da Vito Ventricelli.Nella seconda sezione troviamo le immagini – tutte tratte da antiche e originali incisioni – di alcuni tra i più impor-tanti interpreti delle opere di Mercadante, come Adolphe Nourrit, Sofia Schoberlechner, Anna Bishop e i grandi Luigi Lablache e Giovan Battista Rubini, con notizie della loro vita e il ruolo avuto nell’esecuzione delle opere dell’illustre musicista altamurano. In questa sezione, inol-tre, sono stai inseriti anche i tre teatri intitolati a Merca-dante: di Napoli, di Altamura e di Cerignola.La terza e ultima sezione documenta altri rari e diversifi-cati soggetti: i ritratti di Mercadante (in età giovanile, in età matura e da anziano, compresa la rara caricatura otto-centesca di Melchiorre Delfico), i monumenti innalzati ad Altamura e Napoli in occasione del centenario della nascita, la casa natale e quella dove è vissuto a Napoli, la sua tomba e vari cimeli. In questo caso le immagini par-lano da sole e, per tanto, il lettore troverà esclusivamente delle brevi, ma esaustive, didascalie ragionate.Non potevano mancare le notizie sulla vita, la bibliogra-fia e la discografia a completamento del volume, a cui è stata allegata anche l’originaria tavola da gioco del “Cigno di Altamura” che ha dato il pretesto per addivenire, dopo anni di ricerche, a quest’inedita e insolita pubblicazione.

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Autori:Lino Angiuli e Angelo Saponara

Prezzo: Euro 30,00 Isbn: 978-88-89735-31-2

Pagine: 176

Le strade dell’occhio

“Coloro che non hanno radici, e sono cosmo-politi, si avviano alla morte della passione e

dell’umano: per non essere provinciali occorre possedere un villaggio vivente nella memoria, a cui l’immagine eil cuore tornano sempre di

nuovo, e che l’opera discienza o di poesia ripla-sma in voce universale”.

Ernesto De Martino

Fra i ‘perché’ di questa iniziativa, inoltre, va inserita anche la seguente considerazione. La cultura e il mo-dello di sviluppo contemporanei ci hanno progressi-vamente condotti ad abitare il presente come se fosse l’unica dimensione e come se alle nostre spalle o sotto i nostri piedi non ci fossero i secoli e i millenni sui quali, sia pure inconsapevolmente, galleggiano e si esprimono le nostre esistenze individuali/sociali.In questa ottica, la frequentazione della memoria sto-rica rimane l’antidoto più efficace verso tale forma perniciosa ed epidemica di amnesia, il rimedio grazie al quale possiamo fare i conti ravvicinati con i tempi e con il Tempo.E in questa ottica è necessario disporsi ad entrare e uscire dal tempo come si fa con una porta girevole, per mettere in costante contatto il passato con il presente e viceversa, senza abboccare all’illusoria prospettiva di stampo storicistico che vorrebbe il cosiddetto “progres-so” muoversi lungo una linea unidirezionale. Un’ope-razione che merita allenamento mentale e condizioni particolari, come quella garantita dal silenzio soffuso e diffuso che generalmente si rifugia tra i vicoli e le viuz-ze più interne o negli angoli più marginali, intimidito dall’avanzata del chiasso e di certe forme invasive di modernità.

Lino Angiuli

Lino Angiuli, scrittore, è conosciuto anche all’estero come poeta fra i più attivi nel panorama della produ-zione letteraria italiana contemporanea. Si occupa an-che di ricerche nel settore della cultura tradizionale, con particolare riferimento a quella orale. Ha fonda-to e diretto riviste letterarie. Collaboratore dei servizi culturali della RAI e di quotidiani, dirige le edizioni Gelsorosso.

Angelo Saponara è nato a Lagosta (Jugoslavia), nel 1934; vive a Modugno (Bari) e ha operato e opera in Europa e in particolare in Puglia come etnofotografo. La sua cinquantennale attività è stata completamente dedicata alla documentazione e valorizzazione, attra-verso il mezzo fotografico della cultura popolare.

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Autore: Gianni CustoderoFotografie:

Antonio e Roberto TartaglionePrezzo: Euro 15,00

Isbn: 978-88-89735-56-5Pagine: 112

C’è Bari e Bari

“È una città che ha tante facce e tante anime Bari. C’è quella in doppiopetto e cravatta del centro murattiano e c’è quella dignitosamente semiborghese della fascia tra centro e periferia, al di qua e al di là della cintura ferroviaria che divide in due la città e c’è, nel borgo antico,

l’anima popolana e marinara, gelosa custode di abitudini e parole d’altri tempi”.

Gianni Custodero

Per raccontare una città è necessario viverla, conoscer-la, osservarla da vicino nei suoi mille volti e andare al di là dei luoghi comuni. Perché solo ascoltando gli umori profondi che la attraversano è possibile scoprir-ne la fisionomia e la personalità più autentiche.Una comunità, d’altronde, si costruisce e si rafforza non solo attorno a luoghi simbolo, capaci di conno-tare l’identità di intere generazioni; molto più spesso sono gli spazi consueti, le strade che pulsano della vita quotidiana, gli angoli più nascosti, a regalarci storie di normale, quanto straordinaria, umanità.È nei colori delle case, nella pietra viva del romanico delle nostre chiese, nell’odore del mare, nello spirito levantino che promana da ogni scorcio, nei richiami che echeggiano lungo le strade che ritroviamo l’essen-za stessa di Bari.Questo libro ci consente, pagina dopo pagina, di viag-giare all’interno del nostro piccolo grande mondo alla scoperta di una città come non l’avevamo mai osser-vata prima. La penna sapiente di Gianni Custodero ci guida in questo percorso di conoscenza per regalare a noi tutti un punto di vista originale e ricco di nuo-ve suggestioni. Alla memoria di Gianni Custodero, all’uomo, al giornalista e allo scrittore che tanto ha fatto per la sua amata terra, vorrei dedicare questa te-stimonianza a nome della Città di Bari.

Michele Emiliano

Gianni Custodero, (Fasano 1936 – Bari 2009) è sta-to, tra l’altro, un giornalista professionista impegnato a livello istituzionale come Dirigente del Settore Stam-pa della Giunta Regionale. Collaboratore di riviste e quotidiani, scrittore prolifico, ha pubblicato anche romanzi e poesie, ma soprattutto saggi di storia della cultura e di storia politica del Mezzogiorno, contri-buendo al recupero di aspetti, momenti e personaggi dell’identità pugliese e meridionale. Tra i numerosi suoi titoli ricordiamo: Puglia letteraria nel Novecen-to (1982); Nel Mezzogiorno tra Giolitti e il fascismo (1982); Le Regioni, un fallimento all’italiana (1997); Storia del Sud (2001); Antichi popoli del Sud (2000); Napoli come Spagna (2001), Castelli di Puglia (2007). C’è Bari e Bari è il suo ultimo lavoro.

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Curatori:Michele Bellino, Riccardo Lorusso

e Umberto RizzoPrezzo: Euro 9,50

Isbn: 978-88-89735-64-0Pagine: 64

Capurso si raccontaCittà, uomini e fede (1980-2010)

“Il volume è stato realizzato in occasione del 50o anniversario dell’ordinazione presbiterale

di Don Franco Ardito e nel 30o anniversario del suo arrivo nella comunità di Capurso”.

Capita molto spesso di utilizzare questo motto: “La storia siamo noi”. Come potremmo, infatti, ripercor-rere determinati eventi senza far riferimento a persone che ne hanno lasciato il segno? Vogliamo raccontare gli aspetti di una comunità che cambia nelle perso-ne, negli usi e nei costumi, nelle idee, nell’opinione pubblica, attraverso l’analisi di un passato recente… vogliamo raccontare Capurso! È questa la finalità di questo volume: raccontare la città, gli uomini, la fede dal 1980 al 2010.

dalla prefazione dei Curatori

Michele Bellino, sacerdote dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, è Vicario Cooperatore della Chiesa Madre del SS Salvatore di Capurso. Ha conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia presso l’Istituto Teologico Pugliese di Molfetta. Ha collaborato alla realizzazione del volume L’altra Adultera. Letture storico-critiche di una tela ge-mella di Cristo e l’adultera del pittore napoletano Paolo Finoglio (2003); ha curato con Umberto Rizzo Capurso e il culto di San Giuseppe (2005) e Un Pozzo di devozio-ne. Il culto mariano a Capurso (2006).

Riccardo Lorusso, architetto, vive e lavora a Capur-so. Laureato presso il Politecnico di Bari nel 2004. L’interesse verso le tradizioni e la storia locale ha caratterizzato i primi anni della professione attraver-so la collaborazione alla realizzazione di importanti interventi per la comunità capursese sotto la guida dell’arch. Vito Coppola, quali il Piano di Recupero del Centro Storico e della zona B1 di interesse ambienta-le del Comune di Capurso (2004), la riqualificazione del Sagrato antistante la Basilica della Madonna del Pozzo (2006), la riqualificazione di Piazza Umberto I e Via Regina Sforza (2010).

Umberto Rizzo, vive e lavora a Capurso svolgendo attività di geometra. Cultore di storia locale, ha col-laborato alle pubblicazioni Puglia Rurale. Il territo-rio tra i vigneti e la Murgia barese (1999), Festa della Madonna del Pozzo di Capurso. Attraverso un percorso fotografico di Giuseppe Pavone e Stefano Pesce (2000), Capurso e il culto di San Giuseppe (2005) e Un Pozzo di devozione. Il culto mariano a Capurso (2006).

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Autore:Giovanni Miali

Prezzo: Euro 60 Isbn: 978-88-89735-73-2

Pagine: 240

Terra di luceluoghi e paesaggi

di una Puglia da vivere

“Si scrive “Puglia” ma − volendo − si può leggere come una tavolozza di parole, a condizione che sia la luce in persona

a dettarle a un occhio desiderante”.

Lino Angiuli

«Si scrive “Puglia” ma − volendo − si può leggere come una tavolozza di parole, a condizione che sia la luce in persona a dettarle a un occhio desideran-te. Dentro lo spazio sottile che s’apre tra il lasciarsi andare a Lei (la madre di tutte le puglie) e il farLa venire a noi, lì può scattare lo speciale ingranaggio della meraviglia, quello che impone allo sguardo di farsi vergine come un’alba neonata o cavo come un ulivo primordiale.È lo stesso ingranaggio che Giovanni Miali conosce bene e che egli attiva un minuto prima di mettere in moto le sue macchine da viaggio − quella fotografica e quella auto-mobile − necessarie per poter tornare sul “luogo del diletto” a riempire un album di pun-ti esclamativi come questo, che non è il primo né (possiamo scommetterci) sarà l’ultimo, avendo egli contratto la sindrome dell’eterno ritorno per aver guardato, con gli occhi negli occhi, la Magna Mater travestita da Puglia».

Lino Angiuli

Giovanni Miali nasce a Martina Franca (Ta) nel 1946. Si laurea in Scienze Agrarie nel 1970 presso l’Univer-sità degli Studi di Bari.Svolge la sua attività professionale presso l’Ente Irriga-zione di Bari e presso la Regione Puglia. Appassionato di fotografia, nel suo peregrinare nei luo-ghi più disparati del territorio regionale, con lo scatto fotografico vive emotivamente ogni singola situazione – a volte ricercata, altre volte inaspettata –, sia inqua-drando un paesaggio che un monumento, esemplari di flora e fauna, o partecipando a momenti di festa po-polare o religiosa, di tradizione, musicale, a contatto con la gente.Dopo un primo libro dal titolo La Puglia nel Mediter-raneo, tra natura, storia e cultura, viene ora pubblicato questo volume Terra di luce. Luoghi e paesaggi di una Puglia da vivere, alla ricerca di quel filo che unisca tradizione e innovazione, per guardare al futuro senza dimenticare la nostra Storia, per confrontarsi e aprirsi ad altre identità, per condividere un nuovo cammino che possa essere di rispetto verso la nostra Cultura e il nostro Ambiente.

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Il volume è un tributo a Gaetano Mastrorilli, all’opera compiuta dagli anni Cinquanta del secolo scorso presso il Convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovan-ni Rotondo, al contributo che la sua arte fotografica ha fornito al mondo per l’affermazione della figura di San Pio, tra i santi più venerati negli ultimi decenni.Una testimonianza fotografica che, prescindendo dal-la fede, contribuisce alla fama dell’uomo prima e del Santo poi, fornendo un apporto fondamentale alla sua opera di comunicazione. Padre Pio infatti è il primo Santo della Chiesa ad essere titolare di una propria accurata documentazione cine-fotografica, supporto fondamentale alla definizione del “mito” del Santo.È questo, dunque, un importante volume fotografico con straordinarie immagini che ritraggono San Pio, al-cune delle quali inedite, scatti di Gaetano Mastrorilli, fotografo scelto per documentare con la sua Arte la vita di un Santo.

«Il Signore ha scelto Gaetano Mastrorilli perché era un uomo di fede. Perché sapeva che non si sarebbe limitato a esercitare la sua arte per essere «il fotografo di Padre Pio», ma avrebbe aperto il suo spirito agli insegnamen-ti del Santo per diventare «un suo apostolo», come ha scritto la figlia Patrizia. Quell’uomo che, con grande devozione, […] non poteva e non ha voluto «lucrare su un Santo». Ecco perché, quando ricevette l’incarico da Padre Carmelo, nella contrattazione «specificò che gli venissero rimborsate per i suoi servizi solo le spese vive».E questa disposizione d’animo non poteva sfuggire a chi ha avuto il carisma della scrutazione dei cuori.Infine credo che fotografo barese sia stato chiamato a San Giovanni Rotondo da un disegno della Provviden-za perché, nonostante i successi della sua arte, si è man-tenuto sempre umile. A tal punto che molte delle sue foto e delle sue immagini sono diventate di uso comune senza che se ne conosca l’autore. Ma questa, che è una perdita agli occhi degli uomini, diventa un grande teso-ro agli occhi di Dio, dinanzi ai quali certamente Padre Pio lo avrà già condotto.Per tutte queste ragioni sono lieto di aver potuto aggiungere qualche mia povera ri-flessione alla presente pubblicazione e sono orgoglioso di essere conterraneo di Gaetano Mastrorilli».

Stefano Campanella, direttore di Tele Radio Padre Pio

Curatrice: Patrizia MastrorilliPrezzo: Euro 15

Isbn: 978-88-89735-83-1Pagine: 112

Il fotografo, il Santo e la CittàPadre Pio negli scatti

di Gaetano Mastrorilli

“Le più belle immagini di Padre Pio”.

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«Il deserto non ha misure e non ha condizioni, come la verità.A Jaisalmer ho scoperto che la mia verità è selvaggia e primitiva, senza misure e condizioni.Sarò sabbia del deserto, tenace e duttile, arroventata dal sole e modellata dal vento, determinata e possibile, sempre nuova, viva e vera. Nel Deserto del Thar sono sola.Per lungo tempo la mia solitudine è stata quella delle quattro mura, chiusa e vuota, la solitudine dell’ab-bandono, della vertigine che costringe, contrae e annienta.Questa del deserto non fa paura.È la vertigine piena e aperta dell’infinito, quella in cui il pensiero si espande sconfinando da se stesso, cercan-do all’infinito altri spazi ed altri limiti da varcare.È la solitudine della scoperta e della conquista, della scelta e della libertà.Oggi la luce del crepuscolo che accarezza a perdita d’occhio le dune silenziose ha i colori del commiato dal dolore e il suono della rinascita».

Autrice: Claudia LorussoPrezzo: Euro 10

Isbn: 978-88-89735-86-2Pagine: 64

Sarò sabbia del desertoDiario al femminile di un viaggio

e di un riscatto

“Il diario di un viaggio, il racconto di una rinascita”.

Claudia Lorusso, nata a Pavia nel 1968, laureata in lettere classiche, insegna italiano e latino nei licei. Dopo aver vissuto in diverse città italiane, da anni vive e lavora a Bari. Appassionata di viaggi e fotografia, è alla sua prima esperienza di scrittura.

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Sabrina Merolla, avvocato, specialista nel ramo delle partnership e della comunicazione, pugliese, originaria di Gravina in Puglia (Ba), da dodici anni è impegnata nel mondo radiotelevisivo come autrice e conduttrice.Presentatrice di eventi, rassegne culturali e festival ci-nematografici, è impegnata in un intenso e apprezzato lavoro di valorizzazione e divulgazione mediatica del-le bellezze territoriali pugliesi e lucane. Dal 2008 scrive e conduce il programma televisivo “Buon Vento”, format di sua ideazione, dedicato alla promozione delle risorse culturali, turistiche ed eno-gastronomiche di Puglia e Basilicata, andato in onda sulle reti del Gruppo Norba con grande riscontro di pubblico e critica.

Autrice: Sabrina MerollaPrezzo: Euro 18

Isbn: 978-88-89735-88-6Pagine: 256

Buon Vento – Viaggio nel GustoLuoghi e protagonisti per scoprire la Puglia

“Alla scoperta dei Sapori della Puglia”.

Curato e scritto da Sabrina Merolla, questo libro accom-pagna i lettori in una selezione di itinerari tratti dai viaggi televisivi di “Buon Vento”, trasmissione ideata e condotta dalla stessa autrice che, con questo format, ha realizzato un innovativo progetto mediatico, dedicato alla divulga-zione e valorizzazione delle risorse culturali, turistiche ed enogastronomiche della terra di Puglia. Originale nel-la struttura e autentico nei contenuti, Buon Vento – Viag-gio nel Gusto svela un entusiasmante percorso esplorativo tra racconti, recensioni e segnalazioni dei luoghi e dei prodotti dell’enogastronomia in Puglia, vissuti e docu-mentati dall’autrice nel corso dei suoi viaggi.Emergono ristoranti, cantine vitivinicole e prodotti agroalimentari, in un selezionato novero di prezio-si giacimenti di identità pugliesi che, incuriosendo e appassionando, indurranno a mettersi in viaggio alla scoperta degli itinerari proposti. E il gusto si amplifi-ca con la conoscenza dei tanti protagonisti del mondo enogastronomico e agroalimentare pugliese e, tra loro, chef, ristoratori, produttori e imprenditori che l’autrice ha incontrato in esclusiva per i lettori, raccontando le loro storie singolari fra ricordi, speranze, aneddoti, espe-rienze, mete conquistate e proposte, arrivi e partenze. Un libro di racconti intensi e sorprendenti, per scopri-re una Puglia ricca di storie e sapori e per conoscere gli artefici del Gusto di questa terra, amabilmente nar-rati al lettore con garbo, freschezza e trasporto e con quella stessa passione che l’autrice trasmette al suo pubblico televisivo.

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Autore: Tony Rizzo In collaborazione con:

Barbara De Finis ed Emilia SfilioLingue: Italiano, Inglese

Prezzo: Euro 30Isbn: 978-88-89735-91-6

Pagine: 184

Obiettivo TarantaFocus on Taranta

“Il primo volume fotografico sulla Notte della Taranta”.

Obiettivo Taranta (Focus on Taranta), il primo libro fotografico sul festival della “Notte della Taranta”, in italiano con testo a fronte in inglese.Il volume è stato ideato e realizzato dal team dell’a-genzia fotografica inglese “4Imagae”, ovvero Tony Riz-zo, Barbara De Finis ed Emilia Sfilio.Autore delle splendide immagini contenute nel vo-lume è Tony Rizzo, apprezzato fotogiornalista italo-inglese con alle spalle una trentennale carriera.Barbara De Finis ed Emilia Sfilio sono le curatrici del reportage sul tarantismo e la musica popolare, realiz-zato attraverso colloqui e interviste con gli artisti (mu-sicisti e danzatori) fotografati, con studiosi e cultori della tradizione.Il libro propone circa un centinaio di fotografie (certi-ficate Nikon) divise in un percorso tematico, che im-mortalano immagini dei protagonisti, degli strumenti tipici, dell’espressione teatrale ed emozionale dei vari vissuti espressivi, presentate insieme alle storie ed i ri-cordi degli artisti interpreti dell’evento.Obiettivo Taranta, rappresenta l’espressione immedia-ta e più facilmente fruibile di una tradizione regionale così intrigante e coinvolgente.L’attualità delle immagini presentate evidenzia il pas-saggio generazionale e il percorso artistico dei protago-nisti che interpretano il fenomeno della “Notte della Taranta”, i quali si pongono l’obiettivo di ravvivare le radici salentine, oltrepassando i confini del Sud Italia.In questo prezioso volume, ribadiamo, per la prima volta la fotografia d’autore immortala alcuni magici momenti della Notte della Taranta, festival itinerante unico al mondo, che richiama ogni anno migliaia di persone affascinate dal ritmo ripetitivo, quasi ipnotico, della musica popolare.

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Curatori: Mirko Cafaro e Cristiano CarrieroPrezzo: Euro 5,00

Isbn: 978-88-98286-18-8Pagine: 112

Che storia LA BARI25 racconti popolari

“Una Città con la testa nel pallone”.

In molti hanno provato a spiegare e raccontare la pas-sione per il calcio, per la propria squadra del cuore. Nessuno ci è riuscito fino in fondo. Manca sempre qualcosa. In questi ultimi mesi credo di aver capito cos’è: l’amore per la propria squadra è un sentimento talmente intimo che ognuno ha il suo e non ne esisto-no di eguali.Quello che la nostra città ha vissuto in quest’ultima stagione sportiva conferma la mia idea. Tutti abbiamo fatto qualcosa che magari non avremmo mai pensato di fare. Tutti ci siamo lasciati andare all’entusiasmo per una squadra che tornava a vivere e ognuno di noi l’ha fatto a modo suo.#AmaLaBari è stata la sintesi linguistica dei nostri sentimenti, dei sentimenti di un’intera città che pro-babilmente aveva bisogno proprio di questo per ritro-vare la sua identità e la voglia di gioire per qualcosa di proprio.Per quanto mi riguarda, ho cercato di assaporare ogni istante di questa euforia, di godermela fino in fondo per portarmela sempre dentro.Il progetto che sta nascendo partirà proprio dall’orgo-glio che la città ha dimostrato e dalla voglia di voler esserci, di voler riconquistare la posizione che lo sport a Bari merita. Con queste consapevolezze e con il sup-porto di tutte le componenti, nessuno sentirà la fatica o il sacrificio nella costruzione del nostro sogno.FC Bari 1908 è appena nata, ma si porta dietro una storia importante ed è nel rispetto di quella storia e dei suoi valori che costruirà il suo cammino verso il futuro.Gianluca Paparesta Presidente FC Bari 1908

Questo non è un libro sul calcio. È un libro su una cit-tà nel pallone. Una cavalcata folle verso un obiettivo emotivo, più che sportivo: ritrovare il proprio orgoglio, ritrovare l’entusiasmo, tornare a cantare. È una storia che appartiene a tutti, è la storia della Bari 2013/2014. Calcio allo “stadio” puro.

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Curatori: Mirko Cafaro e Cristiano CarrieroPrezzo: Euro 5,00

Isbn: 978-88-98286-24-9Pagine: 136

Il volume racconta 30 giocatori della Bari degli ul-timi trent’anni.Chi è stato scelto? È stato difficilissimo selezionare una rosa di campioni. Perché questo stacco temporale? Perché si è voluto trasmettere, esclusivamente, ciò che ognuno dei giovani autori ha vissuto. Tutte storie al sapore del Borghetti e l’odore del ragù della nonna, racconta-te con il cuore. Ecco perché non sono stati scelti solo i più forti, ma le storie più affascinanti delle ultime tre decadi. Non si è voluto perciò fare una classifica, ma solo raccontare i calciatori che hanno lasciato ai tifosi un ricordo indelebile sul campo.Troverete allora il racconto del tacco di Cassano, delle magie di Maiellaro, dei dribbling di Bergossi. E ancora gli slalom (non sempre riusciti) di Guer-rero, i gol di Protti e Tovalieri, i gol sbagliati da Raducioiu. Uno che la gloria è andato a prender-sela da un’altra parte, come tanti che a Bari hanno preso più fischi che applausi. Salvo rivelarsi cam-pioni altrove. Tra tanti big, poi, il nostro lato romantico non ha potuto fare a meno di inserire anche alcune storie magiche, fugaci, durate quanto il passaggio di una stella cadente. Racconti di meteore come Enyin-naya che in una notte è riuscito a scrivere, quasi indelebile, il suo nome nei cuori di molti tifosi. La Bari siete Voi è un album lungo un’intera ge-nerazione descritta attraverso gli occhi di 30 eroi normali che hanno lasciato, ciascuno a suo modo, un solco nel cuore dei tifosi. Un patrimonio da non disperdere e che ci auguria-mo possa contribuire a far nascere nei nuovi tifosi la voglia di approfondire la storia di un così brillan-te passato, e in tutti gli altri il piacere di lasciarsi trasportare dalla corrente dei ricordi, non senza un pizzico di nostalgia.

I giocatori passano, le giocate restano. La maglia è quella di sempre. A chi l’ha indossata, a chi l’ha tifata, a chi l’ha onorata:La Bari siete Voi.

LA BARI siete Voi30 figurine dall’album dei ricordi

Con la prefazione di Gianluca Di Marzio

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lana Memorie di famiglia

a quattro mani

Un tuffo al cuore, e con un misto di incredulo stupore e di commossa curiosità, essa comincia febbrilmente a sfogliare quelle carte, prima disordinatamente, leg-giucchiando qua e là, d’istinto, e ad ogni pagina, un pensiero, un ricordo che riaffiora alla mente e quelle che sembravano scene di un interno in una ordinaria famiglia, si trasformano d’acchito in un album di fo-tografie sgualcite dal tempo e quel genitore che per tanti anni l’era sembrato sedentario e prevedibile nella depressa abitudinarietà quotidiana, le comincia ad ap-parire sotto una luce più familiare, nel cauto ravvedi-mento di una imprevedibile stupìta ricostruzione.Così, man mano che la lettura avanza, rilegge sotto un’altra luce la storia di una vita inedita, quella di un giovanotto volitivo e ambizioso, solitario e determina-to nel perseguimento del suo obiettivo, quello di far carriera nell’“Arma”. E ce la farà, raggiungerà il suo scopo per poi restare amaramente deluso da un impre-visto quanto sgradito prepensionamento…

Il diario di Orazio Buttiglione, un appassionato militare dell’Arma

Autrice: Rosalba ButtiglionePrezzo: Euro 12,00

Isbn: 978-88-98286-24-9Pagine: 136

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Nicola Lofoco, giornalista pubblicista e blogger. Si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Bari con una tesi sul caso Moro. Dopo aver approfondito l’intera vicenda per quindici anni e aver consultato la documentazione processuale presente presso la Corte d’Assise di Roma ha deciso di pubblicare questo libro, risultato delle sue ricerche.Ha collaborato con diverse testate radiofoniche e televi-sive locali, ha scritto per il «Riformista» e la «Rinascita» e per numerose testate giornalistiche on line dove si è occupato di politica estera e storia contemporanea.

Autore: Nicola LofocoPrezzo: Euro 18

Isbn: 978-88-98286-27-0Pagine: 152

Il caso Moromisteri e segreti svelati

Con la prefazione di Peppino Caldarola

e gli interventi di Piero Corsini, Pino Nicotrie Andrea Purgatori

Il libro che Nicola Lofoco ha scritto, dopo un decennio di lavoro accurato, ha il pregio di dire la sua con franchez-za straordinaria andando assolutamente controcorrente. Lofoco non crede al complotto, al Grande Vecchio, all’omicidio per commissione, alla manina, o manona, straniera che ha armato le Brigate Rosse. Lofoco fa un’o-perazione straordinaria in questo paese in cui tutti sono investigatori, scrittori di gialli e, ovviamente, allenatori di calcio: mette insieme i fatti, analizza tutti i sospetti e cerca per ciascuno di essi la conferma o la smentita. E trova smentite. Leggerete e ve ne farete un’opinione. Io che pure leggo sempre con passione tutte le ricostru-zioni dietrologiche alla ricerca di spunti che mi aiutino a spiegare l’enormità di certi eventi, sono dello stesso pa-rere di Nicola Lofoco. Al netto dei “buchi neri” sul caso Moro, dei limiti delle indagini, delle ambiguità di tanti protagonisti, non toglierei all’attore principale, l’organiz-zazione politico-militare di sinistra denominata Brigate Rosse, l’intera responsabilità del più orrendo delitto poli-tico che per tanti italiani ebbe la valenza di un vero colpo di Stato.

dalla prefazione di Peppino Caldarola

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Michela Di Trani, giornalista professionista, è iscrit-ta all’Unione Cattolica Stampa Italiana. Nell’ambito del “Laboratorio della Buona Notizia”, un progetto dell’UCSI Puglia rivolto a raccontare il pri-mato della persona sulla massa, dell’essere sull’avere, quest’anno ha seguito la sperimentazione di “Carcere-Lab” nel penitenziario di Bari, che ha dato voce alla speranza delle persone oltre le sbarre.Ha collaborato con le emittenti televisive TeleDehon, TeleNorba e TeleBari e con gli Uffici Stampa dell’As-sociazione Nazionale Comuni Italiani Puglia, della Ca-mera di Commercio di Bari, del Comune di Andria e di alcuni gruppi del Consiglio Regionale della Puglia.

Autrice: Michela Di TraniPrezzo: Euro 10

Isbn: 978-88-98286-30-0Pagine: 96

USURA, PAURA e Misericordia

Con la prefazione di Peppino Caldarola

e gli interventi di Piero Corsini, Pino Nicotrie Andrea Purgatori

L’usura, dalla paura alla Misericordia. Quello che mi sono trovata a vivere in prima persona, nel raccogliere interviste e testimonianze che hanno dato vita a questo libro, è un percorso umano molto intenso e profondo che abbraccia la duplice polarità del fenomeno dell’usura, connesso con il male e con il Bene. Un’insidia che si impossessa dell’essere umano in tutta la sua essenza, nel coinvolgimento sentimentale della persona, così come nei meri aspetti materiali nell’insano rapporto con il denaro. L’usurato compie un viaggio emozionale, che inizia con il contrarre un prestito, un gesto banale che presto lo porta nell’inferno del terrore, della rabbia, del dolore, in alcuni casi fino alla morte. C’è sempre però un punto del percorso in cui è pos-sibile cambiare la rotta, ed è qui che entra in gioco la Misericordia, che apre ad una nuova vita. Una rinascita che non può prescindere dal perdonare prima di tutto se stessi, per essere caduti nell’errore dell’usura e per il dolore procurato alle persone care. È il momento cru-ciale della vita di una vittima dell’usura, il perdono di se stessi è ciò che segna la svolta. La Misericordia degli altri, che si esprime con l’aiutare a rialzarsi senza chiedere il perché della caduta, è la sua conseguenza. Pian piano quel viaggio emozionale abbandona la corsia della pau-ra, dell’odio, della tristezza e della rabbia e prende la via dell’amore, della speranza, del coraggio e della giustizia. Si apre un mondo nuovo alla scoperta di persone nuo-ve, di passioni e sentimenti, di cui prima di entrare nella morsa dell’usura si ignorava l’esistenza.

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Vito De Benedetto, nasce a Bari nel 1961; compie studi artistici e musicali, realizzando diverse mostre di grafica e pittura. È docente di educazione artistica e sostegno.Suona il flauto traverso nell’Improbabilband, orchestra dell’Università degli Studi di Bari, con cui ha realizzato nel 2010 il CD dal titolo “Grido nero”.I suoi volumi “La leggenda dell’olivo” (2008), “Il teso-ro di Itria” (2010) e “La filastrocca del borgo a cinque O” (2012) sono stati premiati nelle varie edizioni del prestigioso Concorso Internazionale di letteratura per l’infanzia di Schwanenstadt (Austria). “La leggenda dell’olivo” è stato premiato anche a San Vito dei Normanni (BR) nell’ambito del “Premio delle Palme”.Del 2013 è il suo ultimo lavoro: “Niccolino e il mistero dei trulli fatati”..

Autore: Vito De BenedettoPrezzo: Euro 5

Isbn: 978.88.98286.31.7Pagine: 36

La filastroccadell’olio pugliese

Con tavola da gioco e disegni da colorare

È questo volumetto a colori (pp 36) dedicato ai bambini che, attraverso delle illustrazioni e una semplice filastroc-ca, racconta come nasce il prezioso olio pugliese.A rendere ancora più efficace tale comunicazione per i più piccoli vi è, nella parte finale, disegni da colorare e una tavola da gioco. Contrassegnate dalla goccia di olio vi sono delle caselle che riportano le varie fasi della la-vorazione dell’olio (raccolta, trasporto, conservazione, lavaggio, molitura, gramolatura, estrazione, imbottiglia-mento e certificazione).In ultimo un piccolo glossario con i termini e le varietà di olive utilizzate per il nostro premiato olio.

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Gli Autori vincitori presenti nell’Antologia:Gianluca Antonacci Letizia CarreraMassimiliano CavalloLuciana Censi Nicola Dammacco Redenta Formisano Giuseppe Raspanti Lucia Grazia Scalandra Dirce Scarpello Stefania Serio Vito SignorileGrazia Maria Zenzola

Autore: Autori VariPrezzo: Euro 15

Isbn: 978.88.98286.33.1Pagine: 96

Raccontaci di un Gelso

Il volume raccoglie le opere vincitrici del Concorso Letterario e Fotografico

“10 anni Gelsorosso”.

Il volume raccoglie le opere vincitrici del Concorso Let-terario e Fotografico “10 anni Gelsorosso”.Una poesia, dieci racconti e una fotografia per festeggia-re il traguardo del primo decennale della Casa Editrice Gelsorosso.

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autore: Niky PersicoPrezzo: Euro 10,00

Isbn: 978.88.98286.36.2Pagine: 104

HAIR

“e non so dove altrove vorresti essere tu,ma credo sia lo stesso dove vorrei essere io.

dovunque sia, bisogna che ci si vada,anche solo chiudendo gli occhi”.

Si chiama “HAIR” il primo libro di poesia di Nicky Persico, premiato romanziere, edito dalla Gelsorosso di Bari. Il titolo evoca lo spirito dell’omonimo musical del 1967 che fu testimonianza ingenua ed entusiasta di un’epoca, che cantava giorni di pace, amore e musi-ca che si erano persi nel vortice di guerra, del cinismo e della droga. Persico si riappropria di questo spirito, ben visibile sin dalla copertina in cui, nell’impronta dello stesso autore, vi è il simbolo della pace, a signi-ficare come essa debba essere impressa innanzitutto sulle nostre mani. Oggi più che mai.HAIR è anche un invito al recupero del tempo, dei sogni, dei rapporti umani sempre più difficili.HAIR è un testo pieno di ‘cose’, che si riesce difficile contestualizzare in uno o più generi. Sono ‘parole’, o meglio “impronte” che si riproducono su tutte le pagine a sottolineare l’unicità di ogni scritto, un og-getto/libro che si invita a sfogliare, sgualcire, portare con sé. Tutte le copie avranno degli elementi che le renderanno uniche e originali, pochissime maiuscole e punteggiatura ridotta all’essenziale, oltre all’assenza dei numeri di pagina.HAIR è musica, infatti alcuni testi stanno per diventa-re canzoni ad opera di musicisti.

Nicky Persico, ex steward di una grande compagnia aerea, è avvocato e giornalista pubblicista, ha scritto numerosi articoli anche per quotidiani nazionali, e i suoi interessi creativi spaziano nel campo della foto-grafia, della sceneggiatura, della musica e della reci-tazione. Ha collaborato con vari festival letterari ed è stato Consigliere delegato del Comune di Bari per la promozione dell’editoria. Ha iniziato a scrivere per la narrativa nel 2010, cominciando da alcuni raccon-ti brevi da uno dei quali, “Teresa dondolava”, è stato tratto un film corto insignito del Premio “Piedigrotta Barese”, ed in brevissimo tempo si è affermato per il suo stile innovativo e la capacità di mescolare efficace-mente tra loro diversi registri narrativi, tanto da essere indicato come creatore del genere “smart-thriller” con il romanzo “Spaghetti Paradiso”. È uno degli autori del libro “Inchiostro di Puglia”, edito nel 2015, e ha scritto la favola “Il bosco nel cielo” per un progetto che si prefigge la sensibilizzazione sul tema della re-sponsabilità. Premio alla Cultura Città di Monopoli (2015). Nell’ottobre 2015 ha vinto il Premio Letterario Internazionale “Giallo Garda”.

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curatore: Michele BellinoPrezzo: Euro 12,00

Isbn: 978.88.98286.36.2Pagine: 152

NEL NOME DI TERESA DI GESÙ TRA ÁVILA E

BARIun dardo d’amore nella Transver-

berazione del Museo Diocesano di Bari

Il presente contributo di studio e di ricerca realizza la declinazione delle seguenti voci: restauro, arte, storia e letteratura cristiana. Tutte ricondotte da un uni-co percorso “Nel nome di Teresa di Gesù tra Ávila e Bari”. La presenza di alcuni dipinti teresiani nel Mu-seo Diocesano di Bari è l’inizio di un viaggio nell’arte del restauro, nell’iconografia sacra, nella storia di una comunità religiosa, nell’espandersi di un modo rinno-vato dell’ordine carmelitano. Bari e Ávila si incontrano idealmente attraverso l’esemplarità di due testimoni: Teresa d’Ávila e Giovanni della Croce. Sono narrate le loro vicende, passo dopo passo, a partire dalle imma-gini pittoriche baresi – Transverberazione di Santa Te-resa e San Giovanni della Croce in dialogo con Cristo – e i loro scritti sono materia dei dialoghi con l’imma-ginario visitatore e lettore di oggi. In questo racconto che attraversa lo scorrere del tempo, le comunità car-melitane scalze di Bari diventano protagoniste. Suor Elia di San Clemente – oggi Beata – e suor Teresa di Gesù Gimma ci riportano a vicende personali e sto-riche di Bari. Il testo si presenta così via di riscoperta delle proprie radici e dei valori cristiani.

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lana Le carte del metodo Balyayoga Le carte Balyayoga sono pensate come un valido stru-

mento per trasmettere la conoscenza delle posizioni yoga ai bambini. Attraverso il disegno dai colori vivaci il bambino è naturalmente portato a immedesimarsi visivamente e in seguito anche creativamente nella posizione. Con le carte, e i giochi ad esse associati, gli insegnanti potranno trarre spunto per presentare la lezione di yoga sempre in maniera ricca, diversa e giocosa, sottolineando ancora come sia proprio la componente ludica ad “unire” i bambini nella pra-tica yoga. Le carte sono suddivise e identificate con un colore diverso; ogni colore rappresenta uno dei quattro elementi: aria, fuoco, acqua e terra. Grazie a questa suddivisione è possibile arricchire la gamma di giochi possibili. Inoltre ciascuna carta è portatrice di un messaggio, una parola (parola Dharma) che aiuta a comprenderne l’ideazione, il significato profondo che si cela in ogni posizione e che il bambino è invitato a sentire, a comprendere e in cui immedesimarsi.

Gianni Zollo è un formatore di Yoga per adulti e bambini, animatore ed educatore di bambini e ado-lescenti. È presidente e fondatore del gruppo Marco-valdo. Lavora da più di 15 anni come insegnante di yoga per bambini nelle scuole. Fondatore con Barbara Ladisa del metodo Balyayoga®.È il primo in Italia ad essere iscritto al registro Yoga Alliance E-RYT500 con la specializzazione in RCYT (Yoga per Bambini).Come counselor e formatore per adulti, da un lato è specializzato nella gestione dei gruppi, dall’altro opera individualmente, affrontando varie tematiche: comu-nicazione, crescita personale, lavoro e gestione delle emozioni, consapevolezza e meditazione.Barbara Ladisa, laureata in Scienze dell’Educa-zione presso l’Università di Bari, è educatrice ed in-segnante di yoga per bambini. Pratica yoga dal 1995. Laura Fusco nasce a Bari, scopre sin da piccola la sua passione per il disegno. Nel 2004 consegue a Roma il diploma di Laurea presso l’Accademia di Illustrazione e Comunicazione Visiva, dove approfondisce le sue conoscenze nel campo dell’illustrazione editoriale, scientifica, pubblicitaria e per l’infanzia.

50 carte con giochi per presentare con il divertimento lo yoga ai più piccoli.

autori: Gianni Zollo e Barbara Ladisaillustratrice: Laura Fusco

Prezzo: Euro 20,00Isbn: 978.88.98286.54.6

Pagine: 56

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lana Pinòcchie

Quando lo incontri la prima volta ti si confondono le idee. Prima di decidere se essergli amico lo ascolti, ascolti le sue disavventure, e non sai decidere se cre-dergli o meno.Attenzione! Pinocchio è il Bugiardo per antonomasia.Ti accorgi, però, di trepidare per lui quando è in peri-colo. Scopri che gli faresti una faccia di schiaffi quan-do è così ingenuo da mettere la sua vita nelle mani di profittatori senza scrupoli. Non è anche questa una forma di amicizia?E quando mente per affermare una verità o quando pretende il Paese dei balocchi senza pagarne il prezzo. È allora che diventa antipatico e lo senti quasi estra-neo. Poi consideri che, in fondo, non chiede che di diventare come te, come tutti e di vivere una vita nor-male. Forse sono solo le diverse usanze o la lingua, soprattutto la lingua, ad accentuare le distanze, a ren-derlo straniero… non c’è dubbio: bisogna accoglierlo! Insegnargli le regole e accoglierlo.

Vito Signorile Barese classe 1947. La sua carriera ar-tistica e professionale, di cui nel 2015 ha festeggiato il cinquantenario, è contraddistinta da un’intensa at-tività di attore e regista, ricercatore di canti e racconti della tradizione popolare, cantante, sceneggiatore ra-diotelevisivo. Come regista ha curato la messa in scena di un’ottantina di spettacoli di prosa, ha scritto e rea-lizzato una quarantina di sceneggiati radiofonici  per la RAI. Come attore è stato protagonista in numerosi spettacoli teatrali, radiofonici e televisivi; è stato diret-to, tra gli altri, da Giancarlo Nanni, Antonio Salines, John McRae, Ermanno Olmi, Nanni Tamma, Sergio Rubini, Michele Placido.Per il Dipartimento Scuola Educazione della RAI ha curato un ciclo di programmi sulle fiabe tradizionali pugliesi. Per RAI Uno ha curato la trasmissione sul Folk italiano “Primo Nip”. Con la Gelsorosso ha pubblicato Ragù. Alle radici del popolo barese; il ricettario Ce se mànge iòsce, Madon-ne ce ccròsce! e U Prengepine, traduzione in barese de Il Piccolo Principe.Laura Fusco nasce a Bari, scopre sin da piccola la sua passione per il disegno. Nel 2004 consegue a Roma il diploma di Laurea presso l’Accademia di Illustrazione e Comunicazione Visiva, dove approfondisce le sue conoscenze nel campo dell’illustrazione editoriale, scientifica, pubblicitaria e per l’infanzia.

Suona bene: “Vito Signorile dà la cittadinanza barese a Pinocchio!”

E anche Pinocchio, dopo il Piccolo Principe, diventerà barese.

autore: Vito Signorileillustratrice: Laura Fusco

Prezzo: Euro 15,00 (con cd allegato)Isbn: 978.88.98286.65.2

Pagine: 104

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Strada Palazzo dell’Intendenza, 1 70122 Bari

tel. e fax 080.3218945