Gddicembre12

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G&d Gabiano e dintorni Il mensile dal Nost Munfrà Dicembre 2012 Cascina Zanello - Ozzano - Foto di Pier Giuseppe Bollo

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- Nost Munfrà - Isolengo: le botti fesse - la vostra casa nel Monferrato - Personaggi Monferrini: Sarah Zaramella - Premio biennale Nobel dell'arte Montecarlo - Memorial Francesco Conforti - La cipollata Monferrina - Educazione alimentare a scuola

Transcript of Gddicembre12

G&d

Gabiano e dintorni

Il mensile dal Nost Munfrà

Dicembre 2012 Cascina Zanello - Ozzano - Foto di Pier Giuseppe Bollo

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Nost Munfrà

ralmente a questo giornale che

cerca di unire tanti amici legati da

una storia e da un futuro comune.

Potremmo continuare ma, ci limi-

tiamo a questo.

Tante belle iniziative che certamen-

te contribuiscono a valorizzare la

nostra terra, aiutano a creare una

conoscenza ed una coscienza mon-

ferrina che forse col tempo produr-

rà qualche ricaduta, ma abbiamo la

sensazione che tutto ciò non basta

ad incidere in maniera tangibile.

Questa situazione è condizionata

anche dal sistema economico domi-

nante oggi, che ad ogni acquisto

che facciamo trasferisce ricchezza

dai nostri paesi ai grandi produttori

multinazionali e internazionali, la-

sciano sul territorio briciole sempre

più piccole.

Così le attività economiche locali

hanno sempre meno “mercato”,

per molti infatti è molto più appeti-

bile spendere parte degli stipendi

faticosamente guadagnati in qual-

che megastore delle grandi città,

con tanta scelta e prezzi conve-

nienti che nei piccoli negozi locali.

Analogamente per tutte quelle atti-

vità che non sono, per loro caratte-

ristiche, necessariamente vincolate

al territorio.

Che fare dunque? arrenderci? Ac-

cettare come ineluttabile questo

destino, specie in tempi di crisi ge-

nerale?

Non saremmo Monferrini, gente

che per generazioni ha dedicato la

vita a “runcà” colline intere per

Grandi catene di vendita e multinazionali da anni stanno sottraendo ricchezza al nostro Monferrato? Difendersi si può, ecco come...

Gli amici che ci seguono leggendo il

nostro giornale di carta o su Fb

(Gabianoe Dintorni) o sul sito

(www.gab ianoed i n to rn i .ne t )

(presto avremo anche un blog)

sanno che il nostro periodico multi-

mediale non si limita, come nor-

malmente fanno le altre testate

giornalistiche semplicemente ad

informare, ma vuole anche essere

uno strumento di iniziative per far

crescere il nostro territorio.

Per questo abbiamo scelto di soste-

nere le iniziative dei diversi sindaci,

amministratori, (indipendente-

mente dall’orientamento politico),

proloco e associazioni che come noi

si impegnano in questo essenziale

quanto difficile compito.

Citiamo le più recenti: G&d english

per vendere case a compratori e-

steri, la costituzione a Varengo di

una associazione di giovani con

relativa sede, il sostegno al sindaco

di Alfiano Natta per la ristruttura-

zione del forno di Sanico, il soste-

gno alle iniziative di discese del

rafting sul Po promosse in quel di

Coniolo, la proposta di finanzia-

mento in Regione (ferma oggi per

mancanza di fondi) per realizzare

tre attracchi sul Po a Verrua, Ga-

biano, Coniolo, il documentario

sulla chiesa di Varengo cui faranno

seguito altri sulle diverse chiese del

Magnocavalli, la mostra sui parchi

presso lo Story Park, la mostra di

fotografie del nostro Monferrato

scattate dall’amico Pier Giuseppe

Bollo di Casale, in quel di Castellet-

to Merli nel corso del mercatino di

Natale che si è tenuto il 16 dicem-

bre e, analogamente, allo Story

Park di Gabiano il 23 dicembre,

dove verranno proiettate le più

belle immagini del nostro territorio,

il sostegno ad artisti che si sono

trasferiti nelle nostre colline e, me-

glio ancora, se le rappresentano

nelle loro opere.

Stiamo inoltre collaborando con gli

amici di Casale che, come noi, vo-

gliono fare qualcosa per la nostra

terra e i nostro futuro, oltre natu-

di Enzo Gino

Nella foto alcuni dei Buoni sconto diffusi in Italia: Sotto a sinistra lo Scec presente in molte regioni a destra il Napo recentemente introdotto dal comune di Napoli.

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strapparle ai rovi ed alle in-

festanti e che forse, grazie a

questa storia di generazioni,

ha conservato una sorta di

cocciutaggine che la spinge

a osare, anche laddove altri

rinunciano o manco ci pen-

sano.

Anticipiamo quindi ai nostri

lettori una importante inizia-

tiva sulla quale da qualche

tempo, supportati da amici

più esperti, stiamo lavoran-

do e che speriamo, con l’an-

no nuovo si possa far decol-

lare.

Un’anticipazione è necessa-

ria perché richiede l’impegno dei

nostri lettori, e non solo, siano essi

semplici consumatori, come oggi si

dice, o commercianti, artigiani, a-

ziende.

A questa anticipazione farà seguito

un incontro pubblico presso lo

Story Park a Gabiano che verrà

ripetuto anche in altri comuni del

Nost Munfrà.

L’idea è quello di introdurre un tipo

speciale di Buoni sconto che

qualcuno impropriamente chiama

moneta complementare.

Come funziona?

Il sistema è molto semplice, ed è

già stato sperimentato in varie for-

me e con molte sfumature sia in

Italia (lo Scec, il Napo, il Susino)

ma soprattutto all’estero (in Ger-

mania ve ne sono più di 60 tipi).

Chi aderirà al progetto di G&d rice-

verà dei Buoni sconto da spendere

nei negozi, nelle aziende e nelle

attività convenzionate.

Il Buono darà diritto ad uno sconto,

(preventivamente stabilito e con-

cordato con gli esercizi che vorran-

no convenzionarsi) che può andare

dal 5% al 30% .

Così se un esercizio che aderisce

alla iniziativa ha stabilito di accetta-

re Buoni sino al 10%, il consumato-

re che va ad acquistare il quel ne-

gozio e, ad esempio, compra merce

per 20 €, pagherà 18 € e darà 2€

in Buoni sconto, risparmiando così

il 10%.

Domanda: ed il negoziante che se

ne fa dei Buoni sconto? Non potrà

convertirli in Euro, ma potrà a sua

volta spenderli in acquisti presso

altri esercizi convenzionati.

Può perciò utilizzarli come ogni al-

tro consumatore o se preferisce

utilizzarli con acquisti regolarmente

fatturati.

In questo secondo caso se decide

di acquistare ad esempio delle pa-

tate da un contadino, anche lui

aderente alla iniziativa, può pagare

nella percentuale stabilita in Buoni

e, dovendo far fattura non c’è pro-

blema, si tratta di sconto e quindi

non soggetto a Iva.

Se ad esempio, acquista dal pro-

duttore 100 kg di patate a 1 € al kg

fanno 100 €, il produttore, avendo

aderito all’iniziativa, accetterà buo-

ni sconto sino al 10%, quindi farà

una fattura non di 100€ ma di 90€

ricevendo inoltre 10 Buoni sconto,

che a sua volta potrà spendere in

altri esercizi convenzionati.

A cosa serve?

E’ evidente che attraverso questo

sistema si favoriscono le attività

locali perché attraverso i Buoni

Sconto, che ricordiamo vanno dal

5% al 30% della spesa o della fat-

tura, è possibile per i compratori

risparmiare e per i venditori ade-

renti attrarre più clientela visto che

nei loro negozi si possono spendere

i Buoni sconto (e nei supermercati

o ristoranti o bed&breakfast di To-

rino o Vercelli invece no!)

Va da sé che quante più attività

locali aderiranno alla iniziativa, tan-

to maggiori saranno le opportunità

di risparmio per i consumatori;

tanti più consumatori aderiranno

alla iniziativa e tanti più Buoni

sconto entreranno in circolazione

creando di fatto un mercato privile-

giato per tutti coloro, siano essi

aziende o consumatori che aderi-

scono alla iniziativa.

Attraverso questa prima presenta-

zione abbiamo quindi voluto dare la

possibilità ai nostri lettori di farsi

una idea, sia del funzionamento

che delle opportunità offerte da

questo, tutto sommato, semplice e

ormai collaudato sistema di Buoni

sconto.

Certo non può esser la panacea per

tutti i problemi creati dallo squili-

brato sistema economico attuale,

ma può dare una grossa mano a

tutti e soprattutto al nostro Monfer-

rato valorizzando sostanzialmente

le attività locali oltre che facendo

risparmiare i nostri compaesani.

Il primo passo che si pensa di at-

tuare a partire dal prossimo anno è

quello di raccogliere in maniera

formale l’adesione delle aziende

commerciali, artigianali e più in

generale titolari di partita Iva che

intendono aderire.

E’ evidente infatti che senza attività

dove “spendere” i Buoni sconto di

G&d il sistema non può decollare.

Per tutti gli esercizi ed aziende che

hanno già compreso la genialità

dell’iniziativa è possibile, sin da

subito, dare la disponibilità ad a-

derire, scrivendoci o mettendosi in

contatto direttamente con la reda-

zione; ci parleremo e potremo così

anticipare anche i dettagli dell’ini-

ziativa.

A presto

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Riportiamo un altro dei bellissimi

racconti scritti da Don Luigi Calvo

nel suo libro - Momenti di Vita quoti-

diana nella Valcerrina dell’Ottocento-

Già in passato abbiamo riportato

alcune sue storie ciascuna delle quali

legata ad uno dei Paesi della Valle

Cerrina e scritti sulla base dei docu-

menti reperiti negli archivi della cu-

ria.

Nel libro in XXII capitoli possiamo

leggere le storie di vita quotidiana di

un tempo, ne riportiamo i titoli affin-

ché, nei lettori interessati possa

scattare la curiosità di leggerseli nei

freddi mesi invernali facendo così un

tuffo nel passato.

A tutti i lettori che sosterranno le

iniziative dell’associazione con alme-

no 20€ inviati ad uno dei conti indi-

cati nel box a fianco

ne verrà inviata una

copia omaggio.

Camino: Polenta e capponi; Can-

tavenna: Mestatori di un’incompo-

sta agitazione; Castel San Pietro:

Il sindaco che voleva ammazzare sto

cuntac; Cerrina: Baruffe e fisica in

canonica; Corteranzo: I morsi

dell’indigenza; Gabiano: Eremo

degli intellettuali; Isolengo: Le

botti fesse; Moncestino: Querce

senza radici; Montaldo Casali-

no: La commedia della priora e

del sottopriora; Moransengo:

L’eccentrica patrona De Bersa-

nis; Morsingo: questa solitudi-

ne mi uccide; Murisengo: il

secondo martirio di san Candi-

do; Odalengo Grande Val-

lestura: Nel campanile le

botti del sacrista; Odalengo

Piccolo: Quando i santi non

ci azzeccano; Piazzano:

scoppiò un pianto generale;

Pontestura: le utopie di

un filosofo; Pozzengo: Il

pievano dotto e meccani-

co; Rocchetta: Una strega e due

mal maritati; Serralunga: Un picco-

lo quaratotto; Tonengo: I conti

della spesa; Varengo : L’arciprete e

l’architetto; Villamiroglio e Valle-

gioliti: La valle si stacca dal monte.

Isolengo: le botti fesse

E adesso leggiamoci il racconto.

Nei primi mesi del 1814 Napoleone

Bonaparte dopo la batosta subita a

Lipsia stava stentatamente ritirando-

si dalle sponde dell'ostile Reno a

quelle dell'amata Senna, sotto l'in-

calzare delle forze alleate. Invece, in

quello stesso lasso di tempo don

Francesco Verna all’età di 37 anni

stava maestosamente avviandosi alle

sorgenti del torrente Dardagna, ov-

vero al possesso della parrocchia di

Isolengo. Eccone l'esteso racconto:

"Ebbi la nomina di rettore e di par-

roco l'anno Signore 1813, il 1° di-

cembre da monsignor Giovanni Cri-

sostomo Villaret d'Amiens in Fran-

cia, prima vescovo là e poi vescovo

di Casale Monferrato. Il titolo con cui

erano chiamati i miei antecessori era

di curato. Io fui il primo che fui de-

corato col titolo di rettore. Addì 21

del mese di gennaio 1814 ebbi l'ap-

provazione ossia placitum da sua

maestà imperiale e reale Napoleone

Imperatore e Re dei Francesi, perché

niun paroco poteva andare alla par-

rocchia senza

che prima avesse

presentato giuramento nella prefet-

tura di Alessandria. Il 14 febbraio ad

un'ora di notte in vescovado nell'an-

drone o sia nella seconda sala del

Il versamento potrà essere fatto

sul CC postale 001002690764

intestato ad

Associazione Piemonte Futuro

Per chi usa internet IBAN:

IT15B076 0101 0000 0100 2690 764

Oppure sul CC bancario 195 presso la Banca di Legnano, filiale di Gabiano - Associazione Piemonte Futuro Conto Corrente n° 195. IBAN: IT26S032 0448 2900 0000 0000 195 Oppure con Paypal dal sito www.gabianoedinorni.net

A destra: copertina del Libro di Don Luigi Calvo

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vescovado avanti al vicario generale

canonico teologo Francesco Maria

Salina feci la professione di fede giu-

rando in ginocchione sui santi vangeli

e alla presenza pure del canonico

teologo Fioretti pro-vicario generale

e li testimoni furono il canonico Luigi

Deregibus, cancelliere del vescovo di

Casale e il sig. don Carlo Ponzone,

cerimoniere vescovile. E qui è da os-

servare che il vicario generale Salina,

avendo ordine dal ministro di Fran-

cia di così obbligare i parochi di an-

dare in Alessandria a prestare il giu-

ramento nella prefettura, graziosa-

mente mi suggerì che mi servissi

della carrozza che avea in vescova-

do, di cui si serviva lui stesso per

andare in Alessandria e che era del

sig. canonico Bussi di Alessandria.

Così volle onorarmi e risparmiarmi la

spesa della vettura. Montai dunque

tutto solo in carrozza nella corte del

vescovado ed in quattro ore e mezza

arri-vammo in Alessandria io ed il

cocchiere, a cui per buona mano gli

ho dato lire 3 soldi 12. Ho voluto che

ad eterna memoria sia registrato il

favore che mi fece il sullodato Salina

vicario generale, perchè la natura

non ha generato cosa al mondo

peggior che l'uomo ingrato. Addì

dunque sedici del mese di febbraio

alle ore 11 gallicane del mattino ho

prestato il mio giuramento nel palaz-

zo della prefettura di Marengo ed

avanti il prefetto monsieur Du Co-

lombier".

Gli ultimi anni di don Verna furo-

no funestati dall'incubo del colera. Il

morbo era arrivato in Europa dal-

l'Asia nel 1828 e due anni dopo ave-

va raggiunto Genova e Torino,

persistendo endemicamente fino al

1838. Il vescovo Caravadossi ini-

zialmente aveva spedito ai parroci

una circolare moralistica: "Siccome

non v'ha male che non provenga

dalla mano paterna di Dio od in

pena delle nostre colpe, altro non ci

resta, all'udire i progressi del terri-

bile flagello, che volgerci al ciclo e

colle più fervorose preghiere invocare

la divina misericordia, affinché vo-

glia preservarci dalla desolazione e

dalla morte”. Nel 1835 lo stesso

presule ne emanava una seconda

molto più attenta alle condizioni

sociali: "Sentissi già da molti nega-

re l'esistenza del morbo micidiale e

Dio non voglia che non si rifiutino

pur anco quelle precauzioni e rime-

dii che l'esperienza e le scienze

umane suggeriscono. Uomini im-

mersi nei piaceri della vita non vo-

levano né riforma del loro scostu-

mato vivere, né regolamenti adatti

alle circostanze, spacciando con

eccesso d'impudenza o non esi-

stervi il morbo o, quando pur esi-

stesse, che le prescrizioni venivano

da maliziosi uomini suggerite per

togliere di mezzo le persone infet-

te e sbrigarsi della povera gente

con supposte malie ed avvelena-

menti".

In quelle circostanze terribili, nel

1836 a don Verna successe don

Luigi Garrone, il quale molto tem-

po dopo si trovò invischiato in un

affare di non poco peso. Lo ap-

prendiamo da una relazione del

vicario foraneo di Camino nel

1855: "Il sig. rettore di Isolengo

avrebbe nel dì 2 settembre dato

sepoltura al cadavere di una don-

na resasi defunta in S. Carlo di

Villarboit vercellese e trasportata

senza il dovuto permesso delle au-

torità in Isolengo, ove si recava

ogni anno a villeggiare in compa-

gnia del suo padrone, certo don

Carlo Razzano, cappellano di detto

luogo di S. Carlo, il quale tiene in

Isolengo una cascina di sua pro-

prietà. Detto cadavere per la cre-

scenza delle acque del Po ha dovu-

to fermarsi per qualche giorno sul-

la sponda sinistra del fiume e per

questo motivo era già diventato

fetente. Il sig. sindaco di Castel S.

Pietro sta per fare la relazione del-

l'accaduto al sig. intendente della

provincia, e col timore di vedere fra

breve l'avvocato fiscale (penale) sul

luogo. Ho pensato di avvertire la

S.V.I., affinché nella sua saggezza

possa risparmiare tanti disgusti

che potrebbe provare il povero

rettore. Io voglio supporre che

niente vi sarà qui sotto di delitto,

ma le autorità saranno paghe? Il

sindaco deve fare la relazione e

facendola come andrà pel rettore?

Io farò in modo di portarmi questa

sera dal bravo sindaco Calvo, gli

dirò che studii il modo di salvare la

capra e i cavoli, ma temo, temo!

Mi fu detto che quella donna era

ancor giovane in sui 26 anni cir-

ca, e morta che fu, il mandarla a

seppellire altrove fuori diocesi, nel-

la parrocchia (come si dice) di un

amico del don Bassano sono tutte

circostanze che possono far nasce-

re sospetti, i quali certo non sfug-

giranno agli occhi del fisco e il po-

vero rettore come la finirà? Basta,

vedremo".

Quando don Francesco Sisto nel

1870 assunse la direzione della

parrocchia, si trovò a dover abi-

tare in una canonica cadente. Allo-

ra si decise immediatamente di

restaurarla, attingendo ad un depo-

sito che apparteneva alla compa-

gnia di S. Sebastiano e alienando

alcune suppellettili della chiesa. La

opposizione della popolazione si

tradusse in una immediata denun-

cia al vescovo: "Vendette pure

pianede senza saperne il mottivo e

senza dar conto del denaro percepi-

to. Lusingò la popolazione a disso-

dare le ossa dell'antico cimitero,

onde non venissero danneggiate

da bestie: per compire tutto ciò,

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tutti si adoperarono con santo

ardore, perché stimavano, come

lo ritengono, per opera cristiana.

Ma quale fu la sorpresa, quando

dissodato il terreno videro il parro-

co a far spianare il terreno, in par-

te però a spese della Reggenza, e quindi coltivarlo ad orto per suo

uso proprio. La popolazione è tal-

mente irrittata, vedendo il modo di

agire del don Sisto, che si rifiutano

persine di assistere ai santi uffizi.

Ricorrono perciò alla R.S.V. onde

voglia indurre il don Sisto a rimbor-

sare la somma che indebitamente

si appropriò e di tenersi da buon

cristiano, onde ristabilire la calma

nella popolazione”.

Dell'affezione, forse smodata ma

autentica, dei fedeli di Isolengo alla

loro chiesa è testimone don Sisto

stesso, che assicurava: "Si suole

ogni anno nella stagione invernale

far acquisto dai reggenti di una

certa quantità di canepa, la quale

poi, distribuita un poco per cadu-

na famiglia alle donne perchè la

filano, è filata e poi venduto il filo

all'incanto per la chiesa. Si costuma

pure la spigolazione in una o due

feste a favore della chiesa e quindi

battere ossia trebiare in dì festivo

le spighe unitamente ai covoni,

che si sono raccolti dai Particolari".

Tuttavia, nei 1885 egli rassegnò le

sue dimissioni da Isolengo, dove

non aveva avuto vita facile e gli

subentrò non senza difficoltà don

Gerolamo Robba. Costui ebbe subi-

to a litigare con il predecessore

circa l'interpretazione della con-

venzione di successione stipulata

tra di loro. Puntualizzava don Sisto

in un memoriale del 1888: "Il con-

tratto fu stabilito in aprile del

1886, previa perizia sulla bontà,

capacità e valore dei vasi vinari.

Dopo che fu conchiuso il contratto,

don Robba chiese a me una dila-

zione al pagamento sino al S. Mar-

tino dello stesso anno, che gli è

stata cortesemente accordata.

Gliene accordai poi un'altra fino

alla fine del 1887. Quando non

era nemmeno alla fine de! 1887

in grado di pagare e chiedendo

ancora parecchi mesi di tempo,

finalmente in marzo del 1888 rice-

vette da me una cartolina di solle-

cito. Si domandi in che mai consi-

sta la truffaria, l'ingiuria, il torto

ricevuto da me, da meritarmi di

essere ingiuriato, calunniato, dif-

famato in quella maniera usata da

lui a danno d'un innocente sacer-

dote, di cui si era mai sempre

dimostrato contento come di un

sincerissimo e liberale amico. Ne

fa prova la cordialità con cui egli

mi accolse nell'occasione del con-

tratto e l'invito di ritornare a Iso-

lengo per la festa del paese, S.

Martino, quando mi avrebbe anche

sborsato il prezzo dei vasi vinari.

Se poi sia vero che i vasi non ten-

gono buono il vino, io non so di

ciò; se in due anni trascorsi dal

contratto siano stati questi vasi

negligentati, io non lo so. Quel che

so di certo si è che io non ho mai

rilevato tal difetto, anzi ivi colloca-

va sempre il mio vino migliore che

avessi".

La ragione di questo ritardo nella

liquidazione potrebbe consistere

nel fatto che in quell'anno don

Robba ricevette un sollecito di

pagamento anche dal proprio fra-

tello, residente a Torino, per un

vecchio prestito, "un credito ch'io

gli somministrai - scrive Luigi Rob-

ba, impiegato ferroviario alla sta-

zione di Porta Nuova di Torino -

durante i sei anni di studio in code-

sto seminario, colla pro-messa di

restituzione. Tre anni or sono che

io presi moglie e che allora gli do-

mandai la restituzione del mio ave-

re, egli si scusò che non poteva.

Ora, prima di ricorrere per via le-

gale, poiché sono costretto a farlo

contro mia volontà, mi son preso la

libertà di rivolgermi direttamente

alla E.V., onde volesse avere la

somma bontà di richiamare mio

Chi legge

il nost Munfrà

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La vostra casa nel Monferrato

A volte non ci rendiamo conto di

quanto sia importante vivere in un

ambiente sano, asciutto, ben isola-

to ed in una posizione che offra

comodità con il piacere di godersi

una vista che possa emozionare

ogni volta che la si osservi.

Siamo a ridosso del castello di Ga-

biano, nella piazza principale del

paese, denominata Piazza Europa,

ed in una posizione assolutamente

invidiabile, dove l’Immobiliare Feli-

ce propone ora alcune unità immo-

biliari completamente rinnovate, fra

cui due appartamenti, tre ampi

alloggi monocamera e dei locali

accessori. Immersi nel verde e mol-

to luminosi sono comodissimi ai

principali servizi (fra cui Municipio,

Ufficio Postale, Studio Medico,

sportello bancario ed un bellissimo

bar) con una vista panoramica che

spazia dalle colline del Monferrato,

al Po ed alle Alpi che svettano all’o-

rizzonte.

L’importanza dell’area è confermata

dalla presenza di moderni apparati

elettronici che ne garantiscono la

sicurezza e la presenza degli uffici

comunali permette anche ai visita-

tori occasionali di usufruire gratui-

tamente di una connessione Hot

spot Wi-Fi a banda larga

sulla piazza antistante il

Municipio.

I lavori di ristrutturazio-

ne sono stati diretti nell’-

ottica di ottenere un

risultato di ottima qualità

utilizzando sempre pro-

dotti di comprovata qua-

lità.

L’intero edificio è avvolto

da un cappotto protetti-

vo isolante che ci ha

permesso di ottenere la

migliore delle certifica-

zioni energetiche (A+) e

che garantisce a chi ci

vive la possibilità di otte-

nere le migliori condizio-

ni termiche con il minor

dispendio possibile, sia

con il freddo invernale

che con il caldo estivo.

Il riscaldamento è autonomo a me-

tano con caldaia condominiale. Le

unità immobiliari beneficiano inoltre

dell’installazione di alcuni pannelli

solari che forniscono acqua calda

agli appartamenti minimizzando il

consumo di energia.

Si è inoltre prestata grande atten-

zione all’isolamento acustico di tutti

gli spazi per ottenere la conformità

alle più restrittive norme in materia

a per garantire la massima privacy

ai residenti.

Contribuiscono ad ottenere ottimi

isolamenti i robusti serramenti in

alluminio ottenuti con profilati a

taglio termico sez. 62/70, con con-

trotelaio in acciaio zincato e tampo-

namenti in vetro stratificato camera

4/4-15-3/3 basso emissivo con gas

argon.

Gli alloggi monocamera, attrezzati

con modernissimi bagni con doccia,

offrono una luce ed una vista impa-

reggiabili e sono ideali per persone

che vivono sole, ma che gradiscono

stare tra la gente. Possono essere

affittati per pochi giorni, per qual-

che mese, ma ce ne si può innamo-

rare per tutta la vita.

Gli appartamenti, decisamente più

ampi, hanno dalle 3 alle 4 camere

e sono attrezzati con modernissimi

bagni con doccia. Anche questi so-

no molto luminosi, hanno una bel-

lissima visuale e sono adatti anche

per nuclei famigliari con figli. Il

prezzo di vendita, soprattutto se

abbinato agli sgravi fiscali di cui si

può usufruire, è estremamente

abbordabile. A contorno ci sono

anche dei locali di stoccaggio pro-

spicienti Via del Mercato, con ma-

gazzino e cantine.

Per coloro che fossero interessati

all’acquisto non va assolutamente

sottovalutata la possibilità di usu-

fruire della “detrazione delle spese per interventi di recupe-ro del patrimonio edilizio” nel

caso in cui l’alienazione avvenga

entro sei mesi dalla data di termine

dei lavori.

La detrazione d’imposta spetta all’-

acquirente in ragione di un'aliquota

pari al 25 per cento del prezzo

complessivo dell'unità immobiliare

(vedi comma 3 art. 16 bis DPR 2-

2.12.1986 n. 917).

Per ulteriori informazioni e deluci-

dazioni scrivere a:

[email protected] , visitare

il sito www.immobiliarefelice.eu o

chiamare il 345 7985308.

Inserzione pubblicita

ria

Foto dell’edificio sede degli alloggi

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La romana Sarah Zaramella nel ’99

ha seguito il marito Carlo Capra a

Cerrina, dove ora abita con le loro

due bimbe Giulia di 10 anni ed Eli-

sa di 7, la gatta Mirtilla e la lupac-

chiotta Zara. Le esigenze della vita

spesso ci mettono di fronte a gran-

di cambiamenti e nel suo caso han-

no fatto riemergere una spiccata

vena artistica e l’amore per la ma-

nualità che muove i primi passi

durante le scuole elementari, quan-

do utilizzava lana, carta e matite

colorate per creare pensieri per i

compagni o i nonni. “Mia nonna Isa

tiene ancora in bella mostra una

scarpetta di Das che avevo fatto da

bambina”. Nella capitale Sarah si è

laureata in Economia e Commercio

presso La Sapienza, ricoprendo

anche posizioni di prestigio, ma

nulla riempiva quel vuoto che ave-

va dentro. Quando sono nate le

figlie, la scelta di abbandonare i

panni di “donna in carriera” per

diventare “mamma a tempo pieno”.

Incoraggiata da Carlo ha iniziato a

partecipare a qualche mercatino da

hobbista, fino al “Paniere” di Casale

e nel gennaio del 2005 ha deciso di

fare un grande salto nel vuoto a-

prendo la sua attività come artigia-

na. Con l’aiuto della famiglia ha

ristrutturato una parte della casa

che è divenuta dapprima laborato-

rio e l’anno scorso punto vendita a

tutti gli effetti con tanto di vetrina.

Ha anche partecipato alla fiera na-

zionale “Manualmente” a Torino

Lingotto e tenuto corsi di cucito

creativo e patchwork alle scuole e

nei locali comunali. “Quello che

provo quando sono immersa tra le

mie stoffe è indescrivibile, tante

volte mi capita di vedere un tessu-

to e non posso fare a meno di ac-

quistarlo poiché già lo vedo trasfor-

mato in una coperta patchwork o in

un accessorio per la casa. Lavoro

alle ore più disparate, cercando di

far combaciare la mia figura di

mamma e moglie con quella lavo-

rativa, spesso le mie bimbe sono

fonte di ispirazione, anche per i

nomi delle mie creazioni e cercano

sempre nel cestone qualche cosa

da poter trasformare”. La sua pro-

duzione spazia dall’arredo per la

casa, agli accessori per bambini,

alle idee regalo, alle bomboniere.

La soddisfazione maggiore la riceve

dai clienti quando riesce a realizza-

re i loro sogni e a dare corpo alle

loro idee, cercando di interpretarne

i desideri: “Hanno spesso parole di

stima e affetto nei miei confronti,

io sono sempre in apprensione fin-

chè non sento che hanno effettiva-

mente ricevuto ciò che mi hanno

ordinato online o vedo la soddisfa-

zione del risultato dopo che hanno

scelto il materiale esposto nel mio

laboratorio. Avere la loro piena fi-

ducia mi ripaga di tutte le difficoltà

che incontro. Anche il mio sito, rea-

lizzato sempre da autodidatta, ri-

specchia in pieno la mia personali-

tà, voglio che i miei clienti si senta-

no a casa propria, che abbiano

l’impressione di conoscermi non

solo virtualmente”. Dalle mani di

Sarah prendono vita oggetti unici e

personalizzati, realizzati con pa-

zienza e fantasia che dimostrano

l’amore di chi li ha creati. E’ sempre

alla ricerca di nuove idee e mate-

riali, che acquista direttamente da-

gli USA e dalla Gran Bretagna.

“Sogno di riuscire a ritornare in

America dove sono andata spesso

con mio nonno e dove forse incon-

sapevolmente ho maturato l’amore

per il patchwork e gli oggetti Hand

made”. Anche nel sistemare il ne-

gozio ha cercato di riproporre quel-

l’aria di “butega” realizzando a ma-

no la recinzione in legno e invec-

chiandola per riportare alla mente

e al cuore di tutti quelli che passa-

no davanti, l’amore e il calore che

forse a causa di questa vita freneti-

ca abbiamo perso, amore per le

cose fatte a mano con tanta dedi-

zione. La richiesta più insolita? “Un

Personaggi Monferrini: Sarah Zaramella

di Giuliana Scagliotti

Sara Zaramella

Un signore di Pisa mi ha ordinato una cicogna di due metri da appendere al comignolo, invece un ragazzo mi ha chiesto una custodia di pelo rosa per la sua chitarra...

9

Augura buone feste a tutti...

signore di Pisa mi ha ordinato una

cicogna di due metri da appendere

al comignolo, invece un ragazzo mi

ha chiesto una custodia di pelo

rosa per la sua chitarra”. Le sue

ultime iniziative? “Da settembre

collaboro con la rivista Tutto Cucito

dove si possono trovare i miei tuto-

rial passo passo. Per quanto riguar-

da la mia vena più artistica ho ini-

ziato un lavoro su di me di crescita

personale che mi ha portato alla

scoperta dei mandala e dell’artete-

rapia. Ho scoperto che ognuno di

noi è un piccolo artista, è proprio

mentre diamo vita ad una nostra

creazione di qualsiasi genere che

siamo in contatto con la nostra par-

te più intima, è un nascere nuova-

mente, è un ascoltarsi. Ho frequen-

tato dei corsi come utente e ho

così deciso di provare a mandare

un mio lavoro per un concorso in-

ternazionale”.

Sarah ha realizzato un quilt con

soggetto un mandala che ha dise-

gnato prima su carta, scegliendo i

colori ad occhi chiusi in modo tale

che fosse il suo inconscio a guidar-

la, riportandolo poi su tessuto con

la tecnica dell’applique doppiata e

con un lavoro di trapuntatura a

macchina a mano libera.

Il suo lavoro nello scorso maggio è

stato scelto ed esposto ad una fiera

internazionale di quilt in Olanda,

dove è stata molto onorata di rap-

presentare insieme ad altre tre ita-

liane il nostro paese.

Il quilt è stato assemblato ascoltan-

do il cd di Tiziano Ferro “L’amore è

una cosa semplice”, da cui il titolo

ricamato agli angoli “Love is a sim-

ple thing”. Sempre quest’anno ha

realizzato le divise per una scuola

di cucina e bon ton per bambini di

Prato, cucito in stile Amish la divisa

dell’insegnante, e realizzato i grem-

biulini per un’altra scuola Montes-

soriana per bambini del Lazio. Pro-

getti per il nuovo anno? “Inizierò a

collaborare con una associazione

del Chierese, la “Steam Project”,

sono molto onorata di far parte del

loro gruppo e di poter proporre i

miei laboratori tramite loro, un mio

sogno che sta divenendo realtà.

Lavorano su diversi piani, sono e-

nergia allo stato puro, quello che

mi ha coinvolta è la loro voglia di

unire attraverso la passione, l’amo-

re per la cultura, il ritmo, la spiri-

tualità e la creatività. I loro progetti

saranno proposti sul territorio del

Piemonte e non solo, proprio per-

ché quando si sogna in tanti si pos-

sono raggiungere obiettivi che po-

trebbero sembrare impossibili,

quindi esorto tutti ad iscrivervi alla

mailing list dell’associazione, non-

ché alle mie pagine FB o consultare

il sito www.lecreazionidisarah.com

per essere sempre aggiornati o per

proporci delle iniziative”.

I prossimi traguardi? “La certifica-

zione di Artigianato d’Eccellenza e

creare un salotto dove incontrare

altre donne per dar vita ad oggetti

dal sapore antico che ci ricordano

emozioni lontane”.

10

(Pubblichiamo l’articolo cortese-mente inviato il 6 dicembre u.s. da Alessandro Coggiola relativo alla annuale manifestazione tenutasi a Gabiano in memoria di un giovane amico tragicamente scomparso) Giunta alla sua IV edizione, si è

svolto domenica 8 settembre 2012

il Memorial Francesco Conforti.

La giornata, tutta dedicata al torne-

o di calcetto a 5, ha coinvolto gio-

vani (e non) divisi in 8 squadre.

Hanno partecipato le squadre: Rol-

Memorial Francesco Conforti

Abbiamo scoperto che da Varengo discende un artista di fama interna-zionale che ha ricevuto ad ottobre un importante premio. Si tratta di Gianni Nervo che con il suo olio su tela di 80x80 cm dal titolo “Blues” (alle spalle della foto dell’artista) ha conseguito l’impor-tante riconoscimento. Sabato 20 ottobre 2012 si è tenuta

la manifestazione di premiazione

per gli artisti selezionati al premio

Biennale Nobel dell’arte. Una bella

carrellata di opere scelte dalla

Commissione critica del premio,

messe in mostra nella sala Debussy

dell’hotel de Paris. Ad arricchire

l’evento anche la trasmissione in

diretta in streaming internet.

Gianni Nervo artista internazionale

Premio biennale Nobel dell’arte Montecarlo

La commissione del premio era

composta da:

George Pali (Stamford - Usa);

Gerard Argelier (Nice – France);

Maurizio Gnali (Brescia – Italia);

Eraldo Vinciguerra (Genova –

Ital ia); Francesco Chetta

(Casalpusterlengo – Italia); Mar-

ta Passos (Brasile).

A condurre la manifestazione la

direttrice di Artexpò Gallery, non-

ché organizzatrice dell’evento, Ma-

riarosaria Belgiovine. Durante la

premiazione sono state lette le mo-

tivazioni critiche assegnate agli

artisti, e consegnate con il trofeo e

la pergamena. George Pali, noto

artista/gallerista (New York - Be-

verly Hills - Dubai) ha voluto salu-

tare gli artisti complimentandosi

con loro e premiandoli personal-

mente. Una pittura che cattura e-mozioni e stati d'animo, traducendo le interpretazioni con assoluta origi-nalità ed equilibrio monocromatico. La sua tecnica permette di valoriz-zare liriche connotazioni della real-tà, filtrando il suo stile con determi-nata scelta cromatica "

lino, I Team, Waka Waka, Pattoni,

The Simpsons, A-gò-gò, La Banda

Barzotti e Iarp. Si sono aggiudicati

la coppa la squadra Waka-Waka;

2° posto a Pattoni. E’ stata una

bella giornata, come sempre svol-

tasi all’insegna dell’aggregazione,

dello sport e del divertimento. Il

punto ristoro ha predisposto il

pranzo e panini assortiti. E’ stata

anche preparata una lotteria con la

quale sono stati distribuiti premi ai

più fortunati. La Fam. Conforti de-

sidera ringraziare l’Amministrazione

Comunale per la coppa, la Bottega

dell’Uisot per il vino offerto, la Pro

Loco di Gabiano e tutti gli amici che

hanno contribuito per il buon svol-

gimento della festa. Tutto il ricava-

to della giornata è stato destinato

per scopi benefici: euro 1.000,00

alla Fondazione Ricerca sul Cancro

di Candiolo, euro 600,00 all’impre-

sa edile Monchietto Paolo conto

lavori Salone Conforti. Grazie di

cuore e arrivederci al prossimo an-

no!!!

George e Mirella

www. gabianoedintorni.net www.collinedelmonferrato.eu

Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: via S. Carpoforo 97 - Fraz. Canta-venna 15020 Gabiano - Stampato presso A4 di Chivasso (TO) - Edi-tore: Associazione Piemonte Futu-ro: P. Iva 02321660066; Distribuzione gratuita Per informazioni e pubblicità cell. 335-7782879; e-mail:

[email protected]

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La cipollata Monferrina

Ciao a tutti i lettori di G&d, come

non parlare della cipollata, soffice e

gustoso antipasto che tanto armo-

niosamente si presta ad accompa-

gnar pietanze di diverso tipo?.

Da non confondere con la tipica

“cipulata” molisana o con le altre

cipollate (umbra, toscana ecc...)

quella monferrina o più precisa-

mente Alessandrina (si pensa sia

nata in quest'angolo di Piemonte),

viene anch' essa preparata utiliz-

zando come base un formaggio a

pasta morbida quale ad esempio

robiola alla quale unire poi i vari

ingredienti.

Come l' agliata è un piatto dal gu-

sto intenso e rurale che ben si a-

datta ai vini rossi della zona quali

ad esempio barbera e grignolino

con i quali diventa un tutt'uno.

Anche se il vino attenua notevol-

mente il gusto intenso (ma allo

stesso tempo delicato) di questo

stupefacente piatto non vi consiglio

di consumarlo prima di un' appun-

tamento galante.

Tuttavia per i veri intenditori che

non si lasciano sopraffare da que-

sto genere di problemi la ricetta è

la seguente:

Ingredienti:

3 cipolle

1 peperone rosso

150 g di toma morbida

4 cucchiai di olio d'oliva extravergi-

ne

1 cucchiaio di paprika dolce

2 cucchiai di succo di limone

sale

Preparazione:

Sbucciate la cipolla e frullatela,

quindi ponete il composto in una

terrina. Pulite il peperone, tagliate-

lo a falde e fatele leggermente ab-

brustolire sulla fiamma viva, quindi

togliete la pelle e frullate anch’es-

so. Unite la polpa di peperone alla

cipolla, aggiungete la paprika, sala-

te e mescolate accuratamente.

Condite con l’olio e il succo di limo-

ne, mescolate ancora e lasciate

macerare in frigorifero per mezza

giornata. Servite la cipollata con

crostini di pane abbrustolito.

Bene a questo punto vi saluto e vi

dò appuntamento al prossimo nu-

mero; aspetto comunque vostre

notizie commenti e... se ci sono

anche critiche riguardo l'argomen-

to.

Ciao a tutti

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0141.922370 cell. 333.2796444

[email protected]

Damiano Gasparetto

[email protected]

www.cuoco-adomicilio.com

12

Educazione alimentare a scuola dai programmi di studio vi sono la

sensibilizzazione sullo stretto lega-

me esistente fra il cibo e la salute,

ed anche la ricerca delle ricette

storiche e tipiche del territorio e

della tradizione monferrina. I bimbi

imparano così ad operare scelte

critiche e consapevoli. Inoltre attra-

verso l’attività di laboratorio la ma-

teria è diventata l’occasione per

appropriarsi di una scienza quale è

l’alimentazione che investe tanti ed

estesi ambiti di interesse. Fra gli

obiettivi pratici di conoscenza ai

giovani allievi vengono insegnate le

norme igieniche dell’alimentazione,

ad eseguire esperienze di laborato-

rio e conoscere i prodotti agroali-

mentari ed anche a saper confron-

tare la propria alimentazione e le

proprie abitudini alimentari, con

quella del passato.

Le attività sono partite dall’osserva-

zione diretta e dall’esperienza per-

sonale di ciascuno riguardo l’ali-

mentazione.

Sempre nell’ambito del progetto

sono stati accompagnati dall’inse-

gnante Piccione Tiziana il 22 no-

vembre u.s. in una la visita didatti-

ca alle cucine del ristorante Munfrà

di Alfiano Natta, per l’occasione

laboratorio di preparazione di gu-

stosi piatti con degustazione finale

del cibo preparato.

Che dire se non brava alla maestra

e alla scuola che ha saputo inter-

pretare l’arida burocrazia dei piani

di studio trasformando delle poten-

ziali noiose lezioni in qualcosa di

importante e divertente per coloro

che in futuro costituiranno il tessu-

to produttivo, culturale sociale della

nostra terra.

Ci auguriamo che tante altre scuole

sappiano imitare l’esempio di Alfia-

no Natta riuscendo non solo a tra-

smettere storia, tradizione, cultura,

appartenenza comunitaria, ma an-

che interagendo con i tanti e bravi

ristoratori e cuochi dal Nost Mun-nfrà che avranno così l’opportunità

di farsi conoscere e magari di tra-

smettere qualche segreto ai futuri

clienti e “ambasciatori” della nostra

terra nel mondo.

Anche i corsi scolastici possono

diventare un momento di cono-

scenza del territorio e delle tradi-

zioni del Monferrato.

Le scuole di Alfiano Natta hanno

interpretato il programma scolasti-

co delle elementari, che prevede

fra le materie di insegnamento

l’educazione alimentare, in modo

originale e, riteniamo, intelligente.

Per l’anno scolastico 2012-2013

stanno realizzando un progetto che

nasce dalla constatazione della rile-

vanza sociale legata ai problemi

alimentari. La scuola è giustamente

il luogo in cui si richiede di svolgere

un’azione educativa e culturale mi-

rata a fornire nei giovani studenti

una coscienza alimentare che di-

venti patrimonio per una migliore

qualità delle vita oltre che di salute

per il futuro. Fra le finalità previste

Nelle foto: due momenti della vista dei

bambini al Munfrà di Alfiano Natta.

Sopra: il titolare (a sinistra) e il cuoco

dell’Osteria ristorante che hanno gui-

dato i giovani studenti alla preparazio-

ne degli agnolotti Monferrini.

Sotto: tutti a tavola

Ad Alfiano Natta

c’è un Monferrato

da gustare...

per le scuole