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la Gazzetta di PortoRotondo Anno XV - NUMERO 51 AGOSTO 2012 - periodico mensile gratuito - www.consorziodiportorotondo.it 10 Caprera. Quasi un continente 07 Gli eventi del Consorzio per agosto e settembre 03 I luoghi del cuore. La Spiaggia di Ira

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la Gazzettadi PortoRotondo

Anno XV - NUMERO 51 AGOSTO 2012 - periodico mensile gratuito - www.consorziodiportorotondo.it

10 Caprera.Quasi un

continente

07 Gli eventi del

Consorzio per agosto e settembre

03I luoghi del cuore.

La Spiaggiadi Ira

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Scrivo questo editoriale... da un treno in corsa. Sì, ho deciso di andare, in treno, da una parte all’altra dell’Isola. La temporanea non-disponibilità dell’automobile mi ha portato alla stazione ferroviaria di Olbia, direzione Sassari. E’ un primo pomeriggio di metà luglio, siamo partiti da quasi mezz’ora e il sole è accecante. Il treno è formato da due vagoni. Due. A bordo, umanità varia. Ci sventoliamo con qualsiasi cosa, perché l’aria condizionata non funziona. I chilometri dall’est all’ovest dell’isola sono circa 120: il tempo previsto per percorrerli, quasi due ore - il doppio di quanto ci si metta con una macchina normale. La velocità non è sostenuta, e attraverso il vetro i pensieri si perdono, e si ritrovano, con facilità. Il paesaggio cambia di continuo. La sensazione è quella di attraversare un pezzo di Sudafrica, che a tratti potrebbe essere anche Kenya, Cornovaglia o Costa Azzurra. Le rocce galluresi strette tra i ginepri hanno lasciato posto ai vasti campi coltivati a grano. Querceti a perdita d’occhio - i tronchi sono tutti piegati dal maestrale - si stemperano in verdissime aziende agricole.

“A Chilivani si cambia”. Me n’ero dimenticata: Chilivani, fondato a metà Ottocento durante i lavori di costruzione della linea ferroviaria. Leggenda racconta che prenda il nome da una principessa indiana, Kiliwani, di cui si era follemente innamorato l’ingegnere gallese Benjamin Piercy, a capo dei lavori. Lei gli avrebbe donato delle perle, poi sepolte nelle fondamenta della stazione. Verso Sassari la piana di Ploaghe sembra uscita da una stampa ottocentesca, e la basilica di Saccargia pare messa lì, al centro, da un gioco di bambini. Poi i binari vengono quasi inghiottiti tra due pareti rocciose, calcaree, quasi un canyon.Ecco, questa è la Sardegna.

Questo secondo numero della Gazzetta di Portorotondo è particolarmente orientato al viaggio. In Sardegna basta un giorno, e una manciata di chilometri, per sentirsi un po’ come David Herbert Lawrence, che nel 1921 raccontò la sua particolarissima “Sea and Sardinia”. Da Palau con un traghetto si arriva a La Maddalena, e poi a Caprera: un altro mondo. Da Golfo Aranci si va a Tavolara a vedere i delfini. Sassari e Nuoro, che sono anche due capoluoghi di provincia pieni di storia e itinerari letterari (di Nuoro era Grazia Deledda, premio nobel per la letteratura nel 1926), ospitano ad agosto rispettivamente la discesa dei Candelieri, memoria di un voto alla Madonna fatto 500 anni fa, e la Sagra del Redentore. Sacro e profano.

Partite. Tanto ogni volta tornerete, a Portorotondo. Prendete un treno, e ricordatevi: “A Chilivani si cambia”.

Maria Luisa Farris

La Gazzetta di PortorotondoPeriodico mensile gratuito - Distribuzione in proprio

Direttore Responsabile: Maria Luisa Farris

Società Editrice: Consorzio del Comprensorio di PortorotondoVia Punta Lepre, 37 - 07026 Porto Rotondo (OT) - Italia

Segreteria di Redazione e Pubblicità: Consorzio del Comprensorio di PortorotondoUfficio Turismo e Comunicazione - tel 0789 - 34105 int. 4

Progetto grafico e impaginazione: Vincenzo Nardino

In questo numero: Claudio Chisu, Maria Luisa Farris, Alberto Maisto, Viviana Montaldo, Alessandro Pirina.

Fotografie: Vanna Sanna. Si ringrazia Mauro Coppadoro e l’Ente Parco dell’arcipelago della Maddalena per la gentile collaborazione.

Registrazione presso il Tribunale di Tempio Pausania n. 106 del 30.10.01

Stampa:Tipografia Gallizzi • Via Venezia, 5 • 07100 Sassariwww.gallizzi.it

© Testi e foto - Consorzio del Comprensorio di Portorotondo

editorialeViaggio in Sardegna. E la mente va...

IN QUESTO NUMERO:

I luoghi del cuore: la spiaggia di Ira pag. 3

Per chi va per mare: le meraviglie di Tavolara pag. 4

Folclore e feste di Sardegna pag. 5

I sapori della Sardegna pag. 6

Invito alla lettura: L’incontro pag. 6

Il grande spettacolo: Sergio Sgrilli pag. 7

Gli appuntamenti di agosto e settembre pag. 8

I miti del jazz a Portorotondo pag. 9

Caprera: quasi un continente pagg. 10 e 11

Le escursioni della Gazzetta pag. 12

Lo Yacht Club Porto Rotondo pagg. 13 e 14

Il Consorzio in diretta pagg. 16 e 17

Pagine dei servizi pagg. 18 e 19

LA VIGNETTA DEL MESE

NUMERO 51

Cover agosto 2012Foto: Andrea Colombo

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Negli anni ‘60 e ‘70 su quell’arenile dai granelli bianchi e finissimi era impossibile non imbattersi nel bel mondo del cinema e del jet set. Star di Hollywood e Cinecittà, insieme alle più importanti teste coronate d’Europa, erano i più assidui frequentatori di quell’incantevole paradiso dall’acqua cristallina. La “Spiaggia di Ira” era un set naturale, unico e senza eguali. Un piccolo paradiso della natura che, guarda caso, portava il nome di una vera principessa: Virginia von Fürstenberg, per pochi, semplicemente, Ira.

Originariamente la spiaggia era (poco) conosciuta in Gallura con il nome di Sa Rena Manna. Con l’arrivo in Sardegna dei Donà dalle

Rose, agli inizi degli anni Sessanta, quella caletta dalla bellezza impareggiabile si trasformò in una delle spiagge a più alta densità di vip. Quelli veri, però. Quelli che non avevano bisogno di avvertire i fotografi per essere immortalati - perché sapevano di trovarli già lì, appostati ad aspettarli. A quei tempi Portorotondo era solo lo Sporting: una decina di camere per i Donà e i loro amici. Chi non trovava posto nell’albergo veniva dirottato sulle barche in rada: non c’era neppure una villetta nei dintorni. Le prime case furono previste, appunto, a Sa Rena Manna. Appena quattro lotti. Uno di questi, il più bello, il più vicino al mare, fu regalato dai Donà a Ira Fürstenberg. Un omaggio alla dea del jet set, ma anche un’operazione di marketing che diede i suoi frutti immediati. In quegli anni la giovane Ira era una delle donne più belle, più invidiate e soprattutto più imitate del mondo. Figlia di una Agnelli - Clara, sorella dell’Avvocato - e di un principe tedesco, sposata a un altro principe, Hohenlohe, si divideva tra il cinema e l’alta società internazionale. Era la miglior testimonial che Portorotondo potesse trovare, e infatti in poco tempo il borgo diventò la succursale balneare dell’alta società. Il mondo del cinema vi si trasferì in massa: Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Paolo

Villaggio, Virna Lisi, Renato Salvatori, Annie Girardot, Michelangelo Antonioni, Monica Vitti, Rachel Welch, Claudia Cardinale, Lina Wertmuller. Ma arrivarono anche cantanti come Gianni Morandi e Shirley Bassey, stilisti come Krizia. E poi lo showman Johnny Dorelli, che con l’allora moglie Catherine Spaak, acquistò una villa immersa nel verde che si affacciava proprio sul golfo di Ira. D’altro canto, in quei primi tempi, Portorotondo non andava oltre la piazzetta San Marco, lo Sporting e appunto la spiaggia Ira. Se un paparazzo voleva immortalare Gianni Agnelli o Paola del Belgio aveva solamente tre opzioni: di giorno in spiaggia, la sera in piazzetta e la notte al pianobar dello Sporting.

Con il boom degli anni ‘80 e ‘90 Portorotondo è cambiata, e insieme al borgo è cambiata molto anche la spiaggia Ira. I vip hanno preso il largo sugli yacht, e il “loro” arenile è diventato una delle spiagge italiane più gettonate dai giovani. Oggi la spiaggia Ira, ripartita in vari stabilimenti con i lettini variopinti, ombrelloni e gazebo, ha forse perso il fascino spartano di 50 anni fa, ma per giovani e giovanissimi di tutto il mondo è diventata un irrinunciabile luogo di ritrovo e una mecca del divertimento.

alessandro pirinai luoghi del cuore: la spiaggia di ira Un arenile magico, frequentato, ieri come oggi, dalla migliore gioventù internazionale. E’ stato il set d’eccezione per la storia della Portorotondo degli inizi

Come arrivarci

La Spiaggia di Ira è la prima delle spiagge del golfo di Cugnana. Poco prima dell’ingresso del villaggio, arrivando a Portorotondo, si imbocca sulla sinistra la strada per Rudargia. Dopo circa un chilometro si arriva ad un ampio parcheggio distante un centinaio di metri dall’arenile, quindi raggiungibile a piedi. La spiaggia, di sabbia bianca e finissima, è particolarmente adatta ai bambini per i suoi bassi fondali e le acque cristalline. Diversi stabilimenti balneari offrono tutti i servizi. Vi si affacciano anche un residence, ristoranti e pizzerie.

Le incredibili trasparenze della spiaggia di Ira in un mattino di inizio estate.

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itinerario per chi va per mareLe meraviglie di Tavolara claudio chisu

Il regno delle meraviglie marine della costa est della Gallura si trova sotto, sopra e intorno a Tavolara. Tavolara è il centro vitale e il cuore pulsante dell’omonima Area Marina Protetta, uno dei parchi marini di eccellenza, nella gestione e nei contenuti, d’Europa. Un primato certificato da svariati riconoscimenti internazionali. L’isola è il marchio turistico e ambientale di questa parte di Sardegna: ogni centimetro quadrato riserva sorprese naturalistiche in grado di mozzare il fiato. Per frequentare le acque intorno a Tavolara, si devono però rispettare le regole dell’Area Marina Protetta: prima di partire è necessario studiare bene le norme (dal sito www.amptavolara.com). Non basteranno dieci escursioni per scoprire tutto ciò che l’isola-drago, la montagna sul mare, cela sotto la superficie del mare o tra le sue rocce. Tuttavia, vi sono meraviglie che non possono essere ignorate da chi possiede una barca e intende cercare la perla nella grande ostrica calcarea.

In aria, i volatili: berte minori e maggiori, sterne, fraticelli, rari gabbiani corsi, marangoni dal ciuffo e, proprio in cima, dove solo lei può osare, con tanta fortuna si può osservare il volo dell’aquila: il nido si trova proprio sulla sommità di Tavolara.

In acqua, non è raro che i delfini accompagnino la scia delle barche. Ed è abbastanza facile osservare le grandi tartarughe marine. Talvolta appaiono i cetacei più grandi, come i capodogli, le balenottere, e addirittura gli squali elefante. Due volte, al largo di Tavolara, è stato avvistato un capodoglio albino, ribattezzato, manco a dirlo, Moby Dick. In immersione, è certo l’incontro con cernie enormi e altere. Non mancano le murene, i grandi banchi di pesci, le sofisticate meduse multicolori, in un paesaggio sommerso assolutamente imperdibile.

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Sulla rotta dei delfini claudio chisu

Sulla rotta dei delfini, seguendo la scia, i movimenti, per osservare le loro abitudini e per vedere come vivono, questi splendidi mammiferi marini, nel loro ambiente naturale. Nella costa nord est della Sardegna, è piuttosto facile riuscirci: anche questo è possibile, in estate, nei dintorni di Portorotondo. C’è un luogo dove gli avvistamenti sono più che frequenti: sono quasi certi. Si tratta dell’allevamento di orate e spigole appena fuori dal porto di Golfo Aranci, tra il paese costiero gallurese e l’isolotto di Figarolo. Qui i delfini possono usufruire, in pratica, di una sorta di mercato del pesce gratuito: è qui che si cibano. E non è uno spettacolo per pochi: anche chi non possiede una barca può realizzare quello che, per molti, è un sogno. Per riuscirci, è sufficiente contattare il Crimm, il Centro ricerca mammiferi marini guidato da Alberto Fozzi. Il Crimm ha un sito internet, ci sono i contatti utili per organizzare una spedizione di whale watching, in collaborazione con i diving a cui il Crimm si appoggia per far fare una escursione speciale ai tanti turisti che vogliono seguire la rotta dei delfini. In due ore, Fozzi e la sua crew sono in

grado di avvistare i delfini che mangiano e giocano all’interno dell’allevamento. Spruzzi, saltelli, scodate, tuffi: lo spettacolo è assicurato. Con un minimo di fortuna, è anche possibile avvistare i delfini mentre arrivano o vanno via dall’allevamento, in completa libertà. I tursiopi abitualmente presenti tra Golfo Aranci e Tavolara sono circa 80. Altri, più giovani e non ancora censiti, infoltiscono la colonia. A ciascuna delle vecchie conoscenze, gli scienziati del Crimm hanno messo un nome

e soprannome: il loro lavoro è studiarli da lontano, osservandoli, e soprattutto tutelarli da possibili attacchi dell’uomo: ci sono scriteriati pescatori della domenica, o professionisti, che talvolta (di rado, per fortuna) feriscono o uccidono i tursiopi galluresi. Il Crimm si batte, da anni, per evitare questi attacchi: il suo whale watching consente a chiunque di approfondire la conoscenza - ma in modo rispettoso - di questi splendidi mammiferi marini.

Un suggestivo scorcio dell’approdo sulla spiaggia di Tavolara.

Una danza di delfini colti dall’obiettivo del fotografo del Crimm.

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folclore e feste di sardegnaDai Candelieri al Redentore: un agosto in festa

travolgenti danze e giravolte che commuovono i sassaresi e incantano i turisti che assistono all’evento. C’è persino un elemento laico, se non addirittura politico, in questa festa: a metà circa della discesa, dopo il passaggio dell’ultimo candeliere davanti al palazzo Civico, il sindaco e la giunta si uniscono al corteo e si offrono... al giudizio della popolazione. Se

avranno amministrato bene saranno salutati dagli applausi dei cittadini, se invece avranno amministrato male, sarà un sonoro coro di fischi. Per ogni sindaco di Sassari i Candelieri rappresentano perciò una vera e propria prova del fuoco, un momento atteso ma anche temuto- e che può persino influenzare il risultato delle successive elezioni. Di tutt’altro tenore è invece la Sagra del Redentore, che si tiene a Nuoro l’ultima domenica di agosto. Nata nel 1901, celebra quindi nel 2012 la sua 112ª edizione. La festa trae origine dal Giubileo del 1900, quando papa Leone XIII volle che 19 statue del Cristo Redentore fossero sistemate sulla vetta di altrettante montagne italiane. Per la Sardegna fu scelto il Monte Ortobene, sulla cui cima - a 955 metri sul mare - il 29 agosto 1901, fu collocata una grande statua di bronzo, opera dello scultore Vincenzo Jerace. Alla costruzione del simulacro partecipò tutto il popolo sardo con una raccolta di fondi tra le parrocchie. La sagra nacque per ricordare la posa della grande statua e la sua successiva consacrazione e benedizione: da allora si è svolta ogni anno senza interruzioni. La parte civile della festa, che attira migliaia di visitatori italiani e stranieri, prevede la grandiosa sfilata dei gruppi in costume provenienti da tutta l’isola, sia a piedi che a cavallo, e alla sera, nell’anfiteatro comunale, si tengono canti e balli tradizionali. La parte religiosa, quella più sentita dai nuoresi, si svolge invece tra gli alberi secolari del Monte Ortobene, “su monte”, ai piedi della grande statua, dove tutta Nuoro si raccoglie, con le autorità religiose e civili in prima fila, per assistere alla celebrazione della Santa Messa.

Due tra le più importanti e suggestive feste della Sardegna cadono nel mese di agosto: sono la “Discesa dei Candelieri” il 14 agosto a Sassari, e la “Sagra del Redentore” (quest’anno il 26 agosto) a Nuoro.

I “Candelieri” sono la festa più amata - e sentita - della città di Sassari. Consiste nella sfilata per il centro storico di 10 grandi candelieri di legno, riccamente infiorati e decorati, portati a spalla da gruppi di volontari, al suono di tamburi e pifferi, e seguiti da figuranti in abiti medievali. La processione inizia nella parte alta della città e “scende” fino alla chiesa di Santa Maria: per questo motivo la manifestazione viene chiamata in dialetto Faradda, che significa appunto discesa. La tradizione di offrire ceri alla Madonna ha origini antiche, ma fu durante la dominazione spagnola, in pieno Cinquecento, che la festa ebbe il suo assetto definitivo. In quegli anni di pestilenze, la popolazione decimata dall’ennesima epidemia portò in voto 8 candelieri alla chiesa di Santa Maria in segno di devozione verso la vergine “Assunta”. Da allora il voto si è rinnovato ogni anno, ed è con grande partecipazione che ogni 14 agosto i sassaresi portano in processione i candelieri fino alla chiesa. I candelieri, nel frattempo divenuti 10, rappresentano altrettanti gremi, le corporazioni di arti e mestieri cittadine. Nel primo mattino i grossi ceri vengono allestiti con rituali beneauguranti e sono poi trasportati fino alla Piazza Castello. La discesa vera e propria ha inizio nel pomeriggio per concludersi a notte fonda con l’ingresso dei candelieri dentro la chiesa di Santa Maria. Il corteo si apre con il candeliere dei piccapietre, seguito poi da quello dei viandanti, dei contadini, falegnami, ortolani, calzolai, sarti, fabbri, muratori, per finire con quello dei massai, i conduttori dei poderi agricoli. Il corteo attraversa lentamente la città tra due ali di folla: seguendo il ritmo della musica, i portatori compiono

volemmo subito una casa che potesse raccontare agli altri cosa ci aveva stregato, di quell’angolo

di sardegna

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alberto maisto

La due ali di folla che accompagnano la discesa dei candelieri per le vie del centro storico di Sassari.

Il passaggio di uno dei 10 Candelieri nella piazza d’Italia, lungo il tragitto per la chiesa di Santa Maria.

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i sapori dell’isola“Da Giovannino”: vent’anni di passione, di padre in figlio alessandro pirina

anni conobbe la futura moglie, Anna Farina, con cui poi nel 1990 si lanciò nell’avventura del ristorante. Una cucina, la loro, che si è mantenuta stabile nella ricerca dei migliori ingredienti e sempre fedele alla pasta fatta in casa, al pesce fresco, agli abbinamenti col vino giusto, con particolare riguardo alla cortesia e all’ospitalità. «Questo è quello che nostro padre ci ha insegnato», dicono i tre figli, che oggi stanno in sala, mentre al timone c’è sempre la madre, seguita dagli stessi collaboratori di 20 anni fa: Nanni e Maria.

Tra le sue specialità la signora Anna consiglia le tagliatelle al lime. «Bisogna far sciogliere due noci di burro, poi aggiungere del peperoncino e le code dei gamberi sgusciati; far rosolare, salare e sfumare con uno spruzzo di vodka. Aggiungere a questo punto la polpa dei lime - pelata a vivo - portare a cottura, far raffreddare il sugo per poi frullarlo leggermente. Poi cucinare la pasta, condirla e il piatto è pronto».

Da «Giovannino» ci sono passati tutti. Da 22 anni, da quando Giovannino Romano decise di farsi un regalo per il suo compleanno e aprire un locale nella sua Portorotondo, il ristorante di piazza Quadra è il crocevia del bel mondo in vacanza nell’isola. «Ventidue anni passati a cercare di dare da mangiare bene alle persone e farle sentire a casa propria, raccontano i figli Alessandro, Giovannino jr. e Mattia. «Nostro padre oggi non c’è più, ma noi cerchiamo di tenere alto il suo sogno, ricercando sempre i prodotti migliori, coccolando i clienti storici e corteggiando quelli nuovi». Il Ristorante “Da Giovannino” è nato da un incontro professionale e sentimentale tra la Gallura e il Veneto, una contaminazione reciproca che ha dato vita a quella che ancora oggi è un’unione che ben viene espressa dal logo che rappresenta appunto un ferro di prua delle gondole veneziane e il galletto della Gallura. Giovannino Romano, infatti, arrivò a Porto Rotondo dal Veneto nel 1966. Era l’oste dello Sporting. In quegli

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invito alla lettura. “l’incontro” di michela murgiaL'autrice di "Accabadora" racconta la magia dell'infanzia vissuta in un paese, non difficilmente riconoscibile, della Sardegna più vera

Abbiamo giocato nella stessa strada. E’ così che si diventa davvero fratelli a Crabas, che venire dalla stessa madre non ha mai reso parenti neanche i gatti. Benedetto sempre sia il rispetto della carne della nostra carne, ma la strada e l’averci giocato insieme offre ai bambini una più alta dimensione di parentela, che nemmeno da adulti sarà mai dimenticata. Non c’è niente di intuitivo nella generazione: il sangue segue percorsi torbidi e per questo nessun ragazzino cede davvero che basti condividere il cognome di un padre per rivendicarsi seme comune...

Maurizio ha 10 anni e non vede l’ora che comincino le vacanze. Per lui l’estate significa stare dai nonni a Crabas. Lì ogni anno ritrova Franco e Giulio, fratelli di biglie, di ginocchia sbucciate e di caccia alle libellule, e domina con loro un piccolo universo retto da legami che sembrano destinati a durare per sempre. Ma nell’estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia e mostrerà a tutti, adulti e ragazzi, quanto possa essere fragile il granito delle identità collettive.

L’incontro, uscito per Einaudi a giugno, è l’ultimo lavoro di Michela Murgia, l’autrice di quella poesia sulla vita e sulla morte che fu, qualche anno fa, l’Accabadora. E’ un racconto lungo (o romanzo breve) il cui nucleo era stato scritto per il “Corriere della Sera” e ora, ampliato e compiuto, arriva in libreria. E’ la storia di una piccola comunità rurale sarda - (nel toponimo immaginifico Crabas non è difficile riconoscere la località di Cabras, il paese natale dell’autrice) - convinta di possedere un nucleo identitario inattaccabile dall’esterno, un mondo autarchico dove è sempre possibile sapere dove finisce il “noi” e dove cominciano “gli altri”. Ma cosa potrebbe accadere se invece lo straniero arrivasse da dentro? Lo scoprono tre ragazzi a loro spese, imparando a colpi di fionda che stare insieme non è facile (né logico).

«L’incontro è un racconto che amo moltissimo», racconta l’autrice, classe 1972, «e rappresenta anche il rientro tra i ranghi della narrativa tradizionale, dopo la parentesi parasaggistica di Ave Mary. Ha una copertina incantevole, forse quella che mi piace di più tra tutte quelle che ho avuto nei libri scorsi,

e ha un particolare surreale che neanche i grafici avevano notato prima di pubblicarlo. E’ soprattutto un libro sull’amicizia e non è un caso che sia dedicato a un caro amico scomparso quest’anno. Scriverlo mi ha divertito molto, ma sono certa che, se avete ancora dentro un pezzo del bambino che siete stati, tra queste pagine scapperà più di un sorriso anche a lui».

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La famiglia di Giovannino nella cucina dell’omonimo ristorante in piazza Quadra a Portorotondo.

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lo Spettacolodella Gazzetta

Il 23 agosto fate largo a Sergio Sgrilli, al grande cabaret, alla miglior satira italiana. A un uomo che nella vita ha fatto tutto e più di tutto, e che viene a Portorotondo a raccontarlo.

Fresco dei successi di Zelig, uomo dalle molteplici risorse e dalla camaleontica versatilità, è a lui che la Fondazione Portorotondo affida uno degli appuntamenti più attesi del calendario eventi della stagione 2012. Immancabile: segnate la data, e la location: il teatro Ceroli. Classe ‘68, toscano, cresciuto a... musica, moto, mare, cibo, neve, fango, sesso, birra,

viaggi e traslochi, Sergio Sgrilli ha vinto premi, attraversato teatri, locali, piazze e cortili con i 5 spettacoli da lui scritti. Ha collaborato con i migliori ambienti, teatrali e non solo, d’Italia. Ha partecipato al Tenco, al programma di Cochi e Renato su Rai Due “Stiamo lavorando per noi”, ha fatto uno speciale su Canale 5 con L. Sposini e U. Galimberti, è stato due volte alla festa del Primo Maggio a Roma. Ha fatto indigestione di tv, radio e pubblicità. È facile trovarlo sui canali satellitari mentre è in giro in moto con amici. Dal 2000 al 2006 ha partecipato a tutto ciò che è Zelig, in tv e live. Per Zelig ha scritto e

interpretato il brano “Canto”, sigla finale di tre edizioni dell’ormai mitico programma. Poi s’è fermato per due anni: il tempo di diventare papà. Finite le poppate, si è messo alla prova con uno spettacolo teatrale da lui ideato e diretto, a base di musica, giornalismo, enogastronomia, danza, arte e comicità. Milano impazzisce letteralmente per il progetto... ma la bimba non dorme. Sgrilli non regge il carico, e nel 2009 ritorna a Zelig a raccontare quanto sia duro fare il padre a 40 anni. Schivo e distante dallo showbiz, Sgrilli si vanta di essere l’unico comico della sua

generazione a non aver mai scritto un libro. (Ma secondo noi ci sta pensando). Difficile rinchiuderlo in una definizione e se, inevitabilmente, il lato comico troneggia per popolarità sugli altri, è impossibile capire Sergio senza tener conto dello Sgrilli musicista, cantante, attore, regista, interprete, autore, improvvisatore, essere pensante. Polemico e anarchico, ama la semplicità in tutti i diversi piani di lettura che la possono comporre.Alla domanda “Chi è Sergio Sgrilli?”, lui risponde: “Una mente pensante”.Sergio ha deciso di proporre la sua prima fatica da cantautore, “Dieci Venti d’Amore”, dieci fotografie che raccontano venti anni

di professione con un unico filo conduttore: l’Amore. Il disco viene pubblicato a marzo 2012, in un momento in cui l’unica certezza nel mondo discografico è... la crisi. Già per questo, semplicemente ammirabile. Altra domanda: “Cosa fa”, Sergio? Da sempre urla di essere un attore e aspetta che qualche regista gli dia la possibilità di dimostrarlo: ora sta lavorando al suo primo cortometraggio in cui si misurerà nel triplice ruolo di autore, regista e attore. Chapeau.

Con noi arriva quasi a confessare il suo lato più nascosto. (E ci piace assai).

«Ammetto di non essere una persona facile, ma sono semplice. E come tutte le cose semplici, non sono facile. Trovo che le cose semplici siano le più buone, le più belle. Eppure, proprio per la loro semplicità, sono le più difficili da realizzare, da apprezzare, da capire. Io sono di quella pasta lì, che lavora su diversi piani di lettura. Mi nascondo e godo quando qualcuno mi trova. Spesso sono così bravo a nascondermi che... nessuno mi trova. E sono anche sciocco perché poi, in quel caso, ci resto male. Chi sono? Una mente pensante che fa 3000 cose. Sto facendo pace con il fatto che lo Sgrilli più famoso sia il comico. Gli altri Sgrilli che vivono in me sono arrabbiatissimi. Ecco... Questo sono io».

Il cabaret firmato Sergio Sgrilli fa parte della rassegna eventi della stagione 2012 organizzata dalla Fondazione Portorotondo presieduta dal conte Luigi Donà dalle Rose, con il prezioso sostegno del Consorzio di Portorotondo, con il patrocinio della Regione Sardegna e del Comune di Olbia. Il coordinamento generale, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è di Loredana Cattrocci, mentre il direttore artistico è Luigi Puddu.

Tutte le informazioni sulla serata sul sito del Consorzio: www.consorziodiportorotondo.it, o rivolgendosi alla Fondazione Portorotondo - Via Punta Lepre, 37 - Portorotondo, Tel. 0789/34105 int.4 - 0789/34114.

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il cabaret di sergio sgrilli: “l’ultimo dei freak”.

Il pubblico nella splendida cornice del Teatro Ceroli a un evento dello scorso anno.

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A sottolineare l’attenzione che il Consorzio dedica ai bambini, il 2 agosto Portorotondo diventerà ancora una volta un parco di divertimenti, con tanti giochi, animazione e simpatici animali che faranno la gioia dei più piccoli. Bambini e bambine sono attesi in piazza San Marco quindi, dalle 18 fino all’imbrunire: ci saranno tante sorprese per tutti, zucchero filato, popcorn e palloncini. Ad aggiungere magia a una serata già speciale, ci penseranno gli artisti della compagnia itinerante “Circo Lander”, che coordina i più affermati protagonisti del teatro di strada della Sardegna.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Sono ammessi i genitori!

Sono 8 i film in programma, ad agosto e settembre, per la rassegna “Cinema sotto le Stelle”. Anche quest’anno il grande cinema torna a Portorotondo con le migliori pellicole del 2011/2012, italiane e internazionali, in un contesto di forte suggestione e di estrema comodità, come appunto solo un teatro può essere: il Teatro Mario Ceroli.

Grande cabaret a Portorotondo con Sergio Sgrilli. Il suo “L’ultimo dei Freak” è il grido di una generazione confusa, che si trova a vivere in questo “nuovo mondo”, con nuove regole, nuovi sogni, nuovi linguaggi.

Costo del biglietto: € 15,00; biglietto ridotto (riservato ai Consorziati, acquistabile solo in prevendita): € 10,00.

Maria Giovanna Cherchi, oggi la più grande interprete di musica tradizionale sarda.A Portorotondo si è esibita nel 2008 durante la Messa solenne di inaugurazione del campanile della chiesa, nella quale torna oggi per un concerto che permetterà agli spettatori di ascoltare le più belle melodie della Sardegna.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

La notte di San Lorenzo una Messa solenne - accompagnata dai canti dei più famosi cori della Sardegna - sarà celebrata nello splendido contesto del teatro Ceroli. Al termine della funzione religiosa, il gruppo delle “Mothers of Gospel” si esibirà in uno straordinario concerto. Dirette da Crystal White, che è anche una delle voci soliste del gruppo - le altre sono Joy Garrison, Desiree Mohamaad e Tia Architto - le “Mothers of Gospel” tornano a Portorotondo per regalare, anche a chi è nuovo dei ritmi gospel, una serata di travolgente allegria dal sapore internazionale, accompagnate al piano da Luciano Zanoni. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

PORTOROTONDOSURPRISE - 2 agosto ore 18.00 - Piazzetta San Marco

Note e Preghiere per San Lorenzo - 10 agosto ore 20:30 - Teatro Mario Ceroli

Sergio Sgrilli, “L’ultimo dei freak” 23 agosto ore 21.30 - Teatro Mario Ceroli

“Voci dell’anima”: Maria Giovanna Cherchi29 agosto ore 21:00 - Chiesa di San Lorenzo

Cinema Sotto le Stelle - Dal 26 giugno al 15 settembre; ore 21:30, Teatro Ceroli

Teatro di PortoRotondo - ore 21:30 - Per tutte le proiezioni l’ingresso sarà gratuito.Programmazione agosto - settembre4 agosto LA TALPA

Thriller Commedia Commedia Commedia CommediaAzione Cartone animato Drammatico

8 agosto BENVENUTI AL NORD

1 settembre COM’E’ BELLOFAR L’AMORE

8 settembre CAPODANNO A NEW YORK

15 settembre E’ NATA UNA STAR

18 agosto PIRATI BRIGANTI DA STRAPAZZO

25 agosto HO CERCATO IL TUO NOME

11 agosto THE AVENGERS

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DANILO REA Trasferitosi a Roma sin da piccolo, consegue il diploma di pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia, debuttando nel 1975 nella musica jazz con il Trio di Roma (Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto). Si fa strada nell’ambiente jazzistico sino a suonare con alcuni tra i più grandi solisti statunitensi, come Chet Baker, Lee Konitz, John Scofield e Joe Lovano. Nel 1989 partecipa al lavoro di Roberto De Simone, “Requiem per Pier Paolo Pasolini”, rappresentato al teatro San Carlo di Napoli per la direzione di Zoltan Pesko; nello stesso anno pubblica assieme a Roberto Gatto il disco “Improvvisi”.Nel 1997 dà vita, con il contrabbassista Enzo Pietropaoli e il batterista Fabrizio Sferra ai “Doctor 3”, un trio jazz che ormai da un decennio calca i più importanti palcoscenici del jazz italiani. Il suo disco “The Tales of Doctor 3” viene premiato miglior disco di jazz italiano nel 1998, mentre il lavoro successivo “The

songs remain the same” vince il titolo di miglior disco jazz per Musica&Dischi nel 1999.In Italia sono numerose le sue performance nell’ambito del pop, come pianista di fiducia di artisti quali Mina, Claudio Baglioni e Pino Daniele e come collaboratore, tra gli altri, da Domenico Modugno a Fiorella Mannoia, da Riccardo Cocciante a Renato Zero,da Gianni Morandi ad Adriano Celentano. Nella stagione 2007-2008 partecipa allo spettacolo “Uomini in frac” (insieme a Peppe Servillo, Fausto Mesolella e Mimì Ciaramella degli Avion Travel, Fabrizio Bosso, Furio Di Castri, Javier Girotto, Gianluca Petrella e Cristiano Calcagnile. Con il quartetto di Enrico Rava, è protagonista del progetto di Gino Paoli “Un incontro di Jazz”.Le sue improvvisazioni, che spaziano su qualsiasi repertorio, sono apprezzate durante i concerti che tiene nelle tournée in giro per il mondo e durante i principali festival jazz.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Per info, Fondazione Portorotondo, presso Consorzio di PortoRotondo - Via Punta Lepre, 37 Portorotondo, Tel. 0789/34105 int.4 - 0789/34114.

Per l’appuntamento del 10 settembre in piazza San Marco si esibiranno due tra i più grandi pianisti jazz del nostro tempo: Renato Sellani e Danilo Rea, padre e figlio, maestro e allievo, insieme in un concerto-duello che è ormai diventato un classico. I due maestri, seduti a due pianoforti contrapposti, ripropongono quella che è ormai diventata una delle esibizioni di punta dei più importanti festival di jazz in Italia e all’estero. Quello di Portorotondo sarà un evento indimenticabile, all’insegna delle grandi melodie e dello swing più trascinante, carico di tensione emotiva, ricca di significati, sprizzante tecnica e passione e, soprattutto, capace di conquistare il neofita come il musicista più esigente.

RENATO SELLANI Renato Sellani arriva a Milano – in quegli anni tappa irrinunciabile per i più importanti jazzisti americani - nel 1954, invitato dal suo

amico Franco Cerri. In quegli anni Sellani accompagna per la prima volta niente di meno che la grande Billie Holiday, all’anagrafe Eleonora Fargan, cantante statunitense di jazz e blues fra le più grandi di tutti i tempi. In questo periodo è anche nel quintetto di Basso e Valdambrini, mentre il 1960 segna l’incontro con Chet Baker, che lo scelse come pianista per l’incisione di un album a cui seguì una tournee. Scrive moltissime musiche per il teatro, fra le quali ricordiamo”Aspettando Godot” di Samuel Beckett per il Piccolo Teatro di Milano, e “Puntila e il suo servo Matti” di Bertold Brecht per lo Stabile di Torino. Nei decenni successivi Sellani suona con i più grandi musicisti jazz del mondo, come Lee Konitz, Sarah Vaughan, Jula De Palma, Enrico Rava, Dizzy Gillespie, Oscar Peterson, Irio De Paula, Phil Woods e Bill Coleman. Grande legame professionale è quello con Tiziana Ghiglioni, con la quale ha inciso molti dischi tra i quali i tributi a Mina, Luigi Tenco, Lucio Battisti, Gino Paoli e l’ultimo “La Finestra Su Napoli”. Negli ultimi anni si esibisce spesso con il suo trio, formato da Massimo Moriconi (da ormai 15 anni) al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria.Gli è stato assegnato l’Honorary Award (Premio alla Carriera) nell’ambito degli Italian Jazz Awards “Luca Flores” 2008.

i miti del jazz. renato sellani & danilo rea10 settembre ore 21:30 Piazza San Marco

Con una grande serata dedicata alla migliore tradizione jazzistica nazionale si chiude il sipario del Portorotondo Festival 2012

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viviana montaldo

C’è chi la chiama i Caraibi d’Italia, c’è chi non ha dubbi e la associa all’omonimo Centro Velico, chi, riferendosi al suo immenso valore storico, preferisce ricordarla come “l’isola di Garibaldi”.

Caprera, da qualsiasi prospettiva la si guardi, è, nell’immaginario collettivo e ancor di più nel cuore di chi l’ha visitata, un piccolo scrigno magico di bellezze naturali e di memorie nazionali. Un patrimonio immenso è quello qui lasciato dell’eroe risorgimentale Giuseppe Garibaldi, che a Caprera si stabilì nel 1855 e vi dimorò, nella ormai celebre “Casa Bianca”, fino al giorno della

sua morte, nel 1882. Con l’inaugurazione - avvenuta lo scorso 3 luglio alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano - del Museo Memoriale presso il Forte Arbuticci, Caprera aggiunge, poi, un altro importante tassello al suo percorso storico. Nel Memoriale, infatti, sono custoditi preziosi cimeli garibaldini provenienti da varie collezioni: dalle riviste ottocentesche alle medaglie, dalle stampe fino alle mappe, con un allestimento dal carattere moderno e multimediale, che incuriosisce il visitatore occasionale o già storicamente preparato.

Ma una visita ad Arbuticci - che prende il nome dall’antico “Arbustus”, l’odierno corbezzolo - è anche l’occasione per godere di una vista mozzafiato; l’odore della macchia mediterranea, prepotente ed intenso, riporta in un lampo alla natura incontaminata di un’isola ancora selvaggia e disabitata.

Caprera è un’isola, ma è quasi un continente. Natura incontaminata, un paradiso per la vela, storia, cultura e sapiente recupero ambientale. In un ideale percorso alla scoperta di Caprera allora forse è meglio

partire da alcuni cenni geografici e morfologici. Caprera, 16 km quadrati, fa parte dell’arcipelago di La Maddalena, che, tra isole e isolotti, ne conta ben 60. Collegata all’isola maggiore mediante un ponte-diga costruito nel 1958 e chiamato Passo della Moneta, che si distende per circa 600 m, ha la zona orientale schermata da una piccola catena di granito rosa e dunque molto ripida, ricoperta in parte dalla macchia mediterranea. Verso occidente, invece, la pendenza lascia il posto a distese pianeggianti, anch’esse di macchia mediterranea, dove si trova anche una vasta pineta.

Dal 1982, proprio la sua incontaminata natura ne ha fatto una Riserva Naturale, dichiarazione seguita subito dopo dal suo

inserimento nel Parco Nazionale di La Maddalena. Il cuore pulsante di Caprera è da sempre l’antico borgo di Stagnali, che è anche l’unico centro abitato dell’isola, e dove l’Ente Parco ha attuato uno dei primi e più importanti progetti di recupero. All’interno di ex caserme militari si è, infatti, creato il Centro di Educazione Ambientale di Stagnali, struttura che opera a 360 gradi nel segno della cultura

e del rispetto dell’ambiente. Nei locali sottoposti ad un’imponente opera di restauro si possono visitare il Museo geo-mineralogico gestito dall’Associazione “G. Cesaraccio”, il museo del Mare e

delle tradizioni marinaresche gestito da Italia Nostra e il Centro Ricerca Delfini del Cts. Con un costo del biglietto assolutamente abbordabile, una tappa al Cea di Stagnali è d’obbligo, sia per la ricchezza degli oggetti ed esperienze che qui si possono trovare, sia per conoscere meglio la storia della comunità maddalenina e le sue tradizioni artigiane e marinaresche.

Basta un’escursione di una giornata, e un traghetto da Palau, per immergersi in

una realtà complessa e affascinante. Una visita a Caprera è

un’esperienza irrinunciabile.

Una delle sale del “Museo del Mare” nel borgo di Stagnali.

Gli allievi del Centro Velico Caprera si allenano nelle acque che circondano l’isola.

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luogo amato dagli appassionati di diving. La punta è ribattezzata con il nome esotico di “Tahiti”, ed oggi è comunemente conosciuta così. Poco più avanti, invece, lo stretto fiordo di Cala Brigantina, sotto l’imponente Monte Teialone. Spiagge più accessibili sono invece nel sud dell’isola: una strada sterrata porta a Punta Rossa, dove si può ammirare un altro fortino, e nelle cui vicinanze si trovano le magnifiche spiagge di Cala Portese - nella zona detta “dei Due Mari” a causa di un istmo naturale che separa il mare di fuori e quello

del canale con la costa sarda - e di Cala Andreani, vicina alla “spiaggia del Relitto”, altro spettacolare lito-rale che prende il nome dai resti di una nave arenatasi sulla riva. Mare più vento uguale vela. Caprera è anche il regno degli a p p a s s i o n a t i

di questa disciplina e soprattutto grazie alla fama del Circolo Velico Caprera, che attrae allievi dai cinque continenti. Fondato nel 1967, il CVC è una delle scuole di vela più famose del mondo. Il suo inconfondibile logo ti accoglie, discreto, alla fine di una lunga strada sterrata che termina nell’insenatura di Punta Coda. Il centro offre corsi per tutti i livelli, e sono circa novantamila gli allievi che l’hanno ad oggi frequentata. Punto forte della scuola, la sua disciplina e la serietà della formazione sia a terra che a bordo, fin dalle prime ore del giorno. Agli allievi è imposto uno stile di vita spartano e rispettoso dell’ambiente: nella base si vive come se si fosse perennemente a bordo. Il CVC funge poi anche da fucina per giovani istruttori che vengono regolarmente reclutati tra gli allievi.

Centro velico o spiagge incontaminate, Museo Garibaldino o avvistamento delfini: per visitare Caprera anche i motivi si devono mettere in fila.

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Dal borgo di Stagnali, il dilemma: direzione mare o direzione...compendio Garibaldino?

La bellezza di Caprera è anche questa: una possibilità infinita di combinazioni tra cultura e storia, tra un tuffo veloce in acque turchesi e un viaggio accessibile nella memoria. In realtà è possibilissimo realizzare entrambi, e per di più nella stessa giornata. Emozioni assicurate se si opta per la Casa Museo. Il compendio, ovvero l’insieme delle piccole proprietà create dal Generale Garibaldi, è un museo nazionale nato nel 1978 - a tutt’oggi il monumento più visitato della Sardegna. Gli edifici e i cimeli qui sono custoditi con estrema cura e la visita si compie solo accompagnati da una guida. Nel cortile si innalza il magnifico pino, piantato da Garibaldi per la nascita della figlia Clelia, nel 1867. La “Casa Bianca” si svela ai visitatori in un percorso obbligato: dall’atrio si prosegue a sinistra, verso la camera da letto del Generale e della moglie Francesca, sposata nel 1880. Seguono le

stanze dei Manlio e Clelia, poi la cucina, la cosiddetta “stanza dei cimeli”, e lo studio. Forte la suggestione nella camera da letto dove il Generale si spense il 2 giugno del 1882 alle ore 18.20, come testimoniano l’orologio ed il calendario appesi alle pareti, di fronte alla finestra che guardava la Corsica. Usciti dalla casa, si prosegue verso il mulino: un busto marmoreo dell’”Eroe dei due mondi” cattura subito la vista, mentre nel piccolo cimitero spicca la grande tomba, in granito, del Generale.

Giuseppe Garibaldi fu anche attento agronomo e seppe trasformare una terra improduttiva in una fattoria con vigne, ulivi, fichi, abbellita da piante esotiche e fiori. La macchia mediterranea non sparì, ma la vegetazione di Caprera diventò più ricca e varia. La ritroviamo, la tipica flora dell’isola, lungo i sentieri che portano al mare, affacciati tra gli scogli che abbracciano le acque cristalline, a ridosso di spiagge bianchissime.

Chi ha dimestichezza con Caprera sa bene che il mare della piccola isola non ha paragoni, ma non sempre le calette sono facilmente raggiungibili. Si può optare, allora per lunghe passeggiate (e per gli amanti del trekking il Parco è un vero paradiso) oppure per raggiungerle via mare. E’ questo il caso di Cala Coticcio, tra le più piccole e belle dell’isola, spettacolare insenatura tra i graniti rosa,

La “Casa Bianca” di Garibaldi e il pino piantato alla nascita della figlia Clelia, nel 1867.

Cimeli esposti nel Museo Memoriale di Giuseppe Garibaldi, appena inaugurato.

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invito all’escursioneLe segnalazioni della Gazzetta per il mese di agosto claudio chisu

al 16 agosto. Tanti gli ospiti di questa edizione: Bill Frisell, Omar Sosa, Trilok Gurtu, Hamid Darke, Anja Lechner, Tigran Hamasyan, Marcin Wasilewski, Patrice Heral e gli italiani Maria Pia De Vito, Antonello Salis, Ettore Fioravanti, Daniele Sepe, Paolo Angeli, Gavino Murgia, Raffaele Casarano, Gaetano Curreli e Fabrizio Foschini. Tutte le date della rassegna su www.timeinjazz.it

Sfilata dei Candelieri, Sassari, 14 Agosto: articolo a pag. 5

La Sagra del Redentore, Nuoro, 26 agosto: articolo a pag. 5

Trofeo Formenton, Porto Rafael (Palau), 20 agostoLa regata è organizzata dallo Sporting Club Sardinia di Porto Pollo, con il supporto logistico e tecnico rispettivamente dello Yacht Club Punta Sardegna e dello Yacht Club Costa Smeralda. Il Trofeo Formenton rappresenta un appuntamento fisso, che da molti anni è in programma sempre il 20 agosto di ogni anno. La casa editrice “Il Saggiatore” e il Consorzio di Porto Rafael contribuiscono alla realizzazione dell’evento. Tutte le info sono pubblicate sul sito ufficiale www.trofeoformenton.it, in cui si può trovare anche tutto l’archivio storico delle precedenti edizioni.

J-ax in concerto, Cagliari, 31 agostoCambio di data e location per l’attesissimo concerto di J-Ax organizzato nell’isola da Sardegna Concerti. L’appuntamento (inizialmente previsto al Parco di Monte Claro il 9 giugno) si sposta al 31 agosto nell’Arena S. Elia di Cagliari. Un cambio di location che, viste le numerose richieste di biglietti pervenute all’organizzazione, permetterà alle migliaia di fan del rapper più famoso d’Italia di assistere ad uno dei più attesi concerti dell’estate 2012.

I grandi nomi arrivano in Sardegna.

Agosto è il mese della grande musica nell’isola, con l’organizzazione di alcuni eventi di forte richiamo e di notevole impatto mediatico. Suoneranno nella terra sarda gli Afterhours, Vinicio Capossela, J-Ax. E, con il festival di Time in Jazz, delle superstar della “musica colta”, come Omar Sosa, Paolo Angeli, Antonello Salis, Bill Frisell e, naturalmente, il padrone di casa: Paolo Fresu. Se invece si è interessati all’avanguardia musicale isolana, basta fare due passi verso Olbia per assistere al festival dedicato alle band emergenti sarde, Olbia rock. Da non perdere, per chi ama le feste tradizionali, i due appuntamenti di agosto: i Candelieri, a Sassari; la sagra del Redentore, a Nuoro.

Olbia rock festival, Olbia, dall’1 al 4 agosto Le migliori band emergenti sarde si ritroveranno a Olbia per darsi battaglia, dall’1 al 4 agosto, e vincere l’ambita manifestazione. Il festival è uno dei più importanti eventi di musica rock in Sardegna. Sono previste tre semifinali, e una finale. Appuntamento al parco Fausto Noce; i concerti inizieranno alle 21.30.

Afterhours in concerto, Nuoro, 5 agosto La “Padania” degli Afterhours arriva in Sardegna. Per “Barbagia Rock”, finalmente l’atteso concerto degli Afterhours, che presenteranno al pubblico il loro ultimo, riuscitissimo, album - Padania - nell’unica data sarda del loro Summer Tour 2012. L’apertura del live è affidata all’artista rivelazione dell’indie rock, il sardo Iosonouncane e allo “special duo” Dellera &D’Erasmo. Il concerto è previsto per domenica 5 agosto, allo stadio Frogheri di Nuoro (ore 21).

Vinicio Capossela in concerto, Cagliari, 8 agosto L’8 agosto Vinicio Capossela, uno tra i più grandi cantautori della sua generazione, sarà alle 21 all’Arena Lungomare S. Elia con un live ricco di suggestioni, “un’odissea con ritorno in porto”, terza data dei Grandi Eventi estivi organizzati in città da Sardegna Concerti.

Time in jazz, Berchidda, dal 9 al 16 agosto: È dedicata al “Fuoco” la 25esima edizione di Time in Jazz, il festival diretto da Paolo Fresu e in programma tra Berchidda e Sassari dal 9

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Bambine in abito tradizionale a una sfilata in costume.

Tutto il fascino femminile, antico e insieme modernissimo, sul volto di una giovane in costume tradizionale sardo.

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gli eventi sportivi dello yacht club porto rotondoXI Edizione Trofeo Bailli de Suffren

Il colpo di cannone, partito dalle mura di Saint Tropez, ha dato il via all’undicesima edizione della regata riservata a imbarcazioni classiche e d’epoca, e che ha visto sulla linea di partenza ben 15 splendide “signore del mare”; tra queste, solo per citarne alcune, Lelantina, Stormy Weather, The Blue Peter e Vistona. Una di loro, White Dolphin, ha stabilito il record assoluto di velocità media in tempo reale sul percorso Saint Tropez- Portorotondo, coprendo le 193 miglia del percorso alla velocità media di 7 nodi; è un record fino ad oggi rimasto imbattuto. Proprio per questo record, il comitato organizzatore ha deciso di istituire uno speciale trofeo, un “Nastro Azzurro”, in francese “Ruban Bleu”. L’equipaggio di White Dolphin, durante la premiazione, ha chiesto ai presenti di poter intitolare il nuovo trofeo al nostro Commodoro, Luigi Carpaneda, del quale tutti avevano conosciuto e apprezzato la grande personalità e le straordinarie capacità umane e sportive. Gli equipaggi hanno risposto a questo invito con grande entusiasmo e con un lungo applauso.Il “Nastro Azzurro” del Bailli de Suffren verrà consegnato ai vincitori durante la premiazione dell’ultima tappa che si svolgerà a Malta. Il trofeo rimarrà al detentore di questa edizione, fino a quando il record non verrà battuto da un’ imbarcazione che percorrerà la stessa rotta a una media più veloce.La cerimonia di premiazione e la cena di gala si sono svolte sulla terrazza del Club e, nell’occasione, Luigi Donà dalle Rose, Presidente

dello YCPR, ha dato il benvenuto ai partecipanti, ringraziandoli per aver riportato a Portorotondo tante splendide imbarcazioni. Poco prima della premiazione, è stata conferita a Marina Perrot Carpaneda, madrina della manifestazione, la Grande Croce d’Oro dell’Ordine dei Cavalieri Corsari del Bailli de Suffren; e, a seguire, sono stati premiati i vincitori della tappa Saint Tropez -Portorotondo: White Dolphin nella categoria “Classiche”, Stormy Weather nella categoria “Epoca Marconi” e Lelantina nella categoria “Epoca Aurica”.

La serata si è conclusa con qualche fuoco d’artificio sulla spiaggia antistante il Club.

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Eleganza, fascino, amore per il mare e la magia della vela più classica: anche questo è “il Bailli”.

Alcune delle barche della flotta 2012 alla partenza da Portorotondo.

Marina Carpaneda, a destra, ha ricevuto la Garnde Croce d’Oro dei Cavalieri Corsari del Bailli de Suffren.

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Scuola Vela Estiva

La Squadra agonistica del Circolo

pagine a cura dello YCPR

L’attività sportive dei Soci Prossimi Eventi YCPR

Vincenzo Onorato, Socio dello Yacht Club Porto Rotondo, insieme al proprio team, al termine di quattro giorni di gare e con la disputa di dieci prove nelle acque di Porto Cervo, si e’ aggiudicato il Campionato Europeo nella Classe Melges 32, a bordo del suo Mascalzone Latino.

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Nonostante da più parti giungano infauste previsioni per il settore turistico della Sardegna, lo Yacht Club e la sua scuola di vela stanno lavorando con grande energia ed entusiasmo per bissare, e, se possibile migliorare, l’eccezionale successo ottenuto nella passata stagione con i corsi di vela. Un successo dovuto, in gran parte, all’iniziativa dei voucher messi a disposizione (per la terza stagione di fila) dal Consorzio di Porto Rotondo, che in sinergia con lo yacht club ha dato vita a una felice cooperazione con lo scopo di promuovere l’avvicinamento allo sport della vela, offrendo un corso di vela, della durata di una settimana, per tutti i consorziati che abbiano un’ età compresa tra i 6 e i 14 anni.

Per iscriversi al corso basta presentarsi alla segreteria sportiva dello Yacht Club con il voucher rilasciato dall’Ufficio Turismo e Comunicazione del Consorzio e completare l’iscrizione con la consegna del certificato medico (obbligatorio), il pagamento della tessera FIV e la compilazione della scheda di iscrizione.

Le prime settimane dei corsi stanno già registrando il tutto esaurito e la risposta dei

Prosegue l’attività della Squadra Agonistica dello Yacht Club. Tra le novità, c’è da segnalare l’adesione alla squadra di nuovi giovani atleti, e anche l’innalzamento del livello tecnico-agonistico del team.

Infatti, sia nella classe Optimist che in quella Laser, alcuni di essi cominciano ad affacciarsi nella parte alta delle varie classifiche regionali, insidiandone sempre più spesso le top-ranking.

Nell’ultima regata della Classe Optimist, che si è svolta a S. Antioco, il nostro Ferdinand Palomba ha conquistato un meritato secondo posto. Il salto di qualità, oltre che dalle indubbie capacità tecniche dell’atleta, in questo caso è stato agevolato dalla presenza di un one design nuovo fiammante, messo gentilmente a disposizione dalla Socia Una Donà dalle Rose.

Per la Classe Laser, sia nella categoria Radial, che in quella 4.7, i due atleti Gimmi Lombardo e Marco Marcellino sono riusciti ad aggiudicarsi due difficili medaglie di bronzo nell’ultima competizione regionale.

giovani è di grande entusiasmo, tanto che molti di loro hanno deciso di... approfondire la formazione iscrivendosi ai corsi successivi. Il merito di questo risultato è da attribuire anche all’ottimo lavoro svolto dai bravi aiuto-istruttori del Club, coordinati dall’istruttore Camillo Zucconi, insieme alla

valida e preziosa collaborazione degli atleti della Squadra Agonistica.Un plauso e un “grazie di cuore” al presidente del Consorzio, Generale Lucio Macchia, che patrocina, con particolare impegno, questa bella e importante iniziativa.

5 Agosto

Trofeo Colombo - TX Active CUP

25 Agosto

Gara sociale di Pesca d’altura

31 Agosto - 2 Settembre Porto Rotondo BIG Game

14 Ottobre Trofeo dei Due Golfi Memorial Bepi Carlini

27-28 Ottobre XIX Regata dei Legionari

Le giovani promesse della scuola di vela estiva del circolo.

Vincenzo Onorato, socio del Club e armatore di Mascalzone Latino.

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il consorzio in direttaA cura della Segreteria Generale

www.consorziodiportorotondo.it

WI-FI

E’ stato di recente attivato un servizio internet wi-fi, limitato, per il momento e per questioni tecniche e di costi, alle immediate vicinanze dei nostri uffici, come meglio si può evincere dalla mappa qui riportata. Si tratta di una fase di start-up per verificare prima di tutto il gradimento da parte dei Consorziati e dei nostri ospiti e per valutare la qualità del servizio. Se si dovesse riscontrare un positivo ritorno dell’iniziativa, per il futuro programmeremo una serie di interventi mirati a coprire con questo servizio tutto il territorio consortile. I Consorziati interessati a questo servizio, possono rivolgersi agli uffici del Consorzio per avere tutte le informazioni più dettagliate e per ritirare la tessera con la password di accesso alla rete.

ISOLA ECOLOGICA

Dopo un breve periodo di chiusura, è stata riaperta l’Isola Ecologica di Rudalza, di fronte al distributore di carburante. In questa struttura, gestita per conto del Comune di Olbia dalla De Vizia SpA, possono essere conferiti rifiuti ingombranti quali elettrodomestici cosiddetti “bianchi” (boiler, frigo, ecc...), ferro, materiale plastico e materiale legnoso. Questo impianto è aperto tutti i giorni, ad esclusione della domenica, dalle ore 8:00 alle ore 12:00. Facciamo appello al senso civico dei nostri lettori per utilizzare (e far utilizzare) l’Isola Ecologica piuttosto che abbandonare i rifiuti ai margini delle strade di campagna, come talvolta purtroppo accade.

ASSEMBLEA

Il 29 giugno scorso si è tenuta, presso lo Yacht Club di Porto Rotondo, l’Assemblea dei Consorziati, chiamati ad approvare, principalmente, il bilancio 2011 ed il preventivo 2012. Nel corso della riunione sono stati affrontati anche due altri punti che hanno destato

notevole interesse da parte dei convenuti, ossia la costruzione della nuova sede degli Uffici consortili e la convenzione ultimamente sottoscritta con il Comune di Olbia. Il dibattito, per dovere di cronaca, è stato abbastanza “sentito”, segno evidente di un interesse, mai sopito, per le attività del Consorzio. Maggiori informazioni in merito sono a disposizione presso gli uffici del Consorzio, già inserite nel relativo verbale. Cogliamo l’occasione per ricordare che i chiarimenti che non possono essere resi in Assemblea, per ovvi motivi, sono sempre a disposizione dei Consorziati. Sempre e comunque. Anzi, la visita nella nostra sede potrà essere opportuna per avere ragguagli maggiori e più dettagliati, su qualsiasi argomento e su qualsiasi posta di bilancio: ne saremmo veramente felici!

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Nei giorni scorsi è stata consegnata la nuova ambulanza del 118 di Portorotondo, acquistata anche con il generoso contributo di tanti Consorziati. Il nuovo mezzo è dotato di tutte le più moderne apparecchiature per il pronto soccorso.L’ambulanza va ad aggiungersi agli altri

mezzi già in dotazione al servizio del nostro comprensorio. L’attività di questo importantissimo presidio sanitario è stata fondamentale nel corso di questi ultimi anni: basti pensare che nel corso del 2011 sono stati effettuati ben 304 interventi.

GUARDIE ECOZOOFILE

In collaborazione con l’Associazione Regionale Protezione Animali, Natura e Ambiente, da quest’anno sarà operativo, nel nostro comprensorio, un nuovo servizio, orientato alla salvaguardia ed alla tutela dell’ambiente. Saranno impiegate alcune guardie ecozoofile le quali, collaborando con la nostra Vigilanza, dovranno contribuire a scongiurare, o quantomeno a contenere, comportamenti illeciti che riguardano reati contro l’ambiente e

contro gli animali.Il servizio verrà svolto con cadenza settimanale, dal 25 luglio e fino al 31 agosto, e sarà rivolto principalmente a prevenire e/o sanzionare i seguenti comportamenti:

• l’abbandono, il trattamento ed il relativo trasporto di rifiuti urbani, ingombranti, pericolosi e non pericolosi; • le discariche abusive;• il maltrattamento e/o abbandono degli animali;• deiezioni non rimosse;• cani senza guinzaglio e/o senza museruola;

Come presidio, si farà riferimento all’ufficio della vigilanza in piazza delle Ginestre, di cui si ricorda il numero: 0789/34495.

IL “NON NURAGHE”

Degli scavi per riportare alla luce il nuraghe che ha dato il nome all’omonima località di Portorotondo, ne abbiamo già riferito in abbondanza. La novità, piuttosto sensazionale, è che oggi ci troviamo di fronte ad un “assurdo archeologico” che ha generato un “assurdo toponomastico”. I lavori condotti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, diretti dal dottor

Rubens D’Oriano e coordinati sul campo dalla dottoressa Paola Mancini, hanno rivelato che quello che fino ad oggi era (o doveva essere) un nuraghe in buona parte sepolto sotto la terra, risulterebbe essere invece una torre cilindrica, composta di una serie di grandi blocchi squadrati e che costituisce un “unicum”, con grande valore aggiunto, quindi, rispetto ai “semplici” nuraghi. I lavori

procedono così come gli approfondimenti storici e scientifici, tanto che ancora oggi non è ben definita la funzione di questa struttura. Vi invitiamo a visitare il sito in discussione, anche perché da quell’altura si gode di un panorama eccezionale.

SERVIZIO SALVAMENTO SPIAGGE

Anche quest’anno, dal 1 luglio al 31 agosto, è stato attivato il Servizio di Salvamento nelle tre spiagge libere di Portorotondo: Punta Volpe, Le Alghe e Punta Lepre. Nei citati arenili vi è una postazione con la presenza di un bagnino (dalle ore 9 alle 13:00 e dalle 14:30 alle18:30), di una torretta di avvistamento con le relative attrezzature, secondo la normativa vigente. Per dovere di cronaca, lo scorso anno i nostri bagnini hanno effettuato 3 salvataggi, in condizioni meteo difficili.

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Aree di copertura Wi-fi.

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L’ANALISI DELLE ACQUE DI MARE

Anche per la stagione 2012, nell’ambito del programma di monitoraggio ambientale, stiamo provvedendo al controllo della qualità microbiologica delle acque marine lungo la linea di costa del Comprensorio di Portorotondo. Gli esiti delle ultime analisi eseguite presso il nostro laboratorio consortile - sui campionamenti del 7 luglio scorso - hanno restituito risultati soddisfacenti: secondo una scala costituita a cinque indici di qualità (ottimo, buono, conforme, non conforme e pessimo), su 53 punti campionati ben 29 possono essere classificati con “ottimo”, 19 con “buono” e 5 con “conforme”. In nessun punto campionato sono stati riscontrati livelli di inquinamento microbiologico tali da definirli “non conforme” o “pessimo”, neanche all’interno dell’area portuale. Per quanto riguarda altri parametri, informiamo che la temperatura media dell’acqua (a circa 50 cm di profondità dalla superficie) è risultata pari a 23,9 °C (0,5 °C in meno rispetto ai due anni precedenti nello stesso periodo). La prossima sessione di campionamento sarà eseguita entro la prima decade del mese di agosto.

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da - from P.ta NURAGHE - SPIAGGIA IRA8:309:2010:1010:4011:1011:4012:1012:4013:2014:0015:0015:5016:3017:1017:4018:1018:4019:1019:40

- GOLFIRA 8:319:2110:1110:4111:1111:4112:1112:4113:2114:0115:0115:5116:3117:1117:4118:1118:4119:1119:41- LE QUERCE8:329:2210:1210:4211:1211:4212:1212:4213:2214:0215:0215:5216:3217:1217:4218:1218:4219:1219:42- RUDARGIA8:329:2210:1210:4211:1211:4212:1212:4213:2214:0215:0215:5216:3217:1217:4218:1218:4219:1219:42

- P.zza QUADRA8:349:2410:1410:4411:1411:4412:1412:4413:2414:0415:0415:5416:3417:1417:4418:1418:4419:1419:44- CASBAH ( CENTRO )8:359:2510:1510:4511:1511:4512:1512:4513:2514:0515:0515:5516:3517:1517:4518:1518:4519:1519:45- SPIAGGIA SASSI8:369:2610:1610:4611:1611:4612:1612:4613:2614:0615:0615:5616:3617:1617:4618:1618:4619:1619:46 a - to P.ta VOLPE

da - from P.ta VOLPE - SPIAGGIA SASSI8:009:009:4010:2010:5511:2511:5112:2513:0013:4014:3015:3016:1016:5017:2517:5518:2518:5519:25

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- P.zza QUADRA 8:039:039:4310:2310:5811:2811:5812:2813:0313:4314:3315:3316:1316:5317:2817:5818:2818:5819:28

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Il biologo del Consorzio, dr. Porcheddu, durante le operazioni di campionamento.

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Quando nel 1966 e nei successivi anni di vita c’era solo una manciata di case affacciate sul golfo di Portorotondo, da cui il villaggio ha acquisito il nome dell’antico porto romano, gli sparuti abitanti erano orgogliosi di considerarsi dei “pionieri”. Erano animati dallo spirito di vivere una nuova esperienza, e di trascorrere le vacanze con l’orgoglio di essere i “primi” ad aver scoperto un nuovo ambiente incastonato nella natura tra il mare smeraldo ed il verde lussureggiante della

Sardegna. Superavano, con buona volontà, il problema di dover accettare e risolvere, in assenza di confortevoli servizi, le necessità del vivere quotidiano. Il tempo trascorse in fretta e la prima bottega di alimentari, indicata con semplicità “minimarket, e il primo shipchandler”, dotato di qualche cima ed accessorio per soccorrere le prime imbarcazioni ancorate alla fonda, si adeguarono presto al crescente sviluppo urbanistico. Oggi, nel 2012, trascorsi oltre quarant ’ anni da quei primi passi, la rete dei servizi di assistenza ai residenti ed agli ospiti di Porto Rotondo è adeguata alla vita sociale del centro. Il villaggio, che ospita dieci deliziose piazzette, la chiesa, un porto efficiente, la marineria, il monumentale teatro; è dotato di alberghi, bar, ristoranti,

discoteche, centri servizi, negozi di ogni genere, agenzie immobiliari, vivaisti, tappezzieri, falegnami, manutentori etc. Per coordinare questa capillare rete assistenziale, renderla visibile ed efficiente per gli abitanti che desiderano trascorrere una vacanza assistita confortevolmente, è presente l’Associazione per Porto Rotondo che rappresenta la naturale trasformazione di un comitato spontaneo di operatori locali formatosi nel 1999. Lo scopo associativo, come previsto dallo statuto è quello di contribuire alla valorizzazione turistica del comprensorio e al miglioramento della qualità della vita per i residenti e gli ospiti, anche grazie alla stretta collaborazione con il Consorzio ed il Comune di Olbia.

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