Gazzetta Italia n.7

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GAZZETTA ITALIA T orino, 17 marzo 1861 proclamazione del Regno Unito d’Italia. 17 marzo 2011 nel medesimo palcoscenico po- tremo partecipare alle celebrazioni dei 150 anni dall’unificazione. Ma andiamo con ordine, Torino e il Pie- monte furono il motore di un muta- mento radicale degli equilibri continentali, ponendosi come fulcro di uno dei principali eventi della sto- ria europea del XIX Secolo, il Risor- gimento, di cui ancora oggi sono forti le tracce in tutto il territorio re- gionale. La vocazione europea dell’Italia moderna e contemporanea fu stimo- lata soprattutto dalla classe dirigente di queste regione. Qui hanno origine molte delle idee che scorreranno nelle vene dell’Italia fino ai giorni nostri: il li- beralismo, da Cavour a Giolitti, fino a Einaudi; il cattolicesimo sociale di Don Bosco e dei sale- siani; il movimento ope- raio e sindacale, con i suoi aspri conflitti e, al tempo stesso, con la capacità di mediare e risolvere. Anche le aspirazioni auto- nomiste e federaliste trovano il modo, in piena guerra mondiale, di codificarsi in documenti come la Carta di Chi- vasso e di concretiz- zarsi in esperienze come quelle della Repubblica dell’Ossola. CONTINUA A PAGINA 4 Alessandro Vanzi T uryn, 17 marzec 1861 roku, proklamacja Zjednoczonego Króle- stwa Włoch. W tym roku, w tej scenerii mamy okazję uczestniczyć w ob- chodach 150 rocznicy zjednocze- nia. Zacznijmy jednak od początku: Turyn i Piemont - tam miały począ- tek zmiany na Półwyspie Apeniń- skim, fundamentalne dla jednego najważniejszych wydarzeń w histo- rii Europy XIX wieku, Risorgi- mento (okresu walk o wyzwolenie i zjednoczenie Włoch), którego świadectwa do dnia dzisiejszego pozostają bardzo widoczne w całym regionie. Europejskość dzisiejszych Włoch rodzi się właśnie dzięki władzom działającym na tych ziemiach. Tam wzięły początek początek idee, które do dziś pozostają tak istotne we Włoszech: liberalizm, od Ca- voura, przez Giolittiego, aż do Ei- naudiego; katolicyzm społeczny od Jana Bosko i salezjanów; ruchy ro- botnicze i związkowe - wraz z zażartymi konfliktami, lecz również z umie- jętnością mediacji i rozwiązywania sporów. Także aspi- racje autonomiczne i federalis- tyczne znajdują, podczas II wojny światowej, swój wydźwięk w doku- mentach takich, jak Karta Chi- vasso, i urzeczywistniają się na przykład poprzez utworzenie Re- publiki Ossola. c.d. na str. 4 Marzo - Marzec 2011 n. 7 anno/rok 2011 Poesia Visiva a Cracovia PAG/STR 23 CULTURA Bartolomeo Berecci Włosi w Polsce na przestrzeni stuleci Italiani In Polonia nei Secoli PAG/STR 7 ISSN 2081-5719 Włoski jubileusz Sangiovese PAG/STR 15 BEZPŁATNY GRATUITO VENARIA REALE Una suggestiva immagine dall'alto della Reggia di Venaria Reale. Il Castello e i giardini connessi saranno sede degli eventi di Espe- rienza Italia insieme alle ORG (fonte: Archivio La Venaria Reale) - Interesujące ujęcie Reggia Venaria Reale z lotu ptaka. Zamek i otaczające go ogrody będą gościć wydarzenia rocznicowe zorganizowane przez Esperienza Italia oraz ORG (źrodło: Archiwum La Venaria Reale) Być dziennikarzem w dzisiejszej Polsce Essere giornalista oggi in Polonia PAG/STR 10-11 The World in Milan Fuori Bit a Milano PAG/STR 5 REKLAMA Notizie in breve PAG/STR 16

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Marzo Marzec

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GAZZETTA ITALIA

Torino, 17 marzo1861 proclamazionedel Regno Unitod’Italia. 17 marzo2011 nel medesimopalcoscenico po-

tremo partecipare alle celebrazionidei 150 anni dall’unificazione. Maandiamo con ordine, Torino e il Pie-monte furono il motore di un muta-mento radicale degli equilibri

continentali, ponendosi come fulcrodi uno dei principali eventi della sto-ria europea del XIX Secolo, il Risor-gimento, di cui ancora oggi sonoforti le tracce in tutto il territorio re-gionale.

La vocazione europea dell’Italiamoderna e contemporanea fu stimo-lata soprattutto dalla classe dirigentedi queste regione. Qui hanno originemolte delle idee che scorreranno

nelle vene dell’Italiafino ai giorni nostri: il li-beralismo, da Cavour aGiolitti, fino a Einaudi; ilcattolicesimo sociale diDon Bosco e dei sale-siani; il movimento ope-raio e sindacale, con i suoiaspri conflitti e, al tempostesso, con la capacità di mediare erisolvere. Anche le aspirazioni auto-

nomiste e federalistetrovano il modo, in

piena guerra mondiale, dicodificarsi in documenti

come la Carta di Chi-vasso e di concretiz-zarsi in esperienzecome quelle della

Repubblica dell’Ossola.

CONTINUA A PAGINA 4

Alessandro Vanzi

Turyn, 17 marzec 1861roku, proklamacjaZjednoczonego Króle-stwa Włoch. W tymroku, w tej scenerii

mamy okazję uczestniczyć w ob-chodach 150 rocznicy zjednocze-nia. Zacznijmy jednak od początku:Turyn i Piemont - tam miały począ-

tek zmiany na Półwyspie Apeniń-skim, fundamentalne dla jednegonajważniejszych wydarzeń w histo-rii Europy XIX wieku, Risorgi-mento (okresu walk o wyzwoleniei zjednoczenie Włoch), któregoświadectwa do dnia dzisiejszegopozostają bardzo widoczne wcałym regionie.Europejskość dzisiejszych Włochrodzi się właśnie dzięki władzom

działającym na tych ziemiach. Tamwzięły początek początek idee,które do dziś pozostają tak istotnewe Włoszech: liberalizm, od Ca-voura, przez Giolittiego, aż do Ei-naudiego; katolicyzm społeczny odJana Bosko i salezjanów; ruchy ro-botnicze i związkowe - wraz zzażartymi konfliktami,lecz również z umie-jętnością mediacji i

rozwiązywania sporów. Także aspi-racje autonomiczne i federalis-tyczne znajdują, podczas II wojnyświatowej, swój wydźwięk w doku-mentach takich, jak Karta Chi-vasso, i urzeczywistniają się naprzykład poprzez utworzenie Re-

publiki Ossola.

c.d. na str. 4

Marzo - Marzec 2011n. 7 anno/rok 2011

Poesia Visiva a CracoviaPAG/STR 23

CULTURABartolomeo Berecci

Włosi w Polsce na przestrzeni stuleci

Italiani In Polonia nei SecoliPAG/STR 7

ISSN 2081-5719

Włoski jubileusz

SangiovesePAG/STR 15

BEZPŁATNY

GRATUITO

VENARIA REALE Una suggestiva immagine dall'alto della Reggia di Venaria Reale. Il Castello e i giardini connessi saranno sede degli eventi di Espe-rienza Italia insieme alle ORG (fonte: Archivio La Venaria Reale) - Interesujące ujęcie Reggia Venaria Reale z lotu ptaka. Zamek i otaczające go ogrodybędą gościć wydarzenia rocznicowe zorganizowane przez Esperienza Italia oraz ORG (źrodło: Archiwum La Venaria Reale)

Być dziennikarzem w

dzisiejszej PolsceEssere giornalista oggi in PoloniaPAG/STR 10-11

The World in Milan

Fuori Bit a MilanoPAG/STR 5

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Notizie in brevePAG/STR 16

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2 GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

Michele Gottardi

Vi è un curiosoquanto straordi-nario intrecciotra gli inni na-zionali polacco

e italiano: pur nella diversitàdi stili e di epoche, in en-trambi c’è infatti una reci-proca citazione alle diversesorti nazionali che è dav-vero singolare. Comin-ciamo con l’inno polacco,Mazurek Dabrowskiego. Ilsuo autore, Jozef Wybicki(1747-1822) fu anche unottimo amministratore, or-ganizzò le strutture dellostato e quelle militari nelducato di Varsavia e, comericonoscimento, fu decoratocon la medaglia della Le-gione d'Onore da Napo-leone. L'inno è stato scrittonel luglio del 1797 a ReggioEmilia: ancor oggi una la-pide lo ricorda, nel palazzoin centro dove venne steso,apposta lì nel 150° anniver-sario, dal comune di Reg-gio e dall’Accademiapolacca delle Scienze.Józef Wybicki era un te-nente dell'armata polaccadel generale Jan HenrykDąbrowski; questi, dal suoesilio di Parigi, aveva radu-nato pochi mesi primaun'armata di circa 1500 sol-dati, tra fanteria e cavalle-ria, con cui si unì algenerale Bonaparte nellacelebre Campagna d’Italia.Il generale francese avevainfatti promesso ai polacchiche la loro patria avrebbericonquistato la libertà seessi avessero combattutoal suo fianco contro la coa-

lizione antifrancese, in par-ticolare contro Russia, Au-stria e Prussia, che tra il1772 e il 1795, si eranospartiti a più riprese il terri-torio polacco. I reparti diDąbrowski entrarono aReggio Emilia tra la fine digiugno e il l’inizio di lugliodel 1797, per sedare le re-vanche contro la neonataRepubblica Cispadana; sul-l'onda delle celebrazioniper il successo della spedi-zione militare, il tenentescrisse la mazurka, per ce-lebrare il valore del coman-dante e cantare l'amore perla Patria lontana. La marciadelle legioni polacche –come si chiamava inizial-mente – cita quindi il lungoritorno, dall’Italia alla Polo-nia, quando le armate rien-trarono, confidando neldiritto all’autodetermina-zione dei popoli come ri-compensa per il sostegnodato nelle guerre francesi.Così non fu, come ben sap-piamo, e la Polonia sa-rebbe rimasta“un’espressione geogra-fica”, come diceva Metter-nich dell’Italia, sino al 1918.Proprio questo comune de-stino, disgregato qualcheanno dopo, riecheggia nel-l’inno di Mameli, l’inno na-zionale italiano scrittonell'autunno del 1847 dal-l'allora ventenne studente epatriota mazziniano Gof-fredo Mameli (1827-1849),musicato poco dopo a To-rino da un altro genovese,Michele Novaro. Il Cantodegli Italiani come si chia-mava originariamente nac-que in quel clima di fervorepatriottico che già prelu-

deva alla guerra control'Austria. L'immediatezzadei versi e l'impeto dellamelodia ne fecero il piùamato canto dell'unifica-zione, non solo durante lastagione risorgimentale, maanche nei decenni succes-sivi. Non a caso GiuseppeVerdi, nel suo Inno delleNazioni del 1862, affidòproprio al Canto degli Ita-liani - e non alla MarciaReale sabauda - il compitodi simboleggiare la nostraPatria, ponendolo accantoa God Save the Queen ealla Marsigliese.La vita di Mameli, il poeta-soldato sarà dedicata inte-ramente alla causa italiana:nel marzo del 1848, a capodi 300 volontari, raggiungeMilano insorta, per poi com-battere gli Austriaci sul Min-cio col grado di capitano deibersaglieri. Dopo l'armisti-zio Salasco, torna a Ge-nova, collabora conGaribaldi e, in novembre,raggiunge Roma dove, il 9febbraio 1849, viene pro-clamata la Repubblica. No-nostante la febbre, èsempre in prima linea nelladifesa della città assediatadai Francesi: il 3 giugno èferito alla gamba sinistra,che dovrà essere amputataper la sopraggiunta can-crena. Muore d'infezione, asoli ventidue anni.L’inno è composto da cin-que strofe: nella quinta e ul-tima si ricorda come, ormai,l'Austria fosse in declino (lespade vendute sono letruppe mercenarie, debolicome giunchi) e Mameli losottolinea fortemente alpunto che questa strofa fu

in origine censurata dal go-verno piemontese. Insiemecon la Russia (il cosacco),l'Austria aveva smembratola Polonia. Ma il sangue deidue popoli oppressi diventaun veleno che dilania ilcuore della nera aquilad'Asburgo (perde lepenne). In Polonia come inItalia. Austria e Russia, inol-tre, erano state assiemeanche nella repressioneantigiacobina in Italia, nel1799: il generale Suvarow,con un’armata di cosacchisi era ripreso Milano,ma

successivamente i francesie il Bonaparte avevanosconfitto gli austro-russi aMarengo nel giugno del1800. Per tutti questi motiviItalia e Polonia erano stateaccomunate in un unico de-stino che il giovane Mameliaveva ben colto e messo aconclusione del Canto degliItaliani, in una chiusa riccadi speranze nazionali.

Italia e Polonia, unite negliinni nazionali

Włochy i

P o l s k a

p o ł ą c z o n e

h y m n a m i

narodowymi

Istnieje ciekawy i wręczniezwykły związekmiędzy hymnami Pol-ski i Włoch: mimoróżnicy stylu i epoki, w

której dzieła powstały, zawie-rają wzajemne odniesienia dolosów obu narodów, co jestnaprawdę wyjątkowe. Zacz-nijmy od polskiego hymnu –“Mazurka Dąbrowskiego”.Jego autor, Józef Wybicki(1747-1822), był wybitnymdziałaczem politycznym,który zreorganizował struk-tury państwowe i wojskowe w

Księstwie Warszawskim i zate zasługi otrzymał medal Le-gionu Honorowego Napo-leona. Hymn został napisanyw lipcu 1797 roku w ReggioEmilia - do dziś przypomina otym kamień umieszczonyprzez społeczność Reggio iPolską Akademię Nauk w 150.rocznicę tego wydarzenia wpałacu, w którym dzieło pow-stało. Józef Wybicki był po-rucznikiem wojsk polskichgen. Jana Henryka Dąbrow-skiego. W Paryżu, gdzie prze-bywał na uchodźstwie, zdołałzebrać około 1500 żołnierzypieszych i konnych i wraz znimi dołączył do generała Bo-naparte w jego sławnej kam-panii we Włoszech. Francuskiprzywódca obiecał Polakom,że ich ojczyzna odzyska wol-ność, jeśli będą walczyć u jegoboku przeciwko koalicji anty-francuskiej, czyli przedewszystkim Rosji, Austrii i Pru-som, które między 1772 i1795 podzieliły między sobą

terytorium Polski. OddziałyDąbrowskiego wkroczyły doReggio Emilia na przełomieczerwca i lipca 1797 w celustłumienia wystąpień prze-ciwko nowopowstałej Repu-blice Cisalpińskiej. Na faliświętowania sukcesu wy-prawy zbrojnej porucznikskomponował utwór, aby ucz-cić odwagę dowodzącego, ajednocześnie dać wyrazmiłości do odległej ojczyzny.“Pieśń Legionów Polskich”,jak początkowo brzmiałanazwa dzieła, przywołujedługi powrót z Włoch do Pol-ski, kiedy to polskie wojskawróciły ufne w prawo do sa-mostanowienia jako rekom-pensatę za wsparcie udzielonepodczas francuskich wojen.Tak się jednak, jak wiemy, niestało i Polska pozostała„nazwą geograficzną”, jakMatternich nazywał Włochy,aż do 1918 roku. Właśnie tenwspólny los rozdzielony kilkalat później odbija się echem w

hymnie Mameliego, czyli na-rodowym hymnie Włoch napi-sanym jesienią 1847 rokuprzez wówczas dwudziestolet-niego studenta i patriotę Gof-freda Mameliego(1827-1849), a do którego mu-zykę skomponował wkrótcepo tym inny Genueńczyk –Michele Novaro. “PieśńWłochów”, jak pierwotnie na-zywało się dzieło, zrodziła sięw patriotycznym ferworze,który zapowiadał rychłąwojnę z Austrią. Bezpośred-niość słów oraz porywającamelodia zrobiły z niej najuko-chańszą pieśń zjednoczenianie tylko w czasach Risorgi-mento, ale także na kolejnekilkadziesiąt lat. Nieprzypad-kowo Giuseppe Verdi wswoim “Hymnie Narodów”powierzył właśnie “PieśniWłochów”, a nie sabaudz-kiemu ‘Marszowi Królew-skiemu” rolę symbolu naszejOjczyzny, stawiając ją narówni z “God save the Queen”

i “Marsylianką”. Życie Mame-liego, poety-żołnierza, byłocałkowicie poświęcone spra-wie włoskiej: w marcu 1848 r.jako kapitan strzelców naczele 300. ochotników dotarłdo powstańczego Mediolanu,żeby walczyć z Austriakaminad Mincio. Po rozejmie wSaluzzo wrócił do Genui,współpracował z Garibaldim iw listopadzie dotarł doRzymu, gdzie 9 lutego 1849zostaje ogłoszone powołanieRepubliki. Pomimo gorączkiwciąż był w pierwszej liniiobrony podczas oblężeniamiasta przez Francuzów. Wdniu 3. czerwca został ranny wlewą nogę, którą musiano am-putować, gdy rozwinęła sięgangrena. Umarł z powodu za-każenia w wieku zaledwiedwudziestu dwóch lat. Hymnskłada się z pięciu zwrotek: wpiątej, ostatniej, wspomnianyjest upadek Austrii (le spadevendute sono le truppe merce-narie, deboli come giunchi).

Mameli tak silnie to zaznac-zył, że zwrotka ta zostałaocenzurowana przez rząd pie-moncki. Austria razem z Rosją(cosacco) dokonała rozbioruPolski. Ale krew obu cie-miężonych narodów stała sięjadem, który niszczył serceczarnego orła Habsburgów(ptak gubi pióra). Tak w Pol-sce, jak i we Włoszech. Au-stria i Rosja należały równieżdo opozycji antyjakobińskiejwe Włoszech w 1799: generałSuworow z kozackim woj-skiem podbił Mediolan, alepóźniej Francuzi pod wodząNapoleona pokonali wojskaaustro-rosyjskie pod Marengow czerwcu 1800. Z tychwłaśnie powodów Włochy iPolskę połączył wspólny los,co uchwycił młody Mameli iumieścił w finale “PieśniWłochów”, w zakończeniuprzepełnionym narodowyminadziejami.

INNI NAZIONALI in alto: Jan HenrykDąbrowski; a destra: Goffredo Mamelipowyżej: Jan Henryk Dąbrowski; po prawej:Goffredo Mameli

CULTURA

Page 3: Gazzetta Italia n.7

Enrico Buscema

Per la rubrica dedi-cata all’eccellenzaItaliana, incon-triamo oggi FabioGhizzi, Ammini-

stratore Delegato di LandiRenzo Polska, la filiale polaccadella multinazionale italianaLandi Renzo. Personalmenteconosco molto bene Ghizzi, e,in tempi insopettabili, quandoera direttore di una nota ditta dicollant, fu proprio lui a pro-pormi di trasformare a gas lamia auto, con la quale ho per-corso più di 150.000 km senzaavere mai avuto alcun tipo diproblema. Ironia della sorte havoluto che fosse un impiantoLandi Renzo.In questa intervista cerche-remo di fugare i principali pre-giudizi sugli impianti a gas chepossono essere cosi’ riassunti:- l’impianto a gas fa cattivoodore- toglie spazio al bagagliaio- è pericoloso in caso di tampo-namento- non si può parcheggiarel’auto in alcuni garage pubblici

Con cognizione di causa,prima ancora di chiedere alSig. Ghizzi, posso confutare di-rettamente questi pregiudizicon argomentazioni che scatu-riscono dalla mia personaleesperienza maturata, nel corsodegli anni, utilizzando tre di-verse autovetture trasformatea GPL con impianto LANDI-RENZO Omegas:- Odore zero- Oramai la gomma di scorta e‘

inutile e diventa come nel casodella bmw x5 un capiente ser-batoio da 80 Litri di gpl, inoltrevendono dei kit in caso di fora-tura validissimi. Quindi pienacapacita’ del bagagliaio!- Il pieno di 90 litri di benzina

ultimamente sommava dellecifre insopportabili. Con il GPLil risparmio e‘ immediato.- In Polonia abbiamo il maggiornumero di punti vendita GPLdel mondo! (oltre 5000)- Nelle grosse città Italiane con

il GPL possiamo entrare incerte aree a traffico limitato. Ehsi, le emissioni nocive con ilGPL sono di molto inferiori.

Dopo questa premessa chie-diamo al Sig. Ghizzi di snoccio-larci un po‘ di dati su questaditta fiore all’occhiello dell’indu-stria italiana.Landi Renzo SpA oggi è leadermondiale, con una quota wor-ldwide di mercato che supera il30% - 35%, nel settore dei

componenti e dei sistemi di ali-mentazione alternativi a Gpl eMetano per autotrazione. Lastoria dell’azienda inizia nel1954 quando a Reggio EmiliaRenzo Landi fonda OfficineMeccaniche Renzo Landi,unica ditta costruttrice di mi-scelatori specifici per ogni tipodi veicolo. Tra il 1999 ed il2010-11 l’azienda diventa unvero e proprio gruppo indu-striale arrivando a costituire 11società estere in Polonia,

Olanda, Brasile, Ar-gentina, Cina, Paki-stan, Iran, Romania,Venezuela, India,U.S.A. Il 26 Giugno2007 Landi RenzoS.p.A. ha debuttato alsegmento Star dipiazza Affari, regi-strando nel 2008 un+43,6% (miglior titolodella Borsa), controun risultato dell’indiceAll Share pari a -48%.Nell’2008 è stato ac-quisito Lovato Gas,terzo player wor-ldwide. In riferimentoal mercato italiano nel2009, oltre il 50%degli impianti GPLmontati direttamentedalle Case Auto è for-nito da Landi Renzo,mentre nel settoreafter-market lo shareè, cumulando GPL eMetano, di oltre il43%. Landi RenzoS.p.A. collabora oggicon le più importantiCase automobilistichemondiali: Fiat, Mini,Alfa Romeo e Toyotasono gli ultimi accordi

che completano un parcoclienti composto, tra gli altri, damarchi quali Volkswagen,Opel, Renault, PSA

Ma cos’e‘ esattamente il gpl?“È un idrocarburo compostoprincipalmente da una misceladi propano e butano e si ot-tiene dal processo di raffina-zione del petrolio, ma anchedal metano (il 40% in Italia). Imotori alimentati a Gpl sono

molto più puliti in quanto nonemettono residui né di piombo,né di benzene, né di zolfo, ele-menti del tutto assenti nellasua composizione”.

Su che tipo di motorizzazionisi può installare?“E’ possibile installare l'im-pianto di alimentazione a Gplsulla maggior parte di motori abenzina, in particolare su mo-tori a carburatore, a iniezionemeccanica ed elettronica e sumotori a iniezione elettronicacatalizzati, iniezione sequen-ziale, iniezione diretta e su mo-tori turbo con notevoli vantaggidi impatto ambientale. Non di-mentichiamoci che in certi stativi sono i divieti di circolazione,grazie al GPL o Metano questoe’ possibile”.

Si può parcheggiare un'autocon impianto a Gpl in un ga-rage o in un box?“Non c'è motivo per non par-cheggiare un'auto con impiantoa Gpl in un garage, box so-praelevato o a livello terra. Lanormativa vigente non per-mette invece di lasciare l’autonei parcheggi interrati (in Polo-nia non si può parcheggiare a-1). Con la nuova multivalvola(applicata sul serbatoio Gpl)realizzata in accordo con lanuova norma E67 R1, che ga-rantisce ulteriori margini di si-curezza, la legge è statamodificata (DM 22 Nov. 2002)e si può parcheggiare auto aGpl anche in box interrati fino aprimo piano interrato.”

3GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011ECCELLENZA ITALIANA

Do pełna poproszę

Żeby zdobyć mate-riał do rubrykipoświęconej wło-skim wspaniało-ściom, spotkałem

się z Fabiem Ghizzim, dyrek-torem zarządzającym firmąLandi Renzo Polska, czyli pol-ską filią włoskiej korporacjiLandi Renzo. Znam Ghizziegoosobiście i jakiś czas temu,gdy był jeszcze dyrektoremznanej firmy produkującej raj-stopy, to właśnie on zapropo-nował mi przerobienie na gazmojego auta, którym późniejprzebyłem ponad 150 000 kmbez najmniejszych proble-mów. Traf chciał, że była toinstalacja Landi Renzo.

W tym wywiadzie postaramsię obalić powszechne twier-dzenia i uprzedzenia doty-czące instalacji gazowej, któremożna podsumować w kilkupunktach:- instalacja gazowa wydzielabrzydki zapach,,

- zabiera miejsce w bagażniku,- jest niebezpieczna w raziezderzenia,- uniemożliwia parkowanieauta na niektórych publicz-nych parkingach.

Dzięki znajomości tematumogę sam obalić te mity po-sługując się argumentami,które wynikają z mojego pry-watnego doświadczenia zdo-bytego w ciągu lat podczasużywania trzech różnych sa-mochodów przerobionych nagaz z zastosowaniem instala-cji LANDIRENZO Omegas.Po pierwsze, nie ma żadnegonieprzyjemnego zapachu. Podrugie, obecnie koło zapasowejest już zbędne i jego miejscezajmuje, jak w przypadkuBMW x5, pojemny osiem-dziesięciolitrowy zbiornik nagaz (w sprzedaży są niezwyklepraktyczne zestawy w raziezłapania gumy). Tak więc ba-gażnik może być w pełni uży-wany! Po trzecie, cena zapełen dziewięćdziesięciolit-rowy bak benzyny poszybo-wała w górę, osiągającniebotyczny wręcz poziom.

Tankując gaz, od razu za-uważa się ile można oszczę-dzić. Po czwarte, w Polsce jestnajwięcej, bo aż ponad 5000punktów tankowania LPG naświecie! Po piąte, w dużychwłoskich miastach możnawjeżdżać samochodem z in-stalacją gazową do strefyograniczonego ruchu. Tak,tak! emisja szkodliwych wy-ziewów jest dużo niższa przykorzystaniu z LPG.Po tym wstępie poprośmypana Ghizziego, żeby wyjawiłnam trochę danych o firmieLandi Renzo, która jest wizy-tówką tego sektora włoskiegoprzemysłu. Landi Renzo SAjest dziś światowym liderem wsektorze części i alternatyw-nych źródeł zasilania takich,jak LPG i metan: jego udziałw światowym rynku przekra-cza 30-35%. Historia firmyrozpoczęła się w 1954 roku,kiedy w Reggio Emilia RenzoLandi założył Oficynę RenzoLandi, jedyną firmę produku-jącą mieszalniki do wszyst-kich typów pojazdów. Między1999 a 2011 firma przekształ-ciła się w grupę przemysłową

z prawdziwego zdarzenia, za-kładając 11 filii - w Polsce,Holandii, Brazylii, Argenty-nie, Chinach, Pakistanie, Ira-nie, Rumunii, Wenezueli,Indiach i USA. 26. czerwca2007 roku firma Landi RenzoSpA zadebiutowała w sektorzeStar na Placu Affari, odnoto-wując w 2008 r. +43,6% (czylinajwyższą pozycję na gieł-dzie) przy rezultacie wskaź-nika All Share na poziomie-48%. W 2008 roku przyłą-czono firmę Lovato Gas, trze-ciego największego gracza narynku światowym. Jeśli cho-dzi o rynek włoski, to w 2009r. ponad 50% instalacji LPGzamontowanych przez firmymotoryzacyjne zostało dostar-czone przez firmę LandiRenzo. Natomiast w sektorzeAfter Market udział w rynkuwynosi 43%, licząc razemLPG i metan. Landi Renzowspółpracuje z największymifirmami motoryzacyjnymi naświecie: FIAT, Mini, AlfaRomeo są najnowszymi klien-tami, którzy dopełniają portfo-lio klientów, w którym swojemiejsce znalazły między in-

nymi Volksvagen, Opel, Re-nault i PSA.

Czym właściwie jest LPG?

To węglowodór złożony głów-

nie z mieszanki propanu i bu-

tanu, który otrzymuje się w

procesie rafinacji ropy, ale

również z metanu (we Wło-

szech – 40%). Silniki napę-

dzane LPG są dużo bardziej

ekologiczne, bo nie emitują

ołowiu, benzenu ani dwu-

tlenku siarki, gdyż substancje

te nie występują w jego skła-

dzie.

W jakich pojazdach można

instalować gaz?

Instalację zasilająca na LPG

można zamontować w więk-

szości silników benzynowych,

szczególnie tych gaźnikowych,

z wtryskiem mechanicznym

lub elektronicznym, w silni-

kach o wtrysku elektronicznym

skatalizowanym, wtrysku wie-

lopunktowym lub bezpośred-

nim, jak również w silnikach

turbo, z wyraźnym zmniejsze-

niem negatywnego wpływu na

środowisko. Nie zapominajmy,

że w niektórych krajach ist-

nieją ograniczenia ruchu,

które nie dotyczą samochodów

na LPG lub metan.

Można zaparkować w ga-

rażu lub boksie auto z insta-

lacja gazową LPG?

Nie ma powodów, by nie par-

kować auta z instalacją LPG

w garażu na jedno lub wielo-

poziomowym parkingu. Prawo

zabrania pozostawiania auta

na parkingach podziemnych

(w Polsce nie można parko-

wać na poziomie -1). Dzięki

nowej instalacji wielozaworo-

wej (zamontowanej w zbior-

niku LPG) stworzonej zgodnie

z nową normą E67 R1, która

poszerza margines bezpie-

czeństwa, prawo uległo zmia-

nie (DM 22. listopada 2002

roku) i wolno już parkować

auta z LPG do pierwszego po-

ziomu pod

ziemią.

Mi faccia il pieno

LANDI RENZO lo stabilimento Landi Renzo Polska - zakłady Landi Renzo Polska

Intervista all’Amministratore Delegato Landi Renzo Polska, Fabio Ghizzi

Page 4: Gazzetta Italia n.7

4 GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

...continua da pag. 1

Alessandro Vanzi

Qui, nel corso diun secolo emezzo, nascela grande indu-stria, con le

sue officine, ma anche con icentri di innovazione e di ri-cerca in settori nevralgici qualil’automotive, la robotica, lameccanotronica, la telefonia, laproduzione tecnica e contenu-tistica della radio, della televi-sione e del cinema. Il Piemontee il suo capoluogo hanno con-tinuamente reinterpretato il lororuolo di innovativo traino so-ciale, produttivo, politico edeconomico del Paese.

Ma non è finita qui, Torino,premiata nel 2008 con la pre-stigiosa “terza stella” Michelin,nel corso dello scorso anno hasuperato i record olimpici, con-quistando oltre 3 milioni di turi-sti e affermandosi come unadelle mete più interessanti nel

panorama turistico nazionale.Durante i nove mesi di cele-

brazioni in Torino e in Piemontepotremo partecipare a molti ap-puntamenti cuturali, sportivi eraduni delle Forze Armate, tra

cui una serie interessanti dimostre. “Fare gli italiani. 150anni di storia nazionale” è unaesposizione che racconta lastoria dell’Italia dall’Unità na-zionale a oggi: non una suc-

cessione di avvenimenti, mauna storia di persone. “Sta-zione futuro. Qui si rifa‘ l’Italia”,è una mostra che annunciacome nei prossimi dieci anni inItalia cambierà tutto. L'avventodalla banda larga (ultra larganelle grandi città) aprirà lastrada alla telepresenza e allatelemedicina, eliminando lescartoffie della burocrazia.“Leonardo. Il genio, il mito”,sarà dedicata al genio multi-forme di Leonardo, raccontatoattraverso il tema della suarappresentazione nella storiadell’arte, tra ritratto naturale e

raffigurazione ufficiale.Gli eventi organizzati presso

la Reggia di Venaria e le Offi-cine Grandi Riparazioni di To-rino hanno già avuto oltre150.000 prenotazioni, le richie-ste giungono da tutta Italia edall’estero, in particolare: Fran-cia, Svizzera, Polonia, GranBretagna e Giappone.

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To tutaj na prze-strzeni półtorawieku rodzisię przemysł -z warsztatami,

z nowatorskimi ośrodkami,centrami badań newralgicz-nych sektorów, takich jakmotoryzacja, robotyka, me-chatronika, telefonia, pro-dukcja techniczna,telewizyjno-radiowa, czykinematograficzna. Pie-mont i stolica tego regionubez ustanku reinterpreto-wały swoją rolę ośrodkamyśli, innowacji kulturo-wych, polityki i rozwojugospodarczego kraju.Lecz to nie koniec: Turyn,odznaczony w 2008 rokuprestiżową „trzeciągwiazdką” przewodnikaMichelin, w zeszłym rokupobił rekord olimpijski, od-notowując kolejne 3 mi-liony turystów i umacniającswoją pozycję jednego znajbardziej interesującychmet podróży w turystyce mię-dzynarodowej.Podczas dziewięciu miesięcyobchodów rocznicy w Turyniei w całym Piemoncie bę-dziemy mieli okazję uczestni-

czyć w wielu wydarzeniachkulturalnych, sportowych orazw brawurowych pokazach iprezentacjach Sił Zbrojnych.Będziemy mogli obejrzeć,między innymi, wystawy:„Być Włochami. 150 lat histo-

rii narodowej”, która opo-wiada historię Italii od zjed-noczenia do dniadzisiejszego, ukazując nie na-stępstwa wypadków, lecz his-torie poszczególnych osób;„Stacja przyszłości. Tutaj

tworzą się Włochy” uka-zującą perspektywęzmian, które zajdą weWłoszech w ciągu najbliż-szych dziesięciu lat: roz-p o c z ę c i eszerokopasmowego nada-wania (a w dużych mias-tach - ultrapasmowego)otworzy drogę ku teleo-becności i telemedycynie,eliminując formalnościbiurokratyczne; „Leo-nardo. Geniusz. Mit” pre-zentującą wszechstronnygeniusz Leonarda poprzezwskazanie na jego obec-ność w historii sztuki, odportretu naturalnego dooficjalnego.Na wydarzenia organizo-wane przez Pałac VenariaReale i przez WarsztatyOdnowy w Turynie wpły-nęło już przeszło 150.000rezerwacji z Włoch i z za-granicy, w szczególności zFrancji, Szwajcarii, Pol-ski, Wielkiej Brytanii i Ja-ponii.Informacje i rezerwacjena stronach: www.ita-l i a 1 5 0 . i t ,w w w . l a v e n a r i a . i t ,www.officinegrandiripa-razioni.it.

TORINO Palazzo Carignano a Torino, sede del primo Parlamentoitaliano, ospita il Museo del Risorgimento, che nel 2011 riaprirà i bat-tenti totalmente rinnovato; a destra: Una suggestiva immagine dellaGalleria di Diana della Reggia di Venaria Reale.Pałac Carignano w Turynie, siedziba pierwszego włoskiego Parla-mentu, gości Muzeum Risorgimento, które w 2011 otworzy swojepodwoje po remoncie generalnym; po prawej: ciekawe zdjęcie Gale-rii Diany w Reggia di Venaria Reale.

BANDIERA VIVENTE Per il meno uno al 2011 è stata realizzata in piazza Castello a Torino unagrande bandiera vivente formata da oltre 3.000 persone; sopra: Le OGR nel 2011 saranno il"cuore pulsante" di Esperienza Italia; sotto: Vista della Reggia di Venaria notturnaW Sylwestra 2010 zorganizowano na Placu Castello w Turynie wielką żywą flagę stworzonąprzez 3.000 osób; powyżej: OGR będą sercem wydarzeń Esperienza Italia; poniżej: Reggia diVenaria nocą

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5GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

The World in Milan

Zokazji Międzyna-rodowych Tar-gów TurystykiUrząd MiastaM e d i o l a n u ,

razem z 20. krajami i 23.miejscowościami zaintereso-wanymi wydarzeniami zwią-zanymi z targami: wystawami,spektaklami muzycznymi orazdegustacją produktów i win,zorganizował pierwszą edycjęFuori Bit zatytułowaną "TheWorld in Milan, Milan in theWorld". Fuori Bit polegał naserri wydarzeń typu happyhour, ceremonii otwarcia, de-gustacji, ekskluzywnych im-prez, koncertów i pokazów

mody, w których brali udziałprzedstawiciele wielu krajów.Przez trzy dni, od 17. do 20.lutego, centrum Mediolanuprzekształciło się w wielki po-łudniowoafrykański park kul-turowy. Od 6 rano do północykażdy miał okazję zobaczyćsłynną Wielką Piątkę (słonie,lwy, nosorożce, lamparty, ba-woły) wyświetlaną na tle nie-których z najważniejszychzabytków w mieście. Serbo-wie zorganizowali niezwykłątrasę koncertową, krążąc poulicach w piętrowym autobu-sie. Rosjanie, Grecy, Argen-tyńczycy i Portugalczycyskupili się 18. lutego na wie-czorze w Brera - zabytkowejdzielnicy Mediolanu, którapozostała otwarta do późna w

nocy, aby wszystkim umożli-wić podziwianie piosenkarzy,wystaw i spektakli i wszelkichmiędzynarodowych artystów,którzy odwiedzili miasto z tejokazji. Na Rotonda Besanadało się odczuć powiew pół-nocnego klimatu dzięki Szwe-dom, którzy stworzyliniezwykłą rekonstrukcję LasuSleipnir.Kolorystyka Hiszpanii zostałaoddana na wieczornej wysta-wie w stylu sewilskim na dzie-dzińcu Isimbardi. Aromaty zFrancji przedstawiono na wy-świetlaczu 18 lutego w Pina-coteca Ambrosiana, gdziepasztet foie gras spotkał się zmediolańskim Panettone(babką drożdżowoą z rodzyn-kami). W tym samym dniu

H o l e n d r z yzaprezento-wali się naTriennale De-sign Mu-seum, naspotkaniu po-święconymprojektowa-niu i kreatyw-n o ś c i ,t y m c z a s e mAfryka za-znaczyła swąobecność naFuori Bitdzięki Gam-bii, obcho-dzącej swojeświęto naro-dowe w oko-l i c a c h

dzielnicy Tortona. Równieżw Zona Tortona odbyło sięwydarzenie bez prece-densu; odwieczna walkamiędzy Włochami a Nie-mcami o najbardziej znanerodzime piwa. W dniu 17.lutego na terenie Isola dellacitta’ odbyło się koktajlparty inspirowane bałkań-skimi dźwiękami i koloro-wymi występamiChorwatów i Słoweńcówi.Fuori Bit stał się równieżniepowtarzalną podróżąsmaku dzięki „Wycieczcepo restauracjach w Medio-lanie”. Sześciu młodychkucharzy w piątek 18. lu-tego otworzyło swoje res-tauracje, stawiając nanowoczesne podejście do

tradycji kulinarnych Szkocji,Grecji, Tajlandii, Francji, Ja-ponii i Maroko. Aby zakoń-czyć imprezę w jaknajbardziej typowym stylu, wsobotę, 19. lutego, CascinaCuccagna zorganizowała wy-cieczki i degustacje lokalnychpotraw i produktów winiar-skich. Niestety, wśród wszyst-kich narodów obecnych naFuori Bit zabrakło Polski.Może zatem następnym razem...? Więcej na: www.fuoribit.it

Justyna Wścieklicka-Pesce

In occasione della Fiera In-ternazionale del Turismo,Il Comune di Milano as-sieme a 20 nazioni e 23sedi interessate a ospitare

eventi, mostre fotografiche,spettacoli musicali, prodotti ali-mentari e degustazioni di vini,ha organizzato la prima edi-zione di Fuori Bit intitolata “TheWorld in Milan, Milan in theWorld”. Il Fuori Bit era pieno dieventi di fashion happy hour,inaugurazioni, degustazionigastronomiche, feste esclu-sive, concerti e sfilate di moda,che hanno coinvolto tutti i paesidel mondo. Dal 17 al 20 feb-braio, il centro di Milano è di-ventato un grande parcoculturale sudafricano. Dalle 6del mattino a mezzanotte, tuttihanno avuto la possibilità di ve-dere il famoso Big Five (ele-fanti, leoni, rinoceronti,leopardi, bufali) proiettato sualcuni degli edifici storici piùimportanti della città. La Serbiaha presentato un concerto in-solito itinerante su un autobusa due piani, mentre la Russia,Grecia, Argentina e Portogallosi sono concentrati sulla seradel 18 febbraio nella "Brera di

Notte". Il quar-tiere storico eraaperto fino atarda notte perospitare can-tanti, mostre fo-tografiche eperformance didiversi artististranieri pre-senti in città.Presso la Ro-tonda della Be-sana c’era unclima nordico,grazie alla Sve-zia, che hacreato una rico-struzione piut-tosto insolitadella Foresta diSleipnir. I colorie l'atmosferadella Spagnaerano invece inmostra in unaserata stile Si-viglia nel cortiledi PalazzoIsimbardi. I sa-pori della Fran-cia erano inmostra il 18febbraio pressola PinacotecaAmbros iana,dove il patè e il

foie gras si sonoincontrati con il pa-nettone milanese.Lo stesso giornol’Olanda era alTriennale DesignMuseum per un in-contro tra il designe la creatività,mentre l'Africa eraal Fuori Bit graziealla Gambia cheha celebrato la suafesta nazionalenella zona di Tor-tona. Sempre nellazona Tortona c’èstata l'eterna sfidatra Italia-Germaniacon un eventosenza precedentiche ha coinvolto lemaggiori marche dibirra. Il 17 febbraionella zona di Isoladella città e’ stato“party aperitif” ani-mato dai suoni edalla colorata pre-

senza di Croazia e Slovenia.Fuori Bit è stato anche un viag-gio del gusto con il "tour Risto-rante a Milano", in cui seigiovani chef hanno aperto iloro ristoranti alle tradizioni cu-linarie di Scozia, Grecia, Thai-landia, Francia, Giappone eMarocco. A chiusura del-l’evento la Cascina Cuccagnaha organizzato visite guidate edegustazioni di cibi e vinii lo-cali. Purtroppo tra le tante na-zioni presenti al Fuori Bitmancava la Polonia. Sarà perla prossima volta... (Il 17 feb-braio è stato realizzato un foto-reportage, focalizzatosoprattutto sulle immagini dimaggior impatto, come il "sa-fari by night" organizzato dalSud Africa, con 5 animali pro-iettati su palazzi importantidella città. Il risultato è vera-mente interessante.) Per altreinfo: www.fuoribit.it

Fuori Bit a Milano

MILANO immagini del Sud Africa proiettate su edificistorici nel centro di Milano; in basso a sinistra: du-rante il flash mob organizzato davanti al Duomo diMilano - zdjęcia z Afryki Południowej wyświetlane nazabytkowych budynkach w centrum Mediolanu; po-niżej, z prawej: flash mob zorganizowany przed Ka-tedrą w Mediolanie

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6 GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011 CULTURA

Spektakl i nie tylko...

teatr, kino, telewizja,

ale także historia, po-

ezja, sztuka i... wyob-

raźnia

Scena Czwarta:DIALOG: Kra-ków, 20 paździer-nika 1900 roku.Brat Albert z zapa-

lonym papierosem w ustachprowadzi w swojej celi roz-mowę z Księdzem CzesławemLewandowskim. Obydwajmężczyźni siedzą.BRAT ALBERT: Zwierzyłemci się z moich przygódmiłosnych, z moich złych na-wyków, tych obecnych i tychprzeszłych... wspominającwszystkie doświadczenia zmoich podróży po Europie iRosji. Zdarzenia, które - jaksądziłem - udało już mi sięwymazać z pamięci po spo-wiedzi i złożeniu ślubów za-konnych.KSIĄDZ LEWANDOWSKI:(nie komentuje, wydaje się, żesłowa rozmówcy nie wywarłyna nim żadnego wrażenia)BRAT ALBERT: Przyszło minawet wywołać na ekranie ki-nematografu wizerunek obec-

nego papieża, który poruszałsię tak żwawo, że dawał złud-zenie, jak gdyby to działo sięnaprawdę. Gdyby moja wiaraw Boga i wierność Kościołowinie były tak niezachwiane,mógłbym pomyśleć, dajęsłowo, że wszystkie te nowewynalazki to istne sztuczkidiabła! I wszystko to z okazji32. Świętego Jubileuszu -uroczystości, której nie ob-chodziło się już od dobrych 75lat... jeśli nie liczyć tamtegojubileuszu za Piusa IX, „przybramach zamkniętych”.(gasi papierosa w popielniczcei wstaje)KSIĄDZ LEWANDOWSKI:(wstaje)BRAT ALBERT: No cóż, poraiść. Głowa do góry i stójmocno na nogach. Oczy-wiście, mocniej ode mnie!(podnosi brzeg habitu iodsłania jedyną nogę, jaka mupozostała)Widzisz, mam tylko jednąnogę. Drugą straciłem w obro-nie ojczyzny, kiedy miałemzaledwie osiemnaście lat.Rannego wzięli mnie do nie-woli. We więzieniu musiałempoddać się amputacji lewejnogi bez żadnej narkozy. Alepomimo tego, że zostałem bez

nogi, udało mi się zbiec do Pa-ryża, wmieszawszy się w tłumjeńców wojennych, Francu-zów... I przy tym wszystkimutrzymywałem zawsze równo-wagę, wielką równowagę,przede wszystkimwewnętrzną. A właśnie rów-nowaga wewnętrzna, bardziejniż fizyczna, ma wielkie znac-zenie. I należy ją zawsze chro-nić, rozumiesz? A to możeszosiągnąć jedynie w miłości doBoga.KSIĄDZ LEWANDOWSKI:(sprawia wrażenie zaskoczo-nego; obraca się i kieruje dowyjścia; żegnając się,przyklęka i składa dłonie naznak szacunku)BRAT ALBERT: Mógłbyś micoś odrzec, skomentować, za-reagować, zamiast uciekać jakwypłoszona zwierzyna.KSIĄDZ LEWANDOWSKI:(zatrzymuje się i patrzy woczy Brata Alberta)BRAT ALBERT: Chrystusmiał mieć swego Antychrysta,papież miał swego antypa-pieża, jubileusz za Leona XIII,ledwie w miesiąc po otwarciu,musiał zderzyć się z kontrjubi-leuszem. Możliwe, abym janie znalazł nikogo, kto by misię sprzeciwił? Kogoś takiego

jak ty, kto chciałby opono-wać? Powiedzże mi coś! Niespodobało ci się moje powied-zenie „stój na nogach".Sądzisz, że nie wypadłoszczęśliwie? A może gest, zjakim obnażyłem przed tobąmoje kalectwo, wydał ci się wzłym guście? Wyraź zatemswoje zdanie, nie możesz mil-czeć tak, jak dotychczas! Zro-zumiałem!(pokazuje protezę amputowa-nej nogi)Ten przedmiot budzi w tobiewstręt i sprawił, że zaniemó-wiłeś?(śmieje się)Zresztą - kto wie - może to darsłuchania innych? Byłbyś zpewnością świetnym spowied-nikiem!KSIĄDZ LEWANDOWSKI:(przytłumionym głosem)Wyobrażałem sobie, że jesteśosobą zamkniętą, artystąpełnym niepokoju, malarzemwrażliwym jak... Fra Ange-lico.BRAT ALBERT: (ponowniewybucha śmiechem) Ja? Ja -malarzem jak Fra Angelico!Diabeł i woda święcona!(śmieje się)KSIĄDZ LEWANDOWSKI:(wychodzi)

BRAT ALBERT: (bierzeróżaniec, klęka przed krucy-fiksem i zaczyna żarliwie mo-dlić się, aż popada w głębokąekstazę)KSIĄDZ LEWANDOWSKI:(zawraca i nasłuchuje przezokienko przebite w murzeceli)

(Scena pochodzi ze sztuki tea-tralnej "Brat Albert" napisanejprzez Alberta Macchi w 2002roku w Krakowie, przetłumac-zonej na język polski przezAngelę Sołtys. Tekst nie zostałjeszcze wydany ani wysta-wiony na scenie)

Alberto Macchi

Scena Quarta: DIA-LOGO: Cracovia,20 ottobre 1900.Fra' Alberto, conuna sigaretta ac-

cesa fra le labbra, è nella suacella che conversa con il sacer-dote Padre Ceslao Lewandow-ski. Entrambi sono seduti.FRA' ALBERTO: Vi ho confi-dato le mie avventure amo-rose, i miei vizi, presenti epassati…, rievocandovi tutte lemie esperienze in giro per l'Eu-ropa e per la Russia. Cose checredevo d'aver rimosso defini-tivamente con la Confessionee con l'Ordinazione.REV. LEWANDOWSKI: (Nonfa nessun commento e sembranon avere alcuna reazione)FRA' ALBERTO: Vedete,Padre Lewandowski, cosa puòfare il Signore attraverso laSua onnipotenza! Trasformareun uomo come me, da uomo dimondo ad uomo di Dio. E inquesti giorni, il Signore Iddio,l'avrete saputo anche voi, neha permessi di miracoli! Hareso possibile, ad esempio,

che gli uomini illuminasseroprodigiosamente con lampa-dine elettriche l’intera cupola diSan Pietro a Roma!REV. LEWANDOWSKI: (Restain silenzio)FRA' ALBERTO: E, l’altro pro-digio degli uomini, ancora pervolere del Signore, la graziad’aver resa possibile l’appari-zione dell'immagine del Ponte-fice su uno schermocinematografico, che si muo-veva e benediceva tutti, comefosse realmente lì presente, inPiazza San Pietro, davanti allagente accorsa per poterlo ve-dere. Se non credessi ferma-mente nel Signore e nel Papa,chissà, come riporta anchequalche giornale, potrei arri-vare a considerare queste in-venzioni, come delle vere eproprie diavolerie, manifesta-zioni del Demonio, impegnatoin una delle sue azioni per stu-pire e, nello stesso tempo, ma-nipolare gli uomini. E tuttequeste scoperte sono avve-nute proprio in occasione del32° Santo Giubileo, ricorrenzache non si celebrava più, daben 75 anni…, se non si consi-dera quello a "porte chiuse" di

Pio IX. (Spegne la sigaretta nelposacenere, si alza in piedi)REV. LEWANDOWSKI: (Sialza in piedi)FRA' ALBERTO: Beh, è ora diandare. In gamba fratello! Ingamba più di me naturalmente!(Solleva il saio e mostra l'unicagamba che ha) Vedete, io, digamba ne ho soltanto una.L'altra l'ho perduta per onorarela patria quando avevo soltanto18 anni. Al fronte rimasi ferito efui fatto prigioniero. In carcere,poi, dato l’aggravarsi delle miecondizioni, dovetti subire l'am-putazione dell'arto sinistro. Esenza anestesia. Ma malgradofossi rimasto con una solagamba, riuscii a fuggire a Pa-rigi mescolandomi ad alcuniprigionieri di guerra francesi….Eppure da allora ho sempreavuto un grande equilibrio, ungrande equilibrio interiore so-prattutto. È l'equilibrio interiore,più che quello fisico, che è im-portante. È l'equilibrio interioreche bisogna difendere sempre,capite? E la forza necessaria cipuò venire esclusivamente dal-l'amore per il Signore. Permantenere l’equilibrio delcorpo, (Mostra la protesi del-

l’altra gamba) come potete ve-dere, basta una protesi.REV. LEWANDOWSKI: (Sor-preso. Si gira e si dirige versola porta salutando con un in-chino a mani giunte in segno diossequio)FRA' ALBERTO: Potreste con-trobattere con un commento,che so, con un cenno, invecedi fuggire come un animale im-paurito.REV. LEWANDOWSKI: (Siferma e guarda negli occhi Fra'Alberto)FRA' ALBERTO: Cristo haavuto il Suo Anticristo, Il Papaha avuto il suo Antipapa, il Giu-bileo di Leone XIII, appena unmese fa, ha avuto il suo Con-trogiubileo… e io, possibile nonposso avere un mio contraddit-torio? Uno come voi che micontrobatta? Ditemi qualcosa!Non vi è piaciuta la mia espres-sione "in gamba", v'è parsaun'uscita infelice? Oppure ilmio gesto di mostrarvi la miaprotesi v'è parso di cattivogusto?… Allora esprimete unavostra osservazione, non po-tete starvene zitto così comeavete fatto tutto il tempo, quicon me! Ho capito! (Mostra il

moncherino della gamba am-putata) E' questo che vi inorri-disce e che vi ha fattoammutolire? (E ride)…, o forsechissà, avete il prezioso donodi saper ascoltare. Sarete cer-tamente un perfetto confes-sore!REV. LEWANDOWSKI: (Convoce dimessa) Io vi immagi-navo una persona riservata, unpittore tormentato, un artistafragilissimo, come il Beato An-gelico.FRA' ALBERTO: (Riprende aridere) Io, un pittore come il

Beato Angelico! Il Diavolo el'Acqua Santa! (Ride)REV. LEWANDOWSKI: (Esce)FRA' ALBERTO: (Prende il ro-sario, si inginocchia davanti adun Crocifisso e comincia a pre-gare finché non cade in pienaestasi)REV. LEWANDOWSKI: (Tornaindietro e spia nella cella attra-verso un finestrino)

(Scena tratta dal Dramma Tea-trale “Fra Alberto” scritto da Al-berto Macchi nel 2002, tradottoin polacco da Angela Sołtys.

Spettacolo e non solo...teatro, cinema e televisione, ma anchestoria, poesia, arte e... fantasia

SPETTACOLO Adam Chmielowski - Santo Fra Alberto; AdamChmielowski - św. Brat Albert

sotto/poniżej: B. Berecci, san Floriano, Cracovia - B. Berecci,św. Florian, Kraków

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7GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011CULTURA

Schede di Alberto Macchi,con il contributo dellaDott.ssa Angela Sołtys delCastello Reale di Varsavia

BARTOLOMEO BERECCI

o BERRECCI (Vallombrosa-Saltino/Reggello 1480 – Cra-covia 1537), architetto escultore. Nasce a Vallombrosa,una frazione del Comune diReggello in Val di Sieve, Dio-cesi di Fiesole, da CaterinaSogliani figlia dell’oreficePaolo Sogliani di Giovanni(noto per aver realizzato il re-liquiario di San GiovanniGualberto conservato nell’Ab-bazia di Vallombrosa) e daLuca del Bereccio. Studia aFirenze presso la bottega diGiuliano da Sangallo (stando aquanto riferisce nel 2003 ilProf. Jerzy Miziołek, in con-trasto con quanto aveva affer-mato nel 1984 la Prof.ssaHelena Kozakiewicz che lo fa-ceva allievo, sempre a Firenze,ma di Antonio Ferrucci da Fie-sole). Comunque certamentefrequenta a Firenze Giuliano eAntonio da Sangallo, Bene-detto da Rovenzano e AndreaFerrucci. Dal 1513 al 1515Bartolomeo Berecci sembrainfatti segua a Roma il suomaestro Giuliano Sangallo cheè stato ingaggiato, insieme a

Raffaello, da Papa Leone Xde’ Medici, come Capomastrodel Cantiere di San Pietro. QuiBerecci, con lui, ha l’opportu-nità di frequentare le miglioribotteghe di scultori romani edi vedere all’opera i suoi con-cittadini Jacopo Sansovino eAntonio da Sangallo il Gio-vane assistente del Bramante.Entrando poi in contatto con ipiù alti prelati in Vaticano,viene a conoscere l’Arcives-covo Primate di Polonia JanŁaski – presente a Roma per ilConcilio Lateranense – che nel1516 lo inviterà a Cracoviaperché sostituisca, come archi-tetto al servizio del Re Sigis-mondo I, un suo connazionale,Francesco Fiorentino (o Lori oDella Lora, Italo o DellaTorre), appena deceduto. Bar-tolomeo Berecci prima di rag-giungere Cracovia però sirecherà in Ungheria per unbreve periodo. Anche Fioren-tino, nel 1502, era giunto allaCorte di Cracovia, dopo averfatto esperienza come archi-tetto in Ungheria. Ma questiera stato invitato direttamentedallo stesso Re Sigismondo I,che quand’era ancora principe,l’aveva conosciuto a Budapestpresso la Corte di suo fratelloRe Ladislao. Così BartolomeoBerecci nel 1516 subentra a

Francesco Fiorentino col titolodi Primo Architetto di Corte,affiancato da Bernardino Za-nobi, Giovanni Cini, Filippoda Fiesole, Niccolò Castig-lione, nonché da Antonio, Fi-lippo, Guglielmo, Raffaele eGiovanni Soli. Presto si legacon una donna, probabilmentetra quelle di Corte, dalla qualeha un figlio, Sebastiano. Con-clusa questa relazione, ormaiquarantenne, decide di spo-sarsi con Małgorzata de DomoSzeląg dalla quale ha due fig-lie, Anna e Katarzyna (che aloro volta sposeranno Jan Po-łudnie la prima e Jakub Zysskal’altra). Nel 1529 sua mogliemorirà lasciandogli in ereditàmetà delle sue sostanze, desti-nando l’altra metà alle figlie.Subito dopo, circa all’età dicinquanta anni, sposa in se-conde nozze Dorota Czarno-woyska. Anche questa donnaperò morirà prematuramente.Non ha avuto figli da lei, percui egli erediterà, questa volta,l’intero suo patrimonio. Pertutto il resto della sua vita,Bartolomeo Berecci lavoreràin Polonia e più esattamente aCracovia, a Niepołomice, aPoznan, a Szydłowiec, a WolaJustowska e a Tarnów. Il 17maggio 1519, ispirandosi adAndrea Sansovino e ad An-

drea Ferrucci, riprende i lavoriiniziati da Fiorentino presso laCappella funeraria di Sigis-mondo I il Vecchio, oggi dettadegli Jagelloni, situata nelfianco destro della Cattedraledi Wawel. Questi lavori termi-neranno nei primi mesi del1533 e la Cappella verrà con-sacrata l’8 giugno di quellostesso anno. Dal 1521 colla-bora con lui all’impresa archi-tettonica e scultorea, AntonioFiorentino, un altro venutodall’Italia, che però otterrà lacittadinanza di Cracovia sol-tanto nel 1523. Nell’anno1519 Bartolomeo Berecci, incollaborazione con GiovanniCini, riprende anche i lavoripresso la tomba a baldacchinodel re Władysław II Jagełło,posta nella Cattedrale diWawel. Li concluderà nel1524. Nel contempo cura laristrutturazione del Castello diWawel rifacendosi, in qualchemodo, allo stile del PalazzoDucale di Urbino e riedificaun’ala intera che in passato eraandata distrutta per un incen-dio. A Szydłowiec, nel presbi-terio della Chiesa di SanSigismondo, scolpisce la la-pide di Michołaj Szydło-wiecki. Ancora per laCattedrale di Wawel,nell’anno 1521 progetta l’Ora-

torio di Santa Maria. La Polo-nia, per tutto il XVI secolofino all’inizio del XVII, vivela sua Età Aurea ovvero il suoZłoty Wiek, per cui, oltre aBenedykt z Sandomierz, JanMichełowicz z Ulzędów, HansKramer o Jan Pfister, in questanazione vi lavorano architetti,scultori e pittori venuti un po’da tutta Europa, particolar-mente dall’Italia, quali: Bal-dassarre Fontana, GiovanniMaria Mosca detto Padovano,Girolamo Canavasi, AntonioDa Fiesole, Guglielmo Fioren-tino, Giovanni, Matteo e SantiGucci, Bernardo Morando,Giovanni Battista Veneziano,Gaspare Fodiga, GiovanniBattista Quadro e il veroneseBartolomeo Ridolfi, tanto elo-giato dal Vasari, invitato aCracovia dal Castellano Lo-renzo Spytek, oltre ai già men-zionati Giovanni Cini,Bernardino Zanobi, Filippo daFiesole, Niccolò Castiglione,Antonio, Filippo, Guglielmo,Raffaele e Giovanni Soli. Bar-tolomeo Berecci ha ormai abottega con sé moltissimi al-lievi di diverse nazionalità.Uno di questi, il polacco JanBiały (scrive la Dott.ssa Al-dona Sołtys nel 1974), scol-pisce una splendida cornice dimarmo – che comparirà sol-

tanto nel 1870 quando verràdonata dall'Arcivescovo dellaCattedrale Armena di Leopoli,alla Chiesa di San Michele aZarzecze nel distretto di Prze-worsk – perché ospiti al suointerno una tela raffiguranteSanta Maria Maggiore. Tra il1524 e il 1535, è ancora im-pegnato a lavorare alle tombedei Vescovi di Cracovia JanKonarski e Piotr Tomicki,nella Cattedrale di Wawel.Presso la Cattedrale di Poznańerige un’altra lapide per il Ves-covo Jan Lubranski. Una suaopera ancora, degna d’esseremenzionata, è la tomba di Bar-bara Tarnowska Tęczyńskaeretta presso la Cattedrale diTarnów. Bartolomeo Berecci èun artista particolarmente ben-voluto e apprezzato sia dal reSigismondo I che dalla ReginaBona Sforza. Divenuto ricco efamoso, acquista diverse casedentro la città di Cracovia enel quartiere di Kazimierz.Muore però assassinato per in-vidia, al Rynek di Cracovia,per mano d’un altro artista,suo connazionale (si ipotizza ilsuo aiutante Bernardino Za-nobi). Viene sepolto nellaChiesa del Corpus Dominidentro la Cappella diSant’Anna a Cracovia, doveriposa ancora.

Gli Italiani In Polonia nei secoli

WŁOSI W POLSCE

NA PRZESTRZENI

STULECI

Noty autorstwa Alberto Mac-

chi przy współpracy dr Angeli

Sołtys z Zamku Królewskiego

w Warszawie

BARTOLOMEO BERECCI

albo BERRECCI (ur. 1480 r.,Vallombrosa, zm. 1537, Kra-ków) to architekt i rzeźbiarz.Przychodzi na świat w Val-lombrosie, w gminie Reggello,w Dolinie Sieve, diecezji Fie-sole, jako syn Katarzyny Sog-liani – córki złotnika, PaoloSoglianiego di Giovanni (zna-nego, jako autora relikwiarzaśw. Jana Gualberta zachowa-nego w opactwie Vallombro-sie) oraz Luki del Bereccio.Uczy się we Florencji w pra-cowni Giuliana da Sangallo(zgodnie z teoriąi prof. JrzegoMiziołka z 2003 r., która za-przecza wcześniejszym przy-puszczeniom z 1984 r.,zawartym w tezie stworzonejprzez prof. Helenę Kozakie-wicz, która uznała, że Bereccibył we Florencji uczniem An-tonia Ferucciego da Fiesole).Z pewnością odwiedza takżewe Florencji pracownie Giu-liana i Antonia da Sangallo,Benedetta da Rovenzano orazAndrei Ferrucciego. Od 1513do 1515 roku przebywa wRzymie ze swoim mistrzem

Giulianem Sangallo, któryzostał tam zatrudniony przezpapieża Leona X de Medici, uboku Rafaela, jako zarządza-jący przebudową Bazyliki św.Piotra. Wraz ze swoim nau-czycielem Berecci ma możli-wość odwiedzać najlepszepracownie rzymskich rzeźbia-rzy oraz podglądać pracę swo-ich ziomków: JacopaSansovino da Sangallo i Anto-nia da Sangallo Młodszego –asystenta Bramante. Poznaw-szy najważniejszych prałatówWatykanu, zawiera znajomośćz przebywającym w Rzymie(przy okazji Soboru Laterań-skiego) arcybiskupem Polski,Janem Łaskim, który w 1516roku zaprosi go do Krakowa,żeby zajął miejsce niedawnozmarłego Francesco Fioren-tino (lub Lori, lub Della Lora,lub Della Torre) na stanowiskuarchitekta w służbie królaZygmunta I. Zanim jednakBerecci dotrze do Krakowa,zatrzymuje się na jakiś czas naWęgrzech. Również Fioren-tino przybył na krakowskidwór (w 1512 roku), zdobyw-szy wcześniej doświadczeniejako architekt na Węgrzech,gdzie otrzymał zaproszeniebezpośrednio od króla Zyg-munta I, z racji tego, że mo-narcha, będąc wówczasjeszcze księciem, poznał Fio-rentina właśnie w Budapesz-cie, na dworze swego brata –

króla Władysława. I tak Be-recci zastępuje Francesca Fio-rentino na stanowiskuPierwszego Architekta Dworui wchodzi w otoczenie Bernar-dina Zanobiego, GiovanniegoCiniego, Filippa da Fiesole,Niccola Castiglione oraz Gio-vanniego Soliego. Wkrótcewchodzi w związek z pewnąkobietą, prawdopodobniedamą dworu, z którą ma synaSebastiana. Po zerwaniu tegozwiązku, już jako czterdzies-tolatek, decyduje się pojąć zażonę Małgorzatę z domu Sze-ląg, z którą będzie miał dwiecórki: Katarzynę i Annę (którew przyszłości poślubią: pierw-sza – Jana Południe, druga –Jakuba Zysska). W 1529 Mał-gorzata umiera, zostawiającmężowi w spadku połowęswoich dóbr, a resztę przezna-czając dla swoich córek. Nie-długo potem, mający jużokoło pięćdziesięciu lat Be-recci żeni się z Dorotą Czarno-woyską, ale i ona umieraprzedwcześnie. Nie ma z niądzieci, więc cały majątek żonyprzypada jemu. Przez resztęswojego życia Berecci pracujew Polsce, a dokładnie - w Kra-kowie, Niepołomicach, Poz-naniu, Szydłowcu, WoliJustowskiej i Tarnowie. 17.maja 1519 roku BartolomeoBerecci zainspirowany pracąAndrei Sansovina oraz AndreiFerrucciego rozpoczyna kon-

tynuację dzieła Fiorentina wKaplicy Grobowej ZygmuntaI Starego, dziś zwanej Jagiel-lońską, usytuowanej na prawejścianie Katedry Wawelskiej.Prace te kończą się w począt-kach 1533 roku. W tymsamym roku, 8. czerwca, Ka-plica zostaje poświęcona. Wpracach uczestniczy równieżAntonio Fiorentino, którystaje się prawowitym obywa-telem Krakowadopiero w1523. W 1519 Bartolomeo Be-recci, we współpracy z Gio-vannim Cinim, wznawia pracęnad znajdującym się w Kate-drze Wawelskiej grobem bal-dachimowym królaWładysława II, który zostajeukończony w 1524 roku. Be-recci nadzoruje również pracerekonstrukcyjne Zamku Wa-welskiego - odbudowuje całejego skrzydło, które uległozniszczeniu w wyniku pożaru,wzorując się do pewnego stop-nia na stylu Palazzo Ducale zUrbino. W Szydłowcu, wprezbiterium Kościoła św.Zygmunta, Berecci wykuwatablicę nagrobną MikołajaSzydłowieckiego. Pracującponownie dla Katedry Wawel-skiej projektuje w 1521 rokuOratorium św. Marii. Polskaprzez całe szesnaste stulecieprzeżywa swój Złoty Wiek:oprócz Benedykta z Sando-mierza, Jana Michałowicza zUlzędów, Hansa Kramera i

Jana Pfistera pracują tu archi-tekci, rzeźbiarze i malarzeprzybyli z różnych stron Eu-ropy, a w szczególności zWłoch (m.in. Baldassarre Fon-tana, Giovanni Maria Moscazwany Padovano, GirolamoCanavasi, Antonio da Fiesole,Guglielmo Fiorentino, Gio-vanni, Matteo e Santi Gucci,Bernardo Morando, GiovanniBattista Veneziano, GaspareFodiga, Giovanni BattistaQuadro oraz werończyk Bar-tolomeo Ridolfi, niezwyklechwalony przez Vasariego, za-proszony do Krakowa przezkasztelana WawrzyńcaSpytka, a także wcześniejwspomniani Giovanni Cini,Bernardino Zanobi, Filippo daFiesole, Niccolò Castiglione,Antonio, Filippo, Guglielmo,Raffaele i Giovanni Soli). Bar-tolomeo Berecci ma już wswojej pracowni wieluuczniów różnych narodowo-ści. Jeden z nich (jak pisze drAldona Sołtys w 1974 roku),Jan Biały, rzeźbi wspaniałąmarmurową ramę, która zosta-nie odkryta dopiero w 1870roku, kiedy to zostanie poda-rowana Arcybiskupowi Apos-tolskiego KościołaArmeńskiego we Lwowie - adokładnie świątyni św. Mi-chała w Zarzeczu w okręguPrzeworsk - jako pasującaidealnie do wspaniałegopłótna z wizerunkiem Matki

Bożej Większej, elementu wy-stroju świątyni. Między 1524a 1535 rokiem wspólnie z nie-którymi uczniami Berecci pra-cuje w Katedrze Wawelskiejprzy grobach biskupów Kra-kowa: Jana Konarskiego iPiotra Tomickiego. Natomiastw Katedrze Poznańskiej rzeźbitablicę dla biskupa Jana Lub-rańskiego. Kolejnym dziełemwartym wzmianki jest gróbBarbary Tarnowskiej Tęczyń-skiej zbudowany w KatedrzeTarnowskiej. Bartolomeo Be-recci jest bardzo lubiany i ce-niony zarówno przezZygmunta I, jak i królowąBonę Sforzę. Wzbogaciwszysię i zdobywszy sławę, archi-tekt nabywa kilka domów naterenie Krakowa, na Kazimie-rzu. Ginie z ręki innego arty-sty, zamordowany naKrakowskim Rynku ponoćprzez swego zazdrosnegoziomka (podejrzewa się o tenczyn jego asystenta Bernar-dina Zanobiego). Zostaje po-chowany w Bazylice BożegoCiała w Kaplicy św. Anny wKrakowie, gdzie spoczywa dodziś.

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8 GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

Italian desk KPMG aVarsaviaAlessandro Vanzi

Dr. De Gaspari,KMPG hacreato l'italiandesk a Varsa-via, è un se-

gnale di una crescita diinvestimenti italiani in Po-lonia?“Gli investimenti Italiani inPolonia nell’ultimo anno nonsono cresciuti ma si sonomantenuti piu’ o meno inlinea con i risultati ottenutinel corso del precedenteanno. Sicuramente questae’ di per se’ una notiziamolto positiva in quantol’anno scorso eravamo an-cora nella fase di “ondalunga” della crisi con risorseda dedicare a nuovi investi-menti sicuramente ancora li-mitate. Gli scenari che siprospettano da qui in avantisono sicuramente piu’ posi-tivi rispetto ad un anno fa eil combinato disposto con lerosee prospettive di crescitadel Paese dovrebbero spin-gere e innalzare il livello diinvestimenti delle societa’italiane gia’ presenti e at-trarne di nuovi.”

Potrebbe spiegarci qualisaranno i compiti e le fun-zioni del desk?“Il principale compito del-l’Italian Desk e’ quello di for-nire una nuova opportunita’ai nostri connazionali pre-senti o con interessi diversi-ficati in Polonia. Inparticolare possiamo offireuna vasta gamma di servizi(consulenza manageriale edi direzione, fiscale, conta-bile, strategica, finanziaria,di processo e di gestionedel rischio) e supportarespecifici e diversificati biso-gni di ciascun Cliente al finedi gestire con successo leoperations in Polonia. L’Ita-lian desk si pone quindicome anello di congiun-zione tra professionisti Ita-liani e Polacchi in grado disoddisfare e fornire, senzasoluzione di continuita’, ser-vizi trans-nazionali di consu-lenza managerialemettendo al servizio delCliente metodologie e cono-scenze testate a livello inter-nazionale.”

Quali sono i settori d'inve-stimento in Polonia che sisentirebbe di suggerire adun'azienda italiana inte-ressata ad entrare sulmercato polacco?“Sicuramente il settore deiservizi alle imprese quali adesempio Shared ServiceCenter – Business Outsour-cing dove si possono sfrut-tare una combinazioneottimale di competenze

umane (altissimo tasso discolarizzazione in Polonia)e di conoscenza delle linguestraniere con un costo dellavoro ancora competitivo.Stessa analisi vale sia per ilsettore manifatturiero (conmanodopera altamentespecializzata basti pensarealla galassia Fiat dove, aquanto risulta, il polo produt-tivo in Polonia ha raggiuntolivelli di qualita’ tra i piu altidi tutto il Gruppo a livellomondiale) che per il settorelegato all’engineering e allaricerca e sviluppo grazie alleelevate competenze degliingegneri Polacchi e allosviluppo di Parchi tecnolo-gici e centri di Ricerca e Svi-luppo (basti pensare chepiu’ di 40 investitori stranierihanno situato i loro centri diR&S in Polonia tra i qualibasti citare GlaxoSmi-thKline, Google, LG, Philips,General Electric, IBM, Uni-lever, Intel e molti altri). Ingenerale poi la crescita eco-nomica del paese, trainataanche dai consumi interni,rende e rendera’ semprepiu’ la Polonia, un ottimomercato di sbocco per tutti iprodotti di largo consumo.”

Viste le difficoltà burocra-tiche riscontrate da molteaziende in Polonia, leipensa che sia fondamen-tale l'ausilio di consulentiesperti per entrare in que-sto mercato?“E’ sicuramente molto im-portante. Capire tutte le im-plicazioni dell’ingresso in unnuovo mercato, riuscendo acogliere la maggior partedei rischi e delle opportunita’correlate, e’ un’attivita’ moltocomplessa. Proprio in que-sto contesto la presenza dipersonale esperto, multidi-sciplinare, in grado di intera-gire direttamente in Polaccoe che affronta di continuotematiche di questo tipocontribuisce a dare un va-lore aggiunto al progetto diinvestimento. Inaggiunta, comeda lei sottolineato,e’ fondamentalecapire tutte le im-plicazioni burocra-tiche, fiscali elegali legate all’in-gresso e alla con-duzione delbusiness in unpaese stranieroonde evitare“spiacevoli sor-prese”; avere a di-s p o s i z i o n eprofessionisti ita-liani e polacchi co-s t a n t e m e n t eaggiornati (graziea un rigoroso pro-cesso di forma-zione interna e

“sul campo”) puo’ fare unaconsiderevole differenza.”

Fondi europei: la Poloniaè il maggiore beneficiariodi stanziamenti rispetto atutti gli altri Paesi membri,lei pensa che rispetto al-l'odierno periodo di pro-grammazione 2007-2013,l'UE manterrà questa dire-zione e quindi la Poloniapotrà usufruire di ulteriorifondi nel prossimo pe-riodo 2013-2020?“Attualmente l'UE ei suoiStati membri sono ancora inuna fase di condivisione suquale sarà la politica da at-tuare in materia di finanzia-mento regionale di sviluppo,innovazione e istruzione nelperiodo 2013-2020. Al mo-mento è ancora troppo pre-maturo per parlare diquantità concrete di fondiche potranno essere asse-gnati ai singoli Stati Membrie a priorità specifiche. Tutta-via le indicazioni principali erelative linee guida, sonofissate nel framework strate-gico "Europe 2020" e com-prendono, tra le altre cose,settori quali l'innovazione el'energia. Tali settori rien-trano anche tra le aree prio-ritarie di intervento delGoverno Polacco per i pros-simi anni, di conseguenza sipuò presumere che la Polo-nia resterà tra i piu’ attivi be-neficiari dei fondi disponibilianche durante il prossimoperiodo regolatorio.”

Tra i nuovi paesi che ade-riscono alla EU ritiene chela Polonia sia ancora unodei paesi più interessantiin cui investire o ci sonoaltri paesi emergenti cheassicurano migliori svi-luppi imprenditoriali?“La Polonia è uno dei mer-cati più interessanti all’in-terno della nuova Unioneeuropea allargata, in parti-colare grazie al traino dellasua forte domanda interna e

l'enorme potenziale di “mi-glioramento" in termini di in-vestimenti nelleinfrastrutture. L'economia èrelativamente aperta e pre-vede una crescita stabile.Tuttavia, è anche un mer-cato ancora difficile in cuioperare, soprattutto consi-derando la burocrazia (pro-cedure complesse, processilenti) e il basso livello dellalingua inglese a livello deipubblici uffici. In alcuni altripaesi, Repubblica Ceca,Slovacchia, Estonia si pos-sono trovare migliori condi-zioni in termini di “facilita’ nelfare business” (almenostando anche ai dati delWorld Economic Forum),ma si tratta di “mercati”molto piu’ piccoli e, per certiversi, già più sviluppatiquindi con minor potenzialidi crescita e recupero e diconseguenza meno attrat-tivi. Altri paesi , a mio av-viso, sono meno attraenti,mi riferisco in particolareall’area dei Balcani dove sidovranno affrontare ancoraquestioni serie in termini ditrasparenza e coerenza digoverno. In sintesi la Polo-nia si distingue su tutti in ter-mini sia di dimensioni delmercato che di stabilità. Inaggiunta, da non dimenti-care l’ingente quantita’ diFondi Europei destinati allaPaese.”

L’ipotesi di entrata nellazona euro della Poloniaviene continuamente ri-mandata, secondo leiquando verosimilmente laPolonia adotterà l’euro?“Rispondere a questa do-manda in questo periodo e’molto difficile, sicuramentela crisi che coinvolto l’Eu-ropa ha avuto una profondainfluenza sulle scelte mone-tarie in Polonia. Proprio la li-berta’ di manovra, in terminidi politica monetaria, e’ statouno dei fattori che hannopermesso alla Polonia dicontinuare a crescere, pur atassi inferiori rispetto al pas-sato, quando molti altripeasi europei si trovavano adover fronteggiare situa-zioni molto delicate. In ag-giunta, il Club dell’Eurodeve ancora affrontare im-portanti e complicati temi le-gati alla “Governance” efinche’ non vi sara’ mag-giore chiarezza la Poloniacerchera’ di mantenere unapolitica attendista. In gene-rale, il consensus odiernoprevede l’entrata della Polo-nia nell’Euro sicuramentenon prima del 2015 (le ana-lisi meno ottimiste arrivanoa indicare un possibile in-gresso nell’euro non primadel 2018/2019).”

La classifica deimiliardari polacchiOggi la crisi finanziaria mondiale non toccapiù i miliardari polacchi per cui il 2010 puòessere considerato un anno positivo. Se-condo il ranking dell'edizione polacca dellarivista “Forbes” al primo posto tra i miliardaripolacchi si trova Jan Kulczyk. Il suo patri-monio è cresciuto da 6,4 mld di zloty (1,6mld di euro) fino a 7,4 mld di zloty (1,85 mlddi euro). Jan Kulczyk possiede yacht, casein Florida, Francia, su un’isola del Mar Me-diterraneo e viaggia con l’aereo privato. Alsecondo posto di questo ranking si trova dinuovo il proprietario della televisione privatapolacca “Polsat” Zygmunt Solorz-Żak il cuipatrimonio è cresciuto di un miliardo di zloty(250 mln di euro). Attualmente il patrimoniodi Solorz-Żak ammonta a 7,2 mld di zloty(1,8 mld di euro). Invece nel 2010 LeszekCzarnecki il finanziere e azionista principaledi Getin Holding (che si trova al settimoposto delle maggiori banche in Polonia), edella società LC Corp, ha guadagnato ad-dirittura 1,9 mld di zloty (475 mln di euro) egrazie a ciò ha raggiunto il terzo posto inquesto speciale ranking dei miliardari polac-chi. Il suo patrimonio totale ammonta a 5,9mld di zloty (1,47 mld di euro). È interes-sante notare che nel 2009 Czarnecki habattuto un record nel sub nuotando 17 chi-lometri nelle grotte per dieci ore. Tra i 1210miliardari del mondo ci sono quattro polac-chi. Il maggiore numero dei miliardari sitrova negli Stati Uniti, in Cina e in Russia.Prendendo in considerazioni gli ex paesi co-munisti con il maggiore numero dei miliar-dari la Polonia si trova al terzo posto dopola Russia e l'Ucraina. (Polonia Oggi)

Ranking polskich

miliarderówDzisiaj kryzys światowy nie zagraża jużpolskim miliarderom, dla których rok 2010był raczej pomyślny. Według rankingu pol-skiej wersji magazynu “Forbes” na pier-wszym miejscu wśród polskichmiliarderów znajduje się Jan Kulczyk.Jego majątek wzrósł z 6,4 mld złotych (1,6mld euro) do 7,4 mld złotych (1,85 mldeuro). Jan Kulczyk posiada yacht, nieru-chomości: na Florydzie, we Francji, na jed-nej ze śródziemnomorskich wysp ipodróżuje prywatnym samolotem. Na dru-gim miejscu rankingu plasuje się właści-ciel telewizji “Polsat” - ZygmuntSolorz-Żak, którego majątek wzrósł o mi-liard złotych (250 mln euro). W tej chwilimajątek Solorza-Żaka wynosi 7,2 mldzłotych (1,8 mld euro). Natomiast LeszekCzarnecki – finansista i główny akcjona-riusz Getin Holding oraz spółki LC Corp,zarobił w 2010 roku całe 1,9 mld złtych(475 mln euro), dzięki czemu wspiął się natrzecie miejsce w rankingu polskich miliar-derów. Jego majątek wynosi 5,9 mldzłotych (1,47 mld euro). Jako ciek dziesięćgodzin. Pośród 1210 miliarderów na świe-cie jest czterech Polaków. Najwięcej mi-liarderów jest w Stanawostkę wartoprzytoczyć fakt, że w 2009 roku Czarneckipobił rekord w nurkowaniu, przepływając17 km grot wach Zjednoczonych, Chinachi Rosji. A biorąc pod uwagę jedynie krajebyłego bloku wschodniego, Polska zaj-muje trzecie miejsce pod względem ilościmiliarderów po Rosji i Ukrainie. (PoloniaOggi)

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Lo Studio Legale internazionale Morawski&Associati ringrazia per la partecipazione al

I CICLO DI CONFERENZE PER IMPRENDITORI E OPERATORI ECONOMICI ITALIANI IN

POLONIA e invita la S.V. all’ultima conferenza del ciclo: „DIRITTO DEL LAVORO” che si terrà

mercoledí 23 marzo presso i locali dell’ICE (Istituto per il Commercio estero) di Varsavia in ul.

Marsza!kowska 72 alle ore 11.00.

Vi aspettiamo.

Page 9: Gazzetta Italia n.7

9GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

Dr De Gas-

p a r i ,

K P M G

otworzyło

I t a l i a n

Desk w Warszawie. Czy

to oznacza wzrost wło-

skich inwestycji w Pol-

sce?

Wprawdzie w ubiegłym

roku inwestycje włoskie w

Polsce nie wzrosły, jed-

nak utrzymały się na po-

dobnym poziomie jak

dwa lata temu. Jest to

dobra wiadomość, ponie-

waż w zeszłym roku od-

czuwało się jeszcze skutki

kryzysu, więc środki na

nowe inwestycje były

wciąż ograniczone. Prze-

widywania dotyczące

przyszłości są zdecydo-

wanie bardziej pozytywne

niż w zeszłym roku, a w

połączeniu z optymistycz-

nymi prognozami wzrostu

gospodarczego w Polsce

powinny zarówno pod-

nieść poziom inwestycji

włoskich spółek już obec-

nych w kraju, jak i przy-

ciągnąć nowych

inwestorów.

Czy mógłby Pan wyjaś-

nić nam zadania i funk-

cje nowej jednostki?

Najważniejszym zada-

niem Italian Desk jest do-

starczenie nowych

możliwości naszym roda-

kom działającym w Pol-

sce lub związanym z tym

krajem prowadzonymi in-

teresami. A dokładnie,

możemy zaoferować sze-

roką gamę usług: doradz-

two w zakresie marke-

tingu i zarządzania, do-

radztwo podatkowe,

obsługę księgową, do-

radztwo strategiczne i fi-

nansowe, doradztwo w

zakresie zarządzania ry-

zykiem, a także zaspoka-

jać indywidualne i

zróżnicowane potrzeby

poszczególnych klientów,

mając za cel skuteczne

zarządzanie ich opera-

cjami w Polsce. Italian

Desk ma być łącznikiem

pomiędzy włoskimi i pol-

skimi profesjonalistami,

który będzie w stanie

świadczyć międzynaro-

dowe usługi z zakresu

management consulting,

oferując Klientom metody

i wiedzę sprawdzone na

arenie międzynarodowej.

Które sektory poleciłby

Pan włoskiej firmie za-

interesowanej wejściem

na polski rynek?

Na pewno sektor usług

dla firm, jak Shared Ser-

vice Center – Business

Outsourcing, w którym,

przy konkurencyjnych

kosztach zatrudnienia,

można wykorzystać opty-

malne połączenie kompe-

tencji pracowników

(skutek bardzo wysokiego

poziomu wykształcenia w

Polsce) i znajomość języ-

ków obcych. Podobnie

oceniam sektor przemy-

słowy części zamiennych

i podzespołów (z wysoce

wyspecjalizowanym per-

sonelem: wystarczy spoj-

rzeć na Fiata, którego

gałąź produkcyjna w Pol-

sce osiagnęła jeden z naj-

wyższych poziomów

jakości na skalę światową

w całej grupie), jak rów-

nież sektor inżynieryjny

oraz badań i rozwoju - ze

względu na wysokie kom-

petencje polskich inżynie-

rów oraz na rozwój

parków technologicznych

i centrów badawczo-roz-

wojowych (wystarczy

wspomnieć, że ponad 40

inwestorów zagranicz-

nych otworzyło swoje

ośrodki badawczo-rozwo-

jowe w Polsce, m.in.

GlaxoSmithKline, Go-

ogle, LG, Philips, Gene-

ral Electric, IBM,

Unilever, Intel i wiele in-

nych). Ogólnie rzecz bio-

rąc, wzrost ekonomiczny

kraju, pobudzany przez

wewnętrzną konsumpcję,

czyni z Polski doskonały

rynek zbytu dla wszyst-

kich dóbr szybko zbywal-

nych (FMCG).

Czy myśli Pan, że - w

związku z problemami z

biurokracją, z którymi

styka się wiele firm w

Polsce - pomoc eksper-

tów od konsultingu jest

niezbędna, by wejść na

ten rynek?

Na pewno jest bardzo

ważna. Zrozumienie

wszelkich aspektów funk-

cjonowania rynku i odpo-

wiednie zidentyfikowanie

związanych z nim szans i

ryzyka to bardzo złożone

zadanie przy wchodzeniu

na nowy rynek. Dlatego

właśnie współpraca z do-

świadczonym w różnych

dziedzinach personelem,

który jest w stanie poro-

zumieć się po polsku i

który na co dzień ma do

czynienia z tą tematyką,

przyczynia się do podnie-

sienia wartości projektu

inwestycji.

Fundusze unijne: spoś-

ród wszystkich państw

członkowskich Polska

jest głównym benefi-

cjentem dofinansowa-

nia. Czy myśli Pan, że w

związku z obecnym pro-

gramem na lata 2007-

2013 Unia Europejska

utrzyma ten kierunek i

Polska będzie mogła ko-

rzystać z kolejnych fun-

duszy w kolejnym

programie na lata 2013-

2020?

Obecnie Unia i państwa

członkowskie są w fazie

ustalania, jaka polityka

zostanie zastosowana do

regionalnych funduszy

rozwojowych, innowacyj-

nych i edukacyjnych w

okresie 2013-2020. W tej

chwili jest jeszcze za

wcześnie, by rozmawiać o

tym, jakie konkretne

kwoty zostaną przyznane

poszczególnym państwom

członkowskim i według

jakich priorytetów. Jed-

nakże główne wskazówki

i wytyczne określone w

ramowym programie

strategicznym “Europe

2020” zawierają m.in.

takie sektory, jak innowa-

cje i energia. Sektory te w

najbliższych latach nale-

żeć będą do prioryteto-

wych zadań polskiego

rządu. Na tej podstawie

można przypuszczać, że

Polska pozostanie wśród

największych beneficjen-

tów dostępnych funduszy,

także w nadchodzącym

okresie programowym.

Czy wśród nowych pań-

stw, które przystąpiły

do UE, Polska jest nadal

jednym z najbardziej

interesujących krajów

pod względem inwesty-

cyjnym, czy wyłaniają

się inne państwa, które

zapewniają lepszy roz-

wój przedsięborczości?

Polski rynek jest jednym z

najciekawszych wśród

rynków nowej, powięk-

szonej Unii, przede

wszystkim ze względu na

istnienie dużego popytu

krajowego i ogromny po-

tencjał zmian na lepsze w

zakresie inwestycji w in-

frastrukturę. Gospodarka

jest raczej otwarta i ro-

kuje stabilny wzrost. Jest

to jednak wciąż rynek, na

którym trudno jest dzia-

łać, szczególnie ze

względu na rozbudowaną

biurokrację (skompliko-

wane procedury, powolne

działanie) oraz niski po-

ziom znajomości języka

angielskiego w urzędach.

W krajach takich, jak

Czechy, Słowacja, Esto-

nia można znaleźć lepsze

warunki w zakresie “ła-

twości robienia intere-

sów” (przynajmniej

według danych World

Economic Forum), ale są

to dużo mniejsze rynki i

pod wieloma względami

bardziej rozwinięte, czyli

z mniejszym potencjałem

wzrostu i zwrotu, przez co

okazują się mniej atrak-

cyjne. Moim zdaniem

inne kraje są mniej inte-

resujące - na przykład te

leżące na Bałkanach,

gdzie wciąż trzeba się

mierzyć z poważnymi

problemami, takimi jak

przejrzystość i spójność

polityki miejscowych

władz. Podsumowując,

Polska wyróżnia się za-

równo pod względem

wielkości rynku, jak i sta-

bilności. Nie można też

zapominać o ogromnym

funduszach europejskich

przeznaczonych dla tego

kraju.

Termin wejścia Polski

do strefy euro jest wciąż

odsuwany w czasie.

Kiedy, według Pana,

Polska wprowadzi

euro?

Obecnie bardzo trudno

jest odpowiedzieć na to

pytanie, kryzys na pewno

miał duży wpływ na de-

cyzje monetarne w Pol-

sce. Właśnie wolna ręka

w działaniu w zakresie

polityki monetarnej była

jednym z czynników, które

pozwoliły Polsce utrzy-

mać tendencje wzrostowe

(chociaż były one mniej-

sze niż w poprzednich la-

tach), podczas gdy inne

kraje europejskie musiały

radzić sobie z trudnymi

sytuacjami. Poza tym

Klub Euro musi wciąż

mierzyć się z ważnymi i

złożonymi problemami

związanymi z własną po-

lityką monetarną i dopóki

nie będzie jasności w tych

kwestiach, Polska będzie

kontynuować swoją poli-

tykę zwłoki. Ogólnie

rzecz biorąc, na dzień

dzisiejszy porozumienie

przewiduje wejście Polski

do strefy euro nie wcześ-

niej niż w 2015 roku

(mniej optymistyczne

analizy wskazują termin

możliwego wejścia do

strefy na rok 2018/2019).

Wywiad z Andrea De GaspariItalian Desk KMPG wWarszawie

REKLAMA

Page 10: Gazzetta Italia n.7

Sebastiano Giorgi

Una giornali-sta arrem-b a n t e ,s e m p r esulla notizia,

in Polonia e all’estero. Cosìè Katarzyna Kornet giorna-lista della sezione cultura diPolskie Radio, una bravaprofessionista sempre in-formata e a contatto con lavita autentica della suacittà, il bello ed il bruttodella contraddittoria Varsa-via, destinata a diventareuna delle più interessantinuove capitali economichee culturali europee. Macosa significa esseregiornalisti oggi in Polo-nia?

“Direi che il giornalistapolacco non è egocentrica-mente concentrato su sestesso ma ha una grandeattenzione verso la gente.E questo è un fatto impor-tante in un paese in cui lademocrazia è ancora gio-vane e dove dopo decine dianni d'isolamento politico eculturale ogni tanto è facileperdersi e decidere qualivalori ci dovranno guidarenella vita. In Polonia i gior-nalisti, oltre al seguire ilcomportamento dellaclasse politica, svolgono unruolo di guida per la gentecomune soprattutto ri-guardo le materie inerentila Comunità Europea. Inquesto senso fondamen-tale è il compito dei mediapolacchi nel tradurre il lin-guaggio istituzionale delgoverno europeo per lagente facilitando le con-crete possibilità di com-prensione delle normative el’accesso ai contributi perchi fosse interessato. Inquesti anni in particolare civuole grande attenzione nelcomunicare come fare perandare a studiare all'esteroo come usare i fondi del-l'Unione. Riguardo l’au-dience bisogna ammettereche i polacchi sono stufi e

annoiati dai temi della poli-tica, una disaffezione au-mentata l'anno scorso, apartire dal disastro di Smo-lensk e dalle polemiche edivisioni che ne sono con-seguite. Così purtroppospesso i polacchi stanchi diascoltare i politici che si at-taccano continuamente,preferiscono rifugiarsi aguardare vari tipi di realityshow.”

Stiamo vivendo fasimolto turbolente lungo lecoste del Nord Africa, cisaranno probabili pesantiricadute anche per i touroperator polacchi? Versoquali destinazioni si spo-sterà il turismo che eradiretto in quei paesi oggiin piena rivoluzione?

“Da una parte, alcuni deipaesi africani che si affac-ciano sul Mediterraneo, tipola Tunisia, l'Egitto e la Libia,perderanno la gran partedel loro flusso turistico. Madopotutto penso veramenteche stare a sollazzarsi alsole seduti sulla sedia asdraio lungo le spiaggearabe mentre a pochi chilo-metri da queste oasi di feli-cità la gente combatte emuore per cercare un mi-glioramento delle condi-zioni di vita è moralmentediscutibile. È come se neigiorni in cui combattevamoper le strade contro il comu-nismo, i turisti del ricco Oc-cidente fossero venuti asciare sulle nostre monta-gne o avessero fatto safarifotografici ai Cantieri Navalidi Danzica. Purtroppo devosottolineare che i polacchi,che rappresentano già unaparte rilevante del turismoche affolla le stazioni bal-neari arabe, non sembranomolto interessati a com-prendere la cultura di questipaesi. L'interesse per le va-canze in Egitto comunquenon è in calo. I turisti polac-chi ora credono di fare unbuon affare, andando in va-canza “all inclusive” per soli900 PLN a Hurghada, no-nostante la situazione in

Egitto non sia normalizzata.Alcune località turistichesono a centinaia di chilo-metri dai luoghi delle dimo-strazioni, ma altre sono benpiù vicine e la macchinacommerciale pretende chei manifestanti non portinodisordini nelle stazioni bal-neari. Ma se bloccano lafornitura di acqua e cibo aivillaggi turistici… Comun-que se alla fine il flusso tu-ristico verso questi paesicalerà, com’è prevedibile, itour operator specializzatiavranno ingenti perdite eforse per rifarsi aumente-ranno i prezzi dei viaggi inaltri paesi caldi. Dove an-dranno i polacchi? Nellalista ci sono per forza laGrecia, Cipro e le Isole Ca-narie, ovvero nell’UnioneEuropea, paesi in zonaeuro e quindi un lusso nona portata di tutti”.

Lei ha viaggiato moltorecentemente, tra il sum-mit di Copenaghen, Pa-rigi, Stoccolma ed altrecapitali europee. Qual èstata l’esperienza più in-teressante?

“Voglio raccomandare atutti di visitare Strasburgo eil Parlamento Europeo.Oltre alle interessanti con-ferenze tra i politici che sipossono seguire da spe-ciali tribune, ci sono anchecontinue presentazioni suipaesi dell'Unione. Durantele pause delle sessioni, neicorridoi si possono trovareungheresi che ti fanno as-saggiare il loro gulash ealtri piatti della loro cousine,italiani che organizzanorassegne dei famosi film“spaghetti western”, e fran-cesi che propongono spet-tacoli di danza.Un'esperienza interessantedi lavoro e di vita è stataquella al Carnevale di Ve-nezia. Un viaggio straordi-nario a livello culturale eduna occasione unica perconoscere l’evoluzione delvestire in Italia attraverso lacontinua sfilata per le viedella città di gente mma-

scherata con sontuosi abitidi ogni epoca. Bello poi im-mergersi nella cultura deipaesi scandinavi con la lorogrande attenzione per unavita quotidiana altamenteecologica, come ad esem-pio l'esclusione del trafficodalle strade di Copenhagenper lasciar spazio ai ciclisti.A proposito approfitto per ri-cordare che il prossimo se-mestre di presidenza dellaPolonia nel Consiglio del-l'Unione Europea, che ini-zierà a luglio, saràincentrato proprio sul ri-spetto dell'ambiente e saràintitolato: PresidenzaVerde”.

Ecco appunto la Polo-nia è attesa da due impor-tanti test europei, i seimesi della presidenzadell’Unione dal prossimoluglio e l’organizzazione,insieme all’Ucraina, deiprossimi campionati eu-ropei. Il paese è pronto?

“Tecnicamente se par-liamo di EURO 2012 la co-struzione degli aeroporti edegli stadi avanza senza in-dugio. La situazione è peg-giore riguardo alla viabilitàe alle autostrade la cui co-struzione ormai abbiamocapito non sarà completataentro l’inizio dei campionati.Ma assolutamente non sipuò demonizzare la Polo-nia, definendola un paeseselvaggio dove i tifosi dellevarie nazioni europeeavranno paura di venire.Tutta la società polacca ap-poggia l’organizzazione deiCampionati Europei e sic-come i polacchi sono fa-mosi per la loro ospitalitàsenz'altro questa sarà, pertutti gli appassionati di cal-cio e non solo, una bellaoccasione per avere piace-voli sorprese e superare al-cuni stereotipi riguardanti laPolonia. Riguardo il seme-stre di presidenza UE laPolonia si concentrerà sullequestioni tipo la negozia-zione del bilancio del-l'Unione per gli anni2014-2020, le relazioni con

l'Est oppure l'uso della pro-prietà intellettuale. Rile-vante sarà la data delleelezioni parlamentari in Po-lonia. Ovviamente il calen-dario della presidenzasarebbe meno caotico se ipolacchi andassero alleurne in primavera”.

Ed ora una curiositàsul popolo della nottevarsaviese che ama ritro-varsi davanti ad un piattodi sledzie da “panRoman”, perché questolocale è diventato un sim-bolo della città?

“Tutte le strade portano,di notte o alle prime ore del-l’alba, a Przekąski Zakąski.È una tappa obbligatorianel percorso festaiolo dellavita notturna varsaviese. Ilpersonale oldschool dietroil bancone, guidato dall’ele-gante “signor Roman” èsempre pronto ad acco-gliere con garbo gli avven-tori di ogni età e ad ogni oraservendo vodka calda,“gzik” (patata calda con for-maggio bianco), salsicciabianca e naturalmentesledzie. Con il “signorRoman” che può raccon-tare una infinità di aneddotivarsaviesi recenti e antichi.Un locale che accoglie unavariegata clientela, di ognietà, classe sociale e prove-nienza. Quando si entra aPrzekąski, lo stress eva-pora come l’aria da un pal-loncino e ognuno puòessere finalmente sestesso senza la mascherache spesso vestiamo più omeno volontariamentenella nostra quotidianità.Questo locale è la quintes-senza di Varsavia”.

Essere giornalista oggiin Polonia

10 GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

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Page 11: Gazzetta Italia n.7

Być dziennikarzem wdzisiejszej Polsce

Dociekliwa, za-wsze na bie-ż ą c o ,działająca wPolsce i za gra-

nicą. Taka właśnie jest KasiaKornet - dziennikarka sekcjikulturalnej Polskiego Radia,profesjonalistka zawsze świet-nie poinformowana i będąca wstałym kontakcie z autentycz-nym życiem swojego miasta,blaskami i cieniami War-szawy, która staje się jedną znajciekawszych nowych stolicEuropy, pod względem gospo-darczym i kulturalnym. Ale codziś właściwie znaczy byćdziennikarzem w Polsce?

Kim jest dzisiaj polski dzien-

nikarz, jakie wyzwania

przed nim stoją? Czy prze-

ciętny Polak uważnie śledzi

codzienne wiadomości z Pol-

ski i ze świata? Które bar-

dziej przyciągają jego

uwagę?

Polski dziennikarz – mimo

całej miłości do swojego za-

wodu – nie pracuje z myślą o

sobie, ale przede wszystkim z

myślą o innych. Szczególnie w

kraju, w którym ciągle uczymy

się demokracji i w którym, po

dziesiątkach lat politycznego i

kulturalnego odizolowania,

czasami łatwo nam się pogu-

bić i zbyt pochopnie decydo-

wać, jakimi mamy się

kierować wartościami. Dzien-

nikarz w Polsce – poza patrze-

niem na ręce polityków - pełni

więc rolę swoistego przewod-

nika. Jest to szczególnie is-

totne w kontekście UE. Wielu

Polaków Unię utożsamia z in-

stytucjami – z Parlamentem

czy Komisją Europejską. Rolą

polskich mediów jest przełoże-

nie tego instytucjonalnego ję-

zyka na konkretne szanse,

jakie każdy Polak może czer-

pać z członkostwa: jak podjąć

pracę w innym kraju Unii, jak

wyjechać na studia czy wresz-

cie – jak wykorzystać unijne

fundusze. Polacy są zmęczeni

i znudzeni polityką w mediach.

Widać to szczególnie w ciągu

ostatniego roku, od katastrofy

smoleńskiej, od kiedy nasza

scena polityczna jest skłócona.

Zamiast słuchać polityków

wzajemnie się atakujących,

Polacy wolą więc uciekać nie-

stety w inną rzeczywistość, np.

w różnego rodzaju reality

show.

Tunezja i Egipt przechodzą

teraz burzliwy okres. My-

ślisz, że będzie to miało

wpływ na działalność

polskich biur podróży?

W stronę jakich kra-

jów skieruje siębiznes

turystyczny, skupiony

wcześniej głównie na

państwach, które obec-

nie przechodzą rewo-

lucję?

Z jednej strony bez tury-

styki takie państwa jak

Tunezja czy Egipt stracą

znaczą część dochodu. Z

drugiej – i jest to zdanie,

które podzielam – wyle-

giwanie się na leżaku na

plażach arabskich ku-

rortów w momencie,

kiedy poza tymi oazami

szczęścia ludzie walczą

(i giną) o polepszenie

warunków życia – jest

moralnie wątpliwe . To

tak, jakby w czasach,

kiedy my walczyliśmy na

ulicach o obalenie komunizmu

turyści z bogatego Zachodu

przyjeżdżali na narty w nasze

góry i przy okazji urządzali

sobie wycieczki z aparatami

fotograficznymi np. do

Stoczni. Niestety Polacy –

mimo, że są już nieodłącznym

elementem arabskich kuror-

tów - nie wkładają żadnego

wysiłku w zrozumienie kultury

tych państw. Zainteresowanie

wycieczkami nie słabnie. Tury-

ści z Polski uważają, że zrobią

dobry interes, wyjeżdżając na

urlop All Inclusive za 900PLN

do Hurghady. Sytuacja w

Egipcie się nie unormowała.

Owszem, kurorty są kilkaset

kilometrów od miejsc zamie-

szek, ale też wokół nich –

oprócz morza rozciąga się

bezkres pustyni. Demonstranci

nie muszą doprowadzić do

rozruchów w kurortach. Wy-

starczy, że zastopują transport

żywności i wody do tych kuror-

tów... Jeśli jednak ruch do tych

państw spadnie, to z pewno-

ścią biura podróży odbiją

sobie straty, podnosząc ceny

wyjazdów do innych ciepłych

krajów. Jakie cele obiorą Po-

lacy? Na liście jest z pewno-

ścią Grecja, Cypr i Wyspy

Kanaryjskie – czyli UE, czyli

EURO, czyli wyjazdy staną się

luksusem niedostępnym dla

każdego…

Ostatnio bardzo wiele po-

dróżowałaś: od Kopenhagi,

przez Paryż, po Sztkoholm i

inne europejskie stolice.

Gdzie nabrałaś najciekaw-

szych doświadczeń?

Polecam każdemu wizytę w

Strasburgu – w Parlamencie

Europejskim. To nie

tylko obrady, które

można śledzić ze specjal-

nej galerii . To także cie-

kawe prezentacje państw

Unii. W przerwach sesji

na korytarzach Parla-

mentu możemy natknąć

się na Węgrów, którzy

częstują gulaszem i in-

nymi daniami swojej

kuchni. Włosi organizują

np. seanse filmów typu

„spaghetti western”,

Francuzi – taneczne po-

kazy. Ciekawym przeży-

ciem był również

karnawał w Wenecji. To

niezwykłe spotkanie nie

tylko na poziomie kultu-

ralnym, ale również

spotkanie z historią

Włoch, którą widać w

oszałamiających stro-

jach Wenecjan. I jeszcze

kraje skandynawskie – rozwią-

zania ekologiczne, jak np. wy-

łączenie z ulic Kopenhagi

ruchu samochodowego na

rzecz cyklistów. Przy okazji

przypomnę, że nadchodzące w

lipcu Przewodnictwo Polski w

Radzie Unii Europejskiej bę-

dzie bazowało na poszanowa-

niu środowiska i nosiło nazwę:

„Zielona Prezydencja”.

Przed Polską dwa wyzwania

na skalę europejską: lider

Unii przez sześć miesięcy,

oraz gospodarz, wraz z

Ukrainą, mistrzostw Europy

w piłce nożnej Euro 2012.

Myślisz, że Polska jest na to

gotowa?

Pod względem technicznym,

jeśli rozmawiamy o EURO

2012, to budowa lotnisk i sta-

dionów przebiega bez opóź-

nień. Trochę gorzej sprawa

wygląda z autostradami, ale

przecież ich budowa nie skoń-

czy się wraz z rozpoczęciem

Mistrzostw. I absolutnie nie

można demonizować Polski

jako kraju dzikiego, do któ-

rego kibice z innych państw

Europy będą bali się przyje-

chać. Całe polskie społeczeń-

stwo popiera EURO i – ze

względu na gościnność Pola-

ków – z pewnością będzie to

dla wszystkich fanów footballu

czas miłych niespodzianek i

przełamywania negatywnych

stereotypów dotyczących Pol-

ski. Co do Prezydencji, to w jej

trakcie Polska będzie koncen-

trować się na takich obszarach

jak negocjacja budżetu Unii

na lata 2014-2020, stosunki ze

Wschodem czy wykorzystanie

kapitału intelektualnego. Is-

totna będzie data wyborów

parlamentarnych. Oczywiście,

kalendarz przewodnictwa

mniej byłby zakłócony, gdyby

Polacy do urn poszli wiosną.

A teraz ciekawostka – War-

szawa nocą kojarzy się głów-

nie z talerzem śledzi u pana

Romana. Opowiedziałabyś

nam, dlaczego właśnie ten

lokal stał się symbolem noc-

nego życia stolicy?

Wszystkie drogi nocą (lub nad

ranem) prowadza do Przeką-

sek Zakąsek. To obowiązkowy

przystanek na imprezowej tra-

sie. Kultowa oldschoolowa

obsługa za barem, z elegan-

ckim Panem Romanem na

czele,który zawsze zamieni z

Tobą parę słów. Przy ciepłej

wódeczce, gziku czy białej

kiełbasie usłyszysz od Pana

Romana warszawskie aneg-

doty i historie sprzed kilku-

dziesięciu lat. Przychodzą tu

różni ludzie, różnie sytuowani,

różnych narodowości, zawo-

dów. Jak z balona uchodzi z

nich stres, napięcie, zdejmują

maski. Ten lokal jest kwinte-

sencją War-

szawy.

11GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

Page 12: Gazzetta Italia n.7

KALENDARZ WYDARZE! NA MARZEC 2011

2 marca, godz. 18.00 Kino – WICEKRÓLOWIE (I VICERE’) (2007) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie 3 – 6 marca, godz. 13.00 i 18.00 Kino – III FESTIWAL KINA W"OSKIEGO W RZESZOWIE Miejsce: Promar International, ul. Bohaterów 12, Rzeszów Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Wydarzenie zorganizowane przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie we wspó!pracy z w!oskim Ministerstwem Spraw Zagranicznych, SJiZ i NKJO Promar International 8 marca, godz. 18.00 Kino – DWIE PARTYJKI (DUE PARTITE) (2009) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie 9 marca, godz. 18.00 Kino – PI#$ DNI MEDIOLANU (LE CINQUE GIORNATE DI MILANO) – I CZ#%$ (2004) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie 10 marca, godz. 18.00 Literatura – WYK"AD – PRZESZ"O%$ W TERA&NIEJSZO%CI ITALII WG. SEBASTIANO VASALLIEGO Miejsce: Sala konferencyjna W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 102, 116 Wyk!ad zorganizowany przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie we wspó!pracy z Zak!adem Italianistyki UJ 16 marca, godz. 18.00 Kino – PI#$ DNI MEDIOLANU (LE CINQUE GIORNATE DI MILANO) – II CZ#%$ (2004) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie 17 marca, godz. 18.00 Muzyka – KONCERT – DUO ALTERNO Miejsce: Sala koncertowa Akademii Muzycznej w Katowicach Florianka, ul. Basztowa 8 Informacja: [email protected] ; tel. 12 421 89 43/46 wew. 110 Koncert zorganizowany przez Akademi" Muzyczn# w Krakowie we wspó!pracy z W!oskim Instytutem Kultury w Krakowie 22 marca, godz. 18.00 J'zyk – WYK"AD ROMANA SOSNOWSKIEGO Miejsce: Sala konferencyjna W!oskiego Instytutu Kultury

Page 13: Gazzetta Italia n.7

CALENDARIO EVENTI MARZO 2011

2 marzo, ore 18.00 Cinema – I VICERE’ (2007) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 3 - 6 marzo, ore 13.00 e 16.00 Cinema – III FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO A RZESZÓW Luogo: Promar International, ul. Bohaterów, 12; Rzeszów Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri DGPC Uff. II, SZiZ e NKJO Promar International 8 marzo, ore 18.00 Cinema – DUE PARTITE (2009) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 9 marzo, ore 18.00 Cinema – LE CINQUE GIORNATE DI MILANO (I parte) (2004) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 10 marzo, ore 18.00 Letteratura – CONFERENZA – IL PASSATO NEL PRESENTE DELL’ITALIA SECONDO SEBASTIANO VASALLI Luogo: Sala conferenze Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected] ; tel. 12 421 89 43/46 int. 102, 116 La conferenza è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con il Dipartimento di Italianistica dell’Università Jagellonica di Cracovia 16 marzo, ore 18.00 Cinema – LE CINQUE GIORNATE DI MILANO (II parte) (2004) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 17 marzo, ore 18.00 Musica – CONCERTO – DUO ALTERNO Luogo: Accademia di Musica di Cracovia, Sala concertistica Florianka, ul. Basztowa 8 Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 110 L’evento è organizzato dall’Accademia di Musica di Cracovia in collaborazione con questo Istituto

Page 14: Gazzetta Italia n.7

Dzika świnia

sieneńska

Drodzy czytel-nicy, miałemostatnio okazjębrać udział wdyskusji w gro-

nie znajomych na temat jako-ści (oczywiście, tej najlepszej)włoskiej szynki prosciuttocrudo, jednak przywołaneprzez moich rozmówców ro-dzaje ograniczyły się doszynki parmeńskiej i San Da-niele, uważane przez nich zadoskonałe, jednak rozmowanie poszybowała na poziom naprzykład Serrano, czy wy-śmienitej hiszpańskiej PataNegra Spagnolo, ponieważ,jak zwykło się twierdzić pro-dukty te (a z pewnością tenostatni) wytwarzane są z dzi-kich świń „hodowanych” wśrodowisku naturalnym, a napytanie: a Cinta Senese? po-patrzono na mnie, jak na wa-riata - a to z tego powodu , żepomimo, iż rasa ta została ura-towana przed wyginięciemdzięki wybranym hodowcom,pozostaje ogólnie nieznana.Szkoda, powiedziałbym, boszynka wytwarzana z ichmięsa ma prawdziwie królew-ski smak, jest produktem naj-wyższej klasy, świetnieznanym przez toskańczyków“DOC”. Cinta sieneńska torasa świni, która nie może byćhodowana w zamkniętych po-

mieszczeniach, a pozosta-wiona jest w stanie dzikim, nawolnym wybiegu, na polach iw lasach, gdzie sama znajdujepożywienie – od żołędzi, przezróżnego rodzaju bulwy, truflepo korzenie roślin i trawy,czyli praktycznie wszystko, cooferuje jej natura. Nazwa tegogatunku pochodzi właśnie odbiałego paska - po włosku„cinta” wokół kłębu grzbietu inóg zwierzęcia. Cinta sieneń-ska jest przodkiem wszystkichras świń toskańskich. Była ho-dowana już w czasach etru-skich i Starożytnych Rzymian,którym towarzyszyla podczaslat ekspansji i migracji , oka-zała się być także ratunkiemdla średniowiecznych chło-pów w czasach zarazy i nie-urodzajów. Jednym zpierwszych świadectw obec-ności tego gatunku na terenieWłoch jest fresk AmbrogioLorenzetti'ego, w ratuszu wSienie, datowany na rok 1338.Pod koniec lat 90. ubiegłegowieku grupa hodowców zde-cydowała przywrócić hodowlętej autochtonicznej, niemalwymarlej rasy, tworząc w2000 r. Konsorcjum dsOchrony Świni Sieneńskiejdzialające na terenie Toskanii,w prowincji Siena, Regio-nalny Związek HodowcówŚwini Sieneńskiej (APA).Także inne organizacje poczy-niły znaczące kroki, oferującoryginalnym producentomwsparcie i pomoc finansową,

mające na celu przywrócenieliczebności osobników tegogatunku, wystarczającej dowykreślenia go z listy gatun-ków zagrożonych wyginię-ciem. Jest to rasa małopłodna, w jednym miociemoże być maksymalnie 6 pro-siąt, dlatego walka o jej utrzy-manie wciąż trwa. Wystarczywspomnieć, że we Włoszech,na początku XX wieku było aż21 gatunków świń, z którychniemal wszystkie wyginęływraz z pojawieniem się bar-dziej opłacalnych do hodowliodmian duńskich i angielskichi tak pozostało tylko pięć ga-tunków rdzennie włoskich:oprócz Świni Sieneńskiej - Sy-cylijska, Romagnola (nr: Ro-magnola, romaniolskie bydło),Casertana i Czarna Świnia Ka-labryjska. Cinta nadal musiprzebywać w stanie dzikimlub półdzikim, na dużych,ogrodzonych powierzchniach,zalesionych i przeplatanychpolanami lub łąkami. Wypaszwierząt, a co za tym idzie ichpożywienie (zwłaszcza żołę-dzie słodkie z dębu i lekkogorzkawe z dębu wiecznie zie-lonego, ale także różnego ro-dzaju bulwy, korzenie i innamateria organiczna w postacitraw) nadaje mięsu szczególnecechy:- bardzo pozytywny wpływ nasmak i soczystość mięsa: bar-dziej czerwieńszego o przy-jemniejszym smaku wporównaniu z innymi rodza-

jami wieprzowiny;- mięso to jest najwyższejjakości i zaleca się włączaćje do różnego rodzaju diet zracji wysokiej zawartościkwasów tluszczowych,zwłaszcza kwasów Omega 3 iOmega 6;- słonina jest bogatsza w kwasoleinowy, który zwalcza cho-lesterol oraz w wielonienasy-cone kwasy tłuszczowe, wporównaniu z tradycjonalnasłoniną wieprzową; - Tłuszcz jest mniej gęsty, bar-dziej płynny i dlatego teżznacznie przyjemniejszy dlapodniebienia;- Jego większa płynność wyni-kająca z mniejszego nasyce-nia, sprawia, że w mięsie doprodukcji wędlin wszystkiezapachy i zioła, którymi jestdoprawiane lepiej przenikająw wędlinę, nadając jej dosko-nały lekko korzenny aromat.Najbardziej uznanymi produk-tami pochodzącymi z hodowlitego gatunku są:− Lonza di Cinta (Krzyżówkaze Świni Sieneńskiej): jedna znajlepszych wędlin, znana zeswojej delikatności i krucho-ści. Pochodzące własnie zczęści krzyżowej świni mięso,dojrzewa od dwóch do czte-rech miesięcy, w zależności naco jest potem przeznaczone.Świeższe mięso poleca sięprzygotowywać w formie ta-tara lub carpaccio, doprawio-nego odrobiną oliwy, a wraz ztym dojrzewaniem, jak zwykłą

wędlinę w plastrach.− Lardo di Cinta alle erbe (sło-nina w ziołach): wytwarzana zmięsa pochodzącego z karku igrzbietu zwierząt , które osiąg-nęly wiek co najmniej 12-14miesięcy. Najlepiej jeść ją naciepłym, cienko pokrojonymchlebie. Sprawdza się świetnietakże do przygotowania dańmięsnych i rybnych. − Capocollo Cinta (salceson):produkowane z przedniejprzedniej części karku (odci-nek szyjny), umieszczane jestw marynacie z wina Chianti iprzez kilka dni w soli, pieprzui różnych ziołach. W plaster-kach części ciemnego mięsaprzeplatają się z warstwamimiękkiego i aromatycznegotluszczyku. − Prosciutto di Cinta (szynka):jest to produkt, który wyróżniasię najbardziej spośródwszystkich pozostałcyh. Jestwciąż wytwarzany w ten samsposób, jak przed wiekamidojrzewając na powietrzu, bezużycia specjalnych klimatyzo-wanych komór, jak to mamiejsce w przypadku produk-cji przemysłowej. − Spalla di Cinta (łopatka):wytwarzana z mięsa z przed-niej części świni jest jedną znajbardziej typowych wędlin.Jest bardziej aromatyczna odprosciutto i podawana główniew plasterkach, w sezonie ze

świeżymi figami. − Pancetta di Cinta (boczek):produkt pozornie zwyczajny,ale wyjątkowo smaczny.Otrzymuje się go z najtłust-szych części zwierząt. W Tos-kanii znany jest jako“Rigatino”. Pokrojony w kos-tkę używany jest do przygoto-wania makaronu z sosemamatriciana albo carbonara. − Guanciale Cinta (część po-liczka świni) – mięso, jakwskazuje na to sama nazwawędliny, pochodzi z we-wnętrznej części policzkaświni i przechowywane jest wsoli, aż dojrzeje. Jest świetnedo szpikowania słoniną pie-czeni oraz do faszerowaniamięsiw i ryb.− Salame di Cinta (kiełbaska):właściwości organoleptycznetej kiełbaski to całkowity brakkwasowości oraz delikatny islodkawy smak. Do wyrobutej wędliny używa się najwyż-szej jakości mięsa pochodzą-cego z karku oraz przebranegoschabu.− Finocchiona di Cinta (bale-ron): Finocchiona nie ma takzwanego “tłuszczyku”. Za-warty w tej wędlinie tłuszczpochodzi otrzymuje się z po-liczków i brzucha świni, któremieli się na grubo.Mam nadzieję, ze zachęciłemWas do skosztowania tychpyszności.

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Marzo - Marzec 2011

Marco Ghia

Cari lettori, ultima-mente ho assistitoad una discus-sione fra amicisulle qualità (sen-

z’altro più che pregevoli) delprosciutto crudo italiano, ma leuniche citazioni si riferivano alParma e al San Daniele consi-derati ottimi dalle parti in causama non ai livelli di un Serranoo un Pata Negra Spagnolo(meravigliosi) perché si asse-riva prodotti (almeno il se-condo) con maiali allevati allostato brado, e alla domanda:ma la Cinta Senese? mi hannoguardato come un matto, siperché anche se riscoperto esalvato dall’estinzione graziead un gruppo di pregevoli alle-vatori rimane sconosciuto aipiù, direi peccato; un vero pro-dotto da presidio del gusto unapunta di diamante che i toscaniD.O.C. conoscono bene.La cinta senese è un maialeche, per sua natura, non puòessere allevato chiuso in unastalla, ma viene lasciato liberoallo stato brado in campi e bo-schi, dove può cibarsi di tuttoquello che trova, dalle ghiandealle radici, dai tuberi ai tartufi eall’erba, insomma tutto quelloche l’ambiente gli offre. Il nomederiva dalla fascia bianca, la

“Cinta” appunto, che avvolge ilgarrese, le spalle e gli arti infe-riori. La Cinta Senese è la ca-postipite di tutti i maiali dellaToscana. Già allevata dagliEtruschi, fu al seguito dei Ro-mani nelle loro migrazioni e digrande aiuto ai contadini delMedioevo durante pestilenze ecarestie. Una delle prime e piùfamose documentazioni dellasua presenza, è l'immagineraffigurata nell'affresco di Am-brogio Lorenzetti denominato"Effetti del Buon Governo - Lacampagna ben governata" nelPalazzo Comunale di Siena, ri-salente al 1338.Alla fine degli anni ‘90 ungruppo di allevatori, ha decisodi partecipare alla reintrodu-zione di questa razza autoc-tona e quasi estinta,costituendo poi nel 2000 ilConsorzio di Tutela della CintaSenese. La Regione Toscana,la Provincia di Siena, l'Associa-zione Provinciale degli Alleva-tori Senesi (APA) e altri entipreposti hanno fatto un note-vole sforzo, incoraggiandoanche con contributi, l'acquistoed il mantenimento dei veri ri-produttori, al fine di raggiun-gere un numero sufficiente dianimali atto a togliere la CintaSenese dalla lista delle speciein estinzione.È un maiale poco prolifico: lecovate raggiungono al mas-

simo 6 suinetti, così la battagliaper salvaguardare questarazza autoctona è sempre incorso. Basti pensare che in Ita-lia, ai primi del 900, esistevano21 razze suine, che si sonoquasi tutte estinte con l'arrivodelle più produttive razze da-nesi e inglesi, solo 5 razzesono rimaste: oltre alla CintaSenese, la Siciliana, la MoraRomagnola, la Casertana e laNera Calabrese.La Cinta ancora oggi deve es-sere allevata allo stato brado osemibrado, in ampie aree re-cintate, dove i boschi si alter-nano a qualche radura.L'allevamento al pascolo, conla particolare alimentazioneche ne deriva (a base soprat-tutto di ghiande, sia quelle dolcidella quercia che quelle amaredel leccio, ma anche di tuberi,radici e materiale organico deltappeto erboso), dà alle suecarni sapore e caratteristicheuniche:- positivi effetti sulla sapidità esulla succulenza della carne:che è più rossa e gustosa dellealtre carni suine;- le carni possiedono miglioriqualità dietetiche per la mag-giore concentrazione di acidigrassi insaturi, in particolaredella serie Omega 3 e Omega6 ;- il suo lardo è più ricco di acidooleico che combatte il coleste-

rolo e di acidi grassi polinsaturirispetto a quello tradizionale;- il grasso è meno consistentee più fluido, perciò molto piùgradevole al palato;- la sua migliore fluidità, dovutaad una maggiore insatura-zione, permette nei salumi chesi ottengono, una più rapidadiffusione degli aromi usati perla speziatura assicurando alprodotto ottime caratteristichearomatiche, i prodotti più rap-presentativi da conservazionedelle sue carni sono:- Lonza di Cinta Senese: unodei salumi più nobili per la suamorbidezza e delicatezza. Ri-cavata dal lombo del maiale, èstagionata dai due ai quattromesi a seconda dell’uso. Piùfresca è consigliabile consu-marla come carpaccio conditacon un filo d’olio, avanti con lastagionatura come sempliceaffettato.- Lardo di Cinta alle erbe: ot-tenuto dalle spalle e daldorso del suino di almeno12-14 mesi di età. Si consi-glia di consumarlo sul panecaldo affettato in manierasottile. Ottimo per la prepara-zione di piatti di carne maanche di pesce.- Capocollo di Cinta: prodottocon la parte terminale dellombo del suino (il collo),viene messo a marinare nelvino Chianti per qualche

giorno insieme a sale, pepe espezie varie. Si presenta conparti magre alternate a strati digrasso morbido ed aromatico.- Prosciutto di Cinta: è sicura-mente il prodotto che si distin-gue di più. Viene lavoratoancora come una volta e la sta-gionatura avviene all’ariasenza l’ausilio delle celle con-dizionate come succede per leproduzioni industriali.- Spalla di Cinta: prodotta conla parte anteriore del suino èuno dei salumi più tipici. Più sa-porita del prosciutto viene ser-vita principalmente comeaffettato magari accompagnatacon fichi di stagione.- Pancetta di Cinta: un prodottomolto semplice ma allo stessotempo molto gustoso, è rica-vata dallo strato adiposo delsuino. In Toscana è conosciutacome “Rigatino”. Tagliata a cu-betti viene usata per la prepa-

razione di pasta all’amatricianae carbonara.- Guanciale di Cinta: provienecome dice il nome dalla guan-cia del maiale che viene salatae stagionata, è ottimo per lar-dellare arrosti e farcire carne epesce.- Salame di Cinta: le caratteri-stiche organolettiche di questosalame sono la totale assenzadi acidità e il gusto morbido edolce. Vengono scelte carni diprimissima qualità ricavatedalle spalle, e dalle rifilature diprosciutto.- Finocchiona di Cinta: la Fi-nocchiona non ha il così detto“lardello". Il grasso della finoc-chiona è ottenuto infatti dalleguance e dalla pancetta delsuino che vengono macinate inmodo più grossolano.Spero proprio vi sia venuta vo-glia di provarla.

La cinta senese

VIE DEL GUSTO

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15GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

Giuseppe LeonardiSommelier AIS - Restauracja Da Aldo

Signori e signore ecco suamaestà il sangiovese, il redei vitigni italiani. Il vitignoa bacca rossa più colti-vato in Italia e alla base di

alcuni dei vini italiani più famosi, tracui Chianti, Brunello di Montalcino,Vino Nobile di Montepulciano, Carmi-gnano, Rosso di Montefalco, ecc...Pur essendo diffuso su tutto il territorionazionale (l’11% della superficie viti-

cola, area complessiva 90000 ha) ilsuo luogo di nascita si colloca nell’Ita-lia centrale, a cavallo tra Romagna,Umbria, Marche e Toscana. La Roma-gna se ne contende la paternità conla Toscana, affermando che la sua ori-gine sia nei dintorni del monte Giove,vicino a Santarcangelo di Romagna,da cui il nome sanguis Jovis, sanguedi Giove. Ma è in Toscana che fa laparte del leone, comparendo in granparte delle Doc locali e dove troviamoquasi la metà degli ettari coltivati inItalia (40000 ha); e anche per questoaltri studiosi lo farebbero derivare

dalla città toscana San Giovanni Val-darno (uva sangiovannese). A spiaz-zare tutti c’è però uno studio piuttostorecente che sulla base di analisi ge-netiche lo accosta invece a vitigni delsud Italia come il calabrese monte-nuovo o il palummina mirabella, incro-ciatisi con il ciliegiolo.Il sangiovese in realtà non è un vitignosolo, bensì una grande famiglia varie-gata con una variazione clonale moltodiversificata, in cui alcuni biotipi da-rebbero vini importanti e altri decisa-mente comuni. In generale si possonodistinguere almeno due grandi tipolo-gie, una ad acino grosso (o dolce, ogentile) e una ad acino piccolo (oforte, o montanino). Il brunello da cuinasce l’omonimo vino, nei dintorni diMontalcino, farebbe parte dei sangio-vesi grossi. E così anche il prugnologentile da cui nasce il Vino Nobile diMontepulciano, che ha caratteristichedi pienezza e tannicità diverse daquelle di altri vini da sangiovese. Deltipo piccolo invece sarebbe il morel-lino diffuso in Maremma, da cui si traeil Morellino di Scansano. Anche nellaregione del Chianti si ha una preva-lenza di sangiovese piccolo, che conla spessa buccia di alcuni suoi cloniconferisce una grande ricchezza inpolifenoli (colore e tannicità) ai vini.Una delle perle dell’enologia italiana,il Brunello di Montalcino merita qual-

che parola a sé, visto che a differenzadi molti vini famosi può vantare unaprecisa data di nascita e persino unapaternità certa.Il brunello, come biotipo di grande va-lore enologico del sangiovese, venneisolato nei primi decenni dell’800 daClemente Biondi che iniziò a speri-mentare su quella varietà clonale erealizzò il primo vino Brunello intornoall’anno 1865. Gli esperimenti ven-nero continuati e migliorati dal nipoteFerruccio Biondi-Santi. La sua convin-zione di aver inventato un vino di ec-cellenza mondiale, lo spinsero acontinuare le pratiche enologichemolto impegnative e costose che fe-

cero da subito del Brunello un vinoche pochi si potevano permettere, intotale controtendenza con le pratichenormalmente adottate dai produttori diquei tempi. Anche la scelta di vinifi-care in purezza il vitigno, il sangio-vese/brunello in una regione doveancora oggi i vini sono fatti a partireda uvaggi (miscele) di diversi vitignisuonava rivoluzionaria. I risultati allafine pagarono e nel dopoguerra il Bru-nello ottenne la giusta fama e divenneuna delle bandiere dell’enologia ita-liana nel mondo. Bandiera che batteancora oggi insieme alle altre due Bdell’enologia italiana d’eccellenza: Ba-rolo e Barbaresco.

Sangiovese

Włoskie

winorośle

Sangiovese

Panie i Panowie, przedWami Jej WysokośćSangiovese, królowawłoskich winorośli.Szczep o czerwonych

gronach, najpowszechniej upraw-niany we Włoszech, stanowiącybazę wielu najsławniejszych wło-skich win, takich jak Chianti, Bru-nello di Montalcino, Vino Nobiledi Montepulciano, Carmignano,Rosso di Montefalco i wielu in-nych. Mimo, że obecnie jejuprawa rozprzestrzeniła się nacałe terytorium Włoch (11% po-wierzchni upraw na obszarze90000 ha), miejscem jej narodzinsą Włochy środkowe - tereny mię-dzy Emilią-Romanią, Umbrią,Marche i Toskanią. Emilia-Roma-nia spiera się o miano ojczyznysangiovese z Toskanią, utrzymu-jąc, że winorośl ma swoje korze-nie w okolicach góry Giove, wpobliżu Santarcangelo di Ro-magna, i że stąd właśnie wywodzisię jej nazwa – sangue di Giove,czyli krew Jowisza. Ale to do Tos-kanii należy lwia część, bo prawiepołowa wszystkich upraw tej wi-norośli (40000 ha), a szczep tenwystępuje w większości lokal-nych win DOC (o kontrolowanejnazwie pochodzenia), stąd też nie-którzy znawcy twierdzą, że wy-wodzi się on z toskańskiegomiasta San Giovanni Valdarno(winogrona sangiovannese). Naj-większą wiarygodnością cieszysię jednak niedawno powstała teo-ria oparta na badaniach genetycz-nych, która znajduje powiązaniewinorośli sangiovese z winoro-ślami z Włoch południowych, ta-kimi jak kalabryjska montenuovolub palummina mirabella, którecharakteryzują się domieszką aro-matu wiśni lub czereśni. W rze-czywistości sangiovese nie jestjedną odmianą winorośli, leczobejmuje całą zróżnicowaną ro-dzinę o bardzo rozbudowanymzbiorze szczepów, z których nie-które stanowią bazę dla uznanychwin, inne zaś dla tych całkiem po-spolitych. Można wyróżnić przy-najmniej dwie typologie: tę odużych pestkach winogron(słodka, łagodna) oraz tę o pest-

kach małych (mocna, typu monta-nino). Brunello, z której powstajewino o tak samo brzmiącej na-zwie, rosnąca w okolicach Mon-talcino należy do grupy odmianwielkopestkowych. Tak jak iprugnolo gentile, z której po-wstaje Vino Nobile di Montepul-ciano charakteryzujące siępełnością smaku i garbnikami od-miennymi niż w przypadku po-zostałych win produkowanych zsangiovese. Odmiana o małychpestkach to morellino, rozpo-wszechniona w Maremmie (połu-dniowej, nadmorskiej częściToskanii), z której otrzymywanejest Morellino di Scansano. Ta od-miana przeważa także w rejonachChianti, a gruba skórka owocówniektórych jej szczepów nadajewinom głębię koloru i bogaty za-pach (barwa i garbniki). Jedna z„perełek” wśród włoskich win –Brunello di Montalcino – zasłu-guje na osobny opis, ponieważ wodróżnieniu od wielu sławnychtrunków może poszczycić sięsprawdzonym rodowodem i do-kładną datą narodzin i pochodze-niem. Brunello, jako wysokiejjakości biotyp sangiovese, zostałwyizolowany w początkach XIXwieku przez Clemente Biondiego,który zaczął eksperymentować ztą odmianą szczepu i otrzymałpierwsze wino Brunello około1865 roku. Eksperymenty nadwinem przeprowadzał dalej wnukBiondiego - Ferrucccio Biondi-Santi. Przekonanie, że „odkrył”najwyższej jakości wino, skłoniłogo do kontynuowania czasochłon-nych i kosztownych zabiegówenologicznych, te zaś zrobiły zBrunello wino, na które niewielumogło sobie pozwolić, choć tegotypu techniki nie były uznawaneprzez ówczesnych producentówwin. Dążenie do uzyskania czys-tego, jednogatunkowego winasangiovese/brunello w regionie, wktórym do dziś robi się wina zmieszanek różnych winorośli,brzmiało rewolucyjnie. Rezultatokazały się jednak satysfakcjonu-jący i po wojnie Brunello zyskałorozgłos, stając się się sztandaro-wym włoskim produktem enolo-gicznym. Sztandarem, którywciąż łopocze wraz z dwoma in-nymi wielkimi „B” włoskiej pro-dukcji win: Barolo i Barbaresco.

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Marzo - Marzec 2011 Notizie in breve a cura diDorota Kozakiewicz

Per quanto riguarda la lottacontro la crisi “i polacchihanno più fiducia nelle attivitàdell'Unione Europea rispettoalle azioni del governo”, so-stiene Jacek Kucharczyk, di-rettore dell'Istituto degli AffariPubblici, commentando i ri-sultati della 74^ edizione del-l’indagine Eurobarometro.Allo stesso tempo però i po-lacchi sono ancora scetticisull’entrare nell’area Euro.Eurobarometro è un’indaginefatta ciclicamente - ogni 6mesi - in tutti i paesi dell’UE enei paesi candidati. I risultatisono pubblicati sotto forma dirapporti disponibili per tutti icittadini. I polacchi dopo averappreso le priorità dell'UnioneEuropea, più di tutti gli altricittadini europei ritengonoche la Comunità va nella giu-sta direzione per superare lacrisi e per affrontare i pro-blemi globali. Questo parereè condiviso da più di due terzi(69%) degli intervistati. Inol-tre, la situazione economicadel paese è valutata bene daipolacchi rispetto alla mediaeuropea. Il 42% degli intervi-stati valuta positivamente le

condizioni dell’economia, cheparagonata con le rispostedate in Irlanda (1% di valuta-zioni positive), Grecia (2%),Spagna (3%) Romania (4%),Portogallo e la Lettonia (6%)e Bulgaria, Lituania e Unghe-ria (7%) costituisce una per-centuale altissima. Dall’altrolato, i polacchi sono consape-voli che la lotta contro la crisirichiede cambiamenti e ri-forme del governo (87%). Se-condo gli intervistati, ilfunzionamento dell'economiaeuropea può essere miglio-rato attraverso una maggiorcura dell'istruzione e della for-mazione professionale(38%). Tra le iniziative valu-tate più positivamente alprimo posto c’è la riduzionedelle procedure legate alle at-tività individuali, le agevola-zioni per gli imprenditori(28%) e la riduzione del defi-cit di bilancio e del debitopubblico (27%). Più del 74%degli intervistati ritiene cheper quanto riguarda le ultimedue questioni le riforme delgoverno non possono piùaspettare. “L'indagine Euro-barometro mostra anche che

stanno sparendo le differenzetra vecchi e nuovi membridell'UE, e al contempo sistanno creando differenze trai paesi che affrontano bene omale la crisi”, ha spiegatoJacek Kucharczyk dell’Istitutoche su invito della Commis-sione Europea ha commen-tato i risultatidell’Eurobarometro 74. “I po-lacchi sono convinti che l'ade-sione all'UE aiuteràveramente il paese, e un altolivello d’ottimismo da partedei polacchi sul futuro del-l'Unione Europea (74%) si-gnifica una grandissimaopportunità per il governo po-lacco, che nella secondametà di quest'anno, assu-merà la presidenza dell’UEper 6 mesi. Questo fatto si-gnifica un’ottima possibilità diconcentrarsi non solo sullapresidenza stessa ma a por-tare a un ampio dibattito pub-blico ad un dialogo sul motivodella partecipazione della Po-lonia nell’UE e sulle esigenzedella stessa” ha dichiaratoKucharczyk.

I polacchi credono nell’UE

La vignetta

Włochy, jak powiedział Gheddafi: "zostały zwalone z nóg nakolana..Tak! ale tylko po to, żeby uczcić przyjazd i obywateli RAJSKICH

KRAJÓW ISLAMU, jak jego

I polacchi sono ancora diffidenti ri-guardo l’abbandono dello zloto perentrare nell’euro zona. Il 47% è afavore dell’Unione Economica emonetaria. Questa percentualenegli ultimi mesi è variata legger-mente, 6 mesi era favorevole all'in-troduzione dell'euro il 43 % degliintervistati e più di un anno fa il46%. “Anche se adesso l’appoggioper la valuta è aumentato i polacchisono ancora molto scettici” puntua-lizza Kucharczyk, sottolineandoche gli oppositori dell'euro in Polo-nia sono circa il 45%. Vale la penaricordare che in Slovacchia ben il68% degli intervistati ha confer-mato che l'ingresso nella zona euroha allegerito le conseguenze dellacrisi.

Polacchidivisisull’entratanell’euro zona

Come si divertono i polacchi?Secondo le indagini fatte dal-l’azienda di consulenza De-loitte nei prossimi anni ipolacchi spenderanno intornoal 50% in più per lo svago (ci-nema, teatro, gallerie d’arte).“Fra quattro anni un polaccospenderà il 50% in più per i bi-glietti a teatro, all'opera e nellegallerie d'arte”. Gli esperti dellacultura non vedono il rapportotra l'aumento dei salari e la cre-scita dell'interesse per glieventi culturali. In questo pe-riodo, la maggior parte dei po-lacchi durante il tempo liberorimane a casa (31%) e quelliche decidono di divertirsi fuori

scelgono il cinema (13%), in-contri con gli amici nei pub ecaffé (12%) o sport (9%). Unpolacco medio spende 687 zl(172 euro) all'anno per uscire.Secondo le previsioni della De-loitte, nel 2015 i polacchi spen-deranno fino a 1.003 zl (252euro) per i passatempi vari,quindi il 45% in più, questo per-chè ci si aspetta un migliora-mento della situazioneeconomica. Secondo un altrosondaggio a circa l'85% dei po-lacchi non interessano i diver-timenti legati agli eventiculturali. Secondo Delloitte, ètroppo complicato vedere deglispettacoli. Bisogna prenotare

molto prima i biglietti ed i prezzinon sono accessibili per tutti,ma questo, secondo gli esperti,cambierà. “Gli imprenditori siaccorgeranno dei bisogni dellagente e della richiesta del mer-cato ed inizieranno a presen-tare delle offerte più accessibili.Secondo le previsioni, nel 2015un polacco medio spenderà351 zloty (88 euro) per le gitefuori città. Mentre solo il 25%della popolazione potrà spen-dere di più per uscire fuori lasera. L'aumento dello stipendionon determina la crescita del-l'interesse verso il teatro o la fi-larmonica.

I divertimenti dei polacchi

Il gruppo giapponese Brid-gestone che è uno dei piùgrandi produttori di pneu-matici del mondo, ha decisodi investire 130 milioni dizloty per aprire un nuovostabilimento nei pressi diŻary per la produzione difogli di Etilene vinil acetato(EVA), usati per la costru-zione dei pannelli solari. È

una tecnologia molto mo-derna e fin’ora la Bridge-stone fabbricava i pannelliusando questo metodo soloin Giappone. Lo stabili-mento in Polonia dovrebbecoprire le richieste del mer-cato europeo in forteespansione.

Nuovi investimentiBridgestone in Polonia

Già nel 2010 l’esportazionipolacche di prodotti di fa-rina, pane e biscotti sonoaumentate del 10% rispettoall’anno precedente arri-vando ad un valore di 561milioni di euro. È un am-montare notevole che su-pera di ben tre volte quello

per esempio di vodka, chefino a cinque anni fa è statoil prodotto “alimentare” po-lacco più venduto nelmondo. E in Polonia negliultimi dieci anni il consumodi pane è diminuito di quasi22 chili pro capite.

Esportazioni

Ci aspetta un nuovo emenda-mento della legge sulla tassaVAT (IVA). Il 1 aprile sarannomodificate le tasse sul pane,commercio di rottami metallici,vestiti e scarpe per bambini eneonati, commercio degli ani-mali vivi. Il prezzo del cibo au-

menterà di 5-6%. Gli sbalzicosì alti sono il risultato di unbasso livello dell’offerta su al-cuni prodotti e delle informa-zioni diffuse dai media chehanno annunciato gli aumenti.“Tanti produttori hanno aumen-tato già i prezzi aspettandosi

un maggior profitto” dice Kry-styna Swietlik dall’ Istitutodell’Economia per l’Agricolturae Alimentazione.

Cambiamenti sull’IVA

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17GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011Notizie in brevea cura diDorota Kozakiewicz

Editore - WydawcaStowarzyszenie “Italiani In Polonia” ul. Okólnik 11 lok.14 Warszawa 00-368 POLSKATel.+48.(0)22.389.72.74 Fax (0)22.84.22.080 [email protected]

Redattore CapoRedaktor NaczelnaDorota [email protected]

ISSN 2081-5719

Redazione - RedakcjaAlessandro Vanzi, SebastianoGiorgi, Enrico Buscema, Er-manno Truppa, Alberto Macchi,Giovanni Genco

CollaboratoriiWspółpracownicyGiuseppe Leonardi, MarcoGhia, Agnieszka Markowska,Luca D’Ambrosio, Anna Bie-lak, Silvia Rosato, KatarzynaTurbiasz

Traduzioni - TłumaczeniaDorota Kozakiewicz, AngelaSoltys, Katarzyna Gajewska,Natalia Nowak, Iwona Pru-szkowska,

Foto - ZdjęciaAlessandro Vanzi, Danilo DiCiancia, Michele D'Ottavio, Or-nella Orlandini

Autorizzazione n°16173 delTribunale di Varsavia - Pozycjanr 16173 Sąd Okręgowy wWarszawie

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Lo scorso mese durante lafiera automobilistica interna-zionale di Ginevra per laprima volta è stata presen-tata la nuova Lancia Ypsilon,prodotta in Polonia, nello sta-bilimento di Tychy. Il nuovomodello della Lancia offre ungrande bagagliaio e mostramolta cura nei dettagli e neivari gadget. Costa 43 milazloty (10,75 mila euro),quindi il prezzo aumenta disoli mille zloty (250 euro) ri-spetto alla versione prece-dente. Alcuni analistitemevano che Ypsilon po-tesse costare addirittura 18mila di euro, cioè 70 milazloty perché l’auto è vera-mente moderna e lussuosa.La produzione in serie co-mincerà ad aprile e le mac-chine appariranno nei saloniitaliani, tedeschi e polacchigià a giugno. Nel 2011 la pro-duzione ammonterà addirit-tura a 60 mila esemplari enel 2012 saranno prodottecirca 120 mila auto. Le treversioni hanno motori diesele motori a benzina 1,2 e 1,4litro. Le auto sono dotate dicambio a sei marce, è previ-sta anche un’altra versionecon cambio automatico. InEuropa la Lancia Ypsilonsarà pubblicizzata da Elisa-betta Canalis, la compagnaitaliana dell'attore americanoGeorge Clooney. La FIAT harinunciato agli aiuti statali perla produzione della Lanciache poteva ottenere graziealla creazione dei nuovi postidi lavoro. “Il problema princi-pale di quest’investimento èche la Fiat non ha creato

nuovi posti di lavoro, ma sal-vato quelli esistenti”, dice ilviceministro Korycińska.L’azienda italiana cercava diottenere un finanziamentoda parte dello stato polaccoper un valore di 40 mln dizloty (10 mln euro), mentre ilcosto totale dell’investimentoammontava a 1,4 mld di zloty(350 mln euro). È importanteche lo stabilimento di Tychycontinui la produzione dellaFiat 500, Abarth 500, FordKa e Fiat Panda. L’informa-zione del Ministero dell’Eco-nomia è stata confermata dalportavoce della Fiat Bo-gusław Cieślar. “La nostraazienda ha deciso di ritirarela domanda in questione perle molte controversie legateall’ammontare degli aiuti sta-tali rispetto al valore totaledell’investimento. All’inizio difebbraio la Commissione Eu-ropea ha annunciato cheavrebbe analizzato attenta-mente le agevolazioni fiscalied i sussidi che la Poloniaaveva intenzione di dedicareall’investimento alla Fiat Po-wertrain Technologies Po-land a Bielsko-Biała. LaCommissione Europea du-bita che l’aiuto pubblico perquest’investimento non raf-forzi troppo la Fiat nell’am-bito delle quote di mercato edelle capacità produttive”,continua Korycińska. L’aiuto,che probabilmente incorag-gerebbe nuovi investimentiin Polonia, riguardando leagevolazioni fiscali, i sussididel Programma Operativodell’Economia Innovativa edi sussidi diretti.

La nuova Lancia Ypsilon

“L’Italia deve diventare più disponibile ri-guardo al business. Prendendo in consi-derazione tutte le nostre iniziative e lapolitica degli altri paesi, il rimanere dellaFIAT in Italia non è sicuro” ha detto inParlamento il presidente della FIAT Ser-gio Marchione. Le discussioni sul futurodella fabbrica durano dall’inizio di feb-braio. Sergio Marchionne ha annunciatoche appena la FIAT avrebbe possedutola maggioranza delle azioni della Chry-sler, un consorzio americano di motoriz-zazione, avrebbe spostato la sedeprincipale da Torino negli USA. Le paroledel presidente della FIAT hanno causatol’indignazione dei politici e dei sindacali-sti. Prima Sergio Marchione aveva an-nunciato che entro i prossimi quattroanni avrebbe investito 20 miliardi euronella FIAT per aumentare la produzionedelle macchine fino a 1,4 milioni di autol’anno. Per realizzare questo progetto siè deciso di spostare la produzione dellaPanda dalla Polonia in Italia. “Capiscoche è una grande azienda internazionalema il suo cuore batte in Italia” ha detto ilministro dell’Industria Paolo Ramoni. “Ilcuore sì, ma la testa può essere altrove”risponde il presidente della FIAT che haaccusato il governo di scoraggiare gli in-vestitori con tasse troppo alte, troppa bu-rocrazia e troppi diritti dei sindacati.Criticando i sindacati, puntava sullascarsa produttività delle fabbriche ita-liane. Nel 2009 i 22 mila lavoratori italianihanno prodotto 650 mila macchinenuove. Invece in Polonia 6,1 mila lavora-tori quasi 600 mila macchine.

Futuro dellostabilimentoitaliano

"City break" va di moda. Amarzo ed aprile tanti polac-chi decideranno di pren-dersi dei giorni di ferie perfare brevi vacanze nellemaggiori città europee, sce-gliendo il cosiddetto "citybreak". Quest’anno circa il20% dei polacchi in più ri-spetto l’anno precedenteopterà per questo tipo dibreak dal lavoro. Secondo idati del quotidiano “Dzien-nik Gazeta Prawna” circa 2mln polacchi annualmentescelgono questo tipo di“pausa” dal lavoro. Ma se-condo i dati di CBOS (Cen-tro dell’Indaginedell’Opinione Sociale) c’è

anche da registrare che unpolacco su due non parteproprio per le vacanze acausa della mancanza disoldi e un polacco su treper mancanza di tempo. Iweek end vacanzieri hannocome scopo compensare lamancanza di ferie. “Dopol’apertura del mercato dellavoro europeo per i polac-chi, la maggior parte di loroha molti amici all’estero eper questo motivo il viaggioall’estero non è così co-stoso per loro. Basta acqui-stare un biglietto aereo”,dichiara l’esperto di eSKY.plŁukasz Neska. Inoltre, lelinee aeree cercano di atti-

rare i clienti, offrendo mi-gliaia di promozioni comeper esempio Lufthansa cheoffre un biglietto di andata eritorno alle capitali europeea partire da 399 zloty (102euro). Tra le città preferitedei polacchi si trovano Lon-dra, Parigi, Roma e Milano.A causa delle questionieconomiche (un bigliettoper il volo di giovedì è piùeconomico rispetto a quellodi venerdì) la maggior partedei polacchi parte soprat-tutto giovedì sera e tornadomenica o lunedì.

City Break

Nei mezzi commerciali la Fiatrimane il leader nella venditadei camion da trasporto sulmercato polacco. Fino alla finedi febbraio ha venduto circa1,1 mila camion per consegnein Polonia. Un risultato che ècomunque ridotto del 6,14% ri-spetto all'anno precedente.Nello stesso periodo i risultatidella Citroen, che si trova alsecondo posto nel ranking,sono migliorati del 22.5% ri-spetto al 2010 per un totale di648 camion, un numero del50% maggiore rispetto alla

Fiat. La Peugeot ha registratol'aumento delle vendite dei ca-mion e ora si trova al quartoposto. A gennaio e febbraio inPolonia sono stati immatrico-lati 593 camion di questo mar-chio, la loro vendita è cresciutadel 61,14% rispetto all'annoprecedente. Ad accorciare ladistanza dalla Fiat c’è anche laFord che si piazza al quintoposto. Tra i marchi francesisolo la Renault ha avuto peg-giori risultati rispetto al 2010.“Osserviamo l'aumento del nu-mero delle immatricolazioni a

febbraio e questa situazione èil risultato dei vari fattori che in-fluiscono sul mercato polaccocome per esempio la vivacitàeconomica e lo sviluppo deltrasporto polacco sia nell'am-bito dei camion per consegneche gli autocarri”, annuncianogli analisti di Samar che hapreparato l’analisi.

Mercato dell’auto

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18 GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011 Notizie in breve a cura diDorota Kozakiewicz

Fino a poco tempo fa solo lepersone davvero benestanti in-vestivano nel mercato dei vini.Ora, le collezioni dei vini dimarca vanno sempre più dimoda. Certamente è impossi-bile valutare quanti soldi hannoinvestito i privati nei vini.L’unica azienda che rivela i datisul valore degli investimenti deisuoi clienti è Wealth Solution.Tramite quest’azienda i polac-chi hanno investito nel vinocirca 30 milioni di zloty (7,67milioni di euro). Le previsionidicono che entro la fine del-l’anno la quota degli investi-menti si raddoppierà. Oltre aWealth Solution nel mercatodei vini investe Ipopema, ilFondo d’Investimento. Gli inve-stitori favorevoli all’acquisto deivini sostengono che è il modomigliore di rendersi indipen-denti dalla congiuntura dellaborsa perché i profitti diretti di-pendono piuttosto dalle condi-zioni atmosferiche che non daquelle macroeconomiche. Perquesto motivo è un mercatocompletamente diverso daquello delle azioni e delle obbli-gazioni. A febbraio Ipopema hacominciato la campagna “enprimeur”, offrendo i vini del2010 che stanno ancora matu-rando. Si dice che è come in-vestire nelle azioni dellesocietà che appaiono la primavolta nella borsa di valori. Iclienti acquistano vini prima

della loro introduzione sul mer-cato e per un prezzo perfino50% più basso. In effetti, gli au-menti del prezzo dei vini sonosignificativi. Ad esempio, ilprezzo di una bottiglia di Fortsde Latour d’annata 2008 è au-mentato del 60% in un mese.Per investire nei vini non c’è bi-sogno di avere una cantina re-gistrata. Le bottiglie sonodepositate dalle aziende e l’in-vestitore possiede solamenteun certificato di proprietà. Lamaggior parte degli investitoripolacchi che si sono rivolti almercato dei vini, ha ottenutodei profitti. In più, secondo leprevisioni delle maggioriaziende vinicole in Polonia, nel2011 la vendita del vino do-vrebbe crescere più rapida-mente rispetto al 2010, lespese dei polacchi per i vinicresceranno del 10%. La so-cietà Sobiesław Zasada ImportWin ha intenzione di aumen-tare le entrate del 20%. Loscorso anno i polacchi hannocomprato circa 100 mln litri divino, cioè l'1,4 % in più rispettoal 2009. Il 65% dei vini fermicomprati dai polacchi sonoquelli rossi, il 27% i bianchi e ilresto appartiene ai vini rosé. Lamaggior parte dei polacchicompra i vini ad un prezzo cheoscilla tra i 20 ed i 30 zloty (5-7,5 euro). Attualmente i polac-chi spendono per i vini classicie non frizzanti circa 1 mld di

zloty (250 mln di euro) e nel2010 la loro vendita è cresciutadi quasi l'8%. La posizione dileader tra i produttori di vini èposseduta dal marchio El Solcon una quota nel settore deivini fermi pari al 20%. Uno deimaggiori distributori dei vini inPolonia è CEDC che tra l'altrooffre il famosissimo marchioCarlo Rossi (californiano), ilvero leader tra i vini classici.Senza alcun dubbio il mercatovinicolo polacco si svilupperàperché il suo consumo è infe-riore rispetto agli altri paesi eu-ropei. Secondo i dati diEuromonitor International unpolacco medio beve circa 7,1litri di vino all'anno, invece unitaliano medio ne beve quasi42 litri e un tedesco mediocirca 26 litri. È possibile che neiprossimi cinque anni il valoredel mercato del vino in Poloniaaddirittura si raddoppi. “I pro-duttori italiani di vino si interes-sano molto del mercatopolacco”, annuncia il direttoredell'Istituto del CommercioEstero dr Domenica Brosio.Secondo i dati quasi il 75% deivini importati in Polonia, pren-dendo in considerazione il va-lore della loro vendita, sonocostituiti da quelli italiani.

Vini in Polonia

PRESIDENZA UE - ila Polonia dal 1 luglio presiederà il semestre europeo

Gli analisti prevedono chenei prossimi mesi lo zloty sirafforzerà, rispetto all'euro.Gli esperti della PKO BP(Cassa di Risparmio-BancaPolacca) presentano nel lororapporto che la quotazioneEUR/PLN alla fine di giugnoraggiungerà 4,12 zloty e neisuccessivi trimestri del 2011lo zloty dovrebbe rafforzarsisistematicamente rispetto al-l'euro. La media delle previ-sioni per la fine di settembreammonta a 3,80 zloty. Sem-pre per la fine di settembre laquotazione più bassa è di3,60 zloty, secondo le previ-sioni della Banca ING Finan-cial Markets.

Złoty - Euro

Il significativo calo negliinvestimenti diretti del ca-pitale straniero in Polonianell’anno scorso continuaanche all’inizio del 2011.Nel 2010 il mercato po-lacco ha attirato solo 7,5miliardi di EURO, cifrauguale a quella del 2003.Le aziende stranierehanno investito di più nel2007 battendo il record di17,2 miliardi. Tutto questoovviamente è causatodalla crisi. Si spera chegrazie all’EURO 2012 gliinvestimenti partiranno dinuovo.

Investimentistranieri

Secondo i dati dell'Orga-nizzazione mondiale dellasanità un polacco mediobeve quasi due volte piùalcool rispetto alla mediamondiale, consumando13,3 litri di alcool l’anno. LaPolonia ha anche il nu-mero più basso di astemi.

Grandibevitori

Le priorità della pre-sidenza nell’UE. Ilministro degli affariesteri polacco, Ra-dosław Sikorski hapresentato le prioritàdella presidenza po-lacca nell’UnioneEuropea che iniziagià il 1 luglio. “Cono-sciamo il Trattato diLisbona e sappiamoche il ruolo dell’euro-parlamento nellacreazione della poli-tica europea si èampliato significati-vamente. Le compe-tenze dellapresidenza a turna-zione sono passateparzialmente al rap-presentante dell’UEper gli affari dellapolitica estera”, hadetto ieri Sikorski.“Vogliamo ultimarele trattative perl'adesione alla UEcon la Croazia e vo-gliamo continuare icolloqui con gli altripaesi balcanici”, hacontinuato Sikorski.Un’altra priorità dellapresidenza polaccaè la sicurezza. Orala Polonia, la Fran-cia e la Germaniasono i firmatari dellalettera di Weimar

che appoggia la col-laborazione dell’UEnel settore della ca-pacità della difesa.La Polonia appoggiala presenza delleforze dell’UE lì dovebisogna risolvere al-cuni conflitti mon-diali. “La Poloniainterverrà nelle si-tuazioni difficili comei tumulti in Egitto e inTunisia e nelle ele-zioni falsificate inBielorussia”, dice Si-korski. Inoltre du-rante la presidenzapolacca si pianifica ilcompimento dellacostruzione del mer-cato unico con l’abo-lizione delle barrierenel flusso dellemerci e dei servizi,nonché la trattativasul budget dell’UEdopo il 2013.

Presidenzapolacca EU

Nell’ambito del-l’anno europeo delvolontariato il 17aprile a Varsaviaavrà luogo la Confe-renza Give and GainNetwork Meeting2011” dedicata allepresentazioni inte-rattive delle organiz-zazioni non profit,organizzata dalForum Europeodegli StudentiAEGEE. Attraversoil convegno ci si ri-volge a tutti i giovanidi Varsavia e nonsolo per incoraggiarlialle attività a sociali,al volontariato. Simira a rompere lapercezione stereoti-pata del volontariatoe mostrare ai gio-vani varie forme cheil moderno modellodel volontariato haassunto, e quanto sipuò ottenereagendo per il benedegli altri. Durante laconferenza, gli ospitiparleranno delle loro

azioni volontarie enon pagate per glialtri e le organizza-zioni non profit, at-traverso lepresentazioni multi-mediali, presente-ranno le loro attività.Sarà un'occasioneunica per far familia-rizzare i partecipanticon la nuova ideadel volontariato, cosìcome un'opportunitàdi conoscere i profilidelle organizzazioniagenti in Polonia.Partner: Pani HannaGronkiewicz-WaltzPrezydent MiastaStołecznego War-szawy, FundacjaRozwoju Społec-zeństwa Obywatel-skiego, CentrumWolontariatu w War-szawie

Conferenza“Give & GainNetworkMeeting 2011”

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Marzo - Marzec 2011Notizie in brevea cura diDorota Kozakiewicz

In Polonia su 100 uomini cisono 111 donne, a Varsavia119 e a Olsztyn 120. In au-mento anche il numero delledonne che crescono i propribambini da sole più del 20%dei bambini che nascono ognianno non abitano con il padre.Qual’è il modello della mammapolacca? Si può dire che ce nesono più d’una. La prima èquella “mitologica” che pro-viene ancora dall’epoca del ro-manticismo: una donnacoraggiosa, ma triste, che fatanti sacrifici, cresce i figliquando il marito combatte peril paese e muore… “un modelloche ritorna ogni volta quandoappare qualche conflitto”, so-stiene dr Jacek Wasilewskidalla SWPS (Università dellaPsicologia Sociale), come peresempio i turbamenti negli anni’80. Il secondo modello èquello di una “polacca pratica”forte, lei abita in piccola città oin campagna e cresce i figli,prende cura di tutta la casamentre l’uomo guadagna i

soldi. Ma è lei che gestisce ilbudget della casa. Esisteanche un modello dellamamma “su due contratti aprogetto” ha tanti lavori e gesti-sce la casa, anche se guada-gna meno del marito, vuolepagare lei tutte le bollette, luiinvece spende i soldi per glisfizi, come un nuovo plasma ole vacanze. Un altro modelloancora è costituito dalle donneintorno ai 35 anni, abitanti dellegrandi città. Loro dichiarano:“non vedo il motivo per cui ibambini devono essere solo lamia responsabilità, se a unuomo non piace essere coin-volto, preferisco appoggiarmi ababy sitter che si occupano delbambino”, dice Wasilewski.Loro mettono sul primo postola carriera ed il guadagno, poieventualmente un figlio.Avendo i soldi e la posizione si-cura, una madre benestantepuò godersi tranquillamente,senza preoccupazioni il propriobambino che le lascia scoprirela piena maturità psicologica

ed emozionale ma non le im-pedisce nel continuare di rea-lizzarsi nella vita professionale.“Se la Polonia va nella dire-zione di assicurare più assi-stenza sociale per le madri,come per esempio succede inSvezia, le donne avranno sem-pre meno bisogno degli uomini,non necessariamente vorrannomettere su una famiglia. Se in-vece si svilupperà il modelloche esiste negli USA o GranBretagna, la famiglia sarà sem-pre l’elemento più importante”,continua Wasilewski. Lì uomoe donna sono sempre i partnerforti , insieme risolvono i pro-blemi dei bambini, questioni fi-nanziarie e si danno supportonelle questioni di lavoro e leambizioni professionali. In unpaese cattolico, come la Polo-nia, il modello che prevale perora è proprio questo, almenosul livello nazionale. La situa-zione cambia invece nellegrandi metropoli.

Vivere da soli

L’8 Aprile 2011 studenti provenientida università polacche e stranieresi incontreranno presso la Facoltàdi Economia a Wroclaw, per con-frontare i preparativi per EURO2012 nelle diverse regioni polac-che. La Seconda Conferenza Inter-nazionale intitolata "450 giorniall’Euro 2012" è organizzata dalCircolo Studentesco "WSH Turi-stica”, con un aiuto da parte dellaFiera Internazionale del Turismo diWroclaw. Sono invitati gli studentidai circoli di ricerca e i loro tutor,nonché gli studenti stranieri (es.Erasmus) e tutti gli interessati aiCampionati di calcio. Oltre agli ar-gomenti principali della conferenzae le relazioni degli ospiti invitati tracui Il Presidente del Convention Bu-reau Wroclaw - Magdalena Pia-secka e un rappresentantedell'Ufficio per l'Euro 2012 di Wro-claw, c’è interessante programmadi accompagnamento:- Gita turistica a Wroclaw- Festa per I partecipanti in uno deipiù bei locali di Wroclaw - Gita guidata per la Fiera Interna-zioale del Turismo

Ogni partecipante riceverà un cer-tificato di partecipazione al conve-gno e la pubblicazione multimedialedi tutti i documenti e le presenta-zioni della conferenza. La Confe-renza non è a pagamento ed ipartecipanti possono gratuitamentedi visitare la Fiera Internazionaledel Turismo (9 aprile 2011).

450 giorniall’EURO2012

Salvatore Z., un dentista italianoche aveva il suo "studio esclusivodi stomatologia” Italian’ Dent in viaDietla, ha truffato i suoi pazienti peruna somma totale di 170 mila zloty,secondo la Procura di Cracovia. E’stato accertato che il dentista nonaveva il diritto svolgere la propriaattività in Polonia. Insieme a lui èstata arrestata la sua assistente po-lacca Ewa P. Sono accusati di truffeverso dieci persone però la listadelle vittime è sicuramente piùlunga. Italian-Dent doveva essereun centro lussuoso, l’italiano si van-tava di essere lo specialista mi-gliore di Cracovia che usa imateriali migliori e più costosi pertutti i trattamenti. Faceva per esem-pio le dentiere per quasi 40 milazloty! L'effetto è stato quello che pa-zienti perdevano le protesi e le ot-turazioni e non c’era nessuno chepoteva metterle a posto – il dentistaha chiuso lo studio e il numero te-lefonico sul portone era fittizio. Leaccuse riguardano il periodo 2004-2006, racconta Bogusława Marcin-kowska, il portavoce dell'ufficio delprocuratore distrettuale di Cracovia.In più i periti hanno scoperto che lemedicine ed i materiali usati da luierano i più economici sul mercato.Salvatore Z e la sua assistente ri-schiano fino a otto anni di prigioneper il presunto reato.

Finti dentisti

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Marzo - Marzec 2011

Staffetta “Azzurra”a Varsavia

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Giovanni Genco

Pronti via! Per ilterzo anno con-secutivo il 26Marzo 2011 lastaffetta 5 x 5 km

organizzata dalla FundacjaMaraton di Varsavia si tingera’di Azzurro.

Confermata quindi la pre-senza della Squadra Azzurraalla manifestazione podisticache vede ogni anno un numerosempre maggiore di squadrepartecipanti, e che per motiviorganizzattivi avra’ il limite di200 squadre composte da 5atleti ciascuna.

Si scaldano i motori dunquedopo le gelate invernali, per iragazzi della squadra azzurraguidati dal Capitano DaniloFerraris.

Abbiamo chiesto al Capi-tano, veterano delle gare podi-stiche in Polonia e all’estero,con quale stimolo e con qualeobiettivo i ragazzi affronte-ranno questa competizione?

L’obiettivo e’ quello di miglio-rare tempo e posizioni rispettole passate edizioni, spiega Fer-raris, in piu’ c’e’ molta curiosita’intorno ai nuovi atleti, e vederese riusciranno a far fare un ul-teriore salto di qualita’, ad unasquadra che ricordiamo ha gia’ottenuto diversi successi e po-sizioni di prestigio nelle pas-sate edizioni.

Divertirsi come parola d’or-dine senza dimenticarsi di cor-rere il piu’ veloce possibile,

sintetizza il Capitano perche’poi a fine gara carta canta e bi-sogna fare bella figura, per lopiu’ che da quest’anno sarannoben tre le squadre Azzurre chesi presenteranno ai nastri dipartenza.

Quindici atleti che sabato 19marzo, si sono dati appunta-mento presso lo stadio Agrikolaper determinare le ultime stra-tegie di gara e decidere in baseai tempi migliori, e alle sceltedel Capitano su quale squadrapuntare.

Ricordiamo che nella staf-fetta i membri della stessasquadra devono portare a ter-mine la prova nel minor tempopossibile, calcolando il tempodella squadra come sommadegli apporti individuali di cia-scun atleta, che saranno cin-que per squadra, e che ognifrazionista dopo aver percorso5 km dovra’ passare il testi-mone facendo attenzione allazona delimitata per lo scambio.

Appuntamento da non per-dere Sabato 26 Marzo ore 11,partenza vicino il Centro Olim-pico, dove sono attesi molti ti-fosi e simpatizzanti, che datempo seguono le vicende diquesta realta’ sportiva italianain terra polacca.

Oltre la staffetta ricordiamoaltri appuntamenti come laMezza Maratona di domenica27 marzo, e il 29 maggio lastaffetta Ekiden a Pole Moko-towskie.

Sembra doveroso conclu-dere con un grosso in bocca allupo per i nostri atleti che par-

t e -c i -

peranno alla staffetta.La lista degli atleti che com-

pongono la Squadra Azzurra:

Danilo Ferraris (cap), Salvode Bello (v.cap), Riccardo Pa-paro, Riccardo Russo, SandroGuidi, Felice D’Alia, Andrea

Scrivo, Pierluigi Rocchegiani,Chikako Takakura D’Alia, Alek-sandra Bednarska Paparo,Giovanni Genco, Luca Ferra-

ris, Ivan Iasdani, RobertoServi, Alfio Mancani.

Per maggiori info scrivere [email protected]

SPORT!

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Marzo - Marzec 2011

Les Miserables1/1/2011 - 28/4/2011Roma Musical Theatre, ul. Nowogrodzka 49,Varsavia

Il musical, basato sul romanzo di VictorHugo, è stato tradotto in polacco dal fran-cese per questa performance. Ma le melodiedelle celebri canzoni di Les Miz non hannobisogno di traduzione.

Da non perdere: eventi, musica, libri e cinema

Vogliamo essere moderni4/2/2011 - 17/4/2011Museo Nazionale, Al. Jerozolimskie 3 Var-savia

Ceramiche e mobili, sono solo alcuni deiquasi 200 oggetti che sono in mostrapresso il Museo Nazionale nell'ambito dellamostra “Vogliamo essere moderni”; mostrache esplora il design moderno polacco neglianni del 1955 al 1968. Queste opere sonorappresentazioni visive dell'identità mo-derna della Polonia in questi anni, e si sonoosservati raramente in Occidente. Alta-mente raccomandato per gli appassionati diarte moderna e design.

Geoff Farina - Reverse Eclipse (2001)

Voce, chitarra e cuore, sonoquesti gli elementi che carat-terizzano il secondo lavoro dasolista di Geoffrey Farina deiKarate. "Reverse Eclipse",

che segue "Usonian Dream Sequence" del1998, è un disco che ci ha catturati fin daiprimi sussulti per via della sua frugale spon-taneità. Un lavoro “Jazz”, ci verrebbe dadire, ma che in realtà “Jazz” non è (o forselo è soltanto nello spirito). Di sicuro però itredici frammenti che compongono questoCD non hanno nulla a che vedere con l’arti-ficioso e il cervellotico, anzi, le sonorità chevengono fuori da "Reverse Eclipse" sonoimmediate, leggere e vellutate, sempre av-volte da una sopita e struggente malinconia.Melodie pressochè incompiute, sospese trastilemi di forma-canzone, accenni jazzy e la-tenti fusioni di rock e blues che inseguono ilcanto irrequieto e a tratti lancinante di Geoff.Passaggi di indelebile bellezza come "Spe-

cial Diamonds", "Henningson Or Hemin-gway", "Gravity", "The Dianne Eraser","Olive Or Otherwise" e "One Percent" che,se messi in sequenza successiva l’unodopo l’altro, potrebbero toglierci il respiro ri-velandoci l’intera essenza dell’album che, adistanza di alcuni anni, non perde un bri-ciolo di romanticismo. Un altro abbagliantequadretto di acquerelli che evidenzia un’in-genua e creativa geometricità come la suaimmagine di copertina. Quando si dice chela musica non è altro che l’espressionedell’anima.

Luca D’Ambrosio

Linton Kwesi Johnson - Bass Culture(1980)

Un autentico capolavorodub/reggae che ti assorbe len-tamente. Traccia dopo traccia.Ascolto dopo ascolto. Annodopo anno. Un album che va

piano, ma che picchia forte nell’intimo, sta-nando sogni e impavide passioni che si pro-pagano attraverso il ritmo della poesia.Episodi apparentemente fatui e senza nerbo,ma infinitamente rivoltosi e trascinanti come iversi di "Inglan is a bitch" e "Street 66" chesrotolano armonie insinuanti e fremiti di unreggae visionario. Brani che narrano di discri-minazioni, di soprusi razziali e di esecrabili di-spotismi di cui fu vittima proprio il giamaicanoLinton Kwesi Johnson in terra britannica. Allastregua dei Clash, che gettarono un ponte trala musica bianca, i ritmi caraibici e la culturadei neri britannici, l’emigrato Linton Kwesi(grazie anche alla regia di Dennis Bovell) conquesto terzo disco pone le basi per quello chenegli anni a venire sarà definito “BristolSound". Vitale come il battito del cuore!

Luca D’Ambrosio

Miroslaw Balka: Fragment14/1/2011 - 3/4/2011Centro d’Arte ContemporaneaZamek Ujadowskiul. Jazdów 2, Varsaviawww.csw.art.pl/

Una delle più grandi stelle della Polonia difama mondiale dell’arte contemporanea: Mi-roslaw Balka, artista presente nella serie Uni-lever alla Tate Modern, Turbine Hall con“How It is” nel 2010.

Biglietti EURO2012

Prezzi dei bigliettiIl match di apertura: 1000 PLN, 560 PLN, 180PLNGruppo di partite: 480 PLN, 280 PLN, 120PLNQuarti di finale: 600 PLN, 320 PLN, 160 PLNSemifinali: 1080 PLN, 600 PLN, 180 PLNFinale: 2400 PLN, 1320 PLN, 200 PLN

Pagina ufficiale per acquistare i biglietti on-line: https://ticketing.uefa.com/euro2012-pl/default.aspx

L’uomo - straordinaria evoluzione29/11/2010 - 29/10/2011Palazzo della Cultura e della ScienzaPlac Defilat 1, Varsavia

L’esibizione segue il cammino dell'evoluzioneumana, riprendendo il viaggio descritto daDarwin sulle Isole Galapagos.

Samamidon - All Is Well(2008)

Sam Amidon èsenza dubbiouno dei perso-naggi più inte-ressanti e geniali

che la scena indie folk abbiapotuto partorire in questi ultimianni. Originario del Vermont,Sam è figlio d’arte e si sente."All is Well", seconda fatica anome Samamidon, è infatti ungioiellino di assoluta maestriaattraverso il quale l’artista ame-ricano stringe al cuore, doposvariate collaborazioni (Dove-man e Stars Like Fleas) e unpaio di approcci come solista(Solo Fiddle del 2000 e HomeAlone Inside My Head del2003), tutto il suo immensoamore per le tradizioni. Quello

stesso sentimento cheil padre e la madre diSam non hanno maismesso di perpetuarecon il progetto The Ami-dons e che qui prendela forma di dieci splen-dide composizioni elet-troacustiche tratte,appunto, dal folcloreamericano. Ne escefuori una raccolta dimemorie musicali pia-cevolmente orchestratache, grazie a impecca-bili arrangiamenti ebrevi rimandi sperimen-tali ("Little JohnnyBrown" e "Fall on myknees"), non perde maiquel piglio di scrupo-losa modernità. Quellidel giovane Amidonsono brani suonati ma-gnificamente e cantati

altrettanto, con dolcezza e atratti sottovoce, tracce che nonfanno mai rumore e che tro-vano nella emozionante Saro ilpassaggio più alto e vibrante diun lavoro folk, magico e deci-samente attuale. Mixato in Is-landa dall’amico ValgeirSigursson, la meraviglia chesegue "But This Chicken Pro-ved False Hearted" del 2007vede la partecipazione di NicoMuhly (horns & string), EyvindKang (viola) e del fratello Ste-fan Amidon (percussions). Unfolk singer figlio di un BonniePrince Billy meno algido e alie-nato o di un Jason Molina piùetereo e pop. Canzoni che nondicono nulla di nuovo ma ca-paci di racchiudere in un soloistante il tepore di M. Ward equel tocco intimista alla NickDrake. Passaggi che fanno diquesto disco - la cui uscita è

slittata da ottobre 2007 a feb-braio 2008 - uno degli albumpiù allettanti degli anni Zero.Soprattutto per chi nella mu-sica cerca certe intensità.

Luca D’Ambrosio

Film polacchi in ingleseKino Alchemia, ul. Jezuicka 4http://filmowawarszawa.org//

Ogni Lunedi alle 19:00, il cinema Alchemianel centro storico della città ospita una proie-zione di un famoso film polacco con sottotitoliin inglese. La serie "Polish Film in inglese"sirivolge in gran parte a visitatori ed emigrati aVarsavia, con lintento di far conoscere il piùclassico e contemporaneo cinema polacco,senza la necessità di conoscere il polacco.

Italian Business Mixer24/03/2011Endorfinaul. Foksal 2, VarsaviaOre 19:00

Evento dedicato a tutti gli imprenditori, pro-fessionisti e manger che intendono cono-scere altre realtà imprenditoriali a Varsavia.Organizzato da: Gazzetta Italia, Camera diCommercio e dell’Industria Italiana in Poloniae Associazione Italiani In Polonia.Partner: A&A Wine e Endorfina

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22 GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

Dorota Kozakiewicz

Non credo di stu-pirvi se dico che lamaggior partedegli italiani chevengono per la

prima volta in Polonia lo fannoper motivi turistici o per una ra-gazza… Poi sia gli uni che glialtri vogliono tornarci e sonodavvero tanti quelli che inizial-mente pensano di rimanere perun po’ di tempo per poi trasfe-rirsi qui, rinunciando persino al

lavoro in Italia che d’altrondeinizia a scarseggiare. Rimaneperò un problema, ovverocome mantenersi in Polonia,avere cioè uno stipendio più omeno degno almeno per poterpagare le bollette. Ma trovarelavoro senza conoscere, comeminimo, le basi della lingua po-lacca può essere davvero ungrosso problema. Visto ilgrande numero degli italianiche si rivolgono alla redazionedi Gazzetta Italia e dell’Asso-ciazione cercando un aiuto,questo mese propongo un fra-sario che possa esserVi utile,

almeno all’inizio della vostra ri-cerca. Cogliendo occasione, ri-cordo che a Varsavia sisvolgono i corsi di polaccopresso la sede della redazione,dedicati proprio agli italiani.

-Buongiorno, mi chiamo X, sono venuto quaper il colloquio di lavoro.

-Salve, si sieda Signore, può dirmi qualcosadi sé?

-Che cosa vorrebbe sapere precisamente?-Mi racconta forse qualcosa del Suo lavoro

precedente.-Come sa dal mio curriculum, ho lavorato nel

settore: gastronomico,

edilizio, commerciale

finanziario ho fatto la ricerca di mercato

Mi occupavo dila mia competenza è di:

preparare il team di lavorocucinare

negoziare con i clienti e contrattipreparare gli appalti,…la mia professione è…

ho fatto: informatico, impiegato, contabile,consigliere, elettricista, ingegnere, avvocato,insegnante, farmacista, medico, dipendente

di…Ero responsabile per il territorio

occidentale/orientale La mia carica era

Conosco l’inglese e spagnolo-Abbiamo deciso di assumerla

-Rappresenterà la nostra ditta per 6 mesi, èun periodo di prova.

-Il suo compito sarà sviluppare il mercato se-condo il nostro progetto

-Sarà responsabile per le vendite-Questo è un colloquio preliminare, non pos-

siamo ancora decidere se assumerLa omeno

-Abbiamo ancora un paio di candidati e dob-biamo valutare la loro esperienza lavorativa

e le referenze

-Dzień dobry, nazywam się X, przyszedłemtutaj na rozmowę o pracę.-Witam Pana, proszę usiąść, może mi Pan cośo sobie opowiedzieć?-Co dokładnie chciałaby Pani wiedzieć?-Proszę mi opowiedzieć może coś o Pana po-przedniej pracy.-Jak Pani wie z mojego cv, pracowałem w sek-torze:Gastronomicznym,BudowniczymHandlowymFinansówRobiłem badania rynkuZajmowałem sięByłem odpowiedzialny za:Przygotowywaniem zespołu do pracyGotowanieNegocjacje z klientami i kontraktyPrzygotowywanie przetargów, ...Moim zawodem jest/z zawodu jestem...Pracowałem jako: informatyk, urzędnik,księgowy, doradca, elektryk, adwokat, nauczy-ciel, farmakolog, lekarz, pracownik...

Byłem odpowiedzialny na obszarzachodni/wschodni Pracowałem na stanowiskuZnam angielski i hiszpański-Zdecydowaliśmy się przyjąć/zatrudnić Pana-Będzie Pan reprezentował naszą firmę przezsześć miesięcy, to okres próbny-Pana zadaniem będzie rozwijanie rynkuwedług naszego projektu-Będzie Pan odpwoiedzialny za sprzedaż-To jest rozmowa wstępna, nie możemy je-szcze zdecydować, czy przyjmiemy Pana, czynie-Mamy jeszcze kilku kandydatów i musimy oce-nić ich doświadczenie zawodowe oraz referen-cje

Associazione “Italiani In Polonia”

Segreteriaul. Okólnik 11 lok.14Warzawa 00-368Tel. +48.(0)22.389.72.74Fax +48.(0)[email protected]

Comitato di ŁódżDelegato Silvia Rosatoul. Piotrkowska 262/264Łódź (Ufficio B104)[email protected]

Comitato di Wroclaw (Breslavia)Delegato Fabio [email protected]

Comitato di Cracovia (Krakow)Delegato Antonio [email protected]

Camera di Commercio e dell’Indu-stria Italiana in Polonia (CCIIP)ul. Kreditowa 8 lok.2600-062 VarsaviaTel: +48 22 8282008Fax: +48 22 [email protected]

INDIRIZZI UTILI

Ambasciata d’Italiapl. Dąbrowskiego 6 Warszawa 00-055Tel.: +48 22 826 34 71Fax: +48 22 827 85 [email protected]

Cancelleria Consolarepl. Dąbrowskiego 6 Warszawa 00-055tel. +48 22 826 4317Fax.: +48 22 827 89 [email protected]

Istituto per il Commercio Estero (ICE)ul.Marszalkowska, 7200-545 VarsaviaTel: +48 22 6280243Fax: +48 22 [email protected]

Istituto Italiano di Cultura di Varsaviaul.Marszalkowska, 7200-545 VarsaviaTel.: +48 22 628 06 18 / +48 22 628 06 10Fax: +48 22 628 10 68Sito web: www.iicvarsavia.esteri.it

Istituto Italiano di Cultura di Cracovia ul. Grodzka, 4931-001 CracoviaTel.: +48 12 421 89 43 / +48 12 421 89 46Fax: +48 12 421 97 70Sito web: www.iiccracovia.esteri.it

CONSOLATI ONORARI

CracoviaConsole onorario: Anna Boczar-Trzeciakul. Wenecja 3, 31-117 KrakowTel.: (012) 429 29 21Fax: (012) 411 20 [email protected]

Wrocław/BreslaviaConsole onorario: Monika Przemysława KWIATOSZPlac Kosciuszki 10/1 50-028 WrocławTel.: (071) 34 37 [email protected]

GdyniaConsole onorario: Claudia Filippi-Chodorowska ul. Swietojanska 32, 81-372 Gdynia (orario di apertura al pubblico:il lunedì e giovedì dalle 10.00 alle 13.00)Tel. / Fax: (058) 620 15 61 [email protected]

SANTA MESSA (in italiano)

VarsaviaCasa Provinciale dei Padri Barnabiti(Dom Prowincjonalny Ojców Barnabitów)via Smoluchowskiego 1T: (+48 22) 857 5989tutte le domeniche alle 11.00.

VarsaviaParrocchia Tutti i Santipiazza Grzybowski 3/5T: (+48 22) 620 8005 - Don Claudio Bonavitatutte le domeniche alle ore 17.00.

NUMERI UTILIREKLAMA

GLOSSARIO

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23GAZZETTA ITALIA

Marzo - Marzec 2011

Stefano Mazzoni

Tra la fine degli anni Cinquanta e l’ini-zio degli anni Sessanta, l’Italia è attra-versata da grandi cambiamentieconomici e sociali, sui quali riflettonoartisti e intellettuali. È in questo conte-sto che si origina il movimento dellaPoesia Visiva, che cerca di dare allascrittura una nuova dimensione,quella visuale, sfruttando l’immedia-tezza del linguaggio dei mass media.Nascono così collage al confine tra fo-toromanzo, pubblicità e fumetto equadri in cui versi e segni sono acco-stati gli uni agli altri proseguendo la li-berazione della parola avviata dagliesperimenti futuristi. La mostra pressol’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia,inaugurata il 17 febbraio scorso e or-ganizzata in collaborazione con loStudio Archeo di Ferrara e l’IIC di Var-savia, espone le opere della colle-zione di Poesia Visiva di GiuseppeFalivene. Abbiamo discusso dell’espe-rienza e dell’eredità di questo impor-tante movimento italiano con ClaraCelati, addetto reggente dell’Istituto diCracovia, il collezionista e AlbertoSquarcia, curatore della mostra.

Stefano Mazzoni: Iniziamo dalle ori-gini della sua collezione. Quando èiniziato il suo interesse per la PoesiaVisiva?Giuseppe Falivene: Sono semprestato appassionato d’arte, fin daquando avevo vent’anni, avendoavuto anche dei trascorsi da scultore.Allora ero inserito nell’ambiente del-l’arte, coltivavo amicizie con vari arti-sti. Dopo qualche anno, quando lepossibilità economiche me l’hannopermesso, ho iniziato a comprare al-cuni quadri. La passione per la PoesiaVisiva non è nata allora, ma è più re-cente, risale a circa una decina di annifa. Ho conosciuto alcuni artisti legati aquesto movimento italiano, che è natoin Italia anche se ha avuto espressioniun po’ in tutta Europa, ad esempio inFrancia e Germania.SM: Quali artisti ha conosciuto e cosaricorda di loro?GF: Ho conosciuto personalmentePerfetti, Muccini, Sarenco. Come tuttii protagonisti di questo movimento sitratta di intellettuali nel senso piùampio della termine: sono artisti visivi,ma anche letterati, musicisti, personedi una cultura dalla vastità enorme,che quando parlano hanno la capacitàdi affascinare completamente. Daquesta conoscenza è nato l’interessee poi la passione per le loro opere.Clara Celati: Vorrei sottolineare unpassaggio di quanto detto finora.Dopo il Futurismo, la Poesia Visiva èappunto un movimento italiano ecome tale in effetti è stato riconosciutodai critici. Ed è significativo che la sta-gione espositiva della galleria dell’Isti-tuto Italiano di Cultura di Cracovia,apra con questo evento, che ha un va-lore simbolico considerando l’anniver-sario dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Èinfatti un evento da celebrare ricor-dando non soltanto ciò che è acca-duto allora, ma anche importantimomenti culturali successivi. Inoltre, ilmio desiderio è quello di fare della gal-leria un centro espositivo e di dibattitoattorno alle arti visive contemporanee.Quest’anno inaugureremo anchedelle visite guidate e delle spiegazionialle mostre. Per avere oltre all’inaugu-razione anche un momento di appro-

fondimento successivo.Alberto Squarcia: Ritengo che sia im-portante che l’inserimento di questamostra nelle celebrazioni dell’anniver-sario dell’Unità d’Italia, perché rendequesto importante evento più vicino anoi e meno retorico. Non possiamo ri-cordare soltanto il Risorgimento, maanche il percorso di questi centocin-quantanni.SM: E in particolare, la Poesia Visiva,con la sua diffusione in tutta la peni-sola, dislocata tra Genova, Napoli eFirenze, sembra un movimento parti-colarmente adatto a simboleggiarel’unità nazionale. A proposito del rap-porto tra il Futurismo e la Poesia Vi-siva, ci sono importanti affinità, maanche alcune grandi differenze. StelioMaria Martini, ad esempio, rivendicala liricità del movimento, un aspettoevidente anche nelle opere in mostra,come quelle di Ugo Carrega, o Poetrygets into Life di Miccini. La curiosità èrivolta quindi alla scelta delle opere, incui è frequente un gusto così marca-tamente lirico.GF: Le differenze con il Futurismosono tantissime. Il movimento dellaPoesia Visiva ha le sue radici nel Fu-turismo, ma altre sono altrove, nellaPop Art italiana, ad esempio. Quelloche gli accomuna ai futuristi è l’esserestati tra i primi a mettere la parolanell’arte, come si è visto tre anni fa

nella mostra “La parola nell’arte” alMART di Rovereto. Per i poeti visivi laparola è legata molto all’immaginedella pubblicità e a linguaggio dei quo-tidiani e della stampa. Secondo mequella del Futurismo, per la Poesia Vi-siva è una radice lontana.AS: Ci sono dei pareri discordi sullaconnessione tra i due movimenti, maio credo che vi siano anche delle con-tinuità. La Poesia Visiva è stata unmovimento di rottura, come lo era ilFuturismo, anche se i percorsi cultu-rali e politici sono completamente di-versi. Un altro carattere comune èl’uso del collage, che è stato una sco-perta futurista e dadaista.CC: Sicuramente dovremmo sottoli-neare le differenze tra i singoli artisti,Miccini, Pignotti, ma anche CorradoCosta. C’è una continuità per esempiocon i testi di Marinetti e le tavole paro-libere. E anche dal punto di vista dellaricerca di una sinestesia delle arti che

devono concorrere a provocare lasensazione estetica. Dall’altro lato,c’è l’attenzione all’immagine deno-tativa, all’immagine del consumoche viene interpretata in sensopop, venendo estrapolata, distrutta,segmentata e poi sfruttata per ilsuo potenziale connotativo.SM: I poeti visivi dicono: “Rispedireal mittente i messaggi dei massmedia” attraverso il loro linguaggio.GF: Sì, usare il loro linguaggio perribaltarne il concetto. Bisogna ricor-dare inoltre, che quello dei poeti vi-sivi è un gruppo molto vasto, di cuifanno parte oltre 60 artisti e daquesto punto di vista quello che quipresentiamo è un piccolo spaccato.Ma nonostante la numerosità èsempre stato un gruppo molto soli-dale, che ha agito insieme, parteci-pando a molte mostre in tutto ilmondo. Senza preoccuparsi mai,ad esempio, del mercato. Per lorovendere, non era importante. Contavafare mostre, esprimere i loro concettie farli vedere alla genteAS: Ad esempio, Michele Perfetti, pu-gliese che vive a Ferrara, è stato pre-side di una scuola media superiore. èuno che non pensa minimamente avendere le sue opere e ne possiedetante. E ci sono le sue opere in tutti imusei del mondo.GF: Ognuno di loro aveva una propria

professione, non avevano bisogno divendere. Il loro scopo era quello dieducare le persone.SM: D’altra parte, il ruolo dello spetta-tore è un aspetto centrale. Tanto cheMiccini arriverà a intitolare una suaopera Voi siete il testo della mia cita-zione. Oppure Franco Vaccari, che la-scierà la totale disponibilità delleopere allo spettatore, fino a contribuiredirettamente alla sua realizzazione.CC: Sì, e questo è in linea con il di-scorso che Umberto Eco proporrà conil suo libro Opera aperta che è del1962, proprio a ridosso della nascitadel gruppo ed esprime pienamente ilclima in cui è nato il movimento.SM: Un ulteriore aspetto è il rapportotra la Poesia Visiva e il panorama let-terario vero e proprio. Il movimentodella Poesia Visiva è presente inmolte antologie sulla poesia contem-poranea italiana, e vi sono degli acco-stamenti non episodici con Edoardo

Sanguineti e con lo stesso AndreaZanzotto, ad esempio.GF: Certo. Come dicevo prima, questisono artisti a tutto tondo. Sono poeti eletterati, fondatori di riviste letterarie.Le più importanti riviste letterarie deglianni Sessanta e Settanta hanno vistola partecipazione di questi artisti: Eu-genio Miccini, Stelio Maria Martini,Ugo Carrega, Marino. Oberto stesso,anche se si differenzia molto dagli altriper le sue idee sociopolitiche ne hafondato e diretto alcune. Per loro l’arteera cultura nel senso più ampio deltermine. E quindi, era anche produ-zione di opere letterarie.

SM: Secondo voi, che eredità ha la-sciato, anzi sta lasciando la Poesia Vi-siva?GF: Lascia dei messaggi che sonoancora attuali. La Poesia Visiva nonha solo “rappresentato” i cambiamentie le conquiste degli anni Sessanta eSettanta, ma ne è stata partecipe e inqualche misura li ha anche provocati.Il suo messaggio quindi continua nelleconquiste sociali e sindacali di queglianni, come lo statuto dei lavoratori, adesempio.AS: Se il legame con il Futurismo èmolto articolato, molto più saldo è ilcollegamento della Poesia Visiva conil contesto sociale e politico degli anniin cui si è sviluppata. Ma questo mo-vimento ha anche lasciato dei giovaniartisti che vi si riferiscono e che pro-ducono ancora delle opere che sonofiglie di quel movimento, anche se nonsono propriamente classificabili cometali in termini cronologici.CC: Infatti abbiamo anticipato questamostra con quella di Marco Gerbi, unartista che si considera lui stesso unepigono di questo movimento. Le sueopere hanno degli esiti figurativi moltidei quali sono strettamente influenzatie imparentati con la Poesia Visiva. Sitratta quindi di due mostre stretta-mente legate e gli spettatori più attentipotranno cogliere la specifica proget-tualità che sta dietro alla loro organiz-zazione.AS: Questo vuol anche dire che comeil Futurismo non è mai finito, e ci sonoartisti che ancora oggi continuano adichiararsi futuristi, allo stesso modoanche la Poesia Visiva continua. Glistudiosi danno delle datazioni diquando sono nati e quando si sonoconclusi i movimenti artistici. Ma in re-altà, se è difficilissimo indicare unadata di nascita, è ancor più complicatoindicarne la fine.

SM: Ritornando alle opere in mostra.Si tratta di una selezione della sua col-lezione?GF: Sì, ma è una grossa parte. Ancheperché sono appassionato anche adaltri movimenti, come l’arte povera.AS: Vorrei aggiungere una precisa-zione. Perché portare in mostra la col-lezione privata di una sola persona?Innanzitutto perché è di qualità. In se-condo luogo perché semplifica la pos-sibilità di spostamento della mostra. Ilmuseo o una grande istituzione pos-sono far arrivare opere da tutto ilmondo, ma nel nostro caso è preferi-bile riferirsi a un solo collezionista, inmodo che i costi di realizzazione nondiventino insostenibili. Un’ulteriore pic-cola citazione economica: la PoesiaVisiva è ancora un buon investimento.Le quotazioni di queste opere sonoancora basse rispetto a quello chequesto movimento ha rappresentato ea quello che varrà, anche conside-rando le numerose rassegne che cisono state recentemente nei musei ein galerie private.

SM: Oggi ci sarà una performanceinedita con musica elettronica e rea-ding dei testi delle opere in mostra…AS: Come introduzione alla mostra,leggeremo in maniera teatrale i testiche sono sulle opere esposte, ancheper contestualizzare quegli esperi-menti che venivano fatti all’epoca.

SM: Questa mostra è già stata espo-sta a Ferrara e poi dove sarà allestita?CC: Andrà all’Istituto Italiano di Cul-tura di Varsavia e questa rinnovatacollaborazione è per noi molto impor-tante. Cercare di creare delle sinergietra gli istituti dell’europa centro-orien-tale ci rende in grado di organizzaremostre di alta qualità a prezzi per noisostenibili. La mostra rimarrà presso ilnostro Istituto fino al 3 aprile. Poi sisposterà a Varsavia, dove sarà visita-bile dal 15 aprile al 14 maggio.AS: Concludo ringraziando la diret-trice perché grazie a lei, alla sua aper-tura e sensibilità siamo riusciti a farequesti e altri progettiinteressanti, tuttirealizzati congrande cura, effi-cacia e capacità.

Quando la parola si fa immagineLa Poesia Visiva arriva a Cracovia

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