Gazzetta del Mezzogiorno - 20.04.07

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Venerdì 20 Aprile 2007 5 LA SICUREZZA DOPO L’EMERGENZA Terminata la rimozione del materiale più pericoloso per la salute: 520 tonnellate di asbesto da pareti, tetti e pavimenti Dopo dodici anni di attese si può ora procede con la copertura dei terreni dello stabilimento che verrà completata a giugno Fibronit, primo traguardo via l’amianto dai capannoni GIUSEPPE ARMENISE l Un sospiro di sollievo alla fine di una lunga stagione. Dopo oltre dodici anni di at- tese, rivendicazioni e iniziative giudiziarie, la città può finalmente sentirsi libera dalla pe- santissima minaccia custodita nei capannoni della Fibronit. Aprile 2007 sarà infatti ricor- dato come il mese in cui sono terminati i lavori di bonifica dall’amianto (minerale can- cerogeno all’origine di centinaia di morti tra ex operai e popolazione residente) di tutte le superfici poste al di sopra dei terreni dell’ex stabilimento industriale. Attesa per la set- timana prossima la certificazione dell’Arpa. «Sono particolarmente soddisfatta - com- menta l’assessore comunale all’Ambiente, Maria Maugeri - perché la delicatezza e la complessità dei lavori non ci lasciavano tran- quilli sui tempi di realizzazione. Invece il calendario degli interventi di rimozione dell’amianto è stato rispettato pur in un qua- dro di assoluta cautela, che ha richiesto par- ticolari attenzione e cura nelle operazioni di bonifica e smaltimento. Ora attendiamo l’ok dell’Arpa, ma possiamo guardare con ancora maggior fiducia a giugno. In vista della messa in sicurezza definitiva, sarà finalmente pos- sibile annunciare alla città di aver superato la più grande emergenza ambientale e sanitaria cittadina degli ultimi decenni». I pericoli maggiori per la salute, in questo momento, erano rappresentati dall’enorme quantità di amianto friabile (il più pericoloso perché facilmente trasportabile anche a chi- lometri di distanza se esposto agli agenti at- mosferici) presente proprio nei capannoni. Ne è stata rimossa e portata in discarica una quantità di oltre 520 tonnellate (circa 75 solo negli ultimi tre mesi, quando i lavori si sono concentrati sui manufatti più compromessi all’interno dello stabilimento). Il fatto che sulle pareti e sui pavimenti dei padiglioni della Fibronit questo veicolo di morte non ci sia più costituisce la prima risposta alla do- manda di salute che veniva dalla popolazione almeno dal 1995. L’assessore Maugeri fa riferimento all’ul- teriore scadenza di giugno. In questa occa- sione è prevista la consegna defintiva del cantiere dopo il termine dei lavori di coper- tura (in parte già iniziata) dei terreni dello stabilimento esterni ai capannoni. A diffe- renza che in passato, alla copertura non si provvederà solo con pietrisco. È infatti pre- vista una sigillatura multistrato (un telo di tessuto non tessuto coperto da pietrisco e sopra un telo impermeabile in Hdpe fissato con tiranti e con opportune opere di cana- lizzazione delle acque piovane per evitare infiltrazioni sotterranee). Questa sigillatura va intesa come una sorta di «tappo» sulla discarica realizzata negli anni nel sottosuolo della Fibronit. Così com’è realizzato, già in questa fase dei lavori che terminerà a giugno «il tappo» risponde ai criteri di sicurezza in- dicati, tra gli altri, dai consulenti del sostituto procuratore della Repubblica, Roberto Ros- si, il quale ha disposto il sequestro dell’area a gennaio del 2002 a causa dei gravi rischi per la salute pubblica. Il «tappo» diverrà definitivo (cioè destinato a durare per sempre) con gli ulteriori lavori di messa in sicurezza per i quali è stata affidata la progettazione poco meno di un paio di mesi fa. A questo punto, con le procedure di si- curezza completate nella loro interezza, si potrà porre mano alla trasformazione dell’area. Ma va specificato che la successiva realizzazione di opere (l’amministrazione in- tende mettere mano al più grande parco cit- tadino proprio alla Fibronit come opera sim- bolica e a risarcimento delle vittime dell’amianto) è una fase diversa e successiva da quella della sicurezza. Ciò che serve a garantire la tutela della salute dei cittadini sono infatti l’eliminazione dei pericoli dai capannoni (fase ultimata) e il «tappo» sui terreni inquinati (termine dei lavori a giu- gno). L’assessore all’Ambiente, Maria Maugeri LA SENTENZA | Ecco perché l’ex amministratore della Fibronit è colpevole della morte per tumore di un ex operaio «Gli hanno tolto anche l’ultima speranza di vita» l Le condizioni di igiene degli ambienti di lavoro che, negli an- ni, hanno portato gli operai ad ammalarsi di un tumore a dia- gnosi infausta (cioè non rever- sibile) come il mesotelioma pleu- rico, non sono più zona franca neanche a Bari. Nelle motivazioni in cui il giu- dice unico, Ornella Gozzo, spie- ga perché vada condannato per omicidio colposo Dino Stringa (ormai prossimo 85enne), ex am- ministratore della società Fibro- nit, si chiarisce che il problema non è stabilire quando material- mente la malattia sia stata con- tratta. Aver consentito che Luigi Minutillo, riconosciuto affetto da asbestosi nel 1973, continuasse a stare a contatto con l’amianto, ha moltiplicato per lui i rischi che la patologia polmonare potesse evolvere a tumore. Non solo: il fatto che sia stato lasciato a la- vorare tra le polveri cancerogene anche dopo le verifiche dell’ag- gravamento della sua malattia ha da un lato diminuito il periodo di latenza del tumore, dall’altro ac- celerato il processo di degenera- zione delle complessive condizio- ni di salute. Minutillo è morto in un letto dell’istituto Oncologico di Bari nel 1999. A sedici ore da lui, di crepacuore, anche la mo- glie. Ecco dunque che anche il tri- bunale di Bari riconosce la re- sponsabilità del datore di lavoro per aver omesso di adottare le idonee misure di protezione e igiene degli ambienti di lavoro anche dove si parli del tumore dell’amianto per eccellenza, il mesotelioma pleurico. Finora era rimasto fuori dalle aule di giu- stizia giacché, a causa del suo lungo periodi di latenza (anche 30 anni) veniva considerato difficile attribuirne l’insorgenza ad uno piuttosto che ad un altro dei da- tori di lavoro succedutisi nel tem- po. Adesso si sa che, come già chiarito dalla Corte di cassazione nel 2003, quello che rileva in que- sta malattia non è la datazione esatta dell’insorgenza, ma il fatto che non si sia fatto nulla per ral- lentarne il decorso infausto. Minutillo aveva lavorato alla Fibronit dal 1945 al 1980. La dia- gnosi di asbestosi è del 1973. Tra 1975 e 1980 i peggioramenti e l’in- validità al 100%. Questo non è bastato affinché la dirigenza del- la Fibronit lo allontanasse dalla fonte di rischio. Il giudice ha riconosciuto il ri- sarcimento ai famigliari di Mi- nutillo, rappresentati dall’avvo- cato Nicola Colella. [g. arm.] SHOPPING| Ambrosi: «Apertura dalle 17 ,30 alle 21,30» «Nuovi orari per i negozi nelle sere d’estate» Proposta della Confcommercio: al via sondaggio Il presidente di Confcommercio della provincia diBari, Alessandro Ambrosi e, a destra, l’assessore allo sviluppo economico, Sergio Ventrella ROBERTO CALPISTA l Shopping fino alle ore 21.30-22, in estate, approfittando dell’aria più fresca e della città meno caotica? La Confcommercio della provincia di Bari ci crede e lancia un progetto per «rivoluzionare» gli orari di apertura dei negozi nel periodo compreso tra i mesi di giugno e di settembre. Spiega il presidente Alessandro Ambrosi: «Vogliamo giungere ad una decisione che sia il più possibile condivisa. E per fare questo abbiamo messo a disposizione dei nostri as- sociati ma anche di tutti gli altri commercianti baresi, un numero di telefono dedicato, 080/5481110. Da lunedì prossimo, 23 aprile, e per quin- dici giorni, in ora- rio d’ufficio si po- trà chiamare per dare la propria ade- sione, o meno, all’iniziativa. Una nostra addetta, la signora Spagnoletti, sarà a dispo- sizione. Naturalmente l’invito ai col- leghi è quello di cogliere l’occasione data dal “sondaggio”, per ribadire il proprio parere. Inoltre vorremmo che partecipassero commercianti da tutti i quartieri di Bari. Vogliamo la massima concertazione per arrivare ad una decisione finale che possa essere realmente comune e decisa da tutta la categoria». Alla fine del sondaggio la Con- fcommercio organizzerà una confe- renza stampa per rendere noti gli esiti ed eventualmente annunciare l’avvio del progetto. Per Ambrosi si tratta di un’oc- casione «per risvegliare il settore del commercio cittadino: rivitalizzare le strade nelle ore serali, in estate, potrebbe essere utile a riaffermare la centralità di Bari, “approfittando” di tutti coloro che scelgono i locali e le strade del capoluogo per trascor- rere le serate nella bella stagione. Ma non solo, si tratta di offrire un ser- vizio adeguato anche e soprattutto ai cittadini, offrendo loro la possibilità di fare shopping, o più semplice- mente la spesa quotidiana in orari più comodi e senza gli effetti ne- gativi provocati dal caldo afoso del pomeriggio, dal traffico e dalla man- canza di parcheggi. Ancora, si ria- nimerebbero interi quartieri, anche periferici, riportando la gente per strada. E infine, perche no, si trat- terebbe di una scelta interessante anche da un punto di vista del ri- sparmio energetico dal momento che sfruttando le ore più fresche si potrebbe diminuire la potenza degli impianti di aria condizionata». Nel dettaglio la propo- sta di Confcommer- cio prevede l’aper- tura pomeridiana posticipata alle ore 17,30 e prolungata fino alle 21,30. E il Comune? «Per la riuscita dell’opera- zione serve la totale collaborazione dell’amministrazione cittadina - conclude Ambrosi -, per esempio in materia di trasporti pubblici e co- municazione, ma noi facciamo ap- pello anche al prefetto, al questore e a tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine affinché possano assicu- rare la presenza di agenti con nuovi turni». Proposta accolta favorevolmente dall’assessore allo sviluppo econo- mico, Sergio Ventrella che assicura la propria presenza alla conferenza stampa: «C’è la massima disponi- bilità e la totale collaborazione da parte dell’amministrazione comuna- le. I tempi sono stretti perché vor- remmo cominciare con la fase “spe- rimentale” già dal prossimo mese di giugno. Sono convinto che si tratti di un’iniziativa “obbligata” per il ri- lancio del commercio cittadino e che nel contempo può apportare notevoli benefici, anche da un punto di vista sociale alla vivibilità di tutti i nostri quartieri». Un numero (080/5481110) per dare la propria adesione BARI | CITTÀ

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Venerdì 20 Aprile 2007 5

LA SICUREZZADOPO

L’EMERGENZA

Terminata la rimozione delmateriale più pericoloso

per la salute: 520tonnellate di asbesto dapareti, tetti e pavimenti

Dopo dodici anni di attesesi può ora procede con lacopertura dei terreni dellostabilimento che verràcompletata a giugno

Fibronit, primo traguardovia l’amianto dai capannoni

GIUSEPPE ARMENISE

l Un sospiro di sollievo alla fine di unalunga stagione. Dopo oltre dodici anni di at-tese, rivendicazioni e iniziative giudiziarie, lacittà può finalmente sentirsi libera dalla pe-santissima minaccia custodita nei capannonidella Fibronit. Aprile 2007 sarà infatti ricor-dato come il mese in cui sono terminati ilavori di bonifica dall’amianto (minerale can-cerogeno all’origine di centinaia di morti traex operai e popolazione residente) di tutte lesuperfici poste al di sopra dei terreni dell’exstabilimento industriale. Attesa per la set-timana prossima la certificazione dell’Ar pa.

«Sono particolarmente soddisfatta - com-menta l’assessore comunale all’A m b i e n t e,Maria Maugeri - perché la delicatezza e lacomplessità dei lavori non ci lasciavano tran-quilli sui tempi di realizzazione. Invece ilcalendario degli interventi di rimozionedell’amianto è stato rispettato pur in un qua-dro di assoluta cautela, che ha richiesto par-ticolari attenzione e cura nelle operazioni dibonifica e smaltimento. Ora attendiamo l’okdell’Arpa, ma possiamo guardare con ancoramaggior fiducia a giugno. In vista della messain sicurezza definitiva, sarà finalmente pos-sibile annunciare alla città di aver superato lapiù grande emergenza ambientale e sanitariacittadina degli ultimi decenni».

I pericoli maggiori per la salute, in questomomento, erano rappresentati dall’enor mequantità di amianto friabile (il più pericolosoperché facilmente trasportabile anche a chi-lometri di distanza se esposto agli agenti at-

mosferici) presente proprio nei capannoni.Ne è stata rimossa e portata in discarica unaquantità di oltre 520 tonnellate (circa 75 solonegli ultimi tre mesi, quando i lavori si sonoconcentrati sui manufatti più compromessiall’interno dello stabilimento). Il fatto chesulle pareti e sui pavimenti dei padiglionidella Fibronit questo veicolo di morte non cisia più costituisce la prima risposta alla do-manda di salute che veniva dalla popolazionealmeno dal 1995.

L’assessore Maugeri fa riferimento all’ul -teriore scadenza di giugno. In questa occa-sione è prevista la consegna defintiva delcantiere dopo il termine dei lavori di coper-tura (in parte già iniziata) dei terreni dellostabilimento esterni ai capannoni. A diffe-renza che in passato, alla copertura non si

provvederà solo con pietrisco. È infatti pre-vista una sigillatura multistrato (un telo ditessuto non tessuto coperto da pietrisco esopra un telo impermeabile in Hdpe fissatocon tiranti e con opportune opere di cana-lizzazione delle acque piovane per evitareinfiltrazioni sotterranee). Questa sigillaturava intesa come una sorta di «tappo» sulladiscarica realizzata negli anni nel sottosuolodella Fibronit. Così com’è realizzato, già inquesta fase dei lavori che terminerà a giugno«il tappo» risponde ai criteri di sicurezza in-dicati, tra gli altri, dai consulenti del sostitutoprocuratore della Repubblica, Roberto Ros-si, il quale ha disposto il sequestro dell’area agennaio del 2002 a causa dei gravi rischi per lasalute pubblica.

Il «tappo» diverrà definitivo (cioè destinatoa durare per sempre) con gli ulteriori lavori dimessa in sicurezza per i quali è stata affidatala progettazione poco meno di un paio di mesifa. A questo punto, con le procedure di si-curezza completate nella loro interezza, sipotrà porre mano alla trasformazionedell’area. Ma va specificato che la successivarealizzazione di opere (l’amministrazione in-tende mettere mano al più grande parco cit-tadino proprio alla Fibronit come opera sim-bolica e a risarcimento delle vittimedell’amianto) è una fase diversa e successivada quella della sicurezza. Ciò che serve agarantire la tutela della salute dei cittadinisono infatti l’eliminazione dei pericoli daicapannoni (fase ultimata) e il «tappo» suiterreni inquinati (termine dei lavori a giu-gno).

L’assessore all’Ambiente, Maria Maugeri

LA SENTENZA | Ecco perché l’ex amministratore della Fibronit è colpevole della morte per tumore di un ex o p e ra i o

«Gli hanno tolto anche l’ultima speranza di vita»l Le condizioni di igiene degli

ambienti di lavoro che, negli an-ni, hanno portato gli operai adammalarsi di un tumore a dia-gnosi infausta (cioè non rever-sibile) come il mesotelioma pleu-rico, non sono più zona francaneanche a Bari.

Nelle motivazioni in cui il giu-dice unico, Ornella Gozzo, spie-ga perché vada condannato peromicidio colposo Dino Stringa(ormai prossimo 85enne), ex am-ministratore della società Fibro-nit, si chiarisce che il problemanon è stabilire quando material-mente la malattia sia stata con-tratta. Aver consentito che Luigi

Minutillo, riconosciuto affetto daasbestosi nel 1973, continuasse astare a contatto con l’amianto, hamoltiplicato per lui i rischi che lapatologia polmonare potesseevolvere a tumore. Non solo: ilfatto che sia stato lasciato a la-vorare tra le polveri cancerogeneanche dopo le verifiche dell’ag -gravamento della sua malattia hada un lato diminuito il periodo dilatenza del tumore, dall’altro ac-celerato il processo di degenera-zione delle complessive condizio-ni di salute. Minutillo è morto inun letto dell’istituto Oncologicodi Bari nel 1999. A sedici ore dalui, di crepacuore, anche la mo-

g l i e.Ecco dunque che anche il tri-

bunale di Bari riconosce la re-sponsabilità del datore di lavoroper aver omesso di adottare leidonee misure di protezione eigiene degli ambienti di lavoroanche dove si parli del tumoredell’amianto per eccellenza, ilmesotelioma pleurico. Finora erarimasto fuori dalle aule di giu-stizia giacché, a causa del suolungo periodi di latenza (anche 30anni) veniva considerato difficileattribuirne l’insorgenza ad unopiuttosto che ad un altro dei da-tori di lavoro succedutisi nel tem-po. Adesso si sa che, come già

chiarito dalla Corte di cassazionenel 2003, quello che rileva in que-sta malattia non è la datazioneesatta dell’insorgenza, ma il fattoche non si sia fatto nulla per ral-lentarne il decorso infausto.

Minutillo aveva lavorato allaFibronit dal 1945 al 1980. La dia-gnosi di asbestosi è del 1973. Tra1975 e 1980 i peggioramenti e l’in -validità al 100%. Questo non èbastato affinché la dirigenza del-la Fibronit lo allontanasse dallafonte di rischio.

Il giudice ha riconosciuto il ri-sarcimento ai famigliari di Mi-nutillo, rappresentati dall’avvo -cato Nicola Colella. [g. arm.]

SHOPPING| Ambrosi: «Apertura dalle 17,30 alle 21,30»

«Nuovi orari per i negozinelle sere d’estate»Proposta della Confcommercio: al via sondaggio

Il presidente di Confcommercio della provincia diBari, Alessandro Ambrosi e, a destra,l’assessore allo sviluppo economico, Sergio Ventrella

ROBERTO CALPISTA

l Shopping fino alle ore 21.30-22,in estate, approfittando dell’aria piùfresca e della città meno caotica? LaConfcommercio della provincia diBari ci crede e lancia un progetto per«rivoluzionare» gli orari di aperturadei negozi nel periodo compreso tra imesi di giugno e di settembre.

Spiega il presidente AlessandroAmbrosi: «Vogliamo giungere aduna decisione che sia il più possibilecondivisa. E per fare questo abbiamomesso a disposizione dei nostri as-sociati ma anche di tutti gli altricommercianti baresi, un numero ditelefono dedicato,080/5481110. Dalunedì prossimo, 23aprile, e per quin-dici giorni, in ora-rio d’ufficio si po-trà chiamare perdare la propria ade-sione, o meno,all’iniziativa. Unanostra addetta, lasignora Spa gnoletti, sarà a dispo-sizione. Naturalmente l’invito ai col-leghi è quello di cogliere l’occasionedata dal “sonda g gio”, per ribadire ilproprio parere. Inoltre vorremmoche partecipassero commercianti datutti i quartieri di Bari. Vogliamo lamassima concertazione per arrivaread una decisione finale che possaessere realmente comune e decisa datutta la categoria».

Alla fine del sondaggio la Con-fcommercio organizzerà una confe-renza stampa per rendere noti gliesiti ed eventualmente annunciarel’avvio del progetto.

Per Ambrosi si tratta di un’oc -casione «per risvegliare il settore delcommercio cittadino: rivitalizzare lestrade nelle ore serali, in estate,potrebbe essere utile a riaffermarela centralità di Bari, “ap p ro f i t t a n d o ”di tutti coloro che scelgono i locali ele strade del capoluogo per trascor-rere le serate nella bella stagione. Manon solo, si tratta di offrire un ser-

vizio adeguato anche e soprattutto aicittadini, offrendo loro la possibilitàdi fare shopping, o più semplice-mente la spesa quotidiana in oraripiù comodi e senza gli effetti ne-gativi provocati dal caldo afoso delpomeriggio, dal traffico e dalla man-canza di parcheggi. Ancora, si ria-nimerebbero interi quartieri, ancheperiferici, riportando la gente perstrada. E infine, perche no, si trat-terebbe di una scelta interessanteanche da un punto di vista del ri-sparmio energetico dal momentoche sfruttando le ore più fresche sipotrebbe diminuire la potenza degliimpianti di aria condizionata». Nel

dettaglio la propo-sta di Confcommer-cio prevede l’aper -tura pomeridianaposticipata alle ore17,30 e prolungatafino alle 21,30. E ilComune? «Per lariuscita dell’opera -zione serve la totalec o l l ab o r a z i o n e

dell’amministrazione cittadina -conclude Ambrosi -, per esempio inmateria di trasporti pubblici e co-municazione, ma noi facciamo ap-pello anche al prefetto, al questore ea tutti i rappresentanti delle forzedell’ordine affinché possano assicu-rare la presenza di agenti con nuovitur ni».

Proposta accolta favorevolmentedall’assessore allo sviluppo econo-mico, Sergio Ventrella che assicurala propria presenza alla conferenzastampa: «C’è la massima disponi-bilità e la totale collaborazione daparte dell’amministrazione comuna-le. I tempi sono stretti perché vor-remmo cominciare con la fase “spe -rimentale” già dal prossimo mese digiugno. Sono convinto che si tratti diu n’iniziativa “obblig ata” per il ri-lancio del commercio cittadino e chenel contempo può apportare notevolibenefici, anche da un punto di vistasociale alla vivibilità di tutti i nostriquar tieri».

Un numero(080/5481110)

per dare lapropria adesione

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