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Il Quotidiano della Basilicata La Gazzetta del Mezzogiorno La Nuova del Sud Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155 Oltre 16 milioni di euro per far ripartire l’industria produttiva della Basilicata. Sono stati stanziati dalla Regione (con fondi del Po Fesr 2007-2013) a favore delle aree industriali di Potenza e Matera. Previsti 13 interventi (9 nel Potentino e 4 nel Ma- terano) che incideranno su efficientamento ener- getico, cogenerazione energetica, gestione dei rifiuti domestici ed indu- striali, gestione e distribu- zione dell’acqua, recupero di siti industriali e terreni contaminati. De Filippo: “Reperire fondi anche a costo di sacrifici”. Restai- no: “Interventi sostanziali e permanenti”. Presidenti consorzi Asi: “Daremo ri- sposte agli utenti”. I tagli del governo colpi- scono anche la giustizia. In Basilicata a rischio alcuni tribunali. Melfi e Lagonegro a fronteg- giarsi. Rassicurazioni da De Filippo. “Metteremo in campo tutto il nostro impegno per salvare le sedi. La decisione - ha poi precisato - non com- pete alla Regione, ma da parte mia posso assicu- rare un forte impegno per convincere il Gover- no a non affondare la lama anche su questo delicato settore”. Tagli tribunali, le rassicurazioni della Regione “Pressioni su Roma per salvare le sedi” Un momento dell’incontro tra i rappresentanti della Regione e i commissari Asi di Potenza e Matera Economia, rilancio lucano in tre mosse 4,8 milioni per il turismo a Matera Volontari cercansi per il servizio civile Restaino incontra i vertici Confapi Matera Domande per bando Piot entro 27/10 Domande entro il 21 di ottobre Innovazione e tecnologia alla base della crescita Un belvedere di Matera I ragazzi possono partecipare a 23 progetti A PAGINA 4 A PAGINA 3 A PAGINA 2 A PAGINA 4 A PAGINA 3 ESTRATTO DA PAGINA IX ESTRATTO DA PAGINA 29 ESTRATTO DA PAGINA 9 Giornata di guerriglia a Roma. La festa alla testa del corteo. La violenza nel mezzo. Diversi ragazzi di Matera al corteo degli Indignati svoltosi nei gior- ni scorsi a Roma: i black bloc si erano preparati alla guerra. Nel 2006 a Marsicovete- re, durante alcuni lavori di posizionamento delle condotte, è stata rinve- nuta una villa romana. Si è deciso di recuperare il sito. Tanto che è stato si- glato un Protocollo d’inte- sa tra Eni, Shell e Regione. La scure dei tagli si è ab- battuta sugli Enti locali. E così il Comune di Brienza, pur di garantire mensa e trasporti, ha deciso di fare tutto in casa. Il vigile in cucina a preparare i pasti realizzati con prodotti di aziende locali. Disagio giovanile Petrolio e cultura Tagli ai Comuni Fu scoperta nel 2006 a Marsicovetere Il vigile in cucina a preparare i pasti Inferno black bloc nei racconti lucani Recuperata la villa sulla condotta Brienza, mensa e bus fatti in casa Materani a Roma: preparati alla guerra Anno 0 Numero 12 del 18.10.2011 Industrie, pronti a ripartire De Filippo: “Lavoriamo per essere preparati a far ripartire il sistema produttivo all’uscita dalla crisi” Intesa Regione-Asi: 16 milioni per 9 interventi a Potenza e 4 a Matera Martedì 18 ottobre 2011 I IX MATERA CITTÀ MOVIMENTICHI SONO GLI «INDIGNADOS» MATERANI. LA RADIOGRAFIA DI EMMANUELE CURTI «La nostra battaglia per un’altra politica» Dai referendum alle iniziative sul territorio lChi sono e cosa chiedono gli «indignados» materani? A Emmanuele Curti, di Associa- zioni per la Sinistra-Rete a Sinistra, l’etichetta di «indignati» piace poco e non a caso. Perché i punti di contatto con quel mondo sono davvero pochi. Il movimento materano, «che sta la- vorando attivamente per creare nuove forme della politica», nasce soprattutto dall’esperien- za dei coordinamenti che hanno vinto la bat- taglia sui referendum e si sono messi in rete. «Stiamo lavorando sul piano casa, sui Pisus, sulla questione migranti. La nostra – precisa Curti – è una presenza attiva, non soltanto di spettatori indignati, ma di gente che ha un’idea altra della politica. C’è un richiamo alla re- sponsabilità civica, che noi sentiamo forte». Assenti i partiti, il fronte raccoglie «branche di Rifondazione comunista», ma soprattutto gruppi e movimenti della società civile che hanno aderito al «Coordinamento 15 ottobre». Alla manifestazione di Roma erano presenti militanti del Coordinamento per il bene co- mune e di Associazioni per la Sinistra, uni- versitari di Sui Generis, rappresentanti di Cit- tadinanza Attiva, Città Plurale, Mutamenti a Mezzogiorno, Ferrandina Alternativa, ma an- che del Movimento cinque stelle. Ad essi si sono unite delegazioni lucane da Pomarico, Tricarico, Potenza, Palazzo San Gervasio, Rio- nero. La giornata si è conclusa purtroppo con un bollettino di guerra. «Condanniamo questa azione – dice Curti – che ha ancora lati oscuri. C’erano forse 300 mila persone a Roma che avevano un’idea della politica diversa, con- traria a quanto messo in atto da questi sban- dati, violenti, che sono anch’essi un risultato deleterio di quello che è la politica oggi. Il rischio è che dopo quanto accaduto si restrin- gano ancora di più gli spazi di democrazia». La delusione per ciò che doveva essere e non è stato è concente. «Il messaggio che si voleva portare – continua Curti – è stato annichilito da questa violenza tragica ed esecrabile, anche perché attuata da giovani che non hanno un progetto politico alle spalle. A manifestare in- vece c’erano categorie che soffrono l’assenza di una rappresentanza politica e più in generale l’assenza di politica. C’erano i precari di ogni settore, avvocati, poliziotti, anche se non in maniera visibile, movimenti giovanili, della scuola, dell’università, e tutte quelle categorie che oggi vedono venir meno le condizioni ne- cessarie per riuscire a creare un nuovo disegno dell’Italia. Erano a Roma per affermare l’idea che forse un’altra soggettività politica deve nascere da questi movimenti. Lo dico anche da una prospettiva di sinistra, dove i partiti sono scomparsi e non sanno più lavorare sul ter- ritorio». Del coordinamento però Curti è certo che si ritornerà a parlare. «La nostra battaglia con- tinua. Stiamo portando avanti progetti impor- tanti, iniziative anche sul territorio, a partire dalle politiche sui beni comuni come l’acqua. Il 23 ci sarà quella sull’ambiente e sui rifiuti, dopo il caso Fenice. Convocheremo assemblee che rimetteranno insieme i movimenti per un coordinamento sempre più stretto, nell’intera regione». [em.ol.] PRIMA DEL- L’INFERNO Il corteo paci- fico di mani- festanti. Una iniziativa che è stata oscurata dagli scontri e dalle azioni di guerriglia L’inferno dei Black bloc nel racconto di materani «Erano una falange armata. Si erano preparati alla guerra» EMILIO OLIVA lUna giornata di guerriglia a Roma nella testimonianza di al- cuni materani che hanno par- tecipato alla manifestazione del 15 ottobre. C’è il racconto di sce- ne di paura e di tensione nelle loro parole. Sono arrivati nella capitale con due pullman, partiti uno da Matera e l’altro da Fer- randina. Dovevano proporre l’immagine di una Italia che vuol cambiare, ma che sta vivendo una crisi di democrazia. «Demo- crazia default», si leggeva sullo striscione portato a Roma da Carmela Lapadula, tra le atti- viste più impegnate del Coordi- namento per l’acqua pubblica. «Il referendum – spiega – è un para- digma di questa si- tuazione. Si sta ten- tando in tutti i modi di negarci questa vittoria. Ma la stes- sa cosa avviene in altri campi, con quanti non riescono più ad essere rap- presentanti dai par- titi o sono margina- lizzati dal dramma del lavoro». Di quella giornata ha il ricordo di un corteo e di una città in balia di se stessi. «Proprio perché i re- ferendum – raccon- ta Lapadula – sono diventati un simbo- lo unificante di tutte le lotte, ci era stato chiesto di stare alla testa del corteo. Ci sarei andata comun- que, avendo avuto notizia che questa manifestazione non sa- rebbe stata tranquilla. Ma da- vanti al corteo è stata una festa. Non era una manifestazione di parte, raccoglieva l’Italia più sa- na. Siamo arrivati nella piazza che era quasi piena aspettando più di un’ora il resto del corteo. Quando è arrivato uno spezzone, che ha preceduto gli scontri, ho visto azionare gli idranti e i gas urticanti non contro i black bloc, ma contro gente che stava pa- cificamente in piazza o era se- duta per terra e sdraiata sui pra- ti. Ci sono stati attimi di ten- sione. Ero in compagnia di Alex Zanotelli e della sua segretaria e ci siamo rifugiati in una strada adiacente, dove sono sbucati una decina di black bloc. Nella piazza c’erano cellulari della polizia che giravano impazziti e i black bloc che tentavano di assaltarli. Ci siamo riuniti con altri lucani in via Merulana, dove poco dopo si sono spostati gli scontri. Qui è stata assaltata e incendiata la ca- mionetta dei carabinieri. Da una traversa di piazza Vittorio vede- vamo tutto. Roma sembrava Bei- rut. Piazza San Giovanni era in- vasa dal fumo. Sono stati visti suore e preti che offrivano ac- qua, frutta, fazzoletti ai mani- festanti che cercavano un ripa- ro». Michele Morelli, di Muta- menti a Mezzogiorno, si è tro- vato nel centro del corteo. «Bru- ciavano le auto davanti ai nostri occhi», dice. «Dovevamo guar- darci le spalle perché all’improv- viso poteva succedere qualcosa». I manifestanti non sono riusciti ad allontanare i black bloc. «So- no stati fischiati e contestati, ma hanno continuato a fare ciò che volevano», spiega Morelli. È la cronaca di un inferno quella de- scritta daAntonel- la Ambrosecchiae Pino Sigillino. So- no di quest’ultimo le foto pubblicate nella pagina. «Abbiamo visto una marea di caschi neri, centi- naia. Era una falan- ge organizzata e ar- mata. Avevano bom- be carta, molotov, bulloni, chiodi, spranghe, martelli, mazzole. Erano in assetto di guerra. Quelli con caschi e tute nere erano schierati. Altri, con- fusi nel corteo, ave- vano l’ordine di spaccare vetrine e incendiare auto», dice Sigillino. La moglie Antonella è caduta, travolta dal- la folla che dopo lo scoppio di vetri e pneumatici di un’auto da- ta alle fiamme ha cominciato a scappare in più direzioni. «Non mi sono fatta niente, solo un li- vido alla spalla. Sapevamo del rischio di tafferugli, ma non im- maginavamo quelle scene». LE AZIONI DI GUERRIGLIA Il denso fumo provocato dall’incendio di auto in via Labicana PRIMA DEL- L’INFERNO Immagini fe- stose di una manifestazio- ne oscurata dalle violenze CONFUSIONE «Ho visto azionare idranti e gas contro gente pacifica» TERRORE «Dovevamo guardarci le spalle perché poteva succedere qualcosa» IL CORTEO DI ROMA ALCUNE TESTIMONIANZE DIRETTE DUE VISUALI DIVERSE La festa alla testa del corteo. La violenza in mezzo. Nelle strade della capitale il film di una giornata da dimenticare MANIFESTANTI IN FUGA Carmela Lapadula si trovava con Alex Zanotelli in piazza San Giovanni quando hanno dovuto allontanarsi e trovare riparo Martedì 18 ottobre 2011 29 MarsicovetereProtocollo d’intesa tra Eni, Shell e la Direzione Regionale per i Beni Culturali La villa sulla condotta petrolifera Scoperta nel 2006 durante alcuni lavori, il sito verrà completamente recuperato GRUMENTO NOVA - MAR- SICOVETERE - Era il 2006, quando, durante i lavori di posizionamento delle con- dotte per la realizzazione dell'oleodotto Eni, in località Barricelle, comune di Marsi- covetere, è venuta alla luce un'imponente “Villa roma- na”, appartenuta alla fami- glia lucana dei Bruttii Prae- sentes. Oggi pomeriggio, alle 15, presso il Museo Archeologi- co di Grumento Nova, Eni, Shell e la Direzione Regiona- le per i Beni Culturali e Pae- saggistici della Basilicata, firmeranno il Protocollo d'intesa per il recupero e la valorizzazione del sito ar- cheologico. «Grazie a un prezioso lavo- ro di ingegneria - si legge in un nota stampa - è stato pos- sibile realizzare al di sotto della Villa Romana, un mi- cro tunnel che consentisse il passaggio delle condotte. Un esempio brillante di quanto sia possibile rendere compatibili la realizzazione di opere petrolifere con la tu- tela, la valorizzazione e la crescita di un territorio co- me quello dell'Alta Valle del- l'Agri, dalle grandi poten- zialità ambientali e turisti- che». Il sito vanta «un'estensio- ne di 1700 metri quadrati, suddivisi tra pars urbana, residenziale, e pars rustica, dove si dispongono i vani produttivi. Deve la sua im- portanza alla posizione stra- tegica, trovandosi in prossi- mità dell'asse viario Venu- sia-Potentia-Grumentum, quale diramazione della via Appia, e dall'età tardo antica essendo interessato dalla via Herculia, bretella di collega- mento tra la via Appia e la Po- pilia, linee militari strategi- che. La proprietà fondiaria è attribuibile alla famiglia lu- cana dei Bruttii Praesentes, di cui fanno parte consoli e senatori vicini agli impera- tori Adriano e Marco Aure- lio. In particolare, si attesta la proprietà all'imperatrice Bruttia Crispina, moglie di Commodo nel 178 d.C. I do- cumenti epigrafici eviden- ziano l'ultima appartenenza al demanio imperiale. Le at- tività di scavo hanno resti- tuito tracce di varie frequen- tazioni. I ritrovamenti nu- mismatici rendono chiaro che l'edificio, interpretabile come villa rustica, si impian- ta alla fine del II sec. a.C. (età tardo repubblicana) su un'a- rea già occupata da insedia- menti nel corso del III sec. a.C.. In età augustea-primo imperiale (fine I sec. a.C., I sec. d.C.) la villa viene monu- mentalizzata. Dopo un pe- riodo di abbandono, a segui- to della distruzione causata da un terremoto alla fine del I sec. d.C., il complesso resi- denziale viene ristrutturato con cura architettonica e ri- cerca del lusso, con orienta- mento e tecnica costruttiva differenti rispetto al prece- dente corpo di fabbrica». «Un ulteriore terremoto alla fine del II sec. d.C. dan- neggia nuovamente l'edifi- cio, ma con progressivi in- terventi di trasformazione planimetrica continua ad es- sere attivo fino al VII sec. d.C». L’appuntamento per poter vedere l’antica villa è fissata per le 15 di questo po- meriggio. Angela Pepe San Chirico R. Botta e risposta in Consiglio «Completo degrado in località Galese» SAN CHIRICO RAPARO - La massima as- sise territoriale del paese valdagrino non riesce a trovare la quadra sul tema dei ri- fiuti. La discussione di diverse interpel- lanze, presentate al sindaco Claudio Bor- neo, dal gruppo di opposizione “Prima di tutto San Chirico” era fissata all'odg del- l'ultimo consiglio comunale, peccato pe- rò che le poltrone dei consiglieri di mino- ranza erano vuote, in segno di protesta. Il gruppo di minoranza è stato perentorio: «richiediamo una riposta scritta alle in- terpellanze», che è stata letta ad alta voce nel corso dell'ultima assemblea consilia- re. Tra i punti fissati all'ordine del giorno, l'interrogazione datata 13 luglio 2011, e firmata dai consiglieri di minoranza Pie- tro De Sarlo, Domenico Borneo e Raimon- da Scala, attraverso cui si «portava a co- noscenza l'amministrazione”, di diverse segnalazioni da parte di cittadini sanchi- richesi, circa la continua combustione in- controllata di rifiuti ingombranti in una piazzola, nelle vicinanze degli impianti sportivi, in località Galese». Il gruppo sot- tolineava che «questi rifiuti possono es- sere classificati come rifiuti urbani e che quindi devono essere avviati al centro di smaltimento o di recupero». Difatti, la lo- ro combustione incontrollata è pernicio- sa per la salute dei cittadini. “Prima di tut- to San Chirico” domandava «se il sito in questione fosse usato come area di smal- timento temporaneo, e se l'Amministra- zione fosse a conoscenza di una situazio- ne di simile degrado. Quali provvedimen- ti urgenti intendeva adottare, quali costi, e quali le quantità di rifiuti ingombranti, avviati allo smaltimento, riportate sul modello unico di dichiarazione ambien- tale redatto annualmente». La risposta del presidente dell'assise comunale è sta- ta laconica e reticente: «L'unico sito auto- rizzato allo stoccaggio temporaneo di materiale ingombrante - ha scritto Bor- neo - è quello in contrada Pietra Bianca, dove non avviene nessuna combustione. Inoltre, l'Amministrazione è sempre pronta a raccogliere e a smaltire, presso discariche autorizzate, i rifiuti che ven- gono disseminati in maniera incontrol- lata sul territorio comunale. In riferi- mento agli ultimi punti dell'interpellan- za - ha concluso il sindaco - questi sono vi- sionabili presso gli uffici competenti». Valeria Gennaro Grumento NovaNo al vincolo paesaggistico Impianti fotovoltaici Azienda agricola “autorizzata” dal Tar Sabato prossimo convegno organizzato dall’Azienda sperimentale dell’Alsia “Bosco Galdo” Melacoltura protagonista a Villa d’Agri VILLA D’AGRI - L'Alsia con la propria Azienda Speri- mentale "Bosco Galdo" di Vil- la d'Agri, ha inteso promuo- vere un convegno sulla Meli- coltura della Val d'Agri, area particolarmente vocata a questo tipo di frutticoltura e prima in Basilicata per su- perfici investite a Melo. L'A- zienda Sperimentale Bosco Galdo è capofila regionale di due Progetti di Ricerca di li- vello Nazionale sulla Meli- coltura, finanziati dal Mini- stero dell'Agricoltura di Ro- ma. Il primo riguarda il "Pro- getto Miredaf Lista d'Orien- tamento varietale Melo", at- traverso il quale si testano ben 60 varietà per l'adatta- mento pedocilimatico nelle aree dell'Italia Meridionale, con rilevi quanti-qualitativi sulle produzioni, parteci- pando così alla redazione, su riviste specializzate e di set- tore, della Lista di Orienta- mento Varietale per il Melo per tutto il territorio Nazio- nale. Il secondo progetto, de- nominato Frumed Innova, studia l'innovazione varieta- le delle principali specie di Pomacee, con la valorizzazio- ne delle varietà locali ed au- toctone. Per l'esperienza ma- turata nel settore e per tutte le attività promosse in Val d'Agri, nel corso di questi ul- timi anni, il convegno ha lo scopo di focalizzare l'atten- zione sulle criticità del setto- re. Il convegno si terrà a Gru- mento Nova, presso il salone del Castello Sanseverino Sa- bato prossimo a partire dalle 16. Parteciperanno esperti del comparto, le Organizza- zioni di categoria, Il Parco nazionale dell'appennino Lucano e sono previste inol- tre le Conclusioni dell'Asses- sore Regionale all'Agricol- tura, Vilma Mazzocco. Du- rante la manifestazione sarà allestita una mostra Pomolo- gica con più di 170 campio- ni/varietà/ecotipi provenien- ti da diverse rregioni Italia- ne. (Campania, Toscana, Emilia, Piemonte). A Fine convegno è prevista "La Fe- sta della Mela", manifestazio- ne enogastronomica, con de- gustazioni di piatti dolci e sa- lati a base di Mela, animazio- ni e mostra dell'artigianato. LE OPPORTUNITÀ DEL PETROLIO Autilio: «Un distretto turistico per la Valle» MARSICOVETERE - «Un esempio importante del ruolo che possono svolgere le compagnie petrolifereper contribuire al recupero e alla va- lorizzazione dei nostri beni culturali». E' quanto sostiene il consigliere regionale di IdV Antonio Autilio in merito al progetto di recupero, valo- rizzazione e fruizione della vil- la di Barricelle, a Marsicovete- re, realizzato dalla Soprinten- denza per i Beni Archeologici della Basilicata. L’esponente di Idv in una nota ha sottoli- neato che «la strategia da per- seguire è quella di sollecitare e ottenere finanziamenti da parte delle società petrolifere anche nel settore dei beni cul- turali e al di là degli assi strate- gici e delle linee d'azione indi- viduati con il Memorandum d'Intesa sul petrolio. L'attività petrolifera diventa in questo modo un se- gnale concreto di impegno per lo sviluppo dei nostri territori tanto più im- portante per la nota situazione di difficoltà che registrano tutte le strut- ture regionali del Ministero dei Beni Culturali per i tagli subiti a seguito delle manovre finanziarie del Governo e quella più recente di tagli diretti alla dotazione finanziaria dello stesso Ministero che mettono a rischio persino servizi essenziali di sorveglianza ed apertura dei musei nazio- nali esistenti in Basilicata». Nell'evidenziare che “la villa dell'imperatrice lucana a Barricelle arricchisce l'offerta archeologica che in Val d'Agri ha come sito principale gli scavi di Grumentum e il Museo Nazionale, con- sentendo di adeguare l'itinerario turistico-archeologico della Val d'A- gri», Autilio rilancia la proposta di istituzione di un Distretto turistico - cul- turale Val d'Agri, anche in prospettiva della futura programmazione co- munitaria, che ha nelle risorse storiche, archeologiche, artistico - monu- mentali, religiose (chiese e monasteri) e paesaggistico - naturalistiche gli attrattori di maggiore richiamo, e nel quale il fattore ruralità, anche per gli intrecci con l'agriturismo, ha grande rilievo. E insieme al Distretto Tu- ristico-Culturale, al Parco Nazionale Val d'Agri, fortemente innovativa è la proposta del Parco dell'Energia che, oltre ad essere un Centro di Ri- cerca, rappresenta sicuramente un ulteriore richiamo di visitatori». GRUMENTO NOVA - Alcu- ni impianti fotovoltaici possono essere esonerati dall'obbligo dell'autorizza- zione paesaggistica. Ma l'installazione di un certo tipo di pannelli solari aderenti o integrati nei tet- ti degli edifici in area sotto- posta a vincolo paesaggi- stico non comporta auto- maticamente l'esonero dal- l'obbligo del previo rila- scio dell'au- torizzazione paesaggisti- ca. Lo affer- ma il Tribu- nale ammini- strativo re- gionale della Basilicata che si trova ad affrontare la questione sollevata da un'azienda agricola nel- la Contrada Pieghe di Ma- glia del Co- mune di Gru- mento Nova e la sua intenzione di instal- lare tre impianti fotovoltai- ci sul tetto di due capanno- ni. I tre impianti fotovoltai- ci hanno una potenza com- plessiva di 46,98 kw, “con lo stesso orientamento e in- clinazione delle falde, di cui uno composto da 6 strin- ghe di 13 moduli, e gli altri due composti da 3 stringhe di 16 moduli”. Capannoni rurali con copertura a dop- pia falda, per il ricovero de- gli animali e delle attrezza- ture agricole situati nella Zona 1 del perimetro del Parco Nazionale Appenino Lucano-Val d'Agri-Lago- negrese, tale area risulta sottoposta a vincolo pae- saggistico. Nel frattempo il responsabile dell'ufficio tecnico e il direttore gene- rale dell'Ente Parco nazio- nale Appeni- no Lucano Val d'Agri Lagonegrese ha invitato l'azienda “a non iniziare” la realizza- zione di tali lavori o, “qualora fos- sero già ini- ziati, a so- spenderli im- mediatamen- te”. Nel caso di opere in un'area pro- tetta la legge su queste prevede che il rilascio di concessioni o autorizzazio- ni relative a interventi im- pianti e opere all'interno del Parco sia sottoposto al preventivo nulla osta del- l'Ente parco. Il nulla osta serve a tute- lare e valorizzare il patri- monio ecologico-naturale di una particolare località e non l'estetica del paesag- gio. Emilia Manco Gli scavi che hanno portato alla luce l’antica villa di località Barricelle Località Galera in una foto di qualche mese fa Un impianto fotovoltaico TAGLI COMUNI Un ausiliare del traffico, con qualifica di chef, in cucina a preparare i pasti per i trecento studenti Mensa e trasporto “paesani” Il Comune di Brienza senza fondi garantisce i servizi in modo “casereccio” in qualità e quantità di ALESSANDROPANUCCIO BRIENZA- Non c’è un eu- ro in cassa. A Brienza non parte la mensa e il traspor- to scolastico. Situazione non difforma da altre re- altà. Gli enti locali sono in difficoltà. Non ci sono margini di manovra, “sen- za soldi non si cantano messe”, e non si garanti- scono neanche i servizi. Ma gli amministratori non possono pensare solo a la- mentarsi, devono pur agi- re e trovare soluzioni. Del resto sono stati eletti. Al- trimenti lascino fare ai bu- rocrati. Così a Brienza -no- nostante evidenti difficil- tà finanziarie- la giunta e il Consiglio comunale han- no trovato un rimedio. Non prestiti o debiti fuori bilan- cio, ma un rimedi fatti in casa. Si torna all’antico. Ie- ri mattina, è partita la men- sa e il trasporto utilizzan- do tutti prodotti e risorse umane in house. Chi cuci- na i poco meno di trecen- to alunni dell’Istituto com- prensivo? Nessuna gara di affidamento all’esterno: il cuoco è un ausiliare del traffico con qualifica di chef. Una riconversione che è servita a risparmia- re sui costi. Ieri, con 2,5 eu- ro i bimbi hanno avuto a disposizione un menù di qualità e quantità. Il sin- daco Pasquale Scelzo ricor- da come siano stati garan- titi “risotto, tacchino, insa- lata verde e frutta”. Il tut- to cucinato da dipendenti comunali e acquistato attraverso una gara pub- blica tra le aziende e gli esercenti di Brienza. Il ma- cellaio fornirà la carne più buona, il market i surge- lati (ovviamente di marca), l’azienda casearia le moz- zarelle che, tra l’altro esporta in tutta Europa. Una filiera corta che con- sentirà di economizzare dando un servizio eccellen- te. Il primo cittadino bur- gentino n’è convinto, al pa- ri della necessità di ottene- re anche aiuti dalla Regio- ne. Intanto, si attrezza anche per il servizio tra- sporti. In questo caso, il servizio è garantito grazie alle indennità del primo cit- tadino e della giunta sospe- se fino a gennaio prossimo. Con le indennità degli am- ministratori si potrà com- prare il carburante e altre spese. In un anno, il co- mune di Brienza impegna circa 150mila euro per il trasporto alunni su un ter- ritorio molto esteso, non meno di quello di Potenza Dopo aver esternalizzato la raccolta rifiuti, è stato “recuperato” un autista per lo scuolabus comunale ac- quistato con fondi regiona- li. La stessa riforma Gelmi- ni -con le variazioni degli orari- ha creato altro caos, con la necessità di nuove corse per le uscite scaglio- nate dalle scuole dell’obbli- go e della stessa Ragione- ria. Ma il sindaco è fiducio- so. Nei prossimi mesi giungerà al termine il bando di gara per la ven- dita di piccoli appezzamen- ti di bosco comunale. Dal ricavato si dovrebbe riusci- re a garantire il trasporto per tutto l’anno. “Faccio presente -ci dice Pasquale Scelzo- che le condizioni fi- nanziarie dei nostri comu- ni, al pari delle due città, sono disastrose. In pochi lustri abbiamo subito de- curtazioni ai trasferimen- ti per circa 250mila euro (80mila solo dall’Ici)”. Il ta- glio dello stipendio è solo un palliativo: il sindaco di Brienza percepisce circa 900 euro al mese, ancora meno il vice e la giunta. “Non è con questo che ri- solviamo i problemi -ma li mettiamo a disposizione dei nostri cittadini quan- do si tratta di garantire i servizi base”. Con la crisi anche gli amministratori aguzzano l’ingnegno e scelgono servizi in house o caserecci. I prodotti garantiti da una gara tra aziende ed esercizi commerciali locali: recuperati circa 30mila euro all’anno. I bimbi mangiano con 2,5 euro al giorno Il trasporto scolastico garantito grazie alla rinuncia all’indennità degli amministratori per i prossimi mesi, poi si spera nella vendita del bosco Veduta di Brienza. Il sindaco Pasquale Scelzo e l’interno di una mensa e uno scuolabus Il sindaco Scelzo: metto a disposizione la mia indennità (800 euro al mese) Comuni al collasso, servizi a rischio Non solo Potenza e Matera chiedono aiuto alla Regione BRIENZA- Non solo Potenza e Matera. I problemi finanziari non sono certo ad ap- pannaggio esclusiva- mente dei due capoluo- ghi. In tempo di crisi non è la Fiat o le gran- di aziende ad essere in affanno, ma soprattut- to le migliaia di picco- le e medie aziende. Ca- pita, invece, che le con- siderazioni delle istitu- zioni si fermino ai “grandi”. A quelli che hanno potere contrat- tuale e che sono in grado di far sentire la propria voce. Sono tan- ti i piccoli Comuni che non sanno come anda- re avanti. Essere sinda- co, in questo momento, è come amministrare una banca fallita. Non ci si può muovere. Non si possono fare “pro- messe”, non si può in- tervenire neanche sul- le cose più banali. For- se non ha ragione il Parlamento quando ha pensato di sopprimere i Consigli comunali dei centri con meno di mil- le abitanti. Tanto han- no pochi spazi di mano- vra. Mancano i fondi per il sociale e per gli investimenti. Ci si limi- ta a qualche opera pub- blica finanziata con la benevolenza della Re- gione o della Provincia. Da qualche parte inter- viene anche il Governo. Ma la situazione è cri- tica. I fondi europei mi- tigano la drammatici- tà del momento. Ci so- no poi i fondi di coesio- ne per i piccoli centri che variano e si ferma- no a qualche decina di migliaia di euro. Una goccia nel mare. Di certo, serve una scossa, una sorta di rivoluzio- ne. Sentire sindaci non in grado di far partire le mense o il trasporto pubblico induce al pes- simismo. Cosa saranno i nostri piccoli centri? Se Potenza e Matera troveranno un soste- gno dalla Regione, gli altri paesi dovranno accontentarsi di gesti- re la “miseria”. Inutile sperare. Il grido di do- lore del sindaco di Brienza è l’ennesimo. Speriamo non ultimo e che, soprattutto, si rie- sca ad uscire da un im- passe che, fino a qual- che anno fa, nessuno poteva immaginare. Oggi il dibattito si spo- sta in Consiglio regio- nale. L’argomento non ammette campanilismi. Studenti della scuola dell’obbligo di Brienza Il sindaco di Brienza Pasquale Scelzo che non percepirà le 900 euro mensili dell’indennità per garantire il trasporto 9 _Primo Piano Basilicata_ Martedì 18 ottobre 2011 _Basilicata_

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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155

Oltre 16 milioni di euro per far ripartire l’industria produttiva della Basilicata. Sono stati stanziati dalla Regione (con fondi del Po Fesr 2007-2013) a favore delle aree industriali di Potenza e Matera. Previsti 13 interventi (9 nel Potentino e 4 nel Ma-terano) che incideranno su efficientamento ener-getico, cogenerazione energetica, gestione dei rifiuti domestici ed indu-striali, gestione e distribu-zione dell’acqua, recupero di siti industriali e terreni contaminati. De Filippo: “Reperire fondi anche a costo di sacrifici”. Restai-no: “Interventi sostanziali e permanenti”. Presidenti consorzi Asi: “Daremo ri-sposte agli utenti”.

I tagli del governo colpi-scono anche la giustizia. In Basilicata a rischio alcuni tribunali. Melfi e Lagonegro a fronteg-giarsi. Rassicurazioni da De Filippo. “Metteremo in campo tutto il nostro impegno per salvare le sedi. La decisione - ha poi precisato - non com-pete alla Regione, ma da parte mia posso assicu-rare un forte impegno per convincere il Gover-no a non affondare la lama anche su questo delicato settore”.

Tagli tribunali,le rassicurazionidella Regione“Pressioni su Roma per salvare le sedi”

Un momento dell’incontro tra i rappresentanti della Regione e i commissari Asi di Potenza e Matera

Economia, rilanciolucano in tre mosse

4,8 milioni per il turismo a Matera

Volontari cercansiper il servizio civile

Restaino incontra i vertici Confapi Matera Domande per bando Piot entro 27/10 Domande entro il 21 di ottobre

Innovazione e tecnologia alla base della crescita Un belvedere di Matera I ragazzi possono partecipare a 23 progetti

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ESTRATTO DA PAGINA IX ESTRATTO DA PAGINA 29 ESTRATTO DA PAGINA 9

Giornata di guerriglia a Roma. La festa alla testa del corteo. La violenza nel mezzo. Diversi ragazzi di Matera al corteo degli Indignati svoltosi nei gior-ni scorsi a Roma: i black bloc si erano preparati alla guerra.

Nel 2006 a Marsicovete-re, durante alcuni lavori di posizionamento delle condotte, è stata rinve-nuta una villa romana. Si è deciso di recuperare il sito. Tanto che è stato si-glato un Protocollo d’inte-sa tra Eni, Shell e Regione.

La scure dei tagli si è ab-battuta sugli Enti locali. E così il Comune di Brienza, pur di garantire mensa e trasporti, ha deciso di fare tutto in casa. Il vigile in cucina a preparare i pasti realizzati con prodotti di aziende locali.

Disagio giovanile Petrolio e cultura Tagli ai Comuni

Fu scoperta nel 2006a Marsicovetere

Il vigile in cucinaa preparare i pasti

Inferno black blocnei racconti lucani

Recuperata la villasulla condotta

Brienza, mensae bus fatti in casa

Materani a Roma: preparati alla guerra

Anno 0 Numero 12 del 18.10.2011

Industrie, pronti a ripartire De Filippo: “Lavoriamo per essere preparati a far ripartire il sistema produttivo all’uscita dalla crisi”

Intesa Regione-Asi: 16 milioni per 9 interventi a Potenza e 4 a Matera

Martedì 18 ottobre 2011 I IXMATERA CITTÀ

MOVIMENTI CHI SONO GLI «INDIGNADOS» MATERANI. LA RADIOGRAFIA DI EMMANUELE CURTI

«La nostra battagliaper un’altra politica»Dai referendum alle iniziative sul territorio

l Chi sono e cosa chiedono gli «indignados»materani? A Emmanuele Curti, di Associa-zioni per la Sinistra-Rete a Sinistra, l’e t i ch e t t adi «indignati» piace poco e non a caso. Perché ipunti di contatto con quel mondo sono davveropochi. Il movimento materano, «che sta la-vorando attivamente per creare nuove formedella politica», nasce soprattutto dall’esperien -za dei coordinamenti che hanno vinto la bat-taglia sui referendum e si sono messi in rete.

«Stiamo lavorando sul piano casa, sui Pisus,sulla questione migranti. La nostra – p re c i s aCurti – è una presenza attiva, non soltanto dispettatori indignati, ma di gente che ha un’ideaaltra della politica. C’è un richiamo alla re-sponsabilità civica, che noi sentiamo forte».

Assenti i partiti, il fronte raccoglie «branchedi Rifondazione comunista», ma soprattuttogruppi e movimenti della società civile chehanno aderito al «Coordinamento 15 ottobre».Alla manifestazione di Roma erano presentimilitanti del Coordinamento per il bene co-mune e di Associazioni per la Sinistra, uni-versitari di Sui Generis, rappresentanti di Cit-tadinanza Attiva, Città Plurale, Mutamenti a

Mezzogiorno, Ferrandina Alternativa, ma an-che del Movimento cinque stelle. Ad essi sisono unite delegazioni lucane da Pomarico,Tricarico, Potenza, Palazzo San Gervasio, Rio-nero. La giornata si è conclusa purtroppo conun bollettino di guerra. «Condanniamo questaazione – dice Curti – che ha ancora lati oscuri.C’erano forse 300 mila persone a Roma cheavevano un’idea della politica diversa, con-traria a quanto messo in atto da questi sban-dati, violenti, che sono anch’essi un risultatodeleterio di quello che è la politica oggi. Ilrischio è che dopo quanto accaduto si restrin-gano ancora di più gli spazi di democrazia».

La delusione per ciò che doveva essere e nonè stato è concente. «Il messaggio che si volevaportare –continua Curti –è stato annichilito daquesta violenza tragica ed esecrabile, ancheperché attuata da giovani che non hanno unprogetto politico alle spalle. A manifestare in-vece c’erano categorie che soffrono l’assenza diuna rappresentanza politica e più in generalel’assenza di politica. C’erano i precari di ognisettore, avvocati, poliziotti, anche se non inmaniera visibile, movimenti giovanili, della

scuola, dell’università, e tutte quelle categorieche oggi vedono venir meno le condizioni ne-cessarie per riuscire a creare un nuovo disegnodell’Italia. Erano a Roma per affermare l’ideache forse un’altra soggettività politica devenascere da questi movimenti. Lo dico anche dauna prospettiva di sinistra, dove i partiti sonoscomparsi e non sanno più lavorare sul ter-ritorio».

Del coordinamento però Curti è certo che siritornerà a parlare. «La nostra battaglia con-tinua. Stiamo portando avanti progetti impor-tanti, iniziative anche sul territorio, a partiredalle politiche sui beni comuni come l’acqua. Il23 ci sarà quella sull’ambiente e sui rifiuti,dopo il caso Fenice. Convocheremo assembleeche rimetteranno insieme i movimenti per uncoordinamento sempre più stretto, nell’interaregione». [em.ol.]

PRIMA DEL-L’INFERNOIl corteo paci-fico di mani-festanti. Unainiziativache è stataoscuratadagli scontrie dalle azionidi guerriglia

L’inferno dei Black blocnel racconto di materani«Erano una falange armata. Si erano preparati alla guerra»

EMILIO OLIVA

l Una giornata di guerriglia aRoma nella testimonianza di al-cuni materani che hanno par-tecipato alla manifestazione del15 ottobre. C’è il racconto di sce-ne di paura e di tensione nelleloro parole. Sono arrivati nellacapitale con due pullman, partitiuno da Matera e l’altro da Fer-randina. Dovevano proporrel’immagine di una Italia che vuolcambiare, ma che sta vivendouna crisi di democrazia. «Demo-crazia default», si leggeva sullostriscione portato a Roma daCarmela Lapadula, tra le atti-viste più impegnate del Coordi-namento per l’acqua pubblica.

«Il referendum –spiega – è un para-digma di questa si-tuazione. Si sta ten-tando in tutti i modidi negarci questavittoria. Ma la stes-sa cosa avviene inaltri campi, conquanti non riesconopiù ad essere rap-presentanti dai par-titi o sono margina-lizzati dal drammadel lavoro».

Di quella giornataha il ricordo di uncorteo e di una cittàin balia di se stessi.«Proprio perché i re-ferendum – raccon -ta Lapadula – sonodiventati un simbo-lo unificante di tuttele lotte, ci era statochiesto di stare allatesta del corteo. Cisarei andata comun-que, avendo avuto notizia chequesta manifestazione non sa-rebbe stata tranquilla. Ma da-vanti al corteo è stata una festa.Non era una manifestazione diparte, raccoglieva l’Italia più sa-na. Siamo arrivati nella piazzache era quasi piena aspettando

più di un’ora il resto del corteo.Quando è arrivato uno spezzone,che ha preceduto gli scontri, hovisto azionare gli idranti e i gasurticanti non contro i black bloc,ma contro gente che stava pa-cificamente in piazza o era se-duta per terra e sdraiata sui pra-ti. Ci sono stati attimi di ten-sione. Ero in compagnia di AlexZanotelli e della sua segretaria e

ci siamo rifugiati in una stradaadiacente, dove sono sbucati unadecina di black bloc. Nella piazzac’erano cellulari della poliziache giravano impazziti e i blackbloc che tentavano di assaltarli.Ci siamo riuniti con altri lucaniin via Merulana, dove poco doposi sono spostati gli scontri. Qui èstata assaltata e incendiata la ca-mionetta dei carabinieri. Da una

traversa di piazza Vittorio vede-vamo tutto. Roma sembrava Bei-rut. Piazza San Giovanni era in-vasa dal fumo. Sono stati vistisuore e preti che offrivano ac-qua, frutta, fazzoletti ai mani-festanti che cercavano un ripa-ro » .

Michele Morelli, di Muta-menti a Mezzogiorno, si è tro-vato nel centro del corteo. «Bru-ciavano le auto davanti ai nostriocchi», dice. «Dovevamo guar-darci le spalle perché all’improv -viso poteva succedere qualcosa».I manifestanti non sono riuscitiad allontanare i black bloc. «So-no stati fischiati e contestati, mahanno continuato a fare ciò chevolevano», spiega Morelli.

È la cronaca di uninferno quella de-scritta da Antonel -la Ambrosecchia ePino Sigillino. So-no di quest’ultimo lefoto pubblicate nellapagina. «Abbiamovisto una marea dicaschi neri, centi-naia. Era una falan-ge organizzata e ar-mata. Avevano bom-be carta, molotov,bulloni, chiodi,spranghe, martelli,mazzole. Erano inassetto di guerra.Quelli con caschi etute nere eranoschierati. Altri, con-fusi nel corteo, ave-vano l’ordine dispaccare vetrine eincendiare auto»,dice Sigillino. Lamoglie Antonella ècaduta, travolta dal-

la folla che dopo lo scoppio divetri e pneumatici di un’auto da-ta alle fiamme ha cominciato ascappare in più direzioni. «Nonmi sono fatta niente, solo un li-vido alla spalla. Sapevamo delrischio di tafferugli, ma non im-maginavamo quelle scene».

LE AZIONI DIGUERRIGLIAIl denso fumoprovocatodall’incendiodi auto invia Labicana

PRIMA DEL-L’INFERNOImmagini fe-stose di unamanifestazio -ne oscuratadalle violenze

CONFUSIONE«Ho visto azionareidranti e gas contro

gente pacifica»

TERRORE«Dovevamo guardarcile spalle perché potevasuccedere qualcosa»

IL CORTEO DI ROMAALCUNE TESTIMONIANZE DIRETTE

DUE VISUALI DIVERSELa festa alla testa del corteo. La violenzain mezzo. Nelle strade della capitaleil film di una giornata da dimenticare

MANIFESTANTI IN FUGACarmela Lapadula si trovava con AlexZanotelli in piazza San Giovanni quandohanno dovuto allontanarsi e trovare riparo

Martedì 18 ottobre 2011

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Marsicoveter e Protocollo d’intesa tra Eni, Shell e la Direzione Regionale per i Beni Culturali

La villa sulla condotta petroliferaScoperta nel 2006 durante alcuni lavori, il sito verrà completamente recuperatoGRUMENTO NOVA - MAR-SICOVETERE - Era il 2006,quando, durante i lavori diposizionamento delle con-dotte per la realizzazionedell'oleodotto Eni, in localitàBarricelle, comune di Marsi-covetere, è venuta alla luceun'imponente “Villa roma-na”, appartenuta alla fami-glia lucana dei Bruttii Prae-sentes.

Oggi pomeriggio, alle 15,presso il Museo Archeologi-co di Grumento Nova, Eni,Shell e la Direzione Regiona-le per i Beni Culturali e Pae-saggistici della Basilicata,firmeranno il Protocollod'intesa per il recupero e lavalorizzazione del sito ar-cheologico.

«Grazie a un prezioso lavo-ro di ingegneria - si legge inun nota stampa - è stato pos-sibile realizzare al di sottodella Villa Romana, un mi-cro tunnel che consentisse ilpassaggio delle condotte.Un esempio brillante diquanto sia possibile renderecompatibili la realizzazionedi opere petrolifere con la tu-tela, la valorizzazione e lacrescita di un territorio co-me quello dell'Alta Valle del-l'Agri, dalle grandi poten-zialità ambientali e turisti-che».

Il sito vanta «un'estensio-ne di 1700 metri quadrati,suddivisi tra pars urbana,residenziale, e pars rustica,dove si dispongono i vani

produttivi. Deve la sua im-portanza alla posizione stra-tegica, trovandosi in prossi-mità dell'asse viario Venu-sia-Potentia-Grumentum,quale diramazione della viaAppia, e dall'età tardo anticaessendo interessato dalla viaHerculia, bretella di collega-mento tra la via Appia e la Po-pilia, linee militari strategi-che. La proprietà fondiaria èattribuibile alla famiglia lu-cana dei Bruttii Praesentes,di cui fanno parte consoli esenatori vicini agli impera-tori Adriano e Marco Aure-lio. In particolare, si attestala proprietà all'imperatriceBruttia Crispina, moglie di

Commodo nel 178 d.C. I do-cumenti epigrafici eviden-ziano l'ultima appartenenzaal demanio imperiale. Le at-tività di scavo hanno resti-tuito tracce di varie frequen-tazioni. I ritrovamenti nu-mismatici rendono chiaroche l'edificio, interpretabilecome villa rustica, si impian-ta alla fine del II sec. a.C. (etàtardorepubblicana) suun'a-rea già occupata da insedia-menti nel corso del III sec.a.C.. In età augustea-primoimperiale (fine I sec. a.C., Isec. d.C.) la villa viene monu-mentalizzata. Dopo un pe-riodo di abbandono, a segui-to della distruzione causata

da un terremoto alla fine delI sec. d.C., il complesso resi-denziale viene ristrutturatocon cura architettonica e ri-cerca del lusso, con orienta-mento e tecnica costruttivadifferenti rispetto al prece-dente corpo di fabbrica».

«Un ulteriore terremotoalla fine del II sec. d.C. dan-neggia nuovamente l'edifi-cio, ma con progressivi in-terventi di trasformazioneplanimetrica continua ad es-sere attivo fino al VII sec.d.C». L’appuntamento perpoter vedere l’antica villa èfissata per le 15 di questo po-meriggio.

Angela Pepe

San Chirico R. Botta e risposta in Consiglio

«Completo degradoin località Galese»

SAN CHIRICO RAPARO - La massima as-sise territoriale del paese valdagrino nonriesce a trovare la quadrasul temadei ri-fiuti. La discussione di diverse interpel-lanze,presentate alsindaco ClaudioBor-neo,dal gruppodiopposizione “Prima ditutto San Chirico” era fissata all'odg del-l'ultimo consiglio comunale, peccato pe-rò che le poltrone dei consiglieridi mino-ranza erano vuote, in segno di protesta. Ilgruppo di minoranza è stato perentorio:«richiediamo una riposta scritta alle in-terpellanze», cheè stata letta adalta vocenel corso dell'ultima assemblea consilia-re. Tra i punti fissati all'ordine del giorno,l'interrogazione datata 13 luglio 2011, efirmata dai consiglieri di minoranza Pie-tro De Sarlo, Domenico Borneo e Raimon-da Scala, attraverso cui si «portava a co-noscenza l'amministrazione”, di diversesegnalazionida partedi cittadinisanchi-

richesi, circa la continua combustione in-controllata di rifiuti ingombranti in unapiazzola, nelle vicinanze degli impiantisportivi, in località Galese». Il gruppo sot-tolineava che «questi rifiuti possono es-sere classificati come rifiuti urbani e chequindi devono essere avviati al centro dismaltimento odi recupero». Difatti, la lo-ro combustione incontrollata è pernicio-sa per la salute dei cittadini. “Prima di tut-to San Chirico” domandava «se il sito inquestione fosse usato come area di smal-timento temporaneo, e se l'Amministra-zione fosse a conoscenza di una situazio-ne di simile degrado. Quali provvedimen-ti urgenti intendeva adottare, quali costi,equali le quantitàdirifiuti ingombranti,avviati allo smaltimento, riportate sulmodello unico di dichiarazione ambien-tale redatto annualmente». La rispostadel presidente dell'assisecomunale è sta-

ta laconica e reticente:«L'unico sito auto-rizzato allo stoccaggio temporaneo dimateriale ingombrante - ha scritto Bor-neo - è quello in contrada Pietra Bianca,dove non avviene nessuna combustione.Inoltre, l'Amministrazione è semprepronta a raccogliere e a smaltire, pressodiscariche autorizzate, i rifiuti che ven-gono disseminati in maniera incontrol-lata sul territorio comunale. In riferi-mento agli ultimi punti dell'interpellan-za- haconcluso ilsindaco -questi sonovi-sionabili presso gli uffici competenti».

Valeria Gennaro

Grumento Nova No al vincolo paesaggistico

Impianti fotovoltaiciAzienda agricola

“autorizzata” dal Tar

Sabato prossimo convegno organizzato dall’Azienda sperimentale dell’Alsia “Bosco Galdo”

Melacoltura protagonista a Villa d’AgriVILLA D’AGRI - L'Alsia conla propria Azienda Speri-mentale "BoscoGaldo" diVil-la d'Agri, ha inteso promuo-vere un convegnosulla Meli-coltura della Val d'Agri, areaparticolarmente vocata aquesto tipo di frutticoltura eprima in Basilicata per su-perfici investite a Melo. L'A-zienda Sperimentale BoscoGaldo è capofila regionale didue Progetti di Ricerca di li-vello Nazionale sulla Meli-coltura, finanziati dal Mini-stero dell'Agricoltura di Ro-ma. Il primo riguarda il "Pro-

getto Miredaf Lista d'Orien-tamento varietale Melo", at-traverso il quale si testanoben 60 varietà per l'adatta-mento pedocilimatico nellearee dell'Italia Meridionale,con rilevi quanti-qualitativisulle produzioni, parteci-pando cosìalla redazione, suriviste specializzate e di set-tore, della Lista di Orienta-mento Varietale per il Meloper tutto il territorio Nazio-nale. Il secondo progetto, de-nominato Frumed Innova,studia l'innovazionevarieta-le delle principali specie di

Pomacee, con la valorizzazio-ne delle varietà locali ed au-toctone. Per l'esperienza ma-turata nel settore e per tuttele attività promosse in Vald'Agri, nel corsodi questi ul-timi anni, il convegno ha loscopo di focalizzare l'atten-zione sulle criticità del setto-re. Il convegno siterrà a Gru-mento Nova, presso il salonedel Castello Sanseverino Sa-bato prossimo a partire dalle16. Parteciperanno espertidel comparto, le Organizza-zioni di categoria, Il Parconazionale dell'appennino

Lucano e sono previste inol-tre le Conclusionidell'Asses-sore Regionale all'Agricol-tura, Vilma Mazzocco. Du-rante la manifestazionesaràallestitauna mostraPomolo-gica con più di 170 campio-ni/varietà/ecotipi provenien-ti da diverse rregioni Italia-ne. (Campania, Toscana,Emilia, Piemonte). A Fineconvegno è prevista "La Fe-sta della Mela", manifestazio-ne enogastronomica, con de-gustazioni di piattidolci e sa-lati a base di Mela, animazio-ni e mostra dell'artigianato.

LE OPPORTUNITÀ DEL PETROLIO

Autilio: «Un distretto turistico per la Valle»MARSICOVETERE - «Un esempio importante del ruolo che possonosvolgere le compagnie petrolifereper contribuire al recupero e alla va-lorizzazione dei nostri beni culturali». E' quanto sostiene il consigliereregionale di IdV Antonio Autilio in merito al progetto di recupero, valo-rizzazione e fruizione della vil-la di Barricelle, a Marsicovete-re, realizzato dalla Soprinten-denza per i Beni Archeologicidella Basilicata. L’esponentedi Idv in una nota ha sottoli-neato che «la strategia da per-seguire è quella di sollecitaree ottenere finanziamenti daparte delle società petrolifereanche nel settore dei beni cul-turali e al di là degli assi strate-gici e delle linee d'azione indi-viduati con il Memorandumd'Intesa sul petrolio. L'attività petrolifera diventa in questo modo un se-gnale concreto di impegno per lo sviluppo dei nostri territori tanto più im-portante per la nota situazione di difficoltà che registrano tutte le strut-ture regionali del Ministero dei Beni Culturali per i tagli subiti a seguitodelle manovre finanziarie del Governo e quella più recente di tagli direttialla dotazione finanziaria dello stesso Ministero che mettono a rischiopersino servizi essenziali di sorveglianza ed apertura dei musei nazio-nali esistenti in Basilicata». Nell'evidenziare che “la villa dell'imperatricelucana a Barricelle arricchisce l'offerta archeologica che in Val d'Agri hacomesito principalegli scavi diGrumentum e ilMuseo Nazionale, con-sentendo di adeguare l'itinerario turistico-archeologico della Val d'A-gri», Autilio rilancia la proposta di istituzione di un Distretto turistico - cul-turale Val d'Agri, anche in prospettiva della futura programmazione co-munitaria, che ha nelle risorse storiche, archeologiche, artistico - monu-mentali, religiose (chiese e monasteri) e paesaggistico - naturalistichegli attrattori di maggiore richiamo, e nel quale il fattore ruralità, anche pergli intrecci con l'agriturismo, ha grande rilievo. E insieme al Distretto Tu-ristico-Culturale, al Parco Nazionale Val d'Agri, fortemente innovativa èla proposta del Parco dell'Energia che, oltre ad essere un Centro di Ri-cerca, rappresenta sicuramente un ulteriore richiamo di visitatori».

GRUMENTO NOVA - Alcu-ni impianti fotovoltaicipossono essere esoneratidall'obbligo dell'autorizza-zione paesaggistica.

Ma l'installazione di uncerto tipo di pannelli solariaderenti o integrati nei tet-ti degli edifici in area sotto-posta a vincolo paesaggi-stico non comporta auto-maticamente l'esonero dal-l'obbligo delprevio rila-scio dell'au-torizzazionepaesaggisti -ca. Lo affer-ma il Tribu-nale ammini-strativo re-gionale dellaBasilicatache si trovaad affrontarela questionesollevata daun'aziendaagricola nel-la ContradaPieghe di Ma-glia del Co-mune di Gru-mento Nova ela sua intenzione di instal-lare tre impianti fotovoltai-ci sul tetto di due capanno-ni. I tre impianti fotovoltai-ci hanno una potenza com-plessiva di 46,98 kw, “conlo stesso orientamento e in-clinazione delle falde, di cuiuno composto da 6 strin-ghe di 13 moduli, e gli altridue composti da 3 stringhedi 16 moduli”. Capannonirurali con copertura a dop-

pia falda,per il ricoverode-gli animali e delle attrezza-ture agricole situati nellaZona 1 del perimetro delParco Nazionale AppeninoLucano-Val d'Agri-Lago-negrese, tale area risultasottoposta a vincolo pae-saggistico. Nel frattempoil responsabile dell'ufficiotecnico e il direttore gene-rale dell'Ente Parco nazio-

nale Appeni-no LucanoVal d'AgriLagonegreseha invitatol'azienda “anon iniziare”la realizza-zione di talilavori o,“qualora fos-sero già ini-ziati, a so-spenderli im-mediatamen -te”. Nel casodi opere inun'area pro-tetta la leggesu questeprevede che ilrilascio di

concessioni o autorizzazio-ni relative a interventi im-pianti e opere all'internodel Parco sia sottoposto alpreventivo nulla osta del-l'Ente parco.

Il nulla osta serve a tute-lare e valorizzare il patri-monio ecologico-naturaledi una particolare località enon l'estetica del paesag-gio.

Emilia Manco

Gli scavi chehannoportato allaluce l’anticavilla dilocalitàBarricelle

Località Galera in una foto di qualchemese fa

Un impianto fotovoltaico

TAGLI COMUNI

Un ausiliare del traffico, con qualifica di chef, in cucina a preparare i pasti per i trecento studenti

Mensa e trasporto “paesani”Il Comune di Brienza senza fondi garantisce i servizi in modo “casereccio” in qualità e quantità

di ALESSANDRO PANUCCIO

BRIENZA- Non c’è un eu-ro in cassa. A Brienza nonparte la mensa e il traspor-to scolastico. Situazionenon difforma da altre re-altà. Gli enti locali sono indifficoltà. Non ci sonomargini di manovra, “sen-za soldi non si cantanomesse”, e non si garanti-scono neanche i servizi. Magli amministratori nonpossono pensare solo a la-mentarsi, devono pur agi-re e trovare soluzioni. Delresto sono stati eletti. Al-trimenti lascino fare ai bu-rocrati. Così a Brienza -no-nostante evidenti difficil-tà finanziarie- la giunta eil Consiglio comunale han-no trovato un rimedio. Nonprestiti o debiti fuori bilan-cio, ma un rimedi fatti incasa. Si torna all’antico. Ie-ri mattina, è partita la men-sa e il trasporto utilizzan-do tutti prodotti e risorseumane in house. Chi cuci-na i poco meno di trecen-to alunni dell’Istituto com-prensivo? Nessuna gara diaffidamento all’esterno: ilcuoco è un ausiliare deltraffico con qualifica dichef. Una riconversioneche è servita a risparmia-re sui costi. Ieri, con 2,5 eu-ro i bimbi hanno avuto adisposizione un menù diqualità e quantità. Il sin-daco Pasquale Scelzo ricor-da come siano stati garan-titi “risotto, tacchino, insa-lata verde e frutta”. Il tut-to cucinato da dipendenticomunali e acquistato

attraverso una gara pub-

blica tra le aziende e gliesercenti di Brienza. Il ma-cellaio fornirà la carne piùbuona, il market i surge-lati (ovviamente di marca),l’azienda casearia le moz-zarelle che, tra l’altroesporta in tutta Europa.

Una filiera corta che con-sentirà di economizzaredando un servizio eccellen-te. Il primo cittadino bur-gentino n’è convinto, al pa-ri della necessità di ottene-re anche aiuti dalla Regio-ne. Intanto, si attrezza

anche per il servizio tra-sporti. In questo caso, ilservizio è garantito graziealle indennità del primo cit-tadino e della giunta sospe-se fino a gennaio prossimo.Con le indennità degli am-ministratori si potrà com-

prare il carburante e altrespese. In un anno, il co-

mune di Brienza impegnacirca 150mila euro per iltrasporto alunni su un ter-ritorio molto esteso, nonmeno di quello di PotenzaDopo aver esternalizzato laraccolta rifiuti, è stato“recuperato” un autista perlo scuolabus comunale ac-quistato con fondi regiona-li. La stessa riforma Gelmi-ni -con le variazioni degliorari- ha creato altro caos,con la necessità di nuovecorse per le uscite scaglio-nate dalle scuole dell’obbli-go e della stessa Ragione-ria. Ma il sindaco è fiducio-so. Nei prossimi mesigiungerà al termine ilbando di gara per la ven-dita di piccoli appezzamen-ti di bosco comunale. Dalricavato si dovrebbe riusci-

re a garantire il trasportoper tutto l’anno. “Facciopresente -ci dice PasqualeScelzo- che le condizioni fi-nanziarie dei nostri comu-ni, al pari delle due città,sono disastrose. In pochilustri abbiamo subito de-curtazioni ai trasferimen-ti per circa 250mila euro(80mila solo dall’Ici)”. Il ta-glio dello stipendio è soloun palliativo: il sindaco diBrienza percepisce circa900 euro al mese, ancorameno il vice e la giunta.“Non è con questo che ri-solviamo i problemi -ma limettiamo a disposizionedei nostri cittadini quan-do si tratta di garantire iservizi base”. Con la crisianche gli amministratoriaguzzano l’ingnegno escelgono servizi in houseo caserecci.

I prodotti garantiti da una gara traaziende ed esercizi commerciali locali:recuperati circa 30mila euro all’anno. Ibimbi mangiano con 2,5 euro al giorno

Il trasportoscolastico garantitograzie alla rinunciaall’indennità degliamministratori peri prossimi mesi,poi si spera nellavendita del bosco

Veduta di Brienza. Il sindacoPasquale Scelzo e l’interno diuna mensa e uno scuolabus

Il sindaco Scelzo: metto a disposizione la mia indennità (800 euro al mese)

Comuni al collasso, servizi a rischioNon solo Potenza e Matera chiedono aiuto alla Regione

BRIENZA- Non soloPotenza e Matera. Iproblemi finanziarinon sono certo ad ap-pannaggio esclusiva-mente dei due capoluo-ghi. In tempo di crisinon è la Fiat o le gran-di aziende ad essere inaffanno, ma soprattut-to le migliaia di picco-le e medie aziende. Ca-pita, invece, che le con-siderazioni delle istitu-zioni si fermino ai“grandi”. A quelli chehanno potere contrat-tuale e che sono ingrado di far sentire lapropria voce. Sono tan-ti i piccoli Comuni chenon sanno come anda-re avanti. Essere sinda-co, in questo momento,

è come amministrareuna banca fallita. Nonci si può muovere. Nonsi possono fare “pro-messe”, non si può in-tervenire neanche sul-le cose più banali. For-se non ha ragione ilParlamento quando hapensato di sopprimerei Consigli comunali deicentri con meno di mil-le abitanti. Tanto han-no pochi spazi di mano-vra. Mancano i fondiper il sociale e per gliinvestimenti. Ci si limi-ta a qualche opera pub-

blica finanziata con labenevolenza della Re-gione o della Provincia.Da qualche parte inter-viene anche il Governo.Ma la situazione è cri-tica. I fondi europei mi-tigano la drammatici-tà del momento. Ci so-no poi i fondi di coesio-ne per i piccoli centriche variano e si ferma-no a qualche decina dimigliaia di euro. Unagoccia nel mare. Dicerto, serve una scossa,una sorta di rivoluzio-ne. Sentire sindaci non

in grado di far partirele mense o il trasportopubblico induce al pes-simismo. Cosa sarannoi nostri piccoli centri?Se Potenza e Materatroveranno un soste-gno dalla Regione, glialtri paesi dovrannoaccontentarsi di gesti-re la “miseria”. Inutilesperare. Il grido di do-lore del sindaco diBrienza è l’ennesimo.Speriamo non ultimo eche, soprattutto, si rie-sca ad uscire da un im-passe che, fino a qual-che anno fa, nessunopoteva immaginare.Oggi il dibattito si spo-sta in Consiglio regio-nale. L’argomento nonammette campanilismi.Studenti della scuola dell’obbligo di Brienza

Il sindaco di BrienzaPasquale Scelzo che nonpercepirà le 900 euromensili dell’indennità pergarantire il trasporto

9_Primo Piano Basilicata_ Martedì 18 ottobre 2011_Basilicata_

Page 2: Intesa Regione-Asi: 16 milioni per 9 interventi a Potenza ... fileLa Gazzetta del Mezzogiorno Il Quotidiano della Basilicata La Nuova del Sud Quotidiano Regione Basilicata inserto

Basilicata Mezzogiorno

“Nel generale quadro di crisi che interessa l’econo-mia globale, la Basilicata sta lavorando per garan-tire una tenuta sociale e produttiva e per essere pronta a ripartire appena ci sarà la ripresa. In questo contesto si inseriscono i protocolli d’intesa firmati con i due consorzi Asi pro-vinciali”. E’ quanto ha di-chiarato il presidente del-la giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, a margine dell’incontro in cui è stato siglato l’accor-do tra l’ente regionale e i consorzi industriali di Po-tenza e Matera. “Abbiamo coscienza - ha continuato il governato-re - di avere una positiva valutazione del nostro territorio da parte delle imprese per quel che ri-guarda elementi fonda-mentali quali la prepara-zione dei nostri lavoratori, la tranquillità del contesto

sociale e anche la capaci-tà di interlocuzione con la pubblica amministrazione e in questo quadro la do-tazione infrastrutturale e l’efficienza dei siti posso-no diventare un elemento determinante per le scelte localizzative. Per questo, nonostante le difficoltà economiche del momen-to - ha concluso De Filip-po - riteniamo opportuno reperire risorse su questi versanti, anche a costo di sacrifici”.Per l’asssessore alle Atti-vità Produttive, Erminio Restaino, presente al mo-mento della firma, “si trat-ta di interventi che incido-no in maniera strutturale e permanente sulle capa-cità produttive della Basi-licata e che ci consegnano un territorio più forte”.I 16 milioni necessari per gli interventi, saranno di derivazione dai fondi Po Fesr Basilicata 2007-2013

Asse III Competitività Produttiva Linea di inter-vento III.1.1.A: “Interventi di completamento di aree artigianali ed industriali già esistenti in modo da

soddisfare la domanda di servizi ed infrastrutture di imprese operative già in-sediate”.“L’obiettivo dell’importan-te accordo - ha commen-ta l’assessore Restaino

- mira alla realizzazione di interventi di completa-mento di aree artigianali ed industriali già esisten-ti in modo da soddisfare la domanda di servizi ed

infrastrutture di imprese operative già insediate. La consistente somma stanziata, per oltre 16 mi-lioni di euro, consentirà di ristrutturare e potenziare notevolmente le infra-

strutture di aree dislocate su tutto il territorio regio-nale, contribuendo così al rilancio del settore e dell’occupazione ad esso collegata. Mi preme infine sottolineare, nel quadro degli interventi previsti, il finanziamento di opere per la bonifica ambientale dei siti e il potenziamento del sistema di depurazio-ne industriale”.Soddisfatti dell’accordo tra Regione e consorzi anche i commissari dei consorzi As del Potenti-no, Donato Salvatore, e di quello di Materano, Gae-tano Santarsia che hanno firmato il protocollo d’in-

tesa con l’ente regionale.Salvatore ha spiegato che con questi nuovi in-terventi “verranno impie-gate delle risorse per po-tenziare le aree industriali che così potranno mag-giormente dare risposte agli utenti e al territorio, nonché creare crescita e sviluppo”. Santarsia ha poi aggiunto che si tratta di: “Un processo innova-tivo con cui la Regione ha messo a disposizione dei fondi per la bonifica di aree importanti per rimettere così in gioco, con interventi mirati, un territorio strategico per la Basilicata”. (bm1)

PAG. 218.10.2011 N12

Le aree industriali in cifreRapporto Superficie disponibile/Superficie totale

POTENZA 20.00/128.00 TITO 0.00/254.00SENISE 0.00/31.00 MELFI 100.00/639.00VIGGIANO 22.00/134.00BALVANO 1.00/15.00BARAGIANO 2.50/46.00ISCA PANTANELLE 0.00/12.00VALLE DI VITALBA 15.00/51.00GALDO DI LAURIAIRSINA 57.00/57.00VALLE DEL BASENTO 555.00/ 763.0IESCE 0.00/93.00LA MARTELLA 124.00/234.00 POLICORO 29.00/41.00

Fonte: SIFLI Ministero Sviluppo Economico

De Filippo: “Lavoriamo per tenuta sociale”Soddisfatti i commissari Asi: “Daremo più risposte agli utenti”

La firma dell’accordo nella sala Verrastro della Regione

Oltre 16 milioni di euro per finanziare l’infrastrut-turazione delle aree in-dustriali di Potenza e di Matera sono stati messi in campo dalla Regione Basilicata con due accor-di di programma con i rispettivi consorzi indu-striali sottoscritti questa mattina dal presidente Vito De Filippo, affianca-to dall’assessore alle at-tività produttive Erminio Restaino, il commissario Asi del Potentino, Donato Salvatore, e quello del Ma-terano Gaetano Santarsia. Le finalità dell’intesa, più precisamente sono quel-le di rendere funzionali e pienamente fruibili le aree industriali già esistenti al fine di elevare la comples-siva capacità di attrazione. Grazie ai fondi messi a disposizione, nell’ambito del programma operativo Fesr 2007/2013, saranno eseguite opere di urba-nizzazione con interventi che incideranno su effi-cientamento energetico, cogenerazione energe-

tica, gestione dei rifiuti domestici ed industriali, gestione e distribuzione dell’acqua, recupero di siti industriali e terreni con-taminati, e si punterà ad attrezzare il territorio. L’in-tesa sottoscritta individua già un elenco di 9 opere (per un totale di 8 milioni e 150mila euro di finan-ziamenti) per il Potentino

e 4 opere (con 8 milioni di finanziamenti) per il Materano. Nel Potentino, in tutte le aree industriali saranno effettuati l’effi-cientamento delle reti di illuminazione (con un in-vestimento di 3 milioni di euro) e l’efficientamento e l’adeguamento degli impianti elettrici (un mi-lione e 100mila euro). Altri due interventi riguardano l’area di San Nicola di Mel-

fi e cioè il potenziamento della capacità di depu-razione e trattamento dei rifiuti speciali con un impianto di depurazione (finanziato con 500mila euro) e la messa in sicu-rezza del cunicolo multiu-tenze (400mila euro). Atri tre interventi riguardano le aree industriali dell’Al-ta Val d’Agri, e consisto-

no nell’integrazione ciclo trattamento terziario ac-que di ricircolo mediante osmosi inversa (300mila euro), l’integrazione im-pianto di depurazione con comparto di denitrifica-zione (400mila euro) e l’in-tegrazione dell’infrastrut-turazione esistente (un milione e mezzo di euro). Uno l’intervento previsto per l’area industriale di Tito per l’integrazione del-

le infrastrutture esistenti (con un milione di euro) ed uno l’invaso di Panta-no di Pignola, dove sarà effettuato l’ efficienta-mento energetico dell’im-pianto di sollevamento dell’acqua. Per quel che riguarda il Materano, invece,l’intervento più consistente sarà nell’area di Pisticci dove si proce-derà alla realizzazione di cabine primarie di trasfor-mazione e distribuzione elettrica (spesa prevista 5 milioni di euro). Gli altri tre interventi riguarde-ranno tutti l’area di Fer-randina e consisteranno nella riqualificazione ed adeguamento alle norme vigenti degli impianti di pubblica illuminazione stradale (500mila euro), nella realizzazione della rete di distribuzione di gas metano (un milione di euro) e nella caratte-rizzazione ambientale, bonifica e ristrutturazione immobili siti nell’area ex Liquichimica (un milione e mezzo). (bm1)

Regione, 16 milioni per le aree industriali di Potenza e MateraPrevisti 13 interventi tra cui opere di urbanizzazione e di illuminazioneA Melfi il potenziamento della capacità nel trattamento dei rifiuti

Siglato l’accordo con i consorzi Asi. I fondi dal programma operativo Fesr 2007/2013

Restaino: “Si tratta di interventi che incidono in maniera struttu-rale e permanente sulle capacità produttive della Basilicata”

Aziende pronte a investire in Basilicata per tranquillità so-ciale, validità dei lavoratori e dialogo con amministratori pubblici

Un milione e mezzo per bonifica e ristrutturazione immobili siti nell’area ex Liquichimica di Tito

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Basilicata MezzogiornoPAG. 3Data 18.10.2011 N 12

Potranno accedere alle agevolazioni i Comuni dell’area. Le domande entro il 27 ottobre

Ancora tre giorni di tempo per i giovani che vogliono aderire ai 23 progetti approvati

C’è tempo fino al 21 ottobre per partecipare al ban-do 2011 del Servizio Civile in Basilicata, regione che aderisce anche quest’anno all’avviso nazionale per selezionare 98 volontari da impiegare nei progetti presentati dai diversi enti dislocati sul territorio.E’ possibile presentare una sola domanda di parteci-pazione per un unico progetto di Servizio Civile Na-zionale, da scegliere tra i 23 inseriti nel bando regio-nale e delle Province autonome, pena l’esclusione.Il servizio civile è un’opportunità fornita ai giovani tra i 18 e i 28 anni per contribuire alla loro formazione sociale e professionale mediante attività svolte pres-so enti e organizzazioni no-profit. Tra le finalità dei progetti: concorrere alla difesa della patria con mez-zi e attività non militari; favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale; promuo-vere la solidarietà e la cooperazione a livello nazio-nale e internazionale; partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione con particolare attenzione ai settori ambientale, storico-artistico, culturale e della protezione civile. Oltre a rappresen-tare un’esperienza significativa per la vita, vengono acquisite competenze e professionalità per entrare nel mondo del lavoro con una retribuzione mensile di €433,00. Inoltre nei pubblici concorsi, il periodo di servizio civile viene equiparato al servizio prestato presso enti pubblici. E nella carriera universitaria la valutazione del progetto viene equiparata a crediti formativi utili al superamento degli esami. Maggiori informazioni si possono reperire dal sito www.servi-ziocivile.it o contattando l’Ufficio Gestione Terzo Set-tore Enti no profit del Dipartimento regionale Salute: 0971.668917 oppure 0971.668840 (m.f.)

Una giovane impegnata nelle attività di servizio civile

Pubblicato il bando 2011 del servizio civile

Investimenti per oltre sette milioni di euro. No, invece,dell’organismo consiliare alle attività culturali ed educative

Sport, ok delle Commissionial nuovo piano triennale regionale

Buone notizie per quanti amano le pratiche sportive e il sano diverti-mento non solo all’aria aperta.La Terza e Quarta commissione con-siliare hanno licenziato il Programma regionale triennale che -si legge nella relazione introduttiva - “costituisce la base di riferimento per gli interventi e le azioni regionali di promozione, sostegno e diffusione della pratica sportiva e di attuazione di un raziona-le sistema di impianti e attrezzature”.Il piano individua, inoltre, i settori e gli ambiti di realizzazione delle attività.Il documento di programmazione 2011/2013 si caratterizza sia per la continuità con le politiche d’interven-to che negli ultimi anni hanno pro-dotto risultati significativi in ambito sportivo, sia per l’innovazione in ter-mini di contenuti e di metodologia di programmazione.

Per la realizzazione di nuovi interven-ti, completamento ed adeguamento degli impianti sportivi sia pubblici che privati ad uso pubblico previste risorse per il triennio 2011/2013 pari a 1,530 milioni di euro, 4,5 milioni di euro per il recupero funzionale e la manutenzione straordinaria e 1,5 milioni per il sostegno alla gestione degli impianti sportivi pubblici in re-gime di concessione.Per quanto riguarda il sostegno alla promozione dello sport le risorse di-sponibili nel triennio 2011/2013 sono complessivamente di circa 5 milioni di euro.Sempre ieri, invece, la II Commissione consiliare permanente aveva espres-so parere non favorevole al Piano triennale 2011/2013 e a quello an-nuale 2011 delle attività educative e culturali.

IL QUESTION TIME IN RETESul sito internet del Consiglio regionale sono stati pubblicati i testi delle interro-gazioni “a risposta immediata” in discus-sione in Consiglio.

BENEDETTO (IDV)DALLA CARITAS REGIONE PIU’ POVERA“Nel Rapporto 2011 della Caritas su po-vertà ed esclusione sociale in Italia c’è il triste primato della Basilicata, regione più povera del Paese, con il 28,3% delle famiglie che vive al di sotto della soglia di povertà relativa, e con un aumento del 3,2 rispetto al 2009 e il 19,7 dei nuclei che arriva a fine mese con difficoltà”. Lo fa no-tare il presidente del gruppo IdV in Consi-glio, Benedetto, commentando il dossier.

NAPOLI (PDL)POTENZA, DEGRADO AI LIMITI“Il degrado del centro storico di Potenza ha raggiunto il limite”. Ad affermarlo il consigliere regionale e comunale del Pdl, Michele Napoli. Che propone di attivare “le telecamere di sorveglianza e eventual-mente incrementarne il numero”.

AUTILIO (IDV)CULTURA IN VAl D’AGRI, TEMPI MATURIIl progetto di recupero, valorizzazione e fruizione della villa di Barricelle, a Marsi-covetere è un esempio importante del ruolo che possono svolgere le compagnie petrolifere nel contribuire al recupero e valorizzazione dei nostri beni culturali”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale di IdV, Antonio Autilio, sottolineando che “la strategia da perseguire è quella di solleci-tare e ottenere finanziamenti dalle società anche nel settore cultura”.

ROMANIELLO (SEL)ESPOSTO DENUNCIA SULLA CUTOLOIl capogruppo Sel in Consiglio Romaniel-lo ha trasmesso un esposto-denuncia al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Melfi perché “possano essere valutate eventuali violazioni di legge nella vertenza Cutolo’”. Nell’esposto Romaniello scrive che “il 24 settembre ho ricevuto una missiva dei lavoratori della in cui mettono in evidenza una serie di elementi che po-trebbe configurare violazione di norme di legge da parte delle società”.

Fondi Piot per un turismo materano più competitivo4,8 milioni per migliorare l’offerta turistica di Matera e collina

veduta della città dei Sassi

Ancora pochi giorni per partecipare al bando pub-blico per la concessione di agevolazioni per lo svi-luppo e la qualificazione della filiera turistica PIOT “Matera e Collina”. C’è tempo fino al 27 ottobre prossimo per presentare le domande. L’ Avviso Pubblico ap-provato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive, Erminio Re-staino intende favorire la nascita di pacchetti inte-grati di offerta turistica in grado di diversificare le destinazioni regionali ed accrescere la loro compe-titività sui mercati nazio-nali ed esteri. Potranno ac-cedere alle agevolazioni le micro, piccole e medie im-prese ubicate nei comuni di: Matera, Ferrandina, Po-marico, lrsina, Grassano, Grottole, Montescaglioso e Salandra. Per la valorizzazione delle risorse culturali e naturali di Matera e della Collina materana la Regione ha messo in campo 4, 8 mi-lioni di euro. Due milioni e 800mila euro saranno de-stinati alla realizzazione di progetti portanti, gli altri due milioni finanzieranno i progetti di completa-mento. Saranno ammissi-bili piani di investimento tra i 400 e i 200 mila euro per i progetti portanti e tra i 50 e 30 mila euro per i progetti di completamen-

to. Progetti che dovranno migliorare e riqualificare l’offerta turistica comples-siva. Gli interventi dovranno valorizzare la città dei Sas-si e la collina materana e riuscire a coinvolgere sempre più turisti.

Mettere in cantiere opere che dovranno dare nuova linfa vitale al territorio e ai cittadini. Il bando con i relativi al-legati è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata. Le do-mande saranno seguite

da un apposito Nucleo di valutazione coordinato dal direttore generale del Dipartimento Attività Pro-duttive. La gestione del bando sarà curata dall’’Uf-ficio Gestione Regimi di Aiuto con il supporto di Sviluppo Basilicata”.(a.e.c)

Dal Consiglio

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Basilicata MezzogiornoPAG. 418.10.2011

Bonifica Val Basento. In vista della riunione del comitato di pilotaggio, che si svolgerà a Roma nei prossimi giorni, l’as-sessore regionale all’Am-biente, Agatino Mancusi, ha convocato ieri una riu-nione con tutte le ammi-nistrazioni interessate per discutere della questione.Al centro della riunione: definire una posizione comune a tutti gli enti lu-

cani sui temi della gover-nance dei processi e sulle procedure da mettere in atto per garantire la rea-lizzazione della bonifica in tempi brevi.All’incontro, che ha pro-dotto riflessioni comu-ni sulla linea da portare avanti, hanno preso parte rappresentanti della Pro-vincia di Matera e dei co-muni di Ferrandina, Pistic-ci, Grottole e Pomarico.

E per quest’area industria-le, la Giunta regionale, su proposta del Dipartimen-to Attività Produttive, ha approvato nello scorso giugno cinque provve-dimenti per altrettante imprese che intendano investire nell’area Val Ba-sento Matera nei settori dell’ ingegneria, dell’ener-gia e della farmaceutica.Previste ricadute occu-pazionali notevoli oltre a

consolidare i livelli occu-pazionali già esistenti con un investimento com-plessivo che supera gli 80 milioni di euro.Le cinque iniziative in-dustriali sono finanziate con ventiquattro milioni di euro dalla Regione: due progetti interessa-no l’area industriale di La Martella a Matera e gli al-tri tre proprio l’area della Val Basento. (m.f.)

Credito, semplificazione, innovazione. I tre pilastri sui cui provare a rilanciare l’economia lucana in una fase di stagnazione a livel-lo mondiale.E’ quanto ha sostenuto Erminio Restaino, asses-sore regionale alle Attivi-tà produttive al termine dell’incontro avuto ieri con i vertici di Confapi Matera, rappresentati dal presidente Vito Gravela e dal suo vice Nicola Fon-tanarosa. Nella riunione è stato fatto il punto della situazione sui programmi e le iniziative del massimo ente territoriale a favore delle micro, piccole e me-die imprese.Restaino ha illustrato, in primo luogo, lo stato attuativo del Fondo di garanzia regionale sotto-lineando che si è in fase avanzata nel rapporto con le banche. Risultano infatti convenzionate già cinque istituti di credito tra cui Carime e Unicredit. Per la Bpm manca solo la firma del direttore gene-rale. La stipula con Banca Apulia è prevista nei pros-simi giorni, con Intesa en-tro la fine i ottobre. Il Cda di Banca Popolare di Bari,

infine, esaminerà a breve il dossier.“Le Banche - ha precisato Restaino - hanno stipulato sia la convenzione per il Fondo Fesr (per gli inve-stimenti), sia quella per il Fondo sul circolante. Ri-scontri positivi, in merito, provengono dai dati rela-tivi alle domande perve-nute per il Fondo investi-menti: 9 milioni e 587mila euro le richieste, a fronte delle quali saranno attiva-ti circa 7 milioni e 130mila euro di finanziamenti e si attendono richieste di ga-ranzie per circa 5 milioni e 690mila euro”.Sempre sul credito, l’as-sessore ha annunciato che “la Regione sta defi-nendo con la Cassa De-positi e Prestiti una con-venzione per l’attivazione di un Fondo di rotazione pari a 24 milioni di euro, destinato all’abbattimen-to del tasso interessi per le imprese lucane”.Ulteriori riscontri positivi, a parere di Restaino, pro-vengono da altre azioni regionali: a buon punto la stesura bando per il sostegno ai processi di in-ternazionalizzazione che prevede una dotazione

finanziaria di 3 milioni di euro. In fase di elaborazio-ne finale il bando per la Ri-cerca la cui bozza sarà pre-sentata alle parti sociali. Si punta al rifinanziamento, per i buoni esiti raggiunti, del bando per la promo e commercializzazione per il settore turismo affidato per l’attuazione all’Apt.Evidenziati, nel corso del-la riunione, i risultati del bando “Click Day” finaliz-zato allo sviluppo e inno-vazione delle Pmi lucane. Sono cinque, infine, ha spiegato Restaino, i bandi Piot chiusi e tre in scaden-za nei prossimi giorni.L’esponente del Governo regionale ha fatto il punto infine sullo stato di attua-zione del bando Pmi inno-vazione: 289 candidature pervenute, 88 pratiche istruite rientranti nella do-tazione finanziaria, 52 le pratiche risultati ammis-sibili per le quali sono in corso i provvedimenti di concessione.Sul lavoro, in proposito, svolto da Basilicata Inno-vazione, si è registrato il giudizio congiunto, estre-mamente positivo, di Re-gione e dei rappresentan-ti di Confapi Matera. (bm2)

Guerra di campanile sulla giustizia. La legge dele-ga sulla stabilizzazione finanziaria che razionaliz-za, tra l’altro, anche il set-tore, mette a rischio la so-pravvivenza dei tribunali minori della Basilicata. Per ogni distretto giudiziario, precisa Rosa Marino, pre-sidente dell’Ordine degli avvocati di Lagonegro, “devono essere previsti almeno tre presidi, In re-

gione ve ne sono cinque. Due sono a rischio”. E così si aprirà un aspro con-fronto tra il Vulture e il La-gonegrese. La decisione, comunque, spetterà alla Commissione ministeria-le per la revisione delle circoscrizioni, insediatasi proprio alcuni giorni fa a Roma.Il governatore lucano, prova a tranquillizzare tutti. “Metteremo in cam-

po tutto il nostro impe-gno per salvare i tribunali lucani da possibili tagli, la loro esistenza è garanzia di presidio del territorio da parte dello Stato”. E’, infatti, l’assicurazione for-nita dal presidente della Regione Vito De Filippo incontrando alcuni ope-ratori della giustizia luca-ni preoccupati delle sorti dei Tribunali minori.“La decisione - ha preci-

sato il governatore - non compete alla Regione, ma da parte mia posso assi-curare che non mancherà un convinto e intenso im-pegno per convincere il Governo a non affondare la lama anche su questo delicato settore”.Parole che rassicurano, ma la mobilitazione deve essere continua per evita-re un taglio che penaliz-zerebbe i cittadini. (bm2)

Val Basento, la bonifica in tempi brevi

Tribunali, De Filippo rassicura sui tagli

Governance e azioni pratiche mirate alla bonifica della Val Basento

Palazzi di giustizia a rischio chiusura

Si profila anche un’intesa oer l’attivazione di un fondo di rotazione

E’ emerso dall’ incontro tra l’assessore Mancusi e i Comuni dell’area

“Faremo di tutto per persuadere il governo”. A rischio due presidi

Tre mosse per la ripresaCon innovazione, credito e semplificazione si rilancia l’economia

Ieri l’incontro tra l’assessore Restaino e i vertici di Confapi Matera: già avviate le intese con le banche

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.10.2011 PAG.5

Martedì 18 ottobre 2011IV IBASILICATA PRIMO PIANO

A G R I C O LT U R AL’ECONOMIA DEL VINO

LA CARTA VINCENTELegare sempre più il prodotto al territoriodi origine anche per incentivare ilmovimento dell’enoturismo

QUALITÀ GARANTITAFra tre anni, nel 2014 saranno in vendita leprime bottiglie di Aglianico del Vulturedocg superiore: saranno circa 50mila

La prima... docgnon si scorda mai

ANGELO LA CAPRA

l Per l’Aglianico del Vul-ture la vendemmia 2011 nonsarà una vendemmia qualsia-si. Quella del 2011 sarà infattila prima annata imbottigliatacon la Docg (Dominazione diorigine controllata e garan-tita), un’annata che dovrebbesancire tra i vigneti ed i filariil vero salto di qualitàdell’Aglianico del Vulture. Laprestigiosa fascetta che, a par-tire dall’annata di imbottiglia-mento 2011, ornerà il collodelle bottiglie consentiràall’Aglianico del Vulture dirivaleggiare sullo stesso pianocon gli altri grandi vini ita-liani, dal Barolo in su.

Ma vediamo da vicino cosaci si aspetta dalla vendemmia2011 che giunge al culmine diu n’estate eccezionalmente

lunga e calda ma anche fre-nata bruscamente dal freddodegli ultimi giorni. «Sono sta-ti mesi dove non abbiamo avu-to grandi piogge – dice SergioPaternoster, enologo e produt-tore – e credo che ne usciràfuori un’annata meravigliosadove ci sarà un calo di pro-duzione del 30 percento a tuttovantaggio di una qualità ec-cezionale. Dobbiamo tenerepresente che solo il 10 percento dei vigneti iscritti allaDoc possono richiedere laDocg. Se fino ad oggi venivanoprodotte circa un milione di

bottiglie di Aglianico del Vul-ture Doc, per la prima annatadella nuova Docg sarà difficilesuperare le 50mila bottiglie,suddivise tra “s u p e r i o re ” cioèAglianico del Vulture invec-chiato per almeno 3 anni e“r i s e r va ” con invecchiato pernon meno 5 anni. Va tenutopresente anche che passandodalla Doc alla Docg la resadelle uve va dai 100 agli 80quintali per ettaro».

La dilagante crisi degli ul-timissimi anni non ha rispar-miato il settore vitivinicolo edanche i vini più quotati hanno

dovuto fare i conti con il por-tafoglio dei consumatori. «Iproduttori dell’area del Vul-ture, come tutti, hanno ri-sentito fortemente della crisi –spiega Paternoster –p e rch éoggi la gente sceglie meno diandare in enoteca e va a com-prare i vini al supermercato.Tengono, con le dovute pro-porzioni , i prodotti di nicchiaed il mercato si sta risve-gliando anche grazie all’azio -ne di grosse case, come adesempio Feudi San Gregorio,che sono venute a Barile adinvestire nell’Aglianico. Azio-

ni del genere sono da stimoloper tanti produttori ed agri-coltori tentati di abbandona-re, servono da traino per ipiccoli produttori che possonoguardare anche ai nuovi mer-cati come Cina e India congrandi potenzialità».

Per l’Aglianico ed i suoiproduttori la denominazione

Docg costituisce un punto diarrivo importante che sinte-tizza decenni e decenni disforzi e di investimenti daparte di sacrifici di interegenerazioni. Mentre la ven-demmia 2011, la prima con lafascetta, sarà sicuramente unpunto di partenza per unanuova dimensione del vinolucano, protagonista d’ecce -zione. «Tutti devono fare dipiù – conclude l’esperto – apartire dalla Regione che do-vrebbe unire gli sforzi di piùassessorati. Sia attività pro-duttive che agricoltura do-vrebbero investire nella pro-mozione dei prodotti e delterritorio, magari con veicolipromozionali adeguati e mo-derni che funzionino come hafunzionato, nel genere, il filmdi successo come Basilicatacoast to coast».

V U LT U R E Prima vendemmia docg

Economia e vinoTutti i numeri

della viticolturaSuperfici vitate in di-

minuzione ma produzioniin aumento. Questo iltrend del settore vitivini-colo lucano dove daglioltre 10mila ettari del1990 si è passati agli8.700 ettari del 2000 sinoai 4.172 ettari del 2010. Incompenso, però, sonoaumentati il numero degliaddetti e le produzioni diqualità. Secondo i datidel Repertorio Vini 2010pubblicato dall’Alsia, sulterritorio regionale sonooperative 88 aziende viti-vinicole, di cui 62 (pari al70%) coprono l’intera fi-liera e 15 sono guidate dadonne (17%). Il primo ca-nale di vendita, sempresecondo un’indaginecondotta dall’Alsia, il pri-mo è la ristorazione con il31% del mercato, seguo-no enoteche e spacciaziendali. La distribuzio-ne del vino lucano di qua-lità è dunque legata alconsumo fuori casa. Inol-tre, le vendite sono indi-rizzate al mercato regio-nale per il 33%, a quellonazionale per il 38% e almercato estero per il29%. Le bottiglie di vinoregionale sono comples-sivamente (al 2010)6.650.900 divise in 378etichette di cui 158 doc,180 igt, 26 spumanti e 14vini da tavola.Sul fronte dell’esporta -zione l’aglianico del Vul-ture e gli altri vini di quali-tà lucani, dunque, hannocontribuito all’exploit deiprimi sei mesi del 2011,che ha visto l’export increscita del 15 per centocon un fatturato stimatointorno ai 4 milioni di eu-ro.Un mercato che dai pros-simi anni potrà contare,per quanto riguarda laBasilicata, su un nuovotestiomial, l’Agliaco delVulture docg (che in baseal disciplinare potrà com-prendere non più del 10per cento dei vignetidoc). L’obiettvo è quellodi puntare sull’aumentodel quantitativo di Aglia-nico destinato all’imbotti -gliamento, fino a rag-giungere i 10 milioni dibottiglie all’anno. Quanti-tativi che darebberomaggiore peso contrat-tuale ai produttori lucani.

[g.lag.]

Vendemmia 2011, la qualitàsi preannuncia superlativaMa la produzione si prevede tra il 15 e il 20 per cento in meno

GIOVANNA LAGUARDIA

l Poco ma buono, anzi buonissimo. Pro-mette bene la vendemmia 2011 in Basilicata.Aglianico del Vulture & company, dopo unastagione altalenante, hanno potuto bene-ficiare di un finale con il clima ideale so-prattutto per i vitigni più tardivi. Per la Ciadi Basilicata la produzione dovrebbe atte-starsi tra il 15 e il 20% in meno dello scorsoanno. In compenso la qualità si preannun-cia super.

Buone notizie, dunque, dal mondo dellavitivinicoltura lucana. Non altrettantoquelle del mercato. «La situazione che stavivendo il settore vitivinicolo –sottolineaPaolo Carbone responsabile Ufficio Econo-mico Cia - è lo specchio delle difficoltàdell’agricoltura. La leva della futura po-litica per il settore vitivinicolo deve pog-giare su precisi presupposti: correggere ilmalfunzionamento del mercato, sostenere

le imprese e il loro adattamento alle con-dizioni di mercato, soprattutto nei momentidi crisi, promuovere lo sviluppo di inizia-tive che vedono la partecipazione della fi-liera».

Ancora una volta la mission della vi-tivinicoltura lucana sarà quella di puntaresulla qualità. Sia perché un territorio pic-colo come quello lucano non ha i numeri pergiocare sulla quantità, sia perché a risentiredi più della crisi di mercato sono state so-prattutto le produzioni non certificate ed ilvino sfuso, mentre il vino imbottigliato e diqualità mantiene le sue quote di mercato.U n’altra carta vincente, per la Cia, è quelladi legare sempre più il prodotto al terri-torio: «Tra le novità - dice ancora Carbone -si rafforza la scelta del contatto diretto conla terra, con il produttore, con i luoghi dovenasce il vino. Scelta che premia anche laspesa. Si possono, infatti, acquistare pro-dotti di ottima qualità a prezzi molto con-

venienti. E nello stesso tempo la lungaschiera di “e n o - ap p a s s i o n at i ” ha la possi-bilità di instaurare il rapporto con la cam-pa gna».

Vino e territorio è un binomio che con-vince anche la Coldiretti, anche in rapportoal riconoscimento della Docg ottenutodall’Aglianico: per Piergiorgio Quarto, pre-sidente Coldiretti Basilicata «l'AglianicoDocg è ormai entrato nell'olimpo dei viniitaliani. Ha, quindi, le carte in regola perfare da volano al rilancio dell'agricolturalucana ed innescare un circuito virtuosocapace di fare da volano all'intero comparto.Affinchè ciò avvenga, è, però, necessariopuntare su qualità e distintività: è il ter-ritorio della Basilicata con la sua storia chesi offre al consumatore». È necessario, dun-que, puntare sulla promozione in modo che,nel 2014, quando verranno messe sul mer-cato le prime bottiglie del Docg Superiore, ilprodotto sia conosciuto.

M E R C ATOTengono i vini di pregio,

mentre cala la vendita delprodotto sfuso

Il climaFreddo benedettoper i vitigni tardivi

Freddo «benedetto» per i viti-gni tardivi come l’Aglianico delVulture. Lo dice la Coldiretti. Per gliesperti dell’associazione agricola«dopo il lungo caldo e la siccitàche ha fatto ben maturare le uve,l’arrivo del maltempo con il primofreddo autunnale è la conclusioneideale per la vendemmia delle ulti-me uve che restano ancora da rac-cogliere». Questo perché «l’abbas -samento delle temperature e lepiogge, se non sono accompagna-te dalla grandine, favoriscono al-cuni processi fisiologici della viteche consentono una eccellentematurazione polifenolica». CVosache giova a tutti i grandi rossi. .«Il risultato del freddo a fine ciclo-sottolinea la Coldiretti- è la raccol-ta di uve eccellenti e la produzionedi vini dal millesimo memorabileper i vitigni a maturazione tardivacome il Nebbiolo in Piemonte, laChiavennasca in Valtellina, alcuniCabernet in Trentino, il Montepul-ciano nel centro Italia l’Aglianico inBasilicata, il Nerello Mascalese inSicilia».

VENDEMMIA Aglianico del Vulture: la vendemmia 2011 si preannuncia al top

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.10.2011 PAG.6

Martedì 18 ottobre 2011 I IXMATERA CITTÀ

MOVIMENTI CHI SONO GLI «INDIGNADOS» MATERANI. LA RADIOGRAFIA DI EMMANUELE CURTI

«La nostra battagliaper un’altra politica»Dai referendum alle iniziative sul territorio

l Chi sono e cosa chiedono gli «indignados»materani? A Emmanuele Curti, di Associa-zioni per la Sinistra-Rete a Sinistra, l’e t i ch e t t adi «indignati» piace poco e non a caso. Perché ipunti di contatto con quel mondo sono davveropochi. Il movimento materano, «che sta la-vorando attivamente per creare nuove formedella politica», nasce soprattutto dall’esperien -za dei coordinamenti che hanno vinto la bat-taglia sui referendum e si sono messi in rete.

«Stiamo lavorando sul piano casa, sui Pisus,sulla questione migranti. La nostra – p re c i s aCurti – è una presenza attiva, non soltanto dispettatori indignati, ma di gente che ha un’ideaaltra della politica. C’è un richiamo alla re-sponsabilità civica, che noi sentiamo forte».

Assenti i partiti, il fronte raccoglie «branchedi Rifondazione comunista», ma soprattuttogruppi e movimenti della società civile chehanno aderito al «Coordinamento 15 ottobre».Alla manifestazione di Roma erano presentimilitanti del Coordinamento per il bene co-mune e di Associazioni per la Sinistra, uni-versitari di Sui Generis, rappresentanti di Cit-tadinanza Attiva, Città Plurale, Mutamenti a

Mezzogiorno, Ferrandina Alternativa, ma an-che del Movimento cinque stelle. Ad essi sisono unite delegazioni lucane da Pomarico,Tricarico, Potenza, Palazzo San Gervasio, Rio-nero. La giornata si è conclusa purtroppo conun bollettino di guerra. «Condanniamo questaazione – dice Curti – che ha ancora lati oscuri.C’erano forse 300 mila persone a Roma cheavevano un’idea della politica diversa, con-traria a quanto messo in atto da questi sban-dati, violenti, che sono anch’essi un risultatodeleterio di quello che è la politica oggi. Ilrischio è che dopo quanto accaduto si restrin-gano ancora di più gli spazi di democrazia».

La delusione per ciò che doveva essere e nonè stato è concente. «Il messaggio che si volevaportare –continua Curti –è stato annichilito daquesta violenza tragica ed esecrabile, ancheperché attuata da giovani che non hanno unprogetto politico alle spalle. A manifestare in-vece c’erano categorie che soffrono l’assenza diuna rappresentanza politica e più in generalel’assenza di politica. C’erano i precari di ognisettore, avvocati, poliziotti, anche se non inmaniera visibile, movimenti giovanili, della

scuola, dell’università, e tutte quelle categorieche oggi vedono venir meno le condizioni ne-cessarie per riuscire a creare un nuovo disegnodell’Italia. Erano a Roma per affermare l’ideache forse un’altra soggettività politica devenascere da questi movimenti. Lo dico anche dauna prospettiva di sinistra, dove i partiti sonoscomparsi e non sanno più lavorare sul ter-ritorio».

Del coordinamento però Curti è certo che siritornerà a parlare. «La nostra battaglia con-tinua. Stiamo portando avanti progetti impor-tanti, iniziative anche sul territorio, a partiredalle politiche sui beni comuni come l’acqua. Il23 ci sarà quella sull’ambiente e sui rifiuti,dopo il caso Fenice. Convocheremo assembleeche rimetteranno insieme i movimenti per uncoordinamento sempre più stretto, nell’interaregione». [em.ol.]

PRIMA DEL-L’INFERNOIl corteo paci-fico di mani-festanti. Unainiziativache è stataoscuratadagli scontrie dalle azionidi guerriglia

L’inferno dei Black blocnel racconto di materani«Erano una falange armata. Si erano preparati alla guerra»

EMILIO OLIVA

l Una giornata di guerriglia aRoma nella testimonianza di al-cuni materani che hanno par-tecipato alla manifestazione del15 ottobre. C’è il racconto di sce-ne di paura e di tensione nelleloro parole. Sono arrivati nellacapitale con due pullman, partitiuno da Matera e l’altro da Fer-randina. Dovevano proporrel’immagine di una Italia che vuolcambiare, ma che sta vivendouna crisi di democrazia. «Demo-crazia default», si leggeva sullostriscione portato a Roma daCarmela Lapadula, tra le atti-viste più impegnate del Coordi-namento per l’acqua pubblica.

«Il referendum –spiega – è un para-digma di questa si-tuazione. Si sta ten-tando in tutti i modidi negarci questavittoria. Ma la stes-sa cosa avviene inaltri campi, conquanti non riesconopiù ad essere rap-presentanti dai par-titi o sono margina-lizzati dal drammadel lavoro».

Di quella giornataha il ricordo di uncorteo e di una cittàin balia di se stessi.«Proprio perché i re-ferendum – raccon -ta Lapadula – sonodiventati un simbo-lo unificante di tuttele lotte, ci era statochiesto di stare allatesta del corteo. Cisarei andata comun-que, avendo avuto notizia chequesta manifestazione non sa-rebbe stata tranquilla. Ma da-vanti al corteo è stata una festa.Non era una manifestazione diparte, raccoglieva l’Italia più sa-na. Siamo arrivati nella piazzache era quasi piena aspettando

più di un’ora il resto del corteo.Quando è arrivato uno spezzone,che ha preceduto gli scontri, hovisto azionare gli idranti e i gasurticanti non contro i black bloc,ma contro gente che stava pa-cificamente in piazza o era se-duta per terra e sdraiata sui pra-ti. Ci sono stati attimi di ten-sione. Ero in compagnia di AlexZanotelli e della sua segretaria e

ci siamo rifugiati in una stradaadiacente, dove sono sbucati unadecina di black bloc. Nella piazzac’erano cellulari della poliziache giravano impazziti e i blackbloc che tentavano di assaltarli.Ci siamo riuniti con altri lucaniin via Merulana, dove poco doposi sono spostati gli scontri. Qui èstata assaltata e incendiata la ca-mionetta dei carabinieri. Da una

traversa di piazza Vittorio vede-vamo tutto. Roma sembrava Bei-rut. Piazza San Giovanni era in-vasa dal fumo. Sono stati vistisuore e preti che offrivano ac-qua, frutta, fazzoletti ai mani-festanti che cercavano un ripa-ro » .

Michele Morelli, di Muta-menti a Mezzogiorno, si è tro-vato nel centro del corteo. «Bru-ciavano le auto davanti ai nostriocchi», dice. «Dovevamo guar-darci le spalle perché all’improv -viso poteva succedere qualcosa».I manifestanti non sono riuscitiad allontanare i black bloc. «So-no stati fischiati e contestati, mahanno continuato a fare ciò chevolevano», spiega Morelli.

È la cronaca di uninferno quella de-scritta da Antonel -la Ambrosecchia ePino Sigillino. So-no di quest’ultimo lefoto pubblicate nellapagina. «Abbiamovisto una marea dicaschi neri, centi-naia. Era una falan-ge organizzata e ar-mata. Avevano bom-be carta, molotov,bulloni, chiodi,spranghe, martelli,mazzole. Erano inassetto di guerra.Quelli con caschi etute nere eranoschierati. Altri, con-fusi nel corteo, ave-vano l’ordine dispaccare vetrine eincendiare auto»,dice Sigillino. Lamoglie Antonella ècaduta, travolta dal-

la folla che dopo lo scoppio divetri e pneumatici di un’auto da-ta alle fiamme ha cominciato ascappare in più direzioni. «Nonmi sono fatta niente, solo un li-vido alla spalla. Sapevamo delrischio di tafferugli, ma non im-maginavamo quelle scene».

LE AZIONI DIGUERRIGLIAIl denso fumoprovocatodall’incendiodi auto invia Labicana

PRIMA DEL-L’INFERNOImmagini fe-stose di unamanifestazio -ne oscuratadalle violenze

CONFUSIONE«Ho visto azionareidranti e gas contro

gente pacifica»

TERRORE«Dovevamo guardarcile spalle perché potevasuccedere qualcosa»

IL CORTEO DI ROMAALCUNE TESTIMONIANZE DIRETTE

DUE VISUALI DIVERSELa festa alla testa del corteo. La violenzain mezzo. Nelle strade della capitaleil film di una giornata da dimenticare

MANIFESTANTI IN FUGACarmela Lapadula si trovava con AlexZanotelli in piazza San Giovanni quandohanno dovuto allontanarsi e trovare riparo

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.10.2011 PAG.7

Martedì 18 ottobre 2011X IMATERA CITTÀ

Il «visitor’s center» può attendereRiproposto dalla giornata Fai il tema della mancata fruizione degli ipogei in piazza

GLI IPOGEI DI PIAZZA VITTORIO VENETO RIMANGONO SOTTO CHIAVE

Accoglienza, visita e ristoroQui si vuole raccogliere il flusso turistico da indirizzare in città

l Lo spazio disponibile èenorme. Si parla di quasi 3.500metri quadrati e il colpo d’oc -chio di slancio s’invola, va giù,ancora oltre, per più di ventimetri lungo le pareti levigatedel Palombaro Lungo, megaci-sterna realizzata per raccoglie-re l’acqua da destinare alle piùsvariate esigenze idriche e po-tabili dei materani.

Quì, secondo gli storici, si èiniziato a costruire intorno alIX secolo ed è andata avanti finoa quando nell’Ottocento non èstata realizzata Piazza Plebisci-to (nel Novecento ribattezzata

Vittorio Veneto), una sorta dipietra tombale che si è estesadai piedi del Palazzo dell’An -nunziata, ora Biblioteca provin-ciale, fino all’attuale affacciodei tre archi sul Sasso Barisano.Il tutto è avvenuto coprendo,gradualmente, una torre quat-trocentesca sulla quale poggiain gran parte il palazzo dell’An -nunziata, un’antica conceria,una sorta di mercato in cui sicommerciava soprattutto il vi-no,il cosiddetto Fondaco di mez-zo, e come anticipato la cister-na, la riserva d’acqua più im-portante della città.

Questi ambienti a pozzo sonocomunicanti tra loro e, secondole espressioni care ai tecnici,nci, dovranno ospitare un Cen-tro di accoglienza d’eccellenzadei turisti, un Vistor’s center,che permetterà di accogliere ilflusso turistico e di indirizzarlonella città e sul territorio, nelsenso più ampio del termine,facilitandone la visita, distri-buendolo lungo itinerari attrez-zati a secondo delle richieste edelle necessità e, nello stessotempo, fornenndo informazionidi carattere logistico.

Tre azioni fondamentali, dun-

que, accoglienza, visita, ristoroed esposizione, separate tra lo-ro, ma coniugate per contenuti efinalità. Quanto all’insieme diqueste funzioni bisogna capirecome avverrà la gestione con-creta del tutto, magari, definen-do una cornice di carattere ge-nerale da mettere a bando, pub-blico s’intende. Intanto, però, lafunzione elementarissima deldiurno che si trova accanto aitre archi - ora che i lavori sem-brano ultimati - è ancora di là davenire. Occorre ovviamente unaltro bando, sempre pubblico, sicapisce. [p.d.]

UNA STORIAA STRATIEvidentela sovrap-posizionenel tempocostitutivedel tessutourbanodel centrostorico[foto Genovese].

MATER DOMINI Bassorilievo in tufo

Una storiaanticascrittanella pietra

l Quante storie sono scritte nelle pie-tre che si affacciano su Piazza VittorioVeneto. Il senso di un passato che vieneda lontano appare evidente nello svet-tante campanile della Mater Domini. Lostorico materano Giuseppe Gattini(1843-1917) non ha dubbi in proposito,nel volume sulla storia di Matera, scriveche dopo i benedettini, fu questa la sededei cavalieri templari insieme al vicinosantuario di Picciano. Dopo lo sciogli-mento dell’ordine dei monaci-guerrieri,fu la volta dei Cavalieri di Malta. L’in -gresso era a livello degli scalini in pietraancora oggi visibili nell’area ipogea e laparte più alta, quella eretta sul marginedella piazza, non era altro che il cam-panile della sottostante chiesa del SantoSpirito. Il bassorilievo in tufo presentesulla porta della Matera Domini, si tro-vava sulla facciata della chiesa di sotto.Raffigura una Madonna che in una ma-no stringe un giglio come quelli francesie, contrariamente a quanto avviene disolito, non indica con la mano il Bam-bino, perchè è questa figura che indica lamadre. Tanto quanto basta per gli ap-passionati della materia ad aprire un’in -finità di ipotesi interpretative. [p.d.]

UNA VISITAC O L L E T T I VACHE VERRÀAlcune imma-gini degliipogei e dipiazzaVittorio Vene-to, com-presi i bagnipubbliciche rimango-no ermeti-camente chiu-si alla stre-gua di tutti gliingressialla parte an-tica delcentro storico[foto Genovese].

BENI SULLA CARTAÈ UN PATRIMONIO PER POCHI

SI LAVORA ORMAI DA ANNIFino a quando il cantiere non chiuderàdefinitivamente, sui tempidel tutto inutile sbilanciarsi più di tanto

L’OBIETTIVO DEL PROGETTOQuasi 3.500 metri quadrati da recuperareper la realizzazione di un centrodi accoglienza di eccellenza per i turisti

PASQUALE DORIA

Funziona. Ma è solo l’ennesima con-ferma. Intanto, il Vistor center, come èstato progettualmente indicato, non c’è.Tema che ha rilanciato l’ap p u n t a m e n t opromosso dal Fondo ambiente Italia(Fai) con la visita all’altra faccia di Piaz-za Vittorio Veneto. In quattro ore oltre200 presenze. Ma solo perchè sono stativolutamente contingentati i gruppi, cosìda evitare ressa o altro tipo di disagio achi si è «affacciato», è il caso di dirlo,sugli ipogei, vertigine nel sottosuolo checostringe lo sguardo ad inseguire il vuo-to spalancato di colpo nelle viscere dellacittà. Suggestioni forti, appena mitigate

dalla presenza del cantiere in corso, chenon ha permesso di addentrarsi oltre, macostretto ad una sosta solo al livello su-periore del cosiddetto Palombaro lungo.

A proposito, pare che i lavori di ri-strutturazione, in corso da sei anni, sia-no a buon punto. Ritornello già sentitochissà quante volte e ultimamente sem-pre riconducibile ad una non propriosemplice installazione dell’impianto diclimatizzazione e riscaldamento. Fino aquando il cantiere non chiuderà, sui tem-pi, è inutile sbilanciarsi. Anche perchè ilvero traguardo da tagliare in questi casi,quello di beni pubblici restituiti alla co-munità, non è rappresentato tantodall’ultimazione delle opere material-

mente intese, quanto dalla capacità diorganizzare proficuamente l’immateria -le. In parole povere, si capisce bene chesarà il tipo di gestione in grado di dare odi non dare il giusto respiro ad un luogoche, anche senza i previsti servizi - ibagni erano chiusi anche l’altro giorno -riesce ad esercitare un indubbio richia-mo evocativo. Il mito della caverna diPlatone è forse uno dei più immediati,ma non scherza la metafora della risalitadalle tenebre alla luce, oppure il tornarea nascere dal ventre di una città, Matera,che per assonanza già nel nome richiamail concetto di madre, oppure si potrebbeimmaginare di spingersi nel labirintodegli ipogei fino ad emergere oltre, verso

una ritrovata dimensione di libertà. In-somma, ognuno può cercare e trovare lemotivazioni che più ritiene opportune inquesto speciale viaggio nel caldo cuorecalcarenitico del centro storico, così daconcedersi una visita meno scontata, opeggio, consumisticamente banale, allacittà dei Sassi. Sì, ma quando? E allora,diciamolo, al momento in bella mostrarimangono lucchetti e catenacci. Sonoserrati attorno a tutti gli ingressi che nonriescono comunque a filtrare gli sguardiattratti dalla chiesa rupestre del SantoSpirito, assaggio immediato ed intensodi una vicenda stratificata e complessacarica di un propria sostanza raccontatanel tufo, per ora, solo a pochi fortunati.

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 18.10.2011 PAG.8

TAGLI COMUNI

Un ausiliare del traffico, con qualifica di chef, in cucina a preparare i pasti per i trecento studenti

Mensa e trasporto “paesani”Il Comune di Brienza senza fondi garantisce i servizi in modo “casereccio” in qualità e quantità

di ALESSANDRO PANUCCIO

BRIENZA- Non c’è un eu-ro in cassa. A Brienza nonparte la mensa e il traspor-to scolastico. Situazionenon difforma da altre re-altà. Gli enti locali sono indifficoltà. Non ci sonomargini di manovra, “sen-za soldi non si cantanomesse”, e non si garanti-scono neanche i servizi. Magli amministratori nonpossono pensare solo a la-mentarsi, devono pur agi-re e trovare soluzioni. Delresto sono stati eletti. Al-trimenti lascino fare ai bu-rocrati. Così a Brienza -no-nostante evidenti difficil-tà finanziarie- la giunta eil Consiglio comunale han-no trovato un rimedio. Nonprestiti o debiti fuori bilan-cio, ma un rimedi fatti incasa. Si torna all’antico. Ie-ri mattina, è partita la men-sa e il trasporto utilizzan-do tutti prodotti e risorseumane in house. Chi cuci-na i poco meno di trecen-to alunni dell’Istituto com-prensivo? Nessuna gara diaffidamento all’esterno: ilcuoco è un ausiliare deltraffico con qualifica dichef. Una riconversioneche è servita a risparmia-re sui costi. Ieri, con 2,5 eu-ro i bimbi hanno avuto adisposizione un menù diqualità e quantità. Il sin-daco Pasquale Scelzo ricor-da come siano stati garan-titi “risotto, tacchino, insa-lata verde e frutta”. Il tut-to cucinato da dipendenticomunali e acquistato

attraverso una gara pub-

blica tra le aziende e gliesercenti di Brienza. Il ma-cellaio fornirà la carne piùbuona, il market i surge-lati (ovviamente di marca),l’azienda casearia le moz-zarelle che, tra l’altroesporta in tutta Europa.

Una filiera corta che con-sentirà di economizzaredando un servizio eccellen-te. Il primo cittadino bur-gentino n’è convinto, al pa-ri della necessità di ottene-re anche aiuti dalla Regio-ne. Intanto, si attrezza

anche per il servizio tra-sporti. In questo caso, ilservizio è garantito graziealle indennità del primo cit-tadino e della giunta sospe-se fino a gennaio prossimo.Con le indennità degli am-ministratori si potrà com-

prare il carburante e altrespese. In un anno, il co-

mune di Brienza impegnacirca 150mila euro per iltrasporto alunni su un ter-ritorio molto esteso, nonmeno di quello di PotenzaDopo aver esternalizzato laraccolta rifiuti, è stato“recuperato” un autista perlo scuolabus comunale ac-quistato con fondi regiona-li. La stessa riforma Gelmi-ni -con le variazioni degliorari- ha creato altro caos,con la necessità di nuovecorse per le uscite scaglio-nate dalle scuole dell’obbli-go e della stessa Ragione-ria. Ma il sindaco è fiducio-so. Nei prossimi mesigiungerà al termine ilbando di gara per la ven-dita di piccoli appezzamen-ti di bosco comunale. Dalricavato si dovrebbe riusci-

re a garantire il trasportoper tutto l’anno. “Facciopresente -ci dice PasqualeScelzo- che le condizioni fi-nanziarie dei nostri comu-ni, al pari delle due città,sono disastrose. In pochilustri abbiamo subito de-curtazioni ai trasferimen-ti per circa 250mila euro(80mila solo dall’Ici)”. Il ta-glio dello stipendio è soloun palliativo: il sindaco diBrienza percepisce circa900 euro al mese, ancorameno il vice e la giunta.“Non è con questo che ri-solviamo i problemi -ma limettiamo a disposizionedei nostri cittadini quan-do si tratta di garantire iservizi base”. Con la crisianche gli amministratoriaguzzano l’ingnegno escelgono servizi in houseo caserecci.

I prodotti garantiti da una gara traaziende ed esercizi commerciali locali:recuperati circa 30mila euro all’anno. Ibimbi mangiano con 2,5 euro al giorno

Il trasportoscolastico garantitograzie alla rinunciaall’indennità degliamministratori peri prossimi mesi,poi si spera nellavendita del bosco

Veduta di Brienza. Il sindacoPasquale Scelzo e l’interno diuna mensa e uno scuolabus

Il sindaco Scelzo: metto a disposizione la mia indennità (800 euro al mese)

Comuni al collasso, servizi a rischioNon solo Potenza e Matera chiedono aiuto alla Regione

BRIENZA- Non soloPotenza e Matera. Iproblemi finanziarinon sono certo ad ap-pannaggio esclusiva-mente dei due capoluo-ghi. In tempo di crisinon è la Fiat o le gran-di aziende ad essere inaffanno, ma soprattut-to le migliaia di picco-le e medie aziende. Ca-pita, invece, che le con-siderazioni delle istitu-zioni si fermino ai“grandi”. A quelli chehanno potere contrat-tuale e che sono ingrado di far sentire lapropria voce. Sono tan-ti i piccoli Comuni chenon sanno come anda-re avanti. Essere sinda-co, in questo momento,

è come amministrareuna banca fallita. Nonci si può muovere. Nonsi possono fare “pro-messe”, non si può in-tervenire neanche sul-le cose più banali. For-se non ha ragione ilParlamento quando hapensato di sopprimerei Consigli comunali deicentri con meno di mil-le abitanti. Tanto han-no pochi spazi di mano-vra. Mancano i fondiper il sociale e per gliinvestimenti. Ci si limi-ta a qualche opera pub-

blica finanziata con labenevolenza della Re-gione o della Provincia.Da qualche parte inter-viene anche il Governo.Ma la situazione è cri-tica. I fondi europei mi-tigano la drammatici-tà del momento. Ci so-no poi i fondi di coesio-ne per i piccoli centriche variano e si ferma-no a qualche decina dimigliaia di euro. Unagoccia nel mare. Dicerto, serve una scossa,una sorta di rivoluzio-ne. Sentire sindaci non

in grado di far partirele mense o il trasportopubblico induce al pes-simismo. Cosa sarannoi nostri piccoli centri?Se Potenza e Materatroveranno un soste-gno dalla Regione, glialtri paesi dovrannoaccontentarsi di gesti-re la “miseria”. Inutilesperare. Il grido di do-lore del sindaco diBrienza è l’ennesimo.Speriamo non ultimo eche, soprattutto, si rie-sca ad uscire da un im-passe che, fino a qual-che anno fa, nessunopoteva immaginare.Oggi il dibattito si spo-sta in Consiglio regio-nale. L’argomento nonammette campanilismi.Studenti della scuola dell’obbligo di Brienza

Il sindaco di BrienzaPasquale Scelzo che nonpercepirà le 900 euromensili dell’indennità pergarantire il trasporto

9_Primo Piano Basilicata_ Martedì 18 ottobre 2011_Basilicata_

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 18.10.2011 PAG.9

Il “Comitato Aria Pulita Basilicata”: “Troppi fumi, ci dicano che succede”

“SiderPotenza, il sindaco alzi la voce con l’Arpab”

POTENZA - Due emergen-ze ambientali da risolvere.La prima riguarda la Sider-potenza – l’impianto side-rurgico della Pittini ubica-to nella zona industriale emeglio noto in città come“Ferriera” – e l’altro la cen-trale dell’Enel in via del Gal-litello. Due situazioni di cuida tempo si parla, ma peri quali non è ancora statatrovata una soluzone chesoddisfi le esigenze dei re-sidenti della zona di Buca-letto (costretti a dover fa-re i conti con l’inquinamen-to di aria e suolo), e di unadelle zone più trafficate delcapoluogo (dove si parla diinquinamento da onde elet-tromagnetiche).

Per dar voce ai cittadini

ma soprattutto per propor-si come valido interlocuto-re con le istituzioni è natoil “Comitato Aria Pulita Ba-silicata”, gruppo ambien-talista nato a Potenza e cheieri si è presentato ufficial-mente. Principali esponen-

ti sono Luciana Coletta e laprofessoressa Albina Colel-la. Loro, ma non solo, han-no sottolineato come la Si-derPotenza opera da 50 an-ni con autorizzazioni prov-visorie, fornite dalla Provin-cia, in attesa che venga ri-

lasciata dalla Regione Ba-silicata l’Aia (Autorizzazio-ne integrata ambientale),attesa dal 2006. Al centrodelle richieste e delle pro-teste il fatto che l’impian-to siderurgico emette unagrande quantità di fumi ol-

tre al fatto che le indaginicondotte da Antonio Nica-stro (blogger impegnato daanni nella difesa dei dirit-ti dei cittadini specie in ma-teria abientale) non hannoricevuto alcuna rispostadall’Arpab. Di contro l’Ispra(Istituto superiore per laprotezione e la ricerca am-bientale, ndr) ha inviato da-ti preoccupanti: fra il 2005e il 2009 ci sono state emis-sioni di metalli pesantisuperiori ai limiti consen-titi dalla legge, per lo zin-co addirittura di 35 volte.

All’incontro ha preso par-te anche il presidente del co-mitato di quartiere di Bu-caletto, Angelo Quaratino.Le proposte: «si convochial più presto un consigliocomunale aperto in cui ilsindaco spieghi perchénon ha mai chiesto all’Ar-pab di capire cosa accadanei pressi della Sider, maanche uno screening me-dico di tutta la popolazio-ne interessata con conse-guente aggiornamento delRegistro tumori, fermoalla situazione del 2006.

Chiesto unoscreening medicodella popolazione

interessata el’aggiornamento

del registro tumori

L’incontro di ieri e lo stabi-limento della SiderPotenza

Tavolo di confronto a giorni Sciopero dei vigili, si lavora per un rinvio al 2 novembreLa parola passa al prefetto

POTENZA- I sindacati dicategoria di Cgil, Cisl eUil hanno chiesto alPrefetto di Potenza di at-tivare la procedura diconciliazione per tenta-re ancora una volta ditrovare una soluzione aiproblemi evidenziati datempo dagli agenti del-la Polizia locale del capo-luogo di re-gione.L’ammini-strazionecomunale,infatti, nonha ancoradato rispo-ste positi-ve alle ri-chieste for-mulate dai lavoratori.“Lo sciopero del primonovembre che avrem-mo dovuto comunicareufficialmente oggi (ieri,ndr) – hanno detto le si-gle sindacali- potrebbeessere rimandato al duenovembre ma l’auspicioè quello di trovare un ac-cordo ed evitare così ilgiorno di protesta. Ve-dremo cosa accadrà du-rante l’incontro in Pre-fettura”. Nei giorni scor-si ci siamo occupati del-la vicenda non ancora ri-solta spiegando i moti-vi che hanno portato al-l’attuale stato di agitazio-

ne. Nel frattempo nè daparte dell’amministra-zione comunale né daparte del Comando del-la Polizia locale sono sta-te fatte comunicazioniufficiali. I sindacati, pe-rò, hanno ribadito comenulla sia cambiato: i la-voratori continuano achiedere che le loro ri-

chieste sia-no accolte.Il Prefettopotrebbeconvocareil tavolo diconfrontonei prossi-mi giorni esolo doposarà possi-

bile sapere con certezzacosa decideranno di fa-re sindacati e agentidella polizia locale. Ri-cordiamo che i problemiportati all’attenzione ri-guardano in particolareil mancato pagamentodegli straordinari e deigiorni festivi infrasetti-manali, la modifica de-gli orari di lavoro ed al-tre questioni sulle qua-li, al momento, non è sta-ta data alcuna rispostapositiva. “I problemi evi-denziati da tempo – ave-vano detto nei giorniscorsi i sindacati- si so-no incancreniti”. (c.z.)

Costata 720mila euro: oggi s’inaugura

La piazza di Bucalettointitolata a mons. Vairo

POTENZA - Oggi pome-riggio alle 17,30 saràinaugurata la nuovapiazza di Bucaletto, al-la presenza dell’arcive-

scovo monsignor Ago-stino Superbo, e deirappresentanti dellagiunta comunale. Sitratta di un intervento

di 720.000 euro, finan-ziato con fondi Por2000-2006, che prevedeun ampio parterre divi-so in quattro aiuole,marcate da un percorsopedonale perimetrale.Le quattro aiuole sonostate sistemate a prato.Tra le aiuole sono staterealizzate quattro fonta-

ne circolari, costituiteda semplici vasche conbordo arrotondato uti-lizzabile come panchina.L’interno delle vasche èprofondo solo 25 cm. Iquattro viali tra le aiuo-le, disposti secondo lequattro strade di acces-so alla piazza, e i percor-si intorno alle fontane,sono stati pavimentatiin conglomerato dighiaia. La grande fon-tana centrale presentaquattro accessi a ponteche conducono a una ro-tonda leggermente so-praelevata sulla vascad’acqua. Al centro del-la rotonda è stata collo-cata una scultura altacirca 7 metri, dalla for-ma geometrica a cinquetubi, realizzata in accia-io e alluminio. Nella par-te perimetrale della piaz-za attrezzata per il tem-po libero. Ai marginidella piazza sarà realiz-zata un’area giochi peri più piccoli. Le fontanesono dotate di impian-to con il riciclo e puliziadell’acqua. La piazzasarà intitolata a monsi-gnor Giuseppe Vairo(nella foto), arcivesco-vo della diocesi di Poten-za – Muro Lucano – Mar-sico Nuovo dal 1978 al1993.

Inaugurato il centro di aggregazione per anzianiPOTENZA - Ieri pomerig-gio in via IV Novembre èstato inaugurato il centrodi aggregazione per anzia-ni e laboratorio di Potenzacui ha fatto seguito la pri-ma assemblea degli iscrit-ti.Le attività già previste so-no: corsi di informatica, gin-nastica dolce, proiezione difilm, momenti di aggrega-zione e di socializzazione,serate musicali e danzanti.

L’inaugura-zione dellastruttura invia IVNovembreconl’assessorealle PolitichesocialiDonato Pace

Nè il Comune nè il Comando

hanno fattocomunicazioniufficiali ma c’è

agitazione

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POTENZACITTÀ

Martedì 18 ottobre 2011

Page 10: Intesa Regione-Asi: 16 milioni per 9 interventi a Potenza ... fileLa Gazzetta del Mezzogiorno Il Quotidiano della Basilicata La Nuova del Sud Quotidiano Regione Basilicata inserto

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 18.10.2011 PAG.10

Ieri incontro in Regione con Comune, Provincia, Cciaa e società Quadrum

Matera lavora per dotarsidi un’area fieristica

MATERA- “Una importan-te attenzione verso il ruo-lo che Matera e la sua pro-vincia possono svolgerenella organizzazione e pro-mozione di eventi fieristi-ci nel Mezzogiorno e nel Me-diterraneo”. E’ il commen-to del presidente della Ca-mera di commercio di Ma-tera , Angelo Tortorelli, al“ruolo di coordinamento”che l’assessore alle Attivi-tà produttive della Regio-ne Basilicata, Erminio Re-staino, ha assunto per con-solidare e promuovere l’at-tività fieristica nella Cittàdei Sassi, dopo la positivaesperienza di “Matera è Fie-ra” organizzata dalla socie-tà Quadrum. La decisioneè scaturita nel corso di unincontro svoltosi ieri a Po-tenza, convocato dall’asses-sore Erminio Restaino, acui hanno partecipato l’as-sessore regionale alle Infra-strutture Rosa Gentile, gliassessori alle Attività pro-duttive del Comune di Ma-tera Silvia Vignola e dellaProvincia di Matera Ange-lo Garbellano e i responsa-bili della società Quadrum.“La disponibilità e l’impe-gno concreti –ha detto Tor-torelli – dell’assessore Re-staino a svolgere un ruolodi coordinamento su unprogetto che dovrà conso-lidare e promuovere glieventi fieristici a Materarappresentano una garan-zia per rafforzare un per-corso, che coinvolge impre-

se ed enti locali. I dati lu-singhieri forniti dalle rile-vazioni di Datacontact suMatera è fiera e sulle poten-zialità del settore conferma-

no la validità di una intui-zione e di un progetto, chepossono portare valore ag-giunto al sistema produt-tivo locale. La Camera com-

mercio ha,inoltre, offertodisponibilità a coinvolgereanche la Fiera di Milano eil sistema camerale per col-laborare e investire su Ma-

tera, in relazione al ruolostrategico che il nostro ter-ritorio può svolgere nel-l’area mediterranea. Unagaranzia di esperienza, af-

fidabilità e organizzazionedi livello internazionale, chepuò aiutarci a raggiunge-re un obiettivo importanteper l’intera Basilicata”.L’assessore Erminio Re-staino, si è impegnato a ri-convocare le parti agli ini-zi del nuovo anno. Sulla vi-cenda anche il Comune diMatera esprime soddisfazio-ne dopo aver preso parte,con l’assessore comunale al-le Attività produttive SilviaVignola, all’incontro conRestaino. ”Nel ringraziarel’assessore Restaino perl’attenzione dedicata - affer-ma Vignola - il Comune diMatera si impegna a realiz-zare ogni utile iniziativa chela Regione vorrà indicareperché Matera abbia unasua area fieristica. Siamoinfatti consapevoli che que-sto genere di iniziativepuò aiutare le imprese a po-sizionarsi su nuovi merca-ti e ad aiutarle a uscire dal-la fase di stagnazione chestanno vivendo”.

L’incontro di ieri inRegionesull’areafieristica a Matera

Stipendi non pagati, i lavoratori al prefetto:subito un incontro con Cotrab e istituzioni

MATERA- Una delega-zione di lavoratori delcomparto trasporti del-la provincia di Matera,accompagnata dai segre-tari territoriali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil,

ha chiesto al prefetto diMatera, Francesco Mon-teleone, di sollecitare laconvocazione di un in-contro con amministra-tori della Regione Basi-licata, dell’amministra-

zione provinciale e delConsorzio trasportiaziende Basilicata (Co-trab). I sindacati chiedo-no di superare i proble-mi nel pagamento deglistipendi di settembre.

I ragazzi ad agosto hanno incontrato il Papa in Spagna

Da Madrid a MateraIl vescovo Ligorio incontra i giovani “Mgm”MATERA- Incontro dio-cesano domani alle ore19, nella chiesa SantaFamiglia di Matera,con il “Mgm” (Movi-mento Giovanile di Ma-drid), cioè con i ragaz-zi che hanno incontra-to il Papa BenedettoXVI a Madrid l’agostoscorso in occasione del-la XXVI Giornata Mon-diale della Gioventù, edil vescovo dell’ Arcidio-cesi di Matera- Irsina,Salvatore Ligorio.

La giornata sarà l’oc-casione per presentarealla cittadinanza e aiconvenuti l’iniziativa“La Parrocchia scendein campo”, torneo inter-parrocchiale che vedeprotagonisti i ragazzidella scuole secondariedi primo grado e i ra-gazzi del bienno dellascuola secondaria di se-condo grado al fine dicreare una rete tra

chiesa e istituzioni persensibilizzare, motiva-re e coinvolgere i gio-vani, anche della pro-vincia, a tutte le inizia-tive territoriali sporti-ve, educative e cultura-li.

All’evento sono statiinvitati anche il sinda-co di Matera SalvatoreAdduce, il presidentedella Provincia di Ma-tera Franco Stella, gliassessori allo Sport co-munali e provinciali

Sergio Cappella e Anto-nio Montemurro, l’as-sessore comunale alleattività produttive Sil-via Vignola e l’assesso-re comunale alle Poli-tiche sociali AntonioGiordano.

La Giornata mondiale della Gioventù a Madrid

Poste Italiane premia tre uffici della filiale di MateraMATERA- La Filiale diMatera ha ottenuto unimportante riconosci-mento attribuito nell’am-bito del Meeting tra Po-ste Italiane e Cassa Depo-stiti e Prestiti, che si è te-nuto a Ostuni Marina, sultema del risparmio posta-le e la qualità dei servizimirati alla soddisfazionedi milioni di clienti cheogni giorno si recano ne-gli uffici postali. Nelquadro della manifesta-zione si è infatti svolta lapremiazione degli ufficipostali che hanno rag-giunto risultati di eccel-

lenza nella vasta gammadi servizi e prodotti offer-ti quotidianamente allaclientela. Significativiprimati nelle classifiche

assolute sono stati rag-giunti dagli Uffici Posta-li di Irsina, Marconia eNova Siri.

All’evento erano pre-

senti, tra gli altri, il re-sponsabile Area Territo-riale Sud 1 (Puglia, Ba-silicata e Molise), LetiziaCarbonari, i 9 direttori diFiliale e numerosi colla-boratori selezionati tra lestrutture di staff e com-merciali, oltre ai 259 di-rettori degli uffici posta-li più rappresentativi

dell’intera Area. Sul temadel risparmio, LetiziaCarbonari ha sottolinea-to come: “Libretti e Buo-ni Fruttiferi, tradizio-nali prodotti di Cassa De-positi e Prestiti legati alrisparmio postale, e l’in-sieme di persone, di co-noscenze e di struttureche ne permettono la lo-ro diffusione testimo-niano come il gruppo Po-ste Italiane contribuiscaal finanziamento dellosviluppo e della moderni-tà e costituisca il motoredella crescita del sistemaPaese”.

La premiazione degli ufficipostali del Materano

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MATERACITTÀ

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano - 18.10.2011 PAG.11

20 Martedì 18 ottobre 2011

L’ANALISI DI ACLI E CARITAS

Il rapporto del centro studi Unioncamere traccia un quadro poco confortante

Economia, il futuro non è buonoA risentire maggiormente della crisi il settore manifatturiero. Aumenta anche la Cig

POTENZA - Nei primi sei mesi del2011, l'economia in Basilicata pur re-gistrando «piccoli segnali di migliora-mento», è ancora in difficoltà e il futu-ro non lascia grandi spiragli di ripre-sa, anzi c’è il timore che la seconda par-te dell’anno «possa essere caratteriz-zataancora dalla recessione. Questo ildato che emerge dall’analisi congiun-turale elaborata dal centro studi diUnioncamere Basilicata.

Industria manifatturiera ancora incrisi e settore commerciale che stenta ariprendersi alla luce anche della crisidei consumi che nonaccenna ad allen-tarsi. Unica nota positiva viene dalmercato del lavoro: per la prima volta,dall’iniziodel 2011, «si è fermata la ca-duta dell'occupazione e, contestual-mente, ha smesso di crescere la disoc-cupazione», ha sintetizzato il presi-dente di Unioncamere Basilicata, An-gelo Tortorelli.

Un quadro non affatto roseo perfronteggiare il quale è necessario «so-stenere gli operatori in una fase moltodelicata, in cui al miglioramento del-l'accesso al credito - grazie anche aglistrumenti messi in campo dal sistemacamerale - fada contraltareun piùele-vato grado di insolvenza», ha aggiun-to il vicepresidente di UnioncamereBasilicata, Pasquale Lamorte.

Industria manifatturieraLa produzione in Basilicata ha subi-

to una flessione (-2,6 per cento), dopo il-4,8 registrato nel 2010. Soltanto l'in-dustria meccanica e dei mezzi di tra-sporto (una delle più penalizzate dallacrisi economica) presenta un bilanciopositivo della produzione (aumentodel 2 per cento). Anche nell'industriadel tessile e dell’abbigliamento la fasediscendente della produzione sembraessersi finalmente interrotta (il calo siè attestatosullo 0,1per cento).Tutti inflessione, invece, i restanti settori. Lepeggiori performance sono state regi-strate dall'industria alimentare (9 percento nel secondo trimestre). Analiz-zando i dati relativi alle due province lasituazione più critica, nel settore ma-nifatturiero, interessa Matera dove laproduzione ha registrato un calo del3,5 per cento. Nella provincia di Poten-za, invece, il calo non è andato oltrel'1,9 per cento è questo grazie al recu-pero registrato nell’industria mecca-nica e dei mezzi di trasporto. Dati ne-gativi che stando alle previsioni nonsono destinati a migliorare nel secon-do trimestre quando il calo si potrebbeassestare I intorno al meno 3 per cen-to.

Export in ripresa, ma la “spinta”sembra già esaurita

Nella prima metà del 2011 l’exportregionaleè aumentato del 12,0 percento. Tradotto in soldi 84 milioni di

euro in più. Questo è stato possibilegrazie soprattutto a un aumento dellevendite realizzate dalle industrie deimezzi di trasporto. In questo modo èstato possibile recuperare le perditedel circa 10, 6 per cento, accumulatetra gennaio e giugno del 2010, ripor-tando il valore complessivo dei volumiesportati - nei 6 mesi presi in conside-razione da Unioncamere - ai livelli del2009 (785 milioni di euro). Il dato è il ri-sultato, però, di andamenti di segnoopposto nei due trimestri: fortementepositivo nel primo (aumento del 45,6per cento rispetto al 2010), negativonel secondo (calo dell’8,9). E proprioquesto calo lascia pensare che a brevesi potrà assistere a un calo del fattura-to estero del sistema produttivo luca-no.

I consumi ristagnano e per le ven-dite al dettaglio è ancora crisi

Negativo il volume d'affari delle im-prese del commercio al dettaglio. I con-sumi delle famiglie, del resto, conti-nuano a ristagnare, frenati dalla ca-duta del reddito disponibile e dal gene-rale clima di incertezza che caratteriz-za l'attuale scenario economico; inol-tre, il recente riacutizzarsi delle ten-sioni inflazionistiche rischia di accen-tuare ulteriormente la crisi della do-manda, riducendone il potere d'acqui-sto. Le perdite di fatturato penalizzanosoprattutto il piccolo commercio ( me-no5,4 per cento),mentre nellagrandee media distribuzione (ipermercati,supermercati, grandi magazzini) do-ve sono maggiori le possibilità di ri-sparmio per i consumatori.

Mortalità aziendale.Se da una parte bisogna registrare

un recupero, dall’altra va detto che ladurate delle aziende sta rallentando ilpasso. A crescere le attività immobilia-ri, i servizi di Ict e gli esercizi pubblici.

Per capire il sistema aziendale bastaverificare i registri camerali che dimo-strano una sensibile riduzione del nu-mero di nuove iscrizioni. Rispetto allostesso periodo del 2010 si è, infatti,passati da 1.643 a 1.522. Più contenu-to il calo delle cessazioni di attività chesono passate da 1.308 a 1.266. A contifatti è risultato, quindi, positivo per256 unità, ma molto superiore a quellodel 2009. I comparti che registrano itassi di crescita più elevati sono quellidelle attività immobiliari e dei servizidi informazione e comunicazione. Intermini assoluti, invece, è il compartodegli alberghi e pubblici esercizi a met-tere a segno l'incremento maggiore(47 le imprese in più).

Mercato del lavoroPer la prima volta dall'inizio della

crisi, il mercato del lavoro regionale haevidenziato qualche segnale, seppuretimido, di miglioramento. Il risultato èstato che la disoccupazione per cui ladisoccupazione si è stabilizzata sui li-velli raggiunti lo scorso anno. Nel con-tempo, la crescita della componentedegli “inattivi” (tra i quali sono com-presi anche coloro che abbandonanotemporaneamente la ricerca di un la-voro perché “scoraggiati”) ha mostra-to un sensibile rallentamento. A tale ri-sultato ha contribuito soprattutto ilrecupero dell'occupazione nell'indu-stria, mentre nel settore dei servizi iltrend è rimasto lievemente negativo.In calo i lavoratori autonomi. Calo soloin parte compensato dall'incrementodei lavoratori dipendenti. Nell'indu-stria, invece, entrambe le componentihanno fatto registrare un aumento,più marcato per gli autonomi (più 1,6per cento, contro lo 0,8 dei dipenden-ti).

Cig in costante aumentoNei primi 8 mesi del 2011 hanno su-

perato i 6,5 milioni di ore, 430 mila inpiù rispetto allo stesso periodo del2010, gli interventi della cassa inte-grazione guadagni a sostegno dell'in-dustria manifatturiera lucana. Sulfronte del credito, infine, Il 2011 si èaperto con una sensibile ripresa deiprestiti bancari erogati alle impreselucane, il cui ammontare - alla fine del-lo scorso mese di giugno - risultava su-periore del 7,4 per cento rispetto aquello rilevato nello stesso periodo del-l'anno precedente.

Parallelamente, però, tali andamen-ti si sono accompagnati ad un fortepeggioramento del grado di solvibilitàdei debiti contratti dalle imprese: laquota di crediti inesigibili sul totale,infatti, è salita al 17,7% a giugno, ben4,7 punti in più del livello registrato afine 2010.

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«In regioneè allarme povertà»

POTENZA - E’ allarme po-vertà. Non a caso negli ul-timi quattro anni si sonomoltiplicate le richieste diaiuto economico ai centridi ascolto della Caritas daparte di quella fascia dellapopolazione che vive sta-bilmente in una casa e cheha un regolare lavoro.

«I dati incrociati diUnioncamere e Caritas-Fondazione Zancan dise-gnano un quadro econo-mico e sociale che è un eu-femismo definire dram-matico». A dichiararlo ilpresidenteprovincialedelle Acli,Gennaro Na-podano, inriferimentoai rapportipubblicatisia dal cen-tro studiUnioncame -re che dallaCaritas-Fondazione Zan-can rispettivamente sullasituazione economica inBasilicata e sul fenomenodelle nuove povertà in Ita-lia. Il tracollo strutturaledel manifatturiero luca-no, «unito alla totale as-senza di una politica anti-ciclica da parte del gover-no nazionale - ha prose-guito Napodano - sta ri-succhiando nella povertàsegmenti inediti della so-cietà che erano finorasfuggiti alla scure dellacrisi».

L'ampliamento «dellaplatea della povertà - conti-nua il presidente delle Aclidi Potenza - è il risultato at-teso dell'inazione delleistituzioni e dei tagli allostato sociale che, oltre amettere in ginocchio le fa-migliemarginali, poneunpensante macigno sullavia di una possibile ripresaeconomica».

Per Napodano «la strada

del rigore senza crescitaimboccata dal governo ri-schia di mettere una seriaipoteca sul futuro del pae-se e di allargare ulterior-mente le disuguaglianzesociali e la già ampia forbi-ce tra aree forti e aree debo-li». Per quanto riguardapoi il rapporto Caritas su“Povertà ed esclusione so-ciale in Italia” la Basilicatadetiene il primato negati-vo. Peggio di noi solo la Ca-labria, mentre va un po’meglio in Sicilia.

Nel 2010 il 28,3 per cen-to famiglielucane vi-veva al disotto dellasoglia dipovertà re-lativa, conun aumen-to del 3,2per centorispetto al2009 e un

dato che porta la regione aessere «la più povera delPaese». Il 19,7 per centodei nuclei familiari lucani«arriva a fine mese con dif-ficoltà», mentre il 39,5 percento «non riesce a soste-nere spese impreviste di750 euro»: una famigliasu dieci, invece, non è ingrado di riscaldare la casain modo adeguato e nonriesce a fare un pasto ade-guato almeno ogni duegiorni. In base a un moni-toraggio realizzato dallaCaritas, 203 diocesi italia-ne hanno organizzato nel2011 806 iniziative per ilsostegno ainuclei familia-ri in difficoltà e per il lavo-ro, di cui 15 in Basilicata:sul territorio lucano sonoattive due mense che, nel2009, hanno messo a di-sposizione circa 18 milapasti, in media 50 al gior-no.

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Industria, accordo tra Asi e RegioneSedici milioni per Potentino e Materano

POTENZA - Ammontano a 16 mi-lioni gli euro, messi a disposizioneper potenziare le aree industriali, aseguito degli accordo sottoscrittitra Regione e Asi.

I 16 milioni di euro servirannoper finanziare l'infrastrutturazio-ne delle aree industriali di Potenzae di Matera il tutto grazie a due ac-cordi di programma con i rispetti-vi consorzi industriali sottoscrittidal presidente Vito De Filippo, af-fiancato dall'assessore alle Attivi-tà produttive Erminio Restaino,dal commissario Asi del Potenti-no, Donato Salvatore, e da quellodel Materano Gaetano Santarsia.

Obiettivi dell’intesa: renderefunzionali e pienamente fruibili learee industriali già esistenti al fi-ne di elevare la complessiva capa-cità di attrazione. Grazie ai fondimessi a disposizione saranno ese-guite opere di urbanizzazione coninterventi che incideranno su effi-cientamento energetico, cogene-razione energetica, gestione dei ri-fiuti domestici e industriali, ge-

stione e distribuzione dell'acqua,recupero di siti industriali e terre-ni contaminati, e si punterà ad at-trezzare il territorio.

Individuate già 9 opere (per untotale di 8 milioni e 150.000 euro difinanziamenti) per il Potentino e 4(con 8 milioni di finanziamenti)per il Materano.

NelPotentino, in tutte learee in-dustriali saranno effettuati l'effi-cientamento delle reti di illumina-zione (con un investimento di 3 mi-lioni di euro) e l'efficientamento el'adeguamento degli impianti elet-trici (un milione e 100.00 euro). Al-tri due interventi riguardanol’area di San Nicola di Melfi e cioè ilpotenziamento della capacità didepurazione e trattamento dei ri-fiuti speciali con un impianto di

depurazione (finanziato con500.000 euro) e la messa in sicu-rezza del cunicolo multiutenze(400.000 euro). Atri tre interventiriguardano le aree industriali del-l'Alta Val d'Agri, e consistono nel-l'integrazione ciclo trattamentoterziario acque di ricircolo(300.000 euro), l'integrazione im-pianto di depurazione con com-parto di denitrificazione (400.00euro) e l'integrazione dell'infra-strutturazione esistente (un milio-ne e mezzo di euro). Uno l'interven-to previsto per l'area industriale diTito per l'integrazione delle infra-strutture esistenti (con un milionedi euro) e uno l'invaso di Pantanodi Pignola, dove sarà effettuato l'efficientamento energetico del-l'impianto di sollevamento dell'ac-

qua.Per quel che riguarda il Matera-

no, invece, l'intervento più consi-stente sarà nell'area di Pisticci do-ve si procederà alla realizzazionedi cabine primarie di trasforma-zione e distribuzione elettrica (spe-sa prevista 5 milioni di euro).

Gli altri tre interventi riguarde-ranno tutti l'area di Ferrandina econsisteranno nella riqualifica-zione e adeguamento alle normevigenti degli impianti di pubblicailluminazione stradale (500.000euro), nella realizzazione della retedidistribuzionedi gasmetano (unmilione di euro) e nella caratteriz-zazione ambientale, bonifica e ri-strutturazione immobili siti nel-l'area ex Liquichimica (un milionee mezzo).

«Nel generale quadro di crisi cheinteressa l'economia globale - haspiegato De Filippo - la Basilicatasta lavorando per garantire unatenuta sociale e produttiva e per es-sere pronta a ripartire appena cisarà la ripresa».

In questo contesto rientrano iprotocolli d'intesa firmati con idue consorzi Asi provinciali e «no-nostante le difficoltà economichedel momento, riteniamo opportu-no reperire risorse su questi ver-santi, anche a costo di sacrifici».

Verranno impiegate delle risor-se «per potenziare le aree indu-striali - ha spiegato Salvatore - checosì potranno maggiormente darerisposte agli utenti ed al territorio,nonché creare crescita e svilup-po». Si tratta di «un processo inno-vativo - ha aggiunto Santarsia -con cui la Regione ha messo a di-sposizione dei fondi per la bonificadi aree importanti per rimetterecosì in gioco, con interventi mira-ti, un territorio strategico per laBasilicata».

FALOTICO DELLA CISL

«Serve uno strappocontro la recessione»«LAsituazione economica è più critica del pre-visto e impone uno strappo nelle politiche perla crescita e il lavoro”. A sostenerlo il segreta-rio generale della Cisl Basilicata, Nino Faloti-co, commentando i dati Unioncamere. Il rap-porto«parlaapertamente di economia lucanain recessione e di situazione critica per il mani-fatturiero e il commercio». Al cospetto di unacrisi che «si conferma durissima – continua illeader della Cisl lucana – serve uno strappodecisodelle politicheper la crescitae il lavoro.Il patto siglato con Regione e Confindustria hacreato le premesse di metodo e di contenutoper affrontare gli effetti devastanti della crisi».

A detenereil triste primato

è propriola Basilicata

24 orein Basilicata

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Marsicoveter e Protocollo d’intesa tra Eni, Shell e la Direzione Regionale per i Beni Culturali

La villa sulla condotta petroliferaScoperta nel 2006 durante alcuni lavori, il sito verrà completamente recuperatoGRUMENTO NOVA - MAR-SICOVETERE - Era il 2006,quando, durante i lavori diposizionamento delle con-dotte per la realizzazionedell'oleodotto Eni, in localitàBarricelle, comune di Marsi-covetere, è venuta alla luceun'imponente “Villa roma-na”, appartenuta alla fami-glia lucana dei Bruttii Prae-sentes.

Oggi pomeriggio, alle 15,presso il Museo Archeologi-co di Grumento Nova, Eni,Shell e la Direzione Regiona-le per i Beni Culturali e Pae-saggistici della Basilicata,firmeranno il Protocollod'intesa per il recupero e lavalorizzazione del sito ar-cheologico.

«Grazie a un prezioso lavo-ro di ingegneria - si legge inun nota stampa - è stato pos-sibile realizzare al di sottodella Villa Romana, un mi-cro tunnel che consentisse ilpassaggio delle condotte.Un esempio brillante diquanto sia possibile renderecompatibili la realizzazionedi opere petrolifere con la tu-tela, la valorizzazione e lacrescita di un territorio co-me quello dell'Alta Valle del-l'Agri, dalle grandi poten-zialità ambientali e turisti-che».

Il sito vanta «un'estensio-ne di 1700 metri quadrati,suddivisi tra pars urbana,residenziale, e pars rustica,dove si dispongono i vani

produttivi. Deve la sua im-portanza alla posizione stra-tegica, trovandosi in prossi-mità dell'asse viario Venu-sia-Potentia-Grumentum,quale diramazione della viaAppia, e dall'età tardo anticaessendo interessato dalla viaHerculia, bretella di collega-mento tra la via Appia e la Po-pilia, linee militari strategi-che. La proprietà fondiaria èattribuibile alla famiglia lu-cana dei Bruttii Praesentes,di cui fanno parte consoli esenatori vicini agli impera-tori Adriano e Marco Aure-lio. In particolare, si attestala proprietà all'imperatriceBruttia Crispina, moglie di

Commodo nel 178 d.C. I do-cumenti epigrafici eviden-ziano l'ultima appartenenzaal demanio imperiale. Le at-tività di scavo hanno resti-tuito tracce di varie frequen-tazioni. I ritrovamenti nu-mismatici rendono chiaroche l'edificio, interpretabilecome villa rustica, si impian-ta alla fine del II sec. a.C. (etàtardorepubblicana) suun'a-rea già occupata da insedia-menti nel corso del III sec.a.C.. In età augustea-primoimperiale (fine I sec. a.C., Isec. d.C.) la villa viene monu-mentalizzata. Dopo un pe-riodo di abbandono, a segui-to della distruzione causata

da un terremoto alla fine delI sec. d.C., il complesso resi-denziale viene ristrutturatocon cura architettonica e ri-cerca del lusso, con orienta-mento e tecnica costruttivadifferenti rispetto al prece-dente corpo di fabbrica».

«Un ulteriore terremotoalla fine del II sec. d.C. dan-neggia nuovamente l'edifi-cio, ma con progressivi in-terventi di trasformazioneplanimetrica continua ad es-sere attivo fino al VII sec.d.C». L’appuntamento perpoter vedere l’antica villa èfissata per le 15 di questo po-meriggio.

Angela Pepe

San Chirico R. Botta e risposta in Consiglio

«Completo degradoin località Galese»

SAN CHIRICO RAPARO - La massima as-sise territoriale del paese valdagrino nonriesce a trovare la quadrasul temadei ri-fiuti. La discussione di diverse interpel-lanze,presentate alsindaco ClaudioBor-neo,dal gruppodiopposizione “Prima ditutto San Chirico” era fissata all'odg del-l'ultimo consiglio comunale, peccato pe-rò che le poltrone dei consiglieridi mino-ranza erano vuote, in segno di protesta. Ilgruppo di minoranza è stato perentorio:«richiediamo una riposta scritta alle in-terpellanze», cheè stata letta adalta vocenel corso dell'ultima assemblea consilia-re. Tra i punti fissati all'ordine del giorno,l'interrogazione datata 13 luglio 2011, efirmata dai consiglieri di minoranza Pie-tro De Sarlo, Domenico Borneo e Raimon-da Scala, attraverso cui si «portava a co-noscenza l'amministrazione”, di diversesegnalazionida partedi cittadinisanchi-

richesi, circa la continua combustione in-controllata di rifiuti ingombranti in unapiazzola, nelle vicinanze degli impiantisportivi, in località Galese». Il gruppo sot-tolineava che «questi rifiuti possono es-sere classificati come rifiuti urbani e chequindi devono essere avviati al centro dismaltimento odi recupero». Difatti, la lo-ro combustione incontrollata è pernicio-sa per la salute dei cittadini. “Prima di tut-to San Chirico” domandava «se il sito inquestione fosse usato come area di smal-timento temporaneo, e se l'Amministra-zione fosse a conoscenza di una situazio-ne di simile degrado. Quali provvedimen-ti urgenti intendeva adottare, quali costi,equali le quantitàdirifiuti ingombranti,avviati allo smaltimento, riportate sulmodello unico di dichiarazione ambien-tale redatto annualmente». La rispostadel presidente dell'assisecomunale è sta-

ta laconica e reticente:«L'unico sito auto-rizzato allo stoccaggio temporaneo dimateriale ingombrante - ha scritto Bor-neo - è quello in contrada Pietra Bianca,dove non avviene nessuna combustione.Inoltre, l'Amministrazione è semprepronta a raccogliere e a smaltire, pressodiscariche autorizzate, i rifiuti che ven-gono disseminati in maniera incontrol-lata sul territorio comunale. In riferi-mento agli ultimi punti dell'interpellan-za- haconcluso ilsindaco -questi sonovi-sionabili presso gli uffici competenti».

Valeria Gennaro

Grumento Nova No al vincolo paesaggistico

Impianti fotovoltaiciAzienda agricola

“autorizzata” dal Tar

Sabato prossimo convegno organizzato dall’Azienda sperimentale dell’Alsia “Bosco Galdo”

Melacoltura protagonista a Villa d’AgriVILLA D’AGRI - L'Alsia conla propria Azienda Speri-mentale "BoscoGaldo" diVil-la d'Agri, ha inteso promuo-vere un convegnosulla Meli-coltura della Val d'Agri, areaparticolarmente vocata aquesto tipo di frutticoltura eprima in Basilicata per su-perfici investite a Melo. L'A-zienda Sperimentale BoscoGaldo è capofila regionale didue Progetti di Ricerca di li-vello Nazionale sulla Meli-coltura, finanziati dal Mini-stero dell'Agricoltura di Ro-ma. Il primo riguarda il "Pro-

getto Miredaf Lista d'Orien-tamento varietale Melo", at-traverso il quale si testanoben 60 varietà per l'adatta-mento pedocilimatico nellearee dell'Italia Meridionale,con rilevi quanti-qualitativisulle produzioni, parteci-pando cosìalla redazione, suriviste specializzate e di set-tore, della Lista di Orienta-mento Varietale per il Meloper tutto il territorio Nazio-nale. Il secondo progetto, de-nominato Frumed Innova,studia l'innovazionevarieta-le delle principali specie di

Pomacee, con la valorizzazio-ne delle varietà locali ed au-toctone. Per l'esperienza ma-turata nel settore e per tuttele attività promosse in Vald'Agri, nel corsodi questi ul-timi anni, il convegno ha loscopo di focalizzare l'atten-zione sulle criticità del setto-re. Il convegno siterrà a Gru-mento Nova, presso il salonedel Castello Sanseverino Sa-bato prossimo a partire dalle16. Parteciperanno espertidel comparto, le Organizza-zioni di categoria, Il Parconazionale dell'appennino

Lucano e sono previste inol-tre le Conclusionidell'Asses-sore Regionale all'Agricol-tura, Vilma Mazzocco. Du-rante la manifestazionesaràallestitauna mostraPomolo-gica con più di 170 campio-ni/varietà/ecotipi provenien-ti da diverse rregioni Italia-ne. (Campania, Toscana,Emilia, Piemonte). A Fineconvegno è prevista "La Fe-sta della Mela", manifestazio-ne enogastronomica, con de-gustazioni di piattidolci e sa-lati a base di Mela, animazio-ni e mostra dell'artigianato.

LE OPPORTUNITÀ DEL PETROLIO

Autilio: «Un distretto turistico per la Valle»MARSICOVETERE - «Un esempio importante del ruolo che possonosvolgere le compagnie petrolifereper contribuire al recupero e alla va-lorizzazione dei nostri beni culturali». E' quanto sostiene il consigliereregionale di IdV Antonio Autilio in merito al progetto di recupero, valo-rizzazione e fruizione della vil-la di Barricelle, a Marsicovete-re, realizzato dalla Soprinten-denza per i Beni Archeologicidella Basilicata. L’esponentedi Idv in una nota ha sottoli-neato che «la strategia da per-seguire è quella di sollecitaree ottenere finanziamenti daparte delle società petrolifereanche nel settore dei beni cul-turali e al di là degli assi strate-gici e delle linee d'azione indi-viduati con il Memorandumd'Intesa sul petrolio. L'attività petrolifera diventa in questo modo un se-gnale concreto di impegno per lo sviluppo dei nostri territori tanto più im-portante per la nota situazione di difficoltà che registrano tutte le strut-ture regionali del Ministero dei Beni Culturali per i tagli subiti a seguitodelle manovre finanziarie del Governo e quella più recente di tagli direttialla dotazione finanziaria dello stesso Ministero che mettono a rischiopersino servizi essenziali di sorveglianza ed apertura dei musei nazio-nali esistenti in Basilicata». Nell'evidenziare che “la villa dell'imperatricelucana a Barricelle arricchisce l'offerta archeologica che in Val d'Agri hacomesito principalegli scavi diGrumentum e ilMuseo Nazionale, con-sentendo di adeguare l'itinerario turistico-archeologico della Val d'A-gri», Autilio rilancia la proposta di istituzione di un Distretto turistico - cul-turale Val d'Agri, anche in prospettiva della futura programmazione co-munitaria, che ha nelle risorse storiche, archeologiche, artistico - monu-mentali, religiose (chiese e monasteri) e paesaggistico - naturalistichegli attrattori di maggiore richiamo, e nel quale il fattore ruralità, anche pergli intrecci con l'agriturismo, ha grande rilievo. E insieme al Distretto Tu-ristico-Culturale, al Parco Nazionale Val d'Agri, fortemente innovativa èla proposta del Parco dell'Energia che, oltre ad essere un Centro di Ri-cerca, rappresenta sicuramente un ulteriore richiamo di visitatori».

GRUMENTO NOVA - Alcu-ni impianti fotovoltaicipossono essere esoneratidall'obbligo dell'autorizza-zione paesaggistica.

Ma l'installazione di uncerto tipo di pannelli solariaderenti o integrati nei tet-ti degli edifici in area sotto-posta a vincolo paesaggi-stico non comporta auto-maticamente l'esonero dal-l'obbligo delprevio rila-scio dell'au-torizzazionepaesaggisti -ca. Lo affer-ma il Tribu-nale ammini-strativo re-gionale dellaBasilicatache si trovaad affrontarela questionesollevata daun'aziendaagricola nel-la ContradaPieghe di Ma-glia del Co-mune di Gru-mento Nova ela sua intenzione di instal-lare tre impianti fotovoltai-ci sul tetto di due capanno-ni. I tre impianti fotovoltai-ci hanno una potenza com-plessiva di 46,98 kw, “conlo stesso orientamento e in-clinazione delle falde, di cuiuno composto da 6 strin-ghe di 13 moduli, e gli altridue composti da 3 stringhedi 16 moduli”. Capannonirurali con copertura a dop-

pia falda,per il ricoverode-gli animali e delle attrezza-ture agricole situati nellaZona 1 del perimetro delParco Nazionale AppeninoLucano-Val d'Agri-Lago-negrese, tale area risultasottoposta a vincolo pae-saggistico. Nel frattempoil responsabile dell'ufficiotecnico e il direttore gene-rale dell'Ente Parco nazio-

nale Appeni-no LucanoVal d'AgriLagonegreseha invitatol'azienda “anon iniziare”la realizza-zione di talilavori o,“qualora fos-sero già ini-ziati, a so-spenderli im-mediatamen -te”. Nel casodi opere inun'area pro-tetta la leggesu questeprevede che ilrilascio di

concessioni o autorizzazio-ni relative a interventi im-pianti e opere all'internodel Parco sia sottoposto alpreventivo nulla osta del-l'Ente parco.

Il nulla osta serve a tute-lare e valorizzare il patri-monio ecologico-naturaledi una particolare località enon l'estetica del paesag-gio.

Emilia Manco

Gli scavi chehannoportato allaluce l’anticavilla dilocalitàBarricelle

Località Galera in una foto di qualchemese fa

Un impianto fotovoltaico

Page 13: Intesa Regione-Asi: 16 milioni per 9 interventi a Potenza ... fileLa Gazzetta del Mezzogiorno Il Quotidiano della Basilicata La Nuova del Sud Quotidiano Regione Basilicata inserto

Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano - 18.10.2011 PAG.13

Martedì 18 ottobre 2011

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Il municipio di Rotondella

Il sindaco Francomano: «E’ intollerabile il ritardo rispetto a un impegno finanziario preso»

Rotondella fa causa al GovernoEnea, azione legale nell’Anci per la mancata erogazione dei fondi compensativiROTONDELLA - «Nucleare.La pazienza dei Comuni è fi-nita, l'Anci fa causa al Go-verno. I sindaci rimangonosconcertati dalle menzogneche vengono raccontate».Questo in sintesi il clima del-l'incontro dei giorni scorsi aRoma, dove sei Comuni dellaConsulta Anci, sedi di im-pianti nucleari (Caorso, Sa-luggia, Trino Vercellese,Rotondella, Ispra e Piacen-za) hanno deciso di intra-prendere un'azione legalenei confronti del Governo,per tutelaregli interessidel-le comunità locali interessa-te ed il ripristino,nonché l'e-rogazione, delle somme at-tualmente spettanti.

Risorse economiche im-portanti per i Comuni inte-ressati, quelle assegnate co-me “compensazione am-bientale” (il Basilicata desti-natari di questi fondi sono ilComune di Rotondella e laProvincia di Matera), previ-ste nel Decreto Scanzano del2003.

«Nel 2005, in virtù dellalegge finanziaria -ha dichia-rato Fabio Callori, presiden-te della Consulta dell'Anci esindaco di Caorso- le risorseassegnate hanno subìto ladrastica riduzione del 70%,

per destinare gli introiti chei cittadini pagano con la bol-letta elettrica alla fiscalitàgenerale. Questa scelta -sen-za dimenticare che in Italia ilcosto dell'energia elettrica èuno dei più alti riscontratinell'UnioneEuropea- è statabocciata dalla stessa Autori-tà per l'Energia facendo rile-vare -tra l'altro- che non sipossono destinare a un'en-trata dello Stato delle cifre

che hanno una precisa desti-nazione, quella di riqualifi-care i territori sui quali si av-verte tuttora il peso del vec-chio nucleare».

Il tentativo di recuperodelle somme dovute dalloStato ai Comuni (e altri entiinteressati) ha visto l'Anciimpegnata con diverse pro-poste sino all'ultima, consi-stente nel «rilascio da partedelGovernodi attestatidi ri-

conoscimento dei crediti».Non solo -sottolineano al-l'Anci- non c'è stato nessunriscontro, ma sino a questomomento non è stato liqui-dato nemmeno il restante30%, deliberato dal Ministe-ro dell'Ambiente per le an-nualità 2008-2009 e conta-bilizzato dalla Cassa con-guaglio per il settore elettri-co.

«C'è da aggiungere -di-chiara Vincenzo Francoma-no, sindaco di Rotondella evice-presidente dell'Anci Ba-silicata- che al momento, ilCipe, non si è ancora espres-so per la ripartizione del fon-do e questo ritardo crea diffi-coltà oggettive per gli inter-venti in fase di conclusione oprogrammati sui territoriinteressati, anche se il sotto-segretario allo SviluppoEconomico, Stefano Saglia,ha successivamente chiari-to, proprio in margine a que-st'ultimo incontro, che il ri-tardo nell'approvazione delpiano di riparto (la deliberasulle compensazioni dovevaessere all'ordine del giornonella riunione pre-Cipe dellascorsa settimana) è stato rin-viatosolo edesclusivamenteper questioni formali».

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Policoro Querele di Marinagri

Frammartinooggi dal Gip

POLICORO - Si terrà oggi,presso il Giudice per le in-dagini preliminari del tri-bunale di Matera si terrà lacamera di consiglio sullarichiesta di archiviazionedella Procura di Matera,per le querele del GruppoMarinagri dopo alcuni ar-ticoli pubblicati dal blog diOttavio Frammartino(Prc), alcuni riguardanti icommenti dopo che la Cor-te di appello ha impugnatola sentenza di assoluzionein primo grado di Vitale eLopatriello sulla proprietàdei terreni.

«La cosa rilevante in que-sto procedimento -com-menta Frammartino inuna nota- e che si è scopertoche lo stesso Capomolla haimpugnato la sentenza infavore di Marinagri. Vitalesi è opposto alla richiestadel Pm della Procura, chenon intravede nei mieiscritti nessun intento dif-famatorio, ma una azionedi critica politica del tuttalegittima, anche se di par-te. I legali dell'accusa so-stengono, nella loro richie-stadi rinvio agiudizio, cheio avrei dei suggeritori, equi anche noi vorremo sa-pere di chi loro sospettano;se si tratta, a loro parere, dimultinazionale, così come

tempo fa sostenuto da NinoGrasso, grande amico delgruppo ed attuale portavo-ce del presidente della Re-gione De Filippo. Tra l'al-tro supportano la tesi chehanno subìto e subisconoun danno di immagine dalmio blog, tenuto conto cheè molto seguito. La cosa piùdivertente, fatta dall'accu-sa è la richiesta di procede-re in un mio interrogatorioper capire se ciò che scrivoè farina del mio sacco o dialtri; quindi, sarò anchesottoposto a un esame, echi sa se non saranno sod-disfatti se chiederanno an-che una perizia psichiatri-ca, per verificare che sia ingrado di intendere e volere.Probabilmente Vitale nonsi fa capace che possanoesistere uomini liberi, chesi possono battere per af-fermare la verità senzanulla chiedere in cambio.Preannunciamo che non ciopporremmo alla richiestadell'accusa e la mia difesasi rimetteremo alla decisio-ne del Gip anche questavolta, senza se e senza ma.E' una fatica essere perso-ne libere; come i delinquen-ti si passano intere giorna-te in tribunale a difender-si».

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A novembre il commissario Lelli sarà al Centro della Trisaia di Rotondella

L’Enea lucano non assumeIl senatore Bubbico solidarizza con il sindaco FrancomanoIL senatore del Pd, Filippo Bubbico, faproprie le preoccupazioni espresse nel-le scorse settimane dal sindaco di Ro-tondella, Vincenzo Francomano, sulfuturo delCentro Eneaed inmodo spe-cifico sul depauperamento delle risor-se umane e sui tagli relativi ai serviziesternalizzati che hanno un riflessonegativo sul personale dell'area attual-mente utilizzato e sui già esigui redditidi questi ultimi. Nella lettera inviata alCommissario dell'Enea, Giovanni Lel-li, al governatore della Basilicata VitoDe Filippo, al direttore del Centro dellaTrisaia, Giuseppe Spagna, ed ai parla-mentari Lucani, Francomano avevasottolineato come tutti gli avvisi rivoltial reclutamento di personale, nelle suediverse forme (a tempo indeterminato,

a tempo determinato, assegni di ricer-ca, contratti di collaborazione, borsedistudio, ecc.), continuano ad escluderein maniera sistematica, il Centro di Ro-tondella quale sede di svolgimento del-le prestazioni lavorative.

Nella nota, Bubbico esprimendo con-divisione della richiesta del sindaco diRotondella, ha tenuto ad informare diavere già programmato un'incontrocon l'ingegner Giovanni Lelli (nellafoto), commissario dell'Enea in occa-sione di una visita al Centro Enea di Tri-saia, che proprio su proposta del sena-tore lucano, la Commissione Industria,Energia, Turismo ed attività produtti-ve del Senato ha già calendarizzato peril prossimo mese di novembre.

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Duecarovane diPedibus giàoperative nelNord Italia

Bernalda La proposta dei Giovani democratici su un’idea già realizzata in Italia

Un bus umano per andare a scuola

OttavioFrammartinodiRifondazione

BERNALDA - Per i Giovani demo-cratici di Bernalda, il benessere ela salute dei cittadini, il migliora-mento dellecondizioni ambientalie la vivibilità delle città e dei paesi,uno sviluppo ecosostenibile chetuteli l'ambiente, devono essere alcentro delle discussioni e dellescelte politiche e amministrative.

Questo è il presupposto politicodella proposta che hanno presen-tato ufficialmente all'Ammini-strazione comunale di Bernalda eMetaponto dal titolo, intitolato“Bimbi a scuola a bordo del Piedi-bus”. Un'idea lanciata dal capo-gruppo del Pd, Gennaro Collocola,nel suo intervento alla Festa de-mocratica 2011, subito recepitaunanimemente dai Giovani demo-cratici e formalizzata. Si tratta diun “autobus umano” formato dauna fila di bambini in cammino,

accompagnatida adulti, chepartendo daun capolinea,seguono undeterminatopercorso, confermate edorari prestabi-liti, ovvero èun modello dimobilità alter-nativa al con-fuso, solitarioe dannoso (perla salute di tut-ti) utilizzo ec-cessivo del-l'automobile privata, soprattuttoper gli spostamenti da casa a scuo-la, in grado di sviluppare la capa-cità di spostamento autonomo e si-curo dei bambini e dei ragazzi. E'

una realtà già collaudata in moltiPaesi europei e che da alcuni annisi sta diffondendo anche in Italiaed ha già portato significativi ri-sultati in molti paesi vicini al no-

stro.«Auspichiamo -commentano

dai Gd- che presto anche i nostriconcittadini più piccoli possanovivere questa significativa espe-

rienza, consegnando un forte ri-chiamo al senso civico e all'educa-zione ambientale anche ai cittadi-ni più grandi».

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