GASTRONOMIA LA LOMBARDIA. ci sono diverse varianti e diversi modi di fare gli gnocchi di zucca, il...
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GASTRONOMIA
LA LOMBARDIA
ci sono diverse varianti e diversi modi di fare gli gnocchi di zucca, il piatto in foto è arricchito da una crema leggera di formaggio grattuggiato alla salvia e da una cialda di formaggio e spezie. Ma il piatto di base è uno gnocco di zucca al burro e salvia.
GNOCCHI DI ZUCCA
mm….
Il Torrone di Cremona, dolce tipico della Lombardia è il dolce tradizionale delle feste Natalizie. La particolarità di questo dolce non è tanto negli ingredienti (mandorle, albume, miele) che sono comuni a tanti altri dolci italiani e stranieri ma nella preparazione e lavorazione particolari
IL TORRONE
Ahiaaah!!!Che male!!!
RISO ALLA PITOCCA
Pulite accuratamente il pollo cercando di togliere la pelle. Separate la testa, il collo e le ali e tagliate a pezzi il rimanente. Mettete in una pentola la testa, il collo e le ali aggiungendo 1 cipolla steccata con 2 chiodi di garofano, la carota tritata a grossi pezzi, lo spicchio di aglio intero, il sedano, il prezzemolo, i grani di pepe, il sale e la foglia di alloro. Aggiungete 6/7 mestoli d'acqua, portate a bollore schiumando e fate completare la cottura. In un tegame a parte fate dorare la cipolla tritata finemente in 50 g di burro e 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva. Aggiungete i pezzi di pollo che avete messo da parte, il fegato e fate rosolare fino a che avranno acquistato colore. Bagnate ora con il vino e lasciate evaporare completamente.Ora è pronto ,MANGIATE!
Che bontà!
!!!
COTOLETTA ALLA MILANESE
La cotoletta consiste, tradizionalmente, in una fetta di lombata di vitello con l'osso (una costoletta), impanata e fritta nel burro, il quale alla fine viene anche versato sulla cotoletta. Le versioni moderne tendono a evitare quest'ultimo passaggio e a sostituire il burro con fettine di limone che vengono spremute dal commensale una volta che il piatto è stato servito.
Secondo la tradizione, la ricetta è stata creata dai monaci della Certosa di Pavia, i quali, obbligati dalla Regola a mangiare di magro, elaborarono la pietanza, utilizzando come ingredienti i gamberi pescati nella vicina roggia
Risotto alla certosina
scarpinoccLo scarpinocc è un tipico piatto del paese di parre in provincia di Bergamo. È una sorta di raviolo dal ripieno "magro" in cui non vi è carne ma esclusivamente formaggio,uova,burro, pan grattato e spezie. Il nome scarpinocc deriva dalla somiglianza della forma del raviolo con le tradizionali calzature indossate nei tempi antichi dagli abitanti del paese di Parre
Risotto con filetto di pesceQuesta ricetta lariana rappresenta una tipica sintesi dell'integrazione di risorse locali (il pesce) e sapere gastronomico regionale (il risotto): il risultato è un piatto ricco, entrato nell'uso della ristorazione più "alta". Il Pesce Persico (un po' come il lavarello), con carne morbida e delicata, è una preda ambita dai pescatori, non solo nel lago di Como ma anche nel Ceresio e in tutti i laghetti brianzoli.
Faraona alla cretaE’ un piatto storico, sembra risalente ai longobardi, che usavano questo metodo di cottura nei loro insediamenti. La ricetta prende appunto il nome dal procedimento di cottura utilizzato, che prevede la cottura della faraona avvolta nell’argilla in un forno o su un letto di pietre roventi.
Le porte di Bergamo
PORTA SAN GIACOMOLa Porta risale alla seconda metà del Cinquecento. Il ponte in muratura fu costruito nel 1780, all’epoca del podestà Contarini.
PORTA DI SANT. AGOSTINOSi trova alla sommità di Viale Vittorio Emanuele II. La Porta costituisce il principale accesso a Città Alta e quindi è la più trafficata delle porte.
PORTA SAN LORENZO (PORTA GARIBALDI) E’ la minore tra le aperture nelle mura, ma fu la prima ad essere costruita. Nel 1615 la porta fu chiusa perché ritenuta poco controllabile da eventuali attacchi dalle valli Brembana e Imagna; fu riaperta nel 1627 a seguito delle richieste degli abitanti della Val Brembana e delle terre di Ponteranica e Sorisole.
PORTA SANT. ALESSANDROFu uno delle prime porte realizzate nella cinta delle mura venete. Dopo essere stata utilizzata per scopi militari, Porta Sant'Alessandro divenne casello daziario, e tale rimase fino alla fine del XIX secolo.
THE ENDMARIA P. e MARTA V.