GalloGallo riassetto del territorio, riordino e unioni di comuni

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Il mondo è cambiato e anche noi siamo cambiati. Viviamo un passaggio depoca Lo Stato ha sempre meno risorse e sta ridefinendo la propria architettura istituzionale ridisegnando i rapporti tra Stato Regione Territorio; Stiamo passando da uno Stato centralizzato ad uno Stato federale; Le Province, come enti locali, stanno passando da enti di I° livello ad enti di 2° livello con funzioni non di gestione ma di indirizzo e coordinamento; Lorganizzazione dei servizi pubblici locali è rivoluzionata LEuropa sta definendo le proprie politiche di crescita improntate sulla centralità dei luoghi.

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  1. 1. Il mondo cambiato e anche noi siamo cambiati. Viviamo un passaggio depoca Lo Stato ha sempre meno risorse e sta ridefinendo la propria architettura istituzionale ridisegnando i rapporti tra Stato Regione Territorio; Stiamo passando da uno Stato centralizzato ad uno Stato federale; Le Province, come enti locali, stanno passando da enti di I livello ad enti di 2 livello con funzioni non di gestione ma di indirizzo e coordinamento; Lorganizzazione dei servizi pubblici locali rivoluzionata LEuropa sta definendo le proprie politiche di crescita improntate sulla centralit dei luoghi.
  2. 2. INIZIATIVE FARO EU2020 Interventi per la competitivit delle PMI LUnione dellInnovazione Giovani in movimento Uso efficiente delle risorse Politica industriale nellera della globalizzazione Nuove competenze e occupazione Cooperazione contro la povert STRATEGIA PER LA CRESCITA INTELLIGENTE Conoscenza Innovazione SOSTENIBILE Risorse Investimenti INCLUSIVA Coesione Tolleranza Valore aggiunto Equilibrio economico Armonia sociale EUROPA 2020 La Centralit dei Luoghi La Strategia Place Based
  3. 3. Il mondo cambiato e anche noi siamo cambiati. Viviamo un passaggio depoca I nostri Comuni in questo cambiamento diventano sempre pi periferia ed invisibili; confusi tra un passato che non c pi, un futuro da costruire ed un presente dove si naviga a vista; Il modello di sviluppo fondato sul PIL non funziona pi. Noi tutti stiamo rivedendo comportamenti e stili di vita scegliendo un modello di vita pi sobrio, pi sostenibile.
  4. 4. Consapevoli che Il 2014 lanno delle scelte Saremo costretti a prendere delle decisioni, personali e collettive. Lo dovr fare lEuropa, lo faranno gli americani, i francesi, i russi, lo far lEgitto, lo dovr fare lItalia, Lo dovranno fare i consigli comunali, lo dovremo fare noi cittadini che messi di fronte al fatto che non possiamo pi vivere e consumare come abbiamo fatto negli ultimi trentanni dovremo scegliere. Quando si pensa di aver toccato il fondo quello il momento di mettere da parte la paura e scegliere una strada per provare ad uscire. Sapendo che stare fermi non significher mantenere la posizione ma cadere inesorabilmente ancora pi in basso.
  5. 5. Scegliere significa Alzare lo sguardo e ricominciare ad immaginare un futuro. Investire su qualcosa che vale e questo comporta rinunciare a qualcosaltro che sembrava scontato. La citazione migliore per un anno delle scelte non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose (Albert Einstein) Come Comuni abbiamo una serie di incroci davanti che la vita e il sistema di norme finora creato ci getter tra i piedi nei prossimi mesi. Gli incroci non li abbiamo scelti noi. Ma quale strada prendere dipende solo da noi.
  6. 6. LE PRINCIPALI SCADENZE 31 GENNAIO 2012 31 MARZO 2012 30 APRILE 2012 REGOLE ATTUATIVE SERVIZI PUBBLICI Adozione del DM per adozione degli elementi della deliberazione quadro (che il Comune dovr predisporre) per lattribuzione dei diritti di esclusiva, in relazione agli affidamenti di servizi pubblici locali con rilevanza economica ATTIVAZIONE DELLE CENTRALI UNICHE DI COMMITTENZA Tutti gli appalti di opere pubbliche e gli acquisti di beni e servizi dei Comuni sotto i 5.000 abitanti devono essere, da tale data, effettuati da parte delle centrali uniche di committenza che vanno istituite attraverso unioni di comuni o convenzioni FUNZIONI DELLE PROVINCE DA TRASFERIRE AI COMUNI Lo Stato e le Regioni, ognuno per le materie di propria competenza, entro questa scadenza devono assegnare ai Comuni le funzioni gestite attualmente dalle Province, salvo la funzione di indirizzo politico e coordinamento. 30 GIUGNO 2012 31 DICEMBRE 2012 31 DICEMBRE 2012 BILANCI PREVENTIVI E MODIFICHE ALLE ALIQUOTE IMU Termine per approvare i bilanci preventivi 2012. La scadenza vale anche per la variazione delle aliquote IMU per abitazioni principali, fabbricati rurali, immobili improduttivi di reddito, nonch per laumento dei fabbricati tenuti a disposizione. TERMINE PER LA SOSTITUZIONE DELLE AUTORITA DAMBITO Le Regioni devono legiferare per definire il soggetto che sostituir le Autorit dambito (per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e del servizio idrico integrato). Sino a quella data le Autorit continuano ad operare STOP AGLI AFFIDAMENTOI IN HOUSE Cessano le gestioni di servizi pubblici affidati in house, se di valore superiore ai 200.000 attribuite a societ prive dei requisiti per il controllo analogo.
  7. 7. LE PRINCIPALI SCADENZE 13 MAGGIO 2013 30 SETTEMBRE 2013 30 SETTEMBRE 2013 UNIONE DEI MINI COMUNI Per i Comuni fino a 1000 abitanti previsto lobbligo di svolgimento in forma associata di unione di tutte le funzioni e i servizi pubblici dei Comuni a partire dalla prima tornata successiva alla data indicata (13 maggio 2013) GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI FONDAMENTALI I Comuni dai 1000 ai 5000 abitanti devono dare vita alla gestione associata delle 6 funzioni fondamentali tramite Unione o Convenzione LIQUIDAZIONE SOCIETA PARTECIPATE I Comuni con popolazione inferiore ai 30.000 abitanti, devono liquidare le societ da essi partecipati e comunque dismettere le partecipazioni detenute. Sono possibili deroghe in caso di raggiungimento del limite dimensionale o a fronte di bilanci positivi nellultimo triennio.
  8. 8. Il cambiamento 4 parole faro Rete (internettiana, modello organizzativo; acceleratore di processi e abitare la rete) Territorio (rigenerare lidentit dei luoghi); Lavoro Persona
  9. 9. TERRITORIO Il cambiamento Rigenerare lidentit del territorio fondata su un modello sostenibile che guardi al benessere e crei le condizioni per lo sviluppo e la crescita. Ridare valore alla rappresentanza politica nellamministrare per portare le istanze dei cittadini alla dimensione politica ed occuparci dei beni comuni;
  10. 10. TERRITORIO Il cambiamento Passare da un territorio politicamente e funzionalmente policentrico ad un territorio strutturato a sistema, organizzato in ambiti omogenei e ottimali: Che contengono tutti i servizi di cui il territorio ha bisogno senza ripetizioni ma specializzazioni. Dove gli elementi di rappresentanza e di funzionalit trovino una sintesi che si regge sul ruolo centrale dei sindaci e della politica per il governo degli enti comunali e quelli di secondo grado, e sui criteri di economicit e qualit per lesercizio di funzioni e servizi; Dove anche le parti sociali si organizzano in modo coerente.
  11. 11. TERRITORIO Il cambiamento Mettere ordine ai pilastri delle autonomie territoriali sapendo che: finito il tempo delle furbizie. Abbiamo bisogno di programmi e interventi di media-lunga durata; Le Unioni di comuni, la rivisitazione delle Province e il riassetto dei servizi pubblici locali sono una sfida per la modernit di questo Paese; Partire dalle IPA per definire le politiche di crescita del proprio sistema territoriale e vincere la sfida di Europa 2020;
  12. 12. Cambiare possibile E possibile reingegnerizzare le procedure funzionali dei Comuni e riorganizzarle in forma associata nellUnione di Comuni in modo utile e conveniente; E possibile riqualificare i meccanismi di rappresentanza e di democrazia partecipativa nel tavolo multiattore dellIPA per rigenerare lidentit territoriale e renderla pi funzionale al nuovo modello di sviluppo e pi adeguata alle sfide di questepoca.
  13. 13. Per governare il nuovo paradigma dello sviluppo occorrono occhi nuovi, nuovi organismi e nuove procedure decisionali perch quelle attuali non sono pi adeguate, sono state create in tempi ed in situazioni incomparabili con il contesto presente. Dal Prodotto Interno Lordo al Benessere Interno Lordo NUOVI ORGANISMI Federazione di Comuni Intesa Programmatica dArea NUOVE PROCEDURE Reingegnerizzare le procedure funzionali Riqualificare i meccanismi di rappresentanza e di democrazia partecipativa NUOVI OCCHI Sana e buona gestione e buon funzionamento dei servizi comunali Il Benessere territoriale e la sua sostenibilit
  14. 14. CHE COSE LA Federazione dei Comuni del Camposampierese E la consapevolezza che i campanili non bastano pi E un modo di fare le cose in grande mantenendole piccole; E la distinzione tra: le Unioni di comuni composte da pochi Comuni e con piccole dimensioni territoriali, E le Unioni che fanno coincidere il loro ambito territoriale con quello indicato dalla Regione, ai sensi dellart. 14 della Legge 122/2010, come dimensione territoriale omogenea ed ottimale per lo svolgimento delle funzioni fondamentali dei Comuni
  15. 15. CHE COSE LA Federazione dei Comuni del Camposampierese E il superamento dellidea di Unione di Comuni come anticamera della Fusione di Comuni. E lo strumento istituzionale che il territorio si da per governare le grandi trasformazioni in atto: il federalismo fiscale, funzionale, istituzionale, le politiche territoriali di sviluppo (IPA, PATI), la programmazione comunitaria Europa 2020 , la riconversione energetica del territorio (il patto dei Sindaci)
  16. 16. CHE COSE LA Federazione dei Comuni del Camposampierese E il Patto di Responsabilit e di Autonomia. Patto: la Federazione fiducia reciproca, collaborazione positiva ed intensa tra Sindaci, amministratori, attori territoriali. La fiducia il capitale sociale che permette di pensare e realizzare i progetti e le opere che costruiscono il futuro e che servono anche a chi verr dopo. Autonomia nellorganizzare le funzioni ed i servizi fondamentali, nellaffrontare il federalismo fiscale e nel definire e concertare le politiche di area vasta del Territorio. Responsabilit nella gestione e nelluso delle risorse con lidea che, per certi servizi, la Federazione sia la dimensione giusta per fare meglio e spendere meno.
  17. 17. Lunione dei comuni Lunione una forma associativa polifunzionale pi strutturata e stabile della convenzione, un ente locale dotato di propria personalit giuridica, organi di amministrazione diretta, potest regolamentare. Allunione devono essere trasferite (non delegate) le funzioni comunali e le relative risorse, di cui essa acquisisce la titolarit. All unione competono gli introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad esse trasferiti. La costituzione dellUnione e il suo statuto sono deliberati dai comuni che ne fanno parte. 17
  18. 18. Lunione dei comuni Lunione un ente che funziona secondo una logica di rete, che richiede un modello di governance condiviso. I processi decisionali sono lenti e complessi, richiedono continue negoziazioni fra i partner, che devono continuare a percepire la convenienza a stare insieme In Veneto, dal 2001 sono state costituite 33 unioni, oggi sono 27, per un terzo sotto i 10.000 abitanti (cio al di sotto dell attuale soglia minima), costituite in prevalenza di 2-4 comuni, per la gestione di un minimo di 3 servizi (sub-articolazioni delle funzioni fondamentali). 18
  19. 19. Lunione dei comuni Lesperienza delle piccole Unioni spesso non stata positiva, perch sono state costituite per prendere i contributi e dopo che questi sono cessati si sono sciolte o hanno vivacchiato , hanno comportato un aumento di costi di struttura a fronte delle esigue funzioni associate, talora sono entrate in crisi al cambiamento delle amministrazioni. L unione reversibile, anche se ci sono dei deterrenti all uscita dei singoli comuni e allo scioglimento (restituzione dei contributi ricevuti), ma con la nuova normativa necessario che chi esce trovi unalternativa di gestione associata per un bacino di popolazione indicato dalla Regione. 19
  20. 20. La convenzione La convenzione ha natura contrattuale, non ha organi di amministrazione e struttura propria, si appoggia su quella del Comune capofila e pu prevedere la costituzione di uffici unici fra gli enti locali convenzionati. La convenzione ha carattere monofunzionale, stata stipulata su base volontaria. Questo ha prodotto gestioni associate a geometria variabile, in cui ciascun comune negoziava di volta in volta forme di collaborazione per specifici servizi con comuni diversi. 20
  21. 21. La convenzione I vantaggi della convenzione sono la flessibilit e la facilit di recesso (sempre che non vi siano contributi regionali da restituire). Stante lattuale quadro normativo, per i Comuni dai 1.001ai 5.000 abitanti le convenzioni dovranno estendersi alle 6 funzioni fondamentali comunali, essere stipulate per un bacino di abitanti definito dalla Regione, nell area omogenea individuata dalla Regione. 21
  22. 22. La convenzione La gestione delle convenzioni sar molto complessa sotto il profilo amministrativo (es. si imporr per tutte le funzioni ladozione degli stessi regolamenti da parte di tutti i Comuni). Il comune capofila sar chiamato a sostenere maggiori oneri gestionali, di personale e logistici rispetto agli altri Comuni. Gli altri Comuni trasferiscono potere politico e gestionale al Comune capofila 22
  23. 23. La fusione di comuni La fusione comporta lintegrazione dei Comuni pre- esistenti e la costituzione di un unico ente, mentre con la convenzione e l unione i comuni mantengono la propria identit. La fusione di Comuni disposta con legge regionale, sentite le popolazioni interessate. La legge regionale che istituisce nuovi comuni, mediante fusione di due o pi comuni contigui, prevede che alle comunit di origine o ad alcune di esse siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi
  24. 24. La fusione di comuni Nei comuni istituiti mediante fusione di due o pi comuni contigui lo statuto comunale pu prevedere l'istituzione di municipi nei territori delle comunit di origine o di alcune di esse. Lo statuto e il regolamento disciplinano l'organizzazione e le funzioni dei municipi, potendo prevedere anche organi eletti a suffragio universale diretto. Si applicano agli amministratori dei municipi le norme previste per gli amministratori dei comuni con pari popolazione.
  25. 25. La fusione di comuni Lo Stato eroga, per i 10 anni successivi alla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati a una quota del 20% dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono. Una volta realizzata la fusione, il funzionamento dellente che ne risulta pi semplice, perch sottosta alle stesse regole di un Comune. Il Comune che nasce dalla fusione soggetto al patto di stabilit, ma dal 2013 saranno soggetti al patto anche i comuni sotto i 5.000 abitanti.
  26. 26. Unione di Piccoli Comuni Comuni fino a 1.000 abitanti Obbligo di gestione associata in Unione di Comuni di tutte le funzioni A partire dalla prima tornata elettorale successiva al 13 maggio 2013; Dal 2014 assoggettamento al patto di stabilit anche per i Comuni fino ai 1.000 abitanti; Gli ambiti territoriali sono definiti dalla Regione e comunque non possono essere inferiori ai 5.000 abitanti Organi del Comune fino a 1000 abitanti: 1 sindaco 6 consiglieri (non avranno diritto ad alcuna indennit) Non c pi la Giunta comunale (questo vale anche per i Comuni con pi di 1.000 abitanti che trasferiscono tutte le funzioni allUnione. Organi dellUnione di Comuni: Consiglio: composto dai sindaci dei Comuni dellUnione e da due consiglieri per ciascun Ente (Uno di maggioranza e uno di opposizione); Il Presidente un sindaco e resta in carica due anni e mezzo; La Giunta dellUnione composta dai sindaci nominati dal Presidente in numero non superiore ad un Comune di pari dimensione demografica. 26
  27. 27. Comuni da 1.001 fino a 5.000 abitanti art. 16 DL 138 conv. L 14 sett. 2011 n. 148 Obbligo di gestire in forma associata (Unione di Comuni o Convenzione) le funzioni fondamentali entro 30 settembre 2013 ; Le associazioni comunali devono raggiungere la dimensione minima indicata dalla Regione e comunque non meno di 10.000 abitanti. Le giunte ed i consigli fino a 15.000 abitanti si riuniscono solo di sera e i permessi non saranno pi di un intera giornata ma per il tempo strettamente necessario alla seduta e per il tempo strettamente necessario per il raggiungimento della stessa. Numero componenti degli Organi a decorrere dal primo rinnovo del Consiglio comunale: Comuni fino a 1000 abitanti: sindaco e 6 consiglieri; Comuni da 1001 fino a 3.000 abitanti: Sindaco, 6 consiglieri e max 2 assessori; Comuni da 3.001 fino a 5.000 abitanti: Sindaco, 7 consiglieri e max 3 assessori; Comuni da 5001 fino a 10.000 abitanti: Sindaco, 10 consiglieri e max 4 assessori. 27
  28. 28. Le 6 funzioni fondamentali Art. 21 legge 42/2009 1. Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, nella misura complessiva del 70% delle spese come certificate dall ultimo conto del bilancio disponibile. 2. Funzioni di Polizia Locale; 3. Funzioni di istruzione pubblica, ivi compresi i servizi i servizi per gli asili nido e quelli di assistenza scolastica e refezione, nonch ledilizia scolastica; 4. Funzioni nel campo della viabilit e dei trasporti; 5. Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dellambiente, fatta eccezione per il servizio di edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia nonch per il servizio idrico integrato; 6. Funzioni del settore sociale 28
  29. 29. Quali sono le altre funzioni 1. Funzioni relative alla giustizia 2. Funzioni relative alla cultura e ai beni culturali Biblioteche, musei, pinacoteche Teatri, attivit culturali 3. Funzioni nel settore sportivo e ricreativo Piscine Stadio, palazzo dello sport 4. Funzioni nel campo turistico Servizi turistici Manifestazioni turistiche 5. Funzioni nel campo dello sviluppo economico Fiere Mercati Commercio 29
  30. 30. 30 Le dimensioni dei Comuni in Italia Le regioni dItalia hanno comuni di dimensioni demografiche e territoriali molto diverse. Si va dal Piemonte con 1209 comuni e una media di circa 3.000 ab. per comune (esclusa larea metropolitana di Torino), ai 257 comuni della Puglia con 15.000 ab. per comune (esclusa Bari). Il Veneto si colloca in una posizione intermedia con 581 comuni e circa 8.000 ab. di media. Il fenomeno associativo assume forme diverse nelle varie regioni italiane, anche in conseguenza delle dimensioni demografiche dei comuni.
  31. 31. 31 Dimensioni demografiche dei Comuni nelle regioni d'Italia al 31/12/09 Regione Popolazione al 31/12/09 Numero di Comuni Media abitanti per Comune Citt metropolitana L.142/90 Abitanti citt metropolitana 21/12/09 Media abitanti per Comune senza citt metropolitana Piemonte 4.446.230 1.209 3.678 Torino 909.538 2.925 Valle d'Aosta 127.866 74 1.728 Liguria 1.615.986 235 6.877 Lombardia 9.826.141 1.546 6.356 Milano 1.307.495 5.510 Veneto 4.912.438 581 8.455 Venezia 270.801 7.989 Alto Adige 503.434 116 4.340 Trentino 524.826 223 2.353 Friuli V.G. 1.234.079 219 5.635 Emilia R. 4.395.569 341 12.890 Bologna 377.220 11.784 Toscana 3.730.130 287 12.997 Firenze 368.901 11.712 Marche 1.559.542 246 6.340 Umbria 900.790 92 9.791 Lazio 5.681.868 376 15.111 Roma 2.743.796 7.814 Abruzzo 1.338.898 305 4.390 Molise 320.229 136 2.355 Campania 5.824.662 551 10.571 Napoli 962.940 8.823 Puglia 4.084.035 257 15.891 Bari 320.150 14.645 Basilicata 588.879 131 4.495 Calabria 2.009.330 409 4.913 Sicilia 5.042.992 390 12.931 Palermo 656.081 11.248 Sardegna 1.672.404 375 4.460 Italia 60.340.328 8.099 7.450 7.916.922 6.473
  32. 32. 32 Le dimensioni dei Comuni nel Veneto Le province del Veneto hanno comuni di dimensioni demografiche e territoriali molto diverse fra di esse. Si va dai 121 comuni della provincia di Vicenza ai 44 di Venezia, circa a parit di popolazione. Si va da una media di 2.600 ab. per comune in provincia di Belluno ad una media di 13.700 in provincia di Venezia. Dei 581 comuni del Veneto: 313 comuni sono al di sotto dei 5.000 abitanti, pari al il 54%, di cui 40 al di sotto dei 1.000 abitanti, pari al 7% 209 comuni hanno fra 5000 e 15.000 abitanti, pari al 35% 52 comuni hanno fra 15.000 e 50.000 abitanti, pari al 9%. 7 comuni sono al sopra i 50.000 abitanti (i capoluoghi di provincia, meno Belluno pi Chioggia).
  33. 33. 33 Dimensioni dei comuni del Veneto per provincia al 31/12/09 Provincia Popolazione al 31/12/09 Superficie Kmq Abitanti per Kmq Numero Comuni Media abitanti per Comune Abitanti del Comune Capoluogo Media ab. per Comune senza il capoluogo % ab. capo- luogo su popolazione provinciale Belluno 213.876 3.678 58 69 3.100 36.618 2.607 17,12% Padova 927.730 2.142 433 104 8.920 212.989 6.939 22,96% Rovigo 247.297 1.789 138 50 4.946 52.118 3.983 21,08% Treviso 883.840 2.477 357 95 9.304 82.208 8.528 9,30% Venezia 858.915 2.462 349 44 19.521 270.801 13.677 31,53% Verona 914.382 3.121 293 98 9.330 264.475 6.700 28,92% Vicenza 866.398 2.723 318 121 7.160 115.550 6.257 13,34% Veneto 4.912.438 18.391 267 581 8.455 1.034.759 6.756 21,06%
  34. 34. 34 Le peculiarit dei comuni del Veneto La minore incidenza dei piccolissimi comuni fino a 1.000 abitanti: 7% in Veneto contro il 24% dellItalia. La minore incidenza dei piccoli comuni fino a 5.000 abitanti: 54% del Veneto contro il 72% dellItalia. La diffusa presenza di comuni medio-piccoli fra i 5.000 e 15.000: 35% nel Veneto contro la media nazionale del 20%. La presenza di una cinquantina di medi comuni di fra 15.000 e 50.000 ab., al centro di mandamenti storici e punto di riferimento dei piccoli comuni di unarea omogenea.
  35. 35. 35 Tipologia dei Comuni nel Veneto I comuni capoluogo di provincia di dimensioni medio-grandi, a prevalente economia terziaria e turistica. I comuni di medie dimensioni delle cinture urbane, a prevalente destinazione residenziale. I comuni di medie dimensioni dellarea centrale (triangolo VE-TV-VI), a prevalente economia industriale-artigianale. I comuni di piccole dimensioni della pianura a sud dell asse autostradale VE-MI, a prevalente economia agro-alimentare. I piccoli e piccolissimi comuni di montagna, a prevalente economia di PMI e turistica, e del Polesine a prevalente economia agricola. I comuni a popolazione variabile delle aree a prevalente economia turistica (spiagge, montagna, lago, terme) Il fenomeno associativo assume diverse fisionomie nelle varie aree.
  36. 36. La missione della Federazione dei Comuni del Camposampierese Art.2 dello Statuto I Comuni si associano per creare, attraverso servizi e politiche pubbliche adeguate, un ambiente favorevole alla crescita, un ambiente che permetta al cittadino di essere attivo nel perseguire le proprie aspirazioni ed il proprio progetto di vita.
  37. 37. COSA FA La Federazione dei Comuni L Unione di Servizi ha il compito di: Riorganizzare la Pubblica Amministrazione Locale ed i suoi Servizi Garantire ai cittadini servizi adeguati e di qualit; Offrire servizi che costino meno e valgono di pi. Funzionare meglio per accrescere la produttivit del Sistema Territoriale Locale LUnione per lo Sviluppo ha il ruolo di: Centro integratore delle politiche territoriali ed amministrative. Garantire identit locali competitive ed attrattive. Centro progetti per laccesso ai fondi comunitari.
  38. 38. NUOVI ORGANISMI La Federazione dei Comuni Fare coincidere lambito territoriale della nostra Unione di Comuni con l ambito omogeneo ed ottimale indicato dalla Regione ai sensi dellart. 14 comma 30 della legge 122/2010 per lo svolgimento delle funzioni fondamentali ai sensi dellart. 21 della 42/2009. Abbiamo chiesto alla Regione di prevedere le Federazioni di Comuni. LIntesa Programmatica dArea LIPA il tavolo permanente della concertazione territoriale e produce il Documento StrategicoTerritoriale. LIPA conforme alla strategia di Europa 2020 in tema di politica di coesione e di modello territoriale.
  39. 39. Dipendenti Comuni 282 Dipendenti Federazione 53 Totale 335 La FEDERAZIONE dei COMUNI del CAMPOSAMPIERESE Sindaci 11 Assessori 63 Consiglieri 188 Funzioni GOVERNANCE Risorse umane Controllo di gestione Servizi informatici Funzioni SVILUPPO Suap Attivit produttive Ufficio di Piano Politiche di sviluppo locale Funzioni SICUREZZA Polizia locale Protezione civile
  40. 40. DESCRIZIONE 1999 Senza Unione 2010 Con Unione DIFF. Confronto con medie COMUNI ITALIANI N Dipendenti 360 (Anno 96) 329 - 31 Rapp. Dip/Ab. 1/212 (1996) 1/300 + 88 1/116 Entrate correnti per abitante 412 494 + 82 906 (- 412 ) Pressione Tributaria per abitante 234 203 - 31 340 (- 136 ) Trasferimenti per abitante 135 178 + 43 390 (- 212 ) Extra Trib. per abitante 43 112 + 69 176 ( - 64 ) Spese Correnti per abitante 381 432 + 51 848 ( - 416 ) Indebitamento pro capite 620 572 - 48 955 (- 383 ) Investimenti pro capite 258 217 - 41 258 (- 41 ) Con la Federazione Poche tasse, Meno spese e Pi servizi
  41. 41. Ai Comuni lUnione nel 2011 COSTA 11,03 in media per Abitante Ai Comuni le funzioni (2000-2004) COSTAVANO 14,09 in media per Abitante Risparmio 3,06 in media per Abitante Le funzioni trasferite quanto COSTAVANO ai Comuni (prima) quanto COSTANO ai Comuni (ora) quanto RISPARMIANO i Comuni
  42. 42. NOV 2004 NOV 2007 Amministratori politici Portatori dinteresse economici IPA COSTRUIRELINTESAPROGRAMMATICA DAREADELCAMPOSAMPIERESE LAGGREGAZIONE DEGLI ATTORI TERRITORIALI LIntesa Programmatica dArea Portatori dinteresse sociali Portatori dinteresse sindacali Altre Istituzioni pubbliche NOV 2009 INIZIO RICONOSCIMENTO GESTIONE
  43. 43. LIPA Tavolo concertativo e centro servizi COSA E: Tavolo permanente dellintegrazione e della concertazione delle politiche territoriali per lo sviluppo dove viene istituzionalizzato il sistema relazionale del territorio. Centro progetti per laccesso ai fondi strutturali comunitari, fondi nazionali, regionali, ecc; Centro servizi nel nuovo processo di europeizzazione del territorio in linea con Europe 2020. COSA FA: Integra, concerta e definisce le politiche territoriali per la crescita formalizzandole nel Documento strategico territoriale in armonia con i documenti programmatori della Regione, della CE e dello Stato. Definisce e propone Progetti Gestisce linfrastruttura dei servizi a supporto della Governance, Conoscenza e Gestione delle Risorse per lo Sviluppo e Valorizzazione e Promozione del Territorio.
  44. 44. COME FUNZIONA La Federazione dei Comuni La Federazione funziona secondo una logica di rete La modalit di lavoro in rete la risposta complessa ai bisogni che caratterizzano sistemi complessi E la combinazione di: Economie di scala, per essere pi efficienti; Flessibilit, per essere pi veloci e vari nelle risposte; Comunit, per essere pi integrati e solidali.
  45. 45. ANATOMIA DELLA RETE DELLA FEDERAZIONE DEI COMUNI DEL CAMPOSAMPIERESE PROPRIETA OPERATIVE Sistema di governance: Presidente, Giunta, Consiglio, Commissioni, Coordinamento degli assessori, direzione generale; Sistema di progetti di sviluppo: Camposampierese sicuro, PATI, IPA-Alleanza per lo Sviluppo, PIAR Train, ComUnio-net, ComuniUnitiCard, BIL,Tavoletta dello sviluppo Sistema di comunicazione: il Camposampierese, news letter, pubblicazioni, studi, sito, cartelloni on line, unione informa Sistema di formazione: scuola di formazione (sapere, saper fare, saper essere, saper fare assieme); Sistema informatico: sistema di rete, connettivit, sicurezza, posta certificata, firma digitale
  46. 46. COME SI COSTRUISCE FASI ATTIVITA E ATTI FONDAMENTALI INTESA POLITICA Analisi preliminare di fattibilit Documento politico di indirizzo Piano di lavoro FASE COSTITUTIVA Piano strategico Statuto Atto costitutivo Costituzione degli organi Piano di lavoro FASE DI AVVIO FUNZIONALE Piano operativo di sviluppo Piano di sviluppo organizzativo Attivazione funzionale dei servizi e delle competenze Regolamenti di funzionamento Bilancio, PEG e Piano Obiettivi Piano di lavoro
  47. 47. Intesa politica Analisi preliminare di fattibilit Analisi del territorio. 1. le dinamiche demografiche 2. le attivit economiche ed i redditi dichiarati 3. le infrastrutture e la mobilit 4. i servizi alle persone 5. la sicurezza 6. lambiente Analisi delle strutture comunali 1. Il personale comunale 2. Il personale ripartito per funzioni 3. Analisi delle struttura tecnologica 4. Analisi di bilancio per indicatori 5. Le politiche tariffarie e tributarie 6. Le forme di collaborazione gi esistenti Orientamenti degli amministratori 1. Le motivazioni a costruire lUnione di Comuni 2. I servizi proposti per la gestione associata 3. Orientamenti generali sul modello di governance, organizzativo, gestionale
  48. 48. Intesa politica Il documento politico di indirizzo E un documento politico snello che esprime: La volont politica dei Consigli comunali di costituire lUnione dei Comuni; Indica le motivazioni principali; Formula le linee guida della mission dellUnione dei Comuni; Concorda sulla definizione del percorso per arrivare alla costituzione dellUnione di comuni: Volont di dotarsi di un piano strategico; Costituzione di un gruppo di lavoro composto da consiglieri comunali per elaborare la bozza di Statuto e di Piano strategico; Individuazione del Comune capofila per la predisposizione degli atti propedeutici alla costituzione.
  49. 49. Intesa politica Piano di lavoro Attivit Attori Contenuti Atti previsti Tempi Stato avanzamento Valutazione politica della possibilit di associarsi in una Unione di Comuni Sindaci I sindaci valutano se sussistono le condizioni politiche e funzionali per associarsi in una Unione di Comuni Incontri politici Analisi preliminare di fattibilit In economia o con una societ esterna Analisi del territorio Analisi delle strutture comunali Orientamenti degli amministratori Studio Ricerca di intesa politica di massima Sindaci e altri attori politici Incontri ristretti ed allargati per verificare se si crea una visione comune verso il progetto di costituzione Appunti e verbali degli incontri Documento politico di indirizzo Consigli comunali dei Comuni costituenti Linee guida per la costituenda Unione di Comuni Delibera di indirizzo dei Consigli Comunali
  50. 50. Fase costitutiva Il piano strategico dellUnione Il piano strategico dellUnione contiene le decisioni in merito alle strategie e alle azioni fondamentali da perseguire, che diano identit, contenuto e giustificazione alla costituenda Unione di comuni. Ha come presupposto il documento di indirizzo approvato dai Consigli Comunali ed il frutto della concertazione e condivisione fra i rappresentanti dei Comuni coinvolti, nel gruppo di lavoro costituito ad hoc.
  51. 51. Il piano strategico I contenuti Costruzione DellUnione Identit Funzioni Governance Organiz- zazione Risorse Controllo Le caratteristiche del territorio Le sfide che si vogliono affrontare Ambito geografico, Nome, Sede Missione Funzioni e servizi da gestire in forma associata Scelta della forma associativa Costi e fabbisogni standard dei servizi Criteri di contribuzione Comuni - Unione Regole di rappresentanza Organi di governo Meccanismi decisionali Struttura direzionale e di coordinamento Struttura Organizzativa dellUnione Modelli Organizzativi Dei servizi Sviluppo organizzativo Societ strumentale Risorse economico- finziarie Tecnologia: Dotazione hw, Sw, reti. Logistica: Sede legale Sede operativa Competenze Valore prodotto DallUnione Valutazione Risultati per Cittadini e imprese Controllo Efficienza gestionale Soddisfazione dei partner
  52. 52. Struttura del Piano strategico Temi Capitoli Contenuti da definire Identit Territorio Ambito e caratteristiche del territorio e sue vocazioni Le sfide che si vogliono affrontare Identit Comuni membri Nome e sede dellUnione Missione I motivi per cui i Comuni si aggregano in Unione: - la condivisione di politiche di sviluppo territoriale - lesercizio di funzioni e servizi istituzionali Politiche di sviluppo Orientamenti strategici condivisi sullo sviluppo del territorio e azioni coordinate dirette a realizzarli Funzioni Funzioni associate Base minima di servizi e funzioni da trasferire Funzioni ulteriori da trasferire, a geometria variabile Scelta della forma associativa Costi e benefici Costi e fabbisogni standard Criteri contribuzione Comuni-Unione - contributo fisso - contributo su base demografica - contributo in base al consumo -
  53. 53. Struttura del Piano strategico Temi Capitoli Contenuti da definire Governance Modello di governance Regole della rappresentanza Organi: nomina, composizione, competenze, funzionamento Meccanismi decisionali Struttura direzionale e di coordinamento Organizzazione Modello Organizzativo Struttura organizzativa dellUnione Direzione/Segreteria dellUnione Criteri organizzativi dei servizi trasferiti Coordinamento con gli uffici dei Comuni (modello a rete) Sviluppo organizzativo Societ strumentale (eventuale) Risorse Risorse economico finanziarie Competenze, Personale Piano di trasferimento del personale allUnione Specializzazione e sviluppo competenze (formazione) Relazioni sindacali Tecnologia Dotazioni hw, sw, reti e piano di adeguamento Logistica Sede legale Sedi operative Controllo Sistema di controllo Valore prodotto dallUnione Valutazione dei risultati per i cittadini e per il territorio Controllo di efficienza della gestione
  54. 54. Lo Statuto I contenuti Struttura dello Statuto Principi fondamentali Competenze Organizzazione di governo Organizzazione amministrativa Finanza e contabilit Norme transitorie E finali Oggetto Finalit Sede, stemma, gonfalone Durata Funzioni e servizi Procedimento per il Trasferimento delle competenze Commissione di conciliazione Organi dellUnione Presidente Giunta Consiglio Organizzazione Uffici e servizi Collaborazione tra Enti Forme di gestione Bilancio e programmazione Controllo Revisione Economico finanziaria Tesoreria Approvazione e Pubblicazione Statuto Scioglimento Recesso
  55. 55. Fase costitutiva Struttura dello Statuto (1) Titolo 1 Principi fondamentali Art 1 Oggetto Denominazione dellUnione di Comuni; Ambito geografico di costituzione; Art. 2 Finalit Le finalit dellUnione di comuni Art. 3 Sede, stemma, gonfalone Luogo della sede legale; Possibilit di dotarsi di stemma e gonfalone Art. 4 Durata Durata dellUnione di Comuni Art. 5 Scioglimento Le modalit di scioglimento; Modalit dellaccordo; In difetto di accordo cosa succede Art.6 Recesso Modalit ed effetti della recessione
  56. 56. Struttura dello Statuto (2) Titolo 2 Competenze Art. 7 Funzioni e servizi Le funzioni ed i servizi che vengono trasferiti allUnione di Comuni; Possibilit di avere geometrie variabili tra comuni nel trasferimento delle funzioni. Possibilit di prevedere fin da ora dei servizi e delle funzioni con procedure semplificate. Possibilit che lUnione possa gestire servizi in forma convenzionata (art. 30 del tuel) Art. 8 Procedimento per il trasferimento delle competenze Prevedere le modalit attraverso le quali lUnione si fa carico dei servizi trasferiti Art. 9 Commissione di conciliazione IN caso di contrasti la modalit di soluzione (non larbitrato ma listituto della conciliazione)
  57. 57. Struttura dello Statuto (3) Titolo 3 Organizzazione di governo Art. 10 Organi dellUnione Definizione degli organi dellUnione Art. 11 Il Presidente Durata della Presidenza; Chi indica il Presidente e con che criteri Previsione del vice-presidente con criteri di indicazione Art. 12 Competenze del Presidente Descrizione delle competenze Art. 13 La Giunta dellUnione Da chi composta: dai Sindaci I Sindaci possono essere sostituiti e da chi. Chi convoca la Giunta; quando regolarmente costituita e quorum costitutivo e deliberativo. Prevedere se ci sono temi che richiedono quorum costitutivi e deliberativi con maggioranze particolari. Art. 14 Competenze della Giunta Descrizione delle competenze della Giunta
  58. 58. Struttura dello Statuto (4) Titolo 3 Organizzazione di governo Art. 15 Collegio degli assessori Prevedere eventuale apporto degli assessori competenti per le materie trasferite e modalit di funzionamento. Art. 16 Il Consiglio dellUnione Composizione del Consiglio dellUnione (Presidente + 3 consiglieri o 5 consiglieri per ciascuno dei Comuni) votazione con voto limitato a 1 al fine di garantire le minoranze. Art. 17 Competenze del Consiglio Descrizione delle competenze Art. 18 Commissioni di lavoro Possibilit di istituire commissioni di lavoro composte da consiglieri per le materie trasferite. Modalit di definizione delle commissioni e loro funzionamento Art. 19 Norma di rinvio Prevedere se vi un compenso per i consiglieri. Per quanto attiene lo status economico degli altri amministratori non pu essere previsto alcun compenso.
  59. 59. Struttura dello Statuto (5) Titolo 4 Organizzazione amministrativa Art. 21 Principi Descrizione dei principi Art. 22 Organizzazione degli uffici e dei servizi Descrizione dei criteri organizzativi Art. 23 Direzione dellorganizzazione La direzione in capo al direttore generale che pu essere scelto tra i segretari comunali, tra i dirigenti, tra i funzionari della PA oppure con contratto di diritto privato a tempo determinato secondo i criteri stabiliti dal regolamento uffici e servizi. Competenze del direttore generale. Art. 24 Collaborazione fra Enti LUnione ricerca la collaborazione con le amministrazioni comunali. Art. 25 Forme di gestione Il modello di gestione pu essere in economia o in via indiretta secondo le forme di legge (societ strumentali)
  60. 60. Struttura dello Statuto (6) Titolo 5 Finanza e contabilit Art. 26 Finanze LUnione ha un proprio bilancio e patrimonio e gli competono gli introiti derivanti da tasse ed introiti sui servizi affidati. Modalit di contribuzione dei comuni associati Art. 27 Bilancio e Programmazione finanziaria Descrizione dei criteri Art. 28 Controllo economico della gestione Il regolamento di contabilit preveder metodologie di analisi che consentano la valutazione dei costi dei servizi, luso delle risorse e la verifica dei risultati raggiunti. Art. 29 Revisione economica e finanziaria Il regolamento di contabilit discipliner listituto Art. 30 Servizio di tesoreria IL regolamento di contabilit discipliner listituto.
  61. 61. Struttura dello Statuto (7) Titolo 6 Norme transitorie e finali Art 31 Modalit di approvazione e di pubblicazione dello statuto Approvato dai consigli comunali secondo procedure dellart. 6 del D.lgs 267/00; Pubblicato nel BUR, nellalbo pretorio comunale; Inviato al Ministero degli Interni e allAmministrazione provinciale Entrata in vigore
  62. 62. Fase costitutiva Piano di lavoro Attivit Attori Contenuti Atti previsti Tempi Stato avanzamento Costituzione del gruppo di progetto Sindaci e rappresentanti dei Consigli comunali Indicare i referenti politici, il referente amministrativo, i compiti (bozza dello Statuto e del Piano strategico) Delibera di Giunta Comune Capofila Definizione del piano di lavoro Gruppo di progetto Il piano di lavoro della fase costitutiva Delibera Giunta Comune capofila Bozza Piano Strategico e Statuto Gruppo di Progetto Piano strategico Statuto Verbali di lavoro Recepimento Piano strategico e Statuto Comune di Comune capofila Piano strategico Statuto Delibera Giunta Comune capofila Discussione Piano strategico e Statuto Assemblee comunali Piano strategico Statuto Verbali di lavoro Aggiustamenti Gruppo di Progetto Piano strategico Statuto Recepimento Piano strategico e Statuto Comune di Comune capofila Piano strategico Statuto Delibera Giunta Comune capofila Approvazione Consigli comunali Piano strategico Statuto Delibere consiliari Atto costitutivo dellUnione Sindaci Notaio In base allo Statuto Atto notarile
  63. 63. Fase costitutiva Piano di lavoro Attivit Attori Contenuti Atti previsti Tempi Stato avanzamento Elezione dei consiglieri dellUnione Consigli comunali Elezione dei consiglieri dellUnione da parte di ciascun consiglio comunale Delibera del Consiglio di ciascun Comune Presa atto dei componenti del Consiglio dellUnione Consiglio dellUnione di Comuni Presa atto, da parte del Consiglio dellUnione, come primo punto allordine del giorno,nella sua prima seduta, dei componenti del Consiglio Delibera del Consiglio dellUnione di Comuni
  64. 64. Fase di avvio funzionale Il piano operativo di sviluppo Il piano operativo di sviluppo approvato dalla Giunta del Comune capofila ed ha lo scopo di trovare laccordo tra gli Enti sulladeguatezza funzionale del servizio. Il piano operativo di sviluppo definisce per ciascun servizio trasferito, in termini funzionali: Il piano finanziario; I costi e i fabbisogni standard; Criterio di contribuzione; Modello organizzativo Ripartizione delle competenze
  65. 65. Fase di avvio funzionale Il piano di sviluppo organizzativo Il piano di sviluppo organizzativo approvato dalla Giunta del Comune capofila Affronta il tema dello scenario dellevoluzione organizzativa: il piano delle performance, piano formativo, le politiche contrattuali, il sistema di valutazione, lorganigramma
  66. 66. Fase di avvio funzionale Lattivazione funzionale dei servizi e delle competenze Lattivazione funzionale dei servizi e delle competenze approvata dal Consiglio dellUnione la prima volta. Ogni altra sua modifica dalla Giunta Approva le scelte organizzative, finanziarie e di ripartizione delle competenze concordate nei tavoli esecutivi e definite con le deliberazioni precedenti: Il Piano finanziario del servizio; I criteri di contribuzione degli enti; La ripartizione delle competenze; Lorganigramma e le risorse strumentali necessarie; La data di attivazione
  67. 67. Fase di avvio funzionale I regolamenti di funzionamento E il regolamento uffici e servizi. E approvato dal Giunta dellUnione. E importante il coordinamento con i Comuni associati
  68. 68. Fase di avvio funzionale Il bilancio di previsione, il PEG e il Piano per Obiettivi Il bilancio approvato dal Consiglio dellUnione Il Piano Esecutivo di gestione ed il Piano per Obiettivi dalla Giunta
  69. 69. Fase di avvio funzionale Attivit Attori Contenuti Atti previsti Tempi Verifiche Piano Operativo di sviluppo della nuova Unione Giunta dellUnione Propedeutico alla delibera consigliare prevista dallart. 9 dello Statuto Delibera di Giunta dellUnione Piano di sviluppo organizzativo Giunta dellUnione Organigramma, sistema di valutazione delle performance, politiche contrattuali e formative Delibera di Giunta dellUnione Approvazione degli incarichi dei Sindaci nellUnione Giunta dellUnione Incarichi e turnazione presidenza. Delibera di Giunta dellUnione Elezione dei consiglieri dellUnione di Comuni Consigli Comunali Tre consiglieri per Comune (due maggioranza e uno opposizione) Delibera di Consiglio comunale Insediamento del Consiglio dellUnione Consiglio dellUnione. Presa atto dei consiglieri; nomina Del revisore del conto; Regolamento di funzionamento. Tesoreria. Indirizzi per uffici e servizi. Presentazione bozza Bilancio Previsione Delibere di Consiglio dellUnione
  70. 70. Fase di avvio funzionale Attivit Attori Contenuti Atti previsti Tempi Verifiche Approvazione del bilancio di previsione Consiglio dellUnione Bilancio annuale, Bilancio pluriennale, Relazione previsionale e programmatica Delibera di Consiglio dellUnione Approvazione del fabbisogno di personale, dotazione organica, regolamento uffici e servizi. Presa datto del personale trasferito Giunta dellUnione Fabbisogno personale Dotazione organica Regolamento uffici Personale trasferito Delibera di Giunta dellUnione Approvazione del PEG e del Piano Obiettivi Giunta dellUnione PEG Piano degli obiettivi Delibera di Giunta dellUnione