GALILEO FESTIVAL DELL'INNOVAZIONE | RASSEGNA STAMPA

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PROMOSSO DA MEDIA PARTNER PARTNER MEDIA PARTNER CON IL PATROCINIO DI SUPPORTER Padova 17>19 aprile 2015 RASSEGNA STAMPA

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Rassegna stampa completa della terza edizione del Galileo-Festival dell'Innovazione (Padova, 17-19 aprile 2015, www.galileofestival.it). Direttore Massimo Sideri

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PROMOSSO DA MEDIA PARTNER PARTNER

MEDIA PARTNER CON IL PATROCINIO DI SUPPORTER

Blu: Pantone 287Rosso: Pantone 187Testo “Culla delle Arti”: Nero 70%

W. Shakespeare: Nero 100%Elisse: Nero 30%

Padova 17>19 aprile 2015

RASSEGNA STAMPA

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STAMPA

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Corriere della Sera Venerdì 10 Aprile 2015 CRONACHE 29

Un tunnel sotto l’EverestL’ultimo, avveniristico progetto annunciato dal governo cinese:una ferrovia per unire Tibet e Nepal, attraversando l’Himalaya

Il caso

l Dopo aver unito Pechino e Lhasa, capitale del Tibet, con una ferrovia che supera passi di cinquemila metri, ora la Cina vorrebbe allungare la strada ferrata fino al Nepal

l Per collegare Lhasa con Kathmandu sarà necessario scavare un tunnel sotto il Monte Everest, un’impresa al limite dell’impossibile

l La Cina Popolare ha ora 9.300 chilometri di strada ferrata ad alta velocità (300 km/h)

Il Celeste Impero non ha mai avutotimore di costruire l’impossibile.Dalla Grande Muraglia, confine fisi-co tra la «civiltà» e la «barbarie» lun-go oltre ottomila chilometri e realiz-zato a partire dal terzo secolo a. C., al-la grande diga sullo Yangzi, il FiumeAzzurro, che dal 2006 ha cambiatol’orografia della Cina centro-orienta-le.

Ora Pechino prova a rilanciarel’epoca dei «progetti avveniristici»,destinati a entrare nella Storia comeeredità del presidente Xi Jinping, ilnuovo Timoniere di una Cina chevuole tornare in vetta al mondo. Inquesto caso, letteralmente: l’idea èquella di unire Lhasa, capitale del Ti-bet, a Kathmandu, in Nepal, attraver-sando con un tunnel ferroviario ilmassiccio dell’Everest, ovvero, ap-punto, il tetto del mondo, con le suecime oltre gli ottomila metri. Fanta-scienza? Chissà.

L’annuncio è stato fatto sulle pagi-ne del China Daily, quotidiano in lin-gua inglese e verbo del governo cen-trale, da Wang Mengshu, considera-to in Cina il massimo esperto in inge-gneria dei tunnel. «La ferrovia — hadichiarato al giornale il tecnico, che èmembro dell’Accademia cinese diingegneria — dovrà con ogni proba-bilità attraversare il Chomolungma(così i tibetani chiamano l’Everest,ndr), dunque i nostri operai dovran-no scavare tunnel davvero molto lun-

ghi». Non solo: considerate la diffe-renza di altitudine tra Lhasa (3650metri sul livello del mare) e Kath-mandu (1355 metri), ma soprattutto ipassi da attraversare (alcuni sui cin-quemila metri), le difficoltà da af-frontare saranno davvero al limitedelle risorse tecnologiche attuali. E,spiega Wang Mengshu, i treni diffi-cilmente potranno superare i 120chilometri orari.

Un limite che oggi, in Cina, è con-siderato con un sorriso, vista l’esten-sione della rete ad alta velocità checonsente di attraversare in poco tem-po l’immenso Paese: 9.300 chilome-tri di binari dove i treni corrono fino

ai 300 l’ora. Attualmente, Pechino è già unita a Lhasa da una ferrovia (laQinghai-Tibet) che è stata costruita tenendo conto di terreni la cui consi-stenza è influenzata dalle stagioni eda bruschi salti di temperatura. Inprogetto c’è già di allungare la lineafino a Xigaze e al confine tra Cina eNepal entro il 2020. Il passo successi-vo, secondo il China Daily, è già statodiscusso dal ministro degli Esteri ci-nese Wang Yi, durante una recentevisita nel Paese himalayano: un tun-nel extra lungo (anche centinaia dichilometri) per sbucare dall’altra parte della catena montuosa, colle-gare le due città, che in linea d’ariadistano solo 603 chilometri, e aprirea Pechino una «comoda» finestra sulmercato indiano, più a valle.

Il progetto, davvero avveniristico,è per ora ancora a livello di idea, in-sieme con altri avanzati dalla diri-genza del Celeste Impero, ovvero li-nee che portino passeggeri e mercisempre più a sud, unendo con lastrada ferrata il Sud-Est asiatico e ca-pitali come Bangkok e Singapore algrande vicino in continua espansio-ne. Visioni di questo genere ovvia-mente hanno una ricaduta politica altrettanto importante. Per ora New Delhi si limita a osservare. Non sap-piamo se con interesse o con timore.

Paolo Salom@PaoloSalom

© RIPRODUZIONE RISERVATAVetta Un monaco e il massiccio dell’Everest

L’innovazione quest’anno parte da PadovaLa terza edizione del Festival intitolato a Galileo dal 17 al 19 aprile

Si terrà dal 17 al 19 aprile aPadova la terza edizione del Ga-lileo, il Festival dell’Innovazio-ne che da quest’anno si candi-da a diventare il più importantemomento di condivisione dellacultura del cambiamento a li-vello nazionale. A testimoniar-lo è il livello dei 50 relatori chesi alterneranno durante la ma-ratona di tre giorni: da Massi-mo Banzi, il padre nobile delmovimento internazionale dei «makers» e uno degli ideatoridella scheda Arduino che di re-cente è entrata anche al Moma,all’amministratore delegato diPoste Italiane, Francesco Caioche dialogherà con il presiden-te di Confindustria Digitale,Elio Catania, e con il numerouno di Alcatel-Lucent Italia eSud Europa, Roberto Loiola,per mettere a fuoco un proget-to Paese sul tema dell’innova-

zione. E ancora: dal fondatoredi Banzai, Paolo Ainio, al consi-gliere del premier Renzi, PaoloBarberis. Da Stefano Beraldo,amministratore delegato grup-po Coin-Ovs, a Enrico Gasperi-ni, fondatore di Digital Magics.

L ’obiett ivo del fest ival(www.galileofestival.it), pro-mosso da Venezie Post e il Cuoacon la media partnership delCorriere Innovazione, è diffon-dere la cultura dell’innovazio-ne anche per superare un dif-fuso malinteso secondo cui so-lo i processi di digitalizzazionepossano rientrare in questo pe-rimetro. Fedele a questa visio-ne il festival — che potrà essereseguito sui social network conl’hashtag #galileo15 — ha pre-visto dei momenti di riflessio-ne sulle trasformazioni in cor-so nel Paese. Due per tutti:quello sul biotech con il geneti-

sta Claudio Bordignon (Mol-Med), Pierluigi Paracchi, fon-datore con Luigi Naldini di Ge-nenta, e un intervento in videodel ministro della Salute, Bea-trice Lorenzin, e quello sullarobotica con Giorgio Metta,iCub facility director dell’Iit, Cesare Sironi, fondo StarckVentures, e Andrea Bertolini(progetto della Comunità euro-pea RoboLaw).

Da non perdere la Start upAcademy, dove studenti e aspi-ranti imprenditori innovativipotranno incontrare da Massi-mo Ciociola (Musixmatch) aPaolo De Nadai (Scuolazoo).Gli incontri saranno moderatidai giornalisti del Corriere, Da-rio Di Vico, Giuseppe Di Piazza,Nicola Saldutti e Massimo Si-deri, oltre che da Eliana Liotta,blogger di IoDonna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli incontri

l Tra i protagonisti delfestival Massimo Banzi, Francesco Caio (foto), Edoardo Boncinelli, Elio Catania, Paolo Ainio, Paola Garibotti (Unicredit), Ruggero Frezza (M31), Stefano Micelli, Giangiacomo Olivi (Dla Piper)

L’evento

l Si terrà da venerdì 17 a domenica 19 a Padova, il Galileo, Festival dell’Innovazione, promosso da Venezie Post con la media partnership del Corriere Innovazione

l Il Festival (programma su www.galileofestival.it) curato da Antonio Maconi è stato presentato ieri all’Università di Padova

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Corriere della Sera Mercoledì 15 Aprile 2015 ECONOMIA 39

Dal super biotech alla robotica vanno in scena i successi italiani Da domani a Padova il Festival Galileo con tutti i protagonisti del settore di Massimo Sideri

Due ragazzi, un’alcol-app e le occasioni da cogliere

L’ ho battezzata teoria Williams-Keynes.Williams sta per Robin Williams, ilgrande attore di Chicago scomparso

nel 2014. Keynes per John Maynard Keynes, l’economista di Cambridge. In sintesi la teoria dice che se mettiamo Keynes al posto di Williams nel film del 1989 L’attimo fuggente (nella scena insuperabile in cui spinge i ragazzi a salire sulle scrivanie per cambiare il proprio punto di vista) il risultato potrebbe essere che abbiamo delle grandi storie da raccontare. Lo so: difficilmente concorrerà per un premio Nobel per l’economia, ma potrebbe aiutarci a capire cosa ci manca. Storia 1: dei ragazzi veneti doc, Fabio Penzo e Marco Barbetta, hanno inventato Floome, un etilometro da smartphone sviluppato con il programma Xome di Vodafone che funziona con un’app per iOs, Android e Windows. Scena prima: ci mettiamo a sorridere perché proprio dei veneti ci hanno pensato. Scena seconda: ci domandiamo, ma chi è che lo compra? Prima di tutto, se fossi un genitore con dei figli patentati io lo farei subito. Inoltre, mettiamoci nei panni di Williams-Keynes e cambiamo punti di vista: costa 49 euro ed è «proudly designed and manufactured in Italy by 2045 Tech» come si legge dietro l’hardware (quindi, economica e bella). L’app permette di sapere sulla base del Paese dove stiamo guidando se dobbiamo cedere il volante. In Italia magari non ci elettrizza. Ma negli Usa dove essere fermati per mezza birrain più è un grosso problema potrebbe avere un successo vero. Storia numero 2. Jusp di Jacopo Vanetti, altro hardware che tramite un’app trasforma lo smartphone in un Pos. A prima vista una versione locale della più famosa Square di Mr Twitter, Jack Dorsey. In realtà Square funziona con le carte a banda magnetica, Jusp con i microchip, è collegata direttamente al vostro Iban e nella sostanza rischia di disintermediare le banche. Qualcuno lo ha capito ed è salito sulla scrivania di Williams-Keynes. Peccato che sia successo in Germania, dove una start up che non aveva nemmeno sviluppato l’hardware ha raccolto molto più di Jusp. Insomma, proviamo a cambiare il nostro punto di vista, magari potremmo scoprire che dobbiamo crederci solo un po’ di più rischiando maggiori investimenti (si chiamano, non a caso, capitali di ventura), facendo un pizzico di marketing in più e magari — perché no? — puntando anche sulla comunicazione.Ps. Perché Keynes, direte voi? Perché Keynes diceva che tra un imprenditore ottimista e uno pessimista, a parità di condizioni, vincerà sempre il primo. Altra lezione.

@massimosideri© RIPRODUZIONE RISERVATA

l Smart economy

Sul palco

Dall’alto, il genetista Edoardo Boncinelli e Simona Fontana di Conai, saranno ospiti del Festival Galileo. Insieme a loro, tra gli altri, Pierluigi Paracchi di Genenta, Claudio Bordignon (MolMed), Massimo Banzai inventore di Arduino e Stefano Micelli

(1) Alcune centinaia di milioni di euro. (2) Parte del merito si attribuisce a Riccardo Cortese, biologo molecolare

1.000260N.d.450Circa (1)

milioni di dollari milioni di euro milioni di dollari

Creare prodotti per l’isolamento delle cellule tumorali rare

Giuseppe Georgini

Bologna,dicembre 2005

Menarini(Italia)

Ha sviluppato,oltre ad altri,un vaccino anti Ebola

Da uno spinoff di ricerca (2)

Napoli,2009

Glaxo-SmithKline(Gran Bretagna)

Sviluppareuna nuova terapiaantitumorale

Il chimicoSilvano Spinelli

Milano, autunno 2009

Clovis(Stati Uniti)

Prodotti per alleviare le sofferenzedelle cure anti cancro

Iris Ferro e Khalid Islam

Como,2011

Jazz Pharma-ceuticals(Irlanda)

Eos, Ethical Oncology

Silicon Biosystem

Okairos Gentium

Intercept PharmaceuticalNata dalla scoperta

di un professore universitario di Perugia, Roberto Pellicciari.

Lavora su una terapia per la cura del fegato agli 8 miliardi di dollari

Quotata al Nasdaq dal 2012,ha tra i suoi maggiori investitori Genextra di Francesco Micheli. Quotazione massima: intorno

I migliori del bio-business

Fondata da

Nata a

Startup

Si occupa di

Acquisita da

Per quanto

Ppar

ra

A nche se il principaleproblema dell’innova-zione italiana, si sa, èl’assenza di capitali,

c’è un campo nel quale il no-stro Paese può giocare un ruolodi primo piano: quello dellebiotecnologie. Lo dicono i nu-meri. E le notizie. Con 10 milio-ni di euro raccolti da gennaio amarzo, Genenta, startup fonda-ta da Pierluigi Paracchi che stacercando una cura per il mielo-ma multiplo, è già il record ita-liano da battere per il 2015. «Con questi fondi — spiegasoddisfatto Paracchi — com-pleteremo la fase preclinica e inizieremo la sperimentazionesu paziente tra fine 2016 e ini-zio 2017».

L’avventura di Genenta verràraccontata da Paracchi nelconvegno «Biotech, una storiadi successo», uno dei 50 ap-puntamenti che costituisconoil fitto programma di Galileofestival, la kermesse italianadell’innovazione che si tiene aPadova, sotto la direzione di Massimo Sideri, giornalistadel Corriere della Sera, da gio-vedì a sabato. La storia di Pa-racchi si confronterà (sabatoalle 15) con quella di ClaudioBordignon, fondatore di Mol-Med, società che sviluppa tera-pie per la cura del cancro, in undibattito che vedrà anche l’in-tervento video del ministrodella salute Beatrice Lorenzin.Secondo Assobiotec, le biotec-nologie in Italia fatturano oltre7 miliardi di euro e danno lavo-ro a 6.700 persone. «I nostripost doc sono i più ricercatinel mondo: sono ottimi e co-stano meno — conferma Bor-dignon — purtroppo mancano un sistema di finanziamen-to privato e la cultura impren-ditoriale». Eppure qualcosa simuove. «Le “exit” nel settore biotecnologico — spiega Pa-racchi — hanno dato vita a unpiccolo ecosistema. Si è creatoun effetto imitazione». E i mar-gini per crescere sono immen-si. «Le differenze tra noi, Ger-mania, Usa e Gran Bretagna so-no così grandi che non hanemmeno senso osare un pa-ragone — continua Bordignon—. Cosa fare? Defiscalizzare laricerca dei privati che investo-no». Rilancia Paracchi: «Sono

convinto che la tassa sul capi-tal gain per chi investe in star-tup innovative vada portata dal26% al 12,5%». Quello delle bio-tecnologie è solo uno dei setto-ri protagonisti del Galileo festi-val. Nella tre giorni di appunta-menti promossi da VeneziePoste Cuoa Business School, che ve-de la media partnership di Cor-riere Innovazione, si parleràanche di agenda digitale, robo-tica, trasferimento tecnologi-

co. L’anteprima del 16 aprile al-le 20.30 vedrà il genetista Edo-ardo Boncinelli, intervistato daEliana Liotta blogger di Io Don-na, sul tema «Homo Faber».Venerdì alle ore 12 nella Saledelle Edicole verranno lanciati,con l’intervento di Simona Fon-tana, responsabile del «Centrostudi - Area prevenzione» delConai, e di Giuseppe Di Piazza,responsabile editoriale di Cor-riere Innovazione, il nuovo pre-

mio organizzato dal Consorzionazionale imballaggi e il nuovonumero di Corriere Innovazio-ne, in edicola il 23 aprile. TraUniversità, Caffè Pedrocchi eTeatro Verdi, si alterneranno iprotagonisti dell’innovazioneitaliana: Massimo Banzi, l’in-ventore di Arduino, StefanoMicelli, autore di «Futuro Arti-giano», l’ad di Poste FrancescoCaio, il consigliere della Presi-denza del Consiglio per l’inno-vazione Paolo Barberis. E poiElio Catania, Dario Di Vico, Ste-fano Beraldo, Paolo Ainio emolti altri. Dibattiti cui si af-fiancheranno le «Start-up Aca-demy», una sorta di «scuola diinnovazione»: startupper oaspiranti incontreranno esper-ti per studiare storie di succes-so. Programma completo al si-to galileofestival.it

Luca [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Videoblog, finanziamenti: ecco il nuovo sito Corriere Innovazione debutta con molte novità. E il 23 appuntamento in edicola

Per le start up, edizione 2015

Premio Marzotto,un milione in palioPartirà il 23 aprile il bando di concorso alla quinta edizione del Premio Gaetano Marzotto, dedicato a startup e innovazione. In palio oltre 1 milione di euro. Ai primi due vincitori, 300 mila euro ciascuno. Le migliori idee avranno periodi di formazione e tutoring su misura. Parola d’ordine di quest’anno: “open innovation”. A sostegno dell’iniziativa è previsto l’ingresso di nuovi partner. Spiega il presidente Matteo Marzotto: «L’incontro tra grande industria e startup segna un passo avanti per la creazione di un modello di riferimento per il Paese». Partecipano nomi importanti dell’industria: Cln Group (Coils lamierati e nastri) componenti metallici per auto; Santex Rimar, leader nel meccano-tessile e il gruppo vinicolo Santa Margherita. Info a: premiogaetanomarzotto.it.

Umberto Torelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

G iovani professionisti estartupper che prova-no a sfondare lavoran-do dentro gli spazi di

coworking. Incubatori per col-tivare esperienze di business. Epoi ancora, gli imprenditori delmade in Italy che hanno vintola crisi e le grandi scuole dovesi insegna come resistere suimercati globali. Sarà dedicatoall’Impresa il nuovo numero diCorriere Innovazione, in edico-la giovedì 23 aprile con il Cor-riere della Sera, un’occasioneper raccontare come l’Italia co-struisce il suo futuro, tra moltacreatività e tante mancanze. A partire dal gap tecnologico e ledifficoltà nell’accesso alla ban-

da larga. Tra interviste a prota-gonisti dell’imprenditoria, ap-profondimenti e numeri delsettore, non mancheranno lestorie degli innovatori attivi trafashion, tecnologia e food chestanno cambiando regole del

gioco. Ma le novità non finisco-no qui. È online il nuovo sito(CorriereInnovazione.it) conuna veste grafica rinnovata, apartire dagli appuntamenti, se-gnalati città per città. Ci sono anche più servizi, come le indi-cazioni, raccolte sotto l’insegnaBandi e concorsi, per chi vuoleottenere contributi o parteci-pare a call nazionali e interna-zionali. Questa sezione del sitoverrà arricchita, grazie all’ap-porto di notizie fornite da Fi-nanziamenti news.it, il primoquotidiano online dedicato almondo delle agevolazioni perimprese, incubatori e studenti.

Sono anche partite due col-laborazioni accademiche con

l’università Bocconi e il Politec-nico di Milano. Nel primo caso,alcuni professori dell’ateneo divia Sarfatti affronteranno nelvideoblog #StartupCorner i te-mi legati al fare impresa inno-vativa: strategie per la gestionedel rischio, aspetti fiscali, dimarketing e gestione dei clien-ti. L’appuntamento è ogni lu-nedì su Corriere Innovazione.Invece, alcuni docenti del Poli-tecnico di Milano daranno vitaa blog tematici dedicati ad al-cuni aspetti dell’ecosistemastartup, dalla stampa in 3D agiochi e videogiochi, fino al de-sign.

Fabio Sottocornola© RIPRODUZIONE RISERVATA

OnlineVeste grafica rinnovata e più informazioni sul sito di Corriere Innovazione

CorriereInnovazione

Mobilità sostenibile

Bolzano, si corre con il go-kart elettricoGo-kart elettrici, autobus a idrogeno, veicoli a impatto quasi zero. «Come viaggeremo domani? Mobilità sostenibile a confronto nella Green region d’Italia» è il titolo del convegno organizzato dal Safety Park di Bolzano e da Corriere Innovazione. Sabato 18 aprile, dalle ore 11, si alterneranno esperti di mobilità e startupper, moderati dalla giornalista Savina Confaloni. A seguire, si potranno provare moto da cross e kart elettrici. Info e prenotazioni: www.safety-park.com

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46 Venerdì 17 Aprile 2015 Corriere della Sera

Roberto Bonzio, autore del volume Italiani di frontiera. Dal West al Web: un’avventura in Silicon Valley (Egea) è nato a Mestre cinquanta-quattro anni fa. Ideatore del progetto multimediale «Italiani di frontiera», è stato giornalista ai quotidiani «Il Gazzettino» e «Il Giorno» e alla agenzia «Reuters». Per sei mesi Bonzio si è fermato a Palo Alto, in California, raccogliendo storie attraverso incontri e interviste a ricercatori e giovani startupper di successo. Tornato in Italia, Bonzio ha realizzato racconti sul web e per i social media con la convinzione che Silicon Valley aiuti a capire le potenzialità nascoste del nostro Paese

A Udine il 9 maggioIl Premio Terzanial «Congo»di van Reybrouck

Il reportage Congo del giornalista belga David van Reybrouck (edito da Feltrinelli) ha vinto l’edizione 2015 del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani di Udine, perché «rappresentazione “decisiva” ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano». Van Reybrouck (nella

foto) sarà premiato sabato 9 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, in occasione della serata clou del premio dedicato al giornalista e scrittore, grande firma del «Corriere della Sera», giunto alla 11ª edizione. La giuria del premio è presieduta dalla vedova Angela Terzani Staude.

Cultura&Spettacoli

Italiani alla Frontiera del webSono i nuovi cercatori d’oro I nostri emigranti ancora protagonisti, dalle pepite all’hi-tech

AnticipazioneUn’inchiesta (Egea) del giornalista Roberto Bonzio sui creativi approdati in CaliforniaRicordano i loro antenati che esplorarono il Mississippi o seguirono il generale Custer

«W a n t e d :$ 3 . 0 0 0 » .Charles An-gelo Siringo,

padre siciliano e madre irlande-se, lavorava per la Pinkerton,partecipò con Pat Garrett allacattura nel New Mexico di Billythe Kid e conosceva bene queicartelli che nel Far West offriva-no una ricompensa per la cattu-ra di questo o quel bandito. Fului l’inventore del genere we-stern, scrivendo le sue avventu-re in un libro, A Texas Cowboy.Fifteen Years on the HurricaneDeck of a Spanish Pony («Uncowboy texano. Quindici anniin groppa a uno scatenato ponyspagnolo»), che lo rese ricco efamoso.

Nel Far West della Silicon Val-ley, oggi, non attaccano piùquei cartelli all’ingresso dei sa-loon. La caccia all’uomo, però, continua. Serratissima. E la ta-glia sulla testa dei programma-tori più creativi, dei laureati piùbrillanti, dei tecnici più svelti atrovare le soluzioni viene messanelle offerte di lavoro: «Offresiricompensa a chi segnala…».

Ha avuto davvero una buonaidea, Roberto Bonzio, giornali-sta al «Gazzettino», al «Giorno»e alla «Reuters», a mischiare in-sieme in Italiani di frontiera.Dal West al Web: un’avventurain Silicon Valley le storie degliitaliani che si spinsero fino inCalifornia a partire dalla Corsa all’oro di metà Ottocento e diquelli che dagli anni Sessanta sisono gettati sui nuovi filoni del-l’high-tech. Nuovi filoni, tra l’al-tro, non meno leggendari: «Hodovuto imparare molto in frettacome si gestisce una ditta»,spiega Federico Faggin, loscienziato vicentino padre delmicroprocessore, del touch-pad, del touchscreen, narrandodella sua Zilog, «partita con un-dici persone nel 1976 e arrivataa oltre mille nel 1978». Non fusolo uno sviluppo impetuoso:fu la scoperta di una gigantescapepita d’oro.

E sono davvero tanti, gli ita-liani che nella contea di SantaClara a sud di San Francisco, in-torno all’ateneo di Stanford, allaPalo Alto di Facebook, alla

Mountain View di Google, han-no trovato la loro pepita. Tuttiarrivati, nell’arco d’una cin-quantina di anni, con lo spiritoche Stefano Bernardi, ingegne-re informatico e primo dipen-dente di Betable, una società digiochi che in tre anni ha raccol-to finanziamenti per 23 milionidi dollari, ha raccontato al «So-le 24 Ore»: «Volevo giocare inserie A nel posto più meritocra-tico del mondo». Un posto dove«tutti inseguono un’utopia: vo-gliono cambiare il mondo. E cicredono. Tutti intorno a te si li-cenziano per creare una startupda one billion dollar. Tutte leconversazioni girano intornoalla domanda: come faccio a fa-re una startup da un miliardo didollari?».

Una banda di pazzi egocen-trici affamati di denaro e di suc-cesso? Niente affatto, risponde

Faggin: «In Italia c’è l’idea cheesiste una torta “finita” e se ioprendo una fetta più grande, faccio sì che quella degli altridiventi più piccola». Lì no, lì èchiaro «che se uno lavora e creanuove industrie, la torta diventapiù grande e quindi anche se lafetta che uno prende è grande,anche la fetta degli altri è piùgrande».

E tutto ruota, spiega a Bonzioil grande genetista Luca CavalliSforza, già docente a Stanforddagli anni Sessanta, intorno al-lo «spirito di squadra» e all’uni-

versità: «Prendendo parte ai concorsi per eleggere i profes-sori delle cattedre vacanti hoimparato che cos’è la merito-crazia fatta sul serio: ci si scer-vella veramente per capire qualè il candidato migliore». Alcontrario, in Italia «c’è la ten-denza a portare sempre i propriallievi… Ora, quando si portanoi propri allievi si portano le pro-prie idee, cioè non si portano lenovità e si porta la roba vec-chia».

Ricordate l’invettiva di Tom-maso Marinetti contro la pasta,«assurda religione gastronomi-ca italiana, simbolo passatistadi pesantezza, ponderatezza,tronfiezza panciuta»? France-sco Lemmi, Senior Director CellEngineering a InnovaLight, ri-lancia: «Il problema dell’Italiapotrebbe essere… la pastasciut-ta. Nel senso che per molti ita-

liani, avere una cosa buona co-me la pasta è un buon motivoper non andare mai al ristoran-te giapponese. Ovviamente unopotrebbe andarci e decidereche preferisce la cucina italia-na, o scoprire che nemmenoquella giapponese è male. Mase avere una cosa buona comela pasta, una grande tradizione,spinge molti a ritenersi il cen-tro del mondo e a non nutrire lacuriosità di conoscere e provarequello che c’è altrove… Questoè un problema».

I nostri bisnonni, come ri-corda Bonzio, che ha sviluppatoil suo progetto Italiani di Fron-tiera dopo essersi trasferito persei mesi in California con tuttala famiglia, non ebbero pauradi avventurarsi lontano lonta-no. Il bergamasco Giacomo Bel-trami arrivò per primo alle sor-genti del Mississippi e scrisse ilprimo Sioux Vocabulary. E il fo-tografo napoletano Carlo Gen-tile comprò, liberò e fece stu-diare un bambino apache checol nome di Carlos Montezumae una laurea in medicina sareb-be diventato il pioniere nella di-fesa dei pellirosse. E il bellune-se Carlo DeRudio e il salernita-no Giovanni Crisostomo Marti-no, dopo aver partecipato alRisorgimento, finirono col ge-nerale Custer nell’inferno diLittle Bighorn riuscendo a por-tar a casa la pelle.

E di avventura in avventura,ecco Amadeo Giannini, che ilgiorno dopo il sisma di SanFrancisco del 1906, mentre En-rico Caruso che era lì in tour-née girava cantando tra le ma-cerie per tener su il morale aiterremotati, piazzò «sul molodue barili con sopra un tavolac-cio e un cartello con la scritta:“Si fa credito a tutti”» e gettòcosì le basi della Bank of Ame-rica, la più grande banca delmondo. E coi suoi dollari fi-nanziò il mitico Golden GateBridge voluto dal sindaco An-gelo Rossi. E poi due studentidi Stanford, che nel 1938 mise-ro su un laboratorio pionieri-stico in un garage di Palo Alto:erano Bill Hewlett e DavidPackard. E quel garage è oggiun monumento nazionale. C’èuna targa: «Questo è il luogo dinascita di Silicon Valley».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il libroIl libro di RobertoBonzio, Italianidi frontiera. Dal West al Web: un’avventura in Silicon Valley è edito da Egea (pp. 176, e 17,50, forma- to ePub, e 9,99). L’introduzione del libro (che qui anticipiamo) è di Gian Antonio Stella

L’autoredi Gian Antonio Stella

L’erroreDa noi si mettono in cattedra gli allievi, ovvero le proprie idee, non chi ne ha di nuove

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Corriere del Veneto Venerdì 10 Aprile 2015 PD9

Bitonci taglia la tassa di soggiornocancellando l’iscrizione alle onlusLe associazioni sono costate a palazzo Moroni 160 mila euro, entusiasti gli albergatori

PADOVA - «Era ora che qualcunotagliasse il balzello». Parola diMonica Soranzo, presidente diFederalberghi Padova. Perchéin un periodo di crisi, «pesan-tissimo», la tassa di soggiornoera vista come il fumo negli oc-chi dagli operatori e dai turisti.

La sforbiciata l’ha annuncia-ta ieri il sindaco di Padova Mas-simo Bitonci: «Proprio quandoil governo approva un def (do-cumento di economia e finan-za) produrrà una seria diminu-zione di risorse ai Comuni, eper Padova si tratta di 2,7 mi-lioni nel 2015 rispetto all’annoprecedente, e dopo il taglio dialtre tasse (Tari, Tasi e Imu, se-condo Bitonci; ndr) rimodulia-mo anche la tassa di soggior-no». Una imposta determinatanel 2011 (e quindi da preceden-te amministrazione) e di un va-lore variabile da 1 a 3 euro alpernottamento, in base alle stelle dell’albergo. Secondo ilprimo cittadino, l’operazionecomporterà minori entrate perduecentomila euro, «ma la ri-caduta sul settore alberghiero edel commercio potrebbe esse-re molto maggiore, a vantaggiodi tutti». Il mancato introito,secondo Bitonci, non è proble-ma: «In consuntivo c’è un avan-zo in conto capitale realizzatoanche con tagli ad associazioninon utili». Sempre ieri matti-na, in effetti, nel corso di unarapida riunione di giunta, ilsindaco ha fatto approvare unadelibera per sancire ufficial-mente l’uscita del Comune diPadova da diverse associazioni.Nello specifico, da Avviso Pub-blico (costata 26 mila euro),Anci Ideali (25 mila euro), LegaAutonomie Locali (14 mila eu-

ro), World Health Organisa-tion-Città Sane (63 mila euro) eCoordinamento Nazionale EntiLocali per la pace e i dirittiumani (34 mila euro). Durantegli ultimi anni, per aderire allesigle appena citate, il Comuneguidato da Flavio Zanonato pri-ma e da Ivo Rossi poi ha spesoquindi un totale di quasi163mila euro, poco meno delvalore totale dei tagli alla tassadi soggiorno. Ora, che la tassadi soggiorno sia «odiosa» nonlo pensa solo Bitonci. Per la So-ranzo «la verità è che i clientisono pochi e che l’imposta gra-va sulla nostra attività». In chesenso? «Attualmente, quella

della tassa è una delle cose cheindispettisce i clienti e pur dinon scontentarli, la tassa la pa-ghiamo noi. E ciò in un conte-sto in cui i margini sono parti-colarmente risicati». Peraltro, secondo Soranzo, «siamo statinoi a chiedere, per iscritto, chesi limitasse questa imposta.Sono felice che qualcuno ci ab-bia ascoltati». La pensa così an-che Patrizio Bertin, presidentedell’Ascom Confcommerciopatavina: «Non si può cheesprimere soddisfazione - af-ferma il presidente - perché èevidente che si sta seguendo lastrada giusta. Le tasse vannobene quando corrispondono a

esigenze del territorio, ma que-sto non è il caso di quella disoggiorno. Fare da banca a entipubblici è già un aggravio; al-meno, che si allinei l’entità del-la spesa al livello di altre realtàdel Veneto. E’ quello che Biton-ci ha detto che si farà». Si capi-sce meno, però, l’entità del ta-glio. Per ora, l’amministrazionesi è limitata a definire la quan-tificazione delle mancate en-trate e non quanto ciò incideràsulle tasche dei turisti. «Aspet-tiamo di saperne di più», ha concluso Bertin.

Marco de’ FrancescoDavide D’Attino

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Mentre cresce la fronda tosiana Gli imprenditori vanno da ZaiaBedeschi, Canella e Rossi Luciani ospiti del sindaco

PADOVA Coincidenze. L’altra se-ra, più o meno nelle stesse orein cui l’intera segreteria provin-ciale della Lega (capitanata dalsindaco di San Martino di Lu-pari, Gerry Boratto) rendevanote le proprie dimissioni e sischierava ufficialmente a so-stegno di Flavio Tosi, il primo

cittadino di Padova, Massimo Bitonci, radunava a cena, al ri-storante La Mappa di Selvazza-no, un folto gruppo di indu-striali, tra cui Guglielmo Bede-schi, Francesco Canella, LuigiRossi Luciani e Roberto Rolle: ospite d’onore, il governatoreuscente del Veneto, Luca Zaia.Intanto, ieri, hanno ufficializ-zato il loro addio al Carroccio eil loro appoggio al sindaco diVerona e candidato alla presi-

denza del Veneto, anche le se-zioni di Santa Margheritad’Adige, Teolo e Tombolo/Onara. Quattro giorni fa, inve-ce, era stata la volta di Alessan-dro Paiusco, assessore a Villa-franca, e di David Girotto, vice-sindaco di Vighizzolo d’Este.Mentre, ormai da settimane,sono note le adesioni all’avven-tura tosiana dell’assessore re-gionale all’Ambiente, MaurizioConte, dell’onorevole di Vigon-za, Roberto Caon, dell’ex asses-sore provinciale Marzia Maga-gnin e degli ex consiglieri inComune a Padova, Mario Venu-leo e Luca Littamè. Inoltre, exleghisti a parte, il sindaco scali-gero ha già raccolto il consensodi molti esponenti del centro-destra moderato e dell’area cat-tolico-popolare: basti fare i no-mi degli ex primi cittadini diMonselice, Camposampiero eLozzo Atestino, Fabio Conte,Domenico Zanon e Luca Ruf-fin, del presidente dell’Ater,Flavio Frasson, dell’ex sindaco di Padova e deputato SettimoGottardo, dell’ex assessore Do-menico Menorello, e, si vocife-ra con sempre maggior insi-stenza di Luca Claudio. (d.d.a.)

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NeotosianiLa segreteria provinciale della Lega che è passata in massa con Tosi

Il punto Snai lascia la stazioneal suo posto un centro congressi Nella nuova sede dell’agenzia vigilantes e telecamere

PADOVA Il conto alla rovescia ècominciato. Tra una ventina digiorni, infatti, la storica Agen-zia Ippica di piazzale Stazione,ritenuta (a torto o a ragione)una delle principali fonti di de-grado di cui soffre l’intera areaantistante la ferrovia, abbando-nerà i locali che, da ben 24 an-

ni, occupa ai piedi del cavalca-via Borgomagno, proprio difronte alla fermata del tram. Esi trasferirà da un’altra parte, apoche centinaia di metri di di-stanza, cioè in via Tommaseo,nel tratto compreso tra piazzaDe Gasperi e viale Codalunga,nell’immobile in cui, fino aqualche mese fa, c’era una filia-le della Findomestic, a fiancodel negozio d’arredamentoScic. I proprietari dello spazio

in cui la sala scommesse si tro-va in affitto dal lontano 1991,ovvero la società Saicom Srl (lastessa società che possiedel’Hotel Grand’Italia e il sotto-stante Mc Donald’s), intendo-no realizzare lì una sorta dicentro-convegni collegato al vi-cino albergo e, per questo mo-tivo, hanno fissato lo sfrattoper il 28 aprile prossimo. Nelfrattempo, l’altro giorno, ilquestore Ignazio Coccia, per-ché uno spacciatore nigerianoin fuga dai carabinieri vi avevatrovato rifugio, ha ordinato la chiusura per due settimane(cioè fino a mercoledì 22) dellastessa sala scommesse. Tantoche, con ogni probabilità, il lo-cale riaprirà i battenti diretta-mente nella nuova sede di viaTommaseo dove, fanno saperei titolari, sarà attivato un siste-ma di videosorveglianza sia in-terno che esterno, verrannoimpiegati alcuni vigilantes pri-vati e, soprattutto, non sarannopiù trasmesse in diretta le cor-se di cavalli e nemmeno le par-tite di calcio, proprio per evita-re un eccessivo (e, in alcuni ca-si, pericoloso) assembramentodi persone. (d.d.a.)

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Punto SnaiLa storica agenzia ippica della stazione chiude i battenti

Luca ClaudioSempre più vicino a Tosi

Nuovo indirizzoSarà in via Tom-maseo

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Inizia il Galileo Festival

Professionistie startupper alla kermesse dell’innovazione

PADOVA Il mondo dell’innovazione arriverà a Padova dal 17 al 19 aprile. Si apre infatti la terza edizione di Galileo, il Festival dell’Innovazione, promosso da VeneziePost e Cuoa Business School, con il patrocinio del Comune di Padova, dell’Università di Padova e la media partnership di Corriere Innovazione. Un calendario di 3 giorni e 50 relatori per parlare di imprenditorialità di successo e innovazione. In programma anche una «Start-up Academy» per mettere in dialogo tutti gli startupper con professionisti e un laboratorio dove oltre 100 giovani da tutta Italia elaboreranno il proprio «Manifesto del Lavoro». Aprirà il festival giovedì ore 20.30 il genetista Edoardo Boncinelli, con il suo «Homo faber. Storia dell’uomo artefice dalla preistoria alle biotecnologie». Il programma completo del festival si trova su www.galileofestival.it (ri.ba.)

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Palazzo Moroni Il sindaco Massimo Bitonci è convinto che non ci saranno problemi di bilancio per il mancato introito della tassa di soggiorno

Il progetto

L’università va su Marte alla ricerca dei «sogni»

PADOVA La città del Santo verso il pianeta rosso. Un team del Cisas (centro di ateneo di studi e attività spaziali) del Bo, guidato da Stefano Debei, docente al dipartimento di ingegneria industriale, è della partita. Il programma spaziale (dell’Esa europea e dell’agenzia spaziale russa) prevede due missioni: ExoMars 2016, con orbiter e lander, e ExoMars 2018, con un rover dotato di una sorta di trivella in grado di perforare il terreno per oltre due metri. Padova partecipa con una strumentazione, chiamata «Dreams», in grado di valutare i parametri atmosferici del suolo di Marte «In genere – ha affermato ieri Piero Benvenuti, docente al dipartimento di fisica e astronomia, in occasione della consegna del modello di Dreams – l’Esa si rivolge a industrie; questa volta, il capocommessa è un centro universitario». (m.d.f)

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La vicenda

l Il sindaco di Padova Massimo Bitonci ha cancellato l’iscrizione a una serie di associazioni considerati «inutili»

l Così il Comune risparmia 160 mila euro e quindi può tagliare la tassa di soggiorno come avevano chiesto gli albergatori.

l Il taglio è stato annunciato ma non ancora quantificato e segue la decisione di abbassare l’Imu ai commercianti alzandolo alle banche

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PD8 Venerdì 17 Aprile 2015 Corriere del Veneto

Al Galileo-Festival dell’Innovazione si parlerà di biomedicina e robotica, patent box e fisco. Le proposte: la Start-up Academy e il manifesto dei cento giovani. Il centro storico sarà il cuore dellamanifestazione. Il direttore Sideri: siamo la leva del cambiamento

A PADOVA IL FUTURODAL FONDATORE DI ARDUINO ALL’AD DI POSTE ITALIANEIN TRE GIORNI 50 RELATORI

D al fondatore di Arduino-Massimo Banzi al gene-tista Edoardo Boncinelli;

dall’amministratore delegatodi Poste Italiane Francesco Caioal presidente di ConfindustriaDigitale Elio Catania: sono que-sti alcuni dei nomi dei grandiprotagonisti dell’innovazioneche si incontreranno a Padovada oggi al 19 aprile per il Gali-leo-Festival dell’Innovazione –promosso da VeneziePost eCuoa Business School, col pa-trocinio del Comune e dell’Uni-versità di Padova e la mediapartnership di Corriere Innova-zione – diretto da quest’annoda Massimo Sideri, giornalistadel Corriere della Sera.

«L’innovazione in Italia in-cute timore ai più perché è per-cepita erroneamente come unprocesso di esclusione. Proprioper questo motivo vogliamodiffondere la cultura dell’inno-vazione: questa può essereun’energia positiva», commen-ta Sideri. «Padova ha tutti i nu-meri per diventare il punto diriferimento del cambiamen-to». Incalza Paolo Gubitta, pro-fessore all’Università di Padovae presidente del ComitatoScientifico del Festival: «Trova-re i modi per potenziare l’inno-vazione e il suo trasferimentonei processi produttivi è il filoconduttore di questa edizione,che ruota attorno a due parolechiave: sorpresa e imprendito-rialità».

Sono queste le mission chesaranno sviluppate in un calen-dario di tre giorni e ritmato da50 relatori, nel quale si inneste-rà una Start-up Academy permettere in dialogo tutti gli star-tupper e gli aspiranti tali conprofessionisti di successo; maanche un laboratorio di tregiorni durante il quale oltrecento giovani da tutta Italia di-

scuteranno del rapporto traformazione e impresa ed ela-boreranno il proprio «Manife-sto del Lavoro».

Cuore pulsante della manife-stazione sarà il centro storicodi Padova, con la Sala delle Edi-cole e il Ridotto del Teatro Ver-di che ospiteranno il calenda-

liane Francesco Caio, il presi-dente di Confindustria DigitaleElio Catania e il presidente eamministratore delegato di Al-catel-Lucent Italia Roberto Lo-iola (domani, ore 11.30). Mal’innovazione non è solo tecno-logia: è questo il tema dell’ulti-mo libro del giornalista Corrie-re della Sera Dario Di Vico, chediscuterà di «E-commerce, re-tail, logistica» con Stefano Be-raldo del Gruppo Coin-OVS, eGiangiacomo Olivi, partnerDLA Piper Italia (oggi , ore 18).

Biotecnologie, biomedicinae robotica saranno invece alcentro di due diversi incontri,in programma domani, conClaudio Bordignon di MolMed,e Pierluigi Paracchi di Genenta,che dialogheranno in un panelintitolato «Biotech: una storiadi successo» (ore 15); alle ore16, sarà invece la volta di An-drea Bertolini, ricercatore Ro-boLaw, Giorgio Metta, iCub Fa-cility Director, Istituto Italianodi Tecnologia, e Cesare Sironi,fondatore Starck Ventures, sultema «Umano troppo Umano:iCub e il futuro della robotica».Infine, alla terza edizione delGalileo-Festival dell’Innovazio-ne trovano spazio anche argo-menti «tecnici» e centrali per ilfuturo dell’impresa: se oggi siparlerà di patent box e nuoveforme di incentivazione fiscaledell’intagible con Salvatore Ba-sile e Francesco Zanotto, part-ner Cortellazzo&Soatto, ErcoleBonini, fondatore Studio Boni-ni, e Antonio Poliero, respon-sabile Divisione Brazing LegorGroup, invece domani il focussarà sul people management ela gestione innovativa delle ri-sorse umane. Molto ricco an-che il calendario delle presen-tazioni: citiamo oggi alle 12quella dedicata a Corriere Inno-vazione con l’intervento del di-rettore Giuseppe Di Piazza.

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di Mauro PigozzoI volti

l Massimo Banzi, fondatore di Arduino

l Edoardo Boncinelli, genetista e saggista

l Francesco Caio, amministratoredelegato Poste

Il vademecumSito, social e PeriscopeEcco come seguire tutti gli appuntamenti

La tre giorni dedicata all’innovazione ha anche una dimensione web. Punto di riferimento è il sito internet www.galileofestival.it, dove è possibile consultare il calendario degli eventi per data, luogo, relatore e sezione, registrarsi agli appuntamenti (sono tutti gratuiti, salvo pre-accredito on line e la disponibilità di posti nelle sale) e creare così il proprio calendario personalizzato.

E’ anche attiva la comunicazione sui social network, sia su Facebook che su Twitter; hashtag ufficiale della manifestazione è #galileo15. Novità degliultimi giorni: sarà possibile seguire il Festival anche attraverso le dirette video di Periscope (l’ultima App «giornalistica» di Twitter che garantisce la visione ai follower) trasmesse dal canale ufficiale di Venezie Post. (ma.pi.)

sfondo ad «Abitare il futuro»anteprima del Galileo propostada Leds-Università di Padova.Le presentazioni dei libri sisvolgeranno, invece, all’internodella Feltrinelli.

Impossibile citare tutti gliappuntamenti e le presentazio-ni. Eccone alcuni. Il fondatoredi Arduino Massimo Banzi – difatto il più famoso inventoreitaliano contemporaneo – dia-logherà con il direttore scienti-fico della Fondazione Nord EstStefano Micelli sul tema di «Lavia italiana all’innovazione»(domani, ore 17). Ancora: «Co-sa serve per innovare?» è l’in-terrogativo attorno a cui si fo-calizzerà il confronto tra il fon-datore di Banzai Paolo Ainio e ilconsigliere per l’innovazionealla Presidenza del Consigliodei Ministri Paolo Barberis (og-gi pomeriggio, dalle 16.30).L’Agenda Digitale sarà alla basedella conversazione tra l’ammi-nistratore delegato di Poste Ita-

rio dei talk, mentre la Sala Nas-siriya sarà la sede della Start-UpAcademy. Si affiancherannopoi il Caffè Pedrocchi e il Cen-tro Universitario di via Zabarel-la. Il primo ospiterà l’UnicreditStartlab, aperitivo curato daUnicredit (domani, ore 12.30).Ieri sera il secondo ha fatto da

Eventi

«La nostra città erediteràinnovazioni aperte a tutti»L’assessore alla Cultura Rodeghiero: sintesi di eccellenze

E’ al timone della Cultura, intesa come as-sessorato, di Padova da circa un anno. PerFlavio Rodeghiero questa del Galileo-Fe-

stival dell’Innovazione è la prima edizione, mal’ha sposata in toto, integrandola con iniziative proprie, presenti e future. Con lui ragioniamo sulsenso della tre giorni per la città di oggi e di do-mani.

Assessore, il Galileo-Festival dell’innovazio-ne torna per il terzo anno e il suo direttore,Massimo Sideri, dice che ha tutti i numeri perdiventare l’appuntamento italiano più impor-tante per quanto riguarda l’innovazione. Lei cicrede?

«Diciamo che il lavoro da loro fatto è molto si-gnificativo. Direi, soprattutto, che i soggetti coin-volti nell’iniziativa sono di riferimento a livellonazionale, per cui, sì, ci sono le premesse perchéla centralità auspicata diventi tale. Il prossimo mese, il 16 maggio, ospiteremo a palazzo dellaRagione anche TEDxPadova, altro evento di fron-tiera cin tema di tecnologia, digitale, urbanistica,

economia, fino alle scienze spaziali. Oggettiva-mente vedo un contesto di stimolo all’innovazio-ne che trova nell’università un bacino naturale dicrescita. Ovviamente il fermento va declinato se-condo un concetto d’innovazione che non è soloinnovazione tecnologica, ma anche inclusione esostenibilità». Il Festival è un evento in più luoghi, che mette-rà il centro storico di Padova in vetrina. Consa-pevole la scelta di sposare la comunicazionedell’immagine della città con la forma di unevento che nasce proprio per unire più livelli diazione e più strutture di pensiero?

«Assolutamente sì. Sono luoghi, quelli cheospiteranno la tre giorni, emblematici e rappre-sentativi della città. La rappresentatività però haun senso particolare, perché la nostra intenzione

valore». Cosa rimane sul territorio dopo un evento co-me il Galileo Festival? Che ricaduta si aspetta?

«Simili iniziative servono innanzitutto a crearereti di relazioni anche di livello nazionale, quindiad acquisire piena coscienza delle proprie poten-zialità: imprenditoriali, produttive e di ricerca.Bisognerà poi verificare come far emergere le po-tenzialità con azioni pratiche sul territorio, in te-ma di start-up, ad esempio, di digitalizzazione della burocrazia... Ragionare di innovazione ser-ve a leggere il territorio, a coinvolgerlo e a crearecondivisione. Con questo appuntamento entra-no in contatto soggettività molto ricche, poi, si sa, il problema è fare sistema...». Padova centro produttivo e intellettuale del Ve-neto, si dice. E’ ancora così?

«Abbiamo la fortuna di avere un centro di ec-cellenza come l’università, che in questo senso èun propulsore assoluto. Poi, dal punto di vistageografico, la città è un punto di connessione daest, ovest, nord e sud unico nel Nordest. Direi checi sono tutte le premesse per un futuro di centra-lità».

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di Renato Piva

Un anno fa Una foto della scorsa edizione del Galileo Festival. L’evento torna con veste e ambizioni rinnovate (Foto Orefice)

Leggere le potenzialità La ricaduta dell’evento: «Ci sono protagonisti di primo piano, creerà relazioni su ampia scala e ci aiuteràa leggere le potenzialità del territorio»

è quella di creare una unità, un centro capace didiffondere sul territorio concetti innovativi maanche tecnologie smart e nuovi servizi. E’ perchéqueste innovazioni siano inclusive, perché i ser-vizi innovativi non siano per pochi, che conside-ro rappresentativi i luoghi scelti per il festival.Vogliamo che l’innovazione abbia effettive rica-dute sul territorio, e per tutti».Al di là del centro storico, cosa mette in vetrinala città? Quali eccellenze potranno o dovrannorisaltare?

«Innanzitutto proprio in questi giorni abbia-mo attivato un tavolo con Confindustria e univer-sità per muoverci in maniera coordinata in temadi interventi sulle soft city. Stiamo pensandoquali installazioni di tecnologia possano essereintrodotte nell’area urbana. In vista dell’Expoapriamo un soft-city point, con progetti e propo-ste rivolte a realtà imprenditoriali e pubblicheamministrazioni perché siano più efficenti. Poipensiamo a progetti sulla città rivolti a giovani ar-chitetti. Il nostro obiettivo è diffondere idee di

l Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera

~P. GubittaTrovare i modi per potenziare l’innovazio-ne e il suo trasferi-mento nei processi produttivi è il filo conduttore del Festival

Quasi umano Il robot «bambino» iCub, nato all’Istituto italiano di tecnologia Il responsabile del progetto, Giorgio Metta, sarà al festival padovano

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Corriere del Veneto Sabato 18 Aprile 2015 PD17

Economia

Galileo Festival«Coin, dopo il rilanciovenditaentro 5 anni»PADOVA «Certo che Coin saràvenduta. Ma l’operazione non èprevista per l’immediato. Pen-so ad un orizzonte temporalemedio, tra uno e cinque anni».Lo ha affermato ieri sera, nelcorso del dibattito «L’innova-zione non è solo tecnologia: e-commerce, retail, logistica»,nel contesto del Galileo Inno-vactors’ Festival, l’amministra-tore delegato di Ovs, StefanoBeraldo (nella foto), nel con-fronto pubblico cui hanno par-tecipato anche GiangiacomoOlivi dello studio legale «Dla Piper» di Milano e il giornalistadel Corriere della Sera Dario DiVico. Per Beraldo «il nostroobiettivo in questo momento èriposizionare Coin verso unagamma più alta, coerentemen-te con il pubblico medio-altodei centri cittadini». Quanto al-l’innovazione, Beraldo ha ricor-dato che la crisi «ha determi-nato per l’azienda, una revisio-ne, in termini di analisi, di tuttela variabili della filiera: nonsegmenti di prodotto, ma arti-coli; non cluster ma singoli ne-gozi; non stagioni ma settima-ne». Per Beraldo «forse l’e-commerce non ha mai riscossoun grande successo, in terminiimmediati, per le vendite. Ma èanche vero che grazie alla navi-gazione di 2 dei 15 milioni diclienti Ovs, siamo stati in gradodi profilarli meglio. Si guarda

internet e poi si compra al ne-gozio. Sono informazioni im-portanti».

In mattinata, sempre al Gali-leo Festival, ma alla presenta-zione del prossimo numero diCorriere Innovazione (magazi-ne della piattaforma di Rcs chepromuove una nuova cultura inmateria in tutti i settori), si erascoperto che solo l’1,98% degliunder 24 fonda un ‘azienda, inItalia, contro un valore cinquevolte superiore degli Stati Uniti.Ma ciò non significa che ancheda noi non ci siano giovanistraordinari che hanno saputo azionare le leve dell’innovazio-ne. È intervenuto il direttore Giuseppe Di Piazza: «Il numerosarà in edicola il 23 aprile, in-sieme al Corriere della Sera. Al-l’interno, un’intervista del Ceodi Cisco John Chambers. Ha de-ciso di investire da noi. È vero:forse il nostro, per un insiemedi fattori strutturali non è il Pa-ese ideale per fare impresa, maquesto aspetto negativo è com-pensato da una grande duttili-tà».

Marco de’ Francesco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Veneto Banca e le azioni svalutateAddio alla popolare nella tensione Tra comitati e avvocati, oggi l’ultima assemblea dei soci prima della spa

Dopo tre anni dall’affitto del ramo d’azienda, la asolana Agef srl, specializzata nella produzione di attrezzatura per giardino, è stata in grado di «riacquistare» la fabbrica. Nella compagine sociale è presente il gruppo industriale francese Forges d’Alivet il cui ingresso consentì, tre anni fa, di riassorbire 38 dei 63 addetti.

ATTREZZATURE DA GIARDINO

Agef, completato il piano di rilancio

Con il nuovo programma «21 Investimenti III», che ha raccolto 300 milioni di euro per investimenti in Italia, la società guidata da Alessandro Benetton è entrata nel capitale di Sifi, sigla catanese dell’oftalmologia. L’azienda ha realizzato nel 2014 un fatturato di circa 70 milioni.

FINANZA

«21 Investimenti»entra in Sifi

IN BREVETREVISO Un bilancio con un«rosso» record di 968 milioni euna perdita in tre anni di 1.100.La partita delle fusioni, con il ritorno sulla scena di Popolaredi Vicenza come soluzionepossibile, dopo il fiero no delloscorso anno. E la complicazio-ne in più, stavolta, delle azioniinvendibili e svalutate del 23%,che ha avvelenato il rapportobanca-soci e aperto un vaso diPandora di ricorsi, denunce eminacce di class action di deci-ne di risparmiatori, rinfocolatedall’inchiesta per aggiotaggioaperta con il clamoroso blitz difebbraio della Finanza.

L’assemblea dei soci di Vene-to Banca torna a riunirsi, oggialle 9, sotto la tensostruttura al-lestita a villa Spineda di Volpa-go, che già fu lo scorso anno te-atro dell’assise dell’orgogliocontro Banca d’Italia, che avevadimissionato il vecchio cda. Ilclima, forse, è ancor più diffici-le, nell’ultima assemblea dabanca popolare, vista la trasfor-mazione in spa annunciata perl’estate. Un anno fa furono oltre5.800 i soci presenti e 11.800 ivoti espressi con le deleghe,destinati a lievitare con il nu-mero di deleghe portato a 10. Ilpienone - tempo permettendo- sarà assicurato. Ma stavolta il

nodo delle azioni illiquide gra-va come un macigno. Soci e av-vocati sono in movimento; e iltema rischia di diventare il verocentro dell’assemblea.

Lo fa capire l’Associazioneazionisti dell’ex presidente del Tribunale di Treviso, GiovanniSchiavon: «Esprimeremo lemolte perplessità dei soci», di-ce una nota, che aggiunge però«che l’unico soggetto che ci po-trà far uscire da questa com-plessa situazione sarà la banca.Il momento è delicatissimo;

per questo va evitato l’errore dinon sostenerla». L’associazio-ne interverrà con più soci. Ledomande ruoteranno intornoal prezzo dell’azione e alla suapossibile discesa, alla trasfor-mazione in spa, alle aggrega-zioni e «ai reali pericoli o van-taggi di una fusione con Vicen-za». L’Adiconsum, l’associazio-ne consumatori Cisl che segue isoci che non vendono le azioni,ha annunciato un presidio, ri-petendo la disponibilità «a so-stenere le azioni possibili affin-ché i risparmiatori/azionistipossano rientrare col denaro».

Ma ci sono anche linee benpiù dure. Come quella dell’av-vocato Sergio Calvetti, legaledel Siti, il sindacato italiano tu-tela investimenti. Ieri ha fatto sapere che la linea concordataper l’assemblea con i soci rap-presentati è di opporsi alla sva-lutazione dell’azione da 39,5 a30,5 euro, chiedendo di appro-vare l’azione di responsabilitàcontro gli ex presidente ed am-ministratore delegato, FlavioTrinca e Vincenzo Consoli. «Lasvalutazione del sovrapprezzoper coprire le perdite non ècorretta e penalizza gli azioni-sti», sostiene l’avvocato. Cheoltre all’azione collettiva («Sia-mo vicini al migliaio di soci»,sostiene) annuncia di aver fattopartire verso la Procura di Ro-ma una memoria integrativa.Chiede, partendo dall’aggio-taggio, di approfondire glieventuali reati associativi ditruffa ed estorsione. In sostan-za - è la tesi - se il valore delleazioni era gonfiato in partenza,ne discende che la vendita diazioni e l’aumento di capitaleerano viziati anche a valle. Rea-to associativo, sempre per l’av-vocato, perché coinvolgerebbela banca fino ai responsabili difilale. Con l’ipotesi anche del-l’usura, per l’acquisto azionicon prestiti: la svalutazione deititoli verrebbe incorporata nelTaeg, il costo totale del presti-to, facendo superare la sogliadell’usura. Contro queste lineesi schiera l’Associazione pen-sionati di Veneto Banca: «Negliultimi mesi si è data un’imma-gine della banca distorta. Vo-gliamo spezzare una lancia infavore di un’azienda che sentia-mo ancora nostra. Oggi voglio-no farci credere che quella sto-ria non solo è finita, ma addi-rittura non è mai esistita».

Federico Nicoletti© RIPRODUZIONE RISERVATA

968In milioni di euro, la perdita di Veneto Banca nel 2014, dopo i 96 del 2013 e i 39 registrati nel 2012

L’assise

l L’assemblea di Veneto Banca è convocata oggi alle 9 a villa Spineda di Venegazzù di Volpago del Montello, nel Trevigiano (via Jacopo Gasparini 71). Parcheggi dedicati al centro direzionale della banca in via Feltrina Sud a Montebelluna, all’azienda Db group (via Feltrina nuova, Montebelluna) e dal ristorante Da Celeste (via Diaz 12, Venegazzù); bus navetta gratuiti fino a un’ora dopo il fine assemblea dai primi due parcheggi

Un anno dopo L’assemblea dei soci del 26 aprile 2014

Corriere InnovazioneNel numero di aprile del magazine un’intervista al Ceo di Cisco: «Investirà qui»

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Corriere del Veneto Domenica 19 Aprile 2015 PD21

VicenzaI Notturni arrivanoa quota 200mila

La mostra «Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento» in Basilica

palladiana di Vicenza ha raggiunto ieri i 200 mila biglietti venduti in poco meno di quattro mesi. Mirella Marcato, padovana e appassionata di impressionismo, è l’acquirente del biglietto «tondo» (nella foto con il sindaco Achille Variati, a sinistra, e Marco Goldin, curatore della mostra). (G.T.)

Cultura&Spettacoli

Carpaccio, un narratorealle soglie della modernità

A ttorno al 1514 Vittore Car-paccio aveva terminatol’ultimo dei suoi celebri

cicli pittorici: dopo quello con le storie di Sant’Orsola, quello con le scene dedicate al vittorioso scontro tra San Giorgio e il dra-go che insidiava crudelmente la vita dei giovani della città libica di Selem. Poi le scene della vita di San Girolamo (con lo straor-dinario capolavoro del sogno di Sant’Agostino nello studio). E poi ancora quelle con la vita del-la Vergine e, infine, quelle con i miracoli e il martirio di SantoStefano. Vittore possedeva comepochi il senso del racconto, cioè del mettere in successione sce-ne ed episodi a costruire perfet-te macchine narrative. Ed era poidotato di una fantastica qualità di scenografo, tanto che certevolte si ha quasi l’impressione che le storie raccontate siano deipretesti per dar vita a dei fiabe-schi fondali ricchi di architettu-re «moderne» e di non meno af-fascinanti citazioni di monu-menti dell’antichità.

E si aveva tuttavia la percezio-ne netta che la città fantastica che egli andava costruendo neisuoi dipinti fosse sempre Vene-zia. O, meglio, fosse una Venezia arricchita e impreziosita di cita-zioni tratte dalle rappresenta-zioni di Gerusalemme e di Ro-ma, di Costantinopoli e di Ales-sandria d’Egitto.

Era entrato nella cerchia ri-stretta dei pittori ufficiali, affian-

cando proprio i due fratelli Belli-ni nell’impresa di decorare le pareti della Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con episodi della storia di Venezia che esaltassero le virtù della Re-pubblica e l’ardire dei suoi figli, piegando disinvoltamente lastoria alle necessità della propa-ganda e dell’auto-celebrazione.

Ma proprio il fluire di quellastoria che si voleva rappresenta-re come un tutto glorioso ederoico aveva appena subito un’interruzione drammatica e inaspettata: la Lega di Cambrai, aveva sbaragliato l’esercito vene-ziano ad Agnadello il 14 maggio 1509, e la Repubblica aveva visto occupato e devastato il suo inte-ro territorio. Passeranno ven-t’anni prima che le cose ritorni-no quasi al prima della disfatta, ma la ferita non si sarebbe più ri-marginata, un incantesimo si

era spezzato.Anche per Vittore sarà impos-

sibile ritornare indietro. Iniziava per lui, come per molti, una fase nuova del suo cammino umano e professionale. Sì, perché ancheil mondo della pittura venezianaera, in quel breve giro d’anni, mutato radicalmente. Altri era-no i protagonisti del secolo nuo-vo e avevano i nomi di Giorgio-ne, di Pordenone, di Lorenzo Lotto, di Sebastiano del Piombo ma, soprattutto e sopra tutti,spiccava la titanica figura di Ti-ziano, destinato a occupare con il suo genio e la sua prepotente personalità l’intero sviluppo del Cinquecento. Altre certezze si stavano per di più infrangendo: la riforma protestante stava insi-diando l’unità della Chiesa e mi-nando l’autorità del Papa e della gerarchia, i dogmi e la dottrina, l’efficacia e la stessa legittimità

dei sacramenti, delle indulgen-ze, del culto di santi. Vittore per-cepisce con nettezza un tale ri-volgimento che fu culturale non meno che politico e religioso,che veniva a mutare i rapporti stessi tra la pittura e la realtà, tra l’impegno dell’artista e le esi-genze della committenza. Eglicontinua per altro a realizzare i suoi delicati polittici, a dar vita aisuoi Sebastiano trafitti di frecce e Rocco con l’abito da pellegrino e la piaga della peste, Pietro da Verona con la testa spaccata dal-la lama feroce: sono forse le ulti-me fiammate della sua cultura tardo quattrocentesca. Ma le espressioni si sono fatte più tri-sti, i paesaggi meno rigogliosi, piante e fiori hanno rinunciatoallo sfolgorante tripudio di va-rietà e di colori.

(1. Continua)© RIPRODUZIONE RISERVATA

C ome disse lo storico dell’arte Wieland Sch-mied: «L’arte di Emilio Vedova è un fenome-

no complesso. Qualsiasi tentativo di “ridurla” aun solo elemento, a una sola corrente va per for-za rettificato». È un cavallo di razza il pittore ve-neziano, e lo sa bene Alfredo Bianchini, presi-dente della Fondazione Emilio e Annabianca Ve-dova, che ha rivelato nuove iniziative volte al ri-lancio internazionale della sua arte.

In attesa della retrospettiva, nel decennaledella morte dell’artista, il prossimo anno a NewYork, dal 18 al 21 giugno approderà nell’ambitasezione «Unlimited» di Art Basel l’imponente ci-clo vedoviano «…in continuum» (1979-81). L’ap-puntamento svizzero sarà preceduto da una mo-stra alla Galerie Thaddeus Ropac a Salisburgo(24 maggio-31 luglio), dove teleri di Vedova deglianni Ottanta dialogheranno con opere di GeorgeBaselitz. Seguirà una personale alla galleria Ro-pac parigina. Venezia presenta dal 6 maggio al 18ottobre «Frammenti Expo ’67: Alexander CalderEmilio Vedova», due esposizioni che ricordano la presenza dei due artisti all’Esposizione diMontreal. Vedova vi creò «Percorso/Plurimo/Luce», installazione costituita da un complessosistema di proiezioni da lastrine di vetro colora-to. Nella mostra al Magazzino del Sale, a cura diGermano Celant con Fabrizio Gazzarri, sarà alle-

stita una ricostruzione dell’originale ideazione.Anche la macchina in movimento ideata da Ren-zo Piano tornerà in funzione facendo sfilare al-cune tele del «De America».

La Galleria dello Scudo di Verona di MassimoDi Carlo, che nel 2013 aveva esposto il ciclo ame-ricano, sta realizzando con la Fondazione Vedovaun volume a cura di Laura Lorenzoni sulla seriedatata 1976-77. Nello Spazio Vedova la rassegnadedicata a Calder, a cura di Celant con la Fonda-zione Calder, propone 10 «stabile» e un «mobi-le» dello scultore statunitense. E ancora sorpre-se. Per marcare i rapporti di Vedova con la neoa-vanguardia musicale europea, dal 21 al 24 otto-bre al Magazzino del Sale un ciclo di concertiideato da Mario Messinis, con un inedito di Wol-fgang Rihm. All’inizio del 2016, serata con ToniServillo che reciterà brani di Brodskij e Vedova.

Veronica Tuzii© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Giandomenico Romanelli

Venezia

Fondazione VedovaLe novità, da Calderad Art Basel

Arte Il curatore dell’esposizione di Palazzo Sarcinelli ricostruisce la vicendadel grande pittore. Nei suoi quadri un forte senso del racconto e fondali fiabeschi ricchi di architetture. La personale celebrazione della Serenissima

Nella foto grande, Vittore Carpaccio«Leone Marciano»(Palazzo Ducale, Venezia)

Innovazione, quel dialogo mancatoA Padova chiusura del Galileo Innovactors’ Festival. «Atenei e imprese non si parlano»

T utto cambia all’ombra del-l’innovazione. Giangiaco-

mo Olivi, legale e partner delnoto studio Dla Piper, l’ha mes-sa così: «In effetti, ci occupia-mo di tecnologia, proprietà in-tellettuale. Diamo assistenza, eabbiamo deciso di investirenelle start-up. Il mestiere di av-vocato è cambiato: non siamopiù quelli che se ne stanno se-duti ad esprimere pareri; sia-mo quelli che aiutano le impre-se ad identificare il valore».

E il valore, oggi, è semprepiù immateriale.

D’altra parte, osservando isingoli comparti, bisogna an-che ammettere che il contesto

digitale, per esempio, non è co-sì sfavorevole.

E’ emerso al «Galileo Inno-vactors’ Festival», manifesta-zione internazionale che si po-ne come luogo di dialogo traaziende, centri di ricerca, isti-tuzioni e atenei, appunto in fat-to di innovazione.

La kermesse, aperta giovedìscorso a Padova, termina oggi.Per il fondatore e amministra-tore delegato di Digital Magics(il più grande incubatore distart-up digitali) Enrico Gaspe-rini «come consumatori, in Ita-lia siamo al top, con tassi dicrescita a doppia cifra. Però gliinvestimenti istituzionali in

start up, 118 milioni di euro a li-vello nazionale, sono un deci-mo rispetto a quelli del sistematedesco.

Il primo incubatore italiano,e cioè il nostro, ha trovato ri-sorse per 30 milioni, contro isette miliardi di euro del primotedesco. Tuttavia, partendo dalMade in Italy, ci sono dei setto-ri dove la digitalizzazione è ne-cessaria e benefica. Si pensi alfood. E qui gli spazi sono enor-mi».

Secondo Dario Di Vico delCorriere della Sera, relatore allamanifestazione, «quanto a in-novazione, si parla spesso diiniziativa pubblica o delle im-

prese; si dimentica tuttavia unanello intermedio, l’università.In Veneto, secondo me, gli ate-nei dialogano poco con le im-prese, e così un potenzialeenorme non trova canalizzazio-ne nel contesto aziendale. Van-no dunque considerati congrande interesse gli spin-off,che alla fine sono collaborazio-ni tra atenei e studenti partico-larmente brillanti. Bisogna so-stenere iniziative di questo ge-nere».

Secondo Giuseppe Di Piazza,responsabile editoriale di Cor-riere Innovazione, «benché, acausa di una seria di svantaggi,il nostro non sia un paese idea-le per fare impresa, c’è nei no-stri imprenditori una conside-revole duttilità, che consenteloro di superare ostacoli strut-turali e handicap di contesto».

C’è un mondo che avanza, ebisogna mettersi al passo.

Marco de’ Francesco© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Galileo Innovactors’ Festival»a Padova: manifestazione internazionale che si pone come luogo di dialogo tra aziende, centri di ricerca, istituzionie atenei (Bergamaschi)

«Carpaccio. Vittore e Bene-detto da Venezia all’Istria,l’autunno magico di un mae-stro» è la mostra aperta finoal 28 giugno a Palazzo Sarci-nelli di Conegliano (Treviso).Una serie di articoli di Gian-domenico Romanelli rico-struiscono la storia dell’im-portante svolta poetica delgrande narratore della pittu-ra veneziana. Info www.mo-stracarpaccio.it

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INNOVAZIONE

Giovedì, 23 Aprile 2015 www.corriereinnovazione.corriere.it

TERRITORI, CREATIVITÀ, NETWORK, START UP

l’impresa

Il genio e lo stileRobotica, designe biotech: eccole chiavi del successo

04

L’intervistaChambers (Cisco):«Investiamo sul vostrocambiamento»

08

Le storieDalla pizza 2.0 al solarepieghevole, dieci ideeche cambiano il Paese

28/37

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Tra creatività e ostacoli,l’Italia costruisce il suo futuroScuole di business, nuovitalenti, trasferimentotecnologico: una generazionedavanti alla sfida globale

Come nasce

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10 Giovedì 23 Aprile 2015 Corriere della Sera Innovazione

IMPRESA IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

di Luca Barbieri

Si parla sempre dirientro dei cervel-li e di rientro deicapitali. Si parlameno di rientrodi marchi e bre-vetti. Eppure il2015 potrebbe es-

sere l’anno che segna per l’Ita-lia una svolta anche in questoversante: l’approvazione delcosiddetto Patent Box, inseri-to nell’Investment Compactche ha introdotto la legisla-zione sulle Pmi innovative,apre infatti la strada ad agevo-lazioni consistenti per i de-tentori e i produttori di mar-chi e brevetti. Fino al 50% didetassazione dei redditi deri-vati dal loro utilizzo, fino al100% per la loro cessione, nelcaso in cui questi redditi ven-gano reinvestiti entro due an-ni in altri «intangibles», ovve-ro quei beni immateriali (co-me per esempio opere dell’in-gegno, brevetti industriali,marchi) che fanno la vera ric-chezza delle imprese che in-novano.Anche se l’Italia arriva in

ritardo, le attese sono grandi.Soprattutto perché si spera inun effetto leva. E ce n’è vera-mente bisogno se si pensache nel 2014 dall’Italia sonoarrivate solo 4.684 richieste dibrevetto europeo: undicesimanazione, con appena l’1,7%

delle domande totale. Numeriche segnalano due fenomeni:da una parte brevettiamo po-co (mentre al contrario siamoricchi di pubblicazioni scien-tifiche), dall’altro molti intan-gibles italiani sono in realtàallocati all’estero.Quello del Patent Box è sta-

to uno dei temi al centro delGalileo Festival, che ha porta-to a Padova dal 16 al 19 aprile,sotto la direzione di MassimoSideri, giornalista del Corrieredella Sera, il mondo dell’in-novazione italiana.«Il vantaggio fiscale del Pa-

tent Box – ha spiegato France-sco Zanotto dello studio Cor-telazzo e Soatto - è fissato nel-l’esclusione da tassazione Iresed Irap del 50% dei redditiderivanti dall’utilizzo di operedell’ingegno, brevetti indu-striali e marchi commerciali,disegni e modelli. Per que-st’anno sarà del 30%, nel2016% del 40% e a partire dal2017 arriverà al 50%. A questosi aggiunge una misura chedovrebbe funzionare da vola-no per l’investimento in ricer-ca e sviluppo da parte delleimprese, ovvero la detassazio-ne integrale dei redditi deri-vanti dalla cessione degli in-tangibles agevolati. A pattoche il 90% di questi sianoreinvestiti entro 24 mesi nellosviluppo di altri marchi e bre-vetti».Sp iega Erco le Bonin i ,

esperto di proprietà indu-

striale : «Oltre alla produzio-ne e al rientro in Italia di mar-chi e brevetti, la legge dovreb-be favorire l’instaurazione diuna collaborazione più fortetra impresa e università. Pur-troppo c’è un abisso tra laproduzione di brevetti, equindi di innovazione, delleuniversità americane, e quelleitaliane. Eppure se ci fermia-mo a valutare il numero dellepubblicazioni scientifiche diriviste prestigiose e interna-zionali, i nostri ricercatorinon sfigurano affatto, visto

che l’Italia nel 2012 si è piaz-zata al 4° posto nel mondo.Dati recenti di Nature mostra-no che i ricercatori italiani su-perano in produzione anchequelli statunitensi».Perché quindi un numero

così basso di brevetti? Dal latoaccademico il problema è no-to. «Il sistema di valutazione edi progressione della carrieradei ricercatori negli atenei ita-liani – spiega il professor JanKaspar dell’Università di Trie-ste - valuta la sola produzionebibliografica, dando un pesoscarso, o addirittura nullo, al-

la produttività tecnologica equindi ai brevetti».Dal lato delle imprese le ra-

gioni sono forse più culturalie fiscali. Per questo motivo ilPatent Box è un altro tassellofondamentale anche per tuttele startup innovative. «Rendepiù conveniente produrre inItalia prodotti coperti da bre-vetto, migliorando la compe-titività del sistema Paese –spiega Giangiacomo Olivi,dello studio legale Dla Piper -.Le startup hanno un motivoin più per rimanere in Italia etutelare al meglio le proprieproduzioni».Le agevolazioni, insieme

agli altri elementi chiave alcentro del Galileo Festival, traquesti occorre citare i decisipassi avanti dell’agenda digi-tale, il Made in Italy in ripre-sa, le eccellenze della roboticae del biotech, hanno animatoil dibattito dell’evento che si èsvolto nelle suggestive loca-tion della città veneta, tra uni-versità, Caffè Pedrocchi e Tea-tro Verdi. Con gli interventi dimanager , imprend i to r i ,esperti, insomma gli espo-nenti di punta dell’innovazio-ne italiana tra i quali Massi-mo Banzi, Stefano Micelli,Francesco Caio, Paolo Barbe-ris, Elio Catania, Stefano Be-raldo, Paolo Ainio e molti al-tri. Ad ascoltarli, nell’arco diquattro giorni quasi diecimilapersone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La graduatoriaNel 2012 l’Italia eraquarta al mondoper pubblicazioniscientifiche

Grugliasco, 1961

Negli stabilimenti dell’AlfaRomeo si festeggia l’uscitadalla catena di montaggio dellascocca numero 20 mila dellaGiulietta Sprint. Prodotta, nellaversione primo modello, dal1955 al 1965, ne sono stativenduti 131 mila esemplari(380 mila la seconda versione)

LalegislazioneperlePmiprevistadalPatentBox,ibrevettieleagevolazionifiscali:eccoperchéil2015potrebbeesserel’annodisvoltaperlestartup

Eppurs’innovaConsorzio Conai

ImballaggisostenibiliPremiper200milaeuroalleaziendevirtuose

S e il bando è vincente, perché nonripeterlo. L’anno scorso si è rivelatoun successo per le aziende e pertutti noi, popolo di «scartatori» di

plastica e cartone. Il principio è semplice.Per vendere un buon prodotto occorrepresentarlo altrettanto bene: dal punto divista del design, del risparmio energeticoe della salute. Parliamo di prevenzione esostenibilità ambientale degli imballaggi.Lo scorso anno Conai, Consorzionazionale imballaggi, ha indetto un bandoper premiare le aziende più virtuose.«Lo facciamo da più dieci anni, attraversol’iniziativa Pensare futuro, e dal 2014destiniamo 200 mila euro per i nostriconsorziati più virtuosi», spiega WalterFacciotto, direttore generaledell’associazione con diciotto anni di vitaalle spalle. Età della maturità e deirisultati. Da toccare con mano. Sono statipubblicati in questi giorni, sul sitowww.conai.org, sia il nuovo bando per iconsorziati e le loro idee di packagingsviluppate tra il 2013 e il 2014, sia laquota 2014 di recupero di tutti gliimballaggi, acciaio, alluminio, carta, legno,plastica e vetro, ovvero il 78,3 per cento.«Saliamo ancora rispetto al 2013, del 3,2per cento», osserva Facciotto, il quale sabene quanto le percentuali siano pocacosa se non vengono supportate daiprincipi economici: «Siamo ormai a 37mila addetti nella filiera del trattamentodei rifiuti di imballaggio e dell’industriadel riciclo». Prevenire e riciclare benevuole dire «Circular economy»,un’economia in grado di recuperare ipropri scarti per farne delle risorse echiudere così il cerchio. E sotto gli occhidi tutti. All’Expo di Milano, per esempio,un contatore ambientale (realizzato incollaborazione con Amsa-Gruppo A2A) ciinformerà settimanalmente sulla correttagestione dei rifiuti. Previsti, inoltre,mostre, giochi interattivi e video su comenutrire il pianeta di «rifiuti».

Peppe Aquaro© RIPRODUZIONE RISERVATA

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RADIO E WEB

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22/04/15 19:35Audio Rai.TV - Eta Beta - Eta Beta del 20/04/2015 - Perchè gli italiani hanno paura della tecnologia? Le risposte del Festival di Padova

Pagina 1 di 2http://www.etabeta.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-1e1764a4-e23d-4321-9847-213266f229ed.html

HASHTAG RADIO1

20/04/2015 Visualizzazioni:267

Eta Beta del 20/04/2015 - Perchè gli italiani hanno paura della tecnologia? Lerisposte del Festival di Padova

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Perchè gli italiani hanno così paura dell'innovazione? Perchè, più che altrove, da noi è difficilesfruttare le novità tecnologiche e del web? Per capire le ragioni di questa diffidenza, tema alcentro del Festival dell'innovazione che si è chiuso domenica a Padova, Eta Beta prova aindagare attraverso chi riflette e chi agisce nel mondo delle nuove idee.Ospiti: Massimo Sideri (in foto), editorialista sui temi tecnologici del Corriere della sera edirettore del Festival dell'innovazione di Padova; Piero Formica, docente di Economia della conoscenza alla Maynooto University in Irlanda eteorico dell'"ignoranza creativa"; Vincenzo Colucci, 26 anni, di Manfredonia, ideatore di Smart Launcher, app per semplificarela gestione delle icone sullo schermo del telefonino, già scaricata 20 milioni di volte.

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10/4/2015 Corriere della Sera

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LA KERMESSE

Galileo, a Padova il festival italiano dell’innovazioneDal 17 al 19 aprile decine di dibattiti, presentazioni e la startup-school. Cinquanta i relatori: da

Banzi a Barberis, da Caio a Boncinelli. E Corriere Innovazione presenta il suo prossimo

numero in edicola

Riccardo Bastianello

«L’innovazione in Italia è spesso vista come un nemico, incute timore ai più perché è

percepita erroneamente come un processo di esclusione e perché distrugge le

competenze tradizionali». Per questo Massimo Sideri, giornalista e commentatore

del Corriere della Sera e uno dei massimo esperti di innovazione in Italia, ha deciso

di accettare l’incarico di direttore di «Galileo», il festival dell’innovazione che si terrà

a Padova dal 17 al 19 aprile. Non solo. La sua scommessa è ancora più ambiziosa:

fare del Galileo, arrivato oggi alla sua terza edizione, il punto di riferimento per

l’innovazione in Italia. Il «menu» del festival è a dir poco ricco: partendo

all’anteprima organizzata per giovedì 16 alle 20.30 con la conferenza del noto

genetista Edoardo Boncinelli per continuare con focus su biotecnologia, biomedicina

e robotica, conferenze, aperitivi, dibattiti.

Da sinistra Paolo Gubitta, Antonio Maconi e Massimo

Sideri (Foto Marco Beramaschi)

Tra gli appuntamenti più «pratici» c’è

la «Start-up Academy», una sorta di

«scuola di innovazione» che vedrà

startupper o aspiranti tali incontrare

esperti del settore per studiare case

history di successo, norme in fatto di

tutela legale o strumenti finanziari utili

all’avvio di nuove imprese ad alto

tasso di innovazione (l’intera giornata

di sabato). Una tre giorni di

appuntamenti, promossi da VeneziePost e Cuoa Business School con il patrocinio

del Comune di Padova e dell’Università di Padova e la media partnership di Corriere

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10/4/2015 Corriere della Sera

http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/09/galileo-padova-festival-italiano-dell-innovazione-889c44d2-decc-11e4-9169-2cdb2836f1f0_print.html 2/3

Innovazione, che vedrà 50 relatori parlare di imprenditorialità di successo e sfatare i

luoghi comuni sull’innovazione. Proprio Corriere Innovazione ha scelto questa platea

per presentare il suo nuovo numero che sarà edicola il 23 aprile (appuntamento

venerdì 17 alle 12, Sala delle Edicole di piazza Capitaniato) con l’intervento del

responsabile editoriale Giuseppe Di Piazza.

PADOVA CENTRO DELL’INNOVAZIONE «Con questo evento Padova diventa il centro

dell’innovazione – ha spiegato il curatore del Festival Antonio Maconi – e vuole

parlare di innovazione con il territorio e con tutta Italia. Per questo abbiamo pensato

ad un’edizione diffusa in molti luoghi della città». Un festival che è anche la

dimostrazione dell’inversione di una tendenza fino a pochi anni fa dura a morire

quando, come ha spiegato il presidente del Comitato scientifico Paolo Gubitta,

«l’innovazione faceva paura». «Siamo andati alla radice dell’innovazione – ha

continuato – comprendendo che i due pilastri sono il riuscirsi a sorprendere e lo

spirito imprenditoriale. Queste sono le due parole chiave per l’innovazione e per il

futuro di buona parte della nostra economia».

I NOMI Da qui anche l’evento «Cosa serve per innovare?» (confronto tra il

fondatore di Banzai Paolo Ainio e il consigliere per l’innovazione alla Presidenza del

Consiglio dei Ministri Paolo Barberis) organizzato venerdì 17 aprile alle 16.30 al

Ridotto del Teatro Verdi. Ma anche de «Lo stato del digitale – come l’Italia può

recuperare la leadership in Europa» con l’amministratore delegato di Poste Italiane

Francesco Caio, il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania e il presidente e

amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia Roberto Loiola (sabato 18 aprile, ore

11.30). Di certo meritano una menzione anche la presentazione dell’ultimo libro del

giornalista Corriere della Sera Dario Di Vico, co-autore di «Cacciavite, robot e

tablet», dove si discuterà di «E-commerce, retail, logistica» con Stefano Beraldo,

amministratore delegato Gruppo Coin-OVS, e Giangiacomo Olivi, partner DLA Piper

Italia (venerdì 17, ore 18) o il panel intitolato «Biotech: una storia di successo»

(sabato 18 ore 15) che vedrà anche l’intervento di saluto, in video, del ministro della

Salute Beatrice Lorenzin. Focus sono inoltre previsti anche su «patent box»,

gestione innovativa delle risorse umane, fuga dei cervelli, «ignoranza creativa».

Punto di riferimento per aggiornamenti in progress e il programma completo è il sito

internet, www.galileofestival.it. E’ anche attiva la comunità di Facebook (alle pagine

https://www.facebook.com/galileoinnovactionfestival e

https://www.facebook.com/vepost) e di Twitter, disponibile al profilo @Galileofest;;

hashtag ufficiale della manifestazione #galileo15. Sarà possibile infine seguire il

Festival attraverso le dirette video di Periscope trasmesse dal canale ufficiale della

manifestazione.

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22/4/2015 Dieci milioni per la startup Genenta Nel biotech italiano una miniera d’oro - Corriere Innovazione

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NEWS

FESTIVAL GALILEO

Dieci milioni per la startup GenentaNel biotech italiano una miniera d’oroLa storia dell’azienda fondata da Pierluigi Paracchi protagonista di un incontro al GalileoFestival. A Padova quattro giorni per parlare di robotica, trasferimento tecnologico ed agendadigitale con Corriere Innovazione

di LUCA BARBIERI

Pierluigi Paracchi nei laboratori del San Raffaele diMilano

Anche se uno dei principali problemidell’innovazione italiana è l’assenzadi capitali, c’è un campo nel quale ilnostro Paese può giocare un ruolo diprimo piano, quello dellebiotecnologie. Lo dicono i numeri, e lodicono le notizie. Con 10 milioni dieuro raccolti da gennaio a marzo,infatti, Genenta, startup fondata daPierluigi Paracchi che sta cercandouna cura per il mieloma multiplo, è giàil record italiano da battere per il

2015. «Sono numeri “americani” – spiega soddisfatto Paracchi -. A New York,quando oltre a presentarti con uno staff di ricercatori di alto livello, spieghi che hairaccolto 10 milioni di euro, la discussione parte a un livello diverso decisamentediverso». La storia di Genenta, i cui nuovi investitori sono tutti italiani, verràraccontata da Paracchi nel convegno «Biotech, una storia di successo», uno deicinquanta appuntamenti che costituiscono il fitto programma di Galileo festival, lakermesse italiana dell’innovazione che si tiene a Padova, sotto la direzione diMassimo Sideri, giornalista del Corriere della Sera, da giovedì 16 a sabato 18 aprile.COSA DICE IL PAESE 30% si sente

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22/4/2015 Dieci milioni per la startup Genenta Nel biotech italiano una miniera d’oro - Corriere Innovazione

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«Con questi fondi - spiega soddisfatto Paracchi – completeremo la fase preclinica einizieremo la sperimentazione su paziente tra fine 2016 e inizio 2017».

LE POTENZIALITÀ DI UN SISTEMA La storia di Paracchi si confronterà (sabato alle15) con quella di Claudio Bordignon, fondatore di MolMed, società di biotecnologiesullo sviluppo di terapie innovative per la cura del cancro, all’interno di un dibattitoche vedrà anche l’intervento video del ministro della salute Beatrice Lorenzin.Secondo l’ultimo rapporto di Assobiotec, le biotecnologie in Italia fatturano oltre 7miliardi di euro e danno lavoro a 6.700 persone. Tutte altamente qualificate. «Laricerca italiana è ad ottimi livelli e costa meno – conferma Bordignon -. I post docitaliani sono i più ricercati nel mondo. Quello che purtroppo manca all’Italia persfruttare meglio questa sua eccellenza è un sistema di finanziamento privato e la

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22/4/2015 Dieci milioni per la startup Genenta Nel biotech italiano una miniera d’oro - Corriere Innovazione

http://corriereinnovazione.corriere.it/2015/04/14/dieci-milioni-fondi-genenta-gia-record-battere-il-2015-8828fb70-e2e2-11e4-89b8-6515027f356a.shtml 3/3

cultura imprenditoriale. Questo fa sì che spesso realtà nate qui siano costrette atrasferirsi negli Usa o in Gran Bretagna dove le disponibilità dei fondi sonoimmensamente superiori. Rimanere sul nostro mercato, anche se la storia diMolMed dimostra che si può fare, può essere molto penalizzante». Eppure, anchese la strada da compiere è tanta, qualcosa si muove: le «exit» (vendite di startup oquotazioni in borsa) nel settore biotecnologico hanno dato vita a un piccoloecosistema. «Si è creato un effetto imitazione – spiega Paracchi, protagonista dellamaxi-exit di Eos - Molti vengono da noi, da quelli che già ce l’hanno fatta proprio perchiedere informazioni e contatti». I margini per crescere sono immensi. «Ledifferenze tra noi e la Germania, gli Usa e la Gran Bretagna sono così grandi chenon ha nemmeno senso osare un paragone – continua Bordignon -. Al di làdell’enorme lavoro culturale la cosa che potrebbe fare il governo è defiscalizzare laricerca dei privati che investono. Solo così possiamo recuperare terreno». «Io –conclude Paracchi – sono convinto che in un Paese dove l’unica ricchezza è ilrisparmio privato il capital gain per chi investe in startup innovative andrebbe portatodal 26% al 12,5. E’ l’unico modo per dare ossigeno all’innovazione».

IL FESTIVAL Quello delle biotecnologie è solo uno dei settori protagonisti del Galileofestival. La tre giorni di appuntamenti promossi da VeneziePost e Cuoa BusinessSchool che vede la media partnership di Corriere Innovazione, parlerà anche diagenda digitale, robotica, trasferimento tecnologico. L’anteprima del 16 aprile alle20.30 vedrà il genetista Edoardo Boncinelli, intervistato da Eliana Liotta blogger di IoDonna, sul tema «Homo Faber. Storia dell’uomo artefice, dalla preistoria allebiotecnologie». Venerdì alle 12 nella Sale delle Edicole verranno lanciati, conl’intervento di Simona Fontana, responsabile del «Centro studi - Area prevenzione»del Conai, e di Giuseppe Di Piazza, responsabile editoriale di Corriere Innovazione,il nuovo premio organizzato dal Consorzio nazionale imballaggi e il nuovo numero diCorriere Innovazione dedicato all’Impresa che sarà in edicola il 23 aprile. TraUniversità, Caffè Pedrocchi e Teatro Verdi, si alterneranno poi decine di protagonistidell’innovazione italiana: da Massimo Banzi, l’inventore di Arduino, a Stefano Micelli,autore di «Futuro Artigiano»;; dall’ad di Poste Francesco Caio al consigliere dellaPresidenza del Consiglio per l’innovazione Paolo Barberis. E poi Elio Catania, DarioDi Vico, Stefano Beraldo, Paolo Ainio e molti altri. Dibattiti cui si affiancheranno le«Start-up Academy», una sorta di «scuola di innovazione» che vedrà startupper oaspiranti tali incontrare esperti del settore per studiare case history di successo. Ilprogramma completo è su l sito www.galileofestival.it.

15 aprile 2015 | 08:52

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22/4/2015 La presentazione di Corriere Innovazione - Corriere Innovazione

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La presentazione di Corriere Innovazione

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Giuseppe Di Piazza, direttore di Corriere Innovazione e Simona Fontana, responsabile del «Centro studi – areaprevenzione» del Conai al Galileo Festival di Padova

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22/4/2015 «L’innovazione che nasce dal fare» L’Italian Way, da Banzi a Micelli - Corriere Innovazione

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NEWS

IL DIBATTITO

«L’innovazione che nasce dal fare»L’Italian Way, da Banzi a MicelliDibattito tra l’inventore di Arduino e l’autore di Futuro Artigiano al Galileo Festival

di MARCO DE’ FRANCESCO

Arduino. Non è solo una piccola scheda elettronica, con un microcontrollore a 8 bit,

uno strumento per creare prototipi o piccoli dispositivi come sensori e attuatori;; e

non è noto solo per la piattaforma in java che consente ai neofiti, e cioè a chi ne sa

poco o nulla, di iniziare a programmare. Il fatto è che Arduino è molto «italian way» è

l’esempio più lampante di quella «via italiana all’innovazione» che si è fatta largo al

«Galileo Innovactors’ Festival», manifestazione internazionale che a Padova si pone

come luogo di dialogo tra aziende, centri di ricerca, istituzioni e atenei.

Secondo i fondatore Massimo Banzi,

«il team di cui faccio parte è stato

ispirato da linux, cuore informatico e

“portabile” grazie al quale sono stati

sviluppati sistemi operativi per

personal computer, cellulari, tablet,

mainframe, supercomputer. Lo si

trova anche nel termostato. In realtà,

è un “codice” che è utilizzabile da

chiunque, con un effetto virale. Anche la nostra idea è virale: il software corredo è

libero, e gli schemi circuitali (hardware) pure». In pratica, per Banzi «il modello di

business è legato ad uno strumento che abilita un pubblico indeterminato, anche

hobbisti, a realizzare dispositivi di vario genere. La nostra innovazione, però, non ha

nulla a che vedere con la potenza del calcolo o con un software particolarmente

complicato. Poche le novità radicali. Tuttavia è uno strumento performante, facile da

utilizzare».

COSA DICE IL PAESE 8% si sente

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22/4/2015 «L’innovazione che nasce dal fare» L’Italian Way, da Banzi a Micelli - Corriere Innovazione

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L’ITALIANITÀ DELL’INNOVAZIONE Banzi ha dialogato sul tema,moderato dal

giornalista del Corriere della Sera e direttore del Festival, Massimo Sideri con

l’economista e docente di Ca’ Foscari e direttore di Fondazione Nordest Stefano

Micelli «qui entra in gioco, in un certo senso, l’italianità, a non solo perché Arduino è

stato concepito ad Ivrea. Da noi, infatti, l’innovazione non deriva tanto da ricerca e

sviluppo, come negli Stati Uniti, quanto dal “fare”, e cioè da un lavoro consapevole di

un’azienda che interagisce con il consumatore. Dall’altra parte, cioè, c’è un uomo in

carne ed ossa. Perciò l’innovazione, da noi, ha riguardato alcuni settori come la

meccatronica, il design, la moda. Ora, anche in questi comparti si fatica a stare al

passo. Ma Arduino rimette in moto il nostro modello, perché è legato alle regole del

fare. In pratica: è un open source globale, che consente ai prodotti di acquisire

caratteristiche più interessanti (anche per i consumatori), e all’Italia di rientrare in un

mondo che ci aveva visto, per un po’ di tempo, in difficoltà».

18 aprile 2015 | 21:31

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22/04/15 19:33Il cervello dell'innovatore | Il bene che mi voglio

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Il cervello dell’innovatore15 aprile 2015Appuntamenti, Scienza0 COMMENTI

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L’innovazione è merce corrente nei tempi che viviamo. Osannata o temuta, è la parola diriferimento dell’economia, della politica, del giornalismo, della tecnologia, della sanità.L’innovazione è un mutamento che promette di svecchiare un’istituzione o unordinamento sociale, è l’applicazione di un’idea che modifica radicalmenteun sistema di produzione o un metodo di lavoro.Il manager di turno a volte se ne riempie la bocca per assicurare destini miglioriall’azienda e ai dipendenti. Il politico può approfittarsene per le sue promesse elettorali.Scienziati e ricercatori in genere ne fanno buon uso: è a loro che dobbiamo le valvole per ilcuore come gli smartphone.I fedelissimi alla tradizione ne sono atterriti, la paura del nuovo è un classico, riesce abloccare anche le menti migliori.Ma una cosa è certa: senza innovazione saremmo rimasti australopitechi attenti solo amangiare e a non farci mangiare. E invece abbiamo creato le lance, l’agricoltura, gliantibiotici, le biotecnologie.Al Festival Galileo dell’innovazione che si tiene a Padova dal 17 al 19 aprile si scoprirannostart up e frontiere del digitale, si scandaglierà il contesto italiano e si approfondiranno gliaspetti economici. Sarà una manifestazione di rilievo, con 50 relatori, per fare il punto suun tema centrale del nostro presente e del nostro futuro.

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22/04/15 19:33Il cervello dell'innovatore | Il bene che mi voglio

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Ci sarò anch’io, per frugare dietro le quinte, diciamo così. Con due grandi uomini discienza cercherò di capire com’è fatto il cervello dell’innovatore.Comincio giovedì 16 aprile alle 20.30, anteprima del Festival, con il biologo EdoardoBoncinelli, celebre divulgatore scientifico, docente all’Università Vita-Salute SanRaffaele di Milano e firma del Corriere. Ci soffermeremo sull’aspetto del fare, protagonistadel suo ultimo libro, Homo faber (Baldini&Castoldi, scritto con Galeazzo Sciarretta). È unachiave fondamentale per seguire il cammino dell’umanità. Una chiave trascurata, seguardiamo alla scuola. I libri di storia grondano sangue e potere, in una successione diimperi e dinastie. Si studiano letteratura e scienze, acme dell’ingegno. Si ripercorrono lereligioni, il costume, la moda. Ma ci si concentra poco sull’uomo artefice. Mentre, apensarci bene, dietro ogni passo dell’uomo c’è sempre un’invenzione o un manufatto cheha avuto nei secoli sviluppi imprevedibili. Chi fa sa quanto importante sia il saper fare.«Purtroppo invece, lo vediamo nel nostro Paese, decisioni gravide di conseguenze – comequelle relative alle politiche energetiche, alle biotecnologie, o perfino all’opportunità dipraticare certi trattamenti sanitari – sono fortemente influenzate da occasionali ondateemotive e da personaggi che si fanno vanto di essere ignoranti in materia. Gode di maggiorcredito chi parla piuttosto che chi fa». In un Festival dell’innovazione c’è materia perriflettere.Il mio secondo appuntamento è sabato 18 aprile alle 11 con Giorgio Vallortigara,etologo e neuroscienziato, docente all’Università di Trento. Prenderemo spunto dal suoCervelli che contano (Adelphi), scritto con Nicla Panciera. E tanto per iniziare parleremodi numeri. Senza quelli non avremmo né i computer né le case, ricordiamocelo. Sapevateche esistono neuroni responsabili del senso del numero? Che ad avere capacitàmatematiche non siamo solo noi umani ma un ventaglio sorprendentemente ampio dispecie? A Vallortigara, bravissimo a rendere appetibili anche i concetti più ardui, chiederòdi spiegarci quello che finora si è scoperto sulla nostra intelligenza, quanto la nostra menteci inganni nella visione della realtà, quanto siamo uguali e diversi dagli altri animali chepopolano la Terra.Il Galileo Innovactors’ Festival di Padova è diretto da uno dei massimi espertidel settore: Massimo Sideri, giornalista e commentatore del Corriere dellaSera. È promosso da VeneziePost e Cuoa Business School, con il patrocinio del Comune edell’Università di Padova e la media partnership di Corriere Innovazione.Twitter @elianaliotta #ilbenechemivoglio

TAG: cervello, innovazione, intelligenza

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22/4/2015 Galileo Festival dell'Innovazione per cambiare la paura in business | VeneziePost

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Galileo Festival dell'Innovazioneper cambiare la paura in businessPresentato oggi al Bo di Padova il programma della terza edizione della kermesseorganizzata da VeneziePost e Cuoa. Per la prima volta il direttore è Massimo Sideri

DI D.P.

«Il CNR ha duemila ricercatori e nel 2014 haregistrato 41 brevetti, contro gli 850 dellaCalifornia University»: Ercole Bonini,fondatore dello Studio Bonini e supporter delGalileo Festival dell’Innovazione, mette il ditonella piaga. Già prima il direttore del festivalche si svolgerà a Padova dal 17 al 19 aprileprossimi, il giornalista Massimo Sideri, nonera ricorso a eufemismi, dicendo che «in Italiamolte aziende percepiscono l’innovazione comeun nemico», e il professor Paolo Gubitta

(presidente del comitato scientifico del Galileo) aveva spiegato ricorrendo all’inglese che«l’innovazione fa paura perché distrugge le competenze». Insomma, già la conferenza stampa dipresentazione di questa terza edizione del Festival Galileo, organizzato da VeneziePost e dallaFondazione Cuoa, è entrata nel vivo di alcuni dei temi che saranno trattati. Perché come dice ilcuratore del Festival, Antonio Maconi, «la vera notizia è che il direttore della manifestazionequest’anno è per la prima volta Massimo Sideri», ma anche grazie alla ricchezza del cartellone,questo festival ci ricorda che in Italia abbiamo un grosso problema: non sappiamo valorizzare lecompetenze che pure ci sono. E l’Università in questo ci mette del suo.

«Come livello delle pubblicazioni – dice Bonini – in Italia siamo sempre primi al mondo.Pubblichiamo tantissimo. Ma come brevetti siamo fanalino di coda. Eppure l’Università di NewYork nel 2014 ha finanziato il 75% della propria ricerca grazie alla royalties. E i tedeschi – aggiunge– che sono notoriamente rigidi ma che per gli affari hanno fiuto, producono sette volte più brevettidi noi». Un grosso guaio che si spiega facilmente col fatto che in Italia i ricercatori sono orientatialla carriera universitaria, e quindi vogliono pubblicare e guadagnare visibilità nella comunitàscientifica per diventare professori. Ma dato che i soldi all’Università sono in prospettiva sempremeno, chi opera in materie potenzialmente molto redditizie come le biotecnologie o la robotica, devecapire che forse la propria carriera è quella di imprenditore. Come spiega Gubitta, «il problema èche la pubblicazione non costa nulla e fa fare carriera, mentre il brevetto costa e non fa farecarriera». Però il brevetto, come sottolinea Bonini, porta soldi se poi ne esce un prodotto, mentre lapubblicazione fa l’esatto contrario: «Abbiamo l’oro in mano – ripete l’ingegner Bonini – dobbiamosmettere di pubblicare, regalandolo così agli altri».

Insomma, il Festival Galileo vuole «colmare un vuoto – spiega Sideri – perché in Italiamanca un evento di questo tipo dedicato al tema dell’innovazione, ma ci sono tutte le condizioni percostruire un appuntamento di grande richiamo su modello degli altri festival famosi che si svolgonoda Trento e Mantova». Ma vuole anche sollecitare un cambiamento nel cuore del Nordest:«L’Università di Padova è un tesoro di saperi – dice Gubitta – e nei laboratori ci sono persone chesanno inventare le cose. Ma inventare non basta: per generare flussi di reddito occorre innovare», e

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22/4/2015 Galileo Festival dell'Innovazione per cambiare la paura in business | VeneziePost

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al Galileo proprio di questo si parla. Perché come nota il direttore del Cuoa Giuseppe Caldiera, «inItalia c’è carenza di competenze adeguate nella gestione della innovazione, ma il fattore umano èquello decisivo» per trasformare una scomoda novità in un principio di crescita.

Cosa facilitata dalla possibilità di generare investimenti finanziari, e come spiega ilpartner dello studio Cortellazzo&Suatto, Salvatore Basile, «oggi disponiamo sia della preparazione,che della competenza tecnologica, della valutazione e degli incentivi, ma se ancora manca la finanza– afferma – è perché dobbiamo dare agli investitori una esatta definizione sulla natura del rischio».Il Festival si apre in anteprima giovedì 16 con due eventi serali al Teatro Zabarella (ospiti GiovannoBarbaro e Paolo Ronchetti) e alla sala delle Edicole (ospite Edoardo Boncinelli) e tra i molti invitatifigurano l’ad di Poste Italiane Francesco Caio, il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania,il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il fondatore di Arduino, Massimo Banzi. Il programmacompleto sul sito galileofestival.it

Giovedì 9 Aprile 2015© RIPRODUZIONE RISERVATA

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DI D.P.

«Sulla Coin stiamo lavorando moltissimo contutto il team per riposizionare la catena versol’alto. Essendo gli immobili per lo più neicentri cittadini, dobbiamo attirare clienticoerenti con quel tipo di ambito». Venderete?«I private equity fanno affari accrescendo ilvalore delle aziende e vendendo. Se qualcunoarriva e fa un'offerta buona vendiamo, ma perora non c’è nessun dossier aperto». StefanoBeraldo, ad del Gruppo Coin, arriva al GalileoFestival dell’Innovazione per un dialogo col

giornalista Dario Di Vico e con l’avvocato (partner DLA Piper) Giangiacomo Olivi. Perchél’innovazione non è solo quella digitale: lui l’ha sperimentata rivoluzionando una storica azienda delretail come il gruppo Coin, e spiega in maniera estremamente semplice che l’innovazione parteanche dalla capacità di farsi le domande più ingenue.

Con l’arrivo della crisi, dice infatti Beraldo «In Coin abbiamo iniziato a farci milledomande: io personalmente mi son tirato su le maniche, ho fatto scelte anche dolorose privandomidi quei manager che avevano le risposte pronte per tutto, mentre io mi facevo domande ingenue».Un esempio sui 100mila possibili: «In un negozio – racconta il manager – ho visto un sacco dipiumini. Ho chiamato il direttore, parliamo di un episodio che risale a 5 anni fa, e mi ha detto che ipiumini erano quelli invenduti dell’anno scorso. Mi sembrava illogico riproporre un’altra voltaquello che già non avevamo venduto, ma da lì – prosegue – ho capito i vincoli che ci impedivano dirimuovere le cose che apparivano poco lucide. Alcune risposte le abbiamo trovate subito, altre inpochi mesi, altre in un anno e mezzo perché servivano nuovi software. La combinazione tra ledomande e le risposte nuove ha portato però un’azienda come la mia a cambiare velocità».

Perciò la Coin di oggi è molto diversa da quella di qualche anno fa. «Ora io pianifico inmodo granulare con l’aiuto della matematica dove collocare i prodotti, pianifico la distribuzione e icontrolli, ma a un certo punto – dice Beraldo – sbaglio lo stesso perché mando il piumino nero nelnegozio dove si vendeva quello rosso. Per correggere anche questi errori ineliminabili – dice –stiamo investendo in robotica 12 milioni di euro per trasferire i prodotti non venduti nei negozidove invece si vendono». Un grande lavoro che però porta i suoi frutti. «Io non sono leadermondiale – dice Beraldo – sono leader italiano e ho convinto investitori americani e inglesi ainvestire 400 milioni di euro in Italia, in un settore che non ha barriere in entrata perché si tratta divendere magliette e poco più. Questa cosa è stata scritta dappertutto ma la dovete ascoltare neitermini in cui ve la racconto io, perché – dice l’ad – è la dimostrazione che persino nei mestieri piùsemplici come il mio (fare un assortimento corretto) si possono mettere in discussione le regole erendere attraente anche l’Italia».

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22/4/2015 Beraldo: «Ora con Coin puntiamo a una clientela alta» | VeneziePost

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Sia chiaro però che le nuove tecnologie diventano preziose anche per far lavorare bene igrandi magazzini: «Il 42% degli acquisti – rivela Beraldo – è effettuato da chi prima ha fatto unpassaggio in internet. Grazie a internet si possono avere tantissime soluzioni per profilare il cliente.Ma – spiega – la gente vuole contenuti, vuole bellissime foto. Perciò nell’online io personalmentevendo pochissimo, ma è importantissimo avere pagine nell’online perfette perché il cliente siinforma online e poi compra in negozio. Fermo restando – aggiunge – che tv e carta stampata perl’efficacia del messaggio pubblicitario rimangono fondamentali anche oggi».

Insomma, nonostante le difficoltà, occorre innovare in ogni ambito: «È possibile usciredalla crisi a prescindere dagli aiuti esterni. Negli ultimi anni – afferma il dirigente – è successotutto il peggio che potesse accadere. L’unione con l’euro ci ha costretto a fare i conti con i millefattori negativi italiani che di solito venivano corretti con la svalutazione competitiva. C’è stato poiun aggravarsi della situazione politica che ha danneggiato la nostra credibilità, già incrinatadall’alto debito pubblico. Questa inerzia – dice – ha messo le imprese italiane nella necessità di farsidomande nuove. Ma chi le ha sapute capire fino in fondo – conclude – ha anche trovato la stradaper tornare a crescere».

Venerdì 17 Aprile 2015© RIPRODUZIONE RISERVATA

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22/4/2015 Innovazione: Italia in rimonta la sfida sono gli investimenti | VeneziePost

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Fondazione Cariparo 32 borse studio per dottorati

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Innovazione: Italia in rimontala sfida sono gli investimentiAl ridotto del Teatro Verdi di Padova, il Galileo Fastival dell'Innovazione parte con unconfronto tra il giornalista Massimo Sideri, il fondatore di Banzai Paolo Ainio e ilconsulente per l'innovazione della presidenza del Consiglio, Paolo Barberis

DI DAVIDE PYRIOCHOS

Il punto di partenza è bassissimo, prossimo alsuolo: «Il Italia – dice il direttore del GalileoFestival dell’Innovazione, Massimo Sideri –soltanto l’1,98% delle nuove aziende nasce daun under 24 contro l’oltre 10% degli Usa. Inuna fase dell’economia come quella attuale incui abbiamo bisogno di creare nuovo lavoro, ilcontributo dei giovani è però fondamentale».Tuttavia qualche segnale incoraggiante parestia arrivando, a condizione che i nuoviprogetti non vengano abbandonati a se stessi e

trovino le risorse che garantiscano il tempo necessario a crescere. Parte da qui la terza edizione delGalileo Festival dell’Innovazione organizzato da VeneziePost, che andrà avanti fino a domenicaprossima nella città di Padova. Parte da un incontro con l’innovatore “seriale” Paolo Ainio, il creatoreun tempo di Virgilio e più di recente di Banzai (portale di news ed e-commerce sbarcato di recentein Borsa), e il fondatore di Dada – oggi consigliere per l’innovazione del presidente del ConsiglioMatteo Renzi – Paolo Barberis.

Emerge così che fra le tante cose di cui l’innovazione ha bisogno una di quellefondamentali è il tempo, e il nodo su come trovare finanziatori pazienti capaci di sostenere lestartup (mestiere rischioso perché il 90% delle nuove iniziative è condannata al fallimento) resta lanota dolente rispetto alla quale si attendono iniziative di sostegno proprio da parte del governo. Maalcuni elementi favorevoli che mostrano come il clima in Italia lasci vedere qualche squarcio disereno esistono. Anzitutto gli smartphone. Come nota Ainio, «la tendenza per cui la gran parte deipc e laptop che ancora utilizziamo sarà sostituita dagli smartphone è chiara: in un piccolo oggettotascabile abbiamo la stessa capacità di calcolo di grandi e scomode scatole, e l’uso della tastiera èsempre più marginale». E perché ciò sarebbe un bene per l’Italia? «Perché – spiega il papà diBanzai – la nostra rete fissa ha gravi problemi di connessione specialmente al Sud, mentre nelmobile, complice la concorrenza tra i maggiori operatori che abbiamo avuto negli ultimi anni siamoall’avanguardia: nella diffusione del 4G in Europa siamo secondi solo all’Inghilterra».

E complice il boom dei super-telefonini, l’e-commerce italiano (che resta un nanettorispetto a quello dei “vicini” Francia e Germania) cresce a ritmi del 15-20% contro l’espansioneinferiore al 10% dei paesi più “maturi”. Così Ainio si sbilancia: «Col lavoro che faccio – afferma –ricevo molti giovani che mi chiedono consigli e fino a due anni dicevo a tutti di andare all’estero.Adesso devo dire che qualche iniziativa seria di sostegno alle startup è stata creata e anche se c’èmolto da fare lo scenario è cambiato». La speranza è che il contributo di idee Barberis trovi effettivoascolto all’interno del governo. Tra i temi più “caldi” che il creatore di Dada è chiamato ad affrontarec’è una missione che è molto difficile ma estremamente importante: mettere ordine nella giungla dei

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22/4/2015 Innovazione: Italia in rimonta la sfida sono gli investimenti | VeneziePost

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50mila portali web creati in maniera davvero caotica dai tanti rami della pubblica amministrazioneitaliana.

«Dallo scorso ottobre – fa sapere Barberis – abbiamo avviato il progetto Italia Login nonper calare dall’alto un unico schema di portale della PA, ma per fornire a tutti i comuni, ministeri eamministrazioni pubbliche, un manuale che permetta loro di connettersi dal basso all’infrastrutturaunica». Un sistema, questa almeno è l’idea che si cerca di realizzare, che permetta ad ogni cittadinodi utilizzare un’unica password per interagire con tutte le amministrazioni italiane. «Dato chetramite smartphone – dice Barberis – la navigazione attraverso i browser è molto bassa perchél’85% del traffico passa dalle “app”, è fondamentale far funzionare questo tipo di strumento. Ad oggi non posso fare previsioni su cosa produrremo ma alcune “app” saranno già pronte ad ottobre».

Se riuscirà a capire internet persino la Pubblica amministrazione, significa che lasperanza di fare dell’Italia un paese amico dell’innovazione non è morta. Tuttavia resta scoperto ilnodo risorse, che è fondamentale. Perché una startup di successo normalmente “esplode” al quinto osettimo anno di vita, ma tante vengano abortite dopo il primo anno perché non c’è chi le sostiene.«Negli Usa – dice Ainio – è del tutto normale che le grandi aziende innovino se stesse acquisendostartup che ritengono promettenti e che integrano al proprio interno. In Italia invece c’è la sindromeper cui se una cosa non è stata brevettata tra le mura del capannone non va bene. Bisogna superarequesto freno, perciò il governo dovrebbe incentivare acquisizioni di questo tipo». Barberisconcorda: «In questi anni di crisi – dice – il ministero per lo sviluppo economico ha dedicatotempo e risorse soprattutto per sostenere e salvare le aziende in crisi, ma poco per lo sviluppoeffettivo dell’economia. È chiaro che non possiamo abbandonare a se stesse le aziende in difficoltà,ma investire di più nello sviluppo vero e proprio è un’urgenza che va affrontata». @dpyri

(foto di Martina Micalizzi)

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22/4/2015 Digitale, quel gap da colmare La spinta? Parte dai manager | Monitor di VeneziePost

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LA COPERTINA

Digitale, quel gap da colmareLa spinta? Parte dai managerdi Giovanni Salvatori

PRIMO PIANO

Se gli ultimi saranno (veramente) iprimidi Paolo Gubitta*

FOCUS

Sartor: «Per il Politecnico la Regione stanzi i fondi Ue»di Davide Pyriochos

Innovazione, la “Arduino way”Il saper fare al ritmo digitaledi G.S.

Expo, Aquae Venezia si svelama il futuro rimane un'incognitadi Fiorella Giardo

ADACTA RISPONDE

Estensione del Reverse Charge anuove fattispecie nel settore ediledi Valentino Simeoni

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Digitale, quel gap da colmareLa spinta? Parte dai managerAl Galileo Festival confronto sullo stato dell'arte nella digitalizzazione delle imprese.Elio Catania, presidente Confindustria digitale: servono 25 miliardi l'anno per arrivareal pari della media europea. Ma le opportunità non mancano, anche in Veneto

DI GIOVANNI SALVATORI

Il dato più clamoroso, quello che meglio di tuttidà la dimensione del gap che in tema didigitalizzazione divide l’Italia dall’Europa, lofornisce Elio Catania, presidente diConfindustria Digitale: «Il salto da fare èenorme: la cifra che l'Italia dovrebbe investireper essere al pari della media europea èqualcosa come 25 miliardi di euro all'anno».Lo scandisce, Catania, nella elegante Sala delleEdicole di Padova, durante il dibattito dellagiornata centrale del Galileo Innovactor’s

Festival, il festival dell’innovazione organizzato da VeneziePost e diretto da Massimo Sideri, che hamoderato l’incontro cui hanno preso parte anche Francesco Caio, amministratore delegato di PosteItaliane, e Roberto Loiola, presidente e ad di Alcatel-Lucent Italia. Un ‘digital divide’ dunque,corposo, e che pure non deve spaventare ma spronare a battere con insistenza e convinzione sultasto dell’innovazione digitale, in un 2015 che mostra segnali di ripresa che possono essereoccasioni uniche per questo tassello ineludibile della modernizzazione del sistema economico.

Qualche dato veneto, anzitutto, per capire quale sia lo stato dell’arte del processo didigitalizzazione. E’ in partenza la fase due del programma con cui la Regione punta a portare labanda larga in altri 216 Comuni, per avvicinare il Veneto (peraltro ai primi posti in Italia su questo,decisivo, fronte, il che fa capire quanto indietro sia il Paese nel suo complesso) agli obiettivi previstidall’Agenda digitale. Con il secondo lotto del piano, che include la montagna ma anche aree assaiindustrializzate (Arzignano, Vicenza, per fare un esempio, terra del distretto della concia) ancora dacoprire, l’obiettivo è raggiungere il 98,3% del territorio regionale. Infratel, società del gruppoInvitalia, incaricata di attuare appunto il piano nazionale sulla banda larga, ha predisposto ilbando, poi vinto da Telecom, che a sua volta ha così dato il via libera ad un finanziamento pubblicodi 13,8 milioni, che raddoppia quello della stessa Telecom, per totali 27,6 milioni di euro. Nellelocalità interessate di qui 216 Comuni, arriverà la connessione fino a 20 megabit al secondo, contecnologia broadband. Si prevede l’attivazione di altre 86 mila linee telefoniche entro il 2015. Seimilioni di euro, invece, sono quelli che la Regione metterà sul piatto per i Comuni che sicandideranno attraverso un bando atteso a giorni per la banda ultralarga, a 100 megabit. In più cisono i 2 milioni di euro messi a disposizione per le imprese piccole e medie.

Per tassi di adozione delle nuove tecnologie (come ancora vengono chiamate, anche se ormaiin realtà sono nuove per chi è rimasto indietro), se come detto il Veneto è tra le prime regioniitaliane, nel confronto con l’Europa sconta un ritardo notevole in chiave di diffusione della bandalarga ma anche di utilizzo regolare di Internet o di sviluppo dell’E-commerce. A conferma del datocitato da Catania al Galileo festival: ad esempio, se la Regione è settima in Italia per copertura di

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22/4/2015 Digitale, quel gap da colmare La spinta? Parte dai manager | Monitor di VeneziePost

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banda larga tra le famiglie che hanno accesso ad Internet , con il 91,9 di esse che accedono appuntoalla Rete “dalla porta principale”, in Europa sconta la diffusione della connettività a macchia dileopardo, che la porta al solo 55% di connettività in banda larga sul totale dei nuclei familiaripresenti in regione. Un 55% che scolora rispetto alla media di Paesi come Lettonia, Estonia,Slovenia, Polonia, Portogallo, e ad un obiettivo fissato dall’Agenda digitale che prevedeva già nel2013 il raggiungimento del 100% di copertura della banda larga.

Già, l’Agenda digitale. Citata da Roberto Loiola nel dibattito al Galileo, giusto perricordare che fissa al 2020 l’obiettivo di una connettività “casalinga” per tutti i cittadini almeno a 30megabit, e almeno al 50% di copertura che viaggi a 100 megabit. Numeri da far tremare i polsi,vista la situazione? „No – va in contropelo, l’ad e presidente di Alcatel-Lucent – ci sono opportunitàche crescono ogni giorno, grazie al mix di tecnologie che ci dà possibilità di raggiungere gliobiettivi, oggi per esempio si può sfruttare molto il rame per l’ultimo tratto di collegamento, mentrefino a poco fa bisognava arrivare per forza a casa di tutti con la fibra. Certo, ci sono molte resistenzea cambiare, tanto che a volte viene da chiedersi se non si tratti, e parlo anche delle imprese, disemplice incapacità – continua Loiola – ma molti mercati sono già cambiati con il digitale,l'industria della musica è mutata radicalmente, così la prenotazione alberghiera».

Che se di cambiamento si tratti, sia soprattutto a livello di governance che esso vacercato, è convinto Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane: «Il valore dell’agendadigitale è anche quello di sistema di controllo sullo Stato, per rendicontare come vengono spesi isoldi dei cittadini. Questo e obiettivo più che possibile, come per il processo della fatturazioneelettronica. Ma nella governance delle grandi imprese – spiega Caio - non sempre c'è la capacità digestire il cambiamento nelle leadership, quindi occorre un grande lavoro di cambio culturale, perchése il mercato non innova è finito. E poi servirebbe una diversa struttura del mercato dei capitali, chesappia capire e valorizzare le start-up. A volte c'è frustrazione perché non riusciamo in questiobiettivi anche come singole aziende».

Un problema di board, dunque? Di classi dirigenti che devono tornare a fare da guida anche,e soprattutto, nell’apertura al digitale come opportunità? Caio ne è convinto: «Il processo richiededue cose: da una parte un atteggiamento dei Cda teso a fare dell'innovazione un elemento centraledel dibattito;; dall'altro all'interno del management la capacità di seguire pochi essenziali progetti eportarli fin infondo per ottenere tutti i vantaggi. In Poste – aggiunge Caio - noi abbiamo fissato trepriorità: la prima è logistica, come soggetto cooperatore a supporto sia della piccola media impresache dei cittadini nello sviluppo dell’e-commerce;; poi i pagamenti digitali;; e la terza è il Polo delrisparmio, con il quale in prospettiva una percentuale delle masse di risparmio che noi gestiamopossa essere destinata all'innovazione, non investendo noi direttamente, ma contribuendo ad alcunigrandi fondi di innovazione che scaricano il risparmio degli italiani magari sulle iniziative dellestart up dei più giovani».

Per Elio Catania, finiti i soldi, occorre farsi venire delle idee. «Il problema è che la politicapensa al digitale in termini di start up mentre dovrebbe pensarci come alle grandi infrastrutture. Algoverno dobbiamo chiedere attenzioni su due fronti: specie per la pubblica amministrazione, non sipuò andare avanti se non con una leadership politica forte, e Renzi e il consiglio dei ministri suquesto hanno fatto un lavoro straordinario per alzare l'attenzione su questo tema, ma va detto chenon ha fatto altrettanto nella fase attuativa – sferza Catania – Però ci sono critiche da fare anche peralle imprese private: in Italia sono pochi gli imprenditori che capiscono che il digitale è la loropriorità, e che se non lo si inserisce nel consiglio di amministrazione, si perde il treno. Molticapitani d'impresa mi dicono che quello del digitale è un problema tecnico, io rispondo che non lo è,se è vero che l'84% delle imprese fallite l'anno scorso non aveva un sito Web».

Domenica 19 Aprile 2015© RIPRODUZIONE RISERVATA

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22/4/2015 Se gli ultimi saranno (veramente) i primi | Monitor di VeneziePost

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Estensione del Reverse Charge a

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di Valentino Simeoni

Editoriali/InterventiTweet 0

Se gli ultimi saranno (veramente) i

primiDI PAOLO GUBITTA*

Nel suo intervento al Galileo Festival

dell’Innovazione, Paolo Ainis, illustrando la sua

esperienza imprenditoriale in Banzai, ha dato

un paio di lezioni di (buon) management utile

per tutti, inclusi i professori universitari.

Primo: ci sono alcuni Paesi dell’ex blocco

sovietico che oggi dispongono di infrastrutture

per il digitale più moderne e performanti di

quelle che ha l’Italia. Non è l’ennesimo ritardo

di un Paese in declino (il nostro), ma la

dimostrazione che quando le tecnologie

evolvono in continuazione e in direzioni sempre diverse, i newcomers hanno un vantaggio

competitivo rispetto ai Paesi più sviluppati, perché senza la zavorra delle infrastrutture da

smantellare e sostituire, l’installazione di tecnologie moderne è più semplice e meno costosa.

La lezione di management è che l’inesperienza (udite, udite) può diventare una fonte di vantaggio

competitivo, a condizione di saperla gestire e orientare lungo i sentieri dell’innovazione e di fare

adeguati investimenti. In altri termini, gli ultimi possono diventare rapidamente i primi.

Secondo: in sette anni, Banzai ha fatto numerose acquisizioni, solo in pochi casi trainate

dall’obiettivo di impossessarsi di nuovi prodotti o tecnologie, per ampliare il proprio portafoglio. In

tutti gli altri, il vero vantaggio è stata la possibilità di inserire nella propria organizzazione team di

ricerca già funzionanti e affiatati. La lezione di management è doppia. Per i fondatori di start up

innovative, in particolare nel business digitale, essere acquisiti da un’impresa più grande non è una

sconfitta, ma uno dei modi attraverso i quali i risultati delle proprie idee innovative possono

innestarsi in tempi rapidi nei processi e nei prodotti di realtà già esistenti. Nell’immaginario

collettivo, invece, perdere l’autonomia ed entrare nell’orbita di un’organizzazione più grande viene

interpretata come una resa incondizionata della start up, di cui ci si deve quasi vergognare: è

un’idea sbagliata che va rimossa, mentre vanno potenziate le occasioni di incontro tra imprese

innovative e imprese consolidate alla ricerca di innovazioni.

Parallelamente, per evitare che i processi di acquisizione si rivelino clamorosi fallimenti, è

necessario saper integrare i team di ricerca nella propria organizzazione. Per tale ragione, sostenere

il ritmo dell’innovazione attraverso acquisizioni (invece di svilupparla in autonomia internamente)

è una strategia praticabile solo per chi ha superato la cosiddetta sindrome del non inventato qui e

per chi dispone di una cultura aziendale aperta al cambiamento e disponibile ad assorbire il nuovo.

* Università di Padova e CUOA Business School

Domenica 19 Aprile 2015© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Innovazione, la “Arduino way”Il saper fare al ritmo digitaledi G.S.

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Innovazione, la “Arduino way”Il saper fare al ritmo digitale

DI G.S.

La “italian way” all’innovazione, forse, porta ilnome di un bar. L’Arduino di Ivrea, che a suavolta si ispira a un re, e tra le cui muratrovavano riparo alcuni dei fondatori di unadelle novità più fuori canone degli annidigitali. Ovvero, appunto, Arduino, una schedacon microchip capace di diventare la chiavecon cui (quasi) chiunque – l’open source è allabase della risorsa in questione – può realizzareprototipi, dispositivi, sensori. Massimo Banzi,fondatore della piattaforma potenzialmente più

rivoluzionaria dei nostri anni, è stato ospite al Galileo Innovactor’s festival a Padova. Dove haraccontato, interloquendo con Stefano Micelli stimolato dalle domande del direttore del FestivalMassimo Sideri, l’avventura e gli orizzonti che può schiudere.

«Sono partito dall'idea che tutto oggi è digitale, anche gli oggetti materiali;; e da unadomanda: come si fa a convincere tutte le persone che l'innovazione passa da qui? – racconta Banzi,fresco di contatti con colossi come Intel e di pluricitazioni da parte di Microsoft, tanto per dire qualicorde Arduino abbia toccato – Ho pensato che occorre rendere accessibili le tecnologie nella loromaterialità per costruire gli oggetti del domani, per progettarli. In Africa, per dire, c’è chi conArduino ha creato un sistema per riconoscere e diagnosticare malattie. E’ il nostro concetto dell'opensource: usare strumenti che abilitano le persone a realizzare cose, chi usa questo sistema puòdiventare maker».

Un modello di business, certo, che ha raggiunto negli ultimi anni ritorni ragguardevoli.Ma molto di più: Arduino infatti è un modello che abilita letteralmente la nascita di piccole aziende.«La nostra è un’innovazione – spiega Banzi - che non ha a che vedere con la sofisticazione delsoftware, ma al contrario tende a rendere le cose più facili da usare per le persone, non è richiestauna conoscenza particolare nella tecnologia utilizzata. In Italia c'è un tabù legato allasemplificazione: si può fare per i bambini, ma per gli adulti di solito si teme di banalizzare e diconsentire a tutti di essere degli esperti. Noi abbiamo seguito il principio opposto».

Con tanto successo, da far dire a Stefano Micelli, economista, docente all'Università Ca’Foscari di Venezia e autore di “Futuro artigiano” (Marsilio): «In Italia abbiamo sempre innovato inalcuni settori: meccanica, robotica industriale, design, sistema casa, aree in cui siamo leadermondiali, mentre gli Usa lo sono in chiave industriale, noi interagiamo con chi utilizza alla fine ilprodotto. Per questo noi abbiamo supremazia in quei settori dove dall'altra parte del tavolo c'è unapersona che reclama qualcosa, ma non altrettanto nella finanza, per esempio. Chi aveva l’esperienza– spiega però Micelli - quando è arrivato il digitale è entrato in crisi perché non riusciva più afarsene carico, perché non poteva più mettere concretamente le mani nell'oggetto. Dunque perchéArduino è fondamentale? Perché rimette al centro un'idea italiana di innovazione: Banzi – spiegaconvinto Micelli - è riuscito a dire ad aziende e persone che erano in un vicolo cieco, ‘mettiti in giococon le tue regole, l'esperienza, il saper fare’. Così si consente ad un certo modo di fare impresa di

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entrare in un'economia in cui eravamo in difficoltà. È un'Italian Way diversa dalla verticalità dipochi grandi centri di ricerca, ma che ha l'estro di cui parlava Calvino, e che trova spazio nell'orizzontalità della condivisione. Arduino è il pivot che serviva per rimettere l'Italia al centro deiprocessi produttivi e innovativi».

E ascoltando Banzi si capisce perché il successo che è arrivato ha tutta l’aria di non essereeffimero. Alla faccia dell’idea che il virtuale, e il digitale, siano per forza risorse coniugabili solo conl’idea di velocità: «Il progetto compie 10 anni – spiega il fondatore - ma per i primi 6 o 7 era basatosu un ritorno economico molto basso;; noi abbiamo poi reinvestito nel miglioramento i proventisuccessivi, e poi era un prodotto poco costoso. Ma l’insegnamento che mi sentirei di trarredall’esperienza – aggiunge – è che se si parte solo per ‘fare business’ ci si chiudono delle porte;; seinvece si vuole sperimentare ci sono forse altre strade da battere, servono valori e principi e nonpensare esclusivamente all’idea che può far guadagnare, altrimenti non si crea la crescita dellacomunità che sta intorno al progetto».

Una comunità che spiega bene perché Arduino è senza copyright: l’idea è che proprio lacomunità di supporto sia la prima vera difesa, e nasce da un modo circolare di intendere il sapere,che venendo apprezzato proprio per la sua natura ‘open’, costruisce per questa via il ‘cordone didifesa’ attorno a sé, fatto da chi lo apprezza così com’è. «Certo – chiosa Banzi - ci sono i cloni cinesidi quasi tutto, ma se si sa costruire quella comunità che apprezza ciò che fai, ti difendi così. Noi peresempio abbiamo una grande risposta alla richiesta on-line, proposta quasi per vedere l’effetto chefa, di investire soldi per lo sviluppo di Arduino, rivolta a chi ha apprezzato il software».

Micelli spiega anche come, attorno ai Fab lab e al loro recentissimo boom, si stiaaggregando una comunità che non trovava nei «centri di trasferimento tecnologico» lo strumentoper fare appunto un upgrade sul piano tecnologico. Cioè, detto in altre parole, la capacità creativamessa all’opera comincia a portare le imprese a stare in piedi da sole. «Lo Stato, il pubblico alcunecose le può fare – spiega Micelli - può mettere a disposizione spazi di qualità, oppure far arrivare labanda larga dappertutto, ad esempio. Abbiamo pensato a lungo di essere fuori dal gioco, ora invecei nuovi artigiani innovativi ci sono, i ventenni si scatenano alla ricerca di innovazione. Se c’è unacosa che la politica deve fare, è dichiarare al resto del mondo che ci crede e che questa è una cosaseria».

Domenica 19 Aprile 2015© RIPRODUZIONE RISERVATA

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22/04/15 19:38Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify

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Galileo Festivaldell'InnovazionePadova, 16-19 aprile 2015 - #galileo15

by VeneziePost 3 hours ago 1 Like 69 Views

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Tutto (quasi) pronto per il #galileo15! Start at 19.00.

Stasera poi appuntamento alle 20:30 per HOMO FABER con EdoardoBoncinelli intervistato da Eliana Liotta in Sala delle Edicole, piazzaCapitaniato (http://goo.gl/vE5Zk8).

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Si comincia! #galileo15

#galileo15 sta per iniziare a #padova Sala delle Edicole @GalileoFest @veneziepost #now 8:02 PM - 16 Apr 2015

Antonio Maconi

@antoniomaconiFollowFollow

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L'anteprima in Sala delle Edicole!

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FBCDN · 7 HOURS AGO

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@Elianaliotta e @EBoncinelli danno il via al #galileo15 Festival nazionale Innovazione @CorInnovazione @Corriereit

8:44 PM - 16 Apr 2015

Massimo Sideri

@massimosideriFollowFollow

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LIVE on #Periscope: Il prof Boncinelli al Festival

#galileo15 periscope.tv/w/VxE3eDEwNDYx…

8:49 PM - 16 Apr 2015

VeneziePost

@VeneziePost

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Noi siamo quello che siamo. Siamo le nostre idee, quello

che facciamo, la nostra evoluzione. Boncinelli #galileo15

8:49 PM - 16 Apr 2015

Lisa Scudeler

@lisa_scudeler

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ALBERTOMERCURIO · 7 HOURS AGO

#sala delle #edicole #padova #veneto #italy #art #galileo15

#festival #innovation #cultura #tecnica

al Cern gli scienziati lavorano senza gerarchie, vince

l'idea brillante che non conosce gerarchia, età,

nazionalità #galileo15 @elianaliotta

9:25 PM - 16 Apr 2015

Laura Vinci @LauraVinci88

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Massimo Sideri

@massimosideriFollowFollow

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Grazie alla super @Elianaliotta per la brillante moderazione del Professor @EBoncinelli al #galileo15

9:51 PM - 16 Apr 2015

@massimosideri

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Venezie Post added 10 new photos — with Eliana

Liotta and Edoardo Boncinelli.

L'anteprima del Galileo Festival dell'Innovazione, con Edoardo Boncinelli e

Eliana Liotta in Sala delle Edicole a Padova!

#galileo15

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 17 at 9:00am · Edited·

VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO

Edoardo Boncinelli al Festival #Galileo15

E nel pomeriggio l'evento di LEDS - L'Energia degli Studenti

LEDS - L'Energia Degli Studenti added 9 new

photos.

Grazie a tutti i partecipanti a "Abitare sostenibile", nostro primo evento

serale in collaborazione con Venezie Post, e agli ospiti Giovanna Barbaro e

Mario Rosato di @S_Technologies e Paolo Ronchetti di Equilibrium -

Equilibrio Naturale Costruito, capaci di stimolare l'interesse e le curiosità

dei presenti sui temi del costruire sostenibile!! #galileo15

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Personal Blog · 822 Likes · April 17 at 4:38pm · Edited ·

#Day1

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Il Galileo Festival dell'Innovazione di Padova oggi sulle pagine del @corriereveneto! #galileo15

9:06 AM - 17 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia Antonio Maconi and 9 others

VeneziePost

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10 RETWEETS 6 FAVORITES

Si comincia in Sala delle Edicole con...

#cultura #tecnica e nuova #formazione #professionale #galileo15 galileofestival.veneziepost.it/planner/agenda…

10:43 AM - 17 Apr 2015

Alberto Mercurio

@albertomercurioFollowFollow

4 RETWEETS

A #galileo15 @VladiFinotto presenta Cultura Tecnica @FondazioneNE @MarsilioEditori @FuturoArtigiano

10:57 AM - 17 Apr 2015

Antonio Maconi

@antoniomaconiFollowFollow

5 RETWEETS 2 FAVORITES

Al #galileo15 @elisamenuzzo racconta l'idea di CAME

Campus, che sperimenta formazione e un nuovo

rapporto con gli studenti istituti tecnici

11:44 AM - 17 Apr 2015

Giuseppe Cicchetti @giuseppecik

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Venezie Post added 13 new photos — with LucaBarbieri and 2 others.

CULTURA TECNICA di Vladi Finotto | #galileo15

In Sala delle Edicole con Elisa Menuzzo, Barbara Comini, GiorgioSpanevello e Stefano Micelli. In un incontro moderato da Luca Barbieri.

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 17 at 4:39pm · Edited·

E poi l'evento a cura del Corriere Innovazione con...

@giu_di_piazza e Simona Fontana di Conai al #galileo15 @CorInnovazione com'è cambiato l'imballaggio nell'era globale 12:20 PM - 17 Apr 2015

Massimo Sideri

@massimosideriFollowFollow

3 RETWEETS

Tema delicato tendenza al #green washing fondamentale da affrontare per assicurare sostenibilità e innovazione @Giu_Di_Piazza #galileo1512:52 PM - 17 Apr 2015

Giuseppe Cicchetti @giuseppecik

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2 RETWEETS 2 FAVORITES

@Giu_Di_Piazza insegnare non a trovare lavoro ma a crearlo #corriereinnovazione #galileo1512:39 PM - 17 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia

Laura Vinci @LauraVinci88

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Venezie Post added 9 new photos from April 17 —with Massimo Sideri and Filiberto Zovico.

Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15

CONAI CON CORRIERE INNOVAZIONE

Dialogo tra Giuseppe Di Piazza, direttore Corriere Innovazione, e SimonaFontana, responsabile Centro Studi-Area Prevenzione Conai.

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 17 · Edited · ·

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Tanto #galileo15 nel numero di corriere innovazione in edicola il 23 aprile. L'editoriale sarà di @massimosideri, direttore del festival12:35 PM - 17 Apr 2015

Corriere Innovazione

@CorInnovazione

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E comincia anche il Sala Nassiriya, il workshop esperienziale di PeopleRise...

PEOPLERISE · 9 HOURS AGO

Il Galileo Festival inizia anche per noi! #galileo15

#cocreiamofuturodellavoro #innovazione #workshop

Nel pomeriggio al Ridotto del Teatro Verdi...

Venezie Post added 18 new photos — with MassimoSideri and 3 others.

COSA SERVE PER INNOVARE? - #galileo15 day1

Al Ridotto del Teatro Verdi, un incontro introdotto da Paolo Gubitta (docenteUniversità di Padova e Fondazione CUOA), con Paolo Ainio (Banzai) ePaolo Barberis (consigliere per l'innovazione della Presidenza del Consiglio)intervistati da Massimo Sideri (giornalista del Corriere della Sera e direttoredel Galileo Festival).

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 18 at 10:17am ·Edited ·

Cosa serve per innovare? A #galileo15 sala gremita per @massimosideri @paolo_barberis e Paolo Ainio @banzaitweet 3:58 PM - 17 Apr 2015

Antonio Maconi

@antoniomaconiFollowFollow

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Fare, fare impresa, #innovare sono sinonimi @painio #galileo153:29 PM - 17 Apr 2015

Andrea Giavara

@giavara

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. @painio e @paolo_barberis @massimosideri al #galileo15

3:17 PM - 17 Apr 2015

marco rubino

@marcorubinoFollowFollow

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LIVE on #Periscope: Festival #galileo15 - backstage

periscope.tv/w/VxJFGTEwNDQ2…

3:59 PM - 17 Apr 2015

Giuseppe Cicchetti @giuseppecik

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ANFIONE · 7 HOURS AGO

#galileo15 #galileofestival #padova #padua #teatroverdi #2015

#innovazione #innovation

Tema imprenditorialità giovanile. Meno del 2% di chi crea

nuove imprese ha meno di 24 anni, negli USA più del

10% #galileo15 @massimosideri

4:19 PM - 17 Apr 2015

VeneziePost

@VeneziePost

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MARTYFEE · 7 HOURS AGO

#gopro #galileo15 #veneziepost #padova #martphotos

VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO

Paolo Ainio (Banzai) al Festival #Galileo15

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VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO

Paolo Barberis al Festival #Galileo15

E si continua con...

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LE NUOVE FORME DI INCENTIVAZIONE FISCALE DELL'INTANGIBILE: ILPATENT BOX | #galileo15Creare valore per l'impresa attraverso la tutela della proprietà intellettuale

Con Salvalore Basile (Cortellazzo&Soatto), Antonio Poliero (Legor Group),Studio Bonini, Francesco Zanotto, (Cortellazzo&Soatto). Conduce LucaBarbieri.

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 18 at 10:30am ·

#galileo15 valorizzare l'#innovazione attraverso proprietà industriale #produrre #proteggere #valorizzare idee e quali #vantaggi economici5:15 PM - 17 Apr 2015

luciana turs

@lucianakturs

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Ancora al Ridotto del Teatro Verdi...

@dariodivico Stefano Beraldo ad Gruppo Coin-Oviesse e @giangiolivi al #galileo15 6:15 PM - 17 Apr 2015

Massimo Sideri

@massimosideriFollowFollow

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Il nostro Paese è ancora in grado di innovare, creare nuovo valore e attrarre capitali. S. Beraldo #galileo15 6:24 PM - 17 Apr 2015 dario di vico and 3 others

VeneziePost

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@VeneziePost #galileo15 Italia prime 5 imprese

Fabio Ciasullo

@fabiocias

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22/04/15 19:38Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify

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@VeneziePost #galileo15 Italia prime 5 imprese abbigliamento hanno 12% UK prime 5 30% polverizzazione settore inibisce competenze #retail?6:37 PM - 17 Apr 2015

3 RETWEETS 2 FAVORITES

L'#innovazione nei servizi non è pari all'innovazione nella manifattura italiana?#PhD_LV #galileo15 @AdaptHigherEd 6:44 PM - 17 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia dario di vico and 3 others

Laura Vinci

@LauraVinci88FollowFollow

6 RETWEETS 3 FAVORITES

@giangiolivi premio agli innovatori ma c'è un momento in cui gli innovatori diventano un freno per le innovazioni altrui #galileo157:10 PM - 17 Apr 2015

Massimo Sideri @massimosideri

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L'INNOVAZIONE NON E' SOLO TECNOLOGIA: E-COMMERCE, RETAIL,LOGISTICA | #galileo15

In occasione della presentazione di "Cacciavite, robot e tablet come fareripartire le imprese" di Dario Di Vico e Gianfranco Viesti.

Con Stefano Beraldo, (amministratore delegato del Gruppo Coin-OVS),Dario Di Vico (giornalista del Corriere della Sera) e Giangiacomo Olivi(partner DLA Piper).

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VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO

Stefano Beraldo (ad Gruppo Coin-OVS) al Festival #Galileo15

Mentre in Libreria Feltrinelli...

Questa sera presentiamo il libro #raccontareilmadeinitaly di @betmarco al festival #galileo15 6:43 PM - 17 Apr 2015

Luca De Pietro

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A #galileo15 Raccontare il Made in Italy: @betmarco con @Giorgiosoff e Nicolò Ildos @FondazioneNE @MarsilioEditori 6:45 PM - 17 Apr 2015

VeneziePost

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#Day2

La mattina del #galileo15 comincia con...

LIVE on #Periscope: People Management al Festival #galileo15 periscope.tv/w/VxNO2TEwNDYx…10:52 AM - 18 Apr 2015

VeneziePost

@VeneziePost

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Il #futuro dev'essere fatto di #innovazionesociale e #lavoro in team #galileo15 #ecornaturasì #electrolux #peoplerise 11:02 AM - 18 Apr 2015

Peoplerise

@PeopleriseSrlFollowFollow

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Vignaga “Spesso nelle organizzazioni non accolte innovazioni digitali dal potenziale incompreso. Un esempio i social network” #galileo1510:45 AM - 18 Apr 2015

VeneziePost

@VeneziePost

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#leadership: il capo deve ispirare, creare spazi sociali, azienda come comunità #galileo15 L.Vignana F.Brescian M.Campione A.Di stefano10:55 AM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia

Laura Vinci @LauraVinci88

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"Si devono cercare artisti, chi punta alla creatività,coloro che avranno nuove idee per il futuro" Fabio Brescacin #ecornaturasì #galileo1511:45 AM - 18 Apr 2015

Peoplerise

@PeopleriseSrl

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Venezie Post added 21 new photos — with LucaVignaga and 2 others.

Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15

ORGANIZZAZIONI ORIENTATE AL FUTURO: IL PEOPLE MANAGEMENT

Con Fabio Brescacin, fondatore e presidente EcorNaturasì, MicheleCampione, HR director Major Appliances EMEA, Antonio Di Stefano,fondatore e partner Peoplerise. Conduce Luca Vignaga, direttore HRGruppo Marzotto.... See More

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 19 at 4:16pm · Edited·

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Intanto in Libreria Feltrinelli...

A #galileo15 i cervelli che contano di Giorgio Vallortigara: dialogo con @elianaliotta @adelphiedizioni

11:06 AM - 18 Apr 2015

VeneziePost

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E comincia anche la Startup Academy!

#STARTUP ACADEMY! Il primo incontro con @EnricoGasp e @giangiolivi per parlare di Digital #MadeInItaly al #galileo15

11:48 AM - 18 Apr 2015 DLA Piper Italy and 5 others

VeneziePost

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12 RETWEETS 5 FAVORITES

Start-up e tecnologie - ne parliamo con @enricogasp

#galileo15 oralegale.corriere.it/2014/02/10/sta…

8:59 AM - 18 Apr 2015

Giangiacomo Olivi @giangiolivi

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12 RETWEETS 7 FAVORITES

“Il valore per le #startup dell’exit in Italia, innovazione

prescindendo dall’esigenza di fare cassa” @EnricoGasp

@giangiolivi #galileo15

11:58 AM - 18 Apr 2015

VeneziePost

@VeneziePost

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6 RETWEETS 5 FAVORITES

Digital #madeinitaly #galileo15 @Digital_Magics @CorInnovazione noi ci siamo! #etichettasatellitare #startup

11:48 AM - 18 Apr 2015

GEOLabelMark

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9 RETWEETS 5 FAVORITES

Si continua in Sala delle Edicole con...

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FBCDN · 8 HOURS AGO

Questa mattina al #galileo15 alle 11.30 introduco i lavori in tema di Agenda Digitale con @massimosideri @Elio_Catania @francesco_caio10:25 AM - 18 Apr 2015

Andrea Cortellazzo

@ACortellazzoJr

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@massimosideri @VeneziePost #galileo15 ora agenda digitale alle 15.00 agenda #biotech @bealorenzin 11:46 AM - 18 Apr 2015

pierluigi paracchi

@pigiparacchiFollowFollow

3 RETWEETS 4 FAVORITES

Digital SenseGiving: cuore infrastruttura digitale è immateriale (sigh!) e si chiama standardizzazione (F. Caio) #galileo15 #massimosideri12:05 PM - 18 Apr 2015

Paolo Gubitta

@paologubitta

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3 RETWEETS

#galileo15 @francesco_caio @massimosideri I giovani e le start up? Innovation richiede la capacità di gestire la governance del cambiamento12:22 PM - 18 Apr 2015

Andrea Cortellazzo

@ACortellazzoJr

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4 RETWEETS 2 FAVORITES

Ogni manager in agenda dovrebbe avere per la sua impresa come priorità il #digitale #galileo1512:36 PM - 18 Apr 2015

patrizia loiola

@patrizialoiola

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5 RETWEETS 2 FAVORITES

"Siamo stati bravissimi quando eravamo poveri, un disastro da ricchi" #galileo15 francesco caio @VeneziePost @massimosideri12:38 PM - 18 Apr 2015

pierluigi paracchi @pigiparacchi

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8 RETWEETS 4 FAVORITES

Digital SenseGiving: CdA imprese discutano impatto di digitale su sostenibilità strategica impresa. E. Catania #galileo15 #massimosideri12:43 PM - 18 Apr 2015

Paolo Gubitta

@paologubitta

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1 RETWEET 1 FAVORITE

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Venezie Post added 10 new photos — with MassimoSideri and Andrea Cortellazzo.

Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15

LO STATO DEL DIGITALE: COME L'ITALIA PUÒ RECUPERARE LALEADERSHIP IN EUROPA

Intervengono Francesco Caio, amministratore delegato Poste Italiane, ElioCatania, presidente Confindustria Digitale, e Roberto Loiola, presidente eamministratore delegato Alcatel Lucent Italia. Conduce Massimo Sideri,giornalista Corriere della Sera. Interventi di saluto di Flavio Rodeghiero,assessore alla Cultura e Turismo, Musei, Spettacolo, Innovazione e SmartCity, Comune di Padova e Andrea Cortellazzo, partner Cortellazzo&Soatto.

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 19 at 4:24pm · Edited·

VENEZIEPOST · A DAY AGO

Francesco Caio al Festival #Galileo15

VENEZIEPOST · 2 DAYS AGO

Elio Catania intervistato al Festival #Galileo15

E poi appuntamento al Caffé Pedrocchi!

Alle 12.30 a Caffè Pedrocchi non perdetevi l'intervento di @nicoladavanzo a #galileo15 @GalileoFest @UniCredit_PR diariodibordo.bluewago.it/post/116379624…10:42 AM - 18 Apr 2015

Bluewago tra i relatori del Galileo Festival

By S.r.l sarà presente, per la seconda volta, al Galileo

Innovactors’ Festival, il Salone Europeo del trasferimento

tecnologico, in programma dal 17 al 19 aprile a Padova. E’ il

primo evento pubblico...

Bluewago

@Bluewago

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Tumblr @tumblr

8 RETWEETS 5 FAVORITES

Mentre la Startup Academy continua con due casi di successo...

#STARTUP ACADEMY al #galileo15! @paologubitta introduce l'incontro con @PaoloDeNadai1 e @marcomari - @ScuolaZoo e IIP 3:22 PM - 18 Apr 2015 Corriere Innovazione and Massimo Sideri

VeneziePost

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7 RETWEETS 7 FAVORITES

@ScuolaZoo 60 collaboratori in crescita !!! @CorInnovazione #galileo15 ...."energia da scolpire nella mente .." @paologubitta3:38 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia

Diego Durello

@diegodurello

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6 RETWEETS 3 FAVORITES

Paolo Gubitta

@paologubitta

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22/04/15 19:38Galileo Festival dell'Innovazione (with images, tweets) · VeneziePost · Storify

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StartUp Academy: Paolo De Nadai, 26 anni, founder

Scuolazoo, dà lavoro a 60 persone, fattura 10mil euro.

Stellare #galileo15 #massimosideri

3:47 PM - 18 Apr 2015

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Il pomeriggio del #galileo15 continua al Ridotto del Teatro Verdi...

Umano troppo umano? E se poi i robot ci rubano il

lavoro? #galileo15 @CesareSironi @andrea0831

@VeneziePost @massimosideri @antoniomaconi

11:11 AM - 18 Apr 2015 Cortenuova, Lombardia, Italia

Pietro Paganini @pietropaganini

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@GalileoFest Umano troppo umano! Il futuro della robotica a Padova!

5:09 PM - 18 Apr 2015 Antonio Maconi

Carlo Pasqualetto

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A #galileo15 il futuro della robotica: umano troppo umano? @pietropaganini @andrea0831 @CesareSironi

4:23 PM - 18 Apr 2015

Antonio Maconi

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Grazie @iCub @CesareSironi @andrea0831 x il bel panel su #robot #galileo15 @massimosideri @antoniomaconi @VeneziePost

8:01 PM - 18 Apr 2015 San Giovanni Valdarno, Toscana, Italia

Pietro Paganini

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Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15

UMANO TROPPO UMANO: ICUB E IL FUTURO DELLA ROBOTICA

Con Andrea Enoch Bertolini, ricercatore RoboLaw, Giorgio Metta, iCubFacility Director, Istituto Italiano di Tecnologia, e Cesare Sironi, fondatoreStarck Ventures, già amministratore delegato Matrix. Introduce CarloPasqualetto, licenze TEDxPadova. Conduce Pietro Paganini, professoreassociato di Business Administration, John Cabot University.

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 19 at 4:52pm · Edited·

Mentre in Sala delle Edicole...

BIOTECH: UNA STORIA DI SUCCESSO con @pigiparacchi e Claudio Bordignon intervistati da Nicola Saldutti. #galileo15 3:42 PM - 18 Apr 2015

VeneziePost

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BIOTECH UNA STORIA DI SUCCESSOClaudio Bordignon CEO di #MolMed@pigiparacchi CEO di #Genenta#galileo15 @GalileoFestgalileofestival.veneziepost.it/planner/agenda…2:52 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia

Miki Nacucchi @MikiNacucchi

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Claudio Bordignon, pioniere della genetica, con @pigiparacchi e Saldutti al #galileo15 @CorInnovazione @Corriereit 3:19 PM - 18 Apr 2015

Massimo Sideri

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"118 milioni di Euro come investimento in #startup innovativ in Italia. 2 euro all'anno per ogni italiano" @pigiparacchi #galileo154:08 PM - 18 Apr 2015

VeneziePost

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AKAMAIHD · 7 HOURS AGO

Festival #galileo15. @pigiparacchi intervento in diretta #Periscope periscope.tv/w/VxOTGzEwNDYx…3:52 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia

Giuseppe Cicchetti @giuseppecik

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"Il coraggio è la qualità più importante che deve avere un ricercatore" Claudio Bordignon al #galileo15 @GalileoFest 3:44 PM - 18 Apr 2015

daniele pinosa

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Grazie al ministro @bealorenzin per le belle parole sul nostro Festival #galileo15 @CorInnovazione @Corriereit 3:55 PM - 18 Apr 2015

Massimo Sideri

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Trasformare l'attività di ricerca in #impresa, la #finanza a sostegno della ricerca, il caso #biotech @pigiparacchi #galileo154:10 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia

Laura Vinci @LauraVinci88

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Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15

BIOTECH: UNA STORIA DI SUCCESSO

Con Claudio Bordignon, fondatore e amministratore delegato MolMed, ePierluigi Paracchi, fondatore e amministratore delegato Genenta. Saluti diapertura di Beatrice Lorenzin, ministro della Salute (in video) e GiuseppeStellin, prorettore per i Rapporti con il mondo delle imprese, Università diPadova. Conduce Nicola Saldutti, editorialista e caporedattore economiaCorriere della Sera.

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E si continua alla Libreria Feltrinelli con...

A @LaFeltrinelli di Padova @RobBon presenta il libro ITALIANI DI FRONTIERA (@egeaonline) dialoga con l’autore @federicadestr #galileo154:00 PM - 18 Apr 2015

VeneziePost @VeneziePost

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#italianidifrontiera #galileo15 @LaFeltrinelli @VeneziePost @RobBon .Noi ci siamo! #etichettasatellitare #startup 4:07 PM - 18 Apr 2015

GEOLabelMark

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Dopo la bellissima chiacchierata con @RobBon a #galileo15 ... Il mitico selfie !! @GalileoFest 5:26 PM - 18 Apr 2015

Federica Destro

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E poi ancora...

A @LaFeltrinelli di #Padova @PIEROFORMICA1 presenta IL RUOLO DELL’IGNORANZA CREATIVA insieme a

VeneziePost @VeneziePost

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IL RUOLO DELL’IGNORANZA CREATIVA insieme a @Dughiero64 e Frezza @rogerarrow #galileo156:00 PM - 18 Apr 2015

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MARTADALEGARE · 7 HOURS AGO

L'ignoranza Creativa come motore del

cambiento!!#gmaconsulting #galileo festival padova #galileo15

FBCDN · 7 HOURS AGO

E conclude il pomeriggio del #galileo15 l'appuntamento con...

Massimo Banzi, fondatore di #arduino al festival #galileo15 di @VeneziePost con @stefanomicelli e @massimosideri 5:34 PM - 18 Apr 2015 Riccardo Luna and 9 others

VeneziePost

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Manifesto dell'open source a #Padova #arduino ,#galileo15 @ldepietro5:30 PM - 18 Apr 2015

ONSPACE

@onspacepadova

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"Tanta fiducia nell'#Open" Massimo Banzi, fondatore di #arduino, al Festival #galileo15 a Padova con @massimosideri 6:04 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia Riccardo Luna and 9 others

Giuseppe Cicchetti

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LIVE on #Periscope: M. Banzi - #arduino founder at #galileo15 with Sideri and Micelli periscope.tv/w/VxOv9DEwNDYx…5:47 PM - 18 Apr 2015

VeneziePost @VeneziePost

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Stefano Micelli ex speaker TEDxPadova e Massimo Banzi a Padova! @GalileoFest @CarlPasqualetto @AndreaBrunoVial 5:24 PM - 18 Apr 2015

TEDxPadova

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Disruptive Ideas: innovare facendo cose semplici per gli adulti (e non per bambini) #galileo15 #massimosideri #arduino5:38 PM - 18 Apr 2015

Paolo Gubitta

@paologubitta

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. @mbanzi a #galileo15 parla di #opensource e #arduino ... Bello avere questi protagonisti a #Padova ! @GalileoFest 5:55 PM - 18 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia

Federica Destro

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Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15

LA VIA ITALIANA ALL'INNOVAZIONE

Con Massimo Banzi, fondatore di Arduino, Stefano Micelli, direttorescientifico Fondazione Nord Est e autore di Futuro Artigiano, intervistati daMassimo Sideri, giornalista e commentatore Corriere della Sera.

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News/Media Website · 2,204 Likes · April 19 at 5:09pm · Edited·

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VENEZIEPOST · A DAY AGO

Massimo Banzi al Festival #Galileo15

VENEZIEPOST · A DAY AGO

Stefano Micelli al Festival #Galileo15

#Day3

ANFIONE · 7 HOURS AGO

#padova #padua #paduarchitecture #liviano #scalone #palazzo

#palace #castello #renaissance #rinascimento #ig_veneto

#igersveneto #venetissimo #visitveneto #galileo15

In Sala delle Edicole...

Nell'ultima mattinata del Galileo - Festival, @antoniomaconi introduce conferenza a cura di @PeopleriseSrl #galileo15

11:21 AM - 19 Apr 2015

VeneziePost

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partire da #energia e #idee per creare insieme #soluzioni

#partecipative le sfide di @PeopleriseSrl adesso al

#galileo15 #designthinking

12:02 PM - 19 Apr 2015

luciana turs

@lucianakturs

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FBCDN · 7 HOURS AGO

#galileo15 Dai gruppi partecipanti, università, ponte

studio/lavoro, azienda la stessa esigenza: dialogare!

@VeneziePost @PeopleriseSrl

1:56 PM - 19 Apr 2015

Gabriele Peirano

@lelepei

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AKAMAIHD · 7 HOURS AGO

"Ribaltare la logica. Una generazione di ventenni ha

qualcosa da mostrare, da insegnare alle aziende"

@paologubitta #galileo15

12:11 PM - 19 Apr 2015

VeneziePost

@VeneziePost

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Eventi e occasioni sociali per sentirsi coinvolti nella scoperta dell'impresa e di aziende #galileo15 @PeopleriseSrl

12:22 PM - 19 Apr 2015

VeneziePost

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Da ectoplasmi in cerca di lavoro. A aziende in cerca di

consigli per prospettive del futuro. Sempre di ispirazione

@paologubitta #galileo15

12:15 PM - 19 Apr 2015 Padua, Veneto, Italia

Giuseppe Cicchetti @giuseppecik

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La sfida di @marilaca: "Essere imprenditori di se stessi e stimolare autoimprenditorialità in azienda" #galileo15

12:51 PM - 19 Apr 2015 Inspiring PR

VeneziePost

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Il Gruppo di lavoro sull'AZIENDA presenta le idee e le proposte emerse nei due giorni @PeopleriseSrl #galileo15 1:20 PM - 19 Apr 2015 Domenico Di Toro and Giacomo Legnaro

VeneziePost

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Peoplerise

#cocreiamofuturoazienda #galileo15 "l'auto-imprenditorialità deve diventareun valore per le imprese. Perchè non predisporre dei Corsi di Formazionesul tema dell'auto-imprenditorialità?"

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"Incontro tra studenti e imprese quando cose si anno per interesse o passione" Stefano Pozzi @Federmanager #galileo15 12:46 PM - 19 Apr 2015

VeneziePost

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Peoplerise

#cocreiamofuturoazienda #galileo15 "il mondo delle imprese non èmonolitico, c'è spazio per le idee, le aziende devono però interessate.Stupido è quell'imprenditore che compra solo braccia e non il cervello delleproprie persone." Stefano Pozzi

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AKAMAIHD · 7 HOURS AGO

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Galileo - Festival dell'Innovazione | #galileo15

CO-CREIAMO IL FUTURO DEL LAVORO

La conferenza di presentazione dei risultati del workshop esperienziale diPeoplerise nell'ultima giornata del Galileo Festival!

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News/Media Website · 2,204 Likes · Yesterday at 10:48am ·Edited ·

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Peoplerise feeling satisfied

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato al workshop CO-CREIAMO ILFUTURO DEL LAVORO! Siete stati fantastici ragazzi!A presto #galileo15 #cocreiamofuturolavoro #innovazione #università #ponte#azienda

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E per concludere...

... i ringraziamenti del direttore...

Finito il #galileo15 Festival nazionale dell'Innovazione con 10 mila presenze. Esperienza indimenticabile. Grazie @antoniomaconi5:21 PM - 19 Apr 2015

Massimo Sideri @massimosideri

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... i tanti selfie scattati...

@VeneziePost #galielo15 7:24 PM - 18 Apr 2015

FedericoBelardinucci

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AKAMAIHD · 3 HOURS AGO

... e tutte le FACCE DA GALILEO!

Venezie Post shared their album.

Venezie Post added 21 new photos from April to the album: FACCE DA GALILEO —with Giulia Sammartin and 7 others in Padua, Italy.

Out of #galileo15 | Galileo - Festival dell'Innovazione - Padova, 16-19 aprile 2015

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