GAL OLTREPò MANTOVANO Sistemi locali del cibo: una ...

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Eventi Lunedì 22 dicembre 2014 Expo 2015 13 N ato nel settembre del 2009, il Gal dell’Oltre- pò Mantovano è, al pari di altri Gal, un partenariato che riunisce organizzazioni del settore pubblico, privato e della società civile, finalizza- to a promuovere lo sviluppo locale nelle aree rurali con un approccio di tipo parte- cipativo. “La nostra attività - afferma il direttore Carmelita Tren- tini - è rivolta principalmen- te all’accrescimento della competitività delle aziende agricole per il rilancio delle aree rurali, alla valorizzazio- ne degli aspetti ambientali e paesaggistici del nostro territorio, e al sostegno del- la qualità-tipicità delle pro- duzioni locali. Per questo, riceviamo una dotazione dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FeASR) che serve a sviluppare un piano di sviluppo locale lega- to agli obiettivi specifici del territorio”. Il Gal dell’Oltrepò Manto- vano utilizza dunque i fondi di cui dispone per finanziare quelle aziende agricole che innovano dal punto di vista dei processi produttivi ma anche per favorire le condi- zioni per lo sviluppo econo- mico, sociale e culturale di tutta l’area, promuovendo azioni di sviluppo in tutti i settori di attività dell’am- biente rurale e, in particola- re, nel campo della tutela e del miglioramento ambien- tale e delle condizioni di vita, dell’agricoltura, dell’ar- tigianato, del terziario, del turismo e dei servizi socio- culturali secondo i princìpi dello sviluppo sostenibile. “Occorre - precisa il presi- dente Alessandro Pastacci - che in questo territorio ci siano anche i servizi alla po- polazione, intesi come ser- vizi rivolti ai bambini e agli anziani, alla competitività, cosicché le imprese possano crescere all’interno di un tes- suto vitale”. In tal senso, durante la pas- sata programmazione 2007- 2013 il Gal ha investito un importo di quasi due milioni di euro non solo per sostene- re progetti rivolti ad aziende agricole, ma anche proget- ti di varia natura - legati al turismo in ambito rurale, alla multifunzionalità delle aziende agricole, al ciclotu- rismo e quant’altro - diretti a tutto il tessuto socio-econo- mico locale in ambito rurale. In particolar modo è stata portata avanti un’azione in- tegrata con tutti i 17 comu- ni del territorio che ha visto l’utilizzo congiunto dei fondi per lo Sviluppo Rurale e di quelli provenienti dal Pro- gramma Operativo Regio- nale per le Infrastrutture. Da questa operazione sono nate molte progettualità impor- tanti tra cui quella inerente il Distretto di Economia So- lidale per le filiere economi- che di produzione di qualità, quella legata alla conoscenza, allo sviluppo e alla conserva- zione del paesaggio, e il Lab Food dedicato alla promo- zione dei prodotti di qualità. Non si dimentichi infatti che questo territorio è la patria del Parmigiano Reggiano, ma si distingue anche per le sue pere e i meloni Igp, e per il Lambrusco mantovano. Agricoltura sostenibile, “bio”, filiera corta e inclusione sociale La nuova programmazione per lo sviluppo rurale 2014-2020 punta su concetti che, se applicati davvero, permetterebbero lo sviluppo dei Sistemi Locali del Cibo per un futuro sano e competitivo G li asset di finanziamento della comu- nità europea si stanno sempre più spostando allo sviluppo rurale. In questo contesto, all’interno della nuova program- mazione per i prossimi sei anni, lo svilup- po rurale acquisirà una centralità sempre maggiore. La scelta strategica prioritaria è stata dun- que quella di investire fortemente nella qualità partecipativa del processo di con- divisione e continua implementazione del futuro piano. Solo così sarà possibile valorizzare l’attività delle imprese in modo tale che lo sviluppo imprenditoriale concorra alla crescita della qualità sociale, ambientale e paesaggistica, alla sicurezza e alla possibilità di fruizione del territorio in tutte le sue valenze. Solo uno scenario strategico veramente condivi- so potrà assicurare uno sviluppo in ambito rurale in grado di garantire un processo di crescita dell’economia locale in un contesto di certezza della continuità, di apprezza- mento del loro contributo al generale be- nessere dell’area, di economie virtuose che diano corpo ad una autentica agricoltura integrata con il territorio. Uno scenario a cui far riferimento per ‘governare’ le trasformazioni territoriali indotte dalle attività produttive dell’oltrepo- mantovano, con una attenzione particolare alla qualità delle acque, alla tutela dei suoli e del paesaggio, al sistema dell’innovazione e alla promozione del turismo rurale, al si- stema della produzione del cibo. L’obiettivo più generale è quello di valorizzare le rile- vanze paesaggistico ambientali e culturali del territorio di riferimento, con un atten- zione particolare ai processi di inclusione sociale che rappresentano, attualmente, per l’area vasta rurale del sistema mantovano una problematica emergente di grande ri- levanza (tasso di disoccupazione 10% di cui il tasso di disoccupazione femminile raggiunge punte del 13%, tasso di inattività 30%). L’idea è dunque quella di sviluppare due cluster unificanti per questa area vasta denominato Sistema Integrato Lombardia orientale: quello della Green Economy e quello sul Turismo Sostenibile, la mobilità lenta ed il Paesaggio. Il tema delle acque unifica questi ambiti sia per le caratteristiche paesaggistiche che per le caratteristiche agricole: dal Garda al Mincio al Po un sistema di acque per la valorizzazione di un sistema integrato per l’uso sostenibile, per la valorizzazione degli ambiti naturalistici (insistono in quest’area un Parco Regionale, Parco del Mincio, un sistema di parchi, il Sipom, con vari gradi di tutela), la promozione del turismo lento e sostenibile con la messa sistema di tutti gli interventi sulle ciclabili che rappresentano una opportunità di crescita per il settore del turismo rurale. Si intende inoltre sviluppare un secon- do cluster di questa area vasta: quello dei Distretti di Economia Solidale (con i temi dell’agricoltura sociale, dell’agricoltura so- stenibile, dei progetti di filiera corta, della valorizzazione dei prodotti, dell’innovazio- ne d’impresa, del biologico, dell’inclusione sociale) e, dunque, con lo sviluppo della tematica dei Sistemi Locali del Cibo che rappresentano per il futuro dello sviluppo rurale e delle aziende agricole del territo- rio il tema essenziale per affrontare le sfide dell’innovazione e della competitività. Sono queste le principali linee guida emerse da incontri, dai tavoli tematici e dai labo- ratori attraverso i quali il Gal - rifacendosi al modello partecipativo - vuole mettere a fuoco una strategia condivisa con il territo- rio per la prossima programmazione e per la costruzione del nuovo piano di sviluppo locale. ■■ GAL OLTREPò MANTOVANO / Il suo impegno per il rilancio delle aree rurali, delle aziende agricole e per la tutela del territorio Sistemi locali del cibo: una ricchezza per tutti Partner pubblici, privati e società civile unite.Tra le azioni recenti il Lab Food dedicato al cibo di qualità I l progetto del Distretto di Economia Solidale - attività di cooperazione interregionale tra il Gal e 7 aree della Regione Lombardia - ha rappresentato l’inizio di un percorso di avvio di una nuova economia locale in grado di rafforzare il legame con il territorio, con lo sviluppo competitivo delle imprese agri- cole e con la creazione di reti del cibo di qualità e di salubrità. Il tema della competitività innestato sul tema della sostenibili- tà ambientale e della solidarietà fra attori locali del territorio (domanda ed offerta) è dunque il tema centrale del progetto. Alla base vi è la possibilità che le piccole aziende del territo- rio - che offrono prodotti artigianali tipici, biologici, freschi e genuini, confezionati e trasformati prestando particolari cure all’ambiente, ai sapori ed alle tradizioni, e che lavorano con criteri di qualità ed eticità - possano, attraverso una piattafor- ma di lavoro congiunta e condivisa, rivolgersi ai nuovi mercati e dunque potenziare le proprie capacità competitive. Il distret- to infatti ha voluto sostenere un originale modello di piccola distribuzione organizzata, anche verso la domanda pubblica aggregata, il consumo critico e la diffusione di modelli di con- sumo etico e sostenibile. Temi quali la filiera corta, il km zero, il consumo critico e solidale, la valorizzazione dei prodotti ti- pici e la riduzione dell’impatto ambientale si associano con una concreta visione dei risultati economici di business. “Si tratta di un progetto di filiera corta integrata che vuole sperimentare operativamente come i sistemi di produzione del cibo possono diventare driving force dei sistemi agroalimenta- ri locali - afferma Carmelita Trentini -. Per esempio, si è voluto avvicinare la filiera delle produzioni del cibo locale con il tema delle mense locali. In tal senso abbiamo avviato una serie di progetti di educazione alimentare all’interno delle scuole fina- lizzati a far capire l’importanza di mangiare cibo locale e di stagione, non solo ai fini di un maggior benessere ma anche di dare una mano all’economia locale”. Cibi genuini dal Distretto di Economia Solidale Carmelita Trentini: “Sostegno della qualità e della tipicità delle produzioni locali. Per questo investiamo fondi europei” Coltivazioni e princìpi sani: ecco la strada per tornare a crescere e rendere remunerativo il settore dell’agricoltura Il direttore Carmelita Trentini col presidente Alessandro Pastacci

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EventiLunedì 22 dicembre 2014 Expo 2015 13

Nato nel settembre del 2009, il Gal dell’Oltre-

pò Mantovano è, al pari di altri Gal, un partenariato che riunisce organizzazioni del settore pubblico, privato e della società civile, finalizza-to a promuovere lo sviluppo locale nelle aree rurali con un approccio di tipo parte-cipativo.“La nostra attività - afferma il direttore Carmelita Tren-tini - è rivolta principalmen-te all’accrescimento della competitività delle aziende agricole per il rilancio delle aree rurali, alla valorizzazio-ne degli aspetti ambientali e paesaggistici del nostro territorio, e al sostegno del-la qualità-tipicità delle pro-duzioni locali. Per questo, riceviamo una dotazione dal

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FeASR) che serve a sviluppare un piano di sviluppo locale lega-to agli obiettivi specifici del territorio”.Il Gal dell’Oltrepò Manto-vano utilizza dunque i fondi di cui dispone per finanziare quelle aziende agricole che innovano dal punto di vista dei processi produttivi ma anche per favorire le condi-zioni per lo sviluppo econo-mico, sociale e culturale di tutta l’area, promuovendo azioni di sviluppo in tutti i settori di attività dell’am-biente rurale e, in particola-re, nel campo della tutela e del miglioramento ambien-tale e delle condizioni di vita, dell’agricoltura, dell’ar-tigianato, del terziario, del

turismo e dei servizi socio-culturali secondo i princìpi dello sviluppo sostenibile.“Occorre - precisa il presi-

dente Alessandro Pastacci - che in questo territorio ci siano anche i servizi alla po-polazione, intesi come ser-

vizi rivolti ai bambini e agli anziani, alla competitività, cosicché le imprese possano crescere all’interno di un tes-suto vitale”.In tal senso, durante la pas-sata programmazione 2007-2013 il Gal ha investito un importo di quasi due milioni di euro non solo per sostene-re progetti rivolti ad aziende agricole, ma anche proget-ti di varia natura - legati al turismo in ambito rurale, alla multifunzionalità delle aziende agricole, al ciclotu-rismo e quant’altro - diretti a tutto il tessuto socio-econo-mico locale in ambito rurale.In particolar modo è stata portata avanti un’azione in-tegrata con tutti i 17 comu-ni del territorio che ha visto l’utilizzo congiunto dei fondi

per lo Sviluppo Rurale e di quelli provenienti dal Pro-gramma Operativo Regio-nale per le Infrastrutture. Da questa operazione sono nate molte progettualità impor-tanti tra cui quella inerente il Distretto di Economia So-lidale per le filiere economi-che di produzione di qualità, quella legata alla conoscenza, allo sviluppo e alla conserva-zione del paesaggio, e il Lab Food dedicato alla promo-zione dei prodotti di qualità. Non si dimentichi infatti che questo territorio è la patria del Parmigiano Reggiano, ma si distingue anche per le sue pere e i meloni Igp, e per il Lambrusco mantovano.

Agricoltura sostenibile, “bio”, filiera corta e inclusione socialeLa nuova programmazione per lo sviluppo rurale 2014-2020 punta su concetti che, se applicati davvero, permetterebbero lo sviluppo dei Sistemi Locali del Cibo per un futuro sano e competitivo

Gli asset di finanziamento della comu-nità europea si stanno sempre più

spostando allo sviluppo rurale. In questo contesto, all’interno della nuova program-mazione per i prossimi sei anni, lo svilup-po rurale acquisirà una centralità sempre maggiore.La scelta strategica prioritaria è stata dun-que quella di investire fortemente nella qualità partecipativa del processo di con-divisione e continua implementazione del futuro piano.Solo così sarà possibile valorizzare l’attività delle imprese in modo tale che lo sviluppo imprenditoriale concorra alla crescita della qualità sociale, ambientale e paesaggistica, alla sicurezza e alla possibilità di fruizione del territorio in tutte le sue valenze. Solo uno scenario strategico veramente condivi-so potrà assicurare uno sviluppo in ambito rurale in grado di garantire un processo di crescita dell’economia locale in un contesto di certezza della continuità, di apprezza-mento del loro contributo al generale be-nessere dell’area, di economie virtuose che diano corpo ad una autentica agricoltura integrata con il territorio.Uno scenario a cui far riferimento per ‘governare’ le trasformazioni territoriali

indotte dalle attività produttive dell’oltrepo-mantovano, con una attenzione particolare alla qualità delle acque, alla tutela dei suoli e del paesaggio, al sistema dell’innovazione e alla promozione del turismo rurale, al si-stema della produzione del cibo. L’obiettivo più generale è quello di valorizzare le rile-vanze paesaggistico ambientali e culturali del territorio di riferimento, con un atten-zione particolare ai processi di inclusione sociale che rappresentano, attualmente, per l’area vasta rurale del sistema mantovano una problematica emergente di grande ri-levanza (tasso di disoccupazione 10% di cui il tasso di disoccupazione femminile raggiunge punte del 13%, tasso di inattività 30%).L’idea è dunque quella di sviluppare due cluster unificanti per questa area vasta denominato Sistema Integrato Lombardia orientale: quello della Green Economy e quello sul Turismo Sostenibile, la mobilità lenta ed il Paesaggio.Il tema delle acque unifica questi ambiti sia per le caratteristiche paesaggistiche che per le caratteristiche agricole: dal Garda al Mincio al Po un sistema di acque per la valorizzazione di un sistema integrato per l’uso sostenibile, per la valorizzazione degli

ambiti naturalistici (insistono in quest’area un Parco Regionale, Parco del Mincio, un sistema di parchi, il Sipom, con vari gradi di tutela), la promozione del turismo lento e sostenibile con la messa sistema di tutti gli interventi sulle ciclabili che rappresentano una opportunità di crescita per il settore del turismo rurale. Si intende inoltre sviluppare un secon-do cluster di questa area vasta: quello dei Distretti di Economia Solidale (con i temi dell’agricoltura sociale, dell’agricoltura so-stenibile, dei progetti di filiera corta, della valorizzazione dei prodotti, dell’innovazio-ne d’impresa, del biologico, dell’inclusione sociale) e, dunque, con lo sviluppo della tematica dei Sistemi Locali del Cibo che rappresentano per il futuro dello sviluppo rurale e delle aziende agricole del territo-rio il tema essenziale per affrontare le sfide dell’innovazione e della competitività.Sono queste le principali linee guida emerse da incontri, dai tavoli tematici e dai labo-ratori attraverso i quali il Gal - rifacendosi al modello partecipativo - vuole mettere a fuoco una strategia condivisa con il territo-rio per la prossima programmazione e per la costruzione del nuovo piano di sviluppo locale.

■■■ GAL OLTREPò MANTOVANO / Il suo impegno per il rilancio delle aree rurali, delle aziende agricole e per la tutela del territorio

Sistemi locali del cibo: una ricchezza per tuttiPartner pubblici, privati e società civile unite.Tra le azioni recenti il Lab Food dedicato al cibo di qualità

Il progetto del Distretto di Economia Solidale - attività di cooperazione interregionale tra il Gal e 7 aree della Regione

Lombardia - ha rappresentato l’inizio di un percorso di avvio di una nuova economia locale in grado di rafforzare il legame con il territorio, con lo sviluppo competitivo delle imprese agri-cole e con la creazione di reti del cibo di qualità e di salubrità. Il tema della competitività innestato sul tema della sostenibili-tà ambientale e della solidarietà fra attori locali del territorio (domanda ed offerta) è dunque il tema centrale del progetto. Alla base vi è la possibilità che le piccole aziende del territo-rio - che offrono prodotti artigianali tipici, biologici, freschi e genuini, confezionati e trasformati prestando particolari cure all’ambiente, ai sapori ed alle tradizioni, e che lavorano con criteri di qualità ed eticità - possano, attraverso una piattafor-ma di lavoro congiunta e condivisa, rivolgersi ai nuovi mercati e dunque potenziare le proprie capacità competitive. Il distret-to infatti ha voluto sostenere un originale modello di piccola distribuzione organizzata, anche verso la domanda pubblica aggregata, il consumo critico e la diffusione di modelli di con-sumo etico e sostenibile. Temi quali la filiera corta, il km zero, il consumo critico e solidale, la valorizzazione dei prodotti ti-pici e la riduzione dell’impatto ambientale si associano con una concreta visione dei risultati economici di business. “Si tratta di un progetto di filiera corta integrata che vuole sperimentare operativamente come i sistemi di produzione del cibo possono diventare driving force dei sistemi agroalimenta-ri locali - afferma Carmelita Trentini -. Per esempio, si è voluto avvicinare la filiera delle produzioni del cibo locale con il tema delle mense locali. In tal senso abbiamo avviato una serie di progetti di educazione alimentare all’interno delle scuole fina-lizzati a far capire l’importanza di mangiare cibo locale e di stagione, non solo ai fini di un maggior benessere ma anche di dare una mano all’economia locale”.

Cibi genuini dal Distretto di Economia Solidale

Carmelita Trentini: “Sostegno della qualità

e della tipicità delle produzioni locali.

Per questo investiamo fondi europei”

Coltivazioni e princìpi sani: ecco la strada

per tornare a crescere e rendere

remunerativo il settore

dell’agricoltura

Il direttore Carmelita Trentini col presidente Alessandro Pastacci