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XXIVª SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (18 - 24 SETTEMBRE 2017) 18 L Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica. S. Giuseppe da Copertino; S. Eustorgio; S. Arianna. 1Tm 2,1- 8; Sal 27,2.7-9; Lc 7,1-10. 19 M Camminerò con cuore innocenteS. Gennaro (m.f.); S. Mariano; S. Ciriaco. 1Tm 3,1-13; Sal 100,1-3.5-6; Lc 7,11-17. 20 M Ss. Andrea Kim Taegon, sacerdote e Paolo Chong Hasang e c. martiri in Corea. Memoria (rosso). Grandi sono le opere del Signore. 1Tm 3,14 -16; Sal 110,1-6; Lc 7,31-35. 21 G S. Matteo apostolo ed evangelista. Festa (rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. «Seduto al banco delle imposte» è la de- scrizione che Matteo fa della situazione peccaminosa, nella quale lo ha incontrato Gesù, strappandolo con un secco “Seguimi”. Gesù lo vede e lo chiama alla sua sequela, esercitando la “misericordia”: Egli non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. Questo è il Vangelo secondo Matteo. Ef 4,1-7.11-13; Sal 18,2-5; Mt 9,9-13. 22 V Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. S. Mau- rizio; S. Silvano; S. Emerita. 1Tm 6,2c-12; Sal 48,6-10.17-20; Lc 8,1-3. 23 S S. Pio da Pietrelcina (Francesco) Forgione, sacerdote dei Frati Minori Cappuccini. Memoria (bianco). Presentatevi al Signore con esultan- TELEFONO, E-MAIL UFFICIO PARROCCHIALE - 0761-557015 CHIESA S. FAMIGLIA - 0761-557919 PADRE JANUSZ - 339-1082608 [email protected] PADRE PAOLO - 345-6303035 [email protected] PADRE TOMMASO - 334-2668574 [email protected] SANTE MESSE GIORNI FESTIVI CONCATTEDRALE - 09,00 - 11,30 - 18,30 SACRA FAMIGLIA - 09,30 COLLE LYDIA - 11,15 CARMINE - 10,00 GIORNI FERIALI SAN PIETRO - 08,30 CONCATTEDRALE - 18,30 SACRA FAMIGLIA - 09,15 CARMINE - 17,30 GIORNALINO DELLA PARROCCHIA DI NEPI – N. 415 - 17.09.2017 Visitate il nuovo sito: parrocchianepi.it 17 SETTEMBRE 2017 XXIVª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO “Morire all'odio e vivere nella gioia del perdono” In quel tempo Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratel- lo, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, get- tatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impie- tositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a cia- scuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello». Dal Vangelo secondo Matteo (18, 21-35)

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XXIVª SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

(18 - 24 SETTEMBRE 2017)

18 L Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica. S. Giuseppe da Copertino; S. Eustorgio; S. Arianna. 1Tm 2,1-8; Sal 27,2.7-9; Lc 7,1-10.

19 M Camminerò con cuore innocenteS. Gennaro (m.f.); S. Mariano; S. Ciriaco. 1Tm 3,1-13; Sal 100,1-3.5-6; Lc 7,11-17.

20 M Ss. Andrea Kim Taegon, sacerdote e Paolo Chong Hasang e c. martiri in Corea. Memoria (rosso). Grandi sono le opere del Signore. 1Tm 3,14-16; Sal 110,1-6; Lc 7,31-35.

21 G S. Matteo apostolo ed evangelista. Festa (rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. «Seduto al banco delle imposte» è la de-scrizione che Matteo fa della situazione peccaminosa, nella quale lo ha incontrato Gesù, strappandolo con un secco “Seguimi”. Gesù lo vede e lo chiama alla sua sequela, esercitando la “misericordia”: Egli non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. Questo è il Vangelo secondo Matteo. Ef 4,1-7.11-13; Sal 18,2-5; Mt 9,9-13.

22 V Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. S. Mau-rizio; S. Silvano; S. Emerita. 1Tm 6,2c-12; Sal 48,6-10.17-20; Lc 8,1-3.

23 S S. Pio da Pietrelcina (Francesco) Forgione, sacerdote dei Frati Minori Cappuccini. Memoria (bianco). Presentatevi al Signore con esultan-

TELEFONO, E-MAIL

UFFICIO PARROCCHIALE - 0761-557015

CHIESA S. FAMIGLIA - 0761-557919

PADRE JANUSZ - 339-1082608

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PADRE PAOLO - 345-6303035

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PADRE TOMMASO - 334-2668574

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SANTE MESSE

GIORNI FESTIVI

CONCATTEDRALE - 09,00 - 11,30

- 18,30

SACRA FAMIGLIA - 09,30

COLLE LYDIA - 11,15

CARMINE - 10,00

GIORNI FERIALI

SAN PIETRO - 08,30

CONCATTEDRALE - 18,30

SACRA FAMIGLIA - 09,15

CARMINE - 17,30

GIORNALINO DELLA PARROCCHIA DI NEPI – N. 415 - 17.09.2017

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17 SETTEMBRE 2017 XXIVª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

“Morire all'odio e vivere nella gioia del perdono”

In quel tempo Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratel-

lo, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, get-tatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impie-tositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a cia-scuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello». Dal Vangelo secondo Matteo (18, 21-35)

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17 SETTEMBRE 2017 XXIVª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

”Il dono ricevuto“

Quando i numeri perdono la loro caratteristica quantitativa e diventano espressione di qualità, come nella tradizione semitica, il numero sette esprime la globalità, l'universalità, l'equilibrio perfetto e rappresenta la compiutezza. Dunque Pietro aveva capito tutto: il perdono deve essere totale, raggiungere la compiutezza e la perfezione. A quanto pare per Gesù non è sufficiente la prospettiva di Pietro, e va oltre, molto oltre. La sua moltiplicazione indica un numero qualitati-

vamente spropositato. Fa venire in mente l'espressione che troviamo in Luca: «Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo» (Lc 6,38). La misura che Gesù indica è colma e traboccante, è una misura senza misura. Il motivo di questa sovrabbondanza è spiegato nella parabola, e nasce dalla prospettiva da cui il perdono è generato. Il Perdono, lo suggerisce la parola stessa, è un regalo, un dono; psicologicamente chi perdona è nella condizione di chi possiede qualcosa da donare, una sorta di supe-riorità che può permettersi di emettere un giudizio di perdono o di condanna. Quasi una rivalsa ed una sod-disfazione, anche quella di perdonare. Ma non è così: la nostra condizione è ben diversa. Potremmo sintetiz-zarla con l'espressione di Gesù: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" (Gv 8,3-11). La nostra condizio-ne di partenza è quella di "perdonati". Siamo ricchi di un tesoro che abbiamo ricevuto in dono, e non per nostra esclusività. Quello che ci deve interessare non è il pagamento, più o meno esigito o condonato, quanto l'umanità, la libertà, la capacità di relazione, la comunione con l'altro, tutti beni che a nostra volta abbiamo ricevuto e che siamo chiamati a condividere. Il nostro mondo, però, è complicato e non possiamo ridurre l'esperienza di fede alla sola prassi personale. C'è un "sentire" ed un agire collettivo, spesso in contrasto tra loro, che supera la dimensione privata della vita. In un mondo lacerato da dissidi di ogni genere, da lotte politiche ed economiche, da guerre, terrorismo dove il personale si intreccia con il sociale... come parlare di perdono? Ha ancora senso parlare di perdono personale? Forse dobbiamo metterci nel faticoso cammino per ricomprendere la grandezza del dono ricevuto.

24 SETTEMBRE 2017 XXVª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

”La giustizia di Dio è dare a ciascuno il meglio“

Il proprietario terriero esce di casa all'alba, si reca sulla piazza del paese e assolda operai per la sua vigna: c'è un lavoro da compiere, molto lavoro, al punto che esce ancora per altre quattro volte e ogni volta assume nuovi operai. A questo punto però qualcosa non torna: che senso ha assumere lavoratori quando manca un'ora soltanto al tramonto? Il tempo di arrivare alla vigna, di prendere gli ordini dal fattore, e sarà subito sera. Di quale utilità saranno, a quanto potrà ammontare la giusta paga? Allora nasce il sospetto che il padrone non assuma operai per le

necessità della sua azienda, ma per un altro motivo. Nessuno ha pensato a questi ultimi, allora ci penserà lui, non per il suo ma per il loro interesse, preoccupandosi non dei suoi affari, ma del loro bisogno: non lavorare significa infatti non mangiare. Questo padrone spiazza di nuovo tutti al momento della paga: gli ultimi sono pagati per primi, e ricevono per un'ora sola di lavoro la paga di un giorno intero. Non è una paga, ma un regalo. Mi commuove il Dio presentato da Gesù, un Dio che con quel denaro, che giunge insperato e bene-detto a quattro quinti dei lavoratori, intende alimentare le loro vite e le loro famiglie. È il Dio della bontà senza perché, vertigine nei normali pensieri, che trasgredisce tutte le regole dell'economia, che sa ancora sa-ziarci di sorprese. Nessun padrone farebbe così. Ma Dio non è un padrone, neanche il migliore dei padroni. Dio non è il contabile del cosmo. Un Dio ragioniere non converte nessuno. Quel denaro regalato ha lo sco­po di assicurare il pane per oggi e la speranza per domani a tutte le case. Gli operai della prima ora quando ricevono il denaro pattuito, sono delusi: non è giusto, dicono, noi meritiamo di più degli altri. Ma il padrone: Amico, non ti faccio torto. Il padrone non è stato ingiusto, ma generoso. Non toglie nulla ai primi, aggiunge agli altri. E lancia tutti in un'avventura sconosciuta: quella della bontà. Che non è giusta, è oltre, è molto di più. La giustizia umana è dare a ciascuno il suo, quella di Dio è dare a ciascuno il meglio. L'uomo ragiona per equivalenza, Dio per eccedenza (Card. Martini). Il perché di questa eccedenza, che mi riempie di speranza, sta in evidenti ragioni d'amore, che non cerca mai il proprio interesse (1Cor 13,5), e che mi sorprenderà, alla sera della mia vita, come un dolcissimo regalo.

DOMENICA 17 SETTEMBRE Festa della beata Cecilia e UNITALSI.

Alle ore 10.00 accoglienza presso il salone Chiesa S. Famiglia, pranzo e lotteria. Alle ore15.30 Solenne Processione con partenza dalla Chiesa S. Famiglia, via Togliatti, via

Tre Portoni, via Gramsci, via Calvaligi, via Matteotti, Piazza del Comune, via Garibaldi, Chiesa di S. Tolomeo.

Alle ore 17.00 c/o la Chiesa di S. Tolomeo, S. Messa e solenne celebrazione presieduta da Em. GIUSEPPE BERTELLO.

IN QUESTA DOMENICA NON VERRA’ CELERATA LA S. MESSA NELLA CHIESA CATTEDRALE.

IN QUESTA SETTIMANA dalle ore 16.00 alle ore 19.00 c/o la Chiesa S. Famiglia, continuano le iscrizioni per il catechismo dei ragazzi/e della IIIª elementare, accompagnati dai loro geni-tori, e muniti di certificato di battesimo. MERCOLEDÌ 20 SETTEMBRE Alle ore 21.00 c/o la Chiesa di S. Pietro, novena angelica in preparazione alla festa di San

Michele Arcangelo, che continua ogni giorno fino al 27 settembre. Il 28 settembre solenne processione per le vie del nostro paese

Inizia il triduo in preparazione alla festa liturgica di S. Padre Pio da Pietrelcina, alle ore 16.30 preghiera del santo rosario, chiesa s. Pietro, venerdì alle ore 20.00 via Crucis, piazza d’Armi

SABATO 23 SETTEMBRE Festa liturgica di S. Padre Pio da Pietrelcina, santa Messa alle ore 11.30 chiesa s.Pietro DOMENICA 24 SETTEMBRE Alle ore 11.30 c/o la Chiesa Cattedrale, festa dell’AVIS.

Da domenica prossima riprende la celebrazione della S. Messa delle ore 11.00 c/o la Chiesa S. Famiglia.

PRESSO LA NOSTRA PARROCCHIA È ARRIVATO PADRE PAOLO:

P. Pawel Jacek Urbanski è nato 11.01.1981 a Krakow in Polonia. Nell’anno 2000 entra nella Congregazione di San Michele Arcangelo e dopo un anno di noviziato emesso i voti religiosi.

Inizia gli studi di filosofia al seminario a Cracovia. È arrivato in Italia come seminarista nel 2003. Per un anno ha studiato la lingua italiana nella nostra casa religiosa a Monte Sant’Angelo. Nel

2004 ha continuato la sua formazione filosofica-teologica presso Istituto Teologico di san Pietro a Viterbo. Nel 2007 viene ordinate diacono e svolge il suo ministero diaconale nella Parrocchia di Crescentino. Nel 2008 ha finito la formazione intellettuale con il baccalaureato in Teologia e il

27.09.2008 è stato ordinate Sacerdote da S E. Romano Rossi a Castel S. Elia. Viene trasferito al Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo, dove svolge il compito del confessore e

padre spiritual della comunità. Benvenuto Padre Paolo! Ti auguriamo il

fruttuoso tempo del ministero sacerdotale tra di noi!

ATTIVITÀ DELLA PARROCCHIA