G i o v a n n i L e o n i Agrivillaggio · Cos'é l'agrivillaggio? Cos'è l'agrivillaggio?...
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Cara amica, caro amico,
Se stai leggendo questo rapporto è perché hai a cuore il
tuo vivere bene a anche quello delle prossime generazioni.
Quel che troverai qui è il frutto della mia esperienza di
agricoltore. Conosco, perché li ho sperimentati, tutti gli
strumenti della innovazione applicata alla terra: dalla
meccanizzazione, alla chimica fino agli OGM. Per questo so che non sono più
sostenibili, nonché dannosi per la salute delle persone. Per questo mi sono messo alla
ricerca di un'alternativa. Un'alternativa che permettesse una buona qualità di
vita sia per gli agricoltori sia per le persone che si nutrono dei frutti del loro lavoro.
Da questa ricerca è nato l'Agrivillaggio. Un'idea che nasce dai fallimenti
dell'agricoltura tradizionale e dall'insostenibilità del vivere nelle città attuali.
L'agrivillaggio è una nuova idea di quartiere che può essere adottato in ogni
città ove un gruppo di cittadini la consideri utile per sé e per i propri figli. Un'idea
che può essere copiata, modificata e migliorata ovunque, non solo in Occidente. Oggi
sul pianeta ci sono 8 miliardi di abitanti sul pianeta che hanno come primo bisogno
quello di nutrirsi in modo sano e nel rispetto dell'ambiente. Questo è il punto di
partenza del progetto dell'Agrivillaggio: non è un progetto per un'élite annoiata e
egoista che fa del vivere “green” solo uno stile di vita alla moda...
Un tempo i contadini abbandonavano le campagne e sceglievano di vivere in città
perché accecati dai lustrini delle vetrine e dalle luci delle fabbriche e degli uffici. Ora
gli agricoltori sono necessari alle città per impedire loro di suicidare
l’umanità. Le città con gli stili di vita che impongono, infatti, non sono più
sostenibili. L’alternativa, però, non è la fuga in luoghi isolati, come per esempio con
gli ecovillaggi, ma la loro conversione. Pian piano. Metro dopo metro, quartiere
dopo quartiere. Un Agrivillaggio dopo l'altro. Tenendo conto di due unici parametri:
1. la qualità della vita di chi ci vive
2. l’impatto ambientale nullo dell’insediamento urbano rispetto al territorio
Tutti gli altri criteri, incluso il profitto, sono secondari. La mia proposta la trovi nelle
prossime pagine. Sarò felice di sapere cosa ne pensi. Puoi esprimere la tua
opinione su questa pagina pagina facebook: Facebook/agrivillaggio
Oppure se vuoi realizzare questo progetto nella tua città fammelo sapere. Ti darò
una mano a farlo conoscere.
Giovanni
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Cos'è l'agrivillaggio?
“L’agrivillaggio é un piccolo quartiere agricolo
ai margini della città il cui impatto ecologico
con l’ambiente circostante é nullo”
Un impatto nullo sull’ambiente?
Sì, ricerche in corso mostrano come l'impatto sull'ambiente del sistema
Agrivillaggio sia 9 volte inferiore a quello di un analogo insediamento
urbano in città espresso in unità equivalenti (0, 50 vs 4,50).
La maggiore efficienza ambientale del sistema agrivillaggio scaturisce
dall'integrazione delle attività umane svolte sul posto, a partire dalla
produzione del cibo, ma anche degli altri servizi presenti
nell’agrivillaggio (cura, educazione, ecc.).
L’assenza di costi di trasporto per le attività di base, e
l'armonizzazione dei cicli naturali (acqua, energia, rifiuti) con le
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attività umane permettono di trasformare ciò che in città è rifiuto in
risorsa, producendo inoltre l’energia necessaria a costi irrisori rispetto a
quanto avviene normalmente in città.
I vantaggi sono:
1. per i cittadini: di vedere aumentato il potere di acquisto di cui
dispongono a partire dal loro reddito attuale;
2. per le amministrazioni pubbliche: di non dover accendere
costi di urbanizzazione per avviare questa esperienza.
L'agrivillaggio è un ecovillaggio?
A differenza degli ecovillaggi - che sono situati in luoghi isolati e
difficilmente accessibili per chi deve lavorare e in relazione con la città -
l’agrivillaggio è a distanza di bicicletta dalla città.
L'agrivillaggio è una comune?
No. Non si tratta di un kibbutz o di una comune. Si tratta di una entità
economica sostenibile dove vige la proprietà privata. L’Agrivillaggio
rispetta l’individualità della persona. Ognuno è proprietario della
sua casa e in più accede, se vuole, ai servizi comuni (cibo, cura, ecc.) a
costi molto inferiori di quello che otterrebbe all'esterno per gli stessi
servizi o prodotti.
La comunità degli abitanti e il lavoro agricolo sono i due poli
dell’Agrivillaggio. Da un lato gli abitanti possono continuare le loro
attività attuali in città eventualmente svolgendo attività di
manutenzione e di lavoro interno (in forma remunerata) fornendo
servizi agli abitanti stessi. L'economia dell'Agrivillaggio non è chiusa in
sé stessa, ma interagisce con le attività economiche della città cui, tra
l'altro, può offrire cibo sano davvero a chilometri zero.
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L'Agrivillaggio è un quartiere ecologico?
L’Agrivillaggio non è un quartiere ecologico. È proprio un:
A-G-R-I-V-I-L-L-A-G-G-I-O !
Un insediamento agricolo, cioè, con intorno delle case dove ci vivono le
persone. Con l’Agrivillaggio avviene l’integrazione delle attività
umane con i cicli Naturali e, in particolare, con quelli agricoli alla
base della produzione del cibo e quindi della prevenzione della salute
della comunità. Questa è la differenza principale rispetto ai quartieri
ecologici il cui obiettivo è soltanto il minimo impatto ambientale
dell'edilizia attraverso l'utilizzo di materiali ecologici e una maggior
efficienza energetica.
L'agrivillaggio è un miracolo?
Per niente. È un semplice cambio di punto di vista. Invece di guardare
alla terra come opportunità speculativa per l'edilizia la considera per
quello che è: la fonte di nutrimento primaria per gli esseri umani. È il
punto di vista degli agricoltori da almeno 10.000 anni. Ed è
uno sguardo che permette di sviluppare processi inediti. Per esempio
invece di utilizzare le tecnologie per massimizzare il profitto le si
adoperano per migliorare:
1. La qualità della vita delle persone;
2. La qualità del territorio in cui esse vivono
Le tecnologie ci sono già. Basta sapere utilizzarle.
D’altra parte non abbiamo scelta.
Le condizioni attuali dell’ambiente e dell’economia ci costringono a
farlo.
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Perché la tecnologia è così importante nel
progetto di agrivillaggio?
Per un motivo semplicissimo: con la tecnologia, infatti è possibile
spostare i bit anziché le persone e le cose. Non sempre si può
fare, ma ogni volta che è possibile è necessario farlo.
Le nostre vite sono già immerse in un mare di tecnologia in cui si
esprime ogni nostra azione. Quando guidiamo abbiamo il navigatore
che ottimizza i percorsi risparmiando benzina, quando leggiamo
abbiamo gli ebook e i libri di carta non andranno più su e giù per le
autostrade, quando vogliamo comunicare con qualcuno lontano
abbiamo le videochiamate ecc. ecc. Eppure le nostre vite sono ancora
zeppe di libri di carta, di appuntamenti faccia a faccia inutili che rubano
tempi preziosi alle nostre vite e a quelle dei nostri cari.
La nostra organizzazione sociale, le scuole, gli uffici e gli ospedali sono
ancora impostati con criteri volti a spostare atomi anziché bit. Se ogni
volta che è possibile e desiderabile si sostituisce lo spostamento degli
atomi con quello dei bit, la qualità della vita di tutti, e dell'ambiente,
migliora. Meno spostamenti, più collegamento col territorio, più tempo
“libero”, ma libero veramente. Tempo che possiamo spendere a far
niente, a passeggiare o a stare con i nostri cari anziché far la fila
all'ipermercato.
I servizi che nasceranno all'interno dell'agrivillaggio hanno come
obiettivo questo: di aumentare la qualità della vita delle persone
evitando il più possibile gli spostamenti obbligati e non
volontari.
Magari si può anche scoprire che far niente può essere un'occupazione
interessante. Comunque non inutile. Chi non fa niente, almeno, non
danneggia l'ambiente. E poi recupera una dimensione arcaica dei nostri
progenitori che a differenza di noi dedicavano 4 ore per procurarsi il
cibo e il resto se la godevano...
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50.000€ per una casa ecologica??
La casa nell’Agrivillaggio è volta a soddisfare i bisogni vitali delle
persone nel rispetto dei cicli naturali e della comunità. E costa poco.
Una casa di 50 mq inserita nel contesto dell'Agrivillaggio può
costare, arredata con forniture di base, 50.000 €. Forse
meno. E senza che gli abitanti rinuncino a nulla.
Grazie ai servizi esterni disponibili nell'agrivillaggio la casa può essere
più piccola senza rinunciare alla propria privacy e al soddisfacimento
dei propri bisogni e desideri. Se, per esempio, nel contesto
dell'agrivillaggio, è disponibile una guest house per gli ospiti, o una
lavanderia o sale disponibili per gli abitanti che lo richiedono, ciò
significa che essa può essere concentrata sull'essenza di quel che serve.
Senza rinunciare al proprio modo di vivere la casa e, grazie al costo
inferiore, accedendo all'unità abitativa a prezzi molto bassi rispetto al
mercato attuale della casa.
In questo modo diventa possibile soddisfare il bisogno abitativo di fasce
ampie di popolazione a cui è inaccessibile con l’edilizia tradizionale:
attraverso pratiche tecnologiche low cost e senza rinunciare alla
possibilità di trarre piacere dalla propria esperienza di vita. Un piacere
che deriva anche dalla condivisione di quei beni comuni che all’interno
dell’Agrivillaggio vengono generati naturalmente dal ripristino dei cicli
naturali e sociali.
Dalla logistica all'economia dell'agrivillaggio
Con l'agrivillaggio, per esempio, TUTTA la logistica del cibo stagionale
viene azzerata perché il cibo viene prodotto nell'orto di fronte a casa e,
anzi, raccogliere la verdura da sé, anziché fare la fila al supermercato,
diventa piacevole e economico. Chi non vuole raccoglierla potrà
acquistarla allo spaccio dell'agrivillaggio a un prezzo convenzionato per
gli abitanti. Che acquistandola producono lavoro per chi coltiva la terra.
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Questo non significa impedire alle persone di viaggiare: significa, anzi,
aumentare il piacere degli spostamenti e degli incontri. Significa, però,
evitare tutti gli spostamenti inutili. Quanto è utile a se stessi e
all'ambiente fare il pendolare fra una città di provincia e una grande
città solo perché non si hanno le risorse economiche per abitare nella
grande città?
L'Agrivillaggio aiuta le persone che cercano
casa e riduce il rischio per le banche:
rimettendo in moto l'economia.
Un'abitazione il cui prezzo di partenza è così basso permetterebbe
anche a una coppia giovane, anche di precari, di accedere a un acquisto
diretto o a un mutuo. Un mutuo che anche banche in crisi come quelle
odierne possono concedere data l’enorme riduzione del rischio che
questo investimento comporta rispetto alla concessione di un mutuo
tradizionale.
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3Come fare?
“Niente è più irresistibile di un'idea il cui tempo sia giunto”Victor Hugo
E ora?
A Parma il progetto di realizzazione
dell'Agrivillaggio è a uno stadio avanzato. Ma
Parma non basta. Di agrivillaggi potrebbe
nascerne (almeno) uno ai margini di ogni città in
cui una comunità di cittadini di organizza per
farlo diventare realtà. Personalmente sono
disponibile a fare il possibile affinché i progetti
che si ispirano al'idea dell'Agrivillaggio circolino il più possibile e, anzi,
siano utili a migliorare la proposta iniziale.
Se vuoi partecipare a questo progetto intanto puoi esprimere la tua
opinione su questa pagina facebook:
Facebook/agrivillaggio
Oppure se stai pensando di realizzare concretamente questo
progetto nella tua città e vuoi avere un'opinione sul medesimo richiedi
una consulenza gratuita scrivendo alla mia email personale:
Giovanni
P.S.
Se pensi che questo documento possa essere utile a qualcuno faglielo
avere. Non c'è nessun copyright, infatti, ma una licenza (*) che ti
permette di adoperarlo come ritieni più opportuno (citando la fonte).
N.B. AGGIORNAMENTI
QUESTO DOCUMENTO È SOGGETTO AD AGGIORNAMENTI. LA VERSIONE PIÙ
RECENTE LA TROVI QUI: WWW.AGRIVILLAGGIO.COM
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