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ambiente sc –Firenze,via di Soffiano, 15 - tel. 055-7399056 – Carrara, via Frassina 21 – Tel. 0585-855624 FUTURIS ETRUSCA S.R.L. PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE ELETTRICA A BIOMASSE VERGINI NEL COMUNE DI PIOMBINO (LI) Domanda di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianti Decreto Legislativo 387 del 29 dicembre 2003 VALUTAZIONE DI IMPATTO ELETTROMAGNETICO GIUGNO 2011

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FUTURIS ETRUSCA S.R.L.

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE

ELETTRICA A BIOMASSE VERGINI NEL COMUNE DI

PIOMBINO (LI)

Domanda di autorizzazione unica per la

costruzione e l’esercizio di impianti

Decreto Legislativo 387 del 29 dicembre 2003

VALUTAZIONE DI IMPATTO

ELETTROMAGNETICO

GIUGNO 2011

FUTURIS ETRUSCA S.r.l. Valutazione di Impatto Elettromagnetico

INDICE

1. PREMESSA.......................................................................................................... 4

2. METODOLOGIA ................................................................................................... 5

3. INQUADRAMENTO NORMATIVO.......................................................................... 6

4. INQUADRAMENTO DELL’AREA ............................................................................ 9

5. INQUADRAMENTO ELETTROMAGNETICO .......................................................... 10

6. DESCRIZIONE DEL PROGETTO.......................................................................... 11

6.1 GENERALITÀ .................................................................................................... 11

6.2 CARATTERISTICHE DEI SISTEMI ELETTRICI.................................................................. 11

6.3 CARATTERISTICHE LINEE ELETTRICHE ....................................................................... 13

6.4 POSA CAVO ..................................................................................................... 13

6.4.1 Parallelismo ed incroci tra cavi elettrici .......................................................... 13

6.4.2 Incroci tra cavi elettrici e cavi di telecomunicazione......................................... 13

6.4.3 Parallelismo tra cavi elettrici e cavi di telecomunicazione ................................. 14

6.4.4 Parallelismo ed incroci tra cavi elettrici e tubazioni oppure strutture metalliche

interrate ............................................................................................................... 14

7. VALUTAZIONE IMPATTO ELETTROMAGNETICO................................................. 16

7.1 GENERALITÀ .................................................................................................... 16

7.2 CAVI INTERRATI ................................................................................................ 16

7.3 TRASFORMATORI DI ELEVAZIONE T1 ........................................................................ 18

7.4 TRASFORMATORE MT/MT E MT/BT......................................................................... 19

7.5 LOCALE QUADRI ................................................................................................ 20

7.6 GENERATORE ................................................................................................... 21

8. CONCLUSIONI .................................................................................................. 22

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ALLEGATI Allegato 1 Corografia dell’area

Allegato 2 Planimetria centrale

Allegato 3 Planimetria elettromeccanica

Allegato 4 Sezione stazione elettrica

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1. PREMESSA

La presente relazione si pone quale obiettivo la valutazione dell’impatto elettromagnetico derivante dalla

realizzazione di un impianto a Biomasse per la produzione di energia elettrica, nel comune di Piombino

(LI). Oggetto del presente documento è il collegamento AT dalla Stazione d’Utenza alla Stazione di Rete

della RTN.

Le principali sorgenti oggetto di analisi risulteranno essere:

- le apparecchiature di generazione e trattazione dell’energia elettrica (generatore, barre di

collegamento, trasformatori di elevazione);

- locale quadri;

- la stazione di trasformazione MT/AT realizzata entro il perimetro del nuovo impianto di produzione

dell’energia elettrica;

- l’elettrodotto interrato per il trasferimento dell’energia elettrica dalla stazione di trasformazione

alla nuova stazione di Rete Populonia situata in provincia di Livorno;

- nuova stazione elettrica 132 kV Populonia con la Stazione di Utenza del nuovo impianto a

Biomasse di Piombino.

Per quanto riguarda gli impatti in via previsionale saranno indagate le aree prossime al nuovo impianto,

gli edifici con permanenza di personale superiore a 4 ore e gli eventuali ricettori sensibili presenti al

confine dell'area e le aree nelle immediate vicinanze dell’elettrodotto interrato, valutando, presso di essi,

il rispetto dei limiti di emissione secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di

inquinamento elettromagnetico.

Lo studio ha avuto lo scopo di:

- verificare il rispetto della normativa vigente in materia di inquinamento elettromagnetico da parte del

nuovo impianto sia per quanto riguarda l’esposizione della popolazione che quella dei lavoratori;

- identificare eventuali aree/porzioni di impianto che necessitino di interventi di riduzione delle emissioni

o di limitazione degli accessi.

I rilievi, le elaborazioni numeriche e la redazione della presente relazione è stata eseguita dagli Ingg.

Matteo Bertoneri e Marco Angeloni dal Dott. Ing. Paolo Dagnini.

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2. METODOLOGIA

Per lo svolgimento del presente studio si è effettuato un sopralluogo per determinare l'inquadramento

territoriale ed acquisire una conoscenza dei luoghi allo stato attuale. Nel contempo si sono ottenute

informazioni per determinare l’inquadramento elettromagnetico dell’area nel contesto della normativa

vigente.

In riferimento alla previsione dei livelli di campo elettromagnetici nell'area e presso i ricettori più esposti,

a seguito della messa in opera delle nuove apparecchiature nell'area sede dell'intervento, sono stati

acquisiti i dati relativi:

• alle nuove sorgenti elettromagnetiche da installare;

• alla posizione delle stesse all'interno della realtà industriale esistente;

• alle caratteristiche delle nuove strutture da realizzarsi;

• alle modalità di funzionamento degli impianti.

Lo studio è stato effettuato tenendo conto di quanto indicato nella normativa cogente relativamente al

calcolo ed alla valutazione dei campi elettromagnetici, indicando per ciascun risultato ottenuto i metodi e

le formule adottate nel computo.

Nei seguenti paragrafi si riporta lo studio relativo alle misurazioni ed elaborazioni effettuate.

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3. INQUADRAMENTO NORMATIVO

3.1 D.P.C.M. 23 Aprile 1992 Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico

generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e

nell'ambiente esterno

Il decreto fissa i limiti massimi di esposizione per la popolazione, relativamente all'ambiente esterno ed

abitativo, al campi elettrico e magnetico generati alla frequenza di 50Hz. La normativa contiene tuttavia

una grave contraddizione interna tra l’art.4 e l’art.5, laddove stabilisce sia dei limiti ai valori dei campi

elettrici e magnetici (rispettivamente 5 kV/m e 100 µT ), sia dei limiti alle distanze di rispetto. Queste

due condizioni non sono tuttavia congruenti, poichè le distanze minime imposte sono traducibili in termini

di valori di campo magnetico inferiori (dell’ordine di 3 - 4 µT). Con il successivo D.P.C.M. 28/09/1995 poi

sono state emanate le norme tecniche di attuazione del presente decreto che relativamente agli

elettrodotti prevede di fare riferimento solamente ai valori di campo e non alle distanze, allineandosi

sostanzialmente con le indicazioni di tutti gli Enti internazionali.

3.2 Legge 22 febbraio 2001 n. 36 - Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi

elettrici, magnetici ed elettromagnetici

La legge nazionale quadro sull’elettromagnetismo ha l’innegabile pregio di tentare di porre ordine nella

variegata situazione italiana, attraverso le definizioni delle competenze di stato, regioni, province e

comuni. Il carattere innovativo della nuova legge sta nel fatto che, accanto al concetto di limite di

esposizione inteso come valore che non deve mai essere superato in alcuna condizione di esposizione,

vengono introdotti quelli di valore di attenzione e di obiettivo di qualità. Ad essi è attribuito il seguente

significato (dalle definizioni riportate nella legge):

• valore di attenzione: è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come

valore di immissione, che non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi

adibiti a permanenze prolungate. Esso costituisce misura di cautela ai fini della protezione da possibili

effetti a lungo termine;

• obiettivi di qualità sono: i criteri localizzativi, gli standard urbanistici, le prescrizioni e le incentivazioni

per l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, indicati dalle leggi regionali secondo le competenze

definite dall’art. 8; 2) i valori. di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, definiti dallo Stato

secondo le previsioni di cui all’art. 4, ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi

medesimi.

La legge tuttavia non indica direttamente i valori numerici delle quantità suddette ma stabilisce che essi

dovranno essere fissati da appositi decreti.

La legge stabilisce inoltre che, entro 10 anni dalla sua entrata in vigore, la rete elettrica esistente dovrà

essere risanata, secondo criteri che verranno anch’essi definiti attraverso un apposito decreto, .allo

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scopo di rispettare i limiti di esposizione e i valori di attenzione, nonché di raggiungere gli obiettivi di

qualità stabiliti (...).

Più in dettaglio questa normativa ha lo scopo di dettare i principi fondamentali diretti a:

a) assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti

dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel

rispetto dell’articolo 32 della Costituzione [1];

b) promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di

cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione di cui all’articolo 174, comma 2, del

trattato istitutivo dell’Unione Europea [2];

c) assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggio e promuovere l’innovazione tecnologica e le azioni di

risanamento volte a minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici

secondo le migliori tecnologie disponibili

In particolare l’art. 4, Comma 2 afferma che i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di

qualità, le tecniche di misurazione e rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico e i parametri per la

previsione di fasce di rispetto per gli elettrodotti, di cui al comma 1, lettere a), e) e h), sono stabiliti,

entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge:

- per la popolazione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro

dell’ambiente, di concerto con il Ministro della sanità, sentiti il Comitato di cui all’articolo 6 e le

competenti Commissioni parlamentari, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8

del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di seguito denominata «Conferenza unificata»;

- per i lavoratori e le lavoratrici, ferme restando le disposizioni previste dal decreto legislativo 19

settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni, con decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri, su proposta del Ministro della sanità, sentiti i Ministri dell’ambiente e del lavoro e della

previdenza sociale, il Comitato di cui all’articolo 6 e le competenti Commissioni parlamentari, previa

intesa in sede di Conferenza unificata. Il medesimo decreto disciplina, altresí, il regime di sorveglianza

medica sulle lavoratrici e sui lavoratori professionalmente esposti.

3.3 Decreto Presidente Consiglio del Ministri del 8 Luglio 2003 (G.U. 29.08.2003) - Limiti di

esposizione ai campi elettrici e magnetici generati da elettrodotti

Nel presente decreto sono fissati i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualita' per

la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50

Hz) generati dagli elettrodotti (vedi tabella 1).

Intensità campo elettrico E (kV/m)

Intensità induzione magnetica B (µµµµT)

Limiti esposizione 5 100

Limiti attenzione 5 10

Tabella 1 - Limiti campi bassa frequenza

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Nel caso di aree gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a

permanenze non inferiori alle 4 ore giornaliere, gli elettrodotti di nuova costruzione l’induzione magnetica

deve rispettare il valore di qualità di 3 µTesla e.

3.4 Decreto Legislativo n.81 del 9 aprile del 2008 - Capo IV del Titolo VIII

Il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico) al Capo IV del Titolo VIII stabilisce prescrizioni minime di sicurezza e di

salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici.

In base alla nuova normativa ogni datore di lavoro deve provvedere alla valutazione del rischio di

esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici presenti nella propria azienda. Il D.Lgs. 81/2008

stabilisce prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi

derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici). Il Capo IV del titolo VIII riguarda i rischi per la

salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano

derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia. La direttiva non riguarda gli

effetti a lungo termine. Il limite di azione per l’induzione magnetica nel caso di esposizione per motivi

professionali è pari a 500 uT mentre il limite di azione per il campo elettrico è pari a 10 kV.

3.5 Decreto del Ministro dell´ambiente e della tutela del territorio e del mare del 29 maggio

2008 - Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di

rispetto per gli elettrodotti.

Il provvedimento, in riferimento alla legge quadro n. 36/2001 e al DPCM 8 luglio 2003 (protezione dalla

esposizione ai campi elettromagnetici) ha lo scopo di fornire il metodo per la determinazione delle fasce

di rispetto pertinenti alle linee elettriche aeree e interrate.

La presente metodologia di calcolo si applica, quindi, agli elettrodotti esistenti o in progetto, con linee

aeree o interrate.

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4. INQUADRAMENTO DELL’AREA

L’area dell’impianto è ubicata nella zona industriale di Montegemoli, località a nordest del comune di

Piombino (LI). La superficie dell’area è complessivamente di circa 15.000 m2 e le quote del piano

campagna sono a 2 m s.l.m. L’area, come si può notare dalla Figura 1, si colloca in un contesto

pianeggiante a circa 3 km dalla costa tirrenica.

L’ambito di intervento ricade in un’area industriale inserita in un contesto agricolo. Il territorio

circostante, come è possibile osservare dalla seguente Figura 1, presenta una destinazione d’uso del

suolo prevalentemente per la coltivazione. Non sono infatti presenti significativi nuclei abitativi ad

eccezione di alcune abitazioni sparse nel raggio di 600-700 m. L’accesso all’area dell’impianto sarà

garantito dalla SS398 che ha uno svincolo in prossimità dell’impianto. Il centro abitato di Piombino si

trova ad oltre 5 km dall’ambito di intervento in direzione sud-ovest.

Figura 1 - Corografia dell’area

Sono presenti sul lato Sud-Est dell’area di progetto tre edifici adibiti a civile abitazione che si sviluppano

su due piani fuori terra, ubicati ad una distanza compresa tra i 30 e 40 m dall’impianto. Un quarto

edificio, adibito a civile abitazione, è stato identificato sul lato Nord dell’area di progetto alla distanza di

circa 60 m.

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5. INQUADRAMENTO ELETTROMAGNETICO

Nella zona di indagine l’elettrodotto in cavo interrato collega la Stazione d’Utenza del nuovo impianto a

biomasse di Piombino, posto in un’area a destinazione industriale e produttiva compresa tra la strada

statale 398 e la via Po in Località Bocca di Cornia, con la nuova stazione RTN Populonia. Si veda in

proposito anche la “Corografia” allegata. Il tracciato del cavo, lasciata la stazione d’utenza del polo

produttivo, si immette su Via Po, che percorre in direzione nord-est per circa 295m, quindi gira di 90° ed

attraversa in direzione nord ovest dei terreni privati per circa 215m, poi mediante la tecnica della

trivellazione orizzontale controllata (circa 45m) attraversa un “canale allacciante” per poi girare in

direzione sud ovest su un terreno privato che percorre per 100m ed infine dopo una curva in direzione

nord ovest raggiunge, dopo 560m rettilinei, la Stazione di Rete ed il proprio stallo. Il cavidotto AT, della

lunghezza complessiva di circa 1215 m, interessa percorso sia stradale sia in campo aperto e coinvolge il

solo comune di Piombino.

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6. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

6.1 Generalità

L’impianto di cui al presente studio avrà una potenzialità termica pari a 49,9 MWt; è stato dimensionato

per termovalorizzare una quantità annua di biomassa tal quale pari a circa 138.400 tonnellate.

La biomassa che alimenterà l’impianto è costituita da un fuel mix definito attraverso un dettagliato piano

di approvvigionamento che ha preso in considerazione sia gli aspetti fondamentali legati al potenziale del

bacino di raccolta della biomassa locale sia gli aspetti tecnologici legati al sofisticato sistema di

combustione dell’impianto, in grado di poter operare con tipologie di biomasse di qualità e caratteristiche

molto diverse tra loro. Il fuel mix dell’impianto è così determinato:

• Biomassa forestale (cippato): potere calorifico inferiore 2.350 kcal/kg; portata nominale entro 70

km (filiera corta) 54.000 t/anno.

• Pioppo da SRF: potere calorifico inferiore 1.900 kcal/kg; portata nominale entro 70 km (filiera

corta) 40.000 t/anno.

• Potature: potere calorifico inferiore 2.700 kcal/kg; portata nominale entro 70 km (filiera corta)

14.500 t/anno.

• Residui colture cerealicole (stocchi di mais): potere calorifico inferiore 3.400 kcal/kg; portata

nominale entro 70 km (filiera corta) 15.500 t/anno.

• Colture cerealicole (sorgo): potere calorifico inferiore 3.400 kcal/kg; portata nominale entro 70 km

(filiera corta) 14.400 t/anno.

L’umidità media valutata per tale fuel mix in condizioni nominali è pari al 35%.

La potenza elettrica lorda ai morsetti del generatore sarà di 16,48 MWe, potenza ottenibile in assenza di

spillamento da turbina per un eventuale recupero di energia termica, con un rendimento lordo di

generazione elettrica pari al 33,4%.

Si prevede un’unica fermata annuale programmata dell’impianto per rendere possibili le opere di

manutenzione ordinaria: per il rimanente periodo la centrale funzionerà in continuo, con un’availability

pari ad almeno 7.800 ore annue (valore di progetto pari a 8.000 h/anno). Ne deriva una portata

giornaliera di biomassa da termovalorizzare di circa 415 t/d (17,3 t/h).

Si procede di seguito alla descrizione del ciclo produttivo

6.2 Caratteristiche dei sistemi elettrici

I livelli di tensione utilizzati negli impianti e lo stato del neutro saranno i seguenti;

- Generatore G1

� tensione: 10,5 kV

� stato del neutro: a terra con impedenza

� frequenza: 50 Hz

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- Sistema AT di connessione alla rete TERNA

� tensione: 132 kV ± 10%

� stato del neutro: franco a terra

� frequenza: 50 Hz

- Rete interna MT di centrale

� tensione: 20 kV

� stato del neutro: a terra con impedenza

� frequenza: 50 Hz

- Sistema di distribuzione BT

- tensione: 400 V - 690 V

- stato del neutro: franco a terra

- frequenza: 50 Hz

- Gruppo elettrogeno di emergenza

� tensione: 230/400 V

� stato del neutro: franco a terra

� frequenza: 50 Hz

- Sistema di comandi apparecchiature AT in corrente continua (c.c.)

� tensione: 110 V ± 10%

- Sistema in corrente continua (cc)

� tensione: 110 V - 24 V

- Sistema di continuità assoluta in corrente alternata (UPS)

� tensione: 230 V

� stato del neutro: franco a terra

� frequenza: 50 Hz

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6.3 Caratteristiche linee elettriche

La tabella seguente riassume le caratteristiche delle linee di connessione in cavo a 132 kV impiegate nel

progetto in questione:

Da A Tensione [kV]

Sezione cavo Corrente di impiego [A]

Portata massima [A]

Stazione d’Utenza di Piombino

Stazione RTN Populonia

132 300 mm2

(alluminio) 73 460

Tabella 2 - Caratteristiche linee elettriche

L’elettrodotto sarà costituito da una terna composta di tre cavi unipolari realizzati con conduttore in

alluminio, isolante in XLPE, schermatura in alluminio e guaina esterna in polietilene. Ciascun conduttore di

energia avrà una sezione indicativa di circa 300 mm2. Per i dettagli relativi alla tipologia di posa delle linee

suddette si rimanda alla documentazione di progetto.

6.4 Posa cavo

I cavi saranno interrati ed installati normalmente in una trincea della profondità di 1.6 m, con sposizione

delle fasi a trifoglio. Nello stesso scavo, a distanza di almeno 0,3 m dai cavi di energia, sarà posato un

cavo con fibre ottiche e/o telefoniche per trasmissione dati.

Tutti i cavi verranno alloggiati in terreno di riporto, la cui resistività termica, se necessario, verrà corretta

con una miscela opportuna di sabbia vagliata.

Saranno protetti e segnalati superiormente da una rete in PVC e da un nastro segnaletico, ed ove

necessario anche da lastre di protezione in cemento armato dello spessore di 6 cm.

La restante parte della trincea verrà ulteriormente riempita con materiale di risulta e di riporto.

6.4.1 Parallelismo ed incroci tra cavi elettrici

I cavi aventi la stessa tensione possono essere posati alla stessa profondità, ad una distanza di circa 3

volte il loro diametro nel caso di posa diretta.

6.4.2 Incroci tra cavi elettrici e cavi di telecomunicazione

Negli incroci il cavo elettrico, di regola, deve essere situato inferiormente al cavo di telecomunicazione.

La distanza fra i due cavi non deve essere inferiore 0,30 m ed inoltre il cavo posto superiormente deve

essere protetto, per una lunghezza non inferiore ad 1 m, mediante un dispositivo di protezione identico a

quello previsto per i parallelismi. Tali dispositivi devono essere disposti simmetricamente rispetto all’altro

cavo.

Ove, per giustificate esigenze tecniche, non possa essere rispettato il distanziamento minimo di cui sopra,

anche sul cavo sottostante deve essere applicata una protezione analoga a quella prescritta per il cavo

situato superiormente.

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Non è necessario osservare le prescrizioni sopraindicate quando almeno uno dei due cavi è posto dentro

appositi manufatti che proteggono il cavo stesso e ne rendono possibile la posa e la successiva

manutenzione senza necessità di effettuare scavi.

6.4.3 Parallelismo tra cavi elettrici e cavi di telecomunicazione

Nei parallelismi con cavi di telecomunicazione i cavi elettrici devono di regola, essere posati alla maggiore

distanza possibile fra loro e quando vengono posati lungo la stessa strada si devono posare possibilmente

ai lati opposti di questa.

Ove, per giustificate esigenze tecniche, non sia possibile attuare quanto sopra è ammesso posare i cavi in

vicinanza purchè sia mantenuta tra i due cavi una distanza minima, in proiezione sul piano orizzontale,

non inferiore a 0,30 m

Qualora detta distanza non possa essere rispettata è necessario applicare sui cavi uno dei seguenti

dispositivi di protezione:

• Cassetta metallica zincata a caldo;

• Tubazione in acciaio zincato a caldo;

• Tubazione in PVC o fibrocemento, rivestite esternamente con uno spessore di calcestruzzo non

inferiore a 10 cm.

I predetti dispositivi possono essere omessi sul cavo posato alla maggiore profondità quando la differenza

di quota tra i due cavi è uguale o superiore a 0,15 m. Le prescrizioni di cui sopra non si applicano quando

almeno uno dei due cavi è posato, per tutta la parte interessata in appositi manufatti (tubazione, cunicoli,

ecc.) che proteggono il cavo stesso rendono possibile la posa e la successiva manutenzione senza la

possibilità di effettuare scavi.

6.4.4 Parallelismo ed incroci tra cavi elettrici e tubazioni oppure strutture metalliche interrate

La distanza in proiezione orizzontale tra cavi elettrici e tubazioni metalliche interrate parallelamente ad

esse non deve essere inferiore a 0,30 m. Si può tuttavia derogare dalla prescrizione suddetta previo

accordo tra gli esercenti quando:

• la differenza di quota fra le superfici esterne delle strutture interessate è superiore a 0,50 m;

• tale differenza è compresa tra 0,30 m e 0,50 m, ma si interpongono fra le due strutture elementi

separatori non metallici nei tratti in cui la tubazione non è contenuta in un manufatto di protezione

non metallico.

Non devono mai essere disposti nello stesso manufatto di protezione cavi di energia e tubi convoglianti

fluidi infiammabili; per le tubazioni per altro tipo di posa è invece consentito, previo accordo tra gli Enti

interessati, purché il cavo elettrico e la tubazione non siano posti a diretto contatto fra loro.

Le superfici esterne di cavi d’energia e tubazioni metalliche interrate non deve essere effettuato sulla

proiezione verticale di giunti non saldati delle tubazioni stesse.

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Non si devono effettuare giunti sui cavi a distanza inferiore ad 1 m dal punto di incrocio.

Nessuna prescrizione è data nel caso in cui la distanza minima, misurata fra le superfici esterne di cavi

elettrici e di tubazioni metalliche o fra quelle di eventuali loro manufatti di protezione, è superiore a 0,50

m.

Tale distanza può essere ridotta fino ad un minimo di 0,30 m, quando una delle strutture di incrocio è

contenuta in manufatto di protezione non metallico, prolungato per almeno 0,30 m per parte rispetto

all’ingombro in pianta dell’altra struttura oppure quando fra le strutture che si incrociano si venga

interposto un elemento separatore non metallico (ad esempio lastre di calcestruzzo o di materiale

isolante rigido); questo elemento deve poter coprire, oltre alla superficie di sovrapposizione in pianta

delle strutture che si incrociano, quella di una striscia di circa 0,30 m di larghezza ad essa periferica.

Le distanze suddette possono ulteriormente essere ridotte, previo accordo fra gli Enti proprietari o

Concessionari, se entrambe le strutture sono contenute in un manufatto di protezione non metallico.

Prescrizioni analoghe devono essere osservate nel caso in cui non risulti possibile tenere l’incrocio a

distanza uguale o superiore a 1 m dal giunto di un cavo oppure nei tratti che precedono o seguono

immediatamente incroci eseguiti sotto angoli inferiori a 60° e per i quali non risulti possibile osservare

prescrizioni sul distanziamento.

Le caratteristiche di installazione sono riassunte nel seguito:

Posa Interrata in letto di sabbia a bassa resistività

termica

Messa a terra degli schermi “Cross bonding” o “Single point-bonding”

Profondità di posa del cavo Minimo 1,60 m

Formazione Una terna a Trifoglio

Tipologia di riempimento Con sabbia a bassa resistività termica o letto di

cemento magro h 0,50 m

Profondità del riempimento Minimo 1,10 m

Copertura con piastre di protezione in C.A.

(solo per riempimento con sabbia) spessore minimo 5 cm

Tipologia di riempimento fino a piano di

campagna Terra di riporto adeguatamente selezionata

Posa di Nastro Monitore in PVC – profondità 1,00 m circa

Tabella 3 – Caratteristiche installazione cavo

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7. VALUTAZIONE IMPATTO ELETTROMAGNETICO

7.1 Generalità

Nei paragrafi che seguono verrà impostata la valutazione dell'impatto elettromagnetico che

potenzialmente sarà caratterizzato dal funzionamento delle nuove apparecchiature.

I criteri usati per la valutazione sono i seguenti:

1. in relazione alle principali fonti di campo elettromagnetico indicate nel progetto, le emissioni delle

singole apparecchiature sono state valutate tramite i dati forniti dal costruttore, misurati presso

impianti analoghi in altre realtà industriali o da indicazione acquisite dal progetto delle reti elettriche;

2. per lo studio del campo magnetico ci si è avvalsi della legge di Biot-Savart che è stata applicata ad

ogni elemento infinitesimo in cui ogni conduttore è stato virtualmente suddiviso. Tale elemento,

rappresentabile come un segmento rettilineo, è percorso da una corrente costante. Applicando il

principio di sovrapposizione degli effetti, l'induzione magnetica in ogni punto viene quindi calcolata

come somma vettoriale delle induzioni dovute alle correnti dei vari segmenti rettilinei. Un simile

modello bidimensionale fornisce, da un punto di vista ingegneristico, risultati più che soddisfacenti e

sono gli stessi suggeriti nella recente Norma CEI 211-4 "Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e

magnetici generati da linee elettriche" del 2008.

7.2 Cavi interrati

Nel seguente paragrafo si riassumono le ipotesi di calcolo adottate per valutare il livelli di induzione

magnetica generati dai cavi interrati nel tratto dalla Stazione d’Utenza alla Stazione di Rete della RTN:

- la valutazione previsionale è stata effettuate nell'ipotesi portata in regime permanente a 73 A.

- le linee sono state considerate come un insieme di conduttori rettilinei, paralleli tra loro e al terreno e

posti ad una quota di -1,5 m dal piano di campagna;

- la linea che insiste nella zona di indagine corrisponde alla tipologia terna a trifoglio.

- il campo magnetico generato dalla terna è stato calcolato all'interno della fascia di indagine all'altezza

1,5 dal piano di campagna;

- il campo elettrico, in quanto fenomeno secondario, sicuramente di minore variabilità , non è stato

valutato nella valutazione previsionale. Dall'esame dei valori riportati in letteratura scientifica per

elettrodotti con caratteristiche analoghe a quelli in studio si rileva che i valori sono ampiamente <

5kV/m anche a distanze dell'ordine di pochi m dalla sorgente.

- i livelli di campo elettrico e magnetico sono stati calcolati in accordo con quanto previsto dalla Norma

CEI 211-4.

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Fig. 2 - Tipico posa cavo AT

Nella figura successiva si riporta il profilo dell’induzione magnetica del cavo interrato 1,5 m dal piano di

campagna.

Fig.3 - Profilo dell’induzione magnetica in una sezione perpendicolare al tracciato del cavo,

calcolata per una corrente di 73 A

P

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Il campo è stato calcolato secondo le specifiche di cavo riportate nel paragrafo 6.3 ed in tabella 2,

nell’ipotesi che il cavo interrato della terna sia collocato ad una quota di -1,5 m dal piano di campagna. Il

calcolo è stato eseguito in ottemperanza con quanto previsto dalla Norma UNI EN ISO 211-4 “Guida ai

metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche”.

Non è invece rappresentato il calcolo del campo elettrico prodotto dalla linea in cavo, poiché in un cavo

schermato il campo elettrico esterno allo schermo è nullo.

7.3 Trasformatori di elevazione T1

Non disponendo dei dati di emissione elettromagnetica, al fine si effettuare una valutazione dei livelli di

campo elettrico e magnetico generati dai trasformatori di elevazione (20 kV/132 kV) è stato fatto

riferimento da una campagna di monitoraggio elettromagnetico realizzata presso un impianto simile

ubicato nel Comune di Piombino.

Le misure sono state effettuate in corrispondenza (0.5 m) dai cavi di collegamento ed ad una distanza di

circa 3 e 10 m dal trasformatore.

Nelle tabella successive si riportano i valori di campo elettrico ed induzione magnetica magnetico rilevati

nelle tre postazioni di misura.

Posizione

Grandezza

misurata

F

(Hz)

Intensità

B 50 230 uT Trasformatore 0.5 m cavi

E 50 9 kV/m

Tabella 8.1 – Intensità di campo elettrico e induzione magnetica in prossimità del

trasformatore

Posizione

Grandezza

misurata

F

(Hz)

Intensità

B 50 7.20 uT Trasformatore

3 m dal trasformatore E 50 1.50 KV/m

Tabella 8.2 – Intensità di campo elettrico e induzione magnetica in prossimità linea di arrivo

Posizione

Grandezza

misurata

F

(Hz)

Intensità

B 50 <0.01 uT Trasformatore

10 m dal trasformatore E 50 4.29 kV/m

Tabella 8.3 – Intensità di campo elettrico induzione magnetica a 10 m dal trasformatore

Nelle foto successive si mostrano le postazioni di misura per i valori di campo rilevati e riportati nelle

tabelle 8.1, 8.2 e 8.3.

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Foto 1 e 2 – Postazioni di misura rispettivamente a 0.5 m dai cavi di collegamento e a circa 3

m dal trasformatore inadagato

Foto 3 – Postazione di misura a circa 10 m dal trasformatore indagato nel comune di Piombino

7.4 Trasformatore MT/MT e MT/BT.

Per quanto riguarda il trasformatore T2 che eleva la tensione da 10,5 kV a 20 kV e i trasformatori T3 e T0

che portano la tensione da media a bassa si può affermare che l’impatto dovuto al campo magnetico

prodotto da tali trasformatori incide in minore maniere rispetto al trasformatore T1 dato che le correnti

circolanti all’interno del trasformatore che eleva la tensione da 20 kV a 132 kV sono maggiori rispetto alle

altre.

Si può quindi utilizzare in maniera del tutto cautelativa lo studio fatto per il trasformatore T1 per

caratterizzare l’impatto elettromagnetico dei trasformatori T2, T3 e T0

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7.5 Locale quadri

Essendo estremamente complesso procedere ad una stima teorica, basata su modelli matematici dei

livelli di campo elettrico ed induzione magnetica per la valutazione dell’impatto generato dal locale in cui

sono contenuti i quadri elettrici si è proceduto acquisendo le misure effettuate in un ambiente analogo

asservito ad un impianto di cogenerazione.

Di seguito si riportano i livelli di campo elettrico ed induzione magnetica misurati:

Posizione

Grandezza

misurata

F

(Hz)

Intensità

B 50 20.82 uT Locale quadri

0,5 m dal pavimento E 50 < 10 kV/m

Tabella 8.4 – Intensità di campo elettrico ed induzione magnetica all’interno del locale quadri

Posizione

Grandezza

misurata

F

(Hz)

Intensità

B 50 1.2 uT Locale quadri area esterna

E 50 4.70 kV/m

Tabella 8.5 – Intensità di campo elettrico e induzione magnetica all’interno del locale quadri

Nella foto successiva si mostra la postazione di misura per i valori di campo rilevati e riportati nella

tabella 8.4 e 8.5.

Foto 4 e 5 – Postazione di misura a circa 0,5 dal pavimento nel locale quadri ed all’esterno

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7.6 Generatore

Il costruttore del generatore, allo stato attuale, non è in grado di fornire indicazioni sui livelli di emissione

elettromagnetica dell’impianto in oggetto.

Considerate le specifiche generali dell’impianto, le modalità di funzionamento e le caratteristiche

costruttive è plausibile supporre sia il rispetto dei limiti previsti per l’esposizione dei lavoratori (all’interno

dell’area di produzione) che il rispetto dei limiti fissati dai DPCM 8 luglio 2003 per la popolazione

(all’esterno dell’area sede del progetto). Non potendo procedere ne con una stima teorica ne con

l’acquisizione dei valori di campo misurati su impianti simili (il generatore in oggetto è una realizzazione

custom per il progetto) si provvederà al momento del collaudo ad effettuare un’opportuna campagna di

monitoraggio elettromagnetico con la finalità di mostrare la compatibilità della macchina con la presenza

dei lavoratori e della popolazione.

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8. CONCLUSIONI

A seguito del progetto relativo alla realizzazione di un impianto di cogenerazione a ciclo combinato

dedicato alla produzione sia di energia elettrica, da immettere nella Rete Nazionale, sia di energia termica

fruibile mediante una rete di teleriscaldamento è stata redatta la presente relazione di impatto

elettromagnetico con lo scopo di valutare i livelli di campo elettrico ed induzione magnetica a cui

risulterebbero esposti la popolazione ed i lavoratori con la messa a regime dell’impianto.

Le principali sorgenti oggetto di indagine sono state:

- le apparecchiature di generazione e trattazione dell’energia elettrica (generatore, trasformatori di

elevazione);

- locale quadri

- l’elettrodotto interrato per il trasferimento dell’energia dalla nuova stazione elettrica alla Stazione

di Utenza del nuovo impianto a Biomasse di Piombino.

Per la stima dei livelli di campi elettromagnetici irradiati dai componenti individuati come sorgenti di

emissione si è ricorso al calcolo numerico o all’acquisizione di misure effettuate in prossimità di

apparecchiature con caratteristiche analoghe a quelle inserite nel presente progetto.

Dallo studio, relativamente ai trasformatori di elevazione, è emerso che:

- il campo elettrico e l’induzione magnetica generati da un trasformatore di elevazione con

caratteristiche simili al trasformatore oggetto di analisi ed dai relativi cavi di collegamento a

meno di 1 m di distanza sono pari rispettivamente a 230 uT e 9 kV/m;

- il campo elettrico e l’induzione magnetica generati da un trasformatore di elevazione con

caratteristiche simili al trasformatore oggetto di analisi ed dai relativi cavi di collegamento a circa

10 m di distanza sono rispettivamente inferiori a 0.01 uT e pari a 4 kV/m.

All’interno di un locale quadri di un impianto di cogenerazione con caratteristiche analoghe sono stati

rilevati livelli di induzione magnetica prossimi a circa 20 uT.

In entrambi i casi sopra discussi i livelli di campo elettrico ed induzione magnetica previsti in prossimità

del trasformatore ed all’interno del locale quadri rispettano i limiti fissati dal D.Lgs 81/2008 relativamente

al rischio esposizione campi elettromagnetici per i lavoratori. A distanze di pochi metri dalle sorgenti si

ottiene il rispetto dei limiti previsti dal DPCM 8/7/2003, come evidenziato dalla misura a circa 10 m dal

trasformatore ed all’esterno del locale quadri.

Attraverso calcolo numerico, in accordo con quanto previsto dalla Norma UNI EN ISO 211-4 “Guida ai

metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche”, è stato valutato l’induzione

magnetica generata dal cavo interrato alla quota di 1,5 dal piano di campagna. Il livello di induzione

magnetica rispetta i limite di qualità di 3 uT prevista DPCM 8/7/2003 per gli elettrodotti di nuova

costruzione nonché il limite di azione previsto dalla normativa dei lavoratori. Non si è proceduto al calcolo

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del campo elettrico prodotto dalla linea in cavo, poiché in un cavo schermato il campo elettrico esterno

allo schermo è nullo.

In mancanza di indicazioni sui livelli di emissione elettromagnetica da parte del costruttore del

generatore, allo stato attuale, non si è in grado di fornire indicazioni sul rispetto dei limiti cogenti.

Considerate le specifiche generali del generatore, le modalità di funzionamento e le caratteristiche

costruttive è plausibile supporre sia il rispetto dei limiti previsti per l’esposizione dei lavoratori (all’interno

dell’area di produzione) che il rispetto dei limiti fissati dai DPCM 8 luglio 2003 per la popolazione

(all’esterno dell’area sede del progetto). Non potendo procedere ne con una stima teorica ne con

l’acquisizione dei valori di campo misurati su impianti simili si provvederà al momento del collaudo ad

effettuare un’opportuna campagna di monitoraggio elettromagnetico con la finalità di mostrare la

compatibilità della macchina con la presenza dei lavoratori e della popolazione.

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Allegato 1

Corografia dell’area

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Allegato 2

Planimetria centrale

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Allegato 3

Planimetria elettromeccanica

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Allegato 4

Sezione stazione elettrica