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Page 1: furore - I'M · PDF filefurore Il paese che non c’è Aggrappato alla montagna a strapiombo sul mare, lontano dalla mondanità e dal clamore della Costiera Amalfitana, si manifesta

furoreIl paese che non c’è

Aggrappato alla montagna astrapiombo sul mare, lontano dalla

mondanità e dal clamore dellaCostiera Amalfitana, si manifesta

nelle sembianze di un piccolo borgo,mostrandosi come l’altra faccia della

costiera. Il nome non si addice alla suaquiete, ma deriva dalla sua originariaformazione che rimanda alla furia di

un torrente che per secoli ha scavatonella roccia, aprendovi un fiordo di

straordinaria bellezza. Un paeseincantato protagonista di storie,leggende e fantasie di narratori,

dove il tempo è scandito solodal rumore delle onde del mare

di ElisabEtta Vairo

i’M gennaio-febbraio 2013i’M gennaio-febbraio 2013

Il piccolo paesino di Furore sorge arroccatotra le montagne campane a picco sul mare,a pochi chilometri da Amalfi. Definito “ilpaese che non c’è”, Furore, infatti, nellasua vera essenza si costituisce più comeuno sparso abitato costituito da case che

spuntano da costoni di roccia. Aggrappato allamontagna a strapiombo sul mare, lontano dallamondanità e dal clamore della Costiera Amalfi-tana, si manifesta nelle sembianze di un piccoloborgo, mostrandosi come l’altra faccia della co-stiera. Certo il nome non si addice alla sua quiete,ma deriva dalla sua originaria formazione che ri-manda alla furia di un torrente che per secoli ha

scavato nella roccia, aprendovi un fiordo di stra-ordinaria bellezza. Un paese incantato, dunque,protagonista di storie, leggende e fantasie di nar-ratori, dove il tempo è scandito solo dal rumoredelle onde del mare. Caratteristico in tutta la suaessenza, Furore propone il suo splendore attra-verso le tipiche abitazioni, i due mulini e le fabbri-che di carta, il piccolo borgo dei pescatori, inghiot-tito nel fiordo, e le quattro chiese, le uniche altreemergenze architettoniche, ricche di affreschi re-centemente venuti alla luce e abbellite dai cupo-lini maiolicati che dominano la roccia. Scoprire Furore significa anche addentrarsi inpasseggiate all’insegna della natura. Attraverso

una suggestiva scalinatella è possibile andare allascoperta del fiordo. Lungo la strada si nascondonoantiche cartiere, canali, mulini, grotte preistorichee una magnifica scenografia naturale, con le casettedi pescatori dove sembra rivivere l'atmosfera di untempo remoto. Singolare tratto distintivo è la gal-leria d'arte en plein air costituita da oltre cento"muri d'autore", murales e sculture che fanno diFurore un “paese dipinto”, con opere realizzate daartisti italiani e stranieri che rappresentano inchiave contemporanea la storia e le tradizioni delpaese. Ma non è solo questo. Nonostante la sua piccolaestensione e la sua ubicazione nascosta, quasi “in-visibile”, Furore conserva, nel suo passato, grandistorie e grandi protagonisti. Il paese, infatti, è statoteatro di una delle più passionali e viscerali storied’amore del nostro cinema. Proprio qui RobertoRossellini, padre del cinema neorealista, e AnnaMagnani si innamorarono follemente. La loro tor-mentata e intensa storia d’amore non ebbe un epi-logo felice: tradita ed abbandonata la Magnani la-sciò per sempre il romantico nido d’amore. Maquella storia tanto passionale quanto struggentevive ancora in quel luogo magico ed incantato, nonsolo nei ricordi, ma anche grazie all’inaugurazionedella casa museo dedicata all’attrice, per la gioiadegli ammiratori di Nannarella e dei turisti in vi-sita in Costiera Amalfitana. Nella struttura sono

I’M turismo

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esposte foto e oggetti appartenutiad Anna Magnani, mito del nostrocinema, che chiamava questo mo-nolocale incastonato nelle rocce"Villa della Storta" proprio per lesue gambe storte. Non lontano l’al-loggio di Rossellini, la "Villa delDottore", altro simbolo di quel-l’amore. La casa è oggi restituita aivisitatori, che potranno condivi-dere qualcosa con la più grande at-trice del nostro cinema e potrannogodere di uno scenario tanto incan-tevole quanto magico. Oltre ad essere la piccola perladella costiera amalfitana, il nomeFurore risuona anche nel più mo-derno ed apprezzato premio giorna-listico che ogni anno, dal 1995, sitiene nella località secondo caratte-ristiche assolutamente originali:quello di associare il premio allapromozione dello stesso comune. Molto seguito è anche il Marmee-ting, lo spettacolo di tuffi dallegrandi altezze, che ogni anno, da26 anni, vede sfidarsi numerosiatleti che si esibiscono in tuffi ar-tistici dall’alto ponte del fiordo.Riassumono il panorama del luogoi muri sbrecciati e arsi di sole, leerbe alte dei campi non coltivati, lebarche tirate a secco, i tornantidella strada: altri punti di riferi-mento di un paesaggio sottratto al-l'abbandono, che può tornare a vi-vere in forza del suo stesso mito.Furore è come un pozzo di desiderimitici, il respiro di una civiltà sulciglio di una rupe pendente sulmare; un luogo dove ammirare pa-norami mozzafiato e dove ogni sto-ria sembra essersi fermata.

Il paese è stato teatro di una delle più passionali eviscerali storie d’amore del nostro cinema. Roberto

Rossellini, padre del cinema neorealista, e AnnaMagnani si innamorarono follemente. La loro

tormentata e intensa storia d’amore non ebbe unepilogo felice: tradita ed abbandonata la Magnani

lasciò per sempre il romantico nido d’amore. Maquella storia tanto passionale quanto struggente vive

ancora in quel luogo magico ed incantato, non solonei ricordi, ma anche grazie all’inaugurazione della

casa museo dedicata all’attrice, per la gioia degliammiratori di Nannarella e dei turisti

i’M gennaio-febbraio 2013

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