FUORI DAL COMUNE

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dal COMUNE Immagini, Tracce, Racconti dei nostri Comuni Comune di Montefalcone Appennino 08 ALLEGATO - N.12/2011 Fuori envenuti a Montefalcone Appennino, il monte dei falchi che nidificano sulle rupi calcaree che popolano da sempre il cielo di questo meraviglioso lembo di terra. In una delle posizioni più ardite delle Marche, con i suoi 780m slm, le 480 anime che abitano il comune fermano vivono in una grande famiglia, “uomini di altri tempi” si direbbe oggi per descrivere la comunità montefalconese, che del rispetto per l’altro e dell’amore per la propria terra hanno fatto i punti cardine per raggiungere insieme risultati eccellenti. Grazie all’unione di tutti i paesani, da sempre in sintonia con le amministrazioni pubbliche che nel corso degli anni si susseguono, Montefalcone rie- sce a sostenere servizi, progetti, eventi e variegate iniziative a cui partecipano genti di ogni dove. L’ambiente incontaminato e privo di inquinamen- to, con un’altitudine ideale anche per la cura di patologie legate alle vie respiratorie, consacra Montefalcone ad oasi di benessere. Incorniciata, meravigliosamente, in un panorama molto esteso che va dalla catena appenninica dei Sibillini fino all’Adriatico, dalla Maiella e il Gran Sasso al Monte Catria, in provincia di Pesaro Urbino, questa locali- tà pedemontana riservata e rigogliosa, ofrre un un ristoro “in classe A”. Uno scrigno di bellezze non solo naturalistiche, ma anche storico-artistiche che possono esse- re apprezzate anche in occasione delle sempre più affollate iniziative culturali e ricreative o dei momenti di festa riservati alle eccellenze di questo territorio: castagne, mele rosa e tartufi neri pregiati. Punto di riferimento per tutte le scolaresche ed i visitatori di ogni età è poi il sistema museale CEA ed il bosco di Montefalcone, fiore all’occhiello della provincia fermana. Non c’è un periodo migliore per visitare Monte- falcone Appennino, perché lo spettacolo della natura imponente e cangiante è sempre vivo, tutto l’anno. Le chiavi della città Saluto del primo cittadino Adamo Rossi B Locanda del Lupo TRATTORIA - PIZZERIA - AFFITTA CAMERE MONTEFALCONE APPENNINO - Luogo di Sasso, 6/A - Tel. 0734.79160 - 339.2338586 - 339.6526773 Il tuo punto d’incontro tra sapori locali e calda accoglienza

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Comune di Montefalcone Appennino

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Comune di Montefalcone Appennino

08ALLEGATO - N.12/2011

Fuori

envenuti a Montefalcone Appennino, il monte dei falchi che nidificano sulle rupi calcaree che popolano da sempre il cielo

di questo meraviglioso lembo di terra. In una delle posizioni più ardite delle Marche, con i suoi 780m slm, le 480 anime che abitano il comune fermano vivono in una grande famiglia, “uomini di altri tempi” si direbbe oggi per descrivere la comunità montefalconese, che del rispetto per l’altro e dell’amore per la propria terra hanno fatto i punti cardine per raggiungere insieme risultati eccellenti. Grazie all’unione di tutti i paesani, da sempre in sintonia con le amministrazioni pubbliche che nel corso degli anni si susseguono, Montefalcone rie-sce a sostenere servizi, progetti, eventi e variegate iniziative a cui partecipano genti di ogni dove. L’ambiente incontaminato e privo di inquinamen-to, con un’altitudine ideale anche per la cura di patologie legate alle vie respiratorie, consacra Montefalcone ad oasi di benessere. Incorniciata, meravigliosamente, in un panorama molto esteso che va dalla catena appenninica dei Sibillini fino all’Adriatico, dalla Maiella e il Gran Sasso al Monte Catria, in provincia di Pesaro Urbino, questa locali-tà pedemontana riservata e rigogliosa, ofrre un un ristoro “in classe A”. Uno scrigno di bellezze non solo naturalistiche, ma anche storico-artistiche che possono esse-re apprezzate anche in occasione delle sempre più affollate iniziative culturali e ricreative o dei momenti di festa riservati alle eccellenze di questo territorio: castagne, mele rosa e tartufi neri pregiati. Punto di riferimento per tutte le scolaresche ed i visitatori di ogni età è poi il sistema museale CEA ed il bosco di Montefalcone, fiore all’occhiello della provincia fermana. Non c’è un periodo migliore per visitare Monte-falcone Appennino, perché lo spettacolo della natura imponente e cangiante è sempre vivo, tutto l’anno.

Le chiavi della cittàSaluto del primo cittadino Adamo Rossi

B

Locanda del LupoTRATTORIA - PIZZERIA - AFFITTA CAMERE

MONTEFALCONE APPENNINO - Luogo di Sasso, 6/A - Tel. 0734.79160 - 339.2338586 - 339.6526773Il tuo punto d’incontro tra sapori locali e calda accoglienza

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2Montefalcone

I Baluardi che circondano le mura del castello e i Pozzi scavati per la conservazione delle acque avvalorano l’ipotesi di insediamenti umani in epoca pre-romana. Ritrovamenti in località Colle Luccio di materiale laterizio, idoletti e oggetti di vario uso testimoniano l’esistenza di un edificio romano, forse dedicato a divinità pagane. Tuttavia le prime notizie scritte su Montefalcone risalgono al 930 d.C. e sono in un documento del Chronicon Farfense. Nel periodo a cavallo tra il XII e XIV sec. certamente Montefalcone visse il suo massimo splendore storico grazie all’appartenenza al feudo Farfense della vicina Santa Vittoria. A tal proposi-to, si deve ai monaci farfensi la costruzione di un fortilizio, l’istituzione di una scuola per i chierici e l’importante decisione, da parte dell’Abate Mat-teo, di conferire al paese la Libertà Comunale nel 1214. Da libero comune, Montefalcone ha sempre fieramente difeso la propria autonomia pagando lo scotto di essere in una posizione centrale stra-tegica: scenario di guerre e distruzioni, fu anche continuamente conteso tra Fermo e l’Abbazia di Farfa. Nel 1251 i Fermani occuparono il Castello e concessero ai Montefalconesi la cittadinanza fermana. La seconda metà del XIV sec. è carat-terizzata dalla dominazione di Rinaldo, signore di Monteverde. Costui tiranneggiò talmente Fer-mo da meritare il nome di secondo Nerone e attirarsi l’odio di tutti i Fermani che nel 1380 lo fecero cadere e lo inseguirono e assediarono nel Castello di Montefalcone, dove il tiranno credeva di essere al sicuro. Venne catturato alcuni mesi più tardi, ricondotto a Fermo e fatto entrare in città per Porta San Giuliano cavalcando un cavallo a ritroso e portando in capo una corona di spine, per poi essere decapitato in Piazza San Martino. Nel XV sec. Montefalcone fu dominato dalla fami-glia Orsini e nel 1572, con lo smembramento del Presidiato Farfense ad opera di Gregorio XIII, fu donato alla Diocesi di Fermo. Fino all’unità d’Italia Montefalcone ha fatto parte dello Stato della San-ta Sede e della Provincia Fermana e solo dopo il 1860 è ritornato alla provincia di Ascoli, per oltre un secolo. Con l’istituzione della provincia di Fermo, effettivamente nel 2009, Montefalcone

Appennino ritorna sotto la giurisdizione di Fermo. Montefalcone Appennino ha una suggestiva con-formazione geologica, che, oltre a comprendere ricche aree fossilifere, rende il paesaggio locale poco comune. Una piccola “San Marino” che sorge sul ciglio di un’alta rupe, con le torri del Castello, di San Michele e di San Pietro, che si ergono a picco sulle due vallate dei fiumi Tenna ed Aso, che la fiancheggiano. A testimonianza di un popolo dalla cultura mille-naria, sono i molteplici itinerari (appartenenti al circuito promosso dalla Regione Marche relativo al Museo diffuso), che testimoniano la capacità di sempre dei montefalconesi di saper conciliare le bellezze naturali con lo sviluppo, il paesaggio con il progresso, fondendo l’attività umana con l’ambiente, rispettandolo.Percorrendo il Sentiero della Pineta, dall’incasato del vecchio borgo salendo lungo il Colle Luccio, si arriva alla chiesa di Santa Maria in Capite Scalorum o delle “Scalelle”, forse il primo segno della presenza cristiana a Montefalcone Appenni-no, costruita nel 1300 attorno ad una preesistente edicola contenente l’affresco della Vergine e un’acquasantiera del 1589, trae il suo nome dalle molte scale per le quali vi si accedeva. Si prosegue poi per il Sentiero del Punto Trigono-metrico (1.000 s.l.m.), il Sentiero della Cresta, degli Anemoni, del Castagneto e di San Francesco, durante i quali appaiono, oltre alla fauna e alla flora più ricca e rara, rovine di capanne in pietra, che in passato servivano come ricoveri per animali e attrezzi per la cura del bosco ad opera dell’uomo. Un altro itinerario lascia scoprire le tre chiese

delle mura castellane San Pietro in Penne (dal latino pinna = sulla roccia), San Michele e Sant’Antonio. Sempre nel centro storico appare la Loggetta cinquecentesca, un ambiente oggi inserito in una struttura abitativa, ma che inserito in un edificio più grande ospitava l’antica scuola Farfense. Attribuita ai Farfensi come torre a guardia del territorio, visibile da tutti i comuni vicini, è la Rocca, che venne suc-cessivamente fortificata dai Fermani nel Sec. XIII. Sulla strada che collega Montefalcone Appennino con la contrada detta Luogo di Sasso, immerso nel verde dei boschi, si trova un antichissimo Con-vento Francescano con annessa la chiesa di San Giovanni Battista, in cui è conservato un crocifisso ligneo del quattrocento ed una statua dell’Imma-colata, e a pochi centinaia di metri scaturiscono due fonti: una detta fonte di San Francesco, che si crede ottenuta in modo miracoloso dal Santo e l’altra fonte di San Bernardino, che fa pensare ad un soggiorno del santo in questi luoghi.Il Polittico di Pietro Alamanno, attualmente espo-sto presso il Museo di Palazzo Felici, è un’opera che rientra negli itinerari del Museo Diffuso pro-mosso dalla Regione Marche. Tempera su tavola di cm 237x180, dipinta tra il 1475 e il 1480 dal pittore italiano di origine austriaca, allievo di Carlo Crivelli, ad esaltazione dei campioni francescani dell’Osservanza, il polittico di Montafalcone è un’opera che riveste una particolare importanza nel corpus delle opere di Pietro Alamanno, non solo per i valori stilistici ed iconografici, ma anche di civiltà artistica e materiale, in quanto è l’unico polittico dell’artista rimasto integro con la sua preziosa cornice. Interessante e singolare è il “FORO” del XIX secolo, che, dopo il Passo del Furlo, è il secondo esempio in Italia di opera viaria a traforo. Il traforo del valico delle Scalelle, di lunghezza pari a 47 metri per un’altezza di 6, venne realizzato intera-mente a punta di scalpello tra il 1832 ed il 1837. Il progetto fu realizzato allo scopo di completare la strada Appenninica che in quell’epoca era asso-lutamente necessaria per il collegamento della provincia di Fermo con quella di Ascoli Piceno.

Storia e Beni Culturali/Storia, arte e natura incontaminata lungo gli antichi sentieri

Benvenuti nella “piccola San Marino”

Per meglio valorizzare le caratteristi-che naturali del territorio fu istituito nel 1968, come opera di puro volon-tariato, un Centro di Educazione Ambientale. Recepito in seguito dal Comune, il centro si inserisce nella rete dei CEA della Regione Marche e trova sede presso il Palazzo Felici, un edificio del 1615 già segnala-to alla Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Ancona per la sua struttura e i suoi affreschi, che offre gli spazi necessari per lo svolgimento delle attività didattiche: una biblioteca, una sala per proie-zioni, conferenze e lezioni di circa 60 posti, una sala per esercitazioni al microscopio e per piccoli esperimenti di laboratorio ed una foresteria.Palazzo Felici accoglie anche il Museo Comunale dei Fossili e dei Minerali e il Museo di Storia Natu-rale “Neldo Bruni”, le cui sezioni sono in continua espansione: da

quella dei fossili pliocenici locali a quella dei fossili da tutto il mondo e di tutte le ere sino alla sezione dei minerali con esemplari fluorescenti. Da vedere anche la curiosa e parti-colare collezione di composizioni di fiori fatte con conchiglie marine. Alla sede è collegato, poi, il “Giardino Tronelli” che comprende un ampio spazio per pranzi al sacco e un giardino panoramico (detto “Giardi-no pensile”), sistemato proprio sulla rupe sulla quale poggia il paese. Oltre a quello museale, l’aspetto naturalistico è decisamente il più rilevante: sentieri-natura, percorsi per mountain bike o visite guidate nel Bosco del Monte Falcone sono esperienze uniche in un territorio dalla straordinaria valenza geomor-fologica, classificato come Area Flo-ristica Protetta dalla Regione Mar-che ed inserito nell’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria.

CEA – Centro Educazione Ambientale

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Non appena si arriva a Montefalcone si avverte immediatamente un bisogno impellente: quello di scendere il prima possibile dalla propria vet-tura per immergersi in questa “terra di mezzo”: una terra pura, dai colori e odori inebrianti nella sua ricchezza floristica. La maestosità della sua potenza è così forte da doverla assecondare nelle stagioni, preservandone lo sviluppo dell’ambiente boschifero, e viverne al cento per cento i suoi cambiamenti, le sue attrazioni, i suoi paesaggi vertiginosi, il suo spettacolo disarmante. Qui il tempo è ancora scandito da madre natura: sole, pioggia, nebbia o neve, decide lei come ritmare le giornate a Montefalcone, ed i suoi abitanti avvezzi, rispettosi e senza dubbio orgogliosi della propria terra non hanno mai cercato di ostacolar-ne la sua speciale supremazia. Consapevoli della propria bellezza paesaggistica, grazie all’acuta attenzione con la quale costantemente ne curano la tutela, i montefalconesi, come i due pavoni che accolgono i visitatori all’ingresso del paese da sempre, si lasciano ammirare in una sorta di

“ruota panoramica”, meravigliosa da far invidia a tutti gli altri “animali della foresta”. Quello che colpisce di questo comune pedemon-tano, poi, è la serenità: Montefalcone è quella che potrebbe definirsi un’oasi di pace, in cui si vive semplicemente con uno stile di vita sano e a misura d’uomo. È come stare in una grande famiglia, dove tutti si conoscono e tutti, oltre al proprio lavoro, si sostengono con le proprie terre coltivate autonomamente, ma quando c’è bisogno di aiutarsi in occasioni eccezionali (una grossa nevicata, o per fare la legna, ecc.), ci si mette a disposizione senza remore, per poi ringraziarsi con una pacca sulla spalla e un bel bicchiere di vino a casa. Oppure al bar, il primo che si incon-tra, venendo da Santa Vittoria in Matenano, che però è anche gelateria, ristorante, affitta camere, edicola, cartolibreria e tabaccheria, ma soprat-tutto un luogo di incontro, di scambio e di strette di mano faccia a faccia. In realtà anche gli altri negozi e negozianti che si susseguono per le vie del borgo, ognuno nel proprio settore merceolo-gico, diventano punti di riferimento su cui poggia l’intero fabbisogno del paese e stelle polari per i visitatori che vi fanno sosta. È un piacere sentirsi anche per pochi istanti parte di questa comunità, così premurosamente disponibile, mentre si chie-dono informazioni turistiche, o notizie per sapere a quale porta bussare per acquistare i “diamanti neri”, il tartufo nero pregiato che si raccoglie negli oltre 100 ettari di tartufaie di Montefalcone (di una qualità superiore agli altri regionali). Ci si spinge inevitabilmente anche fin dentro il forno, quello che di domenica, per il pranzo in famiglia, può ancora arrostire il pollo, con l’odore dei dolciumi

e del pane fresco appena sfornati che pervade le vie del centro fin dall’ingresso. Le vie del borgo sono uno scenario unico per le feste e gli eventi culturali e legati all’enoga-stronomia locale del posto come le castagne, la mela rosa e i già citati tartufi. Il turismo, princi-pale fonte di sostentamento per Montefalcone, oltre ad una serie di servizi messi a disposizione dall’amministrazione comunale nel corso degli anni, può contare sulle strutture ricettizie private, come country house o bed&breakfast che oltre a riportare alla luce ville antiche, offrono soggiorni personalizzati ed indimenticabili. Grazie infine all’impegno e alla disponibilità di tutta la comunità, dalla Pro Loco alle associazioni giovanili e spor-tive, Montefalcone incentiva il suo programma di appuntamenti culturali e sportivi (calcetto, tennis, bocce) affinché chiunque visiti questo paese, fuori dal comune, rimanga ammaliato e soddisfatto.

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COMUNEFuori

3Montefalcone

Appuntamenti

1ª domenica di maggioMarcia della solidarietà luglio agosto Montefalcone estateConcerti spettacoli appuntamenti culi-nari presso Piazza e Giardino Tronelli Torneo di calcetto2° week end di ottobreSapori d’Autunno Piccola stagione teatrale invernaleSpettacoli teatrali e musicali dic-gen-feb“Circuito cucina del tartufo”NataleCONCORSO di presepi all’aperto su vari punti del paese

Comunità/Turismo e gastronomia di qualità, nel rispetto di madre natura

Terra di uomini forti e sereni

NUMERI UTILI COMUNE 0734.79111SISTEMA MUSEALE-CEA 0734. 79136FARMACIA COMUNALE 0734.786030 PRO LOCO 0734.786085

Ogni anno, nel secondo fine settimana di ottobre, si organizza a Montefalcone Appennino una gustosa manifestazio-ne detta “Sapori d’autunno”. Per l’occasione vengono aperte le vec-chie cantine e abbellito il borgo con decori ispirati ai colori ed ai sapori dell’autunno.

Camminando per le vie del paese si percorre un intrigante itinerario gastro-nomico che, dagli antipasti ai dolci, consente di assaggiare le migliori preli-batezze della cucina locale: bruschetta, crostini al tartufo, salumi, norcina al tartufo, polenta, arrosticini, salsicce, patatine, zuppa tartufata, dolci, casta-

gne arrosto e vino cotto. Artisti di strada, clown e giocolieri allie-tano la manifestazione. Tartufi, formaggi, noci, castagne, mele rosa, miele, ecc., si possono anche acquistare nel ben assortito mercatino dei prodotti tipici.

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