FUORI DAL COMUNE

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dal COMUNE Immagini, Tracce, Racconti dei nostri Comuni Comune di Servigliano 03 ALLEGATO - N.7/2011 Fuori envenuti a Servigliano, a 216m s.l.m., è la “città ideale” non solo per l’aspetto architet- tonico neoclassico settecentesco, armonico e geometricamente ordinato, ma soprattutto per l’accoglienza che i serviglianesi sanno da sempre riservare a chiunque voglia visitarla. In una posizione baricentrica, a destra del fiume Tenna, Servigliano, anche definito come “il Piano degli Appennini”, sembra essere un paese plana- to dal cielo, con gli edifici tutti della stessa altezza (non oltre i 7,5 m) e le vie cittadine, nessuna cieca (da un lato entri e dall’altro esci). Una volta conosciuta Servigliano diventa impossi- bile non frequentarla abitudinariamente: l’alto livel- lo di qualità di vita supportato dalla grande ospita- lità del popolo serviglianese, instaura un legame tra il cittadino ed il visitatore che non smette mai di appagare quelli che sono i bisogni umani, civili, sociali, religiosi e culturali. In questa cittadella del- la media valle del Tenna, è ancora possibile man- giare i prodotti sani coltivati dalla propria terra, respirare aria incontaminata, godersi gli spazi aperti in sicurezza, stringere relazioni autentiche. In questo luogo in cui è ancora vivo il profumo del- la storia, chiunque è libero di essere se stesso. Simbolo di Servigliano da sempre è la sua piazza, che un tempo accoglieva mercanti da ogni dove durante la fiera denominata “de lu pià” e che oggi sa essere non un luogo da cui si parte, ma un salotto in cui restare. Un “centro commerciale naturale” in cui sapienti artigiani, negozianti pro- fessionali e cordiali gestori delle attività ricettive mettono al servizio di tutti gli avventori le eccellen- ze del proprio territorio e della propria tradizione. “Servigliano ragiona con la testa della grande città ed il cuore del piccolo paese”. Già rinomata locali- tà per la valida offerta di iniziative e manifestazio- ni storico-culturali ed enogastronomiche, negli ulti- mi anni ha saputo incrementare l’interesse dei forestieri e l’affluenza del pubblico creando un pro- gramma di appuntamenti qualitativamente e quan- titativamente incredibile. Tutto ciò grazie al lavoro in sinergia tra l’amministrazione comunale, la Pro Loco, le associazioni di volontariato, dunque tra tutti i serviglianesi che oltre a spendersi per la buona riuscita di un evento hanno saputo “fare rete”, creando un sistema di ospitalità per date non più isolate ma concomitanti. Arrivederci dun- que a Servigliano, tutto l’anno. Le chiavi della città Saluto del primo cittadino Maurizio Marinozzi B

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Comune di Servigliano

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dalCOMUNEImmagini, Tracce, Racconti dei nostri Comuni

Comune di Servigliano

03ALLEGATO - N.7/2011

Fuori

envenuti a Servigliano, a 216m s.l.m., è la“città ideale” non solo per l’aspetto architet-tonico neoclassico settecentesco, armonico

e geometricamente ordinato, ma soprattutto perl’accoglienza che i serviglianesi sanno da sempreriservare a chiunque voglia visitarla.In una posizione baricentrica, a destra del fiumeTenna, Servigliano, anche definito come “il Pianodegli Appennini”, sembra essere un paese plana-to dal cielo, con gli edifici tutti della stessa altezza(non oltre i 7,5 m) e le vie cittadine, nessuna cieca(da un lato entri e dall’altro esci).Una volta conosciuta Servigliano diventa impossi-bile non frequentarla abitudinariamente: l’alto livel-lo di qualità di vita supportato dalla grande ospita-lità del popolo serviglianese, instaura un legametra il cittadino ed il visitatore che non smette mai diappagare quelli che sono i bisogni umani, civili,sociali, religiosi e culturali. In questa cittadella del-la media valle del Tenna, è ancora possibile man-giare i prodotti sani coltivati dalla propria terra,respirare aria incontaminata, godersi gli spaziaperti in sicurezza, stringere relazioni autentiche.In questo luogo in cui è ancora vivo il profumo del-la storia, chiunque è libero di essere se stesso.Simbolo di Servigliano da sempre è la sua piazza,che un tempo accoglieva mercanti da ogni dovedurante la fiera denominata “de lu pià” e che oggisa essere non un luogo da cui si parte, ma unsalotto in cui restare. Un “centro commercialenaturale” in cui sapienti artigiani, negozianti pro-fessionali e cordiali gestori delle attività ricettivemettono al servizio di tutti gli avventori le eccellen-ze del proprio territorio e della propria tradizione.“Servigliano ragiona con la testa della grande cittàed il cuore del piccolo paese”. Già rinomata locali-tà per la valida offerta di iniziative e manifestazio-ni storico-culturali ed enogastronomiche, negli ulti-mi anni ha saputo incrementare l’interesse deiforestieri e l’affluenza del pubblico creando un pro-gramma di appuntamenti qualitativamente e quan-titativamente incredibile. Tutto ciò grazie al lavoroin sinergia tra l’amministrazione comunale, la ProLoco, le associazioni di volontariato, dunque tratutti i serviglianesi che oltre a spendersi per labuona riuscita di un evento hanno saputo “farerete”, creando un sistema di ospitalità per datenon più isolate ma concomitanti. Arrivederci dun-que a Servigliano, tutto l’anno.

Le chiavi della cittàSaluto del primo cittadino Maurizio Marinozzi

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2Servigliano

Le antiche origini del comune di Serviglianorisalgono ai PPiicceennii ed agli EEttrruusscchhii che in que-sto luogo volevano elevare una città, ma sarannoi Romani che nel I secolo a.C. vi stabiliranno leloro ville. Primo fra gli altri fu SSeerrvviilliioo RRuulllloo, tri-buno di Gneo Pompeo il Grande, ritenuto suofondatore tanto che da esso prese il nome. Letracce delle costruzioni romane (in “opus cemen-titium”, impasto più duro della roccia) sono tutto-ra visibili lungo la strada provinciale Matenana,nel tratto che conduce a Curetta, la collina piùalta. In questa altura dopo anni di insediamentied invasioni straniere, si rifugiarono varie comu-nità religiose come i monaci benedettini o i reli-giosi venuti da Farfa (Rieti), che si stanziarono inparticolar modo sul monte Matenano (oggi San-ta Vittoria in Matenano), e che influenzarono ilmodus vivendi dei serviglianesi, che diedero loroesempio nella costruzione di numerose abitazio-ni, nella coltivazione delle terre, ecc.Servigliano nasce come castello, CCaasstteelllloo ddii SS..MMaarrccoo ssuull MMoonnttee, intorno all’anno Mille, ad ope-ra di sedici famiglie che si sottomisero al gover-

no del vescovo di Fermo, in un territorio piùristretto rispetto all’odierno, e sicuramente suddi-viso e frazionato tra monti, castelli e vassalli,come rimandano i nomi delle contrade che oggicomprendono la circoscrizione serviglianese(Castello, Rocca, Belluco, Chiarmonte, Valle,Santa Lucia, La Commenda, ecc.).Evento importante nella storia di questa città fuquello datato 1454, ovvero quando ll’’aabbaattee ddiiFFaarrffaa ddii SSaannttaa VViittttoorriiaa iinn MMaatteennaannoo cceeddeettttee llaappiiaannaa ddii SSaann GGuuaallttiieerroo alla Pieve di Servigliano.Da questa vicenda del passato prende ispirazio-ne la rievocazione storica “Torneo CavallerescoCastel Clementino” che ne narra gli accadimentiogni estate in maniera sapiente e rigorosa, mache soprattutto riesce a riportare tutto il borgostorico nel fervore di un popolo che sa ancoraessere un punto di riferimento.Nel 1507, Servigliano è uno dei maggiori castel-li dello Stato fermano. Tuttavia, a causa delleinfiltrazioni d’acqua dal 1758 cominciò a crollare:una frana distrusse i palazzi, e l’intero incasatodovette essere abbandonato dai serviglianesi,costretti inesorabilmente a spostarsi a circa 4kmda “Servigliano Vecchio” sul prato della fiera,ovvero sulla piana vicino al convento dei MinoriOsservanti. Dopo le richieste della comunità,papa Clemente XIV incaricò l’architetto VirginioBracci di redigere il progetto per la costruzionedella nuova città di fondazione e che nel 1772vide l’inizio dei lavori. Il nuovo paese, che per

quasi cento anni porterà il nome del pontefice(“CCaasstteell CClleemmeennttiinnoo”) diventerà il centro urbanopiù caratteristico di tutto l’entroterra fermano gra-zie al volto originale e ricco di fascino che il Brac-ci gli seppe dare: un impianto urbanistico a strut-tura quadrangolare, tipica della cultura illuministi-ca del settecento, neoclassicamente compattoed armonico che fu per ciò ben presto definito“cciittttàà iiddeeaallee”.Servigliano dopo neanche cento anni riprese ilsuo nome originario, senza smettere mai però dimantenere un legame col passato. Molte sono leimpronte lasciate e da annoverare nella sua sto-ria: dal PPoonnttee ssuull ffiiuummee TTeennnnaa (dal 1813) allassttaazziioonnee ddeellllaa lliinneeaa ffeerrrroovviiaarriiaa PPoorrttoo SSaann GGiioorr--ggiioo--AAmmaannddoollaa (1908) sino al ccaammppoo ddii pprriiggiioo--nniiaa ee rraaccccoollttaa pprrooffuugghhii (oggi Parco della Pace).Tutte queste opere, oggi, oltre a costituireoggetto di recupero, per uno sviluppo cultura-le, sociale e turistico, cosciente della propriaidentità, testimoniano quella naturale propen-sione dei serviglianesi a non barricarsi dietroalle sue mura piuttosto creare collegamenti elegami tra popoli.Chiunque sia giunto almeno una volta a Servi-gliano ha potuto meravigliarsi dell’accoglienza edell’ospitalità della sua gente, e che anche intempi più duri e pericolosi non ha saputo rispar-miarsi, iscrivendosi nelle pagine di quella storiache non si tramanda sui libri ma negli animi del-le nuove generazioni.

Storia/Tracce indelebili di un antico passato impresso nei volti della gente

Nel castello di Clemente XIV Dai Piceni all’Illuminismopassando per i Romani ed iFarfensi, le tante vicende chehanno caratterizzato la storiadell’antica Castel Clementino

La nostra ditta nasce nel 1988 sulle orme di un’attività presente sul mercato da più di cinquant’anni, meglio conosciuta come MARINI, di cui, a tutt’oggi, ne mantiene il logo e l’originaria locazione, a ridosso del centro storico di Servigliano. L’Edilcentro Marziali è tra i primi, nella media valle del Tenna, a organizzare un punto vendita di materiali edili pesanti che, concepito inizialmente come fornitore di ferro, cemento e laterizi, ha inserito negli anni, prodotti nuovi per offrire servizi ai clienti sempre al passo con i cambiamenti del proprio mercato.La nostra disponibilità ad assecondare ogni esigenza del cliente vuol dire corredarlo dei migliori prodotti del settore, ma soprattutto fornirlo di una consulenza tecnica competente ed affidabile orientata verso le soluzioni più vantaggiose, sia da un punto di vista economico che tecnico per ciò che si riferisce alle tecniche di costruzio-ne più innovative. È questo che ci contraddistingue in questo settore in continuo movimento. Temi come la “Bioedilizia”, il risparmio energetico, la rivalutazione di materie prime ecologiche, primo tra tutti il legno, sono i nostri roccaforti con i quali riusciamo ad instaurare un rapporto reciproco di scambio ed arricchimento con imprese, tecnici, e privati. Questo è il “tempo della sostenibilità ed efficienza energetica”, in cui il nostro impegno, come genitori in primis, ci rende protagonisti attivi nello sviluppo e nella tutela ambientale e salutare. Chiunque allora, inclusi i più giovani che oggi vogliono costruire il loro nido famigliare ex novo o ristrutturando la casa dei nonni, può costruirsi solide fondamenta per garantire anche alle generazioni future una qualità della vita naturale per sempre.

LA NOSTRA ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀPER IL BENESSERE TUO E DEGLI ALTRI:

COMFORTSALUBRITÀ RISPARMIO

Noi, l’incontro della tradizione e del nuovo per costruire insieme a te il tuo nido di benessere e ricchezza

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PER SAPERNE DI PIÙ “Cenni storici su Servigliano”, Mons. Giuseppe Oreste Viozzi, Fermo, 1968“Documenti sulla ricostruzione di Castel Clementino”, Carlo Tomassini e Angelo Paci, Servigliano, 1988 (dattiloscritto)“Antigone nella valle del fiume Tenna”, Filippo Ieranò, Ancona, 2002“Servigliano - Città del Papa”, guida storico-turistica, a cura di Fabio Paci, Comune di Servigliano, 2003

Dal 1969 Servigliano celebra nelmese di agosto il Torneo Cavallere-sco di Castel Clementino, rievoca-zione storica in costume del XVsecolo. Una pagina di storia che,annualmente, viene fatta riviverecon certosina ricerca storica: nel1450 l’Abate di Farfa cedette allacomunità di Servigliano la Piana diSan Gualtiero; per festeggiare l’av-venimento furono indetti giochi.Da questo spaccato di vita passato,testimoniato da una pergamenacustodita negli archivi municipali,prende corpo una delle rievocazionipiù apprezzate d’Italia. IIll ccoorrtteeooccoonn oollttrree 330000 ffiigguurraannttii – di scenail sabato antecedente la Giostradell’Anello – propone un’escursioneunica e affascinante nella storia delcostume italiano. Gli ssttuuppeennddii aabbii--ttii,, rreeaalliizzzzaattii ddaallllee ssaarrttoorriiee llooccaallii,sono riproduzioni fedelissime deimodelli tratti dai dipinti dei maestridell’epoca: Piero della Francesca, iCrivelli, Benozzo Bozzoli, il Ghirlan-daio. La voce dell’araldo scuote lacittadina: “Genti festosamenteaccorse al nuovo castello, mirabil-mente eretto per accogliere quantiabbandonarono le dirute case delfatiscente Servigliano vecchio, sito

a monte, ascoltate: i consiglieri diquest’alma città invitano oggi tutto ilcontado a celebrare ad onore dellaSanta ed Individua Trinità dell’Evan-gelista San Marco, nostro almopatrono, il torneo cavalleresco diCastel Clementino. Terra di S.Mar-co, sorgi! Mostra la tua prodezza eil tuo valore! Mentre con onore gliardimentosi cavalieri si cimenteran-no nella giostra dell’anello per laconquista del Palio. Il popolo tuttocon dignitosa condotta assista, sen-za recare veruna molestia, a li pro-di competitori e a li cavalli”.LLaa ssffiiddaa ttrraa ii cciinnqquuee rriioonnii ppaaeessaa--nnii ((PPoorrttaa MMaarriinnaa,, PPoorrttaa NNaavvaarrrraa,,PPoorrttaa SSaannttoo SSppiirriittoo,, SSaann MMaarrccoo,,PPaaeessee VVeecccchhiioo)) si anima in diversimomenti, come in occasione dellegare tra tamburini e sbandieratori odei giochi storici tra rioni, e vive ilsuo momento clou in occasionedella GGiioossttrraa ddeellll’’aanneelllloo: la tenzo-ne, il rumore prepotente degli zoc-coli dei cavalli, la vittoria. Da segui-re anche lo ssppeettttaaccoolloo ddeell GGrruuppppooaallffiieerrii ee mmuussiiccii ssttoorriiccii, protagoni-sta in tutta Europa con allestimentiunici nel suo genere, e l’antica FFiiee--rraa aarrttii ee mmeessttiieerrii. Suggestivi sonoanche i banchetti allestiti nella sera-ta del giovedì dai singoli Rioni. IlTorneo Cavalleresco di Castel Cle-mentino si caratterizza per la ccoonn--tteessaa ddeell PPaalliioo,, cresciuta a dismisu-ra negli anni Settanta e consolidata-

si negli ultimi tre lustri. Per un cava-liere giostrante, vincere a Serviglia-no equivale ad arricchire il palma-res personale di un grande sigillo.Alla stregua di quelli di Foligno,Ascoli Piceno, Faenza, Arezzo. Arendere dura e selettiva la competi-zione sono le quattro tornate, casounico nelle Giostre dove il percorsosi cavalca in più di sessanta secon-di. Quattro manches sono dure emassacranti, ma assicurano spetta-colo nelle due ore di gara, dovel’adrenalina la fa da padrona nellostato d’animo degli spettatori. Cin-que protagonisti, uno contro l’altro,intenti ad infilare dodici anelli (treper round) di dimensioni a scalaredi 8, 7, 6, 4.5 centimetri: ecco laGiostra dell’anello. La pista, lunga880 metri, è a forma di otto ed èdelimitata da circa 450 bandierinecolorate in legno. Percorrendola neltempo record di 59”7, significa vola-re a 50 chilometri orari. I rionantivivono la GGiioossttrraa ddeellll’’AAnneelllloo conansia e trepidazione. La notte primadel grande evento in molti la passa-no senza chiudere occhio: chi avegliare il cavallo, chi a gozzoviglia-re nelle taverne rionali nel tentativodi propiziare la vittoria. Ma in pista,il pomeriggio susseguente, sarannoloro, i cavalieri, le uniche vedette daammirare e venerare. Il successoarriderà al più valoroso, pprroopprriiooccoommee aavvvveenniivvaa nneell mmeeddiiooeevvoo.

Storia/Torneo Cavalleresco Castel Clementino e Giostra dell’Anello

Madonne e Messeri... Et Palio sia!Servigliano vive il legameviscerale tra la sua gentee la sua rievocazione

Servigliano - Tel. 0734.750514

G I O I E L L I

dal 1932

... perchè le tue emozionisono favole da raccontare

StoriaSoliditàAutonomiaSicurezza del risparmioSostegno al territorio

Il G.A.M.S. (Gruppo degli Alfieri e Musicistorici del Torneo Cavalleresco di CastelClementino di Servigliano) nasce nel 1989, quando il maestro di ban-diera Giovanni Nardoni, ereditando tutte leesperienze individuali svolte all’interno deiRioni in cui è divisa la città, dà vita ad un’Ac-

cademia di Alto Maneggio storico della Ban-diera: qui i giovani Alfieri (impropriamentechiamati sbandieratori) studiano meticolo-samente i documenti storici per una rifor-mulazione contemporanea del linguaggioespressivo ed estetico dell’uso del drappo. Attingendo a questa nuova grammatica

spettacolare, che rilegge in chiave modernaper bellezza e potenza il comportamento del-l’alfiere sul campo di battaglia, il gruppo haallestito giochi coreografici di grande sugge-stione spettacolare e riletture spettacolaridelle tragedie e commedie più celebri, rap-presentando l’Italia in tutto il mondo.

FOCUSG.A.M.S.

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4Servigliano

In onore di Clemente XIV, che attraverso un Chi-rografo (atto autografo) ne decretò la nascita,Servigliano prese il nome di Castel Clementino erappresenta uno dei più significativi esempi dicittà di fondazione realizzati in Italia verso la finedel Settecento. La sua organizzazione planime-trica basata su una geometria elementare, unquadrato quasi perfetto, lo ha fatto paragonaredai rari studiosi che se ne sono occupati a queimodelli di cciittttàà iiddeeaallee elaborati dalla trattatisticacinquecentesca.Con un geometrico assetto viario quadrangolare,confluente in piazza Roma, il castello ripete ilsistema romano di decumani e cardi, aprendo alvisitatore scorci suggestivi, ravvivati dalle caldetonalità del laterizio. Vi si può accedere dalle treporte d’ingresso collocate sui lati nord, ovest esud: rispettivamente Porta Clementina e PortaPia, che iscrivono il cardo (strada principale), ePorta Santo Spirito o Porta di Amandola, cheaccede al Corso Vecchiotti ovvero a quello checorrisponderebbe al decumano. Le tre porte ven-gono anche dette Porta Marina, Porta Navarra ePorta Santo Spirito, portano cioè i nomi dellecontrade che si contendono il palio durante la“Giostra dell’Anello”, come da programma del“Torneo Cavalleresco”.Delimitato esternamente dalle abitazioni a schie-ra degli artigiani, aallll’’iinntteerrnnoo ddeell qquuaaddrriillaatteerroossccoopprriiaammoo eeddiiffiiccii ggeennttiilliizzii ee mmoonnuummeennttiiddeeggnnii ddii ssoossttaa. Anzitutto ci fermiamo davantialla CCoolllleeggiiaattaa ddii SS.. MMaarrccoo ed alla sua imponen-

te facciata neoclassica, con mattoni a facciavista di color cupreo, a tre navate ed ornata contriglifi, stemmi e maschere di color bianco; acce-diamo poi al suo interno, nella sua unica navata,per ammirarne i capitelli corinzi, un abside semi-circolare, i numerosi altari, ed i sei archi-cappel-le parietali con dipinti e sculture pregevoli edimportanti risalenti ai sec. XIV, XVII e XVIII.All’esterno invece troviamo la TToorrrree CCaammppaannaa--rriiaa in cui vennero installate le campane prove-nienti dalla Parrocchia di San Marco di Serviglia-no Vecchio, e gli spazi laterali, che sono adibiti asagrestie, ricreatorio, abitazioni parrocchiali esale aperte ad uso della vita comunitaria. Prose-guiamo con i palazzi del centro storico: il PPaallaazz--zzoo PPuubbbblliiccoo,, con fronte porticato sulla piazza ecortile interno porticato, su due piani in cui si tro-va un ambiente destinato al teatro; lo storicoPPaallaazzzzoo NNaavvaarrrraa ed il pregevole PPaallaazzzzoo FFiilloonnii--VVeecccchhiioottttii (vincolato dalla Soprintendenza dellaRegione Marche nel 1992).Attorno a questi vi sono le CCaassee BBoorrgghheessii: abi-tazioni a tre piani, con cornici marcapiano e lese-ne angolari, destinate ai ceti intermedi.Un cenno a parte merita la cchhiieessaa ddii SSaannttaaMMaarriiaa ddeell PPiiaannoo, che si trova esternamente alperimetro urbano, è preesistente alla fondazionedi Castel Clementino, ed al centro del “borgo”venne ristrutturata nella metà del ‘700. Essa con-serva opere in legno di assoluto rilievo (statuapolicroma dell’Assunta, del sec. XV; un Crocifis-so cinquecentesco di provenienza veneziana; il

coro in olmo e gli scaffali della sacrestia in nocepiena, del ‘700) oltre a svariati affreschi di epo-che diverse. Ad essa in posizione attigua vi è ilccoonnvveennttoo ddeeii FFrraattii MMiinnoorrii OOsssseerrvvaannttii: un edifi-cio a due piani con chiostro, situato presso il fiu-me Tenna, lungo la strada che da Fermo condu-ce ad Amandola, e che dal 1883 venne adibito ascuola pubblica ed asilo d’infanzia, ed in seguitoad ospedale e a caserma dei Carabinieri.Nelle contrade inoltre permangono le chiesineplurisecolari, come al Monte di Paese Vecchio iltempietto con l’affresco del sec. XVI, la CChhiieessaaddii SS.. MMaarriiaa ddeellllee PPiiaaggggee, ecc. E nei giardinipubblici invece troviamo il MMoonnuummeennttoo aaiiccaadduuttii della Prima Guerra Mondiale ad operadel Saponaro, e realizzato dalla fonderia Batta-glia di Milano nel 1922.

Beni culturali/Tesori da scoprire dentro e fuori dal “quadrilatero”

Viaggio nella “città ideale”

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Ringraziamenti per la getile concessione del materiale fotografico- Tipografia Cruciani - Servigliano- Fabio Paci, giornalista- Dott. Guido Colletti- Filippo Ieranò, Casa della Memoria

Nata nel 2002, l’Associazione “Casa della Memo-ria” svolge un compito arduo ed interessante allostesso tempo: rreeccuuppeerraarree llaa ssttoorriiaa ddeell ccaammppooddii pprriiggiioonniiaa ddii SSeerrvviigglliiaannoo. Tale scopo vieneperseguito attraverso la ricerca e la raccolta didocumentazione cartacea, presente negli archicomunali, di Stato e militari e mediante il recupe-ro di testimonianze dirette ed indirette.Dal primo filone hhaa pprreessoo iill vviiaa llaa ssccrriittttuurraa ddiiuunnaa sseerriiee ddii lliibbrrii, alcuni dei quali pubblicati dal-la stessa associazione. Il secondo ha portato allarealizzazione di uunn pprrooggeettttoo cchhee ddaa sseeii aannnniilleeggaa llaa ““CCaassaa ddeellllaa MMeemmoorriiaa”” aallllee ssccuuoollee ddeelltteerrrriittoorriioo.Il materiale reperito, suddiviso in moduli, vieneinfatti utilizzato per permettere agli alunni dellescuole elementari e medie di approfondire diver-si argomenti. L’associazione, in pratica, fornisceuna presentazione storica della vicenda in que-stione, mostra agli studenti un documentariocon testimonianze audio-video registrate,accompagna i ragazzi in visita al campo, per poicondividere con loro pensieri e riflessioni.PPeerr nnoonn ddiissppeerrddeerree qquueessttoo pprreezziioossoo ppaattrrii--mmoonniioo ssttoorriiccoo èè mmoollttoo iimmppoorrttaannttee ddiivvuullggaarr--nnee ii ccoonntteennuuttii. Ecco allora che ogni anno l’as-sociazione organizza quattro eventi alquantosignificativi. A gennaio, in occasione del “GGiioorr--nnoo ddeellllaa MMeemmoorriiaa”, si tengono convegni edincontri a cui partecipano testimoni e storici,volti a focalizzare l’attenzione sul coinvolgi-mento degli italiani nell’Olocausto. Durantequesti appuntamenti viene presentata la figuradei Giusti, persone ufficialmente riconosciutedall’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, chein periodi di guerre e violenze hanno aiutato chirischiava di essere deportato.In occasione del “GGiioorrnnoo ddeell RRiiccoorrddoo”, a feb-braio, la “Casa della Memoria” organizza unaserie di iniziative per ricordare quanto accadutodopo la Seconda Guerra Mondiale con la perdi-ta dei territori dell’area giuliano-dalmata e conl’inizio dell’esodo degli Istriani verso l’Italia. AServigliano, in quel periodo, sono infatti passaticirca cinquanta mila profughi, moltissimi dei

quali provenienti dalle ex colonie africane e dalDodecaneso. A ridosso del 25 aprile, ogni annosi tiene un incontro sulla Resistenza civile, laRReessiisstteennzzaa ““ccoommbbaattttuuttaa”” in modo non armatoda quelle famiglie che hanno ospitato prigionierialleati, ebrei e renitenti alla leva, a rischio dellapropria vita. A novembre l’associazione affrontail teemmaa ddeellllaa lleetttteerraattuurraa ddii ffrroonnttiieerraa. Il campodi Servigliano può infatti essere considerato unasorta di frontiera interna, un luogo abitato duran-te la Prima e la Seconda Guerra Mondiale e nelperiodo della Guerra Fredda da prigionieri dimoltissime nazionalità diverse.FFiinnaalliittàà ddeellll’’iinniizziiaattiivvaa èè ffaavvoorriirree rreellaazziioonnii ccuull--ttuurraallii ee lleetttteerraarrii ttrraa aauuttoorrii cchhee vviivvoonnoo ll’’eessppee--rriieennzzaa ddeellllaa ffrroonnttiieerraa, espressioni di minoranzeche devono essere rispettate, dovendo dialogarecon una maggioranza linguistica e culturale. Trale sue molteplici attività la “Casa della Memoria”ha sviluppato e continua a sviluppare rapporticon diversi Istituti europei che si occupano di sto-ria, tra cui il Monte San Martino Trust di Londra,la Maison d’Izieu e l’Association Patrimoine,Memoire, Historie du Pais de Dieulefit in Francia,La Rosa Bianca di Monaco.

Beni culturali/Il campo di prigionia testimonia la storia del recente passato

Una “casa” che custodisce la nostra memoria

Piero Battaglini

SERVIGLIANO (FM)

Via Mazzini, 2

Tel. e Fax 0734.759100

Cell. 320.1150195

[email protected]

LETTI Creazione propriao su disegno del cliente

RESTAURO LETTI ANTICHI

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6Servigliano

La configurazione ambientale e territoriale, conuna densità non molto alta (125 abitanti per kmq)fa di Servigliano un luogo in cui poter ritrovareuna pausa dalla routine quotidiana della grandecittà. Il suo territorio, tipico ed esclusivo, offrevveedduuttee ppaannoorraammiicchhee che sono quelle del pae-saggio medio-collinare in cui tutto è motivo dimeraviglia visiva: le caratteristiche strade bian-che di campagna, i gruppi di querce secolari e dipioppi sparsi qua e là, le tracce della tipica vege-tazione riparia umido-fluviale ed i residui di mac-chia mediterranea con i suoi seminativi vari.Conservando tuttora un saldo impianto agricoloa base zzooootteeccnniiccaa,, cceerreeaalliiccoollaa ee bbiieettiiccoollaa, nonoccupa una posizione meno rilevante la viticoltu-ra, che produce vviinnii rroossssii ee bbiiaanncchhii (siamo nel-l’area originaria del Falerio) di pregevole qualitàe che ben si uniscono ai tradizionali ffoorrmmaaggggii eessaalluummii locali.L’attività principale di Servigliano, quella che l’hasostenuto e contraddistinto rispetto a tutti gli altrie che ancora oggi continua a rappresentare lasua linfa vitale è ll’’aarrttiiggiiaannaattoo ddeeii ssuuooii MMaassttrrii.Ferro, legno, oro, ceramica, sono gli elementiprincipi che lavorati sapientemente dalla miglioretradizione artigiana diventano preziosi oggettid’arte o di alto e pregiato valore artistico-com-merciale. Il fitto reticolo di attività artigianali (cal-zature, borse, minuterie, lavorazioni del ferro…)che si è sviluppato maggiormente da alcunidecenni, si è accompagnato ad una struttura

commerciale di tutto rilievo, in grado di soddisfa-re qualsiasi tipo di clientela, con il ggiiuussttoo rraapp--ppoorrttoo qquuaalliittàà--pprreezzzzoo.La posizione baricentrica e la sua dinamicitàl’hanno da sempre considerata ll’’aappppuunnttaammeennttooffiissssoo iinn ccuuii rriittrroovvaarrssii, non come semplice luo-go di transito, ma per rimanere a godere di untempo ed uno spazio fuori misura. La sua piazzasempre affollata, è la giusta dimensione perchiunque voglia incontrarsi, rinfrancarsi, divertir-si e perché no anche semplicemente “mettersi inmostra”.Servigliano ha dimostrato nel corso della suastoria di essere uunn ppooppoolloo rriisseerrvvaattoo mmaa ddaallggrraannddee ccuuoorree oossppiittaallee ee ddii ggrraannddee uummaanniittàà.Emblematico è l’episodio di quando durante ilsecondo conflitto mondiale rischiando la propriavita molti serviglianesi soccorsero quella deimolti prigionieri di guerra, ebrei, slavi, croati edalmati. E a tutt’oggi lo dimostra col ppeerrccoorrssoodd’’iinntteeggrraazziioonnee eettnniiccaa che ha saputo avviare.Piuttosto che lasciati ai margini, i nuovi cittadiniserviglianesi, appartenenti a culture e tradizionidiverse, vengono inseriti all’interno della comuni-tà in maniera attiva, professionale e ricreativa,così da svilupparsi in loro un attaccamento al ter-ritorio spontaneo. Mettersi al servizio dell’altro econdurre una politica sociale lungimirante vuoldire allora anche coinvolgere a trecentosessantagradi la vita degli integrati nell’intera comunità,che può arricchirsi e crescere più sicura in quan-

to i primi a volerla tutelare e difendere da minac-ce pericolose sono proprio questi ultimi.Una ridente vallata quella che ospita Servigliano,dove l’aria è pura, il clima mite, e le persone pre-disposte ad un sorriso.Per il futuro sarebbe anche plausibile un incontroper un fruttuoso scambio reciproco delle proprieeccellenze con gli altri piccoli comuni limitrofi,perché ““ppiiccccoolloo èè bbeelllloo””,, mmaa iinnssiieemmee ppuuòòeesssseerree aanncchhee ppiieennaammeennttee ffuunnzziioonnaallee.

Servizi ed Opportunità/Artigianato, commercio e agricoltura di qualità

Terra ricca e ospitale

La nostra azienda nasce dall’iniziativa di Romolo Funari nel 1952. Oggi come allora con passione per le cose genuine e sapienza artigianale affiniamo in grotta formaggi e prosciutti e produciamo salumi e gastronomia. Tutti i nostri prodotti sono commercializzati nei migliori negozi specializzati di norcineria, salumeria, macelleria di Marche ed Abruzzo.

A Servigliano le specialità della famiglia serviglianese possono essere acquistate nel punto vendita sito in piazza Roma presso “Macelleria e Salumeria Funari”. Da agosto 2011 Villa Funari è anche “Country House”: un luogo immerso nella natura marchigiana dove sapore e tradizione si incontrano per un soggiorno oltre il tempo. Una location incantevole per una degustazione speciale da declinare come aperitivo, merenda o cena.

Macelleria e Salumeria FunariSERVIGLIANOPiazza Roma0734.750766

Villa Funari Country HouseSERVIGLIANOVia della Repubblica, 18333.7206051

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A Servigliano è sicuramente llaa lluunn--ggaa ttrraaddiizziioonnee aarrttiiggiiaannaallee che hacaratterizzato maggiormente l’as-setto economico e continua a farparlare di sé attraverso il lustro del-le attività di quei “piccoli mestieran-ti”: artisti del restauro di mobili anti-chi, della lavorazione del ferro bat-tuto e di utensili per camere e cuci-ne, delle decorazioni su ceramiche,sino alle creazioni di capi di vestia-rio a maglia e di calzature sono iprotagonisti di una maestria produt-tiva oltre il tempo che predilige laqualità alla quantità.UUnn ppooppoolloo ddii llaavvoorraattoorrii,, cchheessaannnnoo ccoorrcciiaarrssii llee mmaanniicchhee neimomenti più restrittivi e che sonoda sempre così orgogliosi del pro-prio fare che a Servigliano rendo-no la percentuale di disoccupazio-ne “da prefisso telefonico” (con lozero davanti alla virgola).Servigliano non si caratterizza peruna grossa attività industriale, forseanche per la conformazione urbani-stica: è piccola, compressa, ideale,e lo spazio è stato consumato dalleabitazioni. Ma grazie allo svilupporesidenziale si è creato un centro diinteresse tale, per cui le grandiaziende decidono di venire ad inve-stire qui, offrendo servizi come in

una grande città, come supermer-cati, cinema multisale, ecc.Sono da annoverare tuttavia ssoolliiddeeaazziieennddee llooccaallii, di minuterie metalli-che, calcestruzzi e ceramiche, chesvolgono da decenni la propria atti-vità avvalorando l’immagine di que-sto piccolo borgo dell’entroterra fer-mano come un punto di riferimentoe di uno stanziamento solido e pro-ficuo.Il ccoommppaarrttoo aaggrrooaalliimmeennttaarree haincrementato negli ultimi anni lavisibilità della sua produzione gra-zie a politiche aziendali acute ericonoscimenti di settore: richiestied esportati ovunque, vini, salumi,formaggi ed oli di alta qualità sannoraccontare il loro territorio elevan-dolo a centro vitale di eccellenze.Importanti sono le aattttiivviittàà ccoomm--mmeerrcciiaallii aa ccoonndduuzziioonnee ffaammiilliiaarreeche fregiano la comunità non solodi boutique prestigiose di abbiglia-mento, gioielli, ecc. ma anche diluoghi conviviali. Qui oltre chegustare pietanze e leccornie squisi-te, si possono incontrare personeautentiche che, ognuno nel suoruolo, ha fatto la storia (quella nonscritta), della prorpia città e conti-nua a farla insieme (bar, ristoranti,pizzerie, pub, ecc.).

Servigliano poi è sicuramente uncomune che non si misura sui metriindustriali predisposti ed edificati,ma sui metri di cultura che nondistrugge o che valorizza e chediventano per tutti dei veri e propribeni culturali. In un piccolo paesenon può starci tutto, occorre sce-gliere. Qui si è scelto di rreeccuuppeerraarreellee ttrraaccccee ddeell ppaassssaattoo per nonlasciare che si deteriorino o per evi-tarne la distruzione. Così nel 2009 ilcomplesso monastico di SantaMaria venne restaurato per diventa-re un contenitore culturale ad usodei serviglianesi ed i turisti nelle atti-vità quotidiane della città.Con la stessa sagacia si muove ilpprrooggeettttoo ddii rriiqquuaalliiffiiccaazziioonnee dell’excampo profughi, riconosciuto comesito storico, oltre ad un’aula didatti-ca e la sede dell’associazione“Casa della Memoria”, llaa VVeecccchhiiaaSSttaazziioonnee ddiivveenntteerràà sseeddee ddii uunnMMuusseeoo ddeellllaa ssttoorriiaa ee ddeellllaa lleetttteerraa--ttuurraa ddeell ‘‘990000, finanche un giornoriuscire a restaurare l’ex infermeria,unico rudere rimasto alla memoria.Una città piccola, non solo bella mafunzionale, che non vive il presentenel ricordo del passato, ma preser-vandolo, rivolge lo sguardo al futu-ro, alle nuove esigenze economi-

che e alle nuove frontiere di svilup-po. Senza perdere di vista le strut-ture aziendali, ricettive e produttivegià esistenti, ma piuttosto cercandodi potenziarle, Sevigliano ha intra-preso un percorso lungimirante,che non si rinchiude nelle propriemura, ma nell’acuta operosità e l’in-gegno dei suoi cittadini, come igrandi portali d’ingresso della for-tezza quadrata sono aperti e spa-lancati verso il mondo, così si pro-ietta verso la condivisione delleproprie peculiarità, cominciandodagli altri comuni limitrofi.

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7Servigliano

Economia/L’operosità dei serviglianesi in mostra 365 giorni all’anno

Centro commerciale all’aria aperta

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PELLEGRINAGGIO A PIEDI

SERVIGLIANOMADONNA DELL’AMBROMADONNA DELL’AMBROMADONNA DELL’AMBRO

Il pellegrinaggio nasce da una idea di Don Silvio parroco di Santa Vittoria in Matenanno nel 1980 quando iniziò il pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna dell'Ambro con partenza da Santa Vittoria in Matenano. Successiva-mente l’organizzazione farfense spostò la partenza all'Abbazia di San Ruffino e dal 2010, su iniziativa sempre dell'instancabile Don Silvio, si decise di rilanciare il pellegrinaggio stabilendo come sede fissa di partenza la splendida piazza di Servigliano. Era l'edizione del trentennale e una moltitudine di fedeli accorse in piazza Roma per il pellegrinaggio Servigliano-Ambro alla presenza dell’Arcivescovo Luigi Conti che celebrò la Santa Messa all'aperto nella magnifi-ca cornice settecentesca della città ideale di Virginio Bracci, città del papa Clemente XIV, odierna Servigliano. Al termine i pellegrini si misero in cammino verso il Santuario della Madonna dell'Ambro.

La tradizione del pellegrinaggio prosegue così nella sua strada di 33 Km intrisa di fede e di passione, seguendo la scia del pellegrinaggio Macerata-

Loreto e caratterizzandosi sempre di più come pellegrinaggio dell’arcidiocesi di Fermo.

partenza da PIAZZA ROMA

Homo Viator

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9Servigliano

di Pallotti Salvatore

Il Decoro

Decorazioni a mano su porcellane

Il Decoro, un ambiente dal sapore artigianale dove emergono il gusto e l’amore per le cose artistiche e antiche. Qui la porcellana, attraverso colori, pennelli, olii, antichi segreti e tecniche di decorazione a terzo fuoco, si trasforma in piacevolissimi oggetti come lampade vasellame, comple-menti d’arredo e da collezione, piastrelle decorative servizi da tavola e bomboniere dai decori esclusivi e personaliz-zati, interamente eseguiti a mano con finiture in platino e oro zecchino.

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... dal 1989

Difficile raccontare una storia inpoche righe. Ma ancora più com-plesso è costruirla nel rispetto dellastruttura letteraria di un componi-mento poetico, in cui tema, rime emusicalità dettano le regole entrocui solo un estro senza confini puògenerare un costrutto inedito ed ori-ginale. L’oottttaavvaa, è la strofa di ottoversi in endecasillabi, tipicadell’“Orlando furioso” (Ariosto) odella “Gerusalemme liberata” (Tas-so) e quando il primo verso di ognu-na va a rimare con gli ultimi due diquella che la precede viene dettaiinnccaatteennaattaa. Distinta da quella sici-liana, l’ottava incatenata che si dif-fuse nella vallata del medio-Tennasegue le caratteristiche di quelladella tradizione toscana. Degli ottoversi endecasillabi i primi sei sonoa rima alternata, mentre gli ultimidue a rima baciata.LL’’oottttaavvaa iinnccaatteennaattaa ffuu ddiiffffuussaa ddaaqquueeii ppooeettii cchhee ccoonnoosscceennddoo aammeemmoorriiaa ii mmaaeessttrrii nnaazziioonnaallii,, nneelllleesseerree iinnvveerrnnaallii aammaavvaannoo rriittrroovvaarrssiiiinnssiieemmee ppeerr ttrraassccoorrrreerree llee oorreeccaannttaannddoo llee oottttaavvee cchhee aavveevvaannooccoommppoossttoo. D’altronde questi tipi diopere letterarie si chiamano canti. AServigliano, come nei paesi limitrofied in tutta Italia (centrale in partico-

lar modo), c’era un centro, in cuimolti illustri personaggi non disde-gnarono la loro presenza fisicamen-te o inviando poesie ai rispettivicapiscuola: RRiinnaallddoo RRiinnaallddii e fra-telli, FFlloorriiaannoo MMoonnttii e fratelli, NNeellllooVViittii e simpatizzanti della città cle-mentina, ed il VViittttuurriinnii che invece loera di Penna San Giovanni.Gli incontri tra i poeti scorrevanoper tutta la notte tra un canto abraccio e l’altro. I migliori si “rispon-devano per le rime”, senza maiperò trasgredire in ostilità offensive.Il garbo ed il rispetto che l’un poetanutriva per l’altro, riscontrabile nellecorrispondenze epistolari, ci riportain una calda atmosfera dal saporeintellettuale e senza pretese.QQuueessttaa ffoorrmmaa ppooeettiiccaa infatti, seb-bene utilizzata dai più illustri autoridella nostra letteratura, da sempreeecchheeggggiiaa nneell ffoollkklloorree ddeellllee mmoonn--ttaaggnnee ee ddeellllee ccaammppaaggnnee ddeellll’’IIttaalliiaappiiùù ppooppoollaarree. È qui che si è radica-to l’uso dell’ottava incatenata, comeuna scanzonata satira di costume inpoesia. Attraverso le parole sagace-mente ed abilmente combinate ilcantore narrava vicende legate allavita ed ai sentimenti quotidiani: unappuntamento galante, un amoretradito, degli stenti o della guerra,

del fascino delle donne e della reli-gione, finanche d’ideali e di politica;il tutto per le vie o le piazze del pae-se, magari con un accompagna-mento musicale di una viola o unaltro strumento, da solo o insiemead altri cantori in sfida a singolartenzone. A Servigliano, dopo unconvegno nel 1969 in cui partecipa-rono anche alte autorità dell’Acca-demia della Crusca, si può parlareancora di ottava grazie a una perso-na il cui nome ne custodisce l’inna-ta vocazione di divulgatore. IIll pprroo--ffeessssoorr AAnnggeelloo PPaaccii, schivo ed ele-gante, esigente ma generoso comesolo gli uomini di grande sapienzariescono ad essere, cultore ed auto-

re dell’ottava incatenata ha raccoltoe dattiloscritto tutte le testimonianzepossibili legate alla sua terra.È un privilegio raro allora ascoltareil canto che viene da uno stralcio digiornale conservato nel portafogliin cui sono stati scritti versi legati alnostro mondo ed al nostro tempo.Ci sono dei poeti nati che ancora rac-colgono e scrivono del quotidianovivendolo e scaldandolo col cuoretutti i giorni. In fondo si deve esserepreparati: la musa ispiratrice bacial’artista solo in un istante, improvviso.

(ndr: le parole in carattere corsivo pre-senti nell’articolo e il testo sotto riporta-to sono tratti dal testo “Ottave” a curadel prof. Angelo Paci)

Folklore/Poesia, cultura e tradizione popolare sapientemente mescolate insieme

Antiche sfide a suon di rime

Merito del valente Angelo Pacial quale va la mia riconoscenza,

che ha voluto raccoglier con pazienzaqueste rime, scipite ma veraci;

dal tempo della prima adolescenzafino agli attuali miei giorni fallaci;

è un miscuglio di sfoghi e di pensieriraggranellati per gli amici veri.

Io preferivo, senza far misteri,una logica e giusta conclusionedi questi versi frivoli e leggericome effimere bolle di sapone;

e avrei desiderato volentierila loro naturale estinzione,

non avendo la minima pretesadi darne conoscenza tanto estesa.

Però la cortesia fin troppo accesadal sullodato amico Angelo Paci,

ha voluto affrontar quest’ardua impresacon generosi slanci pertinaci;

ed è riuscito a far, con mia sorpresa,questa pubblicazion delle più audaci

perché non meritavo tanto onoreio, poetastro di nessun valore…

Prego perciò l’amico mio lettore,di leggere con pia benevolenza

ogni poesia, che ha solo quel saporedi circostanza e di convenienza,

e non pretendete di destar stuporea chi vanta cultura e competenza;

perché son foglie al vento sparpagliateche una mano pietosa ha raccattate.

All’amico lettore

Dante Agostini

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10Servigliano

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Sacerdoti, letterati, militari, sportivi: Serviglianoha dato i natali ad una moltitudine di personaggiillustri che, con le loro opere e gesta, ne hannoesaltano lo spirito e le tradizioni. PPaaddrree GGiioovvaann--nnii CCuurrii fu professore di Teologia presso la Pon-tificia Università Gregoriana dal 1829 al 1840. Dicultura vasta e profonda e di ricca umanità,lasciò la terra d’origine per approfondire gli studia Roma, dove Papa Leone XII lo volle come suoconfessore. Tornato a Fermo fu nominato cano-nico, ma rinunciò all’incarico per dedicarsi allapredicazione. Nominato sacerdote nel 1916,MMoonnssiiggnnoorr GGiiuusseeppppee OOrreessttee VViioozzzzii fu cappel-lano di Pedaso e Monte San Pietrangeli. Nel1921 la confraternita del Santissimo Crocifisso lonominò arciprete-parroco nella Collegiata di SanMarco a Servigliano, dove rimase fino alla mor-te. Dedito al sacrificio, al bene della Chiesa e deisofferenti, come cappellano, partecipò alla PrimaGuerra Mondiale. A lui è intitolata la scuola ele-mentare di Servigliano. MMoonnssiiggnnoorr AAuugguussttooCCuurrii manifestò fin da molto giovane la propriainclinazione al sacerdozio. Dopo gli studi alSeminario di Fermo fu ordinato sacerdote nel1894. Insegnò Teologia al seminario di Fermo,nel 1918 fu nominato vescovo di Cagli e Pergolae nel 1925 arcivescovo di Bari.

Dedito fin da giovane alle armi, CClleemmeenntteeNNaavvaarrrraa fu uno dei capi più influenti durante l’In-sorgenza della Marca Fermana. Continuò il suo

servizio sotto i Borboni di Napoli, ricevendo ilgrado di colonnello, e svolgendo un ruolo attivonegli avvenimenti dei Regni di Giuseppe Bona-parte e Gioacchino Murat. GGaaeettaannoo VVeecccchhiioottttiifu addetto consolare a Barcellona e viceconsolea Cannes. Promosso console, resse i Consolatidi Barcellona, Florianopolis, Nancy e Basilea.Dopo la promozione a console generale, resse iconsolati di Lione, San Paolo del Brasile e NewYork. Per le sue doti, il governo francese gli con-ferì la decorazione dell’Ordine della Legioned’Onore.

LLuuiiggii VVeecccchhiioottttii compì i suoi studi di musica aFermo e, a diciotto anni, fu nei conservatori diBologna e Milano per completare gli studi. Tra lesue composizione va ricordata la Messa funebreper i caduti di Castelfidardo. A lui sono dedicatela scuola media di Servigliano e la via dove haabitato. Uno dei più grandi fonetisti italiani, AAmmaa--rriinnttoo CCaammiillllii fu grande amante della sua linguanatia, al punto da dedicarle l’opera “Il dialetto diServigliano”. Dopo il liceo, iniziò a studiare Medi-cina, disciplina che abbandonò per seguire glistudi letterari. Da Roma si trasferì in Romagna,nel Napoletano ed a Firenze dove diede contri-buti notevoli all’Accademia della Crusca.

Maresciallo dell’Aeronautica, GGuuiiddoo PPaaccii hagareggiato da privato nella classe motociclistica500. Prima di dedicarsi alle moto fu bobbista

talento, conquistando due titoli tricolori e giun-gendo terzo nel campionato europeo di bob adue. Nel 1979, vincendo ad Imola e Monza,ottenne il titolo di campione italiano junior delle500. Da senior, vinse due volte a Misano e, nel1981, concluse il Campionato Mondiale in undi-cesima posizione, primo dei privati. Morì ad Imo-la nel 1983 durante una gara motociclistica. Daquando con i suoi piatti a base di erbette di cam-po e antiche ricette aveva conquistato il mondo,per tutti era il “Signore delle erbe”. Serviglianesedi origine, LLoorreennzzoo TToottòò si trasferì a Lucignano,in provincia di Arezzo, dove fondò la Trattoria “DaTotò”. Popolare per la numerose partecipazionitelevisive, i suoi libri sono tradotti anche in Giap-pone. Nonostante il successo, Totò non dimenti-cò mai le umilissime origini.

Tra i personaggi meritevoli di menzione vanno dicerto ricordati tutti quei serviglianesi, soprattuttocontadini, che durante la Seconda Guerra Mon-diale hanno accolto con grande spirito di solida-rietà i circa tremila prigionieri che si riversarononella vallata del Tenna, proteggendoli ed offrendoloro un rifugio. Questi i personaggi passati allastoria. Oggi non ci sono più i personaggi, ma lleeppeerrssoonnee cchhee ccoonnttiinnuuaannoo aa ssccrriivveerree llaa ssttoorriiaa ddiiSSeerrvviigglliiaannoo ttuuttttii ii ggiioorrnnii, ognuno nel suo spazioe ruolo. A ricordarcelo, il premio Leone d’Argentoche ogni anno l’Amministrazione comunale con-ferisce ai cittadini che danno lustro al paese.

Personaggi/Vite esemplari da ricordare

I Serviglianesi illustri

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ASSOCIAZIONE PRO LOCODI SERVIGLIANO

GennaioFesta della Befana

FebbraioMascherante- Fritto - Vale (Carnevale serviglianese)

AprileFesta del Patrono S.Marco Evangelista

MaggioGita turistica "Itinerari dell'arte e del Gusto"

Giugno Promozione Infioratadel Corpus Domini

LuglioMercatino dell'Antiquariato e dell'Artigianato artistico

LuglioManifestazioni “Estate Serviglianese”Notte di piazza... - Notte bianca

AgostoMercatino dell'Antiquariatoe dell'Artigianato Artistico

Antica Fiera Arti e Mestieri (mercato ed animazione medioevali)

Settembre Raduno Auto e Moto d'epoca “Città Ideale"

Dicembre Manifestazioni " Natale per Sognare"

Sede ristrutturata: - Borgo Leopardi - tel 0734.750583 - mail: [email protected]

ed inoltre... iniziative culturali

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A Servigliano sembra che tutti facciano parte diuna sorta di “comitato di promozione territoriale”:è incredibile quanto ognuno dei paesani senzaimbarazzo alcuno riesca a spendere parole cosìnaturalmente appassionate sulla terra in cui havissuto. Si respira un aattttaaccccaammeennttoo aallllee pprroopprriieeoorriiggiinnii eedd uunnaa pprreeddiissppoossiizziioonnee aa ddiivvuullggaarrlleeche spiega come questa piccola città sia semprestata sulla bocca di tutti. Certamente poi, alcuniserviglianesi in particolar modo più sensibili evolenterosi, ne hanno fatto negli anni un motivodi impegno più solido e costante, organizzando-si in associazioni di volontariato che “lavorano”tutto l’anno per mantenere in paese quel fermen-to tanto invidiato dagli altri comuni. Un grazie èda riservare poi a tutte le attività commerciali chelo sostengono orgogliosamente.La PPrrooLLooccoo ddii SSeerrvviigglliiaannoo è la prima realtà acui tessere le lodi, perché oltre ad organizzare inmaniera impeccabile e sempre più in estensionealcune specifiche manifestazioni di questocomune così vivace, è diventata nel tempo, perla sua vocazione e capacità unite ad un’instan-cabile e minuziosa operosità, l’anello di congiun-zione tra tutte le altre realtà associative minori el’amministrazione pubblica. Molte allora erano leiniziative promosse e sostenute da questi volon-tari e molte altre sono cresciute per soddisfare lepiù svariate esigenze di divertimento, preghierao di approfondimento. Questo grazie anche alleloro attività parallele e lungimiranti in cui Servi-gliano vuole essere proposto come protagonista(vetrine di promozione turistica e territoriale,

organizzazione di visite per i villeggianti dei cir-cuiti in rete tra loro, ecc.).Una particolare attenzione va posta su quelleassociazioni di specifici ambiti di azione di tutelae conservazione delle origini e tradizioni storicheche fregiano Servigliano di eventi degni di rile-vanza anche nazionale: llaa CCaassaa ddeellllaa mmeemmoorriiaa,,ll’’EEnnttee TToorrnneeoo CCaavvaalllleerreessccoo,, iill GGaammss,, iill ccoommiittaa--ttoo ddeellllaa FFeessttaa PPaattrroonnaallee ee llee aassssoocciiaazziioonniioommoonniimmee ddeeii qquuaattttrroo rriioonnii sseerrvviigglliiaanneessii ((PPaaee--ssee VVeecccchhiioo,, PPoorrttaa MMaarriinnaa,, PPoorrttaa NNaavvaarrrraa ee PPoorr--ttaa SSaannttoo SSppiirriittoo). Oltre poi alla compagine spor-tiva, giovanile e dei più maturi, Servigliano nondimentica chi a differenza della maggior parte dinoi ha un contatto quotidiano con delle personesvantaggiate (“NNooii rraaggaazzzzii ddeell mmoonnddoo” onlus).Tutto il paese partecipa della vita sociale, cultu-rale, religiosa, sportiva e ludica, ciascuno nel suoruolo che ognuno mantiene attivo. Persino i gio-vani prediligono la loro realtà a quella litoranea.UUnnaa ppoolliittiiccaa ccoommuunniittaarriiaa ddii ssuucccceessssoo, quellaserviglianese, che ha saputo coinvolgere tutti edallargare i propri orizzonti per un programma del-le manifestazioni sempre più fitto, ragguardevolee degno di plauso.Dal Carnevale al Natale, dal “Torneo Cavallere-sco” all’“Infiorata del Corpus Domini”, dalle sagrestagionali rionali agli spettacoli per valorizzare gliartisti locali o promuovere la cultura popolare,dai festival filosofici ai mercatini in piazza, a Ser-vigliano è impossibile annoiarsi. Ed impossibilesalutarsi senza la promessa di farvi ritorno. “AArrrrii--vveeddeerrccii aa SSeerrvviigglliiaannoo”.

Comunità/Gente che sostiene con orgoglio il proprio territorio

Estro e vitalità sulla bocca di tuttiAppuntamentiGennaio - Festa della Befana

- Festa di S. Antonio AbateFFeebbbbrraaiioo - Carnevale serviglianese AApprriillee - Giornata Mondiale della Gioventù 2255 aapprriillee - Festa del patrono San MarcoMMaaggggiioo - Giglio di MaggioGGiiuuggnnoo - Infiorata del Corpus Domini

- Gran fondo dei Colli PiceniLLuugglliioo - Estate in piazza

- Notte di piazza, - Festa del gusto,- Birra e pizza c/o fraz. Curetta, - Polentone c/o fraz. San Gualtiero

LLuugglliioo ee aaggoossttoo - Mercatino del lunedìAAggoossttoo - Torneo CavallerescoSSeetttteemmbbrree- Marcia Servigliano-L'Ambro

- Sagra del polentone c/o CurettaOOttttoobbrree - Castagnata in piazzaDDaallll''88 ddiicceemmbbrree - Natale per sognare

Appuntamenti tra storia, cultura, enogastronomia e fede per tutto l’anno

Ogni anno in occasione del “CorpusDomini” la popolazione serviglianese siorganizza per abbellire le strade delle viedel centro storico con composizioni dicarattere floreale per comporre il percor-so della processione per il Santissimo.Migliaia di petali ed erbe fresche che, sfi-

dando ogni anno le intemperie, riesconoa creare un ricco “tappeto ricamato” conriquadri geometrici, simboli ed immaginireligiose: un’opera d’arte a ciel serenoper tutti i fedeli devoti ed i visitatori checuriosi assistono ad uno spettacolosempre inedito.

L’”infiorata” viene tramandata e si accre-sce nelle generazioni future grazie alladedizione e all’entusiasmo con cui ivolontari sin dalla prime ore del mattinosi prodigano per questo rituale dai colo-ri e profumi unici.

FOCUSL’Infiorata delCorpus Domini

Comune 0734.750584Pro Loco 0734.750583Ambulatori:Dott. Borri 0734.750795Dott.ssa Marziali 0734.750565

Farmacia 0734.750519Carabinieri 0734.750585Ufficio Postale 0734.710494Parrocchia 0734.750529

Page 12: FUORI DAL COMUNE

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