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    Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2005

    Norme tecniche di coltura Fase di coltivazione (generali e di coltura) FUNGHI (prataiolo e champignons)

    Assessorato Agricoltura Ambiente e Sviluppo sostenibile

    Disciplinari di Produzione IntegrataFUNGHI

    (Prataiolo e champignons)

    A cura del :

    NORME TECN ICH E FASE D I COLT IVAZION E

    (Generali e di coltura)

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    Edizione Gennaio 2005

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    Norme tecniche di coltura Fase di coltivazione (generali e di coltura) FUNGHI (prataiolo e champignons)

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    INDICAZIONI GENERALI SULL'APPLICAZIONE DEI DISCIPLINARI DIPRODUZIONE INTEGRATA

    Anno 2005

    FASE DI COLTIVAZIONE

    Questo disciplinare di produzione integrata stato redatto in conformit con la Deliberazione dellaGiunta Regionale n. 2130 del 27/11/ 2000 di applicazione della L.R. 28/ 99.

    La fase di coltivazione del disciplinare di produzione integrata raccoglie l'insieme delle normetecniche che si concludono con la raccolta del prodotto.

    Il testo della fase di coltivazione dei disciplinari di produzione integrata suddiviso in due parti:- parte generale:che raccoglie le indicazioni (vincoli e consigli) comuni a tutte le colture;

    - parte speciale: che riporta le indicazioni specifiche per ciascuna specie.Data tale struttura, fondamentale che le indicazioni contenute nella parte generale venganoconsiderate preliminarmente alla lettura della parte speciale.

    La edizione 2005 dei disciplinari di produzione integrata rappresenta laggiornamento della edizione2002.

    L'applicazione delle norme contenute in questo Disciplinare vincolante nellambito delle seguentiattivit: assistenza tecnica finalizzata alla applicazione delle tecniche di produzione integrata finanziata ai

    sensi della LR 28/ 98 - progetti provinciali ed interprovinciali di assistenza tecnica; assistenza tecnica finalizzate alla applicazione delle tecniche di produzione integrata previsti dal

    Reg. (CE) 2200/ 96 (OCM ortofrutta); adozione del marchio collettivo Qualit Controllata (L.R. 28/99);

    Le indicazioni tecniche riportate in questo disciplinare sono suddivise in norme vincolanti ed inconsigli tecnici. Le norme vincolanti sono espresse come tecniche ammesse o tecniche nonammesse (i vincoli possono quindi essere espressi in forma positiva o negativa);i consigli tecnici equindi le pratiche colturali che non sono vincolanti, sono espresse come tecniche consigliate otecniche sconsigliate.

    All'interno del testo del disciplinare i vincoli sono evidenziati con una retinatura (di tipoanalogo a quello che evidenzia questo capoverso). Le restanti indicazioni, pur non essendovincolanti sono da considerarsi funzionali alla applicazione dei vincoli e comunque idonee alraggiungimento di un ottimale risultato tecnico-ambientale.

    Ulteriori informazioni circa la applicazione nell'ambito della L.R. 28/ 98 o sulle modalit diconcessione d'uso del marchio regionale e, pi in generale, sull'applicazione della L.R. 28/ 99,possono essere richieste presso l'Assessorato regionale all'Agricoltura.

    REGISTRAZIONI AZIENDALI RELATIVE ALLA FASE DI COLTIVAZIONE(L.R. 28/ 98, L.R. 28/99E Reg.(CE) 2200/ 96)

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    Norme tecniche di coltura Fase di coltivazione (generali e di coltura) FUNGHI (prataiolo e champignons)

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    Ai fini della verifica della applicazione dei disciplinari, sia ai sensi della L.R. 28/ 98,che dellaL.R.28/99 e del Reg. (CE) 2200/ 96, sono richieste le seguenti registrazioni, da riportare sulle schedeallegate:- dati anagrafici;- dati agronomici degli appezzamenti: cultivar, superficie, anno impianto (solo colture arboree),

    rotazione (solo colture erbacee ed orticole);- fertilizzazioni;- trattamenti insetticidi, acaricidi, fungicidi, erbicidi e fitoregolatori;- rilievi per giustificazione degli interventi (solo per le avversit per le quali necessaria, definite

    nella parte speciale);- piogge (registrazione non richiesta se sostituita da altra documentazione di valenza aziendale a

    disposizione del tecnico, ad es. capannina meteo o dati radar);- date di raccolta;- indici di maturit (obbligatori solo per la L.R. 28/99 e per le specie che riportano nell'indicazione

    nella parte speciale);- irrigazioni (e eventuali altre operazioni colturali se richieste nella parte speciale).

    NORME PER L'APPLICAZIONE DEI DISCIPLINARI PER L'OTTENIMENTO DEL MARCHIO"QC" (L.R.28/ 99)

    I criteri e le modalit di esecuzione dei controlli devono essere realizzate coerentemente con quantodefinito dalle deliberazioni n. 640 del 1/ 3/2000 n. 840 del 22/5/2001.

    DEROGHE AI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE

    Le eventuali deroghe all'applicazione delle norme tecniche obbligatorie contenute nei disciplinari diproduzione integrata sono concesse da:

    - Servizio Fitosanitario Regionale per le tecniche di difesa integrata e di controllo delle infestantirelative alle fasi di campo;

    - Servizio Produzioni vegetali per le altre tecniche colturali della fase di campo e per le tecnicherelative al post raccolta.

    Le richieste devono essere formulate per iscritto (lettera o fax) dai soggetti attuatori (progetti di

    assistenza tecnica) o dalle aziende interessate (L.R. 28/99), o da loro delegati, precisando:

    - l'intestazione e l'ubicazione dell'azienda;- la coltura e la variet per la quale si richiede la deroga;- la tecnica alla quale si intende derogare e quella che si propone di adottare in alternativa (per

    difesa e diserbo, anche l'avversit che si intende combattere);- le motivazioni tecniche che la giustificano la proposta alternativa.

    Allo scopo di consentire lespressione di un parere, e per consentire la esecuzione di eventualisopralluoghi in azienda, si richiede di presentare con sufficiente anticipo la richiesta di deroga.

    Per quanto riguarda le deroghe alle norme relative alle pratiche fitosanitarie e di controllo delleerbe infestanti entro i due giorni lavorativi successivi al ricevimento della richiesta il ServizioFitosanitario regionale dar una risposta.

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    Per quanto riguarda lederoghe alle norme relative alle pratiche di fertilizzazioneil ServizioProduzioni vegetali fornir una risposta entro 10 giorni lavorativi successivi al ricevimento dellarichiesta.

    LAssessorato regionale provveder a trasmettere copia della risposta alla richiesta di deroga alrichiedente ed al Servizio Provinciale Agricoltura competente per territorio (nonch agli eventualiulteriori organismi di controllo incaricati).

    Qualora si verifichino particolari situazioni, tali da determinare per ampie zone la necessit diadottare pratiche agronomiche, di difesa e di diserbo diverse da quelle previste dalle norme tecnichedegli allegati precedentemente richiamati, lAssessorato regionale provveder a darne comunicazionetramite i Bollettini provinciali agrometeorologici.

    In tali casi nei Bollettini saranno precisate le soluzioni alternative autorizzate e l'ambito territorialenelle quali sar possibile applicarli.

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    FASE DI COLTIVAZIONE(Parte Generale)

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    1. Vocazionalit climatica.

    Prima di realizzare una fungaia, per evitare insuccessi, forzature o eccessivi interventi tecnici si consiglia diverificare che larea interessata allimpianto sia climaticamente vocata alla coltivazione dei funghi. I costi diisolamento e forza motrice, infatti, crescono notevolmente dove le temperature si mantengono al di sopra dei

    25C per lunghi periodi. , inoltre, importante tenere presenti le disponibilit di materie prime, di mano doperae la domanda di prodotto della zona.Una fungaia richiede unarea relativamente modesta e non ha importanza se di scarso valore agricolo. vitaleinvece che non vi siano problemi di approvvigionamento idrico e che sia costruita in modo da permettere aipesanti mezzi di trasporto di accedere alle platee di lavorazione delle materie prime, del substrato e della terra dicopertura.

    2. Breve descrizione del ciclo produttivo.

    Il ciclo colturale completo dura 100-120 giorni e pu essere ripetuto 2-3 volte in un anno. Nel ciclo produttivodi un fungo possono distinguersi tre periodi caratteristici: pastorizzazione, incubazione e raccolta.

    La pastorizzazione il processo con cui il substrato, dopo la fermentazione, viene trattato per alcuni giorni inambienti appositi in condizioni controllate.Lincubazione il tempo che il micelio impiega, dopo linseminazione, a svilupparsi in condizioni ambientalicontrollate.Le fasi di fruttificazione e produzione avvengono in condizioni ambientali diverse dalle precedenti.La raccolta si effettua durante ogni volata, quando i funghi presentano caratteristiche fisiche precise,diverse nelle tipologie presenti nel disciplinare.

    3. Sistemi di coltura.

    In genere si conoscono due sistemi di fungicoltura: il sistema a zona unica e quello a pi zone con moltevariazioni.Nel sistema a zona unica le operazioni di pastorizzazione, incubazione e raccolta avvengono nello stesso locale.Con questo sistema la coltura viene di solito praticata in letti fissi, i cosiddetti palchi.Nel sistema a pi zone, invece, le operazioni di pastorizzazione, incubazione e raccolta avvengono in stanzeseparate.

    4. Cenni sulle caratteristiche costruttive di una fungaia.

    4.1LocalizzazioneSi rimanda a quanto detto nel paragrafo 1.

    4.2 Caratteristiche di una stanza di coltura.Gli ambienti destinati alla produzione possono essere ambienti in muratura, provviste di luce artificiale, e dotatedimpianto di climatizzazione, funzionale sia al riscaldamento sia alla refrigerazione, in grado di determinare lecondizioni ottimali di crescita. Altre tipologie sono rappresentate da serre rivestite con lastre ondulate,semitrasparenti di vetroresina. impostante che anche questi ambienti dispongano di un sistema dicondizionamento.

    4.2.1Fondazioni e pavimentiIn generale per avere una buona costruzione raccomandabile una fondazione in cemento rinforzato. Lemodalit di costruzione delle fondazioni dipendono dalla struttura del suolo, dalle regolamentazioni edilizie, ecc.I pavimenti sono generalmente in cemento rinforzato, rifinito senza giunti e molto liscio. Un buon isolamento

    del pavimento si pu ottenere con la installazione di uno strato di plastica o di tela gommata su di uno stratomolto liscio di sabbia, avendo cura che questi fogli debordino verso i lati dei muri e siano ben sovrapposti. Sullostrato isolante viene gettato il pavimento di cemento con inserita una sottile rete di acciaio rinforzato. Per

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    lisolamento del pavimento possono anche venire usati pannelli di sughero, cemento poroso o pannelli di lana divetro.

    4.2.2 Le paretiPer mantenere la temperatura della superficie di una parete pi o meno uguale a quella della stanza, i muridevono essere isolati vale a dire costruiti con un materiale che sia cattivo conduttore.Per mantenere il materiale di isolamento ben asciutto si devono rifinire i muri interni di cemento poroso con unavernice impermeabile. Le celle di coltura hanno i doppi muri (muri a intercapedine) con un vuoto interno. Se silasciano alcuni fori aperti verso la sommit ed il fondo delle pareti esterne, si crea nellintercapedine una leggeraventilazione.I muri esterni sono costruiti in mattoni e blocchi di cemento. Lintercapedine dei muri esterni sigillata insommit da blocchi di cemento in modo da raggiunge un grado di isolamento sufficiente per tutte le fasi delciclo produttivo di una fungaia a zona unica.Nei muri divisori e nei timpani esterni vengono praticate delle aperture per favorire la ventilazione al di sopra delsoffitto.

    4.2.3 Il tetto

    Lo spazio sopra al soffitto dovrebbe essere ben aerato per mantenere i materiali isolanti del tetto ben asciutti.Per questa ragione, non consigliabile costruire una fungaia con tetto piatto che abbia anche la funzione disoffitto. Le fungaie a tetto piatto devono avere tra soffitto e tetto uno spazio libero. In ogni caso deve sempreessere possibile accedere a questo spazio per ispezioni e sostituzione di materiale isolante.In zone particolarmente calde con forti radiazioni solari preferibile avere un tetto bianco o colore alluminio perdisperdere notevole quantit di calore.

    4.2.4 PalchiI palchi costituiscono una parte essenziale della costruzione. Essi, infatti, sostengono i letti e generalmente sono inferro. Lutilizzo dellacciaio riduce il rischio di contaminazione dei parassiti e virus che possono sopravvivereanche dopo la fase di pastorizzazione. Ultimamente per le impennate dei palchi si utilizza quasi esclusivamente1acciaio galvanizzato o alluminio.

    4.2.5 Le porteLe indicazioni generali date per muri e soffitti valgono anche per le porte. , inoltre, essenziale che esse abbianoun buon isolamento, siano munite di cardini arrotondati e non avere soglia, ma solo una striscia di gomma cheaderisca al fondo e impedisca il passaggio dellaria.Le porte inserite nella parete di fondo delle stanze devono essere alte 2,5 m per permettere il passaggio deimezzi meccanici usati per il riempimento.

    4.2.6 Il corridoio operativoIl corridoio operativo comprende tutta la larghezza antistante le stanze di coltura ed ricoperto dallo stessotetto. Per ragioni logistiche il corridoio operativo non deve essere troppo stretto e comunque non inferiore a 4m di larghezza.Il corridoio di servizio deve essere abbastanza alto da permettere 1'installazione di condotti di ventilazione e diriscaldamento ecc. La parte del tetto sul corridoio dovrebbe venire isolata ed avere sufficienti aperture per laventilazione. L'isolamento necessario per evitare le radiazioni solari in estate e l'eccesso di condensa e stillicidiosotto il tetto.

    4.2.7 Impianto di riscaldamentoLa sua presenza di estrema importanza in quanto durante alcune fasi del ciclo produttivo (pastorizzazione ebruciatura) necessaria una gran quantit di calore che deve essere fornita in tempi brevi. Essa deve esserefornita velocemente e quindi calore e vapore prodotto dal generatore devono essere disponibili in grandequantit; generalmente si fa uso di vapore libero.

    4.2.8 Ventilazione e circolazione

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    Il clima allinterno della fungaia sicuramente un fattore preponderante per la produzione, ed in particolare iltasso di CO2e di O2in quanto influenzano moltissimo la crescita e la qualit dei funghi. La gestione corretta diquesti parametri potr avvenire attraverso limpiego di un sistema globale di condizionamento delle celle.Per poter controllare la temperatura, 1'immissione di ossigeno e la espulsione dei gas di scarto (anidridecarbonica), necessario cambiare 1'aria nelle celle parecchie volte all'ora. In certi stadi del ciclo produttivo pu

    essere necessario raggiungere tassi di circolazione ogni ora che siano 12-15 volte il contenuto della stanza. quindi indispensabile una buona circolazione dellaria e possibilmente controllare la quantit dell'aria ventilata ecircolata. Lentrata e luscita dellaria possono essere regolate da saracinesche e/ o daventilatori di estrazione postiad una testata dellambiente ed alla testata opposta di un impianto di umidificazione e raffreddamento ad acquadellaria.La determinazione del livello di CO2pu essere fatto utilizzando fiale contenente reagenti che a contatto conlatmosfera ambiente si colorano a diversi gradi a seconda della % di CO2.Il movimento e la velocit dellaria possono essere rilevati attraverso luso rispettivamente di fiale fumogene e dianemometri da posizionare, questi ultimi, in vicinanza del composto e delle bocchette di distribuzione.

    4.2.9 Trattamento dellaria essenziale filtrare e se possibile condizionare 1aria di ventilazione richiesta in ogni stadio del ciclo produttivo.

    noto, infatti, che certe malattie del fungo sono provocate dalle spore, alcune delle quali portatrici di virus,provenienti da muffe nocive. Quando si scelgono i materiali per i filtri si deve tenere conto della misura minimadelle spore che raggiungono i 4-5 micron (3 micron fino al 98%).

    4.2.10 Rifornimento dacquaLa scelta di utilizzare acqua di acquedotti o serbatoi privati determinata dalle condizioni ambientali. importante che il quantitativo di acqua sia sufficiente e con buona pressione in ogni momento. Per la platea delsubstrato e per il cortile di scarico delle materie prime invece indispensabile poter contare su un buonrifornimento dacqua.Oltre alla disponibilit importante la qualit dellacqua poich pare che il cloro contenuto nelle acque diacquedotto possa influire negativamente su sapore e consistenza dei funghi. Sarebbe meglio quindi prelevareacqua di pozzo, anche per garantire una temperatura costante.

    4.2.11Sistema di umidificazioneUn sistema dirrigazione sospeso e distribuito in tutta la lunghezza dellambiente, consente, mediante ripetutenebulizzazioni di soccorso, di mantenere ottimali le condizioni di umidit del composto e dellaria. Per unacorretta umidificazione degli ambienti sarebbe opportuno utilizzare getti di vapore in quanto verrebberoeliminati i problemi legati alla diffusione di batteri trasportati dallacqua.Vanno pertanto esclusee quelle forme di umidificazione che prevedono una distribuzione a pioggia o a spruzzoche, oltre a non umidificare laria, provocano danni al substrato e ai funghi in accrescimento.Appositi strumenti quali ligrometro o lo psicrometro (questultimo posizionato in aree dove vi movimentodaria) permettono il controllo del livello di umidit e, tramite collegamenti ad un igrostato, permettonolautomazione del sistema di umidificazione.

    4.2.12 IlluminazioneQuelle che seguono sono indicazioni generali. Nella sezione speciale verranno indicare le condizioni caratteristichead ogni specie.Nel caso di assenza di finestre , la fungaia dipende completamente dalla luce artificiale. indispensabile stabilire in sede di progetto della fungaia una razionale ed ottimale disposizione delle sorgentiluminose. La durata dellilluminazione di circa 10-12 ore giornaliere.Una buona illuminazione influisce positivamente sul prodotto e sulla qualit del lavoro. A questo fine si consigliala installazione di fonti di illuminazione sulle pareti per fornire una quantit di luce uniforme in caso di palchi diproduzione multipli.Nel caso degli impianti in cui si attua la produzione entro tunnel provvisti di copertura semitrasparente, lailluminazione naturale risulta sufficiente.

    La valutazione dellintensit luminosa viene fatta con appositi strumenti (luxmetri) e la sua erogazione, in caso diluce artificiale, programmata con orologi a tempo.

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    4.3 Altre strutture

    4.3.1Cella frigorifera

    una struttura indispensabile in quanto i funghi a temperatura ambiente si deteriorano rapidamente.

    Essa pu essere costruita alla fine del corridoio di servizio in una stanza accessoria, ma deve essere facilmenteaccessibile dalle celle di coltura. Lo spazio antistante deve essere sufficiente per consentire il carico e scarico deimezzi di trasporto.

    4.3.2 Strutture necessarie per il processo di fermentazioneLe strutture ed attrezzature di cui una fungaia deve essere normalmente dotata per il processo di fermentazionesono le seguenti:1. Un cortile (platea) coperto e parzialmente recintato da muri e con un pavimento in cemento con scoli per il

    liquame.2. Il gira-substrato o giraletame. Nonostante sia possibile eseguire la lavorazione di una massa di stallatico in

    maniera corretta senza 1uso di mezzi meccanici specializzati, si consiglia l'utilizzo di questa macchinaoperatrice indispensabile per girare ed arieggiare lo stallatico in modo facile e rapido.3. Rete idrica. Bisogna potersi avvalere di un buon rifornimento dacqua con pressione costante ben distribuita

    da tubi, pompe, allacciamenti e rubinetti adatti allo scopo. Ci vuole anche un buon sistema di annaffiatura apioggia.

    4. Termometri. Per misurare la temperatura della stiva durante la fermentazione occorrono dei termometrispeciali di circa 60 cm di lunghezza. Sono validi sia quelli completamente in vetro che con telaio in ottone.

    4.3.3. Laboratorio

    4.3.4. Strutture per la gestione delle acque e dei rifiuti solidi

    5. Alcune norme igieniche per una corretta gestione di una fungaia

    Nella progettazione di una fungaia opportuno considerare le seguenti norme igieniche:1. Laria in ingresso e in uscita deve essere filtrata attraverso adeguati filtri per spore. Le porte delle stanze

    devono chiudere bene. Nella stanza necessaria una certa sovrappressione.2. Occorre far uso di tappeti di schiuma sintetica impregnati ogni mattina con una soluzione di sali quaternari e

    ipoclorito di sodio.3. I corridoi devono essere lavati e disinfettati quotidianamente con la soluzione al 2% di formalina o ipoclorito

    di sodio.4. Controllare accuratamente gli spazi liberi sopra e attorno alle stanze per eliminare eventuali topi, mosche e

    acari.5. Mani e abbigliamento devono essere perfettamente puliti quando si procede ad inoculare, coprire, livellare,

    raccogliere ecc.6. Disinfettare con una soluzione di formaldeide o altri prodotti autorizzati tutte le attrezzature e macchinari

    utilizzati per le varie operazioni.7. Iniziare il controllo delle stanze a partire dall'ultima cio quella che sta per entrare in produzione. Limitare gli

    spostamenti da una stanza allaltra il pi possibile.8. Non rimettere in sede 1eventuale substrato caduto dai letti durante linoculazione o la compattatura, ma

    portarlo fuori dalla stanza.9. Procedere alla disinfezione con la soluzione di formalina del suolo di cemento della platea appena prima di

    scaricare il terreno di copertura.10. Conservare la terra di copertura necessaria, per riempire i buchi dello strato, in sacchi di plastica chiusi ma

    non per lunghi periodi al fine di evitare fenomeni di anaerobiosi.

    11. Fare molta attenzione agli insetti (sciaridi, cecidomidi e foridi) soprattutto dal momento dell'inoculo sino allaprima volata, perch queste sono portatrici di spore, nematodi e acari per tutte le stanze e da una all'altra.12. Evitare di cogliere troppi funghi aperti per tenere sotto controllo la propagazione delle spore infette (virus).

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    13. Se possibile bene far uso far uso di contenitori (cassette) per la raccolta una sola volta; se riutilizzato deveessere ben disinfettato.

    14. Gli scarti della raccolta vanno posti in sacchi o contenitori chiusi e la loro rimozione e quella del substratospento deve avvenire sollecitamente.

    15. La raccolta del prodotto dei letti deve essere accurata per evitare il rischio di contaminazione tra le volate.

    16. Ridurre il tempo di raccolta in una stanza contaminata e anticipare la bruciatura.17. Pastorizzare con vapore le stanze alla fine del ciclo produttivo per un periodo di 12 ore ad una temperaturadi 70 C.

    18. Provvedere a tenere sempre tagliata la vegetazione attorno alla fungaia e non scaricare le acque di lavaggio infosse aperte.

    6. PastorizzazioneLa pastorizzazione pu essere realizzata raccogliendo e comprimendo il composto entro casse di varie misureche vengono accatastate entro un ambiente appositamente costruito, termicamente isolato, dove viene immessovapore per favorire il surriscaldamento del substrato.A questo metodo, preferito quello in cui il composto viene accumulato in massa entro tunnel appositi. Lamassa del composto viene attraversata da un flusso di vapore e di aria. Regolando lintensit e la qualit di questi

    elementi vengono condizionati i livelli di temperatura, di umidit, di ossigeno e la concentrazione di CO2.Lo scopo della pastorizzazione quello di uccidere tutti gli organismi nocivi (nematodi, uova e larve dimoscerini, funghi dannosi e relative spore ecc.). Durante tale fase, inoltre, vengono portati a termine i processibiologici e viene favorito lo sviluppo diActinomiceti emuffetermofili. Il rapporto C/N scende a 15-17 ed il pHpassa da un valore di 8,5 ad uno di 7,5 che risulta ideale per la semina. Il contenuto di azoto di 1,8-2,2% quello ammoniacale 0,02% della sostanza secca (5-10 ppm). Alla fine della di pastorizzazione si ha adisposizione un substrato fortemente selettivo dove i funghi possono crescere in modo di ottimale.Per ottenere un corretto andamento della pastorizzazione necessario:- aver sottoposto le celle ad una buona disinfestazione preliminare col vapore;- disporre di sufficiente vapore preferibilmente regolato con valvola termostatica;- far circolare laria nelle celle per evitare sbalzi di temperature;- controllare le temperature a distanza con termometri speciali; predisporre particolari cure di igiene al momento dello svuotamento del tunnel. Gli attrezzi usati (pale

    meccaniche, nastri trasportatori ecc.) devono essere accuratamente puliti; evitare, inoltre, il mescolamento dicomposto pastorizzato con materiale inquinante di provenienza esterna al tunnel.

    7. SeminaNegli impianti pi razionali, a ridosso delle celle di trattamento con vapore, costruita una stanza dove vieneeffettuata la semina. In questa area operativa necessario adottare tutti quegli accorgimenti che garantiscano lamassima pulizia.Gli operatori devono essere provvisti di tute e scarpe pulite, le attrezzature non devono essereimbrattate di composto residuo di precedenti lavorazioni e, assieme alle pareti e al pavimento, devonoessere periodicamente lavate e disinfettate.

    Allontanare dallarea dellimpianto possibili fonti di inoculo come cumuli abbandonati di prodotti variin via di marcescenza.

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    FUNGHI(Prataiolo, Champignons)

    FASE DI COLTIVAZIONE(Parte Speciale)

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    Vocazionalit climatica

    Fare riferimento a quanto riportato nella parte generale. Gli ambienti che pi sono adatti alla produzione deifunghi Prataiolo e Champigbons

    2. Processo produttivo

    Di seguito si riportano schematicamente le diverse fasi del ciclo produttivo:

    Miscelazione della materia prima

    Fase di1) preparazione

    del substrato

    Riscaldamento spontaneo del substrato (fermentazione)

    Pastorizzazione

    Inseminazione

    IncubazioneFasi di coltivazione

    2) in ambiente Comparsa del micelio biancastrocontrollato

    Aggiunta della terra di copertura

    Comparsa dei primordi

    Volate Raccolte

    3. Strutture di produzione.

    Non ammessa la produzione di champignonsin strutture precarie ed in presenza di luce poich, intali ambienti non si vengono a creare le condizioni ottimali di coltivazione.

    4. Preparazione del substrato

    I funghi nascono in natura su ogni genere di vegetali in decomposizione. Il fungo un saprofita e fa parte deiBasidiomiceti che si nutrono di materiali organici decomposti di origine vegetale.E possibile limpiego di substrati gi pronti, cio gi pastorizzati, fermentati e seminati, purch prodotti da dittespecializzate, in coerenza con le presenti norme.

    4.1Materiali adatti al substrato

    I coltivatori che producono il substrato autonomamente sono relativamente pochi; di solito esso viene acquistatodirettamente dai centri specializzati con vendita allingrosso.Il materiale pi usato lapagliae generalmente ladditivo principe costituito dallapollinaproveniente daallevamenti aterra.

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    La funzione degli additivi di iniziare celermente il processo di fermentazione per permettere alla microfloratermofila, presente nella massa, di utilizzare i fattori nutritivi richiesti, soprattutto carboidrati e azotati che sonofacilmente degradabili.I materiali aggiunti contengono molti tipi di agenti nutritivi. Di regola, si usano kg 200 di materia organica secca(che ha un contenuto di azoto tra il 2 ed il 5%) per t di materiale asciugato allaria.Il contenuto di azoto della paglia o prodotti similari varia tra 0,3 e 0,6%, mentre il contenuto azotato di un buonsubstrato al momento dellinseminazione dovrebbe essere attorno all1,8 e il 2%. Questo significa che alle materieorganiche devono venire aggiunti fertilizzanti con una quantit di 10 kg circa di azoto puro per tonnellata dipaglia asciugata naturalmente. In media da una tonnellata di materia di base asciutta, con additivi, si possonoottenere 2,5 t di substrato con un contenuto di umidit del 70-75%. Per una adeguata preparazione del substratoi materiali di base vanno frantumati, triturati, o tagliati a pezzi.In Italia si sempre fatto uso di letame equino miscelato con paglia di frumento.

    4.2 Additivi allo stallaticoLo stallatico di cavallo usato in Italia ha mediamente un contenuto di Azoto dell1 % e di umidit del 50-60%. Itentativi fatti per arricchire lo stallatico con aggiunta di fertilizzanti e altri materiali ha dato risultati alterni. Sembraevidente che pi importante il rapporto dei vari elementi che compongono il letame, e cio N, P, K, Mg, Ca,

    ecc., piuttosto che le loro quantit assolute. Allo stallatico di cavallo possono essere aggiunti i seguenti quantitativiper t:Pollina da polli allevati a terra ( N = 2,5 % ) 100 kgGesso 25-30 kgUrea 2,5 kg

    Al momento della formazione delle stive occorre ottenere un contenuto di azoto di circa 11,5 %

    4.3 FermentazioneLo scopo principale della fermentazione liberare e rendere assimilabili dai funghi le sostanze nutrienti presentinello stallatico e negli additivi. Alla fine della fermentazione lo stallatico ha assorbito un notevole quantitativo diacqua; il contenuto di umidit ottimale al momento del riempimento (dopo la fase I) deve essere attorno al 72%e 6668% alla semina. Lintero processo di fermentazione richiede da parte del coltivatore grande esperienza e

    attenzione, soprattutto durante la bagnatura.

    Nel processo di fermentazione si possono distinguere due fasi:1. FaseIo di riscaldamentospontaneo: la massa viene fermentata allesterno sulla platea.Il materiale utilizzato per il substrato va pre-umidificato per un paio di giorni, diviso in cumuli, messo al riparodi tettoie e miscelato ed omogeneizzato durante tutto il periodo; il contenuto di N deve essere dell1,5-1,8%.Dopo la pre-umidificazione, i processi chimici e microbiologici durano 7-12 gg. Se dopo molti giorni diriscaldamento la massa diventa troppo compatta bisogna rimescolare e rotarla; tale pratica anche importanteper avere una umidit uniforme in tutta la massa.Il substrato che alla fine di questa fase andr a riempire le stanze deve presentare i seguenti requisiti:- composizione omogenea, buona struttura;- contenuto di umidit del 71-72%;- rapporto C/ N intorno a 20;- contenuto di N variabile dall1,7% al 2%;- azoto ammoniacale 0,4% (800 ppm);- azoto incorporato nel complesso lignina-humus;- pH 8,5 circa;- carboidrati facilmente degradabili;- parti di paglia devono essere piuttosto scure e ben spezzettate.

    2.FaseIIo pastorizzazione(riscaldamento controllato). Tale fase avviene nei letti delle stanze di coltura o apposititunnel di pastorizzazione. Il riempimento dei letti deve avvenire in modo rapido per consentire al substrato diessere ancora caldo quando viene messo nelle celle. sicuramente una fase che richiede molto lavoro

    specialmente quando si devono riempire i letti pi alti. Prima del riempimento tutti i pavimenti, le pareti, i soffittidevono venire abbondantemente bagnati dopo essere stati ben lavati con getti dacqua.Terminata la fase di riempimento il substrato in condizioni di ambiente controllato subisce:

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    a. Pastorizzazione: 8 ore a 58-60 C con lo scopo di distruggere completamente i microrganismi patogeni.b. Condizionamento: 5-7 giorni a temperatura decrescente di 55-48 C. La temperatura media ottimale del

    substrato di 50C.

    5. Seme e inseminazioneLa sostanza che il fungicoltore usa per produrre i funghi viene detta bianco di fungo o seme e ilprocedimento di inoculazione viene detto semina o inseminazione. Dopo linseminazione essenziale che ilmicelio fungino cominci a crescere il pi presto possibile in un substrato ormai divenuto ben selettivo. Se non sicreano le condizioni perch la crescita avvenga rapidamente possibile che abbiano il sopravvento le muffeantagoniste. Un micelio che cresca bene e rapidamente ha la capacit di bloccare o rendere impossibile losviluppo di muffe inibitrici e di altri organismi. In genere il fungicoltore si procura il seme necessario dailaboratori specializzati nella produzione del micelio.

    5.1Scelta varietaleLa produzione di seme avviene in laboratori specializzati che forniscono oltre 50 differenti variet di funghi

    appartenenti alle seguenti due specie:AgaricusBisporus. stato provato sperimentalmente e in vari paesi che i diversi tipi differiscono considerevolmente. Le differenzesi riferiscono a:1) forma e colore: bianco puro, bianco avorio, crema e scuro;2) aspetto liscio o ruvido del cappello e grado di tollerabilit alle ammaccature;3) grado di radicamento al substrato;4) produttivit e sviluppo della volata;5) suscettibilit alle malattie;6) esigenze nutritive;7) grado di qualificazione ai fini della conservazione industriale;8) esigenze di ambientamento.

    Orientamenti varietali.Sono noti quattro gruppi differenti di variet nellambito dellAgaricus bisporus: .- variet bianche;- variet brune;- variet intermedie (crema, bianco-avorio);- ibridi.Le variet bianche sono caratterizzate da carpofori di colore bianco, con superficie delicata, di dimensionitendenzialmente piccole (4-8 grammi). Comprendono ceppi dotati di maggiore o minore velocit diaccrescimento della produzione. Dai primi la si ottiene soprattutto nella prima e seconda volata, dai secondi laproduzione uniformemente distribuita nell'arco di pi volate settimanali.La produzione delle variet bianche prevalentemente destinata al commercio allo stato fresco.

    Le variet brune sono poco coltivate, hanno carpofori mediamente grandi, di colore che varia dal bruno chiaroallo scuro con gambo chiaro. Da ricerche svolte agli inizi del secolo furono ottenute colonie multispore cheselezionate consentirono di ottenere le variet bianche ora largamente coltivate.Le variet intermedie (crema, bianco-avorio) hanno corpi fruttiferi mediamente grandi (8-12 grammi) simili aquelli delle variet brune, colore chiaro, presenza di scaglie brune. Le lamelle e le spore dei carpofori maturi sonodi colore molto scuro.Sono variet adatte alla raccolta meccanica. I carpofori, se lasciati sviluppare possono raggiungere anche grossedimensioni. Sono poco sensibili alle infezioni da virus. Nel 1976 presso la Stazione sperimentale di Horst inOlanda furono avviate ricerche tendenti ad incrociare variet bianche con variet intermedie. Furono cosottenuti degli ibridi denominati Horst U-ceppo 1-2-3....Riuniscono caratteri favorevoli delle due variet come la superficie liscia e bianca, lamelle rosate, gambo corto.Alcuni ceppi producono carpofori grandi che rimangono a lungo con il velo parziale chiuso. Lalta qualit degli

    ibridi e la buona produzione ne hanno favorito un rapido impiego nelle fungaie. La produzione commercializzata sia allo stato fresco che trasformato.

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    5.2 Metodo dellinseminazione o inoculazioneI metodi di inseminazione pi usati sono i seguenti:Inseminazionea spaglio: gli inoculi vengono distribuiti sul substrato alla rinfusaInseminazionemista:invece di distribuire gli inoculi sullo strato di substrato si mescola completamente al substratouna quantit di seme pi grande del normale. Con questo metodo bisogna compiere varie rotazioni delsubstrato al momento dell'inoculazione e questa operazione pu venire eseguita da speciali macchinari.Semina con substrato impregnato secondo il metodo Rasmussen: una variante del metodo sopra descritto consistenellagitare il substrato impregnato. Ci sono strette somiglianze con il metodo di inoculazione misto tranne ilfatto che il seme supplementare viene prodotto dal substrato stesso e che il substrato e il seme non sonomescolati al momento dellinoculazione ma pi tardi.

    5.3 Quantit ottimale di seminaDa molte sperimentazioni risulta che devono usarsi 5 l di seme ogni t di substrato. Se si vuole accorciare il cicloproduttivo si consiglia un uso maggiore: 7 l per t.

    5.4 Semina o inoculazioneIl seme va sempre refrigerato. Per guadagnare tempo si pu mettere per un giorno il sacchetto del seme in una

    zona pi temperata (stanza di inoculazione). Si consiglia di separare i grani cresciuti troppo vicini sia perconsentire alle ife danneggiate di ricostruirsi, sia per evitare linfezioneda mummia. Si consiglia massima cura edigiene personale per evitare infezioni.Prima della semina lumidit nei cassoni o nei letti deve essere del 68-70%. Si consiglia di regolare bene la velocitdella seminatrice se non si vuole frantumare troppo il substrato.Del totale dei semi si distribuisce prima i 4/ 5, poi quando i letti sono stati seminati il substrato viene livellato e siaggiunge il resto del seme che viene distribuito sulle superfici dei letti. Per ottenere un buon risultato il substratodeve essere stato ben compattato e livellato.In seguito, per prevenire lessiccazione e permettere al micelio di invadere bene il substrato si ricopre il letto daseminare con carta da stampa bagnata. La carta ha anche la funzione di ottenere la massima concentrazione diCO2, che risulta importante per ottenere una rapida crescita dei funghi. Se vi presenza di spore patogene sipossono irrorare i fogli protettivi con formaldeide (0,5 %) una volta alla settimana.

    Man mano che il micelio comincia a ramificarsi sprigiona un odore caratteristico ed il substrato cambia colore.Durante questa fase opportuno che la T sia di 25-27C e lumidit dellaria attorno al 90-95% per cui siconsiglia di mantenere umidificata la carta protettrice dei letti. buona norma leggere attentamente la temperatura nei letti se si vuole regolare in maniera ottimale laventilazione. opportuno ricordare che si tratta di temperature medie e quindi se al centro del substrato la T di 29C e nellaria di 22C la maggior parte del substrato beneficer della gamma di temperature medienecessarie. La temperatura raggiunge i suoi picchi massimi dopo i 7-8 gg e la CO2pu salire fino al 3-5%. Se ilmicelio non attecchisce si presenta di colore nerastro. Durante la crescita del micelio si corrono i pi alti rischi diinfezione e di attacchi di moscerini.Il periodo necessario al micelio per invadere completamente il letto, mediamente 10-14 gg, funzione del substrato e dellaquantitdiseme utilizzata. Il momento dellacoperturadei letti dipende dal metodo di colturae dallaquantitdi micelio impiegato, mamolticoltivatori fanno coincidere questo momento con lamaggiore attivitdel micelio che pu essere evidenziataattraverso il correttocontrollo delle temperature.Si pu aumentare laproduttivitaggiungendo additivi (farine dei semi di soia) al substrato totalmente invaso dal micelio. Laggiuntadi 1-1,5 kgdi farinadi semi di soiaprimadi coprire sembradare i migliori risultati. Con laggiuntadi additivi bisognafare moltaattenzione inquanto nematodi, acari e muffe si possono sviluppare facilmente.

    5.5 Crescita del micelio o incubazioneI grani di seme cominciano a divenire lanuginosi subito dopo la semina nel substrato e il micelio comincia adespandersi. Quando il micelio invade il substrato bisogna esser certi che la temperatura del substrato si mantengacostantemente tra 25 e 27C e che il tasso di umidit dellaria sia del 90-95%.Durante la crescita del micelio bene controllare i letti regolarmente registrando ogni stadio e tenendo d'occhio

    temperature e umidit, in quanto durante questo periodo che il substrato corre i maggiori rischi di infezione.

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    A seconda del substrato usato e del tipo e quantit di seme, i letti saranno completamente invasi di micelio dopo10-14 giorni. Il momento adatto alla copertura soprattutto determinato dal metodo di coltura seguito e dalrelativo quantitativo di micelio impiegato.

    5.6 Additivi

    possibile aumentare la produttivit aggiungendo additivi al substrato totalmente invaso dal micelio; questo valesoprattutto per le variet bianche dellA. bisporus.Negli ultimi anni stato dimostrato che si possono vantaggiosamente usare le fonti di carboidrati ricche di olii egrassi come le farine dei semi della soia, ecc.

    6. Terra di copertura

    6.1Funzione dello strato di coperturaAl substrato va aggiunta terra di copertura. Lo strato di copertura necessario per innescare il processo difruttificazione che viene determinato dalle differenze di concentrazione di CO2, dalla presenza dei batteri, daicambiamenti del microclima e soprattutto dallambiente in cui il micelio cresce.

    6.2 Requisiti dei materiali di coperturaDurante lo sviluppo dei primordi lo strato coprente dovrebbe essere in grado di assorbire la necessaria quantitd'acqua, trattenerla e liberarla gradualmente. Per favorire lo sviluppo dei primordi importante che lo stratocoprente abbia e mantenga una struttura leggermente grossolana anche dopo diverse innaffiature.Le sostanze usate per la copertura devono avere un pH compreso tra 7,0-7,5 per cui al materiale di copertura,generalmente a pH pi basso, viene aggiunta calce. Per evitare contaminazione da metalli quali piombo, cadmioe arsenico, la calce dovr opportunamente verificata.In linea generale gli ingredienti contenuti nella terra di copertura sono:65% torba nera25 % torba bruna5% pura sabbia di fiume

    5% marna granulareIl suo pH compreso tra 7,4 e 7,6.

    6.3 Disinfezione della terra di coperturaLo scopo della disinfezione liberare la terra di copertura da agenti patogeni, tra cui si ricordano:1) le muffe che causano i cosiddetti moscerini (umido e secco) (MycogoneperniciosaeVerticillummalthousei);2) la muffa che causa la > (Dactyliumdendroides);3) i batteri che causano le chiazze e le cavit (Pseudomonas tolaasi)4) i nematodi e gli acari.

    La disinfezione della terra di copertura pu essere fatta con:

    formaldeide. Essagode sempre delle preferenze della maggior parte dei fungicoltori. La terra di copertura devesubire delle rotazioni ed essere immediatamente spruzzata con una soluzione di 1 l di formalina commerciale(40%) diluita con una sufficiente quantit di acqua ogni mc di terra. Immediatamente dopo la copertura, lasuperficie della terra viene spruzzata con una soluzione leggera di formalina. Per 100 mq di superficie dicoltura si usano 100 l di acqua per poter ben irrorare i letti;

    vaporizzazione.Essa va bene in tutte le stagioni ed molto efficace contro i nematocidi. Siccome il materialenon deve mai essere troppo sterile, bisogna che venga trattato col vapore per 24 ore ad una temperatura di60-65 C o per 5-6 ore a 70-75 C.

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    7. Copertura

    Prima di essere usata, la terra di copertura deve essere ben umida. Lo spessore dello strato di copertura legatoa quello del substrato poich ha la funzione di serbatoio d'acqua che rimpiazza l'umidit persa dallo stratosottostante per evaporazione.Uno strato di copertura di spessore normale (3,5-4 cm) richiede circa 4 mc di terra di copertura per 100 mq disuperficie coltivabile.

    7.1Cure colturali dopo la coperturaDopo la copertura vanno effettuate le seguenti cure colturali:

    Innaffiatura. Lacqua viene somministrata considerando il contenuto di umidit al momento della copertura egeneralmente nei primi 3-4 giorni si dovrebbero distribuire 6-8 l di acqua al mq. Per mantenere il giusto tassodi umidit buona norma spruzzare i letti ad intervalli regolari e con piccole quantit di acqua. Evitare diaggiungere troppo acqua quando il micelio invade lo strato di copertura. Si pu innaffiare con grandi quantitquando i carpofori hanno raggiunto la grandezza di un pisello.

    Controllo della temperatura. Per consentire uno sviluppo veloce e la formazione della marcatura necessariocontrollare la temperatura attentamente. Durante i primi giorni, la temperatura per lo sviluppo deve essere sui25-27C per i letti e sui 22-23C per laria. Nei giorni successivi la temperatura dei letti tende ad aumentareper cui necessario abbassare la temperatura dellaria attraverso ventilazioni. Se la temperatura dei letti rimaneper troppo tempo superiore ai 28-30C si favorisce il fenomeno delle marcature ai bordi se non addiritturala totale mancanza al centro durante la prima volata. Durante la fase di fruttificazione opportuno ridurre latemperatura perch si favoriscono i fattori responsabili della fruttificazione.

    Ventilazione. Durante i primi 6-7 giorni dopo la copertura, soprattutto la temperatura dei letti a determinarequanta ventilazione sia necessaria. Per raggiungere un buon grado di raffrescamento bisogna che latemperatura dell'aria sia al di sotto dei 15-17 C e che la circolazione sia buona.

    8. La difesa fitosanitaria.

    Le malattie vengono provocate soprattutto da batteri, funghi e vari tipi di virus. La difesa si basa principalmentesui principi di lotta preventiva realizzando buone condizioni igieniche generali negli ambienti, con disinfezioni efiltraggio dellaria e pastorizzazione dei substrati impiegati. Ancora oggi non vi sono variet resistenti a malattiecausate da muffe, tuttavia stato trovato che lAgaricusbitorquis molto resistente alle virosi.

    Le note che seguono hanno lo scopo di fornire le indicazioni fondamentali per limpostazione del programmadi difesa integrata per le colture dei funghi champignons.

    8.1. La giustificazione degli interventi e la registrazione dei dati richiesta la giustificazione degli interventi eseguiti sulla base di quanto stabilito nella colonna"Criteri di intervento". Tale giustificazione pu essere rappresentata dal valore di una soglia diintervento verificata attraverso campionamento visivo.Le tabella 1che segue riporta i criteri di intervento per le principali avversit ed i casi particolari picomuni.Qualsiasi intervento contro altre avversit o modifica a quanto riportato in tabella deve essereautorizzato dal Servizio Fitosanitario regionale. Le deroghe devono essere richieste per iscritto emotivate.

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    8.2. Le modalit di impiego dei fitofarmaci

    ammesso l'uso dei soli principi attivi indicati nella tabella 1, salvo le deroghe specifiche da parte delServizio Fitosanitario regionale.Devono essere osservate tutte le modalit e le eventuali limitazioni di impiego.

    Tab. 1- Difesa integrata dei funghi.

    AVVERSIT CRITERI DI INTERVENTO PRINCIPI ATTIVI EAUSILIARI

    Limitazioni d'usoe note

    BATTERIOSIChiazze batteriche Trattamenti preventivi con:(Pseudomonas tolaasi) P.V.P. 179 - 20g in 100 l di acqua di bagnatura (1

    l/ mq ad ogni volata) acqua di bagnatura con 2-3% di ipoclorito di

    sodio 10% vol.

    Complesso dipolivinilpirrolidone-iodio

    Ipoclorito di sodio 10%in volume di cloro attivo

    Mummy

    (Pseudomonas spp.) Le aree interessate devono essere isolate, cosparsedi sale e coperte con un telo di plastica. I letti altermine della coltivazione devono essere trattaticon vapore (75C per almeno 12 ore).

    CRITTOGAMEMUFFE PARASSITIBob umido(Mycogoneperniciosa)

    Interventi preventivi con Prochloraz 2-3 g/ mq 5-7gg dopo la copertura usando un volume disoluzione di 1-2 l/ mq.

    ProchlorazCloruro di sodioTiabendazolo

    Coprire i centri di infezione con cloruro di sodio oalcol denaturato.

    Bob secco

    (Verticillumfungicola)

    Interventi preventivi con Procloraz 2-3 g/ mq 5-7

    gg dopo la copertura usando un volume disoluzione di 1-2 l/ mq.

    Prochloraz

    Cloruro di sodioCoprire i centri di infezione con cloruro di sodio oalcol denaturato.

    Mal della tela,Tela diragno

    Mantenere basso il livello di umidit dell'aria;evitare aria stagnante.

    ProchlorazCloruro di sodio

    (Dactylumdendroides) Interventi preventivi con Prochloraz Tiabendazolo Cospargere i centri iniziali con cloruro di sodio.

    Muffa gialla(Chrysosporiumspp.)

    Pastorizzare alla corretta temperatura. Parassitafavorito da bassa temperatura di pastorizzazionee da composto eccessivamente bagnato.

    I letti, alla comparsa del parassita devono esseretrattati con vapore (75 C per 12 ore).

    Falso tartufo(Diehliomyces microspora)

    Sviluppo del microorganismo favorito datemperature elevate (28C) e dalla presenza di terranella paglia e nel composto.Corretta pastorizzazione (almeno 60 C)Terra di copertura trattataBagnature localizzate con alcool denaturato

    segue

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    segue- Tab. 1- Difesa integrata dei funghi.AVVERSIT CRITERI DI INTERVENTO PRINCIPI ATTIVI E

    AUSILIARILimitazionid'uso e note

    MUFFE INDICATRICIMuffa olivastra(Chaetomiumspp.)

    Microrganismo favorito da poco ossigeno in fase Ie II, presenza di ammoniaca, pH elevato,

    composto troppo fermentato, bagnato ecompatto. Le spore sopravvivono a -60 C perdiverse ore.

    Gesso(Scopulariopsis fimicola)

    Microrganismo favorito da poco ossigeno in fase Ie II, presenza di ammoniaca, pastorizzazioneimprecisa, presenza di ammoniaca, eccesso di azotoe di umidit del composto.

    Coprini(Coprinusspp.,Trichodermaspp.)

    Microorganismo favorito da eccesso: diammoniaca, pH + o - 8 e composto troppobagnato nella fase II.

    Tiabendazolo

    Gesso marrone(Papulospora byssina)

    Microrganismo favorito da composto troppodegradato, bagnato, con pH alto (8) alla semina e

    asfittico. Causa ritardi della produzione di anche 7-10 gg.

    Muffe verdastre Microrganismi favoriti da:(Penicilliumspp., Aspergillusspp., Cladosporiumspp.)

    eccesso di carboidrati semplici nel composto,composto poco degradato;

    scarso igiene in fungaia e dintorni.

    Muffa grigia (sposta prima...)

    Microrganismo favorito da:

    (Botrytis cristallina) terra di copertura; elevata temperatura e umidit dell'aria e del

    composto.

    Macchie da tricoderma Microrganismo favorito da: Procloraz(Trichodermaspp.) eccesso di carboidrati; Tiabendazolo pH inferiore a 7 ed alta umidit dell'aria del

    composto.Trattamenti preventivi alla semina e prima dellapastorizzazione con Procloraz (1-3 g/100 kg dicomposto).

    VirosiMoria o virosi

    Alla comparsa del virus la coltura ed il substratodevono essere trattati con vapore (75 C per 12ore). Si consiglia: filtrazione dell'aria in uscita dalle celle infette; copertura dopo la semina dei letti; lotta contro gli insetti;

    scrupolose norme igieniche.

    Segue

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    segue- Tab. 1- Difesa integrata dei funghi.

    AVVERSIT CRITERI DI INTERVENTO PRINCIPI ATTIVI EAUSILIARI

    Limitazionid'uso e note

    InsettiMoscerini dei funghi

    (Foridi) (Megaseliahalterata)

    Trattamenti della terra di copertura con

    Cyromazina200-250 g/100 mq distribuiti con200 l di acqua.

    Cyromazina

    Clorofenvinfos Trattamento dei locali vuoti o alla semina con

    Clorofenvinfos Lotta agli individui adulti con Permetrina - Deltametrina

    Moscerini dei funghi(Sciaridi) (Lycoriella auripila)

    Trattamenti della terra di copertura conCyromazina 200-250 g/100 mq distribuiti con200 l di acqua.

    Cyromazina Clorofenvinfos

    Trattamento dei locali vuoti o alla semina conClorofenvinfos

    Lotta agli individui adulti con Permetrina Deltametrina Distribuzione sulla terra di copertura di una

    sospensione di nematodi (Steinernema feltiae) ingrado di parassitizzare larve prevalentemente diSciaridi

    Moscerini dei funghi(Cecidomidi)(Mycophila speyeri)

    Ditteri di difficile lotta. Ci si deve avvelere di rigidenorme igieniche: pulizia dei locali, delleattrezzature, allontanamento di ogni residuo dicomposto e di funghi invasi da larve sia dentro chenelle vicinanze della fungaia.

    AcariPiccolo acaro del fungo Parassiti favoriti da:(Tarsonemusspp., presenza di insetti che ne favoriscono la

    diffusione;Pygmephorusspp.) indumenti inquinati;

    pastorizzazione imperfetta; terra di copertura non trattata; presenza di muffe verdi (Trichoderma) che

    costituiscono un ottimo alimento.

    NematodiAphelenchoides composticola,Dytilenchus myceliophagus,Rhabditisspp.

    Avvalersi nella lotta di corrette norme colturali(ottima pastorizzazione e trattamento accuratodella terra di copertura) disinfezione delleattrezzature e delle aree interne ed esterne allafungaia.

    Tiabendazolo

    9. Volate e raccolte

    A seconda del metodo di coltura, della variet del fungo e dello spessore dello strato coprente, i primifunghi della prima volata possono essere raccolti dopo 18-22 giorni dalla copertura.

    9.1VolatePer volata si intende lo spuntare dei funghi. Il numero medio di volate e 5 e nel caso dellA. bisporusilperiodo tra le punte massime di due volate di circa una settimana. I funghi non spuntano conandamento regolare e la loro fruttificazione si evidenzia in primo luogo ai margini dei letti. Di solito laprima, seconda e terza volta sono le pi abbondanti e subito dopo la produzione massima, come purequella totale, diminuisce rapidamente.La quantit di funghi da raccogliere massima dopo 3-4 giorni, in seguito lintensit della volata

    diminuisce gradualmente per arrestarsi definitivamente dopo qualche giorno. Fino a che i funghipronti da raccogliere restano nei letti non avverr lo sviluppo della successiva marcatura.

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    9.2 Raccolta

    9.2.1EpocaIl momento ideale per la raccolta si ha quando i funghi presentano il cappello ben formato, chiuso e

    consistente, cio quando lorlo ancora curvo verso linterno, il velo intatto e non si vedono lelamelle. La raccolta si protrae per una cinquantina di giorni ed il 70-75 % viene raccolto durante leprime tre volate.

    9.2.2 Modalit

    La raccolta viene fatta a mano.

    Il fungo va colto con un attento movimento di rotazione verso lalto prelevandolo dal letto senza cheresti attaccato al gambo troppo micelio. I funghi vengono calibrati e sistemati in contenitori. Taloranel corso della raccolta, se la produzione (volata) abbondante, al fine di rallentare leccessivo

    sviluppo dei funghi consigliabile abbassare la temperatura della stanza di coltura a 15-16 C.

    Se si vuole dedicare maggiore attenzione alla seconda volata si consiglia di procedere al raccolto dellaprima volata senza aspettare che gli ultimi funghi diventino completamente formati.Lindice di raccolta dipende da molti fattori: lesperienza del raccoglitore, lo spazio esistente tra i letti,lilluminazione, il numero dei funghi da raccogliere ecc.

    9.3 Cure colturaliDurante il periodo delle volate e raccolte necessario apportare le seguenti cure colturali:-Innaffiatura. Per ogni kg potenziale di funghi sar necessario circa un litro di acqua al mq. Se questaquantit sembra insufficiente si consiglia di non aumentarla, ma di innaffiare due volte al giorno

    piuttosto che troppo in una sola volta. molto rischioso distribuire acqua quando i carpofori sonoformati e non dovrebbe essere necessario innaffiare durante la punta massima della volata se era statoprovveduto al tempo giusto. Se i funghi non sono completamente asciutti al momento della raccolta sisciupano facilmente e vi possibilit che sulla superficie del cappello appaiano delle chiazzebatteriche.Siccome i primordi della seconda volata sono gi visibili al momento del primo raccolto evidenteche questa marcatura ha spesso bisogno d'umidit, ci soprattutto valido quando il terreno dicopertura si presenta troppo asciutto prima della prima volata. Immediatamente dopo che sono staticolti i funghi della prima volata, occorre innaffiare generosamente.Le procedure di innaffiamento della seconda volata sono le stesse della prima, mentre per la terzabisogner far attenzione perch i funghi saranno in numero minore e di conseguenza le esigenze

    idriche si adegueranno alla resa.- Ventilazione. Per tutto il periodo di raccolta, e soprattutto quando i funghi sono molto numerosi, laventilazione deve essere abbondante in quanto tra i cespi di funghi si formano delle sacche gassosecostituite soprattutto da CO2. Deve essere eliminato, inoltre, soprattutto attraverso levaporazionedell'acqua dallo strato superiore del terreno di coltura, il calore prodotto nei letti durante la marcaturae formazione dei carpofori.- Temperature al momento della raccolta. Durante la raccolta, la temperatura dellaria deve esseremantenuta a 15-16C, mentre la temperatura dei letti sar leggermente pi alta. In caso di volatamolto abbondante, la temperatura dellaria deve essere abbassata a 14-15C. Se le temperature sonoleggermente pi elevate i funghi crescono pi in fretta, ma ci va a scapito della qualit soprattuttodurante la prima volata perch si sviluppano pi rapidamente malattie e parassiti come marciumi,

    muffa a ragnatela e nematodi.