Fse 11b - bilancio energetico

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22/06/09 1 Energia e Produzione Bilancio energetico aziendale

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Energia e Produzione

• Bilancio energetico aziendale

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Il bilancio energetico è introdotto con la legge n. 10 del 1991.

Il bilancio energetico analogamente al bilancio contabile ha come obiettivo la quantificazione dei consumi annui

Il suo scopo è quello di consentire una pianificazione energetica

Considerata l'incidenza dei costi energetici sia locale che nazionale, la legge impone di inviare il bilancio energetico al Ministero dello Sviluppo Economico al fine di pianificare a livello nazionale la spesa energetica

Per cui il bilancio energetico è visto come un onere non come una opportunità

Il Bilancio energetico “Non un obbligo ma fattore critico di successo”

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La prima analisi del bilancio energetico è la suddivisione per tipologia di consumo:

Energia Elettrica, Gas, Gasolio

Il successivo passo consiste nell'individuare la specificità dei consumi ovvero per l'energia elettrica (motori, illuminazione, riscaldamento, trazione....)

Proprio in virtù dei consumi individuati il successivo passaggio è proporre le aree di intervento per il risparmio energetico

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Dopo l'introduzione del Bilancio Energetico con la legge n. 10/91, si è

passati nella parte operativa del risparmio energetico con le linee tracciate

nelle seguenti direzioni:

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Certificazione energetica

Efficienza energetica

Incentivazioni delle Energie rinnovabili

Incentivi fiscali all'efficienza energetica

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La Certificazione Energetica è stata introdotta con il decreto legislativo n.

192/05 e con il decreto legislativo n. 311/06. Inoltre ci sono state ulteriori

modifiche nelle specifiche e l'introduzione delle linee guida nazionali.

La Certificazione Energetica introduce il concetto dell'indice di consumo di un edificio

Come per gli elettrodomestici esiste una classe di consumo

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L'Efficienza Energetica è introdotta con il decreto legislativo n. 164/2000

e successive delibere introdotte dall'autorità per l'energia elettrica ed il

gas.

Gli interventi che favoriscono l‘efficienza

energetica attraverso la quantità di energia

risparmiata sono trasformati in un

certificato bianco che può essere rivenduto

nel mercato dell'efficienza energetica.

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Le incentivazioni delle Energie Rinnovabili sono avvenute con il decreto

del 19/02/2007 e con il decreto del 07/04/08.

Le energie rinnovabili incentivate sono:

Fotovoltaico

Solare termico

Geotermico

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Il Fotovoltaico è incentivato con il decreto del 19/02/07 “Criteri e modalità

per la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica…”

E' introdotto il conto energia che incentiva su due linee:

La produzione di energia elettrica

L'energia prodotta, che può essere autoconsumata o

venduta

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Gli incentivi fiscali per l'efficienza energetica avvengono attraverso la

finanziaria del 2007 e con il decreto del 19/02/07. Gli stessi incentivi sono

anche riproposti con la finanziaria 2008 e il decreto del 11/03/08.

Esso introduce due linee di detrazioni:

Il 55% per tutte le opere del cosiddetto

“decreto edifici”

Il 20% per la sostituzione di motori ad alta

efficienza con il cosiddetto “decreto motori”

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La panoramica esposta dell'evoluzione del Bilancio Energetico, dalla

legge n. 10/91 alle sue ulteriori specifiche, è per evidenziare che le leggi,

decreti e delibere devono essere analizzate nel loro insieme ovvero con

una visione integrata

Una pura analisi legislativa e tecnica, tuttavia, non è sufficiente per poter

decidere di intraprendere un intervento in ambito energetico

L'analisi degli impatti economico-finanziari rappresenta il passaggio

successivo che consente di decidere a favore di un intervento di

ottimizzazione dei costi energetici

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Individuazione di Centri di consumo

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Dal punto di vista aziendale, il Bilancio Energetico rappresenta uno strumento per

un efficace Controllo di Gestione attraverso:

Analisi di Bilancio

Valutazione Progetti di Investimento

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Le Analisi di Bilancio sono particolari “tecniche” di confronto tra valori

contabili (indici), che facilitano l’interpretazione dei dati in esso contenuti e

dei fenomeni che li hanno generati.

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In ambito energetico, il primo indice da calcolare è l’incidenza dei

costi energetici sul fatturato aziendale:

E’ una variabile legata spesso alla congiuntura economica e

all’andamento del costo dei combustibili, ma sicuramente

rappresenta un primo strumento per comprendere l’andamento dei

costi energetici sulla produzione aziendale.

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Per rendere evidente la composizione dei consumi può essere effettuata

un’analisi di questi ultimi per centri di consumo, in modo da individuare il loro

peso relativo e capire in quale ambito intervenire:

Illuminazione

Lavorazioni

Condizionamento

Riscaldamento

……………

TOTALE

KWh – m3 Tep* % incidenza

Unità A

Unità B

……….

Totale azienda

*L’unità di misura TEP (Tonnelate equivalenti di petrolio) consente di rendere omogenee e confrontabili le varie voci

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Una volta capito dove intervenire, occorre valutare i progetti di

investimento in fonti di energia rinnovabile attraverso un sistema di

criteri tecnico-economici che consentano di individuare le soluzioni più

vantaggiose.

L’obiettivo da perseguire è sempre la “Creazione di Valore” per tutti gli

attori coinvolti nel processo (azionisti, dipendenti, istituzioni, ecc.).

Gli strumenti più utilizzati per misurare il valore di un investimento sono:

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VAN (Valore Attuale Netto)

TIR (Tasso interno di Rendimento)

Tempo di Recupero (Pay Back Period)

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2008: Realizzazione di un pannello fotovoltaico con investimento iniziale di € 40.000

2009-2013: Saving costi energetici pari a € 20.000/anno; Costi di manutenzione pari a €

2.000/anno

Vita utile dell’impianto = 9 anni; WACC: 6%

Anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Flussi di cassa (40) 18 18 18 18 18 18 18 18 18

(dati in migliaia di Euro) (40)

I flussi di cassa attualizzati

twacc )1(

1

+

danno un valore attuale netto dell’investimento di 82.464

Euro

VAN: esempio

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2008: Realizzazione di un pannello fotovoltaico con investimento iniziale di € 40.000

2009-13: Flussi di cassa (risparmi annui al netto dei costi operativi) pari a € 18.000

Pay Back PeriodInvestimento

Flusso di cassa netto=

40

18= 2,2 anni

- 40

Anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Flussi di cassa (40) 18 18 18 18 18 18 18 18 18

(dati in migliaia)

PBP: esempio

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+

-

43% Tasso di sconto

VAN

6%

82

Se il Tasso Interno di Rendimento è superiore al costo del capitale allora l’investimento, dal punto di vista economico, può considerarsi vantaggioso

TIRWACC

0

2008: Realizzazione di un pannello fotovoltaico con investimento iniziale di € 40.000

2009-13: Flussi di cassa (risparmi annui al netto dei costi operativi) pari a € 18.000

Anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Flussi di cassa (40) 18 18 18 18 18 18 18 18 18

(dati in migliaia)

TIR: esempio

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I consumi aziendali sono principalmente costituiti da consumi di trazione (benzina, elettricità, gas metano e gasolio) e, in parte minore, dai consumi degli impianti di riscaldamento (esclusivamente a metano) e dai consumi di energia elettrica (impianti e immobili). Il confronto fra le varie fonti energetiche impiegate è possibile esprimendo le quantità in tonnellateequivalenti di petrolio (tep).

Esempio di bilancio: ATAF (azienda di trasporti urbani)

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Un parametro che è opportuno valutare è il consumo energetico specifico aziendale, cioè il rapporto tra il consumo energetico totale dell'Azienda e la produzione annua in chilometri, percorsi dalla flotta autobus. Si può notare dal grafico 2 che il parametro suddetto ha subito una continua variazione rispetto ai periodi precedenti proprio per la diversa composizione del parco rotabile (più autobus a metano e meno a gasolio mentre gli elettrici rimangono costanti).L’incremento del consumo specifico nel 2008 è dovuto principalmente al fatto che non vi è stato nessun rinnovo nel parco bus con mezzi nuovi e che quindi l’età media complessiva aumenta comportando un’ incremento del parametro.

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