Frutti dimenticati e biodiversità recuperata - home-it · PDF file4 Tutta la nostra...

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    Informazioni legali LIstituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e le persone che agiscono per conto dellIstituto non sono responsabili per l'uso che pu essere fatto delle informazioni contenute in questo quaderno. ISPRA- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Vitaliano Brancati, 48 - 00144 Roma www.isprambiente.it ISPRA, Quaderni Natura e Biodiversit 3/2012 ISBN 978-88-448-0539-5 Riproduzione autorizzata citando la fonte Elaborazione grafica ISPRA Grafica di copertina: Franco Iozzoli Illustrazione di copertina: Marcello Iozzoli (tratta dal: Bacco di Caravaggio) Coordinamento tipografico: Daria Mazzella ISPRA Settore Editoria Amministrazione: Olimpia Girolamo ISPRA Settore Editoria Distribuzione: Michelina Porcarelli ISPRA Settore Editoria Impaginazione : Gabriele Piazzoli ARPA (FC) Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.R.L. Via dell'Artigianato, 23 - 47826 Villa Verucchio (Rn) Realizzato con il contributo di ARPACAL e LAIMBURG Finito di stampare nel mese di giugno 2012

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    Edito da: Vanna FORCONI (ISPRA), Sergio GUIDI (ARPA Emilia Romagna), Beti PIOTTO (ISPRA), Giovanni SPAMPINATO (Universit Mediterranea di Reggio Calabria (UNIRC). Autori: Federico BIGARAN (Provincia Autonoma Trento), Maurizio BOTTURA (FEM-Istituto Agrario di San Michele a/A), Emanuela CALOIERO (ARPACAL), Gastone DALLAGO (FEM-Istituto Agrario di San Michele a/A), Fabrizio FRONZA (Provincia Autonoma Trento), Franca GHIDONI (FEM-Istituto Agrario di San Michele a/A), Walter GUERRA (Centro di Sperimenta-zione Agraria e Forestale Laimburg), Rosalba ODOGUARDI (ARPACAL), Paolo ODORIZZI (Associazione Spadona TN), Giovanni PERATONER (Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg), Nicola SANDRI (FEM-Istituto Agrario S. Michele a/A), Orlando SCULLI (Associazione Patriarchi della Natura). Revisione linguistica dei testi: Domenico Plauto BATTAGLIA (Associazione Patriarchi della Natura). Con la collaborazione di: Liliana BERNARDO (UNICAL), Beatrice BITONTI (UNICAL), Andrea BRANZ (FEM-Istituto Agrario di San Michele a/A), Marcello BRUNO (ARSSA CS), Giuliano CESCA (UNICAL), Francesco COLOSIMO (Gal Valle del Crocchio CZ), Angela DIANO (ARPACAL), Francesco FALCO (ARPACAL), Carmen GANGALE (UNICAL), Fortunata GIORDANO (ARPACAL), Gianluca GODINO (CRA Rende), Anna Maria INNOCENTI (UNICAL), Alberto LARCHER (comune di Sarnonico TN), Pierluigi MAGNAGO (FEM-Istituto Agrario di San Michele a/A), Stefania MANDRO-NE (ISPRA), Antonio MAZZEI (UNICAL), Rodolfo ORTLER, Stefano PRADI (Associazione Castanicoltori del Trentino), Augusto RICCI (comune di Arco TN), Antonio SCALISE (ARSSA), Alberto STORTI (Centro di Sperimentazio-ne Agraria e Forestale Laimburg), Claudia TUOTO (ARPACAL), Chiara VICINI (ISPRA).

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    Tutta la nostra gratitudine va agli agricoltori che hanno conservato le vecchie variet della Calabria: Francesco ALAGNA, Domenico ALTOMONTE, Antonio AMBROSINO, Filippo AMBROSINO, Reno AMMENDOLEA, Domenico ANDRIERI, Giuseppe ARONNE, Maria BOCCHINO, Salvatore CALABRO, Santo CALABRO, Domenico CALLIPARI, Francesco CAMPOLO, Francesco CANNIZZARO, Antonio CASTOFARO, Francesco CIMINO, Angelo CURATOLA, Enzo DAGOSTINO, Giovanni DAGUI, Pasquale FALCONE, Franco FAZIO, Sebastiano GIORGI, Domenico JIRITI, Fedele LAMENZA, Barbara LIBRANDI, Emilia MAIOLO, Sergio MARRA, Bruno MEZZATESTA, Francesco MEZZATESTA, Giuseppe MICELI, Domenico MINUTO, Santo MITTICA, Angelo MORELLO, Domenico NAIMO, Antonio NAPOLI, Giovanni NESCI, Ilario PISCIONERI, Pasquale POSTORINO, Domenico PULITANO, Antonio RENDA, Antonino ROMEO, Carmelo ROMEO, Pasquale SANTACATERINA, Nello SERRA, Giuseppe SCULLI, Ugo SERGI, Vincenzo SQUILLACIOTI, Santo STRATI, Bruno TRACLO, Franco TRAMONTANA, Maria TRUGLIA, Antonio TUSCANO, Giovanni TUTINO, Leone ZAMPAGLIONE. La stessa gratitudine a quelli del Trentino Alto Adige: Flavio ABRAM, Rodolfo BERTAGNOLLI, Carlo CHIARANI, Cesare CORRADINI, Raffaello CRETTI, Margherita COVI, Marta COVI, Beniamino FRONER, Rodolfo GRAZIADEI, Antonio MARCABRUNI, Francesco MARCABRUNI, Mario MARCHI, Giorgio PLANCHENSTAINER, Franco SEGALA.

  • 1. Caso di studio: Calabria 1.1 La frutticoltura calabrese

    1.2 Cenni storici sulla frutticoltura calabrese

    1.3 Il paesaggio agrario e le tecniche colturali tradizionali

    1.4 Lo stato dellarte delle azioni mirate alla conservazione della biodiversit frutticola

    1.5 Normativa regionale in merito

    1.6 Alcuni frutti antichi rappresentativi della Calabria

    2. Caso di studio: Trentino

    2.1 Cenni storici sulla frutticoltura trentina

    2.2 La frutticoltura nel paesaggio agrario trentino

    2.3 Iniziative provinciali per la tutela delle risorse fitogenetiche per lalimentazione e lagricoltura 2.4 Normativa regionale in merito

    2.5 Alcuni frutti antichi rappresentativi del Trentino

    3. Caso di studio: Alto Adige 3.1 Cenni storici sulla frutticoltura altoatesina

    3.2 La frutticoltura nel paesaggio agrario altoatesino

    3.3 Le iniziative per la conservazione della biodiversit agricola in Provincia di Bolzano

    3.4 Normativa regionale

    3.5 Alcuni frutti antichi rappresentativi dellAlto Adige

    Glossario Bibliografia citata e di riferimento Sitografia Acronimi

    Presentazione Introduzione

    INDICE

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    Presentazione Nellambiente agricolo vi un patrimonio antico, di notevole valore, che tuttavia spesso trascurato ed anche poco conosciuto. Ci riferiamo ai cosiddetti frutti antichi e dimenticati, vale a dire a quei prodotti che un tempo erano coltivati normalmente e che avevano particolari caratteristiche: ad esempio, fornivano sostentamento alimentare nei periodi di carestia oppure medicamenti naturali per curare ed alleviare i malanni. Tutto ci che il contadino piantava aveva uno scopo specifico. Nei nostri tempi, le nuove esigenze dei mercati hanno reso queste piante scarsamente commerciabili, perch spesso hanno un frutto piccolo o sono facilmente deperibili; anche se esse presentano dei valori intrinseci come i loro caratteri genetici che ne fanno piante resistenti alle malattie e adattabili alle pi diverse situazioni ambientali. Di conseguenza si perduta labitudine a coltivarle e a propagarle. Tuttavia, negli ultimi anni rinato un crescente interesse proprio nei confronti di questi frutti antichi e dimenticati, in particolare da parte del mondo della ricerca scientifica, il quale valuta con grande attenzione le vecchie variet, anche per un loro riutilizzo nellagricoltura sostenibile e nelle biotecnologie. Le variet di questi frutti si sono conservate fino ad oggi soprattutto grazie allazione degli agricoltori, al mantenimento di coltivazioni ed utilizzi tradizionali, allo scambio di semi e materiale di moltiplicazione vegetativa, tutte componenti della trasmissione di un importante patrimonio conoscitivo. Al punto che la FAO ha ritenuto opportuno riconoscere esplicitamente che questa memoria storica, connessa ad esperienze attuali di coltivazione, ha un valore importante anche come parte integrante dellagrobiodiversit, perch: lattivit umana che forma e conserva questa biodiversit (FAO, 1999) e luomo fa parte del mondo biologico. Sul piano delle politiche di settore, gli orientamenti della Commissione europea in merito alla riforma della politica agricola comune (Pac) per il periodo 2014-2020, mirano a promuovere la realizzazione della strategia comunitaria sulla biodiversit per il 2020, riconoscendo, in particolare, anche il ruolo che questa attivit specifica dei coltivatori, con la quale

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    sono salvaguardate le colture tradizionali, svolge a favore della diversificazione del paesaggio e della biodiversit. Le conoscenze disponibili in Italia sul tema dei frutti antichi e dimenticati sono disperse in un gran numero di esperienze che vedono coinvolti i raccoglitori informali, i cultori appassionati di queste tradizioni, sempre pi diffusi, i raccoglitori formali ovvero coloro che operano in tale ambito per motivi di ricerca scientifica. A tali esperienze corrispondono numerose attivit divulgative e promozionali come, ad esempio, le mostre pomologiche, l