Frutta e Verdura Largo Santella APMotors Srlquella del Nord ricco e del Sud povero. Se qualche...
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Anno II - N. 43
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Se allont anassimo ancheuna sola persona dalla
droga o dalla delinquenza, non
avremmo vissuto invano(Motto Dea Sport Onlus)
Il mondo, che mondo! Se tutti
fosserocome dicono
di essere. (Radio Dea)
Lettera al Direttore
Incendi: Una manìa incomprensibileCaro direttore, tutti più o meno siamo aconoscenza della incredibile serie di in-cendi che durante la stagione più caldadistruggono al Sud ettari ed ettari di bo-schi. Ho notato però che a cavallo delFerragosto o giù di lì in Campania scop-piano le fiamme più che in altre settima-ne, e questi incendi divampano puntualicome un orologio svizzero proprio inquesto periodo. Se ci ha fatto caso an-che lei, si è dato per caso una risposta?Io me lo chiedo tutte le volte, ma ancoranon l'ho trovata. Insomma, secondo meci sono coincidenze che meriterebbero diessere approfondite. Non voglio a tutti icosti pensar male, ma vorrei suggerire achi di dovere che vederci chiaro non sa-rebbe una cattiva idea. Nicola Scialdoneda Pignataro
Caro Nicola, mi viene da pensare cheforse sarebbe stato il caso, per Italia, dinon essersi dovuta attrezzare così beneper spegnere gli incendi. Non si capisce
se possiamo permetterci questo gioco almassacro dei nostri boschi perché ci so-no gli aerei che trasportano l'acqua, operché, avviata l'industria dello spegni-mento, tanto vale farla funzionare, equindi appiccare il fuoco. Di dritto o di ro-vescio che la si legga, una cosa è certa:i roghi sono un affare economico. La lo-ro cadenza puntuale, quasi una turna-zione: da Nord a Sud, farebbe pensare,non più ad un'accidentalità, ma quasi aduna mente pianificatrice. Sono pensieri cattivissimi, lo so bene;ma la realtà induce a ricorrervi e ad al-lontanare sempre più le ipotesi di untempo: il disperato con manie distruttive,la cicca di sigaretta lanciata dal finestri-no, il gitante che nel bosco fa cucina edimentica di spegnere la brace, il pasto-re che rinnoverebbe le terre di pascolo, ealtro ancora. Non abbiamo capito un belniente: la natura non perdona quello chesi fa contro di lei. Non lo perdona mai.Scientificamente sfugge l'entità del dan-
no, perché non è con il fuoco, come pu-re si vuole far credere, che si possa in-tervenire per mitigare l'esuberanza deinostri boschi. L'indimenticabile Mario Ri-goni Stern ha scritto pagine di alto sapo-re letterario per descrivere il lavoro anti-co dei custodi del bosco. Di sicuro si tratta di una fatica immane,senza sosta, ma che pure rende genero-samente in termini economici. Il materia-le che si ricava dal bosco è tutto utilizza-bile e l'industria dei nostri giorni sapreb-be ancora meglio cosa farne. Dispiace-rebbe assai dover osservare che brucia-re i boschi sia riconducibile ad una ma-lattia dell'anima: quella che sorgerebbeda nessuna fiducia nel domani o addirit-tura da una mania autodistruttiva. Per-ché, se è vero che a piantare un alberosia un uomo il quale crede nel domani enel posdomani, pianta per i figli dei suoifigli, sarà pure vero che bruciare significadi consegnare un pugno di cenere. Trop-po poco per chi dovrà vivere.
Presentazione del volume: "Istruzione ed Educazione a Bellona"Franco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona
Sabato 27 set-tembre 2008, alleore 10.00, nell'Au-la Consiliare delComune di Bello-na si svolgerà unamanifestazionedal titolo "Non c'èLegalità senzaCultura" nel corsodella quale saràpresentato il volu-me "Istruzione ed
educazione a Bellona" ricavato dalla tesidi laurea che l'autrice, Stefania Castello-ne, discusse nell'Aula Magna dell'Univer-sità Suor Orsola Benincasa di Napoli il 29aprile 2008, giorno in cui ella conseguì lalaurea in Scienza dell'Educazione. L'ope-ra è stata realizzata dall'AssociazioneDea Sport Onlus di Bellona e sarà distri-buita gratuitamente a tutti gli alunni dellascuola media di Bellona ed a coloro chefrequentano la classe quinta elementarenonché ai cittadini che ne faranno richie-sta. L'iniziativa ha lo scopo di far cono-scere l'amore che i bellonesi hanno avu-to, da sempre, per la cultura che allonta-na da pericolose devianze. Alla cerimonia
saranno presenti: Don Luigi Merola, ilProf. Giuseppe Fioravanti, che fu il relato-re della tesi, la Prof.ssa Maria Schodes,docente dell'Università Suor Orsola Be-nincasa di Napoli, il Sindaco di BellonaDr. Giancarlo Della Cioppa, l'Assessore
alla Cultura e P.I., Prof.ssa Arian-na Di Giovanni edil Delegato aiGrandi Eventi,Consigliere Co-munale Domeni-co Valeriani; il Di-rigente Scolasti-co dell'I.A.C.diBellona, Prof. Lu-
ca Antropoli. Abbiamo chiesto alla neodott.ssa Stefania Castellone che cosa laspinse a trattare nella sua tesi di laurea laCittà di Bellona ed Ella ci ha riferito: "Co-noscevo Bellona fin da bambina quandola raggiungevo in compagnia dei miei ge-nitori durante le Festività in onore dellavostra Santa Patrona Maria SS di Geru-salemme. In seguito mi colpirono interes-santi letture che trattavano le origini diBellona, gli uomini di cultura del passatoe l'eccidio dei 54 Martiri, ricordato ogni
anno conuna sug-gestiva ce-rimonia. Ditutto ciòdecisi difarne unargomentoper la miatesi di lau-rea e co-minciai lericerche presso la Biblioteca del MuseoCampano di Capua, l'Archivio di Stato diCaserta e numerosi volumi di Autori loca-li. Mi compiaccio con gli organizzatori del-la manifestazione per averla denominata:"Non c'è Legalità senza Cultura" poiché ri-tengo che, se un popolo è privo di cultura,vengono a mancare i sani principi che so-no il cardine principale per il rispetto dellaLegalità. Ringrazio tutti per la squisita ac-coglienza e l'amico Franco Falco per lasua disponibilità ed il suo impegno. E' miodesiderio esprimere ciò che provo in que-sto momento: adesso che conosco a fon-do Bellona posso dire di considerarmi unavostra concittadina. Grazie a tutti dal piùprofondo del cuore".
Stefania Castellone
Don Luigi Merola
Prof. Giuseppe Fioravanti
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ufficiali in congedo richiamati in servizioattivo e successivamente, nel 1907, l'ob-bligo venne ulteriormente esteso agli ap-partenenti a tutti i corpi armati dello Sta-to. Nel 1939, allorché venne concessaalla Libia la speciale cittadinanza italia-na, i militari del Regio Corpo Truppe Libi-che furono autorizzati a portare le stellet-te a cinque punte. Esse, poste sulle mo-strine, sulle controspalline, sulle mani-che delle divise e sul copricapo per l'in-dicazione del grado hanno dunque piú diun secolo di storia e continueranno a te-nere alto il prestigio dei Soldati d'Italia.
DEA NotizieSede legale e Redazione
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Collegato a www.deanotizie.itAut. Nr. 665/06 del
19.10.2006Tribunale S. Maria C.V.Direttore ResponsabileFrancesco Falco
Vice DirettoreFranco V aleriani
Grafica: Antonio Scala
I Simboli delle Forze Armate Italiane: Le stelletteDomenico Valeriani - Collaboratore da Bellona
L'origine delle stellettemilitari è collegata almotto Il attend monastre, adottato per laprima volta da Ame-deo VI di Savoia nel1373. La stessa sim-bologia è molto diffusa
anche nel campo dell'araldica e attual-mente moltissimi Stati l'hanno adottatanei loro stemmi o nelle loro bandiere. LaRepubblica Italiana, con decreto legisla-tivo, promulgato il 5 maggio 1948, la vol-le nel suo emblema accanto a una ruotadentata tra un ramoscello d'ulivo e un al-tro di quercia. Comunque, la forma pen-tagonale prescelta per le stellette dell'E-sercito Italiano è dovuta anche al fattoche s'intendeva evitare confusioni conquelle asburgiche che presentavano seipunte. Le stellette furono istituite per laprima volta dal Ministro Cesare RicottiMagnani con Regio Decreto 13 dicem-
bre 1871, n.571. L'art.1 di detto decretostabilisce: "Tutte le persone soggette allagiurisdizione militare, a mente dell'artico-lo 323 del Codice penale militare per l'E-sercito, e dell'art.362 di quello per la Re-gia Marina, porteranno, come segno ca-ratteristico della divisa militare, comuneall'Esercito ed all'Armata, le stellette a
cinque puntesul baverodell'abito del-la rispettivadivisa". Il ter-mine "Arma-ta" indicava
allora la Marina Militare. La data del 13dicembre 1871 è stata confermata in unalapide posta un secolo dopo nelle tre Ac-cademie Militari dell'Esercito, della Mari-na e dell'Aeronautica. L'adozione dellestellette a cinque punte avvenne ufficial-mente e per la prima volta nel 1871, an-che se inizialmente un'ordinanza del 22aprile dello stesso anno ne aveva limita-to l'uso agli ufficiali di fanteria. Nel 1872furono emanati tre "Atti" che regolamen-tavano la materia e il 24 aprile 1902 furo-no adottate le stellette di tipo metallicoper la truppa. Con decreto del 29 gen-naio 1903, n.37, l'obbligo del distintivo inquestione venne esteso ai militari e agli
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STORIA D'ITALIA CONTROCORRENTEQuando ad emigrare erano i piemontesi, i lombardi, i veneti, i liguri ...
Prof. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore
Quanto riferito nel pre-cedente numero è utilea sfatare una leggenda:quella del Nord ricco edel Sud povero. Sequalche decennio dopol'unità dalle regioni set-tentrionali emigraval'80%, è chiaro ed evi-
dente che lì le condizioni socio-economi-che non erano affatto buone; c'è ancheda dire che molti piemontesi erano cala-ti al Sud ad occupare, quali vincitori, po-sti di rilievo nelle amministrazioni e avendere i loro prodotti nella nuova colo-nia, perché tale era diventato l'ex Regno
delle Due Sicilie. A completare il quadro,vogliamo riportare ancora qualche branodello Stella che appare ben documenta-to: "Siamo nel 1872. Dopo i pionieri, l'Ar-gentina ha cominciato ad accogliere laprima ondata di immigrati italiani, in granparte partiti dalla fascia prealpina e dallapianura padana" (op. cit. p. 25); signifi-cativo ci sembra poi quest'altro passoche si riferisce ai nostri emigrati in Sviz-zera: "hanno costruito una baracca pernon avere da pagare l'alloggio e dormo-no per terra, in mezzo alle immondizie,come maiali" (il brano è tolto dalla rivista'Il Risveglio' del novembre 1904) "e sequalche razzista nostrano - aggiunge
l'Autore - vuol raccontare a se stessoche si trattava di 'terroni', se lo tolga dal-la testa; in quel momento, lì in Svizzera,erano quasi tutti veneti, piemontesi, lom-bardi, liguri, emiliani, ...".E, ancora, aproposito della situazione abitativa degliitaliani: "nelle valli delle Alpi e degli Ap-pennini, ed anche nelle pianure, special-mente dell'Italia meridionale, e perfino inalcune province fra le meglio coltivatedell'Alta Italia, sorgono tuguri ove inun'unica camera affumicata e priva d'a-ria e di luce vivono assieme uomini, ca-pre, maiali e pollame" (dalla Inchiesta Ia-cini: è l'Italia povera, lacera e macilentadella seconda metà dell'Ottocento); loStella passa poi in rassegna il sistemaabitativo intorno al 1880 dalla Sicilia, susu, fino alle regioni alpine e conclude:"non c'è regione dell'Italia, neppure una,dove il rapporto parlamentare possa se-gnalare un quadro abitativo soddisfa-cente". Quindi, certi quadretti di "bassi"e "panni stesi" che i libri di storia riferi-scono ai soliti meridionali, erano gli stes-si, in forme diverse, anche al Nord; eoserei affermare, se sono vere (e lo so-no) le percentuali riferite sulla emigra-zione dei settentrionali, che le condizio-ni di vita lì potevano essere anche peg-giori! (Questo argomento è stato più am-piamente trattato nel quadrimestrale LeMuse, Anno VIII, nn. 2-3, maggio-dicem-bre 2006, Ass. Amici della Musica, Pi-gnataro Maggiore, pp. 79-84).
1545 112: il numero di emergenza europeoMarika Aiezza - Collaboratrice da Vitulazio
La Commissione eu-ropea ha inaugurato ilnuovo sito web ec.eu-ropa.eu/112 che spie-ga ai cittadini comeutilizzare il 112 e ache cosa può servireloro.
Il sito mostra anche come funziona ilnumero in ciascuno Stato membro(più precisamente, con quale rapiditàricevono risposta le chiamate e inquali lingue), e raffronta i risultati otte-nuti dalle autorità nazionali nell'appli-cazione delle norme comunitarie rela-tive al 112 mettendo in evidenza lemigliori pratiche.Quanto al trattamento rapido dellechiamate: - almeno il 97% riceve ri-sposta entro 20 secondi nella Repub-blica ceca, in Spagna e nel RegnoUnito, e almeno il 71% entro 10 se-condi nei Paesi Bassi e in Finlandia; -17 paesi sono in grado di risponderealle chiamate effettuate in lingue stra-niere dell'Unione: i centri di risposta
sono in grado di rispondere in inglesein 16 paesi (Austria, Bulgaria, Repub-blica ceca, Danimarca, Germania,Estonia, Finlandia, Francia, Ungheria,Grecia, Lituania, Malta, Paesi Bassi,Slovenia, Spagna e Svezia); - 7 paesihanno dichiarato che i loro centri pos-sono rispondere nella lingua di unoStato membro confinante (Bulgaria,Germania, Estonia, Spagna, Lituania,Ungheria e Slovenia); - alcuni paesihanno adottato disposizioni che con-sentono di rispondere in altre lingue,trasferendo la chia-mata ad altri centridi risposta che dis-pongono di perso-nale competente(Repubblica ceca,Grecia, Slovenia eSpagna) o a servizidi interpretazione(Finlandia, Francia,Paesi Bassi, Spa-gna, Svezia e Re-gno Unito).
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Storia della canzone napoletana -XII puntata Libero BovioFranco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona
Libero Bovio Nacquea Napoli l'8 giugno del1883 ed è uno deigrandi autori delle piùbelle canzoni classi-che napoletane. Lasua prima composi-zione fu "A vita è nusuonno", musicata da
Salvatore Gambardella. Nel 1904 in col-laborazione con il maestro Rodolfo Falvoscrisse: "Tiempe Belle". "Tiempe belle 'ena vota, Tiempe belle addò state, vujence avite lassate, ma pecchè nun turna-te… "Nel 1909 Bovio scrisse "Canta péme" che, musicata dal grande ErnestoDe Curtis, fu cantata da famosi tenori co-me Fernando De Lucia, Enrico Caruso eBeniamino Gigli. Nel 1912, sempre conDe Curtis, Bovio scrisse "'A canzone 'ePapule". Bovio prediligeva il generedrammatico e nel 1914 scrisse "Guappa-ria" musicata da Rodolfo Falvo: "Sceta-teve guaglione è malavita, ca è ntusse-cosa assaje sta serenata. Io songo 'onnammurato 'e Margarita 'a femmenacchiù bella d''a nfrascata ecc. ecc.” Nel1913 nacque il binomio Bovio-Valenteche produsse una serie di successi. Ni-cola Valente nacque a Napoli il 28 ago-sto 1881 e morì il 16 settembre 1946. Unaltro binomio che divenne famoso, ma dibreve durata, fu quello tra Libero Bovioed Ernesto Tagliaferri che, al Conserva-torio San. Pietro a Majella di Napoli, fualunno del musicista capuano GiuseppeMartucci. Tagliaferri musicò una nuovacanzone di Bovio: "Napule canta", men-tre Ernesto De Curtis musicò: "Tu cannun chiagne", uno fra i più bei motivi del-la canzone napoletana: "Comm'è bella 'amuntagna stanotte, cchiù bella 'e mò nunl'aggio vista maje! N'anema pare rasse-gnata e stanca sott' 'a coperta 'e chestaluna janca….ecc". Un altro grande musicista che collaboròcon Libero Bovio fu Gaetano Lama(1886/1950) che nel 1917 musicò "Regi-nella": "Te si fatta na vesta scullata, nucappiello cu 'e nastre e cu 'e rrose stive
mmiezo a tre o quatte sciantose, e par-lave 'o francese e accussì… ecc." A que-sta dolce melodia seguirono canzoni inlingua italiana: Amor di pastorello (1913):La campana fa din don dan ed il gallo
chicchirichi'…"CaraPiccina" (1918):"Son trenta giorniche vi voglio bene,son trenta notti chenon dormo più…ecc." ed infine la fa-mosissima e sugge-stiva "Signorinella"(1931): "Signorinella
pallida, dolce dirimpettaia del quinto pia-no. Non c'è una notte che non sogni Na-poli e son vent'anni che ne sto lonta-no…ecc." La nostalgica e malinconica musica diSignorinella, fu composta da Nicola Va-lente che, nel corso di una notte insonneper l'ennesima sconfitta a poker, la scris-se in dieci minuti edil primo a cantarla fuil grande Pasquariel-lo che ne fece unodei suoi più famosisuccessi. Pasqua-riello accennava ilmotivo declamando iversi ed alla fineasciugava sempreuna lacrima. Agliamici ammirati dellasua interpretazionediceva: "Sono parolecommoventi conuna musica divina!".A questo successoseguirono 'Ncopp 'all'onne: "Nonna,nonna, 'ncopp'all'onne comm'è belloint' 'a varca durmì!...ecc." e “'O MareCanta”: "Siente chemusica doce fannochest'onne adduro-se: Siente che voce,
che voce ca tenene 'e ccose stanotte,Marì… ecc. Libero Bovio compose più di600 canzoni che ancora oggi fanno so-gnare gli appassionati delle melodie na-poletane. Nel 1922 scrisse: "Silenzio cantatore":"Marì dint''o silenzio, silenzio cantatore,nun te dico parole d'ammore, ma t'è dicestu core pé me… ecc" Seguirono altrisuccessi come: Chiove, L'Addio, 'O Pae-se d' 'o sole, Zappatore e Passione(1934). Libero Bovio morì il 26 maggio1942 e l'ultima sua canzone fu "Addio aMaria": "Addio Maria, Marì salutammellaNapule pé me Dille ca è stata 'a passio-ne mia Dille che l'aggio amata quanto ate!"… ecc. Questi ultimi versi si leggonosul marmo che conserva i resti di Bovio,nel cimitero di Poggioreale a Napoli, in-sieme a quelli di sua moglie e di una suabambina. Molti sono stati e sono tuttoragli ottimi interpreti delle canzoni di LiberoBovio.
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Capitelli & Skoda “Oltre 35 anni di tradizione”Italo Capitelli, con il marchio koda nascel’undici novembre 1970.In quella data fu firmato un mandato disomministrazione dei veicoli Skoda conla Motorest di Roma diretta dal (nobilesiciliano) Marchese Giuseppe De Stefa-ni (importatore dal 1956 della Skoda inItalia da Miada Boleslav - Cecoslovac-chia, oggi Repubblica Ceca). Inizia così la commercializzazione nelterritorio assegnatogli a partire dal 1971,(anno della nascita delle coupè “110 R” eRally, vetture che ben figurarono nellecorse) continuando negli anni 70” con laSkoditalia di Roma e nel 1981 con la Si-damotor di Settimo Torinese (TO) direttadal Conte Osvaldo Pagani della Roverefino al 1991 (i primi 20 anni). Nello stesso anno (28 marzo 1991) na-sceva l’unione tra la Skoda e il GruppoVolkswagen. Italo Capitelli prosegue lasua attività di concessionario per Caser-ta e provincia con la Skoda Automobili
Italia, consolidando il rapporto, subitodopo, con l’Autogerma di Verona, impor-tatore in Italia dei marchi Volkswagen,Audi, Seat e Skoda. Il 14 aprile 1994, Ita-lo insieme ai figli Ivo e Ilio costituisconola società I.C.Auto S.r.l. con sede in San-ta Maria Capua Vetere, riferimento stori-co del marchio Skoda nel territorio Ca-sertano. Il progresso tecnologico e l’innovazionedel marchio porta a nuovi slanci e nuoveidee, che richiedono nuove strutture erinnovate organizzazioni, che siano all’a-vanguardia “ma che custodiscano la tra-dizione” e diano vantaggiosi e professio-nali servizi al cliente presente e futuro.Ed è proprio perseguendo questo princi-pio che nella primavera del 1999, Italocon Ivo e Ilio decidono di ampliare le pro-prie strutture investendo in una nuovasede. La nuova Concessionaria, ubicatain Capua - Fraz. S. Angelo in Formis siestende su un’area di 4.200 mq. circa, di
cui 2.200 coperti, suddivisa in area espo-sizione veicoli, magazzino ricambi e ac-cessori, officina e servizi assistenza vari,aree parcheggio. “Fare storia significa avere un’idea e per-seguirla” Italo Capitelli, pioniere in “terradi lavoro” è stato ed è associato al mar-chio Skoda, perché ha credùto nella suatradizione ed evoluzione, tramandandola stessa passione ai figli. L’impegno pro-segue nella ricerca sistematica di offrirealla clientela i servizi più vantaggiosi fon-dendoli in un rapporto innovativo e allostesso modo storico. Attualmente l’azien-da I.C.Auto è orgogliosa di offrire allapropria clientela qualità e professionalità,rappresentando un marchio serio e affi-dabile, offrendo servizi complementari,per ampliare e consolidare la soddisfa-zione dal primo all’ultimo cliente. “Il suc-cesso è la ricompensa per aver avuto ilcoraggio di aver intrapreso nuove stra-de”. E la storia continua...
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La filatura ha comescopo la trasforma-zione in filo delle fi-bre tessili grezze siavegetali (ad es. il li-no) sia animali (lanadi pecora, capra). Lafase successiva èquella della tessitura,
consistente nelle lavorazione dei fili at-traverso una struttura principale, l'ordi-to, su cui viene intrecciata la trama, conl'uso di telai, di forme e tipi differenti aseconda delle aree geografiche e deiperiodi storici. Il tipo più antico di telaioè quello 'orizzontale', noto in Egitto e inMesopotamia a partire dal Medio Regno(1994-1650 a.C.): i fili dell'ordito eranoavvolti in due rulli paralleli, separati alcentro dal liccio, che serviva per alzaree abbassare i fili dell'ordito al passaggiodella navetta. Questo tipo di strumento,
però, era scomodo per il tessitore che do-veva lavorare piegato e in ginocchio, es-sendo il telaio sistemato sul pavimento. Iltipo di telaio 'verticale' sembra sia statodiffuso dalla Siria o dalla Palestina nel pe-riodo che va dal 1560 al 1075 a.C. Il van-taggio dello strumento rispetto al primo ti-po sta nel permettere al lavoratore di sta-re seduto. Nel caso di telai verticali 'a pe-si' i fili dell'ordito erano ancorati in basso,non ad un rullo ma a dei pesi, legati, sin-golarmente o a fasci, con l'aiuto di unanello metallico, per mantenerli in tensio-ne. I pesi erano realizzati a mano o astampo, in forme e dimensioni funzionali
al tipo di filato che doveva essere lavo-rato. Le facce e le basi dei pesi (fre-quentemente erano di forma trapezoida-le) potevano presentare decorazioni omarchi impressi con punzoni. Esisteva-no, inoltre, anche piccoli telai 'a mano',usati per realizzare oggetti di modestedimensioni (come cinture, trecce deco-rative, gambali), costituiti da una serie di
tessere,di varieforme econ fori,con cuiveniva in-trecciatoil filo. Talio g g e t t ilegati al-l 'a t t iv i tà
tessile, come fusaiole, rocchetti, conoc-chie, pesi, possono essere rinvenuti dalperiodo protostorico e fino al tardo impe-ro, in ricche sepolture di donne a testi-monianza del ruolo svolto da queste ul-time all'interno della casa, di signore epadrone che sovrintendono ai lavorifemminili. In tombe particolarmente sun-tuose, tali strumenti sono riprodotti inmateriali pregiati, ad esempio fusaiole inambra o conocchie in pasta vitrea, pro-prio a simboleggiare la funzione di con-trollo e cura dei lavori femminili spettan-te alla defunta in quanto appartenente,indubbiamente, ad una classe socialeelevata.
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I MUSEI VATICANID.ssa Graziella Rispoli - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Capua
Nella prima metà del'400 Papa Martino V,mediante editti e leggi,vietò l' esportazione e ilriutilizzo dei materiali enel 1471, Papa Sisto IV, donò una raccolta dibronzi antichi al popoloromano facendoli collo-
care nel Palazzo dei Conservatori sulCampidoglio. Tale gesto sancì l' apertu-ra del I° museo pubblico e tutti poteva -no ammirare statue significative per la
città come la Lupa, la Testa di Costanti-no, l' Ercole... Il Campidoglio passò dasede municipale a sede papale. Nel1505 Papa Giulio II incaricò l' architettoBramante di fare diversi interventi tra cuiil grande cortile del Belvedere dove col-locare le statue intervallate da alberi d'arancio poste in delle nicchie agli angoli,al centro e lungo il perimetro del cortile.Nel 1516 Papa Leone X nominò Raffael-lo " Ispettore Generale delle Belle Arti",per la prima volta fu scelta una personache, oltre a prendere giusti provvedi-
Il medico consigliaDott. Silvio Di Rubbo - Collaboratore da Bellona
Contro le allergie cosa fare e non fare
SÌ - Allattare al seno.Con il latte materno pas-sano sostanze che raf-forzano il sistema immu-nitario. SÌ - Tenere ani-
mali. Secondo gli studi, i bambini chevivono con cani o gatti hanno menoallergie. SÌ - Evitare questi cibi aller-gizzanti in gravidanza e introdurli gra-dualmente allo svezzamento: uova,pesce, fragole, kiwi, pomodoro, cioc-colato. NO - Utilizzare per le pulizie dicasa detergenti che contengono so-stanze disinfettanti troppo potenti. NO- Fumare vicino a un bambino. Se èipersensibile, le allergie respiratoriesono assicurate. NO - Non dare al pic-colo prodotti con coloranti e conser-vanti. Queste sostanze, infatti, au-mentano i rischi di allergia.Il latte evit a la rottura delle ossa Quattro bicchieri di latte al dì per evi-tare il rischio fratture, riducendo il pe-ricolo di ossa rotte di un bel 72%.La regola di fare scorpacciata di lattee derivati non vale, a quanto pare, so-lo per piccoli e teenager, ma resta unanorma a cui attenersi anche con glianni.Chi soffre di malattie reumatiche pre-senta una carenza di vitamina D piùspesso di quanto si pensi. Lo rivela
uno studio pubblicato sulla rivistaRheumatology nel quale si sottolineal'importanza di dare maggiore atten-zione a questo possibile deficit conun'opportuna supplementazione.
L inquinamento può provocare la trombosi
L'inquinamento dell 'aria potrebbeostruire le vene delle gambe. I ricer-catori hanno scoperto che a un au-mento di sostanza inquinante pari a10 microgrammi per metro quadrol'anno precedente, corrisponde un in-cremento del 70% nel rischio di trom-bosi.Divent are p apà dopo i 45 anni è un
rischio per i nascituri I figli di padri sopra i 45 anni hannouna probabilità quasi doppia di morireprima dell'età adul-ta dei nati da padripiù giovani. Lo diceuno studio del Cen-tro epidemiologicodanese: "I figli dipadri vecchi soffro-no più facilmente didifetti congeniti esono più vulnerabiliad autismo, schizo-frenia e epilessiaperché con l'età sideteriori, la qualitàdello sperma".
menti per bloccare le esportazioni delleopere, era un ottimo conoscitore dell' an-tico. Un ulteriore arricchimento delle col-lezioni si registrò nel 700, periodo in cuisi capì ancor più di dover proteggere ilpatrimonio minacciato dagli scavi abusi-vi. Per custodire la statuaria furono crea-ti nuovi spazi espositivi e fu così che nel1734 s' inaugurò il Museo Capitolino,momento in cui la donazione di Sisto IVfu spostata dal Campidoglio ai PalazziVaticani. Qualche anno dopo, con PapaClemente XIV e Papa Pio VI fu creato ilMuseo Pio-Clementino e le sale furonocreate su esempio delle terme e dei pa-lazzi dell' antica Roma. Con l' avvento diNapoleone ci fu la migrazione di molteopere d' arte in Francia e proprio perquesto fu importante l' Editto emanatonel 1820 dal cardinale Pacca che punta-va sulla tutela dei beni. Poco dopo si aprìun nuovo museo che prese il nome diChiaramonti, allestito da Canova. Daglianni '30 dell' 800 si accentuò lo splendo-re dell' intero complesso del Vaticanocon la creazione della Galleria degliArazzi, quella dei Candelabri, il MuseoEgizio, Etrusco e Lateranense.Qualunque percorso viene scelto, la visi-ta si conclude con la spettacolare Cap-pella Sistina.Dal 1870, venuta meno la competenzaterritoriale e l' opera di tutela da partedello Stato Pontificio, i Musei Vaticani sisono occupati del riallestimento del patri-monio accumulato nei secoli.
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Contrasto al traffico illecito di materiali archeologiciAvv. Giusy Vastante - Collaboratrice da Bellona
Si è svolta a Romapresso la sede del Re-parto Operativo Carabi-nieri Tutela PatrimonioCulturale una conferen-za stampa nel corsodella quale sono stateillustrate le complesseattività d'indagine, at-
tuate al fine di contrastare i traffici illecitidi materiale archeologico trafugato da
numerosi siti italiani. È stato recuperatoun ingente quantitativo di reperti (circa2000 tra integri e ricomposti, oltre 1800frammenti, 500 monete in argento ebronzo). Le indagini, denominate "Eufro-nio 2" e "Rutuli", sono state dirette dallaProcura della Repubblica di Roma.Quanto all'Operazione "Eufonio 2": moltidei beni recuperati presentano rilevanteinteresse storico-archeologico - come unnuovo e inedito frammento della Kylix del
V sec. a.C., opera degli artisti Eufronioed Onesimos -, e proviene da diversearee geografiche dell'Italia: Etruria meri-dionale (Cerveteri), alcuni dalla "Tombadelle Cinque Sedie", Apulia, Campania ealtre regioni meridionali. Quanto all'ope-razione "Rutili": l'azione investigativa si èindirizzata sulle aree archeologiche diArdea, Anzio, Satrico e Lavinio, ed haconsentito il recupero di migliaia di re-perti, tra cui spiccano, per rarità e impor-tanza: a) una grossa maschera votiva didimensioni superiori per due volte aquelle reali; b) una statua femminileframmentata in terracotta, seduta su untrono, relativa ad una divinità, attualmen-te oggetto di approfondimenti scientifici.
Amore senza pensieriDr. Alfonso Di Stasio - Farmacista - Collaboratore da Camigliano
Il Cialis® one-day è sulbanco. Tutti i giorni esenza programmaretroppo, finalmente èpossibile con l'entrata incommercio del Cialis®"one-day", dall'inglese"una al giorno". Nel n.
26 di DEA Notizie, del 21 dicembre 2007,si parlò di "Viagra® pane quotidiano" e diimminente uscita sul mercato italiano diun farmaco che avrebbe risolto non po-chi problemi, stravolgendo le abitudinisessuali degli utilizzatori più frequenti.Ed ecco che il farmaco a base di tadala-fil, approvato dall'AIFA (Agenzia Italianadel Farmaco) il 31/03/2008, è entrato de-finitivamente in commercio il21/05/2008. Il nome è lo stesso, Cialis®,così come l'azienda che lo produce, EliLilly®. Quello che cambia è la quantità di
principio attivo contenuto nella pillola: lanuova formulazione è da 5 mg, a diffe-renza delle precedenti da 10 mg e 20 mg.Differente è la frequenza di somministra-zione, infatti se prima si era schiavi degliorari, del dover pianificare e prevedere"quel rapporto", oltre che andare in con-tro ad una serie di effetti collaterali sgra-devoli, con la riduzione del dosaggio, sipasserà ad assumere tutti i giorni unaquantità di principio attivo tale che la con-centrazione nel sangue è costante; inpratica si fa in modo che l'organismo èsempre pronto, in qualsiasi momento del-la giornata, con un minor sviluppo di ef-fetti collaterali. Il farmaco, ottenibile conricetta ripetibile, si presenta con unosgargiante ed eccentrico packaging aran-cione, in un pratico blister contenete 28compresse rivestite da 5 mg, da sommi-nistrare ogni giorno. Il prezzo, 130 Euro,sarà un po' eccessivo, ma se si suddivi-de il costo per singola compressa, ci sirenderà conto che ogni singola sommini-strazione costerà 4,65 Euro, a fronte deidosaggi più elevati, la cui somministra-zione pro-dose si aggira intorno ai 12,00Euro. Per concludere, il farmaco è in far-macia, ma prima un salto dal medico difamiglia che sarà l'unico a dare l'ok, do-po aver valutato soggettivamente la ne-cessità di tale trattamento. Nel prossimonumero parleremo di pillole rosa e di re-centi novità a riguardo.
Felicit azioniMariarosaria Salzillo eGiuseppe Piccolella
Giovedì 28.08.08 alle ore 11,00, Ma-riarosaria Salzillo e Giuseppe Picco-lella hanno coronato il loro sogno d'a-more unendosi in matrimonio. La ceri-monia nuziale è strata celebrata dadon Antonio Chichierchia nella Catte-drale Maria SS. Assunta di Caiazzo. Itestimoni sono stati Daniela Salzillo eMario Piccolella. Gli sposi hanno salu-tato amici e parenti presso La Torridadi Dragoni. Le felicitazioni di una vitaserena e d'amore da tutti gli amici eparenti in particolare dai genitori: Pic-colella Antonio e Ricciuto Anna, Sal-zillo Arcangelo e De Matteo Marisa.Non possono mancare le felicitazionidella nostra redazione.
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è volat a in Cielo. La Redazione porge le Condoglianze a tutti i
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Note e ricette di Niett a Collaboratrice da Bellona
utile da accostare ai cibi, in boccettechiuse e conservate in frigorifero, daservire dentro piccole coppette traspa-renti.
Fiori di zucca farciti alla ricott aIngredienti per 4- 6 persone 12-14 fiori dizucchini 200 gr di ricotta 2 cucchiai diparmigiano grattugiato 2 uova panegrattugiato sale olio extra vergine d'oliva1 Pulite delicatamente i fiori di zucchini,staccate il gambo e adagiateli sopra unpanno da cucina. Lavorate la ricotta conuna forchetta e amalgamatela con il par-migiano grattugiato ed il sale. 2 A partein un piattino sbattete due uova intere,mentre preparate in un recipiente il pan-grattato. 3 Prendete i fiori e riempitelicon il composto preparato in preceden-za, quindi chiudeteli attorcigliando leestremità. 4 Passate i fiori prima nell' uo-vo sbattuto e poi nel pangrattato, facen-do in modo che risultino ricoperti com-pletamente. Friggete i fiori impanati in abbondanteolio caldo, scolateli appena risulterannoben dorati, fateli sgocciolare su carta as-sorbente e serviteli nel piatto da portata.
Le erbe corteggiatein cucina
Le erbe aromatiche sonole più corteggiate perprofumare piatti di cultu-ra mediterranea, comequello che presentiamo
oggi. L'erba cipollina si può coltivare an-che sul balcone per servirsene solo almomento dell'effettivo utilizzo, tagliando-la al momento e sminuzzandola con leforbici. A differenza della cipolla, sua pa-rente stretta, ha un sapore più delicato eleggero. Per l'elasticità dei suoi steli, vie-ne anche usata a scopo decorativo, co-me per esempio per legare piccoli fagot-tini, formati da pasta delle crêpes, omazzetti di piccoli asparagi lessati. Un'i-dea originale è di metterla a tavola peraccompagnare una buona grigliata dicarne, del pesce lesso o impiegarla perpreparare anche un semplice uovo al te-gamino. Tagliate grossolanamente le fo-glia di erba cipollina e pestatele nel mor-taio con piccole porzioni di burro che ag-giungerete poco per volta. Alla fine, sa-late. Mettete questo burro aromatizzato,
Scialatielli dei giardiniIngredienti per 4 persone: 400 gr di scia-latielli 1 melanzana 300 gr di pomodori 4foglie di basilico 5 cucchiai di olio extra-vergine 4 cucchiai di pecorino grattugia-to cannella Lavate la melanzana, private-la del picciolo e tagliatela a fettine rego-lari. Riunite le fettine in uno scolapasta,cospargetele di sale e lasciatele riposareper 30 minuti, così la polpa perderà l'ac-qua di vegetazione e si manterrà bianca.Trascorso il tempo di riposo, strizzate lefette di melanzana, asciugateli con cura,tamponateli con carta assorbente e frig-getele in padella. Intanto in altro reci-piente piuttosto capiente fate il sugo conun aglio intero, che poi eliminerete, la ci-polla ed i pomodori. Sfilacciate le fette dimelanzane fritte e trasferitele dentro ilsugo insieme al basilico spezzettato conle mani e spolverate con cannella in pol-vere. A parte mettete sul fuoco l'acquaper la pasta, scolatela al dente e versa-tela nel recipiente con il condimento. Fa-tele saltare per qualche istante a fuocovivace, così da lasciarle insaporire bene.Aggiungete il pecorino e servite subito.
Ci è simp atica la persona che più ci somigliaD.ssa Aurora Michela Renna - Giornalista - Collaboratrice da Vitulazio
Ogni giorno siamo av-volti e spesso plasma-ti dalla comunicazionema quanto i rapportirelazionali e quindi co-municativi con gli altriinfluiscono sul nostro
umore? Perché alcune persone cisembrano di conoscerle da una vitapur avendole incontrate una solavolta?Cosa fa scattare in noi una in-spiegabile simpatia o antipatia "a
pelle" verso gli altri? Studi recentihanno dimostrato che la simpaticanasce nei confronti di chi il nostrocervello avverte come persona mol-to simile a sé. Indagini radiograficheapplicate al cervello hanno dimostra-to che quando pensiamo a una per-sona verso la quale nutriamo unaprofonda simpatia si attivano lestesse aree del cervello che sonostimolate quando pensiamo a noistessi ossia la cosiddetta corteccia
prefrontale ventromedia. La scoperta fatta da una scienziataamericana Adrianna Jenkins oltre afornire una spiegazione scientificasui meccanismi che innescano in noila simpatia verso gli altri, è di vitaleimportanza perché la scienziata af-ferma che capire il modo in cui il cer-vello produce emozioni è un passo inavanti per comprendere l'origine e lacura di determinate malattie comel'autismo.
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E' stato pubblicato dallostorico inglese Basil Lid-dell Hart un'interessantebiografia di Scipione l'A-fricano che ci fa conosce-re la singolare storia diCaio Albio Caleno, unsoldato semplice che si
ribellò al grande Scipione l'Africano. Omeglio un soldato di Cales che insiemead un altro soldato semplice (Caio AtrioUmbro), spinse i suoi compagni d'armeall'ammutinamento. La vicenda è parti-colarmente interessante anche perchéCaio Albio Caleno non appare tra i cale-ni ricordati da Carcaiso nella sua storiadell'Antica Cales. Lo storico Liddell Hart,dicevamo, nel suo libro, scritto per il Cor-pus Christi College di Cambridge, allepagine 71-76, ripercorre l'incredibile ri-volta di questi due soldati semplici (Albioe Atrio) che sobillarono una grande som-mossa contro Scipione l'Africano, tra letruppe romane di stanza in Spagna, sulfiume Sucro (attuale Jucan) a metà stra-da tra Cartagena e Tarragona. Il malcon-tento dei soldati romani, spiega Liddell,era dovuto alla mancata corresponsionedelle paghe, cosicché "i soldati, si am-mutinarono e, scacciati i tribuni dal cam-
Caio Albio Caleno. Il soldato semplice che si ribellò a Scipione L'AfricanoProf. Paolo Mesolella - Giornalista - Collaboratore da Calvi Risorta
po, misero al comando della rivolta duesoldati semplici, Caio Albio Caleno eCaio Atrio Umbro, che erano stati i prin-cipali sobillatori della sommossa, in vistadel bottino". Gli ammutinati - spiega lostorico inglese - avevano calcolato chenel disordine generale conseguente allamorte di Scipione, sarebbe stato possibi-le saccheggiare ed esigere tributi a loropiacere. Ma quando risultò chiaro che levoci sulla morte di Scipione (dovute allasua malattia) erano infondate, la rivolta siacquietò. Polibio e Livio, però, testimo-niano che "Scipione non si era mai tro-vato in maggiore imbarazzo e difficoltà.Mandò sette tribuni incontro agli ammuti-nati e incontrò le truppe a Cartagena.Qui Scipione parlò aisoldati dicendo:"Neppure so conquale nome debbachiamarvi. Né citta-dini né soldati, manemici. Vedo infattiazioni, propositi eanimi da nemici". Poirivolse il proprio sde-gno ai capi che sierano scelti (AlbioCaleno e Atrio um-
bro), ignoranti e di bassa estrazione, de-ridendo i loro nomi e facendo leva sulsenso del ridicolo e sulla superstizionedei soldati: si fossero almeno messi agliordini di un tribuno militare, anziché disemplici soldati. Non appena Scipioneebbe finito di parlare, ricorda Livio, si udìla voce dell'araldo che leggeva i nomi deisoldati condannati. Questi furono trasci-nati, nudi e legati, al centro dell'assem-blea, e qui furono giustiziati sotto gli oc-chi di tutti. La truppa invece fu perdona-ta ed ogni soldato ricevette la sua pagaper appello nominale. Fu una giusta le-zione di severità verso i caporioni e didisponibilità nell'accogliere le lagnanzedei soldati.
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L'Ansi di V itulazio a favore dei citt adini del territorioVin_Cel - Collaboratore da Vitulazio
Di notevole interesse è l'attività svolta dal-l'Ansi di Vitulazio che ha la sua sede in Via-le Kennedy al Parco Delta n. 34. Inaugura-ta solo il 24 aprile 2008, la nuova sede del-l'Associazione Vitulatina è stata già prota-gonista di alcune valide iniziative che han-no alleviato non poco i disagi dei cittadini diVitulazio e dintorni, specie in occasionedella presentazione delle domande di sup-plenza per il personale ATA delle scuole diogni ordine e grado. Infatti, per iniziativadel Presidente Prof. Alessandro Scialdonee del Vice-Presidente dott. Luca Antropoli,dirigente scolastico dell'IAC di Bellona ,l'Ansi di Vitulazio ha offerto agli interessatiun servizio di Consulenza Gratuita per lacompilazione dei modelli di domanda, dinotevole complessità, che richiedevanocompetenza e attenzione per non incorrerein errori che possono comportare anchel'esclusione dalle graduatorie. Hanno fruitodel servizio oltre 1000 persone che pergiorni hanno affollato la sede Ansi sotto laguida dei due Responsabili coadiuvatispesso da un loro esperto collaboratore,l'Assistente tecnico Marcello Lanziello. So-no stati distribuiti gratuitamente oltre 500modelli di domanda, e sono state resi dis-ponibili i codici delle scuole di tutte le pro-vince italiane. Numerosi gli attestati di sti-ma e gratitudine dimostrati da coloro che sisono avvalsi di questa possibilità. Intanto ègià pronta una nuova lodevole iniziativa: laI° Fiera del Libro Scolastico usato, che siterrà sempre presso la sede Ansi in Vitula-zio, Viale Kennedy Parco Delta 34, fruendoanche degli antistanti spazi all'aperto e delporticato. Coloro che vogliono vendere i lo-
ro libri usati possono richiedere l'uso gra-tuito di uno stand espositivo e provvederedirettamente alla cura dello stesso. Chi nonpuò provvedere in proprio potrà dare man-dato all'Ansi fornendo i seguenti dati: Au-tore, Titolo, Casa Editrice, Volume, Prezzodi copertina, Disciplina scolastica. I testidovranno essere consegnati entro le ore13,00 del giorno precedente la Fiera che,ha già avuto luogo domenica scorsa, 7 set-tembre e continua domenica prossima 14Settembre 2008 dalle ore 9,30 alle ore18,00. "Con questa iniziativa, spieganoScialdone ed Antropoli, si è inteso dare unaopportunità di risparmio alle famiglie giàfortemente penalizzate dal caro libri e dalcaro vita offrendo a tutti, con un piccolo sa-crificio da parte nostra, una possibilità diacquisto e di vendita dei testi scolastici chetroppo spesso vengono cambiati e diven-gono rapidamente obsoleti. Speriamo chetanti ragazzi e tante famiglie possano go-dere di questi vantaggi". L'Ansi di Vitulaziooffre ai giovani importanti servizi. In primoluogo la Consulenza Gratuita su tutte leproblematiche scolastiche grazie alla pre-senza di tre veri esperti del settore Scuola,ma incoraggia e indirizza i giovani allo stu-dio seguendoli fino al conseguimento del ti-tolo di studio ambito:Diplomi di Maturità,Diplomi e Attestati di qualifica Professiona-li, Recupero di anni e di debiti scolastici,Corsi di Informatica per il conseguimentodella Patente Europea e dell'IC3,m Corsi diLingua Inglese con relativa certificazione,Lauree on line, Corsi di Perfezionamento eMaster per docenti di ruolo e non di ruolo,per personale Sanitario, Amministrativo
ecc. Esami Rec e Rac ecc. Insomma chiun-que può trovare una risposta ai propri pro-blemi formativi e spesso anche lavorativi. AlPresidente al Vice-presidente e agli iscrittitutti gli auguri più sinceri di Buon Lavorodalla nostra Redazione.
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Il 17 giugno u.s., in casa Martone diPignataro Maggiore, è arrivata Fede-rica che ha colmato di gioia il fratelli-no Antonio, la mamma CarmelinaBorrelli, il papà Giuseppe ed i nonni:Antonio Martone, Ilda Fiorillo e Gio-vanni Borrelli. La gioia è condivisaanche dalla Redazione di Dea Noti-zie che ha tra i suoi validissimi colla-boratori, il nonno Antonio Martone.
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"L'Inverno" di Antonio V ivaldiProf.ssa Rossella Vendemia - Collaboratrice da Pignataro MaggioreS
Concluderò le mie considerazioni sui con-certi del ciclo de "Le Quattro Stagioni" diAntonio Vivaldi esaminando il Concerto inFa minore, detto "L'Inverno", in tre tempi:Allegro non molto, Largo, Allegro. Per buo-na parte della critica, "L'Inverno" rappre-senta il miglior concerto di tutta l'op. 8, sia
per misura ed equilibrio costruttivo, sia per intensità e for-za d'espressione. Il concerto era stato concepito dal com-positore veneziano perché fosse eseguito in chiesa, tant'èche i toni pastorali costringevano l'orchestra a suonare quasi in sor-dina, quasi a non voler disturbare i fedeli in preghiera. L'In-verno è descritto in tre momenti: l'azione spietata del ven-to gelido (allegro non molto), il secondo movimento, tra ipiù celebri de "Le Quattro Stagioni", della pioggia che ca-de lenta sul manto ghiacciato (largo) e la serena accetta-zione del clima rigido invernale (allegro).Ecco il testo del sonetto che accompagna il concerto:
Allegro non moltoAgghiacciato tremar tra nevi algenti
al severo spirar d'orrido vento,
correr battendo i piedi ogni momentoe per soverchio gel battere i denti;
Largopassar al fuoco i dì quieti e contenti
mentre la pioggia fuor bagna ben cento.Allegro
Camminar sopra il ghiaccio, e a passo lentoper timor di cader girsene intenti.
Gir forte, sdrucciolar, cader a terra,di nuovo ir sopra 'l ghiaccio e correr fortesin che il ghiaccio si rompe e si disserra;
sentir uscir dalle ferrate porteSirocco, Borea e tutti i venti in guerra;
questo è 'l verno, ma tal che gioia apporte.
Con questo meraviglioso concerto si chiude il ciclo de "LeQuattro Stagioni", il ciclo più noto delle composizioni vivaldia-ne, un'opera di grande importanza per l'intrinseca bellezzamusicale, ma anche per i nuovi orizzonti, sia tecnici cheespressivi, che ha aperto alla musica. Ne consiglio vivamen-te l'ascolto anche a chi si è avvicinato poco alla musica clas-sica, poiché questi quattro concerti sono davvero di forte im-patto e di sicura comprensione.
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Giovedì 9 ottobre 2008Festa dell'Albero
Una iniziativa che si propone di sensibi-lizzare i cittadini alle tematiche ambien-tali legate alla salvaguardia del territorioed alla difesa del verde.
Venerdì 10 ottobre 2008Giornata del Sole
Il Comune di Bellona, in collaborazionecon il Forum ambiente, dedica al sole ed
alle fonti energetiche rinnovabili attraver-so una rete di eventi in piazza promossial fine di informare i cittadini e le Istitu-zioni a condividere strumenti concretiper consumare meno e meglio.
Sabato 11 ottobre 2008Puliamo Bellona
Una iniziativa di volontariato tesa a dif-fondere la cultura dell'ambiente dalla ri-duzione dei rifiuti all'aumento della rac-
colta differenziata, dalla riqualificazionedelle aree urbane alla valorizzazione de-gli ambienti naturali.
Domenica 12 ottobre 2008Adottiamo una Piazza
Una iniziativa che tende a coinvolgere ibambini, i giovani e gli anziani in un pro-cesso di stimolo al rispetto dell'ambientenaturale tutelando spazi pubblici a loroaffidati.
Differenziamoli!
Multimaterialeleggero
(Sacco azzurro)
Dieci audioguide in quattro lingue al museo Silio It alicoDott.ssa Ilenia De Rosa - Giornalista - Collaboratrice da Vico Equense (NA)
Vico Equense (NA) - Arri-vano dieci audioguide almuseo archeologico SilioItalico di Vico Equense.La struttura ospita in tresale circa duecento re-perti di varie civiltà ed ac-coglie continuamente tu-
risti provenienti da tutto il mondo. Con leaudioguide oggi i visitatori hanno la pos-sibilità di ottenere tutte le informazioni
inerenti le varie aree del museo nellapropria lingua. Le nuove strumentazioni,infatti, offrono spiegazioni in italiano, in-glese, francese e tedesco. "Obiettivodell'amministrazione, spiega FerdinandoAstarita, assessore alla cultura, è rende-re facile ai turisti l'accesso alla culturaracchiusa nella nostra ricca città. Il mu-seo archeologico contiene reperti greci,etruschi e delle civiltà italiche che docu-mentano la vita dell'insediamento dal
quale si sviluppò Vico Equense nel setti-mo e ottavo secolo a. C.". Il museo con-tiene anfore, ceramiche, bronzi, vasella-me ed è aperto dal lunedì al venerdì dal-le 9.00 alle 14.00, inoltre martedì e gio-vedì dalle 15.30 alle 18.30. Per ulterioriinformazioni: Dott.ssa Ilenia De Rosa -Addetto Stampa Comune Vico Equense(NA) Tel. 081 801 9220 - 338 328 3418 [email protected]
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I bambini e la "p aura della scuola"D.ssa Laura D’Aiello - Psicologa Psicoterapeuta Esperta in Psicologia Giuridica - Collaboratrice da Vitulazio
La paura o l'ansia diandare a scuola ri-guarda un numerosempre maggiore dibambini in età scola-re. Essa si manife-sta con pianti, tre-
mori, mal di pancia e di testa, crisi dipanico prima di varcare l'ingressodella classe, ma talvolta si manifestagià a casa prima di partire per anda-re a scuola. Spesso viene conside-rata un capriccio, una sorta di ribel-lione, una crisi evolutiva. L'inseri-mento, ovvero l'integrazione nelmondo scuola, richiede al bambinola capacità di accomodarsi ad unospazio ignoto in cui dominano nuovefigure di riferimento, e velate grigliedi relazioni laboriose ed impegnati-ve. Le disuguaglianze nella facilità odifficoltà di adattamento all´ambientee alla vita scolastica, dipendono daltipo di personalità del bambino, per-tanto dal modo di essere di quest'ul-timo. Ci sono bambini che nonostentano alcuna difficoltà sindall´inizio, altri che devono superareuno stadio introduttivo di incertezzaed esitazione. Il fenomeno è stato
sempre presente in tutte le epochema oggi è più visibile. Prima si anda-va a scuola a sei anni, magari i bam-bini non frequentavano neanche l'a-silo e molti, come anche le mamme,vivevano male il distacco. Oggi pa-recchie cose sono cambiate, le ma-dri vanno a lavorare e i bambini arri-vano davanti allascuola e diconociao senza proble-mi. Per questo icasi di fobia dellascuola appaionopiù evidenti. Biso-gna però fare at-tenzione che nonsi stia enfatizzan-do una nuova ma-lattia rendendo pa-tologico un atteg-giamento che ènormale o comun-que risolvibile.Spesso, però, il ri-fiuto scolastico èun lessico non ver-bale creato ad ef-fetto dal bambinoper comunicare al-le persone accan-to a lui, spessocon poca o scarsaintelligenza emo-zionale, uno statodi malessere. Adogni modo,la scuo-la e il nucleo fami-liare, hanno il do-vere di fronteggia-re con opportunacircospezione econ l'aiuto diesperti (psicologi,
pedagogisti) i dissomiglianti casi didisagio scolastico, che si manifesta-no in maniera eclettica e multiforme.Il disagio scolastico, infatti, può pro-vocare limitazioni o blocchi cognitivi,ma anche rinunce, che, di fatto, pos-sono influenzare considerevolmentela vita infantile.
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( Albert Einstein)La libertà fa scoprire strade infinite
(Hegel)Il sesso e la cucina si nutrono dellestesse parole
(D'Annunzio)La mancanza di entusiasmo è comela morte prematura
(Schopenauer)E' meglio una cosa vista che centosentite
(Zenone)
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Mobili e rivestimenti che brillanoAntonietta Falco - Appassionata della casa e delle cose - Collaboratrice da Vitulazio
Tutt'altro che insensibiliagli appelli degli ambien-talisti molti dei creativipuntano sul richiamo allanatura, evocata tramiteforme, colori e materialitrattati ecologicamente.In una parola, fiori, fo-
glioline e tanto legno ovunque, megliose con venature bene in vista. Altri desi-gner, forse più in vena di frivolezze osemplicemente attenti al mondo dellamoda, vestono i tessuti e i mobili dellacasa con fantasie argento e oro, o li ri-coprono totalmente a specchio.Chi ama le curve, poi, quest'anno, po-
trà riempire la casa di mobili dalle formesempre più tondeggianti, e se propriosarà necessario trovare un posto per i li-bri, siano messe al bando le linee orto-
gonali, e gli scaffali vengano appesi as-solutamente in senso diagonale! I coloridi punta delle nuove collezioni? Il verde,colore della natura che tanto bene si ab-bina con il legno. Ma anche molti toni caldi, dal rosso al-l'arancione, e qua e là contrasti black &white. Se la moda ha decretato il trionfodell'argento per le prossime stagioni,anche il design non vuole essere da me-no. Mobili e rivestimenti brilleranno dieleganti riflessi nelle nostre case al paridi sandali e borse gioiello. Tessuti di ar-gentea fantasia rivestono poltrone, diva-ni, chaise longue e cuscini, e molte lam-pade verranno impreziosite da decorioro, argento e bronzo. Molto usato il materiale riflettente pereccellenza: lo specchio, che oltre a mol-tiplicare le fonti di luce ha il grande pre-
gio di allargare la prospettiva, in tempi dicarenza di spazio. Una casa accogliente e protettiva in cuirifugiarsi, abbassando le difese: è il so-gno di tutti noi, in tempi di crisi economi-ca e ambientale e di fondamentalismo.La comodità diventa un valore semprepiù importante, purché si concili con l'e-stetica: nelle case prendono posto "chai-se longue" e poltrone dal design partico-larmente ricercato anche per quanto ri-guarda l'ergonomia. Molti di questi elementi sono concepitiper gli spazi flessibili legati alle nuoveesigenze abitative: "chaise longue" recli-nabili in modo da occupare minore spa-zio o composte di materiali impermeabi-li, in modo da servire anche come lettinida esterni. L'importante è che brillino,per essere più chic.
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Bisogna avere il coraggio di reagire e dire bast aDr. Luca Terrazzano - Ingegnere Chimico e Cabarettista - Collaboratore da Vitulazio
Ci sono dei ladri a Vi-tulazio e vi dirò chi so-no. Bisogna avere ilcoraggio di reagire edire basta. Non parlodi semplici ladri, nonsto parlo di chi ti entrain casa e ruba i beni ei valori guadagnati col
sudore dei sacrifici. Ci sono in questopaese ladri più colpevoli, più pericolosi,più nascosti e dirò chi sono. Da ragazzocorrevo nelle strade della campagna, finVitulazio, corro immerso nella natura, tragli ulivi e le siepi. Corro quasi tutti i gior-ni da più di 15 anni. Conosco le stradeasfaltate e le viuzze sterrate. Correre emuoversi nella natura è ancestrale, ècongenito, è scritto nei nostri geni, lo fa-cevano gli uomini primitivi per cacciare ecoltivare, per vivere e dormire, per na-scondersi ed incontrarsi. Noi nasciamodalla natura e ciò è insito in noi, non pos-siamo rinnegarlo. Siamo e saremo sem-pre animali, evoluti e razionali, ma sem-pre animali anche se pensanti. Di tutti glianimali la scienza non conosce alcunaspecie che cerca di distruggere il postodove nasce e vive. In questo siamo uni-ci. Ai bordi delle strade tra una coltiva-zione di pesche e un vitigno brucia uncumulo di rifiuti, plastica e carta, bottigliee scatole, frigoriferi e materassi, televi-sori e mobili (mi fermo nella lista perchédovrei scrivere tutti gli oggetti o cose chel'essere uomo pensante ha e utilizza nel-
le proprie case). Discariche a cielo aper-to inquinano falde acquifere, aria econtaminano la frutta, la verdura, i ce-
reali etutti i de-r i v a t iche ilpensan-te man-gia a ta-v o l a .L’ i n c o -sc ientescar ican e l l e
campagne, si libera dell'ingombro e dellapuzza che ha a casa e scappa via, per-ché sa che ha commesso qualcosa di il-legale. Ma a costui non importa se i pro-dotti chimici tossici e nocivi contenuti neirifiuti si accumulano nel terreno e poi tor-nano nella tavola; è questo il piatto mi-gliore che riesce a preparare per i proprifigli e per se stesso.“La besta pensante”è ignorante e siestinguerà per igno-ranza. I suoi antenatidicevano: “La saluteprima di tutto"; men-tre Dio predica "Ri-spetta il prossimo tuocome te stesso".L’incosciente non ri-spetta gli altri né sestesso e non ha cura
per la propria salute, né per quella deglialtri. Egli distrugge la natura e ammala lavita. Ora sapete chi ci ammazza lenta-mente, ora sapete chi sono i ladri in que-sto paese, ora sapete chi ci sta rubandola vita. I ladri siamo noi che pensiamo siapiù comodo lasciare bottiglie e barattolidi vetro nelle campagne, piuttosto chenelle campane adibite alla raccolta; i la-dri siamo noi che non ci preoccupiamo difare la raccolta differenziata; i ladri siamonoi che bruciamo i rifiuti fuori casa. I ladrisiamo noi che per comodità, ignoranza escarsità di impegno rubiamo la vita aglialtri e a noi stessi. Non c'è furto peggiore che quello di ru-bare la vita ad un altro uomo. Il pensan-te, l’incosciente e il ladro sono la stessapersona. E intanto corro. Fiuto e ri-fiuto i miasmidei cumuli che bruciano. E correndoscappo via, guardo in alto e mi sforzo dinon pensare.
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Dakovica - 27 agosto 2008 Ragaz-zo kosovaro paraplegico inviato inItalia per dare speranza al suo futu-ro. Nishori Pajtim, classe 1991, ra-gazzo kosovaro affetto da una frattu-ra multifragmentale della spina dor-sale (paraplegia secondaria da trau-ma vertebro midollare ) è stato tra-sportato con un C130 dell'Aeronauti-ca militare della 46^ Brigata Aereaalla volta di Pisa, per essere curato
in Italia. L'operazione e la degenzanell'Ospedale di Trento durerà circaun mese e verrà seguita anche daimilitari appartenenti al ComandoTruppe Alpine e della Brigata Para-cadutisti Folgore, per dare eventua-le supporto al ragazzo e alla sua fa-miglia. La patologia di Pajtim, causa-ta da una caduta da un albero men-tre stava aiutando il padre nel lavoro,non è curabile in Kosovo ed il ragaz-zo era destinato a rimanere paraliz-zato per tutta la vita. Successiva-mente alla richiesta di aiuto della fa-miglia del ragazzo alla Cooperazio-ne Civile Militare (CIMIC) - HealthCenter della MNTF-W, su base Bri-gata Pinerolo, il caso di Pajtim è sta-to preso a cuore dai militari italiani, i
quali hanno organizzato la cura, iltrasporto e la degenza presso l'O-spedale Santa Chiara di Trento. IlCIMIC Health Center dall'inizio del-l'anno ha visitato circa 500 pazienti ,tra cui 68 quelli inviati in Italia per lecure e 61 rientrati in Kosovo guariti. Non smetteremo mai di ringrazia -re i nostri militari per la meritoriaopera che svolgono. Il Direttore
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Tacchi alti e orgasmiciD.ssa Anna Cervino - Scienze del benessere - Collaboratrice da Caserta
Estate, voglia di in-contri, voglia di con-quiste. E le donne ti-rano fuori il lato mi-gliore per sedurrel'uomo dei sogni enon solo. Aiutate dallamoda che per questastagione osa di nuovo
le minigonne ma soprattutto che accan-to alle ballerine ripropone gli amati eodiati tacchi a spillo. Minigonne e scar-pe alte che slanciano ancora di più la fi-gura delle modelle in passerella ma cheben si adattano anche alle forme piùmorbide delle donne comuni. A sponso-rizzare poi la tendenza del tacco alto (al-meno sette centimetri) arriva anche la ri-cerca di una urologa veronese. Secon-do la studiosa italiana comminare suitacchi alti gioverebbe alle prestazionisessuali. La postura assunta con questotipo di calzature consentirebbe di far la-
vorare i cosiddetti "mu-scoli del piacere" e digiungere all'intesa per-fetta con il patner.Quindi il tacco a spillonon è solo un piacereper gli occhi ma ancheun aiuto per migliorareil rapporto di coppia.Sarà! Basteranno diecicentimetri in più perraggiungere l'orga-smo? Penso che deci-samente ci sia bisogno
di altro. In test a un diavolo per capello
"Un diavolo per capello" è il motto diquesta estate 2008. La corsa alla chio-ma perfetta, infatti, è già cominciata. Ecosì addio a piastre e prodotti lisciantiche per tutti i mesi invernali hanno fattocompagnia alle giovani e meno giovanidella Penisola. Il total straight fatto di li-
nee squadrate simil caschetto alla Va-lentina, eroina dei fumetti, infatti, lasciaspazio a un look vaporoso e fuori daglischemi per certi versi più romantico enaturale con un effetto spettinato e diclasse che dominerà sui lidi regalandomorbidezza e fascino. Ma anche i taglicorti si riaffermeranno purché siano sba-razzini e disordinati. La simmetria e l'or-dine, dunque, sono assolutamente ban-diti. E sul colore ci sarà da sbizzarrirsi. Aprevalere saranno certamente le tonalitànaturali e di contrasto quelli estrema-mente accessi. Largo, quindi, al rosso, alrosa, al blu e al viola con l'effetto di "na-tureshock". Molto in voga sarà ancora lafrangia che, come moda vuole, dovrà an-ch'essa essere più morbida e spettinata,in linea con l'estate 2008. E intanto sipensa già al must del 2009 che punta al-la salute dei capelli, salute che passadalla maschere ristrutturanti e rivitaliz-zanti.
Ragazzo inviato in Italia per dare speranza al suo futuroNota inviataci da Dakovica (Kosovo) - dal Ten. Niccolò Cordero
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Modificare il Codice della strada è sufficiente per fermare le stragi?Avv. Enzo Natale - Collaboratore da Vitulazio
Continuano le stragidel sabato sera; conti-nuano a circolare in li-bertà drogati, alcolistied alcolizzati alla gui-da di autovetture o au-tocarri; continuano amorire innocenti e in-colpevoli, sfortunatisolo per essersi trovati
in una fatale circostanza di luogo e di tempodi fronte un incosciente. Il nostro legislatoredi turno che cosa fa? Interviene e modificaulteriormente il Codice della strada, illuden-dosi che solo inasprendo le pene il fenome-no può essere contenuto! Sull'argomentocredo di avere già espresso su queste pagi-ne il mio pensiero e sono convinto non solocome cittadino, ma soprattutto come mode-sto operatore del diritto che il fenomeno nonva combattuto con le misure volta per voltaadottate e con le varie modiche apportate,ma diversamente. Vietare la guida in stato diebbrezza e punire con l'ammenda prima, conl'arresto e con la sospensione ed in ultimo ilritiro della patente, è assodato, non è più suf-ficiente e non garantisce una corretta e pun-tuale prevenzione. Disporre poi come penaaccessoria la confisca del veicolo è inutile setale misura non va applicata nel caso in cui ilveicolo appartenga ad altri (quanti giovaniguidano auto di grossa cilindrata di proprietàdei genitori o di altri; quanti camionisti guida-
no autocarri di proprietà altrui). L'inasprimen-to poi delle pene inserito dal Nuovo Pacchet-to Sicurezza (Dl. 92/2008) previsto nel casoin cui la guida in stato di ebbrezza o dopoavere fatto uso di sostanze stupefacenti ab-bia provocato morte o gravissime lesioni, contutte le pene accessorie del sequestro e delfermo amministrativo del veicolo, a che servese poi la pena irrogata non viene per la mag-gior parte dei casi eseguita o scontata, benpotendo usufruire il presunto contravventoredi tutta una serie di benefici inidonei alla re-pressione. Allora, come già dibattuto in unprecedente articolo, la modifica non va ap-portata alle norme del codice della strada cheper un verso o per un altro sono sempre lestesse, a prescindere dalla entità della pena,ma al codice penale ed al codice di procedu-ra penale in materia dicolpa e dolo, ed in ma-teria di benefici e so-spensione condiziona-le della pena. Una per-sona dedita all'alcool(accertamento questosemplice),una personache fa uso di sostanzestupefacenti, una per-sona abilitata alla guidadi autocarri per lunghitratti,proprio perchéconsapevoli delle re-sponsabilità cui vanno
incontro nel momento in cui si mettono allaguida in stato di alterazione psico-fisica, sonocoscienti di una condotta illecita ed illegittima,e come tali vanno puniti con fermezza e deci-sione, giudicando doloso il loro comporta-mento, e non consentendo loro assolutamen-te di usufruire di tutti i benefici che la nostralegislazione garantista prevede in tutti i casi dicolpa per negligenza, imprudenza ed imperi-zia. Solo configurandosi in caso di incidentiche abbiano provocato la morte di innocenti,una ipotesi di omicidio doloso e non colposo,il responsabile può essere rigorosamente pu-nito con la custodia in carcere per tutta la du-rata della pena da espiare e solo attraversoun esempio serio di applicazione ed esecu-zione della pena, potrà maturare per il futurouna coscienza sociale diversa e migliore.
Corsi di Formazione perAlimentaristi e Corsi inerenti la Sicurezza sul lavoro, el’adeguamento alle normative europee Attestazione SOA ai sensi del DPR34/2000 perla partecipazione a gare pubbliche; ISO 9001/2000 (Vision Certifica-zione di Qualità); ISO 14001:2004 14000. EMAS: Certificazione Ambientale;OHSAS 18001 (certificazione dei sistemi di gestione della sicurezza e della salutedei lavoratori). L’elenco è il seguente: Addetti antincendio in attività a rischio in-cendio medio h8 Euro 150,00; Il Datore di lavoro conforme al decreto del mini-
stero del lavoro e della previdenza sociale del 16/01/1997 h16 Euro 200,00; Addetto al primo soccorso ai sensi del D.M.388/2003 gruppo B E C h12 Euro 150,00; "Il Rappresentante dei lavoratori perla sicurezza" conforme al decreto del Mi-nistero del lavoro e della Previdenza sociale del 16/01/197 h32 Euro 200,00; "Il Responsabile del servizio di prevenzionee protezione" ai sensi del DS 626/94 e conforme al D.Lgs. 195 del 23 giugno 2003 con rispettivi moduli A,B,C e tutti i ma-crosettori di appartenenza h120 Euro 500.00; Addetto all'emergenza (art 4 comma 5 D.Lgs 626/94) h12 Euro 150.00; Co-ordinator e per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili (D.Lgs. 494/96) h120 Euro 500.00; Addetto al montaggio esmontaggio ponteggi (d.lgs. 235/03) h28 Euro 200,00 Corsi sicurezza stradale perautotrasportatori. (da definir e)” Accredit ato dalla Regione Camp ania - Informazioni: Acliterra Camp ania per la legalità - viale Minieri, 85 - 82037 T eleseTerme (BN) Telefax 0824 976 562 [email protected] - Referente corso: D.ssa Daniela Mistero T el 393 996 4470
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Digitando in Internetla parola "dieta" pos-siamo ottenere mi-gliaia di siti e tanti di-versi tipi di program-mi dietetici di prontoutilizzo dai nomi piùcoloriti, ma in nessu-no di essi è mai citato
l'aggettivo "ipocalorico". Abbiamo dietea ridotto contenuto di zuccheri ovverodieta di…Atkins, Punto o dell'astronau-ta, Scarsdale, Mayo, a Zona; ci sonopoi le diete vegetariane…Pritikin, Ve-gan, Zen ed ancora le diete senza va-rietà…dissociata classica, dissociataShelton, dei 4 giorni, del pompelmo euova, del minestrone, monocibo, Be-verly Hills, Hollywood. Queste diete so-no tutte da considerare nutrizionalmen-te squilibrate, talvolta monotone, dis-
La "diaitha" e le dieteD.ssa Ersilia Altieri - Collaboratrice da Capua
educative e tutte producono degli incon-venienti a partire dai possibili stati ca-renziali di macronutrienti, di sali minera-li e di vitamine. E' un fenomeno esplosoesponenzialmente in modo preoccu-pante, la diet industry produce danninella popolazione noti a tutti, in realtàdiete così sbilanciate in nutrienti (alcunesi basano esclusivamente su dei pre-giudizi) possono non solo far perderepeso per poi riprenderlo, ma causaredegli importanti squilibri metabolici. Pur-troppo la parola "diaitha" ( dal greco:Regime di vita - vedi articolo "Equilibrioalimentare = Benessere di vita) ha as-sunto un significato negativo e la mag-gior parte delle persone che si prepara-no ad affrontarla la considerano comeun elenco di sacrifici e rinunce da attua-re in poco tempo. Il desiderio del "tuttoe subito" spinge a queste restrizioni in-
congrue il cui risultato è inevitabilmentecaratterizzato da cicli altalenanti di caloponderale e recupero del peso perduto,producendo danni avvolte addirittura ir-reversibili. Credo che la "daita" debbaessere considerata come un regime divita corretto ed è compito degli "addettiai lavori" far assimilare tale messaggio.Il primo passo consiste nel parlare didieta bilanciata normo o ipocalorica, do-ve non sono demonizzati o aboliti alcu-ni alimenti e successivamente presen-tarla come uno strumento per modifica-re NON TEMPORANEAMENTE maDEFINITIVAMENTE le abitudini alimen-tari sbagliate con miglioramento dellostato di salute. Inoltre, la costante e cor-retta attività motoria deve essere asso-lutamente considerata evento comple-mentare alla dieta e ovviamente….met-tersi a tavola con amore…
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Parcheggio sui nat antiProf. Architetto Giuseppe Pagano
Il Prof. Architetto Giu-seppe Pagano, nac-que a San Ciprianod'Aversa, (CE) morì aFormia (LT). I resti so-no tumulati nella cap-pella gentilizia che lostesso prof. Paganofece edificare nel ci-
mitero di Bellona (CE). Trascorse la vitanegli Atenei italiani. Dapprima come stu-dente e poi come professore. Le sue ri-cerche sono state ritenute di grande va-lidità tanto che furono pubblicate da unanota casa editrice italiana. Nel 1984 vin-se il concorso per ricercatore di ruoloimpostando la propria attività didatticanell'individuazione di elementi spazial-mente flessibili. Questa ricerca condottacon il massimo impegno dai gruppi di al-lievi del corso di progettazione architet-tonica IV anno si concretizza in un volu-
me. Dal 1990esplicò attivi-tà didatticacome profes-sore relatoredi tesi di lau-rea della Fa-coltà di Ar-chitettura dell'università Federico II diNapoli. Alcuni lavori come le tesi "Centrosperimentale di ci-nematografia e tele-visione" e "interven-to residenziale inte-grato con strutturepolifunzionali" sonostate selezionate edesposte in diversemostre e successi-vamente pubblicatenel testo "Architettu-ra e Territorio". Il
professore architetto Giuseppe Paganofu iscritto all'albo degli architetti dellaprovincia di Caserta dal 30 dicembre1980 con il numero cinque. Negli ultimianni di vita terrena il professore Paganoregistrò, con numero LT.01000016, pres-so l'ufficio brevetti di Latina una sua idearitenuta del tutto originale ed innovativa.Parcheggio sui natanti.
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Il personaggio: Nicola Del Vecchio Med. D'Oro al Valor MilitareRag. Vittorio Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore
Dopo l'articolo con cuiricordammo l'eventodella concessione diMedaglia d'Oro al ValorMilitare al nostro con-cittadino Nicola DelVecchio ci siamo pre-murati di approfondirele nostre ricerche per
meglio conoscere il personaggio. Le risul-tanze sono interessanti e fanno onore alnostro Nicola suscitando, anche, un certoorgoglio nel considerare, dal punto di vistacampanilistico,le sue origini pignataresi.Apprendiamo da " La Stampa" di giovedì31 ottobre 1991 che in quell'anno, ancorain servizio attivo nell'Arma Benemerita,partecipò alle indagini per l'arresto di dueevasi dal carcere di Vercelli rei di aver uc-ciso a bastonate di un tassista biellese.Ebbene, in quella occasione, Nicola, daesperto segugio, indirizzò le indagini coor-dinate dal Magistrato Maria Luisa Ferrariverso un possibile nascondiglio degli as-sassini ad Amsterdam. "La Stampa" scri-ve: "Per me sono ad Amsterdam, avevaconfidato alla Dottoressa Ferrari NicolaDel Vecchio, il maresciallo in servizio allaProcura di Biella. Un'intuizione che si è ri-velata azzeccata". Nicola, infatti, in Olan-da con un commilitone, da esperto inve-stigatore consentiva di porre fine alla fugadegli assassini. Nel 1997 ritroviamo il no-stro Nicola, investigatore privato, in unaoperazione da intrigo internazionale su in-carico affidatogli da una importante com-pagnia di assicurazione. Auto di tutte lemarche venivano rubate e sparivano da
Forlì, Milano, Venezia, Genova, Bergamo,Torino, Legnano, Parma, Treviso e Bellu-no con gravi danni per indennizzi assicu-rativi. Nicola, attraverso la sua agenzia diBiella, riusciva a smascherare un vastotraffico con il quale le auto trasferite in Ma-rocco riapparivano in Francia e reimmatri-colate. Un giro vorticoso di centinaia ecentinaia di milioni. Le particolari doti diNicola, ex sottufficiale dei Carabinieri era-no, ormai, conosciute per i notevoli suc-cessi investigativi conseguiti durante il co-mando di stazione di Cossato e per la suacollaborazione di Polizia Giudiziaria dellaProcura. Nel 2005 un killer filippino uccideun suo connazionale a Chiavazza, quar-tiere di Biella, l'assassino già ricercato dal-l'Interpol, terrorista internazionale coinvol-to in altri fatti di sangue, viene rintracciatoe convinto alla confessione ed alla resadal nostro privato investigatore. Con lui incarcere finiscono mandante e complici.Un successo della giustizia attraversol'impegno, la passione e la seria compe-tenza di un uomo cheha fatto della legalità,nei Carabinieri primae da privato investi-gatore dopo, il suomotivo di vita. Ma nonfinisce qui, moltomanca alla nostra ri-cerca che richiede-rebbe maggior tempoe maggior cura. Ritro-viamo, ancora, Nicolanel 1998 in Perù perrisolvere il caso del
giovane italiano Martin De Ocana di origi-ne peruviane, in carcere a Lima, accusatodi traffico di droga. Il giovane era cadutonella trappola dei narcos per far passareun carico di cocaina. Una ingenuità alla ri-chiesta di consegnare un pacco ad un re-sidente. Un favore in cui alcune volte ca-dono molti ragazzi. Le poche notizie ripor-tate sono, anche se parziali, sufficienti adimostrare che ci troviamo al cospetto diun personaggio non comune, dotato di no-tevoli capacità in un campo non facile fat-to di delitti, traffici illeciti, furti, ecc. neiquali il nostro pignatarese riesce a farchiarezza districandosi con competenzaed esperienza, contribuendo ad assicura-re alla giustizia quanti sviano dal percorsodelle norme dettate dalla società e dallaconvivenza. Un altro tassello per quanti, al mio primoarticolo sulla Medaglia conseguita da Ni-cola Del Vecchio, mi chiedevano chi fos-se, dove stava; chi erano i parenti resi-denti nel nostro paese.
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