Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del...

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20 GRUPPO 7: MAZZONI STUCCHI FILIPPO MOTOLESE ITALO SUBISSATI BEATRICE NAVA RICCARDO INVERNIZZI CHIARA BONFANTI GIOVANNI MISTICONI LAURA ETTORI VALENTINA VAN DEN BOOMGAARD SARA PENNA ROBERTO MULLER SARA ZENA ELISA PAGANI NICOLO’ FRANCIAMORE MARCO COLOMBO RICCARDO MONTI RUBEN DI STEFANO FRANCESCO CODEGA FRANCESCA FAZZINI DENIS FERRANDO SUSANNA MAGGIONI BEATRICE LEVI ALESSANDRO MARONI MARCO TESTA ALICE - 11.15: Oratorio di S. Giovanni Battista - 12.00: Palazzo Ducale RELATORI PARTE STORICA: FRANCIAMORE MARCO, MONTI RUBEN RELATORI PARTE ARTISTICA: Palazzo Ducale: PENNA ROBERTO, ZENA ELISA, BONFANTI GIIOVANNI, ETTORI VALENTINA Oratorio S.Giovanni Battista: TESTA ALICE, FERRANDO SUSANNA, CODEGA FRANCESCA -PRANZO - POMERIGGIO: Alla scoperta di Urbino GUIDE NEL PERCORSO: LEVI ALESSANDRO - PARTENZA PER RIMINI - CENA E SERATA 21 Palazzo Ducale di Urbino e Galleria Nazionale delle Marche Lo splendido palazzo, voluto da Federico da Montefeltro a gloria della sua casata è espressione della sua personalità di uomo del Rinascimento, che coniugava la cultura con il mestiere delle armi e l’abilità politica. Federico giunge al governo dello Stato dei Montefeltro nel 1444. Figlio legittimato del conte Guidantonio, succede all’erede legittimo, il fratellastro Oddantonio, ucciso in una rivolta. La sua abilità politica e la sua moderazione lo rendono immediatamente principe gradito ai sudditi e alle corti italiane: sotto il suo dominio Urbino diventa in pochi decenni uno dei fari del Rinascimento italiano. A lui si deve l’impronta data alla città di Urbino in questo periodo. Grazie alla raffinata scelta di decoratori, provenienti soprattutto da Firenze e dalla Lombardia, e di artisti e architetti all’avanguardia come Piero della Francesca o Leon Battista Alberti, Federico trasforma definitivamente il contesto culturale e urbano. Il Palazzo Ducale ebbe diverse fasi di sviluppo e ad esso contribuì essenzialmente l’architetto dalmata Luciano Laurana cui si devono i fiabeschi torricini. Nel 1459 Federico aveva già dato avvio all’ampliamento e alla nuova decorazione della modesta residenza esistente dei conti del Montefeltro. Il palazzo ha una struttura funzionale nella quale è presente l’ingegnere e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione e la modernità della residenza possono essere particolarmente apprezzati con la visita ai sotterranei, alle cucine, alla neviera e ai servizi, che mostrano l’organizzazione di una struttura che poteva ospitare un esercito di famigli e una ricchissima corte. Accanto alle sue stanze, nel nucleo centrale del palazzo, fra i due torricini, il duca aveva fatto realizzare lo splendido studiolo intarsiato, manifesto della sua cultura. La Galleria Nazionale delle Marche occupa tutte le sale finora recuperate del Palazzo Ducale al primo e secondo piano, per un totale di circa ottanta ambienti. Vi sono esposti dipinti su tavola e su tela, affreschi, sculture in pietra e in terracotta, sculture lignee policrome e dorate, legni intarsiati, mobili, arazzi, disegni e incisioni: tutte opere situabili cronologicamente tra il Trecento e il Seicento. La visita della struttura ha inizio dal cuore del Palazzo: il Cortile d’Onore, contornato sui quattro lati da un portico ad archi che riporta un’iscrizione dedicatoria in memoria del duca Federico. Dal Cortile si accede ad una serie di ambienti suggestivi: la Biblioteca del Duca, che ospitò una delle collezioni più cospicue dell’epoca; la Sala

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Lo splendido palazzo, voluto da Federico da Montefeltro a gloria della sua

casata è espressione della sua personalità di uomo del Rinascimento, che

coniugava la cultura con il mestiere delle armi e l’abilità politica.

Federico giunge al governo dello Stato dei Montefeltro nel 1444. Figlio

legittimato del conte Guidantonio, succede all’erede legittimo, il fratellastro

Oddantonio, ucciso in una rivolta. La sua abilità politica e la sua moderazione

lo rendono immediatamente principe gradito ai sudditi e alle corti italiane:

sotto il suo dominio Urbino diventa in pochi decenni uno dei fari del

Rinascimento italiano.

A lui si deve l’impronta data alla città di Urbino in questo periodo. Grazie

alla raffinata scelta di decoratori, provenienti soprattutto da Firenze e dalla

Lombardia, e di artisti e architetti all’avanguardia come Piero della Francesca o

Leon Battista Alberti, Federico trasforma definitivamente il contesto culturale

e urbano.

Il Palazzo Ducale ebbe diverse fasi di sviluppo e ad esso contribuì

essenzialmente l’architetto dalmata

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na cui si devono i fiabeschi

torricini. Nel 1459 Federico aveva già dato avvio all’ampliamento e alla nuova

decorazione della modesta residenza esistente dei conti del Montefeltro.

Il palazzo ha una struttura funzionale nella quale è presente l’ingegnere

e architetto militare del duca, il senese

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L’aspetto “tecnico” della costruzione e la modernità della residenza possono

essere particolarmente apprezzati con la visita ai sotterranei, alle cucine, alla

neviera e ai servizi, che mostrano l’organizzazione di una struttura che poteva

ospitare un esercito di famigli e una ricchissima corte.

Accanto alle sue stanze, nel nucleo centrale del palazzo, fra i due torricini, il

duca aveva fatto realizzare lo splendido studiolo intarsiato, manifesto della sua

cultura.

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che occupa tutte le sale finora recuperate

del Palazzo Ducale al primo e secondo piano, per un totale di circa ottanta

ambienti.Vi sono esposti dipinti su tavola e su tela, affreschi, sculture in pietra

e in terracotta, sculture lignee policrome e dorate, legni intarsiati, mobili,

arazzi, disegni e incisioni: tutte opere situabili cronologicamente tra il Trecento

e il Seicento.

La visita della struttura ha inizio dal cuore del Palazzo: il C

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contornato sui quattro lati da un portico ad archi che riporta un’iscrizione

dedicatoria in memoria del duca Federico.

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ca, che ospitò una delle collezioni più cospicue dell’epoca; la Sala

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dei Banchetti e le due cappelline private del Duca (Cappella del Perdono,

Tempietto delle Muse), gli Appartamenti dei gentiluomini d’arme, che oggi

ospitano il Museo archeologico, e infine i Sotterranei, che costituiscono il vero

‘motore’ del palazzo, con numerosi ambienti di servizio: Cucina, Bagno del

Duca,Neviera,Scuderia, ecc.

Salendo il monumentale Scalone d’Onore si raggiunge il primo piano nobile,

diviso in cinque appartamenti: Appartamento della Jole,Appartamento

dei Melaranci,Appartamento degli Ospiti,Appartamento del Duca,

Appartamento della Duchessa, oltre a varie Sale di Rappresentanza.

Nell’Appartamento del Duca, in particolare, il visitatore si trova

completamente immerso nel mondo rinascimentale del duca Federico.

L’appartamento consta di pochi eccezionali ambienti: la Sala delle Udienze,

loStudiolo,laCappellina di Guidubaldo,ilGuardaroba del Duca,laCamera

da letto.E’ proprio in queste sale che sono esposti i più grandi capolavori

del Quattrocento: pitture, sculture, intarsi di artisti che operarono su diretta

commissione di Federico.

Si inizia con due capolavori di Piero della Francesca: la

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prospettiva... “. NellaCamera da Letto è esposto il R

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ldo realizzato da Pedro Berruguete.

Dall’Appartamento del Duca si entra direttamente in quello che era il cuore

stesso del palazzo e della vita di Corte, le Sale di Rappresentanza: la Sala degli

Angeli, la Sala del Trono, la Sala delle Veglie. La più sontuosa delle tre, la Sala

degliAngeli, custodisce alcuni capolavori del Rinascimento: la

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IlSalone del Trono, o Sala delle Feste, è invece l’ambiente più maestoso

e ampio del palazzo, con belle decorazioni e con una raccolta di arazzi

seicenteschi realizzati su cartoni di Raffaello.

L’ultimo appartamento del piano nobile è denominato Appartamento della

Duchessa. Qui sono esposte opere del Cinquecento. Tra i vari capolavori il

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Il secondo piano del palazzo, destinato inizialmente ai servizi, venne

trasformato in Appartamento da GuidubaldoII Della Rovere. Qui sono

esposte opere pittoriche dalla fine del Cinquecento alla seconda metà del

Seicento (Barocci, Gentileschi, Guerrieri), disegni e cartoni. E’ qui esposta

anche un’interessante collezione di ceramiche, mobili, arazzi, disegni e

incisioni: tutte opere situabili cronologicamente tra il Trecento e il Seicento.

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WALTERS SOFIA

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CANTALUPPI GIULIA

ROSI FRANCESCA

DE BATTISTA ILARIA

BUSSOLA FILIPPO

DI CARLANTONIO GLORIA

CANELLA PAOLA

ARNABOLDI MARTINA

MAURI AMOS

BONFANTI ARTUTO

TIZZONI FEDERICA

RATTI LUCIA

-10

.45:

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azzo

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-12

.30:

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-PRANZO

-POMERIGGIO:

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:BUSSOLA FILIPPO

-PARTENZA PERRIMINI

- CENAESERATA

Page 7: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

14

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MARTINOLI MATTEO

MAGGI VALERIA

PIROVANO SIMONE

CALVETTI STEFANO

FERRACINI MATTEO

MODOLO LUCA

SCOLA CLAUDIA

POSSENTI ALESSANDRO

BIANCHI MATILDE

BONACINA MARIA

BOTTEGA MARA

BUSSOLATI SARA

RIZZI LAURA

PENSOTTI ROBERTA

VASSENA FRANCESCA

POGLIAGHI ALESSANDRO

BONAITI PIETRO

SANGALLI MARIA

CAGLIANI VALENTINA

BIANCHINI JACOPO

CASTELNUOVO BEATRICE

FIORETTI GIULIO

LOCCI DAVIDE

SCOTTO DAVIDE

-10

.30:

Pal

azzo

Du

cale

-12

.15:

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A:

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azzo

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: BIANCHI M

ATILDE, B

OTTEGA M

ARA, V

ASSENA FRANCESCA

Ora

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Gio

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atti

sta: CAGLIANI V

ALENTINA, C

ASTELNUOVO BEATRICE

-PRANZO

-POMERIGGIO:

Alla

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i Urb

ino

GU

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LP

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RSO

:BONAITI PIETRO

-PARTENZA PERRIMINI

- CENAESERATA

27

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2:

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ICASTELLI SERENA

PIROVANO SIMONE

FERRARI ANGELA

BINDA SARA

GORETTI CARLO

COLOMBO ALBERTO

SALA ALESSIA

SPREAFICO ELENA

CALVETTI STEFANO

DIANA MARTINO

MISTICONI LAURA

FRIGERIO GIULIA

MODOLO LUCA

POLITI ALICE

POLITI LETIZIA

ANGHILERI EUFRASIO

POSSENTI ALESSANDRO

CRIPPA EMMA

SACCHI PIETRO

POLINELLI MARTA

BUSSOLATI SARA

RIVA LUCA

BONAITI LUCIA

BONTÀ ALESSANDRO

GUALTIERI FILIPPO

PINA ILARIA

SANGALLI MARIA

RIPAMONTI FRANCESCA

BIANCHINI JACOPO

BUSSOLA FILIPPO

DE MARTINI ALESSANDRO

CANELLA PAOLA

FIORETTI GIULIO

LENZO FEDERICO

CORTI TOMMASO

MILANI VERONICA

DELL’ORO FRANCESCO

NOGARA ARIANNA

GHELFI LORENZO

RIZZI LUCA

INVERNIZZI GIORGIO

TESTA ALICE

-10

.20 visita alla R

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-San Francesco a San Leo

- PRANZO IN AGRITURISMO “CASA ZANNI”

-ARRIVO A S

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:CALVETTI STEFANO, MISTICONI LAURA, POLITI LETIZIA, SALA A

LESSIA, SACCHI

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Page 8: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

28

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MAPELLI BENEDETTA

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RIVA MARTA

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RIZZI LUIGI

RIZZI LAURA

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ETTORI VALENTINA

PENSOTTI ROBERTA

PENNA ROBERTO

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ANNOVAZZI FRANCESCA

BENEDETTI ALICE

CROTTA TOMMASO

RUSSO

MARIA CHIARA

MULLER SARA

CASTELNUOVO BEATRICE

CANTALUPPI GIULIA

CORTI MATTEO

DI CEGLIE NICOLÒ

FERRANDO SUSANNA

PENNA CAMILLA

GIUDICI ST

EFANO

SALIERNO ALESSIA

MAURI AMOS

SCOTTO DAVIDE

TIZZONI FEDERICA

ARNABOLDI MARTINA

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-11.20 visita alla R

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Leo

- PRANZO IN AGRITURISM

O “CASA ZANNI”

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Page 9: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

29

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FERRACINI MATTEO

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COLOMBO MARTA

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COMBI JACOPO

VALTOLINA ANDREANNA

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VASSENA FRANCESCA

RIVA FILIPPO

BELLICANO GIOVANNI

BONACINA MARIA

BONFANTI GIOVANNI

MASOLINI ALBERTO

BONGIOLATTI ESTER

RUSCONI LUCIA

FOLINO FEDERICO

CATTANEO BENEDETTA

MELLACE MATTIA

CURTONI ANDREA

SCAIOLI DARIO

DE BATTISTA ILARIA

AMADEO GIULIA

DI CARLANTONIO GLORIA

FRANCIAMORE MARCO

DOLCINI MICHELE

ROSI FRANCESCA

GARAVAGLIA BEATRICE

CODEGA FRANCESCA

MAGNI ELISA

CONSONNI FILIPPO

RUSCONI STEFANO

INVERNIZZI FILIPPO

BONFANTI ARTURO

LOCCI DAVIDE

MAGGIONI BEATRICE

LOTTI ELISA

MARTINOLI MATTEO

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-San Francesco a San Leo

-11

.20 visita alla R

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- PRANZO IN AGRITURISMO “CASA ZANNI”

-ARRIVO A S

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:COLOMBO MARTA, RIVA FILIPPO, RICCARDI A

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I CARLANTONIO GLORIA

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A:

MAZZA LORENZO, C

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RDIZZOIA ALESSANDRA

-17

.00PARTENZA PERLECCO

Page 10: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

30

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Quanto alla prima considerazione, è da sapere che santo Francesco, in età

di quarantatrè anni, nel mille ducento ventiquattro, spirato da Dio si mosse

della valle di Spuleto per andare in Romagna con frate Leone suo compagno;

e andando passò a pie’ del castello di Montefeltro, nel quale castello si facea

allora un grande convito e corteo per la cavalleria nuova d’uno di quelli conti

di Montefeltro. E udendo santo Francesco questa solennità che vi si facea e

che ivi erano raunati molti gentili uomini di diversi paesi, disse a frate Leone:

«Andiamo quassù a questa festa, però che con lo aiuto di Dio noi faremo

alcuno frutto spirituale».

Tra gli altri gentili uomini che vi erano venuti di quella contrada a quello

corteo, sì v’ era uno grande e anche ricco gentile uomo di Toscana, e aveva

nome messere Orlando da Chiusi di Casentino, il quale per le maravigliose

cose ch’ egli avea udito della santità e de’ miracoli di santo Francesco, sì gli

portava grande divozione e avea grandissima voglia di vederlo e d’udirlo

predicare.

Giugne santo Francesco a questo castello ed entra e vassene in sulla piazza,

dove era radunata tutta la moltitudine di questi gentili uomini, e in fervore di

spirito montò in su uno muricciuolo e cominciò a predicare.

Ogni gente stava con gli occhi e con la mente sospesa inverso di lui, e

attendeano come se parlasse uno Agnolo di Dio. Tra li quali il detto messere

Orlando, toccato nel cuore da Dio per la maravigliosa predicazione di santo

Francesco, si puose in cuore d’ordinare e ragionare con lui, dopo la predica,

de’ fatti dell’anima sua.

Onde, compiuta la predica, egli trasse santo Francesco da parte e dissegli: «Io

ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama il monte della Vernia,

lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare

penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera vita solitaria. S’ egli ti

piacesse, volentieri lo ti donerei a te e a’ tuoi compagni per salute dell’anima

mia ». Udendo santo Francesco così liberale profferta di quella cosa ch’ egli

desiderava molto, ne ebbe grandissima allegrezza, e laudando e ringraziando

in prima Iddio e poi il predetto messere Orlando, sì gli disse così: «Messere,

quando voi sarete tornato a casa vostra, io sì manderò a voi de’ miei compagni

e voi sì mostrerete loro quel monte; e s’ egli parrà loro atto ad orazione e a

fare penitenza, insino a ora io accetto la vostra caritativa profferta».

11

3. B

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e».

Page 11: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

10

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essa

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io”.

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n ch

e no

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te”.

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nte!

com

e m

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For

setu

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o».

2. G

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’Ago

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.

Al tempo che santo Francesco dimorava nella città d’Agobbio, apparì uno

lupo grandissimo e terribile e feroce. Ed ecco che il detto lupo si fa incontro

a santo Francesco colla bocca aperta: ed appressandosi a lui, santo Francesco

gli fa il segno della Croce, e dice così: Vieni qua, frate lupo; io ti comando dalla

parte di Cristo che tu non facci male nè a me, nè a persona. Immantanente che

santo Francesco ebbe fatta la Croce, il lupo terribile chiuse la bocca, e ristette

di correre: e fatto il comandamento, venne mansuetamente, e gittossi ai piedi

di santo Francesco a giacere. E allora santo Francesco gli parla così: Frate

lupo, tu fai molti danni in queste parti, ed hai fatti grandi maleficii, guastando

e uccidendo le creature di Dio, senza sua licenza: e non solamente hai uccise e

divorate le bestie, ma hai avuto ardire d’uccidere gli uomini, fatti alla immagine

di Dio; Ma io voglio, frate lupo, far la pace fra te e costoro; Dette queste

parole, il lupo mostrava d’accettare ciò che santo Francesco dicea. Allora santo

Francesco ripetè qui: Frate lupo, dappoichè ti piace di fare e di tenere questa

pace, io ti prometto, che io ti farò dare le spese continuamente, mentre che tu

viverai, dagli uomini di questa terra, sicchè tu non patirai più fame; io voglio,

frate lupo, che tu mi imprometta che tu non nocerai mai a nessuna persona

umana, nè ad animale; promettimi tu questo? E il lupo con inchinare il capo

fece evidente segnale che ’l prometteva. E santo Francesco dice: Frate lupo,

io voglio che tu mi facci fede di questa promessa: e distendendo la mano

santo Francesco, per ricevere la sua fede, il lupo levò su il piè ritto dinanzi, e

dimesticamente lo puose sulla mano di santo Francesco. E il lupo ubbidiente

se ne va con lui, a modo d’uno agnello mansueto; di che li cittadini vedendo

questo, fortemente si maravigliavano. Ed essendo ragunato tutto il popolo,

santo Francesco si levò suso a predicare loro, dicendo tra l’altre cose come

per li peccati Iddio permette cotali cose e pestilenze: e troppo è più pericolosa

la fiamma dello inferno, la quale ha da durare eternalmente alli dannati, che

non è la rabbia del lupo, il quale non può uccidere se non il corpo; quanto

è dunque da temere la bocca dello inferno, quando tanta moltitudine tiene

in paura e in tremore la bocca di uno piccolo animale? Tornate dunque,

carissimi, a Dio, e fate degna penitenza dei vostri peccati; e Dio vi libererà

dal lupo nel presente tempo, e nel futuro dal fuoco infernale. Onde fu tanta

allegrezza e ammirazione in tutto il popolo, sì per la divozione del santo, e sì

per la novitade del miracolo, e sì per la pace del lupo, che tutti incominciarono

a gridare a cielo, laudando e benedicendo Iddio, il quale avea loro mandato

santo Francesco, che per li suoi meriti gli avea liberati dalla bocca della crudele

bestia.

Page 12: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

32

LA

UD

ES

CR

EA

TU

RA

RU

M

Altissimu, onnipotente, bon Signore,

tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfano,

et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,

spetialmente messor lo frate sole,

lo qual’è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:

de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:

in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento

et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,

per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,

la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,

per lo quale ennallumini la nocte:

ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,

la quale ne sustenta et governa,

et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore

et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,

ka da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,

da la quale nullu homo vivente pò skappare:

guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali;

beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,

ka la morte secunda no ‘l farrà male.

Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate

e serviateli cum grande humilitate.

9

DA

NT

E

1.PA

OL

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Infe

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7-11

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Page 13: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

8

San

Vit

ale

.Chiesa a forma ottagonale fondata da GiulianoArgentario su ordine del

vescovo Ecclesio che fu consacrato nel 548 dall’arcivescovo Massimiano. La

basilica di S.Vitale è fra i monumenti piu’ importanti dell’arte paleocristiana in

Italia soprattutto per la bellezza dei suoi mosaici.

L’influenza orientale, sempre presente nell’architettura ravennate, assume qui

un ruolo dominante. Non più la basilica a tre navate, ma un nucleo centrale a

pianta ottagonale, sormontato da una cupola e tutto poggiato su otto pilastri e

archi. Nel presbiterio possiamo contemplare i mosaici più belli della cristianità.

33

SAN

MA

RIN

O

La

vita

di s

an M

arin

oCorre l’anno 257 d.C. quando l’imperatore Diocleziano emana un editto per

la ricostruzione delle mura di Rimini, distrutte da Demonstene, re dei Liburni.

Tra i tagliatori di pietra e incisori chiamati da tutta Europa, due, giunti dalla

Dalmazia, sono destinati a rimanere nella memoria di molti: M

arin

o e

Leo.

Successivamente alla loro venuta sul territorio riminese, essi vengono inviati

sul Monte Titano per estrarre e lavorare vari tipi di roccia: vi rimangono ben

tre anni. In seguito i due compagni decidono di separare le loro strade.

Leo si ferma sul Monte Feliciano, scavandosi una celletta nella roccia e

costruendo con i compagni di viaggio un piccolo oratorio. L’insediamento così

fondato prenderà, con il passare del tempo, il nome di S

an L

eo.

Marino sceglie invece di ritornare a Rimini e vi rimane 12 anni, durante i quali

predica e conduce una vita di penitenza. In seguito si ritira sul Monte Titano

dove fonda una piccola comunità religiosa.

Marino continua la sua vita di preghiera e ritiro e, il 3

set

tem

bre di un anno

sconosciuto (forse il 366), muore. Tale giorno viene solennemente ricordato

nellaRepubblica.

La

stor

ia d

ella

Rep

ubb

lica

di S

an M

arin

oAl 951 risale il primo documento che testimonia insieme la presenza di una

comunità che si raccoglie attorno alla pieve di San Marino.

Dobbiamo avanzare nel tempo fino al 1243 per trovare la testimonianza in un

atto notarile che San Marino si era dato un ordinamento comunale. Il nuovo

ordinamento è costituito da un A

ren

go (assemblea dei capifamiglia) con

potere legislativo, retto da

du

e “C

onsu

les” in carica per sei mesi soltanto,

così da impedire la concentrazione dei poteri troppo a lungo nelle mani di una

stessa persona.

La vita del Comune è però costantemente minacciata dai vescovi del

Montefeltro, di Rimini e di Ravenna che ambiscono ad ottenerne il controllo.

Vari sono in questo periodo i tentativi di imporre al paese dazi o tributi,

respinti dalla popolazione, che ricorre direttamente al Papa

Bon

ifac

io V

III.

La causa viene discussa a Rimini in presenza di un delegato pontificio che,

viste le prove (andate distrutte) comprovanti l’indipendenza fin dai tempi del

Santo fondatore (“libertatis fundator”), dà ragione ai Sammarinesi.

Nel secolo successivo (1300) il Comune migliora le proprie fortificazioni fino

a rendere il monte inespugnabile e si garantisce un continuo rifornimento di

armi. Per la politica interna l’Arengo è trasformato in “

Con

sigl

io G

ran

de

e G

ener

ale” e i Consoli cambiano la loro designazione in C

apit

ani o

Ret

tori.

Nel corso del XV secolo il territorio viene ulteriormente ampliato, grazie

all’appoggio dei duchi di Urbino nel corso delle guerre contro i Malatesta di

Rimini.

Nei secoli successivi la piccola Repubblica di San Marino rimarrà sempre

indipendente grazie alla protezione del papa e all’abilità diplomatica dei

Capitani.

Anche oggi San Marino è una repubblica indipendente all’interno del territorio

italiano.

Page 14: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

7

influenza ellenico - romana, degli stucchi e parti marmoree. Al centro una

vasca ottagonale di marmo greco e porfido rifatta nel 1500, conserva qualche

frammento originale.

Mau

sole

o d

i Gal

la P

laci

dia

Galla Placidia (386-452), sorella di Onorio, l’imperatore romano che trasferì

nel 402 la capitale dell’ Impero d’Occidente da Milano a Ravenna, fece

costruire intorno al 425-450 questo piccolo Mausoleo, un edificio a forma

di croce latina oggi famoso per lo splendore dei suoi mosaici. L’esterno

dell’edificio è molto semplice, in contrasto con la ricchezza della decorazione

musiva dell’interno, la più antica di Ravenna. I mosaici rivestono le pareti

delle colte, delle lunette e della cupola. I temi iconografici sviluppati nelle

decorazioni rappresentano il tema della vittoria della vita eterna sulla morte.

L’atmosfera del Mausoleo di Galla Placidia è sicuramente magica: entrando

nel piccolo edificio si rimane colpiti dall’improvviso passaggio dalla luce del

giorno alla riproduzione dell’atmosfera notturna. Le innumerevoli stelle della

cupola hanno colpito la fantasia e la sensibilità dei visitatori di Ravenna.

Bas

ilica

di S

ant’

Ap

ollin

are

Nu

ovo

La Basilica di Sant’ApollinareNuovo, fatta costruire da Teodorico (493-526)

accanto al suo palazzo, fu in origine adibita a Chiesa palatina, di culto ariano.

Dopo la riconquista bizantina e la consacrazione al culto ortodosso (metà del

VI secolo)fu intitolata a San Martino, vescovo di Tours. Secondo la tradizione,

nelIX secolo le reliquie di Sant’Apollinare furono qui traslate dalla Basilica di

Classe e in quell’occasione ricevette la sua intitolazione a Sant’Apollinare, detta

“Nuovo” per distinguerla da un’altra chiesa dallo stesso nome presente in città.

Al suo interno sopravvive la meravigliosa decorazione musiva dell’antica

costruzione, la quale dal punto vista stilistico, iconografico e ideologico

consente di seguire l’evoluzione del mosaico parietale bizantino dall’età

teodoriciana a quella giustinianea. Le ventisei scene cristologiche, risalenti

al periodo di Teodorico, rappresentano il più grande ciclo monumentale del

Nuovo Testamento e, fra quelli realizzati a mosaico, il più antico giunto sino a

noi.

Page 15: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

6

ore

16.4

5: ritrovo per tutti i gruppi alla t

omb

a d

i Dan

te.

- Lettura di alcuni passi della D

ivin

a C

omm

edia:

Paolo e Francesca, Guido da Montefeltro, Bonconte da Montefeltro

Partenza per RIMINI e sistemazione in hotel

CENAESERATA

Mau

sole

o d

i Teo

dor

ico

Episodio architettonico unico ed irripetibile è certamente il mausoleo che

Teoderico si fece costruireaRavenna. Nato in Pannonia nel 454, re dei Goti,

sconfisseOdoacre nel 490 entrando, dopo tre anni d’assedio, in Ravenna che

elesse capitale adornandola di edifici come il Battistero Ariano e la Basilica di

Sant’ApollinareNuovo, sua chiesa palatina.

Poco dopo il 520, ancora in vita, fece costruire la sua tomba in un’area già

usata come sepolcreto posta fra la laguna e le mura della città. Tale ubicazione,

non particolarmente propizia alla stabilità della struttura, potrebbe essere stata

suggerita anche da fattori relativi al trasporto dei materiali da costruzione

provenienti dal mare.

L’imponente mole, realizzata in pietra Aurisina, si compone di due celle

sovrapposte. Alta 15,41 metri di altezza è attualmente posta a 3,5 metri circa

sotto il piano di campagna.

L’apparato murario in opus quadratum rivela la tecnica a secco: i blocchi

squadrati sono sovrapposti e fermati all’interno da grappe di ferro a coda di

rondine.

Bat

tist

ero

Neo

nia

no

Il più antico dei monumenti ravennati, almeno come inizio di costruzione,

risale alla fine del IV secolo o inizio del V secolo. E’ una semplice costruzione

in laterizi di forma ottagonale con quattro grandi nicchie che si diramano

all’esterno, con le porte interrate (il livello originario è a circa 3 m. al di sotto

dell’ attuale piano di campagna). Il Battistero fu decorato splendidamente

con i mosaici dal vescovo Neone verso il 450 d.C.; è di forma ottagonale

e all’interno conserva oltre alla meravigliosa decorazione di mosaico di

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36

LO

DI

MA

TT

UT

INE

ME

RC

OL

ED

Ì

cc O Dio, vieni a salvarmi.

t Signore, vieni presto in mio aiuto.

cc Gloria al Padre e al Figlio e allo SpiritoSanto;

t Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Inn

o

ccPrima che sorga l’alba

1cvegliamo nell’attesa:

tace il creato e canta

nel silenzio il mistero.

2c Il nostro sguardo cerca

unVolto, nella notte:

in cuore a Dio s’innalza

più puro il desiderio.

E mentre, lieve, l’ombra

cede al chiaror nascente,

fiorisce la speranza

delGiorno che non muore.

ant Non sapete che siete tempio di Dio,

te che lo spirito di Dio abita in voi.

Can

tico

(E

z 36

,24-

28)

sal Vi prenderò dalle genti,* vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro

suolo.

1c Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati;* Io vi purificherò da tutte

le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli.

2c Vi darò un cuore nuovo,* metterò dentro di voi uno Spirito nuovo,

1ctoglierò da voi il cuore di pietra* e vi darò un cuore di carne.

2cPorrò il Mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i Miei precetti;*

5

GR

UP

PO

4:

LA

NO

SA-M

AZ

ZO

NI

RUSSO ALESSIO

BOSIA FEDERICO

SALA ALESSIA

FERRACINI MATTEO

SISMONDO PIETRO

GRANFORS LUCA

STUCCHI FILIPPO

MOTOLESE ITALO

SUBISSATI BEATRICE

NAVA RICCARDO

POSSENTI ALESSANDRO

VALTOLINA ANDREANNA

RIVA FILIPPO

VASSENA FRANCESCA

RIVA MARTA

BELLICANO GIOVANNI

RIZZI LUIGI

BONFANTI GIOVANNI

RUSCONI ALESSANDRO

BONGIOLATTI ESTER

BONACINA MARIA

FOLINO FEDERICO

MASOLINI ALBERTO

MELLACE MATTIA

RUSCONI LUCIA

SCAIOLI DARIO

CATTANEO BENEDETTA

AMADEO GIULIA

CURTONI ANDREA

FRANCIAMORE MARCO

DE BATTISTA ILARIA

ROSI FRANCESCA

DI CARLANTONIO GLORIA

CODEGA FRANCESCA

DOLCINI MICHELE

CONSONNI FILIPPO

MAGNI ELISA

INVERNIZZI FILIPPO

RUSCONI STEFANO

LOCCI DAVIDE

BONFANTI ARTURO

LOTTI ELISA

MARTINOLI MATTEO

VILLA ARIANNA

VILLA FEDERICA

-S.ApollinareNuovo

PRANZO

-G

alla

Pla

cid

ia-SanVitale

- Battistero Neoniano

RE

LA

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RI

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A:

BONACINA M

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TIC

AS.

Vit

ale: GRANFORS L

UCA , BOSIA FEDERICO , MOTOLESE ITALO, FERRACINI M

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Gal

la P

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: BONFANTI A

RTURO , MARTINOLI M

ATTEO

Bat

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ero: CURTONI A

NDREA , CATTANEO BENEDETTA

S. A

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linar

e: BONACINA M

ARIA, M

ASOLINI A

LBERTO, R

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NT

E:

DE BATTISTA ILARIA, M

AGNI E

LISA, N

AVA RICCARDO

Page 17: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

4

GR

UP

PO

3:

DE

SIM

ON

E-G

ILA

RD

IGADDI VALENTINO

COLOMBO SIMONA

GORETTI CARLO

GATTI FRANCESCO

MAGGI VALERIA

MAGGIONI BEATRICE

MAPELLI BENEDETTA

RATTI LUCIA

RICCARDI ALLEGRA

VALESSINA LEONARDO

MISTICONI LAURA

BARCELLESI JACOPO

MODOLO LUCA

CALDANA DAVIDE

PENNA FRANCESCA

COLOMBO LUIGI

POLITI LETIZIA

POSSENTI LAVINIA

GALLUZZI ANITA

RIZZI LAURA

PENSOTTI ROBERTA

TORRICELLI SARA

WALTERS SOFIA

ETTORI VALENTINA

ANNOVAZZI FRANCESCA

PENNA ROBERTO

CROTTA TOMMASO

ZENA ELISA

MULLER SARA

BENEDETTI ALICE

CANTALUPPI GIULIA

RUSSO MARIA CHIARA

DI CEGLIE NICOLÒ

CASTELNUOVO BEATRICE

GARAVAGLIA BEATRICE

CORTI MATTEO

PENNA CAMILLA

FERRANDO SUSANNA

SALIERNO ALESSIA

GIUDICI STEFANO

ARNABOLDI MARTINA

MAURI AMOS

TIZZONI FEDERICA

- Battistero Neoniano

PRANZO

-S.ApollinareNuovo

- G

alla

Pla

cid

ia-SanVitale

RE

LA

TO

RI

PAR

TE

STO

RIC

A:

GALLUZZI A

NITA , PENSOTTI R

OBERTA , WALTERS SOFIA

RE

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AR

TIS

TIC

AS.

Vit

ale: COLOMBO SIMONA , MAGGIONI B

EATRICE , RATTI L

UCIA

Gal

la P

laci

dia

: BARCELLESI JACOPO , CALDANA DAVIDE

Bat

tist

ero: CANTALUPPI G

IULIA , SALIERNO ALESSIA

S. A

pol

linar

e: A

NNOVAZZI FRANCESCA , C

ROTTA T

OMMASO , M

ULLER SARA

DA

NT

E:

DI C

EGLIE NICOLO’, PENNA CAMILLA, V

ALESSINA LEONARDO

37

vi farò osservare e mettere in pratica le Mie leggi.

1c Abiterete nella terra che Io diedi ai vostri padri;* voi sarete il Mio popolo

eIo sarò il vostro Dio.

2c Gloria…

ant Non sapete che siete tempio di Dio,

te che lo spirito di Dio abita in voi.

Let

tura

(R

m 1

2,1s

)le

t Vi esorto, fratelli, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente. Non

conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la

vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui

gradito e perfetto.

paus

a di

med

itaz

ione

Res

pon

sori

o (R

m 8

,15;

2 C

or 3

,17;

1 C

or 2

,10)

let Non abbiamo ricevuto uno spirito da Schiavi per ricadere nella paura.

Dov’è lo Spirito del Signore c’è libertà.

t Non abbiamo ricevuto uno spirito da Schiavi per ricadere nella paura.

Dov’è lo Spirito del Signore c’è libertà.

letLoSpirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.

tDov’è lo Spirito del Signore c’è libertà.

let Gloria al Padre e al Figlio e allo SpiritoSanto.

t Non abbiamo ricevuto uno spirito da Schiavi per ricadere nella paura.

Dov’è lo Spirito del Signore c’è libertà.

ant Effonderò il Mio Spirito su ogni uomo

te i vostri figli e le vostre figlie diverranno profeti.

Can

tico

di Z

acca

ria

salBenedetto il Signore Dio d’Israele,* perché ha visitato e redento il Suo

popolo,

1ce ha suscitato per noi una salvezza potente* nella casa di Davide, Suo

servo,

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38

2ccome aveva promesso* per bocca dei Suoi santi profeti d’un tempo:

1csalvezza dei nostri nemici,* e dalle mani di quanti ci odiano.

2c CosiEgli ha concesso misericordia ai nostri padri* e si è ricordato della Sua

santa alleanza,

1cdel giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,* di concederci, liberati

dalle mani dei nemici,

2cdi servirLo senza timore, in santità e giustizia* al Suo cospetto, per tutti i

nostri giorni.

1c E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo* perché andrai innanzi

alSignore a prepararGli le strade,

2cper dare al Suo popolo la conoscenza della salvezza* nella remissione dei

suoi peccati,

1cgrazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,* per cui verrà a visitarci

dall’alto un sole che sorge,

2cper rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte* e

dirigere i nostri passi sulla via della pace.

1c Gloria…

ant Effonderò il Mio Spirito su ogni uomo

te i vostri figli e le vostre figlie diverranno profeti.

ccL’amore di Dio si è riversato nei nostri cuori. Lo Spirito stesso intercede

per noi:

tPadre nostro…

Ora

zion

ecc Agli apostoli e ai profeti, Padre, hai rivelato il mistero di Cristo, uomo

nuovo, nel quale sono riposti tutti i tesori della sapienza e della scienza. Ci

affidiamo a Lui, perché sia sicuro l’agire e chiara la testimonianza. Egli vive e

regna con Te nei secoli eterni.

t Amen.

Con

clu

sion

ecc

IlSignore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita

eterna.

t Amen.

3

GR

UP

PO

2:

CO

NF

OR

TI-

GO

NE

LL

ACASTELLI SERENA

PIROVANO SIMONE

FERRARI ANGELA

BINDA SARA

COLOMBO MARTA

COLOMBO ALBERTO

COMBI JACOPO

SPREAFICO ELENA

DIANA ELISABETTA

DIANA MARTINO

INVERNIZZI CHIARA

FRIGERIO GIULIA

MAZZA LORENZO

POLITI ALICE

SACCHI PIETRO

ANGHILERI EUFRASIO

BUSSOLATI SARA

CRIPPA EMMA

BONAITI LUCIA

POLINELLI MARTA

GUALTIERI FILIPPO

RIVA LUCA

SANGALLI MARIA

BONTÀ ALESSANDRO

BIANCHINI JACOPO

PINA ILARIA

DE MARTINI ALESSANDRO

RIPAMONTI FRANCESCA

FIORETTI GIULIO

BUSSOLA FILIPPO

CORTI TOMMASO

CANELLA PAOLA

DELL’ORO FRANCESCO

LENZO FEDERICO

GHELFI LORENZO

MILANI VERONICA

INVERNIZZI GIORGIO

NOGARA ARIANNA

MARONI MARCO

RIZZI LUCA

TESTA ALICE

-SanVitale

PRANZO

- Battistero Neoniano

-S.ApollinareNuovo

- G

alla

Pla

cid

ia

RE

LA

TO

RI

PAR

TE

STO

RIC

A:

CASTELLI SERENA , FERRARI A

NGELA , BUSSOLATI SARA

RE

LA

TO

RI

PAR

TE

AR

TIS

TIC

A:

S. V

ital

e: BONAITI L

UCIA , GUALTIERI FILIPPO , SANGALLI M

ARIA

Gal

la P

laci

dia

: DE M

ARTINI A

LESSANDRO

Bat

tist

ero: SPREAFICO ELENA , BINDA SARA

S. A

pol

linar

e: INVERNIZZI G

IORGIO , DELL’ORO FRANCESCO , PIROVANO SIMONE,

GATTI FRANCESCO

DA

NT

E:

FIORETTI G

IULIO, G

HELFI L

ORENZO, C

OLOMBO ALBERTO

Page 19: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

2

12 F

EB

BR

AIO

:

ARRIVO A

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IBONAITI STEFANO

BOMBELLI GABRIELE

FAZZINI LUCA

MONTRASIO DAVIDE

ARDIZZOIA ALESSANDRA

SCOLA CLAUDIA

BOSIA LEONARDO

SICILIANO MICHELE

CALVETTI STEFANO

VALSECCHI ALESSANDRO

COCCHIA GIOVANNI

BIANCHI MATILDE

COLOMBO CARLO

BOTTEGA MARA

VAN DEN BOOMGAARD SARA

COLOMBO MARTA

DE CRISTOFARO MARCO

FUMAGALLI CRISTIAN

RIVA GIORGIO

MOTTARELLA GIULIA

PAGANI NICOLÒ

PASINI LUIGI

POGLIAGHI ALESSANDRO

RIPAMONTI CECILIA

CODEGA ANDREA

AIROLDI ANITA

COLOMBO RICCARDO

MONTI RUBEN

DI STEFANO FRANCESCO

PANTUSA IGOR

FAZZINI DENIS

BONAITI PIETRO

FRIGERIO MADDALENA

CAGLIANI VALENTINA

SCOTTO DAVIDE

LEVI ALESSANDRO

CROTTA CECILIA

PANZERI MARCO

FRIGERIO FRANCESCO

PIAZZA CHIARA

SOTTILE MARTINA

RAPEZZI VERONICA

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PRANZO

-SanVitale

- Battistero Neoniano

-S.ApollinareNuovo

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ADDALENA ,

COLOMBO RICCARDO , CODEGA ANDREA

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ero: CROTTA CECILIA, M

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e: BOMBELLI G

ABRIELE,

MONTRASIO DAVIDE, SICILIANO

MICHELE, SCOLA CLAUDIA

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FRANCESCO, FRIGERIO FRANCESCO

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BONAITI STEFANO , FAZZINI L

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39

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cc O Dio, vieni a salvarmi.

t Signore, vieni presto in mio aiuto.

cc Gloria al Padre e al Figlio e allo SpiritoSanto;

t Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

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36)

ant Ora siete luce nel Signore.

t Camminate, dunque, come figli della luce.

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3)sa

l Al mattino ascolta la mia voce;* fin dal mattino T’invoco e sto in attesa.

1c Tu non sei un Dio che si compiace del male;* presso di Te il malvagio non

trova dimora;

2cgli stolti non sostengono il Tuo sguardo.* Tu detesti chi fa il male,

1cfai perire i bugiardi.* IlSignore detesta sanguinari e ingannatori.

2cMa io, per la Tua grande misericordia, entrerò nella Tua casa;* mi prostrerò

con timore nel Tuo santo tempio.

1c Signore, guidami con giustizia di fronte ai miei nemici;* spianami davanti il

Tuo cammino.

2c Non c’è sincerità sulla loro bocca,* è pieno di perfidia il loro cuore.

1c Gioiscano quanti in Te si rifugiano,* esultino senza fine.

2c Tu li proteggi e in Te si allieteranno* quanti amano il tuo nome.

1c Signore, Tu benedici il giusto:* come scudo lo copre la tua benevolenza.

2c Gloria…

ant Ora siete luce nel Signore.

t Camminate, dunque, come figli della luce.

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2)le

tNon siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari

di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come

pietra angolare li stesso CristoGesù.In Lui ogni costruzione cresce ben

Page 20: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

40

ordinata per essere tempio santo del Signore. In Lui anche voi, insieme con gli

altri, venite edificati, per diventare dimora di Dio, per mezzo dello Spirito.

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4,11

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letSe Dio ci ha amati per primo, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

t Se Dio ci ha amati per primo, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

let Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

t Anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

let Gloria al Padre e al Figlio e allo SpiritoSanto.

t Se Dio ci ha amati per primo, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

ant Ascoltate la Mia voce e custodite la Mia alleanza.

t Sarete per Me la proprietà per tutti i popoli.

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(ved

i p.

37)

ant Ascoltate la Mia voce e custodite la Mia alleanza.

t Sarete per Me la proprietà per tutti i popoli.

cc Cristo fu in tutto simile ai fratelli, per rivelare l’amore del Padre. Così ci

insegnò a pregare:

tPadre nostro…

Ora

zion

ecc

Dilata, o Padre, la misura del nostro cuore, perché, posseduti dall’amore di

Cristo, possiamo come Lui condividere il bisogno dell’uomo e in esso servirLo.

Egli vive e regna con Te per i secoli eterni.

t Amen.

Con

clu

sion

ecc

IlSignore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita

eterna.

t Amen.

1

Liceo classico e scientifico G. Leopardi

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Page 22: Francesco di Giorgio Martini Cortile d’Onore Biblioteca Palazzo … · e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione

Liceo classico e scientifico

Giacomo Leopardi - Lecco

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