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Francesca BelliniAlessia LiveriniVincenzo Rosa

MANUALE PRATICODI PRIMO SOCCORSO

PER CANI E GATTI

Aracne

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Manuale pratico di primo soccorso per cani e gatti© Aracne 2012Collana Pasa

I a edizione: marzo 2012ISBN-13: 9788854846661

Prefazione di Paolo Polidori

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Note di copertina

Vivere con un cane o un gatto è un'esperienza che arricchisce la nostra vita e tutti

noi ci auguriamo di non dover mai affrontare un incidente o una situazione traumaticache coinvolga il nostro animale.

Purtroppo in anni di convivenza tali situazioni possono verificarsi e dobbiamoessere in grado di assistere il nostro pet senza farci prendere dal panico.

È proprio la tempestività dell'intervento subito dopo un incidente che puòassicurare la risoluzione del trauma.

Questo manuale pratico di primo soccorso veterinario si prefigge lo scopo di

fornire il maggior numero di informazioni possibili ai proprietari di cani e di gatti che,nel corso della loro vita, potrebbero essere chiamati ad affrontare situazioni diemergenza perché i loro piccoli amici sono stati vittime di incidenti stradali ocasalinghi. Sono descritti i metodi di immobilizzazione del cane e del gatto, in modo daconsentire di praticare una terapia in condizioni di sicurezza o eseguire utili manualitàche precedono l'intervento del medico veterinario.

La conoscenza di alcune procedure si può rivelare utile o, addirittura, fondamentale,per salvare la vita dell'animale.

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DirettorePaolo Polidori Università degli Studi di Camerino Comitato scientificoFederica Cheli Università degli Studi di MilanoBiagina Chiofalo Università degli Studi di MessinaNicola Lacetera Università degli Studi della TusciaMassimo Trabalza Marinucci Università degli Studi di PerugiaVincenzo Veneziano Università degli Studi di Napoli "Federico II"

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A tutti i cani e i gattiche ci hanno fatto dono

della loro amicizia e del loro amore

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Prefazione

Con questo manuale gli Autori, medici veterinari in servizio presso differenti

Aziende Sanitarie italiane, vogliono fornire ai proprietari di cani e gatti un utile evalido supporto tecnico relativamente alle prestazioni necessarie per il primo soccorsodei propri animali, in attesa di poter sottoporre gli stessi alle cure del medicoveterinario.

Con tale finalità il presente manuale si rivolge a tutti i proprietari di cani e gatti cheintendano apprendere le nozioni di base del primo soccorso per i propri animali,necessarie soprattutto in quelle situazioni nelle quali non è semplice avere a portata dimano l'assistenza medica specializzata del veterinario, e diventa quindi indispensabileun primo intervento da parte del proprietario per ridurre il rischio di eventualicomplicazioni.

Per queste ragioni, il manuale è scritto in modo facilmente comprensibile da partedi qualsiasi potenziale proprietario di cani e gatti, ed è inoltre corredato da alcunefotografie, scattate dagli Autori, nelle quali sono ripresi dei proprietari di cani e gattiche eseguivano la manipolazione dei propri animali in accordo con le istruzioni forniteda parte degli Autori del presente testo.

Saranno sicuramente molti i proprietari di cani e gatti che troveranno utile edinteressante la lettura di questo manuale, e che probabilmente avranno l'opportunità dimettere in pratica con i propri animali le conoscenze acquisite grazie a questo testo.

Prof. Paolo PolidoriOrdinario di Nutrizione e Alimentazione AnimaleUniversità degli Studi di Camerino

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Introduzione

Il rapporto tra l'uomo e l'animale da compagnia non è fatto soltanto di giochi, cibo e

passeggiate (se si tratta di un cane), ma comprende anche la tutela delle sue condizionidi benessere e di salute. É infatti possibile che, nel corso della vita, il nostro animale sitrovi in situazioni difficili, definite di emergenza, e il proprietario deve essere in gradodi compiere manualità, accorgimenti e primo soccorso.

Lo scopo di questo manuale è di fornire ai proprietari dei cani e dei gatti leinformazioni utili per riuscire a fronteggiare le urgenze e le emergenze e si potrebbeestendere anche ai cittadini che non posseggono un pet ma che potrebbero assistere adun incidente stradale. Più è precoce il soccorso, maggiori sono le possibilità chel'animale ha di sopravvivere o di avere esiti minori.

Le indicazioni fornite non intendono assolutamente sostituirsi alla professionalitàdel medico veterinario, al contrario, l'animale "in pericolo" deve essere condotto al piùpresto nel suo studio per la diagnosi e le terapie del caso ma, in talune circostanze, ilproprietario può salvare la vita del proprio animale. Pertanto, la lettura di questepagine, deve servire a migliorare la situazione dell'animale critico o, per lo meno, anon peggiorare le sue condizioni in attesa dell'intervento del professionista.

Per "urgenza" si intende una situazione di pericolo per l'anatomia o la funzione diun organo o di un apparato.

Per "emergenza" si intende una condizione di pericolo per la vita di un animale. Prima di parlare delle patologie e dei comportamenti che si discostano dalla norma

e quindi prima di imparare ad affrontare le emergenze sanitarie, è fondamentaleimparare a conoscere la fisiologia del cane e del gatto ed i loro valori normali. Siconsiderano:

- la temperatura rettale: si esprime in gradi Centigradi e si misura inserendo il

termometro (meglio se prismatico) nel retto per qualche centimetro e lasciandovelo peralmeno un minuto. Per rendere l'operazione meno dolorosa, soprattutto per i cani dipiccola taglia e per i gatti, è opportuno lubrificarlo prima di inserirlo nel canale rettale;

- la frequenza respiratoria: indica il numero degli atti respiratori nell'unità di tempo

standard, ovvero di un minuto. Si rileva ponendoci lateralmente all'animale e contandoil numero degli atti respiratori al minuto;

- la frequenza cardiaca: indica il numero delle contrazioni del miocardio (muscolo

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cardiaco) nell'unità di tempo di un minuto. Si rileva utilizzando un fonendoscopio daposizionare sulla parete del torace in corrispondenza della regione cardiaca;

- il polso: si rileva a livello dell'arteria femorale. I suoi valori normali sono: nel

cane adulto 60-120 pulsazioni al minuto, nel cucciolo 100-130 al minuto. Nel gattoadulto 100-140 pulsazioni al minuto, nel gattino 180-200 al minuto. La sua assenza odebolezza indica uno stato di ipotensione;

- il colore delle mucose e tempo di riempimento capillare (trc): solitamente, per

valutare il colore delle mucose esplorabili, si fa riferimento a quello delle gengive e sirileva sollevando il labbro (superiore o inferiore). Deve essere rosa. Il tre indica iltempo di riempimento capillare e si rileva premendo con un polpastrello, per qualchesecondo, una mucosa: quando si allontana il dito, in condizioni normali, la mucosa devetornare del colore originario in non più di due secondi;

- i linfonodi esplorabili: sono organi del sistema linfatico che esplicano una

funzione immunitaria. Rappresentano un parametro importante, in quanto nel corso diprocessi infettivi registrano un aumento di volume, infatti, essendo ricchi di linfociti,questi si moltiplicano attivamente dando origine ad una apprezzabilità anche a caricodei linfonodi normalmente non esplorabili.

Pertanto è bene cominciare a palparli al proprio animale, per imparare aconoscerne le dimensioni in condizioni normali ed avere un valore di riferimento dasaper valutare in caso di patologie. Si considerano:

• i linfonodi inguinali, posti nella regione inguinale;• i linfonodi poplitei, posti nell'incavo del ginocchio;• i linfonodi mandibolari, posti dietro la mandibola;• i linfonodi ascellari, posti nell'incavo delle ascelle. - il calore: indica il periodo in cui la femmina accetta il maschio ai fini della

riproduzione. I maschi non presentano un ciclo estrale, sono sempre ricettivi edisponibili ad accoppiarsi. L'età della pubertà nella cagna varia in base alla taglia piùche alla razza, sono più precoci le razze di taglia piccola, ma si considera che in mediaraggiunge la maturità sessuale a 8 mesi e l'attitudine alla fecondazione dura per tutta lavita dell'animale, non presentando menopausa. La cagna ha un'ovulazione spontanea conpiù ovulazioni durante lo stesso estro, per cui può essere fecondata da più maschi inuno stesso calore. La durata e la distribuzione degli estri durante l'anno sonoindipendenti dalle stagioni. Nella gatta i primi calori compaiono in primavera dopo il5° mese, se le condizioni ambientali e nutrizionali sono buone. Nelle gatte persianecompare dopo il 12° mese di vita. Nella gatta il ciclo estrale è influenzato dalla luce(fotoperiodo), presentando un periodo di anaestro tra settembre e gennaio. Inoltre, è un

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animale a deiscenza provocata, vale a dire che lo scoppio del follicolo è causatodall'accoppiamento;

- la gestazione: a seguito dell'accoppiamento si verifica la gravidanza ma, nella

cagna e nella gatta, non è possibile una diagnosi precoce. L'aumento del volumeaddominale è ben evidenziabile soltanto a gestazione avanzata, come l'allungamentodelle mammelle, che diventano turgide, si può rilevare nelle primipare dopo il 35°giorno, mentre dopo il 50° giorno diventano ipertrofiche. Nelle pluripare questaevoluzione è meno marcata e l'ipertrofia mammaria risulta più tardiva;

- il parto: i segni premonitori del parto sono rappresentati dalla caduta della

temperatura rettale (dovuta alla diminuzione della concentrazione del progesteroneprima del parto) di circa un grado Celsius rispetto alla media stabilita dai precedentirilevamenti (la temperatura va rilevata sia al mattino sia alla sera).

L'inizio della lattazione è un segnale meno preciso. La presenza del muco cervicaledalla vulva compare subito prima dell'inizio del travaglio. La partoriente presentaanoressia, tachipnea e, talvolta, vomito. Deve stare in un luogo tranquillo, vanno evitatele fonti di stress, che possono ritardare il parto. La fase espulsiva dura in genere menodi 12 ore ma, nelle primipare, può prolungarsi anche fino alle 36 ore. Il primonascituro, per nascere, impiega più tempo rispetto agli altri fratelli e si presenta avvoltodal sacco amniotico. La mamma lo rompe, recide il cordone ombelicale con i denti e loanima leccandolo. Dopo la nascita, viene espulsa la placenta. Il tempo che intercorretra due nascite va dai 10 ai 60 minuti. Nel caso di parto languido, il tempo puòaumentare e, in questo caso, è necessario ricorrere all'intervento del medico veterinarioche provvederà a stimolare le contrazioni uterine;

- la dentizione normale: il cane adulto ha 42 denti (ci può essere la variazione di 1 -

2 denti a seconda che si tratti di razze a muso lungo o corto), il cucciolo ne ha 28. Gliincisivi ed i canini da latte compaiono a 3-4 settimane e ad 8 settimane si consideraterminata la dentizione da latte, mentre quella adulta termina a 6-7 mesi. Il gatto adultoha 30 denti, il gattino ne ha 26. A 2-3 settimane compaiono gli incisivi ed i canini dalatte e a 6 settimane è completa la dentizione da latte, mentre quella da adulto siconsidera terminata a 6-7 mesi.

Le abitudini alimentari dell'animale, come determinati giochi (per esempio illanciargli dei sassi), sono responsabili di un' usura anomala dei denti.

CANETemperatura rettale: 38-39°CFrequenza respiratoria: 15-40 atti respiratori al minuto Frequenza cardiaca: cane

adulto: 70-160; cucciolo: fino a 220.

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Calore: dal 5° all'8° mese, due volte all'anno (ogni sei mesi)Durata: circa 20 giorni Gestazione. Circa due mesi (58-63 giorni) GATTOTemperatura rettale: 38-39°CFrequenza respiratoria: 20-40 atti al minuto Frequenza cardiaca: 140-240Calore: dal 5° all'8° mese, due - quattro volte all'anno Durata: 8-12 giorni

Gestazione: circa due mesi (63-66 giorni)

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Capitolo I - Cenni di anatomia e fisiologia

Prima di addentrarci negli aspetti pratici, è bene fornire alcune nozioni di base

sull'anatomia e la fisiologia degli animali.

1.1 Sistema nervoso

Il sistema nervoso centrale è costituito dall'encefalo, racchiuso nella scatola cranica

e dal midollo spinale, racchiuso nella colonna vertebrale. Il sistema nervoso perifericoè costituito dai nervi, spinali e cranici. L'encefalo è composto da tre parti: cervello,cervelletto e tronco cerebrale. Il cervello rappresenta la porzione più grande delcervello ed è costituito da due emisferi: quello di destra controlla la parte sinistra delcorpo e quello di sinistra controlla la parte di destra. Questa succede perché i nervi siincrociano quando entrano nel cervello. Il cervelletto si trova sotto il cervello, nellaregione occipitale del cranio ed è anch'esso diviso in due emisferi. Il tronco cerebrale èin contatto con entrambi gli organi. I centri nervosi sono rivestiti e protetti da tremembrane, le meningi, che rappresentano anche una fonte di nutrimento e, dall'internoall'esterno sono: la pia madre (a contatto con l'encefalo e il midollo spinale),l'aracnoide e la dura madre (quella più superficiale e più resistente).

Il cervello riceve gli impulsi dagli organi di senso e li traduce in sensazioni: vista,olfatto, udito, etc. Invia ai muscoli gli impulsi motori che si tradurranno in movimentidipendenti dalla volontà dell'animale (sono detti movimenti volontari), come peresempio correre, camminare, mangiare, grattarsi. É la sede dell'intelligenza e permettedi pensare, ricordare, provare emozioni (paura, piacere, ecc.).

Il cervelletto ha la funzione di mantenere l'equilibrio e di coordinare i movimentidel corpo. Il tronco cerebrale è la sede del sistema nervoso vegetativo e regola lefunzioni involontarie dei muscoli (indipendenti dalla volontà dell'animale), quali larespirazione, le contrazioni cardiache, la digestione. Una lesione di questo organocomporta la morte istantanea, perché viene a mancare la funzionalità degli organiprincipali. Il midollo spinale trasmette le informazioni dal cervello alla periferiatramite i nervi e viceversa.

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1.2 Apparato respiratorio

Quando l'animale inspira, immette nei polmoni l'ossigeno e questo, grazie ai globuli

rossi, attraverso il sangue raggiunge tutto l'organismo. Nel sangue avviene anche iltrasporto di nutrimento destinato alle cellule (necessario per espletare le loro attività) edi sostanze di rifiuto, come l'anidride carbonica, che arriverà ai polmoni per essereeliminata all'esterno durante ogni atto espiratorio. L'aria entra nel corpo dell'animaleattraverso due ingressi: la bocca e il naso (nella cavità nasale l'aria viene riscaldata,umidificata e filtrata), passa in un tubo detto faringe, che si continua nella trachea, poinella laringe e questa si biforca in due bronchi che a loro volta si ramificano in tantitubicini sottili, i bronchioli, che portano l'aria all'interno di cavità chiamate alveolipolmonari.

I polmoni sono due organi spugnosi che si trovano all'interno della cavità toracica,il sinistro è diviso in due lobi ed il destro in tre. Sono avvolti da un rivestimento sottile,chiamato pleura, formato da due strati, all'interno dei quali si trova il liquido pleurico.Le pareti alveolari sono riccamente vascolarizzate ed è proprio attraverso i capillarialveolari che avvengono gli scambi gassosi: l'anidride carbonica passa dai globulirossi all'alveolo e l'ossigeno, al contrario, passa dall'alveolo al sangue arterioso che,tramite i vasi polmonari (piccolo circolo) giunge al cuore per essere immesso nelgrande circolo e raggiungere tutte le cellule del corpo. Infatti il sangue che esce dalventricolo sinistro è carico di ossigeno mentre le cellule sono cariche di anidridecarbonica.

Qui avviene il processo inverso rispetto agli alveoli polmonari: l'ossigeno passaalle cellule e l'anidride carbonica passa nel circolo venoso che ritorna al cuore e da quiva ai polmoni dove verrà eliminata durante l'espirazione. Ad ogni atto inspiratorioverrà assunto nuovo ossigeno e ricomincia il processo.

1.3 Apparato cardiocircolatorio

Il cuore è un organo muscolare che agisce indipendentemente dalla volontà

dell'animale ed è diviso in quattro cavità: due atri e due ventricoli in comunicazione traloro mediante le valvole atrioventricolari che hanno il compito di far defluire il sangueall'interno del cuore nella giusta direzione, evitandone il reflusso. A sinistra c'è lavalvola mitralica o bicuspide e a destra la valvola tricuspide.

Il sangue viaggia all'interno di tubicini di diverse dimensioni, chiamati vasisanguigni. Le arterie trasportano il sangue ricco di ossigeno e nutrimento (per esempioil glucosio, i sali minerali), le vene trasportano il sangue ricco di anidride carbonica e

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prodotti da eliminare (per esempio l'urea). Per i vasi polmonari non vale questa regola:infatti quella denominata vena polmonare trasporta sangue arterioso e arteria polmonaretrasporta sangue venoso. La parte destra del cuore contiene sangue venoso, quellasinistra sangue arterioso.

Il sangue compie sempre lo stesso percorso formando due circoli: il piccolo circolocollega i polmoni al cuore e il grande circolo collega il cuore con il resto del corpo.

Precisamente dai vari organi il sangue venoso (ricco di anidride carbonica) arrivaall'atrio destro e da qui passa al ventricolo (destro) e raggiunge i polmoni grazieall'arteria polmonare.

Nei capillari qui presenti avvengono gli scambi gassosi (viene presa l'anidridecarbonica da espellere durante l'espirazione e viene rilasciato l'ossigeno destinato atutte le cellule del corpo). Dai capillari il sangue passa in vasi di dimensioni maggiori,fino a confluire in un vaso di grosso calibro, la vena polmonare, che porta sanguearterioso all'atrio sinistro. Da qui il sangue ossigenato passa nel ventricolo sinistro,quindi nell'aorta, che, diramandosi in arterie di calibro inferiore, distribuirà il sangue atutte le cellule del corpo.

La contrazione del cuore si chiama sistole, la sua dilatazione si chiama diastole.Quando il cuore si contrae, pompa il sangue nelle arterie, quando si distende, si riempiedi sangue.

Quando gli atri sono in sistole, si aprono le valvole (mitralica e tricuspide),provocando la diastole ventricolare. Quando i ventricoli si sono riempiti di sangue, sicontraggono, pompando il sangue nell'aorta (il ventricolo sinistro) e nella polmonare (ilventricolo destro), successivamente si distendono e ricominciano il movimento.

Quando il veterinario ausculta il cuore di un animale con il fonendoscopio, sente ilbattito cardiaco: un suono breve (che corrisponde alla contrazione atriale), un suonopiù lungo (che corrisponde alla contrazione ventricolare) e un silenzio, che rappresentail riposo del cuore.

Il sangue è formato da due parti: una liquida, il plasma ed una corpuscolata, formatada vari tipi di cellule:

- i globuli rossi, che trasportano il pigmento emoglobina, responsabile del colorerosso del sangue;

- i globuli bianchi (leucociti, linfociti e macrofagi), che difendono l'organismo dagliagenti estranei;

- le piastrine, che intervengono nella coagulazione del sangue.

1.4 Apparato muscoloscheletrico

Questo apparato è composto dalle ossa e dai muscoli ed ha la funzione di dare un

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sostegno al corpo dell'animale e di consentirgli i movimenti.Le ossa possono essere: - lunghe (femore, omero, età): hanno una parte centrale,

corpo o diafisi e due estremità o epifisi - piatte (quelle del cranio)- corte (tarso, carpo)Le ossa sono formate da tessuto osseo compatto, duro e da tessuto osseo spugnoso,

che presenta molte cavità. Queste vengono riempite dal midollo osseo rosso che ha lafunzione di produrre i globuli rossi e i globuli bianchi. Le ossa lunghe all'interno delladiafisi presentano il midollo osseo giallo, una sostanza grassa e all'interno delle epifisipresentano il tessuto spugnoso con il midollo osseo rosso (questo si trova anche nellaparte centrale delle ossa corte e piatte). Le ossa si uniscono tra loro formando learticolazioni: queste sono avvolte da una membrana contenente un liquido giallastro,filante e limpido, detto sinovia e all'esterno presentano la cartilagine articolare. Le ossasono anche unite dai legamenti.

I muscoli sono formati da fibre muscolari raggruppate in fasci primari avvolti dauna guaina. I fasci primari si uniscono in fasci secondari che, nel loro insieme, formanoil muscolo. I muscoli sono avvolti da una membrana di tessuto connettivo che sicontinua nei tendini: questi uniscono i muscoli alle ossa.

I muscoli sono:- lisci: sono di colore bianco, si trovano nelle pareti degli organi ed i loro

movimenti sono involontari;- striati: sono di colore rosso ed i loro movimenti sono volontari.Quando i muscoli lavorano, consumano il glucosio che viene trasformato in

glicogeno e rappresenta la principale fonte energetica. I muscoli respirano, quindiutilizzano l'ossigeno e liberano l'anidride carbonica; se si muovono, ne richiedono dipiù.

1.5 Apparato digerente

Questo apparato provvede alla assunzione degli alimenti, alla masticazione, alla

digestione, all'assorbimento ed alla eliminazione delle sostanze non utilizzate. Ladigestione è un fenomeno fisico (triturazione degli alimenti) e chimico (scomposizionein sostanze più semplici e maggiormente utilizzabili).

La digestione inizia in bocca dove, all'azione meccanica dei denti e della lingua, sisomma l'azione della saliva (secreta dalle ghiandole salivari) che contiene enzimi erappresenta il primo succo digestivo che interviene nella trasformazione degli alimenti.Posteriormente alla bocca vi è la faringe, dove transita il bolo alimentare per giungereall'esofago. Qui l'avanzamento del bolo è garantito dai movimenti peristaltici che loporteranno fino allo stomaco, attraverso un orificio sempre aperto chiamato cardias.

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Lo stomaco è un organo sacciforme, le cui pareti sono ricche di ghiandole chesecernono i succhi gastrici e trasformano chimicamente gli alimenti. Inoltre, compionomovimenti peristaltici, che favoriscono l'avanzamento del bolo. Oltre al cardias, nellostomaco vi è un altro sfintere, il piloro, che comunica con l'intestino tenue e si apresoltanto quando il contenuto gastrico è ben sminuzzato e digerito.

L'intestino è diviso in tenue e crasso. L'intestino tenue è il primo tratto ed è formatoda tre parti:

1. duodeno: qui gli alimenti provenienti dallo stomaco vengono mescolati allesecrezioni del fegato e del pancreas.

2. digiuno: sulle pareti di questo tratto di intestino sono contenuti i villi, cheassorbono le sostanze utilizzabili.

3. ileo: è l'ultimo tratto dell'intestino tenue e termina con la valvola ileocecale, cheimpedisce al cibo di ritornare indietro.

Nell'intestino crasso termina il processo digestivo, dopo che sono state assorbite

tutte le sostanze utili. In questo tratto del tubo digerente vi è una fiorente flora microbicache si ciba dei residui alimentari non digeriti. Nell'intestino crasso Viene riassorbital'acqua e si producono le sostanze fecali. Si compone di tre porzioni:

1. cieco: non presenta ghiandole ed ha la forma di un diverticolo a fondo cieco.2. colon: è distinto in ascendente, trasverso e discendente.3. retto: è l'ultimo tratto del crasso e sbocca nell'ano, orificio chiuso da un muscolo

sfintere.

1.6 Apparato escretore

Ha lo scopo di eliminare acqua e sostanze di rifiuto, soprattutto azotate, provenienti

dal catabolismo proteico. É formato dai reni, due organi che producono l'urina, sostanzache viene trasportata attraverso due tubicini, gli ureteri, raggiunge la vescica e vieneeliminata all'esterno attraverso l'uretra. L'unità filtrante del rene è il nefrone. Questo èun lungo tubo vascolarizzato che si va ad unire agli altri nella pelvi renale: è qui che sideposita l'urina prima di essere immessa nell'uretra.

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Capitolo II - Contenzione ed emergenza

2.1 Come si contiene un cane

Se occorre immobilizzare un cane per praticargli una terapia, bisogna farlo sedere e

cingergli un fianco con un braccio, mentre l'altro lo faremo passare intorno al collo.Se è necessario, lo possiamo far sdraiare su un fianco, tenendogli

contemporaneamente i due arti, anteriore e posteriore (la cui presa non andrà mollata)ed esercitando una pressione sul corpo dell'animale.

Si può rendere utile l'utilizzo di una museruola, se non ne abbiamo una adisposizione, si può creare con un laccio abbastanza lungo: si fa passare intorno almuso e si annoda sotto, i due capi liberi si legano dietro alla testa. Se il cane è di tagliapiccola, si può utilizzare una coperta da avvolgergli intorno alla testa e al collo.

2.2 Come si contiene un gatto

Il metodo migliore per immobilizzare un gatto è quello di prenderlo con una mano

per gli arti posteriori e con l'altra per la collottola.Se si deve eseguire una terapia, bisogna essere in due: una persona lo immobilizza e

l'altra pratica la terapia.

2.3 Come comportarsi in caso di emergenza

Nel caso in cui dovessimo affrontare una situazione di emergenza, oltre a ricorrere

alla nostra piccola farmacia di base ed in attesa di recarci dal medico veterinario (alquale dovremo fornire dettagliatamente tutte le informazioni utili: modalitàdell'incidente, sintomi manifestati ed eventuali farmaci somministratigli), occorre:

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- non toccare l'animale, soprattutto evitare traumi alla colonna vertebrale(potremmo aggravare la sua condizione già precaria), se si rende necessario spostarlosi deve usare una coperta che ha la funzione di barella (vanno sollevate tutte e quattro leestremità contemporaneamente), avendo l'accortezza di farla scorrere sotto il corpodell'animale, oppure lo si può collocare (con le stesse modalità della coperta) su unatavola di legno o altro supporto rigido (se di piccola taglia);

- constatare la gravità delle lesioni riportate, controllando l'attività respiratoria, lafrequenza cardiaca, l'eventuale presenza di emorragie. Se necessario, rianimare ilsoggetto praticando il massaggio cardiaco;

- immobilizzarlo avvolgendolo in una coperta, se si tratta di un gatto (nella qualeverrà anche trasportato). Per immobilizzare il cane è necessario ricorrere all'utilizzo diuna museruola, onde evitare che morda il soccorritore;

- nel caso di emorragie, bloccare la fuoriuscita di sangue con un tamponeemostatico o con un fazzoletto da tenere premuto sulla ferita;

- per evitare la termodispersione dell'animale, avvolgerlo in una coperta calda;- tenerlo il più possibile lontano da fonti di rumore;- rassicurarlo, standogli vicino e parlandogli con voce bassa e calma;- tenere la situazione sotto controllo, evitando crisi di panico che trasmettono

soltanto agitazione all'animale.

2.4 Armadietto di pronto soccorso

É molto utile tenere a casa un armadietto di pronto soccorso con i medicinali

principali che ci consentono di soccorrere il nostro amico a quattro zampe primadell'intervento del medico veterinario. É bene che comprenda, oltre ai comunidisinfettanti, quali l'acqua ossigenata e alcool denaturato, anche un disinfettante liquidoa base di iodio (come il Betadine chirurgico); colliri, con proprietà anti-infiammatorieed anche colliri antibiotici, lacrime artificiali; farmaci antipiretici, antiemetici,antidiarroici, antiemorragici, contro il mal d'auto; antibiotici; siero antiofidico; prodottiantiparassitari (per parassiti interni ed esterni); laccio emostatico, tamponi emostatici,siringhe monouso di varie dimensioni, aghi a farfalla, soluzione fisiologica, deflussore,termometro rettale prismatico, forbici, pinze, garze, cerotti, cotone idrofilo, fasce divarie dimensioni, stecche piatte, ghiaccio sintetico, borsa dell'acqua calda. Puòrivelarsi molto utile tenere anche il collare elisabettiano (in commercio si trovano dimisure diverse, a seconda della taglia dell'animale), che impedisce all'animale dileccarsi, mordere le fasciature e grattarsi).

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Capitolo III - Contenzione ai fini di manualità

3.1 Come effettuare il prelievo di urina

Per prelevare l'urina, è necessario innanzitutto munirsi di un contenitore sterile che

dovremo portare con noi quando conduciamo il cane a fare la passeggiata per espletarei propri bisogni. Basta osservare il cane per capire quando sta per urinare eprontamente collocare il contenitore direttamente sotto il getto dell'urina.

Nel caso di un gatto può rendersi più indaginoso, in quanto alcuni gatti non amanoessere disturbati quando urinano, per cui si può provare a sostituire la lettiera con deiceci o delle lenticchie, che non sono dotati di potere assorbente, ma non sempre il gattoapprezzerà il cambiamento, per cui potrebbe rendersi necessario ricorrere all'interventodel medico veterinario.

Il campione deve essere portato per le analisi in giornata.

3.2 Come prelevare il sangue

Il prelievo di sangue può essere effettuato soltanto dal medico veterinario, a carico

della vena radiale, femorale o giugulare. É bene tenere l'animale a digiuno nelle 12 oreprecedenti il prelievo.

3.3 Come conservare le feci per le analisi

Il prelievo delle feci può essere richiesto nel caso di sospetta parassitosi. Si

prelevano direttamente dalla lettiera, nel caso di un gatto, o da terra, nel caso di uncane. Vanno collocate in un contenitore con il tappo ben chiuso e conservate infrigorifero, quindi, possibilmente in giornata, vanno consegnate al medico veterinarioper le analisi.

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3.4 Come si effettua un'iniezione sottocute

Innanzitutto va preparata la siringa con il farmaco. Il punto di elezione è la regione

del collo, si solleva in plica la cute, tenendo l'ago parallelo al terreno e si inietta ilfarmaco. Nel caso di un gatto è consigliabile dare un pizzico nella sede d'inoculo chedisorienti l'animale e rapidamente si esegue l'iniezione.

3.5 Come si effettua un' iniezione intramuscolo

Dopo aver preparato la siringa con il farmaco ed avere avuto l'accortezza di

controllare che non vi sia rimasta dell'aria all'interno della siringa (si fanno fuoriuscirealcune gocce di farmaco), si infila l'ago nella parte posteriore della coscia, aspirandoper accertarsi di non stare somministrando il prodotto in un vaso sanguigno e quindi siesegue l'iniezione.

3.6 Come si misura la temperatura

Il rilievo della temperatura corporea negli animali è rettale e deve essere fatto

preferibilmente a digiuno, mai dopo una corsa e va evitato se l'animale è spaventato oagitato, in quanto questa potrebbe aumentare, fornendoci un valore inesatto. Si consiglial'utilizzo di un termometro per bambini, che va prima opportunamente lubrificato conolio di vaselina. Si deve introdurre nel canale rettale e va lasciato per almeno unminuto, poi si può leggere la temperatura.

3.7 Come si somministra uno sciroppo

Per somministrare uno sciroppo si può utilizzare una siringa senza ago che si deve

introdurre in bocca sollevando il muso e massaggiando la gola per aiutare ladeglutizione.

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3.8 Come si fa a fargli ingoiare una pasticca

Solitamente si preferisce introdurla (eventualmente anche sbriciolata) all'interno di

un po' di carne macinata. Se l'animale sente l'odore e non gradisce mangiare quellacarne, allora si dovrà somministrargliela in modo coatto, aprendogli la bocca con ledita dietro ai canini e spingendo la compressa alla base della lingua. Quindi si aspettaqualche secondo massaggiandogli la gola, finché non avrà ingoiato.

3.9 Come si fa a somministrargli una supposta

Occorre sollevare la coda dell'animale ed infilare la supposta, quindi riabbassarla

subito tenendola premuta contro l'orifizio anale per qualche minuto onde evitare che lapossa espellere.

3.10 Come si tagliano le unghie

Per tagliare le unghie al nostro animale, innanzitutto occorre posizionarsi davanti ad

una fonte luminosa idonea, quindi procedere con piccoli tagli, piuttosto che con ununico taglio più profondo, che potrebbe andare a raggiungere la parte vascolarizzatadell'unghia, causando dolore e sanguinamento. Nel gatto si deve tagliare la parte bianca,facendo attenzione a quella rosa, che è la parte vascolarizzata.

Nel cane è un po' più difficoltoso e occorre prenderci la mano, in quanto l'unghiasolitamente è pigmentata, per cui è meno visibile l'inizio della porzione vascolarizzata.

Inoltre, se l'animale esce regolarmente, le unghie sono soggette ad usura, per cui nondovrebbe rendersi necessario ricorrere al taglio delle stesse, mentre invece va rivoltaattenzione agli speroni, che, se crescono eccessivamente, si ripiegano ad uncino,penetrando nella cute o si possono strappare.

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Capitolo IV - Corpi estranei

4.1 Cosa fare se un corpo estraneo penetra nelle zampe

Non è infrequente che un corpo estraneo, come schegge di legno o forasacchi,

penetri all'interno di una zampa, soprattutto negli spazi interdigitali. Se l'animale iniziaa zoppicare, dobbiamo immediatamente controllare la zampa offesa, per cercare diindividuare la porta d'ingresso del corpo estraneo, visibile come un piccolo foro otaglietto. Una volta trovata, va rasato il pelo e bisogna cercare di farlo uscireesercitando una pressione intorno al forellino. Se il tentativo riesce, va disinfettata lazona con acqua ossigenata ed applicata una crema con proprietà antibiotiche perqualche giorno. In caso contrario, va portato dal medico veterinario, altrimenti puòperforare i diversi strati cutanei e muscolari. Durante la sua progressione crea untragitto fistoloso con infezione dei vari strati interessati fino all'osso. É buona regolanon condurre il cane a passeggiare nei campi incolti o con erba non tagliata ecomunque, data la diffusione di questa spiga anche negli spazi verdi cittadini, vacontrollato dopo una passeggiata su zampe, pelo e orecchie per cercare di prevenirequesti problemi.

4.2 Cosa fare se un corpo estraneo penetra in un occhio

Nel caso in cui un corpo estraneo penetri in un occhio, l'animale tende a tenerlo

chiuso e a lacrimare. Occorre eseguire un lavaggio con soluzione fisiologica dainstillare mediante una siringa senza ago, avendo l'accortezza di introdurla lentamente eall'angolo dell'occhio, per facilitarne l'espulsione. L'operazione va ripetuta finché ilcorpo estraneo non esce. La penetrazione di un forasacco nell'occhio è un'evenienzarara. Bisogna rimuoverlo rapidamente, altrimenti la sua permanenza può comportarecongiuntiviti purulente e lesioni corneali.

4.3 Cosa fare se un corpo estraneo (forasacco) penetra nelle orecchie

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Nei cani, soprattutto con le orecchie lunghe, può capitare che penetri un forasacco

all'interno del padiglione auricolare. Ci se ne accorge sicuramente perché l'animaletiene la testa storta dal lato dove è entrato il forasacco, la scuote, guaisce e si gratta neltentativo di rimuoverlo. Questo, data la sua conformazione, una volta penetrato,difficilmente uscirà ed è causa di problemi di tipo settico e meccanico. In questi casi èbene non compiere dei tentativi per cercare di estrarlo da soli, in quanto si puòpeggiorare la situazione, ma il cane va fatto controllare immediatamente dal medicoveterinario che verificherà anche l'eventuale presenza di altri forasacchi. Lapermanenza nell'orecchio può causare otiti purulente e rottura del timpano.

4.4 Cosa fare se un corpo estraneo (forasacco) penetra nel naso

Nel caso in cui un forasacco penetri nel naso, il cane starnutisce ripetutamente,

scuote la testa, si presenta agitato. É opportuno non tentare di rimuoverlo da soli, macondurlo al più presto dal proprio medico veterinario, ricordandosi di nonsomministrargli né cibo né bevande, perché sicuramente verrà sedato, sia per la visitasia per procedere all'estrazione. Se permane qualche giorno nelle cavità nasali, puòprovocare irritazioni ed inoltre può progredire nelle vie digerenti o, piùfrequentemente, nelle vie respiratorie profonde, provocando polmoniti.

4.5 Cosa fare se un corpo estraneo penetra nella bocca

89 É possibile che corpi estranei penetrino all'interno della bocca del nostro animale,

magari pezzi di legno lanciati per giocare. Va controllata attentamente la cavità orale,sollevando la lingua e, se si individua il corpo estraneo, lo si rimuove, se questaoperazione non causa ulteriori ferite al nostro animale, altrimenti lo si deve condurredal medico veterinario. Soprattutto i cuccioli, tendono ad ingerire qualsiasi oggetto,anche non prettamente alimentare. Se il proprietario si accorge dell'accaduto, devericorrere urgentemente alle cure del medico veterinario. Se l'oggetto ingerito è dipiccole dimensioni, può essere espulso con le feci, se invece è ostruente, il proprietariosi troverà però ad osservarne gli effetti, quali vomito, blocco della defecazione, doloriaddominali, anoressia, abbattimento dello stato del sensorio. In questo caso è bene chesi rechi dal veterinario quanto prima, ricordandosi che il successo dell'intervento è

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subordinato alla sua tempestività.

4.6 Cosa fare nel caso di soffocamento

Nel caso in cui un corpo estraneo venga ingerito e vada a finire nel lume faringeo,

da qui può scendere nella trachea impedendo la normale respirazione. Il proprietarionoterà che l'animale presenta le mucose cianotiche (colore blu livido) ed affanno.Occorre che il paziente espella il corpo estraneo: va sollevato per le zampe posteriori etenuto a testa in giù, scuotendolo e dandogli dei piccoli colpi su testa e torace. Unavolta eliminato, occorre rianimarlo con il massaggio cardiaco e respiratorio.

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Capitolo V - Il sanguinamento

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5.1 Cosa fare se sanguina un orecchio

Nel caso in cui il nostro animale abbia una ferita ad un orecchio, questa sanguinerà,

soprattutto se la zona è molto vascolarizzata, inoltre, scuotendo la testa, impedirà laformazione del coagulo. Va esercitata una pressione sulla ferita, con un tamponeemostatico, così da bloccare la fuoriuscita di sangue, poi va tenuto fermo il padiglionecon una fasciatura, per impedire che, scuotendo la testa si riapra la ferita e ricomincil'emorragia.

5.2 Cosa fare se sanguina il naso

La rinorragia (fuoriuscita di sangue dal naso) può dipendere da vari fattori, quali

corpi estranei, cadute, patologie delle cavità nasali, inalazione accidentale di polveriirritanti. L'assenza di ferite può significare che il paziente soffre di problemi connessialla coagulazione del sangue, oppure la lesione è interna, pertanto si potrà applicare delghiaccio e somministrare un farmaco ad azione antiemorragica e far controllarel'animale dal proprio veterinario di fiducia.

5.3 Cosa fare se sanguina la bocca

La fuoriuscita di sangue dalla bocca è solitamente conseguente a traumi. Va

controllato il cavo orale per evidenziare la ferita, facendo molta attenzione quando siapre la bocca, in quanto l'animale potrebbe presentare una frattura della mandibola. Sel'emorragia è imponente, bisogna utilizzare un tampone emostatico e somministrare un

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farmaco ad azione anticoagulante, in attesa di recarsi dal medico veterinario. Se non sievidenzia una ferita, il sangue potrebbe provenire dalle vie digerenti (in questo casol'animale sanguina quando vomita o rigurgita) o respiratorie (in questo caso l'animalesanguina quando tossisce). In questi frangenti si rende indispensabile il ricorso alleindagini del medico veterinario.

5.4 Cosa fare se sanguina una zampa o un'altra parte del corpo

Nel caso in cui l'animale si ferisca ad una zampa (o ad un'altra parte del corpo),

occorre immediatamente cercare di bloccare l'emorragia, utilizzando un tamponeemostatico ed applicando un bendaggio stretto sulla lesione (o tenendo premuto sullaparte un fazzoletto, in relazione alla zona corporea interessata), eventualmente si puòanche utilizzare del ghiaccio, che riduce la circolazione sanguigna. Se la lesione non èsu una zampa ma è a carico di un'altra parte del corpo, come per esempio la testa o ilcollo, occorre esclusivamente tenervi premuto un tampone emostatico (non si puòutilizzare il laccio emostatico).

Se si tratta di una lesione ai capillari sanguigni, il sangue esce lentamente el'emorragia è contenuta: in questi casi è sufficiente la compressione prima di procederecon la fasciatura.

Se si è lesionata una vena, il sangue che fuoriesce è di colore rosso scuro, in quantoricco di anidride carbonica e il getto è lento e continuo.

Se la lesione è a carico di una arteria e soprattutto se si tratta di un grosso vaso, ilsangue è di colore rosso vivo, perché ricco di ossigeno e il getto corrisponde al battitocardiaco.

Se l'emorragia non si riesce a tamponare, si può far ricorso ad un laccio emostatico(o ad un elastico largo), da stringere a monte della ferita a carico dell'arto. Bisognaricordarsi di allentarlo ogni 20-30 minuti, perché si possono causare danni per mancatodeflusso di sangue, ma bisogna urgentemente recarsi dal medico veterinario chesottoporrà l'animale ad un intervento chirurgico. Va evitato l'uso di disinfettanti chepotrebbero provocare bruciori, portando il paziente a mordere.

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Capitolo VI - Le fasciature

6.1 Come fasciare una zampa

Se una zampa dovesse presentare una ferita, innanzitutto questa va lavata e

disinfettata con acqua ossigenata o disinfettante a base di iodio. Se l'animale ha il pelolungo, questo va tagliato in prossimità della ferita, quindi si può procedere con lafasciatura, eseguita mediante una benda che si avrà l'accortezza di far torcere più voltesu se stessa man mano che si gira. La fascia andrà fissata con un cerotto posto tra labenda e il pelo, in modo da mantenerla salda e mettendo sopra una calza o una reteelastica.

6.2 Come fasciare una coscia

In questo caso va eseguita una fasciatura molto più estesa della ferita, che si estende

anche a glutei, coscia, fianchi ed addome, facendo compiere delle torsioni alla bendache usiamo per renderla più salda. L'ultima porzione di benda va tagliata in sensolongitudinale per fare il nodo.

6.3 Come fasciare un occhio

Se si dovesse rendere necessario dover fasciare un occhio, prima di procedere

all'applicazione del bendaggio, occorre applicare sull'occhio una compressa di garzasterile, quindi si fa passare la fascia sull'occhio interessato, dietro la testa eall'orecchio controlaterale.

6.4 Cosa fare per impedire all'animale di togliersi la fasciatura

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Solitamente il cane ed il gatto non sopportano di avere fasciature, pertanto

reagiscono tentando di togliersele a tutti i costi. In questi casi occorre far indossare alproprio animale, limitatamente alle ore in cui resta solo, un collare elisabettiano o adimbuto, reperibile in tutti i negozi che vendono prodotti per animali. Si tratta di un conoin plastica, che si allaccia al collo dell'animale mediante il collare e gli impedisce dileccarsi o mordersi punti e fasciature. Tuttavia, vi sono alcuni soggetti cheassolutamente non tollerano la presenza di questo collare, in questi casi è bene noninsistere, ma il proprietario dovrà controllare il suo piccolo amico, avendo l'accortezzadi non applicare come deterrente pomate o creme repellenti, perché vengono leccate epossono essere nocive.

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Capitolo VII - Le cadute

7.1 Cosa fare nel caso di caduta da un luogo elevato

Nel caso in cui l'animale cada da un luogo elevato, le situazioni che si possono

profilare sono molteplici. Solitamente il trauma si rende manifesto, con ferite e/ofratture a carico delle ossa lunghe degli arti. In questi casi occorre tamponare la feritatenendovi premuto un fazzoletto, fasciarla e recarsi dal proprio medico veterinario.

Se il trauma ha offeso la colonna vertebrale, bisogna trasportare con urgenza ilpaziente dal medico veterinario, allestendo una barella di fortuna, che consiste in unsupporto preferibilmente rigido, quale una tavola di legno, che andrà fatta scivolare conla dovuta cautela sotto il corpo dell'animale.

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Capitolo VIII - Punture e morsi

8.1 Cosa fare nel caso di punture di insetti

Nel caso in cui l'animale venga punto da un insetto occorre utilizzare uno stick a

base di ammoniaca, applicare del ghiaccio per evitare che la parte colpita si gonfieccessivamente. Se il pungiglione è penetrato all'interno della cute, questa si puòincidere per consentire l'estrazione dello stesso. Il paziente va monitorato per valutareche non presenti difficoltà respiratorie, indice di reazione allergica: in questo casobisogna condurlo prontamente dal proprio medico veterinario.

8.2 Cosa fare nel caso di morso di vipera

Qualora il nostro amico venga morso da una vipera, la parte offesa si presenterà

tumefatta, calda, dolente e con una modesta emorragia. Bisogna intervenire prontamenteperché il veleno della vipera porta a morte il paziente, preceduta da difficoltàrespiratorie, vomito e depressione. Se il morso è avvenuto ad una zampa, va stretto unlaccio a monte della ferita (si riconosce perché sono visibili i due forellini) perimpedire che il veleno vada in circolo, quindi, in corrispondenza di questa, si devepraticare un'incisione per favorire la fuoriuscita di sangue e del veleno, la parte valavata e disinfettata con acqua ossigenata e ci va applicata sopra una benda in attesa delsoccorso da parte del medico veterinario. É comunque consigliabile, qualora ci si rechia passeggiare col proprio animale in zone rocciose, munirsi del siero antiolìdico(questo va inoculato in parte attorno alla ferita ed in parte per via intramuscolare).

É anche opportuno non far correre l'animale per evitare che, a causa dell'aumentodelle pulsazioni cardiache, il veleno vada in circolo più rapidamente.

8.3 Cosa fare se l'animale viene morso

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Se l'animale viene morso, va controllata la parte (eventualmente anche tosandola),

per scongiurare la presenza di ferite profonde. Il problema dei morsi è soprattuttolegato al possibile veicolo di malattie o veleno, per cui, se si è visto quale animale haprovocato il morso, si può eventualmente informarne il proprio veterinario di fiducia.

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Capitolo IX - I parassiti

9.1 Cosa fare nel caso di parassitosi

Se l'animale presenta le pulci, tenderà a grattarsi in modo reiterato. Se l'infestione è

massiva, può anche manifestare alopecia nella regione lombare, vicino all'attaccaturadella coda e, in seguito al grattamento, escoriazioni, essudazione cutanea e croste. Vaconsiderato che, anche se non si riescono a visualizzare le pulci, è possibile rinvenirnegli escrementi sulla pancia, che si presentano sotto forma di puntini neri. Inoltre, lasaliva della pulce contiene degli allergeni che possono determinare una reazione diipersensibilità immediata e a volte ritardata. In questo caso è bene effettuare untrattamento antiparassitario, facendosi consigliare dal proprio medico veterinario ilprodotto del caso ed avendo l'accortezza di somministrarlo all'esterno delle muradomestiche, onde evitare che le pulci, abbandonando il corpo dell'animale per l'effettodella sostanza a loro tossica, si possano annidare negli interstizi degli ambienticasalinghi.

Nel caso in cui ci si accorge della presenza di una zecca, occorre versarvi sopradell'olio o dell'alcool (in modo da occluderne l'apparato respiratorio), aspettarequalche minuto e quindi procedere all'estrazione con una pinzetta che si utilizzerà conmovimento rotatorio.

Quando si ha un animale, è buona norma prevenire le infestioni da parassitiutilizzando dei prodotti repellenti specifici (collari, spray, spot-on) che possono venirconsigliati dal proprio veterinario di fiducia e dei quali però non occorre abusare,perché potrebbero risultare tossici per il paziente. Le parassitosi non vannosottovalutate pensando che siano soltanto fonte di disagio e fastidio per l'animale, inquanto rappresentano anche un veicolo di malattie.

9.2 Cosa fare nel caso di perdita di pelo

Accertato che l'animale segua una dieta bilanciata ed equilibrata, prima di

allarmarsi occorre ricordare che è fisiologica una perdita di pelo all'inizio della

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stagione estiva e, nei nostri animali che vivono all'interno degli appartamenti, pereffetto del riscaldamento, il pelo si perde anche durante l'inverno, anche se in modomeno evidente. É quindi buona norma spazzolare frequentemente il nostro beniamino,onde evitare che, leccandosi, possa ingerire vere e proprie palle di pelo. Se è presenteil prurito, l'animale, grattandosi, aumenterà la caduta dei peli. É bene condurlo dalmedico veterinario che valuterà se è in atto un processo infiammatorio e se la perditadei peli è in relazione alla flogosi. In questo caso troverà le lesioni, la caduta dei pelisarà circoscritta ad una zona cutanea e risalirà all'origine della causa.

9.3 Cosa fare in caso di micosi

Si tratta di funghi che albergano sulla cute dell'animale e, in seguito ad una causa

scatenante, il parassita sfugge al controllo dell'ospite causando lesioni di forma ovale,alopeciche (se i peli delimitanti la lesione vengono delicatamente tirati, si spezzano ecadono subito), solitamente pruriginose che, in seguito al grattamento, possonocomplicarsi con agenti infettivi. Il paziente va portato dal veterinario che farà ladiagnosi con l'ausilio della lampada di Wood e deciderà la terapia idonea.

9.4 Cosa fare in caso di rogna

Si tratta di dermatosi ad eziologia parassitaria che colpiscono il cane ed il gatto,

pruriginose e contagiose. Nel caso del cane le lesioni rossastre, papulose, crostose,sono localizzate prevalentemente alla porzione ventrale dell'addome, al torace, agliarti, alle orecchie ed ai gomiti. La malattia progredisce rapidamente interessando lealtre parti del corpo, a cui solitamente fa eccezione la regione dorsale, che non risultaoffesa. In seguito al prurito, il cane si gratta, aggravando le lesioni. Nel gatto le lesionisono localizzate alla testa, la cui cute appare ispessita, ipercheratosica e, per effetto delgrattamento, ulcerata, con essudato anche emorragico, croste e zone alopeciche. Ilpaziente va necessariamente portato dal medico veterinario che effettuerà un raschiatocutaneo per differenziare la diagnosi da altre patologie e prescrivere una terapia mirata.

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Capitolo X - Alimentazione e convalescenza

10.1 Cosa fare se l'animale presenta eccessiva voracità

La voracità negli animali può essere anche legata alla presenza di cibo ad libitum e

all'incapacità di sapersi limitare. É fondamentale somministrare una dieta bilanciata,anche in rapporto all'età, al peso dell'animale ed al tipo di vita che conduce.

10.2 Cosa fare se l'animale si presenta irrequieto

Se non sussistono altre cause evidenti, un atteggiamento di nervosismo ed agitazione

potrebbe indicare che l'animale, se femmina, si trova nel periodo del ciclo estrale o, semaschio, che ci sono femmine in calore. Occorre stare attenti che l'animale nonattraversi improvvisamente la strada o non tenti di scappare.

10.3 Come affrontare la convalescenza del nostro animale

Se il nostro amico ha bisogno di un periodo di convalescenza perché reduce da un

trauma o da un intervento chirurgico, occorre tenerlo a riposo, al riparo da variazioniatmosferiche, evitando di esporlo a situazioni di pericolo.

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Capitolo XI - Apparato gastro-enterico

11.1 Cosa fare se l'animale vomita

Innanzitutto occorre fare una distinzione tra vomito e rigurgito.P er rigurgito si intende un alimento espulso dalla bocca prima ancora che sia

iniziato il processo di digestione (coinvolge le prime vie digerenti e non lo stomaco).Invece il vomito è un atto riflesso complesso che porta alla fuoriuscita del contenuto

gastrointestinale ed è considerato fondamentalmente un meccanismo protettivo.Se l'animale vomita, va tenuto a digiuno per 24 ore. Se si tratta di un fatto

episodico, è inutile allarmarsi inutilmente. Bisogna evitare che il soggetto si disidrati,somministrando soluzione fisiologica per via sottocutanea, eventualmente associata adun antiemetico. Se invece è un fenomeno reiterato, occorre valutare la coesistenza dialtri sintomi, che potrebbero denotare una patologia in atto. In questi casi, va condottodal medico veterinario al più presto, il quale saprà indicare una terapia idonea.

11.2 Cosa fare se l'animale presenta diarrea

Una delle cause più frequenti di diarrea è rappresentata da parassitosi intestinale: in

questo caso occorre portare le feci al proprio veterinario che le esaminerà almicroscopio per poter prescrivere il vermifugo appropriato. Una volta somministrato ilvermifugo, l'animale va tenuto al di fuori degli ambienti casalinghi per qualche ora,perché elimina parassiti che sono ancora vitali.

Se il paziente non presenta parassiti intestinali, si può somministrare un farmacogastroprotettore associato ad uno antidolorifico che combatta i dolori colici (ilveterinario consiglierà, se lo riterrà opportuno, quale antibiotico somministrare).

11.3 Cosa fare se l'animale presenta stipsi

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Se l'animale presenta stipsi, si può aiutare aggiungendo alla dieta dell'olio di oliva

o di paraffina e facendo in modo che quotidianamente faccia sufficientemente moto.Qualora il fenomeno dovesse reiterarsi, occorre rivolgersi al medico veterinario,perché potrebbe celare una patologia.

11.4 Cosa fare se l'animale ingerisce una sostanza tossica

Qualora l'animale ingerisca una sostanza tossica, sarà bene informarne prontamente

il medico veterinario, fornendogli tutte le informazioni circa il tossico ingerito. Vatenuto a digiuno e, se la sostanza ingerita non ha azione corrosiva, occorre provocare ilvomito inoculando nella bocca del paziente acqua calda (non bollente!) e sale con unasiringa senz' ago e favorendo la deglutizione, tenendogli la bocca chiusa e grattandoglila gola. Se la sostanza è irritante e la bocca dell'animale presenta ulcere, vannosciacquate le mucose interne venute a contatto col tossico. Il veterinario eseguirà lalavanda gastrica e provvederà alla terapia del caso.

Se l'animale ha ingerito vernici, sostanze plastiche, il veterinario valuterà se sarànecessario sottoporlo ad un intervento chirurgico.

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Capitolo XII - Ferite e fratture

12.1 Cosa fare se l'animale si ferisce

Se l'animale presenta una ferita, questa va lavata con acqua e disinfettata con acqua

ossigenata o altro prodotto a base di iodio e, per contenere le emorragie, va compressosopra del ghiaccio (soltanto se il paziente lo sopporta) o un tampone sterile. Al fine dievitare le infezioni, va applicata sopra una crema antibiotica.

Nel caso di una ferita profonda, il veterinario valuterà se necessita di esseresuturata e, qualora cercasse di leccarsi la ferita, prescriverà il collare elisabettiano.

12.2 Cosa fare se l'animale presenta una frattura

Se l'animale subisce un trauma, questo può essere associato ad una frattura ed anche

ad una ferita.Le fratture possono essere accompagnate dalla lacerazione della cute (ed in questo

caso occorre disinfettare la parte senza toccarla) e sono composte o scomposte. Leprime presentano le ossa rotte che tuttavia conservano la loro posizione naturale, leseconde invece prevedono una dislocazione dei monconi. L'animale va trasportato alpiù presto dal proprio veterinario, evitando di farlo muovere durante le fasi deltrasporto. Per l'occasione, si può utilizzare una barella di fortuna o una tavola di legno,anche in base alle dimensioni del paziente.

12.3 Cosa fare se l'animale zoppica

Se l'animale presenta zoppia a carico di un arto, bisogna risalire alla causa del

problema: potrebbe trattarsi di un corpo estraneo, in questo caso occorre adoperarsiper estrarlo; o di una ferita, in questo caso va lavata e disinfettata la parte. Se è dovuta

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ad una distorsione o ad uno stiramento, va tenuto a riposo evitando la somministrazionedi antidolorifici che, privandolo del dolore a carico dell'arto offeso, lo indurrebbero adutilizzarlo, ritardandone la guarigione. Potrebbe trattarsi di una frattura: in questo casoil dolore, che in un primo momento non si avverte, successivamente è molto acuto e laparte si può gonfiare ed allora va necessariamente gestito dal medico veterinario.

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Capitolo XIII - Ustioni e shock

13.1 Cosa fare in caso di ustioni

Nella maggior parte dei casi le ustioni che si osservano nei nostri carnivori

domestici sono dovute ad acqua bollente, incendi, fili elettrici, più raramente sonoimputabili a sostanze chimiche. Se il proprietario non era presente al momentodell'incidente, il mantello potrebbe nascondere le lesioni, soprattutto se nonparticolarmente estese, ma l'animale risulta esposto alle infezioni. Se la superficiecorporea offesa supera il 15% si deve temere lo shock con i conseguenti disturbirespiratori. Le ustioni vanno trattate lavando la parte con acqua fredda e mantenendolaumida con l'ausilio di garze umide. Soltanto se sono superficiali si possono utilizzaregarze fitostimolanti che favoriscono la rigenerazione tessutale.

L'animale va comunque portato dal medico veterinario.

13.2 Cosa fare in caso di shock

Lo shock è uno stato patologico grave, caratterizzato dall'incapacità dell'apparato

circolatorio di assicurare un idoneo quantitativo di ossigeno e nutrimento ai tessuti. Édovuto alla diminuzione di almeno il 20% del volume del sangue e dei liquidicircolanti, all'aumentato diametro dei vasi o all'incapacità del cuore di pompare unaquantità adeguata di sangue. Le cause sono diverse (quali emorragie imponenti, traumi,ustioni estese, poliuria, vomito prolungato, diarrea profusa)

Il soggetto presenta respiro affannoso ed irregolare, battito cardiaco alterato ebrividi. Se le condizioni peggiorano, può raggiungere uno stato di collasso circolatorio,bisogna per questo ricostituire al più presto la massa circolante, trasportandolourgentemente dal medico veterinario. Nel frattempo l'animale va tenuto al caldo,rassicurandolo, eventualmente praticando un massaggio cardiaco con pressioni delicatee regolari sul torace, facendogli assumere la posizione di Trendelemburg o antishock:va posto supino, con il bacino rialzato (su un cuscino) e gli arti posteriori sollevati, inmodo da facilitare il ritorno venoso al cuore che così riesce più facilmente ad irrorare

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il cervello e si riducono i rischi di anossia cerebrale.

13.3 Cosa fare in caso di shock elettrico

L'elettrofolgorazione rappresenta un pericolo soprattutto per i nostri cani che, in

particolare quando sono cuccioli, sono dotati di grande desiderio esplorativo verso ciòche li circonda, mettendo in bocca tutto quello che trovano, compresi i fili elettrici. Lacorrente elettrica attraversa il corpo dell'animale cagionando danni ad organi e tessutiche sono proporzionali alla durata e all'intensità dell'esposizione. Il punto venuto acontatto con l'elettricità ci appare ustionato e l'animale presenta shock, alterazionedell'attività cardiaca e respiratoria, diminuzione della pressione sanguigna, perdita dicoscienza, fibrillazione cardiaca, contrazioni muscolari, convulsioni, edema polmonareacuto.

Se il proprietario trova il cane con ancora in bocca il filo elettrico, deveimmediatamente staccare la corrente, quindi rimuovere la spina dalla presa con l'ausiliodi un guanto di gomma, controllare la regolarità del battito cardiaco appoggiando lamano sul torace sinistro, subito dietro il gomito, coprire il cane con una coperta permantenerne caldo il corpo e trasportarlo subito dal medico veterinario.

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Capitolo XIV - Alte e basse temperature

14.1 Cosa fare nel caso di colpo di calore

I cani ed i gatti non presentano le ghiandole sudoripare come noi per regolare la

temperatura corporea mediante la sudorazione, ma la mantengono costante aumentandola frequenza respiratoria, con la bocca e la lingua, ansimando. Quando fa caldo,soprattutto se lasciati soggiornare a lungo all'interno dell'automobile chiusa ed espostaai raggi del sole, o in seguito a sforzi fisici prolungati sotto il sole, tale sistema ditermoregolazione si può rivelare insufficiente. L'animale presenta uno stato di letargia,tachicardia, tachiapnea, congestione delle mucose, tosse con sangue, vomito, diarrea,convulsioni, disidratazione, ipertermia (temperatura corporea superiore a 41°C)depressione del sensorio, coma.

É necessario spostare l'animale in un luogo rinfrescato, immergerlo in acqua freddaper 2 minuti, non usare ghiaccio, perché un raffreddamento troppo rapido potrebbecausare scompensi e shock cardiocircolatorio. In alternativa, bagnare il cane eposizionarlo davanti ad un ventilatore elettrico.

Monitorare la frequenza cardiaca, quella respiratoria e la temperatura, portarlosubito dal medico veterinario che lo sottoporrà alle terapie del caso (ossigenoterapia efluidoterapia).

14.2 Cosa fare in caso di congelamento

Il congelamento è un evento piuttosto infrequente nei nostri climi ma, se l'animale è

esposto a temperatura molto bassa, come nel caso di permanenza su ghiaccio o neve,può manifestare i segni del congelamento a carico delle parti periferiche del corpo(punta delle orecchie, estremità degli arti, della coda e dello scroto), che inizialmenteappaiono fredde e pallide, successivamente scure e perdono la sensibilità per ilsubentro della necrosi.

Il paziente presenta ipotermia (temperatura al di sotto dei 37,5°C), il ritmocardiaco rallentato, stato di incoscienza. Va riscaldato gradualmente, portandolo in un

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ambiente caldo, avvolgendolo in una coperta ed utilizzando una borsa dell'acqua calda.Sulla parte congelata si possono applicare delle compresse di garza imbevute di acquatiepida (alla temperatura di circa 30°C) o la si può immergere e poi asciugareaccuratamente con il phon, in attesa della visita da parte del veterinario.

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Capitolo XV - Apparato riproduttore

15.1 Cosa fare in caso di piometra

Il proprietario si accorge che l'animale, dopo il calore, presenta abbattimento,

poliuria, polidipsia, inappetenza. Potrebbe trattarsi della piometra: non è altro chel'accumulo di pus nella cavità uterina in metaestro con ripercussioni generali,soprattutto a carico dei reni. Deve sicuramente farlo visitare dal medico veterinario, inquanto l'unico trattamento efficace e risolutivo è l'ovarioisterectomia, seguito da unaterapia antibiotica e terapia reidratante a base di soluzioni isotoniche (soluzionefisiologica, Ringer).

15.2 Cosa fare in caso di pseudogravidanza

La cagna, dopo il calore, può presentare la pseudogravidanza: è una turba

comportamentale che si verifica in metaestro, simulante la gravidanza e si accompagnaalla produzione del latte. Nella gatta si manifesta dopo un coito sterile o un'eccitazionesessuale che ha provocato l'ovulazione.

Tale patologia può recidivare al prossimo calore. É bene somministrare all'animaleuna dieta idrica, purganti e distrarla con passeggiate frequenti. Il veterinarioprescriverà le terapie: ormonale e locale del caso.

15.3 Cosa fare se la propria cagna ha poco latte per i cuccioli

Nel caso in cui la propria cagna produce un quantitativo di latte insufficiente,

bisognerà provvedere all'allattamento artificiale dei cuccioli, munendosi del latte inpolvere che si trova in commercio.

Nel caso in cui non sia possibile reperirlo prontamente, si può sopperire

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somministrando il latte di vacca a cui è stata aggiunta la panna e il tuorlo d' uovo (ogni100 ml di latte vaccino si aggiungono 100 ml di panna e un tuorlo d'uovo). Il latte cosìpreparato andrà somministrato mediante un biberon specifico per cuccioli allatemperatura di 20°C. Inizialmente i cuccioli mangeranno anche otto volte nelle 24 ore,successivamente, dalla terza o quarta settimana, il numero dei pasti si ridurrà e liconsumeranno in una ciotola.

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Capitolo XVI - Infiammazioni

16.1 Cosa fare in caso di otite

L'otite è un'infiammazione dell'orecchio. Può essere esterna, media e interna (la più

rara).Nel caso di otite esterna il proprietario nota un intenso prurito a carico

dell'orecchio, associato anche alla presenza di pus o di uno spesso strato di cerume,accompagnato a dolore, che lo può portare a reazioni di difesa. Il veterinario, perprescrivere la terapia idonea, deve fare una diagnosi eziologica, dopo aver effettuatol'esame otoscopico.

L'otite media può essere associata ad otite dell'orecchio esterno: in questo caso,onde evitare un aumento della pressione a carico dell'orecchio medio, il secretopurulento viene riversato all'esterno. Il proprietario nota lo scolo purulento, dolore setocca l'orecchio, accompagnato o meno dalla deviazione della testa. Deve condurre ilpaziente dal veterinario per la terapia del caso.

L'otite interna è la più rara, spesso si manifesta in associazione alle altre forme diotite. In questo caso il proprietario nota perdita dell'equilibrio, nistagmo, deviazionedella testa verso il lato interessato e movimenti di maneggio durante la deambulazione.Va necessariamente portato dal medico veterinario per il protocollo terapeutico.

16.2 Cosa fare in caso di otoematoma

Si tratta di un ematoma formatosi in seguito alla lesione dell'arteria auricolare per

lo scuotimento delle orecchie dovuto ad un prurito intenso (a diversa eziologia:parassitaria, corpo estraneo). Solitamente si riscontra nei cani con orecchie pendentisulla superficie concava dell'orecchio. Il paziente va portato dal veterinario cheprovvederà all'identificazione dell'agente causale e quindi all'idonea terapia.

16.3 Cosa fare in caso di rinite

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Si tratta di un'infiammazione della mucosa nasale, dovuta a varie cause: eventi

traumatici, corpi estranei, parassiti, micosi, tumori, agenti batterici, virali, allergie,agenti irritanti. Il proprietario noterà scolo nasale siero-mucoso, purulento oemorragico, mono o bilaterale, starnuti e rumori respiratori anomali, dovuti alrestringimento delle vie respiratorie.

Possono essere presenti altri sintomi, a seconda dell'agente eziologico responsabiledel quadro clinico. Il veterinario saprà consigliare la terapia giusta, subordinataall'individuazione della causa.

16.4 Cosa fare in caso di cistite

Si tratta di un'infiammazione della parete della vescica dovuta a cause diverse, che

possono avere origine vescicale o extra-vescicale. Il proprietario nota che l'animaleemette piccole quantità di urina (pollachiuria), dolore alla palpazione addominale,piuria ed anche ematuria.

Va prelevata l'urina (che deve essere sottoposta all'esame citologico ebatteriologico, per determinare la carica microbica urinaria, isolare il germe e quindifare l'antibiogramma) che deve essere portata dal medico veterinario insieme alpaziente per consentire la diagnosi eziologica, anche ricorrendo all'esame ecografico equindi stabilire la terapia idonea (eziologica e sintomatica).

16.5 Cosa fare in caso di congiuntivite

Si tratta di un'infiammazione delle congiuntive imputabile a cause diverse: infettive,

allergiche e parassitarie. Il proprietario nota che l'animale presenta fastidio, prurito,arrossamento, a volte edema, lacrimazione profusa (epifora) che può diventare mucosao muco-purulenta. É bene avere cura dell'igiene dell'occhio, con lavaggi oculari tiepidie portare il paziente dal medico veterinario perché consigli la terapia idonea.

16.6 Cosa fare in caso di scialorrea

Si tratta di scolo di saliva dalla bocca per una sua iperproduzione o difficoltà alla

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deglutizione, dovuto a cause diverse: intossicazione, infiammazione, tumori, corpiestranei, paura, mal di trasporto (chinetosi). Il paziente va portato dal medicoveterinario in quanto la terapia è strettamente legata alla causa.

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Bibliografia consultata

Cat owner's home veterinary handbook. Debra Eldredge, Delbert G. Carlson, Liisa

D. Carlson, Beth Adelman John Wiley and Sons, 2007Clinica medica veterinaria. Malattie del cane e del gatto. Stephen J. Ettinger,

Edward C. Feldman, G. Lubas, 2007.Dog Owner's Home Veterinary Handbook.Debra M. Eldredge, Liisa D. Carlson,

Delbert G. Carlson, James M. Giffin. John Wiley and Sons, 2007First Aid and Health Care for Cats. Charles T. P. Bell, 1994First Aid and Health Care for Dogs. Charles T. P. Bell, 1993The Complete Home Veterinary Guide.Chris C. Pinney. McGraw-Hill Professional,

2003The dog: its behavior, nutrition, and health. Linda P. Case. Wiley-Blackwell, 2005The first aid companion for dogs S cats. Shojai Amy, Rodale, 2001Trattato di medicina e chirurgia del gatto. Wilfried R. Kraft, Ulrich M. Dùrr, 2001UC Davis hook of dogs: the complete medicai reference guide for dogs and puppics.

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Sitografia

www.getbirdbrains.tripod.comwww.animalsheltering.orgwww.avma.orgwww.stjamesanimalhospital.comwww.ivis.orgwww.petinsurance.comwww.vet.purdue.edu www.vetmed.wsu.edu

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Autori

Francesca Bellini, laureata in medicina veterinaria presso l'Università degli studi di

Perugia, dottore di ricerca in citochimica ed istochimica comparata in ambito animale,specializzata in ispezione degli alimenti di origine animale ed in diritto e legislazioneveterinaria. É autrice di pubblicazioni su riviste scientifiche, lavora presso una Asl diRoma nell'ambito dell'Igiene Urbana Veterinaria. É sostenitrice dell'importanzadell'educazione sanitaria e della informazione, porta la sua esperienza presso le scuoleed i consultori della capitale.

Alessia Liverini, laureata in medicina veterinaria all’università degli studi di Pisa,

specializzata in sanità animale. É autrice di pubblicazioni su riviste scientifiche, lavorapresso una ASL della provincia di Roma dove è specialista ambulatoriale. Si occupaprincipalmente di igiene urbana, prestando servizio anche nei canili convenzionati conla ASL. Collabora con scuole ed enti privati in qualità di formatore.

Vincenzo Rosa, Medico Veterinario dirigente dell' A.S.U.R. Marche Zona

Territoriale al 10 Camerino; tuttora in servizio.Laureato in Medicina Veterinaria a Perugia il 01/03/1980 con lode. Socialista in

Diritto e Legislazione Veterinaria, Sanità Pubblica Veterinaria, Ispezione degliAlimenti di Origine Animale, Allevamento, Igiene, Patologia delle Specie Acquatiche eProdotti derivati, Sistemi di Qualità e Sicurezza nelle Strutture Sanitarie.