Riassunto Arte [Botticelli, Antonello, Mantegna, Bellini]

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Sandro Botticelli (1445-1510)Opere: Allegoria dell'Abbondanza, Testa d'Angelo, La Primavera, Nascita di Venere. LaAlessandro Filipepi, detto Botticelli nato a Borgo Ognisanti nel 1445, fu l'esponente di punta della cultura figurativa fiorentina del tempo di Lorenzo il Magnifico. Egli inizia nel 1464 come aiuto di Filippo Lippi, alla sua formazione contribuirono altri artisti come il Verrocchio ma sin dalle prime opere Botticelli si distinse per la sua autonomia: sua la tipologia dei personaggi, la loro inquietudine e malinconia. Caratteristiche esclusive del pittore sono anche il piegarsi della linea a fini espressivi e la scelta di eleggere la figura umana come tema centrale per testimoniare stati d'animo e sentimenti.Per il pittore il disegno quindi principalmente linea di contorno. Una linea flessuosa, leggiadra, elegante, che circonda il soggetto e lo stacca dal fondo. Egli mor a Firenze nel 1510.La PrimaveraSi deve a Sandro Botticelli l'aver riportato in vita l'interesse per i soggetti mitologici. A un pubblico abituato ai soggetti sacri, egli propone gli dei antichi, ma lo strappo non violento in conformit alla filosofia neoplatonica il mito rivissuto e proposto in chiave cristiana e ha comunque un valore morale. Attorno al 1478 Botticelli dipinse La Primavera per Pierfrancesco De Medici, cugino del Magnifico.In una radura verdeggiante limitata da alberi d'arancio si svolge una scena,che va letta da destra a sinistra: a destra zefiro(personificazione del vento primaverile) insegue la ninfa Clori dalla cui bocca escono fiori, dalla loro unione nasce Flora dea della Primavera, che pur non essendo il personaggio principale da il nome al dipinto. Al centro incorniciata come da una nicchia dai rami degli alberi, Venere avanza con passo di danza e Cupido bendato la sovrasta mentre sta per scagliare una freccia infuocata in direzione di una delle tre Grazie. Queste ballano intrecciando le loro mani mentre Mercurio a sinistra allontana le nubi con il suo caduceo(verga alata con 2 serpenti attorcigliati simbolo di pace). Le nove figure compiono isolatamente o in gruppo la propria azione, indifferenti a quanto stanno facendo i personaggi intorno, le figure si trovano in un bosco senza profondit il fondo una sorta di arazzo per dare risalto ai personaggi. Un' armonia indescrivibile governa l'insieme, dove ogni forma condotta con estrema eleganza: basta osservare le mani delle tre Grazie il volto raffinato della Primavera con i fiori nei capelli, i veli negli abiti e le acconciature, e la bellezza di Mercurio. L'artista ha eliminato volutamente la prospettiva come struttura dello spazio,la luce come realt fisica e ha abbandonato la ricerca della massa e del volume. Le immagini di Botticelli non sono fatte per rappresentare la realt ma per superarla, i segni del mondo tangibile dovevano essere solo un punto di partenza per far nascere un universo immaginario. La scena rappresentata un invito a scegliere Venere la quale secondo la filosofia di Marsilio Ficino, non rappresenta pi l'amore ma l'Humanitas ovvero l'attivit spirituale. Per questo La Primavera era un'opera importante per il gruppo di intellettuali che vedevano nella dottrina di Ficino una raffinata esperienza di vita: dove la bellezza era un mezzo per innalzarsi abbandonando la dimensione terrena.La Nascita di VenereAlla Primavera segue e si ricollega La nascita di Venere. Eseguita intorno al 1485 essa sta a mostrare il significato spirituale che la filosofia neoplatonica attribuiva alla bellezza.Venere appena nata dalla spuma del mare su una conchiglia sospinta dagli Zefiri, portata a terra dove l'attende Flora per coprirla con un ricco manto. Il dipinto si sviluppa tutto in primo piano: come nella Primavera l'effetto della profondit spaziale non ricercato, sostituito dal fondo verde del mare e da quello azzurro del cielo. Il paesaggio ridotto all'essenziale, le onde del mare sono delle lievi increspature la costa una linea, in tal modo l'attenzione si concentra sui personaggi. La linea l'elemento predominante, una linea che definisce i profili di ciascuna figura. Anche questo dipinto rappresenta i caratteri tipici dello stile di Botticelli, teso a rappresentare idealmente le figure. Non vi nulla di reale nel corpo di Venere: il viso si piega troppo rispetto al collo, una spalla scende precipitosamente per seguire il braccio abbassato, sproporzionatamente lungo, la figura inoltre appare sbilanciata. Eppure la libert che Botticelli si prende per creare questa Venere da origine ad una forma armoniosa che rappresenta il sunto della poetica di Botticelli: dolcezza e piacere della linea. I capelli della dea lunghi e mossi dal vento si rapportano con il profilo frastagliato del manto. I colori del dipinto privilegiano i toni freddi: il verde, gli azzurri e i blu sono ampiamente presenti; colpisce nell'opera anche la profusione dell'oro, intrecciato ai capelli pennellato su vesti alberi, foglie, fa scintillare la superficie rendendo ancora pi prezioso il dipinto.Antonello da Messina (1430-1479)Opere: San Gerolamo nello studio, Ritratto d'uomo, San Sebastianio, La Vergine Annunciata. Antonello da Messina e colui che per primo sperimenta la combinazione delletecniche prospettiche con la cura meticolosa dei particolari di origine fiamminga. Fu a Napoli che Antonello venne a contatto con opere fiamminghe, qui conobbe anche la tecnica della pittura ad olio. Lopera che meglio esprime le caratteristiche dellarte di Antonello e la tavola con:San Gerolamo nello Studio(1474)La piccola tavola mostra un interno gotico con volte ogivali e bifore.Al centro di un grande vano prospettico, San Gerolamo nel suo studio, un ambiente allinterno di uno pi vasto. A destra la prospettiva del pavimento a piastrelle rafforzata da quella delle esili colonne sormontate da archi e volte che ci conducono verso i due vani aperti del fondo;a sinistra lo sguardo corre libero verso lampia finestra oltre la quale vi un dolce paesaggio.Dallattento studio degli uccelli in primo piano, del gatto e dei vasi nella porzione piu avanzata della scatola dello studio, dei libri disposti sui ripiani, un continuo intersecarsi di minuterie fiamminghe e spazialit prospettica italiana.Ma tutto reso una cosa sola dalla luce che investe oggetti ed architettura.Linfluenza della pittura nordica si nota dalla notevole capacita ritrattistica di Antonello da Messina. I soggetti sono rappresentati non piu di profilo,ma di tre quarti conferendo al personaggio ritratto un aria interessante, viva e una personalit enigmatica. Tra il 1474 ed il 1476 la pittura di Antonello perviene al massimo della sua espressivit.San Sebastiano di DresdaCon il San Sebastiano di Dresda lartista associa alla monumentalit di una piazza veneziana quella della figura umana.San Sebastiano dal dolcissimo volto ovale, leggermente inclinato e dagli occhi rivolti al cielo, ha la stessa solidit delle architetture che gli fanno corona.La bellezza del suo corpo non compromessa dalle ferite delle punte che lo trafiggono. Non ce contrazione dolorosa, i muscoli appaiono rilassati e su essi la luce scivola rendendo il corpo tornito allo stesso modo della colonna che poggia sul pavimento. La Vergine Annunciata di Palermo sintesi di spazio, luce, forma e colore essenziale nella sua semplicit e puo riassumere tutta la grandezza di Antonello.Il leggio di legno sincunea nello spazio dellosservatore come se dovessero proteggere la vergine .La mano protesa di questa sia un elemento prospettico sia un gesto imperioso che ci impedisce di avvicinarci.La Vergine Annunciata ammantata da un velo blu cobalto che si staglia contro un fondo scurissimo mostra il suo volto luminoso e dolce di una donna del sud.Andrea Mantegna (1431-1506)Opere: Giuditta e Oloferne, Andata di San Giacomo al Martirio, Orazione nell'orto, San Sebastiano, Camera degli Sposi, Piet. Nasce e diviene allievo a Padova dello Squarcione fra il 1442 ca. e il 1448, si form in un ambiente culturale assai fecondo per gli apporti degli artisti toscani che vi erano allora attivi: Paolo Uccello, Filippo Lippi e soprattutto Andrea del Castagno e Donatello. Nel 1448 gli venne affidata la decorazione della cappella Ovetari agli Eremitani (gli affreschi con Storie dei SS. Giacomo e Cristoforo subirono fortunosevicende e furono pi volte restaurati); in quest'opera, e poi negli altri capolavori del periodo padovano, come il Polittico di S. Luca Mantegna fiss il mito classico della cultura umanistica veneta in una visione plasticoprospettica di impianto monumentale. Molto libero fu comunque il suo uso dello scorcio e delle linee di fuga, che introducono lo spettatore nello spazio, mentre l'azione sostenuta da una tensione drammatica, ottenuta per mezzo di colori vividi e di un segno incisivo di grande potenza espressiva. Nel 1460 si stabil a Mantova quale pittore di corte di Ludovico III Gonzaga.San SebastianoAl centro della rappresentazione si trova San Sebastiano, il quale fu condannato a morte da Diocleziano poich non solo aveva abbracciato la fede cristiana ma perch stava divulgando il pensiero di Cristo convertendo altre persone. La figura di San Sebastiano posta la centro della scena, il corpo del santo trafitto da numerose frecce e ha il volto sofferente. Gli uomini in primo piano sono gli esecutori. Il corpo legato ai resti di un edificio classico del quale si distinguono chiaramente alcuni elementi architettonici: . la porzione di un arco . una colonna conclusa con un ornatissimo capitello corinzio figurato . una porzione di trabeazione . una porzione di una statua della quale si disitngue un piede che calza un sandalo e parte di una tunica Un fico selvatico cresce tra le rovine, questa pianta rappresenta l'idea di salvezza poich il latte da essa proveniente in grado di guarire le ferite, stando a ci che scritto nella Bibbia; l'edera invece rappresenta la vita eterna dopo la morte. Lo sfondo costituito da una stratificazione urbana: pi in basso si trovano edifici classici che sono stati adibiti ad un uso moderno, pi in alto vi una fortezza e sopra ancora su unosperone di roccia che incombe sulla citt, sul quale costruita un'acropoli murata e turrita. In questo quadro vi stata posta una grande attenzione verso l'antichit, testimoniata dai numerosi reperti architettonici raffigurati.Orazione nell'OrtoIl tema di questa opera di carattere religioso (riproposto spesso nel periodo rinascimentale), viene rappresentato infatti il momento antecedente la cattura di Cristo da parte dei romani. In primo piano ci sono i 3 apostoli che hanno accompagnato Ges: Pietro, Giacomo e Giovanni, essi stanno dormendo profondamente, le figure dei loro corpi appaiono come parti costitutive del paesaggio semidesertico, infatti si presentano come blocchi di pietra perfettamente incastrati tra di loro. Al centro della scena vi invece Cristo , solitario e inginocchiato sulla dura roccia, intento a pregare il Signore. Questa una scena di grandissima drammaticit resa intensa dal pathos che la figura di Cristo lascia trasparire. Di fronte a Cristo ci sono degli angeli che gli mostrano gli oggetti della Passione che per si discostano dalla simbologia classica religiosa (solitamente portano tra le mani un calice). In lontananza vi sono dei soldati romani che procedono armati in direzione di Cristo, al capo del gruppo vi Giuda, il Traditore. Sullo sfondo svetta la Citt Sacra ai piedi del Monte Sion, una Gerusalemme "restaurata" nella quale il Mantegna ha collocato numerosi monumenti provenienti dalle pi note citt italiane (l'Arena di Verona, il campanile di San Marco a Venezia e un monumento equestre che ricorda il Marco Aurelio a Roma). Le mura della citt sono rappresentate restaurate, questo un chiaro riferimento alla Bibbia che narra delle loro numerose distruzioni e riparazioni. Nell'opera sono presenti numerosi elementi simbolici: . uccello nero = portatore di un nefasto presagio . tronco d'albero posto di traverso = allude al peccato, lo stesso legno che viene utilizzato per fabbricare la croce di Cristo . conigli = alludono all'anima che tende a Dio . aironi = simbolo di Cristo . albero fiorito = simbolo della futura ResurrezioneIn questa opera vi una grande razionalit, un rigido rigore compositivo e un attento studio della prospettiva. Allo stesso tempo si nota anche uno studio scientifico dell'anatomia nonostante i corpi siano coperti, c' un'estrema chiarezza nel definire i volumi dei corpi.La Camera degli SposiLa prima opera mantovana fu la decorazione della cappella del Castello di S. Giorgio ma lopera pi famosa di Mantegna la decorazione della Camera degli Sposi (anticamente detta camera picta) in Palazzo Ducale durata 9 anni e che si riferisce a precisi avvenimenti storici e che Mantegna a dipinto da solo (cos narrano le testimonianze storiche). Sulla porta che introduce alla stanza vi si trova una targa nella quale Mantegna esalta e ringrazia Ludovico Gonzaga. L'affresco delle pareti e della volta raffigura un padiglione aperto su ariosi paesaggi, in cui si articolano le due scene della Famiglia di Ludovico Gonzaga radunata per una cerimonia e dell' Incontro del marchese Ludovico col figlio Francesco cardinale e col suo seguito in un tono altissimo di serena ed epica classicit. Rivoluzionario l'uso della prospettiva, le cui linee di fuga, variate all'infinito, convergono sullo spettatore: artificio tecnico alla base di tutta la decorazione veneta cinquecentesca. Nella camera la ricerca stilistica di M. fu indirizzata sia verso un colorismo intenso che, accostato a forme piene, tenta di superare la prospettiva. La camera degli sposi rappresenta le vicende della famiglia committente e introduce nuove tecniche e regole prospettiche che ebbero grande influsso nel 500.Giovanni Bellini (1430-1516)Opere: Orazione nell'Orto, Pala dell'Incoronazione, Allegoria Sacra, Pala di San Zaccaria. Nacque a Venezia nel 1430 circa, fu egli, linnovatore della pittura venezianache fino a quel momento non aveva ricevuto alcun influsso dalle innovazioni rinascimentali. Allinizio lavor con il fratello, anchegli pittore, nella bottega del padre. Ma fu lincontro con Mantegna a guidare le sue scelte definitive, che verranno ancor pi rafforzate con la conoscenza dei dipinti di Piero della Francesca e di Antonello da Messina. Nel 1483 divenne, per la sua fama, pittore ufficiale della Repubblica veneziana. Nel 1516 mor. Sin dai primi disegni degli anni 70, il Bellini mostra la propria personalit. Rispetto al Mantegna la sua linea pi fluida e leffetto cercato decisamente quello chiaroscurale. Tale differenze si possono vedere anche nellOrazione nellOrto.Orazione dell'OrtoMentre per il Mantegna lessere umano il soggetto principale di un dipinto, per il Bellini, al contrario, luomo solo una parte come tutte le altre del mondo naturale. Rispetto a quella di Andrea la roccia su cui si trova Cristo pi morbida poich questultima ha meno asperit. Ma in particolare il paesaggio ad aver perduto ogni artificiosit, cercando di attenersi il pi possibile alla realt. La fonte luminosa del dipinto non laurora allorizzonte, ma ve ne un allaltra, calda e dorata, che pervade il Cristo. La profondit data in particolare dalluso dei colori caldi(sembrano andare avanti), per i primi piani, e dei colori freddi(indietro), per i piani successivi, inoltre usa per i piani intermedi quei colori,che ben dosati costituiscono il graduale passaggio dagli uni agli altri. Con il Bellini si ha limpiego della prospettiva cromatica. Tale innovazione sar alla base della pittura tonale dei veneti. Inoltre Giovanni realizza una pala daltare per la chiesa di S. Francesco(a Pesaro).Pala dell'Incoronazione di MariaLopera si compone della tavola centrale con lIncoronazione di Maria e di una cimasa (decorazione che corona la sommit di un muro o) con lImbalsamazione di Cristo. Alla prospettiva cromatica si aggiunge una prospettiva lineare nella pavimentazione e nel trono. I personaggi sono: la Vergine e il Cristo seduti sul trono, affiancati a destra da Girolamo e Francesco e, a sinistra, da Pietro e Paolo. Dietro di loro il paesaggio non c, tranne attraverso la spalliera del trono dove si vede in lontananza una rocca(un quadro nel quadro).Allegoria Sacra del 1500 lAllegoria Sacra,nella quale Giovanni abbina nuovamente la prospettiva geometrica a quella cromatica. Il dipinto ambientato in una terrazza. A sinistra si vede la Vergine seduta sul trono, affiancata da due figure femminili; allestremit opposto vi sono due santi; tra questultimi e la Vergine, dei bambini che giocano intorno ad un alberello(albero della vita). Tra la terrazza e lo sfondo prevalentemente roccioso, ma anche collinoso, vi un lago, che assume i colori di quanto gli prossimo. Inoltre la luce unifica cielo e terra. Secondo alcune interpretazioni questo dipinto rappresenta la resurrezione, infatti si pensa che il bambino seduto sul cuscino sia il Cristo. Il Cristo intermediario tra la Vergine vista come Sede di Sapienza e S. Giobbe. Del 1505 la Pala di S. Zaccaria, che mostra il rapporto tra architetturareale e quella dipinta. La tavola rappresenta un portico absidato, aperto dai due lati, dai quali entra la luce del sole. I personaggi principali sono la Vergine e il bambino al di sopra dei quali sono sospesi un uovo(simbolo della maternit)e una lampada. Ai piedi della Vergine vi un angelo musicante, mentre ai quattro angoli della campata vi sono quattro santi: Santa Caterina dAlessandria, Santa Lucia, S. Pietro e S. Gerolamo. Si noti la solida positura di questultimo, avvolto da una veste cardinalizia, particolare molto strano dato che sempre stato rappresentato in modo scarno e penitente.