Fra Noi Dicembre 2012

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I CorsI dI FormazIone permanente dI GennaIo 1° turno 7 - 11 - Turno 14 -18 Convento di Montughi - Firenze L’angolo del Definitorio Saluto di Fr.Mario Testa, Definitore ME MO iniziato il Tempo di Avvento e anche nei nostri conventi si respira un’atmosfera diversa, speciale, carica di attesa e di preghiera. Nelle nostre chiese abbiamo sentito risuonare le parole di un canto “Mara- nathà”, cioè “Vieni Signore Gesù”. è un’espressione carica di speranza e di gioia che i primi cristiani ripetevano ad ogni liturgia. In questa espressione è racchiuso tutto l’anelito della Chiesa che desidera incontrarsi definiti- vamente col suo Signore. E’ il tempo che ci prepara alla solennità del Natale, che è memoria della nascita del Figlio di Dio tra gli uomini, la “festa delle feste, il giorno in cui Dio, fatto piccolo infante, aveva succhiato a un seno umano” come diceva Francesco (FF787). è a festa delle feste... L Auguri cari per un Santo Natale E’ anche il tempo in cui, attraverso questo ricordo, il cuore degli uomini è guidato all’attesa della seconda venuta del Signore alla fine dei tempi e della storia. In questi giorni la tv e la radio dicono che ci troviamo in un tempo di crisi: crisi politica, crisi finanziaria, crisi economica, perfino crisi nella Chiesa, crisi di vocazioni. La Parola di Dio invece ci parla di pic- coli segni di un mondo nuovo. Un’immagine bellissima, tratta dal libro del profeta Geremia, suggerisce alle nostre menti la visione di un ger- moglio. Il germoglio è una delle realtà più piccole e delicate in natura. Basta davvero poco per spezzarlo e farlo morire. Eppure nasconde in sé una forza di vita misteriosa che di lì a poco si manifesterà con un bellissimo fiore e poi un frutto. Il profeta dice anche a noi, oggi, che questo germoglio di pace e di speranza sta per nascere. Gesù, nel Vangelo, ha parole di speranza: “Risollevatevi e alzate il capo perché la vostra liberazione è vicina”. Il Signore ci chiede di non guardare in basso le nostre macerie, ci chiede di non voltarci indie- tro, anche se la tentazione è grande, ci chiede di alzarci e di guardare in alto perché la salvezza è vicina. Gesù chiede di fare attenzione: la tristezza, lo scoraggiamento possono appesantire la nostra vita. Non dobbiamo permettere a questi nostri nemici di prendere di- mora nel nostro cuore, di prendere spazio dentro di noi. Non possono esserci segni di disperazione se ci ricordiamo a servizio di Chi siamo. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza”. Gesù ci dice come scacciare il male dal nostro cuore. Ma, a volte, nelle tante faccen- de affaccendati , rischiamo di non dare attenzione alla ‘sola cosa necessaria’ . Pregare è accompagnare le persone nella vita verso il Signore. Pre- gare è chiedere la forza a Gesù e ricevere energie nuove impensabili che ci aprono orizzonti nuovi. Pregare è ricevere nella debolezza un fuoco misterioso che ci apre alla speranza. Pregare significa permet- tere a Gesù di prenderci per mano e di portarci fuori dalla nostra pic- cola casa. Pregare significa credere che Gesù può cambiare le persone e le situazioni ma prima di tutto la nostra vita. fr.Mario Testa nell’Immagine: FF 621 (Celano, Vita II, 35) 26-30 DICEMBRE 2012: ESERCIZI SPIRITUALI PER GIOVANI presso l’Eremo “Le Celle” di Cortona

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Pagine informative dei Frati Minori Cappuccini Toscani

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I CorsI dI FormazIone permanente dI GennaIo1° turno 7 - 11 - 2° Turno 14 -18

Convento di Montughi - Firenze

L ’ a n g o l o d e l D e f i n i t o r i o Saluto di Fr.Mario Testa, Definitore

ME MO

iniziato il Tempo di Avvento e anche nei nostri conventi si respira un’atmosfera diversa, speciale, carica di attesa e di preghiera. Nelle nostre chiese

abbiamo sentito risuonare le parole di un canto “Mara-nathà”, cioè “Vieni Signore Gesù”. è un’espressione carica di speranza e di gioia che i primi cristiani ripetevano ad ogni liturgia. In questa espressione è racchiuso tutto l’anelito della Chiesa che desidera incontrarsi definiti-vamente col suo Signore. E’ il tempo che ci prepara alla solennità del Natale, che è memoria della nascita del Figlio di Dio tra gli uomini, la “festa delle feste, il giorno in cui Dio, fatto piccolo infante, aveva succhiato a un seno umano” come diceva Francesco (FF787).

è

a f e s t a d e l l e f e s t e . . .L

Auguri cari per un Santo Natale

E’ anche il tempo in cui, attraverso questo ricordo, il cuore degli uomini è guidato all’attesa della seconda venuta del Signore alla fine dei tempi e della storia. In questi giorni la tv e la radio dicono che ci troviamo in un tempo di crisi: crisi politica, crisi finanziaria, crisi economica, perfino crisi nella Chiesa, crisi di vocazioni. La Parola di Dio invece ci parla di pic-coli segni di un mondo nuovo. Un’immagine bellissima, tratta dal libro del profeta Geremia, suggerisce alle nostre menti la visione di un ger-moglio. Il germoglio è una delle realtà più piccole e delicate in natura. Basta davvero poco per spezzarlo e farlo morire. Eppure nasconde in sé una forza di vita misteriosa che di lì a poco si manifesterà con un bellissimo fiore e poi un frutto. Il profeta dice anche a noi, oggi, che questo germoglio di pace e di speranza sta per nascere. Gesù, nel Vangelo, ha parole di speranza: “Risollevatevi e alzate il capo perché la vostra liberazione è vicina”. Il Signore ci chiede di non guardare in basso le nostre macerie, ci chiede di non voltarci indie-tro, anche se la tentazione è grande, ci chiede di alzarci e di guardare in alto perché la salvezza è vicina. Gesù chiede di fare attenzione: la tristezza, lo scoraggiamento possono appesantire la nostra vita. Non dobbiamo permettere a questi nostri nemici di prendere di-mora nel nostro cuore, di prendere spazio dentro di noi. Non possono esserci segni di disperazione se ci ricordiamo a servizio di Chi siamo. “Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza”. Gesù ci dice come scacciare il male dal nostro cuore. Ma, a volte, nelle tante faccen-de affaccendati, rischiamo di non dare attenzione alla ‘sola cosa necessaria’. Pregare è accompagnare le persone nella vita verso il Signore. Pre-gare è chiedere la forza a Gesù e ricevere energie nuove impensabili che ci aprono orizzonti nuovi. Pregare è ricevere nella debolezza un fuoco misterioso che ci apre alla speranza. Pregare significa permet-tere a Gesù di prenderci per mano e di portarci fuori dalla nostra pic-cola casa. Pregare significa credere che Gesù può cambiare le persone e le situazioni ma prima di tutto la nostra vita. fr.Mario Testa

nell’Immagine: FF 621 (Celano, Vita II, 35)

26-30 Dicembre 2012: e s e r c iz i s p i r i t ua l i p e r g i o va n i p r e s s o l ’ e r e m o “ l e c e l l e” d i c o r t o n a

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Ri tornare a l Padre . . . come bambin i

V i t a d i Fr a t e r n i t à

CaLENDaRIO DI DICEMBRE Dal Diario del Ministro Provinciale

a celebrazione liturgica del 22 Novembre 2012, nella chiesetta del cimitero di Trespiano, in suffragio dei confratelli deceduti nell’incidente stradale in Tanzania un anno fa, si è trasformata in una vera festa della “Fra-ternità Cappuccina Toscana”: i defunti e i viventi si sono ritrovati riuniti in una viva profonda azione di grazia. Il passato ed il presente si sono come compenetrati, destando nei celebranti la gioiosa impressione di essere protagonisti di un evento nuovo. E’ stata una vera festa della ‘memoria’. La celebrazione in chiesa e la visita-processione ai due luoghi del riposo dei confratelli defunti hanno ridestato in tutti i partecipanti la sensazione di essere una vera ‘Fraternità’ vivente. Può essere vero che molti frati non erano mai saliti a Trespiano; che non si erano incontrati, così da vici-no, con i propri defunti, ma tutti, in questa circostanza, hanno sperimentato l’amorevole forza della Memoria. La celebrazione del 22 Novembre, così, si era trasfor-mata in un forte richiamo fraterno a riprendere un collo-quio, che la morte aveva, solo esteriormente, interrotto. Il Ministro Provinciale, pertanto, ha ottimamente in-terpretato il momento celebrativo e lo ha felicemen-te proposto come evento annuale di un Giorno della Memoria a Trespiano. Era, in un certo modo, l’invito a riprendere la pia pratica, già sancita nel dimentica-to Manuale di disciplina della Provincia. Esso, all’art. 185, diceva, anzi dice (perché quel “Manuale” nessuno lo ha abolito!): “Ogni anno, nel mese di Novembre, il P.Provinciale curerà che alla nostra cappella di Trespia-no, sia celebrata una solenne funzione espiatoria in suf-fragio di tutti i confratelli defunti della Provincia”. Viene la voglia di chiedersi perché quel comma possa essere stato dimenticato! I confratelli, morti così tragi-camente in Tanzania, hanno, in qualche modo, sospinto i rimasti ad un deciso “recupero della memoria”.

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aGENDa DI NOVEMBRE01-02 Pisa servizio pastorale al convento02 Trespiano-Cimitero s.messa di suffragio04 Pontedera e Montecatini Visita fraterna Prato Incontro con il Consiglio oFs locale 12-13-14 Montepulciano Visita pastorale15-16-17 Cortona-’Le Celle’ Visita pastorale21 Firenze -Montughi 10a riunione del definitorio22 Trespiano-Cimitero s.messa di suffragio nell’anniversario della morte di Fr.Luciano, Fr.Corrado e Fr.silverio 26-27-28 Livorno (Pisa) Visita pastorale29-30-01/12 Pontedera Visita pastorale

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un recupero della memoria

Il 29 ottobre Nello Vedovini lasciava questo vita terrena all’età di 95 anni. Era il babbo di padre Silvano, ed ha vissuto i suoi ul-timi anni accanto al figlio, nostro caro confratello, nel Conven-to di Ponte a Poppi, guadagnandosi la simpatia e l’affetto fra-terno dei frati, come del resto della gente che gravita intorno al Convento. Nello era fratello di Fr.Pasquale, deceduto tanti anni fa, ma ben presente nella memoria dei Cappuccini toscani per

di Fr.Giacomo Carlini

01 Pontedera Visita pastorale - a peccioli per la presentazione del ‘Quaderno pecciolese’: “Vita di convento. I Cappuccini a peccioli”.03-05 Montecatini Visita pastorale.06-07 Vittoria Apuana Visita pastorale 08 Borgo S. Lorenzo Visita pastorale 10-12 Grosseto Visita pastorale13-14 Arcidosso Visita pastorale15-18 Careggi Visita pastorale16 Le Celle di Cortona: giornata in memoria di p. Luciano Baffigi.18 Montughi 11ma riunione del definitorio provinciale.19-22 Borgo S. Lorenzo Visita pastorale21 Camerino Visita al noviziato

il suo carattere ameno e scherzoso che rallegrava la vita della fraternità. Un po’ diverso nella corporatura, Nello aveva la stessa premura, lo stesso spirito, la stessa semplicità e serena pacatez-za. Il suo sguardo si illuminava quando si avvicinavano a lui dei bambini, tanto da far pensare a quel dolce passo del Vangelo... Vogliamo credere che il Signore Gesù abbia riconosciuto in lui proprio uno di quelli, che, ritornati come bambini, si guadagnano il Regno dei Cieli. Grazie Nello per gli esempi di vita che ci hai dato: coraggio, forza, silenzio, riflessione e preghiera.

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per informazioni, contattare il Centro pastorale Giovanile Vocazionale (pGV) di Borgo san Lorenzo (Fi): Tel. 0 5 5 . 8 4 5 9 3 8 5 , e-mail: [email protected], oppure fr.marco Bernardi al cell. 346.6242401. Visita anche il sito: www.suisuoipassi.org (anche su Facebook e su Twitter).

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Dott.ssa Antonella Grassi

Pastorale Giovanile Vocazionale: In occasione del-l’Anno della Fede 2012-13, presso ‘Le Celle‘ di Cortona, dal 26 al 30 dicembre, si svolgeranno glieserCIzI spIrItuaLIper giovani, dal tema:

‘ I n c o n t r o a l s i g n o r e r i s o r to ; di risurrezione in risurrezione’.

Gli esercizi sono indirizzati a tutti quei gio-vani che hanno il desiderio di riscoprire la propria fede alla luce del Vangelo, impa-rando a familiarizzarsi quotidianamente

con la presenza del signore risorto.

ONOMASTICI DI DICEMBRE25 F r . Nata l e Cacca m o26 F r . S t e fa n o Ca p r i , F r . S t e fa n o Ba l d i n i O r l a n d i n i27 F r .G i ova n n i F e l i ci a n i , F r .G i a n f r a n co L a z z a r i29 F r . Dav i d Ca ru s o 30 F r . E u g e n i o E l m o

o scorso 11 ottobre, giorno in cui si è celebrato il cinquantesimo dall’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, papa Benedetto XVI ha inaugurato l’Anno della Fede. La nostra fede ha bisogno di risco-prire la propria autenticità e sente la necessità di rinnovarsi costante-mente nella conversione al Signore. Il Papa ci invita, pertanto, ad aspirare a confessare la nostra fede con piena convinzione, con fiducia e speranza. Anche per chi non riconosce in sé il dono della fede, questa ricerca del senso ultimo e della verità, costitui-sce una sorta di preambolo alla fede, perché ci guida sulla strada che por-ta al mistero di Dio. E’ proprio in questo senso che vogliamo conside-rare il piccolo libro che P.Samuele Duranti ci “regala” proprio all’inizio di questo Anno della Fede. E’ giunto, insieme con altri libri, nell’ufficio della Bibliotecaria per es-sere inserito fra le opere del fecondo scrittore. Chi lavora in biblioteca generalmente dà una sfogliatina veloce al libro, poi lo sottopone subito ai trattamenti biblioteconomici! Questa volta non è stato così, l’ho pre-so (in prestito, ben inteso!) e me lo sono portato a casa. Il libro porta il titolo di Modelli di fede dal Vangelo: vuole essere un ausilio, una sorta di vademecum che ci affianca figure evangeliche, campioni di fede, in questo cammino, talvolta impervio, che percorria-mo tutti giorni nella via della fede. Padre Samuele ci invita ad avvicinare questi personaggi, a sentirli come amici, per ravvivare, celebrare e professare anche noi, con slancio, la nostra fede. Fra tutte le figure proposte certamente emerge quella di Maria, la prima dei credenti, esempio concreto di fede che si consegna completamente nelle mani di Dio dopo le parole dell’Angelo. E poi ancora Zaccaria e il suo Cantico di fede, Elisabetta, l’obbediente Giuseppe, Sime-one, il Battista, il Centurione, Pietro che affonda nelle acque, la Cananea, Giairo, la peccatrice pentita, il cieco nato, Marta che vive e crede in Gesù.

Fra tutti i modelli, però, Tommaso è di certo quello che ci sentiamo di avvicinare più volentieri, che sentiamo più simile a noi, perché uomo pratico, concreto, con il bisogno di verificare quello che accade; ed è proprio Tommaso che vinto, riesce a pronunciare quella frase che anche noi vorremmo gridare con lui: Mio Signore e mio Dio! Un piccolo libro molto utile, senza pretese accademiche, immedia-to, da gustare personaggio per personaggio, oppure tutto d’un fiato com’è successo a me. Grazie P. Samuele, perché è grazie anche a questo tuo libretto che possiamo avanzare di qualche passettino nella nostra piccola e tortuosa via della fede!

mode l l i d i f e d e

Il confratello Samuele Duranti ci presenta questo opuscoletto in cui offre un prezioso contributo per la celebrazione dell’Anno della Fede.

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che, lungo i secoli, i suoi frati hanno inventato e di cui la grande arte si è, poi, impossessata, dandoci celebri esemplari di grande valore. Gli stessi cappuccini, nella loro povertà, furono, talvolta, molto ricchi e creativi quando si trattò del presepio. Ma questa è un’altra storia!

I CorsI dI GennaIo 1° turno 7 - 11 2° Turno 14 -18Uno dei motivi che hanno indotto papa Benedetto XVI a indire l’Anno della Fede è stata la ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Molte iniziative sono già state intraprese per ricordare questo momento così straordinario nella vita della Chiesa. Anche il Definitorio Provinciale ha deciso di prendere spunto dalle grandi Costituzioni Conciliari per organizzare l’annuale Corso di Formazione Permanente. Il Vaticano II ha segnato una svolta nel pensiero e nella vita della Chiesa, svolta che è tuttora oggetto di varie interpretazioni, ma dalla quale non possiamo prescindere. Il Corso non vuole essere solo una pura commemorazione di quanto è accaduto allora e nei seguenti cinquanta anni, ma vuole aiutarci a prenderne maggiore conoscenza e a coglierne la ricchezza propositiva per il tempo attuale. Da ognuna delle quattro Costituzioni è stato scelto un tema particolare, che sarà presentato a partire dalla novità introdotta dal Vaticano II, attraverso gli sviluppi della Teologia, fino alle indicazioni del Magistero recente.

F O R M A Z I O N E P E R M A N E N T E

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QA cura di Fr.Giacomo Carlini

uesta volta, la presentazione di un’opera d’arte da offrire ai nostri lettori ci risultava più laboriosa. E così abbiamo ripiegato su di un’ope-ra, che sintonizzasse con la solennità più signifi-cativa di questo mese: il S.Natale. La scelta è stata straordinariamente facile perché, cercando tra i tanti oggetti, diligente-mente conservati nel museo della Loggia di Montughi, abbiamo trovato ‘il presepio’, che ci è sembrato degno di particolare attenzione. Un presepio semplice e povero, realizzato in terracotta colorata, in cui i protagonisti sono ri-dotti all’essenziale (la Madre, il Bambino, S. Giu-seppe, il bue e l’asino), ma che si presenta ricco ed esauriente per il mistero che nasconde. Il volto della Madonna è quello di una mam-ma felice, sorpresa per il bambino, che le è nato, mentre quest’ultimo si specchia nei suoi occhi e sembra sorriderle; S.Giuseppe sembra assorto, con le dita delle mani intrecciate quasi incredulo di quanto successo. Infine il bue e l’asino: a loro modo sembrano partecipare al miracolo di quel bambino, il bue proteso verso l’alto, al volto del piccolo, quasi a riscaldarlo con il suo fiato, l’asi-no, in alto, con lo sguardo fisso e quasi attonito. Non possiamo negare che il gruppo sia molto vivo e delicatamente espressivo. S.Francesco, sicuramente, l’avrebbe voluto così il suo presepio, senza nulla togliere a quelli

Pre s e P i oterracotta policroma - pietro righi (1836) - museo della Loggia di montughi

Umile opera d’arte per un grande mistero

Buon2013

Per un futuro Pieno di sole

Beati quelli che sanno ridere di se stessi: non finiranno mai di divertirsi.Beati quelli che sanno distinguere un ciottolo da una montagna: eviteranno tanti fastidi;Beati quelli che sanno ascoltare e tacere: impareranno molte cose nuove;Beati quelli che sono attenti alle richieste degli altri: saranno dispensatori di gioia;Beati sarete voi, se saprete guardare con attenzione le cose piccole e serenamente quelle importanti: andrete lontano nella vita;Beati voi, se saprete apprezzare un sorriso e dimenticare uno sgarbo: il vostro cammino sarà sempre pieno di sole;Beati voi, se saprete interpretare con benevolenza gli atteggiamenti degli altri, anche contro le apparenze: sarete giudicati ingenui: ma questo è il prezzo dell’amore.