Foto Stefano Maggi - “Il Colore del Sole” Ciao dal Grest · Il Signore si coinvolge e coinvolge...

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N.2- Settembre 2014 Trimestrale - Anno XXXXIII POSTE ITALIANE SPA- Spedizione in A.P. 70% - CN Piacenza Ciao dal Grest Foto Stefano Maggi - “Il Colore del Sole”

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n.2- Settembre 2014Trimestrale - Anno XXXXIII

POSTE ITALIANE SPA- Spedizione in A.P. 70% - CN Piacenza

Ciao dal Grest

Foto Stefano Maggi - “Il Colore del Sole”

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Editoriale

Si ricomincia! La voglia di riprendere le iniziati-

ve, di incontrarsi, di rivedere volti, di ritessere

quei rapporti che con l’estate si erano un po’ sfi-

lacciati, è tanta!

Certi ragazzi si sono improvvisamente alzati, e al

posto di ragazzine spesso incontriamo signorine,

qualcuno è passato dal “ciao” al “salve”, con una

presa di distacco che lascia intravedere un prossi-

mo abbandono. Ma non importa, pensa il vecchio

parroco, sono sempre e comunque figli, magari un

po’ discoli, che stanno cercando con un bel po’ di

fatica la loro strada.

Ripartono i gruppi di catechismo e i gruppi dei

ragazzi delle superiori, riparte l’Oratorio, riparte il

doposcuola per il secondo anno; l’impegno forma-

tivo è tanto, con tanti volontari che mettono a di-

sposizione tempo ed energie.

Prende avvio l’esperienza del gruppo Caritas par-

rocchiale, con l’impegno di organizzare un centro

di distribuzione di generi alimentari alle famiglie

povere della parrocchia: un piccolo segno della so-

lidarietà verso chi ha bisogno, rafforzato purtroppo

dalla constatazione che la situazione economica

non sta migliorando.

Ma, al di là di ciò che si sta muovendo, occorre

chiederci come far sì che la comunità parrocchiale

ritrovi slancio ed energia per essere presenza signi-

ficativa, per tessere una rete di relazioni che vada

incontro alle necessità dei suoi membri più deboli

e sofferenti, per diventare casa accogliente per tut-

ti, per stimolare le Istituzioni.

Credo che tornare alla forza del Vangelo, come

papa Francesco sta suggerendo in ogni occasione,

possa aiutarci a trovare strade nuove, a progetta-

re cammini efficaci, a riaprire porte che sembrano

chiuse. Mi piace terminare con alcune parole di

papa Francesco tolte dall’Evangelii Gaudium:

La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Si-

gnore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’a-

more, e per questo essa sa fare il primo passo, sa

prendere l’iniziativa senza paura, sa andare in-

contro, sa cercare i lontani e arrivare agli incroci

delle strade per invitare gli esclusi. Vive un desiderio

inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver

sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la

sua forza diffusiva. Osiamo un po’ di più di pren-

dere l’iniziativa! Come conseguenza, la Chiesa sa

“coinvolgersi”. Gesù ha lavato i piedi ai suoi disce-

poli. Il Signore si coinvolge e coinvolge i suoi, met-

tendosi in ginocchio davanti agli altri per lavarli.

Ma subito dopo dice ai discepoli: «Sarete beati se

farete questo». La comunità evangelizzatrice si met-

te mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli

altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all’umi-

liazione se è necessario, e assume la vita umana,

toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo.

Gli evangelizzatori hanno così “odore di pecore” e

queste ascoltano la loro voce. Quindi, la comuni-

tà evangelizzatrice si dispone ad “accompagnare”.

Accompagna l’umanità in tutti i suoi processi, per

quanto duri e prolungati possano essere. Conosce le

lunghe attese e la sopportazione apostolica. L’evan-

gelizzazione usa molta pazienza, ed evita di non

tenere conto dei limiti. Fedele al dono del Signore,

sa anche “fruttificare”.

Don Gigi

Trimestrale d’informazione e attualitàFondato nel 1971: da don Dante ConcariDirettore responsabile: don Gigi Bavagnoli

Collaboratori: Paolo Labati ([email protected]), don Piero Lezoli, Sabrina Mazzocchi, Loris Ca-ragnano, Ennio Torricella, Lucia Bolzoni Rusconi, Lorenzo Migliorini, Federico Zanelli, Michela Mi-gliorini, Gianmarco Zanelli, Alberto Burgazzi, Michele Malvicini, Michele Anselmi, Chiara Ratti, Elena Fogliazza, Gianmarco Ratti, Gian Carlo Anselmi, Claudia Cigalla, Manuela Gentissi.Per le fotografie: Foto Cavanna, Oreste Grana, Filippo Mulazzi, Foto Gaudenzi, Foto Stefano Maggi - “Il colore del Sole”.Proprietario: Parrocchia San Giacomo - Pontedell’Olio - Via Veneto,7Autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 714 del 03.04.2014Redazione, amministrazione e pubblicità: Pontedell’Olio - c/o Parrocchia Tel. 0523 875328Stampa: Grafiche Lama - Piacenza, Strada Dossi di Le Mose 5/7 Tel. 0523 592859 Le collaborazioni sono sempre gradite. Articoli, suggerimenti, notizie, lettere possono essere inviate a: - fax 0523 871610 - E-mail: [email protected] e fotografie non si restituiscono se non dietro espressa richiesta.

Come annunciato nell’editoriale, domenica 7 settembre c’è stata la prima raccolta per sostenere l’iniziativa del gruppo Caritas della parrocchia, che sta organizzando la distribuzione di generi alimentari alle fami-glie povere del paese. La raccolta ha superato i mille euro, che serviranno per approntare la distribuzione di questo primo mese. Sul prossimo numero daremo conto di come ha preso avvio l’iniziativa.

Domenica 26 Ottobre

Ore 15,00: Spettine

Sabato 1 Novembre

Ore 9,30: Cimitero di Castione

Ore 9,30: Cimitero di Villò

Ore 14,30: Cimitero di Albarola

Ore 15,00: Cimitero di Torrano

Ore 15,00: Cimitero di Carmiano

Ore 15,00: Cimitero di Vigolzone (rosario)

Ore 15,30: Cimitero di Pontedell’Olio

Ore 15,30: Cimitero di Riva

Domenica 2 Novembre

Ore 08,00: Cimitero di Grazzano

Ore 08,45: Cimitero di Veano

Ore 10,00: Pontedell’Olio (Chiesa San Giacomo, poi al Cimitero)

Ore 10,00: Cimitero di Vigolzonecon sospensione altre Messe in Parrocchia

Ore 11,00: Cimitero di Riva

Ore 15,00: Cimitero di Folignano

Ore 15,00: Cimitero di Biana

Ore 15,00: Cimitero di Bicchignano

Domenica 9 Novembre

Ore 09,00: Sarmata(in Chiesa e poi al Cimitero)

Ore 15,00: Cimitero di Vigolzone

Ore 15,00: Cimitero di Cassano

Ore 15,00: Cimitero di Grazzano

Funzioni Religiose ai Cimiteri

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Approfondimenti

Dona la tua luce alla mia lampada(San Colombano)

“Li chiamò perché stessero con Lui e per mandarli a predicare” (Marco 3, 14)

Questo è il titolo del programma pastorale per l’anno 2014-2015.La felice occasione del centenario di san Colombano sollecita la nostra Chiesa diocesana ad approfon-

dire l’essenza, a tornare alle origini del nostro essere cristiani. La chiamata dei discepoli, all’inizio della missione di Gesù, si traduce in un duplice invito: l’invito a “stare con il Signore” e contemporaneamente l’invito ad “annunciare il Vangelo”. Il programma pastorale ci vuole aiutare a riscoprire la bellezza dell’appartenenza al Cristo Signore, a vivere con intensità e gioia il nostro rapporto con Lui, per poter riprendere con maggior vigore lo slancio missionario a cui ci chiama la Sua convocazione. La Colletta della messa di San Colombano dice molto bene questo legame, così come è stato caratterizzato dal grande monaco, evangelizzatore dell’Europa: “O Dio, che in San Colombano abate hai felicemente congiunto il servizio apostolico e la fedele osservanza della vita monastica, concedi anche a noi, che lo veneriamo maestro e intercessore, di cercare te sopra ogni cosa e di lavorare assiduamente per l’edificazione della tua Chiesa”.L’ambito in cui tutto questo, l’incontro con il Signore e l’impegno di evangelizzazione, si realizza è la co-munità cristiana, luogo privilegiato per l’incontro, la condivisione, la preghiera e la carità. La comunità vive, però, dell’impegno e della dedizione di ogni suo membro. Per questo, l’attenzione pastorale si concentrerà in quest’anno nella cura dei singoli membri della comunità, con i doni e le fatiche proprie di ciascuno, una cura mossa dalla passione per il Vangelo e dalla passione per l’uomo, a partire dai fratelli nella fede in difficoltà.Desideriamo fare nostra la preghiera di san Colombano: “Dona la tua luce alla mia lucerna”, per poter essere, come lui, evangelizzatori nel mondo contemporaneo. Rivivere la bellezza degli inizi, recuperare la meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno, risentire la compassione per i fratelli in difficoltà, riaccenderci di passione per il nostro Signore, riscoprire il coraggio di camminare dietro a Lui: tutto questo costituirà materiale di rifles-sione e si tradurrà in scelte pastorali per le nostre comunità.La prima tappa del cammino consiste nel recuperare la bellezza dell’essere stati scelti dal Signore come suoi discepoli, di essere stati chiamati da Lui per seguirlo. Occorre che ci interroghiamo, come singoli e come comunità, per riprendere la gioia e la bellezza della nostra vocazione, per ritrovare la forza di salvezza del Vangelo che opera nella nostra vita e può davvero essere contagiosa nei confronti di quelli che non hanno ancora potuto apprezzare questo dono.La riflessione che guida questo primo passo del cammino dell’anno merita di essere letta e riletta personal-mente.L’Altro ci ha chiamato!!! All’inizio sta la voce di Gesù che ci chiama per nome e ci invita a seguirlo. La nostra scelta di seguire il Signore è una risposta, sempre fragile, allo sguardo che ci ha incrociato, alla parola di Gesù che ci ha raggiunto, nella nostra povertà e nella nostra solitudine. Scegliamo perché siamo stati scelti, chiamati per nome, chiamati da un affetto che risveglia corde sepolte nel profondo del cuore, da una misericordia che apre strade, accende il cuore, rialza le membra stanche. Esperienza che sempre si ripete, che si rinnova lungo il cammino, tutte le volte che apriamo il nostro cuore a questa sovrabbondanza d’amore, quando ci fidiamo a compiere un passo difficile, quando apriamo la porta della nostra casa allo sconosciuto, quando ascoltiamo il Vangelo con cuore aperto, quando il sorriso di un bambino o la lacrima di un vecchio squarciano i muri dell’indifferenza, quando lo scetticismo si frantuma davanti alla luce che scioglie la nebbia. Esperienza di un amore che sempre ci raggiunge, vincendo le nostre resistenze, provocando sorprese e meraviglie, vento che spazza le nuvole, fuoco che brucia e distrugge tutto il male accumulato. Ripartire dall’inizio: solo così, riprendendo la forza della chiamata che ci ha portato alla fede, che ci ha reso discepoli del Signore, possiamo ricominciare a vivere con gioia il nostro essere con Gesù.don Gigi

Vigolzone: Santa Cresima

Abbiamo vissuto per tanti anni in una si-tuazione di abbondanza di vocazioni

sacerdotali,ogni campanile aveva il suo parro-co se non due. Questo ha portato i cristiani ad essere passivi e ad aspettarsi tutto dal parroco. Poi è venuto il Concilio Vaticano Secondo che ha portato un cambiamento di mentalità. Ha

sottolineato la chiesa come popolo di Dio in cui ognuno ha il suo compito. Questa mentalità nuova è certamente cresciuta in questi quarant’anni, ma siccome i sacerdoti erano ancora sufficienti non si sono preparate le comunità a passi ulteriori. Oggi abbiamo 100 sacerdoti fino ai 70 anni e 130 dai 71 in su. Le previsioni sono facili da fare.Oggi di fronte alla crisi crescente di vocazioni la chiesa cerca vie nuove, sensibilizza maggiormente i laici perché siano più presenti, perché svolgano alcune funzioni che prima erano svolte dal parroco. Questi cambiamenti non sempre sono accettati serenamente. Per questo anche di recente il papa ha detto: “Non abbiate paura dei cambia-menti; il Vangelo è novità”. In questa direzione noi parrocchiani di Bicchignano e di Veano desideriamo far cono-scere la nostra nuova esperienza. Il nostro parroco don Piero, già un anno fa ci ha spiegato che non può essere presente in tutte le parrocchie che gli sono state affidate, poi ci ha convocati per momenti di riflessione sul vangelo e infine ci ha incoraggiati ad essere protagonisti nella celebrazione della Parola nel Giorno del Signore, assicuran-doci di essere sempre la nostra guida e garantendo nei limiti del possibile la presenza di un diacono. Il risultato a nostro avviso è stato superiore alle aspettative: già durante la settimana inizia la preparazione, poi la domenica si partecipa attivamente. C’è chi suona la chitarra, chi legge, chi commenta, chi, essendo ministro straordinario della comunione, permette di ricevere questo sacramento. Si esce contenti per essere stati nella propria chiesa a cui sono legati tanti ricordi, arricchiti spiritualmente, ma soprattutto orgogliosi di essere membri attivi di una comunità cristiana come ai tempi di Cristo. Grazie don Piero!

E se il prete non c’è … Le chiese comunque non si vuotano

Vita nelle Parrocchie

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Anche quest’anno, come è ormai tradizione, un numeroso gruppo di fedeli di Vigolzone e Villò accompa-gnati da Don Piero e dall’instancabile Giovanna hanno partecipato al pellegrinaggio settembrino: destina-

zione Madonna del Frassino a Peschiera del Garda.La storia narra che nel 1510 un pastore del luogo, Bartolomeo Broglia, mentre lavorava i campi, fu aggredito da un serpente: spaventato, invocò l'aiuto divino ed alzando gli occhi al cielo, scorse tra i rami di un frassino, in una nube di luce, una statua della Madonna, recante in braccio suo figlio. Il pastore, salvo dal serpente, prese con sé la statua e, tornato a casa, la mostrò ai suoi familiari, per poi rinchiuderla in un cassettone, in modo tale da tenerla al sicuro: in poco tempo si sparse per la contrada la notizia dell'evento miracoloso e tutti volevano vedere la statuetta. Quando il contadino aprì il cassetto per mostrarla ai curiosi, questa era scomparsa e fu ritrovata sullo stesso albero di frassino dove era apparsa. Le istituzioni ecclesiastiche, informate dei fatti e constatato l'evento mira-coloso, decisero la costruzione di un tempio dedicato alla Madonna. La statua della Madonna è alta solo14 cm e racchiusa in un tabernacolo sull’altare del Santuario. In questo luo-go, anche se vicino all’autostrada, regna il silenzio interrotto dal cinguettio degli uccellini variopinti racchiusi in una voliera nel giardino dei chiostri tappezzati da tanti quadri-voto e altri raffiguranti la storia dell’appa-rizione. Dopo la messa visitiamo la mostra tenuta in occasione dei 500 anni di servizio al Santuario dei frati (1514-2014): arredi e libri sacri antichi ben conservati, regna un atmosfera di serenità e di pace.Concludiamo il pellegrinaggio a tavola nel vicinissimo ristorante; anche questo è un momento per ritrovarci, anche se si è dello stesso paese passano mesi che non ci si incontra. Nel ritorno una passeggiata a Peschiera del Garda: il lago oggi è veramente “estivo”, il sole è caldo e si sta bene anche all’ombra a raccontarci la gior-nata trascorsa e anche qualche “amarcord”.Al prossimo pellegrinaggio mariano.

Vigolzone e Villò in pellegrinaggio alla Madonna del Frassino a Peschiera del Garda

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Bedonia, non possono passare inosservate la diffidenza, la difficoltà nel trovare le attività giuste, la paura di un luogo nuovo, di dover creare la magia che invece Casta ogni anno ci regalava…tante domande, quanti

posti letto, quanti i piani della casa, la sua posizione, dove avremmo mangiato, quali sarebbero state le passeg-giate…tanto panico per poi arrivare là, dopo aver ricevuto solo qualche risposta alle infinite domande, e tro-vare un luogo accogliente, ampio, che ti ricordava Casta, ma che allo stesso tempo ti faceva comprendere che da quel momento sarebbe iniziata una nuova esperienza che con Casta avrebbe avuto ben poco a che fare. L’impronta delle vacanze precedenti era sicuramente presente, ma la facilità di raggiungere il paese che distava qualche centinaia di metri dalla casa, la possibilità di fare una corta passeggiata per andare al Taro, il segnale del telefono che ci raggiungeva, l’ampio parco che avrebbe dovuto ospitarci completamente bagnato dai con-tinui temporali, una piccola saletta dentro alla casa e molto altro hanno influenzato tutti i nostri piani, i nostri progetti e hanno disteso le nostre paure rendendo la vacanza una vacanza unica, indimenticabile e, forse, un vacanza che ha aperto la strada a un lungo periodo di viaggi che permetteranno ai nuovi arrivati, i più piccoli, di fare di Bedo la nuova Casta.

Valentina

Le vacanze estive della parrocchia di Pontedell’Olio

“Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai. Potranno scegliere imbarchi diversi ma saranno sempre due marinai.”Mai come questa volta le parole di una canzone si sono rivelate realtà: questa vacanza ci è servita per capire che quando il gruppo è saldo non conta in che posto ci si trovi, tutto il resto sembra fantastico, e divertirsi è davvero facilissimo!Quando ci hanno proposto la vacanza a Bedonia eravamo tutti un po’ scettici e poco convinti di questa nuova meta: staccarsi da Castagnola per noi era come lasciare il porto sicuro, non ci sentivamo abbastanza pronti e pensavamo che nulla avrebbe retto il confronto. Fortunatamente la curiosità e la voglia di intraprendere una nuova avventura hanno avuto la meglio. E’ cosi che il 5 luglio abbiamo levato l’ancora e siamo partiti per questa nuova esperienza, dopo aver fatto tappa a Marina di Massa per trascorrere una giornata tutti insieme e conoscerci meglio.Immediatamente si è creata una complicità inspiegabile che ci ha tenuto uniti per tutta la durata della vacanza. Le difficoltà non sono mancate, ma proprio grazie a questa armonia si sono subito risolte nel migliore dei modi. Il tema della vacanza è stato la Creazione: ogni giorno un gruppo di ragazzi era incaricato di fare un cartellone rappresentante le varie fasi della creazione. Questi cartelloni verranno poi esposti nella casa del catechismo. Abbiamo fatto anche diverse camminate, meno faticose rispetto a quelle di Castagnola ma allo stesso tempo appaganti e divertenti.

Un grazie speciale va a Loreda-na, Nicolò, Don Giuseppe e tut-ti coloro che si sono impegnati per la buona riuscita di questa vacanza.

Gli educatori

La “nuova esperienza” di Bedonia

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Immagini di fine estate in Oratorio a Pontedell’Olio

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I giovani delle medie a RompeggioCARNE 60 KGFUSILLI 16.666SEMI D’ANGURIA 2250RICCIOLI DI BURRO AD OGNI COLAZIONE 70FAZZOLETTI 900ROTOLI DI CARTA IGIENICA 84PIATTI LAVATI 2256THE’ E LIMONATE 21+ CONFORTO INCLUSO NEL PREZZOINTERVENTI PER INFORTUNI VARI 42UOVA ... DIVERSE MIGLIAIA...RISATE CON L’ANITA: ILLIMITATESACCHI DELL’IMMONDIZIA GIGANTI 32CROSTINI PER IL PASSATO 1590MAX ORE DORMITE DAGLI EDUCATORI PER NOTTE 5 TELEFONATE RICEVUTE DA CASA 140GOCCE DI PIOGGIA ... NEANCHE TROPPE!BUSTA PAGA CUOCHE ... GRATITUDINE ED OSSA ROTTASTIPENDIO NETTO AD EDUCATORE ...IL DOPPIO DELLE SCORSO ANNO = 0 X 2 = 0Riassunta così appare un’avventura tragicomica: sopraffatti da vagonate di pasta, invasi da inaspettati ospiti...in fondo però la vacanza è sempre un po’ così, parti con la speranza di divertirti come la volta precedente, si ve-rificano eventi inaspettati, ma scopri sempre che il bello è provare e riuscire ad affrontarli insieme, meglio se ad aiutarti è un nuovo amico.La partenza ha sempre un po’ le stesse emozioni ed io mi scopro curiosa nell’osservare gli sguardi dei nuovi compagni di vacanza: “mi divertirò?”, “sarò in camera con la mia amica?”, “... ma... non si pregherà troppo?”, “lei mi noterà...?”Il tema di quest’anno si intitolava CE N’E’ PER TUTTI, la storia di baldi cavalieri alla prese con Mortifer, un drago crudele e spregevole che con l’aiuto dei suoi sordidi schiavetti, Spreco, Arido e Carestia, aveva l’obiettivo di distrug-gere uno splendido regno e lasciare il popolo in balia della povertà dell’orrore e della miseria. Non sono mancati i colpi di scena come l’arrivo del terribile mostro che addirittura ha rapito i peluches dei ragazzi e una strana coppia di “inservienti petulanti” che si lamentavano dei mestieri da compiere o della dispensa sempre vuota.I ragazzi sono stati stimolati ad avere a cuore valori come la pace, la concordia ed il rispetto, ma anche madre na-tura che ci accoglie e ci nutre, ricordando le parole di Papa Francesco nell’udienza del 05.06.13 nella quale diceva: “Vorrei che prendessimo tutti sul serio l’impegno di rispettare e custodire il creato, di essere attenti ad ogni perso-na, di contrastare la cultura dello spreco e dello scarto, per promuovere la cultura della solidarietà e dell’incontro.” Tra le risate, le sorprese e gli imprevisti, le parole del Santo Padre siano la speranza seminata nei solchi delle nostre giornate e l’impegno che ognuno di noi si vorrà prendere a cuore per i nostri ragazzi e per il nostro domani!!!

Paola

Le vacanze estive di Vigolzone

Dal 19 luglio al 26 luglio, si è svolto a Rompeggio il turno delle vacanze estive dei ragazzi dei tre anni delle medie della parrocchia di Vigolzone.

Il tema di questo campeggio era la “Malga di cioccolato”, la quale si rifaceva al film di Tim Burton: “La fab-brica di cioccolato”. Durante questi giorni trascorsi a Rompeggio, è stato possibile condividere e fare anche delle gite nei luoghi limitrofi, anche se il tempo meteorologico non è sempre stato ottimo. Comunque è stato possibile fare delle gite a: Prato grande, Ferriere, Gambaro e il giro dei laghi Bino e Mou, che è stata la gita più lunga ma forse la più bella dal punto di vista del paesaggio incontrato e visto. Anche con il brutto tempo la speranza di fare qualcosa non è andata perduta, anzi era stata organizzata tra le tante attività, una gara di cucina dove, ispirandosi alla trasmissione Master Chef nella quale i ragazzi hanno preparato il pranzo e gli educatori dovevano votare quale delle squadre partecipanti fosse stata la migliore in questa sfida; la pioggia non ha fermato neppure la caccia al tesoro, fatta il venerdì, il giorno prima del rientro a Vigolzone. Sempre venerdì, alla sera si sono festeggiati due compleanni di due fratelli li presenti nel turno delle madie, e poi abbiamo concluso la nostra esperienza su a Rompeggio tutti attorno al falò cantando delle canzoni. Ora, finita questa bella esperienza di condivisione, ciò che abbiamo vissuto non deve andare perduto o messo in un cassetto, anzi dovrebbe aiutarci a vivere con più entusiasmo le attività che inizieremo quest’anno. Che possa essere il piccolo tesoro.

Alessandro Branca

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L’imbroglio del latino

Parlare di don Erminio (Sterminio, per la viva-cità, l’irruenza, la determinazione a volte anche

eccessiva con cui operava dopo aver sposato una causa), assume, per me, il sapore della nostalgia legata all’infanzia ed all’adolescenza. Sono passati 40/50 anni di calendario, ma riandando a quei tem-pi, sembrano secoli tanta è la distanza dai modi di essere e pensare di allora, improponibili oggi anche se probabilmente efficaci ancora ma ormai ostraciz-zati (i robusti ceffoni, per esempio, con cui cercava di raddrizzare i monelli veri o presunti che fossero).Era verso la fine degli anni ’50, ero il chierichetto più assiduo - tutte le sante mattine - perché abitavo a due passi dalla chiesa (quella vecchia, che oggi, sconsacrata, ancora erge un mozzicone di campani-le raggrinzito dall’incuria umana e dalla inesorabile crudeltà degli elementi) e, soprattutto, perché la mia famiglia aveva in conduzione la terra del beneficio … e guai se i figli del fittavolo del prete non presta-vano servizio in sacrestia! Insomma, una specie di corvé che, a dir il vero, non mi spiaceva. Mi piaceva, infatti, camminare verso la novena di natale, in orari antelucani, e sentirmi avvolto nella luce nascente, affilata dal gelido vento dell’est. Mi piaceva l’odore della rugiada primaverile, l’alito fumante delle conci-maie confuso con le prime nebbie settembrine, l’o-dore della terra che si sveglia nel tepore mattutino, preludio alla sferza del sole d’agosto. Soprattutto, mi affascinavano le parole misteriose che il prete pro-nunciava dall’altare o nel confessionale. Vi avvertivo un potere soprannaturale di cambiare le cose, ne ero sicuro, e cercavo di decifrarne il senso attraverso le assonanze col dialetto, allora lingua ufficiale nelle nobili lande vigolzonesi.Come è facile intuire, non mi riuscì mai di mettere insieme una fantasticheria che avesse un senso e un giorno, preso il coraggio a due mani, chiesi a don Er-minio che parole fossero quelle, che lingua fosse mai che non si comprendeva. In cuor mio mi aspettavo una mala risposta ma il desiderio di saper qualcosa in più di quella lingua magica, era troppo forte e ar-rischiai la fatale domanda. Con mia sorpresa la mala risposta non arrivò, arrivò un largo sorriso col quale don Erminio cambiò discorso, come se non avesse sentito o io non avessi parlato e non mi consentì di replicare. Nei giorni seguenti coltivò con sapienza la mia curiosità. Mi stuzzicò con mezze parole, a vol-te con intere frasi misteriose biascicate in fretta, mi parlò di una lingua antica, di civiltà antiche, mi parlò di bibbia. Quando valutò che la pera era matura, (ri-cordo una luminosa e gelida mattina di febbraio - la messa si celebrava alle sei!! – con i ciottoli della stra-da incollati dal gelo in un’unica disomogenea striscia

bianca), di colpo mi disse che la lingua misteriosa si chiama latino, poi tacque. Incoraggiato da quella improvvisa rivelazione, d’un fiato chiesi se si poteva imparare e come. Con molta gentilezza rispose a tut-te le mie domande ma aggiunse che, per imparare latino, bisognava diventare prete. L’esca era troppo ghiotta e servita con troppa sapienza per non abboc-care, così risposi d’n fiato “e me farò al pret!”.Non finirò mai di ringraziare don Erminio per questo imbroglio (latino si poteva studiare anche senza fare il prete) che mi ha consentito di accedere ai gradi più elevati dell’istruzione ai quali le condizioni economi-che della mia famiglia mai mi avrebbero consentito di accedere. Ma don Erminio era così. Uno dei suoi motti preferiti era “fa da lucu ma sii spertu” che è difficile da tradurre ma vuol dire, più o meno, “fa pure la figura del tonto se questo serve per raggiun-gere il tuo obiettivo”. È un tratto che lo ha sempre accompagnato anche quando, all’inizio degli anni ’70, il vento della contestazione sembrava li li per spazzare via tutti i principi ed i valori sui quali aveva costruito la sua vita. Si parlava di matrimonio dei preti e, dopo un primo no frontale, diceva che forse si, poteva essere una soluzione a certi problemi, ma lui, lui no, non riusciva a vedersi in una situazione del genere. Questa stessa flessibilità un po’ ruvida e grezza è tuttavia, per me, il tratto di personalità che soprattutto ha aiutato noi, allora giovani, a trovare nella chiesa quell’”umanesimo” che avvertivamo to-talmente assente dalle messe in latino e dalle omelie prefabbricate. Ci invitava a casa sua in via Roma pri-ma ed in via Castello poi (prete senza una canonica, si sentiva quasi un senza tetto e ne soffriva al tempo della costruzione della chiesa nuova). Con lui legge-vamo il vangelo, lo commentavamo e preparavamo, così, quella che sarebbe stata la traccia della omelia domenicale. La seguiva sempre quella traccia, a vol-te molto liberamente, a volte fedelmente e perfino puntigliosamente. Così è rimasto agganciato alla sua gente e la sua gente è rimasta agganciata ai valori cristiani.

Ennio Torricella

Contributi dai lettori

Contrappunti

- Se foste un datore di lavoro e poteste scegliere tra assumere un giovane di 25-30 anni, “affamato”, motivato, tecnologicamente sul pezzo, e poco co-stoso, oppure conservare in organico un sessanten-ne, oneroso, con qualche acciacco, meno curioso e reattivo, cosa fareste?E’ così che si trovano senza più occupazione, ne’ reddito, ne’ prospettive, tante persone sulle quali si è abbattuta la scure dell’ultimo innalzamento dell’e-tà pensionabile, gentile omaggio di una ministra ar-rivata da chissà quale galassia sulla Terra e poco dopo ripartita avendola trovata irrimediabilmente “choosy”.Tutto questo non vale nel c.d. “pubblico impiego” (dove è più facile fare “6” al superenalotto che es-sere licenziati) in cui capita si offrano stage non retribuiti ai giovani (così faranno esperienza!).Il risultato è quasi scontato: a 50-60 anni si rischia di essere gettati in strada o di invecchiare incatenati al posto di lavoro (a quando i pannoloni come be-nefit?) come vogatori sulle galere veneziane; a 25-35 anni di restarci, in mezzo alla strada, o di vedersi proporre “opportunità” degne dei servi della gleba (o l’esilio in un altro Paese).

- Sempre a proposito di pensioni, corrono voci leg-gendarie secondo cui vi sono persone che hanno iniziato a percepire la pensione ben prima di aver compiuto 60 anni e per importi calcolati non sulla base dei contributi versati ma delle retribuzioni per-cepite nell’ultima fase della loro vita lavorativa. In sostanza, auspicando lunga vita a tutti, queste per-sone sono destinate a ricevere ben più di quanto abbiano dato: diritti acquisiti, si chiamano, e vanno difesi strenuamente, contro ogni realtà, calcolo o, più banalmente, principio di equità: tanto quel che manca sarà pagato da chi sta ancora lavorando.E’ una vera e propria casta, quella dei “pensionati retributivi”, elettoralmente pesante (e quindi difesa da destra e manca, con i sindacati al centro) e ben attenta a sviare ogni attenzione verso i privilegi di altre caste, a partire da quella politico-amministra-

tiva. Ed è nella casta dei pensionati retributivi che si trovano le sentinelle più critiche e integerrime contro ogni spreco, sperequazione e rendite di po-sizione altrui.Però è strano, con l’avanzare dell’età c’è chi vede meglio lontano e peggio vicino; ed io che pensavo che il difetto della vecchiaia fosse il presbitismo, non la miopia.

- Per quanto riguarda la raccolta di fondi finalizzati ad acquistare beni di prima necessità a chi ne ha bi-sogno, capisco bene la preoccupazione di chi teme che le risorse raccolte siano utilizzate a beneficio di persone extracomunitarie.D’altronde i Vangeli parlano chiaro, quando ripor-tano il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Infatti Gesù, dopo aver reso grazie, ordina la distribuzione del cibo ai soli giudei, precisando di non dare nulla agli africani (così imparano a nasce-re neri), a babilonesi ed egiziani, per via dei con-flitti del passato e, soprattutto, ai samaritani, dopo la figura barbina che uno di loro aveva fatto fare ai sacerdoti e ai leviti, soccorrendo un uomo derubato e ferito da rapinatori, sulla strada tra Gerusalemme e Gerico. O no?

- Giù il cappello davanti a Elena Libè e Daniele In-zaghi gli unici pontolliesi che, nei giorni dell’arrivo a Ponte di un gruppo di profughi maliani, hanno espresso pubblicamente il loro pensiero – alto e altro – rispetto alle reazioni, come dire “un po’ so-pra le righe”, che hanno accompagnato l’ingresso in paese degli ospiti stranieri. Anche una manciata di compaesani, quasi tutti giovani, sono intervenu-ti con intelligenza “alta e altra” sui social network. Naturalmente e per fortuna la loro posizione era ed è condivisa da tanti altri pontolliesi che tuttavia, come molto spesso accade, sono rimasti temeraria-mente silenti.Gianmarco Ratti

19 Ottobre 2014Ricordando don Erminio

nel trentennale della scomparsa Ore 11,15 - S. Messa Ore 16,30 - Mostra foto: don Erminio e la chiesa nuova Proiezione filmato: “Vigolzone e don Erminio” Rinfresco finale

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Vita dalle associazioniRipartita l’Aido

Nel 2004 si è ricostituito a Pontedell’Olio il grup-po comunale AIDO, comprendente anche i

comuni di Podenzano, Vigolzone e San Giorgio. A distanza di 10 anni è possibile tracciare un bilan-cio del gruppo, anche perché dopo questi anni ha concluso il suo mandato Emanuela Dodici, di Pon-tedell’Olio, per lasciare il posto alla dottoressa Eleo-nora Formaleoni di Podenzano. In effetti, in questi ultimi anni l’impegno è stato messo soprattutto per ricostituire il gruppo nei Comuni vicini, con attività pensate per promuovere la cultura della donazione.Negli anni l’Associazione ha dato vita a molteplici iniziative, da sola o in collaborazione con altre As-sociazioni, con il Comune di Ponte, con l’Aer e con privati che hanno dato il loro sostegno. Proprio a tutti quelli che a vario titolo hanno soste-nuto l’Associazione va il ringraziamento del Diret-tivo, che ha terminato il suo mandato, ricordando

l’importanza di sostenere le iniziative che mirano a sensibilizzare soprattutto i più giovani a favore di una cultura della donazione.In effetti le idee realizzate negli anni scorsi hanno permesso di incrementare le adesioni tra i giovani ma anche tra gli adulti che in precedenza non si era-no mostrati sensibili alla donazione, soprattutto per mancanza di informazione.Ora il Gruppo ha cambiato denominazione e si in-titola “Aido gruppo comunale di Pontedell’Olio e Bassa Valnure”, perché la promozione delle finalità dell’associazione raggiunga anche gli altri comuni della vallata. L’Associazione spera di contare sul sostegno della nuova Amministrazione, e di poter realizzare ancora eventi che riescano a sensibilizzare e informare la popolazione di Pontedell’Olio.

Simonetta Carini

Iniziative promosse del gruppo Aido per sensibilizzare la comunità sulle donazioni di organi.

Durante una calda giornata estiva l’Avis di Ponte dell'Olio ha inaugurato la nuova sala prelievi presso i locali della Pubblica Assistenza Valnure. Il punto di prelievo del paese è riservato ai donatori di Ponte

dell'Olio e a quelli di Vigolzone, mentre le rispettive sezioni Avis, come ha puntualizzato il presidente del gruppo vigolzonese e vice presidente provinciale Giuseppe Zanetti, mantengono la propria autonomia. Il Presidente dell’Avis di Ponte dell’Olio, Gabriele Montanari, ha ringraziato in modo particolare il Comune at-tuale, la scorsa amministrazione comunale e la Pubblica che hanno permesso la realizzazione di questo pro-getto; il nastro inaugurale è stato tagliato dalla Presidente provinciale dell’Avis, Laura Bocciarelli, da Gabriele Montanari e dal vicesindaco Gianni Trioli. Quest’ultimo, donatore presso l'associazione, ha ringraziato l’Avis, simbolo con altre associazioni del volontariato e dell’altruismo, per l’attività che svolge nel paese e per la presenza sempre attiva alle iniziative pontolliesi. Anche la presidente provinciale ha sottolineato l’importanza della donazione e come i donatori siano testimoni del dono.

La giornata è proseguita con una messa nella chiesa parrocchiale, seguita dalle premiazioni che si sono svolte nell'area del Circolo Anspi. I premi consegnati sono suddivisi in base al numero di donazioni:– distintivo in rame (minimo di 8 donazioni): Alex Anselmi, Massimiliano Beltrame, Valentina Bisi, Andrea Capellini, Roberto Cerotti, Sara Corradini, Cristina Elmini, Leonardo Ferrari, Gian Matteo Gazzola, Gian Claudio Malvicini, Remo Marzaroli, Nicoletta Merli, Cristina Migliorini, Davide Molinari, Emiliano Pa-squali, Federico Ratti, Barbara Scotti, John Antony Volta, Smajo Zilc, Fabio Zurla.– distintivo in argento (minimo di 16 donazioni): Gianni Anselmi, Giulio Alessandro Antenucci, Mas-simo Archieri, Vanna Maria Bizzo, Francesco Celaschi, Annalisa Corradini, Nicolò Gioia, Ivano Mazzocchi, Luciano Nesta, Giuseppe Paganini, Matteo Pellati, Luigi Rita, Paolo Romani, Alberto Scrabbi, Mauro Signarol-di, Simone Valdiserra.– distintivo in argento (minimo di 36 donazioni): Camillo Santullo, Gianni Trioli.– distintivo in oro (minimo di 50 donazioni): Thomas Aggi, Francesco Corradini, Giuseppe Rebecchi.– distintivo in oro e rubino (minimo di 75 donazioni): Valter Badenchini, Gabriele Montanari.

La manifestazione si è conclusa con la cena sociale, svoltasi presso il circolo Anspi di Ponte dell'Olio e orga-nizzata da alcuni volontari anche giovanissimi e con il concerto di un gruppo pontolliese.

Pontedell’Olio: L’Avis ha la nuova sala per i prelievi

Foto di gruppo dei volontari che hanno organiz-zato la cena sociale e ne hanno permesso la sua

realizzazione.

Taglio inaugurale del nastro per la nuova sede prelievi.

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Domenica 29 giugno 2014 , si è tenuto il Raduno Nazionale al Rifugio Contrin in alta Val di Passa

(Trento) ai piedi del ghiacciaio della Marmolada. Era presente circa un migliaio di Alpini tra cui il Presiden-te Sebastiano Pavero ed il consiglio nazionale. Il tem-po non è stato dei migliori: purtroppo dal S. Matteo e dal col dell'Ombretta è scesa una nuvolaglia carica di pioggia e nevischio tanto che al mattino successivo i monti attorno a Canazei erano imbiancati.La sezione di Piacenza era presente con il presidente Roberto Lupi, una rappresentanza di Pianello val-Tidone e il capo gruppo di Ponte dell’Olio Garolfi Luigi.

Nella foto:il rappresentante di Pianello, il presiden-te Roberto Lupi, il capo gruppo di Ponte dell’Olio Garolfi Luigi con i nipoti Daniele e Flavio.

Domenica 11 maggio un gruppo di Alpini Pontolliesi, con i loro familiari, ha partecipato all’adunata na-zionale a Pordenone.

La città friulana ha accolto con calore le nostre Penne Nere perchè ricordava che all’adunata dello scorso anno, Piacenza ha ospitato egregiamente migliaia di Al-pini dimostrandosi all’altez-za del grande evento.

Anche Pordenone è una cit-tà piccola ma ha accolto tutti gli Alpini ivi convenuti, con grande disponibilità ed al-legria perchè questo corpo militare lo ha avuto sempre "in casa”, essendo territorio della Brigata Julia. Per que-sto motivo tanti suoi giova-ni hanno servito la Patria nei Battaglioni Alpini e nei gruppi di Artiglieria di que-sta gloriosa Brigata.

Nella foto: gli Alpini e i loro famigliari

Pontedell’Olio, dal Gruppo Alpini

Può uno sport coinvolgere gli appassionati per 24 ore ininterrottamente? Certo, se lo

sport praticato è il calcio e se insieme all’ago-nismo si uniscono la buona cucina, lo spirito d’aggregazione e il sano divertimento.E’ questo il risultato della prima edizione del “Torneo 24 ore di calcetto” che si è svolto nel fine settimana del 21 e 22 giugno scorsi a Vigolzone, dove circa 150 ragazzi si sono af-frontati ininterrottamente per 24 ore sul Cam-po Comunale di via Olimipia.Ideata e organizzata da Giancarlo Savi e Giu-lio Borlenghi dell’ UPD Vigolzone 1968, co-adiuvati dalla locale Pro Loco e dalla UISP sezione di Piacenza, il Torneo ha visto sfidarsi ben 14 squadre di calcetto (una arrivata addirittura da Voghera), che divise in due gironi, partendo alle ore 18.00 di sabato, hanno continuato a giocare fino alle ore 18.00 della domenica.Il bel tempo, l’allestimento di un’area tende per i giocatori, l’impianto sportivo tra i più attrezzati della pro-vincia e gli stand gastronomici sempre aperti hanno di fatto trasformato un semplice torneo di calcetto in una piccola festa capace di coinvolgere tanti appassionati ma anche semplici curiosi, che non si sono voluti perdere le performance sportive anche in piena notte.Dopo una prima fase a gironi che è durata da sabato pomeriggio fino alle ore 12.00 di domenica, le prime quattro squadre classificate per ogni girone sono passate alle fasi finali.Molto equilibrate e combattute fino agli ultimi secondi le partite giocate, spesso si sono resi necessari i calci di rigore per decidere la vincente, come nelle due finali.Nella “finalina” di consolazione per il 3° posto si sono affrontati i Demons, formazione di Voghera e FC Bacco Tabacco, composta prevalentemente da ragazzi di Vigolzone. Sotto di un goal fino a un minuto dalla fine, i vigolzonesi sono riusciti a pareggiare grazie a una magistrale punizione calciata dal capitano Andrea “Lenny” Capra allo scadere. Finita così 2-2 dopo i tempi regolamentari, ai rigori ha prevalso Bacco Tabacco grazie alle parate del portiere Gaudenzi.I Demons oltre alla coppa del 4° posto, hanno ricevuto in premio anche una fornitura di vini della Cantina Romagnoli di Villò. Fc Bacco Tabacco invece per il terzo posto si è aggiudicata un buono per una cena di squadra al Ristorante pizzeria Via Roma 48 di Vigolzone.A contendersi il titolo di squadra regina di questa prima edizione del Torneo invece sono stati i giovani ragaz-zi del Bar Agogliati di Salsominore e i Beer Boys di Pontenure. Tesissima ed equilibrata fino alla fine anche questa partita, terminata 2-2 dopo i tempi regolamentari.Anche in questo caso solo i rigori hanno determinato la vincente, alla fine i tiri dal dischetto hanno premiato

i Beer Boys che si sono aggiudicati così la vittoria finale.I ragazzi del Bar Agogliati si sono dovuti ac-contentare della piazza d’onore che comun-que è valso un buono spesa nel negozio di articoli sportivi Aesse Sport di Piacenza.Più fortunati invece i Beer Boys che oltre al titolo di campioni, hanno vinto anche un week end al mare per tutta la squadra or-ganizzato dall’Agenzia Holly Travel di Pia-cenza.Il premio come Miglior Portiere è andato ad Andrea Barbieri (Demons), quello come Ca-pocannoniere ad Andrea Tizzoni (Bar Ago-gliati) e quello per il Miglior Giocatore a Giovanni Marzini (Beer Boys).

Edizione record per il “1° Torneo 24 ore di Vigolzone”

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2021

“Collettiva di pittura e scultura “Stefano Fugazza”Chi non sapeva che Vigolzone è terra di artisti sarà rimasto meravigliato nel visitare (nelle serate dell’estate culturale) l’originale esposizione allestita da Oreste Grana e Andrea Rossi nel seicentesco oratorio del castello. In mostra c’erano infatti pitture e scultore realizzate da diversi artisti vigolzo-nesi, sia amatoriali sia professionisti come il maestro Paolo Perotti.Per l’iniziativa si devono ringraziare, oltre agli instancabili curatori Grana e Rossi, le associazioni Culture per lo Sviluppo Locale e Teatro Instabile e le can-tine di Vigolzone che anche quest’anno non hanno voluto far mancare il loro contributo.

CENTRO CIVICO, finalmente si parte

È partita la procedura per i lavori di riqualificazione del complesso delle vecchie scuole che diventeranno il Centro Civico comunale. Alla fine di settembre sarà comunicato il nome della ditta che si è aggiudicata

la gara e i lavori partiranno entro il mese di ottobre.Gli interventi in programma, interamente finanziati con il contributo a fondo perduto di 813 mila euro che il Comune di Vigolzone ha ottenuto partecipando al bando 6000 Campanili, riguarderan no l’adeguamen-to impiantistico, il consolidamento statico e sismico del complesso edilizio, piccole demolizioni e opere di muratura e tinteggiature. Questi lavori permetteranno di avere un edificio rispondente alla nuova normativa antisismica e con bassissimo consumo energetico: una scelta che oltre a salvaguardare l’ambiente permetterà anche di risparmiare sui costi di gestione.Il Centro Civico potrà diventare il cuore della vita sociale e culturale di Vigolzone dando una sede a diversi servizi di pubblica utilità. Ospiterà la biblioteca multimediale, una sala convegni, il centro prelievi, un poliam-bulatorio specialistico, uno spazio mostre, le sedi delle associazioni, la sede del centro pomeridiano educativo e tanto altro.Durante i lavori potranno esserci piccoli problemi di transito in Via Castignoli e in Via degli Alpini, che si cercherà di limitare il più possibile. I lavori dovrebbero essere finiti entro settembre del prossimo anno e l’o-biettivo degli amministratori è quello di inaugurare il Centro Civico in occasione della Fiera d’Autunno 2015.

L. Cravedi: rose eOrtensie, acquerello

A. Rossi: la sconfitta, acquerello

Si sono conclusi sabato 30 agosto gli appuntamenti dell’estate culturale organizzata dal Comune. Un’estate un po’ capricciosa, va detto, che però non ha impedito la buona riuscita degli spettacoli, che hanno visto

anche un’ottima partecipazione di pubblico.Come da tradizione la pittoresca piazza del Castello nei giovedì di giugno ha fatto da cornice ai concerti della manifestazione “Sotto le Stelle in Piazza Castello”, che quest’anno ha visto esibirsi musicisti di grande livello: il Rhapsodija Trio ha emozionato e divertito con musiche provenienti dall’Est Europa e dalle culture più affini; i Fratelli Marelli hanno portato il loro swing coinvolgente mentre nell’ultima serata sono stati fisarmonicisti con diversa formazione e repertori, tra cui gli allievi della scuola dell'Accademia Musicale di Stradella, a incantare il pubblico di appassionati. Sempre in piazza Castello si è svolta poi la V edizione della rassegna cinemato-grafica “Il cinema sotto Castello”. Nonostante le temperature poco invitanti, i cinefili di tutte le età non hanno voluto perdere i tre film in cartellone: il commovente Belle&Sebastien, l’intrigante Treno di Notte per Lisbona e il divertentissimo cartone animato Frozen. Ma giugno ha visto anche un evento d’eccezione come il concerto nel cortile di castello Landi interpretato da Gloria Bellini (soprano), Diego Bellini (baritono) e Lucia Bolzoni Rusconi al pianoforte. I tre artisti hanno deliziato il folto pubblico con alcune arie celebri di opere di Bellini, Verdi, Puccini e Rossini e con brani di operetta e della canzone napoletana.A fine di agosto ha fatto tappa nel nostro comune il travolgente festival L’Ultimaprovincia, che ha portato la magia del teatro a Carmiano e a Vigolzone con tre spettacoli che hanno registrato il “tutto esaurito.” L’estate culturale si è chiusa, come già detto, il 30 agosto a Grazzano Visconti, che ha ospitato il concerto dell’Appen-nino Festival e la degustazione organizzata dall’associazione Valore Valnure. Nella Cortevecchia vestita a festa si sono potuti assaggiare alcuni tra i migliori vini del territorio accompagnati da salumi, formaggi e stuzzichini di produttori e ristoratori locali. All’apericena sono seguite tre ore di musica e danze, con repertori della tra-dizione pugliese, franco-piemontese e dell’Appennino.Un grande ringraziamento va perciò a: Gruppo AVIS Vigolzone, Proloco di Vigolzone, Proloco di Grazzano Vi-sconti, Associazione Teatro Instabile, Parrocchia di Carmiano, Marchesi Landi di Chiavenna, Famiglia Visconti di Modrone, Associazione Valore Valnure.

Estate Culturale a Vigolzone: bagnata ma fortunata!

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I nostri bimbi

Battesimo di

Giuditta Buschi

Battesimo di Giuseppe Coletta di Antonio e Antonella Autorino

Battesimo di Christian Papini di Diego e Valentina Autorino

Pietro Gazzola presenta il fratellino Giovanni.

Incontro per festeggiare la 4° Generazione: Bis nonna Ange-la Maria, Nonna Donata, Mam-ma Alessia e i piccoli Gabriele, Michele e Raffaele

Battesimo di

Papa Raffaele celebrato da

don Giuseppelo scorso 6 settembre

Momenti felici

Valentina Panizzi e Dario Antenucci sposi il 13 settembre 2014 a Cortemaggiore.

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Momenti felici

Auguri

a Giorgia Scagnelli e Luigi Milanesi

unitisi in matrimonio lo scorso 21 giugno nella chiesa Maria Immacolata di Bicchignano.

a

Mario Romanini e Annarita Ghezzi,

sposi a Villò il 31 agosto 2014

Felicitazioni

In data 21 luglio 2014 presso la Libera Univer-sità di Lingue e Comunicazione IULM di Milano ha brillantemente conseguito il titolo di Dottore Magistrale in Interpretariato di Conferenza

Katia Moia con una tesi dal titolo: “Gli strumenti finanziari: i derivati”.

Da mamma, papà, Alessia, da tutti i familiari e dagli amici della comunità di Villò vivissimi complimenti e auguri.

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Finalmente è arrivata l’estate alla Scuola Materna “Giovanni Rossi”

di Ponte dell’Olio e si è concluso un anno scolastico ricco di eventi. Il pro-getto seguito quest’anno è nato dal desiderio di accompagnare i bambini alla scoperta dei cinque sensi per fa-vorire l’acquisizione di capacità per-cettive e per esprimere sensazioni ed emozioni. Questo percorso ha per-messo al bambino la scoperta e la sperimentazione a partire da un per-sonaggio fantastico di nome Marilù tratto dal libro “La storia di Marilù e i cinque sensi” di Carlo Scataglini .Il team docenti, che ha interpretato e drammatizzato nel corso dell’anno i vari personag-gi ha ritenuto fondamentale ribadire che la persona non è solo un occhio che vede, un orecchio che sente ecc.. ma è altresì un meraviglioso e complesso organismo percettivo nel quale hanno importanza i cinque sensi, ma hanno anche importanza la testa e il cuore. Durante l’anno è stato inoltre trattato il tema dell’e-ducazione alimentare, intesa come educazione alla salute, perché nei primi anni di vita il bambino ac-quisisce stili di comportamento che avranno riflessi positivi sul suo benessere psicofisico. Inerente a questo percorso, in collaborazione con la cuoca, è stato presentato il progetto “Ti cucino la salute”: ai bambini sono stati proposti cibi nuovi e salutari (es. orzo, farro, kamut.. ecc).

Per quanto concerne il progetto di religione, dal ti-tolo “Anche gli elefanti sono un popolo di Dio” è scaturito dal progetto accoglienza attraverso la let-tura del racconto “Elmer l’elefante variopinto”, con

successiva drammatizzazione, commenti e riflessio-ni. Questo percorso ci ha condotto alla scoperta di noi stessi, alla bellezza della diversità, all’accettazio-ne dell’altro, al perdono e al sentirsi parte di una comunità. Ci ha portato a conoscere la vita di Gesù e dei suoi compagni discepoli e cosa faceva con loro, della chiesa come luogo che accoglie tutti i suoi amici. Abbiamo riflettuto sul mondo meraviglioso in cui viviamo, che ci è stato donato da Dio Padre, ab-biamo appreso la Creazione. Riallacciandoci al Progetto di religione, inerente alla creazione del mondo, il giorno 9 marzo 2014, in oc-casione della sfilata di carnevale per le vie del paese, la nostra scuola ha partecipato alla manifestazione con un corteo dal titolo “L’arca di Noè”. A questo bellissimo evento hanno partecipato tutti i bambini della nostra scuola, accompagnati da genitori nonni e zii. Due genitori si sono offerti volontari per inter-pretare Noè e la moglie mentre noi insegnanti, i bim-bi e gli altri familiari, ci siamo travestiti da animaletti, in cerca della nostra arca !!

Alla fine del corteo, l’amministrazione comu-nale ci ha premiati con una targa e considerato l’entusiasmo dei partecipanti ( bimbi e genito-ri) si è pensato di aderire all’iniziativa anche per gli anni futuri. Durante la seconda parte dell’anno, per quanto riguarda il progetto intersezione anni cinque, si è proseguito con il percorso “Tu chi sei?” realizzando il nome di ogni bambino con gli elementi dell’inverno, della primavera, dell’e-state. Si è svolta inoltre un’uscita didattica a Pa-lazzo Farnese, per far partecipare i bambini al laboratorio “Ritratto specchio dell’anima”. Con la guida di un esperto essi hanno avuto modo di osservare alcuni quadri con ritratti in primo

Un anno alla Scuola Materna G. Rossi….Tracce del percorso iniziato a settembre 2013 e terminato a luglio.

piano e a mezzo busto, osservando le espressioni, l’abbigliamento e lo stile di vita dell’epoca.Nel corso di tutto l’anno scolastico si è poi attuato il progetto trasversale “Filosofiamo insieme”, riguar-dante la filosofia, da noi considerato come metodo-logia didattica. Attraverso questo percorso il team docente ha risvegliato nei bambini la loro naturale capacità di stupirsi delle cose che accadono; di “filo-sofare” sull’essere proprio delle cose per sviluppare e rinforzare quella capacità autoriflessiva necessaria alla formazione di cittadini introspettivi, responsabili, collaborativi, capaci di giudizio critico per costruire insieme la conoscenza.Durante gli incontri abbiamo cercato, tutti insieme, “di saper stare nella domanda”, di conoscere altri punti di vista, almeno fino a quando una risposta non si è presentata plausibile.Nella mattinata del 20 febbraio ci ha fatto visita il Ve-scovo Mons. Gianni Ambrosio, tutti i bambini della scuola materna Giovanni Rossi lo hanno accolto in salone con un canto e un dono, insieme abbiamo recitato le preghiere.

Nel mese di Marzo, i bambini grandi e mezzani della scuola, hanno partecipato al Concorso “L’ospedale cresce con noi” realizzando alcuni elaborati di ciò che avrebbero voluto trovare in un loro ipotetico

ospedale “per non avere paura”. I disegni sono stati spediti per il concorso ed esposti al 1° piano dell’o-spedale di Piacenza.

Martedì 19 marzo tutti i bambini e le insegnanti han-no partecipato ad una rilassante lezione di Yoga con-dotta da un grande maestro indiano, riconosciuto in tutta Europa il dott. Jamuna Mishrab. I bambini han-no poi partecipato ad una particolare ed interattiva drammatizzazione teatrale proposta da una compa-gnia di Pesaro “Il teatro dei ragazzi” dal titolo Polli-cino.Il giorno 30 aprile, alla scuola materna, abbiamo ri-cevuto una visita molto piacevole: tre volontarie di un’associazione “La mia ombra ha sei zampe”, tra cui la mamma di un nostro alunno, sono venute a tro-varci allo scopo di sensibilizzare gli alunni sulle cure e soprattutto sul linguaggio non verbale che i nostri amici a 4 zampe utilizzano per comunicare con noi. L’incontro ha entusiasmato parecchio i bimbi che, in sezione hanno fatto un disegno inerente alla storia da regalare alle 3 volontarie per decorare il luogo ove si svolgerà l’annuale sfilata di cani. Sabato 3 maggio abbiamo invitato i bambini con le rispettive famiglie e le autorità del paese, a parteci-pare ad un fantastico evento avvenuto nel giardino della scuola.

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E’ stato piantato un albero di ciliegie, simbolo di tutti i bambini che hanno frequentato, che frequentano e che frequenteranno la nostra scuola.

Il 13 maggio i bambini grandi hanno partecipato come di consueto alla Festa FISM al Parco della Bel-lotta di Pontenure. Il giorno 30 maggio è avvenuta la gita di fine anno con le famiglie presso il Parco “Leolandia Minitalia” di Capriate (Bergamo). I bam-bini hanno potuto osservare la Minitalia svolgendo il percorso a piedi, gli animali della fattoria, l’acquario, il rettilario, lo spettacolo dei pappagalli e divertirsi sulle giostre.

La continuità con l’asilo nido è avvenuta nel mese di maggio e giugno preceduta da un’ incontro tra inse-gnanti ed educatrici in cui si è deciso come organiz-zare le mattinate. I piccoli del nido sono venuti alla scuola materna accompagnati dalle loro educatrici, sono stati accolti dalle loro future insegnanti ed han-no effettuato una visita nei locali della scuola.Successivamente è stato realizzato un progetto sui colori mediante la creazione di un arcobaleno, consi-derato un “ponte” di passaggio dal nido alla materna, suddiviso in sette semicerchi e completato con varie tecniche: del collage, delle tempere e dello spruzzo. I piccoli lo ritroveranno a settembre, al loro ingresso alla scuola dell’infanzia.

La continuità con la scuola primaria è avvenuta nel mese di maggio, con i bambini dell’ultimo anno sia-mo andati in visita all’Istituto Comprensivo ed ab-biamo effettuato insieme una scatolina in cui hanno lasciato una matita che ritroveranno al loro ingresso a settembre. Nel corso della visita hanno ritrovato gli amici che hanno frequentato la classe prima. Nel mese di maggio, alla presenza delle famiglie, si sono svolti i saggi di ginnastica, musica e inglese nei

quali i bimbi si sono esibiti con grande entusiasmo in canti, balletti, percorsi.Il giorno 10 giugno è stato dedicato alla festa di laurea dei più grandi con canti, balletti e simpatiche drammatizzazioni . Al termine sono stati consegnati ai bambini i diplo-mi, le foto di classe ed uno stupendo regalo che consiste in un cd di canzoni incise dai nostri alunni, unito ad una dedica. Come conclusione della serata si è svolto un rinfresco nel giardino della scuola.Come ormai dì consuetudine da quattro anni, il gior-no 11 luglio si è svolto presso la scuola materna, un evento a scopo benefico.Quest’anno i pontolliesi e non sono stati invitati ad esibire i loro talenti ossia cantare, ballare, suonare, recitare ecc. al Ponte Dell’olio’ s Got Talent presen-tato dalla spumeggiante Silvana Corradini Morino. Questa serata è stata realizzata grazie all’aiuto di aziende, negozi, associazioni, amministrazione co-munale, genitori, nonni e tante persone a cui va il nostro grazie di cuore. Durante le bellissime esibi-zioni quante emozioni nei nostri cuori e negli oc-chi qualche lacrima di gioia. I candidati hanno po-tuto esprimere i loro talenti davanti ad una giuria eccellente composta dal Sindaco Sergio Copelli, dal Presidente della Pubblica Assistenza Giorgio Villa e dall’ormai amico fedele Matteo Magni. E’ stata una serata magnifica e divertente, baciata dal cielo stel-lato, con il coinvolgimento affettuoso e caloroso di tutto il paese.

Tiziana Milza

Inizia un nuovo anno scolastico! All’ingresso della scuola dell’infanzia di

Vigolzone tre simpatici animaletti: un orso, un delfino ed un coniglietto, i simboli delle sezioni, attendono l'arrivo di tutti i bambini.Ci sono i più piccoli che si presentano mano nella mano della mamma e i più grandicelli con i loro zainetti sulle spalle che gli fanno strada desiderosi di rivedere i propri amici e conoscerne altri..La nostra scuola accoglie 84 bambini nell'età prescolastica, dai due anni e mezzo ai cinque anni, che si preparano alla scuola dell'ob-bligo.In calendario molti progetti ed iniziative che sono possibili anche grazie alla preziosa collaborazione dei genitori ed al contributo dell'amministrazione comunale.Anche quest'anno scolastico quindi sarà ricco di belle sorprese di cui anticipiamo solo il tema della programmazione che riguarderà la pittura.Ci avvicineremo a un mondo colorato e ai giochi della luce e delle ombre certi che ogni bambino, con emozione, entusiasmo e fantasia, potrà trovare nelle attività proposte alcune risposte alle sue tante curiosità.

Maestra Teresa

Benvenuti!! Bentornati!!

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Torta albero

Rubrica di cucinaa cura di Antonietta Spelta

Ingredienti: Per una tortiera di circa 22/24 cm .250 gr burro250 gr zucchero5 uovascorza grattugiata di due limoni non trattati2 cucchiai di rhum50 gr farina di mandorle125 gr farina 00125 gr maizena (amido di mais) Per la glassa:200 gr zucchero100 gr acqua150 gr cioccolato fondente al 70%

Questo dolce è tipico della città di Salzwedel nel nord della Germania ed è adatto sia per la prima colazione che per il tè, ma può anche essere servito come dessert a fine pasto. La particolarità di questa torta consiste nella cottura a strati che vengono man mano aggiunti quando il precedente è arrivato a cottura, fino ad esaurimento dell'impasto. Infatti quando la torta è affettata uno strato è diviso dal successivo da una linea dorata.

PreparazioneIn una ciotola montare a spuma il burro a pomata, con lo zucchero e la scorza di limone con le fruste elet-triche. Aggiungere i tuorli uno per volta, unire il successivo solo quando il precedente sarà ben amalgamato al composto. Sempre montando con le fruste elettriche, unire la farina di mandorle ed il rhum. In ultimo aggiungere le due farine, precedentemente setacciate, mescolando con la spatola dal basso verso l’alto per evitare che il composto smonti. Montare a neve fermissima i 5 albumi ed unirli, amalgamando sempre con la spatola dal basso verso l’alto. Accendere la piastra superiore del forno ad una temperatura di circa 180 gradi e mettere la tortiera ancora vuota a scaldare. Tirarla fuori ben calda ed iniziare con la cottura: fare uno strato sottile (circa 2-3 millimetri) con l’impasto, che dato il calore della tortiera tenderà ad essere leggermente più denso. Infornare a circa 10 cm dalla piastra superiore fino a quando l’impasto non avrà un colore nocciola scuro (circa 10-15 minuti); sfornare la tortiera, creare un altro strato con l’impasto, dello stesso spessore del primo e rimettere in forno. Continuare ad aggiungere strati fino ad esaurimento del composto. Lasciare fred-dare bene.

Per la glassa: mettere in un pentolino l’acqua, lo zucchero ed il cioccolato e a fiamma moderata girare in continuazione fino a completo scioglimento del cioccolato. Lasciar stemperare anche la glassa fin quando non diventerà leggermente più densa. Procedere alla glassatura e mettere la torta in frigo per circa due ore. Dopo la torta può essere lasciata a temperatura ambiente.

CONSIGLI.Prendete il vostro stampo e preparatelo con burro e un leggero strato di farina per versarvi dentro il compo-sto (o meglio ancora rivestitelo con la carta forno). A questo punto dovrete essere precisi e usare per ogni strato le stesse dosi.Primo strato: su una tortiera da 24 cm io consiglio 4 cucchiai rasi di composto, ben distribuito e senza schiacciarlo. Ricordate che non c’è lievito e quello che lo renderà soffice e spumoso in cottura è la meringa! (Se comunque avete paura che smonti, potete mettere nell’impasto un cucchiaino di lievito in polvere).L’effetto visivo una volta tagliata una fetta è davvero bello ed il sapore molto gradevole grazie anche alla glassa delicata stile sacher torte.

Peretti Desolina (Lina)n.18.09.1930 - m.17.06.2014

Civardi Enricon.08.12.1946 - m.10.09.2014

Lorieri Auguston.05.02.1932 - m.13.06.2014

Ricordiamoli

Martorino Francesca in Scorpon.26.10.1933 - m.03.07.2014

Albertazzi Pierina ved. Piccolin.09.08.1923 - m.29.06.2014

Rubini Pietron.02.05.1932 - m.29.06.2014

Cravedi Germanon.10.02.1936 - m.22.07.2014

Villa GianniTorrano, 28.07.2014

Celaschi Pietron.16.03.1919- m.23.07.2014

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Carini Maria - Alma ved.Rossettin.08.12.1918- m.13.08.2014

Marinosci Lydia Rosan.18.09.1940 - m.08.08.2014

Chiesa Angelo (Giletu)n.20.11.1920 - m.11.08.2014

Ghezzi Enricon.22.02.1927- m.23.06.2014

Bertè Alberton.14.09.1925 - m.16.06.2014

Bertolamei Angela ved. Albertellin.28.03.1940 - m.21.06.2014

Carini Adolfon.22.03.1929 - m.08.07.2014

Cassinelli Cortina ved. Poggiolin.02.08.1921 - m.19.08.2014

Callegari Gian Piero (Piron)n.16.06.1940 - m.10.08.2014

Badenchini Elenan.03.11.1930- m.12.09.2014

Bosi Marion.17.10.1936 - m.01.09.2014

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