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Contenuti:

• Esempi di fonti di pericolo e rischi conseguenti i n ambito sanitario

FORMAZIONE Specifica DEI LAVORATORI: «presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicur ezza sul

lavoro»

Immagine del Ciclo pittorico di Santa Maria della Scala - Siena

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Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

Rischi generici

Rischi biologici

Rischi chimici

Rischi fisici

Rischi meccanici

Rischi termici

Rischi da movimentazione manuale di carichi

Rischi da videoterminali

Altri Rischi

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Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

• rischio di incendio: le realtà ospedaliere sono per legge classificate ad

alto rischio di incendio e richiedono il rispetto di una serie importante di

requisiti strutturali, impiantistici ed organizzativi per poter svolgere l’attività (per

saperne di più si consulti il corso e-learning specifico sul rischio di incendio in

ambito sanitario)

• rischio di esplosioni (per la presenza di gas e apparecchi in pressione)

• rischio di alluvioni e allagamenti.

Rischi generici:

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• contatto con i pazienti.

• contatto con liquidi biologici.

• punture, tagli , abrasioni.

• microbiologia.

• colture cellulari e colture di virus.

• manipolazione di sostanze mutagene.

Costituiscono principale elemento di riferimento tutte le disposizioni in materia di prevenzione e

protezione disposte dal CIO e da ARIS per la prevenzione delle infezioni ospedaliere, per

saperne di più è possibile fruire del corso e-learning sul rischio biologico

Rischi biologici:

Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

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• sostanze, reagenti e solventi vari

Nelle aree dei laboratori il rischio è strettamente correlato alla manipolazione di sostanze chimiche classificate come

pericolose, e in particolare tossico-nocive o mutagene/cancerogene/teratogene

• coloranti, conservanti Nelle aree sanitarie è correlato all’uso di formalina

• disinfettanti, detergenti.

Nelle aree sanitarie è correlato alla manipolazione di sostanze disinfettanti e detergenti, per le quali si rimanda alle

indicazioni prodotte dal CIO e Farmacia sul sito intranet (guida all’uso di disinfettanti”) e alla manipolazione di

formalina

• chemioterapici.

• gas anestetici e gas tecnici

• Liquidi criogenici (azoto liquido nelle aree di ricerca per la conservazione di campioni biologici,

liquidi di refrigerazione impiegati in alcune attrezzature quali Argon e Elio in Risonanza Magnetica, o gas

refrigerati impiegati in tecniche operatorie endoscopiche)

Rischi chimici:

Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

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• rischio elettrico.

• radiazioni ionizzanti.

• radiazioni non ionizzanti (radiofrequenze, campi magnetici,

laser, ultrasuoni, ultravioletti...).

• rumore.

• vibrazioni.

Rischi fisici:

Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

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• urti, colpi.

• scivolamenti.

• cadute dall’alto (scale).

• caduta di oggetto dall’alto.

Rischi meccanici:

Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

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• calore, fiamme.

• apparecchiature termiche (bagni termostaici,

piastre riscaldanti, stufe...).

• autoclavi.

• ustioni da freddo (azoto liquido, bombole...).

• freddo.

Rischi termici:

Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

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• spostamento pesi.

• spostamento pazienti.

• Traino e spinta

Rischi da movimentazione manuale di carichi:

Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

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Rischi da videoterminali:

• schermo.

• ergonomia del posto di lavoro.

• microclima e illuminazione

Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

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Per saperne di più è possibile fruire dei corsi e-learning, specifici sui singoli fattori di

rischio e misure di prevenzione e protezione, accessibili a tutti i lavoratori

• posture incongrue (fisse o dinamiche).

• lavoro a turni.

• lavoro notturno.

• stato gestazionale o di allattamento.

• Stress lavoro correlato

• rischio aggressioni

• Movimenti ripetuti

• ………

Altri Rischi :

Quali sono i fattori di rischio tipici di una realtà sanitaria?

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Informazione, Formazione e Addestramento

Il d.lgs. 81/08 ribadisce continuamente il principio fondamentale di garantire ai lavoratori un’adeguata

- informazione sui fattori di rischio specifico presenti, ciò al fine di attivare i meccanismi necessari di autotutela;

- formazione , sulle misure di prevenzione e protezione necessarie per ridurre il rischio

- addestramento , ove necessario, rispetto alle tecniche di lavoro o all’utilizzo corretto di attrezzature e/o presidi/dispositivi di prevenzione e protezione.

In generale questo aspetto è stigmatizzato negli artt. 36 e 37 del d.lgs. 81/08, e ribadito in ognuno dei titolo specifici della norma per gli specifici fattori di rischio

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Informazione, Formazione e Addestramento

bb) «informazione»: complesso delle attività

dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla

riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro;

Assemblee e riunioniLibretti informativi generici e di istruzioneAffissioni, cartelloni, avvisi, bachecheIntranet aziendale, chat, forumNews aziendali, bollettiniAudiovisivi, filmati, foto, Lettere, e-mail

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cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette

a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di

attrezzature, macchine, impianti, sostanze,

dispositivi, anche di protezione individuale, e le

procedure di lavoro ;

Informazione, Formazione e Addestramento

• Esercitazioni pratiche o lavori in

piccoli gruppi

• Affiancamento operativo sul posto

di lavoro

• Simulazione di evacuazione o di

gestione dell’emergenza

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aa) «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di

prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo

svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla

gestione dei rischi ;

Informazione, Formazione e Addestramento

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FormazioneL’attività di formazione in materia di salute e sicurezza in OSR viene effettuata

attraverso le seguenti tappe:

1. Formazione in fase di inserimento in azienda della nuova risorsa con un percorso differenziato tra Area Scientifica e Area Amministrativa/Sanitaria

� l’iscrizione a questi corsi avviene automaticamente da parte della direzione del personale o delle direzioni Sanitarie/scientifica nel caso di borsisti/specializzandi/contrattisti d’opera

2. Formazione specifica tramite percorsi formativi in aula o in FAD (formazione a distanza sull’apposita piattaforma del sito intranet del SPP);

� la formazione specifica è modulata sulla base della scheda di sintesi dei rischi mansionali per Unità/area di lavoro – PROFILO DI RISCHIO DEL LAVORATORE

� L’iscrizione può essere fatta o dal preposto o direttamente dall’interessato

� La non fruizione di corsi di formazione specifica può essere determinante per alcuni fattori di rischio ai fini dell'’idoneità lavorativa a specifiche attività (es. manipolazione chemioterapici, manipolazione azoto liquido, radioprotezione, accesso in aree di RM ad alto campo …)

3. Addestramenti pratici in aula o sul campo vincolati alla fruizione di determinati percorsi fruiti tramite FAD (movimentazione pazienti, incendio, manipolazione chemioterapici, .…)

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Art. 37 D.Lgs. 81708 “la formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione:

• della costituzione del rapporto di lavoro

• del trasferimento o cambiamento di mansione

• dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi

Come faccio a sapere quale “persona” deve fare i cors i di formazione?

Informazione, Formazione e Addestramento

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LA FORMAZIONE D’AULA IN OSR:

http://formazione.hsr.it/jumpCh.asp?idChannel=14&idUser=0&idLang=IT

LA FORMAZIONE E-LEARNING IN OSR:

http://sppformazione.ihsr.dom/

Dove posso visualizzare l’offerta formativa in materi a di salute e sicurezza?

Informazione, Formazione e Addestramento

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Contenuti: approfondimento su alcuni fattori di ris chio

FORMAZIONE GENERALE DEI LAVORATORI: «presentazione dei concetti generali in tema di prev enzione e

sicurezza sul lavoro»

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Nelle prossime slide si affronteranno alcuni contenuti formativi in materia di sicurezza estratti dal manuale per personale neoinserito dal titolo “Documento informativo sulle norme di sicurezza D.Lgs. 81/2008 e s.m.i ” e di cui si rimanda per una più attenta lettura.

Il manuale è scaricabilehttp://spp.hsr.it/jumpNews.asp?idLang=IT&idChannel=14&idUser=0&idNews=153

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• L’energia elettrica costituisce un serio pericolo per le persone in quanto le parti delle apparecchiature (calcolatrici, computer, lampade da tavolo, fotocopiatrici, etc.) quando collegate all’impianto elettrico, quindi sotto tensione, possono essere causa di incidenti anche molto gravi.

• Si definisce elettrocuzione il contatto elettrico tra il corpo umano e un elemento in tensione con attraversamento del corpo da parte della corrente.

• La gravità delle conseguenze dell'elettrocuzione dipende dall'intensità della corrente che attraversa l'organismo, dalla durata di tale evento, dagli organi coinvolti nel percorso e dalle condizioni del soggetto.

ELETTRICITÀ E SICUREZZA

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• Si parla di “contatto diretto” quando unaparte del corpo umano viene a contatto conuna parte dell’apparecchiatura,normalmente sotto tensione, divenutaaccessibile a causa di un guasto, ad esempioun filo scoperto di un cavo di alimentazione.

• Si parla di “contatto indiretto” quandouna parte del corpo umano viene incontatto con parti metalliche che sitrovano in tensione elettrica accidentale,ad esempio quando cede l’isolamentoelettrico di un apparecchio..

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• Si parla di “contatto diretto”quando una parte del corpo

umano viene a contatto con

una parte dell’apparecchiatura,

normalmente sotto tensione,

divenuta accessibile a causa di

un guasto, ad esempio un filo

scoperto di un cavo di

alimentazione.

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• In caso di infortuni causati da corrente elettrica per prima cosa occorre rendersi conto se la persona colpita è ancora in contatto con le parti sotto tensione; in tal caso non si deve cercare in alcun modo di liberarlo prima di avere provveduto ad interrompere il circuito elettrico e poi chiamare poi il soccorso qualificato.

• I pericoli derivanti dall’elettricità in un locale ad uso medico possono essere raggruppati in due categorie: il primo (e più ovvio tipo di pericolo) è legato all’impianto elettrico, il secondo, invece, condizionato dall’utilizzo di apparecchiature elettromedicali invasive e non.

• L’entità del danno provocato dal passaggio di una corrente elettrica attraverso il corpo umano dipende da una serie di parametri quali, ad esempio, il tipo di contatto e la sua durata. I contatti indiretti possono essere causa di rischi elettrici classificabili come “macroshock” e “microshock”, eventi pericolosi che possono provocare anche l’innesco di fibrillazione ventricolare

LESIONE DA CORRENTE ELETTRICA

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• Macroshock può riguardare sia ilpaziente che gli operatori e siverifica quando il contattoavviene tra una parte in tensioneed una parte di superficie esternadel corpo umano; la correntefluisce, in gran parte, attraversouna ampia sezione del corpo esoltanto una piccola quantità diessa può interessare direttamenteil cuore (bassa densità di correntenel muscolo cardiaco)

MACROSHOCK

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• MICROSHOCK: riguarda solo ilpaziente e avviene quando lo sisottopone a pratiche medicochirurgiche che possonocomportare interventi dicateterismo cardiaco ol’applicazione di sonde/elettrodivicino al cuore. La corrente,attraversando in gran parte ilcuore, introduce un disturboelettrofisiologico all’attività delmuscolo cardiaco e rende elevatala possibilità di fibrillazioneventricolare.

MICROSHOCK:

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• Per evitare che le apparecchiature elettromedicali rimangano senza elettricità durante i black out sono state diversificate le prese elettriche, identificate da differenti colori, in modo da distinguere quali siano quelle collegate sotto gruppo di continuità.

PRESA NERA O BIANCA: Energia Normale• Alla presa nera possono essere collegati apparecchi che non richiedono

continuità nell’alimentazione e/o non si trovano in area paziente.

• Tali prese si trovano nelle stanze di degenza e servono anche per le apparecchiature radiologiche mobili.

PRESA VERDE: Energia Preferenziale• Alla presa verde possono essere collegati apparecchi che richiedono

continuità nell’alimentazione ma non si trovano in area paziente.

• Tali prese si trovano nel posto infermieri, nei corridoi dei reparti di degenza e all’interno dei locali per il mantenimento in carica degli elettromedicali.

PRESA ROSSA: Energia Continua• Alla presa rossa possono essere collegati apparecchi che richiedono

continuità nell’alimentazione e sono in area paziente.

• Tali prese si trovano nelle sale operatorie, nelle terapie intensive e negli ambulatori endoscopici, cistoscopici e cardiologici.

TIPOLOGIE DI PRESE ELETTRICHE

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• evitare di manomettere apparecchiature o parti dell’impianto elettrico

• evitare l’uso di spine multiple e prolunghe

• non manovrare interruttori o parti elettriche sotto tensione quando si hanno le mani bagnate

• sostituire le lampadine solo dopo aver tolto tensione

• non staccare le spine dalle apparecchiature dalla presa tirando il cavo di alimentazione; spegnere gli utilizzatori prima di togliere la spina

• non stendere il cavo di alimentazione delle apparecchiature attraverso zone di passaggio

• per ogni intervento su apparecchiature collegate all’impianto elettrico si deve richiedere l’intervento del personale qualificato.

• Non utilizzare adattatori

Vengono di seguito riportate alcune regole generali di comportamento efficaci quando si utilizzano

apparecchiature elettriche:

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• Nelle stanze di degenza dei pazienti sono presenti prese, provenienti dall’impianto centralizzato, utilizzabili con dispositivi medici (flussometro, regolatore del vuoto)

• Impianto di distribuzione dei gas medicinali: ogni presa è marcata da una etichetta circolare che ne identifica il gas specifico

USO CORRETTO DEI GAS MEDICINALI

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TIPI DI FLUSSOMETRO (1)

Modello Easymed

Numero indicato sul flussometro indica la quantità in litri di O2 al minuto

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TIPI DI FLUSSOMETRO (2)

Modello classicoFASE 1Inserire frontalmente l’innesto nella presa, avendo cura di centrare le fresature presenti sulla corona (per l’ossigeno sono tre)

FASE 2

Ruotare la ghiera in senso orario fino al blocco completo

FASE 3Verificare che il flussometro sia innestatocompletamente alla presa e non appoggiato

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I reparti dispongono anche di bombole da utilizzare in caso di emergenza o laddove non arrivino i gas in linea.

Le bombole di gas medicinali, presenti in Ospedale, sono di 3 tipologie:

1) Modello TAKEO per ossigenoterapia AVVERTENZE

Il posizionamento della manopola grigia

tra due valori di flusso provoca

l’interruzione del flusso del gas

dall’uscita Ogni volta che si varia il flusso

avviene il ricalcolo dell’autonomia,

segnalato dall’apparizione di una

clessidra. Il tempo necessario è di circa 1

minuto. Quando l’autonomia diventa

inferiore a 15 min:si attiva un allarme

sonoro l’indicazione del tempo di

autonomia scompare lampeggia

l’indicazione a tacche di riempimento.

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I reparti dispongono anche di bombole da utilizzare in caso di emergenza o laddove non arrivino i gas in linea.

Le bombole di gas medicinali, presenti in Ospedale, sono di 3 tipologie:

1) Sistema autonomo di ossigenoterapia

FREELOX

AVVERTENZEIl sistema FREELOX è basato sul principio dell’evaporazione regolata dell’ossigeno liquido, il sistema restituisce ossigeno gassoso ad uso medico ad una temperatura che si avvicina a quella ambiente ad un flusso costante e regolabile in serbatoi isolati di capacità variabili.

Nota Bene: prima di utilizzare il sistema è indispensabile leggere e comprendere le istruzioni contenute nel manuale.

STROLLER: unità portatile di ossigeno

STROLLER

FREELOX

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Le bombole di gas compressoBombole di gas compresso:

Le bombole di gas compresso sono costituite da:

• Un corpo

• Un’ogiva (il cui colore è identificativo della sostanza in essa contenuta)

• Una valvola di regolazione

• Un disco

• Un cappellotto di protezione della valvola quando questa risulta inutilizzata (e in particolare durante le fasi di trasporto) e un riduttore di pressione.

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Le bombole di gas compresso: AVVERTENZE (1)

• Le bombole devono essere conservate e impiegate a temperature comprese tra –20°C e + 50°C; temperature inferiori o superiori possono modificare la pressione del gas nella bombola e pertanto può risultare pericoloso.

• In caso di caduta accidentaledi una bombola si può avere il danneggiamento della valvolacon fuoriuscita rapida e ad alta pressione del gas in esso contenuto e conseguente pericolo grave per persone e materiali presenti nel locale

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Le bombole di gas compresso: AVVERTENZE (2)

Altri rischi possono essere dovuti all’apertura troppo

rapida della valvola con conseguente:

a) surriscaldamento delle parti metalliche e/o delle

guarnizioni di tenuta con innesco rapido di incendio in

caso di gas ossigeno o metano;

b) proiezione all’esterno di eventuali frammenti contenuti

con effetto proiettile;

c) stacco della bombola dai sistemi di ancoraggio con effetto

proiettile e la perdita del controllo della stessa;

d) immediata sottossigenazione dell’aria-ambiente in caso di

bombole contenenti azoto liquido

Per approfondimenti si rimanda al manuale accessibile

http://spp.hsr.it/Upload/M/ManualeInformativo1.pdf

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IL RISCHIO CORRELATO ALL’USO DELLE SCALE PORTATILI / SGABELLI

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Introduzione:la scala cosiddetta portatile, cioè una scala che può essere trasportata e installata a mano, senza mezzi meccanici, è una attrezzatura di largo uso, della cui presenza molto spesso non ci si accorge, dandola scontata, alla stessa stregua con cui si considera la presenza di una sedia in un contesto abitativo.

Attualmente la scala portatile è uno strumento molto diffuso, sia in ambiente di lavoro che in ambiente domestico, pertanto come è immaginabile, o dalla costruzione non adeguata, o dalla sua frequenza d'uso, o dall'uso non corretto, possono discendere infortuni per l'utilizzatore.

Stesse considerazioni si possono fare per gli sgabelli, attrezzature simili alle scale portatili. in genere di altezza inferiore al metro ideate per sedersi o per salirci sopra, che incorporano uno o più gradini.

UTILIZZO IN SICUREZZADELLE SCALE PORTATILI/SGABELLI

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GLI INCIDENTI DERIVANTI DA SCALE PORTATILI / SGABELLI

La rilevazione statistica indica che gli incidenti derivanti da scale portatili sono causa di un gran numero di lesioni sia in ambiente domestico che di lavoro. Una stinta ISPESL, per infortuni domestici non mortali per l'anno 2000, su un totale infortuni di 3.480.000. rileva 143.100 infortuni dovuti a scale portatili e sgabelli.

Ecco i pericoli principali:

• Scivolamento della scala • Cadute per aver usato la scala in modo

sbagliato • Rottura della scala

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Molti incidenti sono dovuti alla disattenzione dell’uomo o all’uso improprio della

scala, ma una scala in cattivo stato è sicuramente causa di potenziali incidenti.

Prima di iniziare una qualsiasi attività è necessario controllare quanto segue:

• Nessun elemento della scala deve essere mancante

• Le scale / gradini non devono presentare segni di deterioramento

• Tutti gli elementi, come ad esempio i montanti, i gradini, la piattaforma, i dispositivi di blocco, le cerniere, ecc., non devono essere danneggiati. Ammaccature, fessurazioni, spaccature ed eccessivi giochi nelle cerniere possono essere fonte di pericoli. Se ci sono danni agli elementi strutturali, la scala non deve essere né utilizzata né riparata. Eventuali possibili riparazioni devono essere effettuate da personale specializzato

MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO: (1)

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Prima di iniziare una qualsiasi attività è necessario controllare quanto segue:

• Piedini di gomma o di plastica antislittamento siano inseriti correttamente nella loro sede alla base dei montanti.

• I gradini devono essere puliti, asciutti ed esenti da olii, da grassi e da altro materiale

MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO: (2)

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Prima di salire:• Controllare che non ci siano pericoli potenziali nella zona di

utilizzo, sia in alto vicino al luogo di lavoro che nelle immediate vicinanze, ad esempio: non usare la scala vicino a porte e finestre, a meno che non sono state prese precauzioni che consentono la loro chiusura.

• Valutare se la presenza di altri lavori possa avere interferenze pericolose

• Maneggiare con cautela la scala, evitando il rischio di ferimento delle mani

• Movimentare la scala con cautela, considerando la presenza di altre persone, onde evitare di colpirle accidentalmente

MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO: (3)

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Prima di salire:• Durante la movimentazione evitare che la scala

cada a terra o urti contro ostacoli

• Non collocare la scala su superficie inclinata

• Collocare la scala solo nella posizione frontale rispetto alla superficie di lavoro: non salire mai con la scala nella posizione laterale in quanto il rischio di ribaltamento è più elevato

• Calzature: non salire a piedi nudi, con le ciabatte, con le scarpe a tacchi alti

MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO: (4)

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Sulla scala:• Salire mantenendo sempre una mano in presa sulla scala

• Posizionare sempre entrambi i piedi su di un gradino

• Non posizionare mai un piede su un gradino e l’altro su un

oggetto

• Non sporgersi lateralmente

• Non aver mai più di una persona contemporaneamente sulla

scala

• Salire sulla scala sempre frontalmente

• Non salire sulla scala con abbigliamento che possa impigliarsi o

finire sotto le scarpe

MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO: (5)

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A fine attività:• Effettuare eventuale pulizia

• Maneggiare la scala con cautela evitando il

rischio di cesoiamento delle mani

• Movimentare la scala con cautela, considerando

la presenza di altre persone, onde evitare di

colpirle accidentalmente

• Durante la movimentazione evitare che la scala

cada a terra o urti contro ostacoli

MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO: (6)

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REGOLE D’ ORO PER LAVORARE IN SICUREZZA

SI DEVE • Curare la propria sicurezza e la propria salute e usare correttamente, in conformità alle istruzioni e alla formazione ricevute, i dispositivi di sicurezza, tanto collettivi che individuali, e gli altri mezzi di protezione, di segnalazione e di controllo.• Utilizzare in modo appropriato apparecchiature, utensili, sostanze e preparati pericolosi al fine di non arrecare danno alla salute e alla sicurezza degli altri lavoratori e delle persone eventualmente presenti sul luogo di lavoro.• Segnalare immediatamente al proprio dirigente o preposto le carenze delle attrezzature e/o dei dispositivi di sicurezza in dotazione, nonché ogni eventuale situazione di pericolo di cui si venga a conoscenza.• Adoperarsi direttamente, nei limiti delle proprie competenze e possibilità, per eliminare o circoscrivere, in caso di emergenza, le situazioni di pericolo, dandone notizia, appena possibile, alle funzioni preposte e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.• Sottoporsi ai controlli sanitari eventualmente prescritti dal medico competente e/o dagli organi di vigilanza.• Partecipare alle iniziative di informazione, formazione e addestramento , e cooperare, nei limiti delle istruzioni ricevute e delle proprie competenze, con gli incaricati, per una più efficace attuazione delle procedure di esodo e di gestione dell’emergenza.• Prendere in caso di pericolo grave e immediato, nella impossibilità di contattare un superiore gerarchico o un idoneo referente, misure atte a scongiurarne le conseguenze, senza il timore di subire pregiudizi per tale comportamento, salvo che questo sia viziato da gravi negligenze.• Spegnere eventuali mozziconi di sigaretta negli appositi portacenere.• Mantenere i dispositivi antincendio liberi da ostacoli e facilmente accessibili.• Mantenere le vie di fuga e le uscite di sicurezza sgombre da qualsiasi materiale.

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REGOLE D’ ORO PER LAVORARE IN SICUREZZA

NON SI DEVE• Rimuovere, modificare o disattivare, senza espressa autorizzazione dei competenti preposti o dirigenti, i dispositivi di sicurezza, di segnalazione o di controllo.

• Compiere di propria iniziativa operazioni o manovre non di competenza e che possano compromettere la propria e l’altrui incolumità.

• Rifiutare, salvo giustificato motivo, la designazione all’incarico di attuare le misure di pronto soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza.• Mangiare, bere, truccarsi nelle aree a rischio di contaminazione biologica e di esposizione a radiazioni ionizzanti.• Eseguire operazioni e manovre non di propria competenza.• Trascurare disposizioni apparentemente insignificanti. • Manomettere apparecchiature o parti dell’impianto elettrico.• Usare spine multiple o prolunghe per connettere le attrezzature.• Usare apparecchiature elettriche con mani bagnate.• Staccare la spina di una apparecchiatura tirando il cavo di alimentazione.• Fumare all’interno dell’Ospedale.• Ingombrare con oggetti le vie di transito e le vie o le uscite di esodo in caso di emergenza.• Accedere ad aree riservate a personale specializzato e qualificato.• In caso di incendio, usare l’ascensore, farsi prendere dal panico e fuggire sempre verso l’alto in quanto il fumo tende sempre a salire.

• Utilizzare il telefono cellulare.• Deturpare in alcun modo gli ambienti di lavoro.

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Contenuti:

• La sorveglianza sanitaria in ambito sanitario

FORMAZIONE Specifica DEI LAVORATORI: «presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicur ezza sul

lavoro»

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La sorveglianza sanitaria in una realtà «sanitaria»

Ogni volta che un determinato fattore di rischio può determinare undanno alla salute del lavoratore il datore di lavoro ha l’obbligo dinominare il medico competente con il compito di dare attuazione aquanto previsto dal D.Lgs. 81/08 e succ. mod. e in precedenzaillustrato.

Per le tipologie di attività svolte in ambito sanitario tutti i lavoratori eequiparati risultano sottoposto a sorveglianza sanitaria in base al profilodi rischio di mansione

- quello sanitario prioritariamente per la prevenzione dal rischio biologicoe buona parte dal rischio da movimentazione carichi (pazienti) –(ovviamente a seconda della mansione e dell’area possono sussisterealtri fattori di rischio come ad es. quello radiologico in diagnostica oquello campi magnetici in RM)

- quello amministrativo per i rischi determinati dall’attività alvideoterminale per i problemi posturali e di affaticamento visivo

- quello di ricerca per i rischi determinati dalla manipolazione di agentibiologici, chimici e dall’uso degli animali

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Il protocollo della sorveglianza sanitaria varia in funzione

- dei rischi mansionali (ad es. se nel caso di un videoterminalista viene fatta una

valutazione sullo stato di salute dell’apparato muscolo scheletrico – valutazione dei rischi

legati alle posture – e alla vista per le problematiche legate all’affaticamento visivo, in un

infermiere il protocollo avrà particolare attenzione per lo stato di salute della colonna e per

la valutazione sullo stato immunologico di base a prevenzione del rischio biologico)

- delle patologie specifiche del lavoratore (ad es. lo stato immunologico depresso di un

infermiere potrebbe rendere incompatibile la sua permanenza in oncologia a fronte di un

rischio correlato alla manipolazione di farmaci chemioterapici, il cui assorbimento potrebbe

determinare un ulteriore abbassamento delle difese immunitarie)

- delle misure di prevenzione e protezione messe in atto (ad es. se nel caso di un

operatore infermieristico affetto da patologie al rachide la movimentazione potrebbe essere

in parte compatibile grazie alla presenza di determinati strumenti di ausiliazione, così come

l’adozione di dispositivi privi di latice potrebbe rendere compatibile la permanenza in

reparto di operatore allergico al latice)

La sorveglianza sanitaria in una realtà «sanitaria»

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Il protocollo di sorveglianza sanitaria può risultare differenziato in

funzione di specifici fattori soggettivi:

�Genere

�Età

�Lavoratori disabili

�Lavoratori con specifici problemi di salute

�Lavoratrici gestanti

La sorveglianza sanitaria in una realtà «sanitaria»

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L’esito dell’attività di sorveglianza sanitaria si esplica nella redazione di un giudizio di idoneità

alla mansione specifica, giudizio che può essere declinato nei seguenti modi:

1. Idoneità

2. Idoneità parziale

3. Idoneità temporanea

4. Idoneità con limitazioni

5. Idoneità con prescrizioni

6. Inidoneità temporanea

7. Inidoneità permanente

Tale giudizio viene quindi trasmesso dal medico competente, oltre che al lavoratore

anche al Dirigente responsabile della risorsa umana o al preposto, ciò al fine di

garantire il rispetto delle eventuali misure di prevenzione e protezione disposte a

tutela della salute del lavoratore.

Gestione del giudizio di Idoneità alla mansione specifica del Lavoratore

La sorveglianza sanitaria in una realtà «sanitaria»

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Ai sensi della norma il giudizio di idoneità deve essere espresso

1. al momento dell’assunzione e in seguito

2. quando il lavoratore venga

– Adibito all’interno della propria Unità/Area/Dipartimento/Divisione allo

svolgimento di nuovi compiti lavorativi in seguito all’introduzione di

nuovi processi lavorativi (impiego di nuove strumentazioni, nuove

modalità di intervento, …) che determinano l’esposizione a nuovi

fattori di rischio o a fattori di rischio di maggior entità che rendono

necessarie misure di tutela aggiuntive

– Trasferito ad altre Unità/area/Dipartimento/Divisione con fattori di

rischio diversi dall’Unità/Area/Servizio/Dipartimento/Divisione di

provenienza

La sorveglianza sanitaria in una realtà «sanitaria»

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In ogni caso il lavoratore, ai sensi della lettera b), comma 1, art. 41 del d.lgs. 81/08, qualora lo ritenga opportuno può rivolgersi al Medico competente per richiedere la riverifica della propria idoneità alla luce di eventi che possano giustificare una sua rivalutazione, anche in relazione a problematiche specifiche personali, come ad es. il subentro di una patologia limitante

(ad es. il subentro di diabete mellito vincolante l’effettuazione di turni notturni, o una disabilità permanente determinata da un incidente, o l’attivazione di trattamenti chemioterapici che possono determinare una compromissione dello stato immunologico …)

Ovviamente ciò si esplicherà con un colloquio preventivo per accertare da parte del medico la correlazione tra richiesta e attività lavorativa svolta e quindi successivamente gli approfondimenti necessari con visita medica o ulteriori indagini cliniche.

La sorveglianza sanitaria in una realtà «sanitaria»

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Contenuti:

• La valutazione dei rischi per le lavoratrici madri o in stato di gravidanza

FORMAZIONE Specifica DEI LAVORATORI: «presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicur ezza sul

lavoro»

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Relativamente a questo specifico argomento il

SPP di Prevenzione e Protezione in

collaborazione con i Servizi di Medicina

Preventiva e di Fisica Sanitaria ha

predisposto specifici documenti di

valutazione dei rischi per le lavoratrici in

stato di gravidanza o in periodo di

allattamento, rispettivamente per l’area

Sanitaria/Amministrativa e per l’Area

Scientifica e per le singole società.

Tutta questa materia è disciplinata dal d.lgs. 151/2001"Testo unico delle

disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e

paternità , a norma dell'art. 15 della Legge 8/3/00, n° 53"

La valutazione dei rischi per le lavoratrici madri o in stato di gravidanza

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Relativamente a questo specifico argomento il

SPP di Prevenzione e Protezione in

collaborazione con i Servizi di Medicina

Preventiva e di Fisica Sanitaria ha

predisposto specifici documenti di

valutazione dei rischi per le lavoratrici in

stato di gravidanza o in periodo di

allattamento, rispettivamente per l’area

Sanitaria/Amministrativa e per l’Area

Scientifica e per le singole società.

Tutta questa materia è disciplinata dal d.lgs. 151/2001"Testo unico delle

disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e

paternità , a norma dell'art. 15 della Legge 8/3/00, n° 53"

La valutazione dei rischi per le lavoratrici madri o in stato di gravidanza

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Negli specifici documenti di valutazione dei rischi sull’argomento sono indicate le procedure da seguire per consentire la valutazione dell’idoneità della lavoratrice individuando i soggetti responsabili della loro attuazione.

Il percorso definito coinvolge in modo significativo, nella definizione dei rischi, i lavoratori e nella ridefinizione dell’attività lavorativa, Il Responsabile/Dirigente/Preposto in quanto riferimento dell’attività specifica svolta dal lavoratore

La valutazione dei rischi per le lavoratrici madri o in stato di gravidanza

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Le misure di tutela si applicano:

• a tutto il personale che rientri nella definizione di lavoratore

ai sensi del D.Lgs. 81/08 e che svolga la propria attività in

aree a rischio specifico: dipendenti, collaboratori, borsisti,

studenti, ecc.

• a tutte le persone che operano all’interno di OSR con

contratti di libera professione.

Non rientrano nel campo di applicazione, in quanto tutelati in

altre forme, coloro che accedono agli spazi in virtù di un

contratto d’appalto.

La valutazione dei rischi per le lavoratrici madri o in stato di gravidanza

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E’ fatto obbligo per legge di dichiarare lo stato di gravidanza

nei seguenti casi:

• in caso di radio-esposizione come da art. 8 del D. Lgs.

151/01;

• prima dell’inizio del settimo mese di gravidanza per richiedere

il congedo di maternità (astensione obbligatoria dal lavoro).

lo stato di gravidanza va comunque comunicato "al più presto

possibile", al fine di una efficace tutela della gestante e del

nascituro ed ai fini dell'applicazione dell'art. 5 del D.P.R.

1026/76.

La valutazione dei rischi per le lavoratrici madri o in stato di gravidanza